Tuttosport sul ritiro dei grigi a brusson

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RITIRO ALESSANDRIA Venerdì 25 Luglio 2014 www.tuttosport.com SUPPLEMENTO AL NUMERO ODIERNO DI TUTTOSPORT NON VENDIBILE SEPARATAMENTE SPECIALE Alessandria, per tornare grandi Dopo la promozione nella nuova Lega Pro, i Grigi ripartono da Brusson, ai piedi del Monte Rosa Allenamenti duri per preparare il debutto u ciale in Coppa Italia il prossimo 10 agosto contro la Salernitana

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RITIRO ALESSANDRIAVenerdì

25 Luglio 2014www.tuttosport.com

SUPPLEMENTO AL NUMERO ODIERNO DI TUTTOSPORT NON VENDIBILE SEPARATAMENTE

SPECIALE

Alessandria,per tornaregrandiDopo la promozione nella nuova Lega Pro, i Grigi ripartono da Brusson,ai piedi del Monte Rosa

Allenamenti duri per preparare il debutto uffi ciale in Coppa Italia il prossimo 10 agostocontro la Salernitana

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VENERDÌ25 LUGLIO 2014

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TORINO

Incroci del destino. La stagio-ne dell’Alessandria riparte da una rivincita attesa da più di tre anni. Il sorteggio del primo turno di TIM Cup, infatti, ha abbinato i Grigi alla Salernita-na, avversaria della semifinale playoff del 2011. La squadra di Sarri chiuse la regular season al terzo posto, miglior risulta-to sportivo dell’ultimo decen-nio, ma dopo l’1-1 dell’andata e l’illusorio vantaggio di Mar-tini, in un Moccagatta gremi-to finì per cedere 3-1. In quel-la Salernitana giocava Matteo Guazzo, che ritroverà da av-versario i suoi compagni di squadra. Ceduto a gennaio all’Entella, dopo aver festeg-giato la promozione in B dei liguri, ha deciso da quest’an-no di spostarsi in Piemonte anche per avvicinarsi a casa (è nato ad Acqui Terme). «Vo-gliamo partire col piede giu-

sto, la Salernitana è un’avver-saria con cui vogliamo fare bene per tutti i motivi che sap-piamo» ha detto il presidente Luca Di Masi, che ha incassa-to con piacere la possibilità di inversione del campo chiesta dai campani per problemi di rifacimento dell’Arechi.

I fari Le basi per sognare in gran-de ci sono. Il secondo posto dell’anno scorso a pari punti con il Renate è il risultato di un gruppo compatto. È il col-lettivo la vera forza dei Grigi che hanno chiuso con il se-condo miglior attacco e con lo stesso ruolino di marcia del Bassano dominatore del cam-pionato nelle ultime 15 gior-nate. Un collettivo che ha la sua guida indiscussa nel ca-pitano Gabriele Cavalli che si è inserito da subito nel grup-po. «Qui ad Alessandria mi sento proprio realizzato come calciatore» dichiarava l’estate scorsa, poche settimane dopo il suo arrivo dal Renate. Paro-le che ha poi confermato nei fatti. Nato attaccante, via via arretrato prima da esterno e ora da regista basso, estrover-so e attento, è al centro di tut-

to, in campo e in spogliatoio. È il gruppo in cui ha deciso di rimettersi in discussione Ric-cardo Taddei, talento cristal-lino passato per la Fiorenti-na e il Brescia ma frenato da troppi infortuni. Il gruppo in cui ha brillato la stella di Ju-lien Rantier, 5 gol in stagione e un sorriso sper celebrare le

reti di tutti i compagni: la for-za del collettivo si costruisce anche così.

I volti nuovi Tanti i giovani promettenti che si sono aggiunti in que-ste settimane per regalare a

mister D’Angelo il mix mi-gliore possibile di energia ed esperienza. In difesa è arriva-to Leonardo Terigi, di proprie-tà del Crotone, che nelle ulti-me due stagioni ha giocato in prestito prima a Grosseto poi a Carpi dove ha ben figurato in coppia con Fabrizio Poli. Ufficializzato anche il presti-to di Giuseppe Nicolao, ter-zino sinistro della Primavera del Napoli classe 1994. Non è un volto nuovo ma ha iniziato una nuova vita, a 39 anni, An-drea Servili che qui ha chiuso la sua carriera da calciatore e qui ricomincerà come prepa-ratore dei portieri.

Nuovo logo Le novità, però, non si fer-mano alla rosa. È stato pre-sentato, infatti, il nuovo logo che verrà utilizzato esclusi-vamente nelle occasioni in cui non sarà presente la de-nominazione della società. Le analisi e gli studi condot-ti, hanno verificato che tutti i club importanti inseriscono la propria denominazione e la loro data di fondazione nel-lo stesso marchio, e garanti-scono così un maggior livel-lo di conoscenza e fruibilità.

L’Alessandria ripartirà contro la Salernitana in Coppa Italia.Sarà la rivincitadella semifinaleplayoff del 2011

Capitan Cavalli resta il faro di un gruppo rinnovatoGuazzo e Terigi: ecco i primi colpi del calciomercato

Luca D’Angelo dirige gli allenamenti a Brusson

Di Masi«Vogliamo cominciare con il piede giusto. Contro i granata tanti motivi per fare bene»Nuove sfideConfermati i talenti Taddei e Rantier, tra gli innesti anche tanti giovani

È ripartita la campagna abbonamenti dell’Alessandria. Oggi, martedì 29 e mercoledì 30 luglio si potrà sottoscrivere la Tessera del Tifoso, indispensabile per avere diritto all’abbonamento, presso gli uffici della società al Moccagatta dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19. Chi è già in possesso della Supporter Card ha anche un’occasione in più per acquistare l’abbonamento: sarà allestito un punto vendita a Brusson, in occasione delle amichevoli, aperto dalle 11 alle 17. Per i ragazzi dagli 8 ai 18 anni previste tariffe agevolate: meno di due euro a partita per la curva e il rettilineo, sconti del 50% per tutti gli altri settori.

CAMPAGNAABBONAMENTISegui l’istinto

Verso nuove sfidee sogni di gloria

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TORINO

Metti una domenica a Brus-son. Il 27 luglio, in occasio-ne della prima amichevole stagionale dell’Alessandria, contro una rappresentativa locale, la Pro Loco di Brus-son organizza per tutti i ti-fosi Grigi una grigliata nel prato di fronte all’Hotel du Foyer, l’albergo che ospita la prima squadra durante il ritiro in Val d’Ayas. Inoltre, domani (dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 fino al termine dell’allenamento pomeri-diano) e domenica, dalle 10 fino alla conclusione del test, sarà presente il gonfia-bile Orshop, il punto vendita ufficiale della squadra dove poter acquistare magliette e numerosi altri gadget. Nelle stesse ore, domenica, i pos-sessori della tessera del tifo-so potranno sottoscrivere l’abbonamento. Può esse-re dunque una buona occa-sione per un fine settima-na a base di svago e di cal-cio e non solo ai 1338 metri di altitudine, in un paesag-gio ricco di sorgenti e laghi e in un clima particolarmen-te dolce.

TurismoBrusson è un agglomerato urbano che risale all’epoca romana. Il suo nome sembra derivare etimologicamente dal latino “Bruxeum”, le mi-niere d‘oro presenti in que-sto comune nei dintorni dei Laghi Frudière e già sfruttate dai salassi. Domina l’abita-

to il Castello di Graines, fat-to edificare intorno al X se-colo dall‘Abbazia di Saint-Maurice d‘Agaune e cedu-to nel 1200 alla casata degli Challant. Da vedere, sulla strada che porta al Colle di Joux, la fontana dove si dice che si sia dissetato Napoleo-ne nel 1800. Il futuro impe-ratore francese infatti varcò questo colle durante la sua prima Campagna d’Italia e sembra che sia scampato al pericolo di cadere prigionie-ro di una pattuglia austriaca grazie a questa fontana che fece indugiare una pattuglia di austriaci con le sue acque eccellenti. 

Svago Per la sua conformazione geografica, infatti, Brusson offre molti percorsi agibili agli amanti della mountain bike, sia ai principianti che ai bikers più esperti e sma-liziati. Si può anche partire, dal pattinaggio, per una pas-seggiata panoramica lun-go la mulattiera che porta al Colle di Joux, antico collega-mento con Saint-Vincent e la valle centrale di Aosta, fino alla sorgente a pochi minuti dal caratteristico “belvede-re”. Dalle pendici ovest del Bieteron, invece, si arriva al complesso dei Laghi di Pala-sinaz. Andando a destra, si raggiunge il Literan su ripida salita. Ridiscesi sul percorso principale, attraverso l’am-pio pascolo Arp e una vallet-ta pietrosa, ci si trova sulle rive del Battaglia, che ha alla

sua destra il lago Verde e a monte il Potcha. Dirigendo-si a destra lungo una sasso-sa erta si giunge allo Chau-dière, salendo a sinistra al contrario si può ammirare il lago Lungo e da qui, attra-versando il sentiero pianeg-giante, si sbuca sul colle del-la Bocchetta che domina il lago di Bringuets. Spostan-dosi di 3,5 km da Brusson, si può vedere la principa-le delle pareti a strapiom-bo meta degli appassionati di free-climbing, che con-sente una trentina di itine-

rari con difficoltà che varia-no dal 5 al 7a.

Equitazione Ampi spazi adatti alle attivi-tà sportive e ricreative all’a-ria aperta si aprono anche in località Les Guillates, come l’omonimo maneggio che svolge la propria attività nei mesi estivi di luglio e agosto, e propone agli appassiona-ti passeggiate e lezioni a ca-vallo, oltre a cavalcate con i pony per i più piccoli. La struttura, che contiene an-che un campo per il salto a

ostacoli e una struttura di 18 box, organizza percorsi che possono variare da uscite di un’oretta fino a trekking di più giorni nella splendi-da natura della Val d’Ayas.

Pesca Il territorio di Brusson of-fre anche ottime possibili-tà per gli amanti della pesca, che da metà giugno posso-no catturare la trota marmo-rata, la trota fario, il salme-rino e la trota iridea lungo il torrente Evançon e nei la-ghi alpini.

Domenica prima partita stagionale, l’occasione giustaper un weekend di passeggiate, mountain bike e calcio

Una splendida viosta di Brusson e la sua vallata

TORINO

Saranno tre le amichevoli che l’Alessandria disputerà nel corso del ritiro di Brusson. La squadra di D’Angelo, dopo la sgambata d’a-pertura contro una selezione locale, tornerà in campo mercoledì 30 luglio alle 17.30 con-tro l’Aygreville, nata come risultato della fu-sione dell’Aymavilles-Gressan e del Villeneu-ve, che ha chiuso al sesto posto l’ultima sta-gione nel girone A del campionato di Eccel-lenza del Piemonte-Val d’Aosta.

ChieriSabato 2 agosto, alle 17, il terzo e ultimo test contro il Chieri, che ha completato in sesta

posizione il dodicesimo campionato della sua storia in serie D (girone A). Il calcio ha una lunga tradizione in questo comune di 36 mila abitanti collocato tra la parte orientale della collina di Torino e le ultime propaggi-ni del Monferrato, noto in epoca medieva-le come “Città delle cento torri” e diventato famoso a livello europeo per la produzione del fustagno. Nel periodo tra le due guerre mondiali, il Chieri è arrivato per tre volte a disputare il massimo campionato regionale: nel 1926-27 (quinto nel girone D), nel 1933-34 (sesto su otto nel girone unico del Diretto-rio I Zona) e nel 1936-37. Gli sconvolgimenti dovuti al periodo pre-bellico creano un vuo-to nei campionati. Bisognerà attendere fino al 1955 per avere una nuova squadra espres-sione del calcio cittadino, che assume la de-nominazione di Associazione Sportiva Di-lettantistica Chieri Calcio 1955 e milita nei campionati regionali piemontesi, fino alla

prima storica promozione in Serie D avve-nuta nel 1960. Dopo un’immediata retroces-sione e altrettanto immediata promozione, mantiene la categoria per quattro stagioni quando scende nuovamente in Prima Cate-goria. Fino al 1976 resta nel massimo livello regionale (che dal 1968 si chiama Promozio-ne), quando retrocede nelle serie inferiori.Nel 1982 si riaffaccia nel campionato di Pro-mozione, mentre nel 1989 è protagonista di una doppia promozione che lo porta in In-terregionale per due stagioni. Scende quindi in Eccellenza dove rimane fino al 2004 quan-do retrocede in Promozione. Dopo un fu-gace ritorno in Eccellenza nel 2008, si fon-de con la Rivarolese, di cui eredita il tito-lo sportivo, e può così disputare il campio-nato di Serie D. In questi anni ha disputato per due volte i playoff di girone, nel 2012 e nel 2013, perdendo in entrambe le occasio-ni dalla Lavagnese.

Un tris di amichevoli per la nuova AlessandriaCALCIO D’ESTATE

Mirco Spighi in azione, è nato il 27 agosto 1990

In Valle d’Aostail bello di Brusson

Brusson è, insieme ad Ayas, una delle località più note del consorzio turistico Val d’Ayas-Monterosa. Frammentato in molti villaggi, il comune di Ayas ha sede ad Antagnod, celebre per la chiesa parrocchiale di San Martino, riedificata nel 1839 su precedente costruzione della fine del secolo XV, con alto campanile. Notevole al suo interno l‘altare maggiore, consacrato nel 1716, costruito in legno intagliato, dipinto e dorato, arricchito da numerose statue, di gran lunga il più imponente altare barocco della Valle. La chiesa vanta anche l’organo Vegezzi-Bossi, inaugurato nel 1912 e celebrato il 7 agosto 2012 con un concerto speciale di Walter D’Arcangelo. In questo piccolo centro abitato, si possono ancora trovare gli storici insediamenti della zona, i “rascards”, ancora perfettamente conservati tanto che uno di questi ospita il negozio di artigianato IVAT(Institut Valdôtain de l’Artisanat de Tradition). Qui si vendono anche i sabot, le antiche

calzature in legno utilizzate dai montanari e ancora oggi realizzati in loco dalla cooperativa Li tzacolé d’Ayas. In una conca caratterizzata dallo sfondo dei ghiacciai che chiudono la testata della valle, a 1568 metri di altitudine, poi, si trova Champoluc, il centro turistico più rinomato della Valle d‘Ayas sia in estate sia in inverno.Proprio domenica 27 partirà il Monterosa Musique, che proseguirà fino al 2 agosto. Un ricco calendario di concerti live animerà le sere d’estate, anticipate da rilassanti aperitivi. Si svolgeranno durante il giorno corsi adatti a tutte le età e a tutti i livelli: canto, chitarra, pianoforte, basso elettrico, deejay, sassofono, batterie e percussioni, song writing, tenuti dai maestri della scuola di musica “L’Artistica” di Quincinetto. Per i ragazzi non accompagnati da un adulto è previsto un Pacchetto Vacanza che comprende il soggiorno in hotel e un corso di musica a un prezzo speciale.

VAL D’AYAS

Il Monte Rosaanche d’estate

In occasione della primauscita della squadra,grigliata per tutti i tifosi.Chi ha la supporter cardpuò anche sottoscriverel’abbonamento

Nei dintorni del paese,ci sono oltre 30 paretiper l’arrampicata.Tanti i percorsi peril trekking e spazi per il free climbing

Nei prossimi test, i Grigi affronterannol’Aygreville, una formazione di Eccellenza,e il Chieri, che nella sua storia ha giocato 12 stagioni in Serie D

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TORINO

Grande entusiasmo e tanta voglia di lavorare. Con que-ste parole Luca D’Angelo, che si prepara alla prima sta-gione completa sulla pan-china dell’Alessandria, ha commentato i giorni inau-gurali del ritiro a Brusson. «I “vecchi” sono felici di es-sersi ritrovati e stanno trasfe-rendo questo stato d’animo anche ai nuovi. D’altronde, il ritiro serve soprattutto a questo, fare gruppo, a cono-scersi. Abbiamo svolto lavo-ro fisico e tattico, seguito con scrupolo e molta partecipa-zione, ma non mi stupisco; i ragazzi, d’altronde, sono ar-rivati qui già in buone con-dizioni».

La carriera Carattere a volte fumantino, uomo di grande esperienza, D’Angelo sa bene cosa vuol dire lottare per ottenere tra-guardi anche superiori alle aspettative. Cresciuto nel settore giovanile del Chie-ti, dopo una breve parentesi a Sora debutta in serie B con il Castel di Sangro dei mi-racoli di Osvaldo Jaconi. Le imprese evidentemente gli danno un gusto particola-re perché dopo un paio di stagioni, e la retrocessione in C1, passa alla Fermana e contribuisce con un cam-pionato sontuoso a portare i gialloblù marchigiani in se-rie B nel 1999. Nel 2001 pas-sa al Rimini, in C2. Nel 2003, alla prima stagione in pan-china di Acori, celebra il ri-torno in C1 dopo 14 anni di attesa al termine della dop-pia finale playoff contro il Gubbio. Due anni dopo, i biancorossi completano il doppio salto e raggiungo-no la serie cadetta vincen-do il campionato e arrivan-do anche davanti al Napo-li. È una stagione trionfale, suggellata anche dal succes-so nella Supercoppa di Cate-goria contro la Cremonese.

Disputa ancora un campio-nato con la maglia dei neo-promossi per poi passare nel 2006, ormai 35enne, al San Marino in C1. A fine stagio-ne si ritira dall’attività ago-nistica, dopo aver collezio-nato un centinaio di presen-ze in serie B e più di 200 tra C1 e C2. Rimini gli resta co-munque nel cuore e infatti

torna nel 2007 prima come direttore tecnico e succes-sivamente come allenatore degli Allievi Nazionali. Nel 2010 la società subisce un dissesto finanziario ed è co-stretta a ripartire dalla serie D: è proprio a Luca D’Ange-lo che viene affidata la pan-china della prima squadra. A fine campionato i bian-corossi sono terzi e dopo la finale play-off vinta con la Turris rientrano tra i profes-sionisti nel campionato di Seconda Divisione di Lega Pro. Seguiranno altre due stagioni nella stessa catego-ria, il caso Fanucchi e il pas-saggio all’Alessandria al po-sto di Notaristefano.

Da calciatore, debuttain B nel Castel di Sangrodei miracoli di Jaconi.Ha celebrato il doppiosalto dalla C2 ai cadettidel Rimini di Acori

Tanta esperienzae voglia di lottareQueste le parole d’ordine del tecnico Luca D’Angelo

In panchinaHa iniziato a Riminicon gli Allievi nazionali.Nel 2010, gli affidanola prima squadra

Lo chiamano l’orso, per via della stazza e della barba. Anche per questo Luca D’Angelo è diventato da subito l’allenatore ideale per l’Orso Grigio alessandrino. Un rapporto simbiotico che ha riscaldato la passione dei tifosi e si è nutrito della storia e del fascino di uno stadio e di una maglia unici,

in cui ha mosso i suoi primi passi una leggenda come Gianni Rivera. «Questi sono elementi che fanno davvero la differenza» ha detto al magazine uffi ciale della squadra lo scorso maggio, «come il fatto che la squadra non la chiamino col nome della città ma con quello della maglia. Fantastico».

SIMBIOSI

Un orso per far grandel’Orso Grigio

Il tecnico Luca D’Angelo

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TORINO

Il “cambiamento epocale”, così come lo aveva definito il Presi-dente Mario Macalli, alla fine non c’è mai stato. La riforma lanciata il 19 giugno 2008 e che sanciva la trasformazio-ne della Serie C in una Lega Pro formata da 90 squadre, suddivise tra Prima e Seconda Divisione, è già il passato. Da settembre si cambia ancora.

Retromarcia Doveva essere la soluzione definitiva, o almeno risoluti-va, della terza serie naziona-le. Una riforma della vecchia serie C grazie alla quale si sa-rebbe riusciti a uniformare la nuova categoria «al modello delle leghe inglesi» aveva spie-gato Macalli. Modello, in real-tà mai neppure lontanamen-te raggiunto, che ha portato all’affollamento di una Lega in cui la sopravvivenza di mol-ti club non è mai stata certa e sicura. Ecco perché dopo soli sei anni si è deciso di innesta-re la retromarcia. Una nuova riforma che prevede, a partire

dalla stagione 2014-2015, un ritorno al passato con la can-cellazione della Lega Pro così come l’abbiamo conosciuta negli ultimi anni e che lascerà il posto a una Divisione Uni-ca, molto simile alla vecchia C di una volta, con 60 club sud-divisi in tre gironi da 20 squa-dre ciascuno. Niente più Se-conda Divisione quindi che “slitterà” in una Serie D.

Promozione in B Oltre al già citato gruppone unico di 60 squadre suddivise in tre gironi, il cambiamento ha coinvolto anche le moda-lità di promozione e retroces-sione. Le prime tre classificate di ciascun girone ottengono la promozione diretta in serie B, mentre il quarto posto di-sponibile sarà occupato dal-la squadra vincitrice dei pla-yoff. Playoff che disputeran-no otto squadre: la seconda e terza classificata di ciascu-no dei tre gironi e le due mi-gliori quarte. Per quanto ri-guarda gli accoppiamenti: la migliore seconda incontrerà la peggiore quarta classifica-ta (A); la seconda in gradua-toria delle seconde classifica-te dei tre gironi incontra l’al-tra quarta classificata (B); la terza in graduatoria delle se-conde classificate dei tre giro-ni incontra la peggiore delle terze classificate (C); la prima in graduatoria delle terze clas-sificate dei tre gironi incontra la seconda delle terze squa-dre ammesse ai playoff (D). In questa prima fase, le sfide si disputano tutte in gara uni-ca. Le squadre vincenti si sfi-dano (A-D e B-C) in un dop-pio confronto, con la gara di andata disputata sul campo della squadra in peggior po-sizione di classifica al termine del campionato. Le due vin-centi delle due semifinali dei playoff saranno coloro che si contenderanno l’ultimo po-sto disponibile per la B anche

in questo caso con una dop-pia sfida di andata e ritorno.

Retrocessioni Nove le retrocessioni nel Campionato Nazionale Di-lettanti a partire da questa stagione: diretta per le ultime classificate di ciascuno dei tre gironi e retrocessione dopo i playout di sei squadre in to-tale, due per girone. I play out sono autonomi per ciascuno dei tre gironi e gli accoppia-menti prevedono le sfide tra la 16a e la 19a e la 17a contro la 18a. Per ciascuno dei tre gi-roni, le due squadre che vin-cono i rispettivi playout resta-no in Lega Pro, le due squadre perdenti retrocedono invece in serie D. I nove posti lasciati vuoti dalle squadre retroces-se saranno poi occupati dalle prime classificate di ciascuno dei nove gironi della Serie D. Mario Macalli, presidente della Lega Pro (LAPRESSE)

Niente Seconda Divisione, trenta club in meno e nuovi criteri relativi a promozione e retrocessione per i prossimi campionati

Da quest’anno Divisione Unica

LEGA PRO 2014-15

Addio alla riforma voluta dal presidente Macalli nel 2008 Da settembre solo tre gironi da venti squadre ciascuno

Riparte la nuova stagione 2014-2015, ma pri-ma dell’esordio in campionato in una Lega Pro che indossa un nuovo abito ancora tutto da sperimentare, l’Alessandria inaugura l’an-nata calcistica con la sfida di Coppa Italia il prossimo 9 o 10 agosto. La sfidante dei Grigi nel primo turno eliminatorio sarà la Salerni-tana di Somma. Bisognerà attendere i primi di agosto invece, per conoscere il calendario della Coppa Italia di Lega Pro che ha subito un rallentamento per via delle squadre ripe-scate che dovranno completare il gruppo dei 60 club di Lega Pro.

Tim Cup 2014-15 Subito una sfida di fuoco quella dell’esordio

in Tim Cup, con i Grigi che se la dovranno vedere con la vincitrice della Coppa Italia di Lega Pro dello scorso anno. Una sfida che non spaventa però il Presidente Luca Di Masi che sul sorteggio ha dichiarato: «Vogliamo partire col piede giusto, la Salernitana è un’avversa-ria con cui vogliamo fare bene per tutti i mo-tivi che sappiamo. Ci siamo già prefissi men-talmente l’obiettivo…che è Marassi». Maras-si vuol dire 24 agosto, III turno eliminatorio, contro il Genoa. Un obiettivo importante, e per poterlo centrare l’Alessandria dovrà pri-ma eliminare (tutte con sfide in trasferta) la Salernitana e il Lanciano.

Coppa Italia Lega Pro Ancora tutto da definire quella che sarà inve-ce il tabellone della 43a edizione della Cop-pa Italia di Lega Pro. Si attendono ancora gli sviluppi sulle squadre ripescate e ammesse alla prossima stagione di Lega Pro. Una volta decise le squadre che prenderanno parte alla

nuova Lega Pro si potrà procedere alle gradua-torie e ai sorteggi per far partire la caccia alla detentrice Salernitana che, così come le altre squadre di Lega Pro ammesse ai turni preli-minari di Tim Cup, salterà la fase eliminato-ria. Il via sarà dato ad agosto, con le prime 33 squadre, divise in gruppi da tre con sfide il 9, 17 e 24 agosto. Da questi triangolari usciran-no le 11 squadre che accederanno al I turno insieme alle 27 già qualificate. E qui la prima novità: per abbassare il numero di compagi-ni da 38 a 32 verrà effettuato un sorteggio che stabilirà 6 incontri coinvolgendo 12 squadre. Le altre 26 risulteranno automaticamente qua-lificate al secondo turno. L’urna, quindi, ob-bligherà 12 formazioni a una partita in più (di sola andata). Una volta definite le 32 squadre, si continuerà dal secondo turno con partite di sola andata, formula che vale anche per ot-tavi e quarti di finale. Solo semifinali e finale si disputeranno sui 180’ con la discriminan-te dei gol in trasferta che non vale nei playoff.

ALESSANDRIA IN COPPA ITALIA

Luca Di Masi, presidente dei Grigi dal 2013

L’obiettivo del Presidente Luca Di Masi è il terzo turno preliminare dove i Grigiaffronterebbero il Genoa di Gasperini.Da decidere la Coppa Italia di Lega Pro

Tim Cup, esordio contro la Salernitana

In Serie BSalgono le prime classificate di ogni girone e la vincentedei playoff In Serie D Scendono le ultimein classifica dei tregruppi e altre sei dopo i playout

9I CLUB primi classifi cati nei nove gironi di Serie D promossi da quest’anno in Lega Pro

8LE SQUADREche parteciperanno ai playoff: tre seconde, tre terze e due migliori quarte

60LE SQUADREche comporranno la nuova Lega Pro, trenta in meno della scorsa stagione

3I GRUPPIdella Divisione Unica ognuno composto da 20 squadre

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TORINO

Nell’epoca in cui il Piemon-te era il centro del calcio ita-liano, con squadre come Ju-ventus, Torino, Pro Vercel-li, Casale che dominava-no il massimo campionato, anche l’Alessandria si è ri-tagliata il suo bel pezzo di storia. Non è arrivato lo scu-detto, ma i Grigi si sono tolti tante soddisfazioni, vincen-do la Coppa Coni nel 1927, sfiorando lo scudetto e dan-do un enorme contributo a tutto il movimento.

La scuola alessandrina Le grandi vittorie della na-zionale di Vittorio Pozzo de-gli anni ’30 sono anche fi-glie della cosiddetta “scuola alessandrina” che ha il suo capostipite nell’inglese Ge-orge Arthur Smith, calcia-tore e allenatore dell’Ales-sandria dal 1913 al 1915, a suo volta allievo di William Garbutt, “mister” (grazie a lui che gli allenatori sono ancora chiamati così) del miglior Genoa della storia. Smith applicò un metodo di lavoro inedito per il calcio italiano: allenamenti mirati, gioco corale e grande atten-zione al vivaio. Alla guida dei Grigi, lanciò diversi talenti tra cui Carlo Carcano, che ne raccolse l’eredità nel primo dopoguerra (Smith morì in battaglia), portando avan-ti la “scuola alessandrina”.

I successi di Carcano Attorno alla figura di Car-cano ruota tutta la storia dell’Alessandria nei primi quindici anni di vita. Una storia che non ha una data di inizio precisa. La sua fonda-zione si fa risalire tradizio-nalmente al 1912, ma non bisogna dimenticare l’atti-vità della sezione calcistica

della società Forza e Corag-gio. Carcano arriva ad Ales-sandria nel 1913, “sbarcan-do il lunario grazie a qualche amico e tirando avanti alla meno peggio” raccontava. Dopo un inizio da portiere, viene schierato centrome-diano. Il 31 gennaio 1915, in un Italia-Svizzera gioca-to a Torino, diventa il primo calciatore dell’Alessandria a essere convocato in Nazio-nale. Chiuderà la carriera con la maglia dei Grigi nel 1923, a seguito di un infor-tunio. Vi ritorna nel 1926, in veste d’allenatore. Con lui in panchina, l’Alessandria diventa una delle maggiori potenze calcistiche italia-ne grazie anche a degli ac-corgimenti tattici innovati-vi. È riconosciuta a lui l’in-troduzione dei primi sche-mi arretrati, con il gioco di copertura e i blocchi difen-sivi che faranno la fortuna di Vittorio Pozzo e la sua Ita-lia. Un’altra felice intuizione è l’ingaggio del non anco-ra ventenne Giovanni Fer-rari, scoperto mentre pal-leggiava per le strade del-la città. Insieme vincono la prima edizione della Coppa Coni (antenata della Coppa Italia) del 1927 e sfiorano lo scudetto nel 1928. Un episo-dio su cui rimangono for-ti dubbi. I ragazzi di Carca-no perdono il tricolore, an-dato al Torino, a seguito di un’incredibile sconfitta con-tro il Casale ultimo in clas-sifica. Il grande accusato è il portiere Curti, che viene presto ceduto. Con l’esor-dio del campionato a giro-ne unico, l’Alessandria vie-ne ammessa alla Serie A e, con ancora Carcano in pan-china, si classifica sesta otte-nendo il miglior piazzamen-to della storia. L’anno suc-cessivo, il mister passa alla Juventus, dove sarà il gran-de condottiero del “Quin-quennio d’oro” biancone-ro vincendo quattro dei cin-que scudetti consecutivi tra il 1931 e il 1935. Sarà allon-tanato a otto giornate dall’i-nizio della quinta stagione.

Nel dopoguerra La finale di Coppa Italia del 1936 è l’ultimo sussulto del-la prima grande Alessandria, che l’anno dopo retrocede in Serie B. Il ritorno in A av-viene al termine della guer-ra, grazie all’indimenticato presidente Giuseppe Moc-cagatta, a cui è ancora in-titolato lo stadio. In quegli anni, i Grigi ottengono risul-

tati di prestigio, battono per 2-0 sia il Toro che la Juven-tus, ma sono anche costretti all’umiliazione del 10-0 con-tro il grande Torino il 2 mag-gio 1948, anno che segna il ritorno in B. È grazie a un magnate petrolifero, Silvio Sacco, che nel 1957, i tifo-si possono riabbracciare la Serie A e veder sbocciare il talento cristallino di Gianni Rivera, che debutta nel mas-simo campionato non anco-ra sedicenne. Ma le sei reti e il premio di miglior gio-vane del campionato 1959-60 non sono sufficienti per la salvezza. L’Abatino passa al Milan e l’Alessandria non rivedrà più la massima serie. Le vicissitudini societarie re-legano il club nelle catego-rie inferiori. Poche le emo-zioni vissute: tra queste, la conquista della Coppa Italia Semiprofessionisti del 1972-73 e la promozione in Serie B del 1973-74. Carlo Carcano ha giocato nell’Alessandria dal 1913 al 1923. L’ha poi allenata dal 1926 al 1930

Negli anni ’10 e ’20dello scorso secoloi metodi di Smith primae Carcano poisono stati decisiviper i successi di Pozzo

Una scuola nella storiaAllenamenti innovativi e attenzione al vivaio:come i Grigi hanno cambiato il nostro calcio

I risultatiUna Coppa Coninel 1927 e unoscudetto mancatol’anno dopoGirone unicoIl sesto postodel 1929-1930è il piazzamentomigliore in A

VENERDÌ25LUGLIO 2014

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Oltre all’amore per il calcio, per le telecrona-che cariche di pathos e per la moglie (ales-sandrina) Benedetta Parodi, il giornalista e condirettore di Sky Sport Fabio Cares-sa ne cova un altro, che conoscono in po-chi: quello per i Grigi. Un amore così gran-de da scrivere un romanzo che racchiude il sogno di tutti i tifosi: rivedere l’Alessan-dria in Serie A.

Come nasce Il titolo del libro è “Scrivilo in cielo!” ed è la continuazione ideale suo primo libro “Gli angeli non vanno mai in fuorigioco” che parlava del calcio dei bambini. Questo è più un romanzo, che si basa su due idee fondamentali, a detta dell’autore: «Biso-gna credere in quello che si fa per ottenere i

risultati e che il nostro destino lo facciamo noi in base alle nostre scelte, il nostro corag-gio rispetto a quello che abbiamo intenzione di fare. Poi c’è un’altra cosa: il calcio è bello perché esistono i piccoli miracoli così come accade nella vita. In poche parole, il calcio è una sintesi della vita. Ogni giorno ci sono dei piccoli miracoli, non ce ne accorgiamo perché siamo distratti ma visti in una giu-sta luce possono darti una nuova visione del mondo e della vita».

La storia Come anticipato, l’Alessandria ritorna in Serie A spinta da uno che viene chiamato Sindaco (sembra quasi un riferimento al compianto presidente Moccagatta), che è stato in politica e nella vita ha fatto tante, ma ha avuto tanti rovesci. A lui riesce il mi-racolo di portare la squadra dalla Lega Pro alla massima serie. Dopo un incidente en-tra in coma e la squadra va in eredità alla fi-glia di 27 anni che sente che, per tenere in vita il padre, deve tenere in vita il suo sogno.

Decide di fare una squadra a zero lire. Ha la fortuna di rincontrare il Vecchio, prota-gonista del primo libro. Nessuno sa chi sia, ma lui sa tutto di tutti e presenta alla pre-sidente un allenatore ottuagenario che ha passato gli ultimi anni in Cina: un incrocio tra Lippi, Trapattoni e Mazzone che la aiuta a costruire una squadra composta da per-sone che hanno fallito e a cui, per una se-rie di coincidenze, è concessa una seconda occasione. Per motivarli nei momenti diffi-cili, il Vecchio racconta le storie di piccoli miracoli del calcio, come quello della Da-nimarca del 1992, di Vilfort (centrocampi-sta di quella squadra) e di sua figlia che sta-va morendo mentre lui giocava un Europeo che non dovevano disputare e che poi vin-sero. O di Emanuele Filippini che segna il primo gol in serie A il giorno dopo la scom-parsa dell’amico e compagno di stanza Vit-torio Mero. Insomma piccoli grandi mira-coli che danno una ventata di ottimismo e lasciano intravedere la possibilità di cam-biare le cose.

IL LIBRO

“Scrivilo in cielo” è l’ultimo romanzodel telecronista di Sky Sport,grande tifoso dei Grigi e sposatocon un’alessandrina

Con Caressa l’Alessandria torna in A

Page 7: Tuttosport sul ritiro dei grigi a brusson

TORINO

Una storia iniziata ufficial-mente nel 1912. Più di 100 anni di partite, di palloni, di gol e di eroi. Perché ogni sto-ria sportiva ne ha. Con un’e-ra aurea, quella a cavallo delle due guerre, quando nel cosid-detto quadrilatero piemonte-se, con Novara, Pro Vercel-li e Casale, l’Alessandria pro-duceva calcio e calciatori tra i migliori del Belpaese.

I tempi eroici «Con i giocatori usciti da Ales-sandria ed oggi sparsi ai quat-tro venti nelle squadre italia-ne, si potrebbe formare il più formidabile squadrone nostro. E sarebbe uno squadrone che avrebbe anche l’allenatore mi-gliore, poiché Carcano è ales-sandrino». Era il 1932 quando Adolfo Baloncieri pronuncia-va queste parole. Proprio lui era stato uno dei primi nomi importanti del sodalizio (Bre-ra lo paragonava a Meazza e Valentino Mazzola), come

Carlo Carcano che poi leghe-rà la sua storia a quella della Juventus. Tempi in cui gio-cava Armando Lauro, setti-mo nella classifica all time di presenze dell’Alessandria, di-fensore e mediano che visse l’epoca d’oro dell’Alessandria vincendo una Coppa CONI nel 1926 e sfiorando la vitto-ria dello scudetto nella sta-gione 1927-28. Un’era con-traddistinta dai gol a valan-ga di Renato Cattaneo, tuttora primatista di reti con la ma-glia dell’Alessandria e a cui è dedicato il campo sportivo di via Monteverde, dove si alle-nano le giovanili dell’Alessan-

dria. Tra gli eroi c’è anche Vir-gilio Maroso che fece in tem-po a giocare 12 partite con la maglia grigia, prima di anda-re al Torino, diventare uno dei più importanti interpreti nel ruolo di terzino sinistro prima di morire tragicamente a Su-perga. Precedentemente l’at-taccante Banchero e il terzino Viviano festeggiarono la vit-toria della medaglia di bron-zo alle Olimpiadi di Amster-dam con la Nazionale, men-tre ai campionati mondiali del 1934 e del 1938 parteciparo-no gli «ex» Ferrari e Bertoli-ni (119 presenze con i grigi). La guerra portò storie come quella del giovane attaccan-te Zaio, fuggito dalla caserma per raggiungere la decima-ta squadra in trasferta a Pe-scara e perciò aggregato ai re-parti diretti in Russia per pu-nizione.

I grandi nomiCampioni del mondo sono stati anche Borel, Ferrari e Rava (uno degli unici quat-tro calciatori italiani ad aver conquistato i titoli di campio-ne del mondo e la medaglia d’oro alle Olimpiadi), nomi leggendari del calcio italico. Il primo ha anche allenato l’A-lessandria, all’indomani del-la Seconda guerra mondiale. Senza dubbio però, il nome più importante che ha ve-stito la maglia dell’Alessan-dria è un figlio della città, quel Gianni Rivera che nasce a Val-le San Bartolomeo. È lui a de-buttare non ancora sedicenne ai primi di giugno del 1959, in un Alessandria-Inter, penul-tima giornata del penultimo campionato che l’Alessandria avrebbe disputato in serie A. Quando lo vide, Meazza lo paragonò a se stesso. La ci-fra della sua grandezza arri-va l’anno dopo quando con-tro il Napoli segnò un gol in slalom. Iniziò indossando la maglia numero 9, poi la sua divenne la 10 e tutt’oggi è uno dei numeri dieci più forti del calcio italiano. Lui, venuto su disputando piccoli tornei su uno spiazzale dell’aeropor-to di Alessandria. A 13 anni incontra l’allenatore Corna-ra che ne formerà il talento cristallino. Nell’Alessandria, come mezzala, gioca diversi tornei giovanili, e a quattordi-ci anni, in un’amichevole, de-butta in prima squadra. Ales-sandria-AEK 4-1, amichevo-le di Pasqua. La storia è nota: dopo 26 presenze e 6 reti, Ri-vera passa per 90 milioni al Milan. E la leggenda ha inizio.

Rivera è partito dall’Alessandria prima di approdare al Milan. Ha iniziato indossando la maglia numero 9, poi ha preso la 10 e non l’ha più lasciata

Il Pallone d’oroha esordito neanchesedicenne per passare al Milan per 90 milioni nel 1960: da allora conquistò il mondo

Grigi, le stelle di ieriTanti campioni hanno vestito la maglia dell’Alessandria: da Baloncieri a Rivera

TORINO

Gabriele Cavalli, classe 1982 è il capitano dell’Alessandria. Centrocampista tuttofare, ha iniziato come esterno d’attacco ma nel cor-so della carriera si è adattato e oggi è il me-tronomo, il centrocampista davanti alla dife-sa della squadra di D’Angelo. Tifoso interista, il suo idolo sportivo gioca nella Juventus, nel suo stesso ruolo: Andrea Pirlo.

Cavalli, con quale spirito affrontate questa nuova stagione? «Siamo determinati e abbiamo iniziato con atteggiamento molto positivo. L’entusiasmo è alle stelle, sappiamo di essere una buo-na squadra. Stiamo lavorando sul gruppo

e sull’affiatamento perché è quello che fa la differenza durante l’anno. Vogliamo salvarci il prima possibile, poi tutto quello che viene è tanto di guadagnato».

In quali aspetti volete migliorare? «Quello che fa la differenza in una stagione è il gruppo, il modo di affrontare le cose, ci vuole tanta serenità. Non è sempre facile, perché in un’annata ci sono i momenti difficili, fasi che devono essere affrontate con unità di intenti, remando tutti dalla stessa parte».

Vi allenate ormai da una decina di giorni: quali sono le tue prime impressioni sui nuovi compagni e i giovani aggregati alla prima squadra? «I nuovi sono uno più forte dell’altro, è la car-riera che parla per loro. Da Obodo a Mezavil-la e Sosa, sono giocatori forti che si sono calati benissimo in questa nuova avventura. I giova-ni sembra siano predisposti al sacrificio e alla

voglia di lavorare. In queste cose meno si par-la, meglio è, dobbiamo solo allenarci bene».

Da capitano cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi? «Sono contento della risposta alla campagna abbonamenti perché il nostro presidente se lo merita con tutti gli sforzi che ha fatto e le ini-ziative che sta intraprendendo. I tifosi sono la nostra forza, faremo di tutto per portare sem-pre più gente allo stadio. Già dalla partita di coppa contro la Salernitana».

Tra le novità c’è il vanishing spray che abbiamo visto in coppa del mondo: cosa ne pensi? «Mi sembra una cosa positiva, al Mondiale è stato molto utile e serve per aiutare la catego-ria arbitrale: finalmente finiranno le manfri-ne per rubare mezzo metro in barriera. E per noi è meglio, abbiamo gente che sulle puni-zioni può far male».

IL CAPITANO DI OGGI

Gabriele Cavalli, classe 1982

Il centrocampista sottolinea: «È come reagiamo alle difficoltà e la vogliadi remare tutti dalla stessa parteche ci porterà lontano»

Cavalli: «Il gruppo fa la differenza»

90MILIONILi sborsò il Milan per acquistareGianni Rivera. Nel 1960 eragià una cifra di una certa importanza

26PRESENZECon la magliadei Grigiper il miticonumero 10del calcio italiano, conditida 6 reti

399PRESENZESono quelle di AntonioColombo, attualmenteprimatista nella classifi cadedicata ai record dei Grigi

Fucina di talenti Tra le due guerrela squadra faceva parte del quadrilatero piemontese LeggendeStorie come quelle di Maroso, Banchero,e Borel tra i più grandi del suo tempo

È il top scorer dell’Alessandria. I suoi 146 centri, siglati in 319 partite lo collocano al primo posto della speciale classifica dedicata ai calciatori con più reti nella storia dei Grigi. Cattaneo non è solo il bomber per antonomasia, ma il secondo più presente dopo il primatista Antonio Colombo ma il primo per presenze in Serie A. Descritto come un’ala destra di buon talento e dal gol facile, per i suoi ‘‘scarti imprevedibili’’ fu soprannominato «Ciaplén»; è stato all’Alessandria dal 1922 al 1935, prima di essere acquistato dalla Roma. Un’ esperienza contraddistinta da alcuni gol importanti nei derby ma che si chiuse con la rescissione del contratto. Dopo un anno ad Asti, tornò a casa. Allenò l’Alessandria nel 1938-39 e nel 1945-46. Giocò due partite con la nazionale di Vittorio Pozzo.

BOMBER

Cattaneoala destradal gol facile

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