Tutto quello che si deve sapere sulle reazioni fuggitive avendo a disposizione solo due ore per...
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Tutto quello che si deve sapere sulle reazioni fuggitive
avendo a disposizione solo due ore per l’apprendimento
A cura della Stazione sperimentale per i Combustibili
Esplosioni accidentaliEsplosioni accidentali
esplosioni fisicheBLEVEdeflagrazionidetonazioni
deflagrazionidetonazioni
in condizioni confinate
all’aperto
Gas e vapori
Nebbie
Polveri
Miscele ibride (vapori e polveri)
Esplosioni termicheReazioni volute
DecomposizioniRunawayRunaway
StatisticheLe cause principali di incidenti provocati da reazioni fuggitive nei processi industriali risultano equamente suddivise tra:
• mancanza di conoscenze della chimica/termochimica del processo
• inadeguato smaltimento del calore di reazione
• errori operativi
• errori nella progettazione
Perché questa situazione?
• E’ forse carente la normativa ?
• Mancano gli strumenti e i metodi per affrontare la sperimentazione necessaria?
• La sperimentazione è troppo difficile o troppo costosa?
• Quali sono le informazioni minime indispensabili?
Reazione fuggitivaReazione fuggitiva
E’ RICHIESTA UNA PROCEDURA SPERIMENTALE PER:
• ESAMINARE I PROCESSI E I POTENZIALI PERICOLI
• DEFINIRE LE CONDIZIONI CHE POSSONO PORTARE A REAZIONI FUGGITIVE
• QUANTIFICARE LE CONSEGUENZE DI TALI REAZIONI
• STABILIRE I MARGINI DI SICUREZZA TRA LE CONDIZIONI OPERATIVE NORMALI E L’INIZIO DI EFFETTI ESOTERMICI PERICOLOSI
Tamb
Tp
MTSR
Td
T (°C)
t
Reazione desiderata
Perdita dicontrollo
Tp temperatura di processo
MTSR temperatura massima raggiungibile dalla reazione desiderata in condizioni adiabatiche
Td temperatura inizio reazione secondaria
Reazione intrinsecamente sicuraReazione intrinsecamente sicura
MTSR < Td
Qr/Cpmix=Tad
Tamb
Tp
MTSR
Td
T (°C)
t
Reazione desiderata
Perdita dicontrollo
Tmax
Tp temperatura di processo
MTSR temperatura massima raggiungibile dalla reazione desiderata in condizioni adiabatiche
Td temperatura inizio reazione secondaria
Tmax temperatura massima raggiungibile dalla reazione secondaria in condizioni adiabatiche
Reazione potenzialmente runawayReazione potenzialmente runaway
Reazione secondaria
MTSR > Td
Qr/Cpmix=Tad
MTSR
TMRt
T
Td
Tmax
Td
Tad
Tproc
Tamb
Perdita dicontrollo
12
3
4
5
6
QUALI DATI DI PROCESSO DOBBIAMO CONOSCERE?
CON QUALI METODI POSSIAMO OTTENERE QUESTI DATI?
COME POSSIAMO UTILIZZARE QUESTI DATI E COSA POSSIAMO CONCLUDERE DAI RISULTATI SPERIMERNTALI?
MTSR
TMRt
T
Td
Tmax
Td
Tad
Tproc
Tamb
Perdita dicontrollo
12
3
4
5
6
H della reazione desiderata
Velocità di generazione del calore
Capacità di raffreddamento del reattore
Calore specifico della massa di reazione alla T operativa
T adiabatico
Temperatura finale teoricamente raggiungibile (MTSR)
MTSR
TMRt
T
Td
Tmax
Td
Tad
Tproc
Tamb
Perdita dicontrollo
12
3
4
5
6
segue
Tempo impiegato dalla massa di reazione per raggiungere la T finale
Temperatura di decomposizione della massa di reazione
Temperatura massima raggiungibile dalla decomposizione
Pressione massima raggiungibile dalla decomposizione
Tipo e natura dei gas di decomposizione
Time to maximum rate (TMR)
11 4422 33 55
Temp. di processo
MTSR
Punto di ebollizione
Temp. di decomposizione
RUNAWAYRUNAWAY
Autoriscaldamento di un monomero liquido (PO)Autoriscaldamento di un monomero liquido (PO)
Aumento di pressione per la decomposizione del Aumento di pressione per la decomposizione del polimeropolimero
le pression i d i esp losionele pression i d i esp losione
Sostanza P , bar dP /d t, bar/s
4-n itro fenolo 180 10304-n itro isoprop ilbenzene 164 8304-n itrosofeno lo 11 5azobenzene 6 0 ,4idrogeno (30% ) 6 ,7 680etilene (6 % ) 8 578allum in io 12 1360vitam ina B 1 8 612
polip rop ilene 5 374
SO ST A N Z E IN ST A B IL I E R E A T T IV ESO ST A N Z E IN ST A B IL I E R E A T T IV E
R aggruppam enti perico losi
-C C - d e r iv a t i a c e t ile n ic i -C C -m e ta llo a c e tilu r i m e ta llic i-C C -X a lo a c e t ilu r i C N 2 d ia z oC -N = O n itro s o C -N O 2 n itroC -O -N = O a c il o a lc h il n it r it i C -O -N O 2 a c il o a lc h il n it ra t iC - C
\ O /1 ,2 -e p o s s id i C = N -O -m e ta llo fu lm in a t i
N -N = O N -n itro s o N -N O 2 N -n itroC -N = N -C a z o C -N = N -O -C a re n e d ia z oC -N = N -S -C a re n e d ia z o s o lfu r i C -N = N -N -C
R
tr ia z e n i
-N = N -N = N - te tra z o li C -O -O -H a lc h il id ro p e ro s s id i,p e ro s s ia c id i
C -O -O -C p e ro s s id i,p e ro s s ie s te r i
-O -O -m e ta llo s a li d i p e ro s s ia c id i
-N 3 a z id i
Chemical Abstract ServiceChemical Abstract Service
• Tra il 1965 e il 1990, il Chemical Abstract Service (CAS) aveva assegnato circa 10 milioni di CAS number
• All’inizio del 2000 i CAS Number riguardavano circa 31 milioni di sostanze
• L’incremento medio annuale è quindi di circa 2 milioni di sostanze
Indicatori di INSTABILITA’/REATTIVITA’Indicatori di INSTABILITA’/REATTIVITA’
• Raggruppamenti pericolosi
• Calore di formazione degli elementi
• Dati termodinamici (H, G) e dati correlati (Tad, P)
• Massimo calore di decomposizione
• Calore di combustione
• Bilancio di ossigeno