Tutelare la salute

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Il bacino padano- adriatico • “punto caldo”dell’inquinamento per il contenuto totale di un certo numero di inquinanti presenti nell’atmosfera (da immagini rilevate dai satelliti ambientali come l’Envisat) • anche l’Europa in toto è un “punto caldo”, ma lo è in maniera particolare la Pianura Padana

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Presentazione di Luigi Gasparini (Medici per l'Ambiente - Ferrara) al Convegno "Oltre il carbone - una risposta alla crisi" Rovigo 8 ottobre 2011

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Il bacino padano-adriatico

• “punto caldo”dell’inquinamento per il contenuto totale di un certo numero di inquinanti presenti nell’atmosfera (da immagini rilevate dai satelliti ambientali come l’Envisat)

• anche l’Europa in toto è un “punto caldo”, ma lo è in maniera particolare la Pianura Padana

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Condizioni di elevata compromissione ambientale della

Pianura Padana

• inquinamento delle aree industriali (associato ad emissioni puntuali)

• l’inquinamento invernale tipico delle aree urbane (associato al traffico autoveicolare e al riscaldamento)

• inquinamento estivo da ozono

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Pennacchio di fumo emesso da un camino industriale

• Strato di inversione termica con la base al di sotto della bocca del camino

• Sopra la bocca del camino l’equilibrio é neutro• L’effluente scorre lungo il tetto dell’inversione

senza abbattersi al suolo perché incontra uno strato a forte stabilità (Emissione verso l’alto-Lofting)

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Pennacchio di fumo emesso da un camino industriale

• Strato di inversione termica con la base al di sopra della bocca del camino

• Dal suolo alla base dell’inversione l’equilibrio é neutro o instabile

• L’effluente, nella sua ascesa, incontra uno strato a forte stabilità e quindi rimane intrappolato e si espande verso il suolo

(Affumicamento-Fumigation)

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POLVERI INALABILI (PM10) •si depositano nel tratto

respiratorio superiore (cavità nasali, faringe e laringe)

•possono causare effetti irritativi quali secchezza ed infiammazione di naso e gola

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POLVERI RESPIRABILI (PM2,5)

• si depositano nel tratto tracheobronchiale

(trachea, bronchi e bronchioli più grandi)

• possono provocare costrizioni bronchiali, aggravare malattie respiratorie croniche (asma, bronchite, enfisema)

• possono indurre malattie cardiovascolari• possono indurre neoplasie

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Quanto inferiore è la dimensione delle particelle, tanto maggiore è la loro capacità di penetrare nei polmoni e di produrre effetti dannosi sulla salute umana. La dannosità è dovuta sia alla tossicità propria dei costituenti delle polveri, sia a quella delle sostanze eventualmente assorbite dalle polveri.

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Effetti sulla salute Incremento % della

frequenza degli effetti sulla salute per un aumento di 10 µg/m3 di PM10

Effetti a breve termine (acuti) Aumento della mortalità giornaliera (escluse le morti accidentali) totale 0.5-1% - per cause respiratorie 3-4% - per cause cardiocircolatorie 1-2% Aumento dei ricoveri in ospedale per malattie respiratorie 1.5-2% - per malattie cardiocircolatorie 0.5-1% Aumento delle consultazioni mediche urgenti a causa dell’asma 2% Aumento degli attacchi di asma negli asmatici 5% Aumento dell’uso dei farmaci broncodilatatori negli asmatici 5% Aumento delle assenze dal lavoro e diminuzione delle attività a causa di malattia 10%

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Effetti sulla salute Incremento % dellafrequenza degli effettisulla salute per unaumento di 10 µg/m3di PM10

Effetti a lungo termine (cronici)Aumento complessivo della mortalità 3-8%Aumento della incidenza di bronchite cronica negli adulti 25%Aumento della tosse e della espettorazione negli adulti 13%Aumento della bronchite e dei disturbi respiratori nei bambini 35%Diminuzione della funzione polmonare negli adulti 3%

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Analisi epidemiologica per la valutazione dei possibili effetti sanitari in relazione alla qualità dell’aria nella zona della centrale di Porto Tolle

Paolo CrosignaniAndrea TittarelliMartina Bertoldi

Alessandro Borgini

SC Registro Tumori e Epidemiologia AmbientaleFondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori

Milano

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Procedimento n. 08/003946 R.G.N.R.RELAZIONE DI CONSULENZA TECNICA

Analisi epidemiologica per la valutazione dei possibili effetti sanitari in relazione alla qualità dell’aria nella zona della centrale ENEL di Polesine Camerini (Delta PO)

Aus. di CTU: Dott. Stefano ScarselliCTU: Prof. Paolo CrosignaniD.ssa Teresa Magnani

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5.2 Esposizione agli indicatori riconducibili prevalentemente alla CTE (SO2, IBL, vanadio)

Sottogruppo dei bambini•l’esposizione stimata a SO2 per il gruppo dei bambini evidenzia …. per il gruppo dei più esposti … un seppur modesto incremento dei ricoveri rispetto al gruppo dei non esposti•gli effetti avversi alla salute evidenziati nel presente studio hanno riguardato la componente maggiormente esposta e sensibile della popolazione umana, quella dei bambini

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- I.B.L.: l’analisi effettuata sul gruppo dei bambini utilizzando come indicatore i valori dell’Indice di Biodiversità Lichenica (Tab. 5) fa apparire una presenza di rischio tanto nei soggetti più esposti quanto in quelli mediamente esposti.

Sebbene gli intervalli di confidenza (95% CI) non indichino un rischio significativo, il calcolo del Rischio Attribuibile (RA) evidenzia che complessivamente quasi il 9% di tutti i ricoveri tra i bambini (quindi 60 su 674) potrebbero essere evitati se l’indicatore di biodiversità lichenica fosse non inferiore a 77 in tutta l’area considerata.

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- Esposizione al vanadio: l’esposizione al vanadio per il gruppo dei bambini presenta figure di rischio abbastanza simili a quelle

osservate per l’Indice di Biodiversità Lichenica (Tab. 6). Qui è emerso un rischio statisticamente significativo: per i maschi più esposti l’OR arriva quasi a 1.4, con un intervallo di confidenza (95% CI) tra 1.061 e 1.704 (il dato è considerato statisticamente significativo se tale intervallo non contiene l’unità).

Il calcolo del Rischio Attribuibile indica che complessivamente oltre l’11% di tutti i ricoveri tra i bambini (ovvero 76 su 674) potrebbero essere evitati se i livelli di vanadio fossero non superiori a 1.5 ppm in tutta l’area considerata. Il Rischio Attribuibile assume il valore più elevato (16,34%, pari a 61 ricoveri evitabili su 376 osservati) per il sottogruppo dei maschi.

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RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO… omettevano di collocare e far collocare impianti e apparecchi destinati a prevenire disastri e/o infortuni sul lavoro consistiti nel pericolo dell’insorgenza o dell’aggravamento di malattie respiratorie, tra cui quelle di cui alla tabella sotto riportata, nonché di bronco reattività aspecifica, asma e rinite allergica, e malattie cardiovascolari, in dipendenza dell’inalazione e ingestione di sostanze inquinanti, quali SO2, Nox, polveri, particolato, metalli, tra cui vanadio, emesse in atmosfera dal 98 fino al 31/12/2004 in ingenti quantità dalla CTE di Porto Tolle non ambientalizzata e alimentata con olio combustibile denso con tenore di zolfo, …

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RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO

… tra la popolazione abitante nelle zone circostanti la CTE, in particolare la popolazione pediatrica compresa nell’età tra 0-14 anni, continuando ad esercire e a consentire che fosse esercita la CTE di Porto Tolle con olio combustibile denso con tenore di zolfo (percentuali di zolfo nell’OCD usato che variava dal 3 all’1 % e comunque superiori allo 0,25 %) senza provvedere alla collocazione di impianti e strumenti e/o all’adeguamento degli impianti esistenti per ridurre le emissioni entro i valori minimi di concentrazione di inquinanti in base alle direttive emesse dalla Comunità Europea, al DPR 203/88 e al successivo decreto del Ministero dell’Ambiente del 12/7/90 contenente linee guida per il contenimento delle emissioni inquinanti, nonché utilizzando combustibile con tenore di zolfo superiore allo 0,25 %, peggiore e di maggiore impatto sull’ambiente rispetto ad altro disponibile, …

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Centrali a carbone e tumori: rassegna della letteratura scientifica con particolareriferimento ad una centrale a carbone nel Nord Ovest dell’ Italia

Dottor Paolo Franceschi, Pneumologo

Membro del Comitato Direttivo e dell’ Albo degli Esperti dell’ ISDE Italia (International Society of Doctors For Environment)

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Presenza di cancerogeni nelle emissioni delle centrali a carbone:Le centrali a carbone sono fonti di una grande quantità di composti organici ed inorganici, ossidanti edacidi, e contribuiscono in maniera importante all’ inquinamento da particolato. (55)Queste sostanze ad attività cancerogena per l’ uomo sono emesse dalle centrali a carbone, in quantitàenormi. (54)Inquinanti prodotti da una centrale elettrica a carbone con potenziale cancerogenicità.• P0LVERI (in particolare PM2.5)• benzopirene, diossine, benzene• Microinquinanti inorganici (Cd, Cromo, Mn, Ni, Pb, Cu,Co, Hg, Arsenico, Vanadio, Silicio)• Isotopi Radioattivi naturali (55)

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Alcune delle sostanze ad attività cancerogena per l’ uomo secondo lo IARC :Idrocarburi policiclici aromatici 2b fegato, polmone, leucemiaBenzene 1 leucemiaArsenico 1 pelle, polmone,

fegato, vescica, rene, colonBerillio 1 polmoneCadmio 1 polmone, prostataCromo 1 polmoneNickel 1 polmoneMercurio 2b polmone, pancreas,

colon, prostata , encefalo, renePiombo 2b polmone, vescica,

rene, tratto gastroentericoDiossina 1 sarcomi

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Gruppo 1 Cancerogeno accertato per l’uomo: vi è sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo in studi epidemiologici adeguati.Gruppo 2 il gruppo si divide in due sotto gruppi

2A probabile cancerogeno per l’uomo, sulla base di evidenza limitata nell’uomo ed evidenza sufficiente negli animali da esperimento.

2B sospetti cancerogeni per l’uomo, sulla base di evidenza limitata nell’uomo e evidenza non del tutto sufficiente negli animali da esperimento oppure di evidenza sufficiente negli animali ed evidenza inadeguata nell’uomo.

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Gruppo 3 non classificati per cancerogenicità sull’uomo (tutto ciò che non rientra nei gruppi precedenti, viene posto in questo gruppo).

Gruppo 4 probabilmente non cancerogeno per l’uomo sulla base di evidenze che indicano l’assenza di cancerogenicità nell’uomo e negli animali da esperimento e, in alcuni casi, sulla base di evidenze inadeguate o in assenza di dati sull’uomo, ma assenza di cancerogenicità negli animali da esperimento in presenza di un ampio numero di dati sperimentali.

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Secondo il piano regionale della Qualità dell’ Aria in Liguria del 2006, (4) in Liguria le centrali a carboneemettono l’ 89% del mercurio, il 55% del Nickel e del Piombo, il 43% dell’ Arsenico , il 15% del cadmioemessi totalmente in tale regione da ogni fonte antropica.Per quanto riguarda l’ emissione di radionuclidi naturali, responsabili prevalentemente di leucemie, linfomie tumori del polmone (Radon), nel 2005 la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha dichiarato che vi è una maggiore esposizione alle radiazioni, rispetto alla radioattività naturale di fondo, sia dei lavoratori delle centrali a carbone, sia degli abitanti intorno alle centrali a carbone

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Per quanto riguarda il particolato, gli studi di Pope (5) hanno dimostrato che per ogni incremento di 10 microgrammi /m3 di PM 2,5 si abbia un incremento del 14% dell’ incidenza del cancro del polmone nella popolazione generale.

Secondo lo studio APHEIS 2006 (Air Pollution and Health: A European Information System), a parità di qualunque altra causa, le politiche volte a ridurre i livelli annuali medi di PM 2.5 a 15 microg./m3 consentirebbe una riduzione delle morti premature tre volte maggiore nelle città rispetto a quanto si otterrebbe con una riduzione a 25 microg/m3, e, ancora, che la riduzione delle PM 2,5 a 10 microgrammim3 porterebbe le morti premature a valori 5 volte inferiori rispetto a quanto ottenuto con la riduzione a valori di 25 microg./m3. (26)

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La pericolosità delle poveri sottili, in particolare PM10 e PM 2,5 dipende

in particolare dal fatto che i metalli pesanti, gli isotopi radioattivi naturali e gli idrocarburi policiclici aromatici tendono a concentrarsi nellafrazione più sottile delle polveri, quella cioè che non viene trattenuta dagli elettrofiltri e viene pertanto dispersa in atmosfera.(55)Le polveri sottili provenienti dalle centrali a carbone risultano inoltre, comparate con altri tipi di particolato, particolarmente pericolose per l’ uomo (19).Una conferma della particolare pericolosità di questa tipologia di particolato ci viene dagli studi in vitro di Fisher, in cui si dimostra che la mutagenicità delle polveri raccolta all’ uscita delle ciminiere, di diametro aerodinamico particolarmente fine ( micro e nano polveri) , è molto maggiore rispetto a quella delle polveri trattenute dai filtri, molto più grossolane. (1)

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La provincia di Savona presenta in generale valori di biodiversità lichenica e di bioaccumulo particolarmente deteriorati rispetto alla media ligure. In generale in Liguria le aree che presentano una peggiore qualità dell’ aria sono quelle che ospitano nel loro territorio unacentrale a carbone: Savona, Genova, La Spezia.(Fig. a).

La mortalità standardizzata per tumori maligni totali nelle femmine risulta superiore rispetto alla media regionale ed in aumento rispetto al decennio ’88 ‘98:‐

Tumori totali ’99 2004 : ( 198,9/100 000 rispetto al periodo ’88 ’98: ‐ ‐193,1/100 000).Questi dati sono in controtendenza rispetto alla media Italiana ed Europea, dove si è avuta una diminuzione progressiva della mortalità standardizzata per tumori totali, dovuta prevalentemente ad un miglioramento delle terapie e della sopravvivenza per cancro.(Figura b ).

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IPA E SALUTE

il benzo(a)pirene (BaP) è considerato il più pericoloso per la salute umana. Esso è ritenuto responsabile del cancro polmonare. Un altro IPA di cui si riconosce il potere cancerogeno è il benzo(a)antracene. Recentemente alcuni studi hanno stabilito una connessione fra la presenza di queste sostanze nel particolato e le allergie.

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Diossine e salute• Effetto cancerogeno sull’uomo (sarcomi dei tessuti

molli, aumento del rischio di tumori epatici e leucemie)

• Aumento della loro concentrazione nella catena alimentare ed in particolare nei cibi ad alta concentrazione di grassi

• Loro ricaduta al suolo e loro aumento progressivo nel terreno e nei sedimenti lacustri

• Loro ritrovamento nell’erba e nei tessuti adiposi e nel latte dei mammiferi