Traditi dai grandi partiti, c’è solo Grimaldi dei 5S ... · il prof. Mariano D’Amore,...

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N. 2 | ANNO XXI | 4 FEBBRAIO 2018 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com “Potere al Popolo” punta convinto sugli aversani Puc e sviluppo della città, ritorna in campo Giuliano Aversa e il museo civico, la vera e tormentata storia Alla Froebel tutti pazzi per Reny Virginia Musto, per non dimenticare Rimborso treno, Turco: “Masnaderi!!!” Parlamento senza aversani? Traditi dai grandi partiti, c’è solo Grimaldi dei 5S DISTRETTO TURISTICO, OCCASIONE DA NON PERDERE

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N. 2 | ANNO XXI | 4 FEBBRAIO 2018 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com

“Potere al Popolo” punta convinto sugli aversani

Puc e sviluppo della città, ritorna in campo Giuliano

Aversa e il museo civico, la vera e tormentata storia

Alla Froebel tuttipazzi per Reny

Virginia Musto, per non dimenticare

Rimborso treno, Turco: “Masnaderi!!!”

Parlamento senza aversani?Traditi dai grandi partiti, c’è solo Grimaldi dei 5S

DISTRETTO TURISTICO, OCCASIONE

DA NON PERDERE

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Il gazebo abusivo del fi glio del Sindaco

Puc e sviluppo della cittàritorna in campo Giuliano

Il “maestro” don Lorenzo Milani

Parco Grassia chiuso al pubblico, aperto ai cani

Muore Giuseppe Genovesi, difensore dei malati di Mcs

A S. Sebastiano tanti encomi per i caschi bianchi

Raffaello da Aversa,il pittore immaginario

PERIODICO DI CULTURA VARIADELL’AGRO AVERSANO

A DISTRIBUZIONE GRATUITA

Anno XXI n° 2 - 4 Febbraio 2018

Direttore ResponsabileGiuseppe Lettieri

Direttore EditorialeNicola De Chiara

Consulente di RedazioneGiuseppe Cristiano

Coordinamento EditorialeVito Faenza

Segreteria di RedazioneRaffaele De Chiara

Garante dei LettoriFranco Terracciano

EditoreAssociazione Dimensione Cultura

Piazza Municipio, 22 Aversa

Periodico registrato presso il Tribunale di S. Maria C.V.

al n. 514 del 17.11.1998

RedazioneVia Michelangelo, 108 - Aversa (Ce)Tel. 081.198.14.930 - 388.19.87.510

www.nerosubiancoaversa.come-mail: [email protected]

StampaTuccillo Arti Grafi che srl

Afragola (Na)

SOMMARIO10

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Sarà duro votare “corpi estranei” al territorio

IL COMMENTO

IL CONVEGNO

L’INCONTRO

L’INTERVENTO

ADDII

LA FESTA

STORIA NOSTRA

Parte la campagna elettorale, con delusi, esclusi ed una città, Aversa, mortificata. Dal 1992 ci

sono stati sempre aversani in campo che concorrevano ad un posto in Parlamen-to. Tanti deputati eletti. Dal compianto Tiberio Cecere a Mario Gatto e Paolo Santulli. Da Giuliano a Lucio Romano, senatore uscente, persona perbene e capace ma non gli è servito per essere candidato. A parte Nicola Grimaldi, candidato pentastellato, che alle Am-ministrative non riuscì a conquistare un posto in Consiglio comunale, e alcune candidature più di testimonianza che di sostanza come quella di Luca De Rosa, o il quarto posto nel listino, con nessuna chance di elezione, per Elena Caterino, i partiti nazionali hanno preferito la ca-lata di big o di “corpi” estranei al terri-torio, come la candidata della Lega con Salvini, Pina Castiello, che proviene da Afragola, ed è stata già consigliera regionale e deputata anni fa per Alle-anza Nazionale e poi Pdl. Insomma, uno scenario sconcertante, segno che la politica aversana è in forte deperimento, sia quella legata all’Amministrazione Comunale sia quella legata ai partiti di opposizione. Ma se Aversa piange, non ride di certo il resto della provincia di Caserta. Forza Italia fa harakiri facendo saltare all’ultimo minuto la candidatura, dal collegio maggioritario di Caserta, di Gianpiero Zinzi, che alle regionali è

stato il candidato più votato d’Italia. Le logiche di ...Sant’Antimo prevalgono. Sembra la sagra dei “Cesaroni”! Per non parlare del Partito Democratico, con il presidente regionale del Partito e consigliere regionale Stefano Graziano fino ad un giorno prima - annunciandolo anche con tanto di conferenza stampa - era capolista nel listino. Poi in 24 ore tutto è cambiato e Graziano si è ritrova-to alle spalle della Fedeli. Scelta “assai più migliore” come direbbe la stessa ministra? In questo numero parliamo anche della presentazione del distretto turistico aversano, un’opportunità da non per-dere. A un anno dalla morte di Virginia Musto, il padre organizza una fiaccolata ed altri eventi per non dimenticare la figlia, vittima di un tragico incidente automobilistico, e per sensibilizzare i giovani ad essere più prudenti alla gui-da. Interessante la storia tormentata del museo civico di Aversa che ancora non c’è. Buona domenica e buona lettura.

di Giuseppe LettieriL’Editoriale

nerosubiancoaversa.com

Nero su Bianco

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commercialisti, Antonio Tuccillo; dai rappresentanti dei Comuni di Carinaro, Cesa, Lusciano, Parete e Sant’Arpino ai rappresentanti del MiBACT; e poi Agostino Ingenito, di Assoturismo, il prof. Mariano D’Amore, direttore del Dipartimento di Economia della Par-thenope, Vincenzo Marrazzo, presi-dente del coordina-mento regionale dei Distretti Turistici, il

PRIMO PIANO

Presentato il progetto ma si punti alla valorizzazione culturale turistica del territorio

L’idea di Spezzaferri potrà concretizzarsi solo se attorno al tavolo le istituzioni chiameranno gli imprenditori a fornire il loro contributo fattivo e non viceversa

Distretto turistico, occasione da non perdere

E’ stato presentato con una con-ferenza stampa nella sala con-siliare il progetto del distretto

turistico “Aversa Normanna-Campania Felix”, istituito con decreto dell’11 gen-naio scorso dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Ad illustrare l’iniziativa il Sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro ed il presidente del Consorzio di opera-tori economici che ha promosso la na-scita del distretto, Giovanni Spezzaferri. Coinvolti ordini professionali, Associa-zioni di categoria e istituzioni. Diverse presenze autorevoli, dal vicepresidente provinciale Confesercenti, Maurizio Pollini, al presidente dell’Ordine dei

w Nicola De Chiara

La presentazione del distretto turistico

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PRIMO PIANO

presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone. Il distretto turistico nasce con l’ob-biettivo di promuovere le potenzialità ricettive del territorio aversano e di creare opportunità di lavoro nel settore turistico, attraverso la costituzione di un sistema che in grado di pianificare e ge-stire unitariamente l’offerta da proporre ai turisti, favorendo anche creazione di appositi circuiti ed implementando quelli già esistenti. L’istituzione del distretto turistico prevede per le imprese del territorio la possibilità di accedere ad agevolazioni fiscali, contributi pubblici e supporto per la gestione amministrati-va e finanziaria. L’adesione al distretto darà anche la possibilità di accedere ai benefici previsti per le zone franche urbane ed a particolari agevolazioni nei settori della ricerca e dello sviluppo, oltre che a facilitazioni per l’accesso al credito ed alla dei rapporti con le pub-bliche amministrazioni. Il promotore del Distretto, ingegnere Spezzaferri, ha parlato di “Un sogno che si avvera e che potrà darà una grande opportunità alla città di Aversa”. Anche il primo cittadino de Cristofaro ha salutato con entusiasmo la nascita della nuova realtà turistica: “Insieme agli altri Comuni limitrofi abbiamo voluto dare supporto a questa iniziativa e portarla avanti sui tavoli istituzionali, questa per noi rap-presenta una grande occasione di riscat-to e siamo soddisfatti degli appoggi che abbiamo ricevuto sia in sede regionale che dalla politica nazionale”.Queste le premesse che sono assoluta-mente da condividere, ma rimaniamo dell’idea che i pilastri portanti del distretto turistico dovrebbero essere soprattutto la valorizzazione culturale e turistica di Aversa e del suo comprenso-rio per non rischiare di ridurre il tutto ad una semplice operazione economica, magari con qualche piccolo vantaggio per qualche “fortunato” operatore com-merciale e nulla di più per il territorio. In altre parole, l’idea di Spezzaferri potrà concretizzarsi solo se attorno al tavolo le istituzioni (comunali, provinciali, regionali e nazionali) chiameranno gli imprenditori a fornire il loro contributo fattivo e non viceversa. L’idea del distretto è valida solo se inserita in una più ampia e condivisa programmazione politica.

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PRIMO PIANO

presentanza nel prossi-mo Parlamento che ver-rà fuori dalle elezioni politiche del prossimo 4 marzo lascia spazio ad una considerazione ama-ra in casa nostra che, se non saremo smentiti dal M5S, porta alla totale incapacità dei politici lo-cali di creare una classe dirigente, di dare vita ad un ricambio. Ci dispiace dirlo anche perché siamo di fronte a tanti amici, ma dai tempi di Mario Gatto, Pasquale Giuliano, Paolo

Santulli, nessuno di questi ha lavorato per far crescere giovani promettenti che pure c’erano e ci sono. Di converso, e come concausa, la stragrande maggio-ranza della classe politica locale non si è assolutamente dimostrata all’altezza di meritare uno scranno parlamentare, I giovani che si sono affacciati alla po-litica in questo ultimo decennio, consi-glieri comunali, sindaci e assessori, nel-la stragrande maggioranza dei casi lo hanno fatto solo per alimentare il loro piccolo orticello, fosse solo per avere una maggiore visibilità professionale o per risolvere qualche affare di famiglia o, semplicemente, per il potere fine a se stesso. Se si aggiunge che i partiti clas-sici con le loro sezioni non esistono più (ma questa è una circostanza comune a tutti i Comuni) si capisce perché oggi Aversa non ha una rappresentanza. In realtà, questa bocciatura clamorosa è anche il frutto di un’Amministrazione comunale politicamente inesistente, non a caso lo stesso mentore di De Cri-stofaro & C, ci riferiamo a Giampiero Zinzi, è stato fatto fuori all’ultimo mi-nuto.

In Forza Italia c’era spazio per l’ex sindaco Ciaramella, poi la marcia indietro. L’unico aversano che ha delle chance reali di entrare in Parlamento è il pentastellato Grimaldi.

Centrodestra e centrosinistra ci hanno tradito. Mai successo negli ultimi 25 anni

Quadro avvilente: Aversa senza parlamentari?

L’intero quadro è avvilente. Aversa non esprimerà alcun parlamentare. Mai successo

da ventisei anni a questa parte, da quan-do fu eletto Tiberio Cecere, nel 1992. Solo nella legislatura che va dal 1992 al 1994 la città normanna non ha avuto un rappresentante in Parlamento nella seconda repubblica. Centrodestra e centrosinistra hanno sbarrato la strada ai parlamentari aver-sani. Il centrodestra all’uninominale ha regalato il nostro collegio ad una espo-nente della Lega. La notizia dell’ulti-m’ora è che tra i possibili candidati di Forza Italia nel nostro collegio c’era anche l’ex sindaco di Aversa Dome-nico Ciaramella, ma i giochi di potere non hanno puntato ad una candidatura vincente ma solo a riempire le caselle a favore di meri calcoli di spartizione di poltrone, premiando esclusivamente gli amici degli amici. Nel centrosinistra al-tra donna all’uninominale alla Camera nel nostro collegio pescata nell’Agro: è la sindaca di Carinaro Della Provito-la. Mentre al Senato va l’eterno Nicola Caputo, di Teverola. Nessuna pieta per l’uscente Lucio Romano, a dimostra-zione che la preparazione e i curricu-lum non sono serviti nel preparare le liste dei candidati. C’erano ovviamente anche i listini pro-porzionali che potevano vedere qualche aversano in corsa ma anche in questo caso il tradimento di centrodestra e cen-trosinistra si è consumato tutto: la pre-senza di Elena Caterino nella lista del Pd è solo figurativa (l’hanno piazzata al quarto posto). L’unico aversano che potrebbe avere chance concrete è a questo punto solo

w Nicola Rosselli

Nicola Grimaldi, medico, già candidato come consigliere comunale nel 2016, ora presente all’uninominale della Ca-mera per il collegio normanno per il Movimento Cinque Stelle.Siamo alla considerazione zero da par-te dei principali partiti per una città importante come la nostra. Una volta colonia politica napoletana e casertana, oggi napoletana e salernitana con l’ege-monia di paesi limitrofi quali Teverola e Carinaro.Il fatto che Aversa non avrà una rap-

Nicola Grimaldi

Bocciatura clamorosa e anche frutto di un’Amministrazione comunale politicamente inesistente: non a caso lo stesso mentore di De Cristofaro & C, Zinzi, è stato fatto fuori

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PRIMO PIANO

La convocazione della Commissione Antimafia trasformata in gita scolastica

Che figuraccia: chiesto il rimborso per il treno!Il Sindaco si è fatto accompagnare dal Vice, dalla Segretaria comunale e da Guarinoe non ha avuto la forza di pagargli i biglietti. E così Ronza ha chiesto i soldi al Comune

w Nicola Rosselli

Ancora un episodio dei dilettanti allo sbaraglio, ancora un epi-sodio che la dice lunga sulle

capacità di discernere l’opportunità politica. Il sindaco di Aversa Enrico de Cristofaro va a Roma convocato dalla Commissione Parlamentare Antimafia per il 14 novembre scorso e decide di trasformare il viaggio in gita scolastica, facendosi accompagnare dal suo vice ed inseparabile Michele Ronza, dalla segretaria comunale Anna di Ronza e dal comandante della polizia municipale Stefano Guarino. Una compagnia inutile. Soprattutto il comandante Guarino non ha nulla a che vedere con la vicenda che è, poi, quella famigerata della mancata costituzione quale parte civile nel procedimento ‘The Queen’. Passi, poi, per la segretaria comunale che potrebbe essere di aiuto sull’argomento. Del tutto inconferente la presenza istituzionale del vice sindaco Ronza. Michele è, però, il miglior amico del sindaco ed è giusto che gli tenga compagnia in questo difficile frangente, ma, certamente, non nella sua veste istituzionale. Da quello che sappiamo è proprio il numero due dell’esecutivo normanno che si fa carico della spesa acquistando per tutti biglietti di prima classe dell’alta velocità.A metà gennaio la sorpresa. La deter-mina del dirigente Giuseppe Nerone, controfirmata dal funzionario incaricato Gerardo Carratù con la quale si restitui-scono i soldi agli interessati che li hanno (avrebbero) anticipato.Opportunità (parola sconosciuta in seno all’amministrazione de Cristofaro) avrebbe voluto che ad essere rimborsati fossero solo i due dipendenti. Il vice

sindaco era ospite, il sindaco, per op-portunità, appunto, non avrebbe dovuto chiedere il rimborso. Per la cronaca stiamo parlando di 122 euro a persona, avendo viaggiato in prima classe con l’alta velocità da Napoli a Roma.Immediata la polemica politica.«È una vergogna!! Il Sindaco de Cristo-faro – scrive sul proprio profilo Faceboo Federica Turco, ex vice sindaca, di Noi Aversani - va a Roma per essere audito dalla Commissione Parlamentare Anti-mafia per difendersi rispetto a una que-

stione personale, e chi porta con sé in maniera inopportuna? Il fidato Vice, la segretaria e il comandante della Poli-zia Municipale. Come se non bastasse, cosa fa? Chiede il rimborso dei biglietti del treno, dopo aver viaggiato comoda-mente in prima classe!!! tutto questo a spese dei cittadini aversani!! È una vergogna!!! A casa, siete dei masnadieri!!!».«Non è mia intenzione – ha dichiarato da parte sua il segretario citta-dino del Pd Francesco

Gatto - ritornare sulla costituzione di parte civile del comune nel processo The Queen, la posizione del Partito De-mocratico è nota da tempo e l’abbiamo ribadito anche nell’ultimo manifesto che abbiamo affisso in città. In merito alla determina dei rimborsi si può sot-tolineare che mentre il sindaco sostiene di aver detto no alla costituzione di parte civile per non far sostenere costi al comune poi si fa rimborsare le spese di trasferta. Era necessaria una delega-zione così ampia? Capisco la segretaria comunale ma gli altri?».

Michele Ronza e, sotto, Federica Turco

I signori della politica aversana hanno pure viaggiato in prima classe. Durissimo il commento di Federica Turco: “Vergognatevi. A casa, siete dei masnadieri!!!”

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IL COMMENTO

convinti che le relative autoriz-zazioni le avessero già ottenute i precedenti proprietari, per poi concludere: “Troppa attenzione per questo episodio, auspico che lo stesso accada anche per cose più importanti. Mi congratulo con l’ufficio tecnico e con la po-lizia municipale e con l’assessore all’urbanistica che hanno fatto il proprio dovere senza far passare sotto silenzio questo episodio che comunque, se provato, deve essere sanzionato”.Dichiarazioni infuocate da parte del capogruppo consiliare di For-za Italia Giampaolo dello Vicario (avversario di de Cristofaro alle ultime amministrative) che aveva richiamato l’attenzione su questo

gazebo, quando afferma: “É evidente che il rispetto delle regole è per alcuni discrezionale. A seguito di una segna-lazione di un cittadino che si è visto negare l’autorizzazione, ho avviato una ricognizione dei dehors in città e mi sono imbattuto in quello insistente su piazza Trieste e Trento. Per evitare di dare l’ulteriore brutta impressione di assistere al remake del film di Ficarra e Picone bisogna ripristinare immediata-mente l’ordine e la legalità. Dopo i tanti inutili proclami, assistiamo desolati ad una vicenda che sa di paradossale. Sarebbero opportune le dimissioni del sindaco e dell’assessore all’urbanisti-ca”. Per la cronaca, il sindaco, al di là della facciata, avrebbe «sgridato» il comandante della polizia municipale Stefano Guarino, proprio in piazza Trieste e Trento, presenti il consigliere comunale Rosario Capasso e l’asses-sore Dino Carratù. Guarino, però, non si è fatto impressionare facendo sino in fondo il proprio dovere.

Li avevamo battezzati dilettanti allo sbaraglio e tali si confer-mano. Un nuovo episodio della

serie: si può essere più stupidi? Sembra quasi godano nel mettersi essi stessi in difficoltà. Nei giorni sorsi gli agenti della polizia municipale effettuano un sopralluogo presso il ristorante “Gushi-restaurant” all’angolo tra piazza Trieste e Trento e via Abenavolo e scoprono che un gazebo di circa venticinque metri quadrati, alto tre metri circa, realizzato in alluminio e vetro, con copertura in materiale plastico, risulta essere privo di qualsiasi autorizzazione edilizia. Agli agenti che stanno operando, codice alla mano, non rimane altro da fare che sequestrare il manufatto perché abusivo ed inviare gli atti ai magistrati della pro-cura della repubblica presso il tribunale di Napoli Nord che, ironia della sorte, è ubicato proprio dall’altro lato della piazza, di fronte al locale in questione. Locale gestito da una società, con un legale rappresentante originario di San Marcellino, ma che vede tra i soci anche Orlando de Cristofaro, non solo figlio del primo cittadino normanno (circo-stanza che già desterebbe scalpore), ma anche portavoce cittadino di Forza Italia ed ex consigliere comunale nella precedente amministrazione.Ai vigili urbani che stavano proce-dendo, i titolari del locale avrebbero esibito una richiesta di autorizzazione e una successiva richiesta di sanatoria, ma nessun provvedimento che avesse autorizzato la realizzazione del gazebo. “Non conosco ancora – ha dichiarato il Sindaco raggiunto mentre presenziava, ironia della sorte, ad un convegno in materia urbanistica - le risultanze del

sopralluogo effettuato dagli agenti di polizia municipale, ma ribadisco che ci deve essere equità di trattamento, per cui, se mio figlio ha sbagliato, deve essere trattato secondo legge, senza favoritismo alcuno”. Il primo cittadino normanno, che per decenni è stato anche presidente dell’Ordine degli Architetti di Caserta, per cui è da considerarsi anche un addetto ai lavori, ha anche dichiarato che il figlio e i sui soci sarebbero stati

Il gazebo abusivo del figlio del Sindaco

Li avevamo battezzati dilettanti allo sbaraglio e tali si confermano

Il gazebo abusivo del figlio del SindacoI Vigili effettuano un sopralluogo presso il ristorante “Gushirestaurant” e scoprono che un gazebo di circa 25 mq. non ha alcuna autorizzazione edilizia

w Nicola Rosselli

Il Sindaco, al di là della facciata, avrebbe “sgridato” il comandante dei Vigili, Guarino, proprio in piazza Trieste e Trento, ma questi ha fatto fino in fondo il suo dovere

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IL CONVEGNO

La collaborazione con le università, l’esigenza di una interlocuzione tra pubblico e privato, la salvaguardia dell’ambiente: queste le indicazioni venute fuori

“Palaestra aversana” apre la discussione pubblica sul Piano Urbanistico Comunale

Puc e sviluppo della cittàritorna in campo Giuliano

La discussione sul tema dello sviluppo e della

pianificazione territoriale, promossa dall’Associa-zione politico-culturale “Palaestra Normanna”, fondata e presieduta dal sen. Pasquale Giuliano, svoltasi presso l’audi-torium “Caianiello” ha avuto, tra l’altro, la felice intuizione di svilupparne la trattazione eviden-ziando l’importanza degli aspetti legati alla mobilità ed all’economia da tenere in debito conto nella redazione degli strumenti urbanistici, ma solitamente trascurati se non addirittura ignorati. Il sen. Pasquale Giuliano ha introdotto e coordinato gli interventi dei relatori sugli aspetti specifici della pianifi-cazione urbanistica, sottolineando in particolare l’esigenza di una costante e trasparente interlocuzione tra pubblico e privato, strumento indispensabile che, contemperando al meglio interessi non sempre coincidenti, può consentire efficacemente di perseguire e conse-guire risultati di interesse generale e, soprattutto, in tempi accettabili. Giuliano sul punto ha portato ad esem-pio le aeree della ex Texas, dell’Ip-podromo, della “Maddalena” e della parte di Opg che ospita attualmente un istituto penitenziario. A quest’ultimo proposito l’ex Sottosegretario alla Giustizia ha espresso delusione ed amarezza per un siffatto insediamento (deciso dal sottosegretario Gennaro Migliore e purtroppo consumatosi nella quasi totale indifferenza ) in un com-

alla città di Aversa; i proff. Armando Cartenì, Luca Mo-linari e Luigi Maffei, della facoltà di Architettura di Aversa, hanno rispettivamen-te: trattato la problematica legata alla mobilità, in una città che per la sua confi-gurazione urbanistica è già di per sé non agevolmente permeabile; rappresentato un disegno sui possibili ed interessanti scenari di svilup-po economico; illustrato gli aspetti legati all’ambiente ed alla sua salvaguardia. L’Assessore all’Urbanistica, arch.Gilda Emanuele, infine, ha assicurato, insieme al sin-daco Enrico De Cristofaro, che la predisposizione del Piano Urbanistico Comunale

terrà conto delle indicazioni del conve-gno, assumendo peraltro l’impegno di tenere una continua interlocuzione con le due facoltà universitarie aversane di architettura ed ingegneria, con gli ordini professionali e le associazioni del territorio. Numerosa, attenta e particolarmente qualificata la partecipazione, anche di Consiglieri comunali ed Assessori all’incontro che ha avuto il merito di sollecitare ed impegnare le Università del territorio sul tema dello sviluppo della città. Il convegno rappresenta un altro prezioso anello della catena di incontri e dibattiti promossi ormai da anni dall’associazione “Palaestra Nor-manna” che, grazie anche all’indubbio prestigio del suo presidente, Pasquale Giuliano, ha già portato ad Aversa illu-stri e riconosciuti relatori su temi molto significativi.

Nicola Rosselli

Il convegno di “Palaestra Normanna”

plesso monumentale che poteva e do-veva essere destinato alla fruibilità del territorio, così come lo stesso Giuliano aveva chiesto con un’accorata lettera al ministro della Giustizia Andrea Orlando. Il prof. Muscariello, della facoltà di Economia Aziendale di Capua, ha evidenziato i dati economici relativi

L’ex senatore Giuliano ha espresso delusione ed amarezzaper il carcere insediato nell’ex Opg che poteva e doveva essere destinato alla fruibilità del territorio

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AVERSA

Si pensa a un movimento popolare che lavori per un’alternativa ben oltre le elezioni

Candidati Antonella Avolio (nota contitolare della storica libreria) e Luca de Rosa (già assessore con Ferrara) nel listino della Camera. E Di Foggia all’uninominale

“Potere al Popolo” punta su tanti aversani

w Nicola Rosselli

La presentazione delle candidature aversane di “Potere al Popolo”

E’ quella di “Potere al Popolo” la lista che presenta più candidati dell’Agro Aversano

in vista delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo. I candidati locali sono Antonella Avolio (noto contitolare della storica libreria ‘Quarto Stato’, da sempre impegnato nel sociale) e Luca de Rosa (già assessore della giunta gui-data da Lello Ferrara, nel listino della Camera. Nel collegio uninominale alla Camera ci sarà, invece, Angela Di Foggia (studiosa di storia locale e compagna di Luca de Rosa). Ad Aversa gli organiz-zatori sono riusciti a tenere una prima assemblea di quasi 100 partecipanti e raccolto 200 firme in due giorni».«Abbiamo deciso di candidarci – af-fermano gli interessati - per creare un fronte contro la barbarie, che oggi ha mille volti: la disoccupazione, il lavoro che sfrutta e umilia, le guerre, i migran-ti lasciati annegare in mare, la violenza maschile contro le donne, un modello di sviluppo che distrugge l’ambiente, i nuovi fascismi e razzismi, la retorica della sicurezza che diventa repressione. Abbiamo deciso di candidarci facendo tutto al contrario. Partendo dal basso, da una rete di assemblee territoriali in cui ci si possa incontrare, conoscere, unire, definire i nostri obiettivi in un programma condiviso». «Potere al Popolo – continuano - significa costruire democrazia reale attraverso le pratiche quotidiane, le esperienze di autogoverno, la socializzazione dei saperi, la partecipazione popolare. Per noi le prossime elezioni non sono un fine bensì un mezzo attraverso il quale uscire dall’isolamento e dalla

frammentazione, uno strumento per far sentire la voce di chi resiste, e generare un movimento che metta al centro realmente i nostri bisogni». «Un mo-

vimento – concludono - di lavoratrici e lavoratori, di giovani, disoccupati e pensionati, di competenze messe al servizio della comunità, di persone impegnate in associazioni, comitati ter-ritoriali, esperienze civiche, di attivisti e militanti, che coinvolga partiti, reti e organizzazioni della sinistra sociale e politica, antiliberista e anticapitalista, comunista, socialista, ambientalista, femminista, laica, pacifista, libertaria, meridionalista che in questi anni sono stati all’opposizione e non si sono arresi. Non stiamo semplicemente costruendo una lista, ma un movimento popolare che lavori per un’alternativa di società ben oltre le elezioni. Insieme possiamo rimettere il potere nelle mani del popolo, possiamo cominciare a decidere delle nostre vite e delle nostre comunità».

“Abbiamo deciso di candidarci per creare un fronte contro la barbarie, che oggi ha mille volti: la disoccupazione, il lavoro che sfrutta e umilia, i migranti...”

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L’INTERVENTO

I nostri consigli utili per il giorno delle votazioni

La politica locale che non fa crescere nessuno: lobby cristallizzate da anni con i loro pacchetti di voti che non lasciano scampo a nessun tentativo di rinnovamento

Mia amatissima Aversa, come ti hanno ridotto

w Franco Terracciano

il parquet dal 1910

Questa è la terra dei cowboy. Vengono, assaltano la diligenza e vanno via. Passano come

foglie secche i Sindaci, gli Onorevoli, i Senatori, novelli Attila che non hanno mai fatto crescere l’erbetta degli altri, sono stati tutti individualisti, conserva-tori di se stessi, hanno distrutto il futuro dei giovani idealisti della nostra città. Eppure abbiamo avuto parlamentari come Angelo Maria Jacazzi, Pasquale Giuliano, Tiberio Cecere, Mario Gatto, Lorenzo Diana, Paolo Santulli, Michele Corvino, Lucio Romano. Che cosa è rimasto di questa loro eredità E’ iniziato l’assalto alla diligenza “Aversa”

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L’INTERVENTO

Mia amatissima Aversa, come ti hanno ridotto

il parquet dal 1910

politica in Forza Italia, nel Pd, nelle altre compagini politiche? Dopo di loro, il diluvio e il nulla eterno. Come mai sulla nostra terra bruciacchiata si deve sempre ricominciare daccapo, come se fosse sempre la prima volta? Povera, mia amatissima Aversa. Questa volta, però, lo stordimento è quello dell’anne-gato a Ischitella. Scorrendo le liste delle prossime elezioni, da destra a sinistra, passando per la politica a volo di uccello dei 5 Stelle nella nostra città, si rimane come d’autunno sugli alberi le foglie. Che vogliono da noi questi che si sono candidati? Alcuni catapultati da chissà dove, altri che non li vedi casualmente

neanche al bar la domenica mattina. Non per distruggere tutto, ma perché dovremmo votarli? Abbiamo triste esperienza di quelli eletti che poi non ti guardano neanche dal finestrino della loro automobile. In questo discorso da sognatore non metto assolutamente i lecchini, gli affaristi, i portaborse che sanno quello che fanno e ficcano bene le loro preferenze. Il loro è un mondo a parte, peccatori che non sono degni neanche di stare all’inferno. Questa terra di nessuno, però, è frutto anche della politica locale che non fa crescere nessuno: lobby cristallizzate da anni con i loro pacchetti di voti che non lasciano scampo a nessun tentativo di rinnovamento. La genericità dell’am-ministrazione De Cristofaro compendia magnificamente questo torpore. Chi si alza la mattina per gettare il sangue sul posto di lavoro ricorda i nomi e le deleghe degli attuali Assessori? Di che partito sono questi svizzeri? A quale ide-ologia rispondono? La città delle cento chiese ha mille peccati da nascondere... Per concludere, ecco i nostri consigli utili per il giorno delle votazioni: rimanere tutto il giorno a guardare le macchine sul quadrivio di Parete; riflet-tere tutto il giorno sul corpo invecchiato dell’amante; inseguire vanamente qualche farfallina con il retino; andare al Villaggio Coppola e parlare ore e ore con un pescatore.

La città delle cento chiese ha mille peccati da nascondere...

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ASSOCIAZIONI

Ha lasciato il segno il convegno organizzato dalla Fidapa il 20 gennaio

“Bambine oltraggiate”, un grido di rabbia

“Violenza Oltre: bambine oltraggiate”, il convegno organizzato dalla Fidapa

di Aversa ha lasciato il segno per la delicatezza dell’argomento trattato. L’incontro del 20 gennaio presso l’Hotel del Sole si è aperto con i saluti della Presidentessa Maria Lucia D’Amore. “In alcune parti del mondo le bambine lasciano i loro giochi, i loro desideri a causa di uomini adulti. Costrette ad entrare in un mondo che ancora non appartiene loro.- è entrata in argomento il presidente distrettuale Giusy Porchia. Noi come Fidapa speriamo che queste bambine possano vivere i loro sogni ed avere i loro diritti”. “Questo è un grido di rabbia.- gli ha fat-to eco la moderatrice Silvana Francese sociologa e psicologa, commentando il

w Martina Melino

cosa per fare di più. Combattiamo nel resto del mondo ma stiamo attenti a non importare questi modelli in Italia”.

Il convegno seguitissimo della Fidapa all’Hotel del Sole

video musicale “Freedom” di Beyoncè. Presente in platea il sindaco Enrico De Cristofaro: “Spero di apprendere qual-

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“Purtroppo in determinate zone d’Italia, ciò accade. - è la risposta di Patrizia Pel-le, componente della commissione della Carta dei diritti delle bambine.Vengono imposti matrimoni precoci. Non siamo ai livelli orientali. Parliamo sempre di ragazze minorenni. Sono età in cui il fisico della donna non è ancora maturo. Incapace di portare a termine la gravi-danza. Con conseguenti danni fisici ed emotivi. Fortunatamente da noi è in vigore la Carta dei diritti delle bambine. Un documento specifico di nove articoli, nato per far acquisire la consapevolezza dei propri diritti ai bambini. Non solo italiani ma anche residenti nella nostra nazione. Combattiamo per cambiare la mentalità maschilista. Purtroppo ci sono genitori che incentivano i figli a perseguire modelli sbagliati. Convinti che tutto è permesso. Rendendoli im-preparati al futuro”. “Noi quanta consapevolezza diamo ai nostri bambini per poter crescere? Spesso gli strumenti sono inesistenti -interviene ancora la moderatrice - è no-tizia attuale che Erdogan, in Turchia ha legalizzato i matrimoni delle bambine di soli 9 anni. Questa Turchia vorrebbe entrare in Europa”.Per stemperare la tensione viene ripro-dotto un video di Fanpage, un esperi-mento sociale. Quale sarà la reazione dei napoletani di fronte ad un matrimo-nio tra una bambina ed un uomo adulto? Sdegno, rabbia, incredulità. “Tenevo molto a farvi vedere questo video – è il commento di Apollonia Reale, peda-gogista clinica - parla di una violazione dei diritti umani. Spesso vedo ragazze tredicenni abusate o promesse spose a sconosciuti. Le istituzioni devono in-tervenire nella formazione di comunità e case famiglia. Mi sono ritrovata a confronto con bambine che approcciano con estrema disinvoltura tematiche di violenza. Non va bene. Bisogna sensibi-lizzare”. “Genitori seguite di più i vostri figli - è stato, infine, l’appello della presidente distrettuale - insegnategli il rispetto”. A chiudere il convegno è l’in-tervento della scrittrice Rosanna Rivas con l’emozionante lettura di due poesie sull’infibulazione e la lapidazione tratte dal suo nuovo libro “Urlo Rosa”. Un convegno dalle tematiche pesanti, ma questi momenti di sensibilizzazione servono, eccome.

ASSOCIAZIONI

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LA QUERELLE

Dopo l’approvazione in Consiglio comunale sorgono nuove diffi coltà per il trasloco

“Il Dono”, si allontanail patto con il Comune?La sede dell’associazione “Convergenze” sarebbe in via Magenta 82 e, perciò,l’occupazione dei locali dell’ex Liceo Artistico potrebbe essere considerata abusiva

w Antonio Arduino

La libreria sociale “Il Dono” potrebbe non trovare più casa nella biblioteca comunale. Dopo

l’approvazione in Consiglio comunale della concessione all’associazione “Convergenze”, di cui è parte la libreria, dei locali a piano terra della biblioteca comunale, sorgono nuove difficoltà per il trasloco. Questo perché, stando a quanto riferito dal vice Sindaco e As-sessore al Patrimonio Michele Ronza, la sede dell’associazione “Conver-genze” non sarebbe quella attualmente occupata ma sarebbe in via Magenta Si complica la situazione per la libreria “Il Dono”

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LA QUERELLE

82, questo fa sì che l’occupazione dei locali della palestra dell’ex Liceo Ar-tistico di piazzetta don Diana potrebbe essere considerata abusiva. Del resto il responsabile dell’associazione non ha mai prodotto alcun documento per dimostrare il diritto ad occupare quei locali che gli vennero affidati all’epoca dell’emergenza rifiuti per fungere da isola ecologica temporanea, per il deposito di carta e plastica, effettuando una sorta di primordiale raccolta diffe-

Se la cosa rispondesse a verità, la libreria dovrebbe lasciare i locali occupati e, probabilmente, non avrebbe alcun diritto ad una nuova sede

renziata. Se questo rispondesse a verità, la libreria dovrebbe lasciare i locali oggi occupati e che, probabilmente, non avrebbe alcun diritto ad occupare quelli della biblioteca comunale. Del resto il trasloco della libreria deve comunque avvenire a breve perché l’Ammini-strazione ha nominato la commissione di collaudo necessaria per l’avvio dei lavori dei sagrati che prevedono anche la ristrutturazione dell’ex liceo e il direttore dei lavori, Benadusi, e il RUP Orabona hanno già avuto un incontro con la società che ha vinto la gara per concordare dove e quando iniziare. “Per venire incontro alle esigenze del “Il Dono” l’Amministrazione - chiarisce l’assessore Ronza - farà partire i lavori dalla chiesa di Santa Maria a Piazza, tenendo come ultimi quelli di piazza Municipio e della relativa ristrutturazio-ne dell’ex liceo”. Un accorgimento che darà la possibilità al responsabile de “Il Dono” di organizzare il trasloco, ma re-sta il dato di fatto che la libreria sociale dovrà cambiare sede e dovrà dimostrare di non avere occupato fino ad oggi abusivamente la palestra dell’ex liceo per poter confermare ed ottenere la con-cessione del piano terra della biblioteca approvata in Consiglio comunale e che non richiederà più alcuna manifestazio-ne di interesse perché, sulla base delle leggi esistenti, la libreria regionale

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LA STORIA

L’identità e la storia di una comunità si manifestano plasticamente nei suoi musei

Iniziò Gaetano Parente nel 1868, seguì il preside Stanislao Mariotti, poi fu la volta di Alfonso Gallo e di Gaetano Corrado, fi no al tentativo di Domenico Coppola

Aversa e il museo civico, la vera tormentata storia

L’identità e la storia di una comunità si manifestano pla-sticamente nei suoi musei, in

quegli scrigni della memoria, dell’arte e della conoscenza che rappresentano, allo stesso tempo, i luoghi della conser-vazione e dello studio del passato. Aversa, lo si denuncia spesso, manca d’identità, probabilmente anche perché manca di un museo, manca di un luogo in cui si sostanzi e si manifesti la pro-pria storia; certo esistono iniziative di indiscutibile spessore, come il Museo Diocesano, il Museo degli Esposti ed il Museo di Storia Militare, ma manca a tutt’oggi un Museo Civico che rappresenti la summa dell’aversanità. Eppure le idee non sono mai mancate: Domenico Coppola e il bollettino sul museo del 1968

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le proposte di istituire una raccolta museale si sono susseguite per almeno centocinquant’anni, senza però che si concretizzassero mai. Il primo a proporre di istituire una raccolta di memorie patrie fu Gaetano Parente che avviò la costituzione di una Pinacoteca civica nel 1868, un’opera portata a compimento dal Sindaco Fran-cesco Orabona qualche anno dopo ed oggi, purtroppo, dispersa tra furti, spo-stamenti ed opere ...chiuse in deposito. Il professor Stanislao Erasmo, preside del liceo Cirillo, propose nel 1914 di istituire il “Museo Aversano” accanto al Sedile di S. Luigi, un’idea che negli anni ’20 fu riproposta da Alfonso Gallo e Gaetano Corrado in previsione del novecentesimo anniversario della fondazione di Aversa nel 1930; fu persino stilato un elenco del materiale che avrebbe dovuto essere ospitato nel vagheggiato museo ma, come spesso accade, anche in questa occasione, non se ne fece nulla. A rilanciare l’idea di un grande museo, negli anni ’60, fu l’indimenticato pro-fessor Domenico Coppola che, per anni, si batté affinché l’Amministrazione Comunale raccogliesse “il bello e il pre-zioso nelle nostre chiese e in altri edifi-

ci”, secondo le sue parole. Fu Coppola a promuovere un comitato cittadino che programmasse e coordinasse il progetto della istituzione museale, venne anche edito un Bollettino periodico (“Arte in Aversa”) che fosse da sprone e resocon-to delle attività svolte per dotare Aversa d’un museo degno di tal nome. Si deve sempre alla passione del pro-fessor Coppola l’individuazione del palazzo della ex Pretura per collocarvi la raccolta, una sede che fu consacrata da una delibera della Giunta Comunale del 3 giugno 1968 che istituì ufficial-mente il Museo Civico, iniziativa promossa dall’as-sessore Nugnes e dal Sindaco Au-gusto Bisceglia. Addirittura, nel 1969, il Consiglio Comunale perfe-zionò la cessione dell’edificio al co-stituendo museo, oltre a stanziare un milione di lire per l’acquisto degli arredi. Il tutto, ancora una volta, si è poi miseramente arenato senza giungere

a nulla, malgrado l’idea fosse stata ri-presa, alla fine degli anni ’80, da Maria Teresa Jacazzi e Tiberio Cecere, al tempo della loro permanenza in Giunta. Ad oggi il sogno del Museo Civico langue ancora, nulla è stato fatto e nulla a breve si farà; la sola, magrissima con-solazione è l’esposizione, all’interno del Castello Aragonese, della Berlina di Gala settecentesca e di una preziosa tela di Fabrizio Santafede, “La trinità che in-corona la Vergine”, elementi destinati al museo vagheggiato oltre cinquant’anni

fa e, malgrado un recente alle-stimento curato dalla Pro Loco, p r a t i c a m e n t e invisibili, “ostag-gio” delle rigide misure di sicurez-za della Scuola di Polizia Peni-tenziaria, prima, e del Tribunale di Napoli Nord, poi. Insomma, per chissà quanto

tempo ancora Aversa non avrà un Mu-seo.

Emmanuele Iavazzo

LA STORIA

Maria Teresa Jacazzi

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Con la chiusura definitiva dell’ex Opg, avvenuta nel mese di giugno del 2016, la storica

struttura di via San Francesco da Paola è divenuta sede della nuova Casa di Re-clusione “Filippo Saporito”, secondo le disposizioni del Ministero della Giusti-zia e del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria che ne hanno ridisegnato funzioni e finalità.Con una sentita e partecipata cerimonia d’inaugurazione, tenutasi lo scorso dicembre, è stata celebrata la posa della targa ufficiale recante la nuova denomi-nazione dell’Istituto penitenziario.La targa è stata realizzata e donata dalla ditta “Stone Work” di Paolo Torregrossa ed è stata accolta con vivo entusiasmo dalla Direttrice della Casa di Reclusio-ne, dott.ssa Elisabetta Palmieri - che

AVERSA

Sentita e partecipata cerimonia di inaugurazione nell’ex Opg

Anche il carcere intitolatoa Filippo Saporitow Antonio Macchione Polizia Penitenziaria,

Luigi Mosca, e dal vice comandante Antonio Villano.Una piacevole oc-casione di festa per tutti gli operatori della importante realtà pe-nitenziaria, da sempre fiore all’occhiello per l’intera comunità aver-sana.

pochi giorni dopo ha assunto la direzio-ne della Casa Circondariale di S. Maria Capua Vetere - dal Comandante della

Palmieri e Mosca e, a lato, la targa

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AVERSA

Nel primo anniversario della tragica morte. Domani alle 18,00 si inizia dall’Annunziata

Virginia Musto, fiaccolata per non dimenticareE’ in programma per lunedì

prossimo, 5 febbraio, a partire dalle 18 presso la

chiesa dell’Annunziata in via Roma una celebrazione eucaristica in ricordo di Virginia Musto in occasione del primo anniversario della tragica scomparsa. Un anno fa Virginia è prematuramente volata in cielo in seguito ad un incidente automobilistico.A distanza di un anno è ancora vivo il dolore per la scomparsa della giovane Virginia. Quella sera era uscita con un’amica per trascorrere qualche ora in discoteca dopo una settimana di studi in vista di un esame alla facoltà di Psicologia. Voleva semplicemente distrarsi un po’ attraverso una delle sue grandi passioni: la danza. Il destino crudele, però, ha voluto che quelle ore di spensieratezza si tramutassero in un dolore enorme per i suoi familiari e i

del territorio e gli amici di scuola e dell’università di Virginia, che espor-ranno uno striscione per ricordarla.Per sensibilizzare i giovani a fare atten-zione che un divertimento non si trasfor-mi in tragedia Paolo, il papà di Virginia, dedica quotidianamente un pensiero alla sua piccola e unica figlia su facebook. Presenterà a breve un palinsesto ricco di iniziative da realizzarsi sul territorio aversano attraverso l’associazione che ha costituito: “La prematura scomparsa di Virginia deve servire da monito a tutti quei ragazzi che pensano che a loro non può accadere quello che è successo a mia figlia. Cari ragazzi, quando tornate a casa assicuratevi che chi è alla guida sia lucido e in grado di guidare. Andate piano per strada, perché basta un attimo per bruciare la vita. Vi esorto a pensarci in tempo, non aspettate che accadano questi terribili e irreparabili eventi”.

Virginia Musto

tanti amici. Al termine della Messa, la fiaccolata per non dimenticare Virginia, organizzata dall’associazione “Virginia è vita”, si snoderà lungo via Roma dalla chiesa della Annunziata e terminerà nei pressi del monumento dedicato ai caduti in piazza Municipio. Saranno presenti, oltre ai familiari, numerose associazioni

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VOLONTARIATO

Gli obiettivi dell’Onlus “Alfonso e Mery Romano” intitolata ai carissimi genitori

L’Associazione ha lo scopo di proseguire l’opera in favore dei bambini dei Paesi in via di sviluppo che lo stesso prelato aveva iniziato alcuni anni prima

I bambini poveri nei pensieri di Enzo Romano

Nello scorso numero, nel servi-zio sul convegno di studio sulla poliedrica personalità del no-

stro carissimo amico prof. Padre Enzo Romano, in occasione dell’anniversario della morte, abbiamo fatto cenno all’in-tervento della nipote Alessandra Roma-no, in merito alla Onlus Alfonso e Mery Romano fondata dallo scomparso in memoria dei genitori. Atteso che sono stati molti i nostri lettori a chiederci di conoscere più in particolare la storia e gli obiettivi dell’Associazione, pro-viamo, sia pur sinteticamente, a darne qualche notizia. L’Associazione è stata

costituita quattro anni addietro per volere di Enzo, allo scopo di proseguire l’opera in favore dei bambini dei Paesi in via di sviluppo che lui stesso aveva iniziato alcuni anni prima. L’Associa-zione, tra l’altro, ha lo scopo di sostenere l’azione missionaria della Chiesa Cattolica, mediante l’ado-zione a distanza di bambini ed adole-Il logo della Onlus Alfonso e Maery Romano

w Geppino De Angelis

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VOLONTARIATO

scenti in stato di disagio economico, familiare e sociale in Africa, Asia, Sud e Centro America mediante la partecipazione a progetti umanitari in tali zone. Dalla sua nascita l’Onlus si è dedicata prevalentemente ai bambini dell’Africa Centrale, operando tramite comunità ecclesiali o missioni religiose presenti sul territorio, operando soprat-tutto mediante don Sandro Canton, responsabile per l’Italia dei canonici Regolari Lateranensi a supporto della Missione nella repubblica Centroafri-

cana, prevedendo all’acquisto di oltre tremila testi per una decina di scuole ed a realizzare una struttura scolastica per circa 400 bambini nel Congo. Nonostante la morte del nostro amico, l’Onlus continua ad operare ma, inutile dirlo, ha bisogno dell’aiuto di quanti hanno conosciuto e stimato Enzo Ro-mano non solo quale teologo, giurista, avvocato ma anche e soprattutto per le sue azioni umanitarie, essendo stato anche tra i fondatori del centro “Fer-nandes” sulla Domitiana, che continua ad essere un punto di riferimento per emarginati ed extracomunitari. Per l’anno in corso, come si legge in una brochure sulla storia dell’Onlus, l’Associazione ha scelto di continuare ad affiancare l’opera missionaria di padre Canton a Bangui, impegnandosi per la costruzione di una sala per la ria-bilitazione motoria destinata ai bambini ed agli adolescenti orfani e disabili. Come voleva il nostro indimentica-bile amico, l’Onlus sosterrà sempre e soltanto comunità e progetti di cui ha diretta conoscenza e che agiscono con propri operatori in zona per garantire che ogni centesimo donato arrivi a destinazione. Chiudiamo queste note riportando, per coloro che volessero contribuire, l’IBAN dell’Associazione IT45H0605003200CC04501047810, rivolgendosi per ulteriori notizie ad Alessandra Romano in via Roma 120 ad Aversa.

Nonostante la morte del fondatore, l’Onlus continua ad operare ma ha bisogno del nostro aiuto

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Il programma dal 4 all’11 febbraio della Diocesi di Aversa

Tante le iniziative: si inizia con la Carovana della pace e si conclude con la XXVI Giornata del Malato

La “Settimana per la Vita”

w Geppino De Angelis

“Dalla giornata della Vita alla Settimana per la Vita”. È, questa, la proposta della

Diocesi di Aversa che da oggi, 4 febbra-io, all’11 febbraio, si appresta a vivere un tempo importante di preghiera e di riflessione sul senso e sulla realtà della vita oggi. Si inizia con una carovana della pace che, da diversi punti della Città e coin-volgendo le realtà ecclesiali dell’intera diocesi normanna, convergerà presso piazza Municipio. Nel pomeriggio è prevista la celebrazione eucaristica presso la Chiesa dell’Annunziata, con

la presenza di numerose famiglie che vivono l’attesa, unica ed emozionante, della nascita di un figlio. Lunedì l’incontro degli studenti delle scuole superiori con Giorgia Benusiglio presso il Teatro Metropolitan di Aversa. Giorgia Benusiglio si incontrerà con gli studenti per descrivere la sua vita, devastata dagli effetti di mezza pastiglia di ecstasy tagliata con veleno per topi. Martedì, nel pomeriggio, l’incontro diocesano presso la Chiesa Cattedrale con il Cardinale Tagle, Arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Interna-zionale. In un’epoca in cui i social hanno la loro importanza, mercoledì il vescovo Spinillo incontra i fedeli sulla Pagina

Facebook “chiesa di Aversa” sul tema “L’amore dà sempre vita”. Alcuni giovani della Diocesi proporranno un momento di riflessione giovedì con lo spettacolo “Racconta la vita alla luce del Vangelo” presso la Chiesa Cattedrale. Sabato 10 febbraio una Veglia di pre-ghiera presso la Parrocchia santa Maria a Piazza con l’accoglienza delle reliquie dei Coniugi Martin, genitori di santa Teresa del Bambino Gesù. La settimana della Vita si concluderà con la celebrazione della XXVI Gior-nata Mondiale Del Malato, sempre nella chiesa Cattedrale alle ore 18. La speranza è che la vita abbia sempre la sua dignità in un territorio così terribil-mente complesso come il nostro.

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Don Carlo Villano ed il primo dei “Dialoghi con la città”

Il 26 gennaio nella parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo incontro su una figura affascinante e “scomoda”

Il “maestro” don Lorenzo Milani

L’INCONTRO

il parquet dal 1910

Si è tenuto presso la Parrocchia dei santi Filippo e Giacomo il 26 gennaio il primo dei “Dialoghi

con la Città”, iniziativa voluta dal Con-siglio Pastorale. I “Dialoghi” intendono essere un momento di confronto e di dialogo su argomenti che coinvolgono il nostro vivere quotidiano. Questo primo incontro ha avuto come punto di riferi-mento la figura, affascinante ma anche per tanti versi scomoda, di don Lorenzo Milani, educatore e maestro dei giovani. Il titolo scelto ha avuto come bussola di orientamento lo stesso cammino pasto-rale che l’intera comunità diocesana è chiamata a vivere in quest’anno: una generazione narra all’altra, con un’in-teressante interrelazione tra giovani ed

adulti. All’incontro hanno preso parte il prof. Sergio Tanzarella, Docente di Storia della Chiesa e Curatore dell’O-pera Omnia di don Lorenzo Milani; il Dirigente Scolastico prof. Giampaolo Graziano, esperto di semiotica e di filosofia. L’incontro è stato condotto dalla collega giornalista Anna Sgueglia che, con competenza e professionalità, ha moderato gli interventi e sottolineato l’importanza che una figura come don Lorenzo Milani riveste ancora oggi per la sua attualità e le sue idee. Nel suo intervento, il Professor Tanza-rella ha messo in evidenza la conver-sione di Milani in particolare verso il mondo operaio nei suoi primi sette anni

di Parrocchia a San Donato a Calenzano e, poi, verso l’isolata gente dei monti, nella sperduta Parrocchia di Barbiana. In un’epoca di forti contrapposizioni politiche e sociali, il Priore, così come affettuosamente chiamato dai suoi ra-gazzi, ebbe il grande merito e l’intuizio-ne di aver guardato alla persona come realtà da educare ed accompagnare, al di là delle ideologie e della appartenenza ai vari partiti. Nel suo breve intervento finale, don Carlo Villano, Parroco dei Santi Filippo e Giacomo, oltre a salutare e ringraziare i presenti, ha sottolineato l’importanza, quasi la necessità, di incontri come questo per essere sempre più realtà in dialogo critico e, quindi, costruttivo per la nostra Città.

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di VITO FAENZA

La strana roulette dei ricordi

E’ stata l’aggressione a un docente a spingere Gaetano Della Volpe, che conosco

da una vita, a raccontarmi di Angelo Gentile, un docente della scuola media di Aversa, la “Manzoni”, l’unica che c’era all’epoca ad Aversa (anche io l’ho frequentata come tutti coloro che hanno la nostra età e andavano alle medie a cavallo degli anni ’60). Gaetano, assie-me a Raffaele Citarella, Paolo Pignetti e Giorgio Canale frequentava la sezione F (beato lui, io dato che la mia famiglia era comunista finii nella sezione M) dove insegnava il professor Gentile, che non mancava un giorno da scuola anche se arrivare da Pozzuoli ad Aversa non era la cosa più facile. “Questo docente aveva instaurato con la classe un rapporto quasi familiare e come giusto che fosse – racconta Gaeta-no Della Volpe - quando era necessario ci richiamava all’ordine con una severa sgridata”. Un bellissimo rapporto che si concluse quando Gaetano e i suoi amici arrivarono in terza media. Fu un saluto particolarmente doloroso: “Ci salutammo con le lacrime agli occhi - ricorda Gaetano della Volpe – ed anche il nostro decente era emozionatissimo”. Ma quello non fu un addio, ma solo un arrivederci. Infatti i quattro amici con regolarità andavano a trovarlo, tanto da autonominarsi “La banda di Pozzuoli”. Ed anche oggi, che il professore non c’è più, deceduto dopo aver ricoperto la carica di Sindaco (l’aula consiliare sarà intitolata a Lui) si recano al cimitero di Pozzuoli “e accanto alla nicchia del professore – ricorda - discutiamo delle cose nostre, come se fosse presente e ci potesse ascoltare e consigliare. Dopo un po’ salutiamo il nostro amato professore e ci fermiamo in qualche ristorantino della zona, dove allo stesso tavolo c’è idealmente una quinta sedia dove dovrebbe sedere il nostro professore Angelo Gentile”.Ecco che dal deposito mentale dei ri-

cordi riaffiora qualcosa. Quasi per caso, mettendo a posto il mio voluminoso archivio, ho ritrovato gli articoli del bradisismo di Pozzuoli, quello della metà degli anni ‘70 e quello degli anni ’80 e distruggendoli (perché oramai non servono più) ho visto un articolo scritto dal compianto Franco Mancusi nel quale c’era la foto del sindaco Angelo Nino Gentile. E subito dopo un articolo del mio collega Procolo Mirabella. Così sono andato a cercare nell’archivio digitale e ho trovato una intervista che gli avevo fatto quando si cominciò a parlare di delocalizzare le 3.000 fami-glie del rione Terra, che poi sono finite a Monteruscello. Insomma, senza saperlo, la storia raccontatami da Gaetano della

Volpe si collegava con il mio lavoro di giornalista sbattuto da un caso giudi-ziario, al bradisismo. Ricordi nascosti dalla nebbia del tempo che vengono, per fortuna a galla di tanto in tanto.Quando leggerete queste righe, saremo a un mese esatto dalle elezioni politiche. Non entro nel merito delle candidature e degli schieramenti, ma faccio una sola considerazione che riguarda Grillo. Il comico da grande furbo sta lentamente prendendo le distanze dal movimento che ha creato. Sa bene che comunque vadano le votazione i 5S sono destinati al declino. Se vanno al Governo, tempo un anno e franeranno, come dimostrano le esperienze di tutte le amministrazioni comunali, per l’impossibilità di mante-nere le promesse che stanno facendo. Ma se non dovessero vincere, come vanno sbandierando, la cosa avrebbe effetti peggiori di quello del mancato mantenimento delle promesse elettorali. Ed ecco perché il comico (che secondo l’ultimo bilancio della società che gesti-sce il suo blog avrebbe fatturato quattro milioni di euro più qualche centinaio di migliaia di euro) ha scisso il suo blog da quello della piattaforma del giovane Casaleggio che è in pratica colui che dirige Di Maio, un bamboccione facile da manipolare. Insomma, Grillo gioca la carta della distanza, anche se resta il punto di riferimento del movimento (diventato oramai un partito) e quindi in ogni momento può tornare indietro. Nel frattempo, torna a fare spettacoli (sempre affollati e con biglietti nient’af-fatto economici) e ogni tanto dà qualche afflato per rimanere presente nell’opi-nione pubblica.Cosa c’entra tutto questo con quello che ho scritto di Angelo Nino Gentile? Molto semplice: il sindaco del bradi-sismo non solo era onestissimo, ma era anche capace e preparato. E questa dovrebbe essere la vera discriminante nello scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento.

Angelo Gentile

Angelo Gentile, un docente di Aversa e poi Sindaco di Pozzuoli: capace, preparato e onestissimo. Questa dovrebbe essere la vera discriminante nello scegliere i parlamentari

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Huawei punta alla fascia media con il P Smart

P Smart Huawei

Gentili lettori, NerosuBianco inaugura con questo numero una rubrica che si affaccia

sull’affascinante mondo della tecnolo-gia applicata alla telefonia mobile. In collaborazione con Guglielmo Sbano, giornalista appassionato del settore, cercheremo di fornirvi un puntuale ag-giornamento sulle novità che il mercato degli smartphone e dei tablet propone. Il primo dispositivo del 2018 a ca-talizzare l’attenzione della stampa internazionale arriva ancora una volta dall’estremo oriente, si chiama P smart ed è prodotto dal colosso cinese Huawei. Già da tempo il produttore si contende la leadership nelle vendite di smartphone di fascia media ed il P Smart, vero concentrato di innovazione in termini di software e design, racchiude tutto l’interesse dell’azienda a questa catego-

ria. Il display misura 5,65 pollici ed un rapporto altezza/larghezza pari a 18:9. Una funzione permette di suddividere lo schermo in due parti indipendenti. Il comparto fotografico è composto da un doppio sensore posteriore, il principale da 13MP cattura foto dai colori straordinari in tutte le condizioni di luce. Sensore da 8MP per la fotoca-mera frontale, con la quale si realizzano ottimi selfie grazie all’effetto di sfoca-tura dello sfondo. La scheda hardware oltre al processore Kirin 659 octa-core, vanta 3GB di RAM e 32GB di memoria interna espanbibili a 256. Tre diverse colorazioni, nero, oro e blu, Android nella versione più aggiornata 8.0 Oreo e batteria da 3000 mAh completano la dotazione del sorprendente P Smart che debutterà alla fine del mese di gennaio al costo di 259 euro.

La comunità parrocchiale di S. Maria di Costantinopoli in Aversa, come da tradizione, il

giorno 17 gennaio 2018 ha festeggiato Sant’Antonio Abate “protettore degli animali” nel cortile adiacente la parroc-chia. Un bel momento, quello ideato dai “Fratelli Rinnovamento dello Spirito” e dell’Associazione Cattolica Giovani-le della parrocchia di Costantinopoli, dove, oltre al grande falò, detto anche “O’ Fuoco e Sant’Antuono,” è stata pre-parata una pasta e fagioli con salsiccia squisitissima. La serata era fredda ma, oltre al calore del fuoco, posto al centro del cortile, è stato soprattutto il calore delle tante per-sone accorse per l’evento a riscaldare e rendere speciale una serata all’insegna dello stare assieme con grande religiosi-tà. La benedizione degli animali è stata il culmine di questa tradizionale festa. Un ringraziamento va al parroco don Giovanni D’Errico, al vice parroco don

Il parroco ed il vice della parrocchia di Costantinopoli

E’ festa per il “protettore degli animali”

saggiata, si sono trovati “in paradiso”. Il Santo protettore degli animali, nella parrocchia di Costantinopoli in Aversa, è stato ancora una volta degnamente festeggiato, grazie all’impegno di una comunità parrocchiale che davvero è unita dalla passione e dall’amore.

Donato Liotto

Giuseppe Marmorella, i quali, come ogni anno, hanno voluto fortemente ripetere questa manifestazione. Un “cadeo” lo facciamo a Paolo Torino per l’impegno organizzativo, e alla sua gentile con-sorte Signora Lucia, cuoca bravissima: la sua pasta e fagioli, era buonissima, i palati delle persone che l’hanno as-

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L’esperienza di Pina, 65 anni

Raggiunta l’età in cui potremmo goderci la pensione ci troviamo ad essere nonni “moderni”. Portiamo i bambini a scuola, fac-ciamo i compiti insieme ai nipoti, li accompagniamo in pisci-na. Spesso sorridiamo a bocca chiusa per non farci intristire dal nostro stesso sorriso edentulo o perché portiamo la dentiera e abbiamo paura che possa staccarsi.Portando mio nipote Andrea in visita odontoiatrica a causa del proprio affollamento dentale, ho letto su un depliant l’esistenza degli impianti in titanio così ho deciso di affi darmi ai dottori “Di Grazia Dentisti Associati”. Il dott. Dario di Grazia e la sua assistente con grande profes-sionalità mi hanno impiantato delle nuove radici artifi ciali così adesso ho di nuovo i miei denti, la cui mancanza mi aveva abi-tuata ad un sorriso chiuso e triste. Mio nipote Andrea mi ha detto che gli piace una nonna che sorride, mio marito Alfonso mi bacia un po’ di più. Gli impianti nello studio dentistico di Grazia sono certifi cati e garantiti. Mio marito Alfonso ha usufruito di una pri-ma visita gratuita comprensiva di radiografi a ortopanoramica, questo appuntamento è stato il mio regalo di compleanno per lui. Grazie ai dottori Dario e Renato di Grazia per il loro impegno amorevole e coscienzioso nei nostri confronti.

Pina

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La Sigma Aversa riaccende i motori. Dopo la conclusione della ‘prima fase’ si ritorna

in campo: la squadra del presidente Sergio Di Meo sarà ai nastri di par-tenza della Pool B. Sono tre le Pool, ufficialmente Pool A, B e C ma dai più ribattezzate “Paradiso, Purgatorio ed Inferno”. Le motivazioni di questi nomi em-blematici sono presto dette. Le otto squadre della Pool non hanno nulla da perdere e tanto da guadagnare. La loro permanenza in Serie A2 è assicurata e le prime sei classificate, al termine del girone, parteciperanno ai play off promozione in SuperLega. Gli altri due posti nei play off arriveranno dal doppio confronto dalle ultime arrivate della Pool A con le prime due della Pool B. Chi perde rimane salvo, in A2. Assodato che le prime due classificate al termine della Pool B (quella nella quale sono in-seriti i normanni) possono avere ancora chance di promozione, bisogna sapere

Gli Under 14 e Under 16 della Sigma sul podioSigma affronterà il Mondovì. Per poi ritornare tra le mura amiche sabato il 24 febbraio con Cantù. Al momento nel girone Aversa è seconda con 14 punti. Intanto, buone notizie dal set-tore giovanile. L’Under 14, allenata da Pasquale Marrone e dal direttore tecnico Ignazio Nappa, vince 3-1 con il Marcianise guadagnando il titolo di campione provinciale. Stesso risultato a Sparanise per l’Under 16 che pure conquista il titolo provinciale. I gio-vanissimi dell’Under 14 e dell’Under 16 approderanno ora alle regionali.

Questi i nomi dei campioncini dell’Un-der 14: Davide Saulino, Raffaele De Chiara, Marco Schiattarella, Andrea Di Meo, Omar Agouzoul, Dario Comella, Paolo Lampitella, Simone Marrone, Luigi Orabona, Carlo Cirillo, Angelo Russo, Francesco Barretta, Paolo Buon-pane, Daniele Pezone, Marco Pezone, Amedeo Andreozzi, Giovanni Misceo e Mario Gatto.

Giuseppe Lettieri

che le ultime due di questo girone sfi-deranno, nel solito turno preliminare, le prime due della pool C. Le perdenti di questo preliminare saranno relegate nel play out con le altre squadre rimanenti nella Pool C, eccezion fatta per l’ultima in assoluto, che verrà retrocessa senza appello in serie B. Sei squadre, alla fine, si sfideranno e da queste le tre perdenti saranno retrocesse. Mercoledì 7 Febbra-io al PalaJacazzi alle ore 20.30 (dopo la partita domenicale con l’Ortona) la

AUGURI

AUGURI

COMPLEANNO

AUGURIAUGURI

AUGURI

Potete scriverci alla nostra e-mail: [email protected] Gli

annunci e le foto saranno pubblicati dando la priorità ai primi pervenuti

L’Under 14 campione provinciale

Fervidi auguri dalla nostra Redazione per il prof. Antonio Serpico, per molti lustri stimato docente di storia e filoso-fia presso il “ Cirillo” di Aversa, che nei giorni scorsi ha tagliato il traguardo dei suoi …. primi ottant’ anni.

Tanti auguri per Davide Saulino, pic-colo campione della Sigma Volleyball Aversa, che il 25 gennaio ha compiuto 13 anni, da parte dei genitori Patrizia e Patrizio, familiari e amici.

Auguri dalla nostra Redazione alla stu-dentessa Carla Mellino , primogenita del prof. Luigi e della prof.ssa Lucia Vitolo, che il giorno 8 febbraio festeggerà il suo sedicesimo compleanno con familiari ed amici.

Sinceri, affettuosi auguri per la stu-dentessa Francesca Pia Mellino, diletta figliuola dei nostri amici, docenti Ciro e Raffaella de Angelis, che il prossimo 7 febbraio festeggerà il suo diciassette-simo compleanno circondata da tanti familiari ed amici. Auguri Francesca Pia.

I più affettuosi auguri di Nerosubianco per la signora Lucia Taglialatela che ha festeggiato i suoi primi novanta anni con figlie, generi, nipoti e familiari.

Nella cornice seicentesca del Salone Romano si è svolta la festa per i 18 anni di Alessandra Grimaldi, figlia dei nostri amici Francesco e Mena Simonelli. Au-guri dalle sorelle (nella foto Alessandra è tra le due sorelle) Maria Teresa e Ros-sella a cui si associa l’intera Redazione di Nerosubianco.

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Il condominio in...forma! dell’avv. Maurizio Golia

Può accadere che di fronte alla scelta di

affrontare una causa non tutti i condomi-ni siano d’accordo. Il codice civile per questa specifica situazione, all’art. 1132. In sostanza ogni condomino, sin-golarmente considerato, può dissociarsi da una lite sia essa attiva, sia essa passi-va. In che modo? Colui il quale intenda far valere dissociarsi da una controver-sia deve fare notificare al condominio, in persona dell’amministratore, il proprio dissenso entro 30 giorni dalla data della delibera che decide sulla lite. In questo caso il dissenziente separa la propria responsabilità, da quella degli altri condomini in relazione all’esito della lite. Ciò significa che in caso di soccombenza del condominio egli

dovrà essere tenuto esente dalla richie-sta pagamento di qualsivoglia spesa riferibile alla lite. Il secondo comma dell’art. 1132 c.c. dice che il condo-mino dissenziente

può rivalersi sugli altri condomini in quei casi in cui abbia dovuto pagare alla parte vittoriosa. Si tratta, evidente-mente, di una norma posta a tutela del condomino che si sia visto costretto a pagare in favore della controparte. C’è da chiedersi, visto il tenore di questa disposizione quale sia la valenza della comunicazione di dissenso rispetto alla lite. Stando al disposto normativo appe-na citato, sembrerebbe che la comuni-cazione di separazione di responsabilità abbia valore puramente interno. Vi è di più, nel caso di soccombenza giudizia-

ria del condominio, parrebbe esserci una sorta di responsabilità solidale in capo a tutti i condomini. Cosa che abbiamo visto è stata negata, almeno in linea generale, per le altre obbligazioni (Cass. SS.UU. n. 9148/08). Si impone una riflessione: i condomini potranno dissociarsi da tutte le liti oppure esiste un limite al’esercizio di questa facoltà? Il contenuto dell’art. 1132 c.c. non chiarisce questo aspetto. La Cassazione, chiamata a pronunciarsi sul punto, ha distinto quei casi in cui l’amministrato-re è obbligato per legge a dare comu-nicazione all’assemblea della vertenza giudiziaria da quei casi in cui, invece, può iniziare o resistere in giudizio senza avere l’obbligo di comunicazione. E’ chiaro, allora, che il condomino non può dissociarsi laddove la materia oggetto del contendere rientri ex lege in quelle di competenza all’amministrato-re (art. 1130 c.c.).

Il dissenso rispetto alle liti

“Ti amo e te lo scrivo”, questa la simpatica ini-ziativa avviata da Edicolé

in occasione di San Valentino, la festa universale degli innamorati. Come per altre occasioni Paolo, il più giovane tra i responsabili dell’edicola che ha sede in via Leonardo Da Vinci, ha realizzato una bacheca dedicata alla festa degli innamorati sulla quale chiunque può cimentarsi a scrivere una frase d’amore da indirizzare al proprio compagno o compagna così che tutti possano leggerla. E’ un modo originale di dichiararsi ed insieme utilissimo per tutelare l’ambiente cittadino dove è possibile vedere non solo mura e pareti, ma anche monumenti imbrattati da pseu-do dichiarazioni d’amore scritte dai giovanni utilizzando spray colorati

“Ti amo e te lo scrivo” ...da Edicolédal monumento dedicato a Pietro Rosano presente nella villa comunale dove, per manifestare affetto al pro-prio compagno o compagna, è possibile leggere sempre scritte diventate ormai inde-

lebili, rese possibili dalla scarsa atten-zione e cura che si presta al patrimonio monumentale della città, un patrimonio che è di tutti, anche

di quelli che imbrattano. Con l’iniziativa di Edicolé sarà possibile dichiarare

amore ed affetto all’innamorata o all’innamorato senza danneggiare pro-prietà private o pubbliche.

Antonio Arduino

che danneggiano in maniera grave e, spesso, permanente la proprietà altrui e quella comune. L’esempio più noto ai cittadini aversani è rappresentato

Bella iniziativa per S. Valentino

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“Agoraze in ….P4C, philoso-phy for children, Commu-nity”, questo è quel che si

legge in una brochure che ci è stata data dalla prof.ssa Pina Giuliano, vedova del nostro carissimo amico prof. Giovanni Margarita, deceduto circa dieci anni fa. Una definizione che ha richiamato la nostra attenzione ma, soprattutto, la no-stra curiosità, inducendoci a scambiare quattro amichevoli chiacchiere con Pina che esordisce col dire:“Un curricolo, quello della “Philosophy For Children”, che è al secondo anno di esperienza presso l’istituto comprensivo “Gae-tano Parente” diretto dalla Dirigente scolastica prof.ssa Angela Comparone, mentre è al primo anno presso il III Circolo didattico diretto dalla Dirigente scolastica prof.ssa Annalisa Marinelli. La P4C fa riferimento al CdRIF, centro di ricerca sull’indagine filosofica ed è portata avanti da me e dalla collega Carmela De Lucia. La P4C, nata nel 1970 in USA, è una pratica filosofica che si realizza con gruppi di alunni di scuole di ogni ordine e grado, inferiore e superiore, per comu-nità di ricerca costituite da adulti. E’ un fare filosofia che costituisce “un’uscita di strada” della filosofia per “Rimettersi in carreggiata”. Pensiero e parole in movimento nell’Agora, “Piazza della mente” dove s’impara a sviluppare una forma mentis al dialogo e flessibile al cambiamento. L’autonomia di giudizio, il confronto portano la comunità di ricerca filosofica (bambini, adolescenti, adulti) ad appropriarsi dei linguaggi e degli strumenti propri della riflessione filosofica. Il modello della P4C è quello del metodo socratico, come “ filosofia

praticata” e “non applicata”. Pina, quali strategie adottate? “Le strate-gie forniscono strumenti cognitivi, affettivi e relazionali che prepara-no gli studenti alla consapevolezza del sé, delle proprie scelte di vita ed all’esercizio delle competenze disciplinari acquisite nell’ottica delle facilitazioni e della riflessio-ne meta cognitiva!”. Quali sono gli obiettivi prefissati? “Tra i più importanti, la padronanza degli strumenti e dei metodi della lettura significativa, il riconoscimento delle ragioni dell’altro, con con-seguente rispetto della comunità ed educazione alla democrazia,

saper conte-stualizzare, storicizzare ed attualiz-zare, creare condizioni per ridurre l’abbando-no scolasti-co da parte dei bambini a rischio di esclusione cu l tu r a l e , sociale ed e c o n o m i -

ca”. Si chiude così la nostra amichevole chiacchierata con Pina Giuliano la cui attività si inserisce, come metodo e pratica filosofica, nella “Scuola di filosofia del Serra Club” progetto in rete con i licei di Aversa ai cui alunni, coinvolti nelle sessioni del curricolo P4C, vengono presentati alcuni pensieri di B. Pascal nell’ambito del dibattito tra Religione e Scienza, tematica di sviluppo e di riflessione della Scuola Di Filosofia.

Il modello P4C è studiato alla “Parente” per il secondo anno e al Terzo Circolo per il primo anno: prepara gli studenti alla consapevolezza del sé

A colloquio con la prof.ssa Pina Giuliano Margarita

Philosophy For Children,il pensiero in movimento

Una pratica nata nel 1970 negli USA

SCUOLA

w Geppino De Angelis

Pensiero e parole in movimento nell’Agora, “Piazza della mente” dove s’impara a sviluppare una forma mentis al dialogo e flessibile al cambiamento

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L’INTERVENTO

Da pubblico trasformato in un parco ad uso privato buono solo per portare a spasso i cani. Quelli dei condomini che lo circondano forniti anche di chiave

Le conseguenze della scelta fatta dall’Amministrazione comunale di Aversa

Parco Grassia chiuso al pubblico, aperto ai cani

w Antonio Arduino

Parco Grassia chiuso al pubblico ma aperto ai cani. E’ questa la conseguenza della scelta fatta

dall’Ammministrazione di chiudere con catena e catenaccio l’ingresso dell’area per proteggerla dai continui atti vanda-lici messi a segno da ignoti ed impedire la sosta notturna di senzatetto. Era costato oltre 250mila euro finanziati dall’Unione Europea nell’ottica del pro-gramma Urban Italia, doveva diventare un punto di aggregazione per recuperare la periferia est della città al confine con Gricignano ma l’obiettivo non è stato ancora centrato. Hanno fatto cilecca le Amministrazioni Ciaramella e Saglioc-co, il Commissario straordinario e, fino ad oggi, l’attuale Amministrazione che ha risolto il problema dei continui raid vandalici chiudendo il cancello d’acces-so. Una scelta che, non essendo accom-

per entrare dall’ingresso secondario, accessibile direttamente dai condomini, e quelli di cittadini aversani e non che raggiungono appositamente l’area por-tando i loro cani. Naturalmente essendo possibile aprire il cancello carrabile facendolo semplicemente scivolare

sull’apposi-to binario, vi possono a c c e d e r e anche i senza di-mora. Certo l’Ammini-strazione si propone di risolvere il p r o b l e m a offrendo ad associazioni

o privati di gestire il parco, ma chi può accettare un impegno che comporterà solo spese e pochi o niente guadagni?

pagnata dalla chiusura del cancello laterale carrabile, ha trasformato il parco pubblico in un parco ad uso privato buono solo per portare a spasso i cani. Quelli dei residenti dei condomini che lo circondano forniti di chiave

Chiuso al pubblico...

...aperto per i cani

I massimi vertici delle Universiadi 2019 presenti ad Aversa presso le strutture sportive cittadine interes-

sate: lo stadio comunale Bisceglia e il PalaJacazzi. Presenti il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Michele Ron-za, il RUP e dirigente Ufficio Tecnico Comunale ingegnere Raffaele Serpi-co, gli architetti Giuseppe Menale e Leo Graziano oltre ai progettisti delle due strutture. Al sopralluogo hanno parte-cipato i responsabili delle Universiadi per definire alcuni dettagli prima della consegna del progetto esecutivo: il di-rettore sportivo dell’evento, lo spagno-lo Roberto Outeirino; il presidente del CUSI (Centro Universitario Sportivo

Universiadi, per Aversa più di due milioni di euroItaliano) Mauro Nasciuti ed il Manager delle Universiadi Simona Marzullo. Sono stati visionati gli impianti inte-ressati dalla competizione e definiti gli ultimi dettagli. Gli impianti totalmente ristrutturati dovranno essere consegnati entro febbraio 2019. Le Universiadi si terranno a luglio 2019 con la partecipa-zione di oltre 10000 atleti provenienti da tutto il mondo. Il Presidente ha pro-messo che ad Aversa, nel Palajacazzi, sarà ospitata almeno una finale. “I tempi – ha dichiarato Michele Ronza - stringono ma sia lo staff tecnico del Comune che i progettisti stanno lavo-rando alacremente. Abbiamo avuto due milioni e trecentomila euro”.

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“Genovesi non usava “piedistalli”, la sua umiltà e umanità ne facevano una figura rilevante per tanti ammalati”

Cari amici lettori, mai e poi mai avrei voluto dare questa triste notizia. Il professor

Giuseppe Genovesi è improvvisamente scomparso domenica 21 gennaio scor-so. Era un notissimo immunologo del Policlinico ‘Umberto I’ dell’Università di Roma e docente all’università ‘La Sapienza’ Una grandissima perdita per la comunità scientifica nazionale e non. La sua morte ha creato un vuoto per tutti gli ammalati affetti dalla Mcs (Sensibi-lità Chimica Multipla) che vedevano nel professore Genovesi il loro reale e unico punto di riferimento. Anche la nostra concittadina Adele Iavazzo affet-ta da MCS era in cura da Genovesi e anche lei ora si sentirà davvero persa. lo lo ricordo con grande piacere e affetto e ora con grande rimpianto. Ho avuto modo di conoscerlo e di parlarci tante volte. Il professore ha lottato fino alla fine per veder riconosciuta la patologia della Mcs, veder riconosciuti i diritti dei malati di Sensibilità Chimica Multipla. Lui venne ad Aversa, su mio invito e dell’associazione New Dreams da me presieduta, dove tenemmo un convegno su questa malattia la quale a tutt’oggi non è ancora è stata riconosciuta dal Ministero della Salute. Durante il convegno svolto ad Aversa, Genovesi parlò per oltre un’ora della Mcs e anche dei danni derivanti dall’inquinamento elettromagnetico e delle conseguenze derivanti. Ci spiegò da dove nasceva questa patologia, le origini della stessa e soprattutto del fatto che tutti possono essere colpiti da questo mostro infame e invisibile. Anche NerosuBianco ha sempre so-

lato. Genovesi aveva un grande cuore, la sua disponibilità era disarmante, era onnipresente, non usava “piedistalli”, la sua umiltà e umanità ne facevano una figura rilevante per tanti ammalati. Ora mi chiedo: come faranno, a chi dovran-no rivolgersi, per richiedere consigli, sostegno? Certo, ci saranno, e ci sono sicuramente altri bravissimi medici ai quali potersi rivolgere, ma nessuno mai potrà sostituire questo medico davvero unico, esperto conoscitore e studioso di questa patologia. Prima di dirti addio, caro professore, vogliamo ringraziarti per tutto quello che hai fatto, per le tue indubbie capacità professionali, per le mille battaglie che hai dovuto affrontare in nome dei tanti ammalati invisibili della MCS. Con te speriamo che non muoiano anche le tante speranze di vedere riconosciuta la MCS. Ci man-cherai, ci mancherai davvero tanto.

Il professore che teneva in cura l’aversana Adele Iavazzo e tanti ammalati affetti dalla MCS era stato ad Aversa in un convegno che aveva alimentato speranze

Scomparso improvvisamente il notissimo immunologo del Policlinico romano

Muore Giuseppe Genovesi, difensore dei malati di Mcs

w Donato Liotto

ADDII

L’intervento di Genovesi durante il Convegno ad Aversa

stenuto e appoggiato tutte le iniziative volte al riconoscimento di questa pato-logia, da queste pagine molteplici volte abbiamo parlato del “caso” di Adele Iavazzo, e della sua battaglia contro le Istituzioni, una battaglia che unisce tutti gli ammalati di MCS presenti sul territorio nazionale. Genovesi era un medico libero, non vincolato al “siste-ma”, lottava per una giusta causa ma i “poteri forti” lo hanno sempre ostaco-

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Assoluzione con formula piena su tutti i capi di imputazione, perché il “fatto non sussiste”.

Nel lontano 2009 tre Guardie Zoofile del Gruppo di Aversa, Capone Gennaro, Giordano Luigi ed il Capo Nucleo Save-rio Mazzarella, mettono a segno diverse azioni repressive contro il dilagante fenomeno del bracconaggio notturno armato alle anatre in Terra dei Fuochi denunciando all’Autorità Giudiziaria 4 bracconieri della zona. La Procura di S. Maria C.V. convalida il sequestro dei fucili ai bracconieri ordinando alle Guardie Zoofile ed ai Carabinieri di effettuare le perquisizioni domiciliari al fine di recuperare le armi sequestrate durante l’ operazione antibracconaggio.Dopo ben 20 giorni dall’accaduto i bracconieri denunciano le Guardie Zo-ofile operanti per rapina. Rapina non si

sa poi di che cosa, poiché all’ epoca dei fatti furono redatti verbali di contesta-zione rilasciati in triplice copia e firmati dai bracconieri, riportando il tutto in Procura come iter giudiziario previsto. Accusa respinta, assolte le guardie Zoofile di Aversa. Guardie che vengono successivamente vessate da infamanti

di Geppino De Angelis

La nuova ... carica dei cento

Chi li sostiene? Chi li foraggia (perchè una campagna eletto-rale costa)? Quali obiettivi si

prefiggono? Quante chance hanno di ot-tenere compensi tali da far conquistare almeno un seggio in Parlamento? Sono questi (ma tanti altri) gli interrogativi che ci sono venuti in mente, subito dopo aver letto la sfilza dei circa cento simboli presentati al Viminale, entro la scadenza fissata, per le prossime elezioni politiche del 4 marzo. Interrogativi che, probabilmente, si sono posti tantissimi altri italiani, ma ai quali non si può dare altra risposta se non che i promotori di tali liste hanno obiettivi di disturbo o, come suol dirsi a Napoli, non hanno misurato le loro p…le. A prescindere, comunque, dal nume-ro veramente assurdo, per non dire ridi-colo, atteso che, salvo poco probabili, clamorose sorprese, sì e no saranno una decina (a voler essere ottimisti) le liste, tra grandi e quarte o quinte …gambe

nonni che fine hanno fatto?), da “Il sacro romano impero cattolico” (e perché non anche una lista borbonica?) a “La catena” ( già ce ne sono tante, di catene, sotto vari aspetti), da “Poeti d’azione”

(e perché non anche una lista

di cantautori?) a “Recupero maltolto” (recupero di cosa?). L’elenco potreb-be continuare per un bel po’ ma ne facciamo grazia ai (pochi ) lettori di questa rubrica, dando l’appuntamento al post- elezioni per verificare quali risultati avranno conseguito tantissime di queste liste, il cui numero dimostra soprattutto la frammentazione della pseudo politica italiana.

a conquistare voti, quel che più lascia sorpresi e provoca anche una certa ila-rità è dare uno sguardo ai vari loghi. Si passa da “10 volte meglio” (di chi o di cosa?) a “W la fisica” (figuratevi cosa ne pensano quegli studenti che hanno avversione per la matematica e la fisi-ca), da “ L’Italia dei diritti” ( e perché non anche dei doveri?) a “ Movimento mamme del mondo” (ed i papà ed i

Quanti simboli per le Politiche e tanti ...inutili

Saverio Mazzarella

Guardie Zoofile, Saverio Mazzarella assoltoaccuse che vanno dall’usurpazione di titolo, per aver effettuato un blitz nella fiera dei rettili nel Centro Commerciale Jambo di Trentola Ducenta senza avere titoli di Polizia Giudiziaria, alla contraffazione di Sigilli di Stato, alla detenzione e porto abusivo di armi da caccia.Il sequestro effettuato alla Fiera del Jambo di Trentola Ducenta da parte delle Guardie di Aversa era legittimo e leggittimato. Gli operanti infatti aveva-no i titoli di Polizia per poter mettere a segno i bersagli predestinati e denuncia-re in Procura i responsabili del traffico di fauna esotica e maltrattamento di animali. Inoltre il blitz venne effettuato con l’ ausilio del personale Carabinieri di Aversa. Le guardie zoofile sono Uf-ficiali di Polizia Giudiziaria e potevano effettuare tutte le operazioni di rito.

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Il commento del generale Cagnazzo: “Sacrilegio: non sono esseri umani”

Teverola, rubata la lapide al monumento degli eroi

E’ mai possi bile che ci sia-no ladri che non hanno il pudore, la sensibilità,

il rispetto dei morti, mettendo a segno i loro “ colpi” anche nelle chiese, nei cimiteri, come non di rado si verifi ca nelle nostre zone? Un interrogativo d’obbligo per molti, soprattutto dopo l’ultimo, inqualifi cabile episodio verifi ca-tosi giorni addietro nella vicina Teverola, dove i soliti ignoti (non quelli della teletrasmissione con-dotta da Amadeus) hanno rubato la lapide di bronzo installata sul monumento ai quattordici carabi-nieri ed ai civili uccisi il 13 set-tembre del 1943 dai nazisti. Una lapide che, oltre quaranta anni addietro, fu voluta espressamen-te dall’allora capitano Domenico Cagnazzo (oggi generale di Corpo d’Armata in pensione) quando, da Comandante della compagnia dei CC di Aversa , constatato che gli enti pubblici preposti (Comu-ne, Provincia, Regione) non ave-vano sentito il sacrosanto dovere di erigere un monumento a coloro che avevano donato la vita per la Patria, decise di provvedere in proprio. Ottenuta l’autorizzazione unanime del Consiglio comunale di Teverola per la piazza ex Municipio, raccolse i soldi tra i simpatizzanti dell’Arma, conse-gnandoli all’allora presidente dell’Ass. Nazionale dei CC di Aversa, tenente av-vocato Luigi Coscione, affi nché l’am-ministrasse. Fu dato l’incarico gratuito all’arch. Ugo Santoli affi nché disegnas-se il bozzetto del monumento, dopo di che il nostro carissimo amico Massimo

pochi giorni ed il monumento fu inau-gurato nel corso di una grande ceri-monia alla presenza di tante autorità e

dell’intera popolazione tevero-lese. Ogni anno, il 13 settembre, l’Amministrazione comunale di Teverola, l’arma dei CC di Aversa e l’ispettorato regionale dell’ASS. Nazionale Carabi-nieri, ricordano i 15 caduti con un’austera cerimonia militare e religiosa. Ci è sembrato oppor-tuno, oltre che doveroso, cono-scere in merito al furto il parere del generale Cagnazzo che ci ha dichiarato: “Appresa la no-tizia del furto vandalico, sono stato colto da malore e da una grossa rabbia perché non si può consentire di vilipendere i valori più sacri, non si può vandalizza-re chi ha dato la vita per la Pa-tria; è il gesto più esecrabile che essere umano possa compiere. L’indignazione deve essere ge-nerale! Tutti i cittadini, dinanzi a simili turpi gesta, dovrebbero insorgere e collaborare fattiva-mente per rintracciare e identifi -care i balordi responsabili di un atto di viltà che non ha paragoni. E’ un atto di tracotante, gratuita offesa ai Martiri, alle loro fami-

glie, agli Italiani, all’Arma dei CC, ai cittadini onesti di Teverola. La memoria degli eroi deve essere sacra per tutti, a prescindere da ogni ideologia politica e religiosa, per cui sono del parere che gli autori del sacrilegio non sono degni di essere annoverati tra gli esseri uma-ni!”. Conclusioni, quelle del nostro ami-co generale Cagnazzo, che certamente trovano d’accordo quanti ancora hanno il culto di sacri valori, cominciando da quello della Patria.

LA NOTIZIA

w Geppino De Angelis (per gli amici) Cagnazzo si recò in una fonderia di Napoli facendo costruire la targa di bronzo. I lavori terminarono in

Era stata voluta oltre 40 anni fa dall’allora capitano Cagnazzo per ricordare i 14 Carabinieri e i civili uccisi il 13 settembre del 1943 dai nazisti

Il monumento con i segni della targa rubata

“Tutti i cittadinidovrebbero insorgere e collaborare per rintracciare e identifi care i balordi responsabili di un atto di viltà che non ha paragoni”

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LA FESTA

In aumento i verbali in materia di controlli ambientali: sono stati 465 nell’arco del 2017 per un importo di sanzioni applicate di € 30.050 (+47,5% rispetto al 2016)

Nella festa del patrono premiati anche i componenti del nucleo ambientale

A S. Sebastiano tanti encomi per i caschi bianchi

w Lello Ponticelli

D’Ario “perché in servizio di viabilità, su segnalazione di alcuni cittadini provvedevano a rendere innocuo e ad assicurare alle cure sanitarie un uomo interessato ad un trattamento sanitario obbligatorio e che, tra l’altro, nel ten-tativo di resistenza tentava più volte di sottrarre l’arma ad uno dei colleghi intervenuti”. Alberto Giordano e Francesca Oliva “perché in servizio di viabilità, su segnalazione di alcuni cittadini, provvedevano ad identificare un uomo, segnalato come parcheggiatore abusivo, che per reazione aggrediva gli Agenti intervenuti tanto che, per vincere l’attiva reazione dell’uomo, dovevano ricorrere all’ausilio di altri colleghi riportando, tra l’altro, lesioni personali. L’uomo arrestato risultava da ricercare con condanna passata in giudicato”. Giuseppe Cuozzo e Car-mine Mazzarino “perché in servizio di viabilità, su segnalazione provvedeva-no a fermare un cittadino straniero che si rendeva responsabile di atti contrari

alla decenza e di ubriachezza molesta, successivamente sottoposto a provvedi-mento di allontanamento dal territorio comunale”. Onorificenze anche a Tina D’Errico, Giulia Allocca, Ciro Ibello, Isidoro Ferrara, ovvero ai componenti del Nucleo Ambiente “perché assegnati alla Polizia Ambientale, con costanza, spirito di iniziativa e puntualità, ga-rantivano un rimarchevole incremento del controllo ambientale sul territorio comunale, contribuendo ad eliminare diversi casi di sversamenti irregolari di rifiuti ed, indirettamente, a migliorare le condizioni ambientali della Città”.In aumento i verbali in materia di controlli ambientali: sono stati 465 nell’arco del 2017 per un importo di sanzioni applicate di € 30.050 (+47,5% rispetto al 2016). In aumento anche i verbali del codice della strada che sono stati 10.318 (+ % 12,2 rispetto al 2016). Impegno della polizia municipale anche nelle zone della movida con 150 turni notturni con un impiego di 750 giornate svolti dalle 20,00 alle 2,30.

L’intervento del comandante Stefano Guarino

La festa di San Sebastiano, patrono della Polizia Municipale, è stata anche quest’anno una festa per il

corpo dei Vigili Urbani normanni. Dopo la celebrazione eucaristica, officiata nel Duomo dal Vescovo Spinillo, c’è stata la consueta consegna delle onorificenze al personale che si è particolarmente distinto. Presenti, con il sindaco Enrico de Cristofaro e il comandate Stefano Guarino, alcuni assessori ed alcuni consiglieri comunali. Presenti anche i rappresentanti delle forze dell’ordine, il Procuratore capo della Procura della Repubblica di Napoli Nord Francesco Greco ed il presidente del Tribunale di Napoli Nord Elisabetta Garzo.Un encomio è stato conferito a Giusep-pe Tirozzi, Luigi Marino e Maria Turco “perché in servizio di viabilità, su segnalazione di un cittadino con spirito di iniziativa, concorrevano a soccorrere una persona anziana, infortunata sul balcone della propria abitazione e sola in casa, consentendo i solleciti soccorsi del caso”. Encomi anche per Gaetano Gentile e Carlo Diretto “perché con tempestivo spirito di iniziativa provvedevano a fermare un cittadino extracomunitario resosi protagonista di un tentativo di estorsione in danno di una signora cui richiedeva con minacce il pagamento per parcheggiare su area pubblica”.Corrado Di Biase Mauro Crocetta pre-miati, invece, “perché intervenivano con tempestività in supporto di un giovane che veniva aggredito da altri giovani, impedendo che il tentativo di aggressione venisse portato ad ulteriori conseguenze”. Maria Turco, Raffele Mozzillo, Cristian Stazio e Daniela

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IL PERSONAGGIO

Ultima scoperta e nuovo “Director of Studies” dell’Istituto aversano

Deve il suo successo alla creazione di un metodo nuovo ed innovativo studiato ad hoc per gli italiani: la comunicazione e la precisione per imparare l’inglese

Alla Froebel sono tutti pazzi per Reny

w Italia Mauriello

Ultima scoperta e nuovo “Director of Studies” dell’Istituto Froebel di Aversa, Reny Mathew deve

il suo successo alla creazione di un metodo nuovo ed innovativo studiato ad hoc per gli italiani: la comunicazione e la precisione.Il suo intento è portare alla conoscenza della lingua inglese anche chi credeva di esserne incapace: “Siamo tutti nati con la dote innata di imparare almeno una lingua. L’ importante è crederci, avere pazienza e soprattutto mettersi nelle mani giuste, perché chi ti guida, ti aiuta a raggiungere gli obiettivi in modo più sereno ed efficace. Quindi direi che con l’aiuto delle persone giuste il “Fluent english” è alla portata di tutti. La cosa importante sia per i piccoli che per i grandi è che l’incontro con la lingua, che sia in aula o a casa propria, diventi un’esperienza piacevole. Se si creano queste condizioni, l’apprendimento ar-riva naturalmente. I più piccoli in parti-colare sono delle vere e proprie spugne, quindi più contatto con la lingua hanno, meglio è”.Quindi un inglese scorrevole e funzio-nale per chiunque voglia approcciarsi allo studio della lingua anche grazie all’Istituto Froebel che da anni si fa pioniere della conoscenza linguistica in Campania portando insegnanti capacis-simi fra il folto staff dei suoi docenti. “Certamente non possiamo trascurare una lingua usata ampiamente in tutto il mondo, -chiarisce il docente madrelin-gua inglese - il mio intento è stato quello di creare un nuovo corso per l’insegna-mento della lingua straniera che costi-tuisce un’importante parte del settore dell’istruzione di ogni paese. Devo dire

che anche in Italia e nello specifico in alcune strutture valide campane si sono fatti passi da gigante in questo senso”.Reny Mathew introduce nel nostro si-

stema campano un metodo innovativo e personalizzato per l’insegnamento della lingua inglese agli italiani per imparare diverten-dosi, per arrivare a delle competenze significative e funzionali anche e soprattutto al mon-do del lavoro.“Il metodo che uso dipende sempre e comunque dai biso-gni e dalla caratteri-stiche degli alunni. Un metodo pur sempre comunicati-vo che mi permette di donare qualcosa nella lingua ed in modo efficace. I

miei non sono corsi che hanno la mera finalità di superare esami. Gli esami devono essere una conseguenza delle abilità linguistiche acquisite”.Reny Mathew si è accorto sin da subito che gli italiani si bloccano quando devo-no parlare in inglese, soprattutto a causa di tensione e imbarazzo. Decide così di trasformare le lezioni in momenti in cui l’apprendimento diventa sorriso, oltre che didattica. Nelle sue lezioni sono gli alunni a scoprire le regole e meccanismi della lingua e della grammatica, attra-verso esempi originali e divertenti che facilitano l’apprendimento. Imparare l’inglese diventa veloce e divertente, attraverso l’uso di situazioni di vita quotidiana, i role play, la visione e l’a-scolto di materiale multimediale, il tutto condito dalla simpatia e professionalità dei suoi collaboratori.

Reny Mathew

Nelle sue lezioni sono gli alunni a scoprire le regole e meccanismi della lingua e della grammatica, attraverso esempi originali e divertenti che facilitano l’apprendimento

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Sembra, infatti, una fi gura a se stante, non in interazione con il santo e, perciò, con signifi cati ed

allusioni tutti propri, indipendenti. Per cercare di capire cosa realmente stia a rappresentare, si deve allora fare riferi-mento alla spalletta di sinistra del porta-le della chiesa di S. Maria della Strada, chiesa costruita nell’anno 1148 nel pa-ese di Matrice, in provincia di Campo-basso. Su di essa, tra le altre fi gure, è scolpito un cavaliere dalle fattezze quasi uguali a quello della nostra lastra. Nella fi gurazione il suo cavallo è assalito da un leone che lo azzanna nella parte su-periore del collo. Tutta la scena si rifà al capitolo XIII ed ai versetti 11, 12, 13 e 16 del capitolo XIX dell’Apocalisse di Giovanni. Alla luce di questo capitolo e di questi versetti, possiamo ricavare che la scena sta a signifi care che il cavaliere rappresenta quello che si chiama “Verbo di Dio” in groppa al suo cavallo bianco che è assalito da un leone simboleggian-te l’anticristo, il male. Il cavaliere della nostra lastra ci riporta agli stessi versetti dell’Apocalisse che fanno da riferimen-to per le sculture del portale della detta chiesa di S. Maria della Strada. Anche il nostro cavaliere, infatti, non è altro che colui che si chiama “Verbo di Dio”, ca-valca anche lui un cavallo bianco, è ar-mato di una spada affi lata e, particolare in più rispetto alla scultura di S. Maria della Strada, secondo il versetto 16 del detto capitolo XIX dell’Apocalisse, sul-la coscia destra porta dei segni che sem-brano voler rappresentare la scritta “Re dei re e signore dei signori”. La nostra lastra, visto il comune riferi-mento ai versetti dell’Apocalisse e la simile rappresentazione del cavaliere e

cava scolpiti più medaglioni di cui due soli superstiti e molto rovinati. All’in-terno di questi due medaglioni sono raf-fi gurati, nel superiore, un elefante turri-to, nell’inferiore, due felini, forse linci, che sembrano o minacciarsi l’un l’altro o azzannare al collo un altro animale. Le sculture di questa seconda lastra si rifanno all’ispirazione compositiva del mosaico del pavimento della cattedrale di S. Maria Annunziata di Otranto, mo-saico realizzato tra gli anni 1163-1165 dal monaco Pantaleo su mandato del ve-scovo della città. Ritornando alla nostra lastra, visto che risultano irriconoscibili le fi gure del secondo medaglione perché molto rovinate, non ci resta che soffer-marci sul solo elefante turrito scolpito nel primo cerchio. Nel medioevo l’e-lefante simboleggiava la Chiesa visto che sia al primo che alla seconda erano attribuite particolari caratteristiche quali saggezza, pazienza e forza d’animo. La torre era invece l’allegoria della Vergine Maria, come riportano le Litanie Laure-tane che a lei si riferiscono nominandola prima “Torre davidica” e, subito dopo, “Torre d’avorio”. Le due defi nizioni traggono origine dal Cantico dei Cantici del re Salomone che le usa per cantare la bellezza della donna amata. Nella nostra lastra l’elefante turrito sim-boleggiava la Chiesa sovrastata da Ma-ria, cioè da colei che faceva da tramite tra Gesù Cristo e la sua Chiesa, rappre-sentata dall’elefante. Più in particolare, l’insieme dell’elefante e della torre sta-va ad illustrare un percorso che voleva ricordare che le grazie e le indulgenze distribuite da Dio ed affi date a Gesù Cristo erano da questo date alla sua san-tissima madre Maria (la torre) che, a sua volta, le distribuiva a tutta la Chiesa (l’elefante).

(3 - fine)

La torre e l’elefante ben visibili

Fiorillo conclude la sua analisi delle due lastre in marmo della nostra cattedrale

Le sculture di questa seconda lastra si rifanno all’ispirazione compositiva del mosaico del pavimento della cattedrale di di Otranto, realizzato tra il 1163 e il 1165

La torre sull’elefante: Maria sovrasta la Chiesa

w Pasquale Fiorillo

SPECIALE

del cavallo, è probabilmente coeva alla scultura di S. Maria della Strada. E’, quindi, anch’essa del XII secolo, sicu-ramente scolpita al tempo di Roberto II (periodo dal 1127 al 1135), quando questo ristrutturò la cattedrale di Aver-sa, fornendola di un ampio ingresso e rendendola “bella fuori e molto bella dentro”. Come nella rappresentazione di S. Maria della Strada, la lastra del nostro Duomo faceva sicuramente parte della facciata e, come modulo compo-sitivo, si univa ad altri bassorilievi che ugualmente presentavano scene dal for-te signifi cato allegorico. La nostra seconda lastra di marmo re-

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Giginiello era solo uno dei tanti calzolai che bestemmiavano

Erano anni difficili, non si bestemmiava per il gusto di offendere i santi o perché non si era credenti, ma perché le condizioni di vita erano grame

Quando la bestemmia era un grido di dolore

w Enzo Della Volpe

Ancora oggi bestemmiare è considerato un comportamento deprecabile e connotato da un

elevato disvalore sociale; non è reato, però si è soggetti a sanzioni ammini-strative pecuniarie. Fino agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso, in alcuni vicoli del centro storico di Aversa, vivevano famiglie ai limiti della sopravvivenza. La disperazione era tanta e tale che si trasgrediva spesso il secondo comanda-mento biblico: non bestemmiare. In un vicolo abitava Giginiello con la famiglia, un brav’uomo, un calzolaio che ogni mattino prendeva posto in strada con il “bancariello”, attorniato dalla numerosa progenie. In quegli anni i vicoli erano sgombri da auto, per queste famiglie la strada era il prolungamento della misera abitazione. Giginiello quando bestemmiava non si risparmiava nelle imprecazioni a Santi e Madonne, erano bestemmie colorite. Ad esempio, se iniziava a bestemmiare “Gesùcristo”, poi tirava in causa tutta la famiglia, enunciando anche il grado di parentela, sicché attaccava con la ma-dre, la Madonna; proseguiva con il pa-dre, San Giuseppe; la nonna, Sant’Anna e infine il nonno, San “Giacchino”. Era d’inverno, 25 gennaio, festa di San Paolo, in occasione della processione che, come ogni anno passava anche nel rione dove egli abitava e lavorava, nel susseguirsi degli innumerevoli Santi e Madonne, uno dei presenti che assisteva alla processione, con fare scherzoso, si rivolge a Giginiello e gli dice: “stanno passando amici tuoi”. La cosa suscitò ilarità tra i presenti. Quelli che conoscevano Giginiello capirono l’antifona.

faceva da padrone, era-no parecchi i momenti di sconforto per i cal-zolai aversani, come ad esempio il non poter pagare il fornitore di pellami e suole; ma più di tutte la situazione era grave quando al mercato del lunedì mattina, a Napoli, non si riusciva a vendere la dozzina di paia di scar-pe prodotta durante la settimana. E allora la disperazione prendeva il sopravvento. Le sca-denze da pagare erano tante, tra cui l’affitto di casa; non poterlo pagare incuteva paura perché “’o patrone ‘e casa non voleva sapere

ragione”: si rischiava lo sfratto; c’era il conto da saldare dal salumiere, biso-gnava pagare i generi alimentari ricevu-ti a credito con l’impegno di saldare il conto alla fine della settimana: Il non pagare comprometteva il credito per la settimana successiva. Inoltre, c’erano le pressanti “visite” degli strozzini. Quel-lo che non mancava invece nel vicolo era la continua solidarietà tra poveri.Poco tempo fa, in un’intervista al gior-nale Avvenire, il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Con-siglio della Cultura, ebbe a dire “(…) anche la bestemmia, come conferma il libro di Giobbe, è una forma di pre-ghiera. Esprime un’istanza metafisica, tipica della preghiera degli atei, nel limite e nella solitudine: è una forma di superamento del limite imposta dall’impotenza che l’uomo avverte per sé (…)”.

Erano anni difficili, non si bestemmia-va per il gusto di offendere i “Santi” o perché non si era credenti, ma perché le condizioni di vita erano grame. Si abi-tava in miseri bassi con pessimi servizi igienici in condominio. La miseria la la

Vita difficile per i calzolai di una volta

Un 25 gennaio, alla processione dei Santi, uno dei presenti si rivolse a Giginiello dicendo “stanno passando gli amici tuoi”. Chi lo conosceva capì l’antifona...

L’INEDITO

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STORIA NOSTRA

Questo modesto personaggio si inventò istintivamente pittore negli anni ‘70

Raff aello da Aversa,il pittore immaginariow Antonio Marino

Uscita dal torpore degli anni ‘40-‘50 la città di Aversa, a cominciare dalla fine del

‘60, ha conosciuto un suo risveglio culturale. Caratterizzato dello spuntare sul trrritorio di qualche cenacolo e di alcune gallerie d’arte che, appoggiate dalla stampa locale, interessavano il pubblico. Interesse che è andato crescendo nel tempo - come riportato sul n. 121 di questo giornale - coinvolgendo un gran numero di persone che hanno dato il via a tutta una serie di iniziative collaterali o simili. La maggior parte delle quali, contra-standosi esasperatamente a vicenda, non hanno avuto un futuro cadendo subito nel dimenticatoio …ricompa-

rendo più avanti in forma di versa e più aggiornata ai tempi. Negli anni ‘70 e oltre, quando non si era ancora fatto avanti il fervorìo “associazionistico” che conosciamo, tenevano banco i centri d’arte intorno ai quali ruotavano le principali mani-festazioni artistico-culturali dell’epoca. Centri che si con-tavano sulle dita di una mano, messi in piedi da operatori di mestiere, attraverso i quali hanno visto la Raffaello (presunto autoritratto - 1506)

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STORIA NOSTRA

ribalta i più svariati personaggi: pittori buoni, meno buoni e pitturicchi improv-visati. Uno di questi ultimi, che ricor-diamo con simpatia, è stato Ninuccio ‘o pittore, un imbianchino passato per le calzature e poi ritornato ad impastare colori …per sopravvivere. Influenzato dagli “artisti” che pas-savano per Aversa, questo modesto personaggio s’ s’inventò istintivamente pittore cominciando con l’imbrattare tele di piccola misura. Che, non riuscendo ad inserire sul mer-cato, le accantonava nel retrobasso del suo alloggio nei pressi del rione sabi-niano assieme a dei reperti regalatigli da un amico tombarolo …uno dei tanti che operavano in zona. E fu proprio questo tombarolo a fargli conoscere un pittore-paesaggista puteolano che, in poco tem-po, gli fece apprendere alcuni trucchi del mestiere per ottenere quadri più leggibili e presentabili. Uno di essi consisteva nel far uso della cosiddetta “tela d’Olanda”, un tessuto sul quale s’imprimevano (oggi si preferiscono le fotocopie colorate su tela) le immagini con un proiettore, ripassandole poi con i pennelli. Con questo sistema si procurò da vivere facendo i ritratti della gente

e, vedendo che le cose andavano bene, passò a ritrarre santi e madonne e, su richiesta, marine e paesaggi vari …che solo il popolino poteva, ignorante della materia, apprezzare.Sicuro del fatto suo, vestendo abiti più eleganti con una farfalletta colorata al collo, prese a farsi vedere più spesso per i centri artistici esistenti magnificando la sua “arte”. Chi lo conosceva bene non gli badava affatto e chi lo vedeva per la prima volta restava senza parole, sconcertato dai giudizi che dava sulle opere altrui. Non contrastato divenne così esaltato da perdere il controllo e, un giorno, alla vista (su una rivista d’arte) dei dipinti di Raffaello Sanzio, ebbe a dire che sapeva fare altrettanto …se non addirit-tura di meglio. Fu messo alla prova, per scherzo, e una settimana dopo, si pre-sentò con alcuni suoi grossolani dipinti di santi e madonne che non avevano niente di pittorico. Gli amici del centro, che la sapevano lunga, continuarono nello scherzo e, complimentandosi con Lui, lo esor-tarono a continuare …appellandolo Raffaello. Un nomignolo che Ninuccio prese sul

serio, che fece proprio ritenendolo un giusto riconoscimento della sua “arte” e che lo fece andare fiero per il resto dei giorni terreni …interamente spesi a produrre opere da lasciare soprattutto ai posteri. Sta di fatto che, in punto di morte, nel separarsi dall’unica figlia (che aveva avuto dall’accoppiamento con una don-na del volgo), le lasciò in eredità tutti i suoi dipinti eccetto un San Paolo che fece rinchiudere nella sua tomba. La poveretta, dovendo convolare a nozze, cercò di vendere tempo dopo alcune tele ma non trovò in loco nes-suno disposto a comprarle; anzi - va sottolineato - che le amiche preferirono farle un regalo piuttosto che acquistare qualche dipinto. Consigliata non si sa bene da chi, si por-tò allora col pullman a Napoli scenden-do nei pressi di Porta Capuana con una piccola parte del materiale ereditato dal padre; ma anche nel capoluogo, girando tra i vicoli che le erano stati indicati, non riuscì a trovare chi acquistasse le “croste” che portava con sè. Se ne tornò a casa molto delusa. Tristissimo epilogo per una ragazza, figlia di un Raffaello qualunque.

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STORIA NOSTRA

Era amico di San Tommaso d’Aquino. Morì ad Aversa nel 1281

Padre Ambrogio Botromio,il domenicano aversanow Franco Pezzella

Le nostre ricerche, spesso for-tunate altre volte un po’ meno, ci hanno portato sulle tracce di

un altro grande personaggio aversano, una figura misconosciuta eppure tanto importante ai suoi tempi al punto da essere amico di San Tommaso D’Aqui-no, oltre ad essere un grande uomo di religione. Stiamo parlando del padre domenicano Ambrogio Botromio. Ed è proprio di padre Ambrogio Botromio che vogliamo parlarvi in questo numero di NerosuBianco.Nato ad Aversa in un imprecisabile anno del XIII secolo, presumibilmente nella seconda decade, Ambrogio Bo-tromio, dopo gli studi compiuti presso il convento domenicano di San Luigi Padre Botromio fu sepolto nella chiesa di S. Luigi (ora S. Domenico)

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STORIA NOSTRA

Era amico di San Tommaso d’Aquino. Morì ad Aversa nel 1281 della sua città (l’odierno ex convento di San Domenico alle origini era intitolato a San Luigi) fu mandato, per comple-tare la formazione, in quello di Napoli, dove si guadagnò la stima e l’affetto di Tommaso d’Aquino, il futuro santo e Dottore della Chiesa, di cui sarebbe diventato “intimo e familiare” nel senso che ebbe con lui un rapporto strettamen-te confidenziale, nato, verosimilmente, già durante il comune discepolato presso la scuola di Teologia. In Ambrogio Botromio, Tommaso aveva apprezzato, fin da subito, i “san-tissimi costumi” e soprattutto l’ardente carità verso il prossimo, la profonda conoscenza del messaggio divino, la compiuta e semplice obbedienza. Virtù alle quali il religioso aversano sommava una spiccata propensione per la predicazione che non mancava di comprovare con la bontà di vita e la pratica delle Sacre Scritture, tant’è che si diceva di lui che “erat lucerna ardens et lucens” ossia “lucerna ardente e lucente”. Lucerna per la conoscenza della legge divina; ardente per la sua gran carità; lucente per la specchiata condotta di vita tutta imperniata sulle opere buone,

alla domanda di cosa significasse lo stare così in quel modo, egli aveva can-didamente risposto che giacché gli era stato riferito che i superiori lo volevano mandare altrove, si era già preparato per poter così prontamente obbedire. Le scarne fonti sul suo conto, ricondu-cibili agli storici dell’Ordine domenica-no (i Padri Stefano Tommaso Soveges, Andrea Baci, Teodoro Valle, Domenico Maria Marchese, Domenico Ponzi e Michele Piò), lo dicono Beato per aver operato in vita e morte numerosi mira-coli, ma non ne abbiamo la certezza. Di certo sappiamo che una immagine del padre aversano Ambrogio Botromio era affrescata, ancora nel Settecento, insieme a quelle di altri padri dome-nicani morti in odore di santità, sulle pareti di uno dei chiostri del convento domenicano di Napoli. Le stesse fonti ci informano che padre Ambrogio Botromio morì nel convento di San Luigi di Aversa nel 1281 rice-vendo sepoltura nell’attigua chiesa. Nel Sacro Diario Domenicano di Domenico Maria Marchese, lettore di teologia nel collegio di San Tomaso di Napoli e poi Vescovo di Pozzuoli, la sua memoria è riportata il 9 giugno.

Una sua immagine era affrescata, ancora nel Settecento, insieme a quelle di altri padri domenicani, in uno dei chiostri del convento domenicano di Napoli

la conversazione santa e il buon esem-pio. A giudizio dei contemporanei le sue prediche erano sempre piacevoli, come docili erano i suoi insegnamenti e terribili le minacce verso chi offendeva Dio, la Madonna e i Santi. Sempre e comunque le sue azioni “facevano frutto mirabile nelle anime dei popoli”. A proposito della compiuta obbedienza che tutti gli riconoscevano, si narra che una volta padre Ambrogio Botromio, essendo stato visto, per più giorni, davanti alla porta del convento con le bisacce al collo e con un bastone in mano, come di chi si accinge a partire,

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Le Kermesse diretta dal nostro Giuseppe Lettieri attira un folto pubblico

Nonostante i tipografi e gli improvvisati detrattori la manifestazione dedicata al musicista continua riscuotere grandi successi. Prossimo appuntamento il 26 febbraio

“Cimarosa Torna a Casa” vince e convince!

w Luca Faenza

LA RASSEGNA

Il doppio appuntamento con “Ci-marosa Torna a Casa”, la kermesse musicale e non solo, promossa

dall’Amministrazione De Cristofaro ed, in particolare, dall’Assessorato alla Cultura retto da Alfonso Oliva e patrocinata dalla Regione Campania, diretta artisticamente da Giuseppe Lettieri, continua a riscuotere successo di critica e di pubblico. “Nonostante un disguido tipografico - ci dice Giuseppe Lettieri direttore artistico- e qualche detrattore mediatico di troppo, che non si comprende a quale scopo e a che titolo, sono state due serate magiche. Nella prima, affidata alla maestrìa di Davide Dellisanti, uno dei più noti pia-nisti accompagnatori al mondo (oltre alla lirica accompagna anche “Il Volo”, Emma Marrone e tanti altri) e direttori d’orchestra, tra l’altro direttore artistico di molte kermesse internazionali come il Taormina Opera Stars, c’è stato un livello altissimo delle voci liriche che si sono alternate in un Salone Romano gremito, dove tra l’altro spiccava la presenza di un numeroso pubblico proveniente da tutta la regione, e con alcuni ospiti particolari come il diret-tore d’orchestra e storico docente del “San Pietro a Majella” Mariano Patti e il celebre tenore Nicola Pisaniello, che il mese prossimo esordirà alla Carnegie Hall di New York. Bravissimo anche il baritono aversano Andrea Carnevale che ha saputo coadiuvare molto bene Dellisanti”. Del resto non solo il pubblico è rimasto entusiasta ma anche gli addetti ai lavo-ri. “Io e tanti altri - ha detto il direttore d’orchestra Mariano Patti - siamo ri-masti davvero folgorati dal livello alto di questi giovani cantanti e dei pianisti

manifestazione aversana che culminerà con la ria-pertura della casa natale del compositore aversa-no. Anche questa serata ha raccolto un grande pubblico: tra i presenti in sala il maestro Carmine Santaniello, direttore del Conservatorio “San Pietro a Majella”. “In appena quattro serate ci sono state oltre seicento presenze - dichiara sod-disfatto Lettieri - supe-

rando di gran lunga una manifestazione che si tenne qualche anno fa e che aveva un budget di ben quattro volte superiore al nostro e che fece pochi, molto pochi spettatori. Qualità e quantità questa è la risposta ai detrattori. E con Cimarosa Torna a Casa siamo solo agli inizi”.

La serata del gala lirico

L’appuntamento del 29 gennaio

accompagnatori. Davvero grazie alla Città di Aversa e quelli che hanno orga-nizzato questa serata magica”. Il giorno 29 gennaio è stata la volta di una produ-zione creata appositamente per la ker-messe “Cimarosa Torna a Casa”, vale a dire “Il Matrimonio Segreto raccontato in musica”, con la voce recitante affi-data al noto cantattore Lello Giulivo, accompagnato dai Maestri Piero Viti alla chitarra e Michelangelo Massa al violino, entrambi docenti del Conser-vatorio “Nicola Sala” di Benevento, che vista l’importanza della rassegna ha dato il proprio patrocinio all’intera

“Io e tanti altri - ha detto il direttore d’orchestra Mariano Patti - siamo rimasti stupiti dal livello alto di questi giovani cantanti e dei pianisti accompagnatori”

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