Tracce di noi, dicembre 2011

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1 Ricordi, racconti di vita e altro… Punto d’Incontro Dicembre 2011

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Ricordi e racconti di vita dal Punto d’Incontro, Centro diurno per anziani di San Giovanni in Persiceto, gestito dalla Cooperativa sociale Fanin

Transcript of Tracce di noi, dicembre 2011

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Ricordi, racconti di vita e altro…

Punto d’Incontro

Dicembre 2011

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IL GRANO (luglio)

Si tira via il frumento e poi si mette via la paglia in rotoli.

BARBABIETOLE (agosto)

Si tagliano e poi le portano via per fare lo

zucchero.

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FRUMENTONE (agosto)

Si raccoglie il mais.

Poi si comincia ad arare

per ricominciare a

coltivare

VENDEMMIA (settembre)

Si raccoglie l’uva per fare il vino. In marzo si

imbottiglia. Bisogna guardare la luna e se c’è

vento, perché se c’è vento o la luna piena non

si imbottiglia LUCIANO

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Da sempre, che siano al mare, in montagna, in campagna, in città, coi nonni, zii, mamma, papà, fratelli, sorelle, amici… le vacanze estive sono uno tra i momenti dell’anno più attesi dai grandi e dai piccini. E se da bambini si passava tutta l’estate fuori a giocare con glia amici, perché tanto le scuole sono chiuse, da grandi si fa sentire un po’ di nostalgia di quei bei tempi, e rimangono tanti piacevoli ricordi da raccontare. Come quelli di Danilo: « Andavamo al mare con le colonie, ma con le famiglie non ci si andava quando eravamo giovanotti. Andavo con le colonie della scuola. Ci portavano al mare lì vicino a casa nostra. Stavamo via due settimane. Sapevamo che c’era una situazione di soldi molto bassa, si facevano queste gite con la corriera e alla sera tornavamo a casa Facevamo una settimana i maschi e quella dopo le femmine, perché noi facevamo delle gare un po’ pesanti e le ragazze non erano d’ accordo. » Luciano: « Io andavo da mio fratello Gino a Reggio Emilia, perché mi piaceva che aveva delle donne e stavo lì in compagnia… Andavamo in campagna, stavo là quindici giorni per le ferie. Siamo in otto: cinque fratelli e tre sorelle. Mò ne è bela passè dal temp!!! » Pia: « Non andavo da nessuna parte, stavo a casa a lavorare. Ci vogliono i soldi per andare in vacanza, me n’ho sempre avù poc… Sono stata a Pianaccio e in gita al mare. »

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DANILO

Il giardino è limitato nella parte posteriore dell’orto. Faccio i fiori iniziali, in alto, e nell’altra metà la pocaglia di verdure che è necessario avere fresche nell’orto. È curato da uno che si chiama Fabbri Danilo, che quando è impegnato in altre cose, lo lascia alla dolce metà.

GIOVANNA

Abbiamo delle rose, delle primule, gli “amanti del sole”… avevamo un albero, però l’abbiamo preso via. Ci teniamo dietro tutti, mio figlio taglia l’erba.

GIULIANA

Ce l’ho il giardino, mia figlia dice sempre: «Che bello, che bello!» Ho un po’ di tutto, la verdura abbiamo un posto per conto suo, dall’altra parte ci sono i fiori: le rose, le calle, le primule, le viole, i gerani, le “belle di notte”. Abbiamo piantato due alberi che hanno delle foglie grandi così.

LUCIANO.

Ho l’orto con le piante. È grande. C’è il giardiniere.

N.N

Avevo un giardino, adesso ho due terrazze: una dove passa la corriera che c’è uno smog da matti, dove ho 2 o 3 vasi grandi con i fiori, perché con lo smog la roba da mangiare non va bene. Invece là dietro ho gli stendini, il basilico, il rosmarino e il condizionatore… me l’hanno messo lì che non si passa da nessuna parte.

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1. Prima l’uomo pensa al necessario e all’utile, poi pensa al comodo e di seguito al lusso,infine

l’uomo si diletta a strapazzare le sostanze. 2 Prima l’uomo pensa al cibo e a una capanna se pioverà, poi pensa alla comoda casa e a una

lussuosa macchina, infine l’uomo diventa una bestia quando devasta la foresta e fa la guerra ai suoi simili.

3 L’uomo superbo è figlio dell’ignoranza e della cattiveria, e se nasce quadro non muore

tondo. 4 L’ uomo vile è una persona che fa del male ai deboli e ai bambini innocenti, che manca di

rispetto alla vecchiaia di tante persone che spesso incontra in ogni luogo. Certi giovani non rispettano le precedenze, nè il semaforo.

5 Il rispetto? Oggi non c’è più per la Costituzione, né per le istituzioni. La classe politica dà

un’ immagine di sé stessa in Italia, ma anche all’ estero, molto deludente. Le degne persone che danno e fanno onore all’Italia sono poche: questa è decadenza. Possiamo dar fiducia alla società civile, come il volontariato, e a molta gente che da tanto tempo dice no?

6 L’ uomo di carattere è una persona che segue alcune norme che gli sembrano giuste per sé

stesso e per la gente che ha intorno, tenendo presente che la sua etica è giusta fino a quando non reca danno ad altri.

7 L’uomo ignorante che vuol sembrare colto, anche Lui! E più di tutti, si trucca per sembrare

più giovane e bello, lo sciancato che si sforza per sembrare dritto, sarebbero più simpatici e amabili se accettassero d’essere sé stessi.

8 L’ uomo tutto fare e indispensabile, pensava: se io vado là, chi resta qua? E se io resto qua,

chi va là? E decise d’andare là, ma a metà strada si fermò, non sapendo più se andare là, o fosse meglio tornare qua. (come il Cardinale Mazzarino: in Francia, fece le veci del primo ministro, “Se io vado, chi resta? E se io resto, chi va?”)La gente si lagnava disprezzando un così sì fatto uomo, ma lui poi, senza vergogna, se n’andò. Trovarono dopo due galantuomini, ma sapevano fare una cosa sola, uno restò qua e l’altro lo mandarono là.

9 Quand’ero piccolino, tutti dicevano: che bel bambino! Ora che sono molto anziano, quasi

tutti mi stanno lontano. Per favore ditemi bene come si fa ad andare a messa e stare a casa. Chi uccide cani e gatti fa tanto male ai suoi fatti. Detesto l’oroscopo. Le superstizioni portano fuori dalla realtà. Il gatto nero? La civetta? Il cappello sul letto? Perché?

10 Un tale sembrava che fosse amico mio, ma con altri sparlava male di me. Un muratore sul

tetto, toc toc, sembra che lavoro toc, ma non lavoro. E arrivò sabato, sembra che ti pago, ma non ti pago.

11 Sembrare o essere? Questo è uno dei tanti problemi della gente: con le falsità, e le grandi promesse di chi sta in alto, molti pensano solo ai propri tornaconti, senza badare a tanta parte di

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gente che soffre. È così che perdono stima e fiducia. Il sembrare è vile e falso, l’essere è più naturale e vero. 12 Il fare un libro è men che niente, se il libro fatto non insegna, un reciproco vivere civile,

oggi anche con le varie etnie. Le migrazioni ci sono sempre state: i migranti sono sempre andati dove il clima e le prospettive di vita fossero migliori.

13 Chi ode volare un moscerino non si può dire che ha l’udito fino, l’udito fino l’ha chi all’occorrenza sa udire la voce della sua coscienza. 14 Il riposo: in questa sacra tomba, Giacomo riposa, mai non fece altra cosa. 15 La simpatia, questa è solo un poco di pazzia, prima di leggerla la butti via, Oh, se tu fossi nata! Se fossi nata ai tempi miei, io t’avrei cercata, ovunque t’avrei cercata! Ma ora invece sei carina e poco più d’una bambina, con gioia e simpatia ti prenderei come nipotina mia. 16 Il mio scaltro padrone diceva al suo ignorante contadino che gli spettavano 10 lire: dieci devi avere, dieci devo darti, così siamo pari. Non ho capito! Ripeto: dieci devi avere, dieci devo darti, e non siamo pari? Le ho detto che non ho capito! Senza parlare più, tirò fuori le 10 lire e le mise nelle mie mani. E questa, se vogliono credermi, non è una bugia. 18 Sono il secondo nato di undici fratelli e sorelle, in una famiglia contadina. Non usavano compleanni né regali, la Befana ci portava un’ arancia, le noccioline e un pupazzetto di zucchero, uguale per tutti. I giocattoli si facevano in casa. Nessuno di noi ha mai fatto capricci. A scuola ho fatto la quarta elementare. Lavorando i campi, non ci è mai mancato il pane. Tutti gli anni si uccideva un maiale grasso. Il 6 gennaio 1941 soldato e subito in guerra, i pericoli di vita e fame per 36 mesi. L’8 settembre 1943 l’esercito italiano si sbandò. I tedeschi e la repubblica fascista di Salò fecero stragi di militari e civili, e subito le deportazioni nei campi di sterminio in Germania. Così iniziò la resistenza. A 26-27 anni cominciai a lottare con le malattie e frequentare ospedali civili, ultimo Ospedale al mare al Lido di Venezia per due anni, più volte i bravi chirurghi su di me.Mai ho pensato e sperato di compiere 90 anni in ottime condizioni. 19 Una saggia decisione: per me tanto ho deciso di non voler veder la morte in viso, perciò se piace a Dio, quando arriverà Lei me n’andrò io.

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…origini, significati e onomastici

ANGELA Deriva dal greco ànghelos "messaggero", di origine forse assira; con il

cristianesimo ha assunto il significato di messaggera di Dio. L'onomastico si festeggia il 27 gennaio, in onore di santa Angela Merici, vergine terziaria francescana, fondatrice delle Orsoline.

ANITA

Deriva dall'ebraico Hannah che significa "grazia", oppure "graziosa". L'onomastico si festeggia il 24 agosto, in onore della beata Anita

Cantieri, morta nel 1942.

DANILO «Il perché mi chiamo così non lo so, si vede che gli piaceva. Mia sorella si chiama Danila, è più vecchia di me. Mio nonno ci teneva a d avere un

maschio, invece è nata prima la femmina... Danilo è arrivato dopo.» Deriva dall'ebraico Daniy'el, composto da dan, "ha giudicato", oppure da dayan, "giudice", e la forma abbreviata 'el di 'elohim, "Dio", con il

significato di "Dio ha (così) giudicato" o "il mio giudice è Dio". L'onomastico è tradizionalmente festeggiato il 3 gennaio in memoria di

san Danilo diacono, martirizzato a Padova nel 168.

ELDA E' una variante affermatasi recentemente del nome germanico Ilde, che significa "battaglia". Anticamente veniva aggiunto o premesso a tutti i

nomi di eroine, amazzoni e guerriere. L'onomastico si festeggia il 17 novembre in memoria di santa Ilda,

principessa inglese.

EZIO Deriva dal gentilizio e poi nome personale latino Aetius, adattamento

secondo alcuni del greco Aetios, derivato da aetòs, "aquila". L'onomastico si festeggia il 6 marzo in onore di sant'Ezio martire.

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FELICE

Continua il soprannome e poi nome augurale latino Felix, da felix, "felice, contento", ma originariamente significava "fertile, ricco di

messi e frutti". Era un nome comune soprattutto in età cristiana con riferimento alla felicità della vita eterna.

L'onomastico si festeggia il 14 gennaio in memoria di s. Felice di Nola martire sotto Diocleziano.

GIOVANNA

Deriva dal femminile dell'ebraico Yohanan e significa "dono del Signore" e anticamente veniva dato alle bambine nate dopo molti anni di matrimonio. E' il secondo nome italiano per diffusione a causa della

sua matrice religiosa. L'onomastico si festeggia il 30 maggio in memoria della santa martire Giovanna D'Arco, detta "la pulzella di Orleans", bruciata sul rogo il 31

maggio del 1431.

GILDO Deriva da un nome germanico di tradizione gotica, composto da ermin-

o irmin-, "grande" e gildi, "che ha valore e consistenza", riferito originariamente alla celebrazione dei sacrifici.

L'onomastico si può festeggiare il 14 aprile in onore di sant'Ermenegildo, re visigotico convertitosi al cattolicesimo abiurando

la fede ariana, e fatto giustiziare per questo dal padre nel 585.

GIULIANA «Mi hanno chiamato così perché il fidanzato di mia “Santola”(= madrina

del battesimo) si chiamava Giuliano, dopo si sono lasciati... Ho solo quel nome lì. I miei fratelli si chiamavano Gaetano, Gino, Arnaldo e

Fulvio.» Continua l'antico gentilizio latino Iulius della gens Iulia, divenuto nome

personale in età imperiale. E' probabilmente un derivato di Iovis, "Giove". Secondo altri invece deriva dal greco Youlos, "lanuggine,

barba incipiente". L'onomastico si festeggia il 7 febbraio in memoria di santa Giuliana

vedova di Bologna.

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LUCIANO-LUCIANA Deriva dal praenomen latino Lucius, di etimologia incerta ma

ricollegabile al sostantivo lux, lucis, "luce", con il significato perciò di "nato nelle prime ore di luce, il mattino o durante il giorno".

L'onomastico si festeggia tradizionalmente il 7 gennaio in memoria di san Luciano, martire francese di Beauvais e il 18 maggio in memoria di

santa Luciana martire di Bisanzio.

LUIGI Deriva dall'antico franco Lodewig che significa "glorioso in battaglia",

oppure "uomo illustre", ed è diffuso in tutta Europa. L'onomastico viene festeggiato il 21 giugno in onore di s. Luigi

Gonzaga che morì a Roma assistendo gli appestati nel 1591.

MARIA «Mi chiamo Maria, Angela, Giovanna. Mio fratello si chiama Gianni, mia

sorella si chiama Giuseppina» Deriva dall'ebraico Maryam che a sua volta ha origine dall'egiziano

mrjt, "amato, caro", con il suffisso femminile ebraico -am. E' il nome femminile più diffuso in Italia per via della sua matrice religiosa.

L'onomastico è tradizionalmente festeggiato il 12 settembre in onore della Madre di Gesù.

MARTINA

Forma femminile di Martino, nome che deriva dal latino Martinus e significa "dedicato a Marte".

L'onomastico viene festeggiato l'11 novembre in memoria di S.Martino, soldato e poi vescovo di Tours, nato in Pannonia e morto nel 397.

PIA

Deriva dal nome latino di età imperiale Pius e significa "pia, religiosa, pietosa, onesta". Tale nome si è affermato in ambienti cristiani in

rapporto alla virtù cristiana della pietà. L'onomastico è tradizionalmente festeggiato il 19 gennaio in memoria

di santa Pia, martire a Cartagine con santa Germana ed altri.

RITA

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Deriva dal nome greco maschile Margarites, di origine orientale, "perla", dato in relazione alla bellezza e alla luminosità. Solo dal tardo

medioevo l'italiano margherita ha assunto il significato di pianta e fiore. L'onomastico è tradizionalmente festeggiato il 22 maggio in onore di

santa Rita da Cascia, monaca agostiniana, morta nel 1457.

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Un tizio telefona al padre che non sente da tanto tempo:

- Ciao, papà... come te la passi?

- Benissimo!

- Come benissimo? E il dolore alla spalla?

- Quale dolore alla spalla? Gioco due ore a tennis tutti i giorni!

- Davvero?

- Si, e poi vado in palestra e a correre la sera...

- Papà... non pensi che sia un po' troppo per la tua età?

- E' proprio per questo che ho bisogno di restare in forma. Pensa che ogni sera vado in

discoteca con una ragazza diversa, eh, eh!

- ... ma... papà... l'arteriosclerosi come va?

- Ah... quella l'ho venduta... adesso ho una Mercedes!

Due anziani amici stanno passeggiando. A un certo punto uno dei due inizia a camminare gobbo. L'amico gli chiede: "Perché stai camminando così?" E l'altro: "Perché me la sono fatta addosso!" "Ma adesso potresti camminare di nuovo normale" E l'altro: "Sì, ma non ho ancora finito!" Una vecchina chiama i carabinieri perché nell'appartamento davanti al suo c'e' un uomo che gira nudo di fronte alla finestra. Arriva un appuntato dei carabinieri che ascolta i fatti e poi chiede di poter vedere da quale finestra la donna vede il dirimpettaio nudo. I due si dirigono verso la finestra e aspettano che l'uomo passeggi davanti a loro. Passano alcuni minuti ed eccolo davanti alla finestra. Il carabiniere rimane stupito perché non si vede niente al di sotto della vita del vicino. Si rivolge quindi verso la donna per avere spiegazioni, ma la vede che si arrampica su un grosso mobile dicendo: "Mi segua che da li giù non si vede niente..." Un'anziana stava attraversando la strada quando ad un certo punto un motociclista la investe. La signora rialzandosi gli dice al motociclista:"Scusi lei, ma ci vede o non ci vede?!?" e lui risponde:"Certo che ci vedo! E anche bene, l'ho centrata in pieno!!!!!" Cesare: “Gino, sai, ho trovato in un libro degli esercizi da fare per ricordarsi le cose, all’inizio non ci credevo, poi invece ho provato a farli e funzionano!” Gino: “Davvero?? Dai, allora insegnamene qualcuno che voglio provare anche io!” Cesare: “Insegnarti cosa???”

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Il corpo parla

Gli strani rumori del corpo umano Un articolo del mensile focus,che abbiamo trovato interessante e divertente.

Ve lo riproproniamo.

Schiocchi bavosi, ma utili I rumori che fa la saliva in bocca sono dati dal movimento della lingua e degli altri muscoli della cavità orale. Raramente si sentono all’esterno e sono dovuti soprattutto alla necessità di ingoiare la gran quantità di liquidi prodotti dalle ghiandole salivari: in media, produciamo 1 litro di saliva al giorno. Serve a predigerire il cibo, preparandolo alla discesa nell’apparato digerente, e a prevenire il deterioramento dei denti, con la sua azione di pulizia e antibatterica. Se non ci fosse, diventeremmo sdentati in 6 mesi!

Che tosse! Il suono della tosse è dovuto alla dilatazione della glottide al passaggio dell’aria emessa ad alta velocità dai polmoni. A questo rumore si può aggiungere quello del movimento del muco nelle vie aeree (tosse grassa). La tosse aiuta a liberarsi da secrezioni o irritanti.

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Se la pancia brontola, funziona tutto bene Avere le “rane nella pancia” è imbarazzante, ma quei brontolii indicano che stomaco e intestino funzionano bene. Sono causati dai movimenti peristaltici: le contrazioni involontarie (quindi non sotto il nostro controllo) che fanno procedere quanto è entrato dalla bocca verso la destinazione finale. I brontolii si sentono soprattutto quando abbiamo fame, perché con la pancia vuota non c’è il cibo ad attutire i rumori.

Sfregamenti di denti Battiti e scricchiolii dei denti sono dovuti al movimento involontario della muscolatura della mandibola. Possono verificarsi in risposta al freddo (quando si “battono i denti”) e alla febbre.

Scoppiano le bollicine…e le dita fanno “scroc” Le dita fanno “scroc”? Il suono è dovuto al fatto che le articolazioni sono immerse nel liquido sinoviale, che le lubrifica. Con un movimento forzato, nel fluido si formano bolle di gas, che poi scoppiano producendo il classico suono. C’è chi fa scroccare le dita, tirandole o piegandole, e dopo dice di sentirsi meglio. Ma questo non ha alcun effetto benefico sulle articolazioni. Anzi, alcuni medici sostengono che alla lunga possa persino consumarle un po’, senza però causare l’artrosi.

Le buone vibrazioni che ci permettono di parlare La voce si genera per il passaggio dell’aria, attraverso le corde vocali. Queste vibrano producendo la gamma dei suoni che ciascuno di noi può emettere. Le corde vocali misurano 1-2 centimetri, ma quelle maschili sono un po’ più lunghe, e questo fa sì che abbiano una voce più profonda.

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Lo starnuto: aria a 160 km/h Il suono dello starnuto è il risultato di una serie di eventi legati alla violenza di questo riflesso: la velocità dell’aria espulsa può infatti raggiungere i 160 km orari. A produrre il rumore è lo spostamento improvviso delle parti molli di laringe, faringe, naso e bocca, ma a questo si aggiungono il passaggio dell’aria attraverso le corde vocali e il movimento del muco presente nel naso. Gli starnuti sono riflessi solo parzialmente controllabili, causati da infiammazioni e irritazioni del naso, legate a infezioni, allergie o alla presenza di corpi estranei. A volte però, può far starnutire anche una luce forte e improvvisa.

Fischi…mucosi Quando abbiamo il raffreddore, il muco presente nelle vie aeree superiori produce fischi e gorgoglii al passaggio dell’aria. Respirare così rumorosamente è piuttosto fastidioso, ma è di aiuto per la guarigione. Il muco infatti contiene anticorpi ed enzimi che combattono virus e batteri. In condizioni normali, le ghiandole producono dai 20 ai 100 ml di muco al giorno, ma la quantità aumenta se c’è un’infiammazione, dovuta a infezioni, allergie o ad altre malattie.

Attenti, mandibole all’opera La mandibola non dovrebbe far rumore quando si mastica; se accade, all’origine dei “croc” possono esserci infiammazioni, spasmi dei muscoli, anomalie dell’osso. Spesso il disturbo guarisce da sé, ma può diventare doloroso e impedire di aprire la bocca. Si cura con antinfiammatori, con apparecchi o con un intervento chirurgico.

Contrazioni incontrollate. E parte il singhiozzo Il record è dell’americano Charles Osborne: iniziò a singhiozzare nel 1922 e finì nel 1990, pochi mesi prima di morire a 97 anni. Certamente, Charles si era abituato a quei sobbalzi e al loro rumore, che derivano dalla contrazione incontrollata del diaframma, il muscolo che usiamo per espandere i polmoni e respirare, e che in condizioni normali lavora invece lentamente. Quando il diaframma si contrae in modo improvviso (per varie cause, spesso per l’eccessiva dilatazione dello stomaco), un po’ di aria entra in gola e si dirige verso i polmoni. A fare “hic” è la brusca chiusura della glottide, al passaggio dell’aria

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Ops… Scusate, mi è scappato un ruttino Inutile negarlo: un rutto a tavola è scappato a tutti. E c’è persino chi si cimenta in gare a chi fa il rutto più rumoroso. I rutti sono causati dall’eccesso di aria nell’apparato digerente, che spesso viene ingoiata durante i pasti. Il rumoraccio si genera dalle vibrazioni della parete dello stomaco, dell’esofago e della gola quando l’aria viene espulsa.

Quelle ronfate rumorose Il russare è dovuto alla vibrazione delle parti molli che si trovano nella parte posteriore della bocca, e in particolare dell’ugola, del palato molle e della base della lingua Una persona su quattro russa tutte le notti e quasi metà degli adulti lo fa ogni tanto. Il disturbo è dovuto a una cattiva respirazione, che peggiora durante il sonno, quando i muscoli che circondano le vie aeree si rilassano.

Quando la puzzetta…si fa sentire Fra i rumori del corpo, il “prot” è certamente il più temuto. Le flatulenze sono dovute alla vibrazione dell’ano al passaggio di una miscela di gas. Le emissioni non sono rumorose, la maggior parte delle volte. Sono composte principalmente da azoto, idrogeno, anidride carbonica, ossigeno, metano. L’odore è dato da composti che contengono zolfo.