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RIVISTA DEL DISTRETTO 108 Yb Anno XV n. 1 · Ottobre 2010 Sicilia

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R I V I S TA D E L D I S T R E T T O 1 0 8 Y b

Anno XV n. 1 · Ottobre 2010 Sicilia

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S o m m a r i oAccendiamo anche noi un faro d’amore e di speranza 3di Franco AmodeoL’onestà mentale, guida delle nostre azioni 4di Giuseppe ScamporrinoA Bologna… uno, dieci, cento, mille Lions 8di Domenico MessinaSmania (d’avere) 9di Giuseppe GrimaldiL’azione dei Lions nel difficile momentoattraversato dalla nostra Isola 11di Salvatore GiaconaConfrontarsi e promuovere occasioni di dialogo:urgente bisogno della nostra società 13di Giovanni AvantiQuale futuro per il lionismo? 14di Tommaso AielloArea Merl 17di Sebastiano Di PietroL’impegno della Segreteria Distrettuale per crescere insieme 19di Franco Freni TerranovaCiao Candido, ciao Enrico 21di Franco AmodeoIl saluto di Valerio Contrafatto a Candido 22Intervento di Candido Casagnial Convegno di Apertura a Santa Tecla 23I Lions e la Costituzione: farla conoscere ai giovanied educarli alla legalità 25di Nicola MarinaroIl turismo oggi 27di Agostino PorrettoI Lions sono la LCIF 29di Salvatore IngrassiaIl federalismo fiscale aspetti politici, giuridici e tecnici 31di Antonio PoglieseLa strategia italiana per la tutela della biodiversità 36di Luigi SavarinoEnergie rinnovabili e salvaguardia ambientale 40di Giuseppe Martorana“Dall’esperienza vissuta un impegno per il futuro” 43di Corrado ColettaCasa ecco l’imposta unica… contro l’evasione? 45di Toti CottoneDalla nona circoscrizione - 12 Clubs per una provincia 47di Luigi RuoppoloProgetto Italia - Le nostre azioni umanitarie in Africa 48di Rosario D’OnofrioIl giornale telematico del nostro Distretto è già on line 49di Mariano BarbaraLibri e riviste 50Il segreto del signor Birò 51di Giuseppe CatanzaroUna nuova avventura per i Leo siciliani 53Siculamente… sempre insieme! 54di Filadelfio Cannone

EditoreLions Club InternationalDistretto 108 YB Sicilia

Direttore EditorialeGiuseppe Scamporrino - Governatore

Direttore ResponsabileFrancesco Amodeo

Vice DirettoreTommaso Aiello

Addetto stampa distrettualeNicola Marinaro

Redattore Capo e Coordinatore Notiziario onlineMariano Barbara

Segretario di RedazioneGiuseppe Catanzaro

RedattoriAntonio Lo Grasso (1ª e 2ª Circoscrizione)

Nicola Calabria (3ª Circoscrizione)

Salvatore Barresi (4ª e 5ª Circoscrizione)

Liberante Sandro Romano (6ª e 7ª Circoscrizione)

Lucia Esmeralda Rizzo (8ª Circoscrizione)

Luigi Ruoppolo (9ª Circoscrizione)

ImpaginazioneTony Aiello

StampaOfficine Tipografiche Aiello & Provenzano

Bagheria (Palermo)

ANNO XV N. 1 · OTTOBRE 2010Registrazione 33/96 Tribunale di Catania

In copertina: Convention di Sidney: il GovernatoreGiuseppe Scamporrino e il Presidente InternazionaleSid Lee Scruggs III con le relative consorti

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Cronaca in un… click

Palermo, 5 ottobre 2010. Visita ufficiale del Governatore. Il Governatore Giuseppe Scamporrino con il Presidente di Palermo HostClaudio Carletta.

Palermo, 5 ottobre 2010. Visita ufficiale del Governatore. Il Governatore con il suo staff, da sinistra: Ninni Giannotta, FrancoFreni Terranova, Giuseppe Scamporrino, Nino Allia.

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Franco Amodeo*

L’avventura continua e porta la firma diun giovane governatore, GiuseppeScamporrino, che ci propone un lioni-

smo da vivere, da vivere intensamente, cheparte dal cuore straordinario della Sicilia conun progetto semplice ed ambizioso: la “valoriz-zazione e la promozione del territorio e dellerisorse come fattore di sviluppo socio-economi-co della nostra Isola”.Proprio da qui noi lions siciliani dobbiamoaccendere “un raggio di speranza” come ci invi-ta a fare il Presidente internazionale Sid L.Scruggs III.Ogni lion e ogni Club, in tutto il mondo, stan-no accendendo questa luce per coloro che sitrovano in grande difficoltà. Un messaggio di luce e di speranza che è statoproposto a Sidney e che deve rischiarare ilmondo con grandi pennellate che si effonde-ranno in ogni angolo del pianeta.Ed ancora il Presidente: “Ci può essere un raggiodi speranza in molti modi e, spero che ogni ClubLion abbia già una propria attività che possa ser-vire a rispondere alle richieste di aiuto ed alle esi-genze particolari della propria comunità”.La nostra comunità è la Sicilia, l’isola daamare, tema primario e dominante che pone lanostra terra all’attenzione generale. Nessunlion, che vive ed opera in questo straordinarioterritorio, può voltare le spalle e lasciare ilposto all’ indifferenza. Deve conoscere sempremeglio questa nostra Sicilia , deve affondare lemani nelle sue calde viscere dove si conserva-no straordinari tesori e tirare fuori, con la forzadell’amore, tutta quella sfavillante storia chenon finirà mai di sorprenderci e di farci senti-re unici e orgogliosi di essere depositari di que-sta immensa ricchezza.Nella nostra terra c’è sempre un invito ad unviaggio fantastico a ritroso nel tempo, alla sco-perta di suggestioni antiche e di sogni che, a

volte, si sono infrantima che ci hanno e cicontinuano a trasporta-re lontano. Popoli e culture si sonoavvicendati qui lasciandoun timbro indelebile cheè penetrato prepotente-mente anche nel nostroessere lions di Sicilia.Una storia complessa, ma affascinante lanostra che trova magicamente un punto diamalgama, perchè la Sicilia è tutto ed hatutto e sta a noi siciliani farla crescere con laforza dell’amore.Proprio dalla Sicilia è partita l’Italia. Il nostro non è un programma facile, ma lo puòdiventare con le idee e l’impegno di ognuno di noi.Ecco perché bisogna accendere la luce dellasperanza; portare ognuno di noi la fiaccola chedovrà essere alimentata dal nostro straordina-rio spirito di servizio. Partire ognuno dalla propria terra per illuminarele vie del mondo. Non è un’impresa facile, madobbiamo provarci perché è il nostro impegno,l’impegno forte e concreto di essere lions. Il farodi speranza dei lions deve diventare un punto diriferimento, di attrazione per gli altri, di comu-nicazione per noi che guardiamo con occhioparticolare coloro che hanno bisogno, che pos-sono essere singoli individui o intere comunitàdisseminate nel territorio. Ognuno può accen-dere una luce diversa, una luce unita alle altreche insieme fanno mille e mille luci che aggiun-gono speranza alla speranza, amore all’amore.Una magica catena che, ogni giorno, ognunodi noi deve irrobustire per trovare più forza edessere “più concreti e coerenti per servire insie-me”.

* Direttore Responsabile

editorialeAccendiamo anche noiun faro d’amore e di speranza

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Giuseppe Scamporrino*

Amiche ed amici;

L’apertura del nostroanno di servizio nellasplendida cornice diSanta Tecla ci ha vistivivere insieme conentusiasmo un momen-to fondamentale di con-divisione delle idee e diprogrammazione di atti-vità finalizzate a forniresupporto efficace allo

sviluppo delle comunità globale e locali.Mi avete commosso per il forte consenso colquale avete accolto gli spunti che vi ho propo-sti, canovacci da sviluppare a seconda dei biso-gni rilevati nelle singole realtà, ma svoltitenendo come linee ispiratrici operative la coe-renza e la concretezza.Comunque l’entusiasmo è un sentimento effi-mero, per quanto necessario; esso va implemen-tato e consolidato ogni giorno per imprimere innoi dei valori indubitabili che restino scolpitinel nostro essere in maniera indelebile, per risul-tare di riferimento costante in ogni momento.Parecchi di noi hanno goduto del meritatoperiodo di riposo estivo, ma ricordiamoci chele necessità non vanno in ferie, chi vive nelbisogno non ha giorni di festa.In estrema sintesi credo che tutto possa esserericondotto nel cominciare a prendere coscienzadel nostro essere lions, nell’essere esempio dicorrettezza nella società e nell’Associazione, neltradurre con coerenza i nostri principi nel servi-zio concreto, nel lavorare per gli altri insieme,caratterizzandoci per lo spirito di squadra.

Sono indicazioni ben delineate nella nostraetica e nelle nostre finalità, punti di forzacaratterizzanti della nostra associazione, di unasemplicità apparentemente disarmante, ma cheimplicano una rivoluzione del nostro modo diessere, di fare e di concepire noi stessi ed il con-testo, tanto che nella realtà l’accettazione el’applicazione non sono immediate.Tuttavia è necessario avviarci a percorrere que-sta strada con la coscienza e la certezza che sial’unica praticabile per dare senso compiuto allanostra appartenenza ed onorarla. L’onestà mentale deve essere guida del nostrovissuto e delle nostre azioni.Certamente davanti alle enormi contraddizionidella società attuale caratterizzata dalla globa-lizzazione, noi dobbiamo pensare in grande;interventi di portata limitata, ispirati da pro-spettive ad impronta locale o disorganica, nonriescono adeguate ad affrontare problematichecon implicazioni universali. In questo contesto la nostra Associazione ha laconsapevolezza di dovere assumere e di sapereinterpretare ed onorare il ruolo politico che lecompete di attenzione solidale verso le colletti-vità, di partecipazione attiva ai problemi sociali,di cooperazione con tutti i portatori di interessealla tutela del bene generale, che deve realizzar-si verso la presa di coscienza e l’analisi delle cri-ticità con la conseguente capacità di risposta adesse, con i fatti, con azioni che risultino efficacinell’alleviare i bisogni rilevati, con attività chesiano portate tra la gente, negli ambienti deidestinatari del nostro messaggio e della nostraopera di servizio, in difesa della dignità e deidiritti fondamentali dell’uomo, troppe volteingiustificatamente sviliti e calpestati.

L’onestà mentale,guida delle nostre azioni

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Non c’è lionismo se non si conoscono i proble-mi del territorio.Possiamo e dobbiamo essere gruppo di opinio-ne, formulare le nostre proposte con la compe-tenza fornita dalle professionalità che abbiamo,e seguirne con attenzione l’accoglimento daparte degli organi deputati istituzionalmentealle decisioni operative. Intendiamo stimolareuna politica propositiva, che faccia program-mazione seria per gli interessi generali dellacomunità e del territorio, piuttosto che perse-guire interessi clientelari.Il presidente internazionale, il governatore infondo suggeriscono delle tracce il cui copionedeve essere scritto e interpretato da noi sociinsieme, ognuno nel proprio ruolo e con le pro-prie competenze, con la propria fantasia, e sem-pre con la passione.Il servizio è l’essenza del lionismo;noi siamo iprotagonisti della sua realizzazione, e quindidipende da ognuno di noi la ragione di essere eil credito nostro e della nostra associazione.Il nostro presidente internazionale Sid Scruggsci invita a dedicarci maggiormente al servizio,

che costituisce il centro del suo tema presiden-zialeper questo anno, focalizzando l’attenzionesul fatto che esso chiarisce la nostra missione ecostituisce il principio fondamentale dellanostra Organizzazione.Attraverso il servizio noi possiamo portare edessere luce di speranza, per contribuire allacostruzione di un domani migliore, per cambia-re la vita ai meno fortunati, per lasciare unsegno nella vita delle persone; a questo possia-mo ambire solo se ci coinvolgiamo in primapersona, senza il timore di “sporcarci” le mani.La nostra stessa appartenenza al LionsInternational assume valenza nella misura incui determiniamo impatti positivi sulla vita diqualcuno.Il lionismo non va recitato, va vissuto e resooperativo da noi tutti insieme, e per questodobbiamo impegnare le nostre energie; cosìche possiamo aspirare ad essere i migliori nellarealizzazione delle nostre finalità ed essere rico-nosciuti interlocutori privilegiati delle compo-nenti sociali e delle istituzioni.Sicuramente il servizio non è un’azione sempli-

Acireale, Hotel Santa Tecla, Convegno di apertura. Da sinistra: Franco Freni Terranova (Segretario), Sebastiano Di Pietro (I ViceGovernatore), Domenico Messina (Direttore Internazionale), Giuseppe Scamporrino (Governatore), Giuseppe Grimaldi (PastPresidente Internazionale), Antonio Pogliese (II Vice Governatore), Antonino Allia (Tesoriere).

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ce e non può essere nemmeno vissuto come unsacrificio, perché è una scelta volontaria, è unascelta di vita; farlo deve essere un piacere; inogni caso è il modo più appropriato per avvici-narsi agli altri.Per farlo bene, per essere i migliori, dobbiamoperò operare con i giusti criteri.Certo nel servizio è essenziale mettere incampo il nostro cuore, la passione di stare e dilavorare insieme, ma dobbiamo al contempoimpiegare le nostre esperienze, le competenze,le professionalità, la cultura,per applicare siste-mi di lavoro attuali, creativi ed innovativi, checi consentano di eccellere e di ottenere risulta-ti adeguati; diversamente impegneremo fatichesproporzionate agli scarsi esiti che otterremo, equindi andremo probabilmente incontro adelusioni.D’altra parte, poiché la società sta cambiando,e a ritmi vorticosi, se vogliamo servirla effica-

cemente dobbiamo adeguarci ad essa, al tempoche viviamo.Abbiamo la vocazione per volare in alto, ma,anche se può sembrare un controsenso in ter-mini, dobbiamo restare con i piedi ben pianta-ti per terra. Per non perdere l’orientamento nell’espleta-mento della nostra missione, e se vogliamocontribuire seriamente a superare gli innume-revoli vincoli di contesto che gravano sullanostra società e sulla nostra terra, dobbiamovarare programmi di largo respiro, su questionidi interesse generale, lavorando comunque conprogetti dimensionati sulle risorse e sul tempoa disposizione, senza costruire castelli in ariaprivi di solide fondamenta. Tutto quello che noi facciamo deve scaturire daserie analisi delle criticità attuali o potenziali.E prima di programmare un progetto è opportu-no chiedersi sempre di quale utilità esso possaessere; chi vive nel bisogno si aspetta e ha dirit-to a risultati tangibili, che quanto meno attenui-no le proprie sofferenze, se non fisiche, almenopsicologiche: non ci scordiamo che a volte bastaun sorriso sincero, un parola di conforto.E non è difficile rendersi conto dei bisogni;basta essere concreti e guardarsi intorno conatteggiamento positivo; avremo l’imbarazzodella scelta.In ogni caso dobbiamo dare la certezza agliuomini e alle donne delle nostre comunità, checi guardano con speranza, di essere accanto aloro per affrontare e migliorare, se non risolve-re, alcuni degli innumerevoli problemi da cuisono gravati, senza la pretesa di cambiare ilmondo, ma sempre col massimo e disinteressa-to impegno. Noi dobbiamo dare immagine e sostanza di unitàper contrapporre alla carenza di percezione e dicoscienza dei valori nella attuale società, la forzadei nostri ideali accettati universalmente.Non possiamo essere legittimati a sostenere diessere uno spaccato della società come alibi pergiustificare i nostri comportamenti negativiall’interno dell’associazione; dobbiamo piutto-sto valorizzare ciò che ci unisce, perché non cipuò essere nella realtà un solo motivo di disgre-gazione tra persone che crediamo negli stessiideali, osserviamo le stesse regole, perseguiamoi medesimi scopi, e che per questo siamo e fac-ciamo associazione.

➤ L’onestà mentale. guida delle nostre azioni

Il Governatore e l’Addetto Stampa Distrettuale Nicola Marinaro.

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E questo non può, né deve essere confinato sol-tanto alle parole, con discorsi tanto belli quan-to svuotati di significato reale e recitati permera consuetudine con affascinante dialettica,ma essere palesato con la nostra vita, con lenostre opere.Senza dubbio la nostra terra è condizionatanegativamente da innumerevoli criticità e vin-coli di contesto che sono sotto gli occhi diognuno, e che noi ci proponiamo di contribui-re a superare, per cui, purtroppo, c’è solo l’im-barazzo della scelta dei nostri ambiti di inter-vento, tali e tanti da ingenerare dispersioni, senon si riesce ad estrapolare di volta in voltaproblematiche che siamo in grado di affrontareproficuamente tenendo in debito conto lerisorse a nostra disposizione.Sicuramente il tema di studio nazionale ci for-nisce lo spunto per migliorare la coscienza dellalegalità, estremamente carente sia a livello disistema, quanto, purtroppo, sul piano indivi-duale.E’ nostro interesse promuovere e valorizzare lerisorse del nostro territorio come volano di cre-scita sociale ed economica della nostra società;in particolare possiamo focalizzare l’attenzionesul patrimonio culturale, artistico, architetto-nico, sulle nostre produzioni agro-alimentari,sul turismo, settori tutti non adeguatamenteutilizzati al meglio, anzi spesso trascurati edabbandonati dal sistema alla buona volontà deisingoli, che però non può essere sostitutiva, nétanto meno risolutiva.La cura dell’ambiente, il governo del territorio,la qualità di vita nelle nostre città, sono tuttiaspetti che richiedono la nostra attenzione peravviare progetti di sviluppo sano ed integratodel nostro habitat.Né possiamo disattendere il nostro contribu-to nell’ambito della legittima richiesta disalute da parte dei nostri concittadini in unmomento difficile della sanità siciliana, cheviene vista dalle Istituzioni come elemento dispesa passiva piuttosto che come fattore disviluppo.Dobbiamo promuovere la cultura della dona-zione degli organi, oggi indecorosamenteinsuf-ficiente rispetto alle necessità di trapianti.E non possiamo dimenticare le nostre attivitànel campo della salute degli occhi, perché sonola nostra tradizione e il nostro presente; i nostri

risultati in questo ambito devono spronarci aproseguire su questa via.Non ultimo, un forte impegno dobbiamo dedi-care ai giovani, al loro mondo, alla crescita,all’orientamento, alle problematiche, alledevianze; cura particolare richiedela questionedella disoccupazione giovanile, che viene rile-vata in progressivo aumento e che induceparecchi giovani ad allontanarsi dalla nostraterra; col service distrettuale che abbiamo pro-posto intendiamo fornire ai giovani informa-zioni sul mercato del lavoro e sugli strumentiche possano rendere meno difficoltoso l’acces-so al mondo del lavoro.Io confido che quest’anno, se agiremo insiemecon coerenza e con fatti estremamente concre-ti, ognuno per la propria parte, col proprioruolo, impegnando tutti il meglio di noi stessi,facendo squadra, riusciremo a realizzare parec-chie cose buone, e su questo chiedo il coinvol-gimento responsabile e sincero di tutti.Ciò che ci caratterizza nell’associazione è l’es-sere lions, non certo i nostri incarichi annuali.Chiunque di noi assuma un incarico deveindubbiamente essere cosciente delle respon-sabilità che ci competono, ma l’attività diindirizzo, di coordinamento, di motivazione,ognuno per le competenze del ruolo rispetti-vo, a poco servirà senza il coinvolgimentocoerente, concreto e propositivo di tutti iclubs e di ogni socio del distretto; se insiemeagiremo bene, avremo tutti, ciascuno per lapropria parte, meriti e soddisfazioni all’altezzadelle nostre tradizioni e del nostro presenteper i risultati conseguiti al cospetto dellasocietà; se questi risultati non saranno soddi-sfacenti, comunque dovremo prenderecoscienza che le responsabilità negative nonpossono essere attribuite agli altri soltanto,ma ognuno di noi dovrà fare un sereno esamedi coscienza e modificare i propri modi diessere e di agire.E’ preferibile che questa presa di coscienzavenga acquisita al più presto, e noi tutti cisiamo avviati su questo cammino; ma dobbia-mo essere perseveranti, per non scivolare ine-vitabilmente in un copione recitato troppevolte che non produce risultati e non fa onoreal nostro essere lions.

* Governatore Distretto 108 YB

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Domenico Messina*

Essere a Bologna per l’Europa Forum 2010,esserci in tanti, esserci per affermare indi-vidualmente il desiderio e la voglia di

stare insieme, di partecipare ad una importantee straordinaria occasione di incontro tra Lions,tra uomini e donne che vivono il lionismo conintensità e passione e che cercano, facendo cre-scere sempre più la propria Associazione, dimigliorare le comunità in cui vivono. Una occasione di incontro, modulata nel con-testo del Forum Europeo, di quello strumento,di quello spazio aperto di confronto e di dialo-go che ha consentito, in 58 anni, di costruiretappe importanti per lo sviluppo del lionismo,non solo europeo.Diversità e specificità, individuali e nazionali,di noi Lions Europei, si evidenzieranno ancheattraverso gli incontri/confronti delle numero-sissime sessioni in programma, ma che risulte-ranno, alla fine, la vera peculiarità e la vera ric-chezza del Forum, il cui “fil rouge” deve esserela ricerca di soluzioni che si aprano a nuovepossibilità, a nuove strategie operative, a vieefficaci di sostegno e di solidarietà. L’Europa Forum 2010, viene, tra l’altro, a coin-cidere con un momento storico-politico-eco-nomico e sociale di enorme difficoltà perl’umanità planetaria; ma agli uomini di “buonavolontà”, in generale, ed a noi Lions, in parti-colare, viene chiesto di non abbassare la guar-dia, di non farsi prendere dallo sconforto edalla paura, di non chiudersi nel particolare,ma di continuare a sostenere chi è in difficoltàe nel bisogno, divenendo, come dice ilPresidente internazionale Sid Scruggs III, “Faridi speranza”. Risulta pertanto indispensabile, per coloro chevogliono impegnarsi ed operare in campo uma-

nitario ed associativo,confrontarsi in ambitisempre più ampi sulle modalità più opportunee più efficaci a che le “buone intenzioni” possa-no trasformarsi in valide azioni di servizio. Un invito quindi ad approfondire il proprio lio-nismo, a rinsaldare la propria identità associa-tiva ed a trovare ulteriori stimoli al desiderio diessere parte della più grande associazione diservizio del mondo. Portiamo quindi, a Bologna, quel “granello” dilionismo che alberga nel cuore di ciascuno dinoi e più cuori saremo, più straordinario e gran-de sarà il nostro Forum.

*Direttore Internazionale 2010-2011

A Bologna… uno, dieci,cento, mille cuori Lions

Edimburgo. In occasione del Board Internazionale ilPresidente Internazionale Sid L. Scruggs III, ha conferito alDirettore Internazionale Domenico Messina “L’InternationalPresident’s Award’s” con la seguente motivazione: “Il tuoduro lavoro e la compassione verso gli altri, sono esempi posi-tivi per i tuoi amici Lions, per la tua comunità e per quelli cheincontri ogni giorno. È incoraggiante sapere che Lions come testanno lavorando insieme per migliorare la vita degli altri”.

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Giuseppe Grimaldi*

Apensar male dialcune vicendedella vita dei

distretti si potrebbededurne che tra il popololions, al di là delle buoneintenzioni di essere tuttiutili a chi è nel bisogno,ve ne sia una parte cheviva in stato di continua

agitazione al fine di avere e gestire incarichi ericonoscimenti.Che chi opera bene possa, sia pure incoscia-mente, pensare di essere riconosciuto ed imma-ginare di contro che chi opera male debba esse-re reietto e criticato, appare giusto e corretto.Ma che alcuni (“squadristi”? nel lessico politi-co d’oggi) vivano ogni giorno dell’anno lioni-stico pensando prevalentemente (o solo) comeottenere un “posto” nell’organigramma distret-tuale o come fare eleggere governatori - ed oggianche i vice, si intende! - componenti il pro-prio clan a gloria(?) di se stessi, esorbita la logi-ca dei comportamenti.Chiaro: in una società del tornaconto e del-l’egoismo, quale è quella in cui oggi viviamo, ciònon stupisce più di tanto. Ma lascia perplessi -molto- se si prendono in considerazione i moti-vi per i quali ciascun componente del popolo haaccettato di essere cooptato in un club di servi-zio che non ha valenza politica né, e per fortu-na, partitica; e nella dimensione del quale vidovrebbe essere solo la soddisfazione di donare“aequo animo quodsuperest” a persone od orga-nizzazioni che si trovino in stato di necessità alfine di migliorarne “la qualità” della vita.C’è un esempio illuminante nella storia quasisecolare del lionismo. Melvin Jones fonda nel

1917 il Lions Club Inter-national e non si propo-ne come presidente;accetta solo, dopo insi-stenze e unanimi solleci-tazioni, di esserne ilsegretario. Di più: pertutta la sua vita rifiuta dipresiedere la “sua” crea-tura limitandosi adespletare il compito conil quale aveva iniziato,mai esercitando alcun potere neanche di“moralsuasion” (e lo avrebbe potuto fare!) nellascelta dei presidenti internazionali. D’accordonon era nato in Sicilia o altra italica regione,ma a Fort Thomas in Arizona, Stati Unitid’America, nel 1879.Sia pure alcuni decenni fa, anche dalle nostre parti,accadeva che bisognasse quasi pregare qualche liondi alto lignaggio perché servisse in una qualsiasiposizione -da governatore a scendere e salire- e nonesisteva lobbyng che, anche appena accennato,faceva rivoltare… finanche lo stomaco.Lo stesso accadeva in politica: tanti esempi illu-stri lo testimoniano. Ma proprio in questa sfera,la più alta, le cose cominciarono a guastarsi edanalogamente nella nostra “pura” organizzazio-ne il virus dell’autoreferenzialità e del clienteli-smo si infiltrò inquinandone il corso.Storia: anni dopo l’approvazione degli scopi edel codice del’etica Lion (1918-19) Jonesquasi a pulire il campo da equivoci scriveva “seun Lions Club segue gli scopi e l’etica attuerà gliobiettivi della associazione, sarà interessato agliavvenimenti del mondo, ai problemi nazionali, aibisogni della propria comunità e (soprattutto) albenessere dei singoli individui”.

Smania (d’avere)

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Melvin Jones

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➤ Smania (d’avere)

Perché di questo si tratta, se si vuoletestimoniare il lionismo nella suainterezza concettuale e pragma-tica.Questi ha ovviamente biso-gno della struttura organiz-zativa e deve provvedere aformare leader che posso-no anche essere dati allasocietà; ma deve sempremantenere alto il livello dietica operativa riassuntonella prima parte della“Mission”: dare un modo ai volon-tari di servire la propria comunità eandare incontro ai bisogni umanitari e poinella “Vision”: essere leader globali nella comuni-tà e nel servizio umanitario. La glorificazione di sestessi, chiave della autoreferenzialità è attoinsulso, ma soprattutto offesa alla propria edaltrui intelligenza. In verità é compito della lea-dership in ogni distretto far si che i clubs non siallontanino dagli statuti internazionali e propri.Ed è obbligo morale di essa evitare sbandamen-ti e devianze con interpretazioni improprie.Una per tutte la vexata quaestio sull’autonomiadei clubs. Che è autonomia centralizzata cioèlibertà di progettare in loco, ma lealtà ed osser-

vanza delle norme statutarie e attua-zione dei progetti internazionali e

distrettuali: unico modo questoper potersi dire parte di un’or-

ganizzazione che lavora coni suoi programmi, tutti disuccesso, accettati ed ono-rati da 45.000 clubs in 206paesi.Sono la scelta oculata dei

soci, la motivazione di que-sti, informazioni su quanto

nel mondo i lions fanno, l’esa-me attento dei bisogni locali,

progettazione anche sussidiaria per ilbenessere della propria città, uso sobrio

nei meeting della “cerimoniosità” e tempo(tanto!) da impiegare per risolvere qualcosa infavore dei bisognosi che rendono grande e pia-cevole il lionismo! Non certo la blablaterazio-ne sulla filosofia dell’essere parziale! Menosmania di avere (incarichi) e più zelo nell’esse-re leali ai valori associativi, per essere fattori dibenessere sociale.Senza clan, inimicizie e idee opinabili. Ed il dado sarà tratto.

*Former International President Lions Clubs International

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Salvatore Giacona*

L’azione dei Lionsnel difficile momento

attraversato dalla nostra Isola

Fermo restando che il respiro planetariodella nostra Associazione ci pone nellanecessaria condizione di attenzionare le

problematiche che affiggono la persona umanaovunque viva la propria esistenza per auspica-bilmente concorrere a renderla migliore, nonvi è dubbio che il nostro cuore pulsa irresistibil-mente e si strugge per questa amata e tormen-tata terra dove affondano le nostre radici.Stiamo vivendo a livello mondiale una pesan-tissima sofferenza morale, sociale, culturale edeconomica ed ovviamente anche la nostraSicilia risente di questo stato di crisi globalizza-ta, cui, a rendere ancora più drammatica lasituazione, si aggiungono in maniera esponen-ziale i mali endemici che l’affliggono e conno-tano sino ad imprigionarla in una condizione diparalizzante fatalismo, di perniciosa apatia,impedendole di proiettarsi in quel ruolo strate-gico di raccordo e di snodo tra l’Europa conti-nentale ed il Mediterraneo, che la sua storia, lasua cultura e la sua posizione geograficadovrebbero a pieno titolo farle conquistare.E’ chiaro che, persistendo tale andazzo ed inpresenza di una paradossale instabilità politico-amministrativa a livello regionale e con river-beri anche in periferia, la programmazione diun serio, stabile, sano e definitivo svilupposocio-economico della Sicilia si fa sempre piùevanescente, sino ad apparire un’utopia tantoinseguita, quanto irrealizzabile.Ed allora in questo contesto cosa possiamo edobbiamo fare noi lions, che, ormai dagli annisettanta, propugniamo un lionismo “sociale”,capace d’interpretare e denunciare i bisognidella società e di suggerirne la soluzione?Certo non è nostro compito surrogarci o sosti-tuirci all’inerzia o inettitudine di chi ha la

responsabilità morale,istituzionale e politica diadottare iniziative nor-mative, strutturali edoperative, atte a consen-tire che la nostra terraemerga una volta pertutte dalle secche in cuisi trova impantanata; maè nostro preciso dovere dicontribuire a creare vali-di modelli per il raggiungimento di obiettivi diprogresso e quindi di benessere collettivo.Ora è chiaro che per legittimare questa funzio-ne strategica di compartecipi della crescitadella società occorre guadagnarsi e mantenerecredibilità, visibilità ed apprezzamento attra-verso proposte, opere e risultati concreti, effi-caci, efficienti, insomma, per dirla col nostrocodice, eccellenti.In questo senso dobbiamo mettere in campotutta la nostra passione ed il nostro impegno edadottare le strategie più consone per raggiunge-re o quanto meno riuscire ad intravederel’obiettivo di potenziamento e rilancio dellaSicilia.Questo salto di qualità, questo volo d’aquilapotrà avverarsi se ci sarà la lungimiranza, l’im-pegno e la serietà delle forze politiche, istitu-zionali e sociali; se si porrà fine, una volta pertutte, a quell’immobilismo gattopardesco cheparalizza la mente e vanifica ogni iniziativa equindi qualsiasi prospettiva di crescere.E soprattutto se si sgombererà il campo dall’il-legalità, uno tra i più diffusi disvalori del corposociale, che tarpa le ali alla fantasia, creatività,ingegnosità e laboriosità della stragrande mag-gioranza dei siciliani.

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Noi lions ci siamo e non demordiamo: da annici battiamo in tutte le sedi, teniamo desta l’at-tenzione dell’opinione pubblica, denunziandoomissioni, lassismi, inadeguatezze e conniven-ze, scuotendo le coscienze individuali e collet-tive.Indubbiamente dobbiamo affinare il nostrointervento, portando avanti progetti realizzabi-li e che producano benefici sociali palpabiliall’interno e a favore del territorio in cui siopera: darsi obiettivi di più immediata perce-zione da parte della collettività, di grandeimpatto con le realtà sociali siciliane.Nell’individuare i nostri service dobbiamoposare uno sguardo particolare ed attento suibisogni e le prospettive di crescita delle nostrecomunità siciliane ed intervenire dopo avereattentamente verificato i mezzi disponibili, itempi di realizzo, il rapporto costi-benefici,insomma la fattibilità, per evitare di scriverecapitoli con inchiostro simpatico nel libro deisogni e compromettere così, piuttosto che raf-

forzarle, l’immagine e la credibilità del movi-mento lionistico.Dunque, “servire”, ma con intelligenza e profi-cuità di risultati, senza lasciarsi prendere dal-l’ansia di apparire o sorprendere, ma anzi, ban-dendo roboanti, autoreferenziali e a volte vel-leitarie dichiarazioni d’intenti, ed attuare pro-getti per la Sicilia realizzabili e concreti.Ed allora, amiche ed amici lions, ancora unavolta e di più, con tutto il nostro cuore, con lamassima dedizione, con l’amore che ogni figliodeve alla propria madre, con il senso di respon-sabilità che la nostra appartenenza ci sollecita,occupiamoci della nostra Sicilia, del presentedella nostra Isola, perché solo elevando le con-dizioni del vivere odierno, si possono creare lepremesse per un futuro migliore all’insegnadella legalità, della libertà e della giustizia, perquesta terra che è stata dei nostri padri e deverimanere la casa dei nostri figli.

*Past Presidente del Consiglio dei Governatori

➤ L’azione dei Lions nel difficile momento attraversato dalla nostra Isola

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Giovanni Avanti*

Confrontarsi e promuovere occasioni di dialogo:urgente bisogno della nostra società

Il saluto più sincero esentito a tutti gli amicidei club Lions e un

ringraziamento per lemolteplici attività cheriuscite a portare a termi-ne e che hanno il comundenominatore del servizioalla comunità e della cre-scita sociale del territorio.

Oggi più che mai le testimonianze concrete dioperosità e di impegno civile assumono un valo-re ancora più importante. Il nostro Paese attra-versa una fase di incertezza politica e di difficol-tà economiche e se a questo si aggiunge il senti-mento, sempre più diffuso, di disaffezione dimolti cittadini nei confronti della cosa pubblicasi capisce bene quale rilevanza possano assume-re gli esempi offerti dal mondo dell’associazioni-smo sul fronte delle attività culturali, benefichee sociali a vantaggio della collettività. Oggioccorre a mio avviso rinnovare il patto con i cit-tadini, attivare percorsi autentici di confronto epromuovere maggiori occasioni di dialogo.L’amministrazione che presiedo ha fatto propriequeste linee guida e nella applicazione del pro-gramma sottoscritto dagli elettori abbiamo volu-to operare nel massimo coinvolgimento degli

attori sociali, culturali ed economici del territo-rio, all’insegna di una condivisione dei progettie del raggiungimento degli obiettivi. Inutilenegare le difficoltà che sempre di più gli entilocali sono chiamati ad affrontare e la riduzioneprogressiva delle risorse a nostra disposizione èemblematica del momento che viviamo, maanche in questo caso si ha la consapevolezzadella importanza di una attività di pianificazionedegli interventi, affinché si evitino sprechi edispersione di fondi. La razionalizzazione dellerisorse è sempre di più una necessità nell’ammi-nistrazione della cosa pubblica e proprio perquesto aumenta la responsabilità nelle scelte chedevono essere operate. Ci siamo ispirati al crite-rio della governance partecipata, in un dialogocontinuo con i sindaci, con le categorie econo-mico-produttive e con i protagonisti dello svi-luppo del territorio, perché è dal confronto delleidee che può scaturire un progetto vincente, maanche dalla diligenza del buon padre di famiglia chedeve amministrare in modo oculato e lungimi-rante, ottimizzando i mezzi a disposizione, agen-do nella massima trasparenza e valorizzando levocazioni delle varie parti del territorio provin-ciale, garantendo pari opportunità e cercando dieliminare le inefficienze e gli elementi di critici-tà. In tale prospettiva diviene quindi decisival’interazione con le forze sane e forti della nostracomunità di cui i Club Lions fanno parte a pienotitolo. Nell’incoraggiarVi a proseguire nellaVostra attività rinnovo i miei sentimenti diamicizia vera e di stima profonda, nella certez-za che non mancheranno ulteriori occasioniper una sinergia sempre più intensa e per unacollaborazione ancora più forte.

*Presidente della Provincia Regionale di Palermo

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Per capire quelloche siamo statisino ad oggi noi

Lions è necessario fareun’analisi sincera, obiet-tiva. L’avere allontanatola politica negli annipassati ha avuto unsignificato ben preciso:quello di non trasferire

nei clubs gli scontri, le fazioni, l’arrivismo, leprevaricazioni che portarono i partiti e primadi essi la classe politica del Paese allo sfacelototale. Tuttavia è da osservare che è difficile, senon addirittura impossibile, pretendere cheognuno di noi metta da parte i propri convin-cimenti, le proprie idee. Del resto un numeroconsistente di Lions in realtà milita nei partitipolitici, ricopre incarichi anche di alto livelloed è, per fortuna, parte attiva del nostro Paese.Il lionismo in verità ha condotto ormai da annile sue riflessioni guardando nel concreto allarealtà di un paese, l’Italia: un lionismo, che, nelbene e nel male, continua ad essere speculare,per la sua complessità, nello studio dei problemisociali, etici ed economici di questi ultimi 20anni. Un lionismo, quello italiano, che ha spe-rimentato la possibilità di realizzare gli idealiaccennati muovendo dalla condizione, dai biso-gni e dalle aspirazioni concrete dei cittadini.È questa l’impressione che è venuta fuori dalConvegno di apertura (Seminario delle cari-che), tenutosi ad Acireale in una bellissimacornice che lasciava intravedere lo splendoredel nostro mare e delle sue coste.Il nuovo Governatore, Giuseppe Scamporrino,nella sua assennata e lucida relazione ci hafatto capire che il nostro Distretto nonostante

il mondo sia in crisi e pieno di contraddizioniopererà in modo da essere solidale con coloroche sono i più deboli e per questo bisogna pen-sare in grande, volare in alto. In concreto nondobbiamo essere spettatori passivi, ma interlo-cutori privilegiati delle Istituzioni. E per farquesto di grande aiuto ci saranno quei lions chesono inseriti nei Comuni, nelle Province, nellaRegione, nel Parlamento Nazionale e in tuttiquegli organismi che hanno potere decisionale.D’altra parte, afferma ancora il Governatore, iLions, come tali, non possono avere interessipersonali e allora devono attuare il We Serve,che poi significa “coerenza e concretezza nelservire insieme”, rispondendo alle pressantirichieste che vengono dalla base e dando vocealle loro esigenze.Dicevamo che una grossa fetta di noi è per for-tuna parte attiva del nostro Paese. Il problemaperò è vedere se siamo in grado di trasferire inquelle sedi l’etica, il codice d’onore lionistico.A noi sembra necessario a questo punto aprireun dibattito all’interno dei nostri clubs (chehanno bisogno della pur limitata autonomia,che per loro è come l’aria che respiriamo) per-ché il Lion diventi un elemento di trasversali-tà scoperta tra i partiti. Una trasversalità fon-data sull’onestà costruttiva, perché i Lionssono cittadini di questo Stato e quindi parteci-pi non passivi delle sue sorti.E allora ben venga il Tema di studio nazionale:La Costituzione della Repubblica Italiana:conoscerla ed amarla. La proposta dei Lions perl’Educazione alla giustizia e alla legalità.Una cosa non si può amare se non la si conosce,diversamente la si vuole sfasciare per interessi diparte, come sta avvenendo nel nord dell’Italia.E ci dobbiamo indirizzare ai giovani perché sap-

Tommaso Aiello*

Quale futuroper il lionismo?

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piano quanto sangue è stato versato per formu-lare, col contributo di tutti i rappresentanti delpopolo italiano, una serie di norme e di leggiche formano la nostra Costituzione riconosciu-ta come tra le migliori dal mondo intero.Ma il Governatore torna ancora sulla necessità dirispondere al grido di disperazione di oltre 8 milio-ni di persone che vivono in completa indigenza,per spingere le Istituzioni a provvedere almeno aibisogni primari: solo allora potremo parlare dieccellenza delle nostre azioni che nascono dallanostra passione nel servire insieme.Già tanti anni fa un lion eccezionale, GiuseppeTaranto, anticipava con lucidità il nocciolodella questione osservando che l’antico e cro-nicizzato comportamento di distacco dalmondo che ci circonda ci ha fatto rinchiuderein noi stessi rifiutando le occasioni di proietta-re all’esterno le nostre idee, le nostre propostee, in definitiva la nostra presenza. I Lions conle loro potenzialità possono perseguire questiobiettivi. Non possono bastare i pochi o moltiservice o le riunioni conviviali, che quasi sem-pre sono fine a se stessi e producono soltantola soddisfazione di noi soci di trascorrere alcu-ne ore in piacevole compagnia, rispetto agliscopi del lionismo ed alle loro enormi possibi-lità di esplicazione, quale vorremmo che fossesempre più la caratteristica qualificante dellanostra Associazione degli anni duemila.E qualificante è quanto il lionismo ha realizza-to in questi ultimi anni, afferma il PIPGiuseppe Grimaldi e che si può sintetizzarenella frase: “Non recitare il lionismo, ma realiz-zare il lionismo”. Ed è quello che si è fatto

spendendo oltre 50 milioni di dollari per tuttele emergenze del mondo: Haiti e Cina in testa.Poi comunica che il lionismo siciliano è statospesso presente ai vertici con SalvatoreGiacona nel Multidistretto come Presidentedel Consiglio dei Governatori ed oggi a livellomondiale con la scelta a DirettoreInternazionale del PDG Domenico Messinache, attivo come sempre, fa suo il motto delPresidente Internazionale e cioè che i Lionsdovranno essere il “Il faro di speranza” e cheognuno di noi deve essere come una scintillaper diventare tutti assieme “un raggio di luce”.Il Governatore Scamporrino nella scelta deitemi Distrettuali, ha proposto di attuare quelloche ha denominato “Progetto Lions Sicilia: Lavalorizzazione e la promozione del territorio edelle sue risorse come fattore di sviluppo socioeconomico della nostra isola”, allo scopo di con-tribuire all’impulso delle nostre ricchezze natu-rali e di superare alcuni dei vincoli di contestoche ne ostacolano un ottimale utilizzo, affidan-done il coordinamento al PPCG Salvo Giaconache si avvarrà di quattro gruppi di lavoro.Poi vi sono i Comitati Distrettuali: I Lions e laSocietà, che perseguono tre direttrici fonda-mentali: 1) Viabilità siciliana, 2) Lo Statutodella Regione siciliana; 3) La Sanità in Sicilia.Un programma nutrito e di grande spessore chesperiamo i vari Clubs affrontino secondo le esi-genze del loro territorio.Ma attraverso questo programma e questo per-corso è veramente possibile che il lionismopossa finalmente giungere a quella compiutezzacui tendiamo? Dobbiamo solo alzare gli occhi e

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spingere lo sguardo fino all’orizzonte e alloranon avremo dubbi sul significato del nostroessere lions che è un ampliamento della nostrapersonalità arricchendolo con il lievito dellasolidarietà e della sollecitazione alla ricerca delbene comune.Potremo dire che il lionismo sarà veramentecompiuto quando riuscirà a coniugare senzacontraddizioni o confine le tre grandi finali-tà:1)La diffusione dello spirito di pace e compren-sione tra i popoli; 2) L’azione umanitaria a favoredei deboli, degli emarginati e dei perseguitati; 3) Lasollecitudine per l’ordinato evolversi della propriacomunità.Si tratta davvero di alzare gli occhi, parafrasan-do l’espressione del Governatore, e guardareverso il più lontano orizzonte.Come dirigenti abbiamo il compito di creare leoccasioni perché emerga la vera natura delnostro essere lions ed essere convinti che pos-siamo sempre e comunque porci degli obiettiviche a volte appaiono irrealizzabili. La societàcambia e si evolve continuamente in modoanche molto più rapido di quanto non avvenis-se nel passato. L’accelerazione dei tempi deri-vante dalla diffusione delle informazioni, dallalibertà di movimento, è tale che ci deve consi-gliare a rinnovare i nostri sforzi.Continuiamo allora lungo la nostra stradalasciando il segno del nostro passaggio conopere concrete e durature “Coerenti e concretinel servire insieme”, nelle quali si possa ricono-scere il carattere universale della nostra umani-

tà. Ed è in questa direzione che si manifestal’esigenza di alzare il livello “La necessità divolare in alto”, del nostro intervento, in corri-spondenza con le reali esigenze umanitariedella nostra epoca. Il moltiplicarsi delle cata-strofi provocate dall’uomo è uno dei segnimeno incoraggianti dell’era in cui viviamo.L’ondata incontenibile dei conflitti e tensionivanifica non soltanto la speranza di interenazioni ma anche una grande e recente illusio-ne della comunità internazionale, quella dipoter far fronte a qualsiasi emergenza umanita-ria, riducendo al minimo le sofferenze degliinnocenti, grazie al moltiplicarsi dei mezzifinanziari e tecnologici disponibili. La verità èche le catastrofi umanitarie sono cresciute piùin fretta delle risorse destinate a combatterle.Possiamo dire che nulla può essere più affasci-nante di un’azione rivolta verso tutta l’umani-tà e che nello stesso tempo costituisce l’esem-pio più convincente per allargare il numero,mai sufficiente, degli uomini di buona volontà.In questo troveranno contestuale ed efficace sin-tesi i grandi obiettivi del Lions International: lapace, la comprensione, la tolleranza, il soccorso aideboli, il sostegno ai perseguitati, la cura della comu-nità.In altre parole, essere dalla parte dell’uomo, conl’uomo e per l’uomo e quindi “Faro di speranza”,come afferma il Presidente InternazionaleSidney Lee Scruggs III.

* Vice-Direttore della Rivista “Lions Sicilia”

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Sebastiano Di Pietro*

Uno dei compiti che istituzionalmenteviene affidato dall’Associazione ai ViceGovernatori è l’Area Merl. Il Merl è un

supporto che viene dato al Governatore ed aiVDGs (primo Team del Distretto) per seguire iClubs in difficoltà e per migliorare la situazioneassociativa del Distretto.M.E.R.L. è un acronimo che deriva da:Membership - Extention - Retention - Leadershipche rappresentano le direttrici da percorrereper salvaguardare la qualità e la quantità deiSoci.Membership - Membri appartenenti - Indirizzanosulle qualità, sulle caratteristiche, sulle professio-nalità, sulla disponibilità, su tutti quei pregi inpossesso delle persone che si contattano e si invi-tano ad appartenere all’Associazione e quindi adivenire Soci Lions. Extention - Estendere - Cura la possibilità diestendere, a persone in possesso dei requisitidettati dalla Membership la possibilità di dive-nire Socio Lions. Retention - Trattenere - Mira a sostenere iSoci esistenti avendo cura di prevenire even-tuali disagi o demotivazioni. Demotivazioniche possono essere causate da motivi di naturadiversa, il Socio impegnato nell’ambito delClub, è sicuramente più motivato, stimolaresempre la partecipazione, vero è che partecipa-re è un preciso dovere del Socio, ma se chiorganizza fa in modo che oltre ad un doverediventi principalmente un piacere, assicuramotivazione, disponibilità e presenza.Leadership - Guida - chi alla guida di unComitato, alla presidenza di un Club, al verti-ce di un organismo deve sempre dimostrare, enon solo, di essere profondo conoscitore delleregole, rispettarle e farle rispettare, conoscere

le esigenze territoriali emettere il suo sapere, lasua esperienza, a serviziodi quanti possono avva-lersi di questo e conse-guire sempre più lusin-ghiere mete.L’Area Merl punta quin-di alla qualità dei Soci,al mantenimento deiSoci esistenti e ad estendere ad altre persone,già Leader nel sociale, la possibilità di divenireSoci Lions.Vorrei, prima di addentrarci nello specifico,richiamare la vostra attenzione sui Lions Clubse dire: una persona diventa Lions solo perchéSocio di un Club Lions.L’Associazione Internazionale dei Lions Clubs,è una Associazione di Clubs, quindi, è il Club ilsoggetto principale, è ai Clubs che bisogna darecentralità e valenza nel contesto territorialedove operano, si propongono e si confrontano.Un Club che si conquista l’apprezzamento dallaopinione pubblica, nell’area dove opera, per itemi proposti e trattati e per il modo di operare,crea nell’intimo di ogni Socio, quel sano orgo-glio dell’appartenenza che è sicuramente unamolla in più per mirare asempre più significatitraguardi, non è il singo-lo Socio che deve emer-gere, è l’intera squadrache fa opinione.Il Merl è stato istituitonell’anno sociale 2002-2003, autore il PresidenteInternazionale Kay Fuku-shima. A suggerire questa

Area Merl

Kay Fukushima

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➤ Area Merl

esigenza è stata la continua perdita di Soci che siripeteva ormai da anni e che si registrava in tuttii Continenti dove il Lions operava e voleva esse-re un meccanismo in grado di invertire questanegativa tendenza. Lo scopo del MERL, sin da quando è stato adot-tato, è quello di sviluppare e mettere in atto ini-ziative per promuovere l’incremento e l’esten-sione Soci, per ottimizzare il mantenimento deiSoci, dare la giusta importanza ai nuovi Leadere migliorare la Leadership di tutti coloro chehanno ruoli di vertice nell’Associazione.L’organismo che opera nell’ambito del Multi-distretto è il GMT (Global Member Team), percapirci meglio “Squadra Soci Globali”.Squadra composta da quattro Officers ognuno acapo di un Comitato, mi riferisco a Membership- Extention - Retention - Leadership. In ambito Distrettuale, sino all’anno sociale2009 - 2010, sono stati formati i quattroComitati con in testa quattro Presidenti ecoordinati dai Vice Governatori. Al PrimoVice è stata assegnata la Membership -Extention - Leadership ed al Secondo Vice laRetentionLe novità decise dal Board, di recente dirama-te e da attuare nell’anno sociale 2010 - 2011,

oltre al GMT prevedono il G.L.T. (GlobalLeadership Team) “Squadra Lider Globale”.Vengono rimodulati gli affidamenti, il I Vicediventa il Responsabile del GMT:Membership - Extention - Retention; il II ViceResponsabile del GLT: Leadership e, a suppor-to di queste strutture una nuova figura concompiti di Coordinatore tra i Presidenti deiquattro Comitati ed i due Vice Governatori.Avremo quindi due strutture, GMT e GLT,questi dovranno comunicare e collaborare fradi loro a tutti i livelli ed ovviamente farannocapo al Coordinatore delle due Aree il qualeavrà la supervisione dei due Vice Governatori.Facciamo nostra una nota regola matematica epossiamo tranquillamente affermare che cam-biando i termini il prodotto non cambia, cam-biano gli affidamenti, ma il risultato chel’Associazione si aspetta è uno solo: fare inmodo che nei Report di fine anno non si veri-fichi più perdita, ma incremento di Soci e chequesto risultato si perpetui nel tempo. Buonlavoro amici, tutti, ognuno con il proprioimpegno, insieme possiamo dare un contribu-to notevole a questa possibile impresa.

* I° Vice Governatore

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Franco Freni Terranova*

Relazione del Segretario Distrettuale tenuta in occasione del Convegno di Apertura

L’impegno della Segreteria Distrettuale

per crescere insiemeIl I° Gabinetto Distrettuale è l’incontro

introduttivo, propedeutico al Congresso diapertura, che rappresenta l’Inaugurazione

dell’anno sociale del Distretto, nel quale siprende conoscenza delle risorse umane che,disponibili al servizio, saranno impegnate, perrealizzare il programma proposto dal Gover-natore Pippo Scamporrino, che colgo l’occasio-ne di ringraziare per la sua fiducia, e propostodall’Associazione Internazionale.Come ben sapete la nostra Sicilia nell’ambitodel Multidistretto 108 Italy è identificata nelDistretto 108Yb, il quale a sua volta presentaquest’anno, una ripartizione del territorio in 9circoscrizioni, suddivise in 27 zone e costituitea loro volta da ben 108 Clubs.Facendo riferimento ai dati ufficiali forniti dalsito Internazionale, al 30 giugno 2009 i soci delnostro Distretto risultavano essere 5022.Al 30 giugno 2010, sempre dai dati forniti dalsito internazionale, i soci del nostro Distrettorisultano essere 4974. Alla luce di questi dati, in atto, rileviamo undecremento dello 0,96%, registrando, pertanto,la perdita di 48 soci, nonostante l’aumento delnumero dei clubs, ad oggi 108, operanti nel ter-ritorio, rispetto ai 105 al 30 giugno 2009.La Segreteria Distrettuale prende atto di questavariazione, e nell’ottica di promuovere gli scopidell’Associazione si impegna, collegialmente enell’ambito delle sue competenze, ad attivarsial fine di arginare la riduzione percentuale deisoci, operando affinché non vi sia soltanto l’au-mento dei clubs, ma anche e soprattutto ilmantenimento, la stabilità, l’armonia e l’incre-mento dei sodalizi esistenti.Per far questo, non bastano solo le belle parolee i buoni propositi, ma bisogna che ognuno di

noi con “Coerenza eConcretezza”, partecipiattivamente alla vitadella nostra Associa-zione.A tal fine, è utile tener-si informati e aggiornati,consultando la pregevo-le rivista Nazionale TheLion, e la nostra rivistaDistrettuale, che que-st’anno sarà diretta sicuramente con grandeentusiasmo e maestria dal Past GovernatoreFranco Amodeo.Anche il Sito del Distretto “on line”, nonappena sarà disponibile, sarà per tutti noiuna inesauribile fonte di informazione e for-mazione, così come il Sito del Multidistrettoe quello della Sede Internazionale ci con-sentiranno, con un semplice clic, di proiet-tarci nell’attività del Servizio Lion nelmondo. Vi invito, e mi rivolgo in particola-re ai Presidenti di Circoscrizione e aiPresidenti di Zona, affinché esortino iSegretari dei Clubs ad essere puntuali nel-l’invio in forma telematica del rapportomensile sulle attività svolte: variazioninumeriche dei soci, direttivi, assemblee,meeting, services e quant’altro sviluppatodai clubs nell’ambito delle finalità… e degliscopi della nostra Associazione. Il lavoro dei Segretari Distrettuali che mihanno preceduto, ha evidenziato che a tutt’og-gi persiste un 10% di segretari di club indiffe-renti ai solleciti ed ai quali si richiede, ancorauna volta, con decisione, un serio impegno perevitare che i Clubs si trovino a doversi dibatte-re in situazioni di forte difficoltà.

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Per adempiere alle funzioni di Segretario diClub, è indispensabile che questo sia fornito disistema telematico e di indirizzo personalemail, in assenza del quale non è possibile rice-vere la Password, che gli trasmetterà ilPresidente del Club, necessaria per accedere alsito Distrettuale e quindi esplicare tutte le atti-vità che regolano il funzionamento ammini-strativo di un club.I tempi mutano in rapida evoluzione, e solo nelcambiamento, inteso come naturale evoluzio-ne, possiamo trovare la continuità di un servi-zio efficace.Quindi anche noi dobbiamo inevitabilmentesforzarci, adeguarci ed avvalerci dei sistemitelematici, nel lavoro, come nelle professioni,così come nelle associazioni di servizio. Da un rapido sguardo dell’Organigramma, sievince facilmente che grazie al lavoro dellaSegreteria Distrettuale, il numero di indiriz-zi mail mancanti non supera il 10 %, percen-tuale che ci auguriamo di poter colmare, se isegretari di Club aggiorneranno e complete-ranno i dati anagrafici dei propri soci, trop-po spesso mancanti anche dell’indirizzopostale e della relativa attività professiona-le.Per questo motivo, pur ritenendo utilissimo, edrasticamente economico, l’utilizzo della P.E.C.,

di cui personal-mente sono già for-nito, non mi pareche i tempi sianosufficientementematuri per attuareuna organizzazionein tal senso.Mi permetto, dirammentare aiPresidenti di Circ-oscrizione ed aiPresidenti di Zona,affinché lo eviden-zino ai loro clubsdi pertinenza, chel’anno sociale co-mincia il 1° luglioe finisce il 30 giu-gno, per questomotivo le manife-stazioni di chiusu-

ra dell’anno sociale è estremamente opportunoevitare che si svolgano oltre il 30 giugno.Per concludere, vi rinnovo ancora una volta latotale disponibilità della SegreteriaDistrettuale a collaborare con tutti voi, al finedi fornire ogni contributo utile, avvalendoci ditutti gli strumenti che lo Statuto ed ilRegolamento Internazionale ci offrono per pro-muovere e testimoniare i principi fondamenta-li del Lionismo.Sono certo, che il nostro essere lions, troverài suoi fondamenti in ciò che deve necessaria-mente distinguerci, e cioè: la libera sceltaassociativa, le finalità del servizio, e la dina-micità organizzativa che imprimeremo ainostri services.Per far questo sono necessari due ingredientifondamentali, l’amicizia, quella vera e autenti-ca che non alberga solo nell’identità delle opi-nioni, ma si esterna nell’armonia degli atteg-giamenti quotidiani, e ancora lo SpiritoAssociativo del nostro “We Serve” che, comedice il nostro Presidente Internazionale, èmolto di più di un semplice motto, è un invitoall’azione che si traduce in unità di intenti e disentimenti.Grazie per l’attenzione e buon lavoro.

* Segretario Distrettuale

➤ L’impegno della Segreteria Distrettuale per crescere insieme

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Franco Amodeo

Due grandi lions se ne sono andati indue giorni diversi di questa assolata ecalda estate. Candido Casagni, vecchio

amico e bravo giornalista, che ha diretto anchequesto giornale e che da quest’anno era il diret-tore del “Centro Studi sull’Associazionismo”.Enrico Cesarotti, maestro e guida che ha for-mato, per più di due anni, il gruppo dei 17governatori del multidistretto Italia dell’annosociale 2008/2009, che lui definiva “un formi-dabile gruppo”; io ero con loro. Enrico, che è stato leader group quando eravamoancora vice, ci ha accompagnato a diventaregovernatori, portandoci, quasi per mano, attra-verso le luminose strade del lionismo.

Tanti gli incontri in Italia e, poi, in Thailandia,dove ci ha trasmesso con tanto amore e passio-ne tutti quegli aspetti che hanno fatto grande illionismo.In tutte le Convention c’era Enrico, semprepronto a dare il suo contributo. Lo abbiamo salutato Direttore Internazionale,bravo e attivissimo, sempre in giro per ilmondo dove acquisiva nuove esperienze cheriportava in Italia per trasmetterle a tutti noi. Si è fermato mentre continuava a portareavanti il suo formidabile impegno, lasciando atutti, in particolare alla sua cara Evy ed ai figli,un forte messaggio che scaturisce dal suo ecce-zionale credo lionistico.

Ciao CandidoCiao Enrico

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Ciao Enrico e grazie di cuore per quello che cihai regalato.

Con Candido mi legava una antica e solidaamicizia, che era nata negli anni lontani colnostro lavoro comune al Giornale di Sicilia,io da Termini Imerese e lui da Gela: erava-mo allora due giovani giornalisti che siincontravano pure all’Università diPalermo, impegnati a superare le materie piùdifficili. Poi sulla strada del lionismo il nostro impegnoè diventato comune. Un dialogo sempre aperto, sempre pronti a daree a dare sempre di più. Candido con la direzio-ne del giornale ha messo al servizio del distret-to la sua lunga esperienza e la sua collaudata

professionalità riversate, in ultimo, per il cen-tro studi. Diventato direttore del Centro voleva recupe-rare il tempo perduto e a Santa Tecla aveva pre-sentato un progetto (che pubblichiamo) scatu-rito dall’incontro con gli altri componenti. È un indirizzo che dobbiamo raccogliere, per-ché voleva dare una impronta nuova, un giustoimpulso per contribuire a migliorare la nostraAssociazione. Grazie Candido per quello che ci hai lasciato eper il grande patrimonio di valori che hai con-segnato a Francesca ed ai tuoi figli.Ciao Enrico, ciao Candido, un grazie di cuoreper avervi conosciuto e per avermi dato l’op-portunità di lavorare con voi per la crescita dellionismo.

Il Saluto di Valerio Contrafatto a Candido

ILions mi hanno incaricato, nella mia quali-tà di Past Governatore del LionsInternational, di rivolgere, in questa chiesa

gremita di “amici”, l’ultimo saluto a CandidoCasagni che ci ha lasciati.Non sempre le parole riescono ad esprimere isentimenti dell’animo per ricordare un amicoLions nel momento triste del suo addio. Nel2004 gli chiesi di essere il “mio” SegretarioDistrettuale, di camminare con me in quell’av-ventura tra i Clubs ed i soci del Distretto; cosache fece senza tirarsi indietro, senza risparmiarsi,sempre contribuendo a fare la sua parte, prontoa “servie” il prossimo in ogni circostanza.Noi tutti ricordiamo la sua infinità bontà d’ani-mo e la disponibilità che egli sapeva coniugarenella professione, nella famiglia e nell’associa-zione.Era un uomo che possedeva fede nei principi,nelle regole che traduceva in pratiche applica-zioni nelle vicende quotidiane associative.Non fece mai mancare la sua presenza discreta,ma non per questo meno vigile ed attiva ad ognimanifestazione lionistica.

È venuto a mancare,sopratutto, a coloro chehanno avuto il privilegiodi stimarlo e di volerglibene. Infatti, non erasolo un amico, ma unpunto di riferimento, unconsigliere, un suggeri-tore prudente.Ha donato al lionismotutto il suo entusiasmo,esaltando nel suo operato il valore dell’amiciziasia all’interno del Club che nei rapporti perso-nali della quotidianità.La parabola umana di Candido Casagni si èdunque conclusa ma il ricordo della sua illumi-nata testimonianza terrena rimarrà vivo neicuori di chi sà di aver perso un autentico mae-stro di vita, un ideale riferimento oltre i piùstretti e consueti ambiti associativi.Oggi tutti noi suoi amici, colleghi, Lions siamocommossi per la sua dipartita e siamo accantoalla moglie Franca ed ai figli.Addio Candido grazie per quanto ci hai dato.

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➤ Ciao Candido, ciao Enrico

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Cari Amici,come Direttore del Centro Studi sull’As-sociazionismo ho il dovere, ma soprattutto il pia-cere, di informarvi su quanto il Centro ha fattoin questa primissima parte dell’anno sociale.Ci siamo messi al lavoro il 2 luglio, giorno incui il Governatore Pippo Scamporrino è entra-to nel pieno delle sue funzioni e subito, rece-pendo anche l’invito, ahimè inascoltato, delmio predecessore, PDG Carlo Sartorio, abbia-mo messo mano alla revisione dello statuto delCentro stesso.Forti della esperienza acquisita lo scorso anno,abbiamo deciso una profonda rivisitazionedella normativa allo scopo di impedire chesituazioni paralizzanti, quali quelle dello scorsoanno, abbiano a ripetersi in futuro.Un provvedimento doveroso, necessario, utile,che ci ha impegnati intensamente per diversigiorni, ma alla fine è stato varato con grandesoddisfazione di tutti.Il nuovo Statuto - Regolamento, frutto dellaelaborazione collettiva di ciascuno dei compo-nenti del Centro, è stato approntato in tempistrettissimi per consentire che possa compiere,con i necessari approfondimenti, tutto il per-corso che dovrà portarlo, a maggio, all’esamedel Congresso.Oggi, infatti, lo abbiamo consegnato ufficial-mente al Governatore perché lo trasmetta alComitato Distrettuale Statuti e Regolamenti,la cui valutazione è necessaria e precede gliulteriori adempimenti quali l’ esame da partedel Gabinetto Distrettuale, l’inserimento del-l’argomento all’ordine del giorno delCongresso, l’informativa a tutti i club deldistretto in tempo utile perché ne discutanoprima della scelta dei delegati. Tutti passaggi propedeutici all’esame dell’as-semblea distrettuale di maggio.La modifica si è resa indispensabile per nonconsentire che in futuro, un organismo cosìimportante per la vita del Distretto, possa rima-nere paralizzato per lungo tempo.Con le modifiche proposte, che mi auguro pos-sano trovare il conforto del Congresso, il

Centro Studi sarà in grado di costituire i propriorganismi ed iniziare a funzionare con l’iniziodell’anno sociale, e non ad anno sociale presso-ché concluso, come è accaduto lo scorso anno.Nello stesso tempo però, allarmati dal persi-stente fenomeno della disaffezione dei soci, cheanche nell’ultimo anno ha portato ad un saldogravemente negativo nel numero dei lions delDistretto, non compensato dall’apertura di trenuovi club, due dei quali peraltro autorizzati interritori già saturi, abbiamo deciso di avviareuna indagine conoscitiva, avvalendoci dellacollaborazione dei presidenti, allo scopo diindividuare i motivi di tale fenomeno, pervalutarne le cause al fine di suggerire alGovernatore gli opportuni rimedi.Per tale ragione il Centro sottoporrà all’atten-zione dei Presidenti una serie di agili questio-nari - su “club e soci”, “club e territorio” ecce-tera - chiedendo loro di rispondere, in manierafranca, nel più breve tempo possibile.Il primo di tali questionari, con le istruzioni perle risposte e per la spedizione alla segreteria delCentro, è stato già consegnato ai presidenti diclub. Esso attenziona il problema dei rapporti fra clube soci, con particolare riguardo alla frequenza edall’adempimento dell’obbligo statutario di pun-tuale pagamento delle quote sociali.

Intervento di Candido Casagnial Convegno di Apertura di Santa Tecla

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Abbiamo chiesto ai Presidenti di zona di vigi-lare perché i Presidenti di club rispondano intempi ragionevolmente brevi, in maniera chefra una settimana – dieci giorni al massimo –possiamo avviare l’elaborazione delle risposte,che potranno esserci utili nell’approntamentodei successivi questionari.Il secondo questionario lo abbiamo elaboratooggi, recependo i preziosi suggerimenti delGovernatore.Esso sarà trasmesso via e-mail non appenaavremo ricevuto un consistente numero dirisposte al primo questionario e saremo a buonpunto con la elaborazione delle risposte.Contiamo di farlo entro metà agosto.Per tentare di fronteggiare in qualche modoquella che ormai appare una vera emergenza,cioè la crescente disaffezione dei soci, abbiamoulteriormente rappresentato ai Presidenti diClub l’esigenza che ogni club destini almenouna riunione alla discussione dei problemi del-l’associazionismo e dei club service in partico-lare, e l’opportunità che ciò avvenga previaintesa con il Centro, il quale potrà fornire sug-gerimenti e consigli sui temi specifici da tratta-re, sulla scelta del relatore, sulla stessa organiz-zazione della riunione, specialmente se realizza-ta con la partecipazione di più clubs.Al tempo stesso abbiamo richiamato l’attenzio-ne dei Presidenti di Zona di adoperarsi per veri-ficare la possibilità di organizzare riunioni dizona sul tema ed invitato i presidenti diCircoscrizione a fare in modo che, nelle riunio-ni da essi organizzate, sia presente almeno unodei componenti il Centro Studi.Ma c’è dell’altro. L’esperienza dell’anno appenatrascorso mi ha confermato il sospetto, che pur-troppo è molto più di un sospetto, della man-canza di una memoria storica del nostroDistretto. Reperire il materiale relativo all’atti-vità pregressa del Centro Studi è stata impresaimpossibile: soltanto la grande disponibilità delPDG Lucio Vacirca, che per molti anni fu alfianco del compianto Edoardo Grasso e la pun-tigliosa precisione di Francesco Vitale, segreta-rio negli ultimi quattro anni, mi hanno con-sentito di racimolare qualcosa.Eppure noi abbiamo il centro della memoria diquesto Distretto; lo abbiamo a Noto, dove gra-zie all’infaticabile opera di Corrado Coletta èstata raccolta una gran quantità di materiale.

Una gran quantità, ma non tutto. L’Archivio Storico, che dovrebbe costituire ilcervello di questa memoria, non contiene fon-damentali deliberazioni, raccomandazioni,provvedimenti, dell’Assemblea dei delegati, nédi molti clubs.È un prezioso deposito di tante carte.Ma per assolvere alla sua funzione queste cartedebbono essere catalogate, classificate, ordina-te da esperti e trasferite in un sito al quale cia-scun socio, officer, governatore, che ne abbiaesigenza, possa accedere da casa propria, senzanecessariamente affrontare la pur piacevole edistruttiva trasferta a Noto.Su questo problema di trasformare il preziosocontenitore che chiamiamo Archivio Storicoin memoria storica del Distretto, abbiamocominciato a discutere.La questione è risolvibile.Il tempo che abbiamo a disposizione – il nostromandato scade alla conclusione di questo annosociale – sembrerebbe consigliare prudenza.Non sono d’accordo. Né ritengo che mettere altra carne al fuocosignifichi strafare. In fondo, in un anno, dobbiamo fare il lavoroche avremmo dovuto fare in due anni.Impegnarci un po’ di più non guasta.E i componenti del Centro Studi, dai PDGSilvio Cavallaro e Amedeo Tullio, agli altriBiagio Ciarcià, Corrado Coletta ed EglaTornambè Corallo, come l’infaticabile segreta-rio Fortunato Gioè, sembrano disposti a farlo.Dovrei concludere, ma c’è un’ultima osserva-zione che intendo fare.Sapete di quanto è cresciuto in Italia il costodella vita dal 2000 ad oggi?Del 24 per cento. Sapere di quanto è aumenta-ta dal 2000 ad oggi la quota che ciascuno di noiversa al Distretto tramite il proprio club? Dellozero per cento.Eppure, nel Distretto, le spese sono cresciute,anche a causa della creazione della figura delsecondo vice governatore.Riflettiamoci. Parliamone nei club. Chiediamocise può continuare così.Noi, come Centro Studi, abbiamo cominciatoa rifletterci.Vi ringrazio per l’attenzione

Candido Casagni

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➤ Intervento di Candido Casagni al Convegno di Apertura di Santa Tecla

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Nicola Marinaro*

I Lions e la Costituzione:farla conoscere ai giovani

ed educarli alla legalità

La Costituzione della Repubblica Italiana:conoscerla ed amarla” è il tema di studionazionale dei Lions d’Italia che ritengo-

no quanto mai necessario formulare una loroproposta per l’educazione alla giustizia e per lalegalità dei giovani, ma anche di quanti hannouna scarsa percezione dei Principi e dei diritti-doveri dei cittadini. Fra gli “addetti ai lavori” è in atto, ormai datempo, un serrato dibattito sulla necessità dirivedere alcuni articoli della carta costituziona-le, approvata oltre sessanta anni fa, e cheandrebbe riformulata alla luce delle profondetrasformazioni sociali e culturaliavvenute inpiù di mezzo secolo. Se da un lato, per esempio, i soci della lega ita-liana dei diritti dell’animale (LIDA) propon-gono di rivedere alcuni articoli in modo da

“rivalutare” il cittadino anche nei suoi nuovistretti rapporti con l’ambiente e le specieviventi, dall’altro insigni giuristi si preoccupa-no della esigenza di integrare la prima partedella nostra Costituzione con la CostituzioneEuropea per evitare, sottolinea Aldo Loiodice,ordinario di diritto costituzionale, “equivoci oinutili conflitti facendo evolvere nel contem-po singole disposizioni che più di altre hannorisentito del particolare clima culturale del-l’epoca”. Anche i Lions, che hanno come scopo, tra l’al-tro, di promuovere i principi di buon governoe di buona cittadinanza e di prendere attivointeresse al bene civico, culturale, sociale emorale della comunità, intendono apportare illoro contributo al dibattito in atto, affidandoa qualificati studiosi il compito di formulare

Gianfranco Amenta, Delegato Responsabile del Tema diStudio Nazionale.

Nicola Marinaro, Addetto Stampa Distrettuale.

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una proposta per l’educazione alla giustizia eper la legalità. A coordinare e dirigere il gruppo di studio saràil Prof. Gianfranco Amenta in veste diDelegato Responsabile. Intervenendo ai lavo-ridel Convegno di apertura dell’anno sociale2010-2011 del distretto 108 Yb, presiedutodal Governatore Giuseppe Scamporrino, ilProf. Amenta ha evidenziato come il tema,che sollecita una proposta operativa, possaessere, nel 150° anniversario dell’Unitàd‘Italia, l’occasione per dare ad una Italia chevive lo sgretolarsi dei valori della Costituzione- come aveva evidenziato nel suo intervento ilPrefetto di Catania Vincenzo Santoro - nuovalinfa per apprezzare con rinnovato entusiasmoquei principi che pongono l’individuo, il citta-dino a punto focale, a destinatario primariodei principi. Inoltre, ha aggiunto il prof.Amenta, risulta opportuno verificare sino aquanto la nostra Carta possa considerarsi alvertice della piramide delle fonti normative, afronte della sempre maggiore invadenza dellalegislazione comunitaria che “dichiarando diregolare “principi supremi” ha di fatto svuota-to la preminenza della nostra Carta fondamen-tale” Le modifiche epocali che sta attraversan-do la Nazione, ha affermato il Prof. Amenta,non possono rimanere privi di conoscenza e diapprofondimento non solo per la nuova valen-

za del titolo V, ma per una lettura costituzio-nalmente orientata del federalismo e per lericadute di esso, in particolare nella nostraRegione a statuto speciale. Ed ancora i venti diulteriori riforme debbono essere motivo diriflessione e di presa di posizione da parte deiLions nei confronti dei governanti “che appa-iono alquanto confusi e per comprendere se gliequilibri sapientemente ordinati nel testo ori-ginario possano essere ancora attuali”. Il temasollecita anche l’impegno dei Lions a diffonde-re la conoscenza nei giovanissimi: è ipotizzabi-le effettuare un sondaggio nelle scuole per per-cepire come ed in quale misura la nostra cartafondamentale sia conosciuta e compresa daigiovanissimi. In tale attività l’apporto dei Leopuò essere determinante. La forza dei valori dicui è portatrice la Costituzione, ha concluso ilrelatore, deve dare ai 5000 Lions siciliani ilcoraggio di testimoniarli: “si andrà a realizzarecosì l’aspetto umanitario, oggetto principaledel nostro essere, prendendo attivo interesse albene sociale inteso come elevazione morale”. Il Governatore, Giuseppe Scamporrino, da partesua, ha comunicato all’assemblea di aver affian-cato al Tema di studio nazionale lo studio delloStatuto della nostra Regione, “strumento di svi-luppo – ha sottolineato - per lo più inapplicato”.

* Addetto Stampa Distrettuale

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➤ I Lions e la Costituzione: farla conoscere ai giovani ed educarli alla legalità

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Il turismo cosi comeconcepito alle sue ori-gini altro non era che

la evoluzione storica delviaggiare ed esso conti-nua in modo incessante einvolontario anche dopo,un ricordo … un flash…un odore … un colore…un tramonto… unvolto… tutto legato alla

sensibilità dell’essere di ciascun individuo.E più in particolare l’insieme delle motivazioniche lo spingevano a spostarsi.Oggi le motivazioni sono sempre di più varie-gate sì da comprendere nel suo vasto contestoquelle della conoscenza, dell’avventura, delpartecipare, del business, della curiosità dell’ag-giornamento professionale nonché quant’altrol’ inventiva e la fantasia dell’offerta turisticapuò costruire per stimolare la domanda.Di recente si parla con maggiore vigoria di turi-smo etico e, di turismo responsabile e, piùmodernamente, di turismo ecosostenibile.A noi piace sempre più riferirci al viaggio comemotivazione interiore, spinto dal rispetto delleculture, deipaesaggi, delle radici e di altri sen-timenti che sostengono in modo consistente eprofondo il perché del viaggiare. Raccontare il viaggio per ripetersi le immaginivissute, le esperienze fatte in paesi e gente sco-nosciuta con il compiacimento della memoria.Questo ed altro hanno spinto i nostri antenatia scoprire il mondo e colmare i propri senti-menti dell’essere. L’ Odissea di Omero rappresenta invero l’esem-pio più concreto ed esaltante dello spirito d’av-ventura dell’uomo; la ricerca affannosa dell’in-cognito, del proprio “IO”, della conoscenza oltre

le “Colonne d’Ercole”… il domani oltre la siepe.Questo viaggio è infinito, perpetuo …certamen-te circolare… quasi un ripetersi dell’universo…si cerca l’avvicinamento verso il Creatore. L’ultima meta è l’origine.Questo monumento dell’era classica rappresentala sintesi e la sovrapposizione della storia dell’uo-mo di ieri e di oggi e sicuramente anche di doma-ni. Un’unica iperbole che tende verso l’infinito.Il viaggio in realtà è concepito dalla nostramente addirittura prima di programmarlo e rea-lizzarlo. Queste le motivazioni originali o meglio istintivedell’uomo. Successivamente si aggiungono neces-sità o motivazioni del modificarsi dell’organizza-zione della società umana… ieri, oggi, domani.Il turismo moderno non può trovare, pertanto,un precisa definizione; esso è tutto e nello stes-so tempo nulla di tutti i comportamenti umaniche determinano lo spostarsi da un luogo ad unaltro; ecco perché oggi si parla più propriamen-te di “Turismi” . Questa evoluzione indefinibile della materia delturismo, costringe tutti i cultori ed i ricercatori asoffermarsi su specificità che via via formanospecialità di materia e nello stesso tempo impon-gono momenti di sinergia scientifica per costrui-re sistemi e metodologie non solo per razionaliz-zare investimenti strutturali ma anche, princi-palmente, tecniche gestionali sempre più raffi-nate sìda assicurare il migliore risultato in termi-ni di efficienza, efficacia ed economicità dell’in-tera filiera che riguarda una determinata propo-sta di offerta turistica di qualsiasi natura e specie.Tutto questo per pervenire ad un unico assun-to: il turismo oggi deve tenere conto della com-petizione globale e mantenere un altissimoritmo di dinamicità organizzativa e gestionaletali da assicurare il suo immediato adattamento

Agostino Porretto*

Il turismo oggi

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al mutare della domanda non solo in termini diqualità ma anche in termini di prezzo.Tale esigenza è ulteriormente esasperata dal-l’avvento della rivoluzione digitale ormai ope-rante in tutti i Paesi. Altri elementi si presentano con forza e determi-nazione nei sistemi turistici moderni: “la sosteni-bilità e l’etica”. Si parla della nuova etica del turi-smo la sua mission infatti è quella di fare svolgereal turismo un ruolo formativo non solo culturalema anche sociale ed educativo in uno scenariodelle nazioni sempre più globale ed in cui gli stru-menti di informazionesono sempre più standar-dizzati e diretti alla salvaguardia dell’ambiente edelle stratificazioni culturali di ciascun Paese.Questo è il messaggio che il turismo modernodeve lanciare per le generazioni presenti e future.La rivoluzione digitale rappresenta il momentodi passaggio tra la vecchia e la nuova economia.Invero quest’ultima costituisce il fulcro centrale dacui dipartono tutti i processi di innovazione dellanuova frontiera economica degli anni 2000.Ciò che particolarmente interessa il compartodel turismo è la logica della gestione dell’infor-mazione o meglio della comunicazione ed il suosistema industriale.

Quali sono gli elementi fondamentali delnuovo mercato del turismo mondiale nella suaattuale realtà globale?Al primo posto rimane la “qualità”; al secon-do si inserisce la nuova tematica culturaledegli anni 2000: la sostenibilità dello svilup-po in termini ecocompatibili. La tutela e lasalvaguardia ambientale in tutte le sue varieforme e sfaccettature costituiscono i punti diforza di tutti i sistemi di sviluppo dell’econo-mia moderna.Questi comandamenti costituiranno gli assi por-tanti di un turismo responsabile rispettoso dellacultura diversificata di modelli sociali non omo-genei ma tutti rispettosi proprio delle diversità esempre tutori dell’ambiente latu sensu.Un turismo moderno responsabile e sostenibiledeve coniugare proprio nel viaggiatore la con-sapevolezza del modo di essere turista e dellescelte riferite ai paesi di destinazione si dacogliere il meglio motivazionale del suo viag-giare. In definitiva, occorre puntare alla massi-ma interazione tra industria turistica, contestosociale ospitante ed ospitati.

* già Direttore Generale Assessorato Regionale Turismo

➤ Il turismo oggi

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Aiuto ,Lamento che si alza dal mondo.Aiuto,

Grido che non penetra molti cuori.

Una mano però si tende,una corda viene lanciata,speranza,investe come un torrentei meno fortunatiluce illumina la perpetua nottedebole barcolla,ma non si spegne,anzi avanza e cresce.

Mano afferra mano,cuori orgogliosiaiutano chi ha bisogno.

Fieri di servireChi non è stato come loro fortunatoChi dalla vita riceveSolo dolore, sventura, miseria.

La loro luce brillaRischiarando le tenebre,infondendo nei cuoridella gente disperatanuovo coraggio.

Eleonora Fresia, Inverso Pinasca 20.04.2008

Accogliendo con entusiasmo l’invito diFranco Amodeo di approntare un“pezzo” per la Nostra Rivista Distr-

ettuale di cui ne è prestigioso Direttore, losguardo mi è caduto su di una pergamenaincorniciata, posta di fronte alla scrivania delmio studio, gentilmente donatami dal PDGRoberto Fresia, Coordinatore Multidistrettualedella LCIF per l’Italia, Malta, S.Marino eVaticano, in occasione della “riunione di for-mazione” del 27 e 28 giugno 2009, indetta daRoberto per la preparazione dei 17 officerdistrettuali, uno per distretto, designati dalCoordinatore Multidistrettuale di concerto

con i Governatori Distr-ettuali eletti per gli anniche vanno dal 1° luglio2009 al 30 giugno 2012,e costituenti , ciascuno,per la LCIF il bracciooperativo del Govern-atore.Questi versi, scritti conil cuore dalla SignoraEleonora Fresia credo che sintetizzino lo spiritoche deve animare ciascuno di noi nel ricono-scersi autenticamente Lion.Infatti “ Non possiamo andare lontano se nonfacciamo qualcosa per gli altri“ . A questa frasedobbiamo costantemente riferirci domandan-doci se quanto individualmente e come singoliclubs facciamo è in linea con i principi e nellospirito lionistico.La risposta a tutto questo è la Lions ClubsInternational Foundation (LCIF) che con-sente ai lions di aiutare altri lions a fornireun aiuto a chi ne avesse bisogno in tutto ilmondo. La Fondazione che accetta donazio-ni da lions e non, fornisce a sua volta fondisotto forma di sussidi per assistere finanzia-riamente i distretti impegnati in progettiumanitari su vasta scala le cui dimensionirichiedono ai lions un supporto finanziariosupplementare.I sussidi consentono di fornire sia una assisten-za immediata a seguito di disastri naturali cheun supporto per la fase di ricostruzione. I sussi-di aiutano a salvare la vista, combattere le disa-bilità, promuovere la salute e l’assistenza sani-taria e fornire aiuto ai più giovani.La LCIF non trattiene nulla delle quote socialiversate dai club e le donazioni da parte deiLions costituiscono la parte più rilevante delle

Salvatore Ingrassia*

I Lions sono la LCIF

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➤ I Lions sono la LCIF

entrate della LCIF. In definitiva, sono i Lionsstessi a finanziare le sovvenzioni che la LCIFeroga ai Lions. Dalla sua nascita, anno 1968(con la denominazione LIF) la LCIF ha asse-gnato oltre 8000 sussidi per un totale di oltre600 milioni di dollari.Questi sussidi a loro volta si differenziano insussidi standard i quali forniscono finanzia-menti di importo pari a quello raccolto sulposto fino a 75.000 dollari per l’avvio di pro-getti di servizio umanitario quali, ad esempiol’assistenza ai disabili, l’opera di ricostruzionea seguito di disastri; sussidi per l’assistenzainternazionale di importi da 5000 a 30.000dollari, di importo pari a quello raccolto daiLions e che danno la possibilità ai paesi indu-strializzati di aiutare i lions club nelle areemeno sviluppate a realizzare progetti tesi allosviluppo del benessere umano e/o protezionedell’ambiente; sussidi grandi catastrofi cheattengono a catastrofi di grande portata e checolpiscono una regione del mondo. Questisussidi sono di almeno 50.000 dollari e sonopagati ai distretti Lions o ad altre organizza-zioni in grado di svolgere opera di soccorsonella zona in questione; sussidi di emergenzai quali possono essere richiesti dai distrettilions colpiti da calamità naturali che hannocausato vittime. I sussidi fino a 10.000 dolla-ri hanno lo scopo di consentire ai lions loca-li di fornire alle vittime i primi soccorsi peresempio viveri, capi di vestiario, articoli perl’igiene e medicinali.A questo proposito è ancora vivo il drammache ha colpito lo scorso anno le popolazionidel messinese e che grazie alla LCIF, perdiretto e tempestivo interessamento delPresidente Internazionale Emerito PinoGrimaldi e del IPDG Saro Pellegrino, adappena sette giorni dal calamitoso evento,hanno ricevuto il sussidio di emergenza di10.000 dollari.Ai sopracitati sussidi, vanno aggiunti i sussi-di Core 4 che consentono di elargire finan-ziamenti fino a 200.000 dollari per progettisvolti nei settori della conservazione dellavista, lotta alla disabilità, promozione dellasalute ed impegno per i giovani. Questi sussi-di possono sopperire fino al 75% del costodel progetto, mentre il restante 25% rimanea carico del distretto Lions richiedente.

Infine la sesta tipologia di sussidio è SightFirst, probabilmente la più nota a tutti e checi ha visto uniti nel mondo con le campagneSight 1 e Sight 2 (raccolti 200 milioni di dol-lari).La LCIF ogni anno assegna circa 2 milioni didollari per sussidi di emergenza ad aree colpiteda tornado, uragani e terremoti oltre a sussidimaggiori per grandi catastrofi. Per lo tsunaminel sud dell’Asia sono stati mobilitati 15 milio-ni di dollari, 5 milioni ai progetti per l’uraganoKatrina, 3 milioni per il terremoto in Cina,oltre 2 milioni di dollari per il soccorso imme-diato ad Haiti.Questi sussidi sono possibili grazie alla genero-sità dei Lions. Analizzando i dati riferiti all’an-no sociale appena trascorso è emerso che nel-l’anno sociale 2009-2010 i Lions italiani hannoversato alla LCIF la somma complessiva di976.000 dollari di cui 444.000 per versamentinon designati, 304.000 per Haiti, 6000 per ilCile e 222.000 per onorare le promesse dellacampagna Sight First II . Sempre dall’analisi dei dati riferiti all’annosociale 2009-2010 è emerso che i Lions delDistretto 108YB hanno versato alla LCIF lasomma complessiva di 66.131 dollari, e di que-sta una somma cospicua è stata finalizzata airiconoscimenti MJF.Tutti questi contributi, grandi o singolar-mente piccoli, costituiscono, comunque, ilsegno tangibile dell’adesione di ogni club adiniziative volte a donare aiuto, speranza,salute in qualche parte del mondo, consen-tendo la realizzazione di programmi che per-mettono ai lions di aiutare le popolazioni deipaesi poveri in progetti di sviluppo cheriguardano istruzione, acqua potabile, igiene,produzione alimentare e, soprattutto, assi-stenza sanitaria.Nell’accogliere il Governatore in visita ammi-nistrativa al club, ogni presidente, concluden-do il proprio intervento consegna all’Ospiteuna busta che contiene un assegno : il “ contri-buto per la Fondazione”.In quel gesto rituale, simbolico, c’è unaparte del nostro essere lions, l’essenza dellasolidarietà alla quale richiama il Codicedell’Etica.

* LCIF District Coordinator 108 Yb

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Il tema del federalismo fiscale va approfondi-to cogliendo i diversi aspetti che l’hannogenerato nonché, una volta attuato, le

refluenze che produrrà nelle varie realtà regio-nali.

La genesi della normativaCon la legge costituzionale 2 del 2001 sonostati riformati o modificati gli articoli 114,116, 117, 118, 119, 120, 123, 127, 132 del tito-lo V della Costituzione.Tale riforma parziale della Costituzione rappre-senta il primo atto politicamente e tecnica-mente rilevante per il federalismo fiscale.A conclusione dell’iter parlamentare vieneemanata la legge 42 del 05/05/2009 “Delega alGoverno in materia di federalismo fiscale, inattuazione dell’art.119 della costituzione”.La legge delega fissa i principi generali del fede-ralismo fiscale prevedendo che (art.2 punto 6)“almeno uno dei decreti legislativi è adottatoentro dodici mesi dalla data di entrata in vigo-re della presente legge e reca i principi fonda-mentali in materia di armonizzazione dei bilan-ci pubblici. Un altro decreto legislativo daadottare entro lo stesso termine contiene ladeterminazione dei costi e dei fabbisogni stan-dard sulla base dei livelli essenziali delle presta-zioni di cui all’art.20.Il Governo ha fatto la scelta di unificare i duedecreti delegati nell’unico testo di cui appresso.

L’aspetto politicoLa rivendicazione dell’attuazione del federali-smo fiscale è, innanzitutto, un fatto politicoriconducibile all’azione della Lega Nord cheintende così tutelare gli interessi delle regioniindustrializzate e ricche del nord Italia nelladistribuzione delle entrate tributarie.

Gli attuali principi distributivi delle entratetributarie fra le regioni del paese in un’ottica distato centralizzato e solidale vanno, quindi,modificati con altri principi di uno stato fede-rale che garantisce che una quota rilevantedelle entrate tributarie resti nelle regioni che lehanno prodotte concentrando, in queste, ilpotere decisorio sia per le entrate che per leuscite.Il modello fiscale federale prevede, altresì,meccanismi di solidarietà perequativa fra leregioni ricche e quelle povere.Sarebbe eccessivo etichettare i meccanismi disolidarietà perequativa quali “clausole di stile”

Antonio Pogliese*

IL FEDERALISMO FISCALEaspetti politici, giuridici e tecnici

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finalizzate più che altro a prevenire il dissensonei confronti del progetto, ma certamente sipuò affermare, sul piano della logica, che secon gli attuali principi di distribuzione di ric-chezza una regione italiana ha, in ipotesi, pro-dotto entrate tributarie per 100 e ne ha tratte-nute il 70%, con i nuovi principi in esame laquota del 70% è destinata ad aumentare.

Ad oggi non è possibile prevedere se tale incre-mento sarà pari a 71% oppure al 99% ma èindubbio che un incremento ci sarà.Allo scopo di raffigurare quantitativamente ilpeso dei tributi propri sul totale delle entrate,in assoluto ed in rapporto alla popolazione, siriportano i seguenti elaborati riportati da “IlSole 24 Ore” in data 30/09/2010.

Il peso dei tributi propri sul totale delle entrate: tributi, compartecipazione e trasferimenti(valori 2008 in %)

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➤ Il Federalismo Fiscale aspetti politici, giuridici e tecnici

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Tutti i partiti politici che si autodefiniscononazionali hanno manifestato il loro assenso alprogetto pur sottolineando (astrattamente)l’esigenza della solidarietà perequativa per nonperdere l’elettorato del nord e/o per non altera-re gli instabili equilibri del governo.Analogo assenso è stato manifestato dai partiti emovimenti autonomistici regionali, specieprima delle passate elezioni per il rinnovo delParlamento europeo, nella speranza di aggancia-re un piccolo carro merce al convoglio della legadestinato ad arrivare speditamente a Bruxelles.L’aggancio non è stato permesso, il convogliodella Lega è arrivato a Bruxelles, il carro merce

è rimasto nelle regioni del Sud, il consenso alfederalismo fiscale è stato incassato.Sostenere, come è stato sostenuto, che il fede-ralismo fiscale sarà un’opportunità per la Siciliaed il mezzogiorno è pura disinformazione dema-gogica e strumentale finalizzata esclusivamentead inconfessati interessi di portare a Bruxellesqualche deputato.E’ raccapricciante sostenere la tesi che il federali-smo fiscale produrrà benefici per il sud con la moti-vazione che i politici con responsabilità ammini-strative avranno il limite delle entrate nella politi-ca delle spese, come se le spese improduttive e dis-sennate fatte fino ad oggi venissero legittimate.

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I tributi propri in rapporto alla popolazione(valori pro capite in euro)

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Le dissennate ed improduttive spese del passa-to sono il risultato della bassa politica cliente-lare e demagogica che ha rappresentato unadelle principali cause del degrado della Siciliain questi ultimi anni.Il federalismo fiscale è, quindi, innanzituttouno dei fatti politici caratterizzanti questomomento storico della nostra Repubblica.Alla rilevanza del fatto politico non si registrauna consequenziale massificata attenzione daparte della società civile e dei tecnici.Le precedenti riforme tributarie, a partire dallalegge delega del 1971 alla riforma Visentini,etc, hanno, invece, registrato una rilevantepartecipazione di cittadini e di operatori deldiritto tributario.Le iniziative del Lions di organizzare incontriculturali sul federalismo fiscale e di sollecitarequesto articolo sono apprezzate e condivise ecostituiscono parte qualificante della funzionedell’associazione di analizzare i grandi temisociali nell’interesse della società civile.

L’aspetto tecnico tributarioIl Consiglio dei Ministri il 07/10/2010 haapprovato lo schema di decreto legislativo inmateria di autonomia di entrate delle Regionia statuto ordinario e delle provincie nonché dideterminazione dei costi e dei fabbisogni stan-dard nel settore sanitario.Come precisato nel titolo del testo le normenon si applicano alle regioni a statuto speciale(e – quindi – anche alla Sicilia).Per tali regioni a statuto speciale dovrebbe esserela commissione paritetica Stato-Regione la sedein cui definire la normazione federale che incidetanto sul piano tecnico-fiscale che istituzionale.E’ prevedibile che il Parlamento, che dovrà espri-mere il parere sul testo, potrebbe occuparsi di taleaspetto contribuendo al relativo chiarimento.Ad oggi (15/10/2010), quindi, i riferimentisono le regioni a statuto ordinario.Il provvedimento in esame regolamenta lafiscalità degli enti locali, la perequazione percomuni e provincie, la definizione dei costidella sanità per standard.Il provvedimento regolamenta il periodo tran-sitorio, che va dal corrente anno al 2019 in cuiil sistema andrà a regime.Il provvedimento alla fine (art.27) pone il vin-colo della invarianza del gettito.

Gli aspetti più rilevanti del provvedimentosono:Art.4 - La riduzione dell’IRAPA decorrere dall’anno 2004 ciascuna regione a sta-tuto ordinario può ridurre le aliquote IRAP ponen-do il relativo onere a carico del proprio bilancio.Non può essere disposta la riduzione IRAP sel’addizionale IRPEF è superiore allo 0,5%.

Art.5 - Addizionale regionale all’IRPEFCiascuna regione a statuto ordinario puòaumentare o diminuire l’aliquota dell’addizio-nale regionale all’IRPEF di base.L’aliquota di base è pari allo 0,9%.La norma prevede che la maggiorazione nonpuò essere superiore:Allo 0,5% per l’anno 2013All’1,1% per l’anno 2014Al 2,1% a decorrere dall’anno 2015

Art.1 - Autonomia di entrate delle regioni astatuto ordinarioL’articolo prevede la soppressione di trasferi-menti statali assicurando l’autonomia di entra-ta delle regioni a statuto ordinario.

Art.3 Compartecipazione regionale dell’IVAA decorrere dall’anno 2013 le modalità diattribuzione del gettito della compartecipazio-ne IVA alle regioni sono stabilite in conformi-tà con il principio di territorialità.Il principio di territorialità tiene conto delluogo del consumo.Nel caso dei servizi il luogo della prestazionepuò essere identificato con quello del domiciliodel soggetto fruitore.

Art.7 Ulteriori tributi regionaliA decorrere dall’anno 2012 è soppressa la com-partecipazione regionale all’accisa sulla benzina.

Art.11 Fase a regime e fondo perequativoA decorrere dal 2014, al termine della fase spe-rimentale, in conseguenza dell’avvio del per-corso di graduale convergenza verso i costistandard, le fonti di finanziamento delle spesedelle regioni sono le seguenti:La compartecipazione all’IVA;L’addizionale IRPEF;L’IRAP;Quota del fondo perequativo;

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➤ Il Federalismo Fiscale aspetti politici, giuridici e tecnici

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Le entrate proprie, nella misura convenzional-mente stabilita nel rispetto delle disponibilitàfinanziarie per il servizio sanitario nazionaleper l’anno 2010.L’articolo prevede l’istituzione dall’anno 2014di un fondo perequativo prevedendone la rela-tiva regolamentazione delle fonti di alimenta-zione e di erogazioni alle regioni.

L’aspetto tecnico relativo alla SanitàLa norma regolamenta il finanziamento dellasanità sulla base dei costi e fabbisogni standard.Tale principio trova applicazione a partire dal 2013sulla base dei valori di costo rilevati nelle regioni diriferimento rappresentanti il “benchmark”.Le regioni di riferimento sono tre, di cui neces-sariamente la prima, che avendo garantitol’erogazione dei livelli essenziali di assistenza incondizione di equilibrio economico e risultan-do adempienti, sono individuate in base a cri-teri di qualità appropriatezza ed efficienza.

La conclusioneIl percorso che porterà al federalismo fiscale inItalia è ineludibile per le ragioni giuridiche etecniche che sono state evidenziate.Ciò, però, non autorizza alcuno a sostenere cheper la Sicilia e le regioni del Mezzogiorno ilfederalismo fiscale costituisca un’opportunità.Lo schema del provvedimento approvato dalGoverno il 07/10/2010 inizia a definire alcunimeccanismi attuativi ma non consente di poterquantificare il relativo impatto sull’entità delleentrate della Regione Siciliana.La considerazione logica ed empirica espostaall’inizio di questo articolo porta a concludere chela Sicilia, come pure le altre regioni delMezzogiorno, potrà disporre di un gettito inferiorerispetto all’attuale sistema di Stato centralizzato.Oltre questo risultato, ad oggi, non dimostrabi-le con elaborazioni numeriche per le ragioniesposte, bisogna considerare che il sistemafederale prevede margini di manovra di riduzio-ne di imposizione fiscale per le regioni ricchecon i conti in regola e penalizzazioni, col con-seguente aumento della fiscalità, per le regionipovere e con i conti non in regola.Ciò non va affatto sottovalutato in quanto per laglobalizzazione dell’economia, i territori, e –quindi, le regioni, sono in competizione fra loro.I principi del federalismo fiscale produrranno

l’effetto che le regioni ricche potranno ridurrel’IRAP e l’addizionale regionale all’imposta sulreddito delle persone fisiche a differenza dellaSicilia e delle regioni del mezzogiorno.Questa conseguenza, deleteria e duratura, rap-presenterà l’ulteriore penalizzazione per laSicilia e le altre regioni del mezzogiorno d’Italia.I margini per i nostri politici di intervento atutela del diritto della Sicilia allo sviluppo sonomolto ridotti anche per la loro precedenteincondizionata adesione, per motivi certamen-te inconfessabili, al federalismo fiscale.Fra le tante criticità esposte va messa in eviden-za la novità rappresentata dal principio conte-nuto all’art.7, punti d) e 1) in merito alla ripar-tizione dell’IVA che prevede che “le modalitàdi attribuzione alle regioni dei tributi erarialisono definite in conformità al principio di terri-torialità di cui all’art.119 della Costituzione”.A tal fine, le suddette modalità devono tenereconto:Del luogo di consumo per i tributi aventi qualepresupposto i consumi; per i servizi, il luogo diconsumo può essere identificato nel domiciliodel soggetto fruitore fiscale.Questa tesi venne sostenuta in occasione delconvegno Lions organizzato il 13/01/2009 nellaSala Gialla del Parlamento Regionale sul tema.In conclusione, i nostri politici sono risultatisconfitti nella battaglia sul federalismofiscale;ammesso che si siano in precedenza oppo-sti, adesso possono soltanto tentare di recupera-re dei margini sul piano tecnico vigilando sull’ap-plicazione dei criteri di attribuzione dell’IVAatteso che la riforma ne preveda il relativo ripar-to in base alla territorialità dei consumi.Fino ad oggi, è bene ricordarlo, il meccanismodi liquidazione dell’IVA privilegia le regionidel nord che registrano, nella fase della produ-zione, maggiore valore aggiunto rispetto alleregioni del sud in cui tale valore è limitatoall’intermediazione commerciale.È necessario continuare ad occuparsi dellariforma del federalismo fiscale per la sua rile-vanza sul piano della politica di distribuzionedella ricchezza e di sviluppo dei territori e pernon continuare a subire la disinformazione deinostri politici sovente insipienti e demagogici.

* Dottore CommercialistaII° Vice Governatore

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Luigi Savarino*

Nell’Anno Internazionale dellaBiodiversità, la Global biodiversityoutlook 3 (Gbo), il terzo rapporto

della Convenzione sulla Diversità Biologica,segnala che gli obiettivi di salvaguardia dellabiodiversità, fissati per il 2010, sono stati soloparzialmente conseguiti.Adottata a Nairobi, in Kenia, il 22 maggio1992, la Convenzione rappresenta un protocol-lo d’intesa i cui obiettivi principali sono:• la conservazione della diversità biologica,

considerata sia a livello di gene, sia a livellodi specie, sia a livello di comunità ed ecosi-stema;

• l’utilizzazione durevole, o sostenibile, deisuoi elementi;

• la giusta ed equa ripartizione dei vantaggiche derivano dallo sfruttamento delle risor-se genetiche e del trasferimento delle tecno-logie ad esso collegate.

I Leader del G8 di L’Aquila hanno già deciso dirafforzare le azioni per ridurne la perdita e perdelineare una strategia di lungo termine impe-gnandosi a completare entro il 2010 i negozia-ti sul regime internazionale per l’accesso allerisorse genetiche e l’equa condivisione deibenefici che derivano dal loro utilizzo.Nell’ambito degli impegni assunti con la ratifi-ca della Convenzione sulla Diversità Biologica(CBD, Rio de Janeiro, 1992) avvenuta, perl’Italia, con la Legge n. 124/1994, si collocal’elaborazione di una Strategia Nazionale per laBiodiversità.L’art. 6 della CBD stabilisce, infatti, che “cia-scuna parte contraente, a seconda delle proprie par-ticolari condizioni e necessità, dovrà elaborare stra-tegie, piani e programmi nazionali volti a garantire

la conservazione e l’utiliz-zazione durevole delladiversità biologica e dovràintegrare per quanto possi-bile e opportuno la conser-vazione e l’uso sostenibiledella biodiversità nei perti-nenti piani, programmi epolitiche settoriali”.L’elaborazione di un’ad-eguata Strategia Naz-ionale per la Biodiversità rappresenta perl’Italia uno strumento di grande importanza pergarantire, a partire dal 2010 e per gli anni avenire (periodo 2011-2020), una reale integra-zione ed il coordinamento tra gli obiettivi disviluppo del Paese e la tutela del suo inestima-bile patrimonio di biodiversità. La sua elabora-zione è stata preceduta da consultazioni fra idiversi attori istituzionali, sociali, ed economi-ci interessati anche attraverso la ConferenzaNazionale per la Biodiversità e la ConferenzaStato-Regioni.Un lavoro che il nostro Paese presenterà nel pros-simo mese di ottobre a Nagoya, in Giappone, allaDecima Conferenza delle Parti della ConvenzioneInternazionale sulla Biodiversità.La Strategia Nazionale è articolata in tre tema-tiche cardine:• biodiversità e servizi ecosistemici;• biodiversità e cambiamenti climatici;• biodiversità e politiche economiche.

Per le tre tematiche cardine, sono stati indivi-duati tre obiettivi strategici che mirano a:• garantire la conservazione dei servizi ecosi-

stemici necessari alla vita;• ridurre i cambiamenti climatici ed ambien-

La strategia italianaper la TUTELA della BIODIVERSITÀ

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tali in atto e a favorire la mitigazione el’adattamento;

• ottimizzare i processi di integrazione fra lepolitiche economiche e di settore e la prote-zione dei servizi ecosistemici.

In ragione della trasversalità del tema biodiversità,che risulta strettamente connesso con la maggiorparte delle politiche di settore, il conseguimentodegli obiettivi strategici è affrontato nell’ambito di15 specifiche aree di lavoro (vedi tabella).

La diversità biologica e le sue funzioniLa biodiversità, o diversità biologica, è defini-ta dalla Convenzione come “la variabilità fraorganismi viventi di qualunque origine, inclusi, tral’altro, quelli terrestri, marini e gli altri ecosistemiacquatici e i complessi ecologici dei quali questisono parte; questo comprende la diversità all’in-terno di una specie, tra le varie specie e degli eco-sistemi”.

La funzione ecologicaPiù grande è il grado di diversità geneticamaggiore è la capacità delle specie di adattar-si alle nuove condizioni di vita prodotte daicambiamenti climatici. Ecosistemi con unagrande diversità di specie possono sopportareperturbazioni esterne meglio di ecosistemi piùsemplici o già impoveriti dalla perdita di bio-diversità.

TABELLA RIEPILOGATIVA(Fonte Ministero dell’Ambiente)

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La funzione economicaLa necessità di preservare la biodiversità comecomponente essenziale del nostro cosiddettocapitale naturale sta diventando sempre più pres-sante. Mentre in una visione neoclassica si pre-suppone che il capitale naturale possa esseresostituito dal capitale fatto dall’uomo (sostenibi-lità debole), si sta sempre più rafforzando la con-sapevolezza che la biodiversità è una parte inso-stituibile del capitale naturale (sostenibilitàforte). La natura ci fornisce un’ampia varietà diservizi che solo in parte, e comunque con costielevatissimi, potrebbero essere ottenuti attraver-so mezzi tecnologici. Più si mantiene intatta lacapacità di autopurificazione dei suoli e dei corpiidrici, più facilmente e a più basso costo sarà pos-sibile ottenere acqua potabile. Maggiore è la fer-tilità naturale dei suoli, minore è la quantità di

fertilizzanti che dovrà essere utilizzata. Quantepiù piante ed alberi saranno coltivati nelle cittàmaggiore sarà la quantità di polveri e inquinantifiltrati naturalmente dall’aria. Nessun mezzo arti-ficiale può sostituire l’azione degli insetti nell’im-pollinazione, né sarà mai possibile sostituire ivalori estetici e ricreativi che la natura offre.

La funzione sociale e culturaleIl contatto con la natura è un aspetto chiavedello sviluppo di ciascun individuo e in qual-che modo anche un bisogno innato che “raffor-za il senso di vitalità, aumenta la capacità percetti-va e il senso estetico, aiuta a ridurre l’aggressività,incoraggia l’attenzione, la concentrazione e l’intui-to e acuisce tutte le nostre capacità latenti”.La natura incontaminata soddisfa il bisognocreativo proprio dell’essere umano più di ciò

➤ La strategia italiana per la tutela della biodiversità

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che l’uomo stesso è capace di creare artificial-mente; in un processo durato migliaia di annila specie umana ha imparato ad identificarsicon il mondo naturale e ad adattarsi ad esso,sperimentandone la naturalità a livello senso-riale, emotivo e razionale.

La funzione eticaI motivi etici per salvaguardare la biodiversitàpossono essere rinvenuti nel valore intrinsecodella biodiversità stessa. Ovviamente diversisono i punti di vista sul valore intrinseco dellanatura e sui precisi diritti che possono esserleattribuiti e che devono essere rispettati. Ladistinzione fondamentale nasce da una diversi-tà di visioni. Tre sono le posizioni prevalenti:da un lato quella antropocentrica legata aibenefici che l’uomo può trarre dalla conserva-zione delle specie, dei geni e degli ecosistemi;c’è poi l’etica patocentrica che attribuisce unvalore intrinseco a tutte le creature che sonocapaci di provare sofferenza; ed infine l’eticabiocentrica che rivendica il valore intrinsecodella natura

Biodiversità e sostenibilità.La sostenibilità si regge su tre pilastri:• ambientale;• economico;• socio-culturale.

Per garantire che la gestione di una risorsa siadurevole, tutti e tre gli ambiti devono essererispettati, infatti nessuna attività potrebbesvolgersi se:a) crea un danno ambientale tale da compro-

mettere lo sfruttamento della risorsa in futuroo addirittura la produttività dell’ecosistema;

b) i costi totali dell’attività di sfruttamentosono maggiori dei ricavi;

c) l’impatto nella struttura sociale e culturaledelle comunità locali è negativo.

In altre parole la capacità degli ecosistemi disostentare la vita è il risultato della loro capa-cità portante intrinseca e della sostenibilitàecologica ed economica delle scelte politicheoperate e delle azioni conseguenti (ecologicalsupportability = ecological carrying capacity +ecological sustainability). L’ecological suppor-tability dovrà costituire, perciò, un criterio

essenziale di valutazione di ogni decisione eco-nomica e sociale.La conservazione della diversità biologica com-prende quindi sia la protezione sia l’uso sosteni-bile e consente di garantire il corretto funzio-namento degli ecosistemi e l’approvvigiona-mento dei servizi che da essi derivano e checostituiscono la base essenziale per la vitaumana e per l’economia globale. La perdita dibiodiversità e una ridotta efficienza dei serviziecosistemici hanno un alto costo sociale edeconomico non solo con riferimento alla soste-nibilità ambientale ma anche allo sforzo perridurre la povertà, la sofferenza e la malattia inogni parte del mondo.Nella vita quotidiana l’importanza della biodi-versità per l’uomo è dovuta alle numerose pre-stazioni fornite dagli ecosistemi, che possonoessere suddivise nei seguenti servizi:• servizi di approvvigionamento: cibo, acqua,

legno, fibre, materiali di costruzione, princi-pi attivi della medicina;

• servizi di regolazione: stabilizzazione delclima, assetto idrogeologico, barriera alladiffusione di malattie, riciclo dei rifiuti, qua-lità dell’acqua;

• servizi di supporto: formazione del suolo,fotosintesi, ciclo dei nutrienti;

• servizi culturali e ricreativi: valori estetici,ricreativi e spirituali;

I cambiamenti climatici sono un fattore dipericolo per la biodiversità e i servizi ecosiste-mici ad essa correlati, per cui diventa necessa-rio mettere a punto misure per favorire l’adat-tamento delle specie e degli ecosistemi natura-li e semi-naturali ai cambiamenti climatici eper ridurre l’impatto dei cambiamenti climaticisulla biodiversità e sul benessere umano.L’economia della società moderna è fortemen-te legata alle risorse naturali e all’utilizzazionedi ecosistemi produttivi; questa dipendenza siesprime particolarmente nelle attività agricolee forestali, nei trasporti, nel turismo e nella cre-scita urbana. Il raggiungimento di un equilibrioottimale tra conservazione della biodiversità,valorizzazione delle risorse naturali e sviluppoeconomico significa riuscire nel conseguimen-to dello sviluppo sostenibile.

* Delegato del Governatore alla “Tutela della Biodiversità”

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Giuseppe Martorana*

Cari amici Lions,siamo pronti a dare ilvia al primo concorsofotografico distrettuale,sul tema “energie rinno-vabili e salvaguardiaambientale”, rivolto atutti i soci Lions e aifotoamatori non soci sultema dell’ambiente edelle fonti energetiche

rinnovabili. Il concorso come Voi tutti sapeteè promosso dai Lions, nell’ambito della campa-gna di sensibilizzazione verso un nuovo model-lo di vita, piu’ rispettoso dell’ambiente.Per questa iniziativa bisogna che facciamoappello alla creativita’ e all’inventiva che pos-sono contribuire a creare una consapevolezzacomune su questi temi. Ogni componente del comitato, responsabile diarea, presidente di area, presidente di zona, pre-sidente di club, si prodigherà affinchè il concor-so abbia ampia diffusione e molti partecipanti.In allegato il regolamento, le modalità di attua-zione con i tempi e la scheda di partecipazione.Ogni club dovrà iscriversi al concorso versandouna quota di partecipazione di € 35,00 perclub. La quota di partecipazione sarà raccoltadal presidente di area. In attesa di Vostroriscontro Vi auguro buon lavoro.

REGOLAMENTO

Art. 1The International Association of Lions Clubs,Distretto 108 YbAnno Sociale 2010/2011 - Governatore GiuseppeScamporrino, indice il concorso fotografico sul

tema “Energie Rinnovabili e SalvaguardiaAmbientale” da sviluppare nelle tematiche:Regno animale, Paesaggi (urbani o naturali),Regno vegetale e Fenomeni atmosferici.

Art. 2Il Concorso prevede due Sezioni: bianco/nero ecolore;ciascun concorrente può presentare unmassimo di n. 6 opere, senza alcun supporto, di cui3 in b/n e 3 a colori. Le stampe dovranno averedimensioni pari a cm. 20x 30. L’organizzazionecurerà l’esposizione in cornice sottovetro.

Art.3La partecipazione al concorso è consentita aiSoci Lions e ai Fotoamatori non Soci senza alcu-na quota di partecipazione. Ciascuna di questecategorie di partecipanti seguirà lo stesso percor-so solo nella fase Circoscrizionale e in quellaDistrettuale, dopodichè i vincitori della catego-ria Soci Lions proseguiranno l’iter a livello mul-tidistrettuale, mentre i vincitori Non Socisaranno premiati a livello del nostro Distretto.Le opere presentate da entrambe le categorieseguiranno lo stesso percorso nel senso chesaranno esaminate e selezionate dalla stessagiuria, esposte congiuntamente, ma con pre-miazione separata..Tutte le opere pervenute saranno sottoposte algiudizio di una apposita commissione che sele-zionerà, a livello circoscrizionale, tante operequanti sono i numeri dei clubs che la costitui-scono. Dette opere saranno esposte presso lasede che riterrà idonea la Circoscrizione e lapremiazione delle due categorie, per Soci eNon Soci Lions, avverrà durante la Conferenzad’ Inverno che si terrà a Palermo dall’ 11 al 12febbraio 2011.

ENERGIE RINNOVABILIE SALVAGUARDIA AMBIENTALE

Concorso fotografico

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Le predette fotografie vincitrici sarannoammesse a competere a livello Distrettuale,dopo una ulteriore selezione effettuata da unadiversa Commissione Giudicatrice. Le fotogra-fie saranno ulteriormente esposte e premiate inoccasione del XV Congresso Distrettuale che siterrà a Catania dal 6 al 7 maggio 2011.Da questo momento solo le fotografie vinci-trici dei Soci Lions avanzeranno nella com-petizione multidistrettuale, saranno sottopo-ste ad un ulteriore esame di altraCommissione Giudicatrice per essere espostee premiate in occasione del 59° CongressoNazionale di Torino che si terrà dal 27 al 29maggio 2011.IL Concorso si concluderà con la premiazionedelle fotografie più belle, fra quelle fin qui clas-sificate, sottoposte al giudizio degli stessi par-tecipanti alla “Convention Internazionale deiLions” che si terrà a Seattle (WashingtonU.S.A.) dal 4 all’ 8 luglio 2011.

Art.4Le opere dovranno riportare, scritto sul retro,solo il titolo e la la tematica e dovranno essereaccompagnate da una busta chiusa contenentela scheda. Coloro i quali desiderano la restitu-zione delle fotografie non premiate dovrannoaggiungere € 7,00 per le spese postali di resti-tuzione. Tale richiesta deve essere esplicitatasulla scheda di partecipazione.

Art.5Le opere per il concorso fotografico, dovrannoessere inviate a mezzo posta, entro il giorno 1dicembre 2010, dai soci Lions a ciascunResponsabile di Area del Concorso o al Presidentedi Circoscrizione, o al Presidente di Zona relativaalla Circoscrizione di appartenenza del club, men-tre i fotoamatori non soci avranno la possibilità diinviare le propie opere al Delegato Responsabiledel Concorso, Ing. Giuseppe Martorana in viaG.Falcone n.1 – 90013 Castelbuono, il quale sipreoccuperà di trasmetterle alle Circoscrizioni dicompetenza. Info: inggiuseppemartorana.it - cell.3355218376 - Fax 0921 676863 - Tel. 0921672616 - http://nonsololions.wordpress.com

Art.6La Commissione Giudicatrice procederà allaselezione delle opere da ammettere al concor-

so; tra queste sceglierà quelle da premiare. Nelcaso in cui un autore dovesse avere più ricono-scimenti, sarà considerato quello relativo almigliore fra essi. Il giudizio espresso da partedella Commissione, appositamente nominatada questa Associazione, sarà insindacabile.

Art.7Ciascun autore, relativamente alle opere pre-miate o non richieste in restituzione,autorizzala pubblicazione delle proprie immagini, lacommercializzazione delle stesse solo per fini dibeneficienza; è personalmente responsabile delloro contenuto e cede all’Associazione “ TheInternational Association of Lions Clubs” ildiritto all’utilizzo con la facoltà di trasferirlo,

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senza fine di lucro, ad Enti Museali per fini cul-turali. Le opere premiate non potranno ripre-sentarsi in altri concorsi.

Art.8L’organizzazione pur assicurando la massimacura delle opere declina ogni responsabilità pereventuali furti e danneggiamenti.

Art.9I premi, che la Commissione Giudicatriceriterrà opportuno assegnare, saranno quellimessi a disposizione da “The InternationalAssociation of Lions Clubs”.

Art.10I premi dovranno essere ritirati personalmente

dall’autore o da incaricato munito di delegascritta e fotocopia di un documento d’identitàdel delegante o spediti a mezzo posta.

Art.11Non sono previsti rimborsi delle spese diviaggio o di soggiorno a favore dei parteci-panti.

Art.12La partecipazione al concorso implica la com-pleta accettazione del presente regolamento edil trattamento dei dati secondo L.675/96 emodifiche.

* Delegato Responsabile Concorso Fotografico“Energie rinnovabili e salvaguardia ambientale”

➤ Energie rinnovabili e salvaguardia ambientale

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In tempi difficili quali oggi attraversiamo, ecredo di non essere il solo a paventarne illoro manifestarsi, si avverte un sempre mag-

gior bisogno, forse un anelito, di un incontro incui far convergere libertà di pensiero, disponi-bilità al dialogo, comprensione per il prossimo,nel segno della tolleranza reciproca, al fine direalizzare una sorta di ecumenismo operativoispirato all’etica lionistica nel momento in cuisollecita la “vocazione al servizio”.Non appare inopportuno pertanto auspicare unapproccio multiculturale o multidisciplinare, alfine di poter concretizzare quel complesso diiniziative finalizzate alla collaborazione e solle-citazione verso i pubblici poteri, per la solida-rietà di ampio respiro sociale, per tutte quelleforme di emergenze ad impatto spesso dramma-tico.Elemento portante di tutta la capacità espressi-va e operativa rimane certamente il socio conla sua disponibilità, la sua attitudine, la suaintelligenza , la sua capacità di interpretare unmessaggio privilegiato che, nel ripudio di ogniforma di autocelebrazione, sia catalizzante peruna presenza attiva.Ma affinchè tutto ciò possa essere tradotto inuna realtà concreta, meritevole di attenzione,senza indulgenze a fatue esteriorizzazioni, sirende profondamente necessaria e opportunauna fase di indottrinamento al fine di verificaree far emergere, come una sorta di maieutica,quel complesso di doti, di prerogative e di virtùche di un Homo Sapiens fanno un Homo Lion.Appare quindi convincimento consolidato,soprattutto in coloro la cui appartenenza alsodalizio è ultradecennale, che l’appartenenzaal Lions non è simile ad avere un abito che sipuò togliere alla sera, quando si è stanchi, erimettere l’indomani quando si è riposati; esse-

re Lions è come avere untatuaggio impresso defi-nitivamente e indelebil-mente nell’anima.Ed allora, posta la dimen-sione del Socio nella suacentralità. non apparecasuale ma ricco di signi-ficato il Logos internazio-nale nel momento in cuiaffida metaforicamenteil suo messaggio ad una testa leonina bifronte.“Passato e Futuro”.Un passato carico di esperienze che nel loroesprimersi , pur nei risvolti talora deformati perl’ineluttabilità della natura umana, rappresen-tano occasione di arricchimento, termine diconfronto, incoraggiamento per nuove ipotesioperative.Il passato è fonte di futuro; il futuro è figlio delpassato e tra passato e futuro c’è il presente, lavita, l’oggi che dipende dall’ieri; e il nostro pas-sato è il nostro maestro; se ascoltiamo i suoiconsigli e i suoi insegnamenti saremo sicura-mente in grado di creare un presente che valgala pena di essere vissuto nella consapevolezzache solo chi è in grado di imparare dal propriopassato è in grado di proiettarsi in un futuroche si auspica sicuramente migliore.

“Francesco Scarnato: Socio di eccezione”

Il Lions Club “Noto Città del Barocco” anno-vera fra i suoi Soci il Dott. Francesco Scarnato,personalità di notevole spessore amatoriale chedella cinepresa ha fatto occasione di indaginespeculativa e di promozione sociale finalizzatiall’informazione e alla conoscenza degli aspetti

Corrado Coletta*

“Dall’esperienza vissutaun impegno per il Futuro”

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più reconditi e più significativi del nostro con-testo sociale.I suoi interventi sempre appropriati, misurataespressione di tecnica evoluta e sopratutto com-petente, sono stati apprezzati in occasione di variincontri organizzati da numerosi sodalizi e ClubsServices realizzati con il cipiglio del fotoreportere con la tecnica del regista esperto e conoscitore.Documentarista d’eccezione ha interpretatomomenti storici in piccole e grandi comunità, haimmortalato monumenti prestigiosi, quale “Nelsegno di una Città: Noto” e “Manhattan day andnigth” realizzati con una tecnica che prevedel’impiego simultaneo fino a dieci proiettori consuggestivo commento sonoro.Innumerevoli i suoi cortometraggi; fra tutti

basta ricordare: “Noto Capitale Europea delBarocco”; “Omaggio a Modica”, “Folklore diSicilia”; “Fantasia dell’Etna”.Lion convinto si è sempre impegnato, con lasua unica e impareggiabile prerogativa di comu-nicatore per immagini, nei services promossi dalLions International, come la campagna persconfiggere la cecità nei paesi del Terzo Mondo;per “Una infanzia serena”; “Tutela dei Minori”.L’Archivio Storico Distrettuale, con sede inNoto, ha messo a disposizione un settore per laraccolta e la tutela di tutta la produzione diquesto nostro meraviglioso Lion con la possibi-lità di esaminarla e proporla ai vari Clubs.

* Presidente Comitato Archivio Storico

➤ Dall’esperienza vissuta un impegno per il futuro

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Toti Cottone*

Dopo tanti annidi tentativi daparte dell’Agen-

zia delle Entrate per sni-dare gli evasori totali oparziali del reddito dafabbricati, ecco che ilConsiglio dei Ministri il4 agosto ha varato unDecreto Legislativo inmateria di federalismo,

provvedimento che rappresenta con chiarezzauno dei pilastri portanti della nuova architet-tura federalista che dal 2014 servirà a dareossigeno alle casse dei Comuni che avrannol’autonomia delle proprie entrate.Ed ecco che arriverà dal 01/01/2011 la cosid-detta “cedolare secca” sugli immobili, che saràdel 20% sul reddito dei fabbricati abitativi datiin locazione dalle persone fisiche.Va subito precisato che il locatore dovrà regi-strare il contratto di locazione entro il31/12/2010 e che la scelta della cedolare seccaè solo facoltativa. Pertanto, qualora il contrat-to (se già esisteva) riportasse un canone nonconforme al vero, per poter usufruire dell’age-volazione, va rifatto e registrato.Con la registrazione verrà meno la previstacomunicazione agli Organi di Polizia di Stato.

La cedolare funzionerà nel seguente modo:• decorrerà per le locazioni ad uso abitativo i

cui canoni verranno erogati e quindi introi-tati dal giorno 1 gennaio 2011;

• l’imposta del 20% sarà calcolata sul canoneconcordato e verrà versata utilizzando unamodulistica che si integrerà con quella pre-vista per la solita dichiarazione annuale con

il Mod. 730 oppure con il Mod. Unico 2012;• il versamento IRPEF del 20% assolve anche

l’addizionale regionale e comunale, nonchél’imposta di registro (imposte di cui si preve-de un aumento);

• la cedolare secca non potrà essere applicataper i contratti a libero mercato, per gli studen-ti, per quelli transitori e per quelli concordatiin Comuni non ad alta intensità abitativa,mentre si potrà utilizzare per i contratti turi-stici e cioè quelli di durata inferiore ai 30 gg.

• il versamento seguirà le regole della dichia-razione dei redditi sia per l’acconto che peril saldo;

• la cedolare secca non potrà essere utilizzataper le locazioni ad “uso commerciale” qualiuffici, negozi, capannoni, stabilimenti, anchese il locatore è una persona fisica;

È opportuno ricordare che le sanzioni per glievasori totali o parziali sono previste in ragionedel 200% fino al 400% di quanto non dichiara-to, mentre il ritardato versamento viene san-zionato con una penale del 30% e la mancataregistrazione del contratto prevede una sanzio-ne dal 120% al 240% della tassa evasa. Il tuttosenza possibilità di riduzioni, come in altri casidi evasione.Dopo le suddette puntualizzazioni vediamo i“commenti su questa nuova tipologia di tassa-zione immobiliare”.L’iniziativa è la conseguenza del fatto chel’Amministrazione Finanziaria sa di trovarsi difronte a gravi difficoltà accertative dei redditiimmobiliari e che per questa tipologia vedecirca 500 mila locazioni in nero, totale e/o par-ziale, per cui pensa di recuperare anche se conuna tassazione bassa, gran parte dell’evasione.

CASAecco l’imposta unica… contro l’evasione?

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Si pensi che l’aliquota minima sarebbe, su taliredditi, dal 23% al 43% specie se il rendimen-to locativo si va a sommare ad altra tipologia direddito.È chiaro, quindi, che saranno interessati a talenovità fiscale i proprietari immobiliari che sitrovano a dichiarare redditi alti i quali, seincludessero il reddito di fabbricati al vero,vedrebbero decurtati notevolmente i canonipercepiti, motivo per cui i canoni di locazionehanno subito un’impennata.Un altro vantaggio per chi si adeguerà allacedolare secca sarà quello che,dichiarando ilvero canone, il proprietario non avrà da teme-re ricatti e condizionamenti dall’inquilinomoroso, che spesso la vince quando sa che illocatore ha fatto la “cresta” al fisco!

Le aspirazioni dell’Amministrazione Finanziariasono al massimo fiduciose che il contribuentedovrebbe oggi non avere più motivazioni per nondichiarare tutto il reddito dei fabbricati abitativi,ma anche per il dispositivo che vede un control-lore “vicino” al contribuente, il Comune doveinsiste l’immobile, ed in considerazione delleforti sanzioni che sono previste per gli evasori.Infine, un suggerimento va rivolto a chi vuoleriflettere su questo mio scritto: “ tenete presenteche il Catasto ha censito altri due milioni diimmobili e che esistono sempre più pressanti con-trolli incrociati tra locazioni, contratti di luce,gas, acqua e telefono, che permettono di risalire aiproprietari attraverso il controllo degli inquilini”.

* Commercialista - Tributarista

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➤ Casa: ecco l’imposta unica… contro l’evasione?

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Luigi Ruoppolo*

Dai monti Sicani ai due fiumi Belice (adovest) e Salso (ad est), ad un litoraleche il mondo ci invidia, meno di mezzo

milione di persone vivono, lottano e sperano: èla provincia agrigentina, quest’anno per i lionsnona circoscrizione, con tre zone equamentecomposte ciascuna da quattro clubs.In questa terra, attraversata da tante civiltà,dove ciascuna ha lasciato orme indelebili, cisono oltre 650 soci che affermano di avere, trai propri scopi, quello di ‘prendere attivo inte-resse al bene civico, culturale, sociale e moraledella comunità’, quella lontana, che ha tantobisogno di aiuti, a cominciare dalla fornituradegli occhiali, a quella più vicina.In questo mese di ottobre, dopo la pausa estiva,si ‘scaldano i motori’, si avviano le attività:nuove conoscenze e ‘rimpatriate’, buoni propo-siti e grandi entusiasmi, attenzione al territorioe qualche ‘peccato’ di distrazione.Agrigento host ‘apre in grande’: un bel colpo esse-re riusciti ad assicurarsi la presenza del Direttoreinternazionale Domenico Messina (nella foto diMassimo Macaluso) con il presidente AntonioGarufo all’inaugurazione dell’anno sociale, il 9ottobre. La zona 25 (con i tre clubs di Agrigentoe l’ex Zolfare) si appresta a ricordare lo spumeg-giante socio Alfonso Morreale, prematuramentescomparso qualche anno fa, con quattro borse distudio per giovani laureati nell’università dellaprovincia di Agrigento, da ripetere per i prossi-mi quattro anni.Dal versante orientale della provincia arriva larealizzazione del primo impegno del club diLicata per ricordare, anche quest’anno, la gran-de Rosa Balistreri, calda interprete, fino allasua scomparsa vent’anni fa, della sofferenza edel riscatto del popolo siciliano.

E poi l’impegno a favore dei temi del territorio.Non indifferente peso aspetta il presidentedella circoscrizione Michele Cirafisi che inten-de far confrontare i dodici clubs agrigentinisulle prospettive del territorio e pensa in gran-de, pensa alle proposte di nuove trivellazioninel canale di Sicilia, nel mare ‘nostrum’.Ma senza mai perdere di vista l’insegnamento-testimonianza che il direttore internazionaleDomenico Messina ha lasciato ad Agrigento,davanti a tanti presidenti di clubs: il Lions nonè tanto la più grande associazione di serviziodel mondo perché così vogliono i numeri deisuoi soci; lo è, lo deve essere perché grande è lasua capacità di servizio – ‘fare bene il bene’ – inun’attenzione costante ai bisogni lontani ed aquelli vicini, senza guardarsi troppo allo spec-chio: senza rinnegare le radici, ma docili alcontinuo cambiamento, come richiede la genteche siamo chiamati a servire.

* Redattore IX Circoscrizione

Dalla nona circoscrizione

12 CLUBS PER UNA PROVINCIA

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Rosario D’Onofrio*

Cari amiciIl progetto Italia richia-ma la nostra attenzionesulla opportunità d’im-pegnarci in atti di solida-rietà per le popolazionidel continente africano.A tale proposito già inaltre occasioni, ancheper suggerimento delDelegato Distrettuale

dott. Giuseppe d’Onofrio, per detto service èstata presa in considerazione la provvidenzialeoccasione di renderci utili nella collaborazionecon la nostra Fondazione Internazionale deiLions Clubs (LCF) che ha avviato una iniziati-va a livello mondiale, finalizzata alla protezio-ne dei bambini appunto dell’Africa, con vacci-nazioni a carattere globale per prevenire quel-le patologie che da tempo affliggono con graveindice di mortalità quelle popolazioni.Il vice presidente della Fondazione delleNazioni Unite ci fa sapere infatti, che per ilsolo morbillo, malattia esantematica nel nostromondo debellata, muore in Africa incredibil-mente, un bambino ogni minuto con unamedia annuale di decessi di 450.000 bambini.I Centri per il controllo e la prevenzione dellemalattie (CDC), l’Unicef, l’OMS fornisconoda tempo finanziamenti, vaccini e sostengonole attività di mobilitazione sociale.Anche la nostra LCF in collaborazione con laFondazione Bill& Melinda Gates per ulterior-mente contribuire alle attività di rafforzamen-to dei programmi di vaccinazione ha offertouna somma di 700.000 dollari, ma non basta.Ed è per questo che v’invito cari amici a darcida fare per un’attività che se da un lato ci ren-

derà meritevoli, come ha scritto il nostroDelegato Distrettuale, per i grandi risvolti uma-nitari, ci consentirà di conseguire con concre-tezza un grande successo per il nostro impegno.Avendo valutato pertanto il costo di una fiala divaccino intorno a due euro v’invito senza alcunsacrificio, data la modesta spesa, a tassarci tuttiper tale somma, potendo realizzare così un con-gruo importo distrettuale da inviare alla nostraLCF: un contributo del nostro distretto per que-sto scopo di alto significato umanitario e checonsentirà di salvare la vita di tanti bambini.Prego pertanto, i Presidenti di circoscrizione, iPresidenti di zona ed i Presidenti di clubs diattivarsi in tal senso e di far pervenire loro tra-mite, al nostro Governatore nel più brevetempo possibile, gli importi raccolti da inviarea sua cura alla LCF.Nella certezza di un totale solidale impegno afavore di chi soffre.Vi saluto con lionistico affetto.

* Coordinatore Multidistrettuale Progetto Italia

PROGETTO ITALIALe nostre azioni umanitarie in Africa

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Mariano Barbara*

Nell’anno sociale2008/09 con ilG o v e r n a t o r e

Franco Amodeo, con ilquale ho condiviso peroltre 40 anni con grandeentusiasmo le attività piùdisparate, dal giornali-smo radio-televisivo alleiniziative di caratteresociale, dall’amministra-

zione della cosa pubblica al grande impegnolionistico, pensai di mettere in cantiere – nonsenza difficoltà concettuali per la novità stessadel tipo di comunicazione - una “Newsletter”che veniva distribuita a circa 2100 soci titolaridi indirizzo email, il cui punto debole era peròrappresentato dalla sua periodicità mensile. Fu subito un grande successo. Gli apprezzamen-ti, nonché le notizie da pubblicare (unitamen-te a qualche file arricchito…da dannosi viruselettronici), arrivarono a iosa.Dopo un salutare anno sabbatico, grazie allafiducia del Governatore Pippo Scamporrino e aquella di Franco Amodeo, che mi ha sempreincoraggiato nei miei progetti di “divulgazionee immagine”, ho voluto proporre un giornaletelematico che potesse offrire giorno dopo gior-no, minuto dopo minuto, una panoramicagenerale sulla vita del nostro Distretto 108 YB. Il nostro “Notiziario on-line” viene infattiredatto giornalmente ed è caratterizzato da unaampia gamma di notizie brevi pervenute daiClubs, dalle zone, dalle Circoscrizioni e dai

Comitati, arricchite da foto ed anche da video. Una iniziativa questa che intende rappresentareun valido strumento di divulgazione delle attivi-tà di tutte le strutture del distretto, con una mar-cata apertura verso il mondo esterno, che ciguarda e spesso ci giudica, offrendo a questautenza anche argomenti stimolanti di riflessionesui temi di attualità che noi Lions trattiamo.Parimenti questo tipo di nuova comunicazione,più immediata e penetrante della precedente“News”, sta riscuotendo unanimi consensi, con-fermati anche dai report dei contatti giornalie-ri del nostro “Notiziario on-line” che, nel breveperiodo di due mesi, ha già registrato oltre10.000 “pagine visitate”. Parallellamente ilNotiziario, per essere in linea con ogni formainnovativa di comunicazione, è sbarcato pure suFacebook e annovera già circa 300 “amici” trasoci e Clubs di tutto il mondo, ma proprio ditutto il mondo! Basta accedere alla nostrabacheca (si entra solo su richiesta o per invito)per verificare gli interscambi e la costante fre-quenza dei post inseriti su questo “social net-work”, il cui numero degli utenti attivi nel 2010ha raggiunto e superato quota 500 milioni. Aquesto punto non vi resta, se ancora non aveteavuto modo di conoscerlo, di accedere al nostro“Notiziario on-line” digitando l’indirizzo web:http://nonsololions.wordpress.com, dove trova-te, fra l’altro, tutte le modalità di trasmissionedel materiale che si vuole sia pubblicato.Buona navigazione.

* Redattore capo della rivista “Lions” e Coordinatore Notiziario on line

Il giornale telematico del nostro Distrettoè già on line

Per scaricare la Rivista in formato pdf vai al sito: http://nonsololions.wordpress.comPer sfogliare La Rivista in formato Web vai al sito: http://rivistalions108yb.wordpress.com/

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Libri e riviste a cura di Giuseppe Catanzaro

LIONS CLUB TAORMINA1960 – 2010

CINQUANT’ANNI

Il Lions Club Taormina ha festeggiato il mezzo secolo di vita. La storia delsodalizio è raccontata in un elegante volume ricco di notizie e di immagi-ni che, partendo dal lontano 17 dicembre 1960, giorno in cui venne con-segnata la charter, giungono sino ai nostri giorni.

L’EDILIZIA RURALE NEL PARTINICESE IN RAPPORTOAL MODIFICARSI DELLE FORME DI PRODUZIONE

di Tommaso Aiello e Marinella Fiore

Grazie ad un approfondito e dotto esame dell’architettura rurale del territorio diPartinico, Tommaso Aiello e Marinella Fiore fanno rivivere in questo libro lamagia di un mondo pressoché scomparso, riscoprendo l’importanza storica esociale degli antichi bagli, dei cortili, delle masserie e, in definitiva, rivalutandola vita e la filosofia di quel tempo, oggi completamente cambiate per le profon-de trasformazioni che hanno interessato il mondo della produzione e del lavoro.

CACCAMOIL CASTELLO LE ARTI I RITI

di Domenico Campisi e Maria Concetta Di Natale

Arricchito dalle splendide fotografie di Enzo Brai, questo libro, nato gra-zie alla passione ed alla professionalità di Domenico Campisi e MariaConcetta Di Natale, ci conduce per mano attraverso le chiese, i monu-menti e le tradizioni di Caccamo, a cominciare dall’affascinante castelloche domina la città: un prezioso volume di storia e di arte, di usi e dicostumi.

SICILIAL’Isola del Tesoro

Sicilia, L’Isola del tesoro è una rivista emozionante…. per chi prova ancoraemozioni nel leggere della nostra straordinaria terra. Diretta da AgostinoPorretto e scritta in doppia lingua, italiano e inglese, essa scava con passio-ne in quella inesauribile miniera di cose affascinanti che è la Sicilia, svarian-do dall’architettura alla storia, dalla geologia alla musica, dalla cinematogra-fia alla letteratura, dalla religione ai più diversi aspetti dell’arte. Segnaliamo,del numero di dicembre 2009 la cui copertina è riportata qui a fianco, unpregevole articolo di Franco Amodeo sulla leggendaria Targa Florio, unadelle corse più antiche del mondo e, certamente, quella di maggior fascino.

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Giuseppe Catanzaro

C’è chi tenendodentro di sé bennascosto il segreto

della sua scoperta o dellasua invenzione fino allafine dei suoi giorni, lasciache l’ umanità inutilmen-te si arrovelli su di essofacendo ipotesi e conget-ture che spesso sono lon-tanissime dal vero.

Così era successo anche con il Signor Biró, ilfamoso inventore della penna a sfera, fino aquando questa mattina, seduto alla mia scriva-nia, l’impenetrabile velo che ammantava dimistero questo piccolo oggetto con cui scrivemezzo mondo si è improvvisamente dissoltolasciandomi scoprire una verità semplicissima,addirittura banale, alla quale però -mi auguroche vogliate perdonare la mia immodestia- sipoteva arrivare solo con una grande intuizione.La mia scrivania è sempre sommersa da unainfinità di cose, tanto che mia moglie la chia-ma “Portobello”, ma io su di essa mi muovo conla stessa destrezza di un pianista che ad occhichiusi sa trovare sul suo pianoforte le note chegli servono. Tranne quando mia moglie decidedi “accordarla”: scusate, di darle una sistemata.Sulla mia scrivania, a causa dei miei svariati edisordinati interessi si può trovare veramente ditutto con la sola eccezione di una penna biro; enon perché io non ne faccia uso, visto che me nerifornisco continuamente. C’è stato anzi unperiodo, non molto tempo fa, che l’acquisto diuna penna nel negozio sotto casa mia, appenauscito la mattina, era diventato una solida abitu-dine come farsi la barba appena alzato o prende-re il caffè alle dieci in punto al bar dell’ufficio.

Il fatto è che dalla mia scrivania le penne birospariscono; basta che mi allontani dalla stanzaanche per un tempo molto breve che al mioritorno la penna con cui ho scritto fino a pocoprima non c’è più.Ci fu un tempo in cui, ancora profondamenteingenuo, pensando che essa potesse esser finitasotto qualcuna delle mie cose, cominciavo arovistare in ogni angolo mettendo tutto a soq-quadro, esattamente come fa mia moglie quan-do le viene il ghiribizzo di mettere ordine nelmio piccolo mondo.Poi avevo cominciato a dare la colpa ai bambi-ni i quali, man mano che crescevano, andava-no aumentando le loro pericolose incursioninel mio studio diventato per loro una specie di“isola del tesoro”. Tuttavia per quanti sforzifacessi nelle loro stanze mai mi era capitato diritrovarne una.Dove andavano dunque a finire le mie pennebiro?Un amico che lavorava in una grande agenziadi viaggi un giorno mi aveva un poco consola-to e indirizzato sulla buona strada.- Ma che fai?- mi aveva detto vedendomi com-prare una penna. A una a una le compri? Pensache il mio Direttore l’altro giorno ne ha man-

Il segreto del signor BiròL’apparente anormalità delle cose

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dato a ritirare una cassa di diecimila!--Ma scusa, quanti siete?- chiesi meravigliato.-Dodici- rispose il mio amico.-E che dovete fare con diecimila penne?--Servono, servono!- disse il mio amico. –Nonc’è mai una volta che ne hai bisogno e ne troviuna!-Arrivò così il giorno in cui anch’io ne compraiuna confezione da 100, ne misi un paio nel cas-setto di sinistra, un paio nel cassetto di destra,tre o quattro sopra la scrivania e una nel taschi-no della giacca. Non erano passati neanche tregiorni che già queste penne erano tutte scom-parse e avevo dovuto attingere alla scatola chetenevo chiusa sottochiave nell’armadio. Ma non erano passate nemmeno due settimaneche la mia scatola di penne si era già ridottaalla metà.Quando erano diventate più o meno una venti-na stabilii di vederci finalmente chiaro ecominciai sistematiche ed estenuanti ricerchein tutta la casa: guardai dappertutto, controllaiogni angolo ed ogni pertugio e saltarono fuori lecose più strane e impensabili. Addirittura dallemisteriose profondità di un divano rivide la luceun polsino di madreperla che avevo perso ben

quindici anni prima. Ma di penne biro niente.Stamattina, seduto alla mia scrivania, stavorigirando tra le dita una penna biro, l’ultimarimastami della seconda scatola di 100. E riflet-tevo sul fatto che forse l’unico modo per nonperderla poteva essere quello di agganciarla auna catenina da tenere al collo, così comequalcuno fa con i propri occhiali. Ma poi hoavuto l’improvvisa illuminazione. Tutto sareb-be stato inutile e addirittura contro natura:altro che distrazione o bambini monelli!Perché il grande segreto del Signor Biró, ilmotivo della sua fortuna e della enorme produ-zione della sua penna, in quantità certamentespropositata alle reali esigenze, non è quello diavere inventato soltanto un oggetto utile, maquello di avere inventato un oggetto utile chemisteriosamente scompare: la capacità di vola-tilizzarsi, infatti, fa parte dell’essenza dell’in-venzione, è insita nell’oggetto.Ma come ha fatto il Signor Biró?Questo è un altro segreto che cercherò di sve-lare un’altra volta, anche perché un altro feno-meno necessita urgentemente di tutta la miaattenzione: dalla mia scrivania stanno comin-ciando a sparire le matite.

➤ Il segreto del signor Birò

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Filadelfio Cannone*

Riparte l’attività del Distretto Leo 108Yb Sicilia. Si parte con 43 Leo Clubs,compreso il neonato Catania

Mediterraneo, e circa 750 Soci, tutti giovanidi età compresa tra i 12 ed i 30 anni. Il nuovoPresidente Distrettuale, Antonio Amata, 30anni, residente a Patti e Socio del Leo ClubCapo d’Orlando, svolge la professione diavvocato. Recentemente ha dichiarato: “IlDistretto siciliano è in grado di gestire qua-lunque sfida: i Soci Leo, che sono prima diogni cosa Amici, hanno la voglia e le qualitànecessarie per eccellere, mettersi in gioco nelrispetto del nostro acronimo LEO:Leadership, Experience, Opportunity. Il Leo èun’importante opportunità di vita da coglierenegli anni dell’adolescenza e della formazio-ne; un modo di vivere improntato sull’amici-zia, sulla solidarietà, sul rispetto, sul serviziodisinteressato verso la comunità; un modo divivere la realtà non da spettatori, ma da pro-tagonisti, da promotori di iniziative sociali:solo in questo modo sarà possibile concretiz-zare quello che, per quest’anno sociale, hoscelto come motto: «L’umiltà di servire, il pia-cere di farlo insieme». Sono onorato di poterdirigere questa squadra, questo gloriosoDistretto. Di recente, è stato accertato chel’Yb è il più grande Distretto d’Europa ed unodei più grandi del mondo. La mia intenzioneè quella di continuare a far crescere la nostraAssociazione, unendo i vari Clubs sotto ilvincolo dell’amicizia e della reciproca colla-borazione, così da rendere ogni Socio validoprotagonista del nostro impegnativo pro-gramma. Numerose, a riguardo, sono le attivi-tà che verranno portate avanti, molte dellequali già iniziate nell’anno sociale appena

concluso. Il riferi-mento è agli oltre9.000 euro raccolti afavore delle vittimedell’alluvione che hacolpito il messinesenell’ottobre delloscorso anno ed ai10.000 euro raccoltiin favore di «Uni Leo4 Light», il TemaOperativo Nazionale che vede impegnati i400 Leo Club italiani per la creazione dipostazioni informatiche per gli studenti uni-versitari non vedenti, ipovedenti e dislessici.Service, quest’ultimo, che ha già consentito,a livello nazionale, di attivare ben 15 posta-zioni (la prima delle quali è stata inaugurata,due anni fa, all’Università di Palermo) e che,tra l’altro, prevede l’attivazione di nuovepostazioni, entro questo Anno Sociale, pressol’Università di Catania e presso quella diMessina”.Il consiglio direttivo risulta così formato:Presidente: Antonio Amata (Leo Club Capod’Orlando); Past President: Davide Brillo(Leo Club Castelvetrano); Vice Presidente:Antonino Campisi (Leo Club Siracusa);Segretario: Umberto Weigert (Leo ClubMessina Peloro); Tesoriere: Pietro Busetta(Leo Club Bagheria), Cerimoniere:Alessandra Scandura (Leo ClubTrecastagni); Vice Cerimoniere: AmaliaBianca (Leo Club Noto); Consigliere perso-nale del PD: Antonio Visalli (Leo ClubTaormina).

*Addetto Stampa Distretto Leo 108 Yb

UNA NUOVA AVVENTURAPER I LEO SICILIANI

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Il mese di settembre è iniziato con dueimportantissimi appuntamenti: il IConsiglio Distrettuale ed il I Consiglio del

Multidistretto.Il Consiglio Distrettuale si è svolto domenica 5settembre a Patti (ME) ed è stato organizzatodal Leo Club Capo d’Orlando. In tale occasio-ne i vari Officers distrettuali ed i delegati d’areahanno esposto i propri progetti, gettando lebasi per la concreta realizzazione dei numerosiservices in cantiere. È stata analizzata, inoltre,la situazione del Distretto, mai così florido: ad

oggi, infatti, sono 43 i Leo Club siciliani, conoltre 750 soci, che fanno ormai del Distrettosiciliano il più grande d’Italia ed uno dei prin-cipali al mondo. Le prospettive, poi, sonoaltrettanto positive se si considera che entro lafine dell’anno sociale è prevista l’apertura didue nuovi Clubs. Prossimo appuntamento èl’Assemblea Distrettuale che si terrà a PiazzaArmerina il 15-16-17 ottobre p.v.Il I Consiglio del Multidistretto si è svolto adAltavilla Milicia (PA) dal 10 al 12 settembre.Erano presenti oltre 150 soci provenienti da

Filadelfio Cannone*

Siculamente…sempre insieme!

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tutti i Distretti italia-ni. L’evento, oltre adessere stato unimportante momen-to di aggregazione,ha rappresentato labase programmaticadel nuovo AnnoSociale. A dirigere ilavori assembleari èstato il Presidente

Mauro Imbrenda, già più volte in visita inSicilia negli scorsi anni. Si è ampiamentediscusso sui temi operativi – con le concomi-tanti riunioni dei vari coordinatori distrettuali– stilando un calendario di interventi.Per quanto riguarda il Tema OperativoNazionale “Uni Leo 4 Light – Sostenere ilfuturo professionale dei ragazzi disabili dellavista” sono state approvate le modalità attra-verso cui tale importante service si dovrà svi-luppare e sono stati indicati i periodi in cui igiovani Leo saranno presenti in tutte le piazzaitaliane: a dicembre (ogni club avrà la facoltàdi scegliere il giorno più opportuno) per la

vendita dei pandorini e nel fine settimana del26-27 febbraio 2011 per la vendita delle aran-ce.Ambiziosi progetti anche per il Tema di StudioNazionale “I giovani e le energie rinnovabili”:sono stati predisposti dei bandi di concorsorivolti agli alunni delle scuole elementari,medie e superiori, per la produzione di lavori atema. I vincitori saranno premiati a maggiocon una visita alla Camera dei Deputati.Il Presidente del Distretto Antonio Amata hadichiarato “È stata un’esperienza positiva perme e per il Distretto, che ha accolto tanti Leoitaliani con l’ospitalità ed il calore tipici deiSiciliani. Ogni appuntamento multidistrettua-le è un incontro di culture diverse, che acco-muna giovani animati dagli stessi ideali e dallostesso motto: We serve. Il Distretto, ancora unavolta, si è mostrato all’altezza. Nel corso dellaserata di gala il PMD Imbrenda ha ringraziatotutti per l’alto impegno profuso e per le splen-dide giornate trascorse all’insegna del dialogo edel divertimento”.

*Addetto Stampa Distretto Leo 108 Yb

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Cronaca in un… click

Palazzo Comitini, Palermo, 20 settembre 2010. Riunione I Circoscrizione. Da sinistra: Attilio Carioti, Giuseppe Lo Baido,Claudio Cassarà, Giuseppe Scamporrino, Giovanni Avanti, Zina Corso D’Arca, Bianca Acquaviva, Salvatore Mogavero.

Santa Tecla, Acireale, 23 luglio 2010. I Riunione di Gabinetto. Da sinistra: Nino Allia, Antonio Pogliese, Giuseppe Grimaldi,Giuseppe Scamporrino, Sebastiano Di Pietro, Francesco Freni Terranova, Franco Amodeo.

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