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tonalediciannove dicembre 2007M notiziario dell’associazione ex allievi delle scuole professionali don bosco via tonale, 19 - 20125 milano - tel. 02.67.13.151 fax 02.67.13.15.07 - c.c.p. 537274 direttore responsabile: giorgio zanardini spedizione in abbonamento postale comma 20, lett. c - art. 2 legge 23/12/1996 n. 662 Filiale di Milano. Anno 59, numero 2, dicembre 2007. Registrazione Tribunale di Milano n. 727 del 23.10.1948 Stampa: Scuola Grafica Salesiana - Milano SANTO NATALE 2007: DIO CI PROPONE DI DARGLI DEL TU Carissimi Exallievi ed Exallieve, Carissimi Benefattori Carissimi lettori di “Tonale 19”, giunga a ciascuno un cordiale sa- luto in questo tempo d’Avvento che ci conduce, settimana dopo settimana, all’incontro rinnovato con il mistero del Figlio di Dio, che si fa uomo per noi, per condividere la nostra storia, per insegnarci a vivere come figli, per comu- nicarci il piano di Dio, ma soprattutto per rivelare a tutti che Dio è amore e che la nostra speranza è fondata proprio in Lui. In questi giorni abbiamo l’oppor- tunità di riflette- re e pregare, di entrare gradual- mente, accompagnati dalla Parola di Dio e dalla celebrazione dei Sacramenti, nella realtà dell’incar- nazione di Dio, che celebreremo il prossimo Natale. È questo un evento al quale un cristiano, ma in realtà ogni uomo o donna, non può né deve abituarsi – quasi fosse un appuntamento per una consueta e, ormai, insignificante commemo- razione di calendario. Il Cristia- nesimo ci ricorda che non com- memoriamo un fatto avvenuto più di duemila anni fa e che produce, forse, qualche timido effetto anche oggi. Al contrario, il messaggio di questo tempo è l’invito a rinnovare la certezza che il Signore Gesù vie- ne anche quest’anno; che questo Natale non può e non dovrà essere come quello dell’anno passato; che noi non possiamo ridurre il nostro atteggiamento ad un’usuale e vuo- ta attesa. L’Avvento è tempo di speranza. L’Avvento cristiano è occasione per accogliere una speranza: quella di Dio che viene ad incontrarci, che si fa uno di noi, che diventa “come” me per insegnarmi e accompa- gnarmi a diventare e ad essere come Lui: Dio. Nell’Avvento e nel prossimo Nata- le – lo insegna papa Benedetto XVI nella sua seconda Enciclica – risuo- na l’annuncio della fede: «Nella speranza siamo stati salvati» (Rm 8, 24). E questa speranza ha un volto e un nome precisi: Gesù di Naza- reth, il Figlio di Dio, l’Emmanuele: Dio-con-noi. L’atteggiamento del cuore e della nostra vita, richiesto allora in que- sto anno, è quello di riconoscere e accogliere il Signore che viene; è godere del fatto che «Dio si è fatto uomo. È diventato un bambino. Dio si è fatto così vicino a noi, si è presentato in maniera così dimessa, ... rinnovare la certezza che il Signore Gesù viene anche quest’anno...

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tonalediciannove dicembre 2007M

notiziario dell’associazione ex allievi delle scuole professionali don boscovia tonale, 19 - 20125 milano - tel. 02.67.13.151fax 02.67.13.15.07 - c.c.p. 537274direttore responsabile: giorgio zanardini

spedizione in abbonamento postalecomma 20, lett. c - art. 2legge 23/12/1996 n. 662Filiale di Milano.

Anno 59, numero 2, dicembre 2007. Registrazione Tribunale di Milanon. 727 del 23.10.1948

Stampa: Scuola Grafi ca Salesiana - Milano

SANTO NATALE 2007:DIO CI PROPONE DI DARGLI DEL TU

Carissimi Exallievi ed Exallieve,Carissimi BenefattoriCarissimi lettori di “Tonale 19”,giunga a ciascuno un cordiale sa-luto in questo tempo d’Avvento che ci conduce, settimana dopo settimana, all’incontro rinnovato con il mistero del Figlio di Dio, che si fa uomo per noi, per condividere la nostra storia, per insegnarci a

vivere come fi gli, per comu-nicarci il piano di Dio, ma soprattutto per rivelare a tutti che Dio è amore e che la nostra speranza è fondata

proprio in Lui.In questi giorni abbiamo l’oppor-tunità di rifl ette-re e pregare, di entrare gradual-

mente, accompagnati dalla Parola di Dio e dalla celebrazione dei Sacramenti, nella realtà dell’incar-nazione di Dio, che celebreremo il prossimo Natale. È questo un evento al quale un cristiano, ma in realtà ogni uomo o donna, non può né deve abituarsi – quasi fosse un appuntamento per una consueta e, ormai, insignifi cante commemo-razione di calendario. Il Cristia-nesimo ci ricorda che non com-memoriamo un fatto avvenuto più

di duemila anni fa e che produce, forse, qualche timido effetto anche oggi. Al contrario, il messaggio di questo tempo è l’invito a rinnovare la certezza che il Signore Gesù vie-ne anche quest’anno; che questo Natale non può e non dovrà essere come quello dell’anno passato; che noi non possiamo ridurre il nostro atteggiamento ad un’usuale e vuo-ta attesa.

L’Avvento è tempo di speranza.L’Avvento cristiano è occasione per accogliere una speranza: quella di Dio che viene ad incontrarci, che si fa uno di noi, che diventa “come” me per insegnarmi e accompa-gnarmi a diventare e ad essere come Lui: Dio.Nell’Avvento e nel prossimo Nata-le – lo insegna papa Benedetto XVI nella sua seconda Enciclica – risuo-na l’annuncio della fede: «Nella speranza siamo stati salvati» (Rm 8, 24). E questa speranza ha un volto e un nome precisi: Gesù di Naza-reth, il Figlio di Dio, l’Emmanuele: Dio-con-noi.L’atteggiamento del cuore e della nostra vita, richiesto allora in que-sto anno, è quello di riconoscere e accogliere il Signore che viene; è godere del fatto che

«Dio si è fatto uomo. È diventato un bambino.Dio si è fatto così vicino a noi,si è presentato in maniera così dimessa,

... rinnovare la certezza che il

Signore Gesù viene anche quest’anno...

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Auguriamoa tutte le ex allievee a tutti gli ex allieviun felice e santo

Natale del Signoreed un

2008pieno di meraviglie

RIPARTIRE DALLA SORGENTEE’ tempo di rinnovamen-to. Diceva don Chavez alla conclusione del CG 25: “Il rinnovamento spirituale comporta il ritorno al fondamento della nostra vocazione: Dio e il suo Regno. Dio deve essere la nostra prima “occupazione”.E’ lui che ci invia e ci affida i giovani, per aiu-tarli a maturare fino a reggiungere la statura di Cristo, l’uomo perfetto”.Ci torna alla mente una pagina di Carlo Carretto, religioso contemplativo con i Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld, fratello di un salesiano

vescovo in Tailandia e di due figlie di Maria Ausili-atrice.Ad una delle sorelle, suor Dolcida, fratel Carlo all’età di quarant’anni, pochi mesi dopo l’inizio del suo noviziato nel deserto, scriveva:

Ti faccio un esempio fisico che ho qui di fronte nel deserto. C’è un pezzo di deserto, tutto è sabbia e morte, tutt’al più qualche spino. Gli uomini vogliono trasfor-mare il deserto in un’oasi verdeggiante. Incomin-ciano a lavorare. Si fanno strade, stradette, ponti,

���ESORTAZIONE DEL RETTOR MAGGIORE

canali, case, etc. etc... Non cambia nulla: tutto rimane deserto. Manca l’elemento base: l’acqua. Allora chi ha capito incomincia a lavorare, ma non sulla superficie: si mette a scavare in profondo! Cerca l’acqua, fa un pozzo. La fecondità dell’oasi non dipenderà dai canali fatti, dalle strade, dalle case, ma da quel pozzo.Ecco ciò che io vidi in Eu-ropa. Un esercito di matti cattolici costruisce, fa case, collegi, associazio-ni, partiti e quasi nessuno si preoccupa di sca-vare i pozzi. Conclusione:

tristezza, scoraggiamento, vuoto interiore e qualche volta disperazione. Si pretende di costruire per Dio senza Dio.E non dirmi, sorella, che si prega. No, non si prega, anche se si dicono cento rosari al giorno, an-che se si va regolarmente a messa. La preghiera è ben altra cosa! La preghiera è respiro, è libertà, è amore, è collo-quio inesausto, e soprat-tutto pensare a Dio. E’ questo che manca nella nostra vecchia cristianità, la quale quando vuol pregare incomincia ad infilare formule.�

che ognuno può sentirsi a suo agio con Lui.Diventando un bambino,Dio ci propone di dargli del tu.Ha abbandonato ogni lontananza e inaccessibilità.Non è più irraggiungibile per nessuno.A meno che qualcuno si sia posto tanto al di sopra degli altriche nessuno possa più dargli del tu,che un bambino sconosciuto,nato in una stalla,non possa più entrare nella sua vita.Dio è Emmanuele,Dio con noi.Diventando bambino, ci propone di dargli del tu».A tutti Buon Natale!

Don Stefano W. VanoliDIRETTORE

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una risposta relativa all’equitazio-ne, arte in cui gli Araucani erano maestri, a il ragazzo frenando il ca-vallo, “Esser sacerdote”, rispose, e proseguì la corsa.Ma fu proprio in questi anni di crescita interiore che il suo fi sico cominciò a cedere. Si ammalò di tubercolosi.Venne trasferito nel suo clima na-tivo ma non gli giovò e monsignor Cagliero pensò di portarlo in Italia per migliori cure mediche.La sua presenza non passò inav-vertita: i giornali parlarono con ammirazione del “Principe delle Pampas”. Don Rua lo volle a men-sa con il Consiglio Generale e Pio

X lo ricevette in udienza privata, ascoltandolo con interesse e do-nandogli una sua medaglia ad principes.Il 28 marzo dovettero ricoverarlo al Fatebenefratelli dell’Isola Tibe-rina, dove si spense l’11 maggio 1905, lasciando dietro di sé una scia di bontà, diligenza, purezza, allegria inimitabili.Era un frutto maturo della spiritua-lità giovanile salesiana.Le sue spoglie si trovano ora nel Santuario di Fortin Mercedes – Argentina, e la sua tomba è meta di continui pellegrinaggi perché grande è la fama di santità di cui egli gode tra la sua gente.Venne dichiarato Venerabile il 22giugno 1972. ■

ZEFFIRINO (CEFERINO) NAMUNCURÀ��� ARGENTINA - IL FIGLIO DEL GRAN CACICCO BEATIFICATO

Domenica, 11 novembre 2007, la 32ª del tempo liturgico chiamato “ordinario”, è stata una domenica del tutto straordinaria per la congregazione salesiana, soprattutto quella argentina. Il Segretario di Stato di Sua Santità, cardinale Tarcisio Bertone, salesiano, è stato a Chimpay per la cerimonia della beatifi cazione del fi glio di Manuel Namuncurà, gran cacicco dei Maphute, il 19enne Zeffi rino, o Ceferino, come lo chiamano e lo invocano in Argentina.Erano presenti, tra gli altri, tutti gli ispettori d’Italia e di Argentina oltre al Rettor Maggiore e vari membri del Consiglio Generale.

Zeffi rino o Zefferino o Ce-ferino alla spagnola, era fi glio del “Signore della Pampa”, il gran cacicco

degli Araucani (Mapuche) Manuel Namuncurà, sconfi tto e sottomesso dall’esercito argentino nel 1883. La sua breve parabola è ricca di inse-gnamenti.Nacque a Chimpay il 26 agosto 1886 e fu battezzato nell’88 dal missionario salesiano don Mila-nesio.Era stato proprio lui a fare da me-diatore nell’accordo di pace tra gli Araucani e l’esercito argentino, che consentì al padre di Ceferino di conservare il titolo di “gran ca-cicco” e il territorio di Chimpay per il suo popolo.A undici anni suo padre lo iscrisse nella scuola governa-tiva di Buenos Aires. Voleva fare di lui il futuro difensore degli Araucani.Zeffi rino però si trovò a disagio e il papà lo trasferì nel collegio

salesiano intitolato a Pio IX.Qui cominciò l’avventura della grazia che avrebbe trasformato un cuore non ancora illuminato dalla fede in un testimone eroico di vita cristiana. Dimostrò subito grande interesse per la scuola, s’innamorò delle pratiche di pietà, si appassio-nò al catechismo e si rese simpati-co a tutti, compagni e superiori.Due avvenimenti lo lanciarono verso le vette più alte: la lettura della vita di Domenico Savio, di cui divenne fervente imitatore, e la Prima Comunione, in cui stipulò un patto d’assoluta fedeltà al suo grande amico Gesù.Da allora, questo ragazzo, che trovava diffi cile “mettersi in fi la” e “obbedire al suono della campa-na”, diventò un modello.

Un giorno, Zeffi rino era aspirante a Vied-ma, Francesco De Sal-vo vedendolo saettare in groppa a un pule-dro, gli chiese: “Zef-fi rino, cosa ti piace di più?”. Si aspettava

Il ragazzodellaPampa

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“TESTIMONI DI SPERANZA?”RITORNA ANCHE PER IL 2008 L’INCONTRO FORMATIVO DI COMOCentro Salesianum di Tavernola, 28-30 marzo, www.salesianumdonbosco.org

La prossima edizione dell’incontro formativo di Como sarà la ventot-tesima.Come sempre l’organiz-zazione spetta alla Fe-derazione ex allievi del-le ispettorie Lombarda ed Emiliana. L’incontro del 2008 inizierà la sera del 28 marzo e termi-nerà dopo il pranzo di domenica 30 marzo.Tema dell’incontro:“Testimoni di speranza?”.I relatori saranno i gestori responsabili di

quelle case dove i nostri cari Salesiani non ce la fanno più ad essere pre-senti.Nella ispettoria lom-barda hanno già chiuso le case di Vendrogno, Fiesco, ed altre sono in pericolo di chiusura.

Pubblichiamo, come in ogni numero di Natale di Tonalediciannove, gli avvisi “burocratici” utili per la gestione della nostra “Unione ex allievi Milano don Bosco.

Carissimo Exallievo/ati è stata consegnata una tessera con un Bollino.Ora ti chiediamo, per la tua adesione, un gesto libero che riveli il desiderio di appartenere alla grande Famiglia di don Bosco. Siamo exallievi di don Bosco (non siamo exallievi di quel sa-lesiano o di quella casa salesiana). Per questo siamo organizzati a livello mon-diale, nazionale, regionale, locale.Ti sarà spedito il tradizionale “bollino 2008 e da Roma, dalla Federazione Nazionale exallievi la rivista “Voci Fraterne” per continuare quella forma-zione che hai iniziato come allievo.La quota associativa è indicativa: 20 €. Di questi una parte va per la Fede-razione Nazionale e per “Voci Frater-ne” e il resto è per la nostra associa-

zione per le spedizioni del nostro noti-ziario “Don Bosco a Milano” e altri av-visi. Se non puoi versare questa quota perché ti trovi in diffi coltà, accettiamo anche di meno o anche niente. L’im-portante è sapere che vuoi appartene-re di fatto alla Famiglia degli exallievi di don Bosco. (Se invece per tua bontà e possibilità, vuoi darci di più della quota indicativa, oltre al nostro grazie, avrai anche quello di quanti ci hanno dato di meno)Vorrei che si realizzasse anche nella nostra associazione la profezia di don Bosco: “Voi eravate un piccolo gregge: questo è cresciuto, è cresciuto molto ma si moltiplicherà ancora. Voi siete la luce che risplende in mezzo al mondo, e con il vostro esempio insegnerete agli altri come si debba fare il bene e detestare e fuggire il male. Sono certo che voi continuerete ad essere la con-solazione di don Bosco”.Che Maria e don Bosco ci guidino e ci proteggano.

Il Delegato don Ermanno Montagnoli

AVVISI DALLA SALA DI REGÌA

Grazie all’impegno degli ex allievi l‘opera educativa di don Bosco continua a favore di tanti giovani.Le modalità di iscrizione e il programma posso-no essere richieste alla segreteria ex allievi. ■

Basilica di sant’Agostino restaurataDopo sei mesi di lavori, l’abside e il tiburio sono tornati a mostrarsi in tutto il loro splendore: lunedì 17 settembre sono state inaugurate le due rinnovate componenti dell’edifi cio religioso. Alla cerimonia sono intervenuti gli assessori comunali alle politiche sociali, Mariolina Moioli, e alla cultura, Vittorio Sgarbi che hanno sottolineato “l’importanza dell’opera salesiana a Milano ed il suo contributo fondamentale nell’educazione dei giovani”.

LARGO AI GIOVANI!Sabato 29 settembre 2007, ha avuto luogo un breve incontro con le neo ex allieve e i neo ex allievi dell’Istituto Tecnico Industriale. Erano presenti in 25 sui 54 neo-diplomate/i. Il direttore, don Stefano Vanoli, ha conseg-nato loro il distintivo e la tessera di appartenenza alla nostra Unione. Sono quasi tutti impegnati: alcune/i hanno un posto di lavoro e altre/i, la maggior parte, sono iscritte/i a corsi di laurea. L’incontro è terminato con la santa Messa e con un aperitivo. A tutti auguriamo un felice prosegui-mento nelle proprie attività.

RICORDIAMO CHE:1. Sul Conto Corrente

Postale usato per il versamento della quota associativa mettete il vostro nome di exallievo , non di chi avete incaricato per la spedizione (nonna, mamma, moglie ...) La segreteria exallievi non possiede l’albero genealogico dei 5213 exallievi che abbiamo in archivio. Il conto corrente verrà spedito con il nostro Notiziario “Don Bosco a Milano” (alias Tonalediciannove)

2. Chi avesse cambiato l’indirizzo della posta elettronica è pregato di segnalarlo.

3. Se volete ricevere il “Pensiero del Venerdì” controllate la vostra ca-sella postale. E’ molto frequente il ritorno del messaggio con la scritta Box full (casella piena).

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Avviso per i naviganti di internet (i cosiddetti internauti): “Cliccate e vi sarà dato, ricliccate e vi sarà aperto...”. Il sito dei Salesiani di Milano si è arricchito, in questi ultimi mesi, di molti contenuti. Tra le altre notizie interes-santi c’è anche la pagina dedicata alle Unioni ex allievi. Quella riservata all’Istituto don Bosco è vuota! Cosa aspettiamo a riempirla? Forza brava gente, si accettano proposte, idee, suggerimenti: da parte della presidenza c’è l’impegno a inserirvi avvisi, notizie, novità e tutte le informazioni utili alle ex allieve e agli ex allievi della nostra Unione. Vi invitiamo anche a fornirci i dati per gli incontri di classe e gli incontri territoriali locali. Vogliamo vedere la nostra pagina piena! Ok?

edizione riveduta e correttaCaro don Montagnoli,la ringrazio del “pensiero del venerdi” che mi ha inviato. Mi ha fatto tantissimo piacere e mentre lo leggevo sono stato colto da una emozione che mi ha riportato a quando, parecchi anni fa, alla sera prima di salire nelle camerate, si ascoltava dalla voce di un Superiore la “buona notte”. Da allora è passata una vita, come si usa dire, e il rileggere oggi parole e pensieri di chi per alcuni anni ha lavorato per darmi una formazione pro-fessionale e soprattutto una formazione morale, mi fa sentire un gran senso di gratitudine. Grazie don Montagnoli.ex allievo S.E. 6a B.

La Festa delle ex allieve e degli ex allievi

per l’anno 2008 avrà luogo

DOMENICA 30 MARZO.Siete tutte/i invitate/i, con i vostri familiari. I particolari del programma sul prossimo numero di tonalediciannove.

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IL “NUOVO ZINGARELLI”ABBECEDARIO: lo dice con sollievo chi si ac-corge che c’è Dario.BEONE: essere il n. 1.FREGATA: unità navale sottratta al nemico.INDOSTANO: dove li hanno messi? (gergale).PAPARAZZO: missile vaticano.QUADRIGLIA: pesce a quattro pinne; si dis-tingue dalla triglia che ne ha tre.SOMMARIO: indicativo presente del verbo “es-

“BUONA NOTTE”

sere mario”.TACCHINO: parte della scarpina.TOPONOMASTICA: scien-za che studia le ragioni per cui il ratto inghiotte il cibo intero.ATTENDIBILE: degno di essere aspettato.BASTARDO: mezzo pub-blico londinese mai in orario.CADETTO: cosa? (in di-aletto romanesco).CARAFFA: altro modo romanesco per defi nire

persone ingorda che vuole tutto per sè.DANDY: numerosi (di-aletto avellinese).DISSENTERIA: non sa-rei d’accordo (dialetto veneto).MENO: annuncio minac-cioso spesso accom-pagnato da cazzotto.MESTOLO: nano di Bi-ancaneve addetto alle cucine.OLEANDRO: modo to-scano di apostrofare un amico.

OVILE: il codardo napo-letano.PARIGINO: sembri Luigi (in romanesco).RIMORSO: risultato ot-tenuto concedendo nuova fi ducia ad un cane.SCOTCH: superalcoolico adesivo. SINCERO: romano che si duole di non essere stato presente (sincero era mejo).VERMUT: grosso lom-brico preistorico.

WWW.SALESIANIMILANO.IT

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RITROVARE IL LAVOROLa perdita del lavoro dopo i 45 anni (il limite non è fi scale) può essere un vero dramma per molti lavora-tori. Alessandro Heyda e Carlo Balzarini (anche loro ex allievi) hanno presentato una proposta durante l’incontro-dibattito che si è svolto il 15 aprile 2007, festa degli ex allievi della nostra Unione.

��� ”Troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per lavorare?”

L’attualità e le dimen-sioni del problema vengono continua-

mente evidenziate: non è quindi necessario ripetere dati già noti o comunque facilmente reperibili. Quello che va invece sottolineato è che il disagio che ne deriva non colpisce solo il singolo, ma anche e soprattutto la famiglia.Nel momento in cui l’istituto familiare viene attaccato pesantemente da più parti, occorre fare attenzione alle conseguenze disgreganti di una crisi che potrebbe essere non solo economica:● crisi di identità e di ruolo di un padre che perde un lavoro a cui è spesso collegato il maggiore introito economico dell’unità familiare;● forzata, magari drastica, ri-duzione del budget di spesa destinato all’istruzione sco-lastica dei fi gli;● impossibilità pratica a proseguire un iter formativo in atto.Il progetto che ora presentia-mo, la cui portata dipende-rà dalle risorse, soprattutto umane, che si renderanno disponibili nell’ambito degli ex allievi, ha come obiettivo ultimo la difesa della fami-glia, attraverso una tutela umana, sociale e professio-nale di chi vive un disagio sul fronte lavorativo e ha ormai superato una “certa età”.

DestinatariGli over 45 e/o coloro che hanno perso o stanno per-dendo il proprio posto di lavoro.

ObiettiviAiutare concretamente i soggetti coinvolti a recu-perare una dignità profes-sionale ed una fonte di red-

dito, grazie all’intervento di ex allievi, cooperatori ed amici,preferibilmente con specifi che esperienze in am-bito imprenditoriale, socia-le, politico e libero-profes-sionale.

Momenti dell’iniziativa● Ascolto e condivisione del disagio.● Analisi della storia e delle capacità professionali.● Individuazione di una strategia e di un percorso di reinserimento.● Messa in atto di un percor-so individuato con tre pos-sibili sbocchi: nuovo lavoro subordinato, imprenditoria individuale, imprenditoria collettiva.Può infatti spesso verifi carsi una situazione del genere: la persona che vive il disa-gio non ha le risorse, cul-turali e psicologiche prima ancora che economiche, per avviare una attività in pro-prio, ed ha purtroppo un curriculum ed una età tale da rendere irrealistica la prospettiva di un lavoro di-

pendente. Sono questi i casi più diffi cili e complessi, che più degli altri hanno biso-gno di un aiuto.◆ I passaggi per un nuovo lavoro subordinato sono:l’individuazione dei canali e degli strumenti di ricerca; la stesura dei curriculum; la preparazione a incontri e colloqui di selezione; un momento anche breve di feed-back dopo ognuna di queste fasi.◆ I punti salienti per intra-prendere una attività impren-ditoriale individuale sono: l’individuazione dei momen-ti formativi necessari per quel che riguarda l’orientamento alla autoimprenditorialità, la conoscenze dei contesti giu-ridici e fi scali, le possibilità di fi nanziamento agevolato.

il Marketing; la stesura di un piano di impresa, anche in caso di microiniziative; lo start-up effettivo.◆ Più diffi coltoso si prospet-ta l’iter per coloro che optano per una imprenditoria “col-lettiva”. Diventa importante, in questo caso, il ruolo di un tutor che dovrebbe: indivi-duare i singoli che avranno l’opportunità di lavorare in-sieme; individuare e gestire i momenti formativi necessa-ri per tutti i singoli coinvolti; individuare e defi nire la fi gu-ra giuridica e il campo di at-tività dell’impresa collettiva; predisporre e coordinare la stesura del piano d’impresa, anche in funzione delle fonti di fi nanziamento; avviare e/o coordinare la partenza ef-fettiva.Al tutor si richiedono ovvi-amente, doti e consolidate esperienze imprenditoriali e manageriali, unite però ad una disponibilità a spendersi senza fi ne di lucro.Per l’espletamento di queste funzioni si fa riferimento, senza escludere nessuno, a ex o quasi ex imprendito-ri, a persone che rientrano nella categoria dei cosid-detti “pensionati giovani”, ma ancora pieni di energie e di risorse e, soprattutto, ani-mati da spirito cristiano e salesiano, con la stessa con-cezione del lavoro che aveva don Bosco.Testo liberamente tratto e riassunto da un articolo di Alessandro Heyda pubblicato sulla rivista Voci fraterne, n. 3 - giugno 2007.

Per essere concreti...La domanda sorge spontanea: “Praticamente cosa si può fare?”. Come far incontrare domanda e offerta? (domanda di chi ha perso il lavoro e lo vorrebbe riconquistare e offerta di informazione/indirizzamento/formazione).Dopo l’incontro del 15 aprile u.s., che ha suscitato tra i partecipanti un certo interesse, non ci sono perve-nute richieste di alcun tipo.I relatori, Carlo Balzarini e Alessandro Heyda, sono disponibili a prendere in considerazione le domande di aiuto. E’ evidente che per vincere al totocalcio oc-corre, perlomeno, giocare la schedina: per ricevere aiuto occorre, perlomeno, chiederlo.Inviare una e-mail a: [email protected]