Thomas Schael: Sanita' elettronica e servizi digitai al cittadino; E-Healtcare 3/2009

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N onostante la crisi, i budget dedicati dalle aziende sanitarie agli investimenti Ict non sono affatto in diminuzione: molte aziende sanitarie (il 90%), soprat- tutto quelle che hanno già effettuato investimenti importanti negli anni pas- sati, continueranno ad investire ed, in alcuni casi (il 34%), aumenteranno i propri budget Ict. In diminuzione appaiono, invece, i budget delle aziende sanitarie, spesso localizzate nelle regioni del Centro e del Sud Italia, che già oggi si ritrovano a dover colmare un forte gap di informatizzazione. Pur a fronte di questa preoccupante polarizzazione, la visione relativa al ruolo strategico che l’Ict svolge e svolgerà ancora di più nei prossimi anni all’interno delle aziende sanitarie risulta pienamente condivisa. Per i CIO, così come per i membri della Direzione Strategica, infatti, la tecnologia è de- stinata a supportare in maniera rilevante e decisiva non solo i processi correnti, ma anche lo sviluppo, l’innovazione e i cambiamenti organizzativi all’interno delle aziende. È quanto emerge dalla Ricerca 2009 condotta dall’Osservatorio “Ict in Sanità” della School of Management del Politecnico di Milano. I risultati del Politecnico sono in linea con le stime del mercato che, per quanto riguarda la sanità, ha davanti a sé, per i prossimi anni, un trend di sviluppo in costante crescita. Se il fatturato europeo per la sanità elettronica è stato di circa 148 milioni di dollari nel 2008, per il 2014 si prevede il raggiungimento di un apice di 266 milioni. Dati che confermano il clima positivo che si respira tra gli addetti ai lavori dell’e-health, a differenza dell’Ict nella Pub- blica Amministrazione Locale, dove i servizi online non decollano e i fornitori prevedono un calo degli investi- menti. D’altro canto i dati parlano chiaro. Da anni la spesa della Pal marcia con incrementi annui assai mo- desti e volumi bassi, ma nel 2009, per la prima volta, ci sarà un tasso negativo: - 0,6% per un ammontare di 1.371 milioni di euro (che annulla la modesta crescita del 2008 rispetto al 2007, + 0,5%). Il tutto avviene in un trend di spesa della Pubblica Amministrazione in ge- nerale, inclusa quella relativa alle Amministrazioni Cen- trali, in calo da anni, che colloca l’Italia al di sotto dei principali paesi europei. Con una spesa Ict per abitante che non supera i 40 euro, il nostro paese si trova ben distante dalla soglia degli 80 euro della Francia, dei 60 euro della Germania e dei 140 della Gran Bretagna. La ricerca del Politecnico sull’ICT in sanità ha coinvolto 118 Chief Information Officer, oltre a 175 tra Direttori Primo Piano Sanità elettronica e serv 22 e-HealthCare Thomas Schael Responsabile dellÊarea Hospital & Health Care della Butera e Partners Thomas Schael, Responsabile dell’area Hospital & Health Care della Butera e Partners

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Nonostante la crisi, i budget dedicati dalle aziende sanitarie agli investimentiIct non sono affatto in diminuzione: molte aziende sanitarie (il 90%), soprat-tutto quelle che hanno già effettuato investimenti importanti negli anni pas-sati, continueranno ad investire ed, in alcuni casi (il 34%), aumenteranno i

propri budget Ict. In diminuzione appaiono, invece, i budget delle aziende sanitarie,spesso localizzate nelle regioni del Centro e del Sud Italia, che già oggi si ritrovano adover colmare un forte gap di informatizzazione. Pur a fronte di questa preoccupantepolarizzazione, la visione relativa al ruolo strategico che l’Ict svolge e svolgerà ancoradi più nei prossimi anni all’interno delle aziende sanitarie risulta pienamente condivisa.Per i CIO, così come per i membri della Direzione Strategica, infatti, la tecnologia è de-stinata a supportare in maniera rilevante e decisiva non solo i processi correnti, maanche lo sviluppo, l’innovazione e i cambiamenti organizzativi all’interno delle aziende.È quanto emerge dalla Ricerca 2009 condotta dall’Osservatorio “Ict in Sanità” dellaSchool of Management del Politecnico di Milano.I risultati del Politecnico sono in linea con le stime del mercato che, per quanto riguardala sanità, ha davanti a sé, per i prossimi anni, un trend di sviluppo in costante crescita.Se il fatturato europeo per la sanità elettronica è stato di circa 148 milioni di dollarinel 2008, per il 2014 si prevede il raggiungimento di un apice di 266 milioni. Dati che

confermano il clima positivo che si respira tra gli addettiai lavori dell’e-health, a differenza dell’Ict nella Pub-blica Amministrazione Locale, dove i servizi online nondecollano e i fornitori prevedono un calo degli investi-menti. D’altro canto i dati parlano chiaro. Da anni laspesa della Pal marcia con incrementi annui assai mo-desti e volumi bassi, ma nel 2009, per la prima volta,ci sarà un tasso negativo: - 0,6% per un ammontare di1.371 milioni di euro (che annulla la modesta crescitadel 2008 rispetto al 2007, + 0,5%). Il tutto avviene inun trend di spesa della Pubblica Amministrazione in ge-nerale, inclusa quella relativa alle Amministrazioni Cen-trali, in calo da anni, che colloca l’Italia al di sotto deiprincipali paesi europei. Con una spesa Ict per abitanteche non supera i 40 euro, il nostro paese si trova bendistante dalla soglia degli 80 euro della Francia, dei 60euro della Germania e dei 140 della Gran Bretagna.La ricerca del Politecnico sull’ICT in sanità ha coinvolto118 Chief Information Officer, oltre a 175 tra Direttori

Primo Piano

Sanità elettronica e serv

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Thomas SchaelResponsabile dellÊarea Hospital& Health Care della Butera ePartners

Thomas Schael, Responsabile dell’area Hospital & Health Caredella Butera e Partners

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Generali, Amministrativi e Sanitaridi 210 strutture sanitarie. Seppurcon differenze significative tra i di-versi ambiti, il fascicolo sanitarioelettronico appare nella ricerca delPolitecnico la tematica di maggiorinteresse e su cui saranno effettuatigli investimenti più consistenti dapar te delle aziende sanitarie. Ilpunto focale su cui si sta concen-trando l’interesse dei CIO è soprat-tutto il passaggio da soluzioni appli-cative isolate e limitate a singolearee cliniche a soluzioni integrate alivello aziendale. Anche in tema delladematerializzazione, ovvero in primabattuta delle ricette dei certificati,emerge la tendenza allo sposta-mento da soluzioni limitate al sup-porto di alcune funzionalità specifi-che all’integrazione degli strumenti alivello aziendale, in modo da pas-sare a una completa digitalizzazionedei processi. Una certa resistenzada parte degli utilizzatori finali limita,invece, lo sviluppo dei sistemi disupporto alla clinical governance,che faticano ad evolvere da sempliciapplicazioni sperimentali a soluzioniin grado di apportare benefici misu-rabili all’interno delle aziende sanita-rie. Per quanto concerne, infine, iservizi digitali al cittadino il principalerisultato emerso dalla ricerca del Po-litecnico, oltre alla non chiara com-prensione del ruolo e dei beneficiche tali servizi possono apportare al-

l’azienda, è la necessità di un’aggre-gazione nella loro erogazione a li-vello sovraziendale, con il forte ruolodi presidio giocato dalle Regioni.

La storia dell’Ict in sanitàLa sanità, pur essendo un settore aduso intensivo di conoscenza, mostraun netto ritardo rispetto ad altri set-tori (economici o meno), dovel’evoluzione degli ultimi anni ha por-tato ad una rapida penetrazione del-l’Ict. L’Italia non fa eccezione a que-sto stato di cose e, se si eccettuanoalcune punte di eccellenza, l’Ict, inambito sanitario, ha un’utilizzazionesenza dubbio parziale. Abbiamo di-spositivi medici informatizzati anchemolto avanzati ed abbiamo sistemidi gestione amministrativa nelleaziende. Inoltre, sono presenti si-stemi di supporto al governo del si-stema (data warehouse e applica-zioni di business intelligence).Tuttavia, oggi, nella pratica clinica,l’uso delle tecnologie ha una pene-trazione limitata e una diffusione di-scontinua priva di forme di integra-zione tra attori e tra organizzazioni.Oltre alle inefficienze cliniche dirette,anche dal punto di vista del governodel sistema complessivo, la gestionecartacea genera mancanze e spre-chi: i dati giungono con ritardo e de-vono essere sottoposti a processi didata entry intensivi risultandospesso non del tutto affidabili. La

L’articolo offre deglispunti di riflessione sulla

rivoluzione determinatadalle ricette e dai

certificati di malattia informato digitale.

izi digitali al cittadino

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conseguenza è un uso non ottimaledelle risorse.L’Ict può rappresentare una levastrategica sempre più pervasiva perle organizzazioni della sanità e unostrumento fondamentale per rispon-dere alle grandi sfide che si pon-gono oggi per un sistema sanitario inlinea con i bisogni e le aspettativedei cittadini. In primo luogo, l’Ict per-mette alle organizzazioni in grado disfruttarne le potenzialità, una razio-nalizzazione dei processi gestionali eamministrativi, garantendo la cor-retta raccolta ed elaborazione deidati da trasmettere agli organi istitu-zionali e snellendo le procedure bu-rocratiche e amministrative tipichedel settore. Le organizzazioni eccel-lenti, inoltre, non si limitano a usarel’Ict come strumento amministrativoe gestionale, ma ne sfruttano le cre-scenti potenzialità come leva di mi-glioramento della qualità dei pro-cessi clinici, socio-sanitari eamministrativi.

Le applicazioni allo stato dell’arteconsentono, ad esempio, di control-lare l’avanzamento dei processi e,soprattutto, di assistere il personalemedico, riducendo il sovraccarico co-gnitivo e migliorando la base di cono-scenza su cui prendere le decisioni.Quasi la metà degli errori clinici è, in-fatti, causata dall’illeggibilità degliordini scritti a mano e da errori di cal-colo e di trascrizione dei medici, chehanno informazioni insufficienti suipazienti e sui farmaci. Le nuove ap-plicazioni Ict possono ridurre so-stanzialmente la probabilità di acca-dimento di tali errori, strutturando leazioni, segnalando le incoerenze efornendo un supporto decisionalebasato sull’evidenza e centrato sulpaziente. Le nuove tecnologie, inol-tre, stimolano comportamenti piùrigorosi da parte dei medici e, diconseguenza, migliorano la sicu-rezza e la gestione del rischio cli-nico. Anche in termini di continuitàassistenziale e condivisione di datimedici, le nuove tecnologie permet-tono di migliorare il servizio al citta-dino, consentendo l’integrazione tra

i diversi attori che concorrono al-l’erogazione della prestazione clinicasul territorio. L’Ict favorisce così il mi-glioramento della qualità della curae, al tempo stesso, la razionalizza-zione dei costi grazie a strumenticome la telemedicina e l’assistenzadomiciliare che, oltre a garantire lacontinuità di servizio, abbattono icosti di degenza. La creazione di ser-vizi online, ad esempio, consente aimedici un più facile accesso ai daticlinici, una comunicazione interat-tiva con altri esperti e l’utilizzo di ser-vizi come la refertazione o la fattura-zione on-line. Ai pazienti, invece,l’introduzione dei servizi on-line per-mette un più facile accesso a serviziessenziali come la prenotazione diprestazioni mediche, la visualizza-zione dei propri dati e, nei casi piùavanzati, il monitoraggio a distanzadelle proprie condizioni di salute.Proprio per queste opportunità si èassistito nel mondo della sanità auna crescente diffusione dell’Ict intutti i processi chiave: dalle prati-che cliniche, all’assistenza ai citta-dini, fino all’amministrazione e con-

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Le organizzazioni eccellenti non silimitano a usare lÊIct come

strumento amministrativo egestionale, ma ne sfruttano le

crescenti potenzialità come leva dimiglioramento della qualità dei

processi clinici, socio-sanitari eamministrativi.

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trollo. A questa crescente diffusione,tuttavia, spesso non corrisponde unapiena consapevolezza, da parte so-prattutto dei vertici delle aziende sa-nitarie, dell’impatto e del potenzialeinnovativo di queste tecnologie. Daquesto scollamento ne può derivareuna sostanziale perdita di opportu-nità, particolarmente critica in unperiodo, come quello che stiamo at-traversando, in cui la crisi in atto im-pone un impiego sempre più effi-cace ed efficiente delle risorse adisposizione. L’attenzione sull’impe-gno delle risorse è importante inquanto in Italia, come nel restod’Europa, sono evidenti alcune lineedi tendenza come l’aumento dell’etàmedia, l’incremento della cultura sa-nitaria, e una maggior articolazionedei percorsi di assistenza, che deter-minano insieme una crescente do-manda di cure mediche e di conse-guenza della spesa sanitariapubblica. L’innovazione digitale deiprocessi sanitari è un’opportunitàper migliorare il rapporto costo-qua-lità dei servizi, limitare sprechi einefficienze, innovare le relazioni difront-end per migliorare la qualitàpercepita dal cliente.

Il piano di e-governmentl’Ict si trova in una nuova fase di svi-luppo. Nel precedente decennio lacaratteristica degli investimenti Ict insanità era stata caratterizzata daun approccio di tipo amministrativo-contabile con il sicuro merito di ef-ficientare il sistema. Questo puòspiegare la diffidenza ancora perce-pibile del mondo sanitario nell’uti-lizzo dell’Ict. Ma, nell’immediato fu-turo, si prevede uno sviluppo versoapplicazioni che, oltre al risparmio,

siano capaci di creare valore, cosache, per l’azienda sanitaria e il si-stema sanitario nazionale, si tra-duce in qualità dei servizi, di recu-pero di fiducia nel pubblico e diconsenso del cittadino. Questa se-conda fase di sviluppo vede il citta-dino e paziente al centro perché èmutata la domanda sanitaria. Ci tro-viamo di fronte ad un cittadino pa-ziente più esigente, più consape-vole dei suoi diritti, anche dicontrollo diretto sui dati sanitari. Lafrontiera è, dunque, quella dell’em-powerment e della partecipazioneche prevede il cittadino con un mag-giore controllo e coinvolgimento neiprocessi socio-sanitari e di cura.In questo scenario si inseriscono lepolitiche e azioni dei Ministeri delLavoro, Salute e Politiche Sociali,dell’Economia e delle Finanze e dellaPubblica Amministrazione e Innova-zione. Tutti e tre i ministeri sono par-ticolarmente attivi, e talvolta in so-vrapposizione, con interventifinalizzati all’erogazione dei servizisanitari, oltre al controllo dellaspesa, con l’impegno dell’Ict. I citta-

dini però non vedono ancora risultatitangibili. Molte azioni nelle aziendesanitarie e nelle regioni sono ap-punto frammentate e occorre pas-sare dalla logica dei prototipi aquella dei servizi, dalla sperimenta-zione alla standardizzazione e diffu-sione su scala nazionale.Il nuovo piano di e-government 2012voluto dal governo Berlusconi, au-spica di portare la pubblica ammini-strazione più vicina ai cittadini conl’intento di migliorarne la qualitàdella vita in particolar modo verso lefasce più deboli della popolazione. Ilprogetto di e-government 2012, se-condo il Ministro Brunetta, dovrebbefar risparmiare a regime alla sanità30 miliardi di euro. Il piano nazionaledi e-government per la sanità pre-vede cinque linee di azione:• la connessione in rete di tutti i me-dici di medicina generale e pedia-tri di libera scelta del SSN;

• la digitalizzazione del ciclo prescrit-tivo (ricette) e dei certificati di ma-lattia;

• la realizzazione del fascicolo sani-tario elettronico (FSE) del cittadino;

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NellÊimmediato futuro, si prevedeuno sviluppo verso applicazioni che,

oltre al risparmio, siano capaci dicreare valore, cosa che, per

lÊazienda sanitaria e il sistemasanitario nazionale, si traduce inqualità dei servizi, di recupero di

fiducia nel pubblico e di consenso delcittadino.

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• lo sviluppo di una rete di CentriUnici di Prenotazione (Cup) persvolgere le prenotazioni online eper diminuire i tempi di attesa;

• la promozione dell’innovazionedelle aziende sanitarie.

Il fascicolo sanitario elettronicoIl fascicolo sanitario elettronico(FSE), o anche comunemente chia-mato cartella clinica elettronica, è unsistema che fornisce un supportoalla gestione informatizzata, uni-forme, aggiornata e integrata dei

dati anagrafici, clinici e sanitari delpaziente lungo tutto il ciclo di assi-stenza sanitaria (accoglienza, dimis-sioni, trasferimento, gestione delleprocedure diagnostiche, gestione deldossier clinico, gestione della far-macoterapia e della specialistica am-bulatoriale) e finalizzata a giustifi-care il trattamento, documentare ildecorso e i risultati del trattamento

e promuovere la continuità delle curetra gli operatori sanitari.Seguendo quest’ottica di sistema disupporto, che integri l’intero pro-cesso clinico-sanitario centrato sulpaziente, il FSE deve interoperarecon altre componenti del SistemaInformativo Ospedaliero e suppor-tare le funzionalità specifiche di in-quadramento e decorso clinico ed ilsuccessivo follow up. L’Osservatoriodel Politecnico ha quindi identificatoper il FSE le seguenti aree funzionaliprincipali:

• aaccccoogglliieennzzaa,, ddiimmiissssiioonnii ee ttrraassffeerrii--mmeennttii: area in cui il FSE si integracon i sistemi ADT e gestisce tuttele tematiche anagrafiche e ammi-nistrative relative al ricovero delpaziente (compresi i consensi in-formati, le autorizzazioni al tratta-mento dati, ecc);

• ggeessttiioonnee ddeellllee pprroocceedduurree ddiiaaggnnoo--ssttiicchhee: area che raggruppa tutte le

funzionalità di richiesta di esamispecialistici (laboratorio analisi, ra-diologia, anatomia patologica, ecc)e visualizzazione dei loro esiti (re-ferti documentali, strutturati e im-magini);

• ddoossssiieerr cclliinniiccoo: comprendentel’inquadramento clinico ed infer-mieristico, il diario assistenziale, iparametri vitali (anche con inte-grazione dei sistemi di monitorag-gio), la documentazione aneste-siologica, l’acquisizione dei verbalioperatori, ecc;• ggeessttiioonnee ddeellllaa ffaarrmmaaccootteerraappiiaa:con la prescrizione e somministra-zione delle diverse tipologie di far-maco, la gestione delle trasfu-sioni, la nutrizione, ecc.;

• ggeessttiioonnee ddeellll’’aammbbuullaattoorriioo: areache si integra con i sistemi di pre-notazione ambulatoriale (Cup) egestisce il flusso di accoglienza erefer tazione ambulatoriale, inmodo integrato alle altre funziona-lità di FSE (ad esempio in ottica difollow up).

Ma il tema che, allo stato attuale, ri-mane ancora aperto è quello della ri-cerca di standard capaci di armoniz-zare i progetti regionali di e-healthper garantire ad ogni cittadinol’utilizzo del proprio FSE su tutto ilterritorio nazionale, in modo da po-ter usufruire della stessa tutela equalità assistenziale. Un’operazionecomplessa, in cui è impegnato il ta-volo della sanità elettronica (TSE),che riunisce rappresentanti sanitaridi tutte le regioni.

La dematerializzazione dei documentiLa dematerializzazione dei docu-menti (sostituzione della documenta-

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zione cartacea in favore del docu-mento informatico) fa riferimento alleinfrastrutture tecnologiche per la ge-stione del documento informatico,con la graduale sostituzione dei sup-porti tradizionali della documenta-zione di tipo amministrativo, clinico esanitario (digitalizzazione dei docu-menti e gestione attraverso workflowautomatizzati, firma digitale, archivia-zione sostitutiva, ecc). Il tema è di-ventato di grande attualità e ha pola-rizzato il dibattito degli operatori delsettore in occasione dell’entrata invigore del D. Lgs. del 7 marzo 2005,n. 82, noto come “Codice dell’Ammi-nistrazione digitale”. Ancora più re-centemente, il Governo Italiano ha ri-badito nel piano E-gov 2012 lavolontà di accelerare la dematerializ-zazione nel settore della PubblicaAmministrazione attraverso la sem-plificazione delle norme tecniche fi-nora emanate. Le prestazioni ero-gate all’interno delle strutturesocio-sanitarie consentono di pren-dere in esame due principali tipolo-gie di dematerializzazione:• la dematerializzazione dei docu-menti amministrativi, affrontata an-che da imprese di altri settori eche interessa principalmente tuttii processi di gestione integrata delciclo degli ordini e di amministra-zione contabile;

• la dematerializzazione dei docu-menti clinico-sanitari, ovverol’insieme di tutta la documenta-zione prodotta, elaborata, tra-smessa ed archiviata nell’ambitodei processi primari di assistenzae cura.

Uno degli esempi è la ricetta rossa:sono 550 milioni le ricette emessenel 2007 che a breve abbandone-

ranno una volta per tutte il formatocartaceo per convertirsi al digitale. Ilproblema della ricetta rossa non ènaturalmente solo di natura ecolo-gica, ma riguarda anchel’indecifrabilità delle calligrafie,l’ingombro degli archivi e la difficoltànelle verifiche delle esenzioni.L’ambizioso obiettivo del piano di e-government 2012 intende provve-dere alla «smaterializzazione» di ri-cette e certificati di malattia (12milioni all’anno), consentendo a tuttii medici di famiglia e pediatri di inse-rire prescrizioni e certificati sul web.In pratica, il medico attraverso inter-net invierà la ricetta a un circuitodove il farmacista potrà consultarlaper dare il farmaco al paziente, che

dovrà portare con sé solo la tesserasanitaria digitale. Qualche dubbio an-cora c’è, visto che per ora, ad esem-pio, la firma elettronica non ha valoregiuridico. Intanto, il MEF, in collabora-zione con il Ministero del lavoro, sa-lute e politiche sociali, il DIT e le Re-gioni, è impegnato nell’attuazione diquanto previsto dall’articolo 50 delD.L. 269/2003, convertito con Leggen. 326/2003 e modificato dalla LF2007 per l’introduzione della trasmis-sione dei dati delle ricette in modalitàelettronica. Il vero obiettivo è di poterpassare dalla trasmissione elettro-nica dei dati delle ricette alla ricettadigitale passando dal semplice con-trollo amministrativo alla reale digita-lizzazione dei servizi sanitari.

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Servizi digitali al cittadino

• SSeerrvviizzii ddii ccoommuunniiccaazziioonnee ee aacccceessssoo aallllee iinnffoorrmmaazziioonnii::- Informazioni digitali sulla struttura sanitaria e i suoi servizi (sito web);- Accesso online ai propri dati clinici da parte del paziente;- Download dei propri documenti clinico-sanitari (referti, immagini,…);- Servizi multimediali (tipicamente accessibili attraverso terminali abordo letto, totem e postazioni dedicate);- Servizi Sms (ad es. remind delle prenotazioni effettuate e comunica-zione della disponibilità dei referti).

• SSeerrvviizzii ddii ssuuppppoorrttoo aallllee rriissoorrssee ssaanniittaarriiee::- Prenotazione/annullamento online delle prestazioni (visite, ricoveri, pre-ricoveri);- Pagamento online delle prestazioni e dei ticket;- Richieste e prenotazione online dei farmaci.

• SSeerrvviizzii ddii ssuuppppoorrttoo aallllee rreellaazziioonnii::- Web form per porre domande;- Chat per interagire con dottori e la struttura.

• FFoorruumm ((aadd eess.. ppeerr llaa ddiissccuussssiioonnee ssuuii tteemmii ddeellllaa ssaalluuttee ttrraa ppaazziieennttii eeffrraa ppaazziieennttii ee mmeeddiiccii))..

• BBlloogg ((aadd eess.. ppeerr ssoolllleecciittaarree uunn ffeeeeddbbaacckk ssuuii sseerrvviizzii eerrooggaattii))..• WWiikkii ((aadd eess.. ssuu ppaarrttiiccoollaarrii ddiissttuurrbbii ee//oo pprroobblleemmaattiicchhee))..• UUttiilliizzzzoo ddii ssoocciiaall nneettwwoorrkk ppeerr ccaammppaaggnnee ddii pprroommoozziioonnee ee sseennssiibbiilliizzzzaa--zziioonnee..

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I servizi digitali al cittadinoI servizi digitali al cittadino compren-dono quei servizi che le aziende sa-nitarie erogano al cittadino-pazienteattraverso i canali digitali (sito webpubblico, Intranet aziendale, disposi-tivi mobile, totem, ecc.) conl’obiettivo di migliorare la comunica-zione, l’accesso alle informazioni ealle risorse sanitarie e la relazionecon il paziente (informazioni sullastruttura sanitaria e i suoi servizi, ac-cesso online ai propri dati e docu-menti clinico-sanitari, servizi multi-mediali, servizi SMS, prenotazione /annullamento / pagamento onlinedelle prestazioni, sevizi di communitycome chat, forum, blog, wiki, ecc.).Nell’ottica del piano di e-government,l’Ict è vista come una risorsa strate-gica, un fattore abilitante in grado difacilitare l’accesso ai servizi dellestrutture sanitarie, di avvicinare ilcittadino all’amministrazione e di ga-

rantire la continuità assistenziale.Parallelamente, la letteratura inter-nazionale evidenzia come stianoemergendo una serie di servizi ba-sati sulla logica del Web 2.0, o me-glio Medicina 2.0, che potrebberomodificare le relazioni tradizionalidella filiera sanitaria. Si parla di blog,forum, social network, ovvero di stru-menti per creare delle comunità vir-tuali organizzate intorno a temati-che specifiche e che vedono coinvoltii pazienti, i clinici e i centri di ri-cerca. I benefici riconosciuti a que-ste sperimentazioni dalla letteraturasono decisamente “intangibili”, sep-pur molteplici, e legati al supportoche i pazienti possono ottenere dallacondivisione di problemi clinici ana-loghi, dall’utilità di tali comunità nel-l’ambito di programmi terapeuticispecifici e dal supporto psicologicoche iniziative Web 2.0 possono for-nire ai pazienti e ai loro familiari.

È l’insieme dei due mondi e-gov emedicina 2.0, che la ricerca del Po-litecnico ha voluto mettere a fuoconell’ambito dei servizi digitali al cit-tadino (ad eccezione del sito web di-chiarato presente dal 100% dellestrutture). Dall’analisi dei datiemerge chiaramente che i serviziconcettualmente riconducibili almondo dell’e-gov hanno un grado dipenetrazione medio-buono e prospet-tive di introduzione altrettanto inte-ressanti. In particolare, è evidentecome si stia diffondendo il servizioprenotazione/annullamento on-linedelle prestazioni, che è ora presentenel 45% delle aziende del campionee che a 12 mesi lo sarà nel 70%. An-che i servizi di reminder via SMSsono in crescita e raggiungerannouna diffusione pari al 57% del cam-pione entro i prossimi 12 mesi.È da sottolineare come i servizi dinatura più tipicamente amministra-tiva, quali i Cup, i servizi regionali equelli di distretto siano spesso ero-gati da Enti sovraziendali. Negli ul-timi anni si sta diffondendo, coeren-temente con gli obiettivi del piano diE-gov 2012 per la salute, un mo-dello sovraziendale volto a fornire alcittadino un unico punto di accessoper la prenotazione di esami e la vi-sualizzazione dei propri dati clinici,mettendo in rete le varie strutturedel sistema sanitario regionale. Inquesti casi le aziende sanitarie coin-volte sono parte di un processo dicambiamento guidato e governato, avolte sin dalle fasi iniziali, a livello so-vraziendale.Decisamente diverso appare, invece,il panorama relativo ai servizi asso-ciabili al mondo della Medicina 2.0,quali ad esempio forum, blog, wiki e

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Presenza e introduzione prevista delle diverse funzionalità di servizi digitali al cittadino(Fonte: Politecnico di Milano 2009)

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chat. La mappatura effettuata evi-denzia come i servizi 2.0 siano an-cora poco presenti (meno del 5%)con una previsione di introduzione in-feriore al 20%. Fanno eccezione leweb form – servizio al confine con ilmondo E-gov in quanto caratterizzatoda un certo grado di staticità – la cuidiffusione è andata di pari passo aisiti web aziendali e che sono utiliz-zate con un intento prettamente in-formativo.Sebbene, da un punto di vista teo-rico, le tecnologie Ict consentireb-bero oggi di soddisfare l’esigenzadei cittadini di disporre di strumentipiù interattivi e che li mettano in co-municazione tra di loro e con la co-munità scientifica, non sembra emer-gere dai dati raccolti dal Politecnicouna precisa volontà delle aziende diinvestire in tale direzione. Una pos-sibile spiegazione può essere che,ancor più che con altri servizi Ict-ba-sed, per questa famiglia di applica-zioni è difficile individuare dei bene-fici a livello aziendale.Analizzando la dimensione aziendale,emerge che, su un campione di 118CIO, nel 70% delle strutture rispon-

denti non è stato identificato un re-sponsabile aziendale dei servizi digitalial cittadino. Nei casi in cui ciò è avve-nuto, è interessante sottolinearecome la responsabilità è stata attri-buita a funzioni estremamente diversetra loro: sistemi informativi (12%), Urpe comunicazione (9,3%), direzione sa-nitaria (3,4%), direzione generale(1,7%), direzione marketing e direzionericerca e sviluppo (0,8%). Tale risultatoconferma che l’ambito dei servizi digi-tali al cittadino sembra ancora un’areadai confini non ben definiti, tuttora a

cavallo tra tecnologia, comunicazionee marketing, le cui linee di svilupposono a volte guidate da logiche sovra-ziendali, altre volte da interessi azien-dali, altre ancora da spinte locali. Ingenerale, i risultati del Politecnico af-fermano che si tratta di strumenti congrandi potenzialità che potranno tro-vare applicazione sempre più ampianei prossimi anni, ma che oggi sonoancora ad uno stadio sperimentale incui gli operatori stentano a compren-dere appieno benefici ed impatti dellaloro introduzione. �

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Osservatorio del Politecnico di Milano su ICT in Sanità

Riparte il terzo Osservatorio ICT in Sanità della School of Management delPolitecnico di Milano (www.osservatori.net/ict_in_sanita). Il terzo ciclo diricerca per il 2009/2010 focalizzerà sui seguenti temi:• Andamento degli investimenti ICT e nuove priorità• L’evoluzione delle competenze e dei modelli organizzativi• Dalla Cartella Clinica Elettronica al Fascicolo Sanitario Elettronico• La gestione informatizzata dei farmaci• Lo sviluppo dei Sistemi Informativi in Sanità: percorsi evolutivi e stru-menti di analisi e valutazione

• Nuovi servizi e modalità di interazione per una Sanità 2.0• L’ICT a supporto della continuità assistenziale e della medicina del ter-ritorio

• Rischio clinico e sicurezza del paziente