Thomas Mann, Attenzione, Europa

22
P a g i n e s p a r s e La scuola di Pitagora editrice Società di studi politici Liceo classico “J. Sannazaro” In copertina: Genesi 3.23, Dio lo mandò via dal giardino di Fran cesco Lucrezi L’Acropoli dei giovani [...] altri appetiti, venuti su di soppiatto, per l’in s i- pienza dell’educazione [...] si fanno molti e ga g liar d i. [...] E infine s’impadroniscono del l’acro p o li del l’anima giovanile, vistala vuota di dottrina e di nobili studi e veraci ragionamenti, che so no le migliori sentinelle e guardie nell’animo degli uomini cari agli Dei. Platone, La Repubblica, 560b Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi perché avremo bisogno di tutta la vostra forza. Studiate perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Antonio Gramsci, «L’Ordine Nuovo», aprile 1919 “Pagine sparse” nasce dall’idea che la vita non pos s a essere oc cu pa ta dall’indifferenza e dal l’egoismo e che una so cie tà se gnata da questi sentimenti è cieca, cor rot- ta e barbara. “Pagine sparse” raccoglie testi di grandi autori ca- paci di su scitare in chi legge un nuovo sentire, un piú alto costume: veri pensieri per contraddire vuo te cre- denze. Il gruppo di lettura “Pagine sparse” Attenzione, Europa! Passi scelti Thomas Mann

Transcript of Thomas Mann, Attenzione, Europa

Page 1: Thomas Mann, Attenzione, Europa

Paginesparse

La scuola di Pitagora editrice

Società di studi politici

Liceo classico “J. Sannazaro”

In copertina:

Genesi 3.23, Dio lo mandò via

dal giardino di Fran cesco Lucrezi

L’Acropoli dei giovani

[...] altri appetiti, venuti su di soppiatto, per l’in si -pienza dell’educazione [...] si fanno molti e ga gliar di.[...] E infine s’impadroniscono del l’acro po li del l’animagiovanile, vistala vuota di dottrina e di nobili studi everaci ragionamenti, che so no le migliori sentinelle eguardie nell’animo degli uomini cari agli Dei.

Platone, La Repubblica, 560b

Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostroentusiasmo.

Organizzatevi perché avremo bisogno di tutta lavostra forza.

Studiate perché avremo bisogno di tutta la vostraintelligenza.

Antonio Gramsci, «L’Ordine Nuovo», aprile 1919

“Pagine sparse” nasce dall’idea che la vita non pos saessere oc cu pa ta dall’indifferenza e dal l’ego ismo e cheuna so cie tà se gnata da questi sentimenti è cieca, cor rot -ta e barbara.

“Pagine sparse” raccoglie testi di grandi autori ca - paci di su scitare in chi legge un nuovo sentire, un piúalto costume: veri pensieri per contraddire vuo te cre-denze.

Il gruppo di lettura “Pagine sparse”

Attenzione, Europa!

Passi scelti

Thomas Mann

Page 2: Thomas Mann, Attenzione, Europa

Il gruppo di lettura s’incontra regolarmente nella Biblio teca del

Liceo classico “J. San nazaro”.

Nel discorso inaugurale che Benedetto Croce pronunciò

nel 1924 per dare inizio alle attività della Società di studi po -

litici, abolita dal fascismo poco dopo piú di un anno, il gran-

de filosofo napoletano poneva all’attenzione dei membri della

neonata fondazione la necessità di risvegliare nei giovani una

vera passione civile. E ricordava che nulla può muovere al -

l’azione uomini che non siano animati da questo concreto en -

tu siasmo. Perciò la Società di studi politici – rifondata nel

2004 da un gruppo di giovani studenti raccolti intorno al ma -

gistero dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e da que-

sto incoraggiati nell’iniziativa – ha ideato il progetto Pagine

sparse, di cui questa collana è espressione, con la finalità di

cre are liberi spazi di riflessione e di studio. Gli opuscoli della

collana nascono dal prezioso contributo degli stu den ti del

liceo “Jacopo Sannazaro”, riuniti in gruppo di lettura per

studiare testi scelti di grandi autori quali Piero Calamandrei,

Thomas Mann, Pier Paolo Pasolini, Benedetto Croce,

Antonio Gramsci e tanti altri che rappresentano i mi gliori

custodi di quella “fantasia concreta” in grado di parlare ai

cuori dei giovani e di radicare in essi il sentimento del pub -

blico e l’amore per la politica.

Il progetto intende rappresentare non solo un’esperienza

di formazione ma anche l’opportunità per giovani studenti di

partecipare alla redazione dei testi, dall’ideazione al la stam-

pa, acquisendo in tal modo conoscenze e competenze an che in

campo editoriale.

Si spera che questa iniziativa possa incoraggiare altri gio-

vani, liceali e universitari, a creare gruppi di studio per dare

forma concreta alla loro naturale propensione al sapere.

Page 3: Thomas Mann, Attenzione, Europa

Società di studi politiciLiceo classico “J. Sannazaro”

Pagine sparse34

Thomas Mann

Attenzione, Europa!

Passi scelti

Napoli 2011

Page 4: Thomas Mann, Attenzione, Europa

Questa collana è pubblicata in collaborazione conl’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici ed è ri voltaagli studenti delle scuole medie superiori.

Società di studi [email protected]

La scuola di Pitagora editricepiazza Santa Maria degli Angeli, 180132 [email protected]

L’editore è a disposizione degli aventi diritto che non ha potutoreperire.

Page 5: Thomas Mann, Attenzione, Europa

Attenzione, Europa!

Non è proprio necessario avere sessant’anni pergiudicare orrende le attuali condizioni dell’Europa.Goethe vecchio confessava di amare sinceramentela gioventù, ma questa confessione va insieme adaltre dichiarazioni che non celano la sua impazien-za per la nuova generazione, la sua mancanza difede in essa. “Quando si vede”, egli scrive nel 1812,“come il mondo in genere e specialmente quellogiovane si abbandona ai propri piaceri e alle pro-prie passioni, non solo, ma come anche ciò che vi èin esso di più alto e di più buono viene sfigurato edeturpato dalle gravi follie del tempo, così chetutto ciò che dovrebbe condurre alla beatitudinediventa dannazione, senza contare l’indicibile pres-sione delle cose esteriori, non ci si meraviglia deimisfatti con cui l’uomo infuria contro sé stesso econtro gli altri”. Noi conosciamo tutto questo: lostorpiamento di quanto vi è di più alto e di piùbuono nei giovani, l’indicibile pressione esteriore,

3

Page 6: Thomas Mann, Attenzione, Europa

ed anche i misfatti. La timidezza della vecchiaianon c’impedirà di chiamare le cose col loro nome.

Lo stesso sessantenne dice un’altra volta: “Lagente giovane non ascolta più. Certo per ascoltareci vuole anche una particolare cultura”. Cultura!Le risa beffarde di tutta una generazione rispondo-no a questa parola. Sono dirette, si capisce, controil termine prediletto della borghesia liberale, comese sul serio la cultura non fosse proprio nient’altroche questo: liberalismo e borghesia. Come se essanon significasse il contrario della volgarità e dellapovertà umana, il contrario anche della pigrizia, diuna miserabile rilassatezza, che rimane miserabilerilassatezza per quanto prenda atteggiamenti riso-luti insomma: come se la cultura, in quanto forma,volontà di libertà e di verità, vita coscienziosamen-te vissuta, sforzo infinito, non fosse la disciplinamorale stessa!

Mi piace una poesia della vecchiaia di Goethe,che comincia con le parole:

Dov’è uno che si affatichi

Col peso che noi abbiamo portato?

Sì, dov’è uno che si affatichi? I figli del mondogiovane affermano di avere la vita più difficile di

4

Page 7: Thomas Mann, Attenzione, Europa

quella che abbiamo mai avuta noi, perché ad essi èriservata l’avventura, la miseria, l’assoluta incer-tezza, mentre noi abbiamo potuto crescere nellasicurezza economica dell’epoca borghese. Il fattodecisivo è che essi non sanno più che cosa sia “cul-tura” nel senso più elevato e più profondo, che cosasia il lavoro in sé stesso, la responsabilità e la solle-citudine individuale, e trovano invece più comodoadagiarsi nella vita collettiva.

La vita collettiva è una sfera comoda in con-fronto con l’individuale, comoda fino alla dissolu-tezza; quello che la generazione collettivistica siaugura, si concede ed approva sono le vacanze con-

tinuate dal proprio Io. Questa gioventù ama il fattoper sé stesso di perdersi nella massa, sottraendosiad ogni serietà di vita personale, senza preoccupar-si molto delle mète della marcia. Invitata a deter-minare con più precisione la felicità che ci trova,essa non rivela invero una grande inclinazioneverso risultati e attuazioni concrete. L’ebbrezzadella massa, che libera dall’Io e dal suo peso, èscopo a sé stessa; le ideologie che vi si collegano,come “Stato”, “socialismo”, “grandezza dellapatria”, sono più o meno subordinate, secondarie ein realtà superflue: lo scopo a cui si mira è l’ebbrez-za, la liberazione dall’Io, dal pensiero, o più esatta-

5

Page 8: Thomas Mann, Attenzione, Europa

mente la liberazione dalla moralità e dalla raziona-lità in genere; anche dalla paura naturalmente,paura della vita, che spinge a stringersi insiemecollettivisticamente, a sentire un calore umano e acantar forte: ecco tutt’al più il lato del fenomeno,che può suscitare la nostra simpatia e la nostra pie-tosa comprensione.

La felice esperienza di essere dispensati dal pro-

prio Io, sottratti ad ogni responsabilità individua-le, appartiene alla guerra, e quando io parlo del-l’uomo moderno, presente, siamo d’accordo d’in-tendere l’Europeo del dopoguerra, il tipo che haattraversato la guerra, o che è nato nel mondolasciato indietro dalla guerra. Noi siamo inclini aconcepire lo stato attuale del mondo, in rapportosia economico, sia spirituale e morale, come il risul-tato della guerra: e in questo andiamo forse troppooltre. Le immense devastazioni esteriori e interioriprovocate dalla guerra sono fuori dubbio; però laguerra non ha creato essa stessa il nostro mondo,ma ha solo chiarificato, rafforzato e spintoall’estremo ciò che esisteva già prima. L’incredibiledecadenza culturale e il regresso morale, che noieffettivamente constatiamo rispetto all’Ottocento,non è il risultato della guerra, per quanto essa loabbia favorito, ma era in corso già prima. È un

6

Page 9: Thomas Mann, Attenzione, Europa

fenomeno singolare, determinato in prima lineadall’ascesa dell’uomo massa e dal suo impadronirsidel potere, come ha brillantemente descritto JoséOrtega y Gasset nel suo libro La rebelión de las

masas.È tragico constatare che alla generosità

dell’Ottocento – di quell’epoca grandiosa nella suaproduttività, grazie per i cui benefici scientifici esociali la popolazione europea ha potuto triplicarsi– che, dico, alla straordinaria buona volontà diquel secolo va attribuita la colpa di tutta la sconsi-gliatezza del nostro presente; che questa crisi, cheminaccia di rigettarci nella barbarie, ha la sua radi-ce nella miope magnanimità di quel secolo. Ortegadescrive magnificamente l’invasione delle nuovemasse in una civiltà di cui esse si servono come sefosse natura, senza conoscerne le complicatissimepremesse e senza quindi averne il minimo rispetto.Un esempio del loro modo di comportarsi verso lecondizioni a cui debbono la vita è che esse calpesta-no, o per meglio dire sfruttano la democrazia libe-rale, per distruggerla. È possibilissimo che contutto il loro amore puerile e primitivo per la tecni-ca provochino la decadenza anche di questa, per-ché non sospettano che essa non è che il prodottoutilitario di uno studio libero e disinteressato per

7

Page 10: Thomas Mann, Attenzione, Europa

amore della conoscenza e perché disprezzanol’idealismo e tutto ciò che ha da fare con esso, quin-di la libertà e la verità. Il fenomeno di questo quasibrusco abbassamento di livello, di questo regresso,di questo ritorno al primitivo, non solo fino all’ot-tusità di fronte alla sfumatura, ma fino all’odioviolento di essa, questo fenomeno, che il secoloXIX non avrebbe ritenuto possibile, perché crede-va nella durata, riempie di sgomento, in quantoapre ulteriori possibilità e mostra che le più grandiconquiste possono andare ancora perdute e caderenell’oblío, e che la civiltà stessa non è affatto sicu-ra da un tale destino.

Ripeto che la decadenza della cultura europeanon è stata veramente prodotta dalla guerra, masolo accelerata ed acuita da essa. Non la guerra hasollevato per prima l’enorme ondata di barbarieeccentrica e di triviale volgarità primitiva demo-cratico-plebea, che passa sul mondo; essa l’ha sol-tanto spinta più in su, rafforzandone la potenzabrutale, così come non ha provocato, ma solo acce-lerato la decadenza, l’estinzione di concetti morige-ratori e benignamente severi, quali cultura, spirito,arte, idea. Questi sono ritenuti concetti dei tempiborghesi, ciarpame idealistico ottocentesco. E in -fatti il secolo XIX fu innanzi tutto un’epoca idea-

8

Page 11: Thomas Mann, Attenzione, Europa

listica: solo oggi ci si accorge, con una certa com-mozione, di come era idealistico! Credeva non solonella benedizione della democrazia liberale, maanche nel socialismo: un socialismo desideroso dielevare le masse, di istruirle, di apportare loroscien za, cultura, arte, i beni della civiltà. Oggi ci siè convinti che è più importante ed anche più faciledominare le masse, perfezionando sempre più l’artegrossolana di giocare sulla loro psicologia: dunqueintroducendo al posto dell’educazione la propagan-da, non senza l’intimo consenso delle masse, aquanto pare, le quali in fondo si sentono portate inun ambiente più moderno e più familiare daun’estrosa tecnica di propaganda, che da qualsiasiidea di educazione. Esse sono organizzabili, e sivede che sono grate per ogni organizzazione, nonimporta di che spirito, sia pure lo spirito della vio-lenza. La violenza è un principio straordinaria-mente semplificatore; nessuna meraviglia che trovila comprensione delle masse.

Bisogna constatare che a quello spirito mancò ilsenso della responsabilità, la comprensione che ilfenomeno morale è intimamente legato con l’intel-lettuale, che salgono e cadono insieme e che la con-seguenza del disprezzo della ragione è un imbarba-rimento morale. Migliaia e migliaia di docenti del-

9

Page 12: Thomas Mann, Attenzione, Europa

l’irrazionale non si preoccuparono se il popolo nonveniva da essi educato per caso al sanculottismomorale e alla ottusità di fronte ad ogni orrore.

Le nuove masse sentirono decantare la grandio-sa detronizzazione dello spirito e della ragionecompiutasi nella sfera superiore, come la piùmoderna delle innovazioni, e non poterono essernemolto sbalordite, poiché procedimenti corrispon-denti erano da un pezzo praticamente in corsoanche in mezzo a loro. Molte cose, che la più seve-ra umanità ottocentesca non avrebbe concesse,erano di nuovo diventate possibili, si erano dinuovo insinuate fra il chiasso e lo scampanellio dafiera dell’epoca presente; fiorivano scienze occultedi ogni sorta, mezze scienze e ciarlatanerie, oscurospirito settario e insulse religioni da strapazzo,crassa ciurmeria e fede da carbonari, tutto questoera molto in voga e determinava lo stile del tempo:e tutto questo da molte persone colte non era sen-tito come un volgare ciarpame moderno, come unimpoverimento culturale, bensì veniva mistificatocome rinascita di profonde forze vitali e dell’inti-mo, rispettabile valore dell’anima popolare. Fucosì preparato il terreno anche alla più assurda evergognosa superstizione collettiva: ma non lasuperstizione ottusa e senza pensieri di epoche pre-

10

Page 13: Thomas Mann, Attenzione, Europa

cedenti, bensì una superstizione modernamentedemocratica, che presuppone per ciascuno il dirittodi pensare, una superstizione con “concezione filo-sofica”.

Senza dubbio il bisogno insegna a pensare: laquestione è solo di sapere come. Che cosa avvienequando masse di ceto medio e inferiore al medio,immiserite, spossessate, sconvolte dal bisogno ecariche di rancori, cominciano a pensare e a fardella mistica, abbiamo potuto sperimentare. Alpiccolo borghese si era detto che la ragione era abo-lita, che era lecito insultare l’intelletto, che a que-sti fantasmi aventi qualche rapporto col sociali-smo, con l’internazionalismo ed anche con lo spiri-to ebraico era da attribuirsi la colpa della sua mise-ria, ed a buon diritto egli orientò il suo pensierocontro la ragione, imparò a pronunciare la parolalinguisticamente difficile, ma molto graditaall’istinto: “irrazionalismo”. La popolarizzazionedell’irrazionale, fenomeno del secondo e terzodecennio del nostro secolo, è forse lo spettacolo piùdeplorevole e più ridicolo che possa offrire la storia.Il piccolo borghese, imbarbaritosi nel pensiero,inventò di propria iniziativa la parola “bestia intel-lettuale”, espressione sciocca, ma autorizzata incerto modo dalla sfera superiore dello spirito anti-

11

Page 14: Thomas Mann, Attenzione, Europa

spirituale, e pieno d’effetto nella sua oltraggiositàinferiore: formula micidiale, che colpiva innanzitutto ogni volontà di ragione politica e sociale, lavolontà della pace, il sentimento europeo, ma al dilà di questo colpiva propriamente ogni disciplinaspirituale e ogni moralità.

Ma come lo spirito antispirituale non può far ameno di essere ancora spirito, così anche il suorampollo subalterno, l’uomo-massa ragionante,non se la cava senza spirito e senza pensiero. Egliparla, filosofeggia e scrive, e ciò che mette fuorinon è altro che spirito storpiato, intellettualismo abuon mercato. L’aria è piena di pensiero di masseacciarpato ed eccitato, vapori di letteratura corrot-ta gravano sopra un popolo e rendono impossibileil respiro. L’uomo-massa che filosofeggia contro laragione ha usurpato, per sé solo, il diritto di pensa-re, di parlare e di scrivere, chiudendo la bocca atutti gli altri e, sicuro da ogni contraddizione, fauso della sua prerogativa in modo tale, che si rima-ne sbalorditi e si vorrebbe maledire la democrazialiberale, che ha insegnato a ciascuno a leggere e ascrivere. Si ha l’impressione che il pensiero stesso ela parola siano disonorati per sempre da un cosìmiserabile abuso. Una cultura da trivio deplorevol-mente sovreccitata butta fuori senza ritegno le sue

12

Page 15: Thomas Mann, Attenzione, Europa

pseudo-conoscenze, i suoi virulenti teoremi, le suefilastrocche mistagogiche e le sue decisioni impu-dentemente proclamate per la durata di un millen-nio; e solo debolmente, solo con paura una scienzain parte intimidita, in parte vergognosamente sim-patizzante osa una lieve reazione. Non passeràmolto tempo e questo pseudopensiero avrà dapper-tutto il potere di attuare le sue “idee”, di convertir-si con audace violenza in storia. La storia saràimprontata da esso.

Ma non ha qualcosa di profondamente cristianoquesta vittoriosa insurrezione dei poveri di spirito,questo fallimento della scienza, della cultura, del-l’intelligenza, della civiltà, di fronte al gusto e algiudizio della piccola gente, dei pescatori, dei doga-nieri e dei peccatori? Io credo che si debba andarcauti nell’uso di questi paralleli. La rivoluzione cri-stiana e quella dell’uomo-massa mostrano differen-ze di carattere, differenze di benevolenza e di cor-dialità umana, per dirla nel modo più semplice, cheequivalgono ad un serio monito contro confusioni efalsi riconoscimenti. Il nostro tempo ha prodottoquesto fenomeno di strana perversione: una riunio-ne in massa di gente molto povera di spirito, mor-bosamente esaltata, ha applaudito all’abolizione

dei diritti dell’uomo, che qualcuno proclamava dal-

13

Page 16: Thomas Mann, Attenzione, Europa

l’alto della tribuna per mezzo dell’altoparlante.Dalla semplicità può venire la verità, dalla perver-sità no.

Forse mi si risponderà che il movimento moder-no è di natura eroica, mentre la trasformazione cri-stiana del mondo e la Rivoluzione Francese aveva-no soltanto un carattere altruistico, umanitario.Ma per quanto io ami ed ammiri l’eroico nelle suegrandi manifestazioni spirituali, non posso impor-mi di credere all’eroismo della piccola gente. Ilmondo di questa non è eroico, è giornalistico, ro -mantico-criminale; ha molto del libro che si smer-cia a pochi soldi sulle bancarelle e del film ad effet-to, ma non ha proprio nulla di eroico. Si dovrebbepoter chiamare eroico un truce delitto, perché que-sta parola potesse essere appropriata al modernomondo delle masse. Si stenterà a chiamare eroico ilnuovo stile criminale della politica, creazione di unfanatismo inferiore. Per poter solo comprendereche cos’è l’eroismo ci vuole un livello morale piùalto che quello di una filosofia, per la quale la vio-lenza e la menzogna rappresentano i principi fon-damentali di tutta la vita. È questa infatti la filo-sofia del piccolo borghese, ammalato di furore spe-culativo. Oltre che alla violenza egli crede solo allamenzogna ed a questa forse ancora più ardente-

14

Page 17: Thomas Mann, Attenzione, Europa

mente che a quella. Fra le idee europee che, graziealla propria elevazione, egli ritiene definitivamenteliquidate: verità, libertà, giustizia, la verità è perlui la più odiosa, la più impossibile. Egli vi sostitui-sce il “mito”: questa parola ha nel suo vocabolarioculturale una parte altrettanto rilevante quanto laparola “eroico”. Se si guarda più da vicino che cosaintende con essa, risulta che è l’eliminazione delladifferenza fra verità e ciarlatanismo.

Il problema della verità, cioè della verità comeidea assoluta e nella sua dipendenza dalla vita,della verità nella sua eternità e nella sua variabili-tà, è un problema del più grave peso morale. Checos’è la verità? Così domanda non solo lo scetticopatrizio romano, così domanda la filosofia stessa,lo spirito che pensa criticamente sé stesso. Essovuole vivere, esso ammette che la vita ha bisognodella verità, dalla quale è aiutata, promossa. “Solociò che promuove la vita è vero”. Questa afferma-zione può andare. Ma per non cadere fuori da ognimorale, per non sprofondarsi in un abisso di cini-smo, è necessario completarla con l’altra afferma-zione: “Solo la verità promuove la vita”. Se la“verità” non è data una volta per tutte, ma è varia-bile, tanto più profonda coscienziosa e sensibiledev’essere la preoccupazione dell’uomo spirituale

15

Page 18: Thomas Mann, Attenzione, Europa

per la ricerca di essa, la sua attenzione ai moti dellospirito mondiale, ai mutamenti nel quadro dellaverità, a ciò che è giusto e necessario nel tempo, pernon dire: a ciò che è voluto da Dio, a cui l’uomo spi-rituale deve servire, incurante dell’odio degli ottu-si, dei paurosi e degli ostinati, degli interessati allaconservazione di quello che è diventato falso e cat-tivo.

Così dunque in poche parole si presenta il pro-blema della verità alla mente umana pur mediocre-mente bennata, pur mediocremente timorosa diDio. Al tipo umano di cui ho parlato invece fu riser-vato un altro compito: mettere sul trono la menzo-gna come unica potenza creatrice della vita e stori-camente efficace; farsi una filosofia dell’abolizionedi ogni differenza fra verità e menzogna; istituire inEuropa un vergognoso pragmatismo, che nega lospirito stesso in favore dell’utile, che commette odapprova senza scrupolo delitti, quando servono aisuoi surrogati dell’assoluto, e non indietreggia nep-pure dal concetto della falsificazione, anzi attribui-sce alla falsificazione lo stesso valore che alla veri-tà, se essa è utile nel suo senso.

Non voglio giungere al punto di identificareaddirittura questo tipo con “l’uomo moderno”. Maè un tipo diffuso, un tipo-massa, e quando dico che

16

Page 19: Thomas Mann, Attenzione, Europa

esso caratterizza il tempo, esprimo per lo meno lasua propria convinzione: quella convinzione che glidà lo slancio baldanzoso, con cui si accinge a sor-passare un mondo tenuto in svantaggio da inibizio-ni morali, e a farsi suo padrone e maestro.

Ciò che sarebbe il risultato è perfettamente chia-ro e sicuro. Sarebbe la guerra, la catastrofe genera-le, la rovina della civiltà. È mia ferma convinzioneche solo questo e nient’altro può essere la conse-guenza dell’attiva filosofia di un tale tipo umano eperciò mi è parso un dovere venire a parlare di essoe della terribile minaccia che ne deriva. È davveroinquietante osservare la debolezza del mondoanziano e colto di fronte a questa violenza unica,assistere al suo indietreggiamento smarrito ecosternato. Intimidito, intontito, incosciente diquel che gli accade, con un sorriso attonito sullelabbra, esso sgombra una posizione dopo l’altra esembra disposto a confessare che “non comprendepiù il mondo”. Discende al livello spirituale e mora-le del nemico, adotta il suo stupido linguaggio, siadatta alle sue misere categorie di pensiero, allamaliziosa ottusità delle sue idiosincrasie e alle suealternative propagandistiche, e non se n’accorgenemmeno. È forse già perduto. Lo è senza dubbio,se non si strappa alla ipnosi, se non rientra in sé

17

Page 20: Thomas Mann, Attenzione, Europa

stesso. In ogni umanesimo c’è un elemento di debo-lezza che va congiunto col suo disprezzo del fanati-smo, con la sua tolleranza e col suo amore del dub-bio, insomma con la sua naturale bontà, e che incerte circostanze può diventargli fatale. Ciò cheoggi sarebbe necessario è un umanesimo militante,un umanesimo che scopra la propria virilità e sisaturi della convinzione che il principio della liber-tà, della tolleranza e del dubbio non deve lasciarsisfruttare e sorpassare da un fanatismo, che è senza

vergogna e senza dubbi. Se l’umanesimo europeo èdiventato incapace di una gagliarda rinascita dellesue idee; se non è più in grado di rendere la propriaanima consapevole di sé stessa in una pugnace ala-crità di vita, andrà in rovina e ci sarà una Europa,il cui nome non sarà più che un’espressione e da cuisarebbe meglio rifugiarsi nella neutralità fuori deltempo.

18

Page 21: Thomas Mann, Attenzione, Europa

Pagine sparse

Già pubblicato in questa collana:

1. Pier Paolo Pasolini, I giovani infelici2. Antonio Gramsci, Indifferenti3. Piero Calamandrei, Discorso sulla Costituzione e altri scritti4. Adolfo Omodeo, Per la riconquista della libertà5. Erich Fromm, L’amore per la vita6. Luis Sepúlveda, Crediamo ancora nei sogni7. Platone e Plotino, Sulla Bellezza8. Erasmo da Rotterdam, Il lamento della pace9. Silvano Agosti, Lettere dalla Kirghisia sull’educazione e sull’amore10. Le mie parole sono come le stelle: non tramontano mai. Lettera

inviata da un capo indiano al presidente Washington11. Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, Sulla genesi della stupi-

dità e altri scritti12. Herbert Marcuse, La fine dell’utopia13. La grave malattia del pensare. Discorso del capo Tuiavii all’uomo

bianco14. Gruppo Marcuse, Miseria umana della pubblicità15. Italo Calvino, La leggerezza16. Giacomo Leopardi, Discorso sopra lo stato presente dei costumi

degl’Italiani17. Piero Calamandrei, Difendiamo la scuola democratica18. Pier Paolo Pasolini e Ugo Gregoretti, Laviamoci il cervello. Passi

scelti dal film Ro.Go.Pa.G., in appendice Idillio e pubblicità diPaul Ginsborg

19. Miguel Benasayag e Gérard Schmit, L’epoca delle passioni tristi.L’ideologia della crisi

20. Miguel Benasayag e Gérard Schmit, L’epoca delle passioni tristi.Il futuro come minaccia

21. Piero Calamandrei, Il significato morale del fascismo da Passatoe avvenire della Resistenza

22. Piero Calamandrei, L’eredità ideale della lotta di liberazione daPassato e avvenire della Resistenza

Page 22: Thomas Mann, Attenzione, Europa

23. Pier Paolo Pasolini, La televisione, i mass media e l’omologazione24. George Orwell, I principi della neolingua, in appendice La para-

bola di Buddha sulla casa in fiamme di Bertolt Brecht25. Sulla soglia (Passi scelti dalle opere di Kafka, Tornatore e

Beckett26. Carmelo Bene, Quattro momenti su tutto il nulla. Primo momento

– Il linguaggio27. Fëdor M. Dostoevskij, La decisione, in appendice L’apertura-

decidente di Martin Heidegger28. Martin Heidegger, Sull’umanesimo e la storicità dell’avvenire29. Manifesto della rete alternativa di resistenza, in appendice A chi

esita di Bertold Brecht30. Noam Chomsky, There is no alternative. Il lavaggio dei cervelli

in libertà31. Piero Calamandrei, Futuro postumo. Discorso all’umanità post

atomica32. Aleksandra Kollontaj, Largo all’Eros alato! L’amore da compagni 33. Aristotele, Sull’amicizia. Nota a margine di Giorgio Agamben34. Thomas Mann, Attenzione Europa!35. Carl Schmitt, La tirannia dei valori e le categorie del politico36. Miguel Benasayag, Angélique Del Rey, Elogio del conflitto37. Jorge Luis Borges, Storia dell’eternità38. Rainer Maria Rilke, Elogio della solitudine, da Lettere ad un gio-

vane poeta

39. Rainer Maria Rilke, I giovani non sanno ancora l’amore, daLettere ad un giovane poeta

40. Hanna Arendt, L’umanità in tempi bui