The Best Magazine_#3

44
# tre anno 0 - aprile 2010 La rivista per il blogger fatta dal blogger La rivista per il blogger fatta dal blogger Speciale primavera Cambiamo «faccia» alla nostra casa! Intervista a... Il blog del mese Cagliari Chiara Fattori Solo io e il silenzio Morena Fanti La sagra di Sant’Efisio . Musica & Libri Amore e poesia Radio OnAir Clarissa Pinkola Estès In sala con... Donne che corrono coi lupi Happy Family

description

La rivista per il blogger, fatta dal blogger

Transcript of The Best Magazine_#3

Page 1: The Best Magazine_#3

# treanno 0 - aprile 2010

La rivista per il bloggerfatta dal blogger

La rivista per il bloggerfatta dal blogger

Speciale primaveraCambiamo «faccia»

alla nostra casa!

Intervista a...

Il blog del mese

Cagliari

Chiara Fattori

Solo io e il silenzioMorena Fanti

La sagra di Sant’Efisio

.

Musica & LibriAmore e poesiaRadio OnAir

Clarissa Pinkola Estès

In sala con...Donne che corrono coi lupi

Happy Family

Page 2: The Best Magazine_#3
Page 3: The Best Magazine_#3

# tre 2Solindue _http://solindue.wordpress.com/

l’editoriale by Solindue

LA PUBBLICITÀ è una forma di comunicazione utilizzata per influenzare le sceltedegli individui in relazione al consumo e dunque all’acquisto di beni (o all’utilizzodi servizi). Il primo annuncio pubblicitario si fa risalire al 1630 e apparve su un

giornale dell’epoca: si trattava di una semplice inserzione che richiamava il nome del prodotto. Ma ènella prima metà dell’ottocento, di pari passo con lo sviluppo della rivoluzione industriale e delconsumismo che iniziò ad imporsi il modello pubblicitario come lo intendiamo noi.

Il fu introdotto in Francia da Caterina De’ Medici a metà del ‘500 e sitrasformò in uno strumento di comunicazione proprio attorno al 1800, grazie ad alcuni fabbricanti diventagli che, appunto a scopo pubblicitario, codificarono un vero e proprio linguaggio, costituito daiprincipali gesti (sventolarlo, muoverlo, lanciarlo) al fine di aumentarne le vendite.

Ne nacque un vero e proprio ” utilizzato dalle donne dell’epocaper socializzare con gli uomini: un’autentica libertà di espressione “codificata”.Così, sostenere il con la mano destra di fronte al viso significava: spostarlonella mano destra: ; muoverlo sempre con la mano destra:mentre lasciarlo scivolare sulle guance voleva intendersi: sventagliarsi lentamente:

e sventagliarsi rapidamente: . Infine, appoggiarsi il ventaglio sullelabbra non lasciava spazio a fraintendimenti: significava

IAMO ARRIVATI A UNA NUOVA EDIZIONE del nostro mensile The Best. Siamo inpiena primavera e la voglia di cambiamento è dentro tutti noi. Ecco qui dunque,The Best magazine di aprile in una nuova veste: più lineare, più giornalistica più

godibile e forse più facilmente “sfogliabile”. Sempre tante le rubriche e sempre nuovi collaboratoriche si sono affiancati ai nostri oramai “classici” scrittori. Uno dei temi principali di questo mese sonoi libri e le letture in genere. Ma come sempre The Best è formato da un di personaggi diidee e sensazioni: risulta impossibile codificarci in una sola parola, in un sol termine, o rinchiuderciin un unico tema. Tutti assieme formiamo un maestoso di idee e percezioni e solo tuttiassieme riusciamo a creare quella tela che da un senso di completezza al mensile.

Senza annunciarvi le novità di questo mese, che scoprirete da soli sfogliando la vostrarivista, mi concentrerei sulla scelta della copertina. Con Arthur abbiamo pensato di giocare con laprimavera, il sole, la voglia di scoprirsi e d’intravedere. La scelta della foto, che provienedall’archivio di Arthur, è stata fatta, dopo una breve indagine di mercato che ha fatto affiorare comeuna bella donna in copertina faccia vendere di più il prodotto. In fondo non abbiamo inventatoniente. Si tratta del linguaggio dei corpi, in questo caso reso più armonioso dall’introduzione di unbellissimo fiorito che ci rappresenta, e che - sempre secondo il linguaggio di cui sopra –se aperto massimamente a coprire le “labbra” significa: !

ventaglio

ventaglio

ventaglio

ventaglio

linguaggio del ventaglio”

seguirmi;

ma come osi? voglio bene ad un altro;ti voglio bene;

sono sposata sono fidanzatabaciami!

pot-pourri

sono single

Solindue

S

Aprile...il ventaglio...

Page 4: The Best Magazine_#3

# tre 3

in redazione... 5

La foto del mese...

Un vero colpo di genio 7

Intervista a...

Chiara Fattori di Intemezzi Editori 11

the contents

Foto copertinaIl ventaglio © Arthur

Editoriale Aprile...

Il ventaglio 2

Orme ed Impressioni

Quel bacio - Insieme 13

I pendolari: Gente di Mumbay 19

Musica e Libri 21

Anna Politkovskaja

Cecenia, il disonore Russo 17

Clarissa Pinkola Estès

Donne che corrono coi lupi 23

25 In sala con...Happy Family

27 A spasso per Roma

28 Primavera...Amore e Poesia

29 La nostra casa...Recuperiamo i nostri spazi privati...

33 Il Signor BlogaventuraLa Sagra di Sant’Efisio

37 Radio OnAir

39 Non tutti sanno che...Parliamo di libri

41 L’opinioneAccetta quel che c’è di buono

42 La posta del Cielo

Foto ultima paginaLago di Garda 2010 © Arthur

Page 5: The Best Magazine_#3

# 4tre

the

ne

est

ma

ga

zib

the

nees

t mag

azi

b

Rubriche e collaborazioni

Elle -

E. Koala - Anna Politkovskaja

Spaziocorrente - Orme ed Impressioni

E.Koala -

Luciano - m

Riccardo - Musica e Libri

Stella Luce -

Folletta - A Spasso per Roma

Fabio - La Sagra di Sant’Efisio

Kate - Donne che corrono coi lupi

BabEle - In sala con... Happy Family

OnAir - Radio OnAir

Godot _ Non tutti sanno che...

Cultura e Spettacolo

Photo

eta-tag

Posta del Cielo

La foto del mese è di:

(www.2elle.wordpress.com)

(www.koalanation.wordpress.com/)

(www.spaziocorrente.wordpress.com)

(www.koalanation.wordpress.com/)

(www.lucianomarcelli.wordpress.com/)

(www.riccardo-uccheddu.blogspot.com/)

(www.stellasolitaria.wordpress.com)

(www.folletta.blog.kataweb.it/)

(www.volodinotte.typepad.com)

(www.scaladicristallo.wordpress.com)

(www.lescaledibabele.wordpress.com)

(e-mail: [email protected])

(www.

(www.ilmondodiarthurphoto

dailygodot.wordpress.com/)

.wordpress.com)Arthur

nel

http://thebestmagae-mail: [email protected]

web:

zine.wordpress.com

...da un’idea di Solindue

Direttore

Art Director

Progetto graficoImpaginazione

Redazione

Solindue

Arthur

Arthur

Solindue

Arthur

Solindue

L’intervista a Chiara Fattori

I pendolari: gente di Mumbay

Arthur

La nostra casa...

L’opinione

(www.solindue.wordpress.com)

(www.ilmondodiarthur.wordpress.com)

(www.solindue.wordpress.com)

(www.ilmondodiarthur.wordpress.com)

Page 6: The Best Magazine_#3

# 5tre

in redazione by Sol’ e Arthur

Tubolari per armadi alla lavandaLa foto del mese - Mirror - BWDecoupage – Raptus creativoSade – Solder of LoveEmmaus – Alessandro BariccoLa stagione splenditaScena d’autoreMusic in my earsRiffs, donne e uraganiIl percorsoLa posta del cielo<meta-tag>A spasso per RomaI MandalaL’incantevole BarcellonaRadio OnAirDecalogo per il blogLa mia velaIntervista a ErmannoIntervista a ShulungIl blog del mese - EppifemiliOdor di primaveraSessualità e internetIncontrarsi e innamorarsi

by Emaki81

by Koalanation

by Koalanation

by Elle

by Elle

by Spaziocorrente

by Spaziocorrente

by Riccardo

by Riccardo

by Luce

by Luce

by Luciano

by Folletta

by Kate

by Fabio

by OnAir

by Godot

by Solindue

by Solindue

by Solindue

by Arthur

by Arthur

by Arthur

by Arthur

Nei numeri precedenti,

abbiamo parlatoanche di:

Page 7: The Best Magazine_#3

oi siamo alcuni della BANDA DEL RIFUGIO.

Siamo quelli che vengono da canili problematici e che ne hanno viste di tutti icolori.

Siamo noi, grandi e piccoli, giovani e vecchi.

Quelli che aspettano dietro a un cancello, che tu venga ad aprirlo.

Siamo quelli che desiderano una carezza, una gentilezza o anche un solo sguardo diattenzione…

N

Che

?

adottarene dic

un a distanza

i di

cane

Per informazioni e adozioni _http://secondazampa.wordpress.com/# 6tre

Page 8: The Best Magazine_#3

# 7tre

«

SPAPARANZATI al sole comodamente adagiati su un lettinoo dolorosamente accartocciati su uno scoglio .

TOMONI infinitamente seri o giornaletti assatanati di gossip.

GODENDOSI l'armonioso canto delle ondeo assordandosi con l'heavy metal nelle orecchie .

NELLA TOTALE e meravigliosa solitudine di un caldogiorno di fine aprile o nella ressa infernale del 15 di agosto.

UN LIBRO , ma a volte anche un volto , una nuvola , una sensazione .

Non importa come lo farete , ma fatelo ;ogni volta che la carta vi passerà fra le dita e le paroleformeranno immagini nella vostra mente ricordate chein quella carta qualcuno ha gettato il cuore ,che quelle parole sono il sogno di qualcuno come noi .

Godetevi le giornate pigre , il sole caldo , i primi tuffi , le prime "prove bikini" ,assaporate le meravigliose fragranze dei mille fiori nascenti ,danzate al canto degli allegri pennuti in amore

che nutra la vostra anima , che quieti i vostri pensieri , che vi regali un sorriso! «

E. Koala

Leggere .

Leggere .

Leggere.

Leggere.

Leggere .

... e leggete un libro

... que ostun colpo d gen ooooo!

è sta o un veroti i

Koala _http://koalanation.wordpress.com/

photo del mese by koalanation

Page 9: The Best Magazine_#3

# 8treArthurPhoto_http://ilmondodiarthurphoto.wordpress.com/

Mi viene in mente il ritratto di una bella Italia guardando questa foto : quella parte d'Italiache nonostante le brutture quotidiane sa sempre regalarti un sorriso , quella parte che timanca quando sei lontano .

SO CHE NON CI RIUSCIRETE ... l'occhio osserverà l'immagine e due fili invisibili solleveranno gliangolini della vostra bocca !

Arthur ... questo è stato un vero colpo di genio!

Un’estate a Lerici...

Page 10: The Best Magazine_#3
Page 11: The Best Magazine_#3

# due 10# 10tre

the ne

http://t

est magazibnel w

hebestmagazine.wordpress.

eb:

comthe estb

http://thebestmagae-mail: [email protected]

magazinenel web:

zine.wordpress.com

Page 12: The Best Magazine_#3

# 11treSolindue _http://solindue.wordpress.com/

l’intervista by Solindue

Secondo i più recenti dati dell’AIE(http://www.aie.it/), i lettoriitaliani di almeno un libro sono

circa 24 milioni (il 40% dei nostriconnazionali).Poco meno della metà il 47,7% non legge piùdi tre libri l’anno, solo il 13,2% ne leggealmeno uno al mese.In altri termini il 60% degli italiani non leggeneppure un libro all’anno.Si legge molto più al Nord che al Sud. Sivendono (e comprano) librisoprattutto a Milano e Roma:Lombardia (31%) e Lazio(16,7%) fanno da soli inpratica la metà del mercatolibraio del paese (47,7%).

Intermezzi… casaeditrice nata nel 2007dall’unione fortunata di tregiovani amici: ManueleVannucci, laureato in scienzedella comunicazione; AttilioScullari, laureato in scienzedella comunicazione e Chiara Fattori laureatain lettere e da sempre amante della lettura.

E’ Chiara che dirige la redazione, lei che legge imanoscritti, sceglie i libri da pubblicare,contatta gli autori, fa l’editing e la correzionedelle bozze e risponde alla mia intervista

Tre anni e nove libri all’attivo. Quanto èdifficile trovare un libro”diverso” e su cui volerpuntare i propri sforzi?

Quanti manoscritti ricevete al mese?

Sei pubblicazioni sono diautori maschi. Ma scrivonopiù gli uomini o scrivonomeglio di noi donne tropposentimentali ?

Il libro “Gente di Mumbai” è un libro di unascrittrice esordiente indiana Munmun Ghosh.Davvero un libro particolare sia per trama cheper modalità di scrittura. Come lo avete“scovato”?

È molto difficile, soprattutto per chi si occupadi narrativa. Tanti scrivono narrativa in Italia,e molti scrivono bene, ma è raro che le storiesiano raccontate in modo da interessare e

coinvolgere. La maggior parte dei manoscrittiche ci arrivano sono purtroppo banali, piatti eprivi di emozioni, scritti senza vera ispirazioneo senza abbastanza tecnica. Si tende apensare che siccome impariamo tutti ascrivere da bambini, tutti si possa poi esserescrittori, invece in pochissimi possonopermetterselo: ci vuole molto talento e anchemolto lavoro.

Al momento circa settanta.

Dei manoscritti che arrivanoin redazione circa tre quartisono di autori uomini, macon questo non credo che gliuomini scrivano di più esoprattutto che scrivanomeglio. Credo che le donnesiano più critiche con se

stesse, più concrete e meno portate a farsiillusioni sulle proprie capacità.

Uno dei miei due soci, Manuele, è stato per unperiodo a Mumbai e lì ha conosciuto Munmun.Il caso ha voluto che di lì a pochi mesi leipubblicasse il suo libro in India econtemporaneamente Manuele, tornato inItalia, io e Attilio decidessimo di fondare lanostra casa editrice. Così chiedemmo a

Intervista a... Chiara Fattori

Intermezzidi Editore

Page 13: The Best Magazine_#3

# 12tre

Munmun di avere in lettura il suo libro, cipiacque molto e decidemmo di farlo tradurre.

Chiaramente la copertina e la quarta dicopertina giocano un ruolo importante. Illettore viene attratto prima di tutto da unadeterminata immagine, da un titolo esuccessivamente da una descrizioneaccattivante. Ma quando si parla di piccolaeditoria credo sia molto più importante ilcontenuto, la qualità del testo, perché nonpotendo godere di una distribuzione capillaree di una esposizione importante, si puòsperare soprattutto nel passaparola tra lettorie questo non potrà esserci mai se il libro non èbello.

Cerchiamo di ritagliarci il nostro spazio,soprattutto sfruttando la rete, i contatti sulterritorio, l’aiuto prezioso degli autori,partecipando alle fiere e ai festival.

No.

No. Fino a poche settimane fa potevamogodere di una tariffa ridotta per le spedizioni dipieghi di libri e pacchi sul territorio nazionale,ma il 31 marzo è stata abolita con decretointraministeriale. Possono capitare delleoccasioni, dei bandi per la pubblicazione disingole opere, o per traduzioni, per esempioabbiamo partecipato a una iniziativa dellaRegione Toscana che si chiama MinimaliaWeb:un blog che raccoglie estratti di opere ineditedi giovani autori toscani, tra i quali le caseeditrici che aderiscono possono scegliere unautore da pubblicare. Noi abbiamo cosìincontrato Daniele Pasquini e pubblicato il suoromanzo , ricevendodalla Regione un piccolo aiuto in denaro. Altreregioni so che danno contributi per lapartecipazione a fiere. Ma sono piccolissimecose e molto rare.

Qualcuna ci ha contattato, sì, ma per ilmomento abbiamo soltanto rapporti diretticon gli autori.

Per il futuro prossimo abbiamo in programmadi digitalizzare tutto il nostro catalogo: neiprossimi mesi saranno disponibili già i primieBook, altri progetti in cantiere ci sarebberoma per ora è troppo pesto per parlarne.

Io volevo Ringo Starr

Le recenti indagini di marketing dividono ilettori in due tipologie fondamentali: gliinnovatori, ovvero i curiosi, fan di un autore,gli appassionati di un genere, informati econsapevoli, che comprano il libro per ragioniintrinseche; e gli imitatori, che seguonol’esempio (e i consigli) degli innovatori, eacquistano soprattutto in base a motivazionisociali.Personalmente mi considero una lettrice forte,e scelgo i miei libri sia per autore sia perimitazione, ma più spesso come molti, percaso perché attratta dal titolo, dalla copertinae da quel quid “esteriore” che stimola la miacuriosità. Quanto è importante per voi lascelta dell’esterno rispetto al contenuto libro?

Che armi usate per “lottare” contro i colossieditoriali per pubblicizzare e promuovere unvostro libro?

Avete mai partecipato a premi letterari peropere inedite?

Esiste nessun tipo di aiuto economico efinanziario dedicato al vostro settore?

Avete contatti anche con agenzie letterarie?

Intermezzi alla nascita aveva anche inprogetto la pubblicazione di libri interculturalidi prodotti multimediali non solo cartacei, c’ègià qualcosa per il futuro prossimo?

Un ultima domanda Chiara: se tu potessiessere il personaggio principale di un libro,chi vorresti essere?

E voi cari lettori, che personaggioscegliereste?

Forse, e banalmente, direi Don Chisciotte:poter guardare il mondo con gli occhi di unsognatore visionario e poterlo “distruggerecon la fantasia” non sarebbe male, almeno perla durata di un libro.

Intermezzi Editore _http://www.intermezzieditore.it/blog/

Page 14: The Best Magazine_#3

orme ed impressioni by Spaziocorrente

Spaziocorrente _http://spaziocorrente.wordpress.com/# 13tre

14 Aprile 2010

Sfioro le tue labbra con il cuore,

ancor prima che siano le mie a toccarle.

Gli occhi si chiudono sereni,

mentre il contatto si avvicina.

Morbide sensazioni che si espandono,

come il tuo profumo

che mi inebria di dolcezza.

L’intorno sfuma e perde d’importanza.

Nella felicità di questo istante

non c’è passato, ne futuro,

solo un presente che si fa più intenso,

e cede alla passione.

Il respiro si muove in sintonia

mentre le mani seguono una forma,

quella di un abbraccio indissolubile.

Apro gli occhi e guardo i tuoi,

un mondo nuovo sempre da scoprire.

Rimane forte il desiderio di restare indefiniti

e di lasciare all’altro il coraggio di dire: “devo andare”.

Quel bacio

Page 15: The Best Magazine_#3

Spaziocorrente _http://spaziocorrente.wordpress.com/# 14tre

8 Maggio 2009

Ho vagato seguendo il corso dei fiumi,

inoltrandomi nel fitto delle foreste,

risalendo irti pendii per arrivare alla cima.

Ho percorso le strade bianche delle pianure,

oltrepassando colline e paesi;

ho sostato in silenzio di fronte al sussurro del mare.

Poi sono tornato da te,

donandoti le immagini del mio lungo viaggio,

sperando che tu potessi guarire.

Ma nonostante i miei occhi riflettessero ciò che avevano visto,

tu non guarivi.

Ogni giorno ti allontanavi dal mondo,

lasciando che il vuoto riempisse il tuo spazio.

Solo allora ho capito che non poteva bastare:

ti ho presa per mano e ti ho portata con me.

Insieme

orme ed impressioni by Spaziocorrente

Page 16: The Best Magazine_#3

# 15tre

il blog del mese by Arthur

Arthur _http://ilmondodiarthur.wordpress.com/

“Non ho mai amato scrivere.”

accolto con questa premessa chi,leggendo la pagina dell'about (io),va a visitare il blog di Morena

Fanti, dove lei si descrive o forse èmeglio dire, dove lei descrive ciò che nonavrebbe voluto essere e che poi èdiventata.

L’ho conosciuta casualmente, primaancora che aprissi il mio blog e, mi avevacolpito la sua storia, la crudezza dellesue parole mentre racconta il suocalvario dopo la morte della giovanefiglia nelle pagine del suo libro “Orfana dimia figlia”…

e in qualche modo mi ero sentitovicino a lei, io che avevo vissuto unastoria simile, ma consapevole chedifficilmente avrei potuto ancheminimamente provare il suo dolore, ildolore di una madre.

Che dire… di lei so che è una donnameravigliosa, generosa, disponibile adascoltare, a mettersi in gioco, una donnache ha trovato la sua “strada”, quelladella scrittrice,

impegnandosi, nello stessotempo, a reinventarsi in mille situazioni,ma che hanno tutte a che fare con leparole scritte, urlate, recitate, paroleche raccontano una storia.

“Un libro forte e violento come un pugnosullo stomaco. Violento, come violenta èla mano crudele che cala a ghermirti unafiglia di ventiquattro anni prossima allalaurea…” (Salvo Zappulla)

...

(è la mia scrittricepreferita…)

E’

...ho sentito che volevoscrivere e non ho presoin mano una penna,ma dei libri...

ilMorena fanti

blogdi

Page 17: The Best Magazine_#3

# 16tre

“… all’improvviso ho sentito che volevoscrivere e che avrei scritto (questo nonsignifica ‘pubblicare’. Molti pensano chescrivere significhi ‘pubblicare libri’ ma non ècosì).… allora, ho sentito che volevo scrivere e nonho preso in mano la penna ma dei libri. Anchese ho letto molto da sempre, non vuol dire cheavessi gli strumenti per scrivere e perciò li hocercati. Ho letto libri sulla scrittura e anche sualtri argomenti, e romanzi. Poi ho fatto alcunitentativi, non di racconti completi ma diimmagini e sensazioni.…nella mia immaginazione scrivere significava‘romanzo’. Non avevo preso in considerazionealtre modalità ma mi sono dovuta arrenderesubito: tutti dicevano che si deve iniziare dairacconti.Così, quando Stephen King pubblicò il suo Onwriting (uno dei miei libri cult) e lo lessi,all’interno c’era la sfida di King per scrivere un

racconto che avrebbe partecipato ad unconcorso online. Questa fu la scusa perscrivere il mio primo racconto.”

E sono felice che lei abbia deciso di scriverequel racconto, perché altrimenti, come avreipotuto conoscerla?

Un blog da gustare un po’ per volta, e con unapadrona di casa come Morena Fanti, sicuri diessere sempre a proprio agio.

http://www.viadellebelledonne.it/

http://www.scriveregiocando.it/

http://morenafanti.wordpress.com/le-mie-interviste/

http://www.lavocedellisola.it/

Link dove è possibile incontrarla:

Il suo blog, “Solo io e il silenzio”, lo definisco inuna parola sola, “Intimo”, nel senso che conmolto garbo, cosa che le è molto congeniale,lei parla del “raccontare scrivendo”, di libri, dipoesie, di recensioni, di incontri con autori,divisa, con passione, in altre mille attività,“Viadellebelledonne”, “Scriveregiocando”, lesue interviste sul quindicinale “La vocedell'isola” e in vari siti web, senza alcunapretesa, con la consapevole umiltà dellepersone che sanno guardarsi intorno, in unpercorso che non può prescindere dall'esserecondiviso insieme ai suoi lettori.

http://morenafanti.wordpress.com/

Page 18: The Best Magazine_#3

Anna Politkovskaja by Koalanation

# 17tre

Bellezza, inferno...

Cecenia,

il disonore Russo.

Scriveva Roberto Saviano :

Anna Politkovskaja aveva speso ognigiorno della sua vita , ogni soffio della suapaura , ogni grammo della sua passione neltentativo di far conoscere al mondo la storia diun luogo troppo piccolo e troppo sconosciutoperché le persone potessero DAVVEROcomprendere ciò che vi accadeva .

In Cecenia , Anna ha dato la vita ; per laCecenia , Anna ha perso la vita.Non esiste telegiornale , talk show , rivista olibro di storia che possa realmente farcicomprendere i terribili eventi ceceni , solo leparole di chi ha visto e vissuto hanno questopotere : piedi nel fango , mani nel sangue ,occhi nella disperazione ; Anna ha regalato almondo un resoconto di morte , ma è unamorte che DOBBIAMO conoscere se vogliamocontinuare a vivere con dignità.

” Anna era tornata dal fare la spesa , il 7Ottobre 2006***Era il cinquantaquattresimo compleanno delpresidente Vladimir Putin e quella mortesembra un regalo***La sua parola non poteva essere fermata checosì. Solo in quel modo c’erano riusciti : con lepallottole.>

(da Chi scrive muore – La bellezza e l’Inferno

– Roberto Saviano)

Page 19: The Best Magazine_#3

# 18tre

<A quarantatré anni ancora non mi eracapitato di sentire l’odore atroce di un uomobruciato , eppure eventi drammatici ne hovissuti , e non pochi . Ho fatto per la primavolta quest’esperienza a Shatoi. Sono rimastapietrificata.>

<Mi assumo la responsabilità delle mie parole: a dir poco una persona su due uccisa inCecenia è un civile abbattuto in condizioni digiustizia sommaria . Ciò significa che migliaiadi militari che hanno prestato servizio inCecenia sono in realtà dei boia sistematici>

<L’Europa deve smetterla di tremare quandosente le favole di Putin riguardo a un presuntoislamismo ceceno . Deve tendere la mano allaCecenia affinché rimanga quello che ègeograficamente , un paese Europeo.>

Anna è morta perché noi avessimo lapossibilità di comprendere : ho ancora quelleimmagini negli occhi , parole che diventanovolti , luoghi , sensazioni , ho ancora in bocca ilsapore aspro della rabbia mentre penso allafaccia di Putin ; ho voglia di parlare di questo ,proprio adesso , che i tg riportano fattidrammatici alla nostra attenzione.Leggere questo libro non sarà un piacere .

LEGGERE QUESTO LIBRO E’ UN DOVERE cheognuno di noi ha nei confronti dell’umanità.Quando tg e giornali vi parleranno dimetropolitane che saltano in aria , di donnekamikaze , quando vi rammenteranno idolorosi fatti del Nord Ost … quando lo faranno, respirate e aspettate a dire qualsiasi cosa .POCHE PAGINE VI RACCONTERANNO UNASTORIA CHE ANCORA NON CONOSCETE .UNA STORIA CHE DA FASTIDIO .

GRAZIE ANNA

-

ANNA POLITKOVSKAJA – CECENIA , ILDISONORE RUSSO

http://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Stepanovna_Politkovskaja

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/08_Agosto/27/anna_voce_scomoda.shtml

http://koalanation.wordpress.com/2010/04/01/4bellezza-inferno-e-cecenia-il-disonore-russo/

Anna Politkovskaja by Koalanation

Koala _http://koalanation.wordpress.com/

Page 20: The Best Magazine_#3

# 19tre

libri... by Solindue

Riflettevo su come i sogni sirealizzino in modi inaspettati. Dabambina desideravo lo scoppio di

una guerra così da potermi arruolare comesoldato e combattere per il mio Paese. Essereun pendolare in questa città era come essereparte di un esercito. Uomini e donnecamminavano in questa città con sguardidecisi, concentrati. Maria diceva che i trenilocali le ricordavano quegli slogan chesentivamo nel nostro college giù al sud.“Lavoratori di tutto il mondo unitevi.” Noi ciunivamo nel treno.

Hushed Voices, V

èdifficile anche muovere le mani

felice di non avere figli e delfallimento di ogni cura”

vita insignificante fatte dim in ime responsab i l i t à ”

lepersone non ti rispettano per quello che fai maper quanto guadagni

un ostacolo alla corsa dellapropria sopravvivenza

Gente di Mumbai ( ocisommesse), best seller in India, è il romanzod’esordio della giovane scrittrice indianaMunmun Ghosh, pubblicato in Italiadall’editore Intermezzi (traduzione diEmanuela Bottaru).

Il libro è suddiviso in 39 racconti legati fra lorocome cerchi che s’intersecano. Ogni raccontoè legato all’altro, ma ogni storia mette inrisalto un diverso personaggio che raccontadella propria vita in prima persona. Storie dipendolari ed è a loro, «a tutti i pendolari delmondo», che l’autrice dedica questo romanzo.

Storie di povertà, gioie e dolori che simescolano lungo le pagine di questa immensamegalopoli, Mumbai (Bombay si trova sullacosta occidentale dell’India, dal 1995

ufficialmente chiamata , con unapopolazione stimata di 13,66 milioni diabitanti, è la seconda città più popolosa delmondo dopo Shanghai). Storie che scorronolungo i binari, attraverso le strade, le stazionisempre affollate dove nell’ora di punta “

”; dove c’è chisegretamente è “

, così da potercondurre la propria “

; s to r i e d isopravvvenze nei quartieri a luci rosse, neglislum, dove lo slogan è sempre quello “

” o negli ospedali.

Ogni personaggio-pendolare è un pezzo dicittà, un pezzo di India con la sua cultura, lesue religioni, le sue lingue diverse. Un viaggioattraverso urla, rumori, suoni; commistione diodori di spezie e di urina; volti sudati, familiari,eccitati o indifferenti; colori che si susseguonoa volte sgargianti e altre volte tenui, come ipersonaggi, autonomi e diversi ma tuttiinvestiti da esistenze difficili, tristi e sempreaffamati di riscatto, dove anche una mogliepuò divenire “

”. Anche per chi conoscel’India e le sue sacche di povertà, il primoimpatto con i personaggi può esserescioccante ma nessun tipo di pessimismoaffiora dalle pagine del libro.

Mumbai è una grande città che seduce e attraecon la speranza di vita migliore tanta gentedalle campagne, e per quanto di riveli spessouna città crudele e corrotta, per tutti ipersonaggi rappresenta la possibilità di unfuturo migliore: una città, Mumbai, chemantiene ciò che promette, perché, comespera Sita con il suo volto che irradia energia:

Mumbai

I pendolari di:

Gente di Mumbai

Solindue _http://solindue.wordpress.com/

Page 21: The Best Magazine_#3

# 20tre

anche qui la vita è «».

Leggere questo libro non è però facile:numerosi sono i termini hindi che indicanosoprattutto i cibi o diversi tipi di abiti (le

traduzioni e spiegazioni dei diversi termini sitrovano in un glossario a fine libro).

I nomi stessi dei personaggi all’inizio dellalettura creano confusione e in alcuni primimomenti sembra di perdersi nel caos di unastazione affollata di mendicanti, suonatori,venditori di strani cibi: samosas, puri, dosa,idli, laddu … ma anche ladri e affabulatori.

Ci vuole un po’ perché la mente ricostruisca ipezzi del puzzle e gli occhi si abituino acogliere il significato dei singoli termini, madopo un primo impatto la scrittura di MunmumGhosh sembra prenderci per mano ed èassieme a lei che percorriamo i binari di questaimmensa stazione umana fatta di sentimenti,sensazioni, fiducia e tanta speranza.

piena di svolte inaspettatee magiche

Gente di Mumbai

Munmun Ghosh

(Hushed Voices,

Voci sommesse), best seller in India, è il

romanzo d’esordio della giovane scrittrice

indiana , pubblicato in

Italia dall’editore Intermezzi (traduzione di

Emanuela Bottaru).

Intermezzi Editore _http://www.intermezzieditore.it/blog/

Page 22: The Best Magazine_#3

# 21tre

music in my ears by Riccardo

CIAO A TUTTE ED A TUTTI!

ER ME, LA MUSICA ED I LIBRI SONOUNA BELLA COPPIA: la grande musicaracconta una storia; la vera letteratura è

musicale.Nel ‘700, il pittore inglese William Hogarthvedeva un collegamento tra pittura, musica eletteratura; forse, oggi il posto della pitturapotrebbe essere preso dal .

Eccoci comunque al legame tra certilibri e certa musica; la , no?Cominciamo con , acura di Luciano Comida,

; questo titolo è un evidente omaggioall’Elvis Presley di . Il librocontiene 20 storie a sfondo fantastico-fantascientifico.La novità (almeno per il nostro Paese) consistenell’essere i protagonisti delle stars (il brodonon c’entra) del pop-rock… da Elvis a Jagger,da Neil Young a Tom Waits, da Nina Hagen aSpringsteen ecc.

In di Kerouac troviamoanche l’immenso jazz-blues di Billie Holliday,che egli dipinge mentre singhiozzala sua pena d’amore…C’è della musica anche nei libri di CharlesBukowski. Sì, so che penserete: quello eratutto sesso e niente arrosto. In lui,

d’arrosto… letterario ne trovate a quintali:leggete almeno , ilracconto che apre

Un racconto pieno di poesia, malinconiae solitudine… La donna: “Cass era fuoco fluidoin movimento. Era come uno spirito incastratoin una forma che però non riusciva acontenerlo” (p.9); la sua risata: “Era comegioia sprizzata dal fuoco” (p.13). Questa non è

?

Quel che poi stupisce, in Bukowski, ècome un uomo che visse per l’80% della suavita nei bassifondi abbia sempre mantenutoun forte amore per la . Auto-confinatosi in minuscole e squallide stanzettecon tipo d’alcolici, creava con la suavecchia macchina da scrivere e con unsottofondo di Bach, Mozart, Mahler,Beethoven, Brahms…

I suoi libri, forse anche i suoi amorierano accompagnati dalla classica, di cui parlaspesso: leggete (pp.34-37)

(in). Qui il

protagonista, poiché deve traslocare vende isuoi dischi di musica classica a delle suore espiega come la classica gli abbia salvato la vita…

La classica ritorna nedel tedesco ex-Rdt

Cristoph Hein. “L’eroe” del romanzo discute(tra le altre cose) e con la massima serietà colcognato di quale sia la musica migliore perfare l’amore. Lui consiglia soprattutto

di Bach e ladiscussione va avanti per un po’ finchè (tra il

cinema

bella coppiaL’Hotel dei cuori spezzati

Gammalibri, Milano,1984

Heartbreak hotel

Sulla strada

in concert

Falsum est!

La donna più bella della cittàStorie di ordinaria follia,

Feltrinelli, Milano, 1978.

musica

musica classica

qualsiasi

Difficile senzamusica C. Bukowski, Azzeccare i cavallivincenti, Feltrinelli, Milano, 2009

Il suonatore ditango, E/O, Roma, 1990

Iconcerti brandenburghesi

P

Musica&Libri

Page 23: The Best Magazine_#3

“Cass era fuoco fluido in movimento.

Era come uno spirito incastrato in una forma

che però non riusciva a contenerlo”

# 22tre

divertito e lo scandalizzato) la sorella non latronca.

a il protagonista, un professoredi storia e pianista a tempoperso è stato scarcerato da

poco e ha vari guai… lavorativi, amorosi edappunto, anche legali.

Si svolge invece nel mondo dei nightsdi Stefano Benni, uno

dei racconti diIl detective Joe Volpe ha il suo

ufficio al 40° piano del Gramsci Building edeve beccare “Elmo Buenavista, il sax di Dio”(p.64)… il cui appunto sax diventeràe che suona coi “Selvaggi Sei”: tipi duri, ancheperché per es. il trombettista: “Era cosìaggressivo che lo avevano messo in gabbia,come un pappagallo” (p.67).

Joe si immerge nel potente rythm ‘nblues del gruppo… poi fa il giro dei barassicurandoci che “è un giro lungo.” Si ferma“al Saint Augustine, nel quartiere cino-modenese” (p.73). E Joe scopre che unpuò uccidere un Capocamorra…

La musica sostiene anche i

di Sergio Atzeni. L’Autore segnalaesplicitamente fonti e richiami musicali:Tuxedomoon (p.19), Clash (p.27), “

dall’album ”,Otis Redding (p.39) ecc.

I illustrano il “cainùme che c’è in giro”e presentano Cagliari come una caotica eviolenta città sudamericana; forse anche perquesto egli la chiama (in spagnolo) ,città. Del resto, l’Autore la locale

malavita senza farle sentimentali e pericolosi“sconti” bensì con tutta la crudezza del rock,con tutta l’angoscia del blues.

Ed ora buona lettura, buon ascolto ebuona vita!M

Ilsax del Nuvola Rossa

Bar sport duemila, Feltrinelli,Milano, 1999.

un’arma

sax

Raccontisenza colonna sonora, Il maestrale, Nuoro,2002

PeterGunn theme The Blues brothers

Racconti

Ciudadcanta Mu

sic

a Lib

ri&

Riccardo _http://riccardo-uccheddu.blogspot.com/

Page 24: The Best Magazine_#3

# 23tre

libri... by Kate

PERCHÉ PROPRIO QUESTO LIBRO?

Perché leggendolo l ’ho trovatoaffascinante, coinvolgente, diversissimodai libri che leggo, profondo e originale,

qualcosa che attraverso le favole di sempre dauna visione emotivamente completa ecomplessa di quello che noi donne siamocapaci non solo di fare, ma anche di provare edi trasmettere.

Un libro veramente unico per tuttequelle donne che corrono con i lupi ogni giornodella loro vita, e per molti uomini che hanno ilcoraggio di viverci senza fuggire macapendone la bellezza e la forza.

Il mito della donna selvaggia in "Donne checorrono coi lupi".

Si dice che la solitudine fa paura, ma"solitudine non è assenza di energia o diazione, piuttosto un dono di provvisteselvagge a noi trasmesse dall’anima".

Clarissa Pinkola Estès, con "Donne checorrono coi lupi"(Feltrinelli, 1993) indagaquella parte del femminino la cui naturalità èstata repressa al punto da staccare i contatti

tra la psicheindividuale el’anima delm o n d o ,addomesticand o l a ,f a c e n d o l ad i v e n i r et imorosa en o nautosufficiente, priva diiniziative e

ingabbiata nell’assenza dell’auto-stima.

Come richiamare l ’anima? "Con lameditazione, o nei ritmi del canto, dellascrittura, della pittura, nell’educazionemusicale, l’immobilità, la quiete." Così l’animaesce dalla sua dimora, utilizzando l’energiamentale per realizzare uno stato di solitudineutile a ritrovare l’essenza femminile, un esserenaturale che possiede "la creatività passionalee un sapere ancestrale".

Attraverso un lavoro di ricerca, l’autriceha raccolto un’ingente mole di materialeattinto dalle fiabe, dai miti, dai raccontipopolari scoprendo, su base psicoanalitica,una serie di archetipi.

Ci si imbatte nell’ "Uomo nero nei sogni delledonne" che, insieme ad altre figuresimboliche, rappresenta il predatore dellapsiche femminile ma, allo stesso tempo,"sogno iniziatico universale" che spesso è

Clarissa Pinkola Estès

« Donne che

Page 25: The Best Magazine_#3

# 24tre

indice di una grande solitudine da cui la donnadeve uscire se vuole salvare la propria psiche.

Un segnalato malessere, ciò che alivello conscio la donna non rileva perché le èstata inculcata una cieca obbedienza, portaspesso a non sapere o non avere la forzasufficiente ad accettare il fatto che ladisubbidienza, il rifiuto più netto sono in molticasi salvezza.

Sviluppare la difesa dagli inganni, rifiutarel’educazione alla passività considerando ifattori culturali e familiari che indeboliscono ledonne è la teoria di base di questo insieme disaggi.

Ma chi è il predatore innato? Esempiofortissimo è dato da "Barbablù", la cui storiamacabra conosciamo, ma soprattutto l’analisiintorno alla “chiave” che apriva la portaproibita in cui la sposa non doveva entrare,pena la morte, castigo alla disubbidienza.

Ma "La piccola chiave è anche l’accesso alsegreto che tutte le donne sanno", è chiaved’oro della conoscenza, e quindi della vita."Barbablù impedisce alla giovane donna diusare quella chiave che la porterebbe allaconsapevolezza".

"L’uccisione di tutte le mogli curiose daparte di Barbablù è l’uccisione del femmininocreativo, e dello sviluppo verso nuovi e

interessanti aspetti di ogni genere. Ilpredatore è particolarmente aggressivo neltendere imboscate alla natura selvaggia delledonne, nel bloccare il collegamento delladonna con le sue introspezioni, le sueaspirazioni, i suoi obiettivi".

Bisogna conservare l’intuito primordiale delladonna madre-interiore, l’archetipo che dàenergia, seguire le dieci regole dei lupi perconoscere il territorio della vita: mangiare,riposare, vagabondare, mostrare lealtà,amare i piccoli, cavillare al chiaro di luna,accordare le orecchie, occuparsi delle ossa,fare l’amore, ululare spesso.

I consigli dell’autrice alla fine dellecinquecento pagine, ognuna delle quali offrerealtà ed esperienze diffuse.

Bellissimo.

Kate _http://scaladicristallo.wordpress.com/

corrono coi lupi»

Page 26: The Best Magazine_#3

# 25tre

in sala con... by BabEle

Happy

E'

FamilySALVATORES COLPISCE ANCORA

stato quando si sono abbassate le luci che hocapito che il pop corn XL non sarebbe maibastato per i trailer iniziali. E' un buon inizio.

Una calda aspettativa crea in me un senso di vuotoallo stomaco che va riempito in fretta e con foga.

Ecco i titoli di apertura. La musica allegra prometteun film frizzante ed ironico.Fabio DeLuigi si presenta come Ezio Colazzi e vuolescrivere un film. Ecco che, allora, inizio a seguirlomentre porta a spasso Gianni (il suo cane) oscorrazza in bicicletta in giro per una bellissimaMilano.

Seguo, con lui, anche il suo sveglio filo logico in cuivengono presentate due famiglie, ognunaparticolare a modo suo, assortita a modo suo, che siincontrano perchè i figli, a malapena adolescenti,

HAPPYFAMILY

...i personaggi parlanocon il pubblico, sono si confrontano...

Page 27: The Best Magazine_#3

ovivi,

# 26tre

sono decisissimi asposarsi.Con un continuo dicitazioni, auto en o n , c h e n o np e s a n ominimamente (efidatevi che se lodico io...) seguoancora le immaginie, con la curiositàc h e m ia c c o m p a g n adurante sempremeno riproduzioni,osservo le varie"nature" dell'uomoognuna dislocatain un personaggiodiverso e in tuttii n s i e m econtemporaneamente. Sono pocoobiettiva?

P r o b a b i l e :raramente sonorimasta delusa daS a l v a t o r e s . Ip e r s o n a g g ipar lano con i lpubblico, sono vivi,si confrontano e siaprono, senzal a s c i a r e q u e idannati sospesiche affaticano chiguarda...

E d'altra partep e r ò , n o nspiattellano tuttocome viene, sul

banco, ma invitano ad una fresca riflessione su checosa è l'uomo oggi, da sempre.

Badate bene, il film fa sorridere: sorridere, nonridere. Non è un film espressamente comico, è unfilm ironico e spigliato. Non è uno di quei filmall'italiana a cui ultimamente siamo un po' troppiabituati che basa il suo umorismo su doppi sensifacili e scontati. Non è, e qui vi prego di starmi asentire, un film per bambini solo perchè si chiama"Happy family": oltre a non trovarlo piacevole in alcun

modo, il bambino non farà che lagnarsi che noncapisce cosa succede...

Monito a parte, questa pellicola brilla anche nel cast:articolato su tre generazioni, si parte da DeLuigi(perfetto trentenne dall'aspetto insicuro), si passaper la Buy (ha un po' monopolizzato la scena delcinema italiano ma ci piace così) e si arriva allaSignoris (perfetta è dire poco). Si osserva consorpresa la seconda prova da attrice di Valeria Bilello(ho sentito qualcuno dire MTV? AllMusic? Da pocoNonSoloModa? Sì, sempre lei. Adorabile. L'altro filmin cui la troviamo è il tristissimo "Il papà diG i o v a n n a " ) , s i s l i t t a s u A b a t a n t u o n o(consolidatissimo e amatissimo da Salvatores per laparte del "pazzo") senza perdere Bentivoglio(pacato, tenue, elegante, sempre preciso e con quelfascino da uomo distante ma abbordabile... Ok. Mipiace, l'avete capito?).

Si finisce sui due giovanissimi Alice Croci eGianmaria Biancuzzi (entrambi alla primaesperienza in un circuito di serie A in cui siimmergono in personaggi credibili e piacevoli purnon facendo proprio il botto).

Insomma... A rileggermi sembra che Salvatores miabbia pagato per fargli una buona pubblicità, ma selo faccio è perchè amo il buon cinema. Se lo faccio èperchè sempre più spesso esco dalle sale con lastessa espressione che ho quando sto ad unsemaforo rosso.

REGIA: Gabriele Salvatores

SCENEGGIATURA:Gabriele Salvatores,Alessandro Genovesi

ATTORI: MargheritaBuy, DiegoAbatantuono,Fabrizio Bentivoglio,Fabio De Luigi, CarlaSignoris, ValeriaBilello, GianmariaBiancuzzi, Alice Croci

Tratto dall’omonimacommediadi AlessandroGenovesi

BabEle _http://lescaledibabele.wordpress.com/

Page 28: The Best Magazine_#3

# 27treFolletta _http://folletta.kataweb.it/

A , i libri sileggono anche così...Roma

a spasso per Roma... by Folletta

Notte alta, notte di pioggia sottile, notte incui il sonno tarda a venire. Mi sento unanimale ferito, meglio uscire dalla gabbia

ed inoltrarmi per le strade della mia città, forsedue passi mi ridaranno la dimensione del mio io.

Passo davanti alla camera da letto di mia figlia,dorme di un sonno profondo, una carezza sulviso, mugugna appena e sigira dall’altra parte.

NON PRENDO l’ombrello,non serve, l’asfalto lucidoincontra i miei passi, unodietro l’altro, solo la voglia direspirare lontano dalla miamente, tiro su il cappuccio,ma il viso resta semprebagna to , una p iogg iaviolenta che mi viene dadentro e non riesco afermare.

A due passi da

i l

e poi

, un caffè a

, lach iesa e poi PalazzoMadama, un giro breve

intorno e degli , antichi fabbricantidi bilance un tempo con l’attività proprio in questoquartiere, e qui una delle fontane di Roma, la

fontana del rione , costruita percommissione del Comune di Roma nel 1927

insieme a tante altre fontane rionali di cui

parleremo un'altra volta, dall’architetto

, è un capolavoro di delicatezza, i librisembrano veri, la testa di cervo rappresental’emblema del quartiere, l’acqua sgorga daisegnalibri e arriva a terra, fresca da riempire lemani e il viso.

Tra le corna del cervo, risulta inciso in verticale ilnome del rione ed in orizzontale il relativo

riferimento numerico, maevidentemente c'è stato unerrore perché corrisponde alrione VIII e non IV comechiaramente inciso.

Pochi turisti frettolosi, piove enessuno vuole fermarsi avedere tanta nobiltà, unavolta la sede dell’UniversitàLa Sapienza era proprio qui,dove hanno poi ampliatoPalazzo Madama, una voltaRoma era piccola e lacamminavi tutta in un fiato,una volta c’era tanta pace,una volta i libri si leggevanocosì, sotto una fontanaraccontati a voce da unanziano.

PonteGaribaldi , TeatroArgentina ViaMonteronePiazza S. Eustachio

Via Staderari

S. Eustachio

PietroLombardi

Page 29: The Best Magazine_#3

# 28tre

LA PRIMAVERA ALLE PORTE, con lesue giornate piene di sorrisi. La natura si veste afesta e con i suoi colori rallegra i nostri pensieri.Nei nostri cuori voglia di un amore forte erinvigorente, magari realtà, magari solo un sogno.

Amo la primavera come momento di crescitaenergetica, come passaggio dal mio amato emelanconico inverno, avvolto in un manto dinebbia, all'esuberante e rinvigorente estate. Amo laprimavera come nuvoletta di meditazione prima diimmergerci nel caldo e nel vigore dell'estate. Amola poesia come espressione più intima e potentedell'anima umana.

Un giorno, per caso, mi sono immersa in undolce mare di poesia. Forte il dolore dentroquest'anima leggera e pesante, forte la voglia diamare, forte l'amore per chi è ancora dentro di lui.

Le sue poesie sono cantici all'amore. Le suepoesie sono dichiarazioni di amore che ogni donnavorrebbe ricevere in dono e conservare tra i donipiù preziosi.

Incontrato per caso e perso per caso.Incontrato ancora per caso a casa di un'amicaspeciale che con la sua semplicità trasmetteemozioni che entrano nell'anima.

E' primavera e il sole che brilla dentro di noi e fuoridi noi deve illuminare questo spazio magico efatato. Che le sue poesie ci prendano il cuore e ciaccompagnino in questa primavera speciale,perchè ogni giorno è un giorno speciale perchèabbiamo la fortuna di poterlo vedere sbocciare eschiudersi la sera. La vita è fatta di segni e ognisegno deve essere colto e appaggiato al cuore. E'un segno che abbia ritrovato questo magico spaziotrovato un giorno per caso e ogni momento cheposso concedermi nel visitarlo è un mix di magia epoesia.

Questa non vuole essere una recensione diun blog, ma un canto alla primavera e alla poesia.

Luce primaverile

Sonoqui: http://sonoqui.wordpress.com/

http://pasqualebucci.wordpress.com/

amore e poesia by Monica

Primavera

e.

amore

poesia

Stella Luce _http://stellasolitaria.wordpress.com/

Page 30: The Best Magazine_#3

# due 25

Recuperiamo i nostrispazi privati

e arrediamoli con...a

Page 31: The Best Magazine_#3

# 30tre

la nostra casa... by Arthur

Arthur _http://ilmondodiarthur.wordpress.com/

LA DOMANDA CHE CI SI PONE, nel momento incui si decide di metter su casa, non è tanto al tipodi ambientazione più adatta, in quanto

appartenente al nostro modo di essere o di esistere, masu cosa mettere in una stanza anziché in un'altra, suquale mobile o suppellettile acquistare e, sempre piùspesso, finiamo con lo scontrarci con delle situazioniper nulla convergenti.

Consideriamo una scelta oculata quella che ci farisparmiare e non ci curiamo più di tanto se corrisponderealmente alle nostre esigenze ciò che ci viene propostocome soluzione progettuale.Abitualmente mi capita di scontrarmi con persone chesembrano non recepire la sostanza del progetto,intesocome essenza spirituale di un modo di concepire lostare tra le quattro mura di casa. Preoccupati delle realicapacità di un mobile o del fatto che possa risultare più omeno piacevole, dimentichiamo di chiederci se lostesso è giusto collocarlo in quell'ambiente oppure no.Nell'epoca multimediale, dove l'informazione è diproprietà di tutti, forse prima ancora che sia concepita,quando la possibilità di acquisire notizie e nozioni, le piùsvariate sono ormai alla portata di ogni individuo, esistel'equivoco del non aver chiaro come collocarci pervivere al meglio gli spazi del privato.

La casa deve essere innanzitutto l'espressione di chi lavive. L'ospite deve avere la possibilità di comprendernela sua personalità a scapito, in caso contrario, di sentirsinon del tutto a suo agio. Un ambiente ben equilibratoispira fiducia in chi vi si approccia e, per dovere diospitalità, prima ancora per noi stessi, si ha l'obbligo diconcepirlo. Il primo passo è quindi quello di valutare conattenzione gli spazi che abbiamo a disposizione,sfatando se possibile l'idea preconcetta che unambiente debba servire a soddisfare solo alcunedeterminate funzioni e non possa piuttosto integrarsicon altri ambienti convenientemente collegati fra loro. Ilmonolocale, per esempio, generalmente dai 40 mq. ai60 mq., ci costringe a fare delle scelte ben precise. Inpochi metri quadrati trovano posto il soggiorno, ilpranzo, la cucina e la camera da letto. Il tutto disposto inmodo tale che, sfruttando al massimo gli spazi adisposizione, sia armonioso e funzionale.

Nel monolocale non ci si pone il problema se l'odore del

cibo passa nelle altre camere e se, nel momento in cui civengono a trovare gli amici, siamo costretti a farli sederesul letto, visto che il divano è piccolo e poco capiente. Sivive insomma in un'altra dimensione, sganciati daquegli schemi che invece normalmente ci condizionanonel momento in cui viviamo in una casa, con tantestanze: una per dormire, una per mangiare e così via.

Eppure siamo in genere affascinati da queste case,piccole ma ben congegnate, calde e accoglienti, dove ilsenso del quotidiano trapela al punto da farci sentire acasa nostra.L’ideale è quindi cercare di considerare unappartamento, indipendentemente dalle suedimensioni, come se fosse un grande monolocale.Sforzarsi, insomma, di progettarlo in modo tale chel’insieme degli elementi che lo compongono, siano benamalgamati tra loro e non necessariamente in pendant.Non considerare la casa come fosse un vestiti daabbinare alla cravatta e ai calzini. Diamoci la possibilitàdi essere creativi, sforzandoci di trovare dentro di noi unequilibrio fatto di scelte chiare e consapevoli.

L’idea nasce da una necessità ben precisa, in altreparole, cercare di utilizzare al massimo gli spazi,creando un ambiente polivalente, dove le diverseesigenze possono integrarsi, mantenendo ugualmenteseparate le ambientazioni strutturali. Problema di nonfacile soluzione, tuttavia, favorito da una pianta regolaree da una disposizione delle varie aperture (porte efinestre), che garantiscono un’ampia libertà progettualeai fini della realizzazione.I due proprietari, due professionisti eclettici con l’amoreper la lettura, vorrebbero destinare la loro camera daletto ad uno dei due figli e dividendo idealmentel’appartamento di 140 mq. In due, con una sceltacoraggiosa e anticonformista, utilizzare il soggiorno di55 mq. Come se fosse un monolocale. Un unicoambiente quindi, dove sistemare il salotto con l’angololettura, il letto matrimoniale, l’armadio, uno studiolo, unangolo con la macchina per cucire. La fruizione deglispazi, a questo punto, è frutto di una felice intuizione. Lacamera da letto, insieme alla cabina armadio, diventa ilfulcro di tutto l’ambiente e intorno ruotano, integrandosie allo stesso tempo una loro personale identità, ilsoggiorno, lo studiolo e la zona lavoro.

Idealmente separato con una pedana alta 40 cm. E condelle quinte in grigliato di legno, il letto è quindi unelemento a se stante ma, allo stesso tempo, fruibile nel

Un grande

appartamento come un

monolocale…

a om re...

Page 32: The Best Magazine_#3

caso che il divano risulti insufficiente. La cabinaarmadio, realizzata interamente su misura, incorporadelle librerie esistenti e, con un gioco di specchi,mensoloni e cristallo, assicura all’insieme quell’effettoscenografico che si era deciso di dare all’ambiente.

l , si accede tramite unagrande porta scorrevole che, chiusa dall’interno,m e t t e i n c o m u n i c a z i o n e c o n u n

disimpegno/spogliatoio, realizzato con mobilicontenitori per libri, che fanno da interparete, attraversoil quale si accede al bagno.Aperta, chiude il disimpegnoe apre all’ingresso dell’appartamento.La scelta dei materiali di finitura, meritaun’attenzione particolare. Il ciliegio,legno caldo e particolarmente pregiato,usato per la testata del letto, i grigliatitutti in massello, le mensole per lalibreria, è abbinato al frassino laccatonero a poro aperto dei contenitori agiorno e al laminato azzurro e biancodella cabina armadio.

DIVERSI MATERIALI, diverse finiture,un diverso modo, quindi, di interpretarel’ambiente. Non è più il singoloelemento che emerge ma l’insieme che,con accostamenti equilibrati, differenziale parti ma allo stesso tempo comunicauna magica atmosfera che fa star bene.Uno studio attento dei punti luce,circoscrive le varie zone, marcando, orai passaggi con i faretti dell’ingresso, orail momento della conversazione e delrelax, con la luce diffusa e accogliente,ora il tempo delle cose da fare.

l soffitto, insieme alla parete principale,è tinto d’azzurro tenue, creando cosìl’impressione di un caldo contenitore

che avvolge l’insieme. In conclusione, unacasa elegante e informale, pratica efunzionale, da vivere con disinvolturacome, del resto, ogni cosa che ciappartiene.

A«MONOLOCALE»

Le finiture...

I

# 30tre

Page 33: The Best Magazine_#3

# 32tre

Arredare con la luce…

Diretta, indiretta

o diffusa?

ricreare di sera quel tipo diatmosfera che di giorno è data dalla luce del sole

ARREDARE ANCHE CON LA LUCE: unobiettivo importante da non sottovalutare.La luce è vita, la luce influenza i nostri

umori e i nostri comportamenti e quindi, una casaben illuminata garantisce, se nonaltro, l’opportunità di star bene.Dei vari complementi di arredo, lascelta delle lampade e il lorop o s i z i o n a m e n t o a s s u m eun’importanza fondamentale, alpunto da condizionare la riuscita diun arredamento.E allora, quale tipo di lucescegliere?

Immaginiamo di dividere la casa intante zone, ognunad e l l e q u a l i h acaratteristiche benprec ise : la zonadell’ingresso e deidisimpegni –

–la zona del salotto ed e l p r a n z o –

– laz o n a l a v o r o –

.

Per i l luminare unambiente in modo

uniforme, senza troppi fastidiosi giochi di ombre,la luce diretta, per esempio delle plafoniere, è lamigliore. La si può utilizzare negli ingressi, neicorridoi o nelle camere come luce generale. Conun po’ di cautela, può essere alternata ad unaluce indiretta, tipo applique, ad alogeni o aincandescenza, purché le ombre determinate daquesto tipo di lampade, non siano troppo scure edure.

Luce aperta, quindi, con dei contrasti equilibrati,per vederci e per vedere quello che ci circonda.Una luce morbida va invece usata per creareambientazione. Nel salotto, l’ambiente pereccellenza dove è importante sentirsi a proprioagio, la scelta su lampade da tavolo

, che diffondono la luce in modocaldo e rilassante, senza abbagliamento, ci da lapossibilità di

,che filtra dalle finestre con dei chiari e dei scuripiacevoli e naturali.Non commettiamo, quindi, l’errore di ospitare gliamici facendoli conversare nel nostro salotto,arredato divinamente, ma illuminato a giorno dauna bella e costosa lampada a piantana da 500W.

Lampada a sospensione per illuminare il tavoloda pranzo, una luce diretta sul piano – si vedequello che si mangia – e allo stesso tempodiffusa tutt’intorno, con ombre morbide chea v v o l g o n o l ’ a m b i e n t e , r i s a l t a n d o n edelicatamente i particolari.

N CONCLUSIONE, prima di acquistare,valutare con attenzione i punti chiave dellanostra casa e, scelta la lampada che più

piace, cercare d’immaginarsela ambientata,magari facendoci “illuminare” dal commesso delnegozio, sulle caratteristiche intrinsechedell’apparecchio in questione.

si passae non ci si sofferma

s iconversa, si legge unlibro, ci si rilassa

l ’ i m p o r t a n z a d iu n ’ a t m o s f e r agradevole, con unlivello d’illuminazioneadeguato, una giustadirezione d’incidenzadella luce e se, peresempio, si lavora conu n t e r m i n a l e ,un ’ombregg ia tu raequilibrata

(tipo abajourper intenderci…)

I

la nostra casa... by Arthur

Page 34: The Best Magazine_#3

Sant’di

Efisio

Page 35: The Best Magazine_#3

Qualche anno fa' sono andato anch'io allaSagra di Sant'Efisio. Mancavo da molto eavevo il desiderio di realizzare un bel

reportage fotografico. Il sole, di tanto in tanto, sinascondeva fra le nubi suscitando il timore che, allafine della festa, si potesse tornare tutti a casa con gliabiti inzuppati dalla pioggia.

Però, “su protettori poderosu de Sardinia speziali,Efis martiri gloriosu” ha fatto il miracolo e il vento haallontanato quelle nuvole minacciose che siaddensavano sempre più sulla moltitudine di turisti efedeli accorsi a Cagliari per l'occasione. - E' lagiornata più solenne di Cagliari sostiene il CanonicoGiovanni Spano, nella sua guida della cittàpubblicata nel 1861 – ed è una festa vera, popolare,intervenendovi gli abitanti del Campidano e di altrilontani villaggi. Questa festa ebbe origine dalla pestesviluppata in Sardegna nel 1652, e durata sino al1653, cessata in Cagliari mediante 'intercessione delSanto: il Municipio Cagliaritano fece voto di portareannualmente a Pula il simulacro del Santo percelebrare la festa del tre di maggio ( nota bene: ilcorteo si muove da Cagliari con una grandeprocessione il primo maggio) Il vicerè destinava unConsigliere di città per sopravvedere alla festa nellaqualità di Alternos. Oggi il Municipio vi manda unConsigliere come delegato.

Questo nell'andata a Pula e nel dopopranzo delquattro accompagna il Santo unitamente alGuardiano capo della Confraternita coi molti altriconfratelli tutti a cavallo. - Quel che colpisce sono iritmi della sagra.

i osserva un crescendo di misticismo esacralità e, a mano a mano che la processioneavanza, il colore e l'allegria dei canti si

rendono più discreti e cedono il passo alla devotapreghiera dei membri delle confraternite. Amezzogiorno suonano le campane e la gioia esplodequando il cocchio dorato di Sant'Efisio, trainato da ungiogo di buoi, fa la sua apparizione.

Avanza piano fra la folla che inizia a defluire e,mentre il carro si allontana ripenso ai tempi della miainfanzia: ore d'attesa sotto il sole cocente, costumivariopinti, la speranza di ricevere un dolce dallesignore sedute sulle “traccas” (i carri adornati etrainati dai buoi) e i fuochi d'artificio alla sera. In etàadulta rimane il mistero dell'antichità, il senso dellatradizione che si rinnova, la primavera avanzata equel caldo sole che ci fa già sognare l'estate.

Fabio Melis

S

# 34tre

il sigor blogaventura by Fabio

Page 36: The Best Magazine_#3

# 35tre

il sigor blogaventura by Fabio

E' la giornata più solenne di Cagliari, sostiene il Canonico Giovanni Spano,

nella sua guida della città pubblicata nel 1861 – ed è una festa vera, popolare,

intervenendovi gli abitanti del Campidano e di altri lontani villaggi.

Page 37: The Best Magazine_#3

...ore d'attesa sotto il sole cocente, costumi variopinti, la speranza di ricevere

un dolce dalle signore sedute sulle “traccas” (i carri adornati e trainati dai

buoi) e i fuochi d'artificio alla sera...

Si osserva un crescendo di misticismo e sacralità e, a mano a mano che la

processione avanza, il colore e l'allegria dei canti si rendono più discreti e

cedono il passo alla devota preghiera dei membri delle confraternite.

# 36tre

il sigor blogaventura by Fabio

Fabio Melis _http://volodinotte.typepad.com/

Page 38: The Best Magazine_#3

# 37tre

radio OnAir by OnAir

Lettura, libri e sogni questo il leit motivdell’uscita di aprile di The Best, comeesimerci anche noi amanti della radio dal

trovare un appiglio sull’argomento mensile??Ci siamo salutati alla prima puntata sul “come sifa a diventare speaker”, innanzi tutto benritrovati a tutti, oggi si continua con la “radiolezione”.

Ricordo quando andavo a scuola eodiavo studiare, si, lo ammetto, proprio così, perme era come una perdita di tempo, ma hodovuto ricredermi prestissimo.Vi ho già spiegato che noi speaker leggiamomolto, in continuazione direi, quindi nonabbiamo mai smesso di studiare, ancheargomenti che non ci piacciono.

Nel tempo la radio si è trasformatasempre più in un contenitore di informazioni, piùo meno leggere e gli speaker da amanti dellamusica-punto-e-basta (???) s i sonogradatamente abituati a diventare “tuttologi”.P e r s o n a l m e n t e n o n s p e n d o t e m p oquotidianamente per preparare la trasmissioneserale, ma spendo ogni attimo della mia vitanell’apprendimento di tutto ciò che un giornopotrà tornarmi utile per la diretta.

Questo è stato per me un periodo diinterviste, non nel senso di preparare unintervista, ma sono stata io “l’oggetto” dicuriosità e più di una volta mi è stato chiesto sefaccio la speaker o se sono una speaker.

, perché il lavoro non ha maitermine, se non per quanto riguarda i tempi ditrasmissione.Sono una speaker perché quando mi alzo almattino la prima cosa che faccio è ascoltare itelegiornali/radiogiornali, leggo quotidiani ,settimanali, mensili di approfondimento su variargomenti, ma sono una speaker anche quandovado a spasso con i cani.. perché è solo vivendoche si imparano le cose che prima o poiaccenderanno la lampadina della curiosità.

Spesso sono una speaker anche quandosogno… Oddio, qui si rasenta la pazzia, però èvero! Mi sveglio improvvisamente e annoto suun foglietto, sempre sul comodino, una curiositàche un giorno approfondirò!Quindi, se volete entrare nel fantasmagoricomondo, mirabolante terreno dell’etere, leggeteleggete leggete e quando sognate, non aprite lafinestra, segnatevi quello che avete vissuto infase rem, potrà tornarvi utile.

… ma come scrivevo nella puntataprecedente, la radio ha necessità di tantissimefigure, non solo speaker, ha necessità diredattori perché le radio sono testategiornalistiche, devono fornire servizi informativi,di carattere locale e nazionale.

Sono una speaker

Lettura, libri

e

sogni

Page 39: The Best Magazine_#3

Nelle radio regionali, più spesso, siutilizzano agenzie nazionali per le notizieal di la del locale.

Le agenzie giornalistiche sono aziende chedispongono di molti giornalisti ed inviati in tutto ilterritorio nazionale e creano radiogiornali brevicon notizie di cronaca, spettacolo, sport,economia. Sono molto simili alle redazioni dei tgpiù famosi, ma registrano i brevi contenuti e liinviano alle radio associate per la messa inonda. Ogni radio locale, poi, sceglie quanticontenuti comprare e quando mandarli in onda,in giornata, purché non siano inferiori ai limiti dilegge.

Per quanto riguarda invece lenotizie locali/regionali, ecco che spuntala figura del giornalista o redattoreinterno alla radio. Più o meno figured ipendono da l la grandezzadell’emittente. Il giornalista internoalla radio è in stretto contatto conuffici stampa dei vari comuni nelraggio di “azione” della radio.

E’ con questi uffici stampa che instauraun rapporto duraturo e proficuo, sia perlo smistamento di notizie per i gr, siaper le notizie leggere che aiuterannogli speaker nelle trasmissioni.

Il giornalista o redattore internoalla radio spesso girerà per conferenzestampa nei comuni limitrofi, mangiandopanini mignon e brindando con personesempre diverse e che gli hanno appenalasciato un bel plico da … LEGGERE!

E’ una figura, a parte glischerzi, davvero importante, perchéper far nascere collaborazioni che per la radiopossono essere proficue, è fondamentaleconoscere e farsi conoscere!

Come sempre scappo in sala diretta, ora tocca ame parlare in diretta.

ALLAPROSSIMAPUNTATA!

Bye, OnAir

# 38tre

Sono un

a speak

er perch

é il lavo

ro trasmiss

ione.

... spes

so sono

una spe

aker an

che qua

ndo sog

no...

non ha

mai term

ine, se

non per

quanto

riguarda

i tempi

della

OnAir _e-mail: [email protected]/

Page 40: The Best Magazine_#3

non tutti sanno che... by Godot

# 39tre

Dimmi che cosa leggi e ti dirò chi sei… oancor meglio:

Dimmi che blogger sei e ti dirò che leggere.Forse non tutti sanno che quanto segue è unalista di 10 tipi di blog. Credo sia vero: apersona diversa corrisponde libro diverso.Così mi son trovata a chiedermi: “Perchéquesto non dovrebbe valere anche per iblog?”

Ed è così. Almeno per me. Ma voi siete liberi dismentirmi. Dopo, però, esservi sottoposti aquesto piccolo esperimento:Selezionate dalla seguente lista il tipo di blogche più vi caratterizza… e andate a leggere illibro corrispettivo. E poi ditemi se non è vero.

Ma bando alle ciance, iniziamo subito.

BLOG personale/barra/diario. Sono di solitoquelli con le fantasie più originali. Nel vostroblog mettete quanto di più personale ci possaessere. Entusiasmante o noioso non importa.

Siete voi.

E ciò rende ilblog speciale.

Lo so, AnnaFrank vi fa unbaffo.

Ovviamente avete letto il suo diario quandoeravate bambini. Ma perché non rileggerlo?!Anzi. Perché non leggere qualsiasi cosa abbiauna qualche forma da diario. Consiglierei perquelli più irrequieti di leggersi persino “Il diariodi Gian Burrasca”. Per i più osé le “RelazioniPericolose”.Attenzione… se siete donne, va bene anche il“Diario di Bridget Jones”.

BLOG con tema anticato. Il vostro tag piùfrequente è Ricordi. La categoria anche …perché forse non tutti sanno che… non hocapito ancor bene la differenza tra le due cose,ammesso che ci sia… Comunque, parlate dellavostra infanzia, della vostra giovinezza, dellavostra adolescenza e così via. E allora perchénon leggere “Diario di scuola” di Pennac? Per laserie: anche gli scrittori ricordano!

Forse non tutti

di libri

sanno che...

...parliamo

Page 41: The Best Magazine_#3

# 40treGodot _http://dailygodot.wordpress.com/

BLOG del Professore. Il consiglio è lo stesso.“Diario di scuola” di Pennac. Perché anche iprofessori ricordano!BLOG del Viaggiatore. È di solito pieno zeppodi foto, e di avventure affascinanti. Ebbene sì.

O l t r e aconsigl iarviu n ’ o t t i m aguida per ivostri viaggi(ma ne aveteb i s o g n o ? )non posso fara meno checonsigl iarvi“L’isola deltesoro” o dil e g g e r equalsiasi libros i a s t a t oscr i t to ne lposto doves t a t e p e rrecarvi.

B L O G d e l“ n o v e l l o ”viaggiatore ilMust è “Ilmanuale deli m p e r f e t t o

Viaggiatore” di Beppe Severgnini. O qualsiasialtro libro del suddetto Severgnini che parli diviaggi/turismo e simili, perché un giornoanche il vostro blog sarà zeppo di foto eavventure affascinanti.

BLOG del tifoso. È stracarico di news sullasquadra del cuore. Non importa che sia dicalcio, di tennis o di curling (forse non tuttisanno che esistono sul serio squadre dicurling!). Oltre alla Gazzetta dello Sport chedire? Qualsiasi libro malinconico di uncommentatore malinconico. Ma è moltomeglio se il libro e il commentatore più chemalinconici sono ironici. Di solito sono quelliche raccontano più aneddoti. Uno su tutti:Giorgio Terruzzi. Ma vale solo per la F1.BLOG della donna in carriera, con la passioneper la letteratura. Il romanzo storico è di

moda. Lo è da anni, da quando eravatefanciulle che sognavano una carriera. Se ilvostro blog è chicchettoso come voi, allora nonc’è dubbio. Ci vuole un libro chicchettoso e chifaccia fare bella figura, oltre che abbinarsi adhoc con le scarpe! Quello che fa per voi è unqualsiasi libro della Yourcenar. Consiglierei diiniziare da “Memorie d’Adriano” per poiproseguire con “L’opera al nero” (perchéanche la copertina è chic) e chi più ne ha più nemetta.BLOG dello scrittore. Si mi rendo conto che loscrittore più che leggere vorrebbe esser letto.Ma perché non divertirsi con “Esercizi di Stile”di Raymond Queneau? Meglio se nellaversione originale francese. Ma se non sapetela lingua, allora affidatevi alla traduzione delgrande Umberto Eco. Un libro non solo daleggere. Ma anche da “scrivere”.BLOG del giornalista serio. Il consiglioprescinde dai classici. Anzi. È un libro nuovonuovo di stampa. Solo del 2009. “Viva ilcongiuntivo” di Della Valle e Patota. Perché holetto troppe volte articoli affidati al “presentestorico”. E il congiuntivo a volte torna utile.

BLOG del giornalista semiserio. Stai lontanoda tutti i libri dei giornalisti italiano. A menoche non sia Montanelli. Che fai?! Lascia subitoquel libro ho detto! Se proprio vuoi leggere unlibro che sia scritto da un giornalista alloraaffidati a David Randall. “Tredici Giornalistiquasi perfetti” è l’ideale per farsi due risatealle spalle dei colleghi “seri”.

Ma questa era solo una scelta dei tipi di blog.Diciamo i tipi di blog in cui mi sono imbattutapiù di frequente. Blog belli, non fateviingannare dal tono vagamente ironico, chehanno tutto da insegnarmi, altrimenti non lileggerei e rimarrei attaccata ai libri. Maovviamente il consiglio resta.

Quale?

Leggere quanto più possibile, perché… beh…forse non tutti sanno che il mio chiodo fissosono i libri.

Page 42: The Best Magazine_#3

# 41tre

l’opinione by Arthur

Arthur _http://ilmondodiarthur.wordpress.com/

L’altra sera, ho visto un bel film e ad un certo punto, laprotagonista dice ad un suo amico una cosabellissima, che al momento mi era piaciuta e basta,

ma poi ripensandoci, l’ho trovata così vera e al tempostesso così improbabile che per tutta la sera non sonoriuscito a togliermela dalla testa.

La frase, più o meno, diceva così: accetta quelloche c’è di buono…In effetti, se ci pensate, dovrebbe essere per ognuno di noinaturale farlo, ma invece non è proprio così, a volte si è piùcoscienti del male che del bene, ci si crogiola nel doloresenza però la speranza di risorgere e allora, a questopunto mi domando, cosa è che non va in noi?

A volte, quando sono insieme ai miei amici, ridendo escherzando, ci si prende in giro per come siamo peresempio al mattino, di quello che è il nostro approccio conla nuova giornata e, in effetti, vengono fuori tante di quellecose che si potrebbe compilare una lunga lista di abitudini,le più disparate, le più creative, ma con sempre un fattorecomune: quelli contenti e quelli arrabbiati.

Eppure, al solo pensiero di essersi svegliati,dovremmo essere tutti contenti, cosa “c’e di meglio” senon aver aperto ancora per una volta gli occhi? Lo so,questa affermazione può sembrare banale, ma l’inizio diuna nuova giornata potrebbe essere un modo come unaltro per mettersi alle spalle le malinconie del giornoprecedente, e invece, niente, c’è gente che se per caso latocchi o soltanto le rivolgi la parola, reagisce come unaiena in gabbia e giù improperi o a silenzi imbronciosi.

Poi ci sono quelli sempre scontenti, anche quando vivonouna vita decorosa senza tanti problemi, ogni occasione èbuona per lamentarsi, per desiderare qualcosa di più eovviamente prendersela con gli altri perché non l’hanno.Quelli che quando li incontri hanno sempre un visocorrucciato, manco avessero sulle loro spalle le sventuredel mondo intero, e se chiedi loro “come va… “,rispondono sempre che potrebbe andar meglio… aquesto proposito, mi viene in mente un mio vecchio amicoche, quando gli chiedevi come stava, lui dopo avertiguardato con apprensione, rispondeva sempre

“insomma… così, così… “ , ma lui a quanto sembra lofaceva per scaramanzia, perché gli altri, vedendolofelice…

“Accetta quel che c’è di buono… “ … ma virendete conto che se solo dovessimo prendere alla letterauna piccolissima parte di queste parole, saremmo tutti unpochino più sereni?

Evvabè… !

Accetta quelche

c’è di buono...

Page 43: The Best Magazine_#3

le stelle rispondono... by Monica

# 42tre

la posta del cielo...

Stella Luce _http://stellasolitaria.wordpress.com/

Non avrei mai pensato di scrivere alle stelle, né tantomeno ad un giornale, ma seguo i tuoi scritti sul tuo blogda tanto tempo e ti considero una donna sensibile econcreta allo stesso tempo. Quindi mi son detta perchènon chiedere a lei un consiglio?

Ho trentanni e sento di essere innamorata “pazza”. Ilmio lui ha cinque anni più di me. Siamo ambedue liberi,lavoriamo ma non viviamo assieme. Per adesso ognunodi noi ha una propria casa. Abitiamo a circa trenta minutidi auto l'uno dall'altro. Ci vediamo quasi tutti giorni,sempre con tanto piacere e passione. Ma non parliamodi vivere insieme. Così stiamo bene da circa due anni.Lui è di famiglia ricca e davvero molto alto-borghese,mentre io vengo da una famiglia molto semplice: miopadre ci ha lasciato che ero molto piccola e mia madreha fatto ciò che ha potuto.

A volte ho la sensazione che lui si “vergogni” aportarmi dai suoi (che comunque ho conosciuto) e chequesta differenza economica possa bloccarlo e farglipensare che forse potrebbe “trovare di meglio”.Forse dovrei parlargli e chiedergli di sposarmi ma hopaura di una risposta “negativa”. Davvero senza di luinon potrei più vivere.

Patty G.

Carissima Patty,

sono felice che il mio piccolo spazio di luce sia di tuo

gradimento. Ancora più felice che tu sia innamorata e

che scegliate di trascorrere ogni momento libero

insieme. Uno dei momenti più belli è proprio la

condivisione dello spazio e del tempo. Dalle tue poche

parole percepisco tanta luce, tanta sensibilità e tanto

amore. Percepisco anche un senso di inadeguatezza. Il

denaro è solo un qualcosa che ci aiuta a vivere meglio,

non è un valore, non è un principio. Non è quello che ci

rende diversi. Non è quello che ci rende migliori.

Concordo che dopo due anni si vorrebbe vivere

insieme e iniziare a costruire una famiglia propria.

Conosco una coppia a me molto legata che ne sta

parlando da pochi giorni dopo che si sono conosciuti e

oggi è un mese che stanno insieme. Anche la mia

migliore amica stava pensando di chiedere al suo

compagno di sposarla. Io non lo farei e sai perchè?

Qualcuno recentemente mi ha detto che certe cose le

deve fare l'uomo, anche se a volte ha bisogno di un po’

più di tempo di una donna. Quello che io farei invece è

dargli una mano a chiedertelo. Dovresti fare in modo

che lui te lo chieda.

Le parole dovrebbero uscire dalla sua

bocca invece che dalla tua. Un trasferimento dal tuo

cuore alla sua bocca. Sono certa che saprai come fare.

Un abbraccio grande amica mia e ti aspetto in questo

spazio di luce o nel mio mondo di luce, quando vuoi.

Qui c'è tanta luce grazie a stelle splendide come te.

A presto Patty,

Luce felice

Page 44: The Best Magazine_#3