Tesina realtà e apparenza

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Federica Di Federica Di Giuseppe Giuseppe a.s. a.s. 2007/2008 2007/2008 Classe 3 A Classe 3 A Classe 3 A Classe 3 A (Apparire è la regola. Essere è l’eccezione.)

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Federica Di Federica Di GiuseppeGiuseppe a.s. a.s.

2007/20082007/2008Classe 3 AClasse 3 AClasse 3 AClasse 3 A

(Apparire è la regola. Essere è l ’eccezione.)

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Il prob l ema d i no i uomin i non è i l

c e r v e l l o , b ens ì i nos t r i s ens i .Se r ius c i s s imo ad

as s e condar l i megl i o r ius c i r emmo a v ede r e la r ea l tà c e la ta d i e t ro

l ’apparenza .A vo l t e

un ’ombra r i e s c e ad ave r e

mo l to p iù fas c ino de l l ’ ogge t to

che la t rasme t t e .

ITALIANOLuigi Pirandello

STORIAHitler e Mussolini

tra propaganda e realtà

INGLESEOscar Wilde

FISICAI l tubo catodico

MATEMATICAI l concetto di infinito

GRECO-LATINOEuripide-Seneca

La figura di Fedra

SCIENZELe stelle : luminosità

assoluta e relativa

FILOSOFIA

Schopenhauer

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La fa co l tà d ' i l l ud e r c i

ch e l a r ea l tà d ' ogg i

s i a l a so l a v e ra ,

s e da un can to c i so s t i en e ,

da l l ' a l t r o c i p r e c ip i t a

in un vuo to s enza f i n e ,

p e r ch é l a r ea l tà d ' ogg i è

d e s t i na ta

a s cop r i r e l ' i l l us i on e doman i .

E la v i t a non c on c l ud e .

Non può con c l ud e r e .

Se doman i con c l ud e , è

f i n i t a .

Pi rand e l l o“Uno , ne s suno , c en t omi la”

“Il p ia c e r e d e l l ’ o n e s tà”

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"Ciò che conosciamo di noi stessi non è che una parte di quello che noi siamo. E tante e tante cose, in certi momenti eccezionali,

noi sorprendiamo in noi stessi, percezioni, ragionamenti, stati di coscienza che sono veramente oltre i limiti relativi della nostra esistenza normale e cosciente."

Concezione vitalisticaConcezione vitalistica: : la realtà tutta è “vita, flusso la realtà tutta è “vita, flusso

continuo, incandescente, continuo, incandescente, indistinto”, eterno divenire, indistinto”, eterno divenire,

incessante trasformazione da uno incessante trasformazione da uno stato all’altrostato all’altro

Tutto ciò che si stacca da tale flusso si irrigidisce,

inizia a “morire”, si cristallizza, assume “forma individuale”

L’uomo è parte indistinta dell’ “universale ed eterno fluire della vita” ma tende a cristallizzarsi in

forme individuali creando una personalità che è pura

illusione.

La forma è la maschera, l'aspetto esteriore

che l'individuo-persona assume nella società per

propria volontà o perché gli altri

così lo vedono e lo giudicano.

Essa è determinata dalle convenzioni sociali,

dall’ ipocrisia, che è alla base dei rapporti umani.

La vera realtà è nessuna, tra realtà e non-realtà ci sono due distinte dimensioni:

- realtà oggettiva, esterna agli individui e apparentemente uguale e valida per tutti

- realtà soggettiva, la particolare visione che ne ha il personaggio, dipendente dalle condizioni individuali e sociali

condanna dell'individuo a recitare sempre la stessa parte, imposta dall'esterno, sulla base

di convenzioni che reggono l'esistenza della massa

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"A noi uomini… nascendo, è toccato un tristo privilegio: quello di sentirci vivere” Il fu Mattia Pascal, 1904

Presa di coscienza Presa di coscienza dell’inconsistenza dell’individuo: dell’inconsistenza dell’individuo:

smarrimento e doloresmarrimento e dolore

L’individuo soffre ad essere fissato dagli altri in forme in cui

non può riconoscersi.

Le forme sono sentite come una trappola, la stessa società è un’ “enorme pupazzata” dominata dalle buone maniere, costruzione

artificiosa e fittizia.

Il protagonista, Vitangelo Moscarda, scopre che gli altri

hanno un’immagine di sé diversa da quella che egli si è creato di se

stesso.

Scopre di non essere “uno”, ma di essere “centomila”, nel riflesso

delle prospettive degli altri, quindi “nessuno”.

Il protagonista, Angelo Baldovino, “decide” di provare il piacere di essere

onesto in una società che non rende affatto

facile esserlo: la sua non è l’onestà solamente formale,

che, invece, gli è stata richiesta.

Egli è disposto a sposare

"p e r f i n ta una donna , ma su l s e r i o l ’ on e s tà "

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”Signo r mar che s e , i n e v i t ab i lmen t e

no i c i co s t ru iamo . Mi sp i ego , i o en t ro qua , e

d i v en t o sub i t o , d i f r on t e a l e i , que l l o che d e vo e s s e r e p e r l a r e l az i on e ch e d ebbo c on t ra r r e

con l e i”

Per ogni persona il soggetto deve assumere, recitare una parte diversa per non deludere

gli altri e soprattutto per non essere considerato pazzo e per adeguarsi ad una

società di “buone maniere”

Il mondo è fatto di apparenze e finte identità e spesso ciascuno si crea una

maschera che lo possa proteggere

Talvolta l’uomo scopre di indossare una maschera che non coincide con l’immagine

che egli ha di sé.

Talvolta l’uomo è costretto dal contesto sociale a costruirsi una maschera, a

mascherare la realtà dietro una falsa apparenza.

Pirandello vive in un’età, quale quella fascista,

in cui le convenzioni sociali condizionano l’individuo che spesso confonde, anche volutamente,

l’apparenza con la realtà.

Page 7: Tesina realtà e apparenza

“E’ Maya ,

i l v e l o i nganna t o r e , ch e

av vo lg e g l i o c ch i d e i mo r ta l i e

fa l o r o v ed e r e un mondo d e l

qua l e non può d i r s i n é ch e

e s i s ta , né che non e s i s ta ;

p e r ch é e l l a ra s s om ig l i a a l

sogno , ra s somig l i a a l

r i f l e s so d e l s o l e su l l a sabb ia ,

ch e i l p e l l eg r i no da l on tano

s camb ia p e r a cqua ; o ch e

ra s s omig l i a a l l a c o r da ge t t a ta

a t e r ra che eg l i p r end e p e r un

se rpen t e .”

Schopenhaue r “Il mondo c ome vo l on tà e

rapp re s en taz i on e”

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Fenomeno Parvenza,

realtà deformata (velo di Maya),rappresentazione

puramente soggettiva

Noumeno Realtà che si nascondedietro al velo di Maya:

la volontà

Attività formali della mente umana

Spazio – tempo - causalità

Fenomeno Realtà conoscibile

attraverso le forme a priori della struttura

conoscitiva umana

Noumeno “La cosa in sé”

pensabile, ma non conoscibile

Attività formali della mente umana

Io penso – 12 categorie 2 forme a priori(spazio e tempo)

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Il mondo come rappresentazione“Il mondo è una mia rappresentazione: questa è una verità che vale in

rapporto a ciascun essere vivente e conoscente (…) “

Il mondo circostante esiste sempre e soltanto

in relazione al soggetto percipiente

Rappresentazione2 metà inseparabili

OGGETTO:ciò che è conosciuto

SOGGETTO:ciò che tutto conosce

REALTA’:insieme di

rappresentazioni ordinate con:

TEMPOforma a priori

che collega le rappresentazionisecondo il nessodella successione

SPAZIOforma a priori

che collega le rappresentazionisecondo una determinata

posizione

CAUSALITA’categoria che dà conto

dell’ “attività” chela materia compie

secondo nessi di causa-effetto

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Il mondo come volontà

Fenomeno = oggetto per il soggetto

Realtà visibile = apparenza, illusione

All’uomo il corpo è dato come

oggetto tra oggetti “ (…) qualcosa di immediatamenteconosciuto da ciascuno, e che viene designato con il nome di volontà”.volontà oscura

energia del mondo,forza cieca e a-razionale,

unica, eterna

“La volontà, in tutti i gradi del suo fenomeno,

dai più bassi ai più alti, manca affattod’un fine ultimo e d’uno scopo;continuamente aspira, perché

aspirare è la sua unica essenza;non è quindi capace

di nessun appagamento finale”.

“E’ davvero incredibile come insignificante e priva di senso,

vista dal di fuori,e come opaca e irriflessiva,

vista dal di dentro,trascorra la vita di tutta l’umanità.

E’ un languido aspirare e soffrire (…)”.

Allegoria del castello

Page 11: Tesina realtà e apparenza

Schopenhauer intende fuoriuscire dal la dimensione i l lusor ia squarc iando

i l velo di Maya cos ì da giungere al la rea ltà.Egli r icorre a l l ’al legoria del

““caste l lo c i rcondato dal l ’acqua con i l ponte levatoio so l levato”

che i l viandante può osservare da tutt i i lat i

pur r imanendone sempre fuori .

L’uomo può esaminare la realtà da tutti i punti di vista, ma ne rimane sempre fuori. Solamente il corpo, unica realtà che gli viene concessa, non solo come immagine, gli consente di andare al di là

delle illusioni.

Page 12: Tesina realtà e apparenza

Peop l e say s ome t imes

tha t b eau ty i s on ly

supe r f i c i a l .

That may b e s o , bu t a t l e a s t

i t i s no t s o supe r f i c i a l a s

though t i s .

To me , b eau ty i s th e wonde r

o f th e wonde r s .

It i s on ly sha l l ow peop l e who

do no t judge by appearan c e s .

The t ru e mys t e ry o f t he wo r l d

i s the v i s i b l e , n o t th e

i n v i s i b l e .

Os ca r Wi lde “Il r i t ra t t o d i Dor ian Gray”

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Difference between appearance and reality through a painting

Dorian appears forever young, beautiful, nice

He mantains his apparent innocence and purity but mainly his extraordinary

beauty.

The painting reveals or externalizes what Dorian conceals: his conscience, his aging, his moral

corruption and psychological decadence. The picture stands for the dark side of Dorian's

personality.

The story is profoundly allegorical: it is a 19th-century version of the myth of Faust, the story of a man who sells his soul to the devil so that all his desires might be satisfied.This soul becomes the picture, which records the signs of time, the corruption, the horror and the sins concealed under the mask of Dorian's timeless beauty.

Dorian is cruel, vicious, depraved

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Wilde is critical towards the Victorian moralism where the appearance is more important than the being.

- Moral puritanism prevalent in the Victorian age insists that the moral fibre is what really makes the man

- Period of unprecedented material progress and imperial expansion

- Prejudices: beautiful people are considered moral people; ugly people immoral

- Exasperated and ostentatious piety expecially in sexuality even if it’s only an appearance

- Prosperity and stability proved to belong only to privileged classes -The poor lived in segregated areas with squalor, disease and crime

The portrait is the symbol of immorality of the Victorian middle-class

Dorian is the symbol of bourgeois ipocrisy with its falsity hidden by good manners

Oscar Wilde in The picture of Dorian Gray, exactly in a letter of 1894, said: “Basil is what I think to be. Henry is what the world thinks about me.

Dorian is what I supposed to be ”.

Page 15: Tesina realtà e apparenza

“Fed e l tà , d ed i z i on e

e s i l enz i o

d e v ono e s s e r e a l l a ba s e

d i una grand e naz i on e” .

Hi t l e r

“Era n e c e s sa r i o fa r c i s t ra da con

la v i o l e nza , c on i l sa c r i f i c i o , c on

i l sangu e ; e r a n e c e s sa r i o s tab i l i r e

un o r d i n e e una d i s c i p l i na v o l u t i

da l l e mas s e , ma impos s i b i l i da

o t t en e r e con una propaganda

a l l ' a cqua d i r o s e , c on pa ro l e ,

paro l e e an co ra pa ro l e e c on

ingannevo l i ba t tag l i e

pa r l amen ta r i e g i o rna l i s t i ch e” .

Musso l i n i

Hi t l e rMusso l i n i

Page 16: Tesina realtà e apparenza

“Ques t ’ uomo go f f o e impacc i a to , i n capace d i t r o va r e l e pa ro l e… è un uomo qua lunque , vo lga r e .

Pe r l a magg io r e d e l t empo sono pe r s on e comun i , da nu l l a ; impro vv i samen t e s c endono i n e s s i , c ome da l c i e l o , a l cun e fa co l tà e s t ran e e a l l a l o ro no rma l e pe r sona l i t à ; a l cun e po t enz e f o r s e l i i n vadono , f o r z e i n f e rna l i d e l l e qua l i i l

l o ro c o rpo è s o l o un i n vo lu c ro p ro v v i s o r i o”1912: direttore de “L’Avanti”

1919: fondatore dei Fasci di combattimento

1922: capo del governo1933

: capo d

el govern

o

1934: ca

ncelliere

e capo d

i stato

1938: co

mandante

delle for

ze armate

LA GERMANIA DIVENTA NAZISTA:nasce il mito del FÜHRER

L’ITALIA DIVENTA FASCISTA:nasce il mito del DUCE

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- Squadre denominate SA al servizio del partito nazional socialista, trasformate poi in SS

- Programma “contro”: contro i governanti di Weimar, la democrazia, i comunisti, gli “inferiori” (slavi,negri ed ebrei)

- FUHRERPRINZIP (principio del capo): il fuhrer è fonte suprema del diritto, interprete delle aspirazioni del popolo, personaggio carismatico

- Mito della razza ariana: l’arianesimo, espressione di una razza conquistatrice e superiore, si è conservato nel popolo tedesco benchè inquinato dalle “razze inferiori”

- Mito dello spazio vitale: costruire un nuovo stato tedesco esteso ad oriente a danno dei popoli slavi e del comunismo

- Politica autoritaria esercitata con l’appoggio del Gran Consiglio del Fascismo, della Milizia e della polizia segreta (OVRA)

- Controllo dell’informazione (leggi fascistissime, nuovi istituti nel mondo del cinema)

- Diffusione di immagini del duce e dell’emblema del fascio littorio

- Imperialismo coloniale affinchè l’Italia diventi la nazione guida dell’Europa

- Mito dell’ “uomo nuovo”: creazione di un nuovo uomo asservito al sistema totalitario fascista e pronto a combattere per la grandezza nazionale

- Mito dell’uomo fascista forte, atletico, aggressivo e fedele al duce che “ha sempre ragione”

“Chiude t e i vo s t r i o c ch i a l la p i e tà!

Ag i t e con bru ta l i t à! La rag ion e è d e l p iù fo r t e”

1939

“Dopo la Roma de i Cesar i , dopo que l la d e i Papi , c ’ è ogg i una Roma, que l la fas c i s ta , la qua l e con l a s imul t an e i tà d e l l ’ an t i c o e de l mode rno s i impone

a l l ’ ammiraz ion e d e l mondo”1934

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“ E’ un individuo ‘qualunque’: indeciso, vanitoso, ipocondriaco, a volte

semplicemente inadeguato di fronte a scelte più grandi di lui”

Fu un assiduo lettore dei classici greci, amante della natura e della cultura, appassionato di musica.

Andava a cavallo, nuotava, giocava a tennis, tirava di scherma.

Fu sempre sobrio, attento che la sua salute si mantenesse salda, mai avido

di denaro

In contrasto con l’idea che egli aveva di sé e con l’immagine pubblica, agì

spesso da comprimario e visse tormentato dai dubbi e dal timore di

rimanere solo.

Amava mostrarsi sportivo, guidava automobili ed aerei, si fece fotografare a torso nudo

a trebbiare il grano.

Imperialista più per ambizione personale che per autentica

convinzione ideologica

Page 19: Tesina realtà e apparenza

“ Hitler non è solo un uomo, è qualcosa di collettivo.

Non è un individuo; è una nazione intera. Tolta la dimensione politica rimane poco o niente.”

Si pensava che attribuisse grande valore alla dimensione pubblica e

non conoscesse alcuna vita privata, nè avesse niente a che fare con le donne. Solo la prima cosa era vera: egli aveva un’amante, Eva Braun,

che viveva tranquillamente con lui al Berghof. Ebbe anche altre storie

discrete.

L’ascetismo giocò un ruolo importante nell’immagine che di sè Hitler diffondeva nell’intera Germania. Secondo la leggenda, a cui molti danno credito, non fumava, non beveva, nè mangiava carne. Beveva spesso

birra e vino diluito, aveva una speciale passione per le salsicce bavaresi.

Sembra che egli si comportasse come un

tiranno in casa propria, era

“terribilmente ruvido” con la moglie Clara e raramente le

rivolgeva parola. Generalmente si

limitava a urlare e sgridare i figli.

Hitler amava i cani e gli piaceva controllarli e dominarli. La femmina di pastore tedesco di Hitler, Blondi, gli offrì la cosa più vicina all’amicizia che egli avesse mai avuto. “Ma con i suoi cani, così come con ogni essere umano con cui venisse a contatto”, scrive Ian Kershaw, “qualsiasi relazione era basata sulla subordinazione al suo dominio”.

Page 20: Tesina realtà e apparenza

“ (…) ca c c e r ò i l f e r r o

i n qu e s t o p e t t o s c e l l e ra t o . . .

ho d e t t o i l f a l s o

e i l c r im in e vaghegg ia to

da l m io f o l l e cuo r e l ' ho i n v en ta to

i o”Sene ca , Phaed ra

“Oh! Che c o s ’ è ma i que s ta

ta vo l e t t a appe sa a l l a sua ca ra

mano? Vuo l e i nd i ca r e qua l ch e

co sa d i nuo vo? Ma fo r s e

l ’ i n f e l i c e ha s c r i t t o l e su e

d i spo s i z i on i su l no s t ro

ma t r imon i o e su i no s t r i f i g l i ,

r i v o l g endom i una p r egh i e ra? Sta ’

s i c u ra , i n f e l i c e : non c ’ è donna che

en t r e rà n e l l e t t o e n e l l a casa d i

Te s eo”

Eur ip i d e , Ippo l i t o

Sen e caEur ip i d e

Page 21: Tesina realtà e apparenza

“Ce r ch i amo d i t r o va r e una v i a ono r e vo l e p e r u s c i r e da l l a

cond i z i on e i n cu i m i t r o vo”Ippo l i t o , Eur ip i d e

Per Fedra l’amore per Ippolito è una malattia ormai ineliminabile la cui soluzione è solamente

un’autodistruzione di se stessa.“κατέσχετο έρωτι δεινώ τοĩς εμοĩς

βουλεύμασιν”Ippolito, Euripide

L’amore di Fedra per Ippolito è voluto da una divinità: Afrodite per vendicare l’eccessiva dedizione di

Ippolito alla caccia e al culto di Artemide ed il suo rifiuto verso ogni dimensione amorosa, scatena nella

matrigna una terribile passione.

Fedra ignara di tale realtà si tormenta per il suo amore incestuoso, che compromette, per altro, anche

la sua apparenza di donna “perbene”

“ (…) e l’infelice piangendo straziata sotto gli stimoli dell’amore, si consuma in silenzio: nessuno di

quella casa sa di che male ella soffre”Ippolito, Euripide

L’opinione della gente e le convenzioni sociali la condizionano totalmente; la sua etica aristocratica le impone di vivere rispettando l’immagine che gli altri

hanno di lei: il suicidio è una necessità.

“Io trovo un unico rimedio alla mia disgrazia, tanto da assicurare ai miei figli una vita onorata, e che io mi risollevi un po’ in

confronto alla caduta che ho compiuto. Non produrrò disonore alla mia casa di Creta, e non

mi presenterò a Teseo disonorata”.

Page 22: Tesina realtà e apparenza

Teseo crede alla moglie e si illude che Fedra sia una donna per nulla malvagia, di animo nobile. L’uomo decide infatti di chiedere la morte di

Ippolito che appare colpevole per vendicare la moglie apparentemente vittima.

La divinità rivela la verità e spiega a

Teseo il reale svolgimento dei fatti.

Nella tavoletta Fedra riporta le apparenti ragioni

del suo suicidio: Ippolito ha abusato di lei.

La tavolette contenente la “falsa verità” rappresenta l’estremo tentativo di una donna

che preferisce salvare la sua reputazione piuttosto che la sua vita.

Fedra è colta dal rimorso dell’atto compiuto, comprende di essere schiava

delle apparenze e della convenzioni sociali e rivela la verità al marito.

“Io che ho perseguitato, rigido vendicatore, un falso crimine, e sono

precipitato, così, dentro un vero delitto”.

Phaedra, Seneca

Dopo aver dichiarato il suo amore a Ippolito ed essere stata respinta

per salvare il proprio onore, accusa il figliastro davanti a Teseo di

averla violentata

“Chi fu, parlami, l’uomo che ha distrutto il nostro onore?”“L’uomo che tu non puoi

immaginare”

“Ιππòλυτος έυννης τñς εμñς έτλη θιγεĩν βιά”

Ippolito, Euripide

“Βοã βοã δέλτος άλαστα”

“che Ippolito non la veda più, luce del giorno e scenda, giovane, così, tra i morti,

furibondi contro il suo padre”

Eur ip id e

Seneca

Page 23: Tesina realtà e apparenza

Sci enzeLe s t e l l e : l umino s i tà a s s o lu ta e

r e l a t i va

Quando a l z i amo

g l i o c ch i a l c i e l o

pe r o s s e r va r e un qua lunque

co rpo c e l e s t e l um ino so ,

e f f e t t u i amo un v i agg i o n e l t empo

s enza r end e r c en e c on to .

È come ap r i r e un l i b r o d i s t o r i a

ch e r i po r ta d i s o r d i na tamen t e l e

v i c end e a c cadu t e i n un t empo

r e l a t i v o a l l o spaz i o ch e c i s epara

da l l e s t e s s e . La r ea l tà

con t empo ran ea d e l l ’Uni v e r so è

dunque a s sa i d i v e r sa da l l a r ea l tà

pe r c e t t i va ch e n e abb iamo p e r ch é

po s s i amo o s s e r va r e so l o c i ò ch e

ha eme s s o o r i f l e s so una qua l ch e

rad ia z i on e i n un p r e c i s o momen to

de l pas sa to p iù o meno r emo to i n

r e l az i on e a l l a d i s tanza de l l a

fon t e .

Page 24: Tesina realtà e apparenza

Le stelle producono energia apprezzabile

attraverso la misura della loro luminosità.

Luminosità assoluta o

intrinseca (L)

energia emessa nell’unità di tempo, la cui

misurazione diretta è impossibile in quanto le stelle non sono tutte

equidistanti dalla Terra

Luminosità relativao

apparente (l)

luce apprezzabile dalla Terra

l = K · L/d

magnitudine visuale (m):magnitudine apparente apprezzata ad

occhio nudo.Non tiene conto di

- dimensioni dell’astro- distanza dalla Terra

magnitudine assoluta (M):magnitudine calcolata portando

tutte le stelle ad una distanza di 10 parsec (d)

magnitudine: misura della quantità di luce che proviene da un corpo celeste e

dipende dalla distanza dell’astro, dalla sua grandezza e dalla sua

temperatura

m— = dM

Page 25: Tesina realtà e apparenza

"L’ i n f i n i t o !

Nessun a l t r o p rob l ema

ha ma i s co s s o c o s ì p ro f ondamen t e

l o sp i r i t o umano ; n e s suna a l t ra

i d ea ha s t imo la to c o s ì

p ro f i c uamen t e i l suo in t e l l e t t o ; e

tu t t av i a ne s sun a l t ro con ce t t o ha

magg i o r b i s ogno d i

ch ia r i f i ca z i on e che qu e l l o d i

i n f i n i t o”(Dav i d Hi lb e r t )

In f i n i t o :

un ’appar enza n e l l a r ea l tà ,

una r ea l tà n e l l a mat emat i ca

Matemat i caIl con c e t t o d i i n f i n i t o

Page 26: Tesina realtà e apparenza

PIANO FISICO - REALE

INFINITO = illusione di aumentare o diminuireindefinitamente una qualsiasi quantità:

APPARENZA

PIANO LOGICO - MATEMATICO

INFINITO = grandezza operativa non più fittizia:

REALTA’

Limite di una funzione

Limite finito di una funzione per x che tende all’infinito

Lim f (X) = l

x ∞

Per x tendente all’infinito, la funzione y = f(x) ha per limite l se, comunque si scelga un numero positivo ε, arbitrariamente piccolo, si può determinare, in corrispondenza ad esso, un intorno di infinito tale che, per ogni x di tale intorno, si abbia

│f (x) – l < ε│

Limite infinito di una funzione per x che tende ad un valore finitoLim f (X) = ∞

X c

Per x tendente a c, la funzione y = f(x) ha per limite infinito se, comunque sia fissato un numero positivo M arbitrariamente grande, si può determinare, in corrispondenza ad esso, un intorno completo di c tale che, per ogni x di tale intorno, escluso al più x = c si abbia

│f(x) > M │

Page 27: Tesina realtà e apparenza

Fis i caLa fo rmaz i on e d e l l e immag in i n e l

t e l e v i so r e : i l t ubo ca to d i c o

L’ar t i f i c i a l e d i v e n ta

r ea l e , l ’ appar i r e d i v e n ta

e s s e r e .

La s i t uaz i on e s i

ro v e s c i a .

È ve ro , r ea l e ,

s i gn i f i ca t i v o

c i ò ch e compare i n

t e l e v i s i on e . Tut t o i l r e s to

non e s i s t e .

Page 28: Tesina realtà e apparenza

per la formazione delle immagini in un televisore a colori o in bianco e nero

- Tubo catodico in cui è praticato un vuoto spinto

- Elevata differenza di potenziale elettrico tra catodo e anodo

EMISSIONE DI RAGGI CATODICIelettroni prodotti dal catodo e diretti in un fascio verso uno schermo in prossimità

dell’anodo.

Lo schermo è rivestito di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli

elettroni emette luce.

Nelle tv a colori viene emesso un fascio per

ciascun colore

Nei televisori e nei monitor la superficie è scandita secondo una matrice predefinita di

righe successive, chiamata raster, e l'immagine è creata

modulando l'intensità del fascio elettronico.

Gli elettroni passano attraverso anodi di forma opportuna, che focalizzano il fascio fino a renderlo di sezione puntiforme. Se lungo il percorso del fascio di elettroni si pongono ( esternamente al tubo ) delle piastre elettricamente cariche o degli elettromagneti,  il fascio verrà deviato a seconda del segnale elettrico a esse applicato.

- un catodo (polo negativo) piccolo elemento metallico riscaldato

all'incandescenza che emette elettroni per effetto termoelettronico

un anodo (polo positivo)

Page 29: Tesina realtà e apparenza

- dispongono di tre catodi (1) con tre sistemi di focalizzazione (complessivamente detti cannoni elettronici), che generano un fascio per ciascun

colore (2) (in realtà i fasci sono invisibili, la corrispondenza con il colore dipende

esclusivamente da quale fosforo viene colpito).

-utilizzano differenti tipi di fosfori (7 e 8 nella figura a destra) in grado di emettere

i colori rosso, verde e blu, disposti

in sottili strisce parallele (tecnica aperture grille)

a gruppi di punti (tecnica shadow mask)

sono facilmente visibili osservando uno schermo acceso da una distanza molto ravvicinata.

- sono dotati, a breve distanza dallo schermo, di una maschera metallica forata (6) con la funzione

di assorbire gli elettroni che non siano sulla traiettoria esatta per raggiungere il fosforo corretto (7) e che causerebbero altrimenti

confusione nei colori visualizzati