Tesi Pasolini

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Introduzione

Con la presente tesi vogliamo presentare due romanzi di Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di vita e Una vita violenta. Queste opere sono state scritte dopo il forzato trasferimento di Pier Paolo Pasolini dal Friuli a Roma e hanno segnato in particolar modo sia il suo percorso letterario, che la sua vita personale.

Dapprima parleremo secondo ordine cronologico dei dati biografici essenziali al fine di conoscere meglio la personalit dello scrittore e accenniamo anche alla produzione artistica, menzionando nel contempo i titoli delle sue opere pi significative. Siccome questi due romanzi sono in parte autobiografici, riteniamo importante porre attenzione sul percorso umano di questo autore.

Nel seguito concentreremo la nostra attenzione sul primo dei romanzi, Ragazzi di vita, parleremo della sua particolare struttura e riassumendo la trama ci dedicheremo alla sua analisi, parlando dei suoi personaggi e dei suoi aspetti fondamentali, cio della sua ambientazione nelle borgate romane e della particolare scelta linguistica che stata fatta per la narrazione, cio delluso del dialetto - gergo del sottoproletariato romano.

La terza parte viene dedicata al romanzo Una vita violenta. Anche qui come nel capitolo precedente cercheremo di osservare bene la struttura e la trama, prestando attenzione allambiente delle vicende e alla fine studieremo il processo interiore del protagonista.

La quarta parte della tesi si pone come oggetto una sorta di confronto dei protagonisti di questi due romanzi e alla fine vogliamo soffermarci sullimpatto che queste due opere hanno provocato.

1. Vita di Pasolini

1.1 Periodo friulano Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922, lanno in cui Mussolini va al potere. primogenito dellufficiale di fanteria Carlo Alberto Pasolini, discendente di unantica famiglia nobile e della maestra di scuola elementare Susanna Colussi , di famiglia contadina originaria in Casarsa nel Friuli.

Gli anni della sua infanzia ed adolescenza sono segnati dai continui trasferimenti del padre. Durante la sua carriera militare la sua famiglia cambier diverse citt, tra queste Belluno, dove nel 1925 nasce il secondogenito Guido Alberto per infine ritornare nuovamente a Bologna.

I continui spostamenti avvengono quasi sempre con frequenza di un anno, costringendolo a trovare sempre di nuovo il proprio posto tra i suoi compagni di classe. Pier Paolo si sente escluso e solo, ma rimane comunque studente entusiasta, sensibile e curioso di sapere, con ottimi voti. Frequenta la prima elementare a Conegliano, la citt dei suoi studi liceali, per proseguire a Cremona, a Scandiano, a Reggio Emilia per fermarsi alla fine a Bologna per sette anni.

Pier Paolo vive una relazione di simbiosi con la madre, mentre quello con il padre un rapporto difficile.

Lodore della povera pelliccia di mia madre lodore della mia vita . Tu sei la sola al mondo che sa del mio cuore cio che sempre stato, prima di ogni altro amore. Tra padre e il figlio ci sono tante incomprensioni e tanta rivalit. Ma alla fine stato Carlo Alberto che lo voleva poeta e letterato, spingendolo a scegliere la carriera che poi ha intrapreso.

Fondamentali sono i soggiorni a Casarsa, dove la famiglia ritorna ogni estate. Dopo numerosi alloggi militari provvisori, la famiglia Pasolini trova finalmente una vera casa nella terra materna in Friuli. Pier Paolo lascia il cuore in questa terra ed proprio qui che comincia a scrivere allet dei sette anni le sue prime poesie, gi allora di natura petrarchesca e dai metri complicati. Ai tempi del liceo crea insieme agli amici Luciano Serra, Franco Farolfi e Fabio Mauri un gruppo per la discussione di poesie. Alla passione per la letteratura e la scrittura in particolare si aggiunge pi tardi anche quella per il disegno e per la pittura, come quella per lo sport.

Grazie ai suoi eccelenti risultati salta un anno di liceo e presenta la maturit in autunno, iscrivendosi alla Facolt di Lettere dellUniversit di Bologna allet di soli diciasette anni. Promosso capitano della squadra di calcio della sua Facolt, insieme agli amici partecipa non solo ai raduni sportivi, ma anche ai Littoriali della cultura e dellarte. E proprio linteresse per la cultura che chiarisce i suoi pensieri e che lo allontana dallideologia fascista. Legge Occassioni di Montale, Ungaretti, Manzoni, le traduzioni dei lirici greci, scopre psicoanalisi di Freud. Pasolini costituiva gi dai tempi del liceo una sorta di guru, autorit naturale, per i suoi coetanei: lui gli indicava i libri da leggere extrascolastici come Taras Bulba o Dostoevskij, li portava al cinema a vedere i film di John Ford e di Fritz Lang.

Nel 1941 come ogni anno la famiglia trascorre lestate a Casarsa. Da l Pier Paolo scrive lettere ai suoi amici, allegando a volte anche delle poesie che contengono frammenti nel dialetto friulano. Collabora nella rivista del GIL bolognese Il settaccio e scrive poesie in friulano e in italiano che saranno raccolte nel libretto di soli 46 pagine. Saranno pubblicate alle spese dellautore nel 1942 come Poesie a Casarsa cogliendo subito lattenzione di Gianfranco Contini che gli dedicher una recensione positiva. In questo periodo la famiglia Pasolini cerca un luogo pi tranquillo e sicuro per aspettare la fine della guerra e decide di trasferirsi prima a Casarsa e poi a Versutta. Il 1 settembre 1943 Pasolini costretto ad arruolarsi a Livorno, e quando l8 settembre disobbedisce allordine di consegnare le armi ai tedeschi, fugge. Mentre il padre, richiamato in Africa, prigioniero in guerra laggi, Pier Paolo e Suzanna aprono una piccola scuola privata a Versutta. Guido invece non acceta di stare nascosto e decide di raggiungere le truppe partigiane. Pasolini vede il suo fratello per lultima volta alla stazione dove lo accompagna. Viene a sapere della sua morte molto tempo dopo la fine della guerra e la perdita di Guido sar uno dei dolori pi grandi della sua vita. Quando Pasolini cerca degli attori per il suo film Il Vangelo secondo Matteo la madre Susanna che da il volto alla Madonna disperata per la morte del figlio.

Prosegue intanto liniziativa della scuola a Versutta, dove Pasolini viene ormai considerato un vero maestro. lanno 1948, il periodo del romanzo Amado mio, Pier Paolo si innamora di un ragazzo giovane. Nel 1945 viene fondata da Pasolini lAcademiuta di lenga furlana, raccogliendo un gruppo di poeti che cercano di aprire una nuova strada per la poesia in friulano. In novembre dello stesso anno discute la sua tesi di laurea intitolata Antologia della poesia pascoliana: introduzione e commenti prendendo il massimo dei voti e lode. Dopo la laurea prende lincarico ufficiale di insegnante di materie letterarie ed entra nel PCI. Sempre impegnato nel partito comunista partecipa anche al Congresso mondiale della pace a Parigi nel maggio del 1949.

Pasolini non ha mai fatto del suo orientamento omosessuale un segreto, ma per questo che arrivano i primi problemi con la giustizia. In ottobre dello stesso anno Pier Paolo viene segnalato ai carabinieri per corruzione di minorenni e atti osceni in pubblico e anche se al processo viene assolto, i dirigenti del PCI decidono di espellirlo ugualmente dal partito e gli viene tolto anche lincarico dellinsegnamento.

1.2 RomaNellinverno del 49, fuggii con mia madre a Roma, come in un romanzo.

Per Pasolini un colpo duro e decide quindi di lasciare il suo amato Friuli e trasferirsi a Roma insieme a Suzanna. I primi due anni sono molto difficili e come in passato, ancora una volta deve affrontare una realt nuova; solo e senza lavoro. Allinizio cerca di dare lezioni private, ma senza successo. Solo grazie al giornalismo riesce a guadagnarsi qualcosa. Comincia come correttore di bozze, ed in primavera del 1950 esce il suo primo articolo in elzeviro su La liberta dItalia. Collabora a Il Quotidiano pubblicando oltre alle pagine letterarie anche delle corrispondenze giornalistiche, firmandosi con il nome di Paolo Amari. Scrive anche su Il Mondo, su Il Lavoro di Genova, su Il Giornale di Napoli, su Il Popolo di Roma.

Le sue aperture di terza pagina sono spesso narrative: Pier Paolo tira fuori dal cassetto qualche capitolo di Amado mio (Avventura adriatica, sul Quotidiano del 31 maggio 1950); oppure qualche cartellina di quello scartafaccio che sar poi Il sogno di una cosa. Ma Roma lo ha gi catturato: Roma, con tutta la sua eternit, e la citta pi moderna del mondo: moderna perch sempre al livello del tempo, assorbitrice di tempo.

Continua la scrittura del romanzo La meglio giovent, iniziato in Friuli, e comincia a scrivere Ragazzi di vita, il suo grande capolavoro.

Grazie allaiuto del poeta abbruzzese Vittorio Clemente ottiene il posto di insegnante in una scuola privata a Ciampino a 25 mila lire al mese, impiego che gli permette di vivere.

A Roma incontra un giovane di nome Sergio Citti, che diventer un elemento importante della sua vita. Sar proprio lui a insegnarli il dialetto romanesco e in seguito anche la sua mano destra nella regia di molti suoi film. Pasolini frequenta ambienti intelettuali romani che riconoscono il suo genio e grazie ai nuovi contatti acquisiti entra a far parte del mondo culturale italiano. Entra nellambiente del cinema, conosce Giorgio Bassani e con il suo aiuto partecipa alle prime sceneggiature cinematografiche. Nel 1957 convocato come filologo da Federico Fellini collabora alle Notti di Cabiria.

Negli anni cinquanta lattenzione di Pasolini si concentra non pi sul Friuli, ma sulle borgate romane, a cominciare dal suo quartiere, Monteverde. nel quartiere del sottoproletariato che Pasolini trova maggior fonte di ispirazione. La sua curiosit lo porta nei campetti di pallone e i pomeriggi trascorsi a giocare con ragazzi si trasformano in letteratura. Nel 1955 infatti manda alleditore Garzanti il dattiloscritto del suo primo romanzo che uscir in aprile dello stesso anno con il titolo Ragazzi di vita.

Nonostante le recensioni negative della critica ( interviene anche il PCI ) e lesclusione dal premio Strega, il libro ottiene da subito un grande successo. Neanche tre mesi dopo luscita, il romanzo viene segnalato al procuratore della Repubblica per il suo carattere pornografico. In dicembre vengono imputati di pubblicazione oscena sia Pier Paolo Pasolini che Aldo Garzanti, proprietario della casa editrice. Seguir il processo, al quale entrambi saranno assolti pienamente con la giustificazione che il fatto di rappresentare la vita e i dialoghi dei ragazzi in modo realistico non costituisce reato. Il romanzo pu tornare in libreria dopo mesi di sequestro. Da allora, eccetto per LUsignuolo della Chiesa Cattolica tutte le sue opere vengono pubblicate dalla Garzanti. Il mondo del sottoproletariato romano gli ispira oltre alla raccolta di poesie La religione del mio tempo anche un romanzo nuovo : Una vita violenta. Il romanzo arriva dopo un lungo lavoro di autocensura a tre anni da Ragazzi di vita, ma come e gi successo, non otterr n il premio Strega n quello di Viareggio, ma sar comunque apprezzato dal pubblico e si assicurer il premio letterario della Citt di Crotone, conferitogli da una giuria composta da intelettuali tra i quali Giuseppe Ungaretti, Carlo Emilio Gadda o Alberto Moravia.

Nel 1958 muore a Roma il padre Carlo Alberto.

Mio padre soffriva, ci faceva soffrire: odiava il mondo che aveva ridotto a due tre dati ossessivi e inconciliabili: era uno che batteva continuamente, disperatamente, la testa contro un muro. La sua agonia vera dur molti mesi: respirava a fatica, con un continuo lamento. Era malato di fegato, e sapeva che era grave, che solo un dito di vino gli faceva male, e ne beveva almeno due litri al giorno. Non si voleva curare, in nome della sua vita retorica. Non ci dava ascolto, a me e a mia madre, perch ci disprezzava. Una notte tornai a casa, appena in tempo per vederlo morire. Non c nessun dubbio per quanto riguarda le difficolt che dovevano accompagnarli nella vita di tutti i giorni, nonostante questo, era proprio a suo padre che Pasolini dedica la sua prima opera poetica. Carlo Alberto ritagliava articoli sul suo figlio dai giornali di nascosto.

Negli anni sessanta per Pier Paolo Pasolini c un grande bersaglio : la televisione. Durante le ricerche di location e personaggi per un nuovo film, intervista italiani per conoscere le loro opinioni sullamore, sulla sessualit, sui costumi e sulle importanti leggi emanate in quel periodo. Cos nasce un film documentario Comizi damore con allinterno opinioni di contadini, calciatori, studenti, operai, persone comuni ma anche di persone autorevoli come Alberto Moravia, Orianna Fallaci o Giuseppe Ungaretti. Il ruolo dellintervistatore riprende alcuni anni dopo con lintervista al poeta maledetto Ezra Pound.

1.3 Cinema Come abbiamo gi accennato, Pasolini a Roma viene in contatto con il mondo del cinema. Dopo il suo contributo a Notti di Cabiria, collabora ad alcune sceneggiature e esordisce anche come attore nel film Il Gobbo del 1960. Ed proprio in questanno che avviene il passaggio dalla letteratura al cinema, il quale sta vivendo il suo grande boom.

Il sentire di non poter pi scrivere usando la tecnica del romanzo si trasformato subito in me, per una specie di autoterapia inconscia, nella voglia di usare unaltra tecnica, ossia quella del cinema. Limportante era non stare senza far niente o fare negativamente. Fra la mia rinuncia a fare il romanzo e la mia decisione a fare del cinema, non c stata soluzione di continuit. Lho presa come un cambiamento di tecnica. Ma era vero? Non si trattava piuttosto dellabbandono di una lingua per unaltra lingua? Dellabbandono della maledetta Italia per unItalia, almeno, transnazionale? Della vecchia rabbiosa voglia di rinunziare alla cittadinanza italiana? (Per assumerne quale altra poi?). Ma in fondo non si trattava neanche di questo; no, non si trattava neanche delladozione di unaltra lingua []. Facendo il cinema io vivevo finalmente secondo la mia filosofia. Ecco tutto.

Il primo film firmato non pi solo come sceneggiatore cinematografico ma anche come regista arriva nel 1961. I suoi film lo portano in giro per il mondo : nel 1961 va in India insieme a Alberto Moravia, un anno pi tardi in Kenia e Sudan, nel 1963 prosegue in Nigeria, Guinea e Israele. Nel 1966 in occasione della presentazione di Accattone e di Mamma Roma visita per la prima volta gli Stati Uniti d America. Pasolini dice in un intervista a Oriana Fallaci a proposito del suo viaggio a New York :

Non mi era mai successo di innamorarmi cos di un Paese. Fuorch in Africa, forse. Ma in Africa vorrei andare e restare, per non ammazzarmi. S, lAfrica come una droga che prendi per non ammazzarti. New York invece una guerra che affronti per ammazzarti.

Lattivit narrativa e poetica di Pasolini si interrompe solo con la sua morte. Durante la sua vita sono state pubblicate opere : La meglio giovent, Le ceneri di Gramsci, Lusignolo della Chiesa Cattolica, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa, Trasumanar e organizzar, La nuova giovent e Le poesie. Oltre ad essere poeta, narratore e regista, Pasolini, negli ultimi anni della sua vita si dedica anche al teatro, e scrive articoli ricchi di intense riflessioni sui problemi civili e politici dellItalia sul Corriere della sera. 1.4 Pasolini e la giustizia

Pasolini si aggiudicato il soprannome di uomo dello scandalo. Dallepisodio a Casarsa verr denunciato e processato ancora numerose volte. Dalla corruzione di minorenni fino ai processi per alcuni dei suoi film di qui alcuni sono stati sequestrati o censurati (tra questi Accattone, Mamma Roma, La ricotta, Teorema, Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle mille e una notte, Sal o le 120 giornate di Sodoma). Le aule di giustizia diventeranno la sua seconda casa e la sua persona uno dei bersagli preferiti dei giornali. 1.5 Pasolini e la ingiustiziaIl 2 novembre 1975 allidroscalo di Ostia viene ritrovato un corpo senza segni di vita. talmente straziato e massacrato che ci vuole un po per riconoscere che si tratta di Pier Paolo Pasolini. Sul posto arrivano subito moltissime persone e tra il caos molte delle tracce che avrebbero potuto individuare lassassino si perdono. Poche ore prima del ritrovamento del corpo stato fermato dai carabinieri per leccesso di velocit un ragazzo. Lauto sulla quale stato fermato risulter essere di Pasolini. Il ragazzo, allora diciottenne, durante gli interrogatori confessa lomicidio. Si chiama Giuseppe Pelosi e nonostante gli inquirenti avessero indizie del coinvolgimento di pi di una persona nellomicidio, Pelosi sar lunico condannato per lassassinio di Pasolini. A trentanni dalla morte di Pasolini, Pelosi durante un intervista racconta come andata veramente quella notte tra il primo e il secondo novembre 1975. Dice di essere stato invitato da Pasolini a mangiare con la proposta di fare sesso. Aggiunge che nel momento in cui sceso dalla macchina stato colpito alla testa da pi persone. Pelosi confessa di non aver ammazzato Pasolini ma che stato minacciato sia lui che la sua famiglia se non avesse voluto confessare di essere stato lui.

I veri assassini di Pier Paolo Pasolini non sono mai stati puniti.2. Ragazzi di vita

2.1 Osservazioni generali sul romanzo

Pasolini viene da subito attratto dal fascino di Roma. Gli si apre un mondo tutto nuovo, cos diverso dal Friuli della sua infanzia. Il contrasto fortissimo : il passaggio dal mondo contadino in una metropoli piena di luci e traumatizzante, ma nello stesso tempo sveglia la sua curiosit di conoscere. Compie lunghissime passeggiate sia di giorno che di notte durante le quali incontra rappresentanti di tutte le classi sociali : personaggi noti, ma anche gente comune.

Pasolini dopo il suo arrivo aveva difficolt a trovare un impiego, era povero, ed stata proprio la sua condizione ad avvicinarlo ai pi poveri abitanti delle borgate romane, che diventeranno protagonisti delle sue opere. Lidea per la stesura del testo arriva quindi dagli incontri con i ragazzi del sottoproletario romano che faranno da guida per Pasolini in questa realt nuova.

I primi abozzi preparatori fatti di studi sullambiente delle borgate saranno pubblicati solo molto pi tardi nella parte iniziale del libro di racconti Al dagli occhi azzurri . Nel 1953 sono stati invece pubblicati in anteprima due capitoli del romanzo sulla rivista intitolata Paragone. Questi capitoli presentano alcune diversit dal romanzo e testimoniano laccurato lavoro di rifinitura che stato svolto da parte dellautore. Tra questi cambiamenti possiamo menzionare il nome del protagonista che nel romanzo non sar pi Lucia ma sar soprannominato Ricetto, come se lautore volesse porre laccento sul suo distaccamento dalla societ normale, di integrazione. Unaltro cambiamento importante rispetto alla prima stesura luso del dialetto. Saranno incrementati i termini dialettali e verr inserito persino il gergo delle classi pi basse per illustrare al meglio la natura dei ragazzi delle borgate romane. Inoltre verranno sostituite le parolacce con delle abbreviazioni con puntini, oppure con eufemismi.

Il periodo, in cui si svolgono le avventure dei ragazzi sono i primi anni 50, in cui dura ancora lo slancio politico, che dava tanta speranza al popolo di una societ pi unita e di una giustizia sociale, cosa che si rilevata essere nientaltro che unillusione. Pasolini non stato lunico intellettuale ad essere attratto dai nuovi fenomeni che andava portando con s il nuovo processo di industrializzazione. Intere masse contadine venivano richiamate in citt con il sogno di una vita migliore, finivano per di vivere alle margini della societ, sopravivendo in miserabili condizioni. Il progresso tanto proclamato dalle classi dirigenti e dalla borghesa ha prodotto anche un tipo di sottosviluppo che ha messo le classi sociali pi basse in condizioni disumane e ha cos dato vita ad una protesta degli intelettuali e degli scrittori in particolare.

A distanza di cinque anni dall arrivo di Pasolini a Roma, esce quindi presso la casa editrice Garzanti il suo primo romanzo intitolato Ragazzi di vita, suscitando molte polemiche. Se lautore aveva delle intenzioni provocatorie, con la sua opera ci riuscito pienamente. Il romanzo viene infatti segnalato per contenuto pornografico dopo 3 mesi in librerie e il suo autore, come anche leditore, finiscono per essere imputati di pubblicazione oscena. Nonostante questo (o forse anche grazie a questo fatto) il libro riscontra un grande successo soprattutto dal pubblico.

Al processo contro Ragazzi di vita hanno testimoniato Carlo Bo e per iscritto anche Giuseppe Ungaretti, ai quali Pasolini dedica per gratitudine il suo prossimo romanzo Una vita violenta. Sempre durante il periodo del sequestro del romanzo giuria composta da Carlo Emilio Gadda, Attilio Bertolucci, Carlo Bo e altri assegna al romanzo a Parma il premio Colombo-Guidotti. Agendo in questo modo hanno espresso il loro disaccordo con chi aggrediva il nuovo scrittore e il suo romanzo inconsueto. Come abbiamo gi constatato nel capitolo dedicato alla vita dellautore, egli e anche il suo editore verranno pienamente assolti. A Pasolini verr per comunque aggiudicato il ruolo di provocatore, dal quale non si sottraer mai pi.

2.2 Struttura narrativa del romanzo

Ragazzi di vita in realt non un romanzo nel senso tradizionale perch mancano gli attributi classici per poterlo definire tale. Non c un protagonista vero, manca un intreccio che accompagni i personaggi dallinizio alla fine e quindi manca una struttura organica. Bisogna per ricordare che lispirazione di Pasolini era allinizio di carattere documentaristico.

In realta lintreccio si presenta, come vedremo, assai complicato e indubbiamente non lineare n univoco: si potr parlare allora di una struttura ad episodi, i quali per vengono collegati fra loro e costruiti allinterno con procedimenti spiccamente romanzeschi.

Abbiamo quindi davanti a noi una serie di episodi, attraverso i quali ci viene offerta una testimonianza della vita nella periferia di Roma nellarco di tempo tra la fine della seconda guerra mondiale e i primi anni Cinquanta.

C una chiave che unisce i singoli racconti e nello stesso momento mette in movimento le vicende. Il meccanismo costruito da un continuo alternarsi della conquista del denaro e la sua quasi immediata perdita che spinge i personaggi ad un recupero per pareggiarla. E labilit dellautore che provvede a far partire lazione e di riportarla sempre, quando il racconto sta per concludersi, al punto di partenza. Vari elementi si occupano della realizzazione di questo schema. Uno dei pi importanti sono gli istinti naturali come la fame, il sonno o il desiderio sessuale.

Un elemento inserito invece dallesterno sono le tragedie e le disgrazie che colpiscono i nostri protagonisti come un vero deus ex machina.

Questi drammi improvvisi risultano assolutamente immotivati, almeno al livello di consapevolezza dei personaggi stessi: servono per in modo adeguato a provocarne lo spostamento logistico, nonch a variare la composizione del cast facendo scomparire di volta in volta (con larresto di polizia, o addirittura con la morte) alcune figure, e consentendo lintroduzione di nuovi elementi.

Unaltra caratteristica romanzesca luso dei flash-back. La loro funzione quella di riempire gli spazi vuoti tra singoli racconti, introdurre i nuovi personaggi o aggiungere note che rendono pi chiara la narrazione.

Spesso queste inserzioni recapitolano che cosa accaduto negli intervalli tra gli episodi, come se fossero delle didascalie.

Mo se famo er bagno, disse con viso soddisfatto il Caciotta, che in quei tre annetti sera ingrassato, e poi se nannamo ar cinema.

Questo esempio ci dimostra quanto stato detto e ci da anche una prova che non si tratta di racconti separati, altrimenti non ci sarebbe il bisogno di questi mezzi per ricollegare le vicende. I tre anni sono infatti il tempo che passa tra il quinto e il sesto capitolo, che i ragazzi passano nel carcere a Porta Portese. La vicenda non ha una durata precisa, ma possibile dedurre dal testo che copra allincirca larco di tempo di sei anni.

La vicenda non viene narrata secondo un ordine cronologico, i salti temporali tra i singoli episodi sono frequenti.

Unaltro attributo del genere del romanzo costituisce il capitolo, con cui termina il libro. Esso ci permette di incontare nuovamente alcuni personaggi, di rivivere le situazioni raccontate nei precedenti episodi in modo da addipanare lintreccio e per avere un sorta di bilancio morale.

Abbiamo quindi davanti a noi un romanzo, anche se non nella percezione tradizionalista, che ci viene raccontato in terza persona singolare da un narratore esterno. Il contrasto tra il narratore e i personaggi marcato dalluso di due linguaggi diversi. Per i dialoghi dei protagonisti lautore sceglie la lingua propria al ceto sociale a cui appartengono, ovvero il dialetto romano, o per essere pi precisi, gergo delle borgate romane. La voce narrante usa invece un lessico pi complesso, costituito dallitaliano corrente contaminato anchesso dal romanesco. Le parti dialogate si alternano a lunghi brani narrativi o descrizioni sia dellambiente che dei luoghi e dei personaggi. I brani narrativi sono talmente dettagliati e ricchi di indirizzi precisi che rendono le scene perfettamente illustrative e realistiche.

2.3 Trama del romanzo

La storia ruota attorno ad un gruppetto di ragazzi del sottoproletariato romano che vivono di espedienti, di continue avventure e di furti per sopravvivere. Limpressione quella che si tratti di ragazzi costretti a crescere troppo in fretta, derubati dellinfanzia felice fatta solamente di giochi e compiti di scuola. Nonostante le miserabili condizioni di vita in cui si trovano, non perdono il loro vitalismo.

Il romanzo si apre una caldissima giornata di luglio con il piccolo Riccetto che deve fare la prima comunione. Non appena finito il sermone, mentre tutti si recano nel cortile per fare le foto, vediamo il nostro protagonista scappare per andare al Ferrobed, come viene chiamata la fabbrica Ferro - Beton. Ferrobed anche il titolo del primo capitolo. A quanto si pu dedurre dalla presenza dei tedeschi che ancora presidiano la fabbrica, linizio della storia e ambientato verso la fine della seconda guerra mondiale.

Sotto il sole scottante del mezzogiorno estivo Riccetto insieme ai suoi compagni di avventura Agnolo e Marcello corrono per i magazzini in cerca di qualcosa da poter portare via con s e scambiarlo per pochi soldi. Il malloppo gli viene sottratto dalla milizia e solo grazie ad unaltro gruppo di giovanotti che non si lascia fregare e protesta, il bottino verr restituito ai nostri ragazzi.

Appena riescono ad ottenere una bella somma di denaro, perdono tutto giocando a carte. A Riccetto per sono rimasti cinquecento lire rubate ad un cieco, ma anche questi se ne vanno via quando decidono di andare a fare una gita in barca. questo il sistema conquista-perdita che spinge i nostri personaggi verso un nuovo guadagno, alimentando cos il motore dellazione e l intreccio stesso.

Pasolini ci mostra i ragazzi come si recano al galleggiante sul Tevere, come scherzano tra di loro e come si, con minore o maggiore abilita, tuffano in acqua. Quando Agnolo riesce a cambiare i soldi, i tre affittano una piccola barca e noi possiamo assistere alla prima navigazione del Riccetto. Tutto si rovina nel momento in cui sulla barca salgono degli intrusi, ragazzi trasteverini pi grandi, e la barca troppo piena comincia ad affogare. Ma quello che coglie lattenzione del Riccetto un altra cosa : lacqua del fiume che tremola facendo in quel punto dei piccoli cerchi con qualcosa di nero che spunta dallacqua. Dopo un po si accorge che una rondine che si agita, ormai senza forza. Dopo aver cercato inutilmente di far fermare chi tirava i remi della barca si tuffa nella corrente per salvarla, assistito dai commenti dispregiativi dei compagni.

E che lhai sarvala a ffa, gli disse Marcello, era cos bello vedella che se moriva! Il Riccetto non gli rispose subito. tutta fracica, disse dopo un po, aspettamo che sasciughi! Ci volle poco perch sasciugasse: dopo cinque minuti era l che rivolava tra le compagne, sopra il tevere, e il Ricetto ormai non la distingueva pi dalle altre.

Questa una delle scene pi significative del libro perch ci mostra i vari aspetti dei caratteri dei ragazzi come la piet, ma anche la crudelt.

Tra il primo e il se condo capitolo trascorrono due anni. Qui lautore ci fornisce la data precisa : estate 1946. Il nostro protagonista cresciuto e ha acquisito la malizia di un grande. Si unisce ad un gruppo di napoletani e insieme cercano di truffare i passanti ad un gioco di carte. Ad un tratto interviene la polizia, che porta al commisariato tutti tranne il Riccetto che riesce a sfuggire, munito di tutto il malloppo della banda appena catturata. Come gia successo in precedenza, appena in possesso di denaro, Riccetto pronto per goderselo appieno. Infatti si unisce ad un gruppo di ragazzi pi grandi e insieme organizzano una gita ad Ostia, portando con s anche una prostituta sui quarantanni di nome Nadia. Mentre i compagni aspettano sulla spiaggia piena di turisti, nella cabina avviene liniziazione sessuale di Ricetto da parte di Nadia, la quale lo alleggerisce di tutti i soldi che aveva nella tasca dei pantaloni. Siamo quindi di fronte ad un altro esempio della conquista e quasi immediata perdita di denaro che riporta il protagonista nuovamente nella condizione di povert, in cui si compie larco narrativo. La figura di Nadia incarna qui il mondo falso degli adulti e viene quindi descritta senza ogni ombra di abbellimento.

La Nadia stava distesa li in mezzo con un costume nero, e con tanti peli, neri come quelli del diavolo, che gli sintorcinavano sudati sotto le ascelle, e neri, di carbone, aveva pure i capelli e quegli occhi che ardevano inveleniti. [...] ...con la bocca rossa che pareva una fessura dellinferno.

A questo punto lautore ci descrive una scena parrallela a quella del divertimento sulla spiaggia di Ostia in cui vediamo Marcello aspettando lamico che tarda allappuntamento. Anche Marcello si confronta con il mondo degli adutli, qui raffigurato dalla madre del protagonista, sora Adele, ma a differenza dal Riccetto ne esce incontaminato e si sente chiaramente il suo legame al mondo dellinfanzia. Lo vediamo infatti intenerirsi davanti ai cuccioletti di cane fino al punto di spendere i suoi ultimi risparmi per acquistarne uno. Pochi momenti dopo viene gravemente ferito durante il crollo di un palazzo. In scena rientra Ricetto, alloscuro della tragedia nella quale rimasta vittima anche sua madre. La morte di sora Adele e dopo pochi giorni in ospedale anche di Marcello non sar rappresentata esplicitamente ma soltanto allusa attraverso il pianto dei familiari.

Passa unaltro anno e veniamo a sapere che Riccetto si trasferito alla casa dello zio dalle parti di Tiburtino. Lo vediamo con altri ragazzi (Alduccio, Begalone e Caciotta), con i quali si appropria delle poltrone che invece dovevano portare al loro destinatario, e le vende. Il ricavato spendono in vestiti nuovi, scarpe a punta, un paio di occhiali e un po di divertimento notturno. Finiscono per dormire sulle panchine di Villa Borghese, dove durante la serata hanno fatto conoscenza con una vera fauna notturna formata da prostitute e delinquenti, dai quali vengono derubati durante il sonno delle scarpe nuove, degli occhiali e anche di tutto il denaro che gli era rimasto.

I due non si lasciano sfuggire loccasione di pareggiare la sfortuna e borseggiano una signora su un tram. Al ritorno a Tiburtino incontrano alcuni vecchi amici di Cacciotta, il quale non ha imparato la lezione dallavventura precedente, e tutto sbruffonesco mostra il portafogli pieno, cosa che attira subito uno degli amici, un certo Amerigo. Egli si avvicina con aria misteriosa e convince Riccetto e Caciotta a seguirlo in una sala da gioco. Il terzo capitolo finisce quindi sospeso, la conclusione arriva solo nel capitolo seguente.

Amerigo, definito come il meglio guappo di Pietralata e descritto anche come un gigante, propone al Caciotta un affare non molto chiaro. Riccetto, che allinizio non si fidava alla fine si lascia convincere, ma dopo esser costretto dallAmerigo a fornirgli i soldi per il gioco al quale continua a perdere, approfitta di un momento di distrazione e scappa. Fa appena in tempo ad evitare lo scontro con i carabinieri arrivati sul posto.

Riccetto tutto contento di esser fortunatamente fuggito appena in tempo, riprende il suo solito vagabondaggio. Mentre passeggia per le vie della citt, incontra un certo Lanzetta, che aveva conosciuto a villa Borghese. Questi due si imbattono nell Alduccio, cugino del Riccetto, e da lui vengono a sapere la notizia del suicidio di Amerigo. Ricetto, un po per la curiosit, un po per la solidariet perch Amerigo era lamico del Caciotta e perch tanto non aveva niente di meglio da fare, decide di andare ai funerali.

Ma la vita continua e la storia del quinto capitolo si indirizza verso lintegrazione di Ricetto nel mondo del lavoro. Questo fatto nel libro si traduce in una sorta di tradimento del mondo originario, e Pasolini lo allontana dal suo posto di privilegiato in centro dellattenzione.

Quasi a illustrare questo cambiamento futuro linizio del quinto capitolo si apre con il Lenzetta, mentre Riccetto e Alduccio lo raggiungono solo pi tardi. Il loro bersaglio stavolta il deposito di materiali di unofficina. Prima che riescano a vendere il bottino, vengono disturbati da un vecchietto. Dopo essere venuti a sapere che anche lui ha intenzione di rubare per dare da mangiare alle sue cinque figlie, Riccetto e Lanzetta si scambiano unocchiata di intesa. Riccetto riesce a sbarazzarsi di Alduccio e mandarlo a smerciare da solo la ferraglia e loro si uniscono al vecchietto nella speranza di poter trarre godimento dalle sue figlie, di cui tre erano in et per sposarsi. Lo accompagnano quindi per aiutarlo a rubare i cavolfiori e glieli portano fino a casa sua, dove fanno conoscenza delle figlie.

La visita nella casa del sor Antonio, come viene chiamato il vecchietto, non rimarr senza conseguenze. Dopo un po di tempo Riccetto si fidanza con una delle figlie e arriva la sua sistemazione nel mondo del lavoro. Trova un impiego presso un pescivendolo e ogni domenica invece di girare con i vecchi amici, accompagna la sua fidanzata al cinema con laria di un ragazzo serio, ormai sistemato.

Ma lo stipendio non basta, bisogna far fronte alle nuove spese, il cinema, pantaloni nuovi.

Daltra parte, al Riccetto, i quattro soldi che guadagnava facendo il pischello del pesciarolo, non gli bastavano. E allora come fai a comportarti da ragazzo onesto ! Quando cera da rubare, rubava, capirai, con quella fame addietrata di grana che teneva! Adesso poi caveva pure lanello da fare alla ragazza...Cosi, col Lenzetta, decisero di organizzare un furto in grande: di farsi un bottino di semiassi e altro ferrovecchio da restare ingranati almeno per una mesata. Il Riccetto riprende allora le sue vecchie abitudini e insieme agli altri ragazzi organizzano un furto. Ma per mano dellimprevedibile destino Lello e Lenzetta vengono catturati, Alduccio finisce in ospedale ferito, solo Riccetto riesce unaltra volta a sfuggire.

Ma la sua libert solo apparente. Per paura di essere catturato anche lui, Riccetto non pu tornare a casa e vagabonda quindi nella citt alla ricerca di qualcosa da mangiare. Lo vediamo ridotto in condizioni pietose, a cercare qualcosa di commestibile tra i rifiuti ma senza successo. Riccetto trova un rifugio in un plazzo di via Taranto e addormentandosi non si accorge della porta dellappartamento adiacente forzata e dellappartamento medesimo svaligiato. Per ironia della sorte verr arrestato per un furto che egli non ha mai commesso.

Lo portarono a Porta Portese, e lo condannarono a quasi tre anni ci dovette star dentro fino alla primavera del 50! per imparargli la morale

Scontata la pena ritroviamo Riccetto cambiato, stavolta a fare il manovale e pensare solo ai fatti suoi. Ci anche il motivo perch perde il suo ruolo di protagonista nelle vicende. Sulla scena appaiono Cacciotta (anche lui appena uscito dalla gallera), Alduccio e il Begalone facendo il bagno nellAniene e divertendosi a scherzare con i ragazzi pi piccoli, tra questi Genesio, il quale avr un ruolo importante nella scena finale.

Il ritorno in scena di Riccetto ci permette di tornare nei luoghi della sua fanciulezza e scoprire quanto essi sono cambiati durante gli anni della ricostruzione.

Cera troppa pulizia, troppo ordine, il Riccetto non ci si capacitava pi. La Ferrobed, l sotto, era uno specchio [...] Pure la rete metallica, che seguiva lungo la strada la scarpata cespugliosa sopra la fabbrica, era nuova nuova, senza un buco.

Dopo questa dimostrazione dellintervento del progresso, lattenzione dellautore ritorna da Alduccio e il Begalone, i quali, muniti di un po di soldi si dirigono verso il bordello. Siccome il denaro non sufficiente per entrambi devono tirare a sorte. Favorito dalla fortuna Alduccio, ma solo per questo momento. Poco dopo essersi appartato con una delle signorine, eccolo che se ne va via deriso da tutti i presenti nella casa del piacere : sfinito dalla fame non riesce a compiere lazione.

La disperazione di Alduccio giunge al suo culmine dopo il suo ritorno a casa. La situazione familiare tristissima : la sorella in crisi suicida, la madre scarica la sua rabbia sullAlduccio accusandolo di non lavorare per il mantenimento della famiglia. A questo punto Alduccio non regge pi la situazione, perde i nervi e colpisce la madre con un coltello.

Anche il romanzo stesso si conclude tragicamente e ad annunciarlo ci pensa gi il titolo dellultimo capitolo: La comare secca (la morte). La stessa riva del fiume Aniene che prima abbiamo visto piena di ragazzi che giocavano e scherzavano, sar lo scenario del crudele destino. A cominciare da Alduccio, che si addormenta con le braccia incrociate come un cadavere, poi il Begalone che pur soffrendo di una tosse forte scende a farsi un bagno, sviene e lo portano via pi morto che vivo. Ma la vera tragedia si compie nel momento in cui Genesio scompare tra le onde del fiume cercando di attraversarlo. Prova che per lui dimostra la conquista della maturit sar fatale per lui.

Ma se Genesio appare come un eroe positivo, la conclusione del racconto serve per scoprire il lato negativo del protagonista, il Riccetto, completamente integrato secondo i canoni borghesi. Egli infatti, pur assistendo alla tragedia, non rischia la sua vita per salvare quella di Genesio.

Il Riccetto salz, fece qualche passo ignudo come stava gi verso lacqua, in mezzo ai pungiglioni e l si ferm a guardare quello che stava succedendo sotto i suoi occhi. Subito non ci si capacit, credeva che scherzassero; ma poi cap e si butt di corsa gi per la scesa, scivolando, ma nel tempo stesso vedeva che non cera pi niente da fare : gettarsi a fiume li sotto il ponte voleva proprio dire esser stanchi della vita, nessuno avrebbe potuto farcela. Si ferm pallido come un morto. Genesio ormai non resisteva pi, povero ragazzino, e sbatteva in disordine le braccia, ma sempre senza chiedere aiuto. Ogni tanto affondava sotto il pelo della corrente e poi risortiva un poco pi in basso; finalmente quandera gi quasi vicino al ponte, dove la corrente si rompeva e schiumeggiava sugli scogli, and sotto per lultima volta, senza un grido, e si vide solo ancora per un poco affiorare la sua testina nera.

Ma le ultime righe del libro sono dedicate al protagonista che non si allontana mai dalla scena : la citt.

...sia nella campagna che si standeva intorno abbandonata, verso i mucchi di casette bianche di pietralata e Monte Sacro, sia per la Tiburtina, in quel momento, non cera nessuno; non passava neppure una macchina o uno dei vecchi autobus della zona; in quel gran silenzio si sentiva solo qualche carro armato, sperduto, dietro i campi sportivi di Ponte Mammolo, che arava col suo rombo lorizzonte.

2.4 Ambiente

Possiamo dire, che lautore coincide con il narratore stesso, un attento osservatore, che pur mantenendo un certo distacco riesce a descrivere lambiente nei minimi dettagli. Pasolini infatti strettamente legato alla citt che per lui diventata non solo un rifugio, ma soprattutto un nuovo oggetto di studio, al quale si dedica con amore e con passione.Cos Pasolini stesso definisce il ruolo dellambientazione del suo romanzo:

Roma nella mia narrativa ha quella fondamentale importanza [...] in quanto violento trauma e violenta carica di vitalita, cio esperienza di un mondo e quindi in un certo senso del mondo. Nella narrativa Roma stata la protagonista diretta non solo come oggetto di descrizione o di analisi, ma proprio come spinta, come dinamica, come necessita testimoniale.

La rappresentazione dellambiente delle vicende raccontate ha quindi una notevole importanza perch costuisce le condizioni reali dei nostri personaggi. Pasolini sceglie di lasciar parlare le scene, descrivendole nei minimi particolari, precisazioni topografiche incluse, senza ogni minimo sforzo di farle sembrare belle o invitanti. Le vicende si svolgono un po in tutte le parti della capitale, ma il centro storico viene percepito come posto per andare a visitare solo muniti di tanta grana e meglio ancora con vestiti nuovi. Il loro vero ambiente naturale altrove. Si tratta della estrema periferia della capitale, la quale viene descritta attraverso il mito della malavita nel loro dominio, con le loro leggi e con le loro regole. Lautore ci presenta una testimonianza della citt abbandonata dallo stato e dalle sue istituzioni, dagli aspetti pi degradanti e animaleschi nella squallida e miserabile fascia delle borgate. Si ci accorge dellinsistenza dellautore nel descrivere i tratti pi squallidi, sporchi, zozzi, fangosi. Neanche il prato verde o morbido, ma sempre sporco, nero e spelato. Cos anche il sole come se sapesse solo bruciare, far bollire, ardere o persino ubriacare.

Solo la vecchia garitta, l, presso la rete metallica, era sempre tutta fetida e lercia: quelli che ci passavano avanti, continuavano come una volta a farci i loro bisogni: ce nera dentro, e anche fuori, tuttintorno, almeno un palmo. Quello era lunico punto che il Riccetto ritrov familiare, proprio come quandera ragazzino chera appena finita la guerra.

Il Riccetto e Marcello si sedettero sotto il sole su un prato li presso, nero e spelato, a guardare gli Apai che fregavano la gente.

Era un sabato mattina e il sole dagosto ubriacava.

Un esempio delle precisazioni topografiche :

...scesero gi sotto il Colosseo, gli girarono intorno, tagliarono sotto lArco di Costantino per il viale dei Trionfi, buio, caldo, affossato fra i ruderi e i pini della gobba verdognola del Palatino, che scorreva liscio, facendo una gran curva verso i Cerchi.

2.5 Linguaggio

Una delle caratteristiche pi importanti in questopera di Pasolini la scelta del linguaggio. Il lessico usato presenta una notevole influenza del dialetto romanesco, ma ancora di pi del dialetto si tratta del gergo parlato dalla malavita delle borgate romane, spesso ridotto in una sorta di turpiloquio. Questa scelta stata difesa dal Pasolini stesso, egli infatti attenendosi ai canoni dello stile realistico sosteneva che ogni altro modo di esprimersi dei suoi protagonisti sarebbe snaturale e mistificante.

Pasolini scopre a Roma una realt sociale nuova e decide di rappresentarla nella sua opera senza convenzioni o pregiudizi. Lo stesso atteggiamento viene richiesto dai lettori. Per poter seguire i dialoghi e le azioni in corso e quindi per poter entrare nel mondo dei ragazzi di vita, bisogna essere concentrati ad ogni pagina. La scelta di Pasolini di rinchiudersi dentro un ambito linguistico particolare per non esclude la fruizione di chi non sia a conoscenza delluniverso rapresentato. Allo scopo di una maggiore comprensibilit del testo serve il Glossario di tre pagine alla fine del libro che contengono un certo numero di parole dialettali e gergali tradotte in italiano.

Un altro aspetto che certamente aiuta a capire meglio le battute sono gli aggettivi. Siccome la parlata del popolo delle borgate un linguaggio orale, non scritto, nel momento in cui privato del linguaggio del corpo, che essenziale per la comprensione ed a volte fa pi del cinquanta per cento del significato stesso, risulta piuttosto ambiguo. Per togliere i dubbi e fare maggior chiarezza, come per illustrare meglio gli stati danimo dei personaggi e dare una motivazione ai loro comportamenti, lautore interviene aggiungendo aggettivi come per esempio :

Che sematto? fece divertito Alduccio.

Mica sto a scherza sa! fece disgustato il Begalone.

Ma vaffan..., va! disse Alduccio ridendo.

Pi raramente a questo scopo servono avverbi : Ah, cuggi, embe? gli diceva cordialmente mentre che si spogliava.

Tuttavia Pasolini sente il giustificato bisogno di raccordare e esplicare le parti dialogate in lunghi brani narrativi, per i quali usa litaliano, anche se con qualche traccia di romanesco.

3. Una vita violenta

3.1 Osservazioni generali sul romanzo

Una vita violenta senza dubbio un romanzo di maggior complessit. Uscito nel 1959, riparte dagli stessi ragazzi di vita che abbiamo incontrato nellopera precedente di Pasolini. A differenza da questultima possiamo per notare che dal gruppo di ragazzi emerge una figura in particolare, quella di Tommaso Puzzilli.

A proposito dellispirazione Pasolini ha detto:

La trama di Una vita violenta mi si fulmineamente delineata una sera del '53 o '54, quando stavo finendo di scrivere Ragazzi di vita. C' un punto della Tiburtina, all'altezza di Pietralata, e poco prima di Tiburtino III e Ponte Mammolo (dove allora abitavo), che si chiama il Forte. Vi si vedono una caserma, un bar, una fabbrica, un deposito di pullman, delle baracche, e, dietro, un'altura, un montarozzo spelacchiato e infernale, il "Monte del Pecoraro". Pioveva, o era appena cessato di piovere. C'era un'aria fradicia e dolente, con quell'azzurro cupo, funereo, troppo lucido che si scopre in fondo all'orizzonte quando il tempo si rasserena verso sera, ed ormai troppo tardi. Camminavo nel fango. E l, alla fermata dell'autobus che svolta verso Pietralata, ho conosciuto Tommaso. Non si chiamava Tommaso: ma era identico, di faccia, a come poi l'ho dipinto ripetutamente nelle pagine di Una vita violenta, e vestiva, anche, nello stesso modo: un abituccio sbrindellato, ma "serio", con la camicia bianca magari sporca, e la cravattina, violacea e lisa. Come spesso usano fare i giovani romani, prese subito confidenza: e, in pochi minuti mi raccont tutta la sua storia: l'episodio che ho poi raccontato nel primo capitolo, e la sua malattia al Forlanini.Poi spar. Non l'ho pi rivisto. N a Pietralata, n a Tiburtino; in nessuna di quelle misere strade che circondano la Citt di Dite. Quando sono giunto al capitolo del Forlanini, ho dovuto documentarmi, perch in tutta la mia vita non avevo visto un ospedale se non per qualche visita. Ho parlato con due ex ricoverati - che sarebbero poi diventati due personaggi del romanzo - ho parlato con uno dei medici (fratello di un uomo politico comunista mio amico), e ho parlato, infine, con alcuni malati anonimi. Cinque o sei giorni di lavoro. Tutto qui.

Pasolini continua a dare voce al mondo del sottoproletariato romano che con la sua realt far da sfondo non solo nelle opere future, come nel suo primo film Accattone e pi tardi nel film Mamma Roma, ma anche nella sua vita personale.

Con la scelta del titolo lautore voleva sottolineare la caratteristica essenziale di questa vita, in cui la violenza allordine del giorno. Fatto pi che comprensibile se ci soffermiamo di pi sulle miserabili condizioni di vita in cui si trova la societ dove la famiglia non costituiva pi un punto di riferimento, una societ di cui i valori fondamentali sono stati annullati. Tutto questo emerge chiaramente sulle pagine di Una vita violenta.

A questopera stato dato lattributo del romanzo di formazione, perch vuole rappresentare unevoluzione interiore del personaggio principale. Possiamo quindi assistere ad un percorso di Tommaso Puzzilli, che da un piccolo deliquente diventa un giovane pi maturo e consapevole.

I romanzi non possono essere attribuiti ad un solo genere letterario. Il genere che prevale anzitutto quello verista appartenente alla tradizione letteraria di cui pi importante rappresentatore stato Verga. Pasolini rappresenta in queste sue opere la vita reale, e nonostante non fosse vissuta davvero dalle persone realmente esistite, ci non toglie nulla della veracit e seriet, che sono anche i motivi della narrativa stessa. A ricordarlo ci pensa Pasolini nellavvertenza che chiude Una vita violenta.

I riferimenti a singole persone, fatti e luoghi reali qui descritti sono frutto di invenzione: tuttavia vorrei che fosse ben chiaro al lettore che quanto ha letto in questo romanzo , nella sostanza, accaduto realmente e continua realmente a accadere.

Ringrazio i ragazzi di vita che, direttamente o indirettamente, mi hanno aiutato a scrivere questo libro, e in particolare, con vera gratitudine, Sergio Citti.

Come abbiamo gi accennato nel capitolo dedicato alla biografia dellautore, Sergio Citti, oltre ad esssere un amico fedele e figura importante nella vita di Pasolini, costituiva una sorte di dizionario vivente come ha affermato lo stesso Pasolini.

Cos parla Pier Paolo Pasolini dei suoi romanzi in Le belle bandiere, Editori Riuniti, Roma 1996

Con Ragazzi di vita e Una vita violenta - che molti idioti credono frutto di un superficiale documentarismo - io mi sono messo sulla linea di Verga, di Joyce e di Gadda: e questo mi costato un tremendo sforzo linguistico: altro che immediatezza documentaria! Rifare, mimare il "linguaggio interiore" di una persona di una difficolt atroce, aumentata dal fatto che, nel mio caso - come spesso nel caso di Gadda - la mia persona parlava e pensava in dialetto. Bisognava scendere al suo livello linguistico, usando direttamente il dialetto nei discorsi diretti, e usando una difficile contaminazione linguistica nel discorso indiretto: cio in tutta la parte narrativa, poich il mondo sempre "come visto dal personaggio". Le stonature in questa operazione sono sempre a un pelo dalla scrittura: basta eccedere solo un minimo sia verso la lingua che verso il dialetto che il difficile amalgama si rompe, e addio lo stile.

Pasolini quindi lascia che siano i personaggi a parlare, e anche lazioni descritte vengono filtrate attraverso lo sguardo delle figure, in particolar modo del protagonista. Il narratore quindi rimane in disparte, limitandosi a raccontare senza fare dei commenti o intervenire con giudizi etici.

3.2 Struttura narrativa del romanzo

Il romanzo diviso in due parti, ciascuna di queste formata da cinque capitoli. La narrazione risulta pi costruita rispetto a Ragazzi di vita. Come abbiamo gi detto, lautore ha inserito alla fine unAvvertenza, e come nel caso di Ragazzi di vita, anche qui abbiamo a disposizione un Glossarietto, che ci spiega i principali termini dialettali usati nel testo.

La storia non scritta secondo un ordine temporale cronologico, vi sono continui salti temporali soprattutto tra i singoli capitoli. Non avendo a disposizione date precise, possiamo comunque individuare dal testo che la storia si svolge in un arco ti tempo di circa sette anni. Incontriamo il protagonista quando ha non appena tredici anni, e da un dialogo nella seconda parte veniamo a sapere che sta per compiere ventanni. Vogliamo notare una certa frammentariet per quanto riguarda le vicende narrate, come in Ragazzi di vita, anche qui abbiamo dei salti temporali, ovvero delle elissi, di cui non veniamo a sapere nulla, come per esempio del periodo di due anni che il protagonista trascorre in carcere.

La storia viene raccontata da un narratore esterno in terza persona singolare. Pur essendo fuori dalle vicende, il narratore si mostra a conoscenza degli avvenimenti e dei protagonisti, capace di entrare nella loro mente e di svelare i loro pensieri.

Il racconto si compone di un abbondante numero di dialoghi e di molte descrizioni, che per non appesantiscono lo scorrimento della narrazione.

3.3 Ambiente

Sempre ambientato nel sottoproletariato romano degli anni Cinquanta, nel romanzo domina la povera periferia romana, con le sue baracche circondate dallimmondizia. Allinizio, la casa di Tommaso si trovava nel quartiere di Pietralata, pi precisamente nella parte chiamata Piccola Shangai. Nella seconda parte del romanzo le vicende hanno invece come sfondo le nuove case popolari INA, dove la famiglia si trasferita, e lospedale Forlanini, dove a causa della sua malattia polmonare Tommaso viene ricoverato.

Come abbiamo potuto constatare analizzando lopera precedente, anche in Una vita violenta lautore fornisce un vasto numero di precisazioni topografiche. La stessa puntigliosa attenzione per non viene dedicata agli spazi abitati. Molte volte danno unimpressione di essere piuttosto vuoti e impersonali. La vecchia casa di Tommaso lascia infatti pensare solo alla povert e alle condizioni difficili in cui la sua famiglia era costretta a vivere. Mentre la descrizione del nuovo alloggio presso INA-case mette in risalto la ricchezza, il benessere e le comodit del nuovo mondo che gli si era aperto.

Nei due seguenti esempi vogliamo illustrare il contrasto tra le due abitazioni e limpressione che ha la casa nuova sui nostri personaggi a primo impatto.

Poi, con un nodo alla gola per la commozione, che quasi piangeva, Tommaso entr dentro, ingrugnato, un poco, per non far vedere quello che provava. Era sempre vissuto, dacch se ne ricordava, dentro una catapecchia di legno marcio, coperta di bandoni e di tela incerata, tra limmondezza, la fanga, le cagate: e adesso invece, finalmente, abitava niente meno che in una palazzina, e di lusso, pure, con le pareti belle intonacate, e le scale con delle ringhiere rifinite al bacio.

Mise un braccio sulla spalla a Di Fazio, cominciando a parlare fitto fitto, e cos abbracciati andarono gi verso il centro dellINA Case. Ormai dovevano essere le sette, e Tommaso and verso casa. Sal: era aperta. Sua madre cera, e lo aspettava. Tommaso labbracci, e lei, abbracciandolo, si mise a piangere. Come si fu un po calmata, ma sempre piangendo, port Tommaso a guardare la casa: cerano due belle camere, la cucinetta, il gabinetto, la terrazzina In una camera dormivano il padre e la madre, nellaltra Tommaso e suo fratello grande. Che notte pass Tommaso ! La pi bella, si pu dire, della sua vita: perch, pure se dormiva, non dormiva proprio, ma era sempre un po sveglio, e, cos, poteva sempre pensare di essere dentro la sua casa, una casa bella, grande e a regola darte, come quella dei signori.

La scelta da parte dellautore di accennare appena questi spazi potrebbe probabilmente coincidere con lintenzione di rappresentare cos due modelli esemplari ma nello stesso momento universali, di indicare cos due stili di vita. In questo modo il racconto si potrebbe addattare ad ogni altra esperienza, non soltanto a quella dei ragazzi di vita negli anni Cinquanta come li ha descritti Pasolini.

3.4 Trama del romanzo

Il romanzo ruota attorno alla figura di Tommaso Puzzilli, che attraverso le sue esperienze riesce a sottrarsi dal mondo del sottoproletariato romano, acquisendo una certa consapevolezza sia umana, che quella politica. Nel momento in cui sembra che la sua vita dopo tante esperienze difficili vada finalmente per il verso giusto, sacrifica la sua vita per salvare quella di unaltra persona.

Nella prima parte del romanzo ci viene raccontata linfanzia e ladolescenza del protagonista e dei suoi compagni, le loro giornate fatte di furti e di sballonate.

Si sente la presenza del Movimento sociale, al quale appartengono alcuni dei ragazzi, Tommaso incluso, senza per una convinzione vera che da un senso alla sua simpatizzazione. Sono sempre le circostanze esterne, addirittura dei casi, a formare il credo politico, nonch tutti i cambiamenti di Tommaso Puzzilli.

Gi il titolo del primo capitolo Chi era Tommaso volto a stabilire il punto della partenza, e pi avanti il capitolo Che cercava Tommaso a preannunciare il cammino del protagonista verso una consapevolezza nuova, fino a diventare un eroe positivo.

Tommaso viene da una famiglia povera, vive di espedienti e insieme ai compagni fa parte delle spedizioni teppistiche. Durante una rissa colpisce con un coltello un altro giovanotto e finisce in gallera, condannato a due anni. Nel frattempo la sua famiglia riuscita, dopo tante richieste, ad ottenere un piccolo appartamento popolare di due camere. Tommaso, affascinato da questa realt nuova, sente di poter ricominciare la sua vita e spera di poter inserirsi tra la gente per bene. Ma purtroppo questo suo sogno non destinato a realizzarsi. Tommaso si ammala di tubercolosi e viene costretto a rimanere a letto. Lo ricoverano nellospedale Forlanini, dove viene in contatto con altri ammalati che appartengono al Partito Communista, al quale Tommaso aderisce dopo il suo dimesso. Quando il fiume Anniene si allaga e inonda un quartiere di baracche, coraggioso Tommaso che conosce ogni buco di questa parte delle borgate si offre di aiutare i pompieri impegnati nei soccorsi. Questo gesto sar purtroppo fatale per il protagonista, perche gli procurer in seguito un altro attacco della tubercolosi. Tommaso muore nel letto di casa sua pochi giorni dopo.

3.5 Il processo interiore del protagonista La figura di Tommaso Puzzili nel corso della storia si trasforma. Vogliamo quindi focalizzare la nostra attenzione sull argomento del percorso interiore del protagonista.

Il cambiamento di Tommaso si percepisce analizzando il rapporto tra lui e la ragazza giovane di nome Irene, della quale si innamora. Gi nel primo capitolo possiamo accorgerci, che Tommaso pare spinto alla ricerca del piacere in qualunque forma e a qualunque costo. Labbiamo potuto vedere come ha provato a vendersi al suo maestro di scuola. Tutto cambia quando un giorno incontra Irene.

Tommaso allinizio quando deve riuscire a combinare un appuntamento con lei si mostra timido, persino rosso per lemozione, ma appena acquisisce pi sicurezza di s con Irene che si presenta al loro primo randez-vous, tira fuori il suo lato sfrontato costringendo la ragazza ai rapporti sessuali anche contro la sua volont.

cominci a tentare di spostare le due mani strette dalla coscia dIrene a quella sua. Irene resisteva: resistette per due, tre volte. Tommaso cominci a incazzarsi per davvero. A stronza, pensava, ma che te credi, chhai trovato er gaggio? E intanto continuava a tirare. Finalmente, tutta un botto, Irene cedette, e Tommaso pot premersi la mano sulla coscia. A stronzaaaaa! rifece dentro di s, ma che, nun lo sapevi che ce dovevi sta? [] Come le due mani furono un po pi su, verso il sottopanza, Irene cominci a svincolare la sua. Moche fai? pens minaccioso Tommaso, senza ammollare, rosso per lo sforzo, che, ce ripensi, mo? Irene continuava a cercare di svincolare la mano, cocciuta. Tommaso gliela dovette stringere con tutta la forza, e quasi quasi non gliela faceva. [] Irene volt la testa verso di lui, e gli fece: Nun vojo, statte fermo, a Tom ! E perch? fece lui. Perch no, rispose Irene, e ricominci a svincolare la mano. Ma li mortacci tua, pens Tommaso, furibondo, mote d un carcio in faccia, mo !

E forte: Che c de male, mica famo niente ! Lsseme, mormor lei, bada che nun ce torno pi co te, ar cinema! Che c de male! ci rioc Tommaso, sempre pi rosso per lo sforzo che faceva a tenerla stretta, senza smuoversi troppo. E che me frega a me, pensava, si nun ce torni pi ! Basta che sei venuta oggi, a stronza! E mo che ce stai, tu, co Tommaso, ste dritte nun le fai, pe piacere ! La strinse ancora pi forte, da farle scrocchiare lossa di quella manaccia che caveva. Irene fece una smorfia di dolore, e la smise di tirare. Se ne stette ferma, a guardare verso lo schermo, accasciata, cogli occhi che le luccicavano. [] Tommaso divent una bestia: Ma che famo de male, pe na stupidaggine cos ! le disse, che quasi strillava. E tir con rabbia, fin che la mano and dove doveva andare. Ma Irene la teneva tutta rattrappita, tirando dallaltra parte. A brutta puttana, fija de na bocchinara, pensava Tommaso, che ormai sentiva chera in ballo tutto il suo onore, ma perch te credi che tho pagato er cinema? Sotre piotte, sa, e dico poco! E damme un po sta mano! aggiunse, con un nuovo strappo rabbioso. Tre piotte, rifece, dentro di s, infuriato, ma che so pe te? Niente? E perch ? Pestatte a guard, li mortacci tua, che tanto sei carina! E pure li bruscoli tho pagato, ripens, con un nuovo impeto di rabbia, cinquanta lire ! Vaffan ! Si premette sotto la mano rattrappita.

Un minuto, le fece, un minuto solo, too ggiuro su mi madre, che morta ! Ma proprio in quel momento vide nella faccia e negli occhi di Irene, ormai, una specie di rassegnazione: e allora aggiunse affettuosamente e un po allegrotto: Luomo deve av le soddisfazioni sua, no? Un po alla volta, sempre guardandosi il film, e come se non fosse la sua, Irene lasci la mano a Tommaso

Vediamo quindi come Tommaso riesce ad ottenere quello che vuole. In questo brano possibile scoprire la natura del ragazzo in una maniera molto chiara. Si vede non solo la sua poca considerazione che ha nei confronti della ragazza, ma quello che chiaramente emerge anche il suo rapporto, ovvero lassenza del rapporto con la spiritualit cristiana, egli infatti giura sulla sua madre dicendo che morta. In realt per la madre di Tommaso vive. Sempre nella scena del cinema : Oddo, fece Irene, portandosi laltra mano alla bocca, in apprensione per la sorte dei Cristiani, in campana per entrare nellarena a farsi sbranare. Mica so storie vere ! fece Tommaso, abituato a consolarsi cos. er cinema ! Meno malle ! fece risentita Irene. Nun so storie vere! Che, er vancelo na chiacchiera mo? Boh, fece Tommaso sbrigativo, perch poco gliene fregava di questo fatto, saranno successe per davero, s, ste cose, ma quanno? Sar poco poco millanni!

In contrasto allepisodio al cinema si pone la scena in cui Tommaso, uscito dal carcere dopo due anni in cui non ha scritto una righa alla ragazza, cercando di riconquistare Irene avvia un discorso serio.

Nun so come incominci disse Tommaso. De che? fece lei. Emb, lo vedi, lo sai, cominci Tommaso, adesso tho rivista, e sti giorni a me mha attraversato sempre er pallino pea testa de sistemamme Ecco cio, vorrebbe cambi vita Te lo sai, prima ero un po scapestrato A te nun te lho mai dato a cap, perch ce tenevo Ma te lo capisci, io me dovevo comport pe forza cos, perch, pzt, che, te venivo a d a te che io ero na testa matta ? Mica te venivo a d che nun lavoravo quasi mai Ma te lo sai che quasi tutti da e parti mia so cos, in borgata Tacque un po, pensieroso, ma su di giri, tutto paonazzo. Poi riprese: Io me sentivo da volette bene, a Ir, e se io te dicevo a verit, nun lo so come te saresti comportata Mbeh ? chiese tutta attenta e dolce Irene. Adesso, disse Tommaso, tutto cambiato Ormai ho capito che vor d a esse rispettato da tutti, a esse benvoluto Guarda, a conclusione questa, tu mhai capito : io te vojo bbene, e pe questo che vojo cambi da come che so: nun vojo pi esse Tommaso !

Per dimostrare a Irene, che stavolta fa davvero sul serio, le confessa che persino andato a parlare con il prete.

Nun lo sai, a Irene, disse contento guardandola, laltro ggiorno so ito a parl cor prete, e jho detto le intenzioni mia ! Con le parole non voglio pi essere Tommaso sentiamo forte il suo desiderio di affermarsi, di trovare un lavoro serio, e fare le cose serie anche nel rapporto con Irene.

Tommaso aveva da sempre delle aspirazioni e la sua fame di appartenere ad un ceto sociale pi alto si respira durante tutta lopera. A cominciare dai migliori posti comprati per andare a vedere il film Quo vadis, fino alle amicizie di prestigio.

Cosi stette per tutto il tempo che Tommaso fece la coda per prendere i biglietti; poi salirono su in galleria, senza degnare di unocchiata i morti di fame che andavano in platea.

Gli altri mezzi studentini venivano dietro appaiati come le papere, e Tommaso gli sera appiccicato appresso, a fianco di quellAlberto Proietti amico suo, fiero della compagnia, perch quelli mica erano dei morti di fame come gli altri compari, su alla borgata. Io a bazzic co questi ce guadagno, pensava tutto paonazzo Tommaso. Ce guadagno anche de prestiggio ! Che, vi mette ann a pij un caff o ann a un cinema co questi o co quei ricottari ? Questi, er pi disgrazziato sta a panza ar sole, cha er padre dottore, avvocato, ingegnere: tutta gente che nun trema !

Tommaso che in tutto linverno di cappotto non aveva sentito manco la puzza, e col pi gran freddo aveva girato massimo con una scialletta zozza intorno al collo, ora era coperto dal collo ai talloni da un bel cappotto, forte proprio, con la martingala bassa, che sera fatto prestare da Alberto Proietti, quellamico degli studentini missini di Trastevere chera ormai ragioniere. Perch Tommaso, pur vivendo, con rispetto parlando, in basso, al rango dei morti di fame, aveva per amicizie alto-locate.

Tommaso per non riesce a staccarsi completamente dalle condizioni in cui cresciuto. Cambiare per lui cambiare la casa, i vesititi, fare il bravo ragazzo, apparire come la gente per bene, portare la ragazza al cinema, farle cantare una serenata. Ma come gi successo a Riccetto, i soldi non bastano per fare tutto questo, e allora possiamo assistere al ritorno di Tommaso tra la malavita dai suoi vizi, a rubare, a cercare di vendersi.

Tommaso alla fine riesce finalmente a distinguersi dagli altri ragazzi di vita. Per la prima volta Tommaso spinto ad unazione dalla sua coscienza e non dallesterno, confrontato con lindifferenza dei compagni. Quando, un giorno di pioggia, si trova in un bar a chiacchierare con questultimi, e insieme vengono a sapere che la gente nella Piccola Shangai sta per affogarsi, solo lui non esita e corre in soccorso, mentre gli altri non muovono un dito.

A stronzi, fece Tommaso, parlando a schifo, guardandoli in faccia, perche, noi nun se potemo adopr? Che, cavete paura ? Io, quando cho voja de famme er bagno, me ne vado a Ostia E pijo pure er sandalino! disse lo Sciacallo. Tommaso non lo fil nemmeno e disse: Insomma state a f proprio i tedeschi qua!A un palmo der culo vostro state tranquilli, eh? Lo Sciacallo lo guard: An vedi, oh, fece incuriosito, che, Tommaso quello? e al Budda : Lo riconosci pi Tommaso, te? Come, nun lo conosci? fece pastoso il Budda. San Tommaso, er santo dellalluvionati! Ma Tommaso era impuntato, caldo caldo: Allora nun ve ne frega niente de quei pori disgrazziati! spar. Voi nun sete omini de st a sto mondo!

Tommaso con questo gesto generoso per cos dire di pieta cristiana ha dimostrato di essere degno di stare a questo mondo. Con la leggerezza con cui prendeva la vita forse non si neanche reso conto del pericolo al quale andava incontro. Questo sforzo fisico gli procurer unaltra volta la tubercolosi. E la sua morte come una sorta di riscatto che ne fa un eroe positivo della storia di Una vita violenta.

4. Riccetto e Tommaso Ragazzi di vita pi che una storia vera un romanzo in forma di racconti di ragazzi delle borgate romane che vivono di espedienti e di furti. Essi vengono descritti come personaggi tipo e attraverso loro si cerca di dare unimmagine al mondo del sottoproletariato. Per Pasolini i ragazzi di vita sono innocenti, puri, perch a spingerli a trasgredire la loro lotta per soppravvivere.

Lunico ad emergere Riccetto che funziona anche da filo conduttore. lunico al quale autore concede una certa evoluzione nel momento in cui vediamo Riccetto almeno in parte integrato. Ma proprio il momento della integrazione in cui smette di essere il ragazzo di vita. Riccetto si tuffato nel Tevere per salvare una rondine, ma non ha avuto lo stesso corraggio per soccorrere lamico che stava affongando o almeno per provarci. Abbandona quindi la scena come un eroe negativo.

E poi abbiamo Tommaso, che a volte sembra proprio Riccetto, solo cresciuto un po, che dopo esser uscito dal carcere, quando ha avuto la speranza di cambiare la sua vita, si ammala gravemente. Attraverso queste esperienze Tommaso arriva ad acquisire una coscienza e desidera fortemente un riscatto dalla vecchia vita. Ma questo suo sogno destinato a fallire. Quando finalmente le cose sembrano di andare nel verso giusto, eccolo che muore. Lunica consolazione il gesto da eroe che ha compiuto.

Non rimane dunque che pensare che uniche vie di salvezza dalla miseria siano o lintegrazione secondo le regole piccolo-borghesi (casa, lavoro, famiglia), o la morte.

interessante soffermarsi sul significato dellacqua che ha nella narrazione di questi due romanzi. Acqua come uno dei elementi principali, con il potere di dare la vita e con la forza di distruggerla, come fonte di divertimento e come fonte del pericolo, e quindi come una metafora della vita stessa. Vogliamo in fine soffermarci sullimpatto che i romanzi hanno procurato. Come abbiamo potuto scoprire studiando la biografia di Pasolini, entrambi i romanzi sono stati soggetti a processi giudiziari e attacchi pa parte di alcune comunit nonostante avessero riscontrato un grande successo del vasto pubblico.Ci viene da chiederci perch faceva tanto scandalo il fatto di parlare della criminalit e della prostituzione. Questi sono fenomeni che accompagnano fedelmente la civilt in tutto il suo percorso e molto spesso proprio la parte della societ, che si trova ridotta in miserabili condizioni di vita. A chi potevano quindi non andar bene questi romanzi ?

Difficilmente avrebbero potuto indignarsi le persone che erano responsabili delle condizioni di esistenza (vogliamo sottolineare la parola esistenza, poich pi di una vita vera si tratta di una sopravvivenza) in cui si trovavano i protagonisti dei libri, ne tantomeno quelli che in quelle stesse condizioni vivevano la loro realt quotidiana.

Il motivo quindi per il quale i libri facevano scandalo non era tanto il fatto che queste persone vivessero delinquendo o prostituendosi, quanto il fatto di parlarne, e di parlarne apertamente e con tanta sincerit. Come se non parlandone si possa far finta che queste non esistono.Nonostante fosse gi nellItalia di quegli anni in vigore la legge che consentiva la libert di espressione, hanno comunque cercato di censurare queste opere. A distanza di mezzo secolo ci sembra incredibile che si possa ancora fare la censura. Tantomeno di opere, che nel frattempo hanno perso un po della loro attualit. Anche se e un po triste ammeterlo, la censura c tuttora.

Conclusione

Abbiamo mantenuto il programma dello svolgimento della presente tesi come esposto nellintroduzione. Avendo presentato Pier Paolo Pasolini nel primo capitolo, abbiamo proseguito con lanalisi dei romanzi, studiando la loro struttura e i loro attributi fondamentali, confrontando i loro protagonisti. Riteniamo quindi che lo scopo della nostra tesi sia stato conseguito.

Pier Paolo Pasolini era attratto dalla spontaneit e dalla ingenuit degli abitanti delle borgate, in modo particolare dei ragazzi delle borgate. Cercava di mettere in luce i valori umani di questo mondo che senza dubbio ha avuto il suo ruolo nella storia e ha quindi contribuito anchesso allevoluzione dellintera societ meritandosi il suo posto al sole. Abbiamo concluso, che uniche vie duscita dalla condizione del sottoproletariato descritto da Pasolini sono o lintegrazione, o la morte.

Pasolini raccontava di questo mondo con amore e lo descriveva con una straordinaria sensibilit, nonch con un particolare senso di appartenenza come se ne facesse parte, pur rimanendo distaccato e obiettivo. Unaltro aspetto fondamentale oltre allambientazione la scelta di scriverne nella loro lingua, ovvero nel dialetto-gergo, e quindi lo sforzo linguistico svolto dallautore per il quale il romanesco era una lingua straniera. chiaro che si tratta di romanzi in un certo senso autobiografici, perch raccontano lesperienza in parte vissuta dallautore, anche se nel ruolo dellosservatore. Dopo aver studiato la sua biografia non siamo alloscuro del fatto perch sono stati proprio i ragazzi delle borgate la sua principale attrazione, ma ci non toglie nulla della seriet con cui Pasolini ha svolto questi lavori e dellenergia che pubblicando questi romanzi doveva impiegare per difenderli.

Bibliografia:

ENZO SICILIANO, Vita di Pasolini, Oscar saggi Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005.

LUIGI MARTELLINI, Introduzione a Pasolini, Editori Laterza, Bari 1989.

VINCENZO MANNINO, Invito alla letteratura di Pasolini, Mursia Editore, Milano, 1974.

PIER PAOLO PASOLINI, Ragazzi di vita, Garzanti Gli Elefanti, Milano, 1998.

FRANCESCO MUZZIOLI, Come leggere Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, Mursia Editore, 1975-1989.

PIER PAOLO PASOLINI : Una vita Violenta, Aldo Garzanti Editore, Milano, 1975.

PIER PAOLO PASOLINI, Amado mio, Edizione curata da Concetta DAngeli, Garzanti Gli Elefanti, Milano 2000.

ENZO GOLINO, Poeti dItalia - volume quarto, Pasolini e i moderni, Novecento, Tascabili Bompiani, Edizione speciale per LEspresso, Milano 1989.

PIER PAOLO PASOLINI, La religione del mio tempo, Giulio Einaudi Editore, Torino 1982.

PIER PAOLO PASOLINI, Lettere luterane, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1976.

MARIO PAZZAGLIA, Scrittori e critici della letteratura italiana, Ottocento e Novecento, volume 3, Zanichelli, Bologna, 1992.

Tutto Letteratura Italiana, De Agostini, Milano, 2006

Fonti elettroniche :

www.pasolini.net

www.pasolini.net/vita03.htm

www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=407& www.pasolini.net/narrativa_vitaviolenta.htm Per la biografa di Pasolini si vedano : Enzo SICILIANO, Vita di Pasolini, Oscar saggi Mondadori, Milano, 2005; Luigi MARTELLINI, Introduzione a Pasolini, Editori Laterza, Bari, 1989; Vincenzo MANNINO, Invito alla lettura di Pasolini, Mursia Editore, Milano, 1974

Enzo SICILIANO, Vita di Pasolini, cit., p. 41

ENZO GOLINO, Poeti dItalia - volume quarto, Pasolini e i moderni, Novecento, cit., p. 148

Gianfranco Contini (1912 1990) era un critico e storico della letteratura italiana.

Amado mio un romanzo autobiografico di Pasolini uscito postumo. diviso in due parti, Atti impuri e Amado mio e parla della sua giovinezza friulana.

Enzo SICILIANO, Vita di Pasolini, cit., p. 179

E. SICILIANO, Vita di Pasolini, cit., p. 183

Enzo SICILIANO, Vita di Pasolini, cit., p. 230

possibilie visionare alcune delle interviste sul sito HYPERLINK "http://www.youtube.com" www.youtube.com, inserendo le voci di Pasolini e Comizi damore

Vincenzo MANNINO, Invito alla lettura di Pasolini, cit., p. 41

Pasolini in un intervista a Oriana Fallaci, citazione tratta dal sito HYPERLINK "http://www.pasolini.net/vita03.htm" http://www.pasolini.net/vita03.htm

Cfr. Una parte dellintervista a Giuseppe Pelosi tratta dal documentario Lomicidio di Pasolini disponibile nella sezione dei video sul sito http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=407&

Cfr. Luigi MARTELLINI, Introduzione a Pasolini, pp. 48 49

Cfr. Francesco MUZZIOLI, Come leggere Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, p.21

Francesco MUZZIOLI, Come leggere Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, Cit., p.22

Ivi, p. 23

Ivi.

Pier Paolo PASOLINI, Ragazzi di vita, cit., p. 150

Pier Paolo PASOLINI, Ragazzi di vita, cit., pp. 28 - 29

Ivi., p. 43

Ivi, p.84

Pier Paolo PASOLINI, Ragazzi di vita, cit., p. 140

Ivi., p. 149

Ivi., pp. 204 - 205

Ivi., p. 240

Ivi., p. 241

Cit., Pasolini in F. MUZZIOLI, Come leggere ragazzi di vita di Pier paolo Pasolini, pp. 15 - 16

Pier Paolo PASOLINI, Ragazzi di vita, cit., p. 205

Ivi., p. 12

Ivi., p. 64

Ivi., p. 186

Cfr. F. MUZZIOLI, Come leggere i Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, p. 44

Cfr. F. MUZZIOLI, Come leggere i Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, p. 49

P. P. PASOLINI, Ragazzi di vita, cit., p. 190

Ivi., p. 110

Citazione, Pasolini in http://www.pasolini.net/narrativa_vitaviolenta.htm

Cfr. Enzo SICILIANO, Vita di Pasolini, pp. 216- 217

Si pensi ai romanzi Ragazzi di vita e Una vita violenta.

Il verismo il movimento letterario italiano della seconda parte dellOttocento che, sulle premesse filosofiche del positivismo, trae origine dalle teorie del naturalismo francese e dalle condizioni proprie del momento storico italiano, come la grave crisi delle regioni meridionali, lesistenza di una consuetudine linguistica e dialettale di carattere regionale e la mancanza di una consolidata tradizione di narrativa romantica di tipo realistico e di contenuto sociale; In Tutto Letteratura Italiana, De Agostini, Milano 2006, cit., p. 239.

P. P. PASOLINI, Una vita violenta, cit., p. 383

Citazione, Pasolini in http://www.pasolini.net/narrativa_vitaviolenta.htm

P. P. PASOLINI, Una vita violenta, cit., p. 207

Ivi., p. 223

Ivi., cit., pp. 111 - 114

Ivi., p. 110

Ivi., pp. 232 - 233

Ivi., p. 233

Ivi., p. 108

Ivi., p. 50

Ivi., cit., p. 106

Ivi., p. 367

Cfr. In HYPERLINK "http://www.iliteratura.cz/clanek.asp?polozkaID=18021,Ci" http://www.iliteratura.cz/clanek.asp?polozkaID=18021,Ci riferiamo al larticolo che parla del fatto che nel 2002 andato in onda su uno dei canali statali il film Decameron di Pasolini, censurato di circa 20 minuti. Lautore dellarticolo, Tom Matras, un ex- studente dellUniversit Palack di Olomouc, si laureato con una tesi su Pasolini (disponibile sul sito HYPERLINK "http://www.pasolini.net" www.pasolini.net) e continua a pubblicare articoli su Pasolini.

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