TEORIA RAPPRESENTAZIONALE DELLA MISURA. E la teoria che tratta in modo formale il passaggio dal...
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TEORIA RAPPRESENTAZIONALE
DELLA MISURA
E’ la teoria che tratta in modo formale il passaggio dal mondo empirico delle osservazioni a quello delle rappresentazioni
numeriche delle quantità misurabili
Il punto di partenza è avere già definito nel mondo empirico le quantità della stessa specie e le
relazioni empiriche che permettono di ordinare le
quantità misurabili secondo la grandezza della qualità
Indichiamo, per il seguito, con Q l’insieme delle quantità della
stessa specie e con R l’insieme delle relazioni empiriche tra di
esse.
Q = {q 1, q 2, q 3, q 4,……, q x, ………}
R = {R 1 , R 2 , R 3 , R 4 , R 5 , ………..}
Tramite l’insieme Q e la classe delle relazioni R definite su Q
posso formare il sistema relazionale empirico:
Q = < Q, R >
Le relazioni R intuitive sono, tutte o in parte, le seguenti:
relazione di indistinguibilità o equivalenza simbolo ~
relazione di transizione empirica simbolo
relazione di combinazione empirica simbolo
relazione di indistinguibilità o equivalenza ~
permette di ritenere equivalenti tra loro due manifestazioni della qualità per cui sarà attribuito loro
lo stesso numero in una operazione di misura
Nel caso di un insieme relazionale numerico la relazione di equivalenza è espressa con il
simbolo =
relazione di transizione empirica
Permette di mettere in ordine le quantità della stessa specie
In un sistema relazionale numerico corrisponde al simbolo
< o al simbolo >
Ad un insieme di quantità misurabili della stessa specie
corrisponde sempre un insieme di relazioni formato dalla relazione di indistinguibilità e da quella di
transizione empirica
Un insieme di quantità misurabili in cui è definita solo la relazione
di indistinguibilità non costituisce un insieme di quantità
della stessa specie
relazione di combinazione empirica
E’ la relazione che permette di combinare tra loro le quantità e quindi di formare una scala di
misura estensivaIn un insieme relazionale
numerico corrisponde all’operatore di addizione +
Il sistema relazionale empirico< Q , ~ , , > ha la stessa
struttura e le stesse proprietà di un sistema relazionale numerico<Re , = , < , + > in cui Re è un
insieme di numeri reali
Per costruire una teoria rappresentazionale della misura
occorre:1. definire un sistema relazionale
di numeri2. Avere una condizione di
rappresentazione che mappi il sistema relazionale empirico in
quello numerico3. Una condizione di unicità
Punto 1Definiamo con N una classe di
numeri (per esempio quelli naturali) e indichiamo con P un
insieme di relazioni definite su N.P = {P1 , P2 , P3 , …………}
L’insieme N = < N, P > rappresenta un insieme relazionale numerico
Punto 2La misura stabilisce una
corrispondenza tra le manifestazioni q i ed i numeri N i in modo tale che le relazioni tra
le manifestazioni R i implichino e siano implicate dalle relazioni Pi tra le loro immagini nell’insieme
dei numeri
Formalmente occorrono:una operazione empirica
obiettivaM : Q N
che proietta l’insieme Q sull’insieme N
Una proiezione F di R in PF : R P (proiezione uno a uno)Questo significa che Pi = F (R i ) ;
Pi P , R i R In questo modo Q è mappato in N
.
Abbiamo a che fare con una trasformazione omomorfica nel senso che per tutti gli R i R e
tutti i Pi P , con Pi = F (R i ), si ha che
R i (q 1, q 2, q 3, q 4,……) Pi [M(q 1), M(q 2), M(q 3), M(q 4),
….]
La corrispondenza tra R e P è biunivoca
La proiezione M tra Q ed N non è biunivoca
a manifestazioni distinte della qualità, ma tra loro indistinguibili
deve corrispondere lo stesso numero (condizione di
rappresentazione)
Il sistemaS = <Q , N , M , F >
costituisce una scala di misura.L’immagine di q i in N
(ossia n i ), ottenuta tramite l’operazione di misura M, è
chiamata la misura di q i in scala S.
Punto 3 Condizione di unicitàLa condizione di unicità è
rispettata quando lo è quella di rappresentazione.
La mappatura M può essere fatta in diversi modi e da qui deriva
che si possono realizzare diverse scale.
Nasce quindi il problema delle trasformazioni di scala, ossia quali sono le trasformazioni
ammissibili.La condizione di unicità limita la
classe delle trasformazioni di scala a quelle per cui è valida la condizione di rappresentazione.
Costruzione della scala di misura estensiva
Prendiamo un oggetto dello spazio con manifestazione
s 1 Q Scegliamo questo oggetto come
standard e assegnano alla sua qualità il valore numerico 1 (operazione di misura M)
Questa è l’unità di misura della scala, la scelta è del tutto
arbitraria.
Prendo un altro oggetto che abbia la qualità s ' 1 appartenente all’insieme Q, tale da essere
indistinguibile da s 1 a s ' 1 attribuisco sempre come
misura il valore 1.Costruisco lo standard
s 2 = s 1 s ' 1 e gli attribuisco come misura il valore 2
Standard frazionali possono essere generati costruendo
s ½ , s ' ½ Q tali che s ½ s ' ½ ~ s 1 ed assegnando a s ½
il valore ½
Non è sempre possibile avere un sistema relazionale empirico
ordinato con la proprietà dell’operatore di combinazione.Esistono delle situazioni meno
complete per le quali si può comunque definire una scala, ma
non di tipo estensivo
Scala di confronto
E’ definita la sola relazione di equivalenza
Esempio: scala dei coloriSi sceglie un certo numero di
oggetti colorati come standard, ciascuno con una manifestazione distinta di colore e ad ognuno di essi si attribuisce un numero o
una etichetta.
Una qualsiasi manifestazione di colore incognita è confrontata
con gli standard.Se uno di essi si accorda, alla manifestazione incognita si assegna lo stesso numero o
etichetta dello standard.
L’espressione “si accorda” esprime la relazione di
equivalenza
Le scale di confronto non sono considerate in genere scale di
misura in quanto non permettono valutazioni quantitative.
Non è inoltre possibile stabilire un sufficiente numero di elementi
dello standard in modo da assicurare che ogni q i Q possa trovare un elemento standard di
confronto e possa avere assegnata una misura.
Scale di ordinamento o di rango
Si è in presenza di un sistema empirico ordinato (quantità della
stessa specie) < Q , ~ , >
Su di esso si sceglie l’insieme standard di oggetti che hanno
s i Q e sono posti in una serie ordinata S= {s 1 ,...., s n }
I numeri sono assegnati a ciascun s i in modo che si ha un sistema
numerico ordinato corrispondente all’ordine degli standard a cui i
numeri sono attribuiti.
Ogni q Q può essere confrontato con gli elementi di S
Se q ~ s i , gli viene assegnato lo stesso numero dello standard.Se non c’è equivalenza si può determinare tra quali standard
trova collocazione
Esempio: Scala Mohs delle durezze.
Dieci minerali sono assunti come standard in ordine crescente di
durezza:talco, gesso, calcite, fluorite, apatite, ortoclasio, quarzo,
topazio, corindone, diamante
Ad essi è assegnata la sequenza di numeri da 1 a 10
Se un minerale sconosciuto non graffia il quarzo e non può essere graffiato da lui gli si attribuisce la
durezza 7.Se non graffia il quarzo, graffia
l’ortoclasio, non è graffiato dall’ortoclasio allora è di durezza
intermedia tra 6 e 7.
Trasformazioni di scala
Le classi di trasformazioni ammissibili sono quelle che mantengono la relazione di
omomorfismo
M numeri che rappresentano misure nella scala di partenza
M’ numeri corrispondenti nella scala trasformata
Trasformazione
Nome Tipo scala
M' = M >0
similare rapporto
M' = M+ e >0
affine intervallata
Trasformazione
Nome Tipo scala
M' = M
e > 0di potenza derivata
M' = F(M)F funzionemonotonacrescente
monotonacrescente
ordinale
Trasformazione
Nome Tipo scala
M' = F(M)Fsostituzione punto apunto
uno a uno nominale
Misure indirette
Esistono casi in cui la qualità in esame non consente di costruire una scala estensiva perché non è
definita l’operazione di combinazione empirica
Esempio: densità = massa / volume
possediamo la scala estensiva della massa e quella del volume
E’ possibile costruire una scala estensiva della densità
utilizzando le scale delle grandezze associate (massa e
volume)
Le misure delle grandezze associate costituiscono un vettore ordinato a cui si fa corrispondere un valore della grandezza sotto
misura.Esempio d1 corrisponde al vettore
(m1 , V1 ) , d2 corrisponde al vettore (m2 , V2 ) e così di
seguito
Se si verifica che manifestazioni della qualità sotto misura hanno
lo stesso vettore delle misure delle qualità associate
componenti se e solo se sono indistinguibili, possiamo
affermare che l’insieme delle misure componenti caratterizza la
qualità sotto misura.
Formalizzazione del problema Qo = < Qo, Ro > è il sistema relazionale empirico su cui vogliamo definire una scala
estensiva So utilizzando le qualità associate, logicamente
indipendenti, che formano i sistemi relazionali empirici
{Q1 , Q2 , Q3 ........}
per ognuno dei sistemi Qi esiste già definita una scala di misura
estensiva S1
Si = <Qi , Ni , Mi , Fi >
Ipotesiad ogni manifestazione qo Qo
corrisponde uno ed uno soltanto elemento vettoriale
q = < q 1, ......., q n > appartenente all’insieme prodotto dei Qi
Di ogni q i ho la misura, tramite l’operatore M i , posso perciò definire il vettore operatore
M (q o ) = < M 1 (q 1 ) , M 2 (q 2 ) , ......, M n (q n ) >
Proprietà di indistinguibilitàdeve essere verificato che per
ogni q’ o Qo tale che q’ o ~ q o deriva che M’ (q o ) = M (q o ) e
viceversaIn tal caso si può affermare che
M (q o ) caratterizza q o
Ogni operatore M i (q i ) definisce un corrispondente numero nell’insieme numerico N i ,
l’operatore M (q o ) è stato solo definito tramite il vettore
ordinato, ma non è stata ancora stabilito il procedimento con cui
assegnare il numero n o appartenente all’insieme
numerico N o
Supponiamo che esista un operatore che faccia corrispondere ai punti
dell’insieme prodotto, formato dagli N i , punti dell’insieme
numerico N o n n = (M 1 (q 1 ) , M 2 (q
2 ) , ......, M n (q n ) )
Tramite questo operatore posso definire la mappatura M o da Qo a
N o Nel sistema relazionale empirico
Qo = < Qo, Ro > sono definite anche le relazioni empiriche tra
le qualità.
Sull’insieme numerico N o devo definire un insieme di relazioni
Po tali che corrispondano a quelle empiriche. Occorre pertanto
stabilire la mappatura biunivoca Fo : Ro Po
In conclusione, se Mo , Fo costituiscono una mappatura
omomorfica dell’insieme relazionale empirico Qo = < Qo,
Ro > sull’insieme relazionale numerico No = < No, Po >
possiamo definire la scala di misura estensiva indirettaSi = <Qo , No , Mo , Fo >
Le scale indirette possono essere applicate anche al caso in cui
sarebbe possibile creare direttamente la scala estensiva della grandezza in esame, ma è opportuno non farlo in modo da
avere un ridotto numero di grandezze fondamentali (sistema
di unità di misura)
Esempio: la velocità è legata alle grandezze fisiche spazio e tempo. Supponiamo note le scale con cui
sono misurate le grandezze spazio e tempo e costruiamo la
scala della velocità.
Abbiamo il sistema relazionale empirico Vo = < Vo, Ro > ,
abbiamo gli insieme numerici N1 e N2 relativi alle scale dello spazio e del tempo, occorre
stabilire la mappatura
La funzione più naturale da assumere è quella del rapporto,
ma nulla vieterebbe di prenderne un’altra, ad esempio il suo
quadrato.
Otterrei ugualmente un sistema ordinato e una scala di misura valida, complicherei però la
funzione Fo che ha lo scopo di stabilire la corrispondenza tra le relazioni del sistema empirico e
quello numerico.