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78 LAMIERA MARZO 2015 www.lamieranews.it tecnologie IL TEMA DELLA PIEGATURA E DEL RECUPERO DI EFFICIENZA A VALLE DEL TAGLIO È ALL’ORDINE DEL GIORNO IN CASA SALVAGNINI CHE, PRESENTANDO LA PANNELLATRICE P2LEAN, E LA PRESSO PIEGA B3 ATA E IL NUOVO CONCETTO DI CELLA DI PIEGATURA FLESSIBILE FLEXCELL, HA LANCIATO UN SEGNALE FORTE AL MERCATO: SALVAGNINI RAPPRESENTA LO STATO DELL’ARTE CON CUI CONFRONTARSI QUANDO C’È DA PIEGARE IN MODO EFFICIENTE LA LAMIERA. P resentata nel 2012, la pres- sopiega B3 sta dando mol- te soddisfazioni a Salvagni- ni che, solo nell’ultimo anno, ha raddoppiato la produzio- ne; numerosi clienti, infatti, hanno acquistato e riacquistano la macchi- na in quanto veloce, efficiente, produttiva, precisa e facile da usare. B3 rappresenta una soluzione unica nel mercato ed è frutto dell’unione delle competenze proprietarie del mondo della pannellatura e della presso piegatura. Grazie a una soluzione origina- le, che combina tra loro innovazioni proget- tuali e le più recenti tecnologie presenti sul mercato, questa pressopiega combina la po- tenza di una piegatrice idraulica e reattivi- tà e precisione di una presso piega elettrica, mantenendo contestualmente i consumi da sistema ibrido. Questo anche perché B3 ri- prende, in modo opportunamente adattato e ottimizzato, il principio di funzionamento delle pannellatrici P4, in cui grandi masse sono movimentate in modo molto efficien- te, estremamente preciso e con altissime di- namiche. A distanza di due anni, Salvagnini presenta la presso piega B3 in versione ATA che rende ancora più efficiente il processo di piegatura grazie all’allestimento automa- tico degli utensili di piegatura. Il dispositi- vo ATA, acronimo di Automatic Tool Adju- ster, montato sulla piegatrice B3, permette di cambiare e regolare in automatico la lun- ghezza dell’utensile superiore recuperando tempi e di conseguenza efficienza produtti- va nel caso della piegatura di lotti unitari o di pezzi parametrici. Mentre l’operatore si volta per prelevare un nuovo foglio da pie- gare, il sistema ATA, praticamente in tempo mascherato, setta in automatico la lunghez- LA RIVOLUZIONE NELLA PRESSO PIEGATURA

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78 LAMIERA MARZO 2015www.lamieranews.it

tecnologie

IL TEMA DELLA PIEGATURA E DEL RECUPERO DI EFFICIENZA A VALLE

DEL TAGLIO È ALL’ORDINE DEL GIORNO IN CASA SALVAGNINI CHE, PRESENTANDO LA PANNELLATRICE

P2LEAN, E LA PRESSO PIEGA B3 ATA E IL NUOVO CONCETTO DI CELLA DI PIEGATURA FLESSIBILE FLEXCELL,

HA LANCIATO UN SEGNALE FORTE AL MERCATO: SALVAGNINI

RAPPRESENTA LO STATO DELL’ARTE CON CUI CONFRONTARSI QUANDO

C’È DA PIEGARE IN MODO EFFICIENTE LA LAMIERA.

Presentata nel 2012, la pres-sopiega B3 sta dando mol-te soddisfazioni a Salvagni-ni che, solo nell’ultimo anno, ha raddoppiato la produzio-ne; numerosi clienti, infatti,

hanno acquistato e riacquistano la macchi-na in quanto veloce, efficiente, produttiva, precisa e facile da usare. B3 rappresenta una soluzione unica nel mercato ed è frutto dell’unione delle competenze proprietarie del mondo della pannellatura e della presso piegatura. Grazie a una soluzione origina-le, che combina tra loro innovazioni proget-tuali e le più recenti tecnologie presenti sul mercato, questa pressopiega combina la po-tenza di una piegatrice idraulica e reattivi-tà e precisione di una presso piega elettrica, mantenendo contestualmente i consumi da sistema ibrido. Questo anche perché B3 ri-

prende, in modo opportunamente adattato e ottimizzato, il principio di funzionamento delle pannellatrici P4, in cui grandi masse sono movimentate in modo molto efficien-te, estremamente preciso e con altissime di-namiche. A distanza di due anni, Salvagnini presenta la presso piega B3 in versione ATA che rende ancora più efficiente il processo di piegatura grazie all’allestimento automa-tico degli utensili di piegatura. Il dispositi-vo ATA, acronimo di Automatic Tool Adju-ster, montato sulla piegatrice B3, permette di cambiare e regolare in automatico la lun-ghezza dell’utensile superiore recuperando tempi e di conseguenza efficienza produtti-va nel caso della piegatura di lotti unitari o di pezzi parametrici. Mentre l’operatore si volta per prelevare un nuovo foglio da pie-gare, il sistema ATA, praticamente in tempo mascherato, setta in automatico la lunghez-

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LA RIVOLUZIONE NELLA PRESSO PIEGATURA

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B3.ATA: per produrre a kit anche su pressopiega

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za del pacchetto utensi-li e la larghezza della cava a «V» variabile. ATA pre-vede l’utilizzo di utensi-li standard, facilmente re-peribili sul mercato; può anche essere disattivato per consentire di lavora-re in modalità tradiziona-le con la pressopiega.

UN NUOVO APPROCCIO ALLA PRESSO PIEGA«A noi piace pensare all’ATA non come un sistema di cambio utensili (non saremmo i primi ad averlo fatto) ma piuttosto come un vero e proprio sistema che cambia la moda-lità di approccio alla presso piega, reinter-pretandone l’uso, le potenzialità e gli ambi-ti applicativi» spiega Nicola Vanzo. «Senza voler entrare nel dettaglio, questi ultimi 30

anni ci hanno mostrato come il miglior siste-ma per la piegatura della lamiera sia la pan-nellatura. Le pressopieghe, ogni volta che si sono trovate a competere direttamente con le pannellatrici ne sono uscite sconfit-te. Salvagnini, forte del continuo sviluppo

della tecnolo-gia di pannella-

tura che le consente di proporre la gam-ma di prodotto più ampia al mondo e di presentare nuove so-luzioni come la P2le-an, con la B3 ATA ha portato nel campo della pressopiegatu-

ra alcuni vantaggi tipici della pannellatura quale la flessibili-tà produttiva, pur mantenendo

quelli che sono i temi forti di questa tecno-logia, quali dimensione dell’investimento e polivalenza. Ne risulta quindi che la B3 ATA offre, con la stessa filosofia della pannella-trice, la possibilità di configurare le compo-sizioni dell’utensile di piegatura in funzio-ne del pezzo da eseguire. L’utensile di pie-gatura si configura in tempo reale in fun-

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zione dalla lunghezza di pie-ga da eseguire. Normalmen-te, l’operatore deve fare at-tenzione a defini-re e installare i di-versi allestimen-ti: questo, oltre a richiedere tempo (non produttivo) costringe anche a utilizzare pres-sopieghe di lunghezza superiore rispetto a quella della piega proprio per poter al-loggiare più allestimenti. Non è raro, infatti, che a fronte di un pezzo con più pieghe di lunghezza per esem-pio di 1,5 m, si debba utilizzare una pressa di 4 m. Accettato ciò, l’operatore deve anche continuamente spostarsi da un allestimento all’altro in funzione della pie-ga da eseguire. Se poi le parti da produrre sono parametriche o prodotte a kit, la con-tinua riconfigurazione della macchina, an-che se effettuata automaticamente, rende questa tecnologia non vantaggiosa, per ogni kit». «Con ATA, invece, il ruolo dell’opera-tore e la modalità di utilizzo della presso-piega cambiano avvicinandosi a quello della pannellatura. L’operatore deve solamente disporre la lamiera sui riferimenti ed even-tualmente accompagnarla durante la piega-tura senza curarsi dell’attrezzaggio o della stazione di utensili da utilizzare in quanto il sistema propone di volta in volta l’allesti-mento necessario. È la prima volta che si mostra come una pressopiega sia in grado di produrre un kit, composto di parti che ri-chiedono allestimenti diversi con un tem-po ciclo frutto della somma dei tempi ciclo delle singole parti, senza dover considerare il tempo e il rischio legato al riattrezzaggio. Anzi, a dire il vero, si possono lavorare in sequenza kit diversi di pezzi diversi. E que-sto, grazie all’ATA, è una vera rivoluzione!»

IL PRIMO PEZZO È BUONOLa rivoluzione apportata da B3 ATA poggia su basi solide come la struttura completa-mente chiusa sia nella parte superiore che

inferiore che garan-tisce stabilità alla

macchina e una precisione di 2 μm. B3 significa anche consumi

inferiori del 70% rispetto ai similari modelli a funzionamento idraulico. Tali risultati so-no possibili poiché la pressopiega sfrutta i vantaggi sia della tecnologia elettrica che di quella idraulica, eludendone al contempo gli inconvenienti. Le soluzioni che preve-dono il solo utilizzo di azionamenti elettri-ci, infatti, richiedono generalmente motori di grossa taglia e sono fortemente limitate nei movimenti lineari. Grazie alla tecnolo-gia proprietaria nella B3, i brevi movimen-ti e la piegatura di lamiere sottile sono ge-stiti utilizzando forza ridotte, ridotti consu-mi di energia e alte dinamiche: 250mm/s in movimento veloce sia in discesa che in sali-ta, corse del pestone generose per la mas-sima flessibilità ne sono la conferma. Gra-zie poi al sistema Lazersafe, che garantisce massima sicurezza di lavorazione, l’elevata velocità di discesa di B3 può essere mante-nuta fino a una distanza di 2 mm dalle ma-trici, assumendo istantaneamente la veloci-tà di piegatura: il passaggio tra veloce e len-to avviene quindi in modo diretto e senza tempi di attesa, a vantaggio della produtti-vità e della sicurezza per l’operatore. A rag-giungere elevati livelli di precisione e ripe-tibilità contribuisce invece il sistema di mi-surazione dell’angolo AMS (Angle Measu-

rement System) realizzato da Sal-vagnini, il cui funzionamento è in-

dipendente dalla dimensio-ne della matrice e impiega più raggi laser per ottene-re misurazioni precise an-che in presenza di fori e ca-vità. È in grado di calcola-re il ritorno elastico, a pre-scindere dall’inserimento o

meno dei i parametri del ma-teriale nel programma macchina, e

di calcolare l’angolo effettivamente otte-nuto al termine della piegatura. La poten-za del controllo proprietario SiX, garanti-sce inoltre misurazioni estremamente ve-loci con controllo in retroazione a circui-to chiuso, e ciò contribuisce a raggiungere le velocità e precisione di piegatura dichia-rate. Eventuali altri inconvenienti legati al-le variazioni del materiale vengono corret-ti in ciclo: le imprecisioni in piegatura do-vute alle variazioni nello spessore o le al-terazioni del raggio di piegatura dovute al-la direzione di laminazione, sono control-lati e gestiti in ciclo. Il controllo SiX Salva-gnini e AMS misurano, infatti, lo spessore effettivo del materiale, nel momento stes-so in cui il punzone si appoggia alla lamie-ra, e gestisce i movimenti della pressa con un sistema a controllo chiuso, utilizzando un database di valori di ritorno elastico e spessore. In tal modo non è più necessa-rio pre-piegare, misurare l’angolo e quindi procedere nuovamente alla piegatura, ma automaticamente il sistema sovrapiega fi-no a un angolo tale per cui la lamiera, dopo il ritorno elastico, si deforma secondo l’an-golo desiderato. La pressopiega è per definizione una mac-china manuale: è importante quindi che l’interfaccia uomo-macchina sia semplice e intuitiva. B3 è equipaggiata con PresCon-sole, l’interfaccia utente che agevola ulte-riormente la programmazione e la gestio-ne del sistema a bordo macchina: la produ-zione di parti simili o parametriche, come l’esecuzione di modifiche multiple alle pie-ghe, è ora possibile tramite semplici touch nello schermo. ■

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