TECNICHE FISICHE PER L'OPTOMETRIA GENERALE

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TECNICHE FISICHE PER L'OPTOMETRIA GENERALE DR. ANDREA PIROTTA [email protected]

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TECNICHE FISICHE PER L'OPTOMETRIA GENERALE

DR. ANDREA PIROT TA

ANDREA.PIROTTA@LIBERO. IT

Introduzione

Optometria

Scienza che studia previene e corregge i difetti non patologici dell'occhio e della vista

Programma

Ripasso delle strutture oculari fondamentali

Riepilogo caratteristiche della correzione ottica

Conoscenza e metodo di misura delle abilità del sistema visivo

Test per la valutazione delle abilità visive (lab.)

Anatomo-Fisiologia Oculare

Cellule ganglionari

Centro ON

Centro OFF

Occhio schematico

Gullstrand 1911

Occhio come complessa lente convergente di circa 60 D

Cornea e film lacrimale

Prima superficie rifrangente, indice rifrazione 1.376

Lente menisco negativa con potere in aria di 6,46D r anteriore medio di 7.7 mm e posteriore di 6.8 mm

In loco (umor acqueo) assume un potere di +43D

Menisco lacrimale stessa r di curvatura della cornea e spessore trascurabile

Cristallino

Spessore di 3-4 mm

Superficie anteriore r 10 mm posteriore r 6

Potere in aria di oltre 100D in loco circa 21D

Indice di rifrazione 1.416

Inclinato di 3/7° sul piano verticale

Leggero astigmatismo controregola

Assi

Sistema oculare non presenta coassialità tra i mezzi

Asse ottico: passa per i centri dei singoli mezzi e per i punti nodali, cadendo eccentricamente alla macula

Asse visivo: congiunge la fovea con l'oggetto osservato passando per i punti nodali

Angolo α: separa l'asse ottico dall'asse visivo

Lenti oftalmiche

Lenti oftalmiche

Determinare il centro al frontifocometro

Positiva o negativa

Considerare spessore centrale o periferico

Sferica o torica

Effetto prismatico

Prentice

Δ =Dt x h(cm)

Prisma

La Diottria

Determinare la capacità visiva

Acuità Visiva AV

Sensibilità al Contrasto SC

AV

Potere risolutivo dell'occhio

Capacità di risoluzione spaziale espressa in dimensioni angolari

Abilità di distinguere come separati due oggetti molto piccoli e molto vicini tra loro

AV

Acutezza di Visibilità

Sottende un angolo in grado di stimolare almeno un fotorecettore (2Micron)

Stimolo - Percezione

Acutezza di Risoluzione

Percepire due stimoli come separati

Almeno tre fotorecettori

La più piccola distanza a cui due linee vengono percepite come separate viene chiamato minimo angolo di risoluzione o M.A.R

Nell'occhio normale l'acutezza di risoluzione è di circa 35-50 secondi d'arco

Acutezza di localizzazione

minimo spostamento spaziale percepibile fra due figure

Circa 4-5 secondi d'arco

C di Landolt

Acutezza di riconoscimento

Detta anche morfoscopica o discriminazione

Necessario conoscimento previo delle immagini

Lettere o numeri

Snellen

La visione normale è la capacità dell'occhio umano di riconoscere un ottotipo quando esso sottende 5 minuti d'arco e quindi discriminare un singolo tratto della dimensione di 1 minuto d'arco.

Idea di costruire immagini delle lettere in cui la larghezza del tratto sia uguale allo spazio fra i tratti

Matrici av

Ottotipo

L'ottotipo è una

rappresentazione grafica

di lettere o simboli,

utilizzati per determinare

l'acutezza visiva

Progressione aritmetica

10/10Per convenzione si attribuisce il valore decimale di 1.0 al valore di AV più piccolo

Linea di AV che sottende 5 primi d'arco

6/6 metri

20/20 piedi

10/10 Monoyer

ConversioniMoltiplicare il reciproco del valore decimale per la distanza in metri

Es AV 0.5 decimi

1/0.5 X (6m o 20 ft) = 6/12 o 20/40

LogMAR

Bailey Lovie 1979

Studio ETDRS

Affollamento costante

Lettere presentate 10 Sloan (SOCDKVRHNZ)

British BS 4724 (DEHNFPRUVZ)

Conversioni Snellen LogMAR

Acutezza visivaDistanza a cui il test viene eseguito diviso la distanza a cui il dettaglio della lettera del test sottende un angolo di 1 primi di arco (e quindi la notazione 1')

• α = angolo sotteso dal singolo tratto dell'ottotipo (espressa in primi)• D = distanza effettiva del test• H1 =altezza dell'ottotipo• H2=spessore del tratto

Per un acuità massima di 10/10

Se applichiamo le classiche distanze di esame di 3m e 5m avremo che la lettera dei 10/10 è alta

Utilizzo a distanze differenti

Test per AV

Dipende dalla trasparenza ottica dei mezzi, da fattori ambientali e psicologici

Può arrivare ben oltre i 10/10

Si considera a contrasto massimo

In condizioni fotopiche per testare la capacità di risoluzione dei coni

Diversi Ottitipi

E di Albini

Lea symbols

Lettere

Numeri

Figure astratte con componenti direzionali

Figure di oggetti e animali facilmente riconoscibili

HOTV

Registrazione AV

OD: 7/10+2 CC

OS: 1.0+1 PH

OO: 98 SC VAR (Visual Acuity Rating)

Ottotipi

Registrazione AV

Abituale

Naturale

Foro stenopeico (aumento profondità di fuoco)

Monoculare/binoculare

Verifica correzione finale

Oltre i valori numerici...

Condizioni di misurazione

Ottotipo retroilluminato a contrasto massimo

Illuminazione ambientale 160cd/m2 +/- 15%

AV da vicino

Distanza di harmon

40 cm

Tavole di Jaeger J1 J8

M Units: Distanza in m a cui ottotipo sottende 5' (5' a 1m = AV 1M)

Corpo stampa (caratteri giornale)

Fattori che influenzano l'AVTrasparenza mezzi

Ametropie

Diametro pupillare (aberrazione sferica)

Dimensione immagine retinica

Locus retinico

Fissazione

Contrasto

Illuminazione ambientale

Tempo di presentazioni

Ottotipo

psicologici

SENSIBILITA' AL CONTRASTO

Non dipende dalla radiazione riflessa ma dal rapporto di questa con gli oggetti inseritinello stesso contrasto

Michelson

Weber

FTM (Funzione di trasferimento di modulazione) Campbell anni '60

Reticoli sinusoidali Valore soglia 2-3 c/g

Numerosi test ma non strandardizzati

Responsi indicano principalmente riduzione di trasparenza mezzi e alterazione funzionalità neuronale

1 ciclo = coppia adiacente di barre chiare o scure

30 c/g = 10/10

Fs fissa contrasto variabile (Pelli Robson)

Fs variabile contrasto fisso

Fs e contrasto variabile (Vistech, Arden, CSV 1000)

Contrasto e cellule gangliariCellule con campi recettivi di diverse grandezze

Stimolo piccolo centrale = lieve risposta

Stimolo completo del campo = inibizione della periferia

L'AV viene misurata a massimo contrasto, e può essere ottimale anche se la SC è scarsa

Tipo 1

Perdita di SC nelle altre FS

Prime fasi di cataratta o degenerazione maculare senile

Tipo 2

Perdita di SC a tutte le FS

Non è possibile predire AV

Tipo 3

Ridotta SC a basse FS

Possibilità di neuriti ottiche, sclerosi multipla, glaucoma ang. aperto, papilledema, lesioni via visiva, diabete, parkinson, alzheimer

AV vs SC

Specifica

Quantità

Influenzata dalla SC

Completa

Qualità

Non dipende dall'AV

Attendibilità dei testValidità: misura ciò che afferma di misurare

Capacità discriminativa: quanto differenzia occhi normali da anomali

Ripetibilità: quante volte si ottiene lo stesso punteggio

Sensibilità: proporzione di anomalie trovate

Specificità: percentuale di occhi normali correttamente identificati

Affidabilità: correlazione tra test e ritest