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    CON ILTRASFORMATORE

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    Ar~ET1ArrVi

    II prezzo della rivista

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    MAO . N I

    F I CO

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    ANNO n il -N. 1

    G E N N A IO 1 9 6 4 . 'e e m e a

    Tutti i diritti di proprleta letteraria eo artistica riservati - I manoscritti, idisegni e Ie fotografie, anche se non puobllcatl, non vengono restituiti .Le opinionl espresse in via diretta 0 indiretta dagtl autori e collaborator:non implicano responsabilita da parte del PERIODICO.

    Quel dannoso punto luminoso

    Somma rio

    Scintille, luci e magia con il trasformatore di Tesla

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    pag. 6

    9

    18

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    29

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    44

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    54

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    Dlrettor. r,spon.abll.G. Balzarini

    Redazloneammlnistrazion.e pub~iclta:

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    Imolti tipi di televisori, quando 10 spet-

    tacolo e finito e si spegne l'apparecchioagendo sull'apposito bottone di cornando,

    suIJa parte centrale d'ello schermo appare uripunto luminoso molto brillante che, pur nondeterminando la bruciatura deflo strato difosforo nella zona corrispondente, a Iungo an-dare determina una ddminuzione del, rendi-mento luminoso nella zona di fosforo che staal centro demo schermo.

    E' un inconveniente, questo, che si puo eli-minare in modo assai semplice, manualrnente;basta avere l'avvertenza, ogni volta che si spe-gne il televisore, di ruotare la manopoladi lu-rninosita fino al valore massirno. Una sempli-ce operazione rnanuale, quindi, e sufficienteper eliminare il pun to luminoso. Ma il televi-sore, comunernente, viene adoperato da diver-se persone e non tutti possono sempre ricor-darsi di ruotare la manopola di luminosita almassimo prima di spegnere il televisore.

    Un dispositivo in grado di eliminare auto-

    maticamente e compietamente i1 difetto e,dunque, necessario se si vuole assicurare lun-ga vita al cinescopio.

    6

    Percha si forma il puntino luminosoPresentererno dopo due circuiti atti ad eli-

    minare automaticamente il puntino lurninoso,per ora vogliamo spendere qualche parola al-10 scopo di far comprendere il vera motivo diformazione del puntino luminoso.

    All'atto di spegnimento del televisore, Ietensioni applicate alia prima e alla seconda

    griglia si annullano in un tempo piu0

    menolungo, che dipende dalle caratteristiche tee-niche con cui e stato progettato e costruito iltelevisore. II catodo del cinescopio, d'altrocanto, rimane cal do anche quando si spegneil filamento e, come si sa, quando il catodo ecaldo emette elettroni; nel caso del cinesco-

    - pio, anche dopo 10 spegnimento del filamento,a causa del perdurare delle tensioni anodichee dell'emissione di elettroni da parte del ca-todo, si conserva il pennello elettronico ilquale, non essendo piu comandato dai campielettromagnetici variabili creati dalle bobine

    di deflessione, si concentra nel punto centraledella schermo ilIuminandolo per alcuni se-condi dopo che il televisore e stato spento, E'

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    Fig. 2 - II condensatore e 1 0 resistenza, collegatialia prima griglia del cinescopio, determinano unacostante di tempo dell'ordine di un secondo.

    cuito inscrito sulla griglia 2 del cinescopio;nel secondo casu si tratta di un circuito appli-cato alia prima griglia del cinescopio.

    Esaminiamo il circuito di figura 1. Come sinota, sulla griglia 2 (G2) risultano applicatiuna resistenza da 1 megaohm e un conderrsa-tore di elevata capacita (1 microfarad). Ivalori di tali componenti determinano unacost ante di tempo, nel circuito di alimenta-zione anodica, di circa 1 secondo. Con taleaccorgimento si produce e si mantiene, al mo-mento dell'interruzione della corrente, una for-

    *IIIIIIIII

    te correrue del pennello elettronico nel cinesco-pio, proprio perche la tensione della griglia1 (Gl ) cade rapidamente a zero, rnentre latensione della grigia 2 (G2 - accelera tore) per-mane per un tempo pili lungo.

    Nello schema elettrico di figura 2 risultanoapplicati sui circuito di alirnentazione dellagriglia 1 (Gl ) un condensatore da 25 mF euna resistenza da 50.000 ohm, con una costantedi tempo, anche in questo caso, dell'ordine diun secondo.

    Pure con questo secondo accorgimento siriesce a produrre una forte corrente del pen-nello elettronico al momento della stacco deltelevisore dalla rete-luce: infatti, mentre Ie al-tre tensioni, applicate al cinescopio, si annul-lana assai rapidamente, la tensione positivaapplicata al partitore della grigia 1 (Gl) per-

    mane molto pili a lungo (praticamente la Gldiventa menu negativa in brevissimo tempo).

    Ricordiamo che entrambi i circuiti riportatinellc figure 1 e 2 si equivalgono agli effettipratici.

    La scelta dell'uno rispetto all'altro dipendeesclusivamente dal tipo di televisore in cuipuo essere pili agevole intervenire su una gr i-glia anziche sull'altra.

    - - - - - - - - - - - - - - - *II F A S C IC O L I A R R E T RV A N N O A R U B A

    Tutti i fascicoli dell'annata 1962e quello del gennaio 1963

    SONO ESAURITI

    'nv;f;amo fuff; coloro che des;derassero deff;

    fasc;col; a non farne r;ch;esfa*

    IIIIIIIIII

    *- - - - - - - - - - - - - -

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    I " e l

    Sperimentatevoi stessi Ie qualita

    e i pregidel.le tensioniad alta frequenze

    con il

    N'ulla vi e di tanto affascinante ed istrut-tivo per uno sperimentatore e studiosodi elettronica quanto ittrasformatore di

    Tesla.Esso fu costruito nei primi dell'ottocento daquel genic dell'elettricita che si chiamava Ni-cola Tesla. Costui dimostro it funzionamento

    del suo trasformatore attraverso molte con-ferenze, tenute in vari paesi; e quando arrivenegli Stati Uniti d'America, fu costruito unmodello di ,ampie dimensioni, nel tentativo di

    trasmettere energia elettrica ad una certadistanza senza impiego di fili conduttori. IIpiano falli a causa della scarso rendimento,della mancanza di controllo direzionale e dialtri fa ttl secondari.U trasformatore di Tesla, chiamato anche,

    pili semplicemente, bobina di Tesla, e un ge-

    neratore di corrente ad alta tensione e ad altafrequenza. Esso e in grado di produrre effettistrani, che non si potrebbero ottenere conqualsiasi altro apparecchio.

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    T1 T222 0 220

    16 0 160

    11.0 100

    125 12 5

    110 110

    Sl

    Fig. 1 Schema elettrlcodel trasformatore di Tesla.

    L3

    o

    L '

    l O

    Cl = 500 pF condensotore ad alto ilG-lamento (20.000 volt)

    C2 = 3.0'00 pF 3.000 voltC3 = 500 pF 20.000 volt conden.atoread alto I.olamento

    C4= 500 pF 20.boo volt condensatoread alto i.olamento

    C5 = 2.000 pF 3.000 voltRESISTENZE:R1 = 5.000 ohm 10 watt (resistenzcr a

    filo)

    S2

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    R2 = 5.000 ohm poten:dometro a flloVALVOLE:Vl = 807V2 = 807VARIE:T1 = trasformatore 130 watt ( sec. 700

    volt) T2 = trasformatore 50-60 watt (Iec. 6,3

    volt 250 + 250 volt)L 1 L2 L3 = bobine (vedi testo)S1 52 = interruttori a leva

    Fig. 2 - Tenendo in n:tano una lampadaelettrofluorescente, vichlo 01 trasforma-tore di Tesla, essa si aeeende. " eorposteSlo 'unge do antenna e trasmetteenergia alia lampada.

    Fig. 3 Uno degl! effetti piu strani che5i possono verificare sull'elettrodo del-Ia bobina dl Tesla e queUo della for-mazione dl una spanola luminosa.

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    Fig. 5 - Nella rea-lizxazione prati-ca del trasfor-matore di leslaoccorrono tre diq,u8sti condensa-tori di tipo adalto isolamento.

    Nei primitivi trasformatori di Tesla, glioscillatori impiegati erano quelli classici, di

    vecchio tipo; vi comparivano le bott iglie diLeyda , gli isolatori a paraffina e guttaperca,ed altri componenti antiquati. Oggi si utilizza-no, come oscillatori, ] pili efficienti tubi avuoto, condensatori a mica di alta qualita edisola tori per alte tensioni in plastica e bache-lite, materiali tutti usati nelle bobine di Tesladi costruzione moderna. .

    Quello che presentiamo in queste pagine estato progettato dai nostri tecnici, per la gioiadei let tori, coll'intento di conservate Ie buonecaratteristiche della bobina di Tesla costruitada molti uomini di scienza negli anni passati,rna con miglioramenti che si riassumono inuna costruzione pili sernplice, una spesa mi-nore e dimensioni pili piccole .

    .Schema elettrico

    Lo schema elettrico dell'intero apparato erappresentato in figura 1. Esso comprendel'alimentatore e il circuito di Tesla vera eproprio. L'alimentatore e ottenuto per mezzodi due trasformatori (Tl e T2), mentre il roc-chetto di Tesla e costituito dalla bobina L3accoppiata aile due bobine pili piccole L1 e L2.

    La bobina di Tesla per funzionare deve es-sere alirnentata da una tensione ad alta Ire-quenza e a cio provvede il circuito pilotatodalle due valvole VI e V2 che sana due 807.La placca di queste valvole e applicata al lorocappuccio. AIle grigfie schermo delle due val-vole VI e V2 deve pervenire I'alta tensione pro-dotta da T2, rna questa tensione deve essen:in fase rispetto a quella che si ha sulle plac-che, altrimenti non si ha funzionamento. Infase di messa a pun to, se tale condizione non

    fosse stata raggiunta,occorrera invertire ilcollegarnerrto all'avvolgimento secondario deltrasformatore T2.

    1 2

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    Mediante il potenziometro a filo R2, da 5.000ohm, si regolera la tensione sulle griglie scher-mo di VIe V2 in modo che Ie placche non siarroventino. La corrente massima assorbitadalle due placche non dovra superare i 170-180 rnA.

    II circuito prevede due interruttori separatiperche nei momenti di pausa e sufficientestaccare soltanto I'alta tensione, agendo su SIe lasciarrdo chiuso, invece, S2.

    I condensatori Cl, C3, C4 sono condensatorifissi passanti ad alto isolamento e adatti peruna potenza di 20.000 watt.

    II trasformatore di alimentazione T1 e do-tato di avvolgimento primario adatto per tut-te Ie tensioni di rete e di un avvolgimerrto se-condario a 700 volt. Deve essere in grado dierogare una corrente di 180 rnA.

    II trasformatore di alimentazione T2 e puredotato di avvolgimento primario adatto pertutte le tensioni di rete edi due avvolgimentisecondari : un avvolgimento a 6,3 volt per laaccensione dei filamenti delle due valvo Ie eun avvolgirnento a 250 + 250 volt. II centrodi questa avvolgimento secondario ecollegatoa massa, mentre una sola delle sue estrernitaviene utilizzata per l'alimentazione di entram-be Ie griglie schermo delle due valvole VI eV2. II col!egamento, come abbiamo gia detto,non puo essere preso a caso, rna deve esseretale da erogare una tensione in fase con quel-

    la presente sulle placche delle valvole.Nel punto F della bobina L3 e presente la

    tensione ad alta frequenza che permette elieseguire ogni sorta di esperimenti. Bastera,infatti, avvicinare a tale punto una lampadafiuorescente per vederla accendersi senza alcuncollegamento diretto. Avvicinando, invece, unaqualsiasi lampadina ad incandescenza brucia-ta si vedranno delle scintille internamente albulbo della lampadina stessa. Facendoscoc-care delle scintille nell'aria si produrra del-l'ozono, Le scintille prodotte avranno colora-zioni intense e diverse.

    Trattandosi di alte frequenze, nessun peri-colo per l'incolurnita personale esiste nel trat-tare la bobina L3 per cui si potranno ancheeseguire esperienze sui corpo umano, ad esern-pio facendo rizzare i capelli 0 facendo accen-dere un tuba elettrofluorescente al solo con-tatto con I'epidermide,

    Ricordiamo che se in questa costruzione

    esistono delle tensioni pericolose, queste ri-

    siedono negli avvolgimenti secoridari dei t ra-sformatori di alimentazione e, di conseguenza,

    sulle due valvole, rna non sulla bobina L3 chenon deve assolutamente essere ritenuta fonte

    eli scosse pericolose.

    Fig. 8 - Si possono ottenere girandole di fuochid'artificio elettrici c:he, visti in una stanza buia,assumono aspetti stupefac:enti.

    Schema praticoLo schema pratico del cornplesso di Tesla e

    rappresentato in figura 4. Come si vede, essoe molto sernplice. Le uniche difficolta consi-stono nel procurarsi il trasformatore eli ali-mentazione Tl con secondario a 700 volt enel costruire la bobina L3, il che richiede tem-po e pazienza. Ma della costruzione delle bo-bine parleremo pill avanti.

    L'apparato risulta montato in un unico te-laio metallico La realizzazione va iniziata conl'applicazione 'al telaio di tutte quelle parti che

    richiedono operazioni puramente meccaniche.In tal senso si cornincera con l'applicazione,nella parte superiore, dei due trasformatori dialimentazione Tl e T2. Poi si applicherannogli zoccoli, i due cambiotensioni, i due inter-ruttori a leva Sl e S2, il potenziometro afilo R2, le prese di massa e la basetta isolante.In un secondo tempo si procedera con it ca-blaggio. La disposizione dei conduttori deveessere quella da noi rappresentata nella sche-ma pratico di figura 4. I condensatori Cl , C3e C4 devono essere di tipo ad alto isolamentocome quello da noi rappresentato in figura 5.

    II condensatore C2 risulta applicato nellaparte super iore del telaio, in parallelo aliabobina Ll.

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    Per chi si trovasse per la prima volta alleprese con valvole di tipo 807, ricordiamo chela placca di tale valvola e coldegata con il suocappuccio, per cui, quando I'apparato funziona,sara bene prendere ogni cautela e non av-vicinarsi mai a tale elettrodo, data I'alta ten-sione in esso presente.Raccomandiamo pure, nell'eseguire i colle-

    garnenti, di far uso di conduttori ad alto iso-lamento, sia nella parte superiore come inquella inferiore del telaio, Anche le prese dimassa dovranno costituire un perfetto con-tatto eIettrico con Il telaio onde evitare per-dite per scintiflamento nel complesso.

    Ricordiamo che nulla osta al montaggiodeU'intero apparato su un telaio di rnaterialeisolante, come ad esempio il .Jegno 0 la ba-

    Fig. 9 - Un rudimen:tale avvolgi,tore 1'1:10endersimolto utile per lal realizzazione del.la bobina L3.

    Fig. 11 - Quando la giunzione e sa.ldata si metta,II tappo e 10 si flul con coHa e viti.

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    chelite. In questa caso, pero," occorrera com-porre, internamente al telaio, un conduttoredi massa, ottenuto con filo di rame di elevatasezione.

    I conduttori provenienti dalla parte supe-riore del telaio, dalle bobine, nell'entrare nel

    telaio devono passare attraverso gomminiisolanti, onde evitare formazioni di scintilletra i conduttori stessi e massa. Sarebbe beneche questi stessi conduttori fossero isolati inpolitene, come si usa per il conduttore chetrasporta l'alta tensione al cinescopio nei te-levisori. Concludendo, prima di collaudareI'apparecchio, a costruzione ultimata, it lettoredovra accertarsi di aver ottenuto un perfettoisolamento in tutti quei punts dove sono pre-senti l'alta tensione e l'alta Irequenza,

    Fig. 1,0 - Si tenga fermo temporaneamente i'l fi.lolibero mentre si salda all suo peste la giunzione.

    Fig. 12 - Si compJeti il lavoro con una striscia dinastro isolante di carta gommata.

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    Costruzione delle bobineLe bobine necessarie alla realizzazione del

    complesso Tesla sono tre. Esse costituisconoun unieo complesso, che viene sistemato sullaparte superiore del telaio. Le bobine L1 e L2si costruiscono facilmente.La bobina L3 ri-chiede, per essere costruita, molto filo, tempolibero e pazienza. Ma anche queste sono dif-ficolta che si possono faciImente superarequando v'e l'entusiasmo e, soprattutto, quandoc'e il fermo proposito di ben riuscire,Corninciamo con la costruzione della bobina

    L3, che e la pili cornplessa, per il lavoro cheessa riehiede.

    Innanzitutto occorre procurarsi il supportonecessario per effettuare l'avvolgimento, Oue-

    Fig. 13 - Occorre stendere uno strato di vern iceisolante sulI'isolatore:

    Fig. 15 - 5i stendano con malta attenzione duestrati di vern ice sull'avvolgimento della bobina L3.

    sto consiste in un tubo di plastica, di quelliimpiegati negli impianti idraulici, che potraessere acquistato presso un- negozio specializ-zato nella rivendita di tali articoli. II uba do-vra avere un diametro di 0,2 millimetri.

    Sulla parte superiore del tubo si dovra ap-

    plicare un isolatore di porcellana, calettato suun .disco di bachelite di diametro uguale aquello interno del tubo, 11 disco di bacheliteverra applicato all'estrernita superiore del tu-bo, internamente ad esso, servendosi di col-lante cellulosico.

    L'avvolgimento va iniziato dalla parte su-periore del tubo, dopo aver saldato a stagnola suaestrernita al conduttore che attraversainternamente I'isolatore.L'avvolgirnento deve essere fatto in un uni-

    Fig. 14 - 5i faccia ancora impiego dl nastro 150-lante dl carta gommata ottorno al disco superiore.

    Fig. 16 - 5i pcsseno spazlare Ie spire della bobina'pi", larga avvolgendo uno spago tro I fili.

    1 5

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    co strato uniforme, evitando di accavallare ilfilo e di lasciare spazi tra una spira e l'altra,L'avvolgimento va fatto per una lunghezza di43 centimetri circa, lungo il tubo.

    Le spire dovranno essere complessivamente1900 circa, com un que non e necessario con-tarle, L'importante e fare un avvolgirnento del-la lunghezza di 43 centimetri circa.

    L'altra estremita dell'avvolgimento, comeindicato nello schema elet trico, deve esserecollegata a rnassa. Pertanto si fara passare ilcapo del filo internamente al tubo e 10 si sal-dera a stagno alia vite di sostegno che verrafissa ta al telaio.

    In figura 6 e riportato il complesso delletre bobine. In essa sono ben visibili la vite dimassa e l'isolatore. La vite di mass a e assi-curata su un secondo disco di bachelite, ugua-Ie a quello applicato nella parte superiore del

    tubo per il fissaggio dell'isolatore. Anche que-sto secondo disco viene fissato al tubo me-diante cementatutto.

    Per completare l'avvolgimento di L3, occorreora applicare due strati di vernice, lasciandoche ogni strato si asciughi completamente.Non si usi verriice alla lacca che potrebbe in-taccare l'isolamento del filo e cost diminuire,anziche aumentare, I'effetto isolante. La ver-nice va applicata in leggeri strati, evitaridogrumi e pieghe. Volendo si potra impiegareu tilmen te anche della paraffina. Lo scopo diquesto ulteriore isolamento della bobina L3e presto detto. II trasformatore di Tesla malsopporta l'umidita e ne lle giornate piovose,a causa delle perdite, non permette di otte-nere una tensione molto elevata e quindi dellebelle e lunghe scintille. Con l'isolarnento abase di vernice e paraffin a si riesce ad ovvia-re, almena in parte, a tale inconveniente.

    E' evidente che, esserido l'umidita nemicadel trasformatore di Tesla, anche il telaio,se esso verra costruito in legno, dovra essereben asciutto e montato con legno ben stagio-nato. Le altre due bobine Ll e L2 vengonoavvolte in un unico supporto di plastica deldiametro di 11 centimetri circa. Come indi-cato in figur a 7 (I'avvolgimento Ll va fatto inbasso, l'avvolgimento L2 in alto.

    L'avvolgimento L1 deve distare dal fondodel supporto di almeno 12 millimetri.

    Entrambi gli avvolgimenti constano di 18spire e sono ottenuti con filo di rarne smal-tato del diametro di 0,8 millimetri. Tra unavvolgimento e l'altro dovranno rimanere al-meno 2 centimetri di spazio.

    Questi due avvolgimenti non vengono effet-tuati in forma compatta, cost come si e Fatto

    per la bobina L3. Tra una spira e I'altra deverimanere uno spazio di qua1che decimo di mil-limetro. Per ottenere cio ci si potra aiutarecon dello spago can cui si effettuera un primoavvolgimento. Sopra questo avvolgimento sieflcttuera poi quello vera col filo di ramesmaltato. Poi si togliera 10 spago e l'avvolgi-

    mento risultera cOSI perfetto.Per il secorido supporto, quello su cui si

    effettuano gli avvolgimenti L1 e L2, ci si po-tra servire anche di un cilindretto di bache-lite 0 di cartone bachelizzato della lunghezzadi 13 centimetri circa.

    Le esperienze che si possono fare

    Abbiamo gia accennato ad alcune possibiliesperienze che si possono fare con il trasfor-matore di Tesla, Ma vogliamo avvertire anzi-tutto che ogni esperienza va eseguita in am-biente buio.

    Si potra cominciare coll'avvicinare all'elet-trodo alto della bobina L3 una lampada elct-trofluorescente e poi una lampadina ad incan-descenza.

    Un'altra esperienza consiste nell'avvicinareun dito della mana all'elettrodo della bobina;si notera 10 scoccare eli una scintilla senzaavvertire alcuna sensazione fisica, Lo stessoesperimento potra essere fatto can qualsiasiparte del corpo senza alcun pericolo di scosse.

    Molte esperienze di elettrostatica si posso-no inoltre fare con il trasformatore eli Tesla.Si potra far funz ionare, ad esempio, un elet-troscopio. Si potranno far caricare di elettri-cita della stesso nome delle sfere metalliche

    e poi far scoccare fra esse delle belle scintilledi color violaceo. Ma lasciamo alia fantasia

    del lettore eli sbizzarrirsi nell'esecuzione dellepill strane esperienze, alia ricerca delle scin-tille pili belle sia per colore sia per Iunghezza.

    Anche il ben nato effetto corona potra es-

    sere notevolrnente evidenziato meeliante il t ra-sforrnatore di Tesla.

    II concetto che ancora una volta vogliamoribadire e quello della assoluta innocuita elel-l'alta tensione del rocchetto .di Tesla in cui,se le alte tensioni proelotte dai trasforrnatoridi alirnentazione e queUe che attraversano iconduttori saranno state ben isolate e reseinaccessibili a chiunque, anche un bimbo as-solutamente ignaro di ogni Fenorneno elettri-co potra mettere il dito sull'elettrodo dellabobina L3 per assaporare i1... piacere eli unascintilla elettrica che non da la benche mini-ma scossa.

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    Ecco per voi , final mente, la possibi li ta di acquistare unamemoria eccezionale, superiore a quella che mai abbiateosato sperare., e la possibilita di acquisirla. cosi facilmen-te e rapidamente che ne rimarrete stu pi to - e senza ri-schiare una sola lira!Non ha importanza se la vostre memoria e oggi (comevoi forse credete) debole, Possiamo affermare con certez-la che la vostra memoria e dal le 10 aile 20 volte pi" fortedi quanto pensiate. E affermiamo anche che essa lavoraoggi i ll minimo delle sue possibi lita .emplicemente per-ch' non aapete qual. iI metodo migliore per usarla,per stampervi Ie cose che volete ricordare in modo cosivivo e forte da non poterle dimenticare mai pi". -II segreto e semplice e noi va 1 0 insaqneremo. Potrete ap-prenderlo in poco,pochissimo tempo senza im-piegere un centesimo delle vostre energie. sen-za rischiare un centesimo del vostro danaro.Avete mai visto alia televisione - 0 sentitoal ia radio - dei quiz fatti a campioni di memo-

    ria? Ebbene, tutti avevano un Metodo, chetenevano segreto, e i cui risultati vi hannosbalordito. Ma voi non immaginate neppurelontanamente quanto facili siano questi me-todi, che il Corso Radar, sintesi di tutti i me- WILSON INTERNATIONALtodi di memoria, vi insegners. SONDRIO

    Gralie alCorso per corrispondenza Radar,potrete leggereo ascoltare 40 nomi senza nesso l'un con I'altro, e ripeterlitutti esattamente, nell'ordine, 0 neil'ordine invarso,o quae Iii; potrete imparare a memoria un discorso in pochirninuti: potrete raddoppi8re il vostro vocabolario; pot reteapprendere 8 tempo record Ie l ingue straniere, anche.adue per volta; potrele orfjanizzare Je vostra mente esvolgare il lavoro - 0 il vostro -slJi !;i io - in meta tempo,meta fatica e doppio rendimento; rlcecdare automatica-mente date, cilre. nomi. formule, definizloni importanti;fissere nella vostra mente disegni anche complicati,carte geografiche, fotografie; ricordare temi musical i equalsiasi suono dopo una sola audizione! Vi sembrstroppo ? Ebbene, lese-ate che vi proviamo la veritil di

    queste affermazioni.Richiedote oggi .teuo, gratia e aenza

    Impegno da parte vostra, Is document ...zione del Corao Radar. Basta che inviateII vostro nome, cog nome e indirizzo a:Wilson Intarnational, Rep. OF Cas. Poat.25, Sondrio. Epoaaiamo ben dirvi ain d'orache sar. una delle esperlenze piiA stupe-

    facenti della vostra vita.(Pe, ,isposta urgente unire francobol/o).

    e .n o ivi daremeuna memo riadi ferro!

    W.I .

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    5 e Copernico fuil creatore dell'astrono-

    mia moderna, GaliIeo fu il fonda tore del-la meccanica, per le quali fu possibile

    costruire gli strumenti ottici di osservazione.Dal cannocchiale galileiano che ingrandiva

    3, 7, poi 30 volte, al moderno telescopio dimonte Palornar.i lungo 24 metri e dotato diuno specchio di 5 metri di diametro, moltocammino si e fatto. Gli astri si sono avvici-nati a noi e lunge" il firmamento sono statetracciate delle piste ideali su cui oggi viag-giano e speculano l'occhio e la mente degliscienziati, 10 sguardo e la fantasia dei sempliciappassionati del cielo. II cannocchiale e di-venuto ormai uno strumento familiare permolti e assai diffuso, cost come 10 e iT bino-colo 0 la semplice rente di ingrandimento.

    Troppo spesso, pero, nel badare all'econo-mia, si acquistano strumenti ottici a buonmercato, che appartengono piu al mondo deigiocattoli che a quello dena scienza, che siprestano piu al gioco di un bambino che

    18

    1 4 .scatola dl montclflllio contenente tutti I p a z '......... per I. costruziane di questa tel_coplo(:0110 L. 7.000. L'lmporto, eomprensivo delle spa-.Ie dl .pecllalone, va tnvloto a: Edizlonl CervlnlaS.A.s. Vla Gluck 59 Milano, tram It. vagllo 0c.c.p. N. 3/49018 (non 5i aeeattano ordlnalonlin eontrassegno).

    non all'indagine scientifica dell'uomo.D'altra parte i telescopi astronomici, degni

    di tal nome, hanno in genere prezzi elevati,non accessibili a tutti. Occorre, quindi, unavia di mezzo, uno strumento ottico che noncosti troppo e che permetia di vedere Ion-tano e di vedere bene.

    Gia nel numero di luglio '63 di Tecnica Pra-tica fu presentato al lettore il telescopio Ju-

    nior . che riscosse tanto successo, soprattuttoper il suo prezzo alla portata di ogni bor-sa. Ora vogliamo presentare il telescopio Sa-

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    tellner , capace di 50 e 75 ingrandimentl(tale grandezza pub essere portata anche a150 e 250 con una spesa supplementare). Sonolngrandirnenti, questi, di grande valore perI'osservatore dilettante di astronomia, oltre iquaJi non conviene andare. I fortissimi in-grandimenti, infatti, diminuiscono la lumino-sita 0 la limpidezza dell'immagine. Come nellemacchine fotografiche, molto dipende dalle

    lenti. Un obiettivo acromatico, ad esempio,da risultati nettamente superiori. Ci sonoobiettivl Iotografici c.he costano fino a 150.000

    L L I

    P R E S E S P A Z IA L Ilire essi soli! Per noi, invece, basta moltomeno. Comunque it nostro strumento montalenti e uno specchietto lavorati con precisio-ne e in piu hanno gli elernenti intercambia-bili: sara sempre possibile migliorare la resadello strumento quando si voglia.

    Se poi si paragonano i 6-12 ingrandimentidi un norrnale binocolo prismatico con i 5075ingrandirnenti (norrnali) del nostro Satel1i-ter ", bisogna concludere che, acquistandoquesta strumento prezioso, si trasforrnadavvero la propria finestra di casa in undivertente osservatorio sugli uomini e sulledivertente osservatorio su uomini e cose.serve solo ai dilettanti ill astronomia 0 a co-loro che arnane seguire da vicino Ie impresespaziali dell'uomo. Esso potra rendersi utileai naviganti, agli alpinisti, ai cacciatori, agliescursionisti, Petra essere installato nei tiri asegno, conservato nelle scuole a scopo didat-tico, sistemato sui terrazzi degli alberghi edei rifugi per Ia 'gioia dei turisti e degli escur-sionisti.

    I risultat'iI risultati che si possono ottenere con il

    Satelliter sono spettacolari. Con l'ingran-dimento dJi 75 volte, in buone condizioni. diluce, si potra scorgere una persona a tre chi-lometri di distanza. Infatti sernbrera che que-sta 51 trovi ad appena 40 metri da chi guarda(3.000: 75 = 40).

    Sostituendo nel telescopio Ie lenti di cui edotato con altre, da richiedersi alia Dittalng. Alinari - Via Giusti 4 - Torino, si po-tranno elevare gli ingrandimenti fino a 200!

    In tali condizioni si potra scorgere una per-sona a dieci chi'lomct ri di distanza. Infattisernbrera che questa si trovi a 50 metri 501-

    19

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    tanto dall'osservatore (10.000: 200 = 50).La luna, che dista da noi circa 380.000 Km.,

    osservata con questo telescopio sara avvici-nata fino a 5.000 chilornetri circa, mentre con200 ingrandimenti sara avvicinata fino a 1.900chilometri; in questo secondo casu sarannofacilmente visib iii particolari che, sulla luna,hanno dimensioni di appena 15 chilometri!

    Con atmostera limpida anche i satelliti diGiove saranno perfettamente visibili e costpure I'anello di Saturno, che apparira in tuttala sua bellezza.

    ImpiegoLe osservazioni con il telescopio Satelli-

    ter possono essere fatte (vedi figura 1) po-nendo l'occhio in loin 2. Al fine di per-mettere questa prestazione, la scatola terrni-nale (0 Direct-Reflex) del telescopic porta uno

    specchio manovrabile dall'esterno medianteH bot tone rotante 4.

    Ponendo l'occhio sull'oculare in posizione

    20

    2 e ruotando il bottone 4 in senso orario, inmodo da abbassare 10 specchio, avremo lavisione reflex e l'immagine risultera raddriz-zata (parzialmente in quanto I'immagine sarasernpre voltata da sinistra a destra e vice-versa).

    Ponendo l'occhio sull'oculare, in posizione 1,avremo la visione diretta e l'immagine appa-rira, pertanto, completamente rove sci at a (irn-magine astronomica ). Ouesto potra essere uti-le per controllare sulle carte astronomiche,ad esempio, la superficie lunare. In questocaso il bot tone 4 dovra essere ruotato in sen-so antiorario, in modo da sollevare 10 spec-chio fino a vedere cornparire la luce.

    Messa a fuoco dello strumentoLa messa a fuoco dello strumento si effet-

    tua agendo sulla manopola grande (5). Que-

    sto meccanismo a crernagliera continua per-mette di regolare la messa a fuoco molto fine-mente.

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    VO lE T EM IG L IO R AR E LA VOInchiest" internazionale dei B.T.I. . di Londra Amsterdam . Cairo Bombay . Washington

    - Sapete quali posstbllltc offre 10 conoscenza della lingua inglese? , ..

    - Volete imparare I'inglese a coso Vostra in ' pochl nesl? , _ ..

    - Sapete che e posslbile conseguire una LAUREA dell'Unlversltc di Londra studiando a casa Vostra? .., _ J " " ' _" _ ~ _ ~ , ~ . ~ . ~ . J ................................

    - Sapete che II possibile diventare ingegneri, regolarmente iscritti negli Albl britannici, superando gil esamiin Italia, senza obbligo di frequentare per 5 annl II politecnico? , ..

    - Vi piacerebbe conseguire il DIPLOMA Ingegnerla civile, meccanica, elettrotecnica, chimica, mineraria,

    petrolifero, ELETTR ONIC A, RA DIO-TV, RA DAR ,in soil due anni? ." .

    ~ .. '''' ' ' ' '' '. P ~ " IS T O A "dL O 'A IN Od oO , vm ,O s " , d oON d l _Vvo s lA t r o p i .n tG , r leU s sR e ' Av I 4 / r iTs P o _ "T d . o erR em~:l t . 'J BRITISH INST . OF ENGINEERI.NGTECHN.(o n o sc e re 'te le n u o ve p o s s ib il i to d i c a r r ie ro , p e r Vo i fa c ilm e n te r e a liz za b il i - V ic on s i q l i e r emog r p t u itam e n t e

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    In pratica la messa a fuoco di uno stru-mento ottico e quell'operazione che permettedi vedere le irnmagini il pill nitidamente pos-sibile. Spieghiamoci meglio. Prendiamo comeesempio una lente biconvessa, come sonoquelle usate per il nostro cannocchiale, Fac-ciamo rivolgere una sua faccia al sole, cioe

    facciamo in modo che una sua faccia vengacolpita da un fascio di raggi paralleli, e poiriceviamo il fascia emergente sopra uno scher-mo (ad esempio un cartone), posto dall'altraparte della lente, ad una certa distanza.Vedremo disegnarsi sullo scherrno un cir-

    colo molto chiaro: rna allontanando 0 avvici-nando 10 schermo finiremo per ..rovare unaposizione dove La sezione del fascio conicoemergente si riduce quasi ad un punto in cUIla luce e vivissima. Questo punto, nel qualeconvergono, dopo la loro rifrazione, i raggiparalleli, viene chiamato fuoco. La distanzadel fuoco dalla lente viene chiamata distanzafocale 0, pill abbreviatamente, focale .

    La messa a fuoco si fa spostando l'oculare,in pratica il complesso che 10 contiene, ri-spetto aU'obiettivo fino alla formazione diun'immagine che non sottoponga l'osservato-re ad alcun sforzo di accomodamento; in talcaso il fuoco-immagine dell'obiettivo coincidecon il fuoco immagine dell'oculare. Natural-mente l'accomodarnento della strumento, cioeIa sua messa a fuoco, va fatto per ogni tipodi occhio, in considerazione 'delle eventuali

    anomalie. Soltanto per l'occhio normale l'im-magine si fa formare a grande distanza, Maqueste sana tutte argomentazioni di ordineottico che potranno interessare il lett oreche non si accontenta della semplice osserva-zione astronomica, ma che vuol rendersi con-to dei principi ottici che stanno alIa basedella strumento. In pratica la messa a puntodel cannocchiale si riduce ad alcuni piccolispostamenti del complesso porta-oculare finoache e possibile vedere un'immagine nitidae fortemente ingrandita.

    LentiII telescopio e corredato di due oculari. Uno

    e composto da una sola lente da 28 m/rn difocale, che conferisce al telescopio l'ingran-dimento di circa 40 volte. Un altro e compostoda due lenti, con una focale di 14 m/rn, agrande campo, e conferisce al telescopio l'in-grandimento di 75 volte.I due oculari possono essere scambiati di

    posizrone l'uno con l'altro senza difficolta(eventualmente bagnandone leggermente lasede).Per ottenere ingrandimenti rnaggiorl e ne-

    cessario ricorrere ad accessori che appaionoampiamente descritti sui catalogo della DittaAlinari, a cui puo essere richiesto. Con qual-

    che spesa in pill si puo facilmente trasfor-mare il telescopio in altro capace di ingran-dire ben 200 volte!Ed ora un utile avvertimento. Lo specchiet-

    to contenuto nel gruppo Direct-Reflex, essen-do illuminato elettronicamente dalla parte su-periore, non dovra rnai essere ripulito 0 toe-cato. Per depurarlo dell'eventuale pulviscolobastera semplicemente soffiare attraverso ilforo oculare.Le lenti oculari, invece, dovranno sempre

    essere accuratamente pulite, Un invisibile gra-nella di polvere puo diventare una grossamacchia fastidiosa con il forte ingrandimento.I due bicchierini che contengono Ie lentioculari sono di gomma e quindi facilmentemanegglabili, Una leggera pressione fara scat-tare le lenti per la pulizia che si 'puo farecon un normale panno di lino 0 di cotonepulito. .

    II montaggio delle lenti, dopo la pulizia,sara altrettanto facile; bastera farle entrarea scatto nelle apposite sedi anulari internedell'oculare stesso accertandosi che siano sern-pre perfettarnente in piano.

    In ogni caso non si dovranno mai effettua-re con il telescopio osservazioni attraverso ivetri, rna sempre all'aria libera 0 dalla fine-stra aperta.

    II treppiedeII treppiede di sostegno del telescopio si

    compone di una forcella metallica, di un sup-porto in gomma, di tre tondini e di tre gem-mini.

    II montaggio e sernplice. Si monta il trep-piede infilando con forza (eventualmente ba-gnare appena) Ie tre gambe nei tre cor-rispondenti fori del sostegno di gomma cen-trale. Si infila il perno della forcella nel forocentrale superiore del sostegno.Ouesto treppiede, completamente girevole,

    perrnette due diversi e contemporanei orien-tamenti allo strumento, quello orizzontale equello verticale. Gli orientamenti dello stru-mento vanno fatti a mano, lentamente, men-tre si punta l'oggetto prescelto.

    tutti i pazl _lIarl per 1a costru21one di que.to..."rensivo

    _II .IpeH d J .ped1zl0~, va lnvicito a:

    .....,_ ..,- " Milano, .,..1 .. vaglla 0 c.c.p. N. 3/49018 (non Ii

    22

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    11 telaio, che taluni denominano con if ter-mine francese eli chassis", rappresenta ilpunto di partenza per la costruzione di un ri-

    cevitore, un trasmettitore, un amplificatore 0di un qualsiasi altro apparato radioelettricood elettronico. In aItre parole il telaio e unpo' come le fondamenta di un edificio. Se essesono state costruite bene, tutto potra andareper il meglio; se esse sono state costruitemale, tutto potra" andare a catafascio.

    Dunque, anche per la costruzione dei telaioccorre conoscere talune regole, seguire unaparticolare tecnica ed avere: delle nozioni teo-riche in materia di metalli pili 0 meno duri,pili 0 meno buoni conduttori dell'elettricita.

    Bisogna mettersi bene in mente, poi, cheun telaio costruito a regola d'arte (cosa del

    res to non molto difficile) completa un buonprogetto, perrnettendo la realizzazione di unapparato che nulla potra invidiare ai corri-

    24,

    spondenti tipi commercia li .. Anzi, talvolta 10rende superiore, proprio in Virtll dell'operatoprettamente artrgianale l

    Ma quali sono Ie noziorri teorico-pratichenecessarie per ben riuscirc anche in questacampo della radiotecnica? In queste pagine,amici lettori, riteniamo di dirvi tutto quantoe necessario, mettendovi davvero in condi-zioni di saper costruire anche i tclai.

    I materiali

    II materiale migliore e rappresentato certa-mente dalla lamiera di ferro, quella della spes-sore di 1 millimetro, che poi, a lavoro ulti-mata, occorre far cadmiare a stagnare da co-lora che sana attrezzati e specializzati in

    questa genere di operazioni. Ma il ferro t:duro, quindi difficile a forare ed a piegare.Lasciamolo ai pill esper ti.

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    IM P ftR ftT E ftC O SR U IR V I I

    Noi ci orienteremo sulla lamiera di allurni-nio, quella di spessore 1,5-2 millimetri (3-4millimetri per i pannelli). '

    Ma quale? Di alluminio si conoscono abi-tualmente ben tre tipi, oltre aile numerose

    leghe da esso derivate:

    1 - alluminio crudo - piuttosto duro: unavia di mezzo tra il ferro e l'alluminio;

    2 - alluminio semicrudo - quello che fa peril nostro caso, perche, pur essen do abbas tan-za consistente, si lascia lavorare con Iacillta:

    3' - alluminio ricotto - troppo tenero perfare telai: pero, data la sua grande mallea-bilita, eben adatto per piccoli particolaricome, ad esempio, squadrette di supporto,piccoli scherrni, ecc.

    Tali considerazioni si riferiscono ai mate-riali necessari alla preparazione di telai perapparati ad on de medie, corte e cortissime.Ma per le onde ultracorte? Per le onde ultra-corte Ie cose cambiano.

    Quando si ha a che fare

    con Ie onde ultracorte

    Per le onde ultracorte (sotto i dieci metri)la faccenda e diversa. Pur essen do adatto, inlinea di massima, 'l'alluminio, sara bene usarel'ottone, Non che ci sia bisogno di tutto iltelaio di ottone, che, invece, potra essere comeal solito d'alluminio. Ma solo la parte a radiofrequenza del circuito dovra essere montatasu una piastra d'ottone che aridra poi fissatarigidamente al telaio. Questa piastra, dopoaver praticato tutti i fori per le viti, gli zoe-coli delle valvole, 'ecc. ecc., sara bene che sianichelata e eromata. Ci6 non solo per motividi estetica, rna anche perche .le elevatissimefrequenze in gioco richiedono dei circuiti mol-to stabili i quali, per funzionare correttarnen-te, devono averc i ritorni di massa saldati di-

    rettamente al telaio e non effettuati per mezzodelle solite linguette fissate con le viti, Ie qua-li, col tempo, possono allen tarsi provoeando

    guai e falsi contatti difficilissimi, poi, da 10 -ealizzare.

    Nelle citra di una certa importanza esisto-no negozi specializzati nella vendita al mi-nuto di metalli non ferrosi (alluminio esue leghe, ottone, bronzo, rame, eec. ece.) neiquali potrete trovare tutte le lamiere che vor-rete. In questi preziosi negozi esiste anche unainfinita gamma di toridini, tubi, profilati rea-lizzati can i suddetti metalli, utilissimi ancheper quelle realizzazioni che esulano dal cam-po radio.

    I telai metallic! so no per 10 pili indicati per

    L'uso dei forateiai, 0 tranciafori, richiede quctrrcsemplicissime operazioni: allarilamento del fore

    iniziale fino al diametro della gl.lida filettata, ap-plicazione di questa nel foro e della trancia ma-schio, stringimento a mezzo chicve fino a sepa-rare I'ottrezzo dolla lamiera.

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    apparecchi avalvole, mentre i circuiti a tran-sistors - salvo rare eccezioni quali i trasmet-titori di una certa potenza che debbono essereaccuratamente scherrnati, transistors di po-tenza a forte dissipazione di calore e pochialtri casi - vanno montati sulle apposite ba-sette perforate di materiale fenolico 0 sui cir-cuiti starnpati la cui realizzazione e stata am-piamente trattata nel fascicolo eli marzo '63 diTecnica Pratica, ancora reperibile presso lanostra Redazione.

    Per finire l'argomento relativo ai materiali,vi diamo un consiglio: maneggiando l'allurni-nio bisogna evitare accuratamente di graffiarsi,o peggio, di tagliarsi. Questo perche a certepersone, le ferite prodotte da tale materialenon si rimarginano che molto lentamente.

    Costruzione del telaio

    Voi avrete gia adocchiato l'apparecchio chefa per voi. Ora, dunque, dovete pensare altelaio. Vi sarete procurati anche i principalicernponenti per il montaggio meccanico. Di-sponete allora su un tavolo, nell'ordine indi-cato nella schema pratico, il trasformatoredi alimentazione, l'impedenza di bassa frequen-za, gli zoccoli delle valvole, le medie frequen-ze, il condensatore variabile (come avrete ca-pito, consideriamo, per fare un esempio, laclassica supereterodina a cinque valvole). 11gruppo alta frequenza, i potenziometri, il cam-biotensione e gli altri ammennicoli che-si tro-vano solitamente sotto il telaio. Cercate dimettere queste cose piuttosto vicine Ie unealle altre per poter effettuare dei collegamen-ti abbastanza corti, specialmente in alta fre-quenza, e in ordine, perche bisogna ricordareche un telaio piccolo rna ordinato contiene

    , pili roba di uno grande nel quale i compo-nenti siano stati piazzati alla carlona.

    Ora rimirate, magari con la testa legger-mente piegata da un lato, il vostro lavoro e,dopo aver dato qua e la gli eventuali ritocchi,

    potete prendere le misure del piano del te-laio. Dunque, supponiarno che questo pianorisulti largo ern, 27 e profondo cm. 15. Ag-giungendo cm. 7 per parte, sui lato larghezza,per i pannellini anteriore e posteriore, arrivia-mo a cm. 27x29. Aggiungiamo ancora ern, 1per parte, sempre sui lato larghezza, da ripie-gare sotto il telaio. Queste piegature servono,oltre che a conferire maggior robustezza alIavoro, anche per poter fissare pili agevol-mente il telaio ad un eventuale mobile 0 perapplicarvi quattro piedini di gomma. E COS!siamo arrivati a ern. 27 x 31. Oueste sono lemisure del pezzo di lamiera che serve per iltelaio, Prima, pen'>, di precipitarsi al negozioper comperarla bisogna pensare che occorrera

    26

    dell'altra lamiera per i rinforzi laterali deltelaio (poca: due pezzi da cm. 3 x 17) e che,con tutta probabilita, il commesso ve la ta-gliera storta, per cui non sara male abbon-dare un po' nelle misure. Quindi acquistateun pezzo di lamiera di alluminio semicrudoda mm. 1,5 di spes sore delle dimensioni dicm.32x36

    Potrete ora cominciare il lavoro vero e pro-prio.

    Prima di tutto con il seghetto da traforo 0,se l'avete a disposizione,con una trancia, ta-gliate un pezzo di lamiera perfettamente ret-tangolare di cm. 27x31. Procuratevi dal car-tolaio un foglio di carta millimetrata dellestesse dimensioni della lamiera appena taglia-ta e fissatevelo con del nastro adesivo, facen-do bene attenzione a che le righe della cartamillimetrata risultino bene in squadra con la

    lamiera. Indi segnate sulla carta, come infig. 1, Ie righe lungo Ie quali si ' dovra piegareil telaio e sistemate sui piano centrale (quelloda ern. 27 xIS) i componenti (trasformatori,zoccoli,ecc. ecc.) come li avevate messi suitavolo. La carta milIimetrata vi aiutera ametterli perfettamenteallineati regalandovipoi un telaio funzionale e di una estetica im-peccabile. A questo punto segnate i centri deifori di fissaggio del trasformatord di alimen-tazione, della irnpedenza di bassa frequenza,delle medie frequenze e del condensatore va-riabile. Non dimenticate i fori per il passag-gio dei fiIi, ad esempio quelli che vanno dalcondensatore variabile al gruppo alta frequen-zache si trova sotto al telaio, e queIli atti afissare i terminali di massa. Segnate poi icentri dei fori grandi degli zoccoli delle val-vole, delle medie frequenze del condensatoreelettrolitico a vitone e quelli per il pissaggiodei due mazzetti di fili (prirnario e seconda-rio) provenienti dal trasformatore di alimen-tazione. Non segnate per ora' i fori di fissag-gio degli zoccoli delle valvole: il perche 10capirete in seguito, In modo che essi siano

    sulla stessa linea, segnate sui pannellino ante-riore i fori che dovranno ospitare i potenzio-metri, il perno della demoltiplica e il commu-tatore del gruppo alta frequenza e, sui pan-nellino posteriore, quelli relativi al cambio-tensione, al gommino passacavo, alla presa fono e alle boccole antenna-terra ,

    Dopo essersi assicurati di aver segnato tuttii fori, togliete dalla lamiera gli aggeggi cheavevate appoggiato, meno naturalmente la car-ta millimetrata. Appoggiate, quindi, sui segniche avete precedentemente fatti, la punta benaffilata di un punzone (un bulino, un punte-ruolo 0 come volete chiamarlo) e picchiatecol martelle un bel colpetto secco (non dateuna mazzata per non rischiare di bucare an-

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    IIIIII1

    IIII

    I,

    -1-1--em 7 --j----cm.1 5

    00. . ,

    ~ .14-,__cm.7.........,

    Fig. 2 Prima di segnare sulla carta millimetrata i fori degli zeeeoll delle valvole, occorre disporrequestl ultimi in modo opportuno, alVnche i collegamenti di griglia e dl placca risultino corti il pi"possibile.

    1" M.f. 2" M.F.

    SI

    fig.2

    Fig. 3 - L'apertura di una finestra va iniziata praticando tutta una $erie dl fori lungo i lati del dlse-gno, servendosi di una purta da 3 mm. Fig. 4 - Mediante seelpelle e mertelle sl toglie tutta la parte

    interna. Fig. 5 - I rlati della finestra vanno rifiniti con una lima.

    27

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    che il tavolo sul quale lavorate, rna nemmenouna carezza, altrimenti l'operazione sarebbeperfettamente inutile).

    Fissate nel mandrino del trapano una pun-ta da mm. 2,5 ed eseguite con questa tutti ifori (e bene cominciare con una punta piccola

    per evitare imprecisioni e grosse sbavature).Ora cambiate la punta con una da mm. 3,3o 3,5 e allargateli tutti. A questo pun to biso-gna pensare ai fori grandi, per es. quelli deglizoccoli delle valvole). Esistono tre metodi pereseguirli. II prime, detto del rude", consi-ste nell'allargare il pili possibile col trapanoil forellino iniziale per completare poi l'operaa forza di lima facendo pero un baccano in-fern ale, un lavoro di precisione discutibile esporcando mezzo mondo (provate a cammi-nare sulla limatura d'alluminio sparsa sul pa-vimento: potrete COS1 sperimentare Ie pro-

    prieta combattive dei vostri congiunti fern-minili); il secondo, detto del paziente, cons i-ste semplicemente nell'impiegare l'archetto datraforo nel modo che tutti conoscono (quanteseghette si rompono ... !); il terzo e il sistemadella persona pratica e moderna che usa iforatelai, 0 tranciafori.Per usare questi uti-lissimi attrezzi bastano quattro semplicissimeoperazioni : allargate il forellino iniziale finoal diametro della guida filettata, infilate que-st'ultima nel foro ottenuto e applicatevi latrancia maschio, stringete can una chiave finoa separare l'attrezzo dalla lamiera e ... il gioco

    e Iatto, con uha precisione ed eleganza feno-menali.

    Ora si potranno effettuare i fori per il fis-saggio degJi zoccoli delle valvole. Per far ciodisponete questi ultimi al loro posto e sol-tanto dopo averli opportunamente orientati,in modo da avere i coIIegamenti di griglia edi placca pili corti possibile (condizione, que-sta, molto importante il cui scopo e quello dipater evitare degli accoppiamenti nocivi e del-le perdite eccessive), si potranno segnare ifori di .fissaggio (vedi figura 2).

    Fori grandi e finestre

    A volte, nei telai e nei pannelli, occorre pra-tieare dei fori di proporzioni ragguardevoli.Anzi, pili che fori queste aperture potrannoessere chiamate addirittura finestre. Questefinestre possono servire per strumenti da pan-nello, per trasformatori a montaggio orizzon-tale, per rendere pili agevole la sostituzionedelle bobine a : ' radio frequenza di un trasmet-titore, senza dover togliere ogni volta la suacopertura metallica indispensabile per evitareIe interferenze televisive, e per tante altre ap-plieazioni ehe non staremo qui ad enumerare.II lavoro e un po' lunghetto rna tutt'altro che

    28

    difficile, Con un righello e una matita 0 conun compasso, a seconda che la finestra daeseguire debba essere quadrangolare 0 circa-lare, disegnate sulla carta millimetrata la vo-stra apertura e praticatevi un forellino leg-germente all'interno del disegno. Infilatevi la

    seghetta da traforo, stringete la vite dell'ar-chetto e... buon lavoro! Potendo disporre diun trapano elettrico, il lavoro, molto pili ra-pidamente, si puo eseguire cosi : praticate,leggermente all'interno del disegno, tutta unaserie di fori con una punta da circa mm. 3di diametro (vedi fig, 3), aiutandovi con unosealpello da ferro e con un martelle asportatetutta la parte interiore (vedi fig. 4), indi ri-finite il tutto con una lima (vedi fig. 5).

    Le finestre circolari, oltre che con i duemetodi ora descritti, possono essere eseguitecon gli appositi foratelai a fresa per il cui

    uso, peraltro semplicissimo, e indispensabileun robusto trapano, possibilmente a colonna,Ora si potra togliere la carta millimetrata,non senza aver prima effettuato dei segni colpunzone in corrispondenza delle righe di pie-gatura, per poterle poi tracciare con un pun-teruolo direttamente sulla lamiera.A questo punto bisognera effettuare la pie-

    gatura. Coloro che hanno la fortuna di averevicino a casa un lattoniere fornito di piega-trice, cui poter tranquillamente rieorrere sonoa posto; per gli altri inveee bastera appoggiare

    la lamiera su un tavolo il cui spigolo vivoeorrisponda con la riga di riferimento. Te-nere ben ferma la lamiera con una manamentre con l'altra si spinge in giu la parteehe resta fuori dal tavolo. Per Ie piccole pie-gature, quali squadrette, ecc. ecc., si fara uso

    , di Una pinza 0 di una morsa da banco. Natu-ralmente le piegature a mana sono possibilisolo con l'alluminio ricotto e semicrudo, Qua-lora, invece, si debba trattare I'alluminio cru-do 0 altri metaIli, la piegatrice diventa indi-spensabile.

    Chi vorra evitare, magari spendendo qual-

    che centinaio di lire in pili, di tagliare e pie-gare la Iamiera, potra trovare presso Ie di trespecializzate nella rivendita di materiale ra-dioelettrico, degli ottimi telai senza fori perla cui foratura valgono i consigli che gia viabbiamo dati. Le ditte, pero, sono in gradodi fornirvi solo telai dalle misure standardiz-zate deseritte nei loro cataloghi; quindi, do-venda costruire un appareechio fuori dal-I'usuale, viconviene senz'altro armarvi di pa-zienza e prepararvi il telaio da voi stessi, se-guendo le nostre istruzioni, ehe speriamo sia-no state abbastanza chiare ed esaurienti; al-trimenti pensera il nostro Servizio Consulen-za a darvi Ie eventuali delucidazioni che quipotremmo aver dimenticate.

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    Applicateal giradischi

    questo semplicetrasmettitore

    e Ie radio dei viciniriprodurranno

    la vostra musica.

    II testo aile .agme seguenti

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    Non vanno mol'to Iontano Ie onde radioprodotte da questo minuscolo trasrnetti-tore. D'altra parte per far viaggiare la

    parola 0 la musica sulle lunghe distanze, at-'traverso Ie vie dell 'etere, occorrono trappecose. C'e bisogno di una speciale licenza mi-

    nisteriale, occorre essere tecnici provetti percostruire e impiegare apparati cornplessi ecostosi; e tutto cio richiede tempo, applica-zione e studio. Eliminiamo, dunque, Ie stradelunghe e difficoltose della radiotecnica e cer-chiamo la pili semplice delle soluzioni, ingrado di farci provare l'emozione di cornuni-care, attraverso la radio e senza impiego di.fiji conduttori, con il vicino di casa che abitanei piani superiori 0 in quelli inferiori.

    II semplice trasmettitore che presentiamorisponde in pieno a tali ambizioni.

    quilini della stesso stabile potranno ascoltare,-attraverso il loro ricevitore radio, quel disco.

    Dunque amici let tori, come sentite, si trat-ta di un vero trasmettitore, anche se ridottonel circuito e, per tale motivo, di modestissi-. rna potenza. In altre parole, anche in questa

    sempIice apparato avvengono i tre principaJiprocessi necessari per la trasmissione: produ-zione dell'alta requenza, produzione della bas-sa frequenza e mescolarnento (rnodulazione)delle due frequenze. L'antenna, che puo esserecostituita da un semplice spezzone di filoconduttore 0 dal classico tappo-luce, provvedead inviare il tutto nello spazio circostante iltrasmettitore. E tutto do, pensate bene, condue soli transistori, un condensatore varia-bile e due fissi, tre resistenze, una bobina euna pila da 3 volt. Poco davvero se si cons i-

    (

    1

    fEsso puo essere costruito in una cassettina

    di legno, di cartone 0 di altra sostanza iso-lante di piccole dimensioni. I comandi sono:il perno di un condensatore variabile, che vie-ne regolato una volta per sempre, e un in-serruttore, che serve ad accendere e spegne-re il circuito,

    L'entrata deIl'apparecchio e costituita dadue boccole, sulle quali si innestano gli spi-notti collegati ai conduttori di un microfonoa cristallo 0 a quelli di un pick-up piezoelet-trico. L'uscita e rappresentata da uno spez-

    zone di cavo conduttore che Iunge da antenna.Facendo ruotare un disco sul giradischi ecollegando il pick-up (che deve essere di tipopiezoelettrico) al trasmettitore, tutti gFi in-

    30

    dera il risultato che se ne ottiene e, cosaassai importante, poe a spesa per realizzarel'opera.

    Cominciamo, quindi, seguendo il nostro me-todo abituale, a descrivere il circuito teoricodel trasmettitore; pili avanti diremo comecostruirlo e daremo pure tutte le istruzioninecessarie al suo impiego.

    Schema elettricoIn figura 1 e rappresentato 10 schema elet-

    trico del piccolo trasmettitore. Esaminiarnoneil circui to.Il pick-up 0 il microfono, di tipo a cnistallo,

    vengono accoppiati fra la base (b) e il collet-

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    COMPONENT.

    Cl = 10.000 pF (condensa R1tor. ceramlco 0 a pa-Iticca) L. 40

    C2 = 1.000 'pF (condensator. c.ramico 0 a pa-Itlcca) L. 40

    C3 = 250500 pF

    L. 790 PILA DA 3VC4 = 1.000 pF ( condense-tore ceramico 0 a patieca) L. 40

    RESI~TENZE:

    R1 = 1.000 ohm L. 16R2 = 100.000 ohm. L. 16R3 = 20.000 ohm L. 16

    VARIE:

    TR1 = 2G 109 (transiltorelipo pnp) L. 700

    TR2 = 2G

    bobina aYvolta IU nu-cleo ferroxcube (vedit.I~O) L. 250

    COlLEGARE '. QU I L' ANTENNA

    Fig. 2 Schema pratlco.

    Fig. 3 . Cos) deve essere co.lrui10 II circuito stampalo nacesla-rio per II montagglo d.1 Irasmellilore.

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    tore (c) del prime trans is tore TRl: si trattadi una entrata ad alta irnpedenza. A questoprimo transistore e affidato il compito di ge-nerare, ai capi della resistenza Rl , la ten-sione modulante. II transistore TR2 pilota il

    circuito oscillante in cr ' si genera la correntead alta frequenza ad amplifica l'alta frequen-za stessa, Nel circuito pilotato da TR2 avvie-ne pure il mescolamento della bass a frequen-za con l'alta frequenza. .II circuito oscillante utilizzato in questo ri-

    cevitore e realizzato suI principio del notooscillatore E.C.O. (dalla denominazione anglo-sassone electron-coupled-oscillator, che signi-fica: oscillatore ad accoppiamento elettronico).Un tale oscillatore consiste, nella sua versioneoriginale e completa, nell'insierne di due stadi,uno generatore pilota e uno amplificatore di

    potenza, con l'originalita che entrambe Iemansioni di generazione e amplificazione ven-gono disimpegnate da una stessa valvola (nelnostro caso da uno stesso transistore).

    Ernittore, base e collettore di TR2, quindi,funzionano conternporaneamente da trio dogenera tore e amplificatore. /

    Riepilogando, dunque abbiamo in TRI unostadio modulatore e in TR2 uno stadio osciI-latore e amplificatore. Quando il pick-up 0 ilmicrofono non vengono fatti funzionare, ilcircuito produce soltanto correnti ad alta Ire-

    quenza; quando il pick-up 0 il rnicrofono fun-zionano, il circuito produce correnti ad altafrequenza modulate.

    Ma come avviene la rnodulazione? E' sem-plice; quando si parla davanti al microfonooppure quando funziona il pick-up, tra labase e il collettore di TRl risultano appli-cate delle tensioni variabili, cioe delle pic-cole variazioni di tensione. Oueste piccole va-riazioni di tensione fanno variare la correnteassorbita dal transistore che, di conseguenza,produce delle variazioni di tensione sui ter-mlnal] della resistenza Rl. Queste variazionidi tensione a loro volta risultano applicateal circuito oscillante e provvedono a modu-lare laocorrente ad alta frequenza. Ricordiarno,per ultimo, che il condensatore C3 determinala frequcnza di trasmissione, piu precisarnen-

    te la frequenza di risonanza del circuito oscil-lante. Facendo ruotare iI perno di C3 (si trat-ta di un condensatore variabile ) si fa variarela frequenza di trasmissione, in altre parolesi fa spostare il punto in cui il ricevitore ra-

    dio, commutato sulla gamma delle onde me-die, va sintonizzato per ricevere Ie trasmis-sioni del nostro trasmettitore.

    E passiamo ora alIa sua costruzione. Ma pri-ma di esporre tutti i ragguagli necessari aliarealizzazione dell'apparato oecorre che iI let-tore, do po aver acquistato tutto il materialenecessario, sappia come costruire la bobina Ll ,che rappresenta l'unico componente che nonsi trova gia bello e pronto in commercio.

    Costruzione della bobina

    La bobina Ll S1 reaIizza avvolgendo del filoconduttore ricoperto in cotone oppure di ramesmaltato 'su un nucleo ferroxcube. Ouindi percostruire la bobina occorre acquistare filo enueleo. II nueleo ferroxcube e di forma cilin-drica e si trova facilmente in comrnercio,presso i rivenditori di materia Ii radioelettrici,in alcune misure standard. Le misure chevanno bene per il nostro trasmettitore sonole seguenti: diametro millimetri 8, lunghezzamillimetri 140.

    Il filo necessario per effettuare l'avvolgi-

    mento dovra avere una sezione di diametro0,3 millimetri.

    L'avvolgimento va fat to con inizio ad unaestremita del nucleo, a 'pochi millirnetri didistanza da esso. Nello schema pratico di figu-ra 2 eben visibile la forma costruttiva dellabob ina Ll.

    Le spire di filo dovranno essere avvolte informa compatta e dovranno essere, in totale,65. Una presa interrnedia va ricavata alia di-ciottesima spira, Come abbiarno gia detto ilfilo potra essere indifferentemente di ramesmaltato oppure di rame ricoperto di cotone.

    Per rnantenere compatta Ia bobina occorrefissarne in qualche modo i terrninali, facendouso di nastro adesivo 0 di collante e senzamai ricorrere a fascette rnetalliche, che fini-rebbcro per compromettere iI funzionamento.

    ~ 1 1 1 1 1 1 1 'llm llll~ m llll~ m ~ ~o 1'8 63

    Fig. 4 - La bobina sirealizzCl avvolgendo 63spire dl filo di ramesmaltato su nucleoferroxcube. Una presaintermedia e ricavataalia diciottesima spira.

    3 2

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    G IO VANN I LAN ZONSchema pratico

    In figura 2 e rappresentato 10 schema pra-tico del trasmettitore. Tutti i cornponenti so,no montati su una stessa basetta di bachelitesu cui e stato composto il circuito stampato.

    Diciamo subito che non e assolutamentenecessario ricorrere al circuito stampato peril montaggio corretto del trasmettitore. L'in-tero complesso puo essere ben realizzato suuna piastrina qualunque di bachelite: i risul-tati pratici sono sempre gli stessi. La solu-zione del circuito stampato rappresenta sol-tanto un montaggio pratico elegante e razio-nale. Ovviamente non e possibile trovare incommercio una basetta con circuito stampatocome quello necessario al caso nostro e rap-presentato in figura 3.

    Un tale circuito il lett ore deve costruirseloda se secondo Ie spiegazioni da noi date nelfa sci colo di marzo '63 in un articolo dal ti-tole "I circuiti stampati . Naturalmente j.1circuito stampato va realizzato come indica-to in figura 3.

    Se il circuito stampato sveltisce le opera-

    zioni di cablaggio, facilitando il compito dimontaggio del trasmettitore, che si riduce allacopia integrale dello schema pratico di figu-ra 2, non per questo il montaggio dell'appa-

    M IL A N O . V IA C O M E lIC O , 10

    TELEFONO 589075

    recchio su una comune piastrina di bacheliteriesce piu difficile.

    I componenti sono pochi e non vi sono par-ticolari critici degni di nota. Ouindi anche ilmontaggio normale su bachelite, legno 0 car-tone, riesce altrettanto semplice. In linea dimassima si potra assumere come schema pi-Iota quello di figura 2, sostituendo le striscio-line conduttrici del circuito stampato con al-trettanti conduttori.

    Volendo racchiudere il trasmettitore in unascatolina-mobiletto, si fara in modo che suipannello anteriore appaiano l'interruttore SI,Ie due boccole di entrata del pick-up 0 delmicrofono e il perno del condensatore varia-bale C3; volendo si potra applicare sui pan-nella anteriore del trasmettitore anche la boc-cola per la presa di antenna. Ma volendo eli-minare questa ulteriore presa, bastera faruscire dal mobiletto un filo conduttore rico-perto, della lunghezza di qualche metro confunzioni di antenna trasmittente.

    I due transistoriNel nostro elenco dei componenti, abbiamo

    consigliato per TRI l'impiego del transistore2G109 e per TR2 il transistore 2G141. Conquesti due transistori i nostri tecnici hannorealizzato il progetto assicurandosi del per-

    33

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    fetto funzionamento del trasmettitore. Tutta-via, come diremo pill avanti, questi due t ran-sistori possono essere utilmente sostituiti conaltri e do valga per quei lettori che, posse-dendo gia un huon nurnero di transistori peri loro esperimenti, vogliono risparmiare da-naro. Intanto soffermiamoci un po' sulla tee-nica di irnpiego dei transistori che molti ap-passionati di radio ancora non hanno avutooccasione di utilizzare.

    Cominciamo subito col dire, quindi, che iltransistore e un cornponente che se non e fra-gile come la valvola elettronica, perche ca-dendo non si rornpe, esso ha pure il suolato debole: e nemico del ealore. Bisognastare bene attenti, percio, quando si impugnail saldatoio.

    Le operazioni eli saldature d'ei terrninali deitransistori devono essere Iatte assi rapida-

    mente e coll'impiego di un saldatoio dotatodi punta ben calda. Altro particolare tecnicoimportante, da tenere in massimo conto, con-siste nell'evitare di accorciare i terminali dibase, emittore e collett ore per non offrire unavia di facile passaggio al calore del saldatoio.

    Un altro problema, che puo risultare diffi-cile per chi e alle prime arrni con i transi-stori, e quelIo di riconoscere i terminali deitransistori. In quelli da noi consigliati la cosae facile: il terminale di emit tore (E) stada quella parte in cui sull'involucro del tran-sis tore e ricavata una linguetta, il terminaIedi base (B) sta al centro, il terminale dicollettore (C) si trova, ovviamente, dallaparte opposta.

    In' altri tipi di transistori vi e un puntinocolora to in corrispondenza del collettore.

    E veniamo ora alla corrispondenza dei tran-sistori consigliati con gli altri tipi utilizzabili.Per TRl, oltre al transistore 2G109 si possonoutilizzare i seguenti transistor]: 2G108 - OC70- OC71. Per TR2;, oltre al transistore 2G141,si possono utilizzare i seguenti transistori:OC45 , OC44.

    R E G A L O~'~:" " . -" . :~~~t{\~f

    - -

    34

    Quando il trasmettitore risultera cornpleta-mente montato, converra, prima di rnetterloin funzione, rivedere l'intero cablaggio allo 'scopo di accertarsi di non aver commessoerrori.

    Quando si e visto che tutto e state fattocon la massima precisione, si potra metterein funzione I'apparato, Prima pero occorreaccendere il ricevitore radio di casa, comrnu-tato sulle on de medie.

    I! ricevitore radio va sistemato a breve di-stanza dal trasmettitore in modo da facilitarele manovre di intervento ora sult'uno ora sul-l'altro dei due apparecchi.Per accendere il trasrnettitore basta agire

    semplieemente sul suo interruttore S1. Fattocio si ruotera lentamente il bot tore di sintoniadel ricevitore radio fino a sen tire it caratteri-stico fischio dell'alta frequenza ir radiata da!

    trasmettitore. Questa operazione di messa apunto e meglio farla al mattino quando lagamma delle onde medie e pill lib era ciaemittenti.

    Successivamente si ruotera lentamente ilperno del condensatore variabile del trasrnet-titore in modo da spostare il fischio dell'altafrequenza in quella zona delle onde mediedove si sa per pratica che nemmeno alla s~ravi sono treppe emittenti. Contemporaneamen-te, pero, si ruotera anche la manopola di sin-tonia del ricevitore in modo da seguire 10spostamento del fischio. Si fissa in tal modola frequenza di trasmissione del nostro tra-srnettitore, chi rirnarra sempre la stessa perogni ricevitore radio.

    Fatto cio si potra far ruotare un disco sulgiradischi applicando i terrninali del pick-upall'entratadel trasmettitore: sulla radio sidovra sentire la musica riprodotta dal discoChi possiede un microf'ono a cristallo potramettersi a parlare, naturalrnente spostandoI'apparecchio radio in un'ahra stanza.

    Tutto e pronto a questa punto per iniziareit lavoro di trasmissione. Avvertite pure i vo-

    stri coinquilini facendogli sapere ehe in al-cune ore precise del giorno possono sintoniz-zare i loro apparecchi radio su una certa lun-ghezza d'onda per ascoltare 1a vostra colle-zione di dischi,

    Ancora una volta ricordiamo che come an-tenna trasmittente puo bastare semplicemen-te uno spezzone di filo conduttore ricopertoabbandonato per terra, della lunghezza di dueo tre metri. Chi, invece, volesse far uso del tappo luce ricordr che questo tipo di an-tenna si realizza collegando la presa d'antennadel trasmettitore ad un condensatore a cartada 10.000 pF del quale l'altro terrninale dovraessere inserito in una delle boccole di unaqualsiasi presa-luce di casa.

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    elettrodomestici

    A S P IR A

    P O LV E R E

    La presente puntata del Corso per mon-tatori di apparati elettrodomestici e inte-ramente dedicata all'aspirapolvere.

    Anche questo interessante elettrodomestico,come gli altri fin qui presentati, viene fornitoin sca\ola di montaggio a tutti i lettori chece 10 richiederanno. Di esso, secondo 10 sche-ma illustrativo abituale, dettaglieremo Ie ca-caratteristiche, spiegheremo il funzionamento,diremo come si adopera e come e fatto e, in-fine, elencheremo tutte Ie fasi successive checonducono al montaggio completto dell'appa-recchio,

    Ma primadi entrare nei dettagli puramentetecnici dell'elettrodomestico, vogliamo breve-mente ricordare i benefici e gli utili servigiresi alIa massaia dall'aspirapolvere in ognicasa.

    Molti corisiderano l'aspirapolvere come il

    pill necessario deglielettrodomestici che latecnica oggi produce. Esso, infatti, sostitui-see la seopa rigida, quella morbida, 10 seo-petto per tappeti, il piumino per mobili, la

    36

    spazzoia e 10 straccio per spolverare. Ancheil battipanni non serve pill in quelle case incui l'aspirapolvere ha f'atto il suo trionfaleingresso.

    Ma non basta. I vantaggi non risiedono sol-tanto nella sostituzione di tutti i classici at-trezzi per la pulizia e nell'alleviare Ie quoti-diane fatiehe della massaia, rendendo pill pia-cevole e spedito il lavoro; la pulizia compiutadall'aspirapolvere e radicale e rapida; essoelimina la polvere negli angoli pill impenetra-bili dei mobili, delle poltrone, dei divani; man-tiene i tappeti perfettamente puliti : permettedi pulire lepareti dei muri fin nelle parti pillalte, nel soffitto, dove difficilmente si riescead arrivare; non occorre pili staccare drap-peggi e tendaggi dalla lora sede per Iiberar lidalla polvere, ed ogni donna di casa ben saquali potenti ricettacoli di polvere siano que-

    sti elementi di arredamento.Insomma, per far imperare nella casa 13pulizia e l'igiene, per rendere gli ambienticonf'ortevoli e salubri, per garantire una lun-ga conservazione a tutto cio che e in casa,occorre davvero far ricorso agli utili servigiche solo l'aspirapolvere, oggi, e in grado dioffrire.

    CaratteristicheL'aspirapolvere, denominato tipo Iami-

    glia , e una mac china che alia pili immedia-

    ta praticita unisce una squisita eleganza..E' Jeggero ed e ugualmente trasportabile supattini 0 con una cinghietta a tracollo. E' mu-nito di una vasta gamma di accessori per It

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    Funzio.namentoPer far funzionare I'aspirapolvere occorre

    innestare la pFesa, di cui e munito un capodel cordone di alimentazione, nell'appositaspina connessa .nella calotta posteriore del-l'elettrodomestico. La spina, applicata all'altrocapo del cordone di alimentazione, va inseri-ta nella presa-Iuce pili vicina alia zona dellacasa in cui si vuol far pulizia.

    Si applica uno dei manicotti del tubo ties-sibile nell'apposita sede circolare ricavata nel-la calotta anteriore, mentre all'altro manicot-to si applica I'attrezzo prescelto per il parti-colare tipo di pulizia che si vuol fare.

    Agendo sull'apposito interruttore, applicatonella parte superiore del manico, si da cor-rente al rnotore,

    Sull'asse del motore e applicata una ven-tola che, quando ruota velocemente, produceun'azione aspirante nelJa parte in terna ante-riore del cofano, spingendo poi l'aria aspiratanella parte posteriors del cofano, che fuo-riesce da un apposito foro, sernpre aperto, ri-cavato nella calotta posteriore dell'aspirapol-vere.

    L'azione aspirante si esercita, lungo il tuboflessibile, fino all'attrezzo che aspira la pol-vere ed ogni altro corpuscolo come, ad esem-pio, pezzettini di carta, pagliuzze, mozziconidi sigarette, ecc.

    Ma dove si raccoglie tutto il pattume? E sem-plice. Sull'imboccatura anteriore, praticata alcentro della calotta di chiusura anteriore del

    cofano, e applicata una sacca di tela. In que-sta sacca si raccoglie tutto 10 sporco raccoltodall'elettrodomestico, Dunque, I'azione aspi-rante della ventola, applicat~ all'asse motore,

    diverse applicazioni e viene Iornito in sva-riati colori.

    La potenza del motore e di 300 watt. Lapotenza di aspirazione e di 1.300millimetri dicolonna d'acqua,L'aspirapolvere vero e proprio e costituito

    da un cofano di Moplen, munito di mani-co nelJa parte superiore (nel manico, e con-tenuto I'interruttore di accensione) e di duepattini nella parte inferiore. II cofano e chiu-so da due calotte, diversarnente colorate, dicui una, quella anteriore, facilmente estraibi-Ie per la pulizia dell'apparecchio, che va fattauna volta al mese circa.Gli accessori sono rappresentati dal cordone

    di alimentazione, munito ai due capi di presae spina, dal tubo flessibile munito di mani-cotti di innesto, da due tubi di prolungamen-to e. 9~.cin.que ~I~menti da usarsi per altret-tanti tipi di pulizie,

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    00La calotta anteriore si monta con I'aiutosole mani. Attorno 0110 piastra metallica si ponela guarnizione d'i gomma, mentre lungo il rilie-vo, ricavato attorno al foro, II applica la sacca ditela. II disegno a destra riproduce la calotta di moplen (1) e la piastra metailica (2) in cuie vlsibile il rilievo (3) per applicare la sacca'.

    si esercita attraverso Ia tela della sacca pri-ma e lungo il tubo flessibile poi.

    E' ovvio che la sacca va pulita di quandoin quando, anzi va svuotata del pattume inessa contenuto, e questa operazione va fattaperiodicamente, a seconda del lavoro cuie sottoposto l'aspirapolvere quotidianamente.In linea di massima puo bastare un interventoal mese. ' !Come si adoperaL'impiego dell'aspirapolvere costituisce un

    argomento che interessa piu da vicino la mas-saia che non il montatore di elertrodomestici,

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    II manico dell'aspi-repelvere e II pri-mo componente chesi deve montare.Nell'apposito inca-va 5i inserisce, I'in-terrutto,re dopa averregolato II dado

    nella posizlone esat-ta. L'anel'lo di ehiu-sura si avvita conun eeeelevlte.

    Comunque e dovere di chi vende 0 regalal'aspirapolvere di illustrare l'uso della mac-china a chi ne fara irnpiego.Ma a tale proposito abbiamo gia detto ab-

    bastanza finora; rimane soItanto da spiegareI'esatto impiego dl ciascun attrezzo.Abbiarno usato la parola attrezzo, tanto per

    intenderci tecnicamente, rna in sede di spie-gazioni alIa massaia sara piu opportuno par-lare di accessori.Abbiamo gia detto che gli attrezzi per le

    vade pulizie sono cinque. Ve Ii elenchiamospiegandone l'uso :

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    l'- bocchettu semplice:la bocchetta semplice fa le vecidella sco-

    rpa. Essa ha un'apertura longitudinale dellalunghezza di ]4 millimetri circa. Serve perraccogliere dal pavirnento corpuscoli di unacerta dimensione (mozziconi di sigarette, pez-zetti di carta, di cartone, di legno, ecc.), Vausata soltanto sui pavimento, in sostituzionedena scopa:2' - bocchetta can piccola doppia fila di set ole:la bocchetta che e dotata di una sola bre-

    ve fila di ~etole, nella parte centrale del bor-do pili viciho all'imboccatura, serve principal-mente per spazzolare i tappeti, ABe setole eserbato il compito di muovere la polvere e ipiccoli corpuscoli, alla bocchetta quello di rae-cogliere il tutto;3' - bocca grande munita di setole lungo i

    bordi:questo importante accessorio dell'aspirapol-

    vere serve a sostituire Ie normali spazzole perpanni. ,Non va quindi mai usata per i tappeti.

    Va invece usata per le poitrone, per i divani,per le coperte, per i vestiti. Insomma questoaccessorio deve essere soltanto usato per spol-verare i tessuti. La doppia fila di setole cheattorniacompletamente la bocca aspirantesmuove la polvere che viene subito raccoltadalla bocca;4' - pannello:

    il pannello e dotato di un morbido ciuffodi setole. Esso sostituisce il piumino usatodalla massaia per spolverare mobili, suppel-lettili, superfici lucide. Con esso :si possonospolverare

    ilampadari, le lampade elettro-

    fluorescenti e Ie comuni Iampadine ad incan-descenza, senza alcun timore di commetteredanni;

    La foto sopra riproduce iI cofano delliaspi-rapolvere visto dalla parte anteriore. Nella

    foto a sinistra si nota I'opercuione dl appli.

    cazione della sacca neil'apposita corona m e-tallica ricavata Ilungo il l foro della 'piastra,

    L'appliccuione della calotta anteriore al ee-fano deil'aspirapolvere II un'operculone 01-tremodo sempllee. SI fa coincldere la calottacon I'imboccatura anteriore del cofano, I imettono in sed41i due ganci metelllel cromatie 5i' 5tringono poi i ganc;; 5te55i con la solaforza delle dita.

    5' - lancia:il quinto accessorio e rappresentato dalla

    lancia. La lancia ecompletamente sprovvistadi setole come la bocchetta semplice . E' do-tata di una apertura aspirante di forma Ion-gitudinale della larghezza di 1 centimetro edella Iunghezza di 45 millimetri circa. Anchequesto e un accessorio molto utile in quantopermette di, raggiungere e pulire punti e zoneinaccessibili in altra maniera. Esso si rivelamolto utile nella pulizia delle tasche dei ve-stiti, soprabiti e cappotti. Pebetra facilmentefra gli elementi del calorifero, aspirando ognigranellino di polvere,

    Se qualcuno usasse ancora i pantaloni con;\ risvolto suI fondo, la land a si rivela asso-

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    motoreeseono sol tanto duefili conduttori.che fa-cilitano e semplifica-no II cireuito elettrieointerno dell'elettrodo-mestieo. La foto a de-stra iIIustra la vento-la di aspirazione .del-I'aria. L'aria inspira-fa e purificata attraverso la sacca di tela

    viene elpulsa daUaparte posteriore del

    Le operezlonl di montaggio del motore inizianod'alla preparctzi'one dell'a sbarra metall'iea d'i so-stagno (1). Nei due fori, appositamente praticatiin esse, devono essere introdoUi i due gomminipassanti, facendo forza con Ie mani (2) oppureaiutandosi con un paio di .pinze. Prima di inserireIe viti, oceorreapplicare su entrambe Ie facee dei

    gommini due rondelle metelllehe (3).

    lutamente indispensabile per togliere tutto 10sporco che, inevitabilmente, si forma interna-mente al risvolto stesso.

    Uso delle protungheTr.D.gli accessori dell'aspirapolvere ~ono pre-

    sent] anche due tubi rigidi di prolungamento(proiunghe). Possono essere utilizzati singolar-mente oppure uniti assieme. Essi si rendononecessari per raggiungere Ie parti aIte dei loca.

    li'lnel pulire i soffitti0

    le-parti aIte dei tendag-gi, senza costringere la massaia a salire su sga-belli 0 scalette. Si rendono ancora necessariper comporre la scopa, quando si fa impiegodella bocchetta semplice. In questo caso laprolunga curvata costituisce la parte superio-re del manico, quella diritta costituisce laparte inferiore.

    La scatola di montaggion lettore che ordina e riceve dalla nostra

    Cas a ~ditrice la scatola di montaggio, prima

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    di iniziare il montaggio delle varia parti, deveprovvedere ad un lavoro di ordinamento e dipresa di contatto con Ie varie parri.Pertanto si dovranno comporre due gruppiprincipali : queUo di tutti gli accessori e queUodl tutte Ie parti che dovranno essere montateper realizzare praticamente I'elettrodomestico.Questo primo lavoro di suddlvisione ha unduplice scopo : queUo di verificare il contenutodella scatola di montaggio (devono essercitutti i componenti) e quello di ordinare i com.nenti in modo do. facilitare il piano di mon-taggio, con una. presa di contatto visiva edintellettiva di tutte le patti.

    Montaggio deU'j nterruttorePrima cosa do. fare e quella relativa al mon-

    taggio deIl'interruttore. L'interruttore va mon-tato nell'apposito alloggiamento ricavato nel-la parte anteriore del manico. Bastera toglie-re da esso la rondella zigrinata ed infilarlonel foro del rnanico. II con trod ado verra siste M

    dine.de

    ziaQudugofatell'nein

    SUiFase r

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    La piastra metallica viene applicata alia parteposteriore del motore come indicato nel,la quartoillustrazione. Le viti vanno avvitate negli appositifori filettati ricavati sulle custodia del motore ..1 1motore deve essere introdotto nel cofano dailiasua parte rposteriore, facendo pressione con unamono! 5). La sua posizione esatta e quelila in cuiiI foro laterale della sbarra coincide con quellodi fissaggio posteriore del manico.

    mato in posizione opportuna in modo che laparte filettata dell'interruttore sporga all'ester-no nella rnisura sufficien te per I'avvitamentodeUa rondella zigrinata di fissaggio.Sui due terminali dell'interruttore vanno sal-dati i capi di due fi.li elettrici flessibili, comeindica to nel disegno che riproduce I'impiantoelettrico dell'aspirapolvere Uno di questi duefiIi proviene direttamente dal motore, l'altroproviene dalla spina.Nella parte anteriore il manico risulta fissatoal cofano mediante un dado, con interpostaron della. Tra la vite di fissaggio, connessacon il manico, e la parte esterna del cofano siinserisce il gancetto su cui si applichera inseguito la cinghietta di trasporto. Giunti aquesta punto, prima di avvitare anche l'altraestrernita del manico si preparera il motore.

    Montaggio del motoreII motore elettrico contenuto nella scatola

    di montaggio risulta completamente montatonelle sue parti e cio agevola di molto l'operadel montatore,

    Al lenore restano da fare solo poche opera-zioni. Occorre preparare la sbarra di sostegno.Questa sbarra di ferro reca nella parte centraledue fori nei quali bisogna introdurre i duegommini rotondi. E' questa l'operazione pilifaticosa di tutto il montaggio perche richiedeenergia e destrezza. Per riuscire rapidarnentenell'impresa ci si dovra servire di una pinzain modo da stringere la gomma e facilitare il

    suo ingresso nei fori.Fatto cio si prende in mana il motore. Si os-servera che nella parte in cui e visibile il ro-

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    La composizione aelcircuito elettrico del-I'aspirapolvere riehle-de due saldature a stll-9no sui due morsetti

    dell'lnterruttore. Un'al-tra gluntura e fattatra II conduttera pro-venlente dal' motore equello proveniente dol-la spina.

    Tra gli accessori dell'asplrapolvere sene compresi pure II cordone di alimentazione munite, aileestremlta, di presa e spina volanti, e la cinghietta che facilita II trasporto dell'elettrodomestico daun locale all'altro durante I'uso. La foto a destra illustra la calotta posteriore: si netlne i fiJi con-duttori provenienti dalla spinetta avvitata nell'apposita sede.

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    Quando ll motore it5istemato nella sua 5e-de definitiva, l'lnter-ruttore rimane in po-sixlone avanxata rispet.to ad eS50. I due con-duttori dell'interrutto-re, pertanto, vengonofattl passare a,ttraver-50 un foro praticatocon un punteruolo sui-la guarnlxlone dl gom-ma del complesso.

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    tore, in corrlspondenza dei cilindri portaspaz-zole, vi sono due fori filettati. In questi fori.mediante due bulloni, va fissata la sbarra diferro. Nelle due parti dei gornmini vannomesse due rondelle pure di ferro.

    Dopo aver srretto i bulloni, si provvedera,mediante un punteruolo, a praticare un foronella gemma che attornia la parte anterioredel blocco motore Attraverso questa foro sifanno passare i due conduttori provenien tidall'interruttore.

    Giunti a questa punto si introdurra il mo-tore internarnente al cof'ano e si fissera lasbarra di ferro mediante viti e dadi. Occorro-no esattamente una vite e un dado per questaoperazione, in quanto nella parte superiore sisfrutta la vite connessa gHI con il manico.Prima di