Tecnica Agronomica di Gestione di Pesco e Nettarine - Diapositive
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AGGIORNAMENTI SULLA TECNICA
AGRONOMICA DI GESTIONE DI
PESCO E NETTARINE
Ufficio Tecnico Agrintesa
Faenza 21 gennaio 2013
COSA STA CAMBIANDO NELLA COLTIVAZIONE DEL PESCO
FORMA DI ALLEVAMENTO
PORTINNESTO
MECCANIZZAZIONE
IRRIGAZIONE
NUTRIZIONE
DIFESA
PALMETTA 58%
VASO 18%
FUSETTO 24%
NETTARINE
PALMETTA 48%
VASO 29%
FUSETTO 23%
PESCO
Ripartizione delle
forme di
allevamento
in AGRINTESA
Nettarine: evoluzione delle forme di
allevamento
0
20
40
60
80
100
120
140
160
Ett
ari
PALMETTA
VASO
FUSETTO
Pesche: evoluzione delle forme di
allevamento
0
20
40
60
80
100
120
140
160
Ett
ari
PALMETTA
VASO
FUSETTO
OCM 2012:
la tendenza nei
nuovi impianti
FUSETTO 51%
PALMETTA 32%
VASO 17%
NETTARINE
FUSETTO 31%
PALMETTA 48%
VASO 21%
PESCO
GF 677 87%
PUEBLA 6%
FRANCO 5%
ISTHARA 1%
MRS 2/5 1%
ALTRI 0%
Nettarine
GF 677 86%
PUEBLA 7%
FRANCO 3%
ISTHARA 2%
MRS 2/5 1%
ALTRI 1%
Pesco
Ripartizione dei
portinnesti in
AGRINTESA
Nettarine: evoluzione nella scelta del
portinnesto
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
Ett
ari
FRANCO
ISTHARA
PUEBLA
GF 677
Pesche: evoluzione nella scelta del
portinnesto
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
Ett
ari
ISTHARA
FRANCO
PUEBLA
GF 677
GF677 64%
ISHTARA 4%
PUEBLA 32%
NETTARINE
GF677 83%
PUEBLA 17%
PESCO
OCM 2012:
la tendenza nei
nuovi impianti
ADESOTO ®
101 PUEBLA
SELEZIONE
SPAGNOLA DI
Prunus insititia
(SUSINO)
TOLLERANZA Armillaria mellea
E NEMATODI (GEN. MELOYDOGINE)
VIGORIA INDOTTA - 25-30%
RISPETTO GF677
DISCRETA EMISSIONE DI POLLONI
RESISTENZA AD ASFISSIA RADICALE
ANTICIPO DI MATURAZIONE
(3-7 gg RISPETTO GF677)
PEZZATURA E COLORAZIONE DEI FRUTTI
EFFICIENZA PRODUTTIVA
«LENTO ACCRESCIMENTO»
QUANDO
IMPIEGARE
IL PUEBLA?
PROBLEMI DI
RISTOPPIO
RIDURRE
TAGLIA
VEGETATIVA
DELLE PIANTE
ESIGENZA DI
FRUTTI
COLORATI
PROBLEMI DI
RISTAGNO
IDRICO
Problematiche
legate
all’impiego del
PUEBLA
ATTENZIONE ALLA FASE
DI MESSA A DIMORA
DELLE PIANTE
GESTIRE IN MANIERA
IDONEA LA FASE DI
ALLEVAMENTO
AZIENDA
VIVAIO
MASSIMA CURA NELLA PREPARAZIONE
DEGLI ASTONI
COME
INTERVENIRE
SUI PUNTI
DEBOLI LEGATI
ALL’UTILIZZO DI
QUESTO
PORTINNESTO ?
VALUTAZIONE AFFINITA’
PORTINNESTO-VARIETA
INDIVIDUAZIONE DELLA
FERTILITA’ DEL SUOLO
GESTIONE IRRIGUA
GESTIONE NUTRIZIONALE
GESTIONE DEL SUOLO
0102030405060708090
100
Vig
ori
a (
%)
Ibrido susino x mandorlo
Ibrido pesco x mandorlo x pesco Ibrido pesco x mandorlo Ibrido di susino
Fusetto Distanza tra le
file (m)
Distanza sulla
fila (m)
Densità
(p.te/ha)
4,0-4,5 1,2-1,5 1500-2000
Il fusetto è la più moderna forma di allevamento
per il pesco, si tratta di una forma in volume,
l’impianto in filari forma una parete produttiva,
necessita di sostegni anche se attualmente si
stanno sviluppando tecniche che permettono la
realizzazione di frutteti senza il ricorso a pali e fili
con impianti ad elevata densità. La forma si
caratterizza per la presenza di un palco basale di
3-5 branche disposte ad X, inserite a 60-90 cm da
terra e di un asse centrale permanente rivestito di
corte brachette produttive (rinnovabili) orientate in
tutte le direzione dello spazio con angoli di
inserzione sufficientemente aperti.
Le brachette presentano un gradiente
di vigore decrescente dal basso verso
l’alto in modo da formare, con il palco
basale, una struttura a piramide. la
parete produttiva può raggiungere i 4-5
m in funzione della presenza o meno
della copertura antigrandine.
Le densità più elevate possono portare
vantaggi produttivi, ma ovviamente
costi più elevati, gli spazi ristretti
determinano un ombreggiamento,
soprattutto delle parti basali richiedendo
un notevole impegno di potatura in
verde per garantire la necessaria
presenza di luce. La potatura diviene
soprattutto potatura al verde, ridotti gli
al bruno
PERCHE’ IL FUSETTO
• PRECOCE ENTRATA IN PRODUZIONE
• FACILE IMPOSTAZIONE DELLA FORMA
• ELEVATO POTENZIALE PRODUTTIVO
GESTIONE DELLA PIANTA AL VERDE
DURATA DELL’IMPIANTO
QUALITA’ DELLE PRODUZIONI
Le cime manterranno
la loro competitività
fino a quando avranno
una parte consistente
nella fascia ben
illuminata.
Disegni D.Neri UNIVPM
La potatura può prevenire
l’insenilimento di una
branca distanziandola
dalle altre.
La distanza fra i palchi tende a ridursi verso l’alto Disegni D.Neri UNIVPM
Gradiente
Perfetta distribuzione della luce nella chioma
Distanziamento delle branche e difesa del palco basale
Diradamento meccanico -il frutteto Presupposto fondamentale per la buona riuscita del trattamento è un terreno poco sconnesso, il quale provocherebbe improvvise oscillazioni del mandrino o rallentamenti della trattrice, andando a creare disformità di trattamento; per questo sono favoriti terreni inerbiti senza eccessive baulature e trattrici con una buona gommatura, in modo che risentano meno delle asperità del suolo.
Diradamento meccanico – il frutteto
• La profondità della parete deve essere mantenuta entro 1,5-1,8 m in modo da consentire la completa penetrazione delle fruste al suo interno.
• Gli impianti devono essere già stati potati al momento del trattamento
.
• Al momento della potatura bisogna eliminare i rami grossi e lunghi, i quali possono interferire con la penetrazione delle fruste all’interno della chioma
.
• Inoltre bisogna effettuare una potatura il più possibile “pulita” cercando di eliminare tutti i brindilli e i dardi in eccesso favorendo i rami misti; i primi, essendo più piccoli sono più difficili da colpire dalle fruste, i secondi sono quelli in cui il diradamento meccanico effettua il migliore lavoro in quanto gli internodi sono più lunghi e il diradamento è più selettivo.
Diradamento meccanico – il frutteto
Non rispettando questi consigli pratici
• diradamento meccanico disomogeneo: parte interna sottodiradata e parte esterna sovradiradata, favorendo una maggiore allegagione in rami deboli che vanno a diminuire la pezzatura
Tesi AAA AA A B C D
Diradato 0,13 2,93 44,91 46,32 5,68 0,07
TEST 0,17 2,46 30,12 45,30 20,33 1,66
Honey Glo 2012
Anno AAA AA A B C D
2011 1,25 15,97 53,35 26,29 2,97 0,17
QUALITA’ DELLA FRUTTA
L’annata agraria 2012 si farà ricordare
in Emilia-Romagna, per gli effetti
negativi esercitati dalla siccità e dalle
alte temperature del trimestre giugno-
luglio-agosto sulla qualità della frutta.
PESCHE AAA AA A B C D
SPRINGBELLE 2011 %
0
5
34
44
16
2
2012 %
0
1
15
47
29
8
ROYAL GLORY 2011 %
3
15
39
32
10
1
2012 %
1
7
30
43
17
2
ROME STAR 2011 %
8
28
41
21
2
0
2012 %
1
10
42
38
8
1
NETTARINE AAA AA A B C D
BIG BANG 2011 %
0
3
21
43
28
4
2012 %
0
2
13
39
37
8
BIG TOP 2011 %
3
12
38
37
10
1
2012 %
1
5
29
44
18
3
HONEY ROYAL 2011 %
4
21
44
26
5
0
2012 %
1
13
41
34
10
1
SWEET LADY 2011 %
10
26
35
23
5
0
2012 %
3
10
34
37
15
2
Classi di calibro dominanti, alla raccolta, di alcune varietà rappresentative della
produzione frutticola romagnola: confronto 2011-2012
Rivedere i parametri fisiologici per calcolare
apporti idrici di precisione ?
L’annata 2012 ha messo in discussione i canoni
dell’irrigazione controllata attraverso il bilancio idrico
giornaliero o settimanale e il calcolo derivato della
restituzione idrica attraverso i due parametri
dell’evapotraspirazione e del coefficiente colturale (Kc).
La regola dell’apporto massimo di 30-35 mm di acqua
settimanali (circa 5 mm/giorno), è stata empiricamente
rivista da molti frutticoltori, che hanno somministrato in
luglio-agosto, con la microirrigazione, fino a 10-15
mm/giorno di acqua, cioè 2-3 volte quella
presuntivamente ritenuta sufficiente.
Circa gli impianti irrigui dei pescheti, nel
2012 si è notato il fallimento dei vecchi
impianti con una sola ala disperdente
(tubo sospeso a 60 cm e gocciolatori ogni
metro). Alcuni frutticoltori hanno dovuto
tenere aperte le condotte per 12-24 ore al
giorno. È saltato, dunque, l’apporto idrico
tradizionale dei 25-35 mm di acqua alla
settimana. Si è arrivati a raddoppiare la
somministrazione fino a toccare anche
100 mm alla settimana, magari sbagliando
in eccesso. Di una certa utilità si sono
pertanto dimostrate le integrazioni con
impianti irrigui sopra- e sottochioma,
talora riesumando i vecchi “rotoloni” con
aspersori a spruzzo.
UN ESEMPIO: la doppia ala gocciolante
Impianto di susino del Lughese (cv.
Angeleno): gli alberi alimentati da
una sola ala gocciolante (con
erogatori a 60 cm) hanno sofferto il
deficit idrico, con forte riduzione
delle pezzature dei frutti, mentre
quelli alimentati da una doppia ala
gocciolante (con erogatori/pianta,
fori a 40 cm), e quindi con portata
più che doppia, hanno prodotto
regolarmente.
I LIMITI DELLE FONTI
I principali limiti sono rappresentati dalle differenti fonti di
approvvigionamento
CANALE EMILIANO -ROMAGNOLO
POZZO ARTESIANO
FIUME
Gestione idrica
A PROGETTAZIONE
IDONEA
DELL’IMPIANTO
D’IRRIGAZIONE
CALCOLO DELLE PORTATE IN
FUNZIONE DELL’ESTENSIONE
DEI SETTORI E DELLE
LUNGHEZZE DEI FILARI
DISTANZE DEGLI EROGATORI
IN FUNZIONE DELLA TIPOLOGIA
DI TERRENO
SCELTA DEGLI EROGATORI:
GOCCIOLATORI
MICROJET
ALE GOCCIOLANTI
Gestione idrica
B VOLUME
D’IRRIGAZIONE
GIORNALIERO
TEMPO INTERCORRENTE FRA DUE
IRRIGAZIONI SUCCESSIVE.
PURTROPPO LA MAGGIOR PARTE
DELLE VOLTE DEFINITO IN BASE
ALLA DISPONIBILITA’ DELLE ACQUE
PIU’ CHE DALLE REALI NECESSITA’
DELLE PIANTE.
C TURNI D’IRRIGAZIONE
PORTINNESTI A BASSA VIGORIA
INDOTTA ESIGONO CONDIZIONI DI
UMETTAMENTO DEL VOLUME
ESPLORATO DALLE RADICI
DURANTE L’INTERA FASE
VEGETATIVA
PROBLEMATICHE NUTRIZIONALI DELLE
DRUPACEE
• L’ APPORTO NUTRIZIONALE PUO’
INFLUENZARE:
• CONSERVAZIONE,
MANIPOLAZIONE,
SERBEVOLEZZA DEI
FRUTTI
• LE CARENZE NUTRIZIONALI
A CARICO DELLE PIANTE
• LA SENSIBILITA’ DELLE
PIANTE ALLE MALATTIE
CONSERVAZIONE FRUTTI
GESTIONE IDRICA IN FUNZIONE
GESTIONE FITOIATRICA
SITUAZIONE CLIMATICA
POTENZIALE
PRODUTTIVO
SITUAZIONE CLIMATICA
GESTIONE NUTRIZIONALE
GESTIONE NUTRIZIONALE
• SBAGLIATO APPORTARE TUTTO IN COPERTURA:
• DIFFICOLTA’ DI OPERARE COMPLETAMENTE IN
FERTIRRIGAZIONE
• SOLUZIONE: APPORTO PRIMAVERILE CON UN
COMPLESSO, SUCCESSIVAMENTE IMPIEGO DELLA
FERTIRRIGAZIONE
PERDITE
IMPORTANTI
MANCATO
RITORNO
ECONOMICO
PROBLEMATICHE
AMBIENTALI
GESTIONE NUTRIZIONALE
• EPOCA FIORITURA - ALLEGAGIONE
NPK CON RAPPORTO 2-1-3 OPPURE 3-1-4 IN COPERTURA
NH4 NO3
FACILMENTE
ASSIMILABILE
PRONTO
EFFETTO
P2O5 APPORTO
PRECOCE
FORMAZIONE
RADICI
SECONDARIE
ASSORBIMENTO
RADICALE
GESTIONE NUTRIZIONALE
• EPOCA SCAMICIATURA –FINO 30GG DA RACCOLTA
INTERVENTI SETTIMANALI IN FERTIRRIGAZIONE
PREDILIGERE COME FORMA AZOTATA UREICA , L’ UREA FOSFATO
CO(NH)2
(UREA)
AZOTO A
LUNGO
RILASCIO
NO3
+
+
AZOTO DI
PRONTA
ASSIMILAZION
E
GESTIONE DEGLI APPORTI AZOTATI
35% APPORTO AZOTATO
25% APPORTO AZOTATO
20% APPORTO AZOTATO
20% APPORTO AZOTATO
TRA CADUTA CADUTA
PETALI-ALLEGAGIONE
ENTRO
INDURIMENTO
NOCCIOLO
ENTRO 30 GG
DALLA RACCOLTA
ENTRO 2° DECADE
DI SETTEMBRE
GESTIONE DEGLI APPORTI POTASSICI
EPOCA DA SCAMICIATURA A 30 GG DA RACCOLTA
NON IMPIEGARE L’ULTIMO MESE PRIMA DELLA RACCOLTA
PER PROBLEMI DI CONSERVAZIONE
ULTIMO MESE
SOLFATO DI
POTASSIO
FOSFATO
MONOPOTASSICO OPPURE
NITRATO
POTASSICO
GESTIONE DEGLI APPORTI POTASSICI
SOLFATO DI POTASSIO
FOSFATO MONOPOTASSICO
CALIBRARE LE DOSI IN FUNZIONE:
RIDUZIONE
ATTIVITA’
VEGETATIVA
INCREMENTO
IN PESO DEI
FRUTTI
VIGORIA
PIANTA TEMPERATURE
CARICO
PRODUTTIVO
GESTIONE NUTRIZIONALE
SITUAZIONI PARTICOLARI:
• ESTATI CALDE E ASCIUTTE
• CON CARICO PRODUTTIVO IMPORTANTE
ASSOCIARE
EPOCA
ULTIMO MESE SOLFATO
POTASSICO UREA
FOSFATO
UNICO
INTERVENTO 8-10 GG DA
RACCOLTA
GESTIONE NUTRIZIONALE
SITUAZIONI PARTICOLARI:
NITRATO DI CALCIO
INCREMENTO DELLA
CONSISTENZA FRUTTI
2-3 SETTIMANE PRIMA DELLA
FIORITURA – FINO AD
ALLEGAGIONE
IMPIEGABILE IN TERRENI
SCARSAMENTE STRUTTURATI
IN AGGIUNTA AL CALCIO FORNIRE
MAGNESIO PER EVITARE CLOROSI
AUMENTO DEI PECTATI
DI CALCIO NELLE
PARETI CELLULARI
STRESS AMBIENTALE
• SITUAZIONI PARTICOLARI:
• AZOTO ORGANICO AMINOACIDI:
VEGETALI,
ANIMALI
IN CONDIZIONI DI
STRESS AMBIENTALE
(RITORNI DI FREDDO)
FACILMENTE
ASSORBITI DALLE
RADICI
RIATTIVAZIONE
DELLE FUNZIONI
BIOLOGICHE
CARENZE NUTRIZIONALI
PESCO
IN PARTE IMPUTABILI :
CONDIZIONI
PEDOLOGICHE
CARICO
PRODUTTIVO
TIPOLOGIA DI
PORTINNESTO
MANIFESTAZIONI
CLOROTICHE
RIDOTTO
ASSORBIMENTO
FE
EPOCHE
INTERVENTO
SCAMICIATURA
40GG DA RACCOLTA
CHELATI
DI FERRO
CONCLUSIONI
FONDAMENTALE:
1) FAVORIRE GLI APPORTI AZOTATI (IN FERTIRRIGAZIONE) A PICCOLE
DOSI RIPETUTE (SETTIMANALMENTE) PER FAR SI CHE LA PIANTA
ASSORBA I QUANTITATIVI PROGRAMMATI, SENZA PERDITE.
2)EVITARE GLI ECCESSI DI APPORTI AZOTATI IN UNO O POCHI
INTERVENTI SOPRATTUTTO SE TARDIVI, PENA:
-ECCESSI DI VIGORIA, CON CONSEGUENTE MINOR DIFFERENZIAZIONE DI GEMME A FIORE PER L’ANNO SUCCESSIVO.
-SCARSA CONSERVAZIONE, MANIPOLAZIONE E SERBEVOLEZZA DEI
FRUTTI.
-MAGGIOR SENSIBILITA’ DELLE PIANTE ALLE MALATTIE.