Il Pesco in Agricoltura Biologica

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  • 7/30/2019 Il Pesco in Agricoltura Biologica

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    Pesco

    Il Pescoin Agricoltura BiologicaLa coltivazione del pesco in biologicoha assunto una certa diffusione, anchese da rilevare che in taluni ambientirisulta difcile il controllo dei tripidi per lenettarine e il controllo della monilia pre-raccolta dei frutti.

    Il pesco predilige terreni fertili, di medioimpasto, profondi e ben drenati, con pHda 6,5 a 7,5; calcare attivo inferiore al 5%,e con un ottimo sgrondo delle acque ineccesso. Il calcare attivo non pu esseresuperiore all8%, e con impiego di GF677al 12% Ladozione, come portinnesti,degli ibridi pesco-mandorlo ed in particolare del GF677, ha permesso di ovviare, in parte,

    al problema del ristoppio e della clorosi ferrica.Nelle zone con terreni che presentano grande capacit di ritenzione idrica e dove lapiovosit estiva assume una certa importanza, il pesco pu essere coltivato anche senzairrigazione, mentre nelle zone pi siccitose gli apporti irrigui sono fondamentali perottenere produzioni adeguate.

    S d sI portinnesti pi adatti per il pesco sono il franco e il GF 677.

    Portinnesto Caratteristiche Adattabilit Giudizio

    Pesco franco PS A5

    Buon controllo della

    vigoria, ineriore del

    30-35% al GF 677,

    rispetto al quale anticipa

    la maturazione e migliora

    le caratteristiche

    pomologiche dei rutti

    Adatto a terreni vergini

    ertili, proondi, ben

    drenati, non clorosanti

    A causa dellelevata

    sensibilit alla clorosi

    errica, alla stanchezza

    (non tollera il ristoppio)

    e allasfssia radicale

    oggi in progressivo

    abbandono

    Ibrido di pesco GF 677

    Vigoria pi elevatadel ranco, rispetto al

    quale ritarda lepoca di

    maturazione dei rutti e

    maniesta un eetto pi

    o meno marcato sulla

    pezzatura e sul colore

    dei rutti

    Si adatta a terrenisiccitosi, clorosanti

    (10-12% di calcare attivo)

    e al ristoppio. Sensibile

    a Phytophora, Stereum,

    Armillaria, Agrobacterium

    e nematodi galligeni

    Riesce a garantireuna regolare crescita

    delle piante ed elevata

    produttivit sia in

    asciutto che in irriguo. Il

    principale limite deriva

    dalla suscettibilit ad

    Armillaria mellea

    Tabella da Notiziario Tecnico CRPV n 71 (novembre 2005)

    oto F. Franceschelli

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    Pesco

    S La scelta varietale non si deve discostare troppo dallaproduzione tradizionale, ma differenziarsi per qual-che caratteristica qualicante.

    Le variet adatte alla coltivazione biologica devonoessere:

    poco suscettibili alle avversit tosanitarie pi gravidella zona di coltivazione;

    alcune variet con una riconosciuta suscettibilit adalcune malattie sono sconsigliate per lagricolturabiologica;

    precoci o medie, per non avere lincremento di dif-colt legate alla difesa;

    laspetto esteriore del frutto e le qualit organoletti-che devono permettere di essere bene accettate dalmercato.

    Pesche gialleRICH MAY* (-33): molto precoce. Adatta alla collina.

    MAY CREST Minastar (-29): variet migliorenellepoca precoce, buona produttivit, piante di me-dia vigoria e pezzatura buona solo se adeguatamentepotata e diradata.

    SPRINGCREST (-24): raccomandato il clone virusesente, di buon colore, vigore della pianta e consi-stenza del frutto. Meglio non utilizzare GF, con que-sto portinnesto non si ottiene pezzatura e colore.Mantenere la vegetazione contenuta. Qualit gusta-tiva media. Adatta alla collina.

    ROYAL GLORY ZAIFER* (-5): subacida di ec-cezionale colore e pezzatura. Molto vigorosa e dotatadi buona produttivit. In raccolta occorre maneggiarei frutti con cura per evitare danni sullepidermide.

    RICH LADY*: (+2): eccezionale colore, pezzaturae buon sapore; la vigoria molto elevata, il portamen-to assurgente, la oritura precoce e scarsa. Adatta adambienti che esaltano la produttivit.

    REDHAVEN (0): oramai di nessuna importanzaper il mercato fresco rimane una delle variet miglioriper la trasformazione industriale: buona la produtti-vit difetta in consistenza e colore. Qualit gustativaelevata. Poco sensibile agli adi e alla bolla.

    MARIA MARTA* (+10): buon sapore e ottimapezzatura; la tenuta scarsa, sufcienti colore e

    produttivit. Adatta sia da mercato che da trasfor-

    mazione industriale. La variet dotata di ottima

    vigoria che consente anche produzioni quantitati-

    vamente elevate.

    SYMPHONIE* (+20): subacida(non vero elimi-nare), buon sapore e colore; eccezionale la produtti-vit. Buona la pezzatura. Molto buona anche la tenu-ta in pianta che consente la raccolta al giusto stadiodi maturazione.

    Nettarine a polpa giallaBIG BANG Maillara* (-21): nettarina precoce,con abbondante oritura, produttivit e ottima pez-zatura. La pianta di buon vigore.

    RITA STAR Bratastar* (-17): pianta vigorosa e digrande produttivit. Pezzatura medio-piccola ma dibuon sapore.

    AMBRA: (-19): pianta vigorosa con oritura abbon-dante e precoce, di grandissima produttivit; perquesto richiesta un tempo di diradamento moltosuperiore ad altre variet; tuttavia se ben diradatapresenta una pezzatura ottima per il periodo precocedi maturazione; il sapore medio.

    STARK RED GOLD (+20): buona pezzatura, sa-pore, produttivit; il clone virus esente migliora lequalit estetiche del frutto, che pi colorato e meno

    rugginoso a scapito, della pezzatura che risulta infe-riore.

    MARIA AURELIA (+25): simile alla precedente.Poco sensibile alla bolla.

    SWEET RED (+35 ): vigoria media, abbondanteproduttivit e buon sapore dei frutti.

    PercocheSi consiglia la scelta di variet medio precoci, persfuggire ai marciumi pre-raccolta. Le percoche inol-tre presentano suscettibilit ai cancri rameali causatidal Fusicocco, contro i quali lunica strategia valida quella di adottare pratiche agronomiche che favo-riscano una buona lignicazione dei rami produttiviattraverso potature verdi.

    ROMEA (+2): prima percoche per epoca di matura-zione; buona vigoria, molto produttiva, di buon sapo-re (eventualmente adatta anche al consumo fresco).

    CARSON (+15): ottima variet; la produttivit leggermente inferiore,maggiore sensibilit alle gelateprecoci, la vigoria elevata.

    ANDROSS (+31) e JUNGHERMANN (+36):eccezionale produttivit, ma lepoca di maturazione

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    tardiva le rende troppo soggette a monilia. Adatteeventualmente a zone collinari e ventilate.

    Per lepoca di raccolta Redhaven la variet di riferi-mento (20 luglio).

    = marchio registrato

    * = variet protetta e quindi non moltiplicabile senzalicenza

    Fm d m ss dm

    Il pesco una specie estremamente plastica e ripre-sta quindi ad essere allevata con diverse forme.

    Le forme in parete

    Si sviluppano in altezza riducendo la sensibilit allegelate tardive, sono facilmente meccanizzabili, mapresentano elevati costi di impianto.

    Attualmente vengono realizzate forme in parete che

    derivano dalla palmetta classica (la quale non piconsigliata), ma che cercano di limitare gli aspetti ne-gativi di questa forma.

    CANDELABRO O PALMETTA A TRE BRANCHE: formato da un palco di branche che si dipartono daunaltezza da terra di 40-50 cm e arrivano allaltezzavoluta (no a 3,5-4 m). Consente una precoce entratain produzione e, soprattutto, tempi e costi di costru-zione della forma decisamente inferiori alla vecchia

    palmetta.

    FUSETTO: presenta un solo asse verticale conbranchette produttive che diminuiscono di lunghezzaman mano che si procede verso lapice della piantaformando un cono. Le densit di impianto possonoessere elevate oltre 1000 piante/ha, a queste den-sit corrispondono alti costi di impianto e precoceentrata in produzione. Adatta a variet di contenutovigore e a maturazione medio tardiva. Questa forma

    richiede unattenta gestione della vigoria (potatureverdi, inerbimento ecc.) per evitare eccessi vegetativie mantenere i frutti esposti alla luce.

    Le forme in volume

    Sono completamente gestibili da terra, non presentano

    strutture di sostegno e consentono una riduzione dei

    costi di produzione. Le dimensioni contenute in altez-

    za le rendono pi suscettibili alle gelate primaverili

    VASO RITARDATO: questa forma asseconda il

    naturale portamento espanso del pesco, viene otte-nuta solo con tecniche di potatura senza utilizzareelementi di sostegno, completamente gestibile daterra e consente una riduzione dei costi di impianto.La bassa densit di impianto allunga il periodo im-produttivo del frutteto

    IPSILON TRASVERSALE: una modica delvaso ritardato, vengono lasciate solo le due brancheche vanno verso il centro del lare; anche questa

    forma libera e gestibile da terra. Migliore gestionedelle operazioni colturali (potatura, diradamento eraccolta). Il raddoppio della densit di impianto con-sente di minimizzare il periodo improduttivo.

    Forma di allevamento Vigoria dellalbero

    In Parete Elevata Media Scarsa

    Vasetto ritardato 6,0 x 4,0 - 3,5 4,0 x 4-3,5 5,5 x 3-3,5

    Candelabro 4,5 X 3 4,3 X 3 non consigliato

    Fusetto 5,0 x 2,0 5,0 x 2,0 4,5 x 1,5

    In volume

    Vasetto ritardato 6,0 X 4,0 5,5 X 3,5 5,0 X 3,0

    Ipsilon trasversale 6,0 X 2,0 5,5 X 1,7-2,0 5,5 X 1,7-2,0

    Giovane impianto di Pesco - oto A. Franceschi

    Tabella dai disciplinari di produzione integrata dellEmilia Romagna, 2005, modifcato

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    Gs d s fzzzPer il pesco l inerbimento, in assenza di irrigazione,pu portare a fenomeni di competizione idrica, in tali

    situazioni si pu adottare un inerbimento a lari al-terni e mantenere lavorata la striscia sotto al lare.

    Per quanto riguarda le indicazioni generali relativealla gestione del suolo e fertilizzazione si rinvia alleschede Pratiche agronomiche e Fertilizzazione

    organica; per indicazioni sulle carte delle limitazio-

    ni pedologiche alla crescita dei principali portinne-

    sti di pesco si rinvia alle schede Nuovi impianti.

    Dfs sBolla Del peSco:Taphrina deormans

    Ciclo biologico:

    durante il periodo invernale il fungo presente sul-

    la supercie della pianta, sulla corteccia e fra le pe-rule delle gemme sottoforma di blastospore (sporeagamiche). Queste sono in grado di moltiplicarsiper gemmazione anche a temperature relativamentebasse e di ridistribuirsi tramite gli schizzi di pioggia.Per cui con inverni miti e umidi la quantit di sporepresenti sulla pianta pu aumentare.

    Gli attacchi si manifestano a partire dalla rottura dellegemme.

    Le condizioni per avere infezioni gravi si vericanocon bagnatura continua per almeno 24 ore (periodiasciutti inferiori a 4 ore non sono considerabili comeinterruzioni), temperatura media durante il periododi bagnatura inferiore ai 15C e temperatura mediadel periodo di incubazione inferiore ai 18C. La sola

    bagnatura sufciente a garantire linfezione solonelle prime fasi di crescita del germoglio; nelle fasisuccessive lallontanamento dellapice del germogliodalle perule della gemma rende indispensabile la pre-senza della pioggia come veicolo dinoculo. Il periododi incubazione varia da tre settimane a 10C a dieci

    giorni a 18C.I germogli sono molto suscettibili dalle prime pun-te verdi no allarresto dellaccrescimento degli apicivegetativi. La gemma a ore ferma e no alla fase diinizio oritura non particolarmente sensibile, il o-re aperto e i frutticini sono molto suscettibili. I fruttisono recettivi dalla caduta dei petali per 3-4 settima-ne. Perch avvenga linfezione sui frutti necessariosi verichi una pioggia consistente (almeno 15 mm) e

    una bagnatura di almeno 24 ore.Prevenzione:

    e importante intervenire preventivamente alleven-to infettante. Da rilevare che i prodotti rameici e ilpolisolfuro di calcio possono essere totossici conabbassamenti termici e sulle parti verdi della pian-ta, pertanto il loro impiego deve essere controllatodurante e dopo la oritura, periodo in cui il rischiodi infezioni sui frutticini appena allegati particolar-

    mente elevato.Difesa fitosanitaria:

    si utilizzano sali di rame. Si interviene alla completacaduta delle foglie con 1-2 trattamenti (150-250 g/hldi ione rame). E preferibile utilizzare una dose pibassa ed eseguire 2 interventi.

    A rottura gemme intervenire con sali di rame (250 g/hl di ione rame), facendo attenzione a cali di tempe-ratura. Effettuare un intervento dopo 15-20 giorni, da

    punte verdi a bottoni rosa con sali di rame o polisol-furo di calcio (7%), trattando in previsione di piogge.

    Aumentando la dose del polisolfuro di calcio (20%)lintervento efcace per cocciniglia. I trattamenti ef-fettuati dopo la penetrazione del fungo allinterno delgermoglio non consentono di contenere lo sviluppodella malattia.

    Nel periodo post orale se si prevedono possibilitdi condizioni che favoriscano ulteriormente linfezio-

    ne, intervenire con basse dosi di polisolfuro di calcio(2%) no a ne aprile.

    Bolla, sintomi su oglia - oto A. Franceschelli

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    corineo: Stigmina carpophila

    Ciclo biologico:

    la conservazione durante linverno avviene ad operadel micelio o dei conidi presenti lungo le lesioni dirami infetti o tra le perule delle gemme.

    Le infezioni su foglie, frutti, rami, possono vericarsidurante i periodi umidi e piovosi, con temperaturecomprese tra 5 e 26C., con valori ottimali intornoai 15C. A questa temperatura il ciclo di incubazionedella malattia dura circa 8 giorni. Lumidit la varia-bile climatica fondamentale ai ni della patogenicit;

    infatti necessario la presenza di un velo dacquasia per la differenziazione e germinazione dei conidicome pure per la penetrazione nella cuticola. Questapatologia interessa tutte le drupacee, gli attacchi pigravi si manifestano in primavera e in autunno so-prattutto sulle piante gi debilitate.

    Prevenzione:

    bene evitare tutte le operazioni che rallentano lalignicazione dei rami, durante la potatura bisogna

    asportare gli organi colpiti.Difesa fitosanitaria:

    i trattamenti con sali di rame eseguiti contro la bol-la di norma consentono un buon controllo anche diquesta malattia.

    oiDio Del peSco:Sphaerotheca pannosa, Oidium leucoconium

    Ciclo biologico:la conservazione invernale del fungo avviene siacome cleistoteci (forma sessuata) sia come micelio(forma agamica) presente sulle piante colpite.

    Gli esiti pi gravi si hanno in primavera inoltrata overso la ne dellestate.

    I primi attacchi si vericano in primavera prima suifrutticini dopo la scamiciatura. Dopo una fase di stasidurante i mesi pi caldi e asciutti, ricompare alla nedellestate (luglio-settembre) sulle foglie. Maggioresuscettibilit in collina.

    Difesa fitosanitaria:

    si interviene preventivamente con prodotti a base dizolfo o proteinato di zolfo nelle fasi di ne oritura,scamiciatura e ingrossamento dei frutticini.

    Monilia: Monilinia laxa, M. ructigena,Monilia ructigena, M .laxa

    Ciclo biologico:

    la conservazione invernale del patogeno a caricodei frutti colpiti caduti a terra o mummicati attaccatialla pianta e del micelio presente nei cancri rameali odei conidi liberi sulla pianta.

    Gli attacchi pi gravi si vericano durante la oritura esui frutti in prossimit della raccolta; i rischi maggiori

    Oidio, inezione su germoglio - oto F. Franceschelli

    Monilia, inezione su rutti di pesco - oto Servizio Fitosanitario Regionale

    Corineo, sintomi su rami di pesco - oto F. Franceschelli

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    si vericano con condizioni climatiche caratterizzateda umidit, nebbia e pioggia.

    Sono particolarmente suscettibili percoche, nettarinee, tendenzialmente, variet con raccolta tardiva, nellaseconda met agosto.

    Prevenzione:importanti le pratiche agronomiche preventive: aspor-tazione e distruzione delle parti colpite, equilibratanutrizione della pianta, potature verdi per migliorarelarieggiamento, sesti dimpianto sufcientementeampi, evitare stress idrici.

    Difesa fitosanitaria:

    in pre-raccolta, con condizioni predisponenti, impie-gare silicato di sodio (500-700 g/hl) oppure protei-

    nato di zolfo. Intervenire 8-10 giorni dalla raccolta edeventualmente ripetere a 3 giorni.

    Lefcacia dei prodotti parziale, in particolare nelleannate con maggiore pressione della crittogama.

    neruMe Delle Drupacee:Cladosporium carpophilum

    Ciclo biologico:

    nota come ticchiolatura delle drupacee, pu causaredanni rilevanti nelle aziende biologiche. Il patogeno

    sverna nelle gemme come micelio e nella cortecciadelle piante colpite come clamidospora, le infezionihanno origine dopo prolungati periodi di pioggia,la quale ha anche unazione di trasporto delle sporesulla supercie dei frutticini. Le condizioni favorevolialle infezioni sono temperature tra i 15 e i 30C e U.R.

    del 94-100% I sintomi compaiono dopo un periododi incubazione molto lungo (40-70 gg). Il periodo dimaggiore suscettibilit inizia dalla scamiciatura deifrutticini no a 30 giorni successivi.

    Prevenzione:

    importanti le pratiche agronomiche preventive:asportazione e distruzione delle parti colpite, equili-brata nutrizione della pianta, potature verdi per mi-gliorare larieggiamento.

    Difesa fitosanitaria:

    gli interventi con zolfo bagnabile micronizzato (600 g/

    hl) sono da posizionare ad iniziare dalla scamiciatura

    dei frutticini, preventivamente prima delle piogge.

    arMillaria: Armillaria mellea

    Ciclo biologico:

    si conserva come rizomorfe e micelio per lungo tem-po nel terreno. Il patogeno favorito nel suo inse-diamento nei terreni umidi e poco ossigenati dovesono frequenti i ristagni idrici. essenzialmente unparassita da debolezza e da ferita; capace, per,anche di una penetrazione attiva su tessuti sani. Lamalattia provoca la morte della pianta in un periododi tempo che dipende dalle condizioni ambientali edallo stato vegetativo della pianta. Si diffonde in par-ticolare nei terreni stanchi, con reimpianti di pescoo altre drupacee.

    Prevenzione:

    importante controllare visivamente la presenza dieventuali piante infette nel pescheto a partire dallaripresa vegetativa e per tutto il corso della stagionevegetativa. Garantire un buono sgrondo delle acquepiovane; acquistare astoni sani; evitare ferite allap-parato radicale, effettuando lavorazioni accurate emantenere linerbimento, possibilmente in relazio-ne alle disponibilit idriche, anche per tutto il corsodellanno.

    Difesa fitosanitaria:

    disponibile un formulato a base di Trichoderma har-zianum e T. viridae. La situazione ideale lapplica-zione del prodotto allimpianto, somministrandolo 1)al trapianto e 2)a settembre. Con coltura in atto sipu intervenire 1)in aprile ed 2)in settembre, quindi,negli anni successivi, 3)in maggio. Il prodotto ha uneffetto preventivo e un effetto curativo solo nei primistadi di infezione.

    Nerume, sintomi su rutti - oto Servizio Fitosanitario Regionale

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    cancri e DiSSeccaMenti ra-Meali Delle Drupacee:Fusicoccum amygdali, Cytospora spp.

    Ciclo biologico:

    lattacco favorito dalla presenza di microlesioni sul-la pianta (superci di abscissione, rottura gemme,traumi da grandine) e da temperature miti ed elevataumidit relativa; molto sensibili sono le cultivar dipercoche.

    Prevenzione:

    pratiche colturali tendenti a garantire lequilibrio ve-getativo della pianta e una migliore lignicazione deirami, asportazione e distruzione dei rami infetti, evi-tare sistemi dirrigazione soprachioma.

    Difesa fitosanitaria:

    trattamenti con sali di rame dallinizio alla ne dellacaduta delle foglie e alla ripresa vegetativa; prima del-la completa caduta delle foglie si consiglia di usare

    dosi di rame metallo non superiori ai 100-125 g/hl diione rame per evitare fenomeni di totossicit.

    Maculatura Batterica oBatterioSi Del peSco:

    Xanthomonas campestris (o arboricola) pv.

    Pruni

    Ciclo biologico:

    le condizioni per avere linfezione sono temperatu-re medie per 3 giorni consecutivi tra i 14 e i 19C epiogge con bagnature di almeno 50 ore, ad esempioprimavere piovose o autunni miti. Lincubazione di10-20 giorni in relazione alla temperatura. Le fogliepi vecchie hanno una incubazione maggiore. Fase

    critica la caduta delle foglie e la ripresa vegetativa,poich il patogeno pu penetrare dalle ferite presentinella pianta. Le cicatrici di caduta delle foglie, insie-me alle gemme e ai cancri costituiscono la sede disvenamento del patogeno.

    I sintomi si presentano come maculature fogliari dal

    contorno poligonale, che si possono vedere guardan-do la pagina inferiore delle foglie.

    Le cultivar pi sensibili sono Elegant Lady, Fayette,Maria Laura, Maria Emilia, Andross, Carson e IrisRosso.

    Prevenzione:

    molto importante utilizzare materiale di propaga-zione sano ed asportare e bruciare gli organi infetti.Evitare irrigazione sovrachioma.

    Difesa fitosanitaria:

    generalmente si effettuano 3-4 trattamenti a basedi rame dallinizio alla completa caduta delle foglie(100-125 g/hl di rame metallo) e un trattamento dopola potatura, nella fase di ingrossamento delle gemme(200 g/hl di rame metallo).

    I trattamenti a seguito di eventi piovosi effettuatidopo la fase di scamiciatura dei frutti possono causa-re problemi di totossicit, alcuni formulati si adatta-no meglio a tale impiego (es. Select disperss 20%).

    Con condizioni predisponenti si possono ripetere 2-3interventi (40 g/hl di rame metallo) ogni 10-15 giorni,

    valutando i rischi di totossicit e il fatto che la mag-giore efcacia nei confronti del batterio correlataallaccumulo del rame sulle piante.

    In alternativa al rame, nel periodo primaverile-estivosi possono utilizzare prodotti a base di propoli.

    Sintomi di Xanthomonas arbolicola su frutto di pesco - foto F. Franceschelli

    imbrunimento perigemmale ed emissione di gomma dal cancro dovuto aFusicoccum amygdali - oto F. Franceschelli

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    Sharka - vaiolatura DelleDrupacee:Plum Pox Virus, PPV

    Ciclo biologico:

    Sharka una virosi da quarantena, segnalata in Emi-lia-Romagna per la prima volta negli anni 80: dai pri-mi casi sporadici di infezione su susino e albicocco, apartire dagli anni 95-96 si assistito ad una rapida

    propagazione del virus, in concomitanza con la com-parsa del ceppo M nei pescheti romagnoli.

    La pericolosit di Sharka legata non solo al dannodiretto sulla produzione, ma anche alle particolarimodalit di diffusione attraverso gli insetti vettori(adi) e il materiale di moltiplicazione, oltre che alperiodo di latenza pi o meno lungo durante il qualenon sono visibili i sintomi dellinfezione.

    Prevenzione:

    vanno estirpate le piante infette per intero e distruttein modo da impedire la emissioni di polloni; si deveutilizzare per la costituzione di nuovi impianti mate-riale vivaistico esente da virus.

    Difesa fitosanitaria:

    effettuare controlli per rilevare eventuali manifesta-zioni della malattia, che si possono evidenziare nelperiodo della oritura tramite rotture di colore o scre-

    ziature di colore rosa scuro sui petali.Tale sintomo visibile sulle variet di pesco a orerosaceo, mentre non lo sulle variet a ore campa-nulaceo. Contattare un tecnico in caso di presenzasospetta.

    cocciniGlia Bianca:Pseudaulacaspis pentagona

    Ciclo biologico:

    sverna come femmina adulta fecondata e, in Emilia-Romagna, compie due generazioni nel corso della-no. La prima migrazione di neanidi, generate dallefemmine svernanti, avviene nella seconda met dimaggio; la seconda comincia alla ne del mese di lu-glio e si protrae per il mese successivo.

    Danni:

    sottrazione di linfa che, in caso di forti attacchi, pu

    provocare il disseccamento di rametti e branche. La se-

    conda generazione attacca e danneggia anche i frutti.

    Prevenzione:

    favorire una insolazione diretta delle colonie nel pe-riodo estivo tramite la potatura verde, e lesposizioneal freddo e agli eventuali trattamenti nel periodo in-vernale tramite spazzolature delle colonie pi grosse.

    Eliminare i rami attaccati durante le fasi di potatura.Difesa fitosanitaria:

    generalmente i trattamenti vengono effettuati alla ri-presa vegetativa contro le forme svernanti; i prodottipi usati sono il polifosfuro di calcio e lolio bianco(distanziare da zolfo).

    Gli oli minerali estivi possono venire impiegati anchenel periodo vegetativo contro le neanidi.

    Alcuni antagonisti naturali, come Encarsia berlesei,

    ne limitano efcacemente la diffusione.

    Gli interventi effettuati per la Cocciniglia grigia hannoparziale efcacia anche per la Cocciniglia bianca.

    incrostazioni sul tronco di ollicoli maschili di Pseudalacaspis pentagona

    oto F. Franceschelli

    Sintomi di Sharka su fore di pesco, screziature di colore rosa scuro

    su petali- oto Servizio Fitosanotario Regionale

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    cocciniGlia Di S. JoS:Comstockaspis perniciosa

    Ciclo biologico:

    compie 3 generazioni allanno. Sverna come neanidedi prima o seconda et, gli stadi pi sensibili ai tratta-menti. Le neanidi compaiono a maggio, luglio-agostoe a settembre-ottobre. La diffusione delle infestazioniavviene ad opera delle neanidi che migrano no a rag-giungere i nuovi organi da colonizzare.

    Dopo questa fase di mobilit si ssano su rami e

    frutti proteggendosi con uno scudetto di color grigioardesia di forma circolare per le femmine e allungataper i maschi.

    Danni:

    gli attacchi al tronco e ai rami determinano deperi-menti e disseccamenti vegetativi.

    Nei frutti attaccati si manifesta con areole clorotichecircondate da un alone rossastro al centro del quale presente lo scudetto della cocciniglia.

    Prevenzione:

    favorire una insolazione diretta delle colonie nel pe-riodo estivo tramite la potatura verde, e lesposizioneal freddo e agli eventuali trattamenti nel periodo in-vernale tramite spazzolature delle colonie pi grosse.Eliminare i rami attaccati durante le fasi di potatura.

    Difesa fitosanitaria:

    alcuni antagonisti naturali ne limitano efcacemente

    la diffusione. La straordinaria velocit di diffusionerende fondamentale la difesa tutti gli anni; infatti, senon controllata, la cocciniglia pu causare la perditapressoch totale della produzione e il disseccamentodi parti della pianta.

    Generalmente i trattamenti vengono effettuati alla ri-presa vegetativa contro le forme svernanti; si posso-no impiegare il polifosfuro di calcio (20 Kg/hl) o loliobianco (3 Kg/hl) (distanziare da zolfo).

    Per ridurre le infestazioni, qualora si verichino dan-ni, si pu effettuare un trattamento con olio bianco

    (2,5-3 Kg/hl) a caduta foglie.

    Gli oli minerali estivi possono venire impiegati anchenel periodo vegetativo durante la migrazione delleneanidi.

    tripiDi:Taeniothrips meridionalis, Thrips major

    Ciclo biologico:

    svernano come femmine fecondate. In primavera siportano sui ori allinterno dei quali avviene lovide-posizione. Le neanidi si sviluppano nutrendosi degli

    organi orali e dei frutticini.

    Danni:

    rappresentano un grave problema nella coltivazionebiologica delle nettarine, in collina e pede-collina inquanto non esistono al momento strategie di difesaefcaci. I danni sono causati dalle neanidi, le qualisono di difcile monitoraggio; sono monitorabili in-vece le femmine ovodeponenti, dalle quali per risul-ta difcile una stima previsionale dellinfestazione.

    Prevenzione:

    vista la scarsa efcacia della difesa contro questo to-fago, sconsigliata la creazione di nuovi impianti dinettarine nelle zone a rischio.

    Tripidi, danni su rutto - oto F. Franceschelli

    Cocciniglia bianca, colonia - oto Servizio Fitosanitario Regionale

  • 7/30/2019 Il Pesco in Agricoltura Biologica

    10/1444

    Pesco

    Difesa fitosanitaria:

    nessun prodotto biologico utilizzato per la difesafornisce, con pressione elevata del tofago, risultatisoddisfacenti. Tra i prodotti che hanno dato i risultatimigliori vi il rotenone con unefcacia comunquelimitata al 50-60% Sulle nettarine intervenire primadella oritura con rotenone ed olio bianco (1 Kg/hl) edopo la oritura con rotenone ed olio bianco (500 g/hl). Distanziare di almeno 15 giorni i trattamenti traolio bianco e polisolfuro di calcio.

    aFiDe verDe Del peSco:Myzus persicae

    Ciclo biologico:

    sverna allo stadio di uovo e compie il proprio ciclo inparte su pesco e in parte su piante erbacee.

    Le fondatrici compaiono sin dalla ripresa vegetativamentre da met maggio, avvengono le prime migra-zioni delle forme alate sugli ospiti secondari. Gli adiritornano su pesco in autunno per lovideposizione.

    Danni:

    provoca accartocciamento, decolorazione e cadutadelle foglie; pu causare larresto dello sviluppo ve-getativo. Su nettarine pu danneggiare i frutti.

    Prevenzione:

    importante adottare gli accorgimenti agronomici ditipo preventivo per favorire il controllo degli adi: po-tature equilibrate, non eccedere con le irrigazioni econ le concimazioni azotate organiche, che possonoprovocare un eccessivo rigoglio vegetativo.

    Anche interventi volti a tutelare la complessit

    dellagroecosistema possono contribuire al controllodegli adi, come il mantenimento dellinerbimento edelle siepi per il rifugio degli insetti antagonisti.

    Difesa fitosanitaria:

    per la velocit di riproduzione degli adi, spessolazione degli antagonisti tende a manifestarsi quan-do le colonie sono gi molto sviluppate.

    E opportuno quindi, se i campionamenti rilevano la

    presenza di fondatrici, effettuare trattamenti in pre

    oritura con piretro o rotenone (su nettarine perazione sui tripidi), miscelati con oli minerali (1 Kg/

    hl). In base allentit dellinfestazione ripetere dopo

    la oritura diminuendo la dose dellolio minerale

    (500 g/hl).

    A partire da met maggio, si ha la migrazione delle

    forme alate, e laumento degli antagonisti naturali,fattori che riducono la pericolosit dellade.

    Con reinfestazioni vericare la presenza degli anta-gonisti ed effettuare lavaggi con sapone di potassio ocon prodotti a base di silicato di sodio.

    aFiDe SiGaraio: Myzus varians

    Ciclo biologico:

    ha un ciclo biologico simile al Myzus persicae. Alcune

    colonie possono persister sul pesco per tutta lesta-te senza migrare sullospite secondario; riparandosiallinterno delle foglie arrotolate, risultano protettedai predatori e dai trattamenti.

    Danni:

    foglie arrotondate longitudinalmente a sigaro ed in-festate da adi. In genere gli attacchi sono localizzatiin aree del campo.

    Prevenzione:spesso linfestazione viene efcacemente contenutadallazione degli organismi utili Si possono adotta-re alcuni accorgimenti agronomici di tipo preventivoper favorire il controllo degli adi: potature equilibra-te, non eccedere con le irrigazioni e con le concima-zioni azotate organiche, che possono provocare uneccessivo rigoglio vegetativo. Anche interventi volti atutelare la complessit dellagroecosistema possonocontribuire al controllo degli adi, come il manteni-

    mento dellinerbimento e delle siepi per il rifugio de-gli insetti antagonisti.

    Difesa fitosanitaria:

    alla ripresa vegetativa, se i campionamenti rilevano lapresenza di fondatrici, necessario effettuare tratta-

    Inestazioni di afdi su germogli di pesco - oto F. Franceschelli

  • 7/30/2019 Il Pesco in Agricoltura Biologica

    11/1445

    Pesco

    menti con piretro o rotenone, miscelati con oli mine-rali o vegetali per ridurre il potenziale di infestazione.In alternativa si pu cercare di rallentare lo sviluppodegli adi mediante lavaggi con prodotti a base di sa-pone di potassio o silicato di sodio.

    Occore tenere presente che larrotolamento fogliarerende difcoltoso e poco efcace qualsiasi tipo ditrattamento.

    A partire da met maggio, con la migrazione delleforme alate, si nota una diminuzione della prolicite laumento degli antagonisti naturali, fattori che ri-ducono la pericolosit dellade.

    aFiDe Bruno Del peSco:Brachycaudus schwartzi

    Ciclo biologico:

    compie lintero ciclo su pesco e trascorre linverno

    allo stato di uovo durevole deposto sul legno di al-meno due anni o allinterno dei fori midollari deglisperoni di potatura.

    Danni:

    i danni sono molto simile a quelli causati da Myzuspersicae col quale forma spesso colonie miste. Si diffuso notevolmente in questi ultimi anni, soprattut-to nei pescheti poco trattati.

    Prevenzione:si possono adottare alcuni accorgimenti agronomicidi tipo preventivo per favorire il controllo degli adi:potature equilibrate, non eccedere con le irrigazioni econ le concimazioni azotate organiche, che possonoprovocare un eccessivo rigoglio vegetativo.

    Anche interventi volti a tutelare la complessitdellagroecosistema possono contribuire al controllodegli adi, come il mantenimento dellinerbimento edelle siepi per il rifugio degli insetti antagonisti.

    Difesa fitosanitaria:

    gli inerbimenti, le colture da sovescio e le siepi stimo-lano la presenza e lo sviluppo di ausiliari; data la velo-cit di riproduzione degli adi, spesso lazione degliantagonisti tende a manifestarsi quando le colonie diadi sono gi molto sviluppate, opportuno quindirallentare lo sviluppo degli adi mediante lavaggi conprodotti a base di sapone di potassio o silicato di so-dio. Alla ripresa vegetativa, se i campionamenti rile-vano la presenza di fondatrici, necessario effettuaretrattamenti con piretro o rotenone (eventualmente in

    miscela a olio bianco) per ridurre il potenziale di infe-stazione; a partire da giugno, con la migrazione delleforme alate, si nota una diminuzione della prolicite laumento degli antagonisti naturali, fattori che ri-ducono la pericolosit dellade.

    aFiDe FarinoSo:Hyalopterus amygdali

    Inestazioni di afdi su germogli di pesco - oto F. Franceschelli

    Coccinelle su germoglio inestato da afdi oto - A. Franceschi

  • 7/30/2019 Il Pesco in Agricoltura Biologica

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    Pesco

    Ciclo biologico:

    analogo a quello dellade verde, pu persistere supesco per tutto il periodo estivo.

    Danni:

    provoca perdita di turgore, disseccamenti fogliari e

    produzione di melata con conseguente sviluppo difumaggini sui frutti.

    Di solito d luogo a infestazioni localizzate; qualora sidiffondano maggiormente sono di difcile controllo.In genere le infestazioni di ade farinoso compaiononei frutteti in conversione.

    Prevenzione:

    si possono adottare alcuni accorgimenti agronomicidi tipo preventivo per favorire il controllo degli adi:potature equilibrate, non eccedere con le irrigazioni econ le concimazioni azotate organiche, che possonoprovocare un eccessivo rigoglio vegetativo.

    Anche interventi volti a tutelare la complessitdellagroecosistema possono contribuire al controllodegli adi, come il mantenimento dellinerbimento edelle siepi per il rifugio degli insetti antagonisti.

    Difesa fitosanitaria:

    gli inerbimenti, le colture da sovescio e le siepi stimo-lano la presenza e lo sviluppo di ausiliari.

    Alla comparsa dei primi adi, che di solito avviene inprimavera inoltrata, si possono effettuare lavaggi conprodotti a base di sapone di potassio o silicato di so-dio o trattamenti localizzati con piretro o rotenone.

    ciDia MoleSta: Cydia molesta

    Ciclo biologico:

    compie 4-5 generazioni allanno e sverna come larvamatura nascosta nelle anfrattuosit della corteccia.

    Il primo volo degli adulti comincia generalmente nel-la seconda met di aprile.

    Danni:

    durante il mese di maggio le larve danneggiano pre-valentemente i germogli, successivamente il danno

    evidente soprattutto sui frutti.

    Prevenzione:

    per laccavallarsi delle generazioni, nelle variet amaturazione pi tardiva il controllo estremamentedifcoltoso.

    Difesa fitosanitaria:

    effettuare il monitoraggio mediante trappole a feror-moni da installare allinizio di aprile.

    Sul pesco la soglia dintervento adottata in Emilia Ro-magna di 10 catture settimanali per trappola; la pri-ma generazione larvale non richiede, generalmente,interventi specici, prevista una soglia prudenzialedi 30 catture settimanali per trappola.

    Per la difesa si effettuano trattamenti con preparati abase di Bacillus thuringiensis, abbinati a tecniche diconfusione/disorientamento sessuale.

    Per gli interventi fare riferimento ai modelli previsio-

    nali, messi a punto e gestiti dal Foto Foto Foto Servi-zio Fitosanitario Regionale dellE.R. Correggere il pHa 6-6,5 per limpiego del Bacillus.

    Diffusore per la confusione sessuale - foto Servizio Fitosanitario Regionale

    Adulto di cidya molesta - oto Servizio Fitosanitario Regionale

  • 7/30/2019 Il Pesco in Agricoltura Biologica

    13/1447

    Pesco

    anarSia: Anarsia lineatella

    Ciclo biologico:

    sverna come larva giovane in ibernacoli sotto la cor-teccia delle branche e dei rami; compie tre genera-zioni allanno. Gli sfarfallamenti si vericano appros-simativamente dalla met di maggio alla met digiugno per la generazione svernante e dalla met di

    luglio in poi per le generazioni successive.

    Danni:

    attacca sia il pesco che lalbicocco, ed occasional-mente il susino. I danni sono provocati dalle larve edinteressano sia i frutti che i giovani germogli.

    Prevenzione:

    in caso frutteti con gravi danni da Anarsia nellan-nata precedente, si pu intervenire preventivamente

    con formulati a base di B .thuringiensis in pre e postoritura. Alcune prove sperimentali, infatti, hannoevidenziato lefcacia di un intervento eseguito sullelarve svernanti. Correggere sempre il pH dellacqua a6-6,5 per limpiego di B. thuringiensis

    Difesa fitosanitaria:

    effettuare il monitoraggio con le trappole a feromonie intervenire 15-20 giorni dopo linizio del volo, dopoil superamento della soglia indicativa di 7 catture per

    settimana o 10 catture in due settimane per trappola,con formulati a base di Bacillus thuringiensis.

    La confusione e il disorientamento sessuale in pre-senza di elevate popolazioni non garantiscono unbuon controllo dellinsetto.

    cicaline: Empoasca decedens

    Ciclo biologico:

    sverna come adulto su piante sempreverdi e compiepi generazioni allanno. In piena estate si sposta sulpesco. Le femmine depongono le uova nelle nerva-

    ture fogliari; in seguito le forme mobili succhiano lalinfa delle nervature.

    Danni:

    una specie estremamente polifaga, su pesco lazio-ne troca delle cicaline provoca la necrosi dei tessutiperiferici del lembo fogliare e la riduzione dello svi-luppo dei germogli.

    Difesa fitosanitaria:

    i danni sono in genere occasionali, per cui non sonoin genere necessari interventi di difesa specici; ilcontenimento della popolazione comunque difcilea causa dei continui trasferimenti di adulti da coltureerbacee ed arboree limitrofe.

    Come prodotto per un eventuale trattamento si con-siglia lestratto di piretro che per, se utilizzato ripe-tutamente, pu stimolare la comparsa del ragnettorosso.

    ForFicola coMune:Forfcula auricularia

    Ciclo biologico:

    la femmina trascorre linverno in nidi scavati nel ter-reno in cui depone le uova.

    Le neanidi nascono gi in pieno inverno e, con i primicaldi, si disperdono nellambiente.

    I nuovi adulti compaiono nella tarda primavera.

    Danni:

    danni da forcola sono stati segnalati negli ultimianni sui frutti sia di Pomacee che di Drupacee pros-simi alla raccolta.

    Larva su rutto - oto F. Franceschelli

    foto - A Franceschi

  • 7/30/2019 Il Pesco in Agricoltura Biologica

    14/14

    Pesco

    Di norma infesta i frutti scatolati allinterno dei qua-li si rifugia per nutrirsi della polpa vicina al nocciolo.

    Difesa fitosanitaria:

    per la difesa vengono impiegati sistemi di catturamassale, mediante lapplicazione sulla pianta di rico-

    veri articiali in cui le forcole trovano riparo nelle orediurne e possono essere intrappolate o allontanate;vista lazione di controllo esercitata dalle forcole sualcuni tofagi, gli individui catturati possono esserenuovamente liberati nel frutteto dopo la raccolta.

    Si ringraziano per i loro contributi:

    Pierangela Schiatti, Agnese Franceschi,

    Loredana Antoniacci, Massimo Bariselli, Mauro Boselli,

    Riccardo Bugiani , Giacomo Accinelli, Alberto Aldini,

    Steano Caruso, Roberto Colombo, Paola Pirazzini,Riccardo Cornale, Alberto Reggiani,

    Guido Ghermandi, Carla Scotti,

    Maria Grazia Tommasini,

    Moreno Toselli, Fabio Franceschelli

    Aggiornamento 2008