Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

20
Unità di Ricerca per l’Orticoltura di Monsampolo (AP) STUDIO DI ROTAZIONI ORTICOLE NEL RISPETTO DEI PRINCIPI DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CONFRONTO TECNICO-ECONOMICO CON QUELLI TRADIZIONALI Progetto finanziato dalla Regione Marche LR 37/99 – DGR 1234/05 Durata progetto: 2007-2010 Coordinatore progetto: Valentino Ferrari Responsabile scientifico: Gabriele Campanelli [email protected] Gruppi di lavoro e partecipanti Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura – Unità di Ricerca per l’Orticoltura di Monsampolo del Tronto (CRA-ORA): Gabriele Campanelli, Valentino Ferrari, Nadia Ficcadenti, Fabrizio Leteo, Aldo Bertone, Giacomo Mancinelli. Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - Unità di Ricerca per i processi dell’Industria Agroalimentare di Milano (CRA-IAA): Luigi Francesco Di Cesare, Roberto Lo Scalzo. Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura – Centro di Ricerca per lo studio delle Relazioni tra Pianta e Suolo di Roma (CRA-RPS): Rita Aromolo. Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali - Entomologia Agraria (UNIBO DiSTA): Giovanni Burgio, Fabio Sgolastra. Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM)- Centro Agrochimico Regionale: Petro Lanari, Maddalena Canella. Aziende private Pecetti di Montefano (MC) Mecozzi di Campofilone (AP) Terra Nostra di Castel di Lama (AP) Sintesi del 2° anno di attività del progetto (2008/2009) Obiettivi - individuazione delle “varietà” orticole (tradizionalmente coltivate e di nuove costituzioni genetiche dell’Istituto) più idonee al metodo di produzione biologico in diversi contesti pedoclimatici e miglioramento delle tecniche agronomiche; - valutazione dell’impatto ambientale di un sistema rotazionale orticolo biologico in confronto con un analogo sistema convenzionale; - verifica dei livelli biodinamici delle produzioni. 1

description

Tecniche biologiche di rotazione delle colture

Transcript of Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Page 1: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Unità di Ricerca per l’Orticoltura di Monsampolo (AP)

STUDIO DI ROTAZIONI ORTICOLE NEL RISPETTO DEI PRINCIPI DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CONFRONTO

TECNICO-ECONOMICO CON QUELLI TRADIZIONALI Progetto finanziato dalla Regione Marche LR 37/99 – DGR 1234/05 Durata progetto: 2007-2010 Coordinatore progetto: Valentino Ferrari Responsabile scientifico: Gabriele Campanelli [email protected]

Gruppi di lavoro e partecipanti

Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura – Unità di Ricerca per l’Orticoltura di Monsampolo del Tronto (CRA-ORA): Gabriele Campanelli, Valentino Ferrari, Nadia Ficcadenti, Fabrizio Leteo, Aldo Bertone, Giacomo Mancinelli. Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - Unità di Ricerca per i processi dell’Industria Agroalimentare di Milano (CRA-IAA): Luigi Francesco Di Cesare, Roberto Lo Scalzo. Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura – Centro di Ricerca per lo studio delle Relazioni tra Pianta e Suolo di Roma (CRA-RPS): Rita Aromolo. Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali - Entomologia Agraria (UNIBO DiSTA): Giovanni Burgio, Fabio Sgolastra. Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM)- Centro Agrochimico Regionale: Petro Lanari, Maddalena Canella. Aziende private Pecetti di Montefano (MC) Mecozzi di Campofilone (AP) Terra Nostra di Castel di Lama (AP)

Sintesi del 2° anno di attività del progetto (2008/2009) Obiettivi - individuazione delle “varietà” orticole (tradizionalmente coltivate e di nuove costituzioni genetiche dell’Istituto) più idonee al metodo di produzione biologico in diversi contesti pedoclimatici e miglioramento delle tecniche agronomiche; - valutazione dell’impatto ambientale di un sistema rotazionale orticolo biologico in confronto con un analogo sistema convenzionale; - verifica dei livelli biodinamici delle produzioni.

1

Page 2: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Materiali e metodi Presso il CRA ORA Reperimento germoplasma orticolo autoctono e commerciale. Allestimento di due campi sperimentali rotazionali: - campo biologico “B” di 2.400 m2, comprendente anche un’infrastruttura ecologica di 288 m2 non in rotazione; organismo di controllo QC srl di Monteriggioni (SI); - campo convenzionale “C” di 2.112 m2. Ogni campo è stato suddiviso in 4 aree rotazionali, a, b, c, d, ognuna di 528 m2. Le coltivazioni attuate sono state: pomodoro da mensa indeterminato (Lycopersicon esculentum Mill.); melone (Cucumis melo L. var. reticulatus e C. melo var. inodorus); finocchio (Foenìculum vulgare Miller var. azoricum) in 1° raccolto e lattuga (Lactuga sativa L.) in 2° raccolto; cavolfiore (Brassica oleracea L. var. botrytis L.) in 1° raccolto e fagiolo (Phaseolus vulgaris L.) in 2° raccolto. Nel campo biologico in precessione al pomodoro, al melone ed alla lattuga sono stati sovesciati rispettivamente la veccia vellutata (Vicia villosa), l’orzo (Hordeum vulgare) ed il rafano (Raphanus sativus). CAMPO ROTAZIONALE BIOLOGICO Veccia vellutata (sovescio) Pomodoro Pomodoro Orzo (sovescio) Melone Melone Finocchio Rafano (sovescio) Lattuga Cavolfiore Fagiolo Fagiolo

novembre maggio luglio PROVE AGRONOMICHE 1) Valutazioni varietali. Lo schema sperimentale adottato è stato il blocco randomizzato con tre repliche, sia in biologico che in convenzionale. Complessivamente sono stati testati n. 44 genotipi di orticole. Pomodoro da mensa a sviluppo indeterminato: n. 12 ibridi F1 e n. 4 selezioni CRA-ORA; p.lla elementare 7,2 m2; investimento a file binate con 1,5 m tra le bine e 0,5 m x 0,6 m sulla bina pari a 2,2 piante/m2; allevamento a conocchia. Melone: n. 6 ibridi F1 retati e n. 6 accessioni invernali di cui n. 5 ibridi F1 ed una “varietà”; p.lla elementare di 10 m2 ; investimento di 2 m x 1 m paria 0,5 piante/m2. Finocchio: n. 2 ibridi F1 e n. 2 varietà CRA-ORA; p.lla elementare di 44 m2, area di saggio 1,8 m2; investimento di 0,70 m x 0,25 m pari a 5,7 piante/m2. Lattuga: n. 4 varietà commerciali; investimento 0,40 m tra le file x 0,30 m sulla fila per un investimento di 8,3 piante/m2; area di saggio 4,6 m2. Cavolfiore: n. 2 ibridi commerciali e n. 2 selezioni del CRA ORA; p.lla elementare 43 m2, area di saggio 4,3 m2; investimento di 0,7 m x 0,6 m pari a 2,38 piante/m2. Fagiolo: n. 4 varietà CRA-ORA; p.lla elementare 43 m2, area di saggio 3 m2; investimento di 0,5 m x 0,05 m pari a 40 piante/m2. In entrambi i sistemi di coltivazione sono state registrate le operazioni colturali ed i mezzi tecnici utilizzati ed alla raccolta sono stati eseguiti rilievi numerici e ponderali della produzione sia commerciale che di scarto. 2) Fertilizzazione. 2.1) Micorrizazione artificiale del pomodoro. N° 2 selezioni CRA ORA di pomodoro del tipo “Pera d’Abruzzo” sono state sottoposte a n° 2 trattamenti secondo lo schema sperimentale a parcella suddivisa: inoculato con “Micosat F” e non inoculato. Il formulato commerciale “Micosat F” è il primo fertilizzante microbiologico registrato a livello europeo ed è base di funghi endomicorrizici del gen Glomus, di batteri della rizosfera e di funghi saprofitici. La p.lla elementare di 5,4 m2 (12 piante pari a 3 conocchie) è stata ripetuta 3 volte. L’inoculazione è avvenuta in vivaio al momento della semina mescolando al terriccio il formulato commerciale in ragione di 1,5 g/pianta. 2.2) Nuove strategie di fertilizzazione su cavolfiore. Gli ibridi di cavolfiore Emeraude e Magnifico sono stati trattati con tre modalità di fertilizzazione secondo lo schema sperimentale a parcella suddivisa con tre repliche: 0) solo pellettati organici (distribuiti in pre-trapianto e post-trapianto per un totale di 152 U/ha di azoto); 1) pellettati organici (152 U/ha

2

Page 3: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

di azoto) + formulato liquido “Biofence FL” derivato da estratti di brassicaee (n° 5 interventi in fertirrigazione per un totale di 7 U/ha di azoto); 2) pellettati (152 U/ha di azoto) + “Biofence FL” (7 U/ha di azoto) + formulati idrosolubili a base di epiteli animali idrolizzati e complessi amminoacidici (n. 5 interventi per un totale di 4 U/ha). 3) Pacciamatura con “mater Bi”. N° 2 selezioni CRA ORA di pomodoro del tipo “Pera d’Abruzzo” sono state sottoposte a n° 2 trattamenti secondo lo schema sperimentale a parcella suddivisa: pacciamato con Mater Bi e non pacciamato. La p.lla elementare di 5,4 m2 (12 piante pari a 3 conocchie) è stata ripetuta tre volte. 4) Difesa antioidica del melone con un formulato naturale a base di polvere di roccia. E’ stata utilizzata una strategia di difesa che prevedeva l’impiego della cabasite, consentita in agricoltura biologica per scopi protettivi generali e priva di tempo di carenza. VALUTAZIONI AMBIENTALI 1) Analisi chimico-fisica generale sui terreni rotazionali. 2) Determinazione del contenuto di metalli pesanti sui terreni rotazionali occupati dalla lattuga. 3) Campionamento dell’artropodofauna, nel periodo estivo, su pomodoro e fagiolo, mediante 24 trappole a caduta pitfall traps innescate con glicole propilenico, equamente ripartite sui due campi sperimentali. Gli artropodi sono stati raccolti periodicamente ogni due settimane, separati e classificati al rango di famiglia o di ordine. Per i carabidi la classificazione è avvenuta al livello di specie. 4) Monitoraggio dell’azoto nitrico della soluzione circolante del terreno a 30, 60 e 90 cm di profondità sulle aree rotazionali (biologiche-convenzionali) occupate da pomodoro, melone, cavolfiore, orzo da sovescio, terreno arato. E’ stato eseguito nel periodo maggio-gennaio il mediante lisimetri a suzione con terminali dotati di setti porosi, un misuratore ione specifico ed un fotometro per l’analisi. 5) Sulle colture a ciclo primaverile estivo nel corso della coltivazione sono stati misurati i volumi di irrigui e con una sonda multilivello l’umidità del terreno a 10, 20, 30, 40 e 50 cm di profondità. QUALITA’ DELLE PRODUZIONI Le indagini per la qualità delle produzioni hanno riguardato: componenti volatili caratteristici, licopene, zuccheri solubili e °Brix su campioni di pomodoro; metalli pesanti per la lattuga; acidità, polifenoli, vitamina C e sostanze volatili per il cavolfiore; componenti volatili, vitamina C, zuccheri solubili, °Brix, acidi organici, analisi sensoriale e caratterizzazione morfologica dei peponidi per il melone. Presso le aziende produttrici operanti in regime di agricoltura biologica aderenti al progetto Sono state impostate prove di valutazione varietale utilizzando alcune delle varietà coltivate presso il CRA ORA. Sono state inoltre acquisite, mediante interviste agli imprenditori, informazioni e dati circa le rotazioni colturali attuate e le tecniche agronomiche adottate. L’azienda Terra Nostra di Castel di Lama (AP) ha testato 4 varietà di fagiolo, 2 accessioni di pomodoro, 4 varietà di cavolfiore e 4 varietà di finocchio. L’azienda Pecetti di Montefano (MC) ha valutato 2 varietà di pomodoro e 2 varietà di cavolfiore. L’azienda Mecozzi di Campofilone (AP) ha provato 4 varietà di lattuga, 4 varietà di finocchio e una varietà di pomodoro. Alla raccolta sono state determinate le produzioni.

Risultati PROVE AGRONOMICHE

Adattamento varietale (biologico-convenzionale) Pomodoro Biologico La resa media dei 16 genotipi in prova presso il CRA ORA, pari a 3.335 g/pianta corrispondenti a 73 t/ha, è da ritenersi buona. Si è distinto l’ibrido insalataro tondo liscio “Kerala” (ditta De Ruiter), 4.260 g/pianta, che ha mostrato anche un buon livello di rusticità. Da segnalare l’ottima performance dell’ibrido tondo liscio a grappolo “Pitenza” (ditta Enza Zaden) dotato di certificazione per il biologico che ha prodotto 4.181 g/pianta. Le selezioni locali del Pera d’Abruzzo, molto apprezzate nei mercati locali per le ottime caratteristiche organolettiche ed impiegate per l’ottenimento di conserve, hanno fornito produzioni statisticamente inferiori a quelle dei moderni ibridi. E’ necessario pertanto che il mercato compensi adeguatamente questo differenziale negativo con un maggior prezzo.

3

Page 4: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Pomodoro da mensa: produzione commerciabile e di scarto Scarto

Frutti pianta (n.)

Peso frutto (g) t/ha t/ha

F1 Kerala De Ruiter No Insalataro 20,00 d 212,7 b-d 93,72 a 10,91 bc

F1 Pitenza Enza Zaden Si Tondo liscio 51,00 a 81,64 g 91,99 a 4,64 de

F1 Aurea De Ruiter No Cuor di bue 18,00 de 221,7 a-c 87,33 ab 12,45 b

F1 Generoso De Ruiter No Insalataro 20,00 d 183,6 cd 81,57 a-c 2,67 de

F1 Fado Enza Zaden Si Tondo liscio 30,00 c 120,8 ef 80,71 a-c 4,53 de

F1 Big red Olter No Tondo liscio 18,67 de 194,4 cd 79,90 a-c 1,86 e

F1 Estremo Olter No Tondo liscio 26,33 c 136,0 e 79,41 a-c 5,79 c-e

F1 Ribelle Olter No Ovale allungato 39,33 b 87,9 fg 77,34 a-c 6,59 Bb-e

F1 Ingrid De Ruiter No Cuor di bue 16,67 de 187,2 cd 68,57 b-d 8,53 b-d

F1 Cuor di bue Albenga Olter No Cuor di bue 15,67 d-f 191,0 cd 66,12 b-d 8,54 b-d

F1 Carson Enza Zaden Si Insalataro 16,67 de 174,6 d 64,79 cd 2,38 de

Pera Abruzzo selez. Alba Adriatica CRA ORA * Pera Abruzzo 13,67 e-g 217,0 bc 64,63 cd 3,91 de

HF1 Battito Olter No Cuor di bue 14,67 e-g 201,1 b-d 62,57 cd 22,21 a

Pera Abruzzo sel. Ruffini Ruffini CRA ORA * Pera Abruzzo 11,00 fg 254,9 a 61,10 cd 8,34 b-d

Pera Abruzzo selez. Centobuchi CRA ORA * Pera Abruzzo 13,67 e-g 197,8 cd 60,33 cd 7,35 b-e

Pera Abruzzo selez. Giulianova CRA ORA * Pera Abruzzo 10,33 e-g 235,5 ab 54,19 d 4,78 c-e

media 20,98 181,1 73,39 7,22* Selezioni ottenute da popolazioni locali non ancora iscritte al Registro Nazionale delle Sementi.

CommerciabileGenotipi Ditta Certif.ne

"bio" Tipologia

A lettere diverse corrispondono valori significativamente diversi per P≤0,05(test di Duncan).

HF1 Kerala HF1 Pitenza Pera d’Abruzzo sel. “Giulianova”

Le aziende aderenti al progetto hanno realizzato ottime performance produttive con le tipologie a Pera selezione CRA ORA Centobuchi (3.200 g/pianta presso l’azienda Pecetti) e la selezione CRA ORA Giulianova (2.691 g/pianta presso l’azienda Terra Nostra e 4200 g/pianta preso l’azienda Mecozzi). Convenzionale La produzione convenzionale ha lo scopo di fornire un riferimento per valutare le scelte agronomiche attuate in biologico. Nel caso specifico la produzione media convenzionale è risultata di 4.472 g/pianta pari a 98 t/ha, numericamente più elevata rispetto a quella biologica. La tecnica attuata in biologico è dunque migliorabile ma da ritenersi senz’altro valida. Melone Biologico La prova ha mostrato, con una produzione commerciale media di oltre 34 t/ha, l’ottima l’adattabilità agli areali del Centro Italia della tipologia inodorus, tradizionalmente coltivata nel Sud Italia. La produzione più elevata in biologico è stata dell’ibrido “Helios” che contestualmente ha dato anche un buon °Brix. Fra i retati che hanno fornito una produzione media commerciale di oltre 30 t/ha si è distinto per la produttività l’ibrido “Isi 54705” e per il °Brix l’ibrido “Exp z58”. La produzione di scarto per entrambe le tipologie è risultata contenuta al di sotto del 15% a dimostrazione della buona tecnica colturale. Nei retati si sono avuti danni da elateridi che hanno provocato erosioni e gallerie sulle bacche mature rendendole non commerciabili. Nei meloni invernali la selezione CRA ORA “Purceddu” a buccia verde ha manifestato consistenti danni da scottature.

4

Page 5: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Melone retato: produzione commerciabile e produzione di scarto.

ScartoFrutti pianta

(n.)Frutto

(g)Polpa

(g) ° Brix t/ha t/ha

Exp z58 clause retato 4,073 a 1450,0 c 1029,0 c 13,56 ab 28,99 b-d 3,353 a

Tirreno enza zaden retato 2,687 ab 2453,0 b 1674,0 b 12,22 bc 33,04 a-c 3,140 a

01 zs 727 zeta seeds retato con fetta 2,947 bc 2477,0 b 1570,0 b 10,94 c 36,28 ab 3,000 a

01 zs 744 zeta seeds retato senza fetta 3,250 ab 1477,0 c 882,3 c 14,45 a 24,08 d 2,333 a

Famoso unigen seeds retato 2,210 c 2353,0 b 1518,0 b 11,89 bc 25,86 cd 4,157 a

Isi 54705 isi sementi retato tradizionale 2,383 bc 3147,0 a 2156,0 a 11,83 bc 37,49 a 4,643 a

Melone invernale: produzione commerciabile e produzione di scarto.Scarto

Frutti pianta (n.)

Frutto (g)

Polpa (g) ° Brix t/ha t/ha

Helios clause invernale giallo 2,687 bc 2828,0 a 1932,0 a 12,89 a 37,86 a 5,07 aZecchino olter olisem gialletto 2,600 bc 2844,0 a 1814,0 ab 12,44 a 36,97 a 4,44 aOromidas unigen seeds invernale giallo 3,510 a 1980,0 b 1362,0 b 9,78 b 34,75 a 2,55 aGialletto napoletano CRA-ORA invernale giallo 3,120 ab 2189,0 ab 1657,0 ab 11,22 ab 34,02 a 3,60 aPurceddu CRA-ORA invernale verde 2,600 bc 2483,0 ab 1615,0 ab 12,78 a 32,26 a 8,25 aClx mv41 clause amarillo 2,383 c 2659,0 ab 1868,0 ab 12,78 a 31,47 a 5,67 a

* Selezioni ottenute da popolazioni locali non ancora iscritte al Registro Nazionale delle Sementi.

A lettere diverse corrispondono valori significativamente diversi per P≤0,05(test di Duncan).

A lettere diverse corrispondono valori significativamente diversi per P≤0,05(test di Duncan).* Selezioni ottenute da popolazioni locali non ancora iscritte al Registro Nazionale delle Sementi.

Commerciabile

Commerciabile

Genotipi Ditta Tipologia

TipologiaDittaGenotipi

Melone retato Melone inodorus a buccia gialla Melone inodorus a buccia verde Convenzionale La produzione quanti-qualitativa è risultata inferiore a quella biologica. Finocchio Biologico E’ emersa l’ottima capacità produttiva della specie esaminata. Tutte le varietà di finocchio testate hanno ben risposto con una resa media di 27 t/ha. Si è distinta la var. “Victorio”.

varietà pianta intera (kg) grumolo(kg) resa (t/ha)Victorio 1,26 ab 0,62 a 32,21 aGiulio 1,31 a 0,52 b 27,10 bOrion 1,14 ab 0,48 b 25,01 bHelvia 1,02 b 0,48 b 24,76 bmedia 1,183 0,525 27,270

Finocchio biologico (5,19 piante/m2): produzione commerciabile

A lettere diverse corrispondono valori significativamente diversi per P≤0,05(test di Duncan). Le due aziende biologiche aderenti al progetto, Mecozzi e Terra Nostra, hanno confermato i dati produttivi registrati a Monsampolo.

5

Page 6: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Produzione Az. Mecozzi Convenzionale Il dato produttivo medio del convenzionale è praticamente uguale a quello derivato dal biologico a conferma del buon adattamento della specie e delle varietà provate alla coltivazione biologica. Lattuga Biologico Le migliori varietà per il biologico sono risultate “Bacio” con 29 t/ha e “Capora” con 27 t/ha. L’azienda Mecozzi con una produzione commerciabile media, delle quattro varietà provate pari a 29 t/ha, conferma le produzioni del primo anno di sperimentazione e la buona tecnica colturale adottata.

Scarto(g/pt) (t/ha) (g/pt)

Romana bacio 350,00 a 29,05 a 95,83 aCanasta capora 322,92 a 26,80 a 108,30 aRomana xanadu 235,60 b 19,54 b 65,00 bTrocadero pronto 220,83 b 18,33 b 86,25 ab

Media 282,34 23,43 88,85

Commerciabile

A lettere diverse corrispondono valori significativamente diversi per P≤0,05(test di Duncan).

Lattuga biologica (8,3 piante m2): produzione commerciabile e di scarto

tipologia varietà

Campo varietale Lattuga tipo Canasta var. Capora Lattuga tipo Romana var. Bacio Convenzionale Il differenziale produttivo a favore del convenzionale (10 t/ha) è da ritenersi piuttosto elevato.

Cavolfiore Biologico Fra le specie in rotazione il cavolfiore ha confermato le maggiori difficoltà di coltivazione in biologico (14 t/ha in media). E’ necessario pertanto migliorare la tecnica colturale soprattutto sul fronte della nutrizione delle piante. Il trapianto effettuato per motivi contingenti di organizzazione aziendale solo il 9 settembre ha pesantemente condizionato il risultato produttivo finale non consentendo alle due selezioni di Verde di Macerata del CRA ORA di arrivare ad una normale maturazione. Nell’ambiente considerato è fondamentale che il trapianto avvenga entro l’ultima decade di agosto.

6

Page 7: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Cavolfiore Verde di Macerata

CRA ORA Campo biologico HF1 Emeraude Selez. CRA ORA II dicembre Convenzionale Positivo il differenziale produttivo del convenzionale. I materiali genetici in prova, tutti afferenti alla tipologia Verde di Macerata, erano costituiti da due ibridi commerciali e due selezioni del CRA ORA derivate da popolazioni locali. Fagiolo Biologico Le varietà in prova, “Borlotto”, “Cannellino”, “Niveo” e “Solfì”, provenivano da pregressi lavori di recupero e miglioramento genetico svolto al CRA ORA. La var. “Solfì” oltre ad essere risultata la migliore per aspetti qualitativi (es. epidermide sottile, basso contenuto di fattori antinutrizionali) ha dato anche i migliori risultati produttivi. In biologico è da migliorare la tecnica colturale soprattutto nella difesa dalle infestanti. Fagiolo biologico: dati produttivi

Scarto

tipologia

Solfì 31,7 ab 10,4 a 3,3 a 255,1 c 8,8 a 2,79 a 29 aCannellino 37,0 a 5,8 b 2,5 c 411,7 b 6,1 b 2,26 b 44 aBorlotto 29,3 b 4,6 bc 2,7 c 539,0 a 6,6 b 1,93 c 32 aNiveo 31,3 ab 2,9 c 3,1 b 407,9 b 3,7 c 1,16 d 36 amedia 32,3 5,9 2,9 403,4 6,3 2,03 35,3

A lettere diverse corrispondono valori significativamente diversi per P≤0,05(test di Duncan).

(t/ha) (kg/ha)1000 semi

(g)

Commerciabile

Piante/m2

(n°)Baccelli/p.ta

(n°)Semi/baccello

(n°) (g/pt)

Fagiolo var. “Solfì”

Emergenza cotiledonare Campo Produzione Convenzionale La coltivazione convenzionale ha evidenziato un differenziale produttivo positivo di 0,3 t/ha rispetto al biologico.

7

Page 8: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Risultati prove di fertilizzazione

Micorrizazione artificiale su pomodoro da mensa (biologico).

5 5 , 1 6 1 9 1 , 6 15 2 , 6 3 2 1 4 , 1 8

n s * *

5 7 , 2 6 2 1 6 , 6 95 0 , 5 3 1 8 9 , 1 0

n s * *

6 0 , 3 3 2 0 7 , 8 44 9 , 9 9 1 7 5 , 3 75 4 , 1 9 2 2 5 , 5 35 1 , 0 7 2 0 2 , 8 4

n s n s( 1 ) * = S ig n i f ic a t iv i t à a l lo 0 , 0 5 P ; n s = n o n s ig n i f ic a t iv o

F o n t i d i v a r i a z i o n eP r o d u z i o n e c o m m e r c i a b i l e

t / h a g / b a c c a

C u l t i v a rC e n t o b u c h iG iu l ia n o v aS ig n i f ic a t iv i t à ( 1 )

T r a t t a m e n t oM ic o r r iz a t oN o n m ic o r r iz a t oS ig n i f ic a t iv i t à ( 1 )

I n t e r a z i o n e C v x M i c o r r i z a z i o n eC e n t o b u c h i m ic o r r iz a t oC e n t o b u c h i n o n m ic o r r iz a t oG iu l ia n o v a m ic o r r iz a t oG iu l ia n o v a n o n m ic o r r iz a t oS ig n i f ic a t iv i t à ( 1 )

Le piante inoculate con “Micosat F” hanno fornito rispetto a quelle testimoni in incremento produttivo di circa il 12% che pur statisticamente non significativo conferma quanto emerso nella sperimentazione condotta a Monsampolo nell’anno 2007 e in prove analoghe condotte nel Sud Italia (Campanelli et.al. 2007; Migliori et al. 2007) dove oltre all’aumento di produzione è stato osservato un miglioramento qualitativo per un maggior accumulo di licopene. La tecnica è quindi consigliabile su pomodoro. Significativo è risultato l’incremento di peso delle bacche nella tesi inoculata artificialmente con il pool microbiologico. A livello vegeto-riproduttivo il trattamento ha precocizzato lo sviluppo che si è concretizzato in un anticipo nella raccolta di nove giorni.

Aggiunta del “Micosat F” al substrato di semina. Pianta non inoculata Pianta inoculata con “Micosat F”

8

Page 9: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Fertilizzazione cavolfiore (biologico)

15,59 0,72 1,0513,02 0,60 0,81

* * *

16,13 a 0,75 a 1,01 a13,88 b 0,64 b 0,90 a12,91 b 0,60 b 0,87 a

17,6 0,81 1,1314,61 0,68 0,9914,58 0,68 1,0214,67 0,68 0,8913,16 0,61 0,811,24 0,52 0,73

ns ns ns(1) * = S ign ificatività a llo 0,01 P ; ns = non s ign ificativo(2) I va lori ne lle co lonne non aventi in com une a lcuna le ttera sono s ignifica tivam ente d ifferenti a llo 0 ,05 P (le tte re m inuscole) ed a llo 0 ,01 P (le tte re m aiusco le)

M agnifico

In terazione C v x Fert.

FertilizzazioneFertirrigazione 2

Fonti d i variazioneProduzione com m erciab ile

t/ha kg/in fiorescenza defog liata

kg /in fiorescenza coronata

C ultivarEm eraude

Em eraude fert. 2

S ignificativ ità (1)

M agnifico non fert.S ignificativ ità (1)

Fertirrigazione 1

Em eraude fert. 1Em eraude non fert.

M agnifico fert. 1M agnifico fert. 2

N on fertirrigato

La strategia di fertilizzazione n. 2 costituita da pellettati organici (distribuiti in due volte trapianto e postrapianto) abbinata a n. 5 interventi di fertirrigazione (estratti di brassicaee + epitelio animale idrolizzato + composti amminoacidici) ha fornito la produzione statisticamente superiore. Il differenziale produttivo di 3,22 t/ha (+24%) rispetto al testimone non trattato appare interessante e meritevole di ulteriore indagine. L’interazione cultivar per fertilizzazione è risultata non significativa.

Pacciamatura con Mater-Bi (biologico)

6 0 , 9 2 2 1 0 , 3 44 9 , 7 4 2 1 5 , 6 3

* * n s

5 7 , 2 6 2 1 6 , 6 95 3 , 4 0 2 0 9 , 2 9

n s n s

6 0 , 3 3 2 0 7 , 8 46 1 , 5 1 2 1 2 , 8 45 4 , 1 9 2 2 5 , 5 34 5 , 3 2 0 5 , 7 4

n s n s( 1 ) * * = S i g n i f i c a t i v i t à a l l o 0 , 0 5 P ; n s = n o n s i g n i f i c a t i v o

F o n t i d i v a r i a z i o n eP r o d u z i o n e c o m m e r c i a b i l e

t / h a g / b a c c a

C u l t i v a rC e n t o b u c h iG i u l i a n o v aS i g n i f i c a t i v i t à ( 1 )

T r a t t a m e n t oP a c c i a m a t oN o n p a c c i a m a t oS i g n i f i c a t i v i t à ( 1 )

G i u l i a n o v a n o n p a c c i a m a t oS i g n i f i c a t i v i t à ( 1 )

I n t e r a z i o n e C v x P a c c i a m a t u r aC e n t o b u c h i p a c c i a m a t oC e n t o b u c h i n o n p a c c i a m a t oG i u l i a n o v a p a c c i a m a t o

La tesi pacciamata a livello statistico non ha dato differenze produttive ma ha comunque evidenziato una precocizzazione dovuto all’effetto riscaldante del film coprente che si è concretizzata in un leggero anticipo di 4 giorni nella raccolta. Fra le due varietà prese in considerazione il “Centobuchi” si è dimostrato più produttivo.

9

Page 10: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Tesi non pacciamata Tesi pacciamata

Difesa con cabasite (polvere di roccia) del melone dall’oidio (biologico)

L’andamento climatico non ha favorito l’insorgenza della malattia e quindi non è possibile esprimere un giudizio sull’efficacia del prodotto. La formulazione di cabasite usata era in polvere bagnabile. Alla dose d’impiego di 10 g/l ha dato problemi di miscibilità in acqua per il deposito delle particelle sul fondo della pompa a spalla utilizzata per i trattamenti. La strategia difensiva con questo prodotto verrà riproposta anche nel 2009.

Cabasite in polvere Foglia di melone colpita da oidio

AMBIENTE

Monitoraggio azoto nitrico nella soluzione circolante del terreni biologico L’obiettivo di questa attività è verificare situazioni di carenza nutrizionale per le piante nel periodo estivo ed eventuali rischi ambientali per la lisciviazione dei nutrienti minerali nel periodo invernale.

Lisimetro a suzione per estrarre la Misuratore ione specifico Fotometro soluzione circolante del terreno)

10

Page 11: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Graf.1

Pomodoro biologico: azoto nitrico nella soluzione circolante del terreno a diverse profondità.

0

50

100

150

200

250

300

350

30/05/2008 04/06/2008 09/06/2008 14/06/2008 19/06/2008 24/06/2008 29/06/2008 04/07/2008

mg/

l

cm 30 cm 60 cm 90

Il grafico n. 1 evidenzia la differente concentrazione di azoto nitrico fra lo strato superficiale (0-30 cm) e quelli più profondi (30-60 e 60-90 cm) nella prima quindicina di giugno. Il forte fabbisogno azotato delle piante per far fronte all’ingrossamento dei frutti ha provocato, nella seconda metà del mese di giugno, una riduzione (da 330 mg/l a 50 mg/l) di tale elemento nella soluzione circolante nello strato 0-30 cm. Successivamente non è stato possibile estrarre la soluzione circolante del terreno, ma in considerazione dei minimi livelli di azoto nella soluzione circolante, ai primi di luglio, la fertirrigazione appare una tecnica quanto mai necessaria per apportare alla pianta i giusti quantitativi di nutrienti ed evitare ad essa stress nutrizionali. E’ vantaggioso anche il frazionamento della fertilizzazione con pellettati organici in almeno due momenti: prima del trapianto (metà aprile) e dopo il trapianto (fine maggio). Graf.2

Azoto nitrico nella soluzione circolante del terreno biologico e convenzionale coltivato con il melone

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

30/05/2008 06/06/2008 13/06/2008 20/06/2008 27/06/2008 04/07/2008

mg/

l

cm 30 biologico cm 30 convenzionale

Nel grafico 2 è riportato l’andamento dell’azoto nitrico nella soluzione circolante nei campi coltivati con il melone. La concimazione di fondo in biologico è stata eseguita il 18 aprile (120 U/ha di azoto come pellettato organico) mentre in convenzionale è stata eseguita il 20 maggio (75 U/ha di azoto come formulato chimico). La coltura è stata trapiantata in entrambi i campi il 22 maggio. Dal grafico emerge che la fase di maggiore esigenza azotata delle piante di melone è dopo il 15 giugno; questo suggerisce soprattutto per il biologico di ritardare la fertilizzazione con i pellettati di almeno 15 giorni (prima decade di maggio) al fine di ridurre rischi di lisciviazione e di carenze nutrizionale nelle piante.

11

Page 12: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Graf.3

Cavolfiore biologico: azoto nitrico nella soluzione circolante del terreno a 30 cm di profondità.

0

50

100

150

200

250

300

350

24/09/2008 06/10/2008 18/10/2008 30/10/2008 11/11/2008 23/11/2008 05/12/2008 17/12/2008 29/12/2008 10/01/2009 22/01/2009

mg/

l

pellettato pellettato+farina brassicaea pellettato+farina brassicaea+idrosolubile

Nel grafico 3 è riportato l’andamento dell’azoto nitrico (profondità 30 cm) nella coltivazione biologica del cavolfiore sottoposta a tre diversi strategie di fertilizzazione: solo pelletati; pellettati + farina di brassicacea; pellettati + farina di brassicaea idrosolubile + concimi idrosolubili. Dal grafico si evince il positivo ruolo giocato dai formulati idrosolubili, in quanto la pianta ha potuto disporre di una soluzione circolante più ricca che ha positivamente influenzato il risultato produttivo finale. Graf. 4

Azoto nitrico nella soluzione circolante del terreno bio investito ad orzo e nel terreno convenzionale arato

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

30/10

/2008

06/11

/2008

13/11

/2008

20/11

/2008

27/11

/2008

04/12

/2008

11/12

/2008

18/12

/2008

25/12

/2008

01/01

/2009

08/01

/2009

15/01

/2009

22/01

/2009

mg/

l

cm 30 orzo sovescio cm 60 orzo sovescio cm 30 terreno arato cm 60 terreno arato

Il grafico n. 4 mostra come nel terreno (biologico) dove è coltivato l’orzo da sovescio, seminato il 27 settembre 2008, la concentrazione dell’azoto nitrico nella soluzione circolante sia sempre più bassa rispetto al terreno arato (convenzionale) dove non c’è la copertura vegetale. Nel periodo autunnale ed invernale ci sono i maggiori rischi di lisciviazione in quanto si verifica un incremento di azoto nitrico della soluzione circolante a 30-60cm di profondità. Anche a questa profondità i contenuti maggiori di azoto nitrico si riscontrano generalmente nella coltivazione convenzionale.

12

Page 13: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Copertura del terreno biologico e convenzionale (giorni di copertura, dall’emergenza o dal trapianto alla trinciatura, assicurati dalle colture in rotazione in un anno)

0 60 120 180 240 300 360

bio

conv

sist

ema

rota

zion

ale

giorni/anno

La copertura del terreno, importante ai fine della riduzione dei processi erosivi e dei rischi di lisciviazione dei nutrienti minerali, è superiore nel campo biologico grazie alle colture da sovescio. Un buon compromesso tra la necessità di preparare i terreni destinati ad accogliere le colture da trapiantare in primavera e l’opportunità di far vivere il più a lungo possibile le coltura da sovescio è stato trovato nella seconda decade di aprile per la veccia vellutata in precessione al pomodoro e nella prima decade di maggio per l’orzo in precessione al melone. Trinciando i sovesci in questi periodi, nelle condizioni pedoclimatiche in cui si sono svolte le prove, non ci sono state particolari difficoltà nello svolgimento delle successive operazioni di vangatura, erpicatura, fertilizzazione, pacciamatura e trapianto.

Contenuto sostanza organica (g . kg -1) e carbonio organico (g . kg -1) nei terreni (0-30 cm) da novembre 2001, anno iniziale della conversione a biologico al novembre 2008.

Evoluzione sostanza organica

0

2

4

6

8

10

12

14

16

Biologico Convenzionale

g/kg 2001 novembre

2008 ottobre

Evoluzione del contenuto di C organico nei terreni

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

2001 2006 2007 2008

g/kg

Biologico

Convenzionale

13

Page 14: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Nel terreno biologico si è riscontrato, dall’inizio delle prove (anno 2001), un incremento del contenuto di carbonio organico e della sostanza organica. L’aumento di quest’ultima è da considerarsi considerevole (da 1,1% a 1,5% = + 36%). L’importanza agronomica di questo dato è rilevante (maggiore capacità di ritenzione idrica, rilascio di nutrienti minerali più equilibrato, migliore lavorabilità, maggiore attività microbica della rizosfera ecc.). Il campo convenzionale ha visto invece poco variati tali parametri. L’aumento di sostanza organica nel terreno biologico è imputabile soprattutto alle colture da sovescio ed alle lavorazioni superficiali che evitano il rovesciamento di strati profondi. La preparazione dei terreni avviene con ripuntature periodiche (ogni 3 anni) e vangature a 20-25 cm di profondità seguite da erpicature leggere. La corretta gestione dell’irrigazione effettuata con l’ausilio di una sonda multilivello per l’umidità del terreno e di un misuratore di flusso volumetrico contribuisce a ridurre i rischi di lisciviazione e ad ottimizzare la fertilizzazione.

Trinciatura sovescio di rafano Vangatura superficiale a 20-25 cm Terreno lavorato ricco di residui

Ripuntatura Acquisizione dati umidità del Misuratore di flusso volumetrico terreno da sonda multilivello

Monitoraggio artropodofauna dei terreni” bio” e “conv” investiti a pomodoro e fagiolo

Come è noto gli artropodi sono parte delle catene alimentari del suolo e svolgono un ruolo primario nella trasformazione della sostanza organica e nella fertilità del terreno; alcuni sono importanti predatori fitofagi. I dati acquisiti indicano che nella coltivazione biologica c’è un incremento della biodiversità dei gruppi bioindicatori considerati come evidenziato nei grafici sotto riportati.

Trappole a caduta su pomodoro Elementi costitutivi di una trappola Insetti catturati L’indice di Shannon calcolato sui macrogruppi di artropodi campionati nel corso del 2008 ha rilevato una maggiore biodiversità nel biologico rispetto al convenzionale su entrambe le colture (fig. 1). Per quanto riguarda le specie di carabidi, nel 2008 sono state campionate in totale 24 specie. Nel pomodoro biologico sono state campionate molte più specie rispetto al convenzionale mentre nel fagiolo, sia nel biologico che nel convenzionale, sono state trovate lo stesso numero di specie

14

Page 15: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Fig.1 Fig 2

Coltura

Pomodoro Fagiolo

Indi

ce

0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0

1.2

1.4

1.6

1.8BiologicoConvenzionale

Coltura

Pomodoro Fagiolo

Num

ero

di s

peci

e

0

2

4

6

8

10

12

14

16

BiologicoConvenzionale

Figura 1. Indice di Shannon calcolato sui macrogruppi di Artropodi campionati nel 2008 sul pomodoro e sul fagiolo gestiti in modo biologico e convenzionale. Figura 2. Numero di specie di Carabidi campionate nel 2008 sul pomodoro e sul fagiolo gestiti in modo biologico e convenzionale. L’indice di Shannon ha rilevato una maggiore biodiversità di carabidi nel pomodoro biologico rispetto al convenzionale; nel fagiolo invece, l’indice è risultato più alto nel convenzionale (fig. 3). Fig 3

Coltura

Pomodoro Fagiolo

Indi

ce

0.0

0.5

1.0

1.5

2.0

2.5

BiologicoConvenzionale

Figura 3. Indice di Shannon calcolato sulle specie di Carabidi campionate nel 2008 sul pomodoro e sul fagiolo gestiti in modo biologico e convenzionale.

Analisi metalli pesanti nei terreni (mg/kg) coltivati con lattuga presso i campi del CRA ORA (biologico e convenzionale) e presso l’az. Mecozzi (mg/kg)

Al B Cd Cr Cu Fe Ca Na Mn Mg K Ni P Pb Zn

suolo bio Mecozzi 19235 26 1 45 79 8348 36815 82 368 8345 5743 19 2605 22 1088suolo bio CRA ORA 20213 30 2 39 25 9503 31103 51 394 10703 5088 21 1390 13 638suolo convenz CRA ORA 20543 26 2 41 37 9525 28483 65 373 10700 5480 21 1425 15 750

Il suolo dell’azienda Mecozzi, sottoposto ad agricoltura biologica da c.a 20 anni, rispetto al biologico CRA ORA, presenta un minor contenuto di Al, Cd, Ni, Mg e Fe, mentre è più ricco in Ca e Na e P. Contiene invece una maggior quantità di Cr, rispetto al suolo CRA ORA sia biologico che convenzionale, e soprattutto di Cu, Pb e Zn. Sarebbe opportuno studiare il suolo prima della lavorazione.

15

Page 16: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Il suolo CRA ORA, biologico, presenta un minor quantitativo di Cr, Cu, Pb e Zn e un maggior contenuto di Ca e Mg rispetto sia al suolo Mecozzi che al CRA ORA convenzionale ed un contenuto di P poco differente dal suolo convenzionale. Il suolo CRA ORA convenzionale differisce dal CRA ORA biologico per un maggior contenuto di metalli pesanti, Cr, Cu, Pb e Zn ed un minor contenuto di Ca e Mn .

QUALITA’ DELLA PRODUZIONE

Pomodoro E’ stata studiata l’influenza della coltivazione biologica e convenzionale su componenti volatili e licopene in pomodori immaturi e maturi della var. Giulianova. a) Sostanze volatili: per lo studio dei componenti volatili del pomodoro sono stati presi in esame quelli responsabili dell’odore caratteristico (esanale, 2(E)-esenale e 2-isobutiltiazolo) e quelli contributori (alcoli, composti carbonilici = aldeidi + chetoni, derivati fenolici e terpeni). Nella fig. 1 viene riportata l’influenza della coltivazione in bio e conv. sui componenti volatili caratteristici della var. “Giulianova” a vari stadi di maturazione. L’analisi della figura n. 1 pone in evidenza che la coltivazione bio favorisce l’incremento dell’esanale e del 2-(E)-esenale sia nei pomodori immaturi che maturi rispetto al convenzionale; un andamento opposto viene osservato per il 2-isobutiltiazolo. Nella fig. 2 viene invece diagrammata l’influenza dei due tipi di coltivazione sui componenti volatili contributori nel pomodoro Giulianova maturo ed immaturo. Nei pomodori immaturi nessun effetto dei due tipi di coltivazione viene notato per alcoli e composti carbonilici, mentre un leggero incremento dei derivati fenolici e dei terpeni avviene nella coltivazione convenzionale. Nei pomodori maturi osserviamo invece un aumento degli alcoli e dei derivati fenolici nella coltivazione convenzionale; mentre le concentrazioni delle altre due classi di composti sono leggermente più elevati in quella bio. Da quanto su riportato, possiamo dedurre che la coltivazione biologica sembra aumentare l’intensità dell’odore caratteristico del pomodoro, mentre quella convenzionale l’intensità della nota contributiva. b) Licopene: come previsto il licopene è notevolmente più basso nei pomodori immaturi rispetto a quelli maturi per entrambe le coltivazioni. Il licopene è un composto appartenente al gruppo dei carotenoidi. Esso conferisce la colorazione rossa al pomodoro maturo ed è anche un efficace antiossidante. C’è da osservare che il licopene, nel corso della maturazione dei frutti, aumenta di circa il doppio nella selezione di Pera d’Abruzzo “Giulianova” coltivata con la tecnica biologica e di 3.5 volte nella stessa selezione coltivata con la tecnica convenzionale. Fig.1 Influenza della coltivazione biologica (Bio) e convenzionale (Conv.) sui componenti volatili caratteristici sul pomodoro "Giulianova" immaturo (Imm.) e maturo (Mat.).

SOSTANZE VOLATILI CARATTERISTICHE

050

100150200250

Imm. Bio Mat. Bio Imm. Conv. Mat. Conv.

µg/1

00g

s.s.

esanale 2(E)-esenale 2-isobutiltiazolo TOTALE

Fig. 2 Influenza della coltivazione biologica (Bio) e convenzionale (Conv.) sui componenti volatili contributori del pomodoro "Giulianova" immaturo (Imm.) e maturo (Mat.).

COMPOSTI VOLATILI CONTRIBUTORI

010002000300040005000

Imm. Bio Mat. Bio Imm. Conv. Mat. Conv.

µg/1

00g

s.s.

ALCOLI COMPOSTI CARBONILICI DERIVATI FENOLICI TERPENI t ot ale

16

Page 17: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Melone Su 2 genotipi di melone invernale denominati Helios e Purceddu, è stata studiata l’influenza della coltivazione biologica sul contenuto in sostanze volatili, vitamina C, zuccheri solubili e acidi organici. a) Sostanze volatili: (fig. 3) la determinazione quali-quantitativa delle sostanze volatili per via GC/MS, ha posto in evidenza che i due tipi di coltivazione influenzano il contenuto delle sostanze volatili caratteristiche (aldeidi ed alcoli saturi ed insaturi a 9 atomi di carbonio) e degli esteri totali. Nel genotipo Helios, la coltivazione convenzionale determina un incremento delle aldeidi e degli alcoli a 9 atomi di carbonio e degli esteri totali. Infatti le aldeidi nel convenzionale denotano valori di 31.93 μg/100 g ss, mentre nel biologico un valore pari a 8.22 μg/100 g ss. Per gli alcoli si osserva lo stesso andamento, da 440.39 μg/100 g ss a 215.08 μg/100 g ss e per gli esteri totali da 84.84 a 54.45 μg/100 g ss. Partendo dal presupposto che alla determinazione delle caratteristiche organolettiche e quindi dell’aromaticità intervengono sia gli esteri che le aldeidi e alcoli a 9 atomi di carbonio, e tenendo conto del test sensoriale sull’aromaticità condotta da un pool di assaggiatori addestrati, questi, nonostante il più elevato contenuto delle 3 classi di composti nel peponide convenzionale, hanno espresso un giudizio migliore per l’Helios coltivato in biologico (5.20 contro 3.50 del convenzionale). Ciò dipende dal fatto che le aldeidi e gli alcoli del melone impartiscono una “nota di cetriolo”. Questa viene normalmente bilanciata degli esteri, responsabili della “nota floreale”. In questo caso particolare, il più basso contenuto delle aldeidi e degli alcoli nell’Helios biologico rende più apprezzabile all’assaggiatore il prodotto, in quanto il contenuto in esteri bilancia meglio quello in aldeidi ed alcoli rispetto al convenzionale. Nel Purceddu si osserva un comportamento diverso delle sostanze volatili prese in esame. Ad eccezione delle aldeidi a 9 atomi di carbonio che sono superiori nel convenzionale (bio = 61.35 μg/100 g ss; conv = 80.28 μg/100 g ss), il contenuto in alcoli resta praticamente costante (bio = 661.95 μg/100 g ss; conv = 660.20 μg/100 g ss), mentre il contenuto in esteri totali è nettamente superiore nel peponide biologico, con valore pari a 107.10 μg/100 g ss contro i 49.80 μg/100 g ss di quello coltivato in convenzionale. Inoltre il test sensoriale sull’aromaticità ha dimostrato che gli assaggiatori prediligono sempre il biologico, come descritto per l’Helios, ma con un punteggio leggermente inferiore (Bio = 4.47; Conv = 2.70). Da quanto su descritto possiamo concludere che la coltivazione biologica permette di ottenere peponidi con caratteristiche organolettiche superiori a quelli convenzionali. Questo effetto risulta essere più evidente per il genotipo Helios. b) Vitamina C: (tab. 1) il contenuto più elevato in vitamina C viene riscontrato nell’Helios biologico, con valori di 26.21 mg/100 g pf; mentre nell’Helios convenzionale i valori riscontrati oscillano intorno a 16.32 mg/100 g pf. Nel Purceddu l’effetto delle due coltivazioni non viene riscontrato. Infatti nei peponidi coltivati in biologico e convenzionale i valori in vitamina C sono rispettivamente 13.37 e 13.81 mg/100 g pf. Ne consegue che un maggiore accumulo di vitamina C si evidenzia nell’Helios biologico. Inoltre i valori dell’Helios biologico e convenzionale sono superiori a quelli rispettivi del Purceddu. c) Zuccheri solubili: (tab. 1) l’effetto dei due tipi di coltivazione, per quanto concerne gli zuccheri solubili, risulta essere evidente nei due peponidi dove la coltivazione biologica determina in ambedue i genotipi una maggiore sintesi di zuccheri solubili. Infatti il valore dell’Helios biologico, pari a 13.01 g/100 g pf, è superiore a quello dell’Helios convenzionale il cui valore è 11.72 g/100 g pf. Lo stesso andamento viene osservato nel Purceddu con valori rispettivamente di 11.56 e 9.94 g/100 g pf. C’è inoltre da osservare che l’Helios sia in biologico che in convenzionale presenta valori nettamente superiori a quelli riscontrati nel Purceddu. d) Acidi organici: (tab. 1) per quanto concerne gli acidi organici, nessun effetto viene osservato nel genotipo Helios. Infatti nei campioni in biologico il valore è pari a 508.33 mg/100 g pf e d in quello convenzionale 493.82 mg/100 g pf. Nel Purceddu, invece, si può osservare un effetto positivo della coltivazione convenzionale sul contenuto in acidi organici. Il valore degli acidi organici è di 531.45 mg/100 g pf, contro 424.48 mg/100 g pf, riscontrato nel campione biologico. In conclusione possiamo concludere che sul melone la coltivazione biologica ha avuto un effetto positivo sulle caratteristiche organolettiche e sul contenuto in zuccheri per ambedue i genotipi, mentre le proprietà nutraceutiche (vitamina C) sono state esaltate nell’Helios.

17

Page 18: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

Fig. 3 Influenza delle coltivazione biologica e convenzionale sui componenti volatili nei due tipi di melone inodorus. I valori, posti sopra ogni istogramma, esprimono il giudizio di aromaticità.

2,704,47

3,50

5,20

0

100

200

300

400

500

600

700

HELIOS BIO. HELIOS CONV. PURCEDDU BIO. PURCEDDUCONV.

mic

rog/

100g

s.s

.

ALDEIDI 9C ALCOLI 9 C ESTERI TOT.

Tab. 1 Influenza delle tecniche colturali (Bio, Conv.) sui parametri chimico-nutraceutici di due tipi di melone inodorus. L'analisi statistica dei dati è stata effettuata comparando sia lo stesso genotipo coltivato in biologico e convenzionale (lettere minuscole), sia genotipi diversi coltivati con la stessa tecnica agronomica (lettere maiuscole).

Vit. C (mg/100 g

pf)

Zuccheri solubili (g/100 g

pf)

Acidi organici (mg/100 g p.f.)

Helios Bio 26,21 Bb 13,01 Bb 508,33 Ba Helios Conv. 16,32 Ba 11,72 Ba 493,82 Aa

Purceddu Bio 13,37 Aa 11,56 Ab 424,48 Aa Purceddu Conv. 13,81Aa 9,94 Aa 531,45 Bb

Cavolfiore I campioni degli ibridi Emeraude e Magnifico prima di essere sottoposti ad analisi chimico-nutraceutiche sono stati liofilizzati per stabilizzare i principi nutritivi. Le analisi chimiche sono in fase di realizzazione e riguardano la determinazione delle sostanze volatili caratteristiche, del residuo secco, degli acidi organici e degli zuccheri solubili. Per quanto concerne le analisi nutraceutiche sono in corso di determinazione la vitamina C, i polifenoli (valutazione del potere antiossidante) degli isotiocianati ed eventualmente dei glucosinolati. Precedenti analisi (dall’anno 2002 all’anno 2007) hanno dimostrato un maggior contenuto di vitamina C nei cavolfiori biologici. Lattuga Contenuto in metalli pesanti nella lattuga (mg/kg ss) Lattuga Trocadero var. Pronto

Al B Cd Cr Cu Fe Ca Na Mn Mg K Ni P Pb Zn biologico az. Mecozzi 1785 58 0,41 6,45 25 913 24430 931 72 9825 81470 3,15 9285 3,65 365biologico CRA ORA 1220 53 0,42 3,55 26 788 21575 2335 74 13165 87265 3,15 8275 3,25 325convenzionale CRA ORA 2240 62 0,81 7,25 33 1424 28070 1770 90 13660 95365 3,75 7090 4,45 445

La lattuga coltivata sul suolo convenzionale CRA ORA contiene più Al , B, Cd, Cr e Zn rispetto alle altre. Presenta inoltre un contenuto doppio di Fe rispetto al biologico corrispettivo, maggiori quantità di Na, Mg , K e Zn rispetto alla lattuga coltivata sul suolo Mecozzi, ma minore rispetto alla lattuga CRA ORA biologica. La lattuga coltivata sul suolo biologico CRA ORA presenta un minor quantitativo di inquinanti, un contenuto di Na, Mg, Cu e Pb uguale alla lattuga biologica Mecozzi e il più alto livello di Zn tra le tre colture ed un maggior contenuto di P rispetto alla lattuga coltivata sul suolo convenzionale. La lattuga proveniente dall’azienda Mecozzi contiene più Al, B, Cr e Ca rispetto alla Lattuga biologica CRA ORA, un minor quantitativo di Na, Mn, Mg e Pb rispetto alla lattuga convenzionale, il più alto contenuto di P ed il livello, più basso tra tutte, di Zn.

18

Page 19: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

CONCLUSIONI II° ANNO PROGETTO Le criticità riscontrate nella coltivazione con il metodo dell’agricoltura biologica sono in primis la scelta varietale in quanto sono poche le varietà certificate per l’agricoltura biologica mentre le varietà riprodotte con metodi convenzionali a cui si potrebbe ricorrere in regime di deroga sono spesso trattate con formulati non ammessi dal Regolamento CE. Un’altra criticità è data dalle esigenze nutritive delle piante, incompatibili con i bassi livelli di fertilità che generalmente si riscontrano nei terreni. Questa problematica è molto forte soprattutto nella fase di conversione in quanto i suoli sono intensamente sfruttati dall’agricoltura convenzionale. Fin quando il contenuto di sostanza organica non torna su livelli accettabili (ma il raggiungimento dell’obiettivo, in mancanza di abbondanti letamazioni, richiede come evidenziato nella prova in atto a Monsampolo diversi anni) la situazione è di estrema criticità e può compromettere sicuramente il risultato economico. Il problema della nutrizione è ulteriormente aggravato nelle coltivazioni invernali (es. cavolfiore) poiché le basse temperature stagionali rallentano e rendono non ben prevedibile il rilascio dei nutrienti minerali dai terreni. Su cavolfiore soprattutto è necessario mettere a punto una specifica strategia di fertilizzazione per migliorarne la produttività. La fertirrigazione in molti casi può dunque, nella coltivazione con il metodo dell’agricoltura biologica, coadiuvare ed efficacemente integrare la fertilizzazione di fondo. Tale tecnica va presa in considerazione soprattutto nei suoli poco fertili e nei primi anni di coltivazione (5-6) fin quando non si ripristina all’interno dell’agro-ecosistema quell’equilibrio che è alla base della coltivazione biologica ed il livello di fertilità non torni su livelli accettabili. Le maggior parte delle accessioni orticole afferenti alle sei specie orticole in prova, coltivate come detto sopra su un terreno gestito con il metodo biologico da otto anni, ha comunque ben risposto sotto il profilo agronomico. Fra le avversità di natura biotica la più grave è apparsa quella dovuta agli elateridi (comunemente detti ferretti) per le fallanze causate all’emergenza o in post trapianto. Danni da elateridi sono stati evidenziati anche sui peponidi di melone in prossimità della raccolta. Su fagiolo si ritiene prioritaria la messa a punto di idonee strategie agronomiche per il contenimento delle infestanti. La micorrizazione artificiale sul pomodoro da mensa ha favorito incrementi produttivi che, seppure non significativi nel singolo anno considerato, confermano i dati acquisiti da sperimentazioni pluriennali condotte anche in località diverse. Per questa ragione le tecnica è consigliabile su pomodoro. Il risultato della prova di fertirrigazione su cavolfiore tipo verde di Macerata è da ritenersi positivo vista la significatività della tesi trattata con estratti di brassicaee e concimi idrosolubili. L’impiego della cabasite per il contenimento dell’oidio su melone va approfondita ed ulteriormente verificata. L’ambiente trae sicuramente un notevole beneficio dall’applicazione del metodo di coltivazione biologico: lo dimostrano i risultati sugli artropodi biondicatori anch’essi costituenti il patrimonio della biodiversità, il rilascio dei nutrienti minerali apparso più equilibrato nel tempo, il maggiore indice di copertura del terreno e soprattutto l’aumento della sostanza organica dei suoli. La qualità delle produzioni biologiche non è inferiore a quella delle produzioni convenzionali; nel cavolfiore e nel melone la vitamina C viene incrementata in modo significativo dalla coltivazione biologica. Si ringraziano per la preziosa collaborazione le seguenti Ditte: PBE di Grottammare (AP) per aver fornito materiali vari; D’Eugenio Sementi di Poggio Morello (TE) per aver fornito il seme di veccia vellutata var. Minnie; SIS di S. Lazzaro di Savena (BO) per aver fornito il seme di Rafano var Karakter; Triumph Italia di Livorno per aver fornito il formulato liquido derivato da brassicacee “Biofence FL”; CCS Aosta per aver fornito il formulato microbiologico “Micosat F”.

19

Page 20: Rotazioni Orticole in Agricoltura Biologica

20

Pubblicazioni e divulgazione Visita guidata rivolta a tecnici ed imprenditori sui campi sperimentali del CRA ORA il in occasione della manifestazione nazionale tenutasi a Monsampolo sull’importanza delle liste varietali. 26 luglio 2007. Campanelli G., 2008. “Rotazioni orticole in agricoltura biologica.” Giornata di lavoro sulla sperimentazione agricola regionale (LR 37/99). Sede ASSAM, Ancona, 15 maggio. Campanelli G., Ferrari V., Di Cesare L.F., Viscardi D., Migliori C., Leteo F., Bertone A., 2008. Risposta agronomica di varietà locali ed ibridi commerciali di pomodoro da mensa alla coltivazione in “biologico”.VIII Congresso Annuale Biodiversità. Lecce 21-23 aprile. Atti riassunti: sez. 2-P-7. Visita guidata rivolta a tecnici ed imprenditori sui campi sperimentali del CRA ORA in occasione della “Tavola rotonda sull’importanza delle liste varietali e dei disciplinari di produzione di ortaggi.” Manifestazione nazionale tenutasi a Monsampolo il 29 luglio 2008. Campanelli G., 2008. Agricoltura biologica: ricerche in atto. IV Seminario Europeo “Liberiamo la diversità”. Ascoli Piceno 10-12 ottobre. Monsampolo 11 Ottobre. Lo Scalzo R., Iannoccari T., Genna A., Di Cesare L.F., Viscardi D., Ferrari V & Campanelli G., 2008. Organic vs. conventional field trials: the effect on Cauliflower Quality. Proceedings of the Second Scientific Conference of the International Society of Organic Agricultural Research (ISOFAR), held at the 16th IFOAM Organic World Congress in Cooperation with the International Federation of Organic Agriculture Movements (IFOAM) and the Consorzio ModenaBio, 18-20 June in Modena. Volume 2: 754-757. Gabriele Campanelli, Valentino Ferrari, Aldo Bertone, Fabrizio Leteo, Giacomo Mancinelli, Roberto lo Scalzo, Luigi Francesco Di Cesare, Fabio Sgolastra, Fabio Ramilli, Giovanni Burgio, 2008. Agricoltura biologica e convenzionale: studio di rotazioni orticole ed evoluzione degli agro-ecosistemi. Incontro su “Conservazione e fertilità del suolo, i cambiamenti climatici e la protezione del paesaggio”. ROMA CRA-UCEA 10 -11 dicembre. Campanelli G., Ferrari V., Bertone A., Leteo F., Mancinelli G., 2009. Agricoltura biologica: valutazione agronomica di varietà di pomodoro da mensa e di melone. Convegno: Orticoltura di qualità per un mercato in evoluzione. Foggia 30 aprile. Atti in pubblicazione sul n° 2 di Italus Hortus del 2010. Campanelli G., Ferrari V., Bertone A., Leteo F., Mancinelli G., Lo scalzo R., Di Cesari L. F., Sgolastra F., Ramilli F., Burgio G., 2009 Agro-ecosistemi a confronto: biologico e convenzionale. Convegno: Orticoltura di qualità per un mercato in evoluzione. Foggia 30 aprile. Atti in pubblicazione sul n° 2 di Italus Hortus del 2010. F. Sgolastra, G. Campanelli, V. Ferrari, A, F. Ramilli, R. Fabbri & G. Burgio, 2009. Utilizzo dell’artropodofauna del terreno come indicatore dell’evoluzione di due sistemi orticoli: confronto fra biologico e convenzionale. XXII Congresso Nazionale di Entomologia. Ancona 15-18 giugno.