GENOVA · Quante T'aspété 'nta vitta a végnì pe òua rèsta fra pegue e agnellin, ......

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GENOVA PERIODICO PER GLI ALPINI DELLA SEZIONE ANA DI GENOVA nuova Direzione e Amministrazione: Mura delle Cappuccine, 33 - 16128 Genova – Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, comma 2 - DCB Genova Anno XLIV – N. 3 – Settembre - Dicembre 2013 Genova Riunione dei Capigruppo Congresso della International Federation of Mountain Soldiers Viaggio a Rossosch Raduno della Sezione a Cornigliano 50 anni fa la Sciagura del Vaiont Attività della Sezione Attività dei Settori In Famiglia

Transcript of GENOVA · Quante T'aspété 'nta vitta a végnì pe òua rèsta fra pegue e agnellin, ......

GENOVA

PERIODICO PER GLI ALPINI DELLA SEZIONE ANA DI GENOVA

n u o v a

Direzione e Amministrazione: Mura delle Cappuccine, 33 - 16128 Genova – Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, comma 2 - DCB Genova

Anno XLIV – N. 3 – Settembre - Dicembre 2013

Genova Riunionedei Capigruppo

Congresso dellaInternationalFederation of Mountain Soldiers

Viaggio aRossosch

Raduno della Sezione a Cornigliano

50 anni fa la Sciagura del Vaiont

Attività della Sezione

Attività dei Settori

In Famiglia

Direttore responsabile:Nicola PellegrinoComitato di redazione

Presidente: GIANNI BELGRANOMembri:

FRANCO BAGNASCO - PIERO BONICELLIROBERTO MARTINELLI - GIANCARLO MILITELLO

GIORGIO PRETELLI - MAURO TIMOSSI - FRANCESCO TUO

PERIODICO PER GLI ALPINI DELLA LIGURIA

Direzione e Amministrazione:Mura delle Cappuccine, 33 - 16128 Genova - Tel.: 010 587236 - Fax: 010 5709480

www.alpinigenova.org – [email protected] – C.C.P. 18870162

Autorizzazione: Trib. di Genova N. 31-69 in data 19-11-1969

Progetto grafico e impaginazione: Marco Manarini

Stampa: ESSEGRAPH S.r.l. - Via Riboli, 20 - 16145 Genova

foto del Raduno della Sezione a Cornigliano - foto 1 e 3 Carlo Fontana, foto2 Emilio Zappaterra

FUTURO ASSOCIATIVO

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del socio Ban-chero Michele in merito all’argomento.

Valbrevenna 07/10/2013

Cara AssociazioneIn riferimento all’articolo apparso su Genova Alpina

“Futuro Associativo”Con il vostro permesso vorrei fare la seguente rifles-

sione.Io sono nato in Valbrevenna e sono là residente, cre-

do che lo spirito di solidarietà e amicizia nelle valli co-me la Valle Scrivia possa essere tra i giovani un qualco-sa ancora non perso del tutto, in modo particolare l’a-mor di Patria, che nelle grandi città per i più svariatimotivi si è molto ridotto.

A mio giudizio anche per la mancanza di sacerdoti leparrocchie coltivano meno i giovani, ma questa è un’al-tra storia. Ma ritorniamo a noi, credo sarebbe una cosasimpatica se i vari Gruppi della Valle Scrivia che vannoda Isola del Cantone fino a Torriglia passando per Val-brevenna e altro sentissero il piacere di coinvolgere glistudenti della vallata che frequentano i vari istituti su-periori a partecipare a una settimana con gli Alpini, na-turalmente se questi danno la loro disponibilità come èstato fatto a San Candido con il Sesto Alpini.

Chiedo scusa perché è facile scaricare il proprio desi-derio sugli altri, ma sono sicuro che nell’ambito di Ge-nova Alpina e dell’Associazione, chissà che non si trovichi può apprezzare una avventura di questo tipo per igiovani della vallata e si prenda a carico della regia diquesta eventuale idea.

Saluto cordialmente

Banchero MicheleFraz. Carsi

Valbrevenna

CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI 2014

GRUPPO> 30 MARZO MONEGLIA - INAUGURAZIONE MO-NUMENTO DEGLI ALPINI

SEZIONALI > DOMENICA 26 GENNAIO CERIMONIA PER I CADU-TI a STAGLIENO

> DOMENICA 09 MARZO ASSEMBLEA dei DELEGA-TI presso la Sede Sezionale

> DOMENICA 27 APRILE PELLEGRINAGGIO al santuario di N.S. della GUARDIA

> DOMENICA 07 SETTEMBRE FESTA DELLA SE-ZIONE a BARGAGLI

> DOMENICA 09 NOVEMBRE RIUNIONE dei CAPIGRUPPO presso la Sede Sezionale

INTERSEZIONALI > DOMENICA 15 GIUGNO RADUNO INTERSEZIO-NALE a CAPANNETTE DI PEY

RAGGRUPPAMENTO > SAB. DOM. 27-28 SETTEMBRE RADUNO del I°RAGGRUPPAMENTO ad OMEGNA

NAZIONALI > VEN. SAB. DOM. 9-10-11 MAGGIO ADUNATA NAZIONALE a PORDENONE

> DOMENICA 29 GIUGNO PELLEGRINAGGIO AL RI-FUGIO CONTRIN

> DOMENICA 6 LUGLIO COL DI NAVA 65° RADUNONAZIONALE al SACRARIO DELLA DIVISIONE CU-NEENSE

> DOMENICA 13 LUGLIO PELLEGRINAGGIO AL-L’ORTIGARA

> SAB. DOM. 19-20 LUGLIO PREMIO FEDELTÀ AL-LA MONTAGNA

> DOMENICA 27 LUGLIO PELLEGRINAGGIO all’A-DAMELLO

> DOMENICA 27 LUGLIO RADUNO DELLA PACE APOSÌNA

> DOMENICA 07 SETTEMBRE PELLEGRINAGGIOAL PASUBIO

> DOMENICA 12 OTTOBRE FESTA MADONNA DELDON - MESTRE

> DOMENICA 16 NOVEMBRE a MILANO SANTAMESSA A RICORDO DEI CADUTI

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NATALE ALPIN

Cao mae Bambin,neutte Santa, Ti végni vixina tante gente che a Te voe ben,sulu, 'nta paggia, frèido T'aviè,stréito fra n'àze, in beu e Tò MoaeNatale alpin...Quante T'aspété 'nta vitta a végnìpe òua rèsta fra pegue e agnellin,T'emmu aspéitou guaitando là in çeçercando a Stélla ciù bella che ghè,quande a Stélla l'é cheita 'nta taèraemmo sentio in vento de paxeNatale alpin...In tutte e case s'ascadan a-a braxedo végio camin, s'ize na voxe,l'é nato o Ségno, festa pe tutti,Natale Bambin!L'é a neutte ciù bèllape noiàtri alpin.Natale alpin...

Vittorio Rino Biggi

TRADUZIONE di Natale alpin

Caro Bambino./notte Santa,Tù vieni vicino/a tanta gen-te che Ti vuol bene,/solo,nella paglia,freddo Tuavrai,/stretto fra un asino ,un bue e Tua Madre.....Nat.Alp...

Quanto T'aspetta nella vita a venire/per ora resta frapecore e agnellini,/T'abbiamo atteso guardando là in cie-lo/cercando la Stella più bella che c'é,quando la Stella é ca-duta a terra/abbiamo sentito un vento di PACE.....Nat.Alp...

In tutte le case si scaldano alla brace/del vecchio cami-no,s'alza una voce,/ é nato il Signore,festa per tutti,NataleBambino!/E' la notte più bella/per noi alpini.

N.B. Nel vernacolo mancano alcuni accenti e/o "se-gni" che servono per la corretta dizione della parola.

Messaggio del presidenteCari Alpini

Con l’arrivo di questo terzo numero annuale di Ge-nova Alpina, si conclude un altro anno denso di im-

pegno e soddisfazioni. Ci eravamo posti degli obiettivi;alcuni sono stati raggiunti, altri richiedono ancora tan-to lavoro. Penso in particolare a ciò che riusciremo a fa-re per gli iscritti più giovani, per le attività del grupposportivo da ricostituire, per mantenere in vita coordi-nando al meglio, le attività dei gruppi sempre più onu-sti di gloria e di... anni.

Un grande grazie a coloro che hanno contribuito acambiare il look della sala Sezionale, al gruppo di Veciche ogni mercoledì lavorano per mantenere attualizza-ta e in ordine la Storia della Sezione, ai responsabili del-la P.C. sempre impegnati a migliorarne l’efficienza, algruppo del Rif.R.Elena che ha trascorso l’estate, ma nonsolo, per rendere funzionale e attrattivo il nostro rifu-gio, ai capigruppo e ai coordinatori, ai cori Soreghina,Voci d’Alpe, Rocce Nere, Monte Zerbion, al comitato diredazione e al direttore del giornale ed infine, sperandodi non aver dimenticato qualcuno, alle cariche seziona-li con particolare riguardo ai consiglieri sempre impe-gnati a girare la provincia per assicurare la presenza al-le assemblee e alle manifestazioni di gruppo.

Ricordo anche che un gruppo di lavoro è stato inse-diato per preparare degnamente la commemorazioneormai prossima dei cento anni dall’inizio della primaguerra mondiale e l’anniversario della morte di Canto-re, non per celebrare la sciaguratezza dell’entrata inguerra ma per vivere il motto “Per non dimenticare”.

Durante il periodo Natalizio si sprecano gli auguri dipace, bontà, solidarietà; intenzioni nobilissime che gliiscritti all’A.N.A. concretizzano già con il loro operato,perciò gli auguri che ci scambieremo siano un incentivoa proseguire con lo spirito e la volontà che ci apparten-gono.

Auguro a tutti gli iscritti e alle rispettive famiglie unS. Natale e un felice anno nuovo.

Il Vostro presidente Pietro Firpo

2 novembre 2013, ore 5,15 dormono tutti, tranne la vecchia stufa,la caffettiera e Me.Fuori un vento teso,le stelle e 5 gradi.credo sarà una buona giornata qui su al Regina Elena L’estate è andata ormai, e da molto e una spruzzata di neve è già caduta sulle cime e sui nevai che sono riusciti asuperare eccezionalmente l’estate.L’autunno, con i suoi colori, rende ancor più magico questo luogo.Salendo lo spettacolo della faggeta di Terme ,le piante con il fusto chiaro,e sotto, un tappeto di foglie rosso scuro,chesi mischia con le rocce coperte da un muschio …non si può descrivere.E poi, ancora emozionato, ecco la tampa,il gias delle mosche, con quel mix di pini e larici, gli uni verde intenso, gli al-tri ormai ingialliti, bellissimo.E come d’incanto,tre folletti e una fata ci vengono incontro.Un goccetto con i folletti, bacio alla fatina e via zaino in spalla,la bimba che fa strada, arrivati!Apri tutto,accendi la stufa, presto presto! Fai da mangiare, sistema questo, sistema quello, fai legna, le foto le fotode!la cena, un goccetto e a nanna.2 novembre 2013, ore 5,15. cari lettori, questa favola dura pochi giorni, molto simili tra loro, ma belli belli.Quindi io pensavo di salutarvi. a presto.Lo so lo so, il “goccetto” fa male….ma aiuta a vedere le fate. Andrea Villa

NOTIZIE DAL RIFUGIO

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Domenica 11 novembre 2013, presso la sede della Se-zione A.N.A. di Genova in Mura delle Cappuccine

33, si è svolta la Riunione annuale dei Capigruppo con ilseguente ordine del giorno:

1 Tesseramento2 Norme di comportamento alla presenza del Labaro,Vessilli e Gagliardetti3 Assemblee di Gruppo4 Raduni della Sezione, di Settore e di Gruppo5 Protezione Civile6 Rifugio Regina Elena7 Attività del Museo degli Alpini8 Futuro associativo - Libro Verde9 Banco Alimentare e “vendite” per beneficienza (A.I.L.- A.I.S.M. etc.)10 Varie ed eventuali.

Dopo la Santa Messa celebrata dal cappellano sezionalePadre Rossi, la riunione ha inizio alle ore 09,30.

Dopo il saluto alla Bandiera, il Presidente Sezionale Pie-tro Firpo invita i presenti a ricordare tutti gli alpini an-dati avanti.Iniziano quindi i lavori con l’appello dei Capigruppo :risultano assenti i rappresentanti dei gruppi di Borzona-sca, Crocefieschi, Genova Monte, Alta Valtrebbia, Isoladel Cantone, Rossiglione e Zoagli.Inizia quindi l’esame dei punti all’ordine del giorno:

TesseramentoLa quota è rimasta invariata rispetto al 2012, restandoferma a € 22; il numero dei soci è circa uguale a quellodell’anno scorso. Il Presidente esorta i Capi Gruppo adarsi da fare per iscrivere i soci “dormienti”, badandotuttavia a selezionare gli elementi più capaci e volente-rosi, piuttosto che iscrivere tutti per fare numero.All’Assemblea dei Delegati a Milano parteciperà il Con-sigliere Emilio Zappaterra al posto di Carlo Birone.

Il Presidente dà quindi lettura del calendario delle ma-nifestazioni per l’anno 2014 :26 gennaio Cerimonia per i Caduti a Staglieno09 marzo Assemblea dei Delegati presso la Sede Sezio-nale27 aprile Pellegrinaggio al santuario di N.S. della Guar-dia9-10-11 Maggio Adunata Nazionale a Pordenone15 giugno raduno intersezionale a Capannette di Pej29 giugno 31° Pellegrinaggio al Rifugio Contrin06 luglio Col di Nava 65° raduno nazionale al sacrariodella Divisione Cuneense13 luglio Pellegrinaggio all’Ortigara

Associazione Nazionale Alpini Sezione di Genova

RIUNIONE ANNUALE DEI CAPIGRUPPO

19/20 luglio Premio fedeltà alla Montagna27 luglio Pellegrinaggio all’Adamello27 luglio a Posìna, Raduno della Pace7 settembre Festa della Sezione a Bargagli7 settembre Pellegrinaggio al Pasubio27/28 settembre raduno del I° raggruppamento adOmegna12 ottobre Festa della Madonna del Don9 novembre riunione dei capigruppo presso la Sede Se-zionale16 novembre a Milano Santa Messa a ricordo dei CadutiIl Consigliere Massimo Curasì annuncia che l’AdunataNazionale del 2015 si svolgerà all’Aquila; l’assegnazioneè stata decisa dal Consiglio Nazionale considerando chei problemi di sicurezza post-terremoto sembrano risolti,anche allo scopo di offrire alla città un aiuto rappresen-tato dal ritorno economico dell’adunata.Per quanto riguarda la scarsa presenza verificatasi in oc-casione del raduno del primo raggruppamento a Ivrea,alcuni capigruppo chiamano in causa l’età media avan-zata e i problemi economici dei loro soci; sarebbe op-portuno che per le manifestazioni più importanti venis-sero organizzati dei trasporti a mezzo bus; il Capogrup-po di Chiavari osserva che le feste sono troppe, e spessosi accavallano; anche per questo la partecipazione a vol-te è scarsa.Il Presidente Firpo risponde che questo è compito deicoordinatori di settore, annunciando che anche per ilsettore di Genova, finora scoperto, è stato trovato uncoordinatore; sarà indetta al più presto una riunione percoordinare un calendario delle feste di Gruppo, che rap-presentano una importante occasione di reperire risorseper il funzionamento del gruppo stesso oltre che perconsolidare il rapporto con il territorio e con le autoritàlocali; questo tuttavia comporta una certa rigidità nellascelta delle date; riferisce quindi sull’orientamento delConsiglio Sezionale di discontinuare i raduni di settorea partire dal 2015, mantenendo il solo raduno sezionale.Rammenta che le date delle feste di gruppo devono per-venire alla Sezione con almeno un mese di anticipo, perpoter essere inserite nel sito internet.Legge quindi i nomi dei coordinatori di Settore: Mar-chetti sostituisce Costa per il Settore Sturla Aveto, Cas-sieri assume il coordinamento del Settore Genova.Il Presidente legge quindi una nota del Presidente Na-zionale che richiama i soci portatori di Vessilli sezionalie gagliardetti di Gruppo ad un contegno serio e consonoalla dignità dell’Associazione mentre si trovano in schie-ramento durante le manifestazioni.Legge poi una seconda nota del Coordinatore Naziona-le della Protezione Civile che richiama i nuclei di Prote-zione Civile al rispetto del regolamento che disciplinal’attività verso terzi per compiti non istituzionali.Riferisce inoltre di aver ricevuto una mail dalla redazio-

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ne de “L’alpino” che avrebbe intenzione di pubblicarenotizie su atti di solidarietà dei singoli Gruppi; è neces-sario che le segnalazioni siano corredate di dati precisi.Dopo aver annunciato che il tema della prossima Adu-nata Nazionale sarà :”Gli Alpini :un esempio per l’Ita-lia”, chiede ai Capigruppo di proporre un motto per lostriscione della Sezione; le proposte dovaranno perve-nire al massimo entro il 31 gennaio 2014.Parla poi del progetto della Sede Nazionale di organiz-zare per il mese di ottobre 2015 un pellegrinaggio aLourdes.Ricordando la manifestazione “Alpino dell’anno” che lasezione di Savona organizzerà nell’estate del 2014, invi-ta chi voglia proporre candidature di alpini in armi o incongedo a far pervenire i nominativi alle Sezioni di Ge-nova o Savona.Osserva poi che a suo parere si spende troppo per pro-durre crest e gagliardetti omaggio , che spesso restanoinutilizzati; propone di versare invece questi denari alfondo di solidarietà della Sezione.Il costo dell’abbonamento al periodico sezionale “Geno-va Alpina Nuova” per i non soci viene stabilito in 10 €.Dalla Direzione Nazionale è pervenuto un avviso ri-guardante la mancanza di dati anagrafici di 184 iscrittidella Sezione (per lo più aggregati); alla fine della riu-nione i capigruppo riceveranno un elenco dei rispettivisoci da regolarizzare al più presto.Il presidente riferisce che è stato fatto da parte della Se-greteria di Sezione un elenco dei soci “giovani”, permolti dei quali però mancano numeri di telefono e/o in-dirizzi mail; chiede ai capigruppo di procurare questidati per poterli contattare.Terminato il suo intervento, il Presidente Firpo cede laparola al Responsabile della Protezione Civile FrancoSensi.

PROTEZIONE CIVILEIl responsabile della Protezione Civile Sezionale riferi-sce sull’attività annuale 2013.E’ stata effettuata la formazione per l’elitrasporto, contre nuovi brevetti A.E.B.; le uniformi sono state cambia-te grazie a fondi regionali finalizzati; è stata completatal’attrezzatura radio; sono stati sviluppati i collegamentivia e-mail con i componenti del nucleo, che ora risulta-no collegati al 50%; è stato attivata una pagina Facebookche ha ricevuto 300 likes, ed una newsletter mensile.Nel corso del 2013 la Protezione Civile è intervenuta aifunerali per le vittime dell’incidente della torre pilotidel porto di Genova; è stata impegnata nella ricerca difungaioli dispersi; ha partecipato ad esercitazioni diraggruppamento; ha collaborato con diversi Gruppi inoccasione di manifestazioni, come ad esempio nella pu-lizia e rispristino del rifugio G. Lorefice del Gruppo diSant’Olcese.Il magazzino di Via Canevari a Genova non è ancorastato concesso.Si sta lavorando per ricostituire le squadre del Levante;a tale scopo Sensi rivolge un appello ai capigruppo deisettori interessati perché si facciano parte attiva per re-perire soci interessati.

Tra gli impegni futuri, il Nucleo Sezionale di Protezio-ne Civile ha in programma di partecipare alle prossimeAlpiniadi che si svolgeranno dal 5 all’8 giugno 2014 aLimone Piemonte.Il Presidente Firpo riprende la parola per parlare deipresidenti delle sezioni sui quali ricade la responsabilitàper gli incidenti a danno dei soci iscritti durante glieventi associativi, argomento trattato durante la riunio-ne del I° Raggruppamento a Susa il 09 novembre; è allostudio al possibilità di stipulare una assicurazione a li-vello nazionale.Accenna quindi ai prossimi centenari dell’inizio e del-

la fine della Grande Guerra che cadranno rispettiva-mente nel 2015 e nel 2018; si pensa di organizzare unamostra ed eventualmente altre manifestazioni, da pro-porre alla Sede Nazionale che saranno discusse il 23 no-vembre a Biella (parteciperanno i Consiglieri Timossi,Militello e Belgrano).E’ previsto inoltre un “Incontro della Pace” tra Alpini etruppe da montagna austriache e tedesche.Il 20 luglio 2015 ricorrerà il centenario della morte delgenerale Antonio Cantore; si progetta di organizzare unpellegrinaggio della Sezione di Genova sui luoghi, te-nuto conto anche del gemellaggio tra il gruppo di PieveLigure –Sori e quello di Cortina d’Ampezzo.Cede quindi la parola al responsabile del Rifugio Regi-na Elena.

RIFUGIOIl responsabile del rifugio Andrea Villa riferisce sullagestione dell’anno corrente.Le operazioni di manutenzione sono iniziate in ritardoperché la strada di accesso è stata aperta solo a partiredal 15 giugno; oltre al completamento del ripristino delbagno, alla riparazione dei pavimenti e alla pitturazio-ne del tetto, alla riparazione del gruppo elettrogeno, al-la sostituzione delle batterie interne dell’impianto elet-trico, è stata effettuata una importante miglioria del-l’impianto di comunicazione, sostituendo con un im-pianto di telefonia satellitare il vecchio ponte radio, conrimozione della relativa antenna: è in corso la operazio-ne di trasferimento del numero telefonico.L’affluenza, anche se un po’ in calo rispetto agli anniprecedenti, è stata tuttavia buona, grazie anche al pro-lungamento dell’apertura di quindici giorni fino al 15settembre dovuta alle favorevoli condizioni meteo.Il responsabile rivolge un ringraziamento particolare alGruppo di Masone per la loro grande e fattiva parteci-pazione ai lavori; fa osservare che i predetti lavori, as-solutamente necessari per mantenere in efficienza lostabile e le attrezzature, sono fatte a titolo volontario egratuito dai soci dei gruppi, e che le spese si riferisconosolo all’acquisto dei materiali.Infine segnala che il rifugio Regina Elena è menzionatosul numero di novembre della rivista nazionale “L’Al-pino” tra gli esempi di attività e operosità alpina.

CORO SOREGHINAIl vice presidente Massimo Cavagnaro riferisce sull’atti-vità del Coro Sezionale “Soreghina”.

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Dal novembre 2012 a tutt’oggi sono state effettuate 30uscite in occasioni varie, dettagliate in un documento aparte.Attualmente la forza del coro è di 43 elementi, ma la ri-cerca di nuovi coristi è sempre attiva; si invitano i Capi-gruppo presenti a fare propaganda tra i loro soci.Ricorda poi l’iniziativa “ANA Canta” annunciata sulnumero di Ottobre de “l’Alpino” a pag 39; i cori inte-ressati alla adesione possono prendere contatto con luistesso, responsabile del settore Piemonte e Liguria.Rammenta che sono sempre disponibili i CD e il DVDdelle esibizioni del Coro, al prezzo per i Gruppi di 8 e10 euro.

BENEFICENZAIl responsabile Orazio Bellatti ringrazia innanzi tutto igruppi che hanno partecipato ai vari eventi.Per l’A.I.S.M. sono stati impegnati 18 gruppi, con unaraccolta totale di 13.151 euro (in media 700 euro a grup-po); i fondi raccolti, a dichiarazione dell’Associazionesono stati così ripartiti: 50% in assistenza; 25 % in finan-ziamento della ricerca; 25 % per spese di gestione.Fa notare che nel depliant inserito nei sacchetti di meledistribuiti non è menzionata la Associazione NazionaleAlpini, mentre al contrario lo sono tutte le altre associa-zioni partecipanti; mostra una lettera della presidenteprovinciale dell’A.I.S.M. nella quale, oltre a ringraziaregli Alpini per il loro contributo, si spiega che la manca-ta menzione è dovuta all’assenza di un accordo a livel-lo nazionale tra A.N.A. e A.I.S.M.; la presidente assicu-ra che si farà portavoce presso la dirigenza nazionaleper ovviare all’inconveniente.Le prossime partecipazioni ad iniziative di beneficenzasaranno la Colletta Alimentare che vedrà impegnati 19Gruppi il 30 novembre 2013, e la vendita delle stelle diNatale per l’A.I.L. con circa 10 Gruppi, nei giorni 6, 7 e8 dicembre.Anche per l’A.I.L. sono giunte informazioni sulla desti-nazione dei fondi, che vanno per il 20% all’assistenza,per il 50 % a finanziare la ricerca, e per il 30% in spesedi gestione.

VARIE ed EVENTUALIIl Consigliere Massimo Curasì informa che la DirezioneNazionale sta approntando un manuale di istruzionidestinato alle Sezioni ed ai Gruppi per la gestione delleincombenze fiscali e finanziarie.Il Capogruppo di Genova Centro Fusco chiede se le re-sponsabilità a cui aveva accennato in precedenza il Pre-sidente Firpo non ricadano anche sui capigruppo; Cu-rasì risponde che sempre livello di Direzione Nazionalesi sta portando avanti un progetto di modifica dello Sta-tuto che renderebbe i presidenti delle sezioni e i capi deigruppi più responsabili, ma anche autonomi nella ge-stione dei rispettivi patrimoni finanziari e immobiliari,che attualmente risultano in capo al Presidente Nazio-nale.Il socio Bruno Molfino ringrazia i soci del gruppo Ge-nova Centro che si sono prodigati nei lavori di ripristi-

no e ammodernamento dei locali della Sezione.Riferisce poi che da parte sua e dei soci De Dominicis,Imazio e Sanmartino è in corso un lavoro di trasferi-mento su base informatica dei documenti cartacei e del-le foto della storia della Sezione di Genova, che attual-mente è giunto dal 1920 fino al 2000; lo scopo è anchequello di portare alla luce l’attività dei soci che nel cor-so degli anni si sono distinti in maniera particolare; sol-lecita la collaborazione dei Capigruppo per la segnala-zione e la fornitura di documenti in loro possesso, spe-cialmente foto delle manifestazioni di gruppo e sezio-nali del passato; finora solo il Gruppo di Voltri ha ri-sposto in tal senso.Il Consigliere Militello si associa alla richiesta, ramma-ricandosi che molto materiale sia andato perduto nelcorso dei vari trasferimenti della sede sezionale e a cau-sa di eventi bellici.Auspica che il lavoro prosegua anche oltre il 2000.Il Capogruppo di Busalla Gianni Belgrano chiede se ilpellegrinaggio a Lourdes di cui ha in precedenza parla-to il Presidente Firpo sia organizzato su base sezionaleo nazionale, il Presidente risponde che sarà su base na-zionale; esprime qualche commento sul motto dell’adu-nata 2014, a suo parere un po’ presuntuoso; osserva chel’accavallarsi delle feste di gruppo lamentato nel corsodella riunione è dovuto al fatto che tutti i gruppi vo-gliono organizzarle nei mesi estivi; lamenta infine il ri-tardo nell’uscita del periodico “Genova Alpina Nuova”,come del resto della precedente edizione “Genova Al-pina”. Il Direttore Nicola Pellegrino risponde che il primo nu-mero della nuova rivista è uscito con notevole ritardoper le lungaggini burocratiche della pratica di registra-zione presso il Tribunale di Genova; illustra quindi itempi necessari alla realizzazione di ogni numero, chepurtroppo scontano i ritardi della distribuzione dovutaad un servizio postale sempre più inefficiente; perquanto riguarda l’osservazione che il primo numerodell’anno dovrebbe riportare il calendario degli eventidell’annata, obbietta che spesso le comunicazioni deicapigruppo non pervengono in tempo utile per la pub-blicazione.Il rappresentante del Gruppo di Cornigliano, Marchet-ti, ringrazia per la numerosa partecipazione al radunosezionale nonostante le avverse condizioni meteo.Il rappresentante del Gruppo di Chiavari lamenta che laSezione di Genova, al contrario di molte altre, non ab-bia una divisa uguale per tutti i soci; il Presidente Firporisponde che è allo studio una divisa tipo giubbotto sen-za maniche, che sarà presentato ai vari Gruppi per l’ap-provazione; tuttavia non si possono obbligare i soci adindossarlo, specialmente quando alcuni Gruppo hannogià una propria divisa.

Alle ore 11,40, non essendoci altri interventi, la riunioneha termine.

Il Segretario Il PresidenteNicola Pellegrino Pietro Firpo

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I l giorno di sabato 26 ottobre è sta-to presentato con una breve ceri-

monia a tutto il Consiglio sezionaleed alle Cariche sezionali il riordinodel Salone della Sede.

Erano presenti anche i Soci chehanno materialmente effettuato i la-vori e la nipote di Severino Trema-tor con il marito (foto 1).

In questa occasione il PresidenteFirpo ha voluto ringraziare tutti i So-ci che con il loro lavoro hanno resocertamente più bella la nostra SedeSezionale.

Oltre ad una profonda pulizia edimbiancatura delle pareti sono statiposti sotto vetro i Vessilli Sezionalipiù vecchi, disposte sulle pareti armi(spade e fucile offerti da vari soci), èstata apprestata una libreria con vo-lumi donati dal Socio Alpino Anto-nio Sulfaro, fondatore del Serviziod’Ordine Nazionale, è stata predi-sposta una teca sopraelevata percontenere i calchi in gesso del gran-de scultore alpino Eugenio Baronied è stato riportato al primitivosplendore con un restauro, effettua-to sotto la sorveglianza della Soprin-tendenza ai Beni Culturali, il grandequadro di Severino Tremator “LaTormenta”. (foto 2)

Brevi, ma dotte allocuzioni, sonostate fatte dal Socio Alpino GiorgioRossini (foto 3), dalla Socia Aggre-gata Orietta Doria (foto 4) e dalladottoressa Romanengo (foto 5) cheha eseguito, prestando gratuitamen-te la sua opera professionale, il re-stauro de “La Tormenta”.

Il risultato del restauro è statauna piacevolissima sorpresa: si no-tano colori e particolari che non siimmaginavano fossero nascosti dal-la spessa platina di condensato di ni-cotina, dall’ingiallimento della vec-

chia vernice trasparente, polvere ealtro.

Tra i particolari più notevoli enuovamente meglio visibili: in alto adestra rocce ricoperte di ghiaccio edi neve e nubi in corsa tempestosa;nelle figure centrali visi degli alpinicon espressioni affaticate e il primodel gruppo con tracce di neve sul vi-so che sta tirando con la sua manosinistra la mano destra dell’alpinoaffaticato dietro di lui.

Anche qui il l’Alpino SeverinoTremator ha voluto rappresentare(lui che queste realtà le aveva vissu-te) uno dei nostri valori alpini: la so-lidarietà anche nei momenti più dif-ficili

Ezio Derqui

Genova

La sede della sezione rimessa a nuovo

N on c’è dubbio che per il sotto-scritto questo è un anno ecce-

zionale pieno di emozioni che hoprovato durante le manifestazionia cui ho partecipato come rappre-sentante della Sezione di Genova.

L’ultimo mio impegno è statoal 28° Congresso I.F.M.S.(Federa-zione Internazionale dei Soldatidella Montagna ) che si è svolto dal4 al 6 settembre 2013 a Gorizia.

Tutto è iniziato martedì 3 set-tembre con l’arrivo e il ricevimentodei partecipanti, alle ore 16.00,presso il Convitto Salesiano DonBosco di Gorizia.

L’apertura del congresso si ètenuta presso il Comune di Goriziaalla presenza del Sindaco che ha o-maggiato i rappresentanti delle va-rie nazioni con un ricordo, è segui-to un piccolo rinfresco conclusocon un brindisi di buon lavoro.

Finita la cerimonia, verso le ore20.00 siamo stati ospiti per la cenapresso la Baita del Gruppo Alpinidi Lucinico, naturalmente questi

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gruppi hanno a disposizione dellegrandi aree dove costruire la pro-pria sede.

All’interno di questa baita,quello che mi ha colpito di più èstato un enorme capello alpino chefaceva da cappa al caminetto.

Mercoledì 4 settembre 2013Mentre i rappresentanti delle

nazioni aderenti all’I.F.M.S. si riuni-vano in commissione per l’aperturadei lavori gli altri partecipanti visita-vano la città di Gorizia, guidati ma-gistralmente dal Vice Presidentedella sezione goriziana Luciano Ca-bas. Abbiamo visitato la stazioneferroviaria di Nova Gorica dove c’e-ra una volta il confine tra Italia e Slo-venia, il borgo medioevale del Ca-stello e infine il Museo degli Alpinipresso i musei provinciali.

Alle 13.30, abbiamo consumato ilrancio ospiti del Gruppo Alpini diRonchi dei Legionari dove abbiamoricevuto un’accoglienza straordinaria.

Al nostro arrivo tutti gli alpini

dal Capo Gruppo al Sindaco diRonchi erano schierati in fila india-na ed hanno stretto ad uno ad unola nostra mano.

Al termine ci siamo recati a ren-dere gli onori al Sacrario di Redipu-glia e al cimitero austro-ungarico diFogliano.

Alle ore 18.00 arrivo a Palmano-va dove il ricevimento diventavaancora più emozionante.

Dopo l’alzabandiera, alla pre-senza delle autorità civili e militari, ivessilli, tutti i gagliardetti della se-zione e

La Fanfara Alpina di Palmanovasono partiti in sfilata per raggiun-gere il Municipio di Palmanova do-ve antistante l’entrata era presenteun monumento dedicato all’IFMS.

Dopo questa cerimonia visitaalla fortezza di Palmanova dove, al-l’interno, è allestito il Museo degliAlpini gestito direttamente dai mi-litari.

La cena con specialità locali (or-zotto) è stata offerta presso la sede

28° CONGRESSO IFMS (INTENATIONAL FEDERATION MOUNTAIN SOLDIERS)GORIZIA 4/6 SETTEMBRE 2013

Il Vessillo della Sezione di Genovaal Sacrario Italiano di Caporetto

del Gruppo Alpini di Palmanova, ealla fine del rancio, abbiamo assi-stito al concerto dell’ottimo CoroSezionale ANA della sezione diPalmanova.

Giovedì 5 settembre 2013 (giornatadella memoria e della fratellanza)

Dopo la sveglia all’alba, siamopartiti per la Slovenia e verso le 9siamo giunti a Kobarid (Caporetto)dove presso il sacrario italiano era-no ad attenderci il picchetto arma-to delle truppe slovene.

Qui le autorità locali e i rappre-sentanti di tutte le nazioni aderentiall’IFMS hanno deposto una coro-na alla memoria dei caduti italiani.Ricordo a tutti che quando si è nelsacrario si è in territorio italiano.

Il sacrario è posto su una collinaalle spalle del paese e lungo la stra-da sono presenti edicole che rap-presentano la Via crucis.

Alla fine della cerimonia abbia-mo visitato il museo storico di Ca-poretto, poi siamo partiti per il sa-crario di Log Pod Mangartom doveabbiamo reso gli onori ai caduti ex-iugoslavi.

In questo sacrario, alle spalle diun grande monumento, stanno in-sieme sia le croci dei caduti cristianiche le stele dei caduti musulmani.

Lungo il tragitto breve sosta al-la fortezza KLUSE (1420) dove sia-mo stati allietati da una scenetta disoldati al fronte. Lasciata questalocalità alle 13.00 ci siamo direttipresso la località termale di Bovecdove abbiamo pranzato, quindisiamo rientrati in Italia e verso le o-re 18.00 siamo arrivati a Cividaledel Friuli dove abbiamo visitato la

biamo rivissuto un pezzo della no-stra naia in quanto per il rancio cisiamo messi in fila indiana e ognu-no di noi si è preso il vassoio, con levivande, poi si è andato a sederenelle tavole apparecchiate dove eraesposto il menu e le bottiglie di vi-no avevano tutte l’etichetta con isimboli del reggimento.

La presenza in caserma non era

9 GENOVA ALPINA NUOVA 3/2013

città, soprattutto la parte antica do-ve nel tempietto è più viva la pre-senza dei longobardi

Alle 19.00 circa abbiamo cenato,ospiti della Caserma dell’8° Reggi-mento Alpini della Brigata Julia do-ve il Colonnello, dopo un rinfrescoe un brindisi a base di prosecco, hafatto visitare e illustrare sia i mezziche le armi in dotazione alle nostretruppe alpine.

E qui l’ennesima sorpresa: ab-

numerosa in quanto le nostre trup-pe alpine della brigata Julia eranoappena rientrate dall’Afganistan,perciò la maggior parte di loro erain licenza.

Venerdì 6 settembre 2013Alle 9, presso la sala congressi

dei Musei provinciali di Gorizia siè tenuta l’Assemblea generale ditutti i partecipanti.

Il rappresentante italiano perl’IFMS, consigliere nazionale Re-nato Cisilin, insieme ai compo-nenti della commissione IFMSMassimo Curasi’ (consigliere na-zionale della sezione di Genova) eGuido Vercellino (consigliere na-zionale della sezione di Torino) haaperto l’assemblea lasciando laparola al vice presidente della pro-vincia di Gorizia e infine al segre-tario dell’IFMS, in questo caso uncolonnello sloveno.

Un breve saluto in video è statofatto dal presidente dell’IFMS inquesto momento in servizio pres-so le truppe alpine slovene all’e-stero. Dopo la presentazione delleattività svolte da parte delle trup-pe alpine dei paesi partecipanti c’èstata uno dei momenti più emo-zionanti di questo congresso: l’en-trata a far parte dell’IFMS delletruppe alpine del Montenegro.

Quindi il rappresentante delMontenegro si è avvicinato allostendardo dell’IFMS sulla cuipunta è posta una struttura circo-lare dove è stata posto il simbolodel Montenegro e alla fine un lun-go applauso ha sancito la conclu-sione della cerimonia.

Alle 12.30, sempre a bordo didue pullman, come nei giorni pre-cedenti, siamo arrivati a Caprivadel Friuli ospiti per il pranzo pres-so l’Istituto Cerruti di Villa RUS-SIZ, un’azienda agricola che oltrea produrre ottimi vini esportati intutto il mondo, si occupa princi-palmente del recupero di personecon problemi di inserimento nelsociale.

Nel pomeriggio visita ad alcuniluoghi della prima guerra mondia-le sul Carso.

Infine serata di congedo pressoil gruppo Alpini di Cormons: tantivolti, tanti sorrisi e abbracci conpersone di altri paesi accumunatida un solo ideale, per un mondomigliore.

Un grazie di cuore al nostroconsigliere nazionale MassimoCurasi’ che mi ha dato l’occasionedi vivere questa bellissima espe-rienza.

Pier Angelo Fassone

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FOTO 1 Partecipanti al 28 Congresso I.F.M.S.FOTO 2 Lo stendardo dell’I.F.M.S. tra la bandiera italiana e slovenaFOTO 3 Gli onori ai caduti al Sacrario di RedipugliaFOTO 4 Municipio di PalmanovaFOTO 5 I rappresentanti IFMS di tutte le nazioniFOTO 6 Il vessillo della Sezione di Genova al Sacrario Italiano di CaporettoFOTO 7 Sacrario di Log Pod MangartomFOTO 8 Il vessillo di Genova al Sacrario SlovenoFOTO 9 e 10 Caserma dell’8° Reggimento Alpini della Brigata Julia

I l treno che parte da Mosca man-tiene un’andatura, stile NO-

TAV, che consente di gustare ap-pieno la monotonia del paesaggiocircostante, comunque in quasi 15ore si coprono i circa 750km cui di-sta la città di Rossosch ove siamoaccolti ed ospitati proprio nei localidell’Asilo Sorriso.

Sorriso: bisogna riconoscere chenome più appropriato non potevaessere attribuito a questa strutturache sorprende per la sua bellezza efunzionalità, nonostante al mo-mento dell’arrivo non ci fossero an-cora gli alunni sembrava proprio disentire il loro vociare e le loro risapermeare l’ambiente.

L’accoglienza è veramente af-fettuosa e calorosa sia da parte del-le maestranze dell’asilo sia dellepubbliche autorità, anche da partedegli abitanti non vi sono state, as-solutamente, le paventate manife-stazioni di insofferenza a confermadel fatto che il cappello alpino èsimbolo di fratellanza e solidarietàun po’ ovunque nel mondo.

Solenne ed emozionante la ce-lebrazione della Santa Messa cele-brata da Don Bruno Fasani nel cor-tile dell’asilo alla presenza di nu-merosi vessilli sezionali e di ga-gliardetti - poi un simpaticissimointrattenimento da parte dei bam-bini e, assai significativa, la testi-monianza di alcuni genitori che aloro volta, vent’anni orsono, eranostati i primi alunni della struttura,per finire i discorsi di rito da partedelle autorità presenti con il pun-tuale e incisivo intervento del Pre-sidente Sebastiano Favero.

Ma la parte più emotivamentesignificativa del viaggio è stata lavisita dei luoghi che furono il tea-tro della tragica avventura italianain Russia; dapprima ad est lungo leanse del Don e sulle modeste altu-re che furono capisaldi delle posta-zioni dei nostri soldati poi verso o-vest nella zona di Nikolajevka, oraLivenka; le tracce dei terribili fattidel 1943 sono ormai quasi del tuttocancellate, la memoria è affidata amonumenti che ovviamente cele-brano solamente i combattentirussi, nulla che ricordi il “nemico”.

Solo nei pressi di Livenka esisteun cippo commemorativo dei sol-dati italiani, che Onorcaduti ha po-tuto porre solo dopo il 1992, in unaradura isolata gli arbusti che la cir-condano soli vegliano i resti deicorpi che venivano rinvenuti daicontadini man mano che il disgeloavanzava nei campi e che eranotrasportati in questo avvallamento,corpi cui solo la neve o la terra ac-cumulata dal vento ha provveduto

a dare sepoltura in mancanza del-l’umana pietà.

La Santa Messa celebrata pres-so il cippo degli italiani a suscitatoin tutti i presenti un fortissimacommozione, la radura si è magi-camente trasformata in una catte-drale e sicuramente in quel fran-gente le anime dei caduti che al-bergano fra quelle fronde hannotrovato un po’ di conforto.

Massimo Curasì

Viaggio a Rossosch

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I l Raduno Sezionale 2013 si è svol-to presso il Gruppo di Corniglia-

no nei giorni 28 e 29 settembre inconcomitanza del 7° Raduno delSettore Ponente, ora ampliato conl’accorpamento dei Gruppi di Cam-poligure, Masone e Rossiglione.

La Festa Sezionale è stata volutadal Gruppo di Cornigliano per in-serirla nell’ambito dell’inaugura-zione del Monumento ai Caduti Al-pini di tutte le guerre e all’Edicoladedicata al Beato Don Carlo Gnoc-chi nel rinnovato giardino adiacen-te la Sede del Gruppo, prima unavera e propria boscaglia, ora ripor-tato alla luce grazie al lavoro di al-cuni soci del Gruppo e amici.

Queste opere sono state realiz-zate grazie alla collaborazione ditutti i Gruppi del Settore Ponente eal lavoro instancabile del Coordina-tore di Settore Saverio Tripodi allaquale và il plauso per l’idea avuta.

Anche quest’anno “San Sere-no” si è scordato di Cornigliano e lapioggia ha fatto da cornice allosvolgimento della manifestazionein entrambi i giorni.

Sabato 28 alzabandiera presso laSede del Gruppo e a seguire distri-buzione di farinata e focaccette acura dei Gruppi di Masone e Cogo-leto (foto 1 e 2). Alla sera presso laParrocchia dei Santi Andrea e Am-brogio rassegna di canti alpini a cu-ra dei Cori Soreghina e Rocce Nere.

Domenica 29 sotto una fittapioggia, presso i Giardini Melis de-posizione di corone al Monumentoai Caduti e ai Partigiani e a seguirenel rinnovato giardino inaugura-zione del Monumento ai Caduti Al-pini di tutte le Guerre e all’Edicoladel Beato Don Carlo Gnocchi. Par-ticolarmente emozionante la siste-mazione ai piedi dell’Edicola della

teca contenente il cappello di DonGnocchi usato nelle sue celebrazio-ni, portato per tale occasione daglialpini del Gruppo di Inverigo Se-zione di Como, presso la quale ilcappello è custodito. (foto3)

Un altro momento significativoche ha caratterizzato lo svolgimen-to della manifestazione è stata la

consegna da parte del PresidenteProvinciale dell’A.N.P.I della tesse-ra onoraria di appartenenza al-l’A.N.P.I. alla nostra Associazionequesto per la presenza sul VessilloSezionale della medaglia d’oro del-l’alpino Giuseppe Salvarezza ap-partenente al Battaglione “Pieve diTeco” che dopo l’8 settembre fu

Raduno Sezionale 2013 e 7° RadunoSettore Ponente

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Comandante Partigiano della for-mazione “Cichero”.

La manifestazione è proseguitacon la sfilata per le vie di Corniglia-no in forma ridotta per la fortepioggia, la Santa Messa (foto 4) e ilrancio alpino con il tocco finale diuna torta veramente speciale che èstato quasi un peccato tagliarla!!!!(foto 5)

Un ringraziamento va a tutti co-loro che malgrado il tempo incle-mente hanno partecipato, si sonocontati quaranta Gagliardetti prove-nienti anche da fuori Regione e noveVessilli Sezionali (quelli di Como eMilano particolarmente legati a Cor-nigliano grazie agli amici dei Gruppidi Monte Olimpino e Bresso) ma so-prattutto al grande lavoro dei Gruppidel Settore Ponente e a tutti coloroche hanno partecipato alla realizza-zione di questo nostro “piccolo an-golo di Paradiso”……con grande ri-lassamento finale del CapogruppoFranco Travo!

Emilio Zappaterra

Foto 1, 2, 3, 4 Carlo Fontana

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Nel cinquantenario della sciaguradel Vajont, onoriamo la memo-

ria delle tante vittime indifese, in granparte strappate proditoriamente allavita proprio nella quiete del sonno erammentiamo anche, con giusto or-goglio, che gli Alpini sono accorsi pri-mi a dare soccorso alla popolazionestraziata e ai feriti oltre che a ricerca-re e ricomporre le povere salme.

Drammatica testimonianza diret-ta di tali tragici eventi sono le parolestesse dell'allora Maggiore ModestoMarchio, Comandante del Battaglio-ne Belluno, del settimo reggimentoAlpini della Brigata Cadore, accorsocon i suoi uomini per primo sul luogodella sciagura.

Tali parole e ricordi della tragedia,peraltro nitidissimi, sono stati raccol-ti dal sottoscritto sia tramite intervistadiretta che, in parte significativa dallestesse memorie scritte del suddettoComandante, per quanto opportuna-mente sintetizzate per le necessitàeditoriali del presente articolo:

“La sera del 9 ottobre 1963, il batta-glione Belluno, al mio comando, era im-pegnato in un addestramento notturnoal tiro in un poligono nel Bellunese, sof-

fiava una fresca arietta autunnale, sottouno splendido firmamento punteggiatodi stelle.

Mille saette fuoriuscivano dalle can-ne delle armi e solcavano il buio vallonetrincerato andando a colpire le sagomeilluminate.

Dopo l'elogio del Generale, presenteall'addestramento, per i risultati conse-guiti, gli alpini rientrati in caserma e ri-

cevuto l'ordine di scendere dagli auto-mezzi, già pregustavano la meritatagioia del riposo in branda allorquando,erano circa le ore 23, si rincorse nel cor-tile, tra gli uomini increduli, la voce ali-mentata da qualche convulsa telefonata:è crollata la diga! è crollata la diga!

Neanche due ore prima sulla digatecnici ed operai si preparavano ad unanotte piena di ansie, la frana che stava

9 Ottobre 1963 - Sciagura del VajontGLI ALPINI PRIMI A PRESTARE SOCCORSO ALLE POPOLAZIONI COLPITE 1

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scendendo dal monte Toc assumevaaspetti sempre più preoccupanti… ed al-le ore 22,39 avvenne l'irreparabile e sututti i due chilometri di fronte, all'im-provviso, la massa di terra enorme, com-patta, precipitò a 50 km all'ora versol'acqua e vi si tuffò dentro.

Si sollevò una gigantesca ondata,spaventosa, con un volume di circa 25milioni di metri cubi, l'acqua si innalzò,scavalcò l'altissima diga che rimase in-denne, spazzando via tutto e precipitòverso il basso, quasi trecento metri di sal-to; già spaventosa di per sé, acquistò ve-locità, forza e violenza inaudita.

Innanzi a tale muraglia d'acqua, l'a-ria compressa da tale forza immane, laprecedette, giunse sulle povere case diLongarone e delle sue frazioni, le soffiòvia come fuscelli, le scagliò rovinosamen-te contro la montagna.

Un attimo dopo, la grande, immensaondata raggiunse la fine del suo salto, siimpossessò delle macerie, le travolse col-pendole ancora con uno schiaffo di mor-te, le risucchiò impastando tutto, livel-lando ogni cosa; la piana di Longaronedivenne un immenso gorgo ove galleggia-vano tronchi e carogne.

Migliaia di vite, ignare del loro desti-no, si erano spente in un attimo, senzaaccorgersene, le donne e i bambini a letto,i giovani davanti alla televisione mentreammiravano i goals del Real Madrid, ivecchi con le carte in mano.

E fu la tragica e pietosa fine di Lon-garone e delle sue frazioni: Pirago, Forna-ce, Villanova, Faè, i borghi di Castella-vazzo e di Codissago, Pineda e San Mar-tino.

Con gli uomini del mio battaglione,risaliti sui nostri automezzi, fra le truppeprovenienti dal basso, cioè da Belluno,per pura ventura giungemmo per priminella zona di Longarone spingendoci finoa Ponte nelle Alpi ove regnava una gran-de confusione.

Non si sapeva se procedere o no, lenotizie esatte mancavano, dalle gonfie ac-que del Piave tronchi e cadaveri veniva-no sbattuti e deposti vicino alla strada, siignorava l'esatta consistenza del disastro,alcune voci consigliavano di non avven-turarsi oltre poiché si ignorava se la digapotesse riservare altre sorprese e travol-gere il resto.

L'ordine venne egualmente dato, gliautomezzi del Belluno ripresero la stradaverso Nord fin dove era possibile ed allastazione di Fortogna-Faè gli uomini sce-sero silenziosamente ,caricarono sulle

spalle le pale ed i picconi che avevano consè e si incamminarono, gli ufficiali ed igraduati accesero le loro lampadine, nes-suno fiatava.

In un allucinante silenzio si avanzavatra i tronchi, in mezzo al fango, fra le ca-rogne ,mentre mani pietose stavano giàcomponendo i morti che si trovavano lun-go la strada, alcuni civili accompagnava-no gli alpini nella loro irreale marcia.

Si avanzava, si avanzava sempre findove si intuiva essere stata la strada; adun certo punto più nulla, solo acque mug-ghianti davanti e di fianco, una fila di lu-mini e di ombre, nel buio tetro un grandesmarrimento in tutti.

Lasciammo la strada, ci inerpicam-mo sui fianchi della montagna, raggiun-

gemmo un ponte su cui passava la ferro-via, con le rotaie penzolanti nel vuoto co-me due rami secchi, era inutile andareancora avanti, praticamente di Longaro-ne non restava più nulla!

L'unico punto rimasto identificabileera la Chiesa che conservava miracolosa-mente intatti i soli tre gradini che porta-vano all'altare, tutt'attorno i detriti e lemacerie, sminuzzati e livellati, come unaspiaggia arida e uniforme.

Foto 1-2-3: immagini del disastroFoto 4: il Maggiore MarchioFoto 5: attestato di benemerenza rilasciato al Maggiore dal Ministerodella Difesa

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Il mio primo posto di comando lostabilii proprio lì al termine della di-sperata marcia di ricognizione ed av-vicinamento al cuore della sciagura, lìradunai i miei cinque comandanti dicompagnia ed assegnai loro i primisettori per la ricerca di eventuali so-pravvissuti.

Gli uomini della compagnia co-mando, della 77a, della 78a, della79a e della compagnia mortai, conscidel disastro e inebetiti dallo spettaco-lo, trovarono comunque in se stessi laforza d'animo di riprendersi e riorga-nizzarsi; si formarono lunghe cateneumane che scandagliavano, passo do-po passo, il terreno alla ricerca diqualche possibile sopravvissuto.

Pochi feriti, qualche corpo affio-rante privo di vita, qualche oggetto,dov'erano i mille e mille abitanti diLongarone?

Stavamo tutti camminando su unenorme cimitero, nel pallido chiaroredella notte, su una immensa distesabiancastra nella quale si era tramuta-ta Longarone, la stanchezza non sisentiva, le lacrime bagnavano il voltodei giovani alpini senza che nessunose ne vergognasse.

A volte qualcuno si fermava dicolpo, e attorno a lui i compagni sichinavano, illuminavano la macabrascena e davano mano ai loro picchi edai loro attrezzi, il penoso lavoro dura-va a volte qualche minuto, a volte

un'ora, poi il corpo veniva adagiatoper il trasporto.

Le ambulanze erano già affluiteverso la parte alta di Longarone, pro-venienti da Cortina e Pieve di Cado-re, il Battaglione alpini Cadore, giun-to sul posto verso mezzanotte, stavarastrellando la parte a nord del paese,ogni ambulanza caricava salme finoal limite ed andava a deporre il tristefardello in qualche cimitero nei paesi-ni del Cadore o dell'Ampezzano.

Solo alle prime luci dell'alba i soc-corritori si resero conto esattamentedell'immane distruzione, non c'erapiù tempo per commuoversi e commi-serare.

Le ricerche ripresero in modo ra-zionale; la compagnia mortai del Bel-luno si fermò a Longarone, una parteverso i Murazzi, l'altra verso la Chie-sa, la 77a e la 78a si spostarono a Pi-rago ove il solo campanile era rimastoin piedi, quasi a simbolo svettante diuna fede indomita, la 79a scese lungole rive del Piave.

Ogni mezz'ora la staffetta da meistituita girava per raccogliere le no-vità; tre salme recuperate, dieci salmerecuperate, una cassaforte, una borsacon dei valori e man mano annotavosul mio taccuino i risultati ottenutidagli uomini.

Anche gli alpini del “Cadore” la-voravano alacremente e bene, altri re-parti erano già annunciati in arrivosul posto.

Tutti lavoravano con impegno,nessuno cercò glorie e onori, anche semeritati, il sacrificio umile e silenzio-so, proprio della natura alpina, vennestimato il solo modo per manifestarela propria pietà per le migliaia discomparsi.

Dove si trovava un corpo, si cer-cava vicino per scoprirne altri, moltacautela fu necessaria per liberare unletto dai detriti, ove due sposi giace-vano vicini, con la mano dell'uomosul volto della sua sposa, quasi perproteggerla!

Molte ore ci vollero per liberare ilcorpo di un ragazzo che, seduto suuna sedia, aveva un libro di studioancora fra le mani!

Molta fatica richiese riportare al-la luce la salma di un uomo anzianoaggrovigliato con i ferri contorti di un

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tavolino e di una sedia da bar, il qua-le stringeva ancora fra le mani trecarte, segno di una fine inaspettata e,fortunatamente, improvvisa.

I ricordi di chi è stato in quelle orea Longarone sono pieni di particolariraccapriccianti a volte, penosi sem-pre, dai quali la mente vuole rifuggi-re e su cui non vuole soffermarsi.

Gli alpini e gli Ufficiali più giova-ni, quelli che non avevano fatto laguerra, per la prima volta fecero co-noscenza con la morte in maniera co-sì completa e profonda, da rendersiconto del reale significato della vita.

Erano ormai passati dieci, venti,trenta giorni, l'impressione si era at-tenuata, il dolore e lo smarrimento sierano mitigati, l'organizzazione deilavori si svolgeva ora in maniera per-fetta.

Erano venuti Ministri ed Autoritànazionali ed estere di ogni genere, ilCapo dello Stato stesso, una catena diaiuti materiali era affluita verso i po-chi superstiti da ogni parte del mon-do.

Giornalisti di chiara fama e cro-nisti, inviati speciali dei più grandiquotidiani o settimanali internazio-nali, si erano occupati con dovizia diparticolari di ogni fase della tragediae del suo seguito.

Si cercavano le responsabilità, siparlava di ricostruire, le diverse partipolitiche erano già alla ricerca di co-me utilizzare i morti ai lori fini politi-ci, ma gli alpini continuavano a lavo-rare, in silenzio, senza clamori, ave-vano raccolto e sotterrato i morti e lecarogne, avevano accatastato le ton-nellate di detriti lungo il greto delPiave, avevano ridato ai superstitiuna tomba su cui pregare i cari scom-parsi.

Gli alpini, ad onor del vero, eranosempre stati costantemente tra i priminei soccorsi alle popolazioni colpitedal disastro.

Longarone stava riprendendopian piano la sua forma, nei resti del-le fondamenta degli edifici preesisten-ti, i caduti si rinvenivano a grappolinei bar, ogni giorno giravo il mio tac-cuino e vedevo aumentare le cifre;centoventi, centocinquanta, centono-vanta, duecento....!

Inviai una mia compagnia, la

79a, a Dogna e a Provagna e là la la-sciai per tre settimane, per dormire afianco della popolazione e rassicurarecosì la gente che non v'erano altri pe-ricoli.

Gli Italiani si stavano accorgendoche avevano un esercito il quale, forseun po' in fretta, avevano dimentica-to.

Gli alpini del VII° reggimento coni loro tre battaglioni, “Belluno”, “Fel-tre”, “Cadore”, hanno scritto una pa-gina di meraviglioso amore e di stu-penda modestia, nel gran libro dellastoria, in questo libro che segna tuttoil bello e tutto il brutto della nostra vi-ta, in questo libro del destino e dellavolontà di Dio, ove alla pagina “ 9Ottobre 1963” si legge a caratteri difuoco” : SCIAGURA DEL VAJONT !

Valter Lazzari

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Benvenuto al Generale Modesto MarchioL’articolo sulla Sciagura del Vajont è in gran parte basato sulle memoriedell’allora Maggiore Modesto Marchio, attualmente Generale di Divisionea riposo, autore di diversi saggi storico-militari pubblicati da riviste specia-lizzate, il quale recentemente si è trasferito per motivi familiari, dal Vene-to in Liguria, a Chiavari, ed ha in corso la domanda di iscrizione presso lanostra Sezione.Credo di interpretare il pensiero di tutti i Soci della nostra Sezione, nel por-gere il più caloroso ed alpino benvenuto, di tutto cuore, al neo consocioGenerale Marchio!

Curriculum del Generale Marchio

Carriera:1943: Sottotenente in S.P.E nel III° Rgt Alpini1946: Tenente nel VI° Rgt. Alpini1951: Capitano nel VI° Rgt. Alpini1962/1963: Maggiore nel VI° Rgt Alpini e VII° Rgt. Alpini 1964: Ten. Colonnello nel VII° Rgt. Alpini 1975: Colonnello-Direttore Centro Studi Interforze di Aereo-Cooperazione-1983: Generale di Brigata c/o Comando R.M.N.E1986: Generale di Divisione c/o Comando R.M.N.E

Campagne/Decorazioni:3 Croci di Guerra2 ferite di GuerraMedaglia d'argento per lungo ComandoCroce d'oro per anzianità di servizioMedaglia campagna 1943Medaglia campagna 1943/1944 per la Guerra di Liberazione-Medaglia d'oro ordine SS. Maurizio e LazzaroDiploma di Onore del Rgt. Fucil. Marina “S. Marco” campagna 1943/1945 Attestato di Benemerenza del Ministro Difesa per i soccorsi prestati aLongarone nel 1963

Brevetti militari:Brevetto per piloti-osservatori di aereo

Nella suggestiva cornice della bellaVal Grana del Cuneese, a Mon-

terosso Grana, Domenica 25 Agostoscorso, si è tenuta l'annuale festa delGruppo di Caraglio e Valgrana, ca-peggiato dal mitico Carlo Re, alpinodalla testa ai piedi che nella sua lungamilitanza alpina ha ricoperto, nel tem-po, importanti incarichi nel Direttivodella Sezione di Cuneo ed è comun-que un vero punto di riferimento pertutti i Gruppi della sua importante Se-zione, circa 10.000 alpini.

Carlo è anche uno storico amicodella nostra Sezione e periodicamentepartecipa a varie manifestazioni qui danoi in Liguria.

In particolare, non è mai mancatoall'annuale festa del nostro Gruppo diCarasco, del Settore Tigullio, alla qua-le presenzia con il Vessillo di Cuneooltre che con il Gagliardetto del suoGruppo che conta ben trecento soci.

E' sempre stato e tuttora è nostrotramite prezioso anche con il Sacrarioalpino della Divisione Cuneense, sito

a S. Maurizio di Cervasca, Divisionemartire ove tanti liguri, in specie nelbattaglione Pieve di Teco, detto anchebattaglione “anciùa”, peraltro hannomilitato nell'ultimo conflitto, sia nellacampagna di Francia che di Grecia edAlbania e poi di Russia.

Quale legame ideale e vincolo disangue quindi tra gli alpini liguri equelli cuneesi, attualmente in tale Sa-crario sono state apposte già quattrosteli a ricordo dei Caduti di Gruppidella nostra Sezione; Carasco, con lasuggestiva lapide adiacente a quelladel Gruppo di Cervasca con cui è ge-mellato, e poi le belle steli di GenovaCentro, Casarza Ligure e Masone.

Ogni volta che mi trovo in zona,visito qusto Sacrario, quasi spinto dauna voce interiore che mi conduceverso questo luogo dall'atmosferamagica, ove sento aleggiarmi attornolo spirito alpino dei nostri “Veci”, misento in pace e serenità e saluto unaad una, col cuore, le numerose steli al-le quali non dovrà mai mancare il fiore

del nostro ricordo!Ritornando alla festa del Gruppo

di Caraglio e Val Grana, a cui la nostraSezione ovviamente era stata invitata,di buon grado abbiamo quindi portatoil nostro amato Vessillo e partecipatoal bell'evento ricambiando, con gran-de piacere, le frequenti visite liguri deinostri amici alpini cuneesi.

Dato che il Gruppo di Carlo Re re-cluta soci alpini in diversi Comuni del-la vallata, ogni anno, a rotazione, lafesta viene celebrata in una località di-versa; Caraglio, Valgrana, Pradleves,Castelmagno e Monterosso Grana.

Monterosso Grana, località dellafesta di quest'anno, è tra l'altro, unita-mente a Castelmagno e Pradleves, u-no dei soli tre Comuni di produzionecertificata del famoso “Re dei formag-gi”, il Castelmagno, il quale viene pro-dotto dal latte di grande qualità deipascoli dell'Alta Valle Grana.

Il primo documento ufficiale cheregistra l'esistenza del “formaggio Ca-stelmagno” è una sentenza arbitrale

Il vessillo della SezioneGenova alla festa delGruppo di Caraglio eValgrana

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del 1277 con la quale il Comune del-l'alta Valle Grana viene condannato apagare al Marchese di Saluzzo un ca-none annuo non in denaro, ma in for-me del suo pregiato formaggio.

La festa è iniziata con una sfilatatra le vie della bella ed antica Cittadi-na, fino alla chiesa principale, con ilGonfalone del Comune in testa, uni-tamente ai Vessilli di Cuneo, il nostroe quello di Saluzzo, seguiti da benquindici Gagliardetti di Gruppi prove-nienti da tutta la “Provincia Granda”.

La Santa Messa è stata officiata daun Ministro di Dio d'eccezione, alpinoe Padre Missionario della Società Mis-sioni Africane di Genova Quarto, DonFrancesco Arnolfo, temporaneamentein Patria per motivi di salute, e da se-dici anni in Costa d'Avorio, in serviziomateriale e spirituale, presso il piùgrande lebbrosario di quel Paese.

Al sottoscritto e quindi, conse-guentemente, alla nostra Sezione, èstato concesso l'onore di recitare lapreghiera dell'alpino al termine dellaFunzione.

Dopo la S. Messa, alla presenzadelle Autorità cittadine e provincialioltre che del Presidente della SezioneA.N.A. di Cuneo, Antonio Franza, èstata deposta una corona di fiori al lo-cale monumento ai Caduti della pri-ma e seconda guerra mondiale, i cuinomi sono stati ricordati a voce, unoper uno.

In strutture coperte e ben attrezza-te gli alpini del Gruppo, veramente o-spitali, hanno servito poi ai parteci-panti un lauto pranzo tipico piemon-tese.

Giornata splendida sotto ognipunto di vista! I nostri amici alpini cu-neesi, aldilà delle parole di ringrazia-mento, di rito, per la presenza del no-stro Vessillo, ci hanno dimostrato poicostantemente nei fatti e comporta-menti, tutta la loro bella, grande e sin-cera amicizia alpina verso la nostraSezione ed i suoi soci.

Ora vi aspettiamo da noi! E... nonvediamo l'ora di ritornare a trovarvi!

Valter Lazzari

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1) le steli gemellate2) Vessilli e gagliardetti3) appello dei Caduti

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Ogni anno nell’ultima settimanadi agosto i “Veci del Cadore” festeg-giano la ricostituzione del Battaglione,però quest’anno riveste particolare si-gnificato perché ricorrono i ses-sant’anni dalla sua ricostituzione av-venuta il 1° settembre 1953.

Tra due ali di folla plaudente i nu-merosi “Veci” hanno sfilato da Pievedi Cadore sino alla caserma “Pier For-tunato Calvi” di Tai. Erano presentimolte autorità, sindaci ed amministra-tori, nonché il nostro presidente Na-zionale cha anche lui ha svolto il servi-zio di prima nomina nella caserma diTai alla Compagnia mortai.

Per dovere di cronaca l’ammassa-mento si è svolto in Piazza Tiziano perpoi raggiungere la Cattedrale di Pievedove è stata ufficiata una santa messain ricordo dei caduti di tutte le guerre.

Al termine della messa si sonosvolte le cerimonie dell’alzabandiera edella deposizione di una corona d’al-loro sulla lapide che ricorda i caduti,alla presenza del gonfalone di Pieve diCadore decorato di medaglia d’oro alValor Militare.

Si è svolto poi il corteo che ha rag-giunto la caserma di Tai dove si sonosucceduti diversi oratori. Ricordo conpiacere ed in particolare l’interventodel Sindaco Sig.ra Maria AntoniaCiotti che ha ricordato, tra l’altro, che ilBtg. Pieve di Cadore è stato il primo adintervenire nella tragedia del Vajontlavorando ininterrottamente per tregiorni consecutivi. Poi l’intervento delnostro Presidente Nazionale Sebastia-no Favero, particolarmente applauditoed osannato per le sue toccanti parole.La cerimonia infine si è conclusa conl’intervento del Presidente dei “Vecidel Cadore”, Generale Romano Bisi-gnano, che ha fatto in sintesi una rela-zione dell’associazione.

Anch’io ero presente in qualità dirappresentante della Sezione di Ge-nova, con il nostro vessillo, perché nellontano 1957 ho fatto parte di questomeraviglioso Btg., ed unitamente aimiei colleghi siamo stati i primi a rico-

Adunata dei “Veci del Cadore” Pieve di Cadore 24 e 25 Agosto 2013

stituirlo organicamente, insieme almio collega Tenente Timorcenti, pur-troppo “andato avanti”, abbiamo co-mandato la 68a compagnia “La Ma-nera” alla Caserma “Buffa di Perrero”

proprio a Pieve. E’ stata per me unasublime esperienza di vita!

Viva la Cadore !Vittorio Ferrante

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I l giuramento delle "reclute" del3° blocco 2013 del reggimento

addestramento volontari "Vero-na" si è tenuto questa volta nellasuggestiva cornice dell'Arena.

É stato, per noi vecchi, un po'come tornare indietro nel tempoquel vedere comporsi sul palco,sgombro da infrastutture per altremanifestazioni, lo schieramento diquei 500 ragazzi e ragazze, udiresul tavolato e da esso amplificato iltonfo del "riposo", il canto coraledell'inno di Mameli all'Alzaban-diera e l'urlo del "lo giuro".

Parole alte quelle scandite dalcomandante del reggimento co-lonnello Francescon, dal capo distato maggiore generale Grazia-

ARENA DI VERONA - 18 OTTOBRE 2013

Giuramento dei volontari a ferma annuale GIURA UNA ALPINA DI REZZOAGLIO

no, dal ministro della difesa Mau-ro, e dal sindaco di Verona Tosi,frasi che non siamo abituati a sen-tire pronunciare spesso nel viveredi ogni giorno: "nostro dovere la-sciare un mondo migliore di comel'abbiamo trovato", "missioni peraiutare", "portare la pace", undarsi compiti diversi da quelli diun esercito per così dire "tradizio-nale", impegni che riescono an-che a riconciliare un po' noi "gen-te comune" (brutta espressioneche di questi tempi suona un po'come ... "servi della gleba") con lostato.

Tra le rappresentanze d'arma ilgagliardetto del gruppo di Rezzoa-glio, a Verona anche per la presen-

za tra quei giovani di Serena Fon-tana, figlia del socio Gino: dopoanni un nuovo alpino nella nostraamena valle dove Serena ha giàdato prova di vera alpinità nelledure esperienze personali vissutefin da piccola, e come volontariadella Croce Rossa dove è entratapraticamente bambina.

A conclusione della cerimoniail sindaco Tosi ha anche conferitola cittadinanza onoraria di Veronaall'85° reggimento: un segno tan-gibile dello stretto rapporto, direi"simbiosi", che si stabilisce tra e-sercito e realtà locali, cioè con lapopolazione che lo ospita.

Carlo Fontana

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La mattinata non è stata delle migliori dalpunto di vista meteo, ma, nonostante qual-che pioggia, poi cessata al momento dellasfilata, si è svolto domenica 20 ottobre aMasone l'annuale raduno del gruppo. Dopo la solita colazione alpina presso lasede del Romitorio, si è tenuto l'alzaban-diera e quindi il corteo per le vie del paesediretto verso la Chiesa Parrocchiale, ove ilParroco Don Maurizio Benzi, ha celebratola S. Messa. Successivamente la deposizio-ne delle corone al monumento dei Caduti epresso il monumento degli alpini, dovehanno preso la parola il capogruppo PieroMacciò, che ha ringraziato i numerosi par-tecipanti ed il Vice-Presidente sezionaleMauro Timossi che ha portato i saluti delPresidente Sezionale Pietro Firpo, impe-

gnato in un altro raduno. La cerimonia è proseguita con la consegnadi un ricordo alle autorità presenti, ai redu-ci della Russia classe 1920: Andrea Pastori-no, Santo Oliveri, Giuseppe Leoncini, ai 5

Come primo atto l’8 giugno 2013 ci siamorecati in pellegrinaggio alla Cappella della“Madonna del Don” a Mestre per rendereomaggio alla Vergine Addolorata e chiederela Sua protezione. Siamo stati accolti dalPresidente della Sezione di Venezia FrancoMunarini e dal Capogruppo di Mestre PaoloBoni; Padre Dario Zardo, Superiore dei RR.PP. Cappuccini, al termine della S. Messa

celebrata nella Chiesa di S. Carlo che ospitala Sacra Icona, ha offerto a tutti un simpaticorinfresco: il Gruppo ha ricambiato con unatarga raffigurante la “Madonna del Don”.La seconda iniziativa si è concretizzata inuna numerosa serie di incontri con gli stu-denti delle scuole elementari e medie diSampierdarena al fine di fare conoscere lorola nostra storia. In particolare sono state illu-

strate dall’Alpino Angelo Grossi, con l’ausi-lio di una videopresentazione appositamen-te preparata, la nascita e le vicende del Cor-po degli Alpini, la storia del Generale Canto-re e la realizzazione a Sampierdarena della“Cappella della Pace - Madonna del Don”.Vanno sottolineate la fattiva partecipazionedel personale insegnante e la grande dispo-nibilità e cortesia del dirigente scolastico

vessilli presenti: Acqui Terme, Asti, Canel-li, Genova, Vercelli, ai 28 gagliardetti e atutte le associazioni presenti. Al terminerancio presso dei locali dell'opera Mons.Macciò.

Un doveroso ringraziamento, come sem-pre, a tutti i presenti, al trombettiere Stefa-no Pastorino, a Roberto Brisca a Fassone eSpilinga e arrivederci all'anno prossimo!

Il Capogruppo Pietro Macciò

Notizie dai Settori

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SETTORE STURA PONENTE - Gruppo di MasoneRaduno a Masone 20 ottobre 2013

SETTORE STURA PONENTE - Gruppo di Sampierdarena “Gen. Antonio Cantore”90° DI FONDAZIONE -11 e 12 ottobre 20131923 - 2013: 90 anni di storia, un compleanno degnamente festeggiato.

dott. Angelo Capizzi.Proprio grazie alla disponibilità del dott. Ca-pizzi abbiamo potuto predisporre nei localidella Scuola secondaria di primo gradoSampierdarena una Mostra delle TruppeAlpine. Nella settimana precedente la no-stra festa, nell’antico chiostro (XII sec) dellaex villa Centurione (ex convento cistercenseed attuale sede della Scuola Media A. S. No-varo), con la fattiva collaborazione dell’Alpi-no Mauro Timossi del “Museo degli Alpinidi Savignone”, è stato allestito uno spazioespositivo ricco di documenti, divise ed og-getti, dove siamo stati orgogliosi di esporreil “primo” gagliardetto del Gruppo (anno1923). In contemporanea negli stessi localihanno trovato spazio le esposizioni di altridue gloriosi gruppi sampierdarenesi: l’Asso-ciazione Corale Città di Genova (che festeg-giava i 40 anni di fondazione – nata comeCoro Amici della Montagna) e la SezioneC.A.I. Sampierdarena che festeggiava i 100anni dalla fondazione della S.E.AM. (So-cietà Escursionisti Amici della Montagnadalla quale è nata in seguito la Sezione delC.A.I.).Infine, a cura degli Alpini Angelo Grossi eAngelo Carando, è stato realizzato e distri-buito un libretto di 140 pagine dove sonostati raccolti gli avvenimenti più significatividel Gruppo dalla fondazione ad oggi.I festeggiamenti hanno avuto inizio sabato12 mattina con la consueta cerimonia allalapide che ricorda il luogo di nascita del ge-nerale Antonio Cantore, presenti i Soci delGruppo, il comandante della Stazione Ca-rabinieri Sampierdarena e gli amici para-cadutisti dell’ A.N.P.d’I.La lapide era stata inaugurata nel 2010 inoccasione della 1^ Festa di Settore Valpol-cevera.Il pomeriggio è stato allietato dal Gruppodi Masone che ha distribuito ai passanti isuoi famosi “frixeu”, sempre tanto apprez-zati. Un grazie per la disponibilità e “profes-

sionalità”!Alla sera del sabato la Corale Città di Geno-va si è esibita nei locali del Museo in un se-guitissimo concerto di canti di montagna ealpini, impreziosito dalla partecipazione de-gli studenti della scuola media che hanno il-lustrato ogni “canta” con la lettura di branitratti dalle opere del compianto Mario Rigo-ni Stern ed infine si sono uniti ai coristi percantare il brano “Signore delle cime” cheormai ha conquistato di fatto un posto d’o-nore nelle nostre cerimonie alpine. Domenica 13 ottobre nei giardini Pavanellodavanti al Monumento intitolato al Gen.Cantore, si è svolta la cerimonia in ricordodei Caduti, alla presenza del rappresentantedel Municipio Centro-Ovest, del PresidenteSezionale Piero Firpo accompagnato da al-cuni Consiglieri recanti il Vessillo Sezionale,dei rappresentanti della Polizia Municipale,del presidente dell’A.N.C.R. cav. A. Sicilia edei generali Alpini Fierro e Fresia. Numero-si i gagliardetti (Altavalpolcevera, Arenzano,Bolzaneto, Busalla, Campoligure, Corniglia-no, Genova Centro, Lavagna, Masone, Pie-ve Ligure-Sori, Rivarolo, Savignone, Serra

Riccò, Valverde, Voltri ) e le bandiere di nu-merose associazioni (Bersaglieri, Carabinie-ri, C.A.I., Croce d’Oro, Paracadutisti,

U.N.U.C.I., Circolo Belvedere).Una menzione parti-

colare va allapre-

senza del Ves-sillo della Sezione Val Su-

sa e al gagliardetto del Gruppo diChiusa San Michele: si tratta del gagliardet-to che, come il nostro, porta scritto il nomedi Cantore! Infatti proprio di Chiusa SanMichele è originaria la famiglia del Genera-le Cantore ed in particolare il papà, trasferi-tosi poi a Sampierdarena per motivi di lavo-ro.Con una breve sfilata è stata raggiunta laChiesa di San Giovanni Bosco e san Gaeta-no, dove il parroco don Mario Carattino hacelebrato la S. Messa e successivamente habenedetto la “nostra” “Cappella della Pace -Madonna del Don”. Un crest commemora-tivo è stato consegnato al Parroco, al CoroSezionale “Soreghina” e alla Corale Città diGenova che sempre accompagnano la no-stra cerimonia, nonché all’Alpino RobertoBrisca, impareggiabile “fedele” cerimoniere.Dopo la S. Messa, nei locali messi gentil-mente a disposizione dall’Oratorio Don Bo-sco, un gradito rinfresco ha concluso i fe-steggiamenti.

Angelo Carando

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foto 1) Vessilli e bandierefoto 2) La Coronafoto 3) Il primo Gagliardetto

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E' stato l'11° incontro in quel di Semovigo,nel ricordo della riapertura del sentiero nelricordo del Caduto in terra di Russia “Vitto-rin" (Alfredo Dizzoli Cl.1922). Il grosso lavoro del Capo Gruppo FlavioZappettini aveva realizzato la copertura dibuona parte del piazzale antistante la Chie-sa, lavoro provvidenziale in vista dei brevima violenti temporali, che hanno comun-que permesso la realizzazione del program-ma musicale dei chitarristi Ernesto Barbierie Riccardo Fascio. I due coristi del Seziona-le "Soreghina" hanno offerto un tratteni-mento di valore con canti del nostro dialet-to genovese, ottenendo meritati applausi. Il ritorno del sole ha poi permesso la cele-brazione della S.Messa nel bosco pressol'Edicola del Cristo, lungo il sentiero del"Vittorin". Presenti con Piero Bonicelli ilConsigliere Nazionale Massimo Curasì, ilCoordinatore di Settore Marchetti con Ves-sillo Sezionale, il Sindaco di BorzonascaGiuseppino Maschio, il Consigliere Munici-pale Federici. Al rientro dal bosco, sono stati resi gli onoriai Caduti nell'angolo all'entrata al cimitero.Quest’anno sono stati consegnati alle si-gnore che sempre hanno collaborato all'in-contro dei fiori e un attestato, sono poi sta-ti consumati presso la villa del nostro Se-gretario Narciso Montedonico i piatti dellesplendide massaie. Vorrei citare prima di chiudere due Alpinimolto significativi che hanno voluto esserepresenti: Piero Boero Cl. 1917 , Btg.PIEVEdi Teco, e Michele Barbieri, Corista del "So-reghina" ed ora in forza al Btg.Susa. Il Gruppo ha provveduto ad una raccolta afavore di "Una Scuola per l'Emilia" che hafruttato la somma di 575 euro; con l’aggiun-ta di quanto a già raccolto, abbiamo otte-nuto un totale di 900 Euro poi versati allaSede Nazionale.

Alfredo Costa

Notizie dai Settori

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SETTORE STURLA AVETO - Gruppo di MezzanegoSerata a Semovigo 6 luglio 2013

Foto (Carlo Fontana):1) Il concerto dei chitarristi2) La Santa Messa nel bosco3) Onoranze ai Caduti4) Ornamenti Tricolori

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"Non vive ei forse anche sotterra, quandogli sarà muta l'armonia del giorno se può destarla con soavi cure nella mente de' suoi?" (U.Foscolo, dai Sepolcri 26-29)

Nel mai troppo vissuto tema del ricordo siincorniciano alcune giornate vissute dalgruppo di Rezzoaglio in comunione con lerealtà locali. Magnasco 23 agosto: al crepuscolo il tradi-zionale ritrovarsi per la celebrazione reli-giosa e l'omaggio al monumento posto difianco alla chiesa parrocchiale, la scarnastele di pietra serena che riporta i nomi dei18 caduti della comunità nelle guerre d'Eri-trea, Libia e nelle due mondiali.La folta delegazione di alpini, presenti conil gagliardetto anche le rappresentanze diSanto Stefano d'Aveto, Favale e Mezzane-go (ospite graditissimo l'alpino Alfredo Co-sta), si è unita alla comunità in una cerimo-nia toccante con quei bimbi che portano uncero per ognuno dei nomi chiamati durantel'appello, la foto di ogni caduto proiettatanel bianco di una grande bandiera, mentreuna giovane legge i dati salienti dei caduti,luogo e data di nascita, reparto, luogo e da-ta di morte, località dove riposano i resti,Africa o Germania, Francia o Redipuglia, ...o nel Cimitero parrocchiale. La corona d'al-loro, il silenzio ed infine uno struggente"Signore delle cime" cantato dal coro "LaContrada" ha chiuso e sublimato attimidavvero unici. Lovari 25 agosto: come ogni anno, l'ultimadomenica di agosto alla piccolissima comu-nità si uniscono le popolazioni vicine, oltreagli immancabili alpini del gruppo, per ri-cordare i due caduti della frazione nell'ulti-mo conflitto, caduti ai quali, unitamente aMaria, è dedicata la chiesetta costruita nel-

l'immediato dopoguerraper adempiere un votofatto dai pochi abitanti:anche per loro una coro-na di alloro al terminedella celebrazione reli-giosa posta alla lapideche li ricorda. Vicosoprano 8 settem-bre: il diluvio questa vol-ta ha costretto a dirottarenella parrocchiale la S.Messa che tradizional-mente si celebra al cam-po presso la chiesetta de-dicata a chi non è torna-to, costruita negli anni'20 nel luogo dove i giovani in partenza perla guerra venivano accompagnati da fami-gliari ed amici per un ultimo saluto, per tan-ti trasformatosi nell'estremo saluto. La de-posizione delle corone di alloro ai due mo-numenti che ricordano i caduti del I° e del II°conflitto mondiale hanno chiuso le cerimo-nie: nonostante la pioggia battente numero-sissimi i rimpatriati per la circostanza, comenumerosi al solito erano gli alpini dei gruppidi Rezzoaglio e Santo Stefano d'Aveto. In paesi già svuotati delle migliori energieallora dalle guerre, ieri ed oggi dall'affanno-sa ricerca di un lavoro per una vita più de-gna, tocca davvero nel profondo quell'unir-si, arrivati un po' da ogni dove, attorno adun monumento, una cappella, una sempli-ce lapide per un pensiero, una preghieraper quei giovani che non sono tornati tra laloro gente: quasi nessuno dei presenti or-mai ha conosciuto quei giovani, eppure ilpensiero vive, portato avanti dai nipotini,da chi sa che la loro vita un poco continuasolo perché c'è chi li ricorda.

Giusy Asperti

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SETTORE STURLA AVETO - Gruppo di RezzoaglioGiornate della Memoria

Foto Carlo FontanaFoto 1 e 2 MagnascoFoto 3 Lovari Foto 4 Vicosoprano

Domenica 21 luglio a Pratomollo si è svoltoil ventisettesimo raduno annuale del Grup-po di Sopralacroce.

Dopo l’alzabandiera gli Alpini si sono reca-ti in pellegrinaggio alla cappella della Ma-donna delle Nevi, dedicata ai Caduti di tut-te le guerre, dove Don Luciano Monterossoha celebrato la Santa Messa, seguita dalleParole di un Alpino.La giornata si è chiusa con un rancio al sac-co, allietato dalla musica dei Girasoli.

Mercoledì 16 ottobre 2013 Giornata eccitante per la piccola frazione diPerlezzi, dovuta alla visita pastorale del Ve-scovo di Chiavari, Monsignor Alberto Ta-nasini. Tutta la popolazione si è attivata perriceverlo al meglio: chi ha partecipato allasistemazione della chiesa, chi all’allesti-mento del locale per il pranzo, chi allascel-ta e al successivo confezionamento del me-nu.Monsignor Tanasini ha trascorso la matti-nata in paese confortando anziani e malatipresso le loro abitazioni, accompagnato dalnostro parroco, don Ones, visibilmenteemozionato. Al termine ha visitato la picco-

la chiesa, dove i “massari” gli hanno mo-strato diversi oggetti religiosi antichi e dipregio, e raccontatto alcuni aneddoti ad es-si correlati. Il Vescovo, sempre affabile ecordiale, ha manifestato grande interesse ecuriosità e, dopo una rapida introduzioneda parte di Don Ones, ha recitato l’Angeluscon i fedeli intervenuti.Ha poi pronunciato un breve discorso, pun-tando principalmente su due argomenti : ri-scoprire la presenza di Dio nelle nostre vite,e la necessità della solidarietà della fratel-lanza e della tolleranza tar le persone, mira-te ad un futuro all’insegna della pace.Sono state frasi toccanti che hanno espres-

so chiaramente la grande carica di umanitàdel nostro Vescovo.E’ arrivata intanto l’ora del pranzo che si ètenuto presso la sede del Gruppo Alpini diSopralacroce che, come sempre accade, si èdimostrato molto partecipe e solerte, meri-tandosi così parole di apprezzamento daparte di Monsignor Tanasini.Nel primo pomeriggio il Vescovo ha prose-guito la visita pastorale nelle frazioni vicine,lasciando nel cuore di tutti i presenti unprofondo, indelebile segno.

Un particolare “Grazie” da parte del Grup-po Alpini di Sopralacroce.

Notizie dai Settori

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SETTORE STURLA AVETO - Gruppo di SopralacroceRaduno del gruppo a Pratomollo

SETTORE STURLA AVETO - Gruppo di SopralacroceVisita Pastorale del Vescovo di Chiavari

Giovedì 19 Settembre, ultimo scorso, in unaradiosa giornata di fine estate, presso laScuola di telecomunicazioni delle Forze Ar-mate, si è svolta la bella cerimonia del cam-bio del Comandante. Al precedente Co-mandante, Capitano di Vascello SilvanoBenedetti, destinato ora ad assumere la re-sponsabilità del Museo tecnico-navale di LaSpezia, è subentrato il Capitano di VascelloVincenzo Luigi Ciriello, già imbarcato, aivari livelli di comando, sui Caccia Intrepidoed Impavido, sul Pattugliatore Mango aSharm el Sheikh, nell'ambito della “Forzamultinazionale di Osservatori in Sinai”,sulle Unità di bandiera De la Penne ed Au-dace nell'ambito della Forza Navale Perma-nente della NATO ed infine al comandodella nave Vesuvio partecipante all'opera-zione “Enduring freedom”.Ufficiale specializzato in telecomunicazionied in sviluppo Sistemi, si occupa nel temporispettivamente sia dell'installazione e spe-rimentazione di un sistema aerostatico peril controllo del Canale di Otranto che dellarealizzazione della rete radar costiera per laprevenzione dell'immigrazione clandestinadelle coste pugliesi e calabre.In tempi più recenti ha ricoperto importan-ti incarichi presso il Quartier Generale del-la NATO a Bruxelles, lo Stato Maggiore del-la Marina e lo Stato Maggiore della Difesa.Cuore della cerimonia il toccante passaggiodi consegna, tra i due Comandanti, l'unocedente e l'altro accettante, della bandieradella Scuola, a simbolo e suggello del pas-saggio di Comando. La bandiera d'Istituto venne concessa alla

Scuola TLC delle FF.AA nel 1961 dal Capodello Stato, su proposta del Ministro dellaDifesa, in occasione della ricorrenza del pri-mo decennale di vita della Scuola stessa.In prima fila nello schieramento sulla piaz-za d'armi per la cerimonia, a fianco dei La-bari e bandiere della varie Associazionid'Arma e Reduci/Combattenti, il nostroVessillo Sezionale accompagnato, nelle im-mediate posizioni retrostanti la formazione,dal Gagliardetto del Gruppo locale di Chia-vari e da altri cinque di Gruppi del Com-prensorio. Ai vari discorsi commemorativi,di rito dell'evento, tenuti dai Comandanti,cedente ed accettante, e dall'Ammiraglio di

Squadra Talarico, Comandante delle Scuo-le della Marina, di fronte alle Autorità Cit-tadine, Provinciali e Regionali , presenti ingrande numero, è seguito un simpatico “Vin d' honneur” presso i locali del CircoloUfficiali della Scuola.Egregio Comandante Ciriello, nel tempo laScuola TLC, attualmente al Suo Comando,è passata dal “Morse” ai moderni sistemisatellitari” e nel farLe i complimenti perquesta vera eccellenza nazionale e chiava-rese, voglia gradire il più caloroso e sinceroaugurio alpino di “ Buon lavoro” da partedi tutti gli alpini della Sezione di Genova.

Valter Lazzari

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SETTORE TIGULLIO - Gruppo di ChiavariCambio di comando alla scuola di telecomunicazioni di Caperana“Una vis, Una vox”

Con la deposizione di un mazzo di fiori almonumento all’Alpino di piazza Torriglia aChiavari, in memoria dei caduti, è iniziatosabato 14 settembre alle ore 18,00 il radu-no che è proseguito alla sera all’ Audito-rium San Francesco con i cori “Voci d’Al-pe” di Santa Margherita Ligure ed il

“Gruppo Canterini della Valbisagno”. Do-menica 15 i festeggiamenti del 90° dellafondazione del Gruppo “G. Filippini” sonoproseguiti a Leivi.Hanno sfilato sotto la pioggia, che non puòfar paura a chi ha provato le fatiche e le pri-vazioni della montagna, della battaglia ma

anche della solidarietà. La pioggia li ha ri-compensati rimanendo appesa quel tantoche è bastato per effettuare regolarmente,il raduno ed il corteo sino al vicino monu-mento ed alla chiesa di San Bartolomeo diLeivi. Gli alpini di Chiavari hanno festeg-giato i 90 anni. Quello di Chiavari è uno deiprimi gruppi, nato nel 1923, ha una storiadi figure meravigliose, da Mons. FrancescoMarchesani a Domenico Bancalari; loroeredi sono i capigruppo degli ultimi anniDomenico Piccardo, Adriano Rissetto,Franco Moggia.“Gli alpini sono sempre alpini, anche incongedo, quando ci mettiamo al serviziodella società umana” (Domenico Piccardo);“I Valori degli alpini sono noti un po’ a tut-ti, ma l’invito che posso rivolgere è mante-nerli vivi” (Stefano Traversone); “Il nostromotto recita: come sempre, per sempre,per tutti” (Sergio Crovetto); “Siamo gran-dissimi amici tra di noi e non dimentichia-mo i nostri vecchi” (Gianni Lazzarotto);“Continuiamo a portare questi valori rigo-rosamente in tempo di pace” (LucianoVinzoni);Tutti in effetti avevano le idee chiare suquesti valori cui si è associato anche il sin-daco di Leivi, Vittorio Centanaro: “non hofatto l’alpino ma ho nel DNA il senso diappartenenza e rispetto verso questo cor-po, che mi arriva da mio padre. Negli alpi-ni vedo sempre delle persone con fortissi-

Notizie dai Settori

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SETTORE TIGULLIO - Gruppo di ChiavariGli alpini di Chiavari in festa: il gruppo “G. Filippini” ha 90 anni

1 - 2) : Vessillo e Gagliardetti all’ammassamento3 - 4) : Onori ai Caduti.5) : Deposizione della corona6) : Il Vessillo in chiesa

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mi legami reciproci di amicizia, semprepronti a dedicare il proprio tempo agli al-tri”.Ho riportato alcune parole dei partecipantie credo che non occorra altro per dire comeè andata la festa, aggiungo solo che il tuttoè stato impreziosito dalla presenza del ves-sillo della Sezione di Genova e del Consi-gliere Nazionale Curasì Massimo. Ci haguidato in tutti i momenti della manifesta-

zione un grande Ro-berto Brisca soppe-rendo alle nostre dif-ficoltà e defaillances. A tutti un grande ab-braccio ed un “GRA-ZIE ALPINO”.

Il Capogruppo Stefano Traversone

Domenica 11 Agosto scorso, il bel tempoha arriso ancora una volta, alla tradizionalefesta del Gruppo svoltasi nel suggestivobosco della località di Tolceto Superiore,sopra a Caminata, nella bella Val Graveglia.La partecipazione a tale evento quest'annoè stata veramente significativa poiché erapresente il nostro Consigliere Sezionalenonchè Nazionale, Massimo Curasì con ilVessillo Sezionale, il Vessillo della Sezionedella Spezia ed i Gagliardetti di Lavagna,Cogorno, Favale di Malvaro, Casarza Ligu-re, Alta Valfontanabuona ed ovviamentedel Gruppo di Ne. Foto n° 1Don Pietro Vallebella, figura storica per ilgruppo, ha officiato la Santa Messa, nelcorso della quale ha benedetto una coronad'alloro che è stata poi collocata al cippodel Gruppo dedicato alla memoria dei Ca-duti di tutte le guerre, ubicato nel cimiterodi Caminata. Foto n° 2 e n°3La funzione, come sempre, è stata celebra-ta nella cappella settecentesca- anno di co-struzione 1739 di Santa Reparata Nuova, intempi recenti sapientemente restaurata acura del Gruppo. Foto n° 4Trombettista in erba ma già valido, il quin-dicenne Lorenzo Parma, nipote del Capo

Gruppo Riccardo Parma.Da tale cappella nuova, tramite un sentieronon segnalato, si raggiungono i resti del-l'antica piccola chiesa romanica, detta diSanta Reparata Vecchia foto n° 5- abban-donata nella seconda metà del XVI secoloin concomitanza della grave contrazionedel numero di abitanti della zona all'epoca.

Nei pressi dei resti di questa cappella vec-chia, negli adiacenti verdi boschi di casta-gno ci si imbatte in diversi antichi casoni inpietra, con il tetto d'ardesia e le feritoietriangolari per l'uscita del fumo per l'essic-cazione delle castagne, particolarmentefrequenti in questa zona. Foto n°6Ci sia consentita a riguardo una piccola di-

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SETTORE TIGULLIO - Gruppo di NeRaduno del Gruppo 11-08-2013

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gressione storica,ad onore dell'operosità etenacia delle genti del luogo, circa la fun-zione socio-economica di tale antica attivitàpeculiare della Val Graveglia, in particolaredella zona di Tolceto e Monte San Giaco-mo.Queste costruzioni primitive erano utilizza-te come deposito di legna e foglie ed in spe-cie quali essiccatoio per le castagne. Esseavevano una funzione molto importante: intempi in cui i trasporti erano difficili ed i bo-schi lontani dalle case e dai mulini e per-tanto era più conveniente utilizzare sul po-sto la notevole quantità di legna necessariaper ottenere l'essiccamento e trasportare lecastagne già secche e perciò ridotte a circaun terzo del peso originario; avveniva cosìche i contadini dovessero rimanere permolti giorni in questi casoni ad alimentare esorvegliare il fuoco giorno e notte.Dopo il piccolo intermezzo socio-storico,riprendiamo il primario racconto della no-stra bella festa che, dopo l'apposizione del-la corona benedetta al cippo dei Caduti,ubicato nel sottostante cimitero di Camina-ta, è proseguita allegramente in locali co-perti, nelle immediate adiacenze della cap-pella consacrata di Santa Reparata Nuova.

Gustosi manicaretti nostrani; ripieni casa-linghi tipici, ravioli prelibati, succulentacarne alla brace, cucinata con grande mae-

stria, salumi e formaggi locali, dolci casarec-ci e molto altro, in grande quantità, il tuttoaccompagnato da vini veramente “sinceri”,

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hanno allietato tutti i commensali, in unabella atmosfera familiare e genuinamentealpina.Nel corso del lauto pranzo, tra le varie por-tate, il sottoscritto Coordinatore del Settore,ha avuto il graditissimo incarico di conse-gnare un attestato di benemerenza, da par-te del Gruppo, in pergamena con sigilli, aDon Pietro Vallebella, novantatreenne alpi-no “ ad Honorem” ed un altro attestato, cu-

mulativo, con tutti i nomi dei soci, aggrega-ti e familiari che abitualmente provvedonoall'organizzazione e realizzazione del belevento, chiamati singolarmente, uno peruno, con abbraccio di rito.Veramente bravi tutti! Dal Capo Gruppo Riccardo Parma, al ViceBruno Garibaldi e tutti indistintamente iSoci ed Aggregati con i loro familiari.Sono questi gli eventi dove qualunque alpi-

no, ovunque sia, si sente veramente a casa.Cari amici di Ne, sinceri complimenti pertutto, e allora aspettiamo già il Vostro invi-to per il prossimo anno.

Valter Lazzari

Bibliografia: Alla scoperta della Val Grave-glia 1994 SAGEP Editrice Genova

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Nel giorno della festività di San Maurizio,Patrono degli Alpini, quest'anno il Santoha dato sicuramente “una mano” ai “suoi”alpini di Rapallo, a lui devotissimi, i qualitradizionalmente festeggiano il Patronoproprio al loro bel Rifugio Margherita eche, non a caso, nel giorno della stessa ri-correnza di sedici anni fa, lo avevano inau-gurato solennemente nella struttura attua-le.Domenica 22 Settembre è stata difattiuna giornata tipicamente di piena estate,nonostante il calendario ufficiale avessegià archiviato l'estate astronomica e supe-rato l'equinozio autunnale.Grande quindi l'affluenza alla Festa, i varialpini e loro familiari arrivati felicemente,dopo l'ultima rampa di salita del sentiero,sul cocuzzolo a metri 774 ove è arroccatoin posizione dominante il rifugio, poteva-no spaziare la vista a 360 gradi, grazie al-l'aria particolarmente tersa ed un frescoventicello che faceva garrire la grandebandiera italiana issata sull'alto pennoneancorato ad uno zoccolo di roccia promi-nente.Di fronte il mare, fino a distinguere ingrande lontananza le propaggini dellaCorsica e a destra quelle della Costa Az-zurra, sottostante ad un dislivello di circaduecento metri il bel Santuario di Montal-legro, a sinistra infine i contrafforti ondu-lati del Monte Caucaso.Il Rifugio Margherita “ ex caserma” sorgesulle alture del monte Pegge alle spalle diRapallo e si raggiunge percorrendo la car-rozzabile via Betti, via San Maurizio deiMonti e la strada Provinciale per il passodella Crocetta, valico che porta alla ValFontanabuona.Dal passo, lasciato ogni mezzo motorizza-to, di fronte alla Chiesetta dedicata allaSanta Croce, costruita nel 1933, inizia unsentiero che con una passeggiata bellissi-ma attraverso i boschi conduce al “Mar-gherita”.

I numerosi ospiti della Festa , in un primomomento all'arrivo, ammirati dal grandio-so spettacolo e come calati dal cielo in ungigantesco planetario, si sentivano partedi quel grande miracolo della natura e delmistero del creato, in un silenzio riverentee quasi innaturale.Poi, dopo il primo stupore, l'aria fine, il sa-no appetito favorito dalla bella cammina-ta, l'incontro con i vari compagni ed ami-ci, prendeva il sopravvento.Un sommesso cicaleccio iniziava ad ani-mare simpaticamente le vecchie pietredell'ex caserma le quali, dopo i lunghi si-lenzi di notti infinite, della furia di ventiscatenati e delle paure e sofferenze patitedai poveri soldati in guerra, sembravanoora, anche loro, come rianimarsi con noi,finalmente liete, serene ed accoglienti. Dopo la commovente cerimonia dell'alza-bandiera, seguita da tutti i presenti congrande partecipazione, chi pensava di averfaticato nella salita ha dovuto ricredersivedendo arrivare, passo dopo passo, benundici crociferi che da San Lorenzo dellaCosta portavano alternativamente in spal-la, con l' ausilio di poderose cinghie dibardatura, un meraviglioso Cristo croce-fisso del peso di circa un quintale! Alla presenza di quasi la metà del coro Vo-ci d'Alpe, diretto egregiamente dal Mae-stro Tassi, del nostro Vessillo Sezionale edi sei Gagliardetti di Gruppi del Com-prensorio, oltre ovviamente a quello diRapallo, Padre Apollinaire, sacerdote con-golese, spiritualmente molto vicino alGruppo di Rapallo, in un tripudio di luci,colori e canti, ha officiato la Santa Messa alcampo su un altare di roccia, egregiamen-te accompagnata dal predetto coro la cuibravura tutti noi ben conosciamo. E poi l'adunata rancio, affollatissima, an-che per gli effluvi appetitosi che proveni-vano dalle cucine che già facevano pregu-stare un pranzo succulento e ristoratore..I cuochi alpini, fra cui primeggia meritata-

mente la figura peraltro storica, nell'ambi-to del Gruppo, di Cesare Florio con origi-nalissimo cappello da Chef con pennettaalpina, avevano decisamente superato lo-ro stessi con un'ottima polenta al sugo difunghi ed un asado cucinato egregiamen-te come nella “Pampa” sudamericana, aparte tutti gli abbondanti ed ottimi anti-pasti precedenti e formaggi, frutta e dolcivari successivi!In questo eccezionale rancio alpino, ab-bondantemente innaffiato da ottimi vini,si è arrivati per la prima volta... ed è unvero record! a somministrare più di 180porzioni di tutto questo ben di Dio a “ ga-vette dal fondo sempre... bucato!.” A beneficio di coloro che non conosconola storia di questo bel Rifugio, diamo qual-che cenno sulla sua origine e le varie fasi di

SETTORE TIGULLIO - Gruppo di RapalloFesta di San Maurizio al Rifugio Margherita

lavoro alpino che negli anni l'hanno ri-strutturato portandolo fino alla versioneattuale.Nel 1939 veniva costruita sul monte Peggeuna Caserma adibita, proprio per il suo ec-cezionale campo visivo, ad osservatorioantiaereo.Questa caserma, in cui stazionarono anchegli alpini, fu in funzione fino al 1943 dopodi che venne abbandonata ancorché, dopol'armistizio, venne talora utilizzata ancheda formazioni di partigiani.Al termine del conflitto rimase abbando-nata per lunghi anni alle intemperie ed aivandali, il tetto venne asportato parzial-mente e la parte restante rovinò all'inter-no, rimanendo così della struttura solo imuri esterni, la vegetazione spontaneacrebbe nel frattempo anche all'interno.Nel 1991 durante una riunione del Consi-glio Direttivo del Gruppo di Rapallo, ilConsigliere Enrico Buzzoni, detto Pippi,ora nel paradiso di Cantore, lanciò l'idea...“si potrebbe restaurare la vecchia casermadel monte Pegge per farne un Rifugio” ! L'idea venne accettata e così si mise inmoto la potente macchina alpina.Dopo le ricerche del caso, si riuscì a risali-re alla persona proprietaria dei resti delmanufatto, la Signora Vittoria Castrucciovedova Vaccaro, la si contattò, spiegandole intenzioni alpine circa quel che restavadella vecchia caserma, le idee di restauro

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1) La targa del Rifugio2) Il Cristo sale al Rifugio3) Il Vessillo Sezionale4) “Portuei d’o Cristo”5) L’Altare6) Messa al campo e coro7) L’ “alpincuoco” Cesare Fiorio8) La Caserma prima del restauro9) Inaugurazione del Rifugio il 21 set-tembre 1997

al fine della creazione di un rifugio alpinovennero recepite ed accolte con entusia-smo.Si firmò così un contratto d'affitto noven-nale ed ai primi del 1992 si presentò al Co-mune un progetto di ristrutturazione re-datto da un geometra amico degli alpini.Nel mese di ottobre, finalmente la rispo-sta, il progetto era approvato dal Comune,dalla Provincia, dalla Regione. Si poteva dare inizio ai lavori e così il gior-no 11 ottobre 1992 un gruppetto di teme-rari alpini si recarono sul monte Pegge perdare la prima picconata!I lavori andarono avanti grazie al volonta-riato degli alpini ed amici degli alpini, ov-viamente lavorando il sabato e la domeni-ca, sottraendo così anche ore preziose allafamiglia.Ma si sa, gli Alpini quando si mettono intesta qualcosa e prendono un impegno...Nel 1993, terminata la pulizia, abbattutipezzi di muro pericolanti, si decise di pro-cedere alla costruzione di una prima solet-ta ma il trasporto dei pesanti materiali co-stituiva un vero ostacolo al proseguimentodei lavori.Difatti nei primi mesi, il materiale ed i ge-neri alimentari venivano trasportati sullespalle dal passo della Crocetta sino all'excaserma, ma non si poteva proseguire intale modo estremamente faticoso e si pen-sò quindi di costruire una teleferica di sup-porto all'opera.Altre domande qui e là, altri progetti tecni-ci, altra burocrazia, ed inaspettatamente,in tempi relativamente brevi, le Autoritàdiedero parere favorevole alla costruzionedi un “palorcio” che, dalla strada per De-zerega con un tiro unico di oltre 500 metried un dislivello di circa 250 metri , potesseraggiungere il costruendo Rifugio. Con tale importante supporto, fu pertantopossibile trasportare agevolmente tutto ilmateriale occorrente alla ristrutturazione;travetti, pignatte, mattoni, sabbia e ce-mento. Alla fine del 1993 si potette quindi gettareil cemento per la prima soletta, poi segui-rono i pilastri e verso la fine del 1994 ini-ziarono i lavori per la costruzione del tettoprocedendo nel contempo anche al risana-mento del muraglione antistante l'ex ca-serma, rifatto interamente in pietra.Negli anni che seguirono vennero effet-tuati tutti i lavori di rifinitura, impiantielettrici ed idraulici e quant'altro fino al fa-moso giorno dell' inaugurazione, il 21 set-tembre 1997, San Maurizio per l'appunto.Rimaneva un solo problema da risolvere,non si poteva continuare a chiamarla ca-serma se era diventata un Rifugio, si pen-sò quindi ad una prima soluzione ovveroad intitolare l'opera ad un alpino, meda-

glia d'oro al valore militare, caduto in Rus-sia e parente della proprietaria ma la Si-gnora Castruccio, interpellata a proposito,ringraziando comunque per il pensieroavuto dal Gruppo, espresse il grande desi-derio che il Rifugio prendesse il nome“Margherita” dal nome della sua amatis-sima mamma.Ed ecco che il Rifugio si chiamò “Marghe-rita”.Ancora in vita la Signora Castruccioespresse peraltro la volontà, di concertocon i familiari, di donare agli alpini di Ra-pallo i diritti di proprietà del manufatto erelativo terreno, cosa che venne accettatadi tutto cuore dagli alpini riconoscenti eche provvidero poi a tutte le incombenzeburocratiche e finanziarie del caso.Il Rifugio Margherita non è solo un bel Ri-fugio alpino, anche un po' raro nella nostrabella Regione, ma è soprattutto un monu-mento duraturo alla laboriosità, tenacia eforza di volontà degli alpini rapallesi e del-la Sezione di Genova!

Abbastanza di frequente viene visitato an-che da scolaresche che sono poi alloggiatenel comodo e capace dormitorio dotato diventi modernissime brande laddove sicu-ramente aleggia un sano spirito alpino che,ci piace pensare, ispiri poi, nella vita cheverrà, questi giovani ai peculiari principialpini della solidarietà, del senso del do-vere e sacrificio, del rispetto della natura edell'amor patrio!Alpini di Rapallo, Gruppo così coeso ed inverità una sola grande famiglia, siatenemeritatamente orgogliosi, il vostro Rifugioè un vero fiore all'occhiello per tutti coloroche abbiano un cuore “alpino”, Vi ringra-ziamo per quello che il vostro coraggio ededizione ha saputo costruire e donare atutti noi.

Valter Lazzari

Bibliografia:Brochure del Gruppo A.N.A Rapallo Azien-da Grafica Busco - Rapallo - anno 1997

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Sabato diciotto maggio a Santa Margheritaligure la giornata non è delle migliori: cielogrigio e pioggia di quelle che durano tutto ilgiorno. Nel primo pomeriggio un primo in-conveniente: non ci siamo capiti sull’oradell’appuntamento e l’amico Giancarlo Mi-litello con l’attore Alpino Carlo Mondatori ela giovane tecnica di suono e immaginiaspettano davanti alla sala ancora chiusa.Gli inconvenienti finiscono qui. La presen-tazione del libro “ Padre Generoso stammivicino…muoio” curato da Giancarlo Mili-tello è stata associata con la rappresentazio-ne dell’atto unico ispirato al testo del libro,“Con Dio nello zaino”. Alle pareti della bel-la sala di “Spazio Aperto” sono appesi i nu-merosi pannelli che raccolgono foto e docu-menti dei sessant’anni di vita del gruppoAlpini di Santa Margherita. La gente co-mincia ad arrivare. Ci sono alpini ma nonsolo: l’incontro con i soci di Spazio Apertodiversifica la platea. Nell’attesa si visita lamostra ed è bello riconoscere tutti gli amicinelle foto degli anni sessanta e settanta,purtroppo troppi ormai andati avanti.Militello introduce da par suo il libro e lospettacolo, portandoci subito nella durarealtà di quei tristi ricordi di guerra. Si ab-bassano le luci, si fa silenzio in sala e parteil lungo monologo che rapisce l’attenzionee poi l’emozione di tutti. La guerra, il dolo-re, il rumore della battaglia e poi i canti de-gli alpini, accompagnano, insieme a imma-gini di repertorio proiettate sullo sfondo, laviva e coinvolgente recitazione del bravoCarlo Mondatori.Sulle sofferenze rivisitate brilla la forza del-la fede e della umanità di questo frate che

aiuta a morire ma soprattutto a vivere.Al termine l’applauso è lungo e alpini e nonalpini sono uniti dalla stessa emozione. Unpiccolo rinfresco aiuta a rilasciare la tensio-ne che per più di un’ora ci ha tenuto nel piùassoluto silenzio. Si parla anche della re-centissima adunata di Piacenza e dell’impe-

gno di domani per eleggere il nuovo presi-dente nazionale.Poi si va tutti a casa. Fuori piove sempre,ma la giornata sembra diversa perché tuttiusciamo più ricchi dentro, sull’onda delleparole di Padre Generoso.

Stefano Pansini

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SETTORE TIGULLIO - Gruppo di Santa MargheritaPadre Generoso

In data 28 luglio 2013 si è tenuta, per il de-cimo anno consecutivo, la festa della sezio-ne alpina della Alta Val Fontanabuona.Dopo la sfilata con la deposizione della co-rona ai piedi del monumento alpino è av-venuta la cerimonia dell'alzabandiera ac-compagnata dalla banda di Sussisa.Al ter-mine della recita della santa messa vi è sta-ta la consegna dei gagliardetti alle sezionipartecipanti ed alle autorità presenti.La giornata si è conclusa con l'apertura de-gli stand gastronomici gestiti dalle famigliedegli alpini.

SETTORE VALFONTANABUONA - Gruppo Alta ValfontanabuonaRaduno del Gruppo a Ognio

Quest’anno il 45° Raduno Alpino di Cica-gna ha vissuto uno dei momenti più signi-ficativi della sua storia: la consegna del“Bollino d’oro” a ben sette alpini del Grup-po, che hanno celebrato il loro 50° di iscri-zione all’A.N.A.Domenica 20 ottobre il cielo si presentavascuro. La pioggia rimaneva in agguato. Ciònon aveva impedito alle rappresentanze deiGruppi di militari in congedo della Fonta-nabuona di intervenire numerosi con i ves-silli e i gagliardetti delle loro Sezioni e deiloro Gruppi. Presente, come da tradizione,il vessillo della Sezione ANA di Genova, ac-compagnato dal Presidente Pietro Firpo eda Valter Lazzari, responsabile per il Setto-re Tigullio.Il piazzale accanto al Municipio, addobbatocon i colori della nostra bandiera, accoglie-va fin dal primo mattino i partecipanti per lacolazione alpina: fugassa e un gottu de vin,tanto per rinfrancare l’animo e riscaldare ilfisico in attesa di un raggio di sole. La Banda Musicale “G. Verdi” apriva quin-di la sfilata per giungere al Monumento de-gli Alpini, in piazza della Chiesa. L’Alza-bandiera e le note dell’Inno Nazionale crea-vano forti emozioni, per un atto di cuiognuno era protagonista. La deposizionedell’omaggio floreale al Monumento, sanci-va il sentimento di riconoscenza della Co-munità verso gli Eroi ivi ricordati.Il corteo, formato dalle rappresentanze civi-li e militari, dai Gruppi Alpini, dai Marinai,dagli Avieri, dai Carabinieri in congedo,dalla Croce Rossa e da abitanti del luogo,iniziava il suo percorso e si soffermava, peril doveroso tributo, davanti alle lapidi deiCaduti di ogni arma e di tutte le guerre. Significativo il passaggio sul Ponte dellaVittoria, nel ricordo dei Caduti dell’ormailontano 1915-18 . Il breve giro per la citta-dina si concludeva nuovamente davanti alMonumento agli Alpini.Il giovane Sindaco Roberto Bacigalupo

tracciava un profilo del ruolo delle PenneNere nell’attuale società. “Essa – continua-va il Sindaco – necessita assolutamente diriferimenti sicuri, quali gli alpini hanno di-mostrato di impersonare sia nel passato,con i loro Martiri, sia nel presente, con attidi generosità e di eroismo, testimoniati nel-le missioni all’Estero e durante le calamitànaturali”.L’oratore, alpino del Gruppo, ricordava ilsocio Dario Bacigalupo, padre del SindacoRoberto, andato avanti ultimamente. Prendendo spunto dalle stesse parole del

Sindaco, illustrava la figura dell’Alpino An-tonio Cicirello, Medaglia d’Oro al Valor Mi-litare, caduto eroicamente in Eritrea nel1936. Era un volontario, proveniente dalPerù - madre ligure e padre siciliano - mo-tivato da profondo spirito di amor di Patria,fino al sacrificio, inculcatogli dai genitori.“Riferimento sicuro” per le nostre motiva-zioni nell’ambito della società e del gruppodi appartenenza.Si entrava ora nel vivo della cerimonia. IlPresidente della Sezione di Genova, dopoaver porto il suo saluto ed espresso parolesulla “forza” degli alpini, era chiamato aconsegnare ai soci del Gruppo di Cicagna,Stefano Cavagnaro(Capogruppo), AntonioDondero, Amedeo Foppiano, Ettore Fop-

piano, Ivo Nassano, Guido Nemini e IlmoZerega, che avevano raggiunto il traguardodei 50 anni di iscrizione continuata all’A-NA, il distintivo di riconoscimento per la“fedeltà” all’Associazione. Da aggiungere –cosa diventata ormai infrequente – la con-ferma di nuove iscrizioni al Gruppo: Giulia-no Cordaro, Felice Ferro e Valerio Solari.

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SETTORE VALFONTANABUONA - Gruppo di Cicagna45° Raduno Alpino - Sagra della Castagna

1) Autorità davanti al monumento de-gli Alpini2) Presidenti Sezione e CRI3) Discorso al monumento degli Alpini4) Vessillo Sezionale5) Al pezzo!6) Vessillo e autorità della Sezione7) Rappresentanza alpina in chiesa

Ciò ha dimostrato ancora una volta la pie-na vitalità del Gruppo Alpini di Cicagna,anima della Comunità, impegnato ormai da

tantissimi anni a mantener viva la Sagradella Castagna, particolarmente sentita nel-la vallata.

La Santa Messa alpina, celebrata nellaChiesa di Nostra Signora dei Miracoli, ve-deva ancora schierate, accanto all’altare, lerappresentanze delle varie associazioni. Ilparroco, don Mario Moltedo, all’omelia,metteva in risalto la figura degli alpini,“espressione dei valori evangelici, per soli-darietà, per aiuto al prossimo, per il sacrifi-cio richiesto e mirabilmente compiuto”. La“Preghiera dell’Alpino”, nella sua formaoriginale, recitata alla fine della S. Messa daGiovanni Raggio, responsabile per il Setto-re Val Fontanabuona, concludeva la primaparte della giornata, dalla connotazione pa-triottica e spirituale. Benevolo anche il tem-po, con l’offerta di scampoli soleggiati.Non così al pomeriggio, ove si scatenavanoveri acquazzoni, con brevi e necessarie tre-gue per dar vita alla Sagra. Gli alpini, si sa,non mollano. In previsione, avevano mon-tato una tettoia per l’accensione del fuocoe, “fumo negli occhi in maggior quantità”,rigiravano imperterriti con pali e rastrelli, lecastagne nei grandi padelloni forati. Il pub-blico, pur consistente, non raggiungeva leaspettative degli organizzatori, causa lapioggia incessante. Le gentili signore, aibanchetti gastronomici, riuscivano comun-que a presentare gli assaggi dei prodotti lo-cali. Imperturbabili ballerini, noncuranti del me-teo avverso, si avvicendavano sotto il ten-done in passi di danza, stimolati dalla dina-mica orchestra de “I Varesini”, indispensa-bile antidoto contro l’inclemenza del tem-po.Ora si guarda al futuro del Gruppo. Glistrumenti per andare avanti ci sono. Impor-tante che ogni alpino faccia la sua parte. Ilprossimo anno ci vedrà nuovamente impe-gnati. Ci saremo!

Enzo Valencich

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Come ogni anno la seconda Domenica diLuglio, appuntamento a Favale di Malvaroper l’annuale raduno degli Alpini.L’impeccabile organizzazione del capogruppo Dario Crino e i suoi Alpini hannofatto si che si svolgesse in un clima di festa.E iniziato con la rituale colazione alpina abase di focaccia e vino bianco, l’arrivo dellafanfara Alpina Tenente Raffo della Garfa-gnana, sulle note del 33, e poi i Gonfalonidella Regione Liguria e del Comune di Fa-vale di Malvaro, accompagnati rispettiva-mente dall’ass. Giovanni Boitano e il Sinda-co di Favale Ubaldo Crino, i vessilli della se-zione di Genova e Alessandria, e La Speziae numerosi gagliardetti dalla Liguria e zonelimitrofe. Ha aperto la cerimonia, l’alzabandiera, cuie seguita la deposizione di una corone d’al-loro al Monumento dei caduti di tutti leguerre, ed ai caduti della Resistenza. La fanfara ha accompagnato la sfilata per levie del paese, imbandierato di tricolore perl’occasione. La S. Messa e stata officiata da Don Ginoc-chio nella chiesa Nostra Signora della Ro-sario, i canti durante la Santa Messa sonostati curati dalla corale di Favale.La preghiera degli Alpini è recitata dal re-sponsabile di settore G. Raggio.Giunti alla tenso struttura, dal palco il capogruppo Dario Crino ha ringraziato le auto-rità civili e militari, le associazione d’arma edi volontariato, i vessilli e i gagliardetti .L’appuntamento è fissato per il 2014.Breve ma significativo l’intervento dell.Ass.Giovanni Boitano e del Sindaco UbaldoCrino.A conclusione l’intervento del Presidente

Piero Firpo che haelogiato il capogruppo e i suoi Alpi-ni e soci aggregati,per l’ottima organiz-zazione, della mani-festazione.Parole di elogio sonostate rivolte alle au-torità presenti per lacollaborazione e l’at-t a c c a m e n t oall’A.N.A. Al termine della ma-nifestazione è statoconsegnato a tutti ipartecipanti un ri-cordo del raduno.Cui e seguito un ottimo “rancio Alpino” cu-rato dai bravissimi cuochi di Favale, e per fi-nire in bellezza la splendida torta preparataper l’occasione dalla pasticceria Galletti diFavale di Malvaro.

S.T. e D.C

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SETTORE VALFONTANABUONA - Gruppo di Favale di MalvaroRaduno del gruppo 2013

Domenica 3 Novembre, alla vigilia delGiorno dell’Unità Nazionale e Giornatadelle Forze Armate, che celebra l’anniver-sario della vittoria italiana durante la Pri-ma Guerra Mondiale il 4 Novembre 1918,Casella ha voluto ricordare tutti i cadutidella Valle Scrivia che persero la vita neidue conflitti mondiali.

La manifestazione, organizzata dal Grup-po Alpini di Savignone, ha coinvolto an-che i Gruppi di Busalla, Valbrevenna eGenova-Centro, con la rappresentanzadel vessillo della Sezione di Genova, ac-compagnato dal vicepresidente Mauro Ti-mossi, ed alla presenza delle Autorità Lo-cali, il Sindaco di Casella Marco Baffetti, ilMaresciallo dei Carabinieri Michele De

Toma ed il Consigliere Nazionale dell’A-NA Massimo Curasì.Gli Alpini, sulle note dell’inno nazionale edella canzone del Piave, hanno dapprimadeposto una corona al cippo in memoriadei caduti presso il Parco intitolato allaBrigata Alpina Taurinense, e ricordato illoro sacrificio con un minuto di silenzio.La cerimonia è poi continuata durante laSanta Messa, officiata da Don GrazianoPepe, durante la quale il socio StefanoPoggio ha letto la Preghiera dei Caduti,scritta dall’Arcivescovo Giovanni BattistaMontini, diventato poi Paolo VI.

Dopo la Preghiera, il coro parrocchiale diCasella ha intonato il canto Signore delle

Cime, composto nel 1958 dal composito-re vicentino Giuseppe De Marzi. Infine,gli Alpini ed i numerosi fedeli presentihanno concluso le celebrazioni spostan-dosi all’esterno della chiesa, dove è statasistemata una corona d’alloro sotto la la-pide dei caduti di Casella, che si immola-rono per la patria durante i combattimen-ti del 1914-1918 e del 1940-1945, i cui no-mi sono stati ricordati e scanditi a granvoce uno per uno.

Alessandra Torre

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SETTORE VALLE SCRIVIA - Gruppo di SavignoneCasella - Cerimonia in ricordo dei Caduti di tutte le guerre

Domenica 22 Settembre scorso, nel nostro"piccolo" perché piccolo è il nostro Gruppo,abbiamo assolto alla grande il rinnovatoimpegno di ricordare i nostri Fratelli Alpini"andati avanti". Tutto ciò in un giorno nelquale il nostro San Sereno ci ha regalatouna splendida giornata di fine Estate. UnaSanta Messa solenne officiata egregiamen-te dal Parroco di Santa Vittoria di Libiola,frazione "montana" di Sestri, Don AntonioBaracchini, socio Amico del Gruppo, ha fat-to la sorpresa di farci allietare durante tutti imomenti della mattinata dal Coro ANA"Rocce Nere". I numerosi convenuti hannoseguito attenti ed emozionati il susseguirsidei vari passaggi del Sacro Rito. Nell'omeliadel sacerdote il quale ha sottolineato conforza il valore di tutte le Penne Nere e ilgiorno particolare dedicato a S.MaurizioMartire e Soldato tutte le Autorità Civili eMilitari presenti hanno sentito ed espressoun grande momento di emozione interioree di nostro attaccamento a certi valori. Un momento particolare ed emozionanteha accompagnato la Preghiera dell'Alpinodetta per l'occasione dal Capogruppo LucaCapelli.

Fuori, sul sagrato, il sacerdote ha benedettola corona di alloro posta ai piedi della lapi-de che ricorda i Caduti della Frazione e unalpino del gruppo ha ricordato quei FratelliAlpini che dalla ricostituzione del Gruppohanno raggiunto il Paradiso di Cantore.Comunque "PRESENTI". Un grande ringraziamento ai Coristi di Ros-siglione che hanno reso la mattinata vera-

mente toccante. Al termine dell'intratteni-mento gli amici delle varie AssociazioniCombattentistiche e d'Arma, penne neredei Gruppi vicini, rappresentanti del Vessil-lo Sezionale e Vicesindaco ci hanno saluta-ti contenti di avere risposto al nostro invito.Arrivederci al prossimo anno.

Il CapogruppoVittorio “Rino" Biggi.

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SETTORE VALPETRONIO - Gruppo di Sestri LevanteMessa per i Caduti a Libiola - 22 Settembre 2013

SETTORE VALPOLCEVERA - Gruppo di RivaroloIV Raduno Settore Valpolcevera

Come da sorteggio a suo tempo effettuatocon i gruppi facenti parte del settore, questoraduno è stato organizzato dal Gruppo diRivarolo nei giorni di sabato 21 e domenica22 settembre 2013.Con il patrocinio del V° Municipio che si èfatto carico di tutte le pratiche burocratiche

necessarie e con l’assistenza della PoliziaMunicipale nel corso della sfilata lungo levie cittadine, tutto si è svolto per il meglio,assistiti da un tempo meteorologico ideale.La popolazione di Rivarolo ha molto ap-prezzato l’organizzazione delle varie mani-festazioni, per cui la Sezione ANA di Geno-

va può andare fiera di quanto si è fatto.La distribuzione delle focaccette da partedel Gruppo di Arenzano, nella giornata disabato, ha riscosso un grande consenso esoprattutto ha fruttato un contributo di 800euro destinato all’associazione “Gigi Ghi-rotti” che il presidente Professor Enriquet

ha ricevuto dal Presidente Sezionale Firpo edal Capo Gruppo di Rivarolo Pastorino altermine della Santa Messa di domenica 22settembre.Magnifico il concerto di canti di montagnaeseguiti dai cori “Soreghina” e “MonteBianco” presso il Teatro Albatros alla seradel sabato, presentato come al solito in mo-do egregio dall’alpino Silvio Scotto; a segui-re il tradizionale abbondante rinfresco inonore dei coristi e del pubblico che ha volu-to essere presente.Alla sfilata di domenica 22 hanno parteci-pato il Vessillo Sezionale scortato dal Presi-dente Firpo e da alcuni Consiglieri, sedicigagliardetti di Gruppo, un buon numero diAlpini, il servizio d’ordine sezionale al co-mando di Pierangelo Fassone, l’Associazio-ne Nazionale Carabinieri in Congedo di Ri-varolo, la presidente del V° Muncipio Dot-toressa Murruni con l’assessore Costa, il vi-cesindaco di Ceranesi dottor Pio Cichelli el’assessore di Campomorone DottoressaElena Moroglio.Alla sfilata è seguita la Santa Messa cele-brata nella chiesa del Borghetto dal parrocoDon Alfonso Carrea, e perfettamente coor-dinata dal Cerimoniere Sezionale RobertoBrisca, aricchita spiritualmente dai canti delcoro Monte Bianco e conclusa dalla Pre-ghiera dell’Alpino solennemente recitatadal Presidente Sezionale Firpo.Il rancio alpino “ottimo e abbondante” cheha concluso la due giorni di raduno è statopreparato dalla ditta Paolo & Gian di Migna-nego, che lo ha fornito a titolo gratuito, e cheva perciò ringraziata per la sua disponibilità.

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Alpini del Gruppo e Boy Scouts di Bolzaneto nella postazione di Piazza Rissotto.

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SETTORE VALPOLCEVERA - Gruppo di BolzanetoVendita mele A.I.S.M. 23.10.2013

Nel 2005 i Gruppi ANA di Sant’Olcese eSerra Riccò richiedono al Comune diSant’Olcese di proporre alla C.M. Val Pol-cevera il recupero della casermetta dellaDominante.Nel 2006 il Comune di Sant’Olcese acquisi-sce l’area ed i terreni contigui alla casermet-ta e nel 2007 la C.M. finanzia il progetto .Nel 2009 iniziano i lavori e nel 2010 il Comu-ne propone agli Alpini di gestire il Rifugio.Nel 2013 il Comune decide, unitamente alGruppo di inaugurarlo intitolando il rifugiostesso ad un nostro concittadino il CapoSquadra dei Vigili del Fuoco sul lavoro e vo-lontario nel tempo libero Giorgio Loreficeche nel 2005 durante un intervento di spe-gnimento di un’autocisterna di GPL ha sa-crificato la propria vita per salvarne molte al-tre. Per questo è stato insignito di M.O.V.C.dal Presidente Giorgio Napolitano.Il 21 aprile scorso alla presenza del Sindacodi Sant’Olcese (alpino) della Giunta e buo-na parte del Consiglio Comunale di un rap-

presentante della Provincia di Genova, delnostro Presidente Sezionale e di alcuni ga-gliardetti dei Gruppi, nonché della Prote-zione Civile sezionale, che ringraziamo peril lavoro svolto, è stato ufficialmente inau-gurato il rifugio con la benedizione del no-stro parroco Don Giulio Ravera.Molta gente è accorsa sul monte a ringra-

ziare, come ogni anno fanno gli alpini laMadonna della Dominante.Il testimone ora è del Gruppo di Sant’Olce-se che avrà l’onere e l’onore di conservarloe valorizzarlo per il nome di cui porta con lacollaborazione di molti amici degli alpininostri validi sostenitori.

Luigi Vassallo

SETTORE VALPOLCEVERA - Gruppo di Sant’OlceseIl Rifugio Giorgio Lorefice

La conclusione di questo resoconto nonpuò che essere riservato ai ringraziamentipiù sentiti da parte del Gruppo di Rivaroloorganizzatore ai propri soci ed ai Gruppi diSampierdarena, Bolzaneto, Alta Valpolce-

dei locali e del cortile esterno, messa inopera di tavoli e sedie, servizio in cucina edin sala per il rancio alpino.Questo è tutto e forse… ce ne cresce!

Il Capogruppo

vera, Valverde, Serra Riccò, Sant’Olcese,che si sono impegnati nei lavori di prepara-zione e smontaggio finale : imbandiera-mento, preparazione della zona di ammas-samento, rinfresco dopo il concerto, pulizia

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SCARPONCINIALTAVALFONTANABUONA- Ga-briele Terrile, nipote del socioAndreino Schenone (nonno).ALTAVALFONTANABUONA- An-na, nipote del socio SergioGarbarino (nonno).ALTAVALPOCEVERA – France-sca, figlia del socio Alessan-dro Franzone e nipote del so-cio Enrico Cavo.ALTAVALPOCEVERA – Gianlu-ca Montani, nipote del socioAngelo Rivera.BUSALLA – Federico, nipotedel socio Giorgio Schenone.BUSALLA – Lorenzo, nipotedel socio Maurizio Belgrano(nonno).CAMPOLIGURE – Mia, nipotedel socio Amico degli Alpini Si-mone Piana.COGORNO – Matteo, figlio diSilvia Panesi e Roberto LaRosa, nipote del socio DarioPanesi.ISOLA DEL CANTONE – Mat-teo, bisnipote del socio Mas-simo Acerbo.MASONE – Alice, figlia dell’a-mico degli Alpini Omar Missa-relli e nipote del socio Giaco-mo Missarelli.MASONE – Benedetta, nipotedel socio Carlo Pastorino.MEZZANEGO – Stefano, nipo-te del socio Luciano Raffo.NERVI - Matteo Grassia, di Lo-renzo e Ilaria, nipote del socioBruno Picollo.REZZOAGLIO – Pietro, primo-genito del socio Davide Cella epronipote del Capogruppo.RONCO SCRIVIA – Mattia, ni-pote del socio Luigi Guglielmi-no.RONCO SCRIVIA - Stefano, fi-glio del socio Enrico Garrè edella Signora Monica Muntoni.SANTO STEFANO D'AVETO -Pietro Tosi, nipote del socioGiorgio CarpaneseSERRA RICCO’ - Pietro figliodel socio Mauro Noli.

***Ai genitori i più vivi rallegra-menti e gli affettuosi auguri daparte della famiglia alpina.

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ALPINIFICIBARGAGLI – la gentile signori-na Sara Cavagnaro, figlia delsocio Marco, con il signor Lu-ca Pitto.CARASCO – il signor AntonioCassinelli, figlio del socio Giu-

seppe, con la gentile signori-na Sara Figini.CHIAVARI - la gentile signorinaarchitetto Sara Rissetto, figliadel socio ex capogruppoAdriano Rissetto, con il DottorMarco Palmieri.RONCO SCRIVIA – La gentilesignorina Paola Ratto, figliadel socio Norberto Ratto, conil Signor Marco Repetto.RONCO SCRIVIA - La gentilesignorina Michela Livrari, figliadel socio Sergio Livrari, con ilSignor Giulio Poggi.SANTA MARGHERITA – il socioSerafino Barigione con la gen-tile signorina Giuliana Laneri.SANTO STEFANO D'AVETO –la gentile signorina StefaniaRossi, figlia del socio PellegroRossi e nipote del socio Tran-quillo Rossi, con il signor An-drea Caramella.

***Da tutti gli alpini auguri di tanta felicità ai novelli sposie … tanti bocia.

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LUTTISOCIALTAVALPOLCEVERA – il socioNatale Barbieri.ALTAVALPOLCEVERA – il socioStefano Cambiaso, classe1947, già consigliere e attua-le proboviro del gruppo.ALTAVALPOLCEVERA – il socioFrancesco Carpaneto, classe1921, Medaglia d’argento alValor Militare.ARENZANO - Il socio GiuseppeVentura, classe 1944.ARENZANO - Il socio GerolamoVallarino, classe 1949.ARENZANO – il socio GiovanniTraverso, classe 1953, consi-gliere del Gruppo.BARGAGLI – il socio Aldo Del-fino, classe 1929.BARGAGLI – il socio GiovanniFerro (Nesto), classe 1920.CHIAVARI – il socio Mario Mat-toli, classe 1936.COGOLETO – la signorina San-tina Calcagno (Tina), Amicadegli Alpini.COGOLETO – il socio GiovanniDamonte (Stelin), classe1946, revisore dei conti.GENOVA CENTRO – il socioLuigi Oltracqua, classe 1921.GENOVA CENTRO – il socioMauro Mattazzi, classe 1934.GENOVA CENTRO – il socio Ar-mando Capitani, classe1945.

GENOVA CENTRO – il socioGiobatta Damele, classe1937.GENOVA CENTRO – il socioAntonio D’Emilio, classe1920.GENOVA CENTRO – il socioGiuliano Iachini, classe 1927.GENOVA CENTRO – il socioMarcello Negri, classe 1939.GENOVA CENTRO – il socioRiccardo Oneto, classe 1951.GENOVA MONTE – il socio To-nino Evaristo Melissari, clas-se 1963.RAPALLO - il socio Vittorio Gar-barino - classe 1920.REZZOAGLIO – il socio EnzoBadaracco, classe 1930RONCO SCRIVIA - Il socio Pie-rino Tavella, classe 1923 ca-pogruppo emerito.ROSSIGLIONE – il socio Um-berto Piana (Gianni), classe1930SANTA MARGHERITA – il socioSeverino Frignani, classe1949.SANTA MARGHERITA – il socioFranco Cuccu, classe 1944. SANTO STEFANO D’AVETO – ilsocio Vittorio Paganucci, clas-se 1939VOLTRI - Il socio Lorenzo Ca-moirano (Leman), classe1952.

FAMILIARIALTAVALFONTANABUONA- lasignora Agnese Schenone,suocera del socio Italo Garba-rino.ALTAVALPOLCEVERA – la si-gnora Luigina Rossi, zia delsocio Francesco Parodi.ALTAVALPOLCEVERA – la si-gnora Cecilia Bruzzo, mogliedel socio Alberto Parodi e ma-dre del socio Silvano Parodi.ALTAVALPOLCEVERA – la si-gnora Monica Ghiglione in Po-lo Riva, figlia del socio VittorioGhiglione.CARASCO – il signor GiorgioBaratta, fratello del socio Lui-gi Baratta.COGORNO – Il signor France-sco Zilli, padre del socio Leo-nardo Zilli.CROCEFIESCHI – la signoraMaria Caviotto, madre del so-cio Carlo Navone.ISOLA DEL CANTONE – il si-gnor Pietro Cornero, suocerodel socio Giorgio Cornero.ISOLA DEL CANTONE – il si-gnor Angelo Bugatto, fratellodel socio Franco Bugatto.

ISOLA DEL CANTONE – la si-gnora Anna Castello, mogliedel socio Gianni Ansaldo.MASONE – Suor Lucia Pastori-no, zia dei soci marco e PietroPastorino.MASONE – il signor GiuseppeOttonello, fratello del socioUbaldo e zio dell’amico degliAlpini G.B. Pastorino.MASONE – il signor GiacomoOttonello, cognato del socioSalvatore Bruzzone.MASONE – il signor AntonioPastorino, padre dei soci Mar-co e Pietro Pastorino.MASONE – la signora Filome-na Ottonello, madre dell’ ami-co degli Alpini Franco Ravera.RONCO SCRIVIA – la signoraMaria Dominica Gastaldo,suocera del socio Piero Balbi.SANTA MARGHERITA - la si-gnora Luciana Montaldo, ma-dre del socio Paolo Caviglio-ne.SANT’OLCESE – il signor Ore-ste Torre, suocero del socioLuigi Vassallo.SANT’OLCESE – la signora An-dreina Giorgini, suocera delsocio Pietro Medicina.SANT'OLCESE - il signor Fran-cesco Tullo padre del socioLorenzo Tullo.SANTO STEFANO D'AVETO - lasignora Rosa Mazza, sorelladel socio Antonio Mazza e ziadel socio Silvano Fugazzi.SANTO STEFANO D’AVETO – Ilsignor Giulio Cella, zio dei so-ci Giampiero e Luigi Cella, Lo-renzo Fontana, Roberto Paretie Pietro Fugazzi.SANTO STEFANO D’AVETO – Ilsignor Giuseppe Tassi, nonnodel socio Mario Tassi.SOPRALACROCE – la signoraAnna Maria Bona in Lucchetti,madre del socio capogruppoLuigi Carmelo Lucchetti.TORRIGLIA – la signora TeresaBiggi, madre del socio MarioMatteo Ferretti.TORRIGLIA – il signor MarcelloSavinelli, suocero dell’amicodegli Alpini Giorgio Giorgi.VALBREVENNA – Il signor Giu-seppe Banchero, padre delsocio Michele Banchero.VALVERDE – la signora Dolo-res Ziveri madre del SocioCarlo Tarditi.

***A tutti i familiari l’espressionedel più vivo cordoglio da partedelle penne nere genovesi.

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NOZZE D’OROALTAVALPOCEVERA - Il socio Si-mone Ponte con la gentile con-sorte signora Vilma Repetto.CHIAVARI – Il socio AngeloAdamo con la gentile consortesignora Bruna Sfratti.BOLZANETO - il socio RinaldoParodi con la gentile consortesignora Renza Crosa.SESTRI LEVANTE - il socio Albi-no Sivori con la gentile consor-te signora Rosina Burrofato.

NOZZE DI DIAMANTEALTAVALPOCEVERA - il socioLuigi Soffientini con la gentileconsorte, signora Maria David.

***Agli sposi le nostre sincere congratulazioni.

LAUREEALTAVALPOLCEVERA - Il signorFederico Farenzi, figlio del so-cio Daniele Farenzi, si è lau-

reato in Scienze dell’architet-tura con 110 e lode.ARENZANO - il signor Luca Ca-viglia, figlio del Socio e Consi-gliere del Gruppo Gino, si èlaureato in Scienze Naturalicon 110 e lode.SAVIGNONE - la Signorina Ales-sandra Torre, figlia del socioEnrico, si è laureata all'Univer-sità di Genova, in Informazioneed Editoria, con 110 e lode, re-latrice Prof. Marina Milare

***Congratulazioni, Dottori e Dottoressa

CAMPIONIZOAGLI – la signorina CinziaNoziglia, figlia del capogruppoMichele Noziglia, ha vinto lamedaglia d’oro nei campionatimondiali di tiro con l’arco, nel-la specialità arco nudo a squa-dre.

***Congratulazioni, Campionessa.

GRUPPO DI CHIAVARI

Nozze d'oroIn data 13 ottobre 2013 con una semplice cerimoniahanno festeggiato le nozze d’oro il socio Angelo Adamocon la gentile consorte signora Bruna Sfratti, attorniatidal figlio Luca e da parenti e amici.Agli sposi Sinceri Auguri.

GRUPPO DI BOLZANETO

Nozze d'oroIn data 23 Giugno 2013, con una bellissima cerimonia,si sono festeggiate le nozze d'oro del Socio Rinaldo Pa-rodi con la gentile consorte signora Renza Crosa assie-me a parenti ed amici (nella foto con i nipoti).Auguri Alpini !

GRUPPO DI SESTRI LEVANTE

Nozze d'oroIn data 20 ottobre scorso, allietati da figli e nipoti, han-no festeggiato le nozze d’oro, cinquanta anni di laborio-sa vita insieme, il socio consigliere del gruppo Albino Si-vori e la gentile ed impareggiabile consorte signora Rosi-na Burrofato. Ai cari amici gli Auguri Alpini di tutto il Gruppo!

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GRUPPO DI ISOLA DEL CANTONE

Famiglie Alpine

GRUPPO DI SANT’OLCESE

ScarponciniIl socio Angelo Carrossino, Capo Gruppo, con i nipotiAndrea e Marco..

GRUPPO DI ZOAGLI

La zoagliese Cinzia Noziglia medaglia d'oro ai mondiali di tiro con l'arco

Cinzia, figlia del Capo Gruppo A.N.A. di Zoagli, MicheleNoziglia, nei recenti campionati mondiali di tiro con l'ar-co svoltisi dal 3 al 5 Ottobre scorso a Sassari, ha con-quistato per l'Italia, nella gara a squadre nazionali unita-mente a Sonia Bianchi e Giulia Barbaro, una meraviglio-sa medaglia d'oro dopo aver surclassato in finale l'equi-

IIl socio Massimo Acerbo, di 90 anni, uno degli ultimi delPieve di Teco, con il figlio e il nipote e con il bisnipote, loscarponcino Matteo.

GRUPPO DI BARGAGLI

Giovanni Ferro Lo scorso Il settembre 2013 "è andato avanti" GiovanniFerro (Nesto) classe 1920. Alpino del l° Reggimento Pieve di Teco della Cunenseaveva vissuto in un primo intervento, il Fronte Francesenel giugno 1940 e, in un secondo intervento, l'espe-rienza di Grecia e Albania. A questo aveva fatto se-guito la ritirata di Russia eben 2 anni di prigionia inGermania.

Alpino come pochi ha volu-to che le sue ceneri fosse-ro disperse come quelle dichi aveva condiviso con luifame, freddo e prigionia.

GRUPPO DI BOLZANETO

Generale Davide Menini Il 5 settembre scorso e tornato alla casa dei padre ilGenerale di Divisione di Fanteria Davide Menini, clas-se 1918 ex internato nei lager nazisti.

Da molti anni risiedeva sulla ridente collina di Murta,sopra Bolzaneto, ed ancora lo ricordiamo,già ultrano-vantenne, nella piazzetta dei piccolo borgo, mentrecon la sua sempre garbata e discreta presenza cerca-va di portare un po' di conforto agli alpini dei Gruppoda anni impegnati a combattere strenuamente una im-pari lotta contro le ingiurie dei tempo e la maleduca-zione di troppi nel tentativo di preservare dal totale ab-bandono e dal degrado il monumento ai Caduti dellaPrima Guerra Mondiale, situato di fianco alla Parroc-chiale, opera dello scultore E. Paggiani e prima dellaspecie nel 1922 ad essere stata eretta in Liguria. Il Generale Menini, Galantuomo d'altri tempi (la "G"maiuscola non e un errore di stampa) era uomo di ra-ra sensibilità ed in lui, pur fante, emergeva prepoten-temente quell'alpinità che portava marchiata a fuocodei suo DNA.

Era infatti discendente diretto (nonno - nipote) e neportava il nome di quel Ten.Col. Davide Menini (Geno-va 1843 - Adua 1896) caduto da eroe alla testa deisuoi uomini al grido di "alpini avanti con me" nella sfor-tunata battaglia di Adua combattuta il 10 marzo 1896e per questo decorato con la Medaglia d'Argento al Va-lor Militare. Ancor più caro a noi alpini è il ricordo di un'altra im-presa dell'allora Capitano Davide Menini quando nel-

l'agosto dei 1882 la com-pagnia, composta da ca-dorini, da lui comandatamarciò per 100 Km. (edaltrettanti ne vennero per-corsi al ritorno) per rende-re gli onori alla regina Mar-gherita che si era recata aPerarolo in Cadore. Riportiamo quanto scrittosul Cap. Menini da SilvioBertoldi nel suo "AlpiniStoria e Leggenda" vol. I :“<< I veci conoscono solotre gradi di ufficiali : il Sot-totenente "il bocia"; il Tenente “il duro, ma giusto”; ilCapitano “il Dio". Più in su ci sono soltanto penne bianche e basta. Il Ca-pitano Davide Menini comandava la 35a compagniadei 10° battaglione era davvero un "Dio" per i suoi sol-dati: con lui in testa non c'era niente di impossibile,niente che non si potesse fare o superare>>. Conserviamo nella sede del Gruppo di Bolzaneto, oggicon ancora maggior devozione, un ritratto fotograficodel Ten. Col. Menini donatoci tempo fa, unitamente adaltri cimeli, dal nipote che ha lasciato in tutti noi un ri-cordo indelebile ed alla cui famiglia, in particolare alleamate figlie Lina ed Anna, vogliamo porgere le nostrepiù sincere ed autentiche alpine condoglianze.

Il gruppo di Bolzaneto

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pe francese.Il quotidiano Secolo XIX, cronaca del Levante, in data 30ottobre scorso, ha dato ampio risalto a tale importanteaffermazione.Nel prossimo futuro, al di là della attuale specialità per-sonale di tiro ad “arco nudo” Cinzia, peraltro valente in-gegnere biomedico, ha intenzione di allenarsi anche in al-tre specialità incluse tra quelle previste alle Olimpiadi In-ternazionali e quindi Le facciamo sinceri auguri che pos-sa così classificarsi per la partecipazione alle prossimeOlimpiadi 2016 in Brasile e poi eventualmente portare acasa, nel Tigullio, qualche bella medaglia olimpica!Il DNA alpino di Cinzia è sicuramente DOC con il Papàsbufferato “Vecio” del Mondovì nel mitico Distaccamen-to di Forni Avoltri - 11a Compagnia - e pertanto certa-mente la brava Cinzia ha ancora tante buone frecce alsuo arco...!

Complimenti ed auguri. Valter Lazzari

GRUPPO DI REZZOAGLIO

Enzo BadaraccoEri un po’ l’alfiere del gruppo: ti ricorderemo così,mentre stringi quel gagliardetto che tante volte haiportato, orgoglioso, alle nostre manifestazioni.Ci manchi, Enzo

Carlo Fontana

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GRUPPO DI RONCO SCRIVIA

Pierino Tavella

Pierino Tavella è andato avanti.Con un efficace e personalissimo stile aveva guidatoil Gruppo per tanti anni fino al 2008, allorché l’as-semblea l’aveva acclamato Capogruppo emerito.Lo ricorderemo sempre quando nei nostri incontri,contornato da tanti amici, intrecciava battute sapide esapienti a ricordi lieti e tristi della sua vita lunga eoperosa.Era un vero maestro di pubbliche relazioni che spon-taneamente curava con garbo e signorilità.Ciao Pierin.

GRUPPO DI NERVI

Monsignor Luigi Zorzi È scomparso lo scorso 6 maggio il nostro CappellanoSezionale Mons. Luigi Zorzi. Ne ricordiamo la sua figura, fiera del cappello alpinoche aveva indossato già nel servizio di leva col Bat-taglione Belluno. Con l’allora Capogruppo Ivo Benatti,dopo la scomparsa di Mons. Luigi Borzone, lo chia-mammo a Nervi e dal 1992 fu socio del Gruppo e no-stro Cappellano. Fu poi nominato Cappellano dellaSezione e, sino a che le forze glielo hanno consenti-to, ha sempre onorato la nostra Sezione della suapresenza celebrando la S. Messa alle nostre manife-stazioni.Luigi Zorzi era nato il 9 febbraio 1934 a Roncà, bor-go agricolo del veronese celebre per il vino Durello,che spesso Mons. Zorzi amava ricordare. Prestò ilservizio militare presso il 12° CAR di Montorio Vero-nese e quindi fu destinato al Battaglione Belluno del-la Brigata Cadore.Nel 1968 fu ordinato sacerdote e dal 1970 al 1973fu Cappellano militare al 5° Reggimento Alpini di Me-rano. Fu quindi inviato, sempre nella funzione di Cap-pellano, agli Stabilimenti Militari di pena a Gaeta,mentre nel frattempo conseguiva la laurea in TeologiaDogmatica presso la Pontificia Università di San Tom-maso a Roma. Dal 1976 fu Cappellano della LegioneCarabinieri di Genova dove rimase sino al congedonel 1996 quando assunse l’incarico alla Sezione ANAgenovese, mantenendo sempre, tuttavia, gli stretti le-gami di amicizia con l’Arma dei Carabinieri..E’ morto il 6 maggio all’Ospedale Galliera all’età di 79anni ed i suoi funerali sono stati celebrati nella par-rocchiale di Gambellara, nel cui cimitero è stato poi tu-mulato.

Gruppo ANA di Nervi

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GRUPPO DI SANTO STEFANO D’AVETO

Vittorio PaganucciL'Alpino Vittorio Paganucci ,classe 1939, è andatoavanti. Iscritto al Gruppo Alpini da sempre nella sua vi-ta si è dedicato totalmente al lavoro e alla famiglia.Aveva un legame profondo con la sua terra e una pas-sione innata per l'allevamento degli animali che hacoltivato fino alla fine. Uomo e Alpino cordiale e disponibile, sarà ricordatocon affetto da tutto il Gruppo di Santo Stefano.

Peo

GRUPPO DI ROSSIGLIONE

Umberto Piana (Gianni)Umberto Piana conosciuto da tutti come Giannil’Alpino, per numerosi anni Capo Gruppo diRossiglione è statoil collante fra letante anime delGruppo, ora senzalui tutto sarà più dif-ficile. Ci mancheràil suo “.. mi ho dito,mi ho fetu…” il suocarattere genuinoruvido come lacarta vetro, oradopo tante soffe-renze finalmenteriposa sulle suemontagne chetanto ha amato.

GRUPPO DI VOLTRI

Ciao “Leman”Per tutti noi del gruppo di Voltri, Lorenzo Camoiranoera semplicemente il “LEMAN “.Sentiremo la mancanza della sua alpinità, la sua cul-tura sul corpo degli alpini, sulla ritirata di Russia e sul-la Divisione Cuneense.Proprio lui appena iscritto aveva voluto partecipare alraduno del primo raggruppamento a Pinerolo e da al-lora il nostro gruppo non è mai mancato a questo ap-puntamento.Ci mancherà la sua figura alta, slanciata, di gigantebuono, con la sua barba e il capello con la penna chetoccava quasi la spalla tanto la portava inclinata, lasua andatura molleggiata e anche il suo sorriso sor-nione.Quanta forza aveva dedicato alla ristrutturazione dellanostra sede! Ricordo ancora quando l’architetto ave-va posato l’ultima lastra di ardesia: il tetto era finito eLorenzo era salito sull’impalcatura più alta per posar-vi un ramoscello d’ulivo.“Ciao Leman, non è vero che non sei più con noi, seisemplicemente qualche passo più avanti, lì dietrol’angolo”.Con tanto, tanto affetto.

Il tuo capo gruppo Pier Angelo.

Raduno della Sezione a Genova Cornigliano28 e 29 settembre 2013