Target: i bambini dai 6 ai 10 anni · Questa fase è definita da Piaget STADIO OPERATORIO...

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laboratorio di metaprogetto | c.di.l. in design degli interni 2014/2015 proff. raffaella trocchianesi | davide spallazzo collaboratori sara chiesa | valeria moliterno | giulia pils | sara radice Dall’aquila alla zanzara scenari di fruizione e allestimenti narrativi al Museo di Storia Naturale di Milano MAKE IT EASY! tav. 1 / target - profilo utente gruppo 16 | Gurini Alessia | Leidi Alice | Longo Silvia Target: i bambini dai 6 ai 10 anni Mattia e Lucia Età 6- 10 anni Stile di vita: attività Frequentano la scuola elementare; alcu- ni praticano un’attività sportiva o impa- rano a suonare uno strumento musicale oppure praticano un’attività culturale o artistica ( un corso di disegno, teatro..); giocano in famiglia o con gli amici Stile di vita: con chi interagiscono La famiglia è un punto di riferimento an- cora molto importante e primario; in que- sta fase i bambini entrano in contatto in autonomia con le maestre delle scuo- le elementari e con i loro compagni di classe; altri punti di riferimento possono essere insegnanti delle attività extrasco- lastiche o del loro paese/città (come gli animatori o i figure religiose); i loro coe- tanei Analisi: caratteristiche della fase evolutiva Le caratteristiche principali di questa fase di crescita del bam- bino, a metà strada tra l’infanzia e l’adolescenza, sono: - acquisizione e sviluppo del linguaggio come mezzo di co- municazione a scopo collaborativo -egocentrismo e curiosità nella SCOPERTA DEL MONDO ESTER- NO - passaggio dal pensiero intuitivo al pensiero logico e rever- sibile - acquisizione della nozione di IDENTITA’ - acquisizione della capacità di CLASSIFICAZIONE del mondo che lo circonda - acquisizione della capacità di ORDINAMENTO IN SERIE (pro- prietà transitiva) - sviuppo della morale autonoma e stereotipazione in giusto/ ingiusto, buono/cattivo... - sviluppo della capacità di MEMORIZZAZIONE - sviluppo del concetto di CAUSALITA’ Questa fase è definita da Piaget STADIO OPERATORIO CON- CRETO: il bambino per sviluppare le abilità cognitive e so- ciorelazionali si riferisce sempre a situazioni concrete, speri- menta e ragiona in relazione a cose e oggetti reali, che può vedere, manca della capacità di astrazione. Bisogni ed interessi - bisogno di SCOPERTA DEL SÈ e delle proprie capacità - bisogno di SCOPERTA DEL MONDO ATTRAVERSO OGGETTI CONCRETI - bisogno di autonomia, seppur di una sicurezza affettiva alle spalle - bisogno di confronto competitivo con gli altri UN ELEMENTO IMPORTANTE PER LA CRESCITA DEI BAMBINI E’ IL GIOCO! Attraverso il gioco i bambini imparano: - a socializzare e a comunicare - a scoprire il mondo e le proprie capacità attraverso l’esperienza diretta - ad acquisire nuove conoscenze divertendosi DIFFERENZE NELLE ATTITUDINI E NELLE ABILI- -CAPACITÀ NUMERICA: miglior sviluppo della capacità numeri- ca e di calcolo applicato - ATTITUDINE SPAZIALE: miglior capacità di orientamento spazia- le e nel cogliere la posizione di oggetti in relazione a sè stessi e in relazione tra di loro e riorganizzare il piano percettivo - attitudine alle MATERIE SCIENTIFICHE, STORIA, GEOGRAFIA DIFFERENZE SUL PIANO DELLA PERSONALITÀ - ATTITUDINE AL PROBLEM SOLVING: miglior capacità di risolu- zione di un problema riorganizando i dati per trovare la soluzio- ne - ATTITUDINE AI GIOCHI COMPETITIVI, all’aperto, in cui siano coinvolte capacità neuromotorie, di ricerca, esplorazione dell’ambiente - AGGRESSIVITÀ E MAGGIOR BISOGNO D’INDIPEDENZA - ATTITUDINE AL RAGIONAMENTO OBIETTIVO DIFFERENZE NELLE ATTITUDINI E NELLE ABILI- - FUNZIONI VERBALI: miglior sviluppo e padronanza del linguag- gio verbale e scritto - ATITUINE SPAZIALE: miglior capacità di cogliere i particolari - ATTITUDINE NELLE MATERIE UMANISICHE E LINGUISTICHE DIFFERENZE SUL PIANO DELLA PERSONALITÀ -ATTITUDINE ALLA SOCIALIZZAZIONE e alle attività RELAZIONALI usando come tramite il linguaggio - ATTITUDINE AI GIOCHI SEDENTARI, manuali, artistici e nella let- tura, che richiamano l’ambiente domestico - CAPACITÀ DI RELAZIONE e disponibilità alle attività di servizio ed altruistiche, così come attitudine nel cogliere le relazioni tra diversi elementi - VULNERABILITÀ agli stimoli emotivi provenienti dall’esterno Maschi e femmine: le differenze ...anche i giochi “preferiti” possono essere quindi diversi! Perchè scegliere questo target ? La fascia dei bambini tra i 6-10 anni è interessante e offre diverse potenzialità di sviluppo sul tema di progetto per il museo di storia naturale di Milano perchè: - E’ la fascia di fruitori tra le più presenti nel museo, che organizza infatti diverse attività mirate per i bambini e le scolaresche - Questa fascia d’età è quella in cui il bambino ha bisogno di sco- prire il mondo che lo circonda attraverso le esperienze dirette ,è curioso verso l’esterno Che potenzialità dal punto di vista dell’innovazio- ne può offrire questo target? Riprendendo quelle che sono le qualità dei bambini e il loro biso- gno di giocare, si può pensare a rendere più spontanea, diverten- te, ma soprattutto piu DIRETTA e INTERATTIVA una visita al museo, ed in generale un modo di imparare, che ora ci appare PASSIVO e POCO COINVOLGENTE - Alberto Oliverio, Anna Oliverio Ferraris, “Le età della mente”, 2004, Rizzoli - http://www.nicolalalli.it/pdf/piaget.pdf - J.Piaget, Lo sviluppo mentale del bambino e altri studi di psicologia, Torino, Einaudi, 1967 -J. Piaget, La psicologia del bambino, con Bärbel Inhelder, Torino, Einau- di, 1970. - Norberto Galli, Pedagogia della coeducazione, Brescia, Editrice La Scuola, 1977

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laboratorio di metaprogetto | c.di.l. in design degli interni 2014/2015proff. raffaella trocchianesi | davide spallazzo collaboratori sara chiesa | valeria moliterno | giulia pils | sara radice

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Dall’aquila alla zanzarascenari di fruizione e allestimenti narrativi al Museo di Storia Naturale di Milano

MAKE IT EASY!tav. 1 / target - profilo utente

gruppo 16| Gurini Alessia | Leidi Alice | Longo Silvia

Target: i bambini dai 6 ai 10 anni

Mattia e Lucia

Età6- 10 anni

Stile di vita: attivitàFrequentano la scuola elementare; alcu-ni praticano un’attività sportiva o impa-rano a suonare uno strumento musicale oppure praticano un’attività culturale o artistica ( un corso di disegno, teatro..); giocano in famiglia o con gli amici

Stile di vita: con chi interagisconoLa famiglia è un punto di riferimento an-cora molto importante e primario; in que-sta fase i bambini entrano in contatto in autonomia con le maestre delle scuo-le elementari e con i loro compagni di classe; altri punti di riferimento possono essere insegnanti delle attività extrasco-lastiche o del loro paese/città (come gli animatori o i figure religiose); i loro coe-tanei

Analisi: caratteristiche della fase evolutivaLe caratteristiche principali di questa fase di crescita del bam-bino, a metà strada tra l’infanzia e l’adolescenza, sono:

- acquisizione e sviluppo del linguaggio come mezzo di co-municazione a scopo collaborativo -egocentrismo e curiosità nella SCOPERTA DEL MONDO ESTER-NO- passaggio dal pensiero intuitivo al pensiero logico e rever-sibile- acquisizione della nozione di IDENTITA’- acquisizione della capacità di CLASSIFICAZIONE del mondo che lo circonda- acquisizione della capacità di ORDINAMENTO IN SERIE (pro-prietà transitiva)- sviuppo della morale autonoma e stereotipazione in giusto/ ingiusto, buono/cattivo...- sviluppo della capacità di MEMORIZZAZIONE- sviluppo del concetto di CAUSALITA’

Questa fase è definita da Piaget STADIO OPERATORIO CON-CRETO: il bambino per sviluppare le abilità cognitive e so-ciorelazionali si riferisce sempre a situazioni concrete, speri-menta e ragiona in relazione a cose e oggetti reali, che può vedere, manca della capacità di astrazione.

Bisogni ed interessi- bisogno di SCOPERTA DEL SÈ e delle proprie capacità- bisogno di SCOPERTA DEL MONDO ATTRAVERSO OGGETTI CONCRETI- bisogno di autonomia, seppur di una sicurezza affettiva alle spalle- bisogno di confronto competitivo con gli altri

UN ELEMENTO IMPORTANTE PER LA CRESCITA DEI BAMBINI E’ IL GIOCO!

Attraverso il gioco i bambini imparano:- a socializzare e a comunicare

- a scoprire il mondo e le proprie capacità attraverso l’esperienza diretta

- ad acquisire nuove conoscenze divertendosi

DIFFERENZE NELLE ATTITUDINI E NELLE ABILI-TÀ

-CAPACITÀ NUMERICA: miglior sviluppo della capacità numeri-ca e di calcolo applicato

- ATTITUDINE SPAZIALE: miglior capacità di orientamento spazia-le e nel cogliere la posizione di oggetti in relazione a sè stessi e in relazione tra di loro e riorganizzare il piano percettivo

- attitudine alle MATERIE SCIENTIFICHE, STORIA, GEOGRAFIA

DIFFERENZE SUL PIANO DELLA PERSONALITÀ

- ATTITUDINE AL PROBLEM SOLVING: miglior capacità di risolu-zione di un problema riorganizando i dati per trovare la soluzio-ne

- ATTITUDINE AI GIOCHI COMPETITIVI, all’aperto, in cui siano coinvolte capacità neuromotorie, di ricerca, esplorazione dell’ambiente

- AGGRESSIVITÀ E MAGGIOR BISOGNO D’INDIPEDENZA

- ATTITUDINE AL RAGIONAMENTO OBIETTIVO

DIFFERENZE NELLE ATTITUDINI E NELLE ABILI-TÀ- FUNZIONI VERBALI: miglior sviluppo e padronanza del linguag-gio verbale e scritto

- ATITUINE SPAZIALE: miglior capacità di cogliere i particolari

- ATTITUDINE NELLE MATERIE UMANISICHE E LINGUISTICHE

DIFFERENZE SUL PIANO DELLA PERSONALITÀ

-ATTITUDINE ALLA SOCIALIZZAZIONE e alle attività RELAZIONALI usando come tramite il linguaggio

- ATTITUDINE AI GIOCHI SEDENTARI, manuali, artistici e nella let-tura, che richiamano l’ambiente domestico

- CAPACITÀ DI RELAZIONE e disponibilità alle attività di servizio ed altruistiche, così come attitudine nel cogliere le relazioni tra diversi elementi

- VULNERABILITÀ agli stimoli emotivi provenienti dall’esterno

Maschi e femmine: le differenze

...anche i giochi “preferiti” possono essere quindi diversi!

Perchè scegliere questo target ?La fascia dei bambini tra i 6-10 anni è interessante e offre diverse potenzialità di sviluppo sul tema di progetto per il museo di storia

naturale di Milano perchè:

- E’ la fascia di fruitori tra le più presenti nel museo, che organizza infatti diverse attività mirate per i bambini e le scolaresche

- Questa fascia d’età è quella in cui il bambino ha bisogno di sco-prire il mondo che lo circonda attraverso le esperienze dirette ,è

curioso verso l’esterno

Che potenzialità dal punto di vista dell’innovazio-ne può offrire questo target?Riprendendo quelle che sono le qualità dei bambini e il loro biso-gno di giocare, si può pensare a rendere più spontanea, diverten-te, ma soprattutto piu DIRETTA e INTERATTIVA una visita al museo, ed in generale un modo di imparare, che ora ci appare PASSIVO e

POCO COINVOLGENTE

- Alberto Oliverio, Anna Oliverio Ferraris, “Le età della mente”, 2004, Rizzoli- http://www.nicolalalli.it/pdf/piaget.pdf- J.Piaget, Lo sviluppo mentale del bambino e altri studi di psicologia, Torino, Einaudi, 1967-J. Piaget, La psicologia del bambino, con Bärbel Inhelder, Torino, Einau-di, 1970.- Norberto Galli, Pedagogia della coeducazione, Brescia, Editrice La Scuola, 1977

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Dall’aquila alla zanzarascenari di fruizione e allestimenti narrativi al Museo di Storia Naturale di Milano

MAKE IT EASY!tav. 2 / tema di progetto

Il tema di progetto: il gioco

IL GIOCO: definizioniIl termine gioco definisce qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichi-no, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti, senza altri fini immediati che la ricreazione e lo svago, esercitando e sviluppando allo stesso tempo capa-cità fisiche, manuali e intellettive. Quando si gioca non si è valutati, non si è sottoposti ne al giudizio, ne alla pressione istituzionale. Il bambino è più libero di esprimersi e creare l’attività che svolge nello spazio ludico. L’educazione attiva chiede perciò al gioco di essere quello che è: ovvero un possibile diver-timento e, di conseguenza, un continua occasione di esplorare. Nella lingua italiana, la parola “gioco” viene anche impiegata in modo più specifico, rife-rendosi ad attività ricreative di tipo competitivo, e caratterizzate da obiettivi e

regole rigorosamente definiti.

“Play is a free activity standing quite consciously outside “ordinaly” life as being “not serious”, but at the same time absorbing the players intensely and utterly...It proceeds wi-thin its own proper boundaries of time and space accor-

ding to fixed rules and in orderly manner”J. Huizinga

Il bambino che gioca da solo si muove, scopre l’ambiente circo-stante, inventa, impara ad usare gli oggetti, ecc. Queste attività gli permettono di sperimentare le proprietà fisiche e le nozioni di tempo e di spazio e le varianti di tipo quantitativo e qualitativo. Le capacità sviluppate costituiscono le condizioni preliminari per tutti gli altri giochi.

INDICAZIONI: - Offrire numerose possibilità di fare esperienze e scoperte.- Proporre compiti motori aperti- Predisporre spazi e mettere a disposizione il materiale adatto al gioco ed al numero degli individui presenti.

GIOCHI INDIVIDUALI

Due partner che giocano insieme si sforzano di raggiungere un accordo, realizzano esperienze sociali ed apprendono ad adat-tare i propri interessi e le proprie strategie. Il rapporto con il par-tner è importante per l’andamento del gioco come quello con l’oggetto usato.Giocando uno accanto all’altro, lo svolgimento del gioco risulta perturbato dagli altri giocatori (divisione dello spazio e del mate-riale, emulazione).

INDICAZIONI:-Predisporre diverse postazioni di gioco allo scopo di evitare ec-cessivi tempi di “non gioco”. -Sviluppare e migliorare insieme un’idea di gioco.-Favorire l’integrazione di ognuno e incoraggiarsi a vicenda.

GIOCHI DI GRUPPO

1 VS 1: Giocando uno contro l’altro l’accento si pone sulla vitto-ria o sulla sconfitta: ciò consente di misurarsi con un avversario e di sperimentare i limiti delle proprie competenze.A squadre: I giochi di squadra offrono ai giocatori la possibilità di acquisire comportamenti sociali. Capire che un avversario è anche un partner ed essere capaci di negoziare rispettando le regole del gioco, sono due obiettivi fondamentali in questa fase di educazione al gioco.

INDICAZIONI:- Formare coppie possibilmente di pari livello soprattutto nell’u-no contro uno.- Essere solidali con il gruppo- Gestire insieme eventuali conflitti

GIOCHI DI OPPOSIZIONE

Dei compagni e degli avversari con

cui interagire

Delle regole da rispettare

Uno spazio di gioco

Un contesto in cui si opera

Un oggetto da gestire

Gioco collettivo

Uno scopo da raggiungere

CARATTERISTICHE DEL TEMA DI PROGETTO: tipologie di gioco

Tipo di gioco dove i giocatori interpretano il ruolo di uno o più personaggi e tramite la conversazione e lo scambio dialettico creano uno spazio immaginato, dove avvengono fatti fittizi, avventurosi, in un’ambientazione narrativa che può ispirarsi ad un romanzo, ad un film, ad una qualsiasi fonte creativa, storica o di pura invenzione. Le regole di un gioco di ruolo indicano come, quando e in che misura, ciascun giocatore può influenzare lo spazio immaginato.

Giochi di ruolo

La caccia al tesoro è un gioco di società in cui i concorrenti, organizzati in squadre oppure singolarmente, devono trovare determinati oggetti nascosti.Il gioco si può svolgere in ambiente chiuso oppure meglio in spazi aperti, anche di estensione geografica. Generalmente i giocatori devono trovare un oggetto nascosto (che può essere il premio stesso) seguendo una catena di indizi, a loro volta nascosti. Alla partenza viene comunicata ai partecipanti in forma enigmatica la posizione del primo indizio. Questo può essere un biglietto nascosto su cui sono riportate le istruzioni per giungere alla tappa successiva e così via per un numero arbitrariamente alto di passaggi, fino a raggiungere il tesoro nascosto.

La caccia al tesoro

Ricreazione di spazi/ gioco finzionali all’interno di altre realtà Un gioco di strategia è tipicamente un gioco da

tavolo o un videogioco nel quale le capacità di prendere decisioni di un giocatore hanno un grande impatto nel determinare il risultato.

Giochi di strategia

Si cerca per quanto possibile di riprodurre l’esperienza reale come se il giocatore fosse veramente nella situazione rappresentata. Il gioco può essere ambientato anche in un mondo fantasioso, ma comunque il tema del gioco è affrontato in dettaglio come se fosse reale

Giochi di simulazione

http://www.tecnologieducative.it/images/stories/il_gioco_educativo_o_atti-vit_ludiforme.pdfhttp://www.treccani.it/enciclopedia/gioco_(Universo-del-Corpo)/J. Huizinga, Homo ludens, Einaudi, Torino, 1972

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laboratorio di metaprogetto | c.di.l. in design degli interni 2014/2015proff. raffaella trocchianesi | davide spallazzo collaboratori sara chiesa | valeria moliterno | giulia pils | sara radice

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MAKE IT EASY!tav. 2 / tema di progetto

IL GIOCO E LA CULTURA: CASI STUDIO E SUGGESTIONIIL MUSEO

APERITIVO CON DELITTO

LA NOTTE AL MUSEO

SCIENZACOMICS

Sabato 22 novembre 2014 ore 20.30 – 10.00

WWIILLDD NNIIGGHHTT UUnnaa nnoottttee ddaa nnaauuffrraagghhii

Attività varie con pernottamento Per bambini dagli 8 ai 12 anni

Museo di Storia Naturale di Milano Corso Venezia, 55

Una nuova avventura notturna vi attende. Andiamo alla scoperta del rifugio segreto di Capitan Torcibudella. Il suo spirito burlone ci guiderà sulla giusta rotta. Dopo aver superato il canto delle sirene, l’attacco di misteriosi mostri marini e altre insidie che metteranno alla prova le vostre capacità di sopravvivenza, potremo scoprire il suo curioso tesoro.

PROGRAMMA h.20.30 - 21.00: laboratorio creativo h.21.00 - 23.30: visita guidata e attività ludo-didattica nelle sale del Museo h. 23.30: tutti a nanna … h. 7.30 risveglio e colazione al bar del Museo h. 9.15 - 10.00: attività gioco

IL CONTESTO

Whai WhaiMuseo delle

Scienze di Trento Explora: il museo dei bambini

di Roma

PlaySi definito con il termine PLAY l’atteggia-mento ludico di fondo che contraddi-stingue il bambino nel suo processo di scoperta del mondo. E’ l’atteggiamento che l’adulto percepisce come giocoso perché ne vede gli aspetti caratteristici di libertà, piacere, movimento, speri-mentazione, manipolazione, del “fare cose” e “fare con le cose”.

Game Si definisce invece con il termine GAME ogni gioco vero e proprio, per lo più ca-ratterizzato da regole. Se nei bambini più piccoli la dimen-sione del gioco PLAY è presente an-che quando non si fanno giochi di tipo GAME, appare evidente come la meto-dologia ludica proprio a questa dimen-sione debba fare riferimento.

Play e Game

[…] la cultura sorge in forma ludica, la cultura è dapprima giocata. Nei giochi e con i giochi la vita so-ciale si riveste di forme sopra-biologiche che le conferiscono maggior valore. Con quei giochi la colletti-vità esprime la sua interpretazione della vita e del mondo. Dunque ciò non significa che il gioco muta o si converte in cultura, ma piuttosto che la cultura nelle sue fasi originarie, porta il carattere di un gioco.

(Huizinga, Homo Ludens, 1972)

L’attività ludica implica funzioni come l’attualizzazione di sogni e desideri, la preparazione, l’obbedienza ad un de-terminato sistema di regole, disconoscimento ed adeguamento alla realtà, quindi divertimento ma anche norma, progetto ed addestramento. Le attività ludiche a cui i bambini si dedicano si modificano via via, di pari passo con il loro sviluppo intellettivo e psicologico, ma rimangono un aspetto fondamentale della vita di ogni individuo, in tutte le fasce d’età.L’attività ludica, durante l’età evolutiva dell’uomo e di alcuni animali, è la forma più naturale e spontanea di socia-lizzazione. L’attività ludica inizia quando il bambino prende coscienza dell’esistenza delle persone e delle cose che lo circondano.Nel gioco è possibile scorgere e comprendere sia le basi delle forme di apprendimento, sia il livello di crescita e di maturazione del bambino. Un bambino, mentre gioca, manifesta meglio il suo mondo interiore di quanto potrebbe fare verbalmente, nello stesso tempo egli mette in evidenza, attraverso l’attività ludica, la sua esigenza di comuni-care e di socializzare con gli adulti. Il gioco, oltre ad essere ambito di sviluppo della creatività, migliora il processo di apprendimento, il gioco può avvicinare culture diverse, creando spazi di relazione che permettono la comprensione ed il superamento di differenze culturali. Il gioco è un potente mediatore per attivare apprendimento in ogni periodo della vita, che esso stimola la formazione della personalità, che prepara ad assimilare regole e migliora l’integrazio-ne sociale.

- il target scelto rientra nella categoria delle scolaresche, una fascia tra quelle che maggiormente frequentano e visitano il museo

- i bambini di questa età sono i più interessati alla scoperta del mondo che li circonda, e sono i più attratti dai particolari e dai dettagli dei dio-rami, caratteristiche importante del museo

- il tema del gioco può aiutare a creare un percorso interattivo e di-versificato per rendere la visita e l' “esplorazione” sempre interessante, innovativa e diretta

- il target dei bambini e il tema scelto permettono di non dover stravol-gere gli spazi del museo così come è ora, ma anzi di mettere in eviden-za i suoi punti di forza, come la ricchezza dei diorami e della collezione

GLI SCENARISISTEMA DI VINCOLI E LIMITI POTENZIALITÀ D’INNOVAZIONE

- scegliendo i bambini tra i 6 e i 10 anni è necessario considerare alcuni accorgimenti riguardo allo spazio , gli allestimenti, e alla modalità di passaggio delle informazioni, che più si adattano alle caratteristiche dei bambini (bisogno di spazi in cui muoversi, caratteristiche fisiche, abilità,ecc...)

- l'attività del gioco all'interno del museo necessita di un organizzazione precisa, e definire modalità di gioco e spazi, in modo che le attività svolte non interferiscano e disturbino le eventuali visite da parte di altri visitatori

Museo della scienza e della tecnica di Milano

Museo A come ambiente di

Torino

Science Center Immaginario

Scientifico di TriesteMuseo dei ragazzi di Palazzo Vecchio di

Firenze

La città dei bambini e dei ragazzi di

Genova