Tanti piccoli trucchi e segreti per pescare il cefalo in ...

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a giornata fantastica, la pescata dell' anno, ce la sogniamo tutti quanti, questo è un dato di fatto. Il giorno in cui finalmente tutte le congiunzioni astrali saranno a nostro favore, e parliamo di marea, luna, vento, esche, attrezzatura e, ultimo ma non di importanza, tempo libero, dovremo essere pronti e armati fino ai denti, perché la dea bendata è come il buon Paganini, non concede bis. Scherzi a parte è sempre più difficile trovare la giornata perfetta, un po' per i mille impegni di ogni giorno che tutti abbiamo, un po' perché le condizioni climatiche stanno inesorabilmente cambiando deteriorandosi, un po' perché i ritmi frenetici della vita quotidiana fagocitano tutto il nostro tempo libero trovando sempre nuove sfide da affrontare. Purtroppo molte volte dobbiamo accontentarci di andare a pesca e basta, senza poter calcolare il momento più propizio con il rischio ricorrente di padellare clamorosamente. Ci sono poi dei posti magici, delle oasi felici, degli spot che bene o male, con un po' di attenzione, sono capaci di regalarci, sempre e comunque, un po' di soddisfazione e soprattutto quel poco di autostima che ogni tanto, ogni buon pescatore che si rispetti, ha bisogno di trovare riflessa nella cesta di fine giornata. Stiamo parlando del Lisert, un canale artificiale che si trova alla periferia di Monfalcone, all' interno del polo industriale e cantieristico. I periodi migliori e quelli più sfruttati per la pesca al cefalo sono l' autunno e l' inverno. Quest' anno l' inverno è stato decisamente strano, non ha mai raggiunto nella nostra zona temperature al di sotto dello zero e questo ha, fortunatamente per noi pescatori, aumentato non di poco la finestra temporale per le nostre battute di pesca. Ancora oggi, mentre sto scrivendo questo articolo, alla fine di febbraio, stiamo continuando a pescare cefali in abbondanza e le uniche interruzioni sono state causate dalla pioggia caduta copiosa e abbondante. Lo Spot Ci troviamo nell’ alto Adriatico, nel punto più a Est del Nord Est d' Italia, vicini al confine con la Slovenia, in una città industriale chiamata Monfalcone in provincia di Gorizia. Raggiungere questo posto è facilissimo in quanto si trova proprio all' uscita dell' autostrada anzi, si esce obbligatoriamente dalla A4 in quanto ultimo casello prima di prendere la superstrada che porta verso Trieste e la Slovenia. L Tanti piccoli trucchi e segreti per pescare il cefalo in uno dei posti più pescosi dell’ alto Adriatico, a Nord Est, Monfalcone (GO) - Testo e foto di Alex Puntin

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a giornata fantastica, la pescata dell' anno, ce la sogniamo tutti quanti, questo è un dato di fatto. Il giorno in cui finalmente tutte le congiunzioni astrali

saranno a nostro favore, e parliamo di marea, luna, vento, esche, attrezzatura e, ultimo ma non di importanza, tempo libero, dovremo essere pronti e armati fino ai denti, perché la dea bendata è come il buon Paganini, non concede bis. Scherzi a parte è sempre più difficile trovare la giornata perfetta, un po' per i mille impegni di ogni giorno che tutti abbiamo, un po' perché le condizioni climatiche stanno inesorabilmente cambiando deteriorandosi, un po' perché i ritmi frenetici della vita quotidiana fagocitano tutto il nostro tempo libero trovando sempre nuove sfide da affrontare. Purtroppo molte volte dobbiamo accontentarci di andare a pesca e basta, senza poter calcolare il momento

più propizio con il rischio ricorrente di padellare clamorosamente.

Ci sono poi dei posti magici, delle oasi felici, degli spot che bene o male, con un po' di attenzione, sono capaci di regalarci, sempre e comunque, un po' di soddisfazione e soprattutto quel poco di autostima che ogni tanto, ogni buon pescatore che si rispetti, ha bisogno di trovare riflessa nella cesta di fine giornata. Stiamo parlando del Lisert, un canale artificiale che si trova alla periferia di Monfalcone, all' interno del polo industriale e cantieristico. I periodi migliori e quelli più sfruttati per la pesca al cefalo sono l' autunno e l' inverno. Quest' anno l' inverno è stato decisamente strano, non ha mai raggiunto nella nostra zona temperature al di sotto dello zero e questo ha, fortunatamente per noi pescatori, aumentato

non di poco la finestra temporale per le nostre battute di pesca. Ancora oggi, mentre sto scrivendo questo articolo, alla fine di febbraio, stiamo continuando a pescare cefali in abbondanza e le uniche interruzioni sono state causate dalla pioggia caduta copiosa e abbondante.

Lo Spot

Ci troviamo nell’ alto Adriatico, nel punto più a Est del Nord Est d' Italia, vicini al confine con la Slovenia, in una città industriale chiamata Monfalcone in provincia di Gorizia. Raggiungere questo posto è facilissimo in quanto si trova proprio all' uscita dell' autostrada anzi, si esce obbligatoriamente dalla A4 in quanto ultimo casello prima di prendere la superstrada che porta verso Trieste e la Slovenia.

L

Tanti piccoli trucchi e segreti per pescare il cefalo in uno dei posti più pescosi dell’ alto Adriatico, a Nord Est, Monfalcone (GO) -

Testo e foto di Alex Puntin

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Il Lisert è uno spot ad altissima pressione di pesca. Ogni giorno decine (se non centinaia) di pescatori da tutta la regione e dal Veneto vengono a tentare la fortuna in questo paradiso del cefalo. Dobbiamo quindi armarci di pazienza e buona volontà e da un lato cercare di arrivare la mattina presto per trovarci un buon posto e dall' altro dobbiamo già mettere in preventivo che avremo spazi limitati.

Possiamo suddividere il Lisert in 3 spot diversi tra loro, sia per conformazione delle rive sia per tipologie di catture e tecniche di pesca. Nella cartina sopra riportata potete vedere la

dislocazione dei tre spot. Lo spot 1, altrimenti detto zona Terme Romane, si trova adiacente alle vecchie terme romane, tra l' altro appena messe a nuovo, ed è uno spot vasto che raccoglie parecchie decine di pescatori ogni giorno prevalentemente a canna fissa e con la pastella. Lo spot 2, altrimenti detto zona vasche, si trova qualche centinaio di metri più a valle, verso la foce, ed è caratterizzato dalla presenza delle vasche di allevamento della maricoltura. Lo spot 3, altrimenti detto, zona Cartiera, si trova proprio davanti la cartiera Burgo di Duino ed è caratterizzato da canneti e

da uno slargo importante del canale. Nei primi due spot la fà da padrone la pesca del cefalo. Il terzo spot invece è più vario e molti tentano la fortuna a fondo insidiando orate e branzini che saltuariamente gironzolano per queste acque. L' acqua è ovviamente salmastra, abbiamo la foce a poca distanza e quindi l' influenza del mare si fa’ certamente sentire sia a livello di marea che per la salinità dell' acqua. Nonostante l' alto Adriatico sia un mare vessato da inquinamenti relativi ad una zona industriale scarsamente attenta al territorio e all' ecosistema marino, il Lisert ha la fortuna di essere alimentato anche dall' acqua dolce e decisamente pulita delle risorgive del Timavo. Un mix quindi eccezionale che ha creato un ecosistema tutto suo ma vivo e pulsante. La riva è caratterizzata da un doppio scalino, uno che si trova a pochi metri da riva e non supera i 2 metri di profondità e un secondo scalino a circa 4 metri da riva che misurerà circa 5 metri di profondità fino a scendere verso il centro del canale per arrivare anche a 6, 7 metri. Le canne fisse che utilizzeremo dovranno essere quindi adatte alla pesca che faremo. Tradizionalmente il pescatore di cefali del Lisert è armato di stivaloni o waders, canna fissa ad azione medio rigida di 5 metri e pesca sul primo scalino pasturando abbondantemente. C'è poi chi preferisce starsene all' asciutto e dovrà armarsi di canna fissa da 8 metri. Attenzione perché le rive sono molto disomogenee e in qualche punto possiamo trovarci a pescare anche a 2 metri sopra il livello dell' acqua.

Tipologie di pesca

Nella pesca c'è sempre da imparare da qualcuno più bravo di noi, con un bagaglio tecnico più vasto o semplicemente perché frequenta lo spot da molti anni. La pesca in Lisert è veramente diversificata. Andiamo dalla

Non è così raro incrociare qualche bella orata durante tutto il periodo autunnale e invernale, così come non è raro trovare qualche bel branzino

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classica pesca al cefalo con la canna fissa o la bolognese, pescando con la pastella o l' arenicola, passando poi per la pesca a fondo con corbola, coreano, americano, la pesca notturna con la bolognese e il gambero vivo, la pesca a method con pasturatori casalinghi un po' particolari (ma per questo ultimo punto vi consiglio il nostro bellissimo video "Gudoterror - cefali e volpine a method in Lisert" semplicemente cercando su youtube la parola "Gudoterror"). Attenzione ! in FVG il bigattino è assolutamente vietato, è vietato perfino trasportarlo in macchina e si può incappare in multe salate. Le esche su cui andremo a parare saranno dunque le esche classiche come gli sfarinati, dal semplice pan francese o treccia, alla pastella casalinga a base di aglio o formaggio, passando per anellidi vari come l' arenicola e il coreano, o l' americano qualora si volesse tentare l' orata e il branzino che, durante il periodo invernale, cercano esche piene di sangue e quindi di elementi proteici.

Il cefalo Il cefalo o muggine, pesce della famiglia dei Mugilidae è un pesce che si adatta bene sia all' acqua salata che a

quella salmastra e non è raro trovarlo risalire il fiume Isonzo o il canale del Brancolo per svariati km in piena acqua dolce. L' abbondanza del cefalo in Friuli è storica e potrei parlarvi per ore dell' immediato dopoguerra quando i pescatori facevano la tratta del cefalo rivendendolo non al kg o al quintale ma al "vagone". Mio nonno buon' anima mi raccontava che quella era la tredicesima dei pescatori. Ancora oggi il Lisert può vantare un' altissima concentrazione di cefali durante il periodo freddo ed è abbastanza usuale arrivare

a catturare fino a 5 kg al giorno a testa, limite massimo stabilito dalle norme che regolano la pesca in FVG. C'è cefalo e cefalo però. Possiamo trovare Boseghe, Atragani (cefali dorati), Volpine, Verzelati o Labbroni. Ovviamente l' atragano è quello più ricercato, il cefalo con la macchia gialla sull' opercolo branchiale, le sue carni sono davvero prelibate. Fatto al forno con le patate, fritto, in brodeto, o semplicemente alla griglia con la polenta, ritengo sia un piatto davvero sottovalutato. Dimenticavo, i cefali del Lisert non sono stanziali, entrano ed escono dal canale a seconda della stagione, perciò tranquilli, non mangerete pesce al gusto diesel o gasolio al forno. Questo pesce è veramente un piatto succulento. Non parliamo nemmeno delle volpine, le catture sono rare, ma parliamo di pesci che di media partono dai 2 kg di peso e hanno delle carni grasse, tenere e

saporite che io preferisco al più blasonato e secondo me sopravvalutato branzino.

La pasturazione

E' impensabile una battuta di pesca in Lisert senza pasturazione. Causa la costante e alta pressione di pesca tutto lo spot è costantemente pasturato, anche troppo ci aggiungo io. Partiamo da una considerazione, un kg di pastura basta per circa un quintale di pesce, ma è uso, soprattutto tra gli anziani pasturare con secchi da 5/10 kg di pastura per giornata di pesca, convinti che più pastureranno più prenderanno. Non commento nemmeno questa idea. Per una corretta azione di pesca dobbiamo effettuare anche una corretta pasturazione. Prima di tutto, indipendentemente dal tipo di

È di moda e funziona la pesca a method con pasturatori casalinghi un po’ particolari

Nel Lisert troveremo tutti i tipi di cefali, dagli Atragani alle Volpine

Farine di pesce a base di aglio e formaggio, pane grattugiato e pellet sono la base di pasturazione

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pesca che effettueremo dovremo sceglierci un punto e pasturare sempre là in modo da non disperdere il branco che presto o tardi entrerà in mangianza. Nel dialetto bisiaco usiamo il termine "imbalonadi" ed è il momento migliore, quando cioè un bel branco di cefali entra in pastura in piena frenesia e mangia senza inibizioni quello che trova. Preparare una pasturazione efficace è importante. Meglio se la preparazione della pastura la faremo direttamente sul posto utilizzando la stessa acqua del Lisert, anche perché la pesca al cefalo è una pesca puzzolente come tali sono gli ingredienti che useremo. Inizieremo preparando una base di pane grattugiato al quale mescoleremo del formaggio grana economico in busta o un fondo mare, appunto al formaggio o all' aglio, reperibile in qualsiasi negozio di pesca a svariati prezzi a seconda di gusti e abitudini. Dobbiamo preparare lo sfarinato bagnandolo in almeno due momenti separati. La prima volta mescoleremo il composto scelto inumidendolo, poi lo lasceremo riposare e assorbire l' acqua, poi lo passeremo con un setaccio a maglia fine in modo da togliere tutti i grumi e lo ribagneremo con l' aiuto (possibilmente) di uno spruzzino per regolarne la densità. Normalmente in Lisert non abbiamo moto ondoso o forti correnti per cui ci

troveremo a pasturare sulla verticale del galleggiante e la nostra pastura, di conseguenza dovrà avere una consistenza tale da sfaldarsi subito, creando una colonna torbida e odorosa che scende verso l' esca sul fondo, sfaldandosi e creando un tappeto irresistibile per i cefali. Se la nostra pastura sarà invece compatta, arriveranno sul fondo questi palloni che sfameranno i pesci, mentre noi li dobbiamo attirare, non ingrassarli gratis. Le prime palle di pastura che lanceremo saranno grandi come arance, poi diminuiremo sempre più la dimensione una volta appunto che i cefali saranno entrati in pastura e ci servirà solo un costante ma minuto richiamo. Pasturiamo poco ma con cadenza costante ogni 4,5 minuti o semplicemente quando vedremo diminuire il numero di abboccate.

Le esche Se decidiamo di pescare con la pastella dobbiamo crearne un po' a parte partendo dalla pastura che abbiamo creato ma modificandone essenzialmente la consistenza perché dovrà durare il più a lungo sul nostro amo. Io prendo di solito una parte della pastura e ci aggiungo una scatoletta di sardine economiche che trasformano il nostro sfarinato in una palla

morbida e attaccaticcia che il cefalo ha dimostrato di apprezzare. Attenzione, il cefalo non è propriamente un cavedano wild, ma è fastidioso e se la pastella è troppo dura non la mangerà. Arriverà sull' esca, tenterà di succhiarla e non riuscendoci, lascerà perdere l' esca e si accontenterà della pastura. Molti pescatori preferiscono invece un altro tipo di approccio per la pastella mettendo a sciogliere in acqua del pellet il giorno prima in modo che si gonfi e diventi morbido come il pongo dei bambini. Ecco, questa è la consistenza giusta. Queste sono le pastelle più utilizzate in Lisert e se è la prima volta che capitate da queste parti ve le consiglio proprio per la pasturazione costante che viene fatta in questo modo. In alternativa si possono usare i metodi classici

utilizzando il pan francese o la treccia, una buona arenicola o saltuariamente attaccano anche il coreano. Il mio modo di pescare mi porta a scegliere una pasturazione classica e come esca l' arenicola, ma solo perché sono pigro e preferisco un' esca che rimanga in pesca più a lungo anche dopo i primi "assaggini" del pesce. Le attrezzature Prima di tutto dobbiamo capire che tipo di pesca

ed esche utilizzeremo. Lasciamo perdere per il momento la pesca a fondo e concentriamoci sulla pesca a galleggiante con canna fissa o bolognese. Sicuramente io preferisco la canna fissa alla bolognese, sia per motivi di peso, che per l' azione di pesca più performante che ha la canna fissa in questo spot. Se decidiamo di pescare nel primo scalino ci muniremo di stivaloni o waders, di una canna

Canne fisse da 5 a 8 metri ad azione medio rigida per la pastella o azione morbida per l’ arenicola

Arenicola, corbola, coreano e pastella sono le esche che possiamo utilizzare per le nostre sessioni in Lisert

Il cefalo non è un cavedano wild ma rimane comunque un pesce lunatico e sospettoso

Arenicola e coreano sono tra le esche più facili da utilizzare perché consentono un’ azione di pesca meno tecnica e più divertente della pastella

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ad azione medio rigida di 4,5 metri massimo. Scegliamo un' azione medio rigida soprattutto se peschiamo a pastella perché la ferrata dovrà essere immediata e decisa non appena il galleggiante inizierà a saltellare. Io preferisco invece pescare da riva all' asciutto e invece della

pastella utilizzo l' arenicola e il mio setup classico è un canna fissa da 8 metri ad azione abbastanza morbida, ci divertiremo sicuramente di più proprio perché il cefalo è un grande combattente e pesciolini da 2 o 3 etti ci riserveranno un' azione di pesca divertente e

appagante con continue fughe e testate. Scegliere la canna giusta è fondamentale, la mangiata del cefalo è subdola e veloce e dovremo essere pronti a ferrare. Pescando con la pastella la ferrata dovrà essere veloce e nei giusti tempi, dimentichiamoci infatti di vedere il galleggiante sparire sott' acqua, la maggior parte delle mangiate sarà indicata dal galleggiante che saltella o trema. Pescando con l' arenicola vedremo invece mangiate più convinte e saranno sicuramente più frequenti le affondate. Raramente pescheremo in Lisert con la bolognese, un po' per come si presenta lo spot, un po' perché effettivamente il pesce lo abbiamo a pochi metri da riva e la ferrata immediata

che ha una buona canna fissa non ha rivali. Montature Come montatura io utilizzo del monofilo in nylon dello 0,20 di diametro, in alcuni casi possiamo salire anche ad uno 0,25, non ha senso utilizzare diametri più contenuti, il pesce abbocca lo stesso perché, proprio per il tipo di pesca con pasturazione, spingeremo il cefalo alla frenesia alimentare e a quel punto possiamo pescare anche con corde da traina senza precluderci la possibilità di arrivare ai fatidici 5 kg limite. Per quanto riguarda il galleggiante, la scelta dovrà essere effettuata in base al

tipo di esca che vogliamo utilizzare. Se peschiamo con l' arenicola preferiremo utilizzare il classico galleggiante a goccia o a elisse a seconda del moto ondoso o del vento, di grammatura 1 gr, 1,5 gr. Spallinatura concentrata sulla parte finale per arrivare prima possibile sul fondo, nella zona strike, ed evitare nuvole di latterini e microcefaletti che sostano nel primo stato immediatamente sotto la superficie dell' acqua. Dall' ultimo pallino all' amo lasceremo 20, 25 cm di distanza, non di più, proprio perché le mangiate saranno rapide e fugaci e dovremo poter ferrare con prontezza. Molte volte non uso nemmeno una spallinatura classica ma utilizzo un' unica torpille che mi va’ a tarare quasi totalmente il galleggiante per avere ancora più immediata la segnalazione di mangiata.

Setup per la pesca al cefalo: un buon nylon dello 0,20 , galleggianti ed ami in base all’ esca che utilizzeremo

Pescate da 5 kg a testa non sono così rare

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Pescando con la pastella dobbiamo necessariamente aumentare la grammatura e utilizzeremo galleggianti da 3, 4 grammi. Qualcuno usa addirittura galleggianti da 5,6 grammi escando però palle di pastura grandi come un mandarino. Come ami io utilizzo di solito un amo della gamakatsu a gambo lungo del numero 8 o 10 che mi permette di presentare l' arenicola in modo migliore, chi pesca con la pastella invece preferisce utilizzare ami forgiati a gambo corto molto grandi sull' ordine del 2 o del 4. Anni fa, gli stessi pescatori "con i palloni di pastura" al posto degli ami mettevano un' ancoretta, per fortuna questa "tecnica" è stata messa al bando, indubbiamente efficace ma eticamente e sportivamente scorretta. L' azione di pesca Inizieremo a lanciare qualche palla grande come un' arancia per richiamare i cefali. Non iniziamo a pescare subito però, se il pesce entra in pastura e lo allamiamo subito farà scappare il branco che sarà comunque molto cauto inizialmente. Lasciamoli mangiare un po' in pace, scateniamo in loro la competizione alimentare portandoli alla frenesia. Dopo una mezz' oretta dall' inizio della pasturazione iniziamo a pescare e vedremo che tutto il lavoro di preparazione fatto avrà reso i suoi frutti. Scegliamo se pescare sul primo o secondo scalino, i cefali possono trovarsi a seconda delle giornate e delle fasi di marea in uno o nell' altro.

La cosa più importante però è la misurazione del fondo. Se sbagliamo questa fase, un po' sottovalutata dai più, ci precluderemo l' esito di una abbondante pescata. Quindi misurino alla mano tariamo il galleggiante in modo che l' astina del galleggiante sia sotto il pelo dell' acqua di pochi cm in modo da posizionare quindi l'esca a 5, 10 cm massimo dal fondo. Pescando con l' arenicola avremo più possibilità di vedere una vera affondata del galleggiante che per lo più inizierà a tremare o saltellare, soprattutto con la pastella. Non è facile far capire al neofita quando ferrare, è più una sensazione del pescatore. Decisamente se vedremo il galleggiante iniziare ad andare controcorrente o con movimenti laterali vuol dire che il cefalo ha l' esca in bocca e la sta succhiando. Ferrate! sempre e comunque, quando vedete qualcosa di strano, ferrate. Molte volte vi ritroverete perfino con il galleggiante che si alza e si distende. Ferrate! Ci vorrà un po' per farsi l' occhio perché è una mangiata completamente diversa da tutti gli altri pesci che avrete pescato ma dopo un po' ci farete l' abitudine. Alla fin fine della fiera Ci sarebbe molto da aggiungere ad una pesca che è stata veramente sviscerata in mille fantasiose sfaccettature più o meno tecniche e più o meno pittoresche. Ci sono molte scuole di pensiero sulla pesca al cefalo, c'è chi vi dirà che il cefalo è difficile e diffidente, che bisogna

pescarlo con finali dello 0.08 e ami microscopici ... sarà, ma in Lisert non è così. Probabilmente per l' abbondanza di pesce o per la cultura di pesca friulana, la pesca è molto meno tecnica e più popolare e le catture si fanno ugualmente e in abbondanza. Lasciate perdere tutto il vostro bagaglio fatto di ultraleggeri e bigattini, tanto qui è vietato. Ultima notizia, ma logisticamente interessante, è che proprio all' imboccatura della strada che porta al Lisert si trova il negozio di pesca di "Hobby pesca di Alex Bernardi" dove troveremo sempre esche fresche in tutti i mesi dell' anno. Chiuso il lunedì e la domenica. Ultima cosa, per pescare in Lisert non servono le levatacce alle 4 di mattina, il cefalo è un pesce che ama il sole e la luce e infatti li cattureremo dall' alba al tramonto, difficilmente cattureremo abbondanti cefali prima dell' alba e dopo il tramonto, e dovremo stare attenti alle maree. Di solito i cefali mangiano durante tutta la fase di marea montante e alta marea, difficilmente avremo grandi catture con la bassa marea o nella fase calante. C'è però da dire che in questo paradiso della pesca che è il Lisert, nel momento in cui meno ce lo aspettiamo, con marea a sfavore, con fasi lunari nulle, è il momento in cui potrebbe arrivare una bella sorpresa come una bella orata, un bel branzino o perché no, una bella ombrina. Per concludere, attenzione! Il Lisert crea dipendenza.

Testi e Foto Alex Puntin – febbraio 2

La pressione di pesca in Lisert è sempre alta e costante. Avremo sempre poco spazio a disposizione soprattutto nelle giornate invernali di sole.