Taddei, Mosaici Della S. Sofia Da Giustiniano All'Età Mediobizantina

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Transcript of Taddei, Mosaici Della S. Sofia Da Giustiniano All'Età Mediobizantina

  • 2013, Pagina soc. coop., Bari

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    Dipartimento di Studi Umanistici, Universit Ca Foscari VeneziaAnnaclara Cataldi Palau in ricordo di Francisco Palau DufourAssociazione Amici della Marciana, VeneziaCentro Interdisciplinare di Studi Balcanici e Internazionali, Universit Ca Foscari Venezia

  • Vie per BisanzioVII Congresso NazionaledellAssociazione Italianadi Studi Bizantini

    Venezia, 25-28 novembre 2009

    a cura di Antonio Rigo, Andrea Babuin e Michele Trizio

    tomo primo

    edizioni di pagina

  • Finito di stampare nel gennaio 2013dalla Serigrafia Artistica Pugliese Solazzo s.n.c. - Cassano delle Murge (Bari)per conto di Pagina soc. coop. - Bari

    ISBN 978-88-7470-229-9ISSN 1973-9745

    vietata la riproduzione, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia. Per la legge italiana la fotocopia lecita solo per uso personale purch non danneggi lautore. Quindi ogni fotocopia che eviti lacquisto di un libro illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.

  • Indice

    Premessa xi

    Tomo primo

    Francesco Daiuto / Daniele Fusi / anDrea luzzi ...: lavori in corso su due database dedicati allinnografia bizantina. Corpus dei manoscritti innografici bizantini antiquiores / Initia Hymnorum Ecclesiae Graecae 3

    annalisa GobbiIl progetto Portae byzantinae Italiae: corpus delle opere e documentazione informatizzata 31

    Marco Di branco Tradurre Orosio in Al-Andalus. Storie di libri e ambascerie 49

    Gioacchino strano Storia e modelli letterari nella Presa di Tessalonica di Giovanni Caminiata 61

    Gastone breccia Armi antiche nella Nuova Roma. La memoria delle guerre antiche nella trattatistica militare bizantina (IV-XI sec.) 75

    salvatore cosentino Danzando il gotthikon (De cerem. I, 92) 85

    raFFaella cresciPercorsi di self assertiveness nei Poemi di Giovanni Geometra 93

    silvia tessariTesto e musica in alcuni canoni bizantini. Relazione tra tropari e irmo 105

  • vi Indice

    Marco Fanelli Il problema della destinazione degli Amori degli Inni divini di Simeone il Nuovo Teologo 121

    Paola cassellaQuestioni etimologiche in Eustazio 139

    Marina bazzani Livelli di stile e significato nella poesia di Manuele File 145

    anna caraMico Policromatismo semantico nel De animalium proprietate di Manuele File 157

    caterina carPinato Il Canto di Armuris: una traduzione come strumento di indagine. Elementi di traduzione metatestuale, ovvero metatesto per una traduzione totale 167

    renata lavaGnini Spiridon Zambelios pioniere degli studi di filologia greca medievale 191

    anna ziMbone Nota sulle premesse bizantine della diglossia neogreca 203

    luciano bossina Il carteggio di Nilo di Ancira con il generale Gainas un falso 215

    Francesco osti LEpistola invettiva di Eutimio della Peribleptos (1050 ca.) nei codici vaticani greci 840 e 604. Una versione breve e un rimaneggiamento 251

    niccol zorzi Islam e Cristianesimo durante il regno di Manuele Comneno: la disputa sul Dio di Maometto nellopera di Niceta Coniata 275

    alessanDra bucossi Dibattiti teologici alla corte di Manuele Comneno 311

    antonio riGo I manoscritti e il testo di quattro . Da Simeone il Nuovo Teologo a Gregorio Palamas 323

    silvia Pasi ()Le scene dellAnnunciazione e dellAdorazione dei Magi e dei pastori nella chiesa di Al-Adra nel convento di Deir el-Surian (Wadi el-Natrun). Una pagina di pittura bizantina in ambiente copto 343

    lorenzo riccarDi Alcune riflessioni sul mosaico del vestibolo sud-ovest della Santa Sofia di Costantinopoli 357

  • Indice vii

    alessanDro taDDei La decorazione musiva aniconica della Santa Sofia di Costantinopoli da Giustiniano allet mediobizantina. Alcune osservazioni 373

    Maria rosaria Marchionibus Sulla decorazione pittorica bizantina della chiesa di San Giacomo presso Camerata (Cs) 383

    anDrea babuin La decorazione ad affresco della chiesa degli Arcangeli a Kostniani, in Epiro 395

    alessia aDriana aletta / anDrea Paribeni I luoghi del diritto nel Paris. Suppl. gr. 1085 (I): tra parole scritte e immagini dipinte 415

    GiusePPina Matino Teodoro di Ermopoli ed il commento alle Novelle di Giustiniano 441

    roberta FlaMinio I sarcofagi bizantini del Museo di Santa Sofia a Istanbul 455

    clauDia barsanti Una ricerca sulle sculture in opera nelle cisterne bizantine di Istanbul: la Ipek Bodrum Sarnici (la cisterna n. 10) 477

    alessanDra GuiGlia Un decennio di ricerche sulle sculture della Santa Sofia di Istanbul: bilancio e prospettive 509

    sanDra oriGone La prima visita di Giovanni VIII Paleologo in Italia (1423-1424) 525

    Tomo secondo

    silvia ronchey Volti di Bessarione 537

    susy Marcon Restauri bessarionei nei manoscritti marciani 549

    chiara borDino I Padri della Chiesa e le immagini nella Refutatio et Eversio di Niceforo di Costantinopoli 571

    Daniela borrelli La funzione del prologo nel Commento a Daniele di Teodoreto di Cirro 591

  • viii Indice

    Donatella bucca Per unedizione critica del Commentario ai XII Profeti di Teodoreto di Cirro 607

    Maria teresa roDriquez Riflessioni sui palinsesti giuridici dellarea dello Stretto 625

    cristina roGnoni Ledizione dei documenti privati greci dellArchivo Ducal de Medinaceli. Il dossier di Valle Tuccio (Calabria, sec. XII-XIII) 647

    vera von Falkenhausen I documenti greci del fondo Messina dellArchivo General de la Fundacin Casa Ducal de Medinaceli (Toledo). Progetto di edizione 665

    annaclara catalDi Palau Un manoscritto di Simeon Uro Paleologo 689

    aDalberto MainarDi Le formule della preghiera esicasta nella tradizione russa antica 707

    Marco scarPa La tradizione manoscritta slava delle opere contro i latini di Gregorio Palamas 733

    anna-Maria totoManova Giulio Africano e la tradizione storiografica slava 749

    salvatore costanza Libri, cultori e pratica della mantica. Per un bilancio della circolazionedi idee e testi della divinazione in et comnena e paleologa 771

    anna Maria ieraci bio Giovanni Argiropulo e la medicina, tra lItalia e Costantinopoli 785

    Michele trizio Eliodoro di Prusa e i commentatori greco-bizantini di Aristotele 803

    Mariella Menchelli Giorgio Oinaiotes lettore di Platone. Osservazioni sulla raccolta epistolare del Laur. San Marco 356 e su alcuni manoscritti dei dialoghi platonici di XIII e XIV secolo 831

    DaviDe balDi Etymologicum Symeonis: tradizione manoscritta ed edizione critica. Considerazioni preliminari 855

    clauDio beveGni Osservazioni sui manoscritti dei Moralia di Plutarco utilizzati da Angelo Poliziano 875

  • Indice ix

    vincenzo ruGGieri Levissos (?): un caso di topografia urbana in Licia 883

    Giovanni Gasbarri Gli avori bizantini del Museo Civico Medievale di Bologna. Arte, collezionismo e imitazioni in stile 903

    Mauro Della valle Questioni intorno alla porfirogenita Zoe 919

    silvia PeDone Souvenirs dune grandeur qui ne sefface pas. La Santa Sofia di Giustiniano in alcuni disegni di Charles Texier 939

    toMMaso braccini Tra aquile e campane: araldica bizantina dopo la caduta di Costantinopoli 963

    Marina cavana / Daniele calcaGnoLa Croce degli Zaccaria da Efeso a Genova (secoli IX-XIII) 975

    siMona Moretti I colori della fede: icone a smalto e a mosaico tra X e XIV secolo 997

    livia bevilacqua Basilio parakoimomenos e i manoscritti miniati: impronte di colore nellAmbrosiano B 119 sup. 1013

    cecilia Pace Dossier su san Nilo Erichiotes 1031

    Mario re Note per unedizione delle recensioni greche del martirio di san Vito 1039

    Abstracts 1053

  • Alessandro Taddei

    La decorazione musiva aniconica della Santa Sofia di Costantinopoli da Giustiniano allet mediobizantinaAlcune osservazioni

    Non mi sembra del tutto fuori luogo premettere al testo di queste brevi osserva-zioni una citazione alquanto rivelatrice:

    Characteristic of the work [...], especially in the ornamental parts, is a looseness of technique in which the forms are inaccurately drawn, and in which the tesserae, which often tend to be irregular in shape, are rather widely spaced a technique that one might expect to find in works that were to cover vast areas with the greatest economy of time and materials. [...] Certain economies are practiced in the use of the more costly materials, such as the glasses in general and the metallic cubes in particular. While considerable glass is used, the colors and values are not carefully selected and a mixing of colors often occurs [...]. Among the cheaper materials that are extensively used [...] are terracotta, yellow stone, a rather dark blue-gray rock, and a gray Procon-nesian marble.

    Il quadro desolante qui dipinto sembrerebbe adatto a unimpresa musiva provinciale, dotata di scarsi mezzi. Ma non cos: siamo infatti nella Santa Sofia di Costantinopoli e la descrizione tolta di peso da un ben noto report che Paul Underwood ed Ernest Hawkins pubblicarono nei Dumbarton Oaks Papers nel 19611.

    Si era appena riscoperto, al di sotto degli intonaci ottocenteschi della galleria nord, il notevole pannello raffigurante limperatore Alessandro, che regn bre-vemente tra il 912 e il 913. A differenza degli altri grandi pannelli imperiali dellopposta galleria sud, il mosaico di Alessandro, pi defilato e dunque protet-to, apparve fortunatamente incastonato entro un esteso contesto di mosaici de-corativi che con esso condividevano la data di realizzazione, come i due studio-si dimostrarono con valide argomentazioni, ma non certo le modalit esecutive, data levidente maggiore raffinatezza del pannello imperiale.

    1 P.A. Underwood e.J. HAwkins, The Mosaics of Hagia Sophia at Istanbul. The Portrait of the Em-peror Alexander, Dumbarton Oaks Papers 15 (1961), pp. 187-217: 204.

  • 374 Alessandro Taddei

    Questi mosaici eseguiti, potremmo dire, a risparmio costituiscono per un importante indizio di come, tra il regno di Basilio I e il secondo decennio del X secolo, si venne a completare lopera di rinnovamento della decorazione musiva delle campate e delle volte delle gallerie nord, sud e ovest della Santa Sofia giustinianea, opera resa necessaria, fra laltro, dagli effetti del violento terremo-to del 9 gennaio 869.

    Per meglio comprendere la portata di questa impresa decorativa mediobizan-tina tuttavia necessario puntualizzare cosa rimane, negli ambienti delle galle-rie, dei mosaici aniconici pi antichi2.

    Negli intradossi delle arcate delle quattro grandi esedre che movimentano lo spazio del naos al livello delle gallerie, si possono osservare ancor oggi venti-quattro pannelli con motivi alternati, girali di vite e di acanto su fondo in oro (Fig. 1a), riconducibili grazie a raffronti puntuali con alcuni mosaici sicuramen-te giustinianei del piano terreno, in special modo gli intradossi dei finestrati del nartece, alla prima fase decorativa delledificio, tra il 532 e il 537.

    Ugualmente giustinianei sono i raffinatissimi pannelli a girali dacanto sui pilastri principali delle gallerie (Fig. 1b), la cui importanza fu sottolineata pro-prio da Underwood e Hawkins. Nonostante il precario stato di conservazione, infatti, essi costituiscono quanto rimane degli intradossi delle primitive arcate dei timpani, danneggiate dal crollo della prima cupola, nel 5583.

    Alla stessa fase originaria mi sentirei poi di assegnare gli interessanti quan-to poco noti mosaici nei pennacchi di raccordo tra le esedre e le due coppie di pilastri alle estremit est e ovest del naos, mosaici portatori di un gusto pi ge-ometrizzante, ma distinti anche dal massiccio impiego di tessere in argento4.

    I sottarchi degli attuali colonnati che sorreggono i timpani appartengono in-vece a una fase successiva, la seconda, prodotto dei radicali rimaneggiamenti occorsi dopo il crollo del 5585. La scelta dei motivi (Fig. 1c) non muta rispetto ai mosaici della prima fase. Ci che si nota tuttavia il progressivo irrigidirsi delle forme. Ma tale sospetta cristallizzazione non finora stata oggetto di una discussione approfondita di carattere stilistico. Piuttosto, sulla tradizionale as-segnazione agli anni compresi fra il crollo della cupola e la nuova consacrazione delledificio, dunque tra il 558 e il 562, sono stati avanzati dubbi di carattere

    2 Ho gi avanzato in altra sede alcune considerazioni sullo stile e sul problema della datazione di questi mosaici ornamentali; al proposito, si veda A. TAddei, Santa Sofia di Costantinopoli. I mosaici ani-conici del VI secolo nelle gallerie, in Actas del XV Congreso Internacional de Arqueologa Cristiana, Toledo del 8 a 12 de Septiembre del 2008 (di prossima pubblicazione); id., Il mosaico aniconico parietale da Tessalonica a Costantinopoli, in Atti della Giornata di studi La Sapienza bizantina. Un secolo di ricerche sulla civilt di Bisanzio allUniversit di Roma (Roma, 10 ottobre 2008), a cura di A. AcconciA Longo, Roma 2012, pp. 153-182.

    3 Underwood HAwkins, The Portrait of the Emperor Alexander, pp. 202-203, 214, figg. 13-14.4 TAddei, I mosaici aniconici del VI secolo nelle gallerie (cf. supra, nota 2).5 Underwood HAwkins, The Portrait of the Emperor Alexander, pp. 199-201, 210-211, fig. 12.

  • La decorazione musiva aniconica della Santa Sofia di Costantinopoli 375

    tecnico: da un lato la tesi di Rowland Mainstone, che vorrebbe i colonnati e i timpani da essi sorretti completamente ricostruiti molto pi tardi, dopo il gi citato terremoto dell8696, dallaltro la commistione di tessere argentee e auree nei fondi musivi, fenomeno la cui pi antica attestazione finora riscontrata si trova nel mosaico absidale della Santa Irene, del 7407.

    Tale si rivela il quadro delle preesistenze. Manca del tutto unidea precisa di quale fosse la decorazione giustinianea delle volte delle campate, della grande volta a botte della galleria ovest o delle vaste superfici parietali, oggi ricoperte da un uniforme rivestimento a intonaco moderno. E si deve probabilmente pen-sare a un grande rivestimento non figurato, in analogia con quello che ancor oggi sopravvive nel piano terreno delledificio.

    Purtroppo, se si prescinde dai due grandi pannelli imperiali e dalla monu-mentale deisis della galleria sud, a tutti fin troppo note, assai poco rimane anche della grande impresa di decorazione mediobizantina delle volte e delle pareti. Solo minuscoli tasselli emersi dai ripetuti saggi effettuati nel XX secolo, lacerti che davvero poco aiutano per una comprensione generale. A quale complesso di cause si debba questa generale distruzione argomento che da solo necessite-rebbe di uno spazio che trascende i limiti impostimi in questa sede. Ma un dato certo: la scomparsa di gran parte di questi parati musivi fatto relativamente recente.

    La documentazione grafica e testuale prodotta in particolar modo a partire dal XVIII secolo e raccolta da Cyril Mango nel volume The Mosaics of St. Sophia at Istanbul, diventa pertanto strumento imprescindibile per provare a chiarire le linee di intervento del cantiere mediobizantino8.

    Ricordiamo le incisioni dellingegnere svedese Cornelius Loos, attivo a Istan-bul fra il 1710 e il 17119, i disegni acquerellati del prussiano Wilhelm Sal-

    6 Entra qui in gioco il dibattito sulla data effettiva della ricostruzione dei timpani. Il problema fu sollevato dai saggi di stratigrafia muraria di Rowland Mainstone e Robert Van Nice, eseguiti tra il 1966 e il 1968; Mainstone sostenne che la ricostruzione dei timpani-diaframmi delle arcate nord e sud non si era verificata in concomitanza dei restauri del 558-562 ma molto pi tardi, ossia durante la ricostruzione commissionata da Basilio I a causa del terremoto del 9 gennaio 869. I lavori di Basilio dovevano, a suo avviso, aver coinvolto anche le arcate dei colonnati, che dei timpani si trovano alla base: R. MAinsTone, The Reconstruction of the Tympana of St. Sophia at Istanbul, Dumbarton Oaks Papers 23-24 (1969-1970), pp. 355-368: 367; id., Hagia Sophia. Architecture, Strcture and Liturgy of Justinians Great Church, London 1988, pp. 97-98, figg. 117-124. id., Questioning Hagia Sophia, in Hagia Sophia from the Age of Justinian to the Present, ed. R. MArk A.S. AkMAk, Cambridge 1992, pp. 158-176: 165-169. Cionono-stante, non sembra emergere alcuna prova decisiva a favore delluna o dellaltra tesi.

    7 W.S. george, The Church of St Eirene at Constantinople, Oxford 1912, p. 47. La prima attestazione sicura delluso delle tessere in argento nella Santa Sofia risale a epoca post-iconoclasta, negli intradossi delle finestre dellabside, in alcune aree di restauro nel catino absidale nonch nei mosaici dei timpani: C. MAngo E.J.W. HAwkins, The Apse Mosaics of St. Sophia at Istanbul, Dumbarton Oaks Papers 19 (1965), pp. 115-151: 141.

    8 C. MAngo, Materials for the Study of the Mosaics of St. Sophia at Istanbul, Washington 1962.9 A. wesTHoLM, Cornelius Loos, teckningar frn en expedition till Frmre Orienten 1710-1711, Stock-

  • 376 Alessandro Taddei

    zenberg, pubblicati nel 185410 ma, soprattutto, lenorme mole di documenti gra-fici prodotta dai fratelli ticinesi Gaspare e Giuseppe Fossati, responsabili del pi radicale restauro cui ledificio dellallora moschea sia mai stato sottoposto. Du-rante tale restauro, portato a termine negli anni 1847-1849, molti dei mosaici furono scoperti e nuovamente occultati mentre quelli in precario stato di conser-vazione vennero definitivamente distrutti11.

    dalla lettura di questa documentazione che apprendiamo la prima novit dellintervento mediobizantino: per la prima volta nella storia delledificio, agli artefici delle campiture delle volte furono commissionati mosaici figurati, con tutta la difficolt che tale scelta comporta se si pensa alla vastit delle superfici da rivestire: tra questi mosaici iconici si trova ad esempio la cosiddetta volta del Pantokrator nella galleria sud, ancor integra allinizio del 1700. Qui il busto di Cristo campeggiava entro un medaglione attorniato dalle figure dei serafini e dei cherubini, come ci mostrano le preziose riproduzioni del Loos e dei Fossati (Fig. 2a)12.

    Grazie a uno in particolare fra i disegni Fossati (Fig. 2b), si stati in grado di ricontestualizzare linteressante lacerto decorativo di uno dei pennacchi del-la volta. Nel frammento (Fig. 2c), inaspettatamente riemerso dagli intonaci nel 1960, si scorge un clipeo racchiudente un caratteristico motivo a ombrello, peraltro non sconosciuto al repertorio delle fasi giustinianee della chiesa. Al di sopra e al di sotto del clipeo sono due foglie, luna di vite, per met verde e per met verde chiaro, laltra verosimilmente di acanto. Pi in alto doveva trovar posto la figura di uno dei serafini13. Compare qui inoltre la bordura a onde cor-

    holm 1985. Le vedute dellinterno della Santa Sofia di Loos sono oggetto di ampia discussione in MAngo, Mosaics of St. Sophia at Istanbul.

    10 W. sALzenberg, Alt-christliche Baudenkmale von Constantinopel vom V. bis XII. Jahrhundert, Berlin 1854, pp. 95-100, tavv. 23-30.

    11 MAngo, Mosaics of St. Sophia at Istanbul, pp. 7-21. S.N.B. TeTeriATnikov, Mosaics of Hagia Sophia, Istanbul: The Fossati Restoration and the Work of the Byzantine Institute, Washington D.C. 1998. S. scHLTer, Lopera di restauro di Gaspare Fossati per Santa Sofia, in Santa Sofia ad Istanbul. Sei secoli di immagini e il lavoro di restauro di Gaspare Fossati (1847-1849), Catalogo dellEsposizione, Casa del Mantegna, Mantova, 14 novembre-31 dicembre 1999, a cura di V. HoffMAnn, Mantova 1999, pp. 139-147. eAd., Gaspare Fossatis Restaurierung der Hagia Sophia in Istanbul 1847-49, Bern 1999. Pi di recente: S. dogAn, Sltan Abdlmecid Dneminde I

    .stanbul-Ayasofya Camiindeki Onarmlar ve alsmalar

    Aktaran Belgeler, Bilig 49 (2009), pp. 1-34: 18-27.12 MAngo, Mosaics of St. Sophia at Istanbul, pp. 29-35, figg. 22-27. HoffMAnn, Santa Sofia ad Istanbul.

    Sei secoli di immagini, pp. 173-175, 265 (n. cat. 15). Si veda inoltre il catalogo dellesposizione dal titolo 600. Yllk Ayasofya Grnmleri ve 1847-1849 Fossati Restorasyonu, I

    .stanbul, Trk ve I

    .slam Eserleri

    Mzesi, 25 Eyll-5 Kasm 2000, I.stanbul 2000, p. 94 (n. cat. 17).

    13 MAngo, Mosaics of St. Sophia at Istanbul, pp. 32-33, fig. 26, 28. Cf. la fotografia di S. scHLTer, in HoffMAnn, Santa Sofia ad Istanbul. Sei secoli di immagini, p. 253 (n. cat. 100). scHLTer, Gaspare Fossa-tis Restaurierung, p. 74, fig. 28.

  • La decorazione musiva aniconica della Santa Sofia di Costantinopoli 377

    renti blu su fondo oro, analoga a quella che va a decorare, solo nella galleria nord, gli estradossi delle arcate del colonnato del timpano14.

    Intorno alle grandi volte rivestite dai mosaici figurati si dispiegava una fitta decorazione aniconica, certamente di fattura meno accurata; di questultima, diversamente, molto sopravvive nellarea retrostante il colonnato della galleria nord in corrispondenza del grande timpano: e sono i mosaici indagati da Un-derwood e Hawkins15; a questi aggiungiamo quelli della galleria sud, ancora una volta nella zona retrostante il timpano e quelli della galleria ovest, negli intra-dossi delle tre arcate della cosiddetta loggia imperiale.

    Queste ultime (Fig. 3a) costituiscono quanto rimane oggi del rivestimento musivo aniconico della galleria ovest, ricostruibile con una certa approssimazio-ne grazie a due incisioni di Loos, una delle quali mostra uno schema a griglia geometrica, molto simile ad alcuni mosaici giustinianei del piano terreno16, ma contestualizzato da Mango nellambito di una campagna di ri-decorazione paral-lela a quella della galleria sud, dunque successivamente all86717. Il linguaggio dei tre intradossi della loggia ancora si potrebbe dire quello allantica, nonostante una certa cristallizzazione del disegno ricordi da vicino alcuni costo-loni del soffitto musivo del vestibolo sudovest della chiesa, di collocazione cro-nologica assai problematica. Ma si noti che nelle losanghe (Fig. 3b) e cerchi annodati che iscrivono elementi vegetali, oppure nel tappeto geometrico (Fig. 3c) dellarco centrale, ancora vivo il gusto dei mosaici del VI secolo del narte-ce18 e vi un chiaro rimando alla pervasiva bicromia oro-rosso di tanti motivi giustinianei a intrecci del piano terreno.

    Anche nelle gallerie nord e sud le triple arcate retrostanti e parallele ai co-

    14 Nella galleria nord i colori sono differenti: onde bianche su sfondo blu violaceo. Il bianco realiz-zato in tessere di marmo mentre il tono scuro di fondo si basa su una commistione di tessere metalliche allettate di fianco o capovolte e da tessere vitree scure di vari colori: MAngo HAwkins, The Apse Mosaics, p. 209, fig. 19.

    15 Underwood HAwkins, The Portrait of the Emperor Alexander, pp. 203-209, figg. 4, 11, 15-17.16 MAngo, Mosaics of St. Sophia at Istanbul, pp. 40-43, figg. 40-41, 46. Le due raffigurazioni della

    galleria occidentale, luna da nord e laltra da sud, inspiegabilmente divergono alquanto nella restituzio-ne del motivo decorativo della volta. probabile, come giustamente osserva Mango, che la versione a griglia di rombi di minori dimensioni, da lui riportata in fig. 41, sia quella pi verosimile, dato il confron-to con lo schema presente nel disegno Fossati riprodotto nella medesima sede, alla fig. 46. Uno di questi mosaici giustinianei, posto nel soffitto del vano fra il pilastro minore nordovest e la parete del naos, di-spiega uno schema a quadrati merlati in oro alternati a quadrilobi ed stato menzionato in C. MAngo E.J.W. HAwkins, The Mosaics of St. Sophia at Istanbul. The Church Fathers in the North Tympanum, Dumbarton Oaks Papers 26 (1972), pp. 1-41: 33, fig. 59.

    17 MAngo, Mosaics of St. Sophia at Istanbul, pp. 94-96.18 T. wHiTTeMore, The Mosaics of St. Sophia at Istanbul. Preliminary Report on the First Years Work,

    1931-1932. The Mosaics of the Narthex, Oxford 1933. A. gUigLiA gUidobALdi, I mosaici aniconici della Santa Sofia di Costantinopoli nellet di Giustiniano, in Actes du VIIme Colloque International pour ltu-de de la Mosaque Antique (Tunis, 3-7 octobre 1994), 2, Tunis 1999, pp. 691-702: 692-693, tav. 279,2.

  • 378 Alessandro Taddei

    lonnati dei timpani nonch il vano voltato a botte ricavato fra le due strutture hanno conservato il rivestimento musivo, sebbene la sua scarsa qualit abbia decretato un certo disinteresse da parte della critica.

    I motivi decorativi dellintradosso occidentale (Fig. 4a) della tripla arcata della galleria nord furono a suo tempo descritti da Underwood e Hawkins, in quanto adiacenti al mosaico di Alessandro e alla sottostante banda decorativa a losanghe: fu in quelloccasione che si pot stabilire che essi erano coevi al pan-nello imperiale19. Lintradosso, del quale stata restaurata una porzione in pros-simit del piede ovest dellarco, animato da una decorazione a elementi geo-metrici e vegetali: losanghe con semicerchi oltrepassati costruiti sui lati, alter-nate a cerchi; allinterno di losanghe e cerchi sono iscritti elementi geometrici vari, come ombrelli, rettangoli, fioroni. La bordura, lungo lo spigolo quasi to-talmente perduta, era caratterizzata da un motivo a quadrati posti sulla diagona-le con contorni dorati su un fondo blu scuro, allinterno dei quali erano iscritti piccoli elementi geometrici su fondo verde chiaro. interessante notare come nel settore restaurato si vedano impiegate tessere metalliche e vitree mentre nella restante superficie dellintradosso la qualit scade ulteriormente e le tes-sere usate sono quasi esclusivamente litiche, probabile segno di un maldestro restauro di epoca imprecisabile, al quale sarebbe a mio avviso da ascrivere an-che il simmetrico arco orientale, nel quale gli stessi elementi della arcata occi-dentale sono ripetuti, in maniera grossolana e con materiali economici.

    Larcata centrale (Fig. 4b) presenta un semplice schema a ghirlande vegetali intrecciate attorno a due lunghi steli stilizzati terminanti con un bocciolo, ele-mento probabilmente mutuato, per tipologia, dalla decorazione di scala monu-mentale (Fig. 4c) del grande intradosso del timpano meridionale.

    Nellintradosso occidentale (Fig. 5a) dellarcata della galleria sud un motivo analogo viene ripreso con maggiore vivezza cromatica e con linserimento, pres-so la chiave dellarco, di una croce gemmata racchiusa entro una figura polilo-bata, una sorta di quadrifoglio. Ancor pi vivaci sono gli elementi vegetali, seb-bene fortemente stilizzati. Il fondo dorato costituito in buona misura da tesse-re di pietra gialla, ma non mancano quelle metalliche autentiche, usate con parsimonia solo nelle parti da enfatizzare.

    Nellintradosso orientale (Fig. 5b) compaiono due croci entro clipeo, decora-te da elementi vegetali. La stesura delle tessere qui pi accurata, maggiore limpiego di tessere metalliche autentiche, anche dargento, sebbene gran parte degli altri colori sia ottenuta con tessere litiche di forma irregolare.

    Luso delloro e dellargento (Fig. 5c) torna per a farsi notare nellarcata mediana della galleria sud. Per quanto il motivo decorativo sia uno dei pi ele-

    19 Underwood HAwkins, The Portrait of the Emperor Alexander, pp. 204-206, figg. 15-17.

  • La decorazione musiva aniconica della Santa Sofia di Costantinopoli 379

    mentari, cerchi blu scuro caricati da quadrifogli e quadratini posti sulla diago-nale, argento e con contorni rossi, in questa arcata, nonostante la semplicit, si nota una certa ricerca di qualit formale.

    Fatta salva la difficolt di analizzare stilisticamente mosaici di gusto marca-tamente conservativo e non una novit nella Santa Sofia, basti pensare alle insidie che si incontrano quando si tenta una lettura diacronica del rivestimen-to musivo della cupola sar tuttavia necessario in futuro chiarirne le peculia-rit qualitative, nonch accertare lesistenza di ununica o di pi fasi.

    Una decorazione geometrica del tutto affine (Fig. 6a) quella che campisce poi la volta a botte dei due vani, uno per ciascuna galleria, posti fra i colonnati dei timpani e le retrostanti arcate. Trattandosi di vani permanentemente in om-bra, la tendenza al risparmio qui particolarmente avvertibile. Il parato quan-to mai grossolano e il disegno degli elementi geometrici su fondo di breccia grigio-blu del tutto approssimativo. Il cattivo stato di conservazione e i numero-si risarcimenti a pittura moderna ne complicano ulteriormente la lettura20.

    Essendo, tuttavia, una decorazione ripetibile ad infinitum, essa riscosse un notevole successo durante la campagna di restauro dei fratelli Fossati, i quali la impiegarono pi volte al fine di occultare, su una veste di intonaco inciso a finto mosaico, pannelli figurati o simboli cristiani non esponibili al pubblico della moschea. il caso della parete est del vano voltato a botte della galleria sud, a breve distanza dai frammenti della volta del Pantokrator, dove unosservazione a luce radente mi ha permesso di individuare, al di sotto dellintonaco, traccia di una monumentale croce (Fig. 6b) su base foliata un unicum nel panorama musivo della chiesa finora sorprendentemente sfuggita allattenzione21. Se si dovesse in futuro accertare, come sembra probabile dal punto di vista iconogra-fico, che tale croce appartiene alla stessa campagna di ri-decorazione delle gal-lerie di cui abbiamo trattato finora, possederemmo adesso un nuovo elemento di conoscenza su questa misconosciuta impresa musiva della Santa Sofia dei seco-li IX e X.

    20 Underwood HAwkins, The Portrait of the Emperor Alexander, pp. 207-209, fig. 18.21 Su questo tipo iconografico: J. fLeMMing, Kreuz und Pflanzenornament, Byzantinoslavica 1

    (1969), pp. 88-115. A. iAcobini, Lalbero della vita nellimmaginario medievale: Bisanzio e lOccidente, in Larchitettura medievale in Sicilia: la cattedrale di Palermo, a cura di A.M. roMAnini A. cAdei, Roma 1994, pp. 241-290: 253-266.

  • Fig. 1. a) Esedra, intradosso musivo della prima fase decorativa (foto A. Taddei); b) Pilastro sudovest, mosaico della prima fase decorativa (foto A. Taddei); c) Colonnato del timpano, mosaico della seconda fase decorativa (foto A. Taddei).

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    Fig. 2. a) Medaglione con il Pantokrator, dis. Fossati (da HoffMAnn 1999); b) Volta del Pantokrator, pennacchio nordest, dis. Fossati (da HoffMAnn 1999); c) Volta del Pantokrator, pennacchio nordest, stato attuale (foto A. Taddei).

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  • Fig. 3. a) Galleria ovest, loggia (foto A. Taddei); b) Galleria ovest, loggia, intradosso dellarcata sud (foto A. Taddei); c) Galleria ovest, loggia, intradosso dellarcata centrale (foto A. Taddei).

    Fig. 4. a) Galleria nord, tripla arcata, intradosso ovest (foto A. Taddei); b) Galleria nord, tripla arcata, intradosso centrale (foto A. Taddei); c) Timpano sud, intradosso dellarcata di coronamento (foto A. Taddei).

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  • 382 Alessandro Taddei

    Fig. 6. a) Volta a botte dei vani delle gallerie, rivestimento musivo (foto A. Taddei); b) Galleria sud, parete est del vano, croce monumentale (foto A. Taddei).

    Fig. 5. a) Galleria sud, tripla arcata, intradosso ovest (foto A. Taddei); b) Galleria sud, tripla arcata, intradosso est (foto A. Taddei); c) Galleria sud, tripla arcata, intradosso centrale (foto A. Taddei).

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    Barsanti nuovoTaddei, Mosaici della S. Sofia da Giustiniano all'et mediobizantinarigo_indiceTaddei