L’età di giustiniano

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L’età di Giustiniano 527 d.C. → 565 d.C.

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L’età di Giustiniano

527 d.C. → 565 d.C.

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L’amministrazione dello statoGiustiniano, nato in Macedonia da origini molto umili, ereditò il trono nel 527 dallo zio Giustino. Si circondò di fidati collaboratori, tra cui è importante ricordarela moglie Teodora, e operò un profondo riordinamento dell’amministrazione statale e del sistema giuridico grazie alla sua opera, il Corpus iuris civilis.

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Teodora

Una vicenda particolare però fu quella di Teodora. Lavorò a lungo in un ambiente di bassa considerazione sociale: il teatro.Di lei si invaghì Giustiniano, il quale modificò la legge che impediva ai membri del Senato di sposare attrici ed ex attrici.

524: Teodora e Giustiniano si sposano e quando Giustiniano divenne imperatore al posto dello zio, Teodora diventò imperatrice coregnante (527).

La sua figura su determinante all’epoca della rivolta di Nika contro il potere imperiale (532).

Si interessò molto di questioni religiose: fu lei a promuovere l’elezione di papa Virgilio.

Morì di cancro nel 565.

Nella società bizantina la donna era considerata come generatrice di figli e poche donne avevano il privilegio di coprire cariche pubbliche e/o amministrative.Una vicenda particolare però fu quella di Teodora.

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Corpus iuris civilis

Era diviso in quattro parti e fu pubblicato tra il 533 e il 534 e ognuna di queste aveva una diversa funzione:

1. Il Codice è la raccolta delle costituzioni che dovevano essere considerate ancora valide;

2. Il Digesto è la parte dove vennero riuniti per materia (matrimonio, contratti, proprietà,..) i frammenti delle opere dei giuristi classici ritenuti adattabili al periodo;

3. Le Istituzioni cioè un libro di testo destinato agli studenti del primo anno di giurisprudenza contenente le nozioni fondamentali del diritto privato

4. Le Novelle, la raccolta delle costituzioni emanate da Giustiniano dopo il 534.

Questo codice ha avuto un ruolo fondamentale dopo l’XI secolo, con la fine delle invasioni barbariche e la nascita dei comuni ma anche attraverso i secoli, infatti ad esso sono ispirati il Codice civile francese, quello tedesco, italiano fino ad arrivare a quello anglosassone, turchese e svizzero.

Con questo sistema di leggi voleva mettere ordine alle norme giuridiche che vigevano a quel tempo.

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Le opereGiustiniano promosse grandi lavori, destinati a fare di Costantinopoli la città più splendida al mondo, tra questi primeggia la Chiesa di Santa Sofia, ancora oggi un monumento alla grandezza dell’impero e alla fede cristiana, di cui l’imperatore si faceva protettore.

A questo scopo Giustiniano fece chiudere la scuola di filosofia di Atenedove insegnarono gli ultimi filosofi pagani, per fare in modo di riportare la città alle tradizioni e alle glorie della vera civiltà, cioè lo Stato, il diritto, l’arte e la religione cristiana.

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La fine dei regni dei Vandali e dei VisigotiGiustiniano era considerato una svolta verso l’eliminazione di tutti i re barbari.

Approfittando della instabile situazione degli stati romano-barbarici d’occidente, prese come primo obiettivo il regno dei Vandali.

Mandò il generale Belisario che, sbarcato in Africa, in pochissimo tempo pose fine al regno vandalo (532 dC).

In seguito le armate attaccarono la Spagna e riuscirono a toglierne una parte ai Visigoti, l’Impero d’Oriente tornò così il più potente Stato del Mediterraneo.

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La guerra tra Bizantini e OstrogotiLa guerra ha inizio con l'assassinio della regina Amalasunta da parte di suo marito Teodato, L'imperatore d'Oriente Giustiniano coglie al volo il pretesto per intervenire: invia in Italia le sue truppe al comando del generale Belisario. I greci, sbarcati in Calabria, conquistano con relativa facilità l'Italia meridionale, risalendo la penisola fino a Roma. Qui si scontrano con i goti di Vitige che cingono di assedio la città per quasi un anno; sono tuttavia costretti a ritirarsi quando Belisario arriva a minacciare la città di Ravenna. Contando sull'appoggio dei Franchi - che devastano e saccheggiano l'Italia settentrionale – Belisario costringe Vitige ala resa, facendolo prigioniero e conducendolo a Costantinopoli. Nonostante ciò i

535-553 dC

Goti si riorganizzano sotto la guida di Totila ed iniziano la riconquista dei territori. Tutto ciò creò grande devastazione. Totila arruolò anche i contadini per contrastare i bizantini ma, quando Narsete fu sostituito a Belisario nel 522, anche egli fu ucciso. Dal 554 l’Italia fu dunque nelle mani di Giustiniano, che inasprì a dismisura le tasse e causò la perdita di ogni importanza politica.

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Le pestilenze del VI secoloIn concomitanza con la fine della guerra Gotica, nel 542 ebbe inizio un epidemia di peste. Dopo le prime vittime in Egitto, il contagio si spinse fino ad Alessandria, alle regioni mediorientali, tramite mare fin in Sicilia e a Costantinopoli dove uccise più di diecimila persone al giorno.

Un’altra epidemia colpì Costantinopoli nel 558 che però causò danni meno gravi e colpì più uomini che donne. Anche dopo che la situazione si stabilizzò, nelle regioni già in crisi economica lasciò un ulteriore impoverimento e aggravamento delle condizioni di vita .