Svegliamoci!

51
Svegliamoci e risorgiamo dai morti! “Dio morì nella carne e discese a scuotere il regno degli inferi. Egli volle visitare quelli che risiedevano nelle tenebre e nell'ombra di morte. Dio e il Figlio suo andarono a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovavano in prigione. Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: «Sia con tutti il mio Signore». E Cristo rispondendo disse ad Adamo: «E con il tuo spirito». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: «Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà. Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: «Svegliati, tu che dormi»! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell'inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un'unica e indivisa natura. Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce. Guarda sulla mia faccia gli sputi che io ricevetti per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza perduta. Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati. Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente allungato la tua mano all'albero. Morii sulla croce e la lancia penetrò nel mio costato, per te che ti addormentasti nel paradiso e facesti uscire Eva dal tuo fianco. Il mio costato sanò il dolore del tuo fianco. Il mio sonno ti libererà dal sonno dell'inferno. La mia lancia trattenne la lancia che si era rivolta contro di te. Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. 1

description

Ho raccolto in questo nuovo libretto alcune delle argomentazioni pubblicate nella mia "Ruota dell'Esistenza", con varie revisioni e aggiunte, allo scopo di invitare i Lettori a rendersi conto degli errori più gravi e più comuni in cui l'Umanità si sta perdendo. Naturalmente, accanto agli errori ho anche indicato i modi secondo me migliori per evitarli!

Transcript of Svegliamoci!

Page 1: Svegliamoci!

Svegliamoci e risorgiamo dai morti!

“Dio morì nella carne e discese a scuotere il regno degli inferi.Egli volle visitare quelli che risiedevano nelle tenebre e nell'ombra di

morte. Dio e il Figlio suo andarono a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovavano in prigione. Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: «Sia con tutti il mio Signore». E Cristo rispondendo disse ad Adamo: «E con il tuo spirito». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo:

«Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà. Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: «Svegliati, tu che dormi»! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell'inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un'unica e indivisa natura.

Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce. Guarda sulla mia faccia gli sputi che io ricevetti per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza perduta.

Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati. Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente allungato la tua mano all'albero. Morii sulla croce e la lancia penetrò nel mio costato, per te che ti addormentasti nel paradiso e facesti uscire Eva dal tuo fianco. Il mio costato sanò il dolore del tuo fianco. Il mio sonno ti libererà dal sonno dell'inferno. La mia lancia trattenne la lancia che si era rivolta contro di te. Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso.

1

Page 2: Svegliamoci!

Io invece non ti rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la pianta simbolica della vita, ma io, che sono la vita, ti comunico quello che sono. Ho posto dei cherubini che come servi ti custodissero. Ora faccio sì che i cherubini ti adorino quasi come Dio, anche se non sei Dio. Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini sono i portatori, la sala è allestita, la mensa apparecchiata, l'eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti. In altre parole, è preparato per te dai secoli eterni il Regno dei Cieli »”.

Da un'antica “Omelia sul Sabato santo”. (PG 43, 439. 451. 462-463).

Introduzione

Al mattino il nostro spirito si risveglia quando prende coscienza dopo il riposo che si effettua nel sonno notturno. Così ricominciamo a pensare, consapevoli della nostra identità, ed entrando in contatto con l'esterno attraverso i sensi, comprendiamo e valutiamo i fatti che si verificano nell’esperienza quotidiana per decidere quali debbano essere le nostre azioni, spesso in riferimento al supremo criterio della moralità. Una coscienza ben formata è retta e veritiera, formula i suoi giudizi seguendo la ragione, in conformità al vero bene voluto dalla Sapienza del Creatore. Una bella azione è più bella quando è fatta la prima volta oppure l'ultima volta? Anche se si ricorda la prima, l'ultima volta è più bella se non è soggetta all'abitudine. Ogni bella esperienza deve essere vissuta come unica, perché unica! Qualsiasi azione o lavoro, ripetuti con virtù e passione, vengono perfezionati e diventano arte. È più grave un peccato fatto la prima volta o la centesima volta? Anche qui, attenti alla abitudine! Sicuramente più si ripete, peggio è ed è più facile commetterlo! Però tutto dipende dalla Coscienza, cioè dalla consapevolezza con cui si fanno le cose e si vivono le varie esperienze.

Per chi è infedele ad uno o più comandamenti, si effettua tramite il peccato il passaggio dalla vita alla morte. Sta a noi eliminarlo!

2

Page 3: Svegliamoci!

La Terra è piena di morti che camminano e percorrono in discesa la comoda via larga che porta in perdizione. Essi credono di essere vivi e si affannano a inseguire le illusioni e le tentazioni di questo mondo...

Purtroppo nella libertà di ogni anima (libero arbitrio) rientra la possibi-lità che possano essere pensate ed attuate idee opposte a quelle del bene, comportando conseguenze dannose sia nel campo spirituale che materiale.

3

Page 4: Svegliamoci!

Il peccato non è mai un evento solamente umano, ma è sempre un travolgimento cosmico. La realtà è tutta ferita. Questa è la verità del peccato originale, personale, sociale. Chi la rifiuta si rifiuta.

Come siamo sottoposti ad un continuo rischio di inciampare, scivo-lare, cadere e farci male mentre camminiamo, altrettanto rischiamo in molte circostanze di inciampare, scivolare e cadere in tentazioni di vario genere, danneggiando più o meno gravemente il nostro spirito.

“Ti chiediamo, Signore, di imprimere nel nostro cuore quella forza... che permetterà a noi di guardare con coraggio i rischi della nostra esistenza quotidiana” (Card. Carlo Maria Martini).

Quando noi abusiamo della libertà e provochiamo uno squilibrio, Dio non se ne sta tranquillo da una parte. Non si deve pensare che Egli dia la carica all’uomo, lo metta poi sul binario giusto per lasciarlo procedere a sbalzi per conto suo, ma anzi lo guida continuamente e con mano amorosa.

Occorre una particolare sensibilità e attenzione per captare e comprendere segni e coincidenze non casuali, che avvengono per correggerci ed orientarci nel nostro comportamento quotidiano. La nostra vita è soggetta ad una continua trasformazione. Solo gli imbecilli, quando sbagliano, non cambiano mai idea! D'altra parte è anche vero che ci sono in giro tanti furbi che cambiano idea troppo spesso: gli opportunisti!

Sant'Agostino ha scritto: “La vita è come una navigazione, l'uomo esce dal porto col mare tranquillo, poi, certe curiosità e desideri, la cupidigia e il male che ne deriva, causano il vento dell'inquietudine che scatena la tempesta”.

Ma Dio chiama l'uomo a Sé proprio attraverso questa inquietudine. Il desiderio esprime la caducità delle cose; con l'esperienza, la successione di tanti desideri terreni porta progressivamente ad avere desideri più alti e spirituali, fino ad intravvedere l'assoluto.

Dopo la caduta (prima morte), viene data ancora ad ogni morto vivente la possibilità di convertirsi con il risveglio dalla morte tramite il ravvedimento, il pentimento, la confessione e la penitenza, per risorgere dalla morte alla vita. Per fortuna sono molte le persone convertite, anche se fanno meno notizia; un po' di più se ne parla se essi sono personaggi del mondo conosciuto dai media.

Soltanto coloro che impugnano la verità conosciuta, che invidiano la grazia altrui, che presumono di salvarsi senza merito, oppure che disperano di essere salvati, che si ostinano nel peccare e che non si pentono sino alla fine, non entreranno nel Regno dei Cieli.

4

Page 5: Svegliamoci!

I demoni e gli angeli custodi, gli uni con l'inganno, gli altri con la Parola di Vita, ci suggeriscono cosa dobbiamo fare, ma sta a noi decidere! “Chi vuol intendere intenda”! Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? E quando tornerà, qualcuno saprà riconoscerlo? Osservate attentamente i segni dei tempi e “vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora”, come erano pronte a ricevere lo sposo le vergini sagge e prudenti, che avevano preparato le lampade con l'olio (Mt 25,1-13).

Gesù ci dice: “In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno dei cieli” (Mt 18,3).

“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7,13-14).

Contro il male introdotto da satana, che cerca di sopraffarci ed annien-tarci, Dio ci scuote e ci sprona a reagire. Gesù disse: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23); e ora dice a ognuno di noi: “Fratello, Io e il Padre mio abitiamo dove ci si lascia entrare, ma troviamo difficilmente dimora qui sulla Terra. Cerca di ospitarci il più a lungo possibile nella tua casa, che sia libera, pulita e adorna”.

“Svegliati tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà” (Ef 5,13-14).

La Chiesa vacilla, oppressa da diversi scandali interni, ma “le porte degli inferi non prevarranno su di essa”! Rimbocchiamoci le maniche, mettendo da parte ogni forma di superbia, di egoismo, di ambizione e di cattiveria. Ognuno di noi faccia un esame di coscienza e, come membro di un unico corpo, si impegni e provveda per la sua parte al ripristino civile e morale della società corrotta in cui viviamo. Memorizziamo e viviamo il Vangelo, guida sicura per uniformarci alla volontà divina. Solo così possiamo chiamarci figli di Dio.

Osservare i Comandamenti e i precetti della Chiesa non deve essere ritenuto un ordine o una costrizione, ma una necessità.

Con i Comandamenti Dio ci ha dato regole da rispettare per non incorrere in problemi di vita quotidiana che possono sopravvenire per intimità tra persone non sposate con relative conseguenze: gelosie, omicidi, malattie sessuali, gravidanze indesiderate, separazioni o divorzi, con disagi e sofferenze per alterato rapporto tra genitori/figli e frequente annullamento delle responsabilità familiari.

5

Page 6: Svegliamoci!

Più che comandamenti sono consigli paterni, proprio come quelli che un buon padre terrestre da' amorevolmente ai suoi figlioletti per educarli sani e virtuosi.

Caro fratello non temere, Dio agisce e ci corregge sempre con amore, limitando nel possibile le nostre sofferenze! Si dice che molte sofferenze siano la pena per il peccato; sono comunque sempre l'esperienza di qualcosa di negativo, utili a segnalare errori che minacciano la nostra vita.

Le leggi degli uomini derivano dai Comandamenti di Dio, ma, per la durezza del loro cuore, già ai tempi antichi, Mosè, disceso dal Sinai, dovette spezzare le tavole con i Dieci Comandamenti dicendo al Signore: “Il mio cuore è pieno di tristezza perché il mio popolo va incontro alla perdizione. Infatti è gente senza discernimento; essi sono come dei bambini che non possono comprendere le parole del loro padre. Permetti o Signore che io aggiunga ai Tuoi comandamenti alcuni precetti, affinché essi non periscano. Se essi non possono essere con Te, o Signore, fai in modo che non siano contro di te; in tal modo essi potranno governare se stessi fino al tempo in cui saranno maturi”. Allora Mosè diede loro dieci volte dieci comandamenti.

Un penoso ma doveroso accenno al malcostume vigente dovrebbe risvegliare molte coscienze ammalate e indifferenti, soggette a cattive abitudini, acquisite per circostanze di vita (familiari o comunitarie) sfavorevoli ad un buon comportamento morale e civile.

6

Page 7: Svegliamoci!

1 - L'Eros e i suoi vizi

AMORE PROIBITO

È un precipizio assai profondo,che se ci guardi dentro, ti viene il capogiro;

se ne raggiungi il fondo ti toglie anche il respiro;più non ci vedi chiaroe resti cieco al mondo.

Prima ne senti il gusto dolce,e dopo amaro.Se ne esci ,una cosa ben t'aiuta:in chiesa và a pregare,perché solo il Signore,Lui ti può aiutaread evitar la ricaduta.

7

Page 8: Svegliamoci!

San Paolo scrisse: “La carne ha desideri contrari a quelli dello spirito”.

Rispetta il tuo corpo e quello altrui, perché il corpo è il tempio dello Spirito Santo (1Cor 6,18-20); non contaminarlo con atti impuri né con la fornicazione, rapporto sessuale occasionale od abituale sempre illecito, in quanto al di fuori del sacramento del matrimonio. Vizio diventato sempre più frequente perché favorito dall'uso degli anticoncezionali. Certamente non è necessario né opportuno fare sesso con Tizio, Caio e Sempronio per trovare moglie o marito, ma lo si fa esclusivamente per soddisfare i nostri istinti egoistici. Non siamo ipocriti!

Ancora peggio è l'adulterio, cioè la violazione della fedeltà coniugale col tradimento, che può condurre all'omicidio per gelosia. Gesù dice: “È stato detto: “Non commettere adulterio”. Ma io vi dico: “Chiunque guarda una donna d'altri per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5,27-32); perciò chiunque (sposato), guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Altrettanto vale per la donna nei confronti dell'uomo.

Gesù disse e dice: “Per la durezza del vostro cuore Mosè (e la legge attuale) ha permesso di scrivere un atto di ripudio (separazione e divorzio). Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola”. “L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” (Mc 10,2-9; Genesi 2,24; Dt 24,1).

“Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro commette adulterio” (Mc 10,11-12 ; Malachia 2,12-16).

La Religione Cristiana condanna la poligamia, in uso tra i musul-mani. Condannata è la schiavitù, il maltrattamento, la violenza sessuale sulla donna, la prostituzione e il suo sfruttamento. Condannato è l'aborto, purtroppo praticato con estrema disinvoltura. “Molte donne, (chiamate lesbiche), hanno cambiato i rapporti naturali (con l'uomo) in rapporti tra loro contro natura”.

La sodomia, sia tra uomo-uomo come tra uomo-donna, è un rapporto sessuale contro natura e, “pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo essi continuano a farle, ma anche approvano chi le fa”! (Rm 1,26-32).

I lussuriosi, tormentati da una continua guerra dei sensi, sono insod-disfatti e sempre alla ricerca di nuove esperienze sessuali trasgressive, anche con più partner contemporaneamente.

8

Page 9: Svegliamoci!

Ma il vizio più grave è la pedofilia, che consiste in molestie e violenze sessuali fatte da adulti nei confronti di minori, molto spesso sottoposti ad incesto, che riportano gravi conseguenze fisiche e psichiche.

A proposito Gesù disse: “Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali!” (Mt 18,6-9; Mc 9,42).

Non cedere a curiosità proibite. La preghiera fatta con concentrazione è un'arma che si rivela potentissima per evitare la pornodipendenza e la masturbazione. Migliaia sono i film scandalosi, pochi quelli seri e istrut-tivi. Ricordati che la visione del nudo deve essere riservata all'intimità coniugale. Guardando oltre, non giudicare, per non esser giudicato!

Poiché, secondo l'insegnamento di Gesù, se guardi donne e uomini lussuriosi mentre si prostituiscono in esibizioni pornografiche, già pecchi di lussuria con loro nel tuo cuore! “Se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso” (Mt 6,23).

Molte donne amano esporre, nel possibile, la loro nudità. Tante di esse stanno sulla spiaggia seminude in topless, col pretesto dell'abbronzatura.

9

Page 10: Svegliamoci!

“Tutto è lecito, ma non tutto edifica”! (1Cor 10,23). Non indurre in tentazione! “La scostumatezza di una donna è nell'eccitazione degli sguardi; si riconosce dalle sue occhiate” (Siracide 26,9).

Purtroppo sono frequenti reazioni maschili indesiderabili! La sola bellezza fisica è una trappola, se non è unita alla bellezza interiore. Spesso l'apparenza inganna: molte persone, che in un'immagine sembrano caste e pure, scopri che altrove si espongono in foto e filmati osceni! Esse sono belle fuori e brutte dentro. Molte sono brutte fuori e dentro. Alcune sono brutte fuori e belle dentro. Poche sono belle fuori e belle dentro!

Ma non possono essere messe all'indice solo le adescatrici di uomini; il comportamento femminile non può essere una giustificazione per i vizi maschili. L'uomo, come norma, è egoista: mentre la donna deve sempre stare al proprio posto, egli solo pretende di poter essere cacciatore di femmine, e se ne vanta!

FEDELTÀ

È una nobile virtùpraticata assai dai cani, che con l'uomo son fedelimolto più di noi cristiani.L'uomo, quando pensa al sesso,mentre cerca la più bella,tu lo sai, succede spesso, è fedele a questa e a quella.Ma la donna, qui la voglio......spesso cerca, ragionando, l'uomo bello e il portafoglio.

Ora dunque mi domando:meglio l'uomo oppure il cane?Non vi è proprio paragone:in silenzio od abbaiando, obbediente oggi e domani,alla "voce del padrone",è sollecito al comando, perciò il cane preferisco.Mentre l'uomo, a parer mio,è fedele, ne arrossisco,più al denaro che al buon Dio.

Siamo nell'epoca dell'alta fedeltà musicale, ma dell'alta infedeltà coniugale ! Certe verità, anche se messe in rima, fanno male!

Siamo comunque tutti figli di Dio, anche le pecorelle smarrite...

Gesù dice: “Anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore” (Gv 10,16). “Ma vi sono alcuni tra voi che non credono!” (Gv 6,64). Ciò che rende dannati o Santi è la Perseveranza nei due sensi opposti! Per sviluppare il concetto di

10

Page 11: Svegliamoci!

dignità della persona, sia individuale che collettiva, devi tu stesso essere esempio di moralità, di civiltà, di carità e giustizia. Solo così potrai promuovere il tuo prossimo!

Tu che mi leggi, se per caso ti trovi sulla via della perdizione, ravvediti e risorgi, non lasciarti schiacciare dal maligno come un moscerino inerme.

Ti porgo la mia mano, non so dire se per farmi alzare o per alzarti; ti chiedo solo di afferrare la mia mano!

***

La Virtù Cardinale della Temperanza ci insegna precise regole morali in riferimento alla sessualità.

L'Astinenza e la Castità sono praticate da pochissime persone, in genere da sacerdoti e da suore. Sono virtù eroiche e difficili per l'impegno che richiedono di vincere continuamente l'istinto sessuale, ma santificano il corpo e lo spirito. Sono penitenze che, unite al digiuno e alla preghiera, sono compiute per ottenere la salvezza nostra e di tanti fratelli peccatori.

La Castità è un filtro che esclude ogni tipo di lussuria nei pensieri (immaginazione e ricordi), nella visione, nell'ascolto e nei rapporti sessuali. Molti possono essere fornicatori nell'anima, anche se si asten-gono sessualmente.

Controlla il tuo istinto, perché la bellezza seduce! Impara a contemplare la bellezza nel suo valore e significato. Inizialmente tra uomo e donna vi è per natura attrazione fisica. Il pudore deve essere confronto tra esibizione e discrezione, tra corteggiamento e silenzio, tra proclamazione e ascolto, tra luce e ombra. Il livello reciproco di rispetto misura e rivela la serietà della coppia.

Così nasce l'Amore autentico, che è desiderio di dare all' altro e desiderare che l' altro dia a noi, non tanto per ciò che noi riceviamo, quanto perché l’altro ci dà. È la contentezza e la gioia di far felice l' altro dandogli qualcosa che ci appartiene; così siamo felici che l’altro sia felice che noi siamo felici! Ogni essere umano ha un corpo, un nome e un'anima. La dignità, la purezza, la serietà, la fedeltà e la fiducia alberghino sempre nei nostri cuori. La donna umile abbassa lo sguardo con dolcezza; quella virtuosa conserva la sua verginità fino al matrimonio.

Educazione, gentilezza e mansuetudine siano nelle vostre azioni.

Lasciare traccia, costruire nell'essere: per fare questo, una relazione non può essere occasionale, sporadica, strumentale, ma necessariamente deve essere senza limiti o condizioni; capace di assicurare, attraverso una

11

Page 12: Svegliamoci!

completa apertura del sé, una corrispondente sicurezza e affidamento nell'altro. L’amore è donazione scambievole. L’amore dona a me, a te, a noi piacere, felicità, soddisfazione e pace. Queste caratteristiche di totalità, di stabilità, di accettazione incondizionata, conducono alla concezione della famiglia che si è confermata nel corso dell'esperienza plurimillenaria dell'umanità e che si corona col matrimonio.

Il Matrimonio è un Sacramento che vincola e autentica, con l'approvazione e la protezione divina, l'unione e la coabitazione di un uomo con una donna nella gioia e nelle difficoltà della vita, con precisi impegni morali e civili; esso è finalizzato alla procreazione e all'educazione dei figli. Mantenendo nell'intimità la virtù di castità, l'uomo puà donare il proprio corpo a sua moglie e altrettanto faccia la moglie verso il marito. Dobbiamo esser certi che ogni conseguenza di questo dare sia sempre felicità presente e futura non solo per noi, ma anche per l’altro. In caso contrario non sarebbe amore ma egoismo; l’amore vero è fatto di donazione di sé ma anche di comprensione e rinuncia. L’amore coniugale tende a fondere non solo i due corpi, ma anche i due spiriti.

“Bontà e fedeltà non ti abbandonino; legale intorno al tuo collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore” (Proverbi 3,3).

Come due acrobati sospesi al trapezio: la vita e l'applauso dipendono da come le braccia dell'uno si offrono alla presa dell'altro. “Amare è proteg-gere, essere amati sentirsi sicuri”. (Nino Salvaneschi). “Beato il marito di una donna virtuosa; il numero dei suoi giorni sarà doppio” (Siracide 36,1).

Con amore Dio accudisce la nostra crescita e provvede anche alla nostra potatura (correzione) affinché possiamo produrre molto frutto. Noi dobbia-mo effettuare la correzione fraterna principalmente nell’ambito familiare.

Spesso tacere è bene, ma qualche volta parlare è meglio. Dobbiamo educare moralmente figli e figlie dando loro l' esempio della famiglia cristiana.

“Genitori, voi siete gli archi dai quali i vostri figli vengono proiettati in avanti come frecce viventi. L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito ed Egli vi tende con la sua potenza in modo che le Sue frecce vadano rapide e lontane. Lasciatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere, poiché come Egli ama le frecce che volano, così ama pure l'arco che è stabile” (Gibran).

12

Page 13: Svegliamoci!

2 - Il Vizio della Gola

Per Gola, golosità o ingordigia si intende desiderio sfrenato di cibi gustosi, dolci, leccornie, primizie e bevande pregiate.

Purtroppo siamo quasi tutti ancorati a pessime abitudini alimentari.Comunemente si mangia troppo in ogni pasto e si fanno troppe

associazioni di cibi diversi, in specie quando si danno pranzi o quando si va al ristorante. In molti locali ho visto servire: 10 antipasti, 3 primi, 3 secondi, formaggi, torte, dolci e frutta, il tutto annaffiato con abbondante vino e liquori digestivi offerti dalla casa, e “chi più ne ha più ne metta”...

La gente si abbuffava su tutte le portate senza scartare niente! Dopo siffatte libagioni è impossibile non incorrere nei sintomi più comuni di cattiva digestione: eruttazioni, flatulenze, sonno, ubriachezza, nausea e altro...! L'alito e il colore della lingua sono lo specchio dell'intestino.

13

Page 14: Svegliamoci!

Un vecchio proverbio dice: «ne uccide più la gola della spada!».

Vi sono sostanze che, assunte per vizio, stordiscono, uccidono e istigano alla violenza e all'omicidio: la droga! I drogati sono dei morti che non riescono neppure a camminare. Anche l'alcool è bevanda che può uccidere e istigare a uccidere! Sono entrambi vizi gravi e difficili da combattere perché inducono dipendenza! Anche il fumo può uccidere! “Errare humanum est, perseverare diabolicum, errata corrige”!

La Virtù della Temperanza alimentare ci trasmette i seguenti princ ì pi morali:

La regola per un buon cristiano è: “mangiare per vivere, non vivere per mangiare”.

Dobbiamo rispettare il nostro corpo e non lasciarci sedurre dalla tentazione della gola, anche se si celebra con gioia una festa tra amici e parenti. Non è tanto importante ciò che si mangia, quanto la disponibilità a condividere il pane con tutti, anche con i peccatori.

Gesù infatti dice: “Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo, ma quello che ne esce, questo contamina l’uomo!” (Mc 7,1-23/Mt 15,10-11 / Lc 11,38-52). Infatti poi dice: “Imparate dunque che cosa significhi «misericordia io voglio e non sacrificio!»” (Mt 9,13).

14

Page 15: Svegliamoci!

Portiamo sull'altare i doni che abbiamo ricevuto dalla bontà creatrice e provvidente di Dio:

L'acqua viva di sorgente, che disseta, lava e purifica.La farina: “Il signore ha nutrito il suo popolo con il fior di frumento,

lo ha saziato di miele della roccia”.L'olio, che è simbolo dell'iniziazione cristiana.Il sale: “dice il Signore: nella tua oblazione non lascerai mancare il

sale dell'alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta offrirai del sale”.Il lievito: “Il Regno dei Cieli si può paragonare al lievito che una

donna ha preso ed impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti”.

Senza l'intelligenza e la fatica dell'uomo i soli ingredienti non sfamano. Per il nutrimento occorre che i doni del Creatore siano trasformati con la sapienza delle nostre intuizioni. Gesù disse: “Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete, nè per il vostro corpo, come vi vestirete. La vita vale più del cibo e il corpo vale più del vestito. Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio nel granaio, e Dio li nutre” (Lc 12,22-31).

Il dialogo nell'agape fraterna e la condivisione che la fragranza del pane spezzato richiama nella mensa, sono i tratti di quella ecologia umana che il Signore stesso ha scelto per salvarci e dimostrarci il suo amore. È un richiamo per ricordarci dei poveri affamati e assetati e condividere con loro cibi e bevande.

Facendo il segno della croce ogni volta che mangiamo, il pasto, benedetto dal Signore, diventa sacro. Così ogni volta che, per santificare le feste, alla Domenica andiamo a Messa, dobbiamo fare la Comunione. Poiché andare a Messa senza far la comunione è come partecipare ad un invito di nozze in tutto il suo svolgimento; poi quando è ora di sedersi a tavola insieme ai commensali, restare in piedi e assistere passivamente al pranzo senza mangiare! È un’offesa che facciamo al padrone di casa, nientemeno che a Dio!

Se poi ci nutriamo del corpo del Signore, ma non siamo puliti e mondi, Gesù entra dentro di noi, ma è subito costretto a scappare lontano, perché non trova in noi una dimora gradita (Vedi parabola del banchetto nuziale).

15

Page 16: Svegliamoci!

“Molti sono chiamati, ma pochi gli eletti!” (Mt 22,1-14). Ecco perché è necessaria la confessione che deve precedere l’Eucaristia per poterci liberare dal peccato. Se invece siamo mondi Egli resta in noi.

Quando si celebra la Messa, l'“Offertorio eucaristico” corrisponde alla sera del giovedì Santo, in ricordo dell’ultima cena, che precedeva la Pasqua, ove Egli offrì in sacrificio il proprio corpo e il proprio sangue, trasformati in pane e vino, quale cibo e bevanda di salvezza.

È sacramento di penitenza e di espiazione, per cui nel periodo della Quaresima e ogni venerdì si dovrebbe osservare l’astinenza dalle carni e il digiuno che, tra l'altro ripristina gli eccessi alimentari e mantiene sano il nostro corpo: “è l'ascensore che permette di bruciare le tappe”.

Il vino, che Cristo all’ultima Cena offrì agli apostoli dicendo: “Prendete e bevetene tutti, questo è il calice del mio sangue, per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per molti in remissione dei peccati”, è in effetti simbolo del sacrificio, dell’oblio di sé per il servizio degli altri, come, del resto, il pane: i grani macinati diventano in tal modo un solo pane, e le uve così pigiate diventano un solo vino.

“Quando in autunno raccogliete l'uva delle vostre vigne per il torchio, dite in cuor vostro: «Io pure sono una vigna e il mio frutto verrà raccolto per il torchio, e come vino nuovo verrò serbato in recipienti eterni»” (Gibran). “Ma dal vino, simbolo del sacrificio, al vino strumento di soddisfazione nell'agape fraterna, vi è diversità; al vino strumento di piacere smoderato, la distanza è ancora più grande. In conclusione il vino e gli alcolici sono eccitanti ed il loro abuso costituisce un pericolo morale e fisico allo stesso tempo, poiché esso diminuisce il pieno possesso di se stessi e nuoce alla salute” (dal Vangelo Esseno della Pace)-(Levitico10,8).

Combattiamo l'alcoolismo, la droga e il fumo! Difendiamo il nostro corpo; rispettiamo tutta la natura, gli animali e le piante.

16

Page 17: Svegliamoci!

3 - L'Invidia e l'Ateismo

Il principio di tutte le deviazioni morali consiste nell'ignoranza di Dio, nell'incredulità, che portano all'eresia, all'apostasia, all'ateismo, all'invi-dia e al servizio di satana (Ebrei 10).

L'invidia è un sentimento negativo (il corrispondente positivo è l'ammi-razione); è una forma di gelosia che si prova nei confronti di una o più persone che hanno qualcosa che noi non possediamo. Ad esempio, non possedendo la Fede, molti atei provano invidia per i credenti. “È per l'invidia del diavolo che la morte è entrata nel mondo” (Sapienza 2,24).

Ateo è colui che, privo della Fede, non crede in nessuna divinità.L'ateismo è una posizione filosofica opposta al teismo, al panteismo, al

politeismo e al monoteismo in particolare. Si differenzia dall'agnostici-smo, che raggruppa tutti coloro che si astengono dall'esprimersi sull'esi-stenza o meno di una divinità, considerandola a priori inconoscibile.

Un ateo può essere considerato agnostico nel momento in cui, pur non credendo nell'esistenza del divino, ammette di non poter escluderlo con certezza assoluta.

Per gnosticismo si intende: “dottrina della salvezza tramite la cono-scenza”. Mentre il Giudaismo sostiene che l'anima raggiunge la salvezza attraverso l'osservanza delle 613 mitzvòt e il Cristianesimo sostiene che l'anima raggiunge la salvezza dalla dannazione eterna per Grazia mediante la Fede e la Carità, per lo gnosticismo invece la salvezza dell'anima

17

Page 18: Svegliamoci!

dipende da una forma di conoscenza superiore e illuminata (gnosi) dell'uomo, del mondo e dell'universo, frutto del vissuto personale e di un percorso di ricerca della Verità.

L'ateo gnostico invece è colui che ritiene di poter affermare con certezza la non esistenza del divino.

Il demonio non è ateo perché conosce Dio, ma per invidia, cerca di far credere a noi con mille espedienti che Dio non esista. L'invidia e la gelosia possono indurre a odiare, a bestemmiare, a vendicarsi, maltrattare e uccidere.

La bestemmia è un'ingiuria o un'imprecazione blasfema grave, se espressa consciamente (come fa il demonio), riferita di solito a Dio, a Gesù Cristo e alla Madonna. Purtroppo, molti atei, come pure molti credenti (spesso ubriachi, operai o contadini ignoranti) usano inconsciamente la bestemmia in momenti di rabbia o sconforto, senza intenzione di offendere Dio.

Qualcuno sostiene che la Bibbia sia stata manipolata, ma una cosa è certa:

1) Il Nuovo Testamento integra e completa quanto è scritto e pre-detto nell’Antico Testamento che, “sebbene contenga cose imperfette e temporanee, dimostra tuttavia una vera pedagogia divina” (Dei Verbum 15). “Non si possono assolutamente contrapporre l'Antico e il nuovo Testamento, come se si trattasse di due diverse religioni; c'è una sola volontà di Dio nei riguardi degli uomini, un solo agire storico di Dio con gli uomini, che si compie nei Suoi interventi, certamente diversi e in parte anche contrapposti, ma in verità sempre intimamente legati l'uno all'altro” (Papa Ratzinger: “Molte religioni, un'unica alleanza”- pag.39).

Anche l'antica scrittura deve tradursi nel presente. La sacra scrittura è la storia documentata dell’esperienza umana nei riguardi di Dio.

2) Il messaggio dei Vangeli, per chi lo vuole intendere, è integro e chiaro.

Il fatto che tre di essi (Matteo, Marco e Luca) siano “sinottici”, cioè caratterizzati da una notevole corrispondenza, parallelismo e affinità, conferma l'autenticità dei fatti descritti.

La Virtù di Fede e la Ragione, alimentate dal dono dell 'intelletto, ci trasmettono i seguenti principi morali:

La Virtù di Fede ci permette di credere con certezza che Dio esista, che sia il creatore dell'universo, di aver fiducia in Lui, essergli fedele, non avere altri dei, non essere eretici, sacrileghi, non tentarlo e obbedire ai suoi comandamenti. Ci vieta di nominarlo invano, di bestemmiarlo in nessuna

18

Page 19: Svegliamoci!

circostanza negativa, perché sappiamo che Lui ci ama. Ci insegna a sempre benedirlo, insieme alla Madonna, agli Angeli e ai Santi; infine a ringraziarlo per averci creati e chiedergli perdono per essere figli indegni. Per noi Cristiani, Fede è pure credere che Gesù sia Dio stesso incarnato nel seno della Vergine Maria, perciò diventato figlio, uomo e messia, sacrificato per la nostra salvezza. Nostro dovere è credere nella sua Parola, che è Parola di Verità, e di rendergli testimonianza. Credere perciò in un Dio unico e Trino, Padre, Figlio, e Spirito Santo, da cui proviene la Vita.

“Dio non ci vuole schiacciare con l'evidenza assoluta: ci dà tanta luce quanto basta per credere e tanta oscurità quanto basta alla nostra libertà, perché credere sia un atto di libertà” (Card. Carlo Maria Martini). “Credere che Dio esista, significa che Egli non è una nostra idea, ma che noi siamo una Sua idea” (Spaemann).

La Fede è importante perché ci permette di testimoniarla con le nostre azioni, rendendoci partecipi al progetto divino di salvezza. “Chi ti ha creato senza di te, non ti giustifica senza di te” (Sant'Agostino).

Obbedire ai Comandamenti merita una ricompensa, anche se, favorito dalla Grazia Divina, fai semplicemente il tuo dovere. Dalla Fede nascono e si alimentano sia la Speranza che la Carità-Amore, come tutte le altre virtù (v. Lettera di S. Paolo agli Ebrei cap.11).

“Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta” (Gc2,26). Qualcuno scrisse su un muro: “Dio è morto”, firmato: Nietzsche. Sotto la scritta qualcun altro ha scritto: “Nietzsche è morto”, firmato: Dio.

Gesù disse:“Beato chi crede senza aver visto!” (Gv20,29).“Dio non ci vuole schiacciare con l'evidenza assoluta: ci dà tanta luce

quanto basta per credere e tanta oscurità quanto basta alla nostra libertà, perché credere sia un atto di libertà” (Card. Carlo Maria Martini).

“Credere che Dio esista, significa che Egli non è una nostra idea, ma che noi siamo una Sua idea” (Spaemann).

La Giustizia verso Dio è chiamata “Virtù di Religione”.Essa collega l'uomo a Dio attraverso la preghiera, la generosità, la

fedeltà e il digiuno. Essa ci porta a rendere a Dio ciò che in tutta giustizia gli dobbiamo in quanto Sue creature. Attraverso di essa tutti gli uomini sono tenuti a cercare la verità, specialmente in ciò che riguarda Dio e la sua Chiesa, e una volta conosciuta, mai impugnarla, ma abbracciarla e custodirla.

Secondo le antiche esortazioni dei Santi e dei Dottori della chiesa, il Cristiano, aiutato dalla Ragione, “crede per capire”, ma è chiamato pure a

19

Page 20: Svegliamoci!

“capire per credere”. Recentemente Giovanni Paolo II scrisse: “La Fede e la Ragione sono come due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della Verità”.

Se trovi qualche fratello ignorante, incerto e dubbioso nella Fede, consiglialo e istruiscilo.

Già si può arrivare a Dio attraverso la ragione contemplando le meraviglie del creato. Ma poiché ci sono molti che, non soddisfatti dalle sacre scritture e carenti di fede, dicono e sostengono di non credere che Dio esista, cercherò in poche righe di confermare ulteriormente la Sua esistenza, che si può percepire con la ragione applicata alla scienza:

È evidente che il Codice genetico degli esseri viventi non può assolu-tamente essersi auto-programmato, per cui non vi è alcun dubbio che tutto ciò che esiste proceda da un Principio Ordinatore e Coordinatore dell’Uni-verso estremamente intelligente.

È l’Energia Primaria, puro Spirito vivente, immateriale, eterno e onnipresente, pensante, ideativo e operante, che è “l’Amore” nella sua pienezza e perfezione. Questo Spirito onnipotente e creatore viene da noi chiamato Dio, “Colui che è”.

Dio, iniziando dalle particelle elementari subatomiche, le ha aggregate diversamente creando gli atomi e la materia, modellandola nella varietà delle forme, che distribuisce, organizza e governa nello spazio infinito secondo un Disegno intelligente, che segue un’evoluzione progressiva, ma non casuale e materialistica come sosteneva Darwin.

Perciò non dubitiamo della sua esistenza! Egli è nostro Padre, nostro fratello e nostro amico!

L'amicizia e la fratellanza sono la condizione base perché ciascuno di noi possa essere riconosciuto come fratello con tutte le sue radicali differenze di lingua, etnia, colore della pelle, religione. In ogni caso ogni religione dovrebbe sempre sapersi volgere all'altro e soprattutto all'uomo sofferente.

L'esperienza di Abramo e della sua ospitalità ai Tre Stranieri (Dio) alle querce di Mamre è significativa per tutti e tre i monoteismi e li chiama a far propri il rispetto, l'accoglienza e l'ospitalità dello straniero (Gen.18; Eb 13, 1-8). Non dobbiamo mai godere per le disgrazie altrui né invidiare la grazia altrui!

A colui che aveva lavorato più ore di altri contadini, assunti più tardi e che per invidia si lamentava perché quelli avevano preso la sua stessa paga, il Padrone della vigna rispose: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai concordato con me per un denaro? Prendi quello che ti spetta e vattene. Voglio dare anche a questi ultimi come a te. Non mi è forse

20

Page 21: Svegliamoci!

permesso di fare con la mia roba quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? Così gli ultimi saranno primi, e i primi gli ultimi” (Mt 20,1-16). Perciò tu non invidiare chi viene graziato per essersi pentito all’ultima ora, poiché tu stesso sei stato graziato, anche se ti sei pentito molto prima di lui! Non è forse permesso a Dio di essere buono e di perdonare gli ultimi come i primi?

4 - La Falsità e l'Ipocrisia

La Verità dà fastidio a molti, poiché spesso è scomoda e non piace; alcuni la conoscono ma preferiscono ignorarla, altri la ignorano e non la cercano, perché trovandola, sarebbero costretti a rinunciare ai loro progetti. Essi, ipocriti, cercando la libertà, preferiscono essere schiavi del peccato!

Perciò creano una falsa verità modellata a loro comodo e piacimento, ma la Verità è una sola: Cristo e il suo Vangelo. Questi si trovano tra i morti che percorrono in discesa la via larga, che porta in perdizione!

Sei veramente libero/libera quando liberamente poni un giusto limite alla tua libertà, limite dettato dalla vera legge dell'amore.

“Questo è vero, quello è falso”; “Questo lo posso fare, quello no”!

21

Page 22: Svegliamoci!

Le Falsità sono invenzioni subdole e malvagie, macchinate da esseri abbietti, per confondere persone di cui sono invidiosi e gelosi; essi diffondono anche le calunnie per diffamare e disonorare i loro nemici.

Molti, per interessi personali (ingiusta autodifesa, difesa o corruzio-ne), sono spinti a dire falsa testimonianza, oppure nascondono e tacciono la verità, spesso trasferendo a se stessi o ad altri colpe non commesse. È possibile ingannare l'uomo, ma non si può ingannare Dio!

Il demonio è padre della menzogna. La sua situazione è irreversibile: Nella sua disperazione, continua a combattere Dio, pur sapendo che la sua battaglia è persa. Prova rancore e ribellione allo stato in cui si trova, covando odio e desiderio di vendetta verso Dio. Infatti non ha volontà nè possibilità di arrendersi, pentirsi ed essere perdonato, poichè deliberata-mente si ribellò e si oppose con i suoi angeli a Dio.

Oltre a mentire è pure padre dell'ipocrisia, poichè inganna se stesso e coloro che lo ascoltano, in quanto pretende di possedere virtù, verità, progetti e possibilità che non ha.

22

Page 23: Svegliamoci!

Attraverso falsi profeti egli tenta di convincere l’umanità:1) che Dio non esiste e che, anche se esiste, non è buono, ma

indifferente e impersonale.2) Che anche lui, satana, non esiste e che tutto ciò che succede è

casuale, non programmato da un Principio Ordinatore amorevole e personale.

Il linguaggio di Gesù è squisitamente simbolico, come attesta l’uso sistematico delle “parabole”. Il significato di “simbolo” (dal verbo “symballein”) può essere quello di: “raccogliere, riunire, unificare, congiungere” ed anche “spiegare, sintetizzare, concludere” per instaurare amore e concordia tra le genti. il vocabolo contrapposto a “simbolo” è “diavolo” (dal verbo “dyaballein”), che vuol dire “calunniare, ingannare, mentire, separare, opporre”. Questo termine è giustamente attribuito a satana, poiché egli cerca in tutti i modi di nascondere, confondere e disperdere la verità per instaurare odio e discordia tra le genti.

Geremia scrisse: “Così dice il Signore degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore: voi avrete la pace! e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore dicono: non vi coglierà sventura»” (Ger 23,16-17).

Emerge chiaramente la differenza tra i veri e i falsi profeti: questi ultimi non sono stati mandati da Dio e parlano di testa propria e ne nasce un’aspra lotta. Tipico dei falsi profeti è il tentativo di lusingare, illudere, tranquillizzare e narcotizzare le coscienze, per piacere agli uomini (vedi Ger 23,9 ss.; 26,7 ss.; 27,9 s.; 28; Ez 13; Mi 3,5 ss.; Zc 13,2 ss.).

Gesù infatti poi disse: “Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi travestiti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci; dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,15).“Allora se qualcuno vi dirà: «Ecco, il Cristo è qui, o è là», non ci credete. Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possi-bile, anche gli eletti. Ecco, Io ve l'ho predetto!” (Mt 24,24).

San Paolo aggiunse: “Perché verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d'udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità” (2 Timoteo 4:34).

23

Page 24: Svegliamoci!

Contro le “male lingue”, ci tengo a precisare:1) che Giuseppe accettò come sposa, ma non “conobbe” mai la

Vergine Maria, in quanto consapevole che era la “sposa di Dio”, che da Dio ebbe un unico figlio, Gesù. In Matteo 12,47-50 e 13,55-56, come in altri passi evangelici, si parla dei “fratelli” e delle “sorelle” di Gesù. I quattro nominati: Giacomo, figlio di Alfeo, Simone lo zelota, Giuda di Giacomo (come risulta in Atti 1,13) e Giuseppe detto Joses, sono impropriamente detti “fratelli” di Gesù (in greco “adelfòi”): erano in verità suoi cugini o parenti. Infatti questo termine, nella lingua ebraica ed aramaica non va preso alla lettera in quanto indica indistintamente sia fratelli che cugini o in genere parenti.

2) che Gesù non sposò e quindi non “conobbe” la Maddalena, per cui non ebbe figli (come qualcuno insinua con molta fantasia).

Molti scrittori vanno a “ruota libera”, seguendo molto la fantasia, basta poter riempire le pagine vuote. Ma, a seconda dell’argomento trattato e di chi si parla, non si può procedere a ruota libera: quando si percorre la corsia sbagliata (la via larga), si può far molto male a noi e agli altri. È meglio avere un’idea personale su Dio che non averne affatto, ma è meglio non averne nessuna piuttosto che averla sbagliata!

Per dire inesattezze o falsità, quando per ignoranza non si sa cosa dire, è meglio stare zitti! Però ognuno deve avere possibilità di esprimersi, purtroppo anche di sbagliare, compresi i filosofi e i teologi. Ad alcuni di loro sarà molto perdonato perché molto hanno sbagliato! Un antico detto saggio dice: “Un bel tacer non fu mai scritto”.

Molti, per non sbagliare, hanno copiato da fonti sicure; anch’io ad esempio, ho copiato brani interi di Vangelo.

È predetto nell'Apocalisse che, alla fine dei tempi, comparirà la bestia e l’anticristo, che inganneranno gli abitanti della Terra. In questi ultimi tempi infatti, viene già divulgato l’antivangelo, dettato dall’anticristo che si fa passare per Cristo; è uno scritto che cerca di scatenare una battaglia contro la Chiesa, facendo abilmente credere a molti che il Vangelo è stato male interpretato, ove il falso profeta esporrà, con competenza scientifica e psicologica, grosse percentuali di verità mescolate a piccole percentuali di menzogna, con lo scopo di rendere credibile la menzogna. Ma il proverbio dice: “Se un tale per bugiardo è conosciuto, quand'anche dice il ver non è creduto”.

24

Page 25: Svegliamoci!

“Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini e a chiunque parlerà male del figlio dell’uomo” (Mt 12,31). Solo la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata: “presumere di salvarsi senza merito, disperare di essere salvato, l’impenitenza finale e impugnare la verità conosciuta”. Ma la verità, quando è in marcia, non si può fermare e poi viene a galla! “Infine l’anticristo sarà sconfitto insieme al diavolo e lo pseudo-profeta” (Apocalisse cap.13-20).

La Virtù della Speranza, alimentata dal Dono della Scienza e illuminata della Verità ci fa essere sinceri.

Gesù disse: “Avete inteso che fu detto agli antichi: «Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti!». Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Mt 5,33-34.37).

“La Speranza è come una bambina piccola, ma è proprio lei che fa andare avanti il mondo. Appesa alle braccia delle due sorelle più grandi, (Fede e Carità), che la tengono per mano, la piccola speranza avanza; ha l'aria di farsi tirare, ma è lei che fa camminare le altre due” (Charles Péguy). Essa è un filo che lega il presente al futuro. Il suo simbolo è l'ancora. “Nella speranza siamo diventati liberi dalla morte. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti ciò che uno già vede come potrebbe ancora sperarlo? Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con fortezza” (Rm 8,24-25). “Quanti sperano nel Signore, riacquistano forza, mettono le ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi” (Isaia 40,29-31).

Gesù disse: “Io Sono la Via, la Verità e la Vita” (Gv 14,5-6).“Io sono la luce del mondo – chi segue me non camminerà nelle tene-

bre, ma avrà la luce della vita” (Gv8,12). “Se rimarrete fedeli alla mia parola sarete davvero miei discepoli; conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi” (Gv 8,32). “Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto” (Lc12,2).

25

Page 26: Svegliamoci!

CHE COS’È LA VERITÀ?

La Verità è simile al buon seme che un uomogettò nel suo campo. Esso germogliò e crebbe.

Ma, mentre tutti dormivano, venne il nemico a seminare nel campo la menzogna, madre della zizzania.

Anche la menzogna crebbe, confondendosi con la Verità; cercò di sopraffarla e di impedire che portasse frutto.

Allora i servi chiesero al padrone di casa:“Padrone, non hai seminato nel tuo campo il buon

seme della Verità? Da dove viene la menzogna?”Ed Egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo”.

Quando poi viene l’ora della mietitura, i servi, istruiti dal padrone, raccolgono prima la menzogna,

(cioè i falsi profeti e gli impostori, figli del maligno),la legano in fastelli e la bruciano.

Così la Verità può crescere rigogliosa.La Verità è la Parola di Dio, proclamata da Gesù Cristo.Come dalla vite ai tralci, essa si trasmette ai figli di Dio,

che l'hanno ascoltata, compresa e messa in pratica;essi daranno molto frutto e produrranno chi il 30,

chi il 60 e chi il 100 per uno, e vengono ripostidai servi nel granaio, che è il Regno di Dio.Gesù, che è Amore e Verità, li ha fatti liberi!

Per quanto riguarda la verità intesa come ideale regola di vita che ci conviene seguire per il nostro benessere spirituale e materiale, si compie attraverso Cristo quel disegno sull’umanità e sulla storia che il Padre ha voluto rivelare e realizzare per la nostra salvezza con l'infusione gratuita della grazia, ampiamente elargita secondo i nostri meriti, che consistono nella progressiva adesione ad essa. “Chi ti ha creato senza di te, non ti giustifica senza di te” (Sant'Agostino). “Se riconosciamo i nostri peccati, Egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa” (1Gv 1,9). Il sacrificio di Cristo salverà tutti quei peccatori che non avranno disperato di essere salvati e che si saranno veramente pentiti, anche all’ultimo momento prima di morire.

26

Page 27: Svegliamoci!

Ma attenzione: “Chi ha tempo non aspetti tempo”! Stolto è chi, avendo sentore oppur certezza di essere salvato, pecca ancor di più e ancor più allegramente fino alla fine per poi pentirsi in ultimo.

È possibile tradire Dio, non è possibile ingannarlo! Egli scruta nei nostri cuori e nei nostri intendimenti, per cui non

può esser perdonato un falso pentimento, ma un pentimento sincero!Al pentimento è indispensabile che segua la penitenza per ottenere

la purificazione. Gesù disse: “Come chi si rallegra per aver ritrovato la pecora

smarrita, vi dico Io: «Allo stesso modo vi sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si pente, che per novantanove buoni che non hanno bisogno di conversione»” (Lc 15,4-7; 8-10)

Isaia raccomanda: “Ogni mattina fa attento il mio orecchio, perché io ascolti gli iniziati; il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza” (Is 50,4-5).

Gesù richiede questo ascolto discreto quando dice: “Chi ha orecchie per intendere, intenda” (Mt 13,3-9), e gioisce quando può dire ai suoi fedeli: “Beati i vostri orecchi perché sentono” (Mt 13,16).

Non è sufficiente aver orecchi, ma devono essere aperti, veramente pronti ad ascoltare, devono saper distinguere la “parola vera” dalla chiacchiera futile e dal pettegolezzo. Guardati da ogni tipo di ipocrisia, di adulazione, di inganno e menzogna. Non dire mai falsa testimonianza e non nascondere o tacere la verità (omertà), escluso il caso di riservatezza per rispettare la privacy del prossimo e mantenere segreti obbligatori (quelli di stato, d'ufficio e della confessione).

5 – Superbia, orgoglio e vanagloria.

Per superbia si intende la volontà di conquistare per se stessi, con ogni mezzo, una posizione di privilegio sempre maggiore rispetto agli altri. Essi devono riconoscere e dimostrare di accettare la loro inferiorità correlata alla superiorità indiscutibile e schiacciante del superbo.

Secondo la morale cristiana la Superbia è considerata il peccato peggio-re tra i sette vizi capitali: non solo si pone come opposta all'umiltà, ma inquina grandemente gli altri vizi (Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, Accidia). Satana è il superbo per eccellenza. Gesù lo definì “il principe di questo mondo”; egli, usando la violenza, vorrebbe sostituirsi a Dio.

27

Page 28: Svegliamoci!

Di solito la persona superba conosce poco se stessa; è talmente egoista, orgogliosa e infatuata di se stessa che ogni tentativo di renderla più consa-pevole si rivela inutile. È prepotente, ha lo sguardo sprezzante ed altero; non vuole intendere ragione, ama comandare e non tollera alcuna contrad-dizione, ma gli piace la compagnia degli adulatori. Il superbo cerca il potere e la gloria. La vanagloria è lo sforzo ambizioso di apparire ed essere apprezzati dagli altri. “C'è qualcosa di più importante del successo e della gloria; tutti noi un giorno moriremo e ci troveremo davanti a un giudice che ci chiederà: «Per caso non hai mai trascurato di considerare la sentenza che Io prevedibilmente emetterò su di te?»” (Nikolaus Lobkowicz).

Gli uomini superbi si oppongono ad ogni trasformazione interiore; non sono autentici, non vedono ciò che c'è di buono nell'altro, non perdonano, non sono caritatevoli, non esprimono sentimenti ed emozioni. Sono i primi a percorrere la strada che conduce all'inferno! Le donne superbe sono vanitose: si preoccupano di mostrare la loro bellezza esteriore, che svanisce con l'età, senza cercare la bellezza interiore, che è l'unica a non tramontare! Il loro trucco maschera ed altera la bellezza. Sono ambiziose e si adornano di gioielli e di vestiti pregiati: “Non datevi pensiero per il vostro corpo, come lo vestirete. Guardate i gigli come crescono” (Lc 12,22-32).

28

Page 29: Svegliamoci!

­ L'Ego ­

L'ego

è quella parte di te

che ha il sopravvento;

è un'atomica nel sangue.

Quando desidera,

subisci una forza

più forte di te stesso,

gli ubbidisci,

fai quello che vuole,

nè te ne rendi conto...

forse nel dipoi,

ma in quel momento ha vinto!

Non è bastato il sangue di Cristo

a spegnerne l'istinto?

Afferrami se puoi,

tra le nubi che mi portan via

da questo mondo,

oppur rifletti attraverso i detti

che t'ho messo innanzi.

Talor s'ebbe a nutrire

anche d'avanzi

questo bipede animale,

che si crede superiore,

quando, giornalmente,

in gran parte dimostra

d'esser men che niente.

Tu vincerai

quando Cristo imiterai!

La Virtù di Carità-Amore e l'Avversione al male, alimentate dal Dono della Sapienza, ci trasmettono questi principi morali:

Amore verso Dio e verso il prossimo, umiltà e obbedienza, che sono in antitesi alla superbia. Quando qualcuno si mostra gentile e umile, può succedere che la gente pensi che sia un debole, e ne approfitti per calpestarlo con prepotenza. Ma dopo un po', tutti si accorgeranno che il suo comportamento non é dettato da debolezza ma da una grande forza morale e spirituale. San Paolo scrisse: “Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità ... quando sono debole, è allora che sono forte” (2 Cor 12, 9-10). L'individuo si realizza pienamente soltanto nella relazione, nell'unione, nello scambio, nel rapporto d'amore.

Gesù disse: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” e “Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,37-39). Visita e guarisci gli infermi (vedi Mt 10,8).

29

Page 30: Svegliamoci!

Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti. Prima di morire disse: “Amatevi gli uni e gli altri come io vi ho amati” (Gv 15,12).

30

Page 31: Svegliamoci!

Poi Gesù aggiunse: “Avete inteso che fu detto: amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale merito avete? Non fanno così anche i pubblicani?” (Mt 5,43-46 e 22,39).

Purtroppo negli esseri umani il sentimento dell'amore comunemente non si estende oltre all'ambito familiare; esiste come norma in forma istintiva tra i genitori e i figli finché sono ancora piccoli, come avviene tra gli animali. Il padre e la madre donano il loro affetto ai figli; ugualmente i figli verso i genitori. Non fanno così anche gli animali? L’amore-affetto viene scambiato tra fratelli, parenti, amici ma, secondo l’insegnamento cristiano, deve essere esternato anche verso gli estranei, gli sconosciuti, addirittura verso i nemici!

Se possiedo la Virtù della Carità-Amore, amo, cioè desidero il bene del mio prossimo e di me stesso, ma nello stesso tempo rifiuto, cioè odio il male nel mio prossimo ed in me stesso (Avversione al male).

31

Page 32: Svegliamoci!

Odio il peccato, ma non il peccatore, che, anche se è mio nemico, devo comunque amare e, amandolo, devo aiutarlo a risorgere usando con umiltà e delicatezza la correzione fraterna, data principalmente con l'esempio. Non posso essere indifferente nei confronti dei poveri, degli ammalati e dei sofferenti. Non devo neppure fare discriminazione di razza o di sesso.

L'indifferenza è contro ogni iniziativa di compiere gesti d'amore, e impedisce di realizzare un'infinità di splendidi progetti. Ma, dal momento in cui uno si impegna positivamente con decisione, allora la Provvidenza inizia a muoversi e si ottengono risultati che non sarebbero mai avvenuti.

Accadono a nostro favore ogni sorta di eventi imprevisti, di incontri e di aiuti come nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Qualsiasi cosa di positivo puoi fare o sogni di poter fare, inizia a farla subito, ora!

L'amore non sfugge il male, non lo nasconde, lo svela, vi si cala dentro, lo trasforma e ci sintonizza con Dio. Il perdono incondizionato delle offese, la preghiera e la costante purificazione interiore ci mantengo-no in contatto con Lui. Dobbiamo estraniarci da ogni pensiero, parola, opera od omissione che possano distanziarci da Lui, che ci vuole santi come Lui è Santo.

I nostri occhi e le nostre orecchie non devono essere sottoposti a visioni od ascolti sconvenienti.

Ricorda che... per santo diventare, ogni virtù devi possedere!

Ricorda che... se una sola ti mancasse,

avresti come un corpo andicappato,

d'una mano o di un occhio mutilato!

Ricorda che... la fede, senza la carità e le opere,

non servirebbe a nulla.

La vera e piena felicità è uno stato d'animo che si raggiunge quando si riesce a trasmettere al prossimo, nella pratica quotidiana, quel sentimento divino chiamato “Amore-Carità”, che ognuno di noi possiede più o meno nascosto nel cuore. Così sentiamo la presenza di Dio in noi, perché l'amore-carità è la più importante delle Virtù teologali, e si identifica con Dio stesso. (vedi “Inno alla Carità” - 1°Cor 13, 1-8).

Se possiedo la Carità-Amore, non posso essere superbo, né ambizioso, né vanitoso, né presuntuoso, né egoista.

32

Page 33: Svegliamoci!

Sei veramente libero/libera quando liberamente poni un giusto limite alla tua libertà, limite dettato dalla vera legge dell'amore.

“Questo lo devo fare, questo no”! Con l’impegno costante prima o poi avremo come ricompensa l’illuminazione.

A proposito di obbedienza, Gesù disse alla folla che lo ascoltava: “Perché mi chiamate «Signore, Signore» e non fate ciò che vi dico?

Chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo saggio che costruì la sua casa sulla roccia.......... Chi invece ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo insensato che costruì la sua casa sulla sabbia....... e la sua rovina fu grande” (Lc 6,46-49 / Mt 7,24-27 / Mt 21,28-31).

Il noto motto “Credere, obbedire, combattere” andava così corretto: “Credere in Dio, obbedire prima a Dio, poi agli uomini e combattere con l'armatura di Cristo”.

I SS. Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli e gli Angeli Custodi, affiancati alla Madonna e a Nostro Signore, sono le armi più potenti a cui dobbiamo ricorrere con la preghiera per annientare la morte.

6 - Cupidigia, Avarizia e Ingiustizia

La cupidigia consiste nel bramare quello che non si ha. È il circolo vizioso del potere per il potere, della ricchezza per la ricchezza, che attrae nel suo vortice anche i non potenti e i non ricchi, che ostentano beni esclusivi al di sopra del buon senso e del gusto.

L’avarizia consiste nell’ammassare molti beni e denaro, nel tenere e serbare quello che si ha, senza motivo e necessità, non dando nulla a chi è nel bisogno.

Gesù disse: “Guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra merce e avete ricevuto la vostra consolazione” (Lc 6,24). “Fate attenzione e guardatevi dall'avarizia, perché la vita di uno non consiste nell'abbondanza delle cose che possiede”. E disse poi una parabola: “La tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto; ed egli ragionava fra sé dicendo: «Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti?» E disse: «Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni, poi dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni;

33

Page 34: Svegliamoci!

riposati, mangia, bevi e godi». Ma Dio gli disse: «Stolto, questa stessa notte l'anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?». Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio”.

Il profeta Ezechiele dice: “Figlio dell’uomo, tu abiti in mezzo ad una genìa di ribelli che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono”. Ed Isaia ripete: “Voi udrete, ma non compren-derete; guarderete, ma non vedrete perché il cuore di questo popolo si è indurito...”.

Che dire sulla giustizia in riferimento a politici e a magistrati?Purtroppo il detto “parlano bene e razzolano male” va riferito non solo

ad alcuni sacerdoti, ma anche a tanti politici, magistrati, avvocati ed altri: illusi, credono che tu non veda e non sappia quello che essi fanno.

I politici che si etichettano “cristiani” per loro comodo e paravento, peccano per appropriazione indebita e falso in atto pubblico.

Molti promettono mari e monti e poi: “troppo fumo e niente arrosto”, “Essi dicono e non fanno” (Mt 23,3). Poi occorre stringere la cinghia!

34

Page 35: Svegliamoci!

MANI

Incredibile davvero

mille cose tu puoi fare

mano d'uomo bianco o nero,

ma sta' attenta, non sbagliare!

La sinistra serve a prendere,

con la destra s'usa dare,

quel che prendi devi rendere;

l'una e l'altra fan mangiare,

ché nessuno devi offendere!

Se elemosina vuoi fare:

“che non sappia la sinistra

quel che fa la mano destra”.

Le congiungi per pregare;

ambedue lavan la faccia,

una mano lava l'altra,

ma da come tu lo faccia

si ritiene mossa scaltra.

Fece questo anche Pilato

per uscire dal frangente,

incosciente e svergognato;

svergognata tanta gente:

come spesso è capitato

che condanna l'innocente

ed assolve chi ha peccato!

Tu perciò non giudicare

per non esser giudicato.

La legge deve essere uguale per tutti: allora sarà rispettata! “Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?” (Dante, Purgatorio, XVI, 97).

Ormai, come regola, l'abilità dell'avvocato difensore sta nell'eludere e circuire le leggi con scappatoie, malizie ed inganni. “Fatta la legge trovato l'inganno”. “Dov'è un tribunale è l'iniquità” (Lev Tolstoj, “Guerra e pace” ). Alcuni processi durano anni: di conseguenza migliaia di frodi e delitti rimangono impuniti.

“La giustizia di questo mondo somiglia a quelle ragnatele ordite in lungo, tessute in tondo, che si trovano nelle tinaie. Dio guardi mosche e moscerini che vi bazzicano un po' vicino; purgano subito il delitto non appena vi s'impigliano. Invece i calabroni bucano e passano senza danno.” (Carlo Porta, “La giustizia de sto mond”).

Gesù disse: “Guai a voi che pagate la decima della menta, dell'aneto e del cumino e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Guai a voi dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!” (Mt 23,23-28; Lc 11,46).

35

Page 36: Svegliamoci!

Anche questi, ciechi e sordi dinanzi agli avvertimenti celesti, sono morti che camminano percorrendo la via larga che conduce alla perdizione.

La Virtù di Giustizia nei diritti e nei doveri, alimentata dal Dono del Discernimento, ci insegna questi principi morali:

Non desiderare la roba d'altri, né essere avaro, né usuraio. Pertanto non rubare. Rifuggi da ogni tipo di corruzione e non essere mafioso! Sii onesto nel pagare e nel farti pagare. D'altra parte non essere dissipatore. C’è infatti il gioco d’azzardo con tutto ciò che ad esso appartiene: carte, dadi e roulette. Se sei un magistrato sii imparziale nel giudizio, nella condanna e nell'assoluzione; se sei un avvocato, sii retto nell'accusa come nella difesa. “La legge è uguale per tutti”!

Noi cittadini dobbiamo essere retti nel giudicare e possibilmente non giudicare, onesti sia nel pretendere che nel dare, nel farsi pagare che nel pagare.

Per chi non lo ricorda, responsabilità significa capacità di agire in modo equilibrato, valutando le conseguenze delle proprie azioni ed evitando di danneggiare gli altri. I politici non devono essere ambiziosi né egoisti, ma pronti a subordinare i propri interessi e il desiderio di potere all'interesse comune: “che i cittadini stiano bene e possano essere virtuosi”.

36

Page 37: Svegliamoci!

In accordo, governo e concorrenza, tutti al servizio del paese, usando molta intelligenza: “Attaccare ad un carro tanti muli, che tirino in opposta direzione, è come un treno fermo dentro una stazione; mentre, se, tirano a catena nella stessa direzione, il carro va avanti e raggiungerà la meta con gran soddisfazione”! Occorre tutelare il rispetto, il diritto e la libertà della persona, il rispetto della proprietà, della libertà religiosa (pluralismo), della libertà economica (capitalismo), della libertà politica (democrazia) del sistema ecologico, dell'equilibrio biologico, ambientale, sanitario, commerciale, etico.

Contemporaneamente i governanti hanno il compito di garantire la sicurezza e proteggere la popolazione mediante le forze dell'ordine da persone e organizzazioni speculative, sovversive e criminali.

In base al sentimento di Giustizia, deve nascere in noi il contrario della cupidigia e dell'avarizia: onestà, generosità e misericordia.

Gesù disse: “Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. (Mt 22,15 – 22). “Nessuno può servire a due padroni: o infatti odierà l'uno e amerà l'altro, o si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona (denaro)” (Mt 6,24) (vedi www. signoraggio. com).

Gesù disse al giovane ricco: “Se vuoi ereditare il regno, allora va, vendi tutto quello che possiedi, e dallo ai poveri” (Lu 18,22). In Luca 12 Gesù dice ai Farisei: “Vendete i vostri beni e dateli in elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove il ladro non giunge e la tignola non rode”.

Se non hai la forza di vendere quello che hai e darne il ricavato ai poveri, almeno sii molto generoso, in particolare misericordioso coi poveri, rispettando il principio dell'eguaglianza: “Dare a ciascuno ciò che gli spetta”. Non ti giustifica fare l'elemosina dando soltanto una monetina! Pertanto tuo dovere è alloggiare i pellegrini, vestire gli ignudi, guarire gli infermi e dar da mangiare agli affamati.

San Paolo scrisse: “Vestitevi dell’uomo nuovo; quello secondo Iddio creato in vera giustizia e santità” (Ef 4,24).

Realizza quanto Gesù disse nelle Beatitudini: “Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati” (Lc 6,21). “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati” (Mt 5,3-12).

“Chi segue me, non camminerà al buio” dice il Signore (Gv 8,12).

37

Page 38: Svegliamoci!

7 - Ira, Vendetta e Omicidio

“Il Regno dei Cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono!” (Mt 11,12).

38

Page 39: Svegliamoci!

La guerra provoca omicidio di massa e distruzione.

39

Page 40: Svegliamoci!

Col progresso della scienza, l'avanzamento tecnologico, oltre ai vantaggi molto appariscenti, comporta notevoli rischi, dai quali bisogna tutelarsi, considerando l'imprevedibile e certe “follie umane”. Occorre avere estrema prudenza nel valutare il rapporto danno/beneficio di molti esperimenti (es. uso dell'energia nucleare).

I bombardamenti atomici distrussero le città di Hiroshima e Nagasaki in Giappone sul finire della seconda guerra mondiale.

La guerra sfugge al controllo di chi l'ha iniziata. Nessuna guerra produce i risultati desiderati, e ogni guerra sorprende i vincitori con ripercussioni e ricadute che essi non avevano previste.

“È necessario che venga il bene, e beato colui per mezzo del quale viene. Così pure, è inevitabile che venga il male, e guai a colui per mezzo del quale viene” (Epitome Clementina, 78). Satana e i suoi demoni sono come avvoltoi che, se tu, vivo, puzzi di carogna, si precipitano su di te per possederti, farti perire anima e corpo e divorarti! (Vedi Mt 10,28 / 12,43-45).

40

Page 41: Svegliamoci!

L e Virtù di Fortezza e di Pazienza ci impongono questi principi morali: coraggio, giusta indignazione e resistenza al male, mitezza, perdono.

I cittadini devono denunciare senza paura alle autorità competenti ogni ingiustizia e violenza subita. I governanti hanno il compito di garantire la sicurezza e proteggere la popolazione con giuste punizioni ai colpevoli; devovo usare una particolare forma di coraggio, senza violenza, senza fare guerra ad altre popolazioni, ma devono accordarsi nei contrasti con valide dimostrazioni e con diplomazia, ottenendo la pace e l'armonia senza essere vili né arrendevoli. Esemplare fu il comportamento di Gandhi con la non violenza e la resistenza passiva. “Non uccidere e non suicidarti. Rinchiudi gli impenitenti, visita i carcerati e libera i pentiti”. “Sopporta le persone moleste e perdona le offese”. È nel profondo del cuore che l'amore divino-umano conclude l'atto sublime del Perdono.

Nell'episodio dell'adultera, Cristo, che è Dio, prima induce l'uomo a perdonare, mettendolo di fronte alla sua coscienza; la Sua risposta all'insidiosa domanda fu questa: “Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei”. Poi, quando tutti si ritirarono in silenzio, disse all'adultera: “Neanch'io ti condanno, va' e d'ora in poi non peccare più” (Gv8,11).

41

Page 42: Svegliamoci!

Il perdono di Dio, donato all'uomo, obbliga l'uomo a perdonare l'uomo. La novità del rapporto Dio-uomo, deve trasferirsi nel rapporto uomo-uomo. La “restitutio ad integrum” che Cristo ha reso gratuitamente, gratuitamente deve ripetersi tra noi. Quando chiediamo al Padre nostro: “rimetti a noi i nostri debiti (offese, violenze) come noi li rimettiamo ai nostri debitori” dobbiamo rispettare ciò che abbiamo affermato, perdo-nando chi ci ha fatto del male, se vogliamo essere perdonati per i nostri peccati. Non può l'uomo dire: “Dio perdona, io no”, altrimenti merita ciò che è scritto nel Vangelo di Matteo 18,21-35. Gesù disse ai suoi discepoli: “Se un tuo fratello pecca, rimproveralo, ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: mi pento, tu gli perdonerai” (Lc 17,3-4). Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: “Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?” E Gesù gli rispose: “Non dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette” (Mt 18,21-22). “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5,7).

Altrove disse: “A chi ti colpisce su una guancia, porgi anche l'altra! E a chi ti leva il mantello non rifiutare la tunica” (Lc 6,29). Se uno ti fa un torto non vendicarti, perdonalo: “la miglior vendetta è il perdono!”.

Gesù disse: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,3), “Beati i miti perché erediteranno la terra” (Mt 5,5).

Quale sentimento d'amore fraterno proviamo quando, sul finir della messa, il Sacerdote ci dice: “La pace del Signore sia con voi” e, dopo il suo invito, ci scambiamo, anche tra sconosciuti, un Segno di Pace con una stretta di mano ed un sorriso! Un giusto proverbio dice: “La pazienza è la Virtù dei forti”.“Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi” (2Pt 3,9).

Tutta la Chiesa e tutti i credenti sono invitati a collaborare a questo progetto: “Siate perfetti, come perfetto è il Padre vostro che è nei Cieli” dice Gesù ai suoi discepoli. La perfezione non va solamente raggiunta, ma mantenuta con perseveranza; la si raggiunge con la santità imitando fedelmente Cristo.

42

Page 43: Svegliamoci!

8 - L'Accidia e la Perseveranza nel male

L'accidia e l'ozio sono vizi che inducono al peccato di omissione: rappresentano la pigrizia, la negligenza, la svogliatezza nella preghiera, l'incostanza, l'indifferenza e la mancanza di interessamento per compiere il dovere di buon cristiano.

Comportano il disordine e la sporcizia. Designano inoltre l'abbattimento, lo scoraggiamento, la prostrazione, la stanchezza, la noia, la tristezza del mondo e la depressione dell'uomo di fronte alla vita, che possono indurre al suicidio.

I vizi contrari all'accidia e all'ozio sono l'accanimento e la perseveranza a compiere il male. Coloro che fanno il male, incoscienti come sono, gente vile fra gli uomini la cui facoltà conoscitiva è rapita dall’illusione e che partecipa di demoniaca natura, non cercano e non trovano rifugio in Dio.

43

Page 44: Svegliamoci!

La Virtù di Prudenza proveniente dal Dono del Consiglio ci insegna, (contro l'accidia e l'ozio), a non essere avventati, ma di essere operosi e perseveranti nel bene. Dobbiamo onorare il padre e la madre, consigliare i dubbiosi, consolare gli afflitti, seppellire i morti e pregare Dio per i vivi e per i morti. Il motto Benedettino è: “Ora et labora”. Sant'Ignazio di Loyola diceva: “Prega, perché tutto dipende da Dio, ma agisci, come se tutto dipendesse da te”.

Continua ad annunciare il Vangelo, e poi c'è poco da dire, molto da fare e molto da non fare!

Conclusione

All'Equinozio di Primavera, alla fine dell'inverno e della notte, il Sole che risorge, fa nascere il giorno illuminando e riscaldando il creato.

C'è il passaggio dalla morte alla vita: c'è il risveglio della natura, si sciolgono i ghiacci, si irrigano i campi e dalla terra, fecondata dai semi, spuntano le erbe verdi e i fiori del campo. Le piante producono germogli e frutti, che prima sono piccoli e acerbi, poi maturano e dopo, a loro volta, produrranno seme. La primavera è il periodo elettivo della nascita e rinascita, ove sono protagoniste la terra e la femmina, che diventano madri.

Tra i semi maschili “uno su mille... ce la fa” a fecondare la femmina, che, al termine della gravidanza, partorirà i piccoli.

2000 anni or sono, il seme di Dio ha fecondato, tramite lo Spirito Santo, Maria, la donna divinizzata (Annunciazione dell’Angelo a Maria), che partorì Gesù, l’uomo Dio. “Se il seme non muore non porta frutto”.

Questi, dopo aver vissuto 33 anni si è fatto a sua volta seme, e morendo, nel rapporto d'amore, ha fecondato la Terra dando luogo a “nuova vita”, vincendo la morte con la Sua resurrezione, che avvenne a Pasqua, all'inizio della Primavera. Cristo ci ha insegnato che, se non moriamo al mondo (cioè se non resistiamo al male, rifiutando le tentazioni), non risorgeremo a nuova vita.

Nel ciclo della vita, il prima anticipa il dopo e al dopo segue il prima: “Dove è la fine, là è il principio”. Cristo non ha fallito, anche se ci son voluti più di 2000 anni per comprendere il suo messaggio.

Per tutte le trasformazioni ci vuole il suo tempo; anche la donna, dopo essere stata fecondata dal seme, non subito, ma dopo nove mesi partorisce il nuovo essere umano. I duemila anni sono scaduti perché nasca la nuova umanità: siamo alle doglie del parto. Ora si soffre, ma tra poco regnerà la gioia!

44

Page 45: Svegliamoci!

San Paolo scrisse: “Tutta la natura geme e soffre fino ad oggi, come nelle doglie del parto, nell’attesa della restaurazione di tutte le cose!” (Rm 8,22 - At 3,21). Nell'imminente giorno del Giudizio si scopriranno le tombe e risorgeranno i morti; vinceranno quelli fedeli a Dio, scritti nel libro della vita, uniti ai redenti e posti alla destra del Cristo, che saliranno nel Regno dei Cieli; gli altri, i codardi, gli increduli, gli immondi, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i bugiardi, non scritti nel libro della vita, posti alla sinistra del Cristo, “...verranno gettati nello stagno ardente di fuoco e zolfo insieme a satana, alla morte, agli inferi, alla bestia e al falso profeta, l'anticristo, e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli” (questa è la seconda morte); (Apocalisse 20 e Mt 25, 31-46). “Poi sarà la fine, quando Egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza. Bisogna infatti che Egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi” (1Cor. 24-27).

45

Page 46: Svegliamoci!

“Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore” (1Cor. 54-58).

* * *In questo mondo lacerato dall'odio, dalle ingiustizie e da ogni sorta di

violenze, per ottenere la forza di risvegliarci dal sonno della morte e il coraggio di risorgere, è giusto ricordare quante persone siano state e siano esempio di civiltà, di Carità e giustizia, dedicando la loro vita al prossimo.

Operatori di pace, perseguitati e martiri per causa della giustizia, artisti, scienziati e medici meritevoli, milioni di umili contadini, diligenti operai e impiegati, brave spose casalinghe e madri di famiglia, che hanno finora salvato la terra dall'ira di Dio. Esistono tanti centri di accoglienza e tanti centri di ricupero per tossicodipendenti e alcoolisti.

46

Page 47: Svegliamoci!

Esistono movimenti religiosi cristiani fedeli alla Parola di Dio.

47

Page 48: Svegliamoci!

48

Page 49: Svegliamoci!

Dove sono avvenute le apparizioni della Madonna avvengono tanti miracoli e guarigioni nello spirito. Tra le centinaia di Santi ricordiamo San Francesco, Santa Chiara e ultimamente il Santo

49

Page 50: Svegliamoci!

50

Page 51: Svegliamoci!

Essi sono i Santi, i testimoni di Dio. La santità è un fenomeno contagioso. Come veri figli di Dio, aspiriamo tutti alla santità e partecipiamo tutti attivamente alla Pasqua di resurrezione!

51