Supplemento al Giornale dei Lavoratori n. 4 Acli Lombardia · liani che stranieri. Le difficoltà...

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L’identità di un popolo con millenni di storia La festa della bandiera Nei mesi di settembre e ottobre prendono avvio i percorsi scola- stici di ogni ordine e grado, dal- le scuole elementari alle univer- sità. L'arrivo sempre più consi- stente di cittadini stranieri e di immigrati, ed il loro stabilizzar- si in Italia, in particolar modo nelle regioni del nord come la Lombardia trova riscontro anche nella percentuale sempre più al- ta di bambini, ragazzi e giovani negli istituti scolastici e nelle università. Le famiglie ma in particolar modo i giovani sono i protagonisti di questi processi. La scuola ha un ruolo molto im- portante ed offre opportunità di incontro. Considerando che l'Al- bania è un paese giovane, pieno di giovani e che tanti di loro so- no venuti nel nostro paese e sono presenti in Lombardia, richia- miamo l'attenzione su due settori della formazione. Il primo, molto probabilmente il più diffuso, è rappresentato dalla formazione professionale, il gradino più ac- cessibile per chi si trova nella ne- cessità di bruciare le tappe nel- l'apprendimento per inserirsi presto nel mondo del lavoro. Il secondo, è un po' all'estremo op- posto nella gamma dei percorsi formativi, si tratta dell'univer- sità. Non sono pochi infatti i gio- vani albanesi che frequentano le nostre università lombarde. 107mila gli studenti stranieri in Italia Scuola e integrazione Il 28 Novembre 1912 fu proclamata l'indi- pendenza dell’Albania. Dopo cinque secoli di occupazione turca, lungo i quali non vi furono significativi ten- tativi per ottenere l’indipendenza, l'orgoglio ed il desiderio di libertà del popolo albane- se riemergono e già dal 1840 nella nazione iniziò un movimento che mirava alla libera- zione degli Albanesi dal dominio Ottomano. Questo movimento è conosciuto con il nome di "Risorgimento Albanese". Il 28 novembre del 1912 a Valona, nel Sud dell’Albania, alcuni patrioti si ribellarono aldominio straniero e proclamarono l’Alba- nia Repubblica indipendente. L'importanza di questo atto è molto grande perché dentro di esso è previsto un memo- randum firmato da undici autorità, tra cui religiosi ortodossi, cattolici e musulmani e molti intellettuali i quali sotto la guida del primo ministro il patriota Ismail Qemali formarono il primo governo gabinetto mini- steriale del primo stato Albanese il quale nella storia del Albania e per tutti gli alba- nesi è una grande rivincita dove la nazione ha una autogestione del governo autonoma. Il 28 di novembre è il giorno in cui tutti gli albanesi rivivono questa proclamazione so- lenne e celebrano la bandiera con l'aquila a due teste che simboleggia l’indipendenza. E’ la rinascita dell'eroe Skenderbej, il per- sonaggio storico dell'identità di una terra e della singolarità di una appartenenza che ha radici antiche, è il giorno della commemo- razione dei tutti i patrioti i quali hanno da- to la vita per la loro patria. la Redazione La testimonianza di una studentessa universitaria albanese Lasciare gli amici e trovarne di nuovi Sipas disa studimeve te bera, numri i studenteve shqiptare qe studiojne jashte vendit, aktualisht arrin shifren 25 mije. Fakultetet me te preferuara jane: ekonomia, mjekesia, juridiku dhe inxhinieria. Vitet e fundit numri i studenteve shqiptare qe fillojne vitin akademik ne universitetin Bicocca ne Milano arrin deri ne 700 . Sigurisht nuk eshte i lehte fillimi: te lesh familjen, miqte dhe vendin tend e t’ia fillosh çdo gjeje nga e para. Por shpejt ambientohesh e lidh miqesi te reja me studente italiane e shqiptare. Megjithese, veshtiresite nuk jane vetem ne faktin se ndien mungesen e familjes, por edhe te pershtatesh me zakonet, mentalitetin e kulturen me te cilen perballesh, qe eshte e ndryshme me ate qe na eshte mesuar. Persa i perket pastaj anes ekonomike, nuk eshte e lehte per familjet shqiptare t’i dergojne femijet te studiojne jashte e megjithese eshte nje sforcim i madh, shume studente perveç se te studiojne duhet edhe te punojne per te mbajtur veten. Fale aftesive te tyre, nje pjese e mire arrijne te perfitojne per shume vite, bursen qe ve ne dispozicion universiteti per studentet me te zote. Bagazhi kulturor qe keta studente kane marre gjate studimeve, do te krijoje nje baze te shendoshe per zhvillimin dhe integrimin e Shqiperise ne Evrope. Negli ultimi anni all'Università degli Studi di Milano Bicocca il numero delle matricole ar- riva fino a 700. Secondo alcuni studi il numero degli albane- si che studiano all’estero è di 25mila. Le fa- coltà preferite sono: economia, medicina, giu- risprudenza e ingegneria. Certo non è facile all’inizio: lasciare il nucleo familiare, le ami- cizie e il proprio paese, cominciare tutto da capo. Presto però ci si ambienta si creano nuove amicizie e legami con studenti sia ita- liani che stranieri. Le difficoltà però non si esauriscono solo nel- la mancanza degli affetti familiari, ma anche nel faticoso adattamento a abitudini, menta- lità e culture con cui ci si confronta , diverse da quelle che ci sono state insegnate. Dal punto di vista eco- Supplemento al Giornale dei Lavoratori n. 4 Acli Lombardia Segue a pag.4 In Lombardia su una popola- zione straniera di circa 663 mila persone, gli studenti stra- nieri sono più di 107 mila, con una percentuale del 10,07% sul totale degli studenti in Lombardia; questa è la per- centuale più alta in Italia. Pro- vengono da 169 paesi e preva- lentemente dai paesi dell'Est europeo, tra cui l'Albania. L'I- talia infatti da anni è un forte polo di attrazione per gli alba- nesi e quindi tante famiglie si sono ormai stabilite nel nostro paese. Queste famiglie oggi hanno figli in età adolescenzia- le che entrano nel mondo della scuola. Alla fine delle scuole medie le famiglie hanno il problema di scegliere per i loro figli tra il proseguimento degli studi nei licei e i percorsi triennali di Formazione Professionale, che in Lombardia da qualche anno si chiama "Diritto-Dovere di Istruzione e Formazione" - DDIF. Questo percorso formativo vie- ne scelto da molte famiglie straniere, perché permette ai loro figli un rapido inserimento nel mondo del lavoro garanten- do un aiuto al sostentamento familiare. I giovani che vogliono impara- re un mestiere per entrare nel mondo del lavoro, senza rinun- ciare alla possibilità di inserir- si, in seguito, nel sistema dei licei, hanno questa opportu- nità. Questi corsi, che sono gratuiti in quanto finanziati dalla Regione Lombardia, por- tano ad acquisire il titolo di Qualifica professionale valido in tutta Italia. Enaip, il settore delle Acli che da più di 50 anni si occupa di formazione professionale, è il più grande ente di formazione in Lombardia. Realizza corsi in diversi settori professionali: Alimentare, alberghiero e della ristorazione, Artigianato, Com- mercio e vendite, Elettricità ed elettronica, Estetica e benesse- re, Grafica e Multimediale, Le- gno mobili e arredamento, Meccanica e metallurgia, Ser- vizi di impresa. Più di 30 sono le sedi Enaip dove si svolgono questi corsi. In provincia di Bergamo, ad Almè, Dalmine, Lovere, Ro- mano di Lombardia e a Berga- mo. In provincia di Como, a Cantù e a Como. In provincia di Cremona, a Cremona città. In provincia di Lecco, a Calol- ziocorte e a Lecco. In provincia di Milano, a Mel- zo, Vimercate, Pioltello, Cesa- no Boscone, Corbetta e a Mila- no città. In provincia di Manto- va, a Mantova città. In provin- cia di Pavia, a Vigevano e a Pa- via. In provincia di Sondrio, a Morbegno. In provincia di Va- rese, a Busto Arsizio e a Vare- se. Nel giugno 2008, terminato l'anno scolastico in corso, Enaip, come è sua tradizione, farà interventi di orientamento presso le scuole medie per aiu- tare i giovani adolescenti a fa- re la "scelta giusta". Elena Balzola Alto il numero di chi si rivolge alla formazione professionale In evidenza Decreto flussi 2007 firmato dal Presidente del Consiglio il Decreto Flussi 2007 che sarà ope- rativo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Uf- ficiale prevista a fine novembre. Vedere a pagina 4 Seshi pavaresise Vlore (Valona) alba2tipo.qxd 22/11/2007 9.32 Pagina 1

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L’identità di un popolo con millenni di storia

LLaa ffeessttaa ddeellllaa bbaannddiieerraaNei mesi di settembre e ottobreprendono avvio i percorsi scola-stici di ogni ordine e grado, dal-le scuole elementari alle univer-sità. L'arrivo sempre più consi-stente di cittadini stranieri e diimmigrati, ed il loro stabilizzar-si in Italia, in particolar modonelle regioni del nord come laLombardia trova riscontro anchenella percentuale sempre più al-ta di bambini, ragazzi e giovaninegli istituti scolastici e nelleuniversità. Le famiglie ma inparticolar modo i giovani sono iprotagonisti di questi processi.La scuola ha un ruolo molto im-portante ed offre opportunità diincontro. Considerando che l'Al-

bania è un paese giovane, pienodi giovani e che tanti di loro so-no venuti nel nostro paese e sonopresenti in Lombardia, richia-miamo l'attenzione su due settoridella formazione. Il primo, moltoprobabilmente il più diffuso, èrappresentato dalla formazioneprofessionale, il gradino più ac-cessibile per chi si trova nella ne-cessità di bruciare le tappe nel-l'apprendimento per inserirsipresto nel mondo del lavoro. Ilsecondo, è un po' all'estremo op-posto nella gamma dei percorsiformativi, si tratta dell'univer-sità. Non sono pochi infatti i gio-vani albanesi che frequentano lenostre università lombarde.

107mila gli studenti stranieri in Italia

SSccuuoollaa ee iinntteeggrraazziioonneeIl 28 Novembre 1912 fu proclamata l'indi-pendenza dell’Albania.Dopo cinque secoli di occupazione turca,lungo i quali non vi furono significativi ten-tativi per ottenere l’indipendenza, l'orgoglioed il desiderio di libertà del popolo albane-se riemergono e già dal 1840 nella nazioneiniziò un movimento che mirava alla libera-zione degli Albanesi dal dominio Ottomano.

Questo movimento è conosciuto con il nomedi "Risorgimento Albanese". Il 28 novembre del 1912 a Valona, nel Suddell’Albania, alcuni patrioti si ribellaronoaldominio straniero e proclamarono l’Alba-nia Repubblica indipendente.L'importanza di questo atto è molto grandeperché dentro di esso è previsto un memo-randum firmato da undici autorità, tra cuireligiosi ortodossi, cattolici e musulmani emolti intellettuali i quali sotto la guida delprimo ministro il patriota Ismail Qemaliformarono il primo governo gabinetto mini-steriale del primo stato Albanese il qualenella storia del Albania e per tutti gli alba-nesi è una grande rivincita dove la nazioneha una autogestione del governo autonoma.Il 28 di novembre è il giorno in cui tutti glialbanesi rivivono questa proclamazione so-lenne e celebrano la bandiera con l'aquilaa due teste che simboleggia l’indipendenza.E’ la rinascita dell'eroe Skenderbej, il per-sonaggio storico dell'identità di una terra edella singolarità di una appartenenza che haradici antiche, è il giorno della commemo-razione dei tutti i patrioti i quali hanno da-to la vita per la loro patria.

la Redazione

La testimonianza di una studentessa universitaria albanese

LLaasscciiaarree ggllii aammiiccii ee ttrroovvaarrnnee ddii nnuuoovvii

Sipas disa studimeve te bera, numri istudenteve shqiptare qe studiojne jashtevendit, aktualisht arrin shifren 25 mije. Fakultetet me te preferuara jane: ekonomia,mjekesia, juridiku dhe inxhinieria. Vitet efundit numri i studenteve shqiptare qe fillojnevitin akademik ne universitetin Bicocca neMilano arrin deri ne 700 . Sigurisht nuk eshte i lehte fillimi: te leshfamiljen, miqte dhe vendin tend e t’ia filloshçdo gjeje nga e para. Por shpejt ambientoheshe lidh miqesi te reja me studente italiane eshqiptare. Megjithese, veshtiresite nuk janevetem ne faktin se ndien mungesen e familjes,por edhe te pershtatesh me zakonet,mentalitetin e kulturen me te cilen perballesh,qe eshte e ndryshme me ate qe na eshte mesuar.Persa i perket pastaj anes ekonomike, nuk eshtee lehte per familjet shqiptare t’i dergojnefemijet te studiojne jashte e megjithese eshte njesforcim i madh, shume studente perveç se testudiojne duhet edhe te punojne per te mbajturveten. Fale aftesive te tyre, nje pjese e mirearrijne te perfitojne per shume vite, bursen qeve ne dispozicion universiteti per studentet mete zote.Bagazhi kulturor qe keta studente kane marregjate studimeve, do te krijoje nje baze teshendoshe per zhvillimin dhe integrimin eShqiperise ne Evrope.

Negli ultimi anni all'Università degli Studi diMilano Bicocca il numero delle matricole ar-riva fino a 700. Secondo alcuni studi il numero degli albane-si che studiano all’estero è di 25mila. Le fa-coltà preferite sono: economia, medicina, giu-risprudenza e ingegneria. Certo non è facileall’inizio: lasciare il nucleo familiare, le ami-cizie e il proprio paese, cominciare tutto dacapo. Presto però ci si ambienta si creanonuove amicizie e legami con studenti sia ita-liani che stranieri.Le difficoltà però non si esauriscono solo nel-la mancanza degli affetti familiari, ma anchenel faticoso adattamento a abitudini, menta-lità e culture con cui ci si confronta , diverseda quelle che ci sono state insegnate. Dal punto di vista eco-

Supplemento al Giornale dei Lavoratori n. 4 Acli Lombardia

Segue a pag.4

In Lombardia su una popola-zione straniera di circa 663mila persone, gli studenti stra-nieri sono più di 107 mila, conuna percentuale del 10,07%sul totale degli studenti inLombardia; questa è la per-centuale più alta in Italia. Pro-vengono da 169 paesi e preva-lentemente dai paesi dell'Esteuropeo, tra cui l'Albania. L'I-talia infatti da anni è un fortepolo di attrazione per gli alba-nesi e quindi tante famiglie sisono ormai stabilite nel nostropaese. Queste famiglie oggihanno figli in età adolescenzia-le che entrano nel mondo dellascuola.Alla fine delle scuole medie lefamiglie hanno il problema discegliere per i loro figli tra ilproseguimento degli studi neilicei e i percorsi triennali diFormazione Professionale, chein Lombardia da qualche annosi chiama "Diritto-Dovere diIstruzione e Formazione" -DDIF.Questo percorso formativo vie-ne scelto da molte famigliestraniere, perché permette ailoro figli un rapido inserimentonel mondo del lavoro garanten-do un aiuto al sostentamentofamiliare.I giovani che vogliono impara-re un mestiere per entrare nelmondo del lavoro, senza rinun-ciare alla possibilità di inserir-si, in seguito, nel sistema deilicei, hanno questa opportu-nità. Questi corsi, che sonogratuiti in quanto finanziatidalla Regione Lombardia, por-

tano ad acquisire il titolo diQualifica professionale validoin tutta Italia.Enaip, il settore delle Acli cheda più di 50 anni si occupa diformazione professionale, è ilpiù grande ente di formazionein Lombardia. Realizza corsiin diversi settori professionali:Alimentare, alberghiero e dellaristorazione, Artigianato, Com-mercio e vendite, Elettricità edelettronica, Estetica e benesse-re, Grafica e Multimediale, Le-gno mobili e arredamento,Meccanica e metallurgia, Ser-vizi di impresa.Più di 30 sono le sedi Enaipdove si svolgono questi corsi. In provincia di Bergamo, adAlmè, Dalmine, Lovere, Ro-mano di Lombardia e a Berga-mo. In provincia di Como, aCantù e a Como. In provinciadi Cremona, a Cremona città.In provincia di Lecco, a Calol-ziocorte e a Lecco.In provincia di Milano, a Mel-zo, Vimercate, Pioltello, Cesa-no Boscone, Corbetta e a Mila-no città. In provincia di Manto-va, a Mantova città. In provin-cia di Pavia, a Vigevano e a Pa-via. In provincia di Sondrio, aMorbegno. In provincia di Va-rese, a Busto Arsizio e a Vare-se.Nel giugno 2008, terminato

l'anno scolastico in corso,Enaip, come è sua tradizione,farà interventi di orientamentopresso le scuole medie per aiu-tare i giovani adolescenti a fa-re la "scelta giusta".

Elena Balzola

AAllttoo iill nnuummeerroo ddii cchhii ssii rriivvoollggee aallllaa ffoorrmmaazziioonnee pprrooffeessssiioonnaallee

IInn eevviiddeennzzaaDDeeccrreettoo fflluussssii 22000077 ffiirrmmaattoo ddaall PPrreessiiddeennttee ddeellCCoonnssiigglliioo iill DDeeccrreettoo FFlluussssii 22000077 cchhee ssaarràà ooppee--rraattiivvoo ddooppoo llaa ppuubbbblliiccaazziioonnee ssuullllaa GGaazzzzeettttaa UUff--ffiicciiaallee pprreevviissttaa aa ffiinnee nnoovveemmbbrree.. VVeeddeerree aa ppaaggiinnaa 44

Seshi pavaresise Vlore (Valona)

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nnoovveemmbbrree 220000772Il periodo estivo è il tempo del rientro in Albania. Inpressioni e riflessioni dopo il viaggio

UUnn PPaaeessee cchhee ffaa ffaattiiccaa aa ““rriippaarrttiirree””

Te kthehesh ne vendin e lindjes pas nje periudhe relativishtte gjate eshte e natyrshme qe pike se pari ndryshimet mevendin ku jeton apo edhe thjeshte ndryshimet me viziten efundit te prekin menjehere vemendjen. Vetvetiu ato kaneaftesine qe te ngjallin brenda teje kenaqesi, shprese dheendrra qe fillojne te shohin ne horizontin e kohes ate diellqe do i pjeke ose ne te kundert, nje ndjenje te ftohteindiference dhe mosperputhje me nje realitet qe me gjitheshpirt do te deshiroje te ishte ndryshe!Gushti eshte muaji kur kthehen emigrantet ne Shqiperi. Kashume gjalleri pasi njerezit bashkohen me te dashurit e tyree keshtu mes festash, dasmash, vizitash, pushimesh tekaluara duke mos pushuar vjen dita te kthehesh per terifilluar edhe nje vit tjeter pune larg te vetmit vend ku nukje i huaj. E çfare merr me vete? Cilat ndjenja? Cilatshpresa? Cilin horizont shohin endrrat e tua? Edhe pse nje vend i vogel, per Shqiperine mund te flasimshume veçanarisht une dhe ti qe jemi shqiptare. Ne dukje,progresi dhe zhvillimi tashme "kane hedhur rrjetat" e tyre tebujshme mbi qendrat e medha urbane. Ndertesa qe shkojnelart e me lart, qendra tregtie gjithmone e me te medha,rruge me interes nderkombetar e pershkojne Shqiperine,makina luksoze ecin mbi to, antena te shumta kanaleshtelevizive e rrjetesh te ndryshme te telefonive celulareqendrojne prane njera-tjetres mbi kurrizin e maleve, panelete stermedha me spote publicitare nga me te ndryshmepropozojne nje jete irreale duke fshehur pas vetes se tyrefytyren e vertete te jetes se zhytur ne detin e realitetit ku"rrjeta e zhvillimit" mund te kape vetem "peshqit emedhenj", duke lene "te vegjelit" ne po ate det, te denuar nemenyre paradoksale per t'u zvogeluar gjithmone e meshume ose, per me fatlumet, per te mos u rritur kurre.Meqenese jemi tek peshku, me vjen ne mend shprehjapopullore "Peshku prishet nga koka!" Mahnitem nga absurditeti kur ve re se si nisma tevazhdueshme me objekt reformimin e struktures se pushtetitperfundojne ne zenka banale ne favor te interesit personal

mes atyre qe une dhe ti kemi zgjedhur per te na udhehequrdrejt nje shprese. Mos thua, une edhe ti kemi gabuardiçka?!!! Si eshte e mundur qe vendi yne, gjeografikishtpike takimi mes Lindjes dhe Perendimit, i shtrire ne njeterritor me pasuri te jashtezakonshme natyrore te jete idestinuar per te qene nje i semure bulimik i vazhdueshem?Ndoshta sepse politika antizhvillim e sisteme burokratikekane qene dhe vazhdojne te jene pjelle e po atyre tezgjedhurve tane, qe ne mos drejtperdrejt terthorazi, iperdorin si mjete per te ushqyer korrupsionin dhe krimin eorganizuar. Mos thua, une edhe ti kemi gabuar diçka?!!! Shume gjera vazhdojne te jene ne nje situate shume tepapercaktuar, nje kaperthim mes provizores dhe definitives.Te krijohet idea se nga çasti ne çast duhet te ndodhe diçkaqe do te ndryshoje rrjedhen e ngjarjeve ose e kunderta:"tashme nuk ka se ç'te ndodhe, e dime te gjithe se si eshtepuna!". Eshte parandjenja e atij qe pret i bindur sendryshimi ose do te vije me trenin e pare ose sapo ka lenestacionin me trenin e fundit. Ne themel eshte i njejtiqendrim: pasiviteti dhe dorezimi. Nje kancer qe ka prekurthellesine e nje populli dhe shfaq simtomat e tij qe ngaheshtja e qytetareve ndaj padrejtesive qe pesojne qofte ngashteti qofte nga individet e thjeshte e deri tek bar-et embushura plot me te rinj te papune ne mesin e dites. Kamundesi, i dashur lexues, qe te paraqes nje analize pakpesimiste por te siguroj se jane te gjitha konsiderata qeburojne natyrshem kur behesh i vetedijshem se vendit tend,ne emrin tend, te tjere po i pijne gjakun. Nuk dua te zgjatemme tej duke hyre ne probleme konkrete: nuk do te ishtevendi. Me siguri nje here tjeter do te kemi mundesine teflasim per te gjitha thesaret qe Shqiperia e jone ruan mexhelozi, por kete here deshiroja te terhiqja vemendjen tendembi gjerat qe me shume shqetesojne ate toke qe une edhe tiduam me shume.

Edisoni

direttore responsabileMonica Forni

RedazioneV. Doda, R. Selmi, J. Martini

V. Rangu, E. Kumllaku,L. Zambotti, E. Balzola

Fotocomposizione e stampaFrancinetti tel. 026457329 via Casarsa 3 20161 Milano

Supplemento al Giornale dei Lavoratori

Internet: www. aclilombardia.it

Tornando nel proprio paese dopo un periodo relativa-mente lungo, le differenze con il paese dove vivi o sem-plicemente i cambiamenti avvenuti dalla tua ultima vi-sita colgono la tua attenzione. Esse hanno la capacitàdi suscitare dentro di te contentezza, speranze e queisogni che cominciano a vedere sull'orizzonte del tempoquel sole che li farà maturare; o al contrario, senti lafredda sensazione dell'indifferenza e dell'incompatibi-lità con una realtà che con tutto il cuore vorresti chefosse diversa!L'agosto è il mese in cui gli emigrati tornano a casa.C'è tanta vivacità perché le persone incontrano i propricari e così tra feste, matrimoni, visite e vacanze tra-scorse "non riposando" arriva il giorno in cui devi tor-nare per ricominciare un altro anno di lavoro lontanodall'unico paese dove non sei straniero. E cosa ti portidietro? Quali sentimenti? Quali speranze? Quale oriz-zonte vedono i tuoi sogni?Pur essendo un piccolo paese, dell'Albania possiamoparlare molto, specialmente io e te che siamo albanesi.Apparentemente, il progresso e lo sviluppo ormai "han-no gettato le loro reti" sopra i grandi centri urbani.Edifici che vanno sempre più in alto, centri commer-ciali sempre più grandi, strade di interesse internazio-nale stanno per percorrere l'Albania e macchine di lus-so ci camminano sopra; antenne di innumerevoli cana-li televisivi e di diverse compagnie telefoniche fannoda cima alle montagne, smisurati pannelli di spot pub-blicitari propongono una vita irreale nascondendo die-tro essi il vero volto della vita. Una vita immersa nelmare della realtà dove le "reti dello sviluppo" cattura-no solo "i pesci grossi", lasciando perdere "i piccoli"proprio in quel mare, condannandoli paradossalmentea diventare sempre più piccoli o, per i più fortunati, anon crescere mai. Parlando di pesce, mi rammento l'e-spressione popolare "Peshku prishet nga koka!" (il pe-sce va male a partire dalla testa). Rimango sbalordito dall'assurdità quando noto come lediverse continue iniziative che hanno per oggetto la

riforma della struttura del potere, finiscono in banalilitigi a favore dell'interesse personale di coloro che ioe te abbiamo eletto perché ci guidassero verso una spe-ranza. Non è che io e te abbiamo sbagliato qualcosa?!Com'è possibile che l'Albania, situata geograficamentein uno spazio dove l'oriente incontra in tutti gli ambitil'occidente ed estesa in un territorio segnato dalle in-numerevoli ricchezze naturali è destinato ad essere unmalato bulimico? Forse perché politiche antisviluppo esistemi burocratici continuano ad essere il frutto di chiabbiamo eletto, usato per nutrire la corruzione e il cri-mine organizzato. Non è che io e te abbiamo sbagliatoqualcosa?!Tante cose continuano ad essere in uno stato molto in-certo, un miscuglio tra il provvisorio e il definitivo. Sicrea l'idea che da un momento all'altro debba succede-re qualcosa che cambierà lo svolgersi degli eventi op-pure il contrario: "ormai non c'è più nulla da aspettar-si, lo sappiamo tutti come stanno le cose!". È l'atteg-giamento di colui che aspetta convinto che il cambia-mento o arriva col primo treno oppure ha appena la-sciato la stazione con l'ultimo. Fondamentalmente è lostesso atteggiamento: passività e rassegnazione. Uncancro che ha toccato la profondità di un popolo e chemanifesta i suoi sintomi dal silenzio delle persone difronte alle ingiustizie che subiscono, sia dallo statoche dai singoli individui, fino ai bar pieni di giovanidisoccupati in pieno giorno. Caro lettore, è possibileche io ti presenti davanti quest'analisi un po' pessimi-sta, ma ti assicuro che sono tutte considerazioni chevengono spontanee quando diventi consapevole che al-tri succhiano il sangue al tuo paese, anche a tuo nome.Non voglio prolungarmi oltre con i problemi concreti:non sarebbe il luogo adatto. Di sicuro, un'altra voltaavremo l'opportunità di parlare dei tesori che la nostraAlbania gelosamente conserva, ma questa volta ho vo-luto portare la tua attenzione su quelle cose che preoc-cupano quella terra che io e te amiamo di più.

Edisoni

IIll ssaalluuttoo ddeell CCoonnssoolleeiinn ooccccaassiioonnee ddeellllaaFFeessttaa ddeellllaa bbaannddiieerraa

Do te doja me kenaqesine me temadhe te pershendes gjitheqytetaret shqiptare qe jetojne epunojne ne Itali me rastin efestes jubilare 95- vjetorit teShpalljes se Pavaresise seShqiperise si nje dite e shenuarnje ngjarje e madhe e arriturpas mundit e sakrificave teshumta te popullit shqiptar perliri e pavaresi. Me gjithe sepavaresia e vertete eshqiptareve humbi gjate vitevete regjimit diktatorial te EnverHoxhes do te pranojme qeShqiperia mbeti nje shtet ipavarur ndersa shtetdemokratik shtet ku gezohenlirite te drejtat e njeriutShqiperia u be vetem pas reniesse komunizmit dhe vendosjes sepluralizmit demokratik. Sirrjedhoje e kesaj, pjeses me temadhe te shqiptareve iu dhamundesia te jene ne kontakt meboten e jashtme, ku pa dyshimnje vend te rendesishem eperfaqesojne ata shqiptare qejetojne ne Itali. Zyrtarishtnumri i pranuar ngaautoritetet italiane eshte376000 nga statistika e 30dhjetorit 2006 por dhe150000 jane ne pritje telegalizimit. Kete numer prej500000 shqiptaresh ku pjesadermuese gjendet ne rajoninapo juridiksionin e zones seMilanos me duhet tapershendes nga zemra. Uroj pergjithe shqiptaret kudo qe tendodhen fat e mbaresi meZotin perpara per nje jete me temire e te lumtur. Urimi immbetet disi i vecante sepse ketevit pak dite mbas festimit do tejemi perpara nje tjeter ngjarjejehistorike e kam fjalen perKosoven e pavarur statusin e seciles e presim kudo qe jemi.Edhe nje here do te deshirojame te miren per qytetaret e miduke uruar qe emri i tyre nebote te mbetet ashtu sic ata emeritojne qytetare te integruarte nje Europe te lire. Gezuarfesten e Pavaresise seShqiperise, kjo feste t’ju gjejeme te mire, me te lire qe emri ishqiptareve te lartesohet nekohe dhe histori, gjithe te miratshqiptareve kudo qe tendodhen dhe sidomos atyre qendodhen nen juridiksionin ekonsullates se Milanos ne emerte se ciles iu bej thirrje per meshume dinjitet me shumebashkim, me shume dashurime njeri -tjetrin

Spartak Topollaj

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Lin Delija(Scutari 1926- Roma 1994)Pittore. Dopouna formazione artistico-religiosa in Albania, giova-nissimo è costretto a rifugiarsi in Italia dopo l'ina-sprimento della repressione comunista. Frequental'Accademia di Belle Arti di Roma dove segue i cor-si di Amerigo Bartoli e Mario Mafai. Grazie a loro co-glie gli ultimi guizzi della scuola romana ormai alsuo tramonto e li coniuga con la cultura figurativad'origine "orienta-le-bizantina". Da-gli anni sessantasi trasferisce adAntrodoco (Rieti)e tra i monti e ilfiume Velino troval'ambiente adattoalla sua pittura eal suo modo disentire: un pae-saggio drammati-co che gli ricordal'amata Scutari,gente semplice efiera che si tra-sforma in una gal-leria inesauribiledi "tipi" e modellida ritrarre.Le sue opere sonopresenti nel Mu-

seo della Città Lin Delija-Carlo Cesi di Antrodoco,Pinacoteca Vaticana, Pro Civitate Museo di Assisi,Collezione Arte e Spiritualità di Brescia, GalleriaNazionale di Tirana, Museo Comunale di Osimo(An), Chiesa "Our Lady of Albanians" di Detroit e inaltre numerose collezioni pubbliche e private.(www.lindelija.it )

Josef Martini

Mi capita spesso che comeper magia di riuscire a rico-noscere quasi a vista se unoè albanese o no. E di albane-si ne ho visti e conosciutitanti, da quasi 3 anni che so-no a Milano. L'ultimo, qualche sera fa:Agim, ( non ci provo nean-che a darli un nome di fanta-sia, farei un grave errore).L'ho incontrato vicino alDuomo…a mezzanotte,quando si è avvicinato alpiccolo banchetto che ave-vano allestito alcuni volonta-ri dell'Associazione PapaGiovanni XXIII, per le per-sone senza fissa dimora. Si,era un senzatetto, cosiddettobarbone. Sono rimasta sor-presa. Per due motivi: maiavrei pensato all' "albanese-barbone". Quando presa unpò dall'orgoglio e un po' daun atteggiamento di vittima,voglio sottolineare con forzal'integrazione degli albanesinella società italiana, mivengono subito in mente leuniversità, i tanti cantieridell'edilizia, i call center e

i tanti altri lavori che ci ve-dono impegnati ogni giorno.Ma mai l'albanese che viveper strada; secondo: NONL'HO RICONOSCIUTO, lamagia non si è ripetuta. Hosaputo che è albanese soloquando uno dei suoi amicidi strada, scherzando conlui gli ha detto: ei, Gimi,torna in Albania!Non l'ho riconosciuto. Misono chiesta come mai? Co-me mai non ho gridato:"quello lì" è albanese! For-se perché la sofferenza ha"disegnato" nel suo viso lestesse rughe di Gianni (unsenzatetto anche lui), forseperchè aveva la stessa vo-glia di Marco (un senzatettoanche lui) di scambiare dueparole con una persona ami-ca (anche se a dire il vero èrimasto sorpreso quandol'ho salutato e poi parlato inalbanese), forse……..forseperché non importa se sichiama Agim, Mirco, Marcoo Emanuele: è semplice-mente un fratello!

Violeta Doda

Dall’Albania testimoni nel mondoIIll ppiittttoorree ee mmaaeessttrroo LLiinn DDeelliijjaa

Un incontro per caso: una storia diversa

Mi risulta strano fare la partedi chi comunica con il pro-prio paese, con la propriachiesa, con la propria gente.Una volta, quando ero ragaz-zo, ascoltavo con commozio-ne le lettere dello zio missio-nario in Kenia; avevo un sen-so di ammirazione di frontealle notizie allarmanti dall'exCongo, che riguardavano unmissionario della mia parroc-chia di origine. Allora sì chela missione era "missione interre inesplorate"; allora sìche chi partiva non sapevaquando ritornava o quandosarebbero arrivate le sue let-tere; ....allora sì che i missio-nari erano missionari!Oggi è un'altra cosa: per cen-to motivi è un'altra cosa. Ri-mane - forse - la nostalgia perquell'epoca, ma resta la con-vinzione che il Signore ciconduce dove Lui sà e perquello che Lui vuole. Per me, poi, la scelta di esse-re missionario fidei-donumin Albania è un pò come an-dare dall'altra parte del corti-le e ritrovare amici cari, voltie voci riconosciute... oltre,naturalmente, a incarnarsinelle vicende di un popolo enella storia di una chiesa chemolto ha ancora da dire. Per-chè ho lasciato la mia chiesadi Milano e sono venuto inAlbania, nella chiesa di Sa-pa?Ci sono in me alcune convin-zioni: Il Vangelo va annunciato,

ovunque e sempre. Perchènon continuare a Milano?Perchè fin da giovane preteavevo espresso ai miei supe-riori il desiderio di un'espe-rienza missionaria. La chiesa non è un monolite,è un incontro di esperienzecredenti. Quest'anno è il 50°anniversario dell'enciclica diPio XII, chiamata appuntoFidei donum, in cui il papachiede un incontro, unoscambio, una collaborazionetra le chiese e dove vengonopreviste proprio queste figuredi (passi la parola) "missio-nari a tempo". Siamo "in pre-stito" dalle nostre diocesi allediocesi di missione, per uncerto numero di anni e con loscopo di creare un rapportofruttuoso tra le chiese. Ma c'è anche un motivo piùpersonale, ed è ciò che mi hamotivato di più in questascelta. Per me la fede in Ge-sù è un viaggio che non fini-sce mai (se non quando lodecide Lui). E in questo viag-gio c'è da penetrare semprepiù in profondità nel cuoredella gente e dunque nel cuo-re di Cristo e dunque nel miocuore. Ora il Signore mi havoluto da queste parti, che indiverse altre occasioni avevoavuto modo di attraversare:dalla prima esperienza con iprofughi kossovari al campodi Krajen in poi, ogni anno,ho vissuto un periodo di "vo-lontariato" nei villaggi dellamissione di Blinisht.

Ora sono qui: ho avuto un'ac-coglienza emozionante daparte dei ragazzi e degli adul-ti dei villaggi. Percorro i villaggi in lungo ein largo con l'auto che chi holasciato (ma non certamentedimenticato!) mi ha regalato:e sto cominciando a entarenel cuore dei ragazzi (con la-catechesi e le attività degliAmbasciatori di Pace), nelcuore degli anziani (ho porta-to l'Eucaristia nelle case: checascata di benedizioni mi so-no portato via!). E così cercodi amare un pò di più il cuo-re di Gesù e di capire un pòdi più il mio. Che sogno sa-pere già la lingua...ma l'alba-nese è tosto! Mi auguro difarcela quanto prima: in ognicaso il Signore la sa bene.Non oso, per ora, comunicar-vi riflessioni sulla situazionealbanese: è decisamentetroppo presto. Vi rimando in-tanto alla lettura dell'artico-lo/intervista di d.Antonio sul-l'ultimo numero della rivistadel Sermig di Torino.Un abbraccio a tutti. don Enzo Zago

Me duket e çuditshme te bejrolin e atij qe komunikon mevendin e vet, me kishen e vet,me njerezit e vet. Kur isha ivogel, lexoja me mallengjimletrat qe dergonte xhaxhi imqe ishte misionar ne Kenia;ndiqja me vemendje lajmetalarmuese qe vinin nga ish-Republika e Kongo-s qe flisnin

per nje misionar qe ishte meorigjine nga famullia ime. Neato kohe, me te vertete misioniishte "mision ne toka tepashkelura ndonjehere", ne atokohe me te vertete nese dikushnisej ne mision nuk e dinte kurdo te kthehej e kur do arrininletrat e tij,…….ne ato kohe mete vertete misionaret ishinmisionare te vertete!Sot gjithçka eshte ndryshe:eshte ndryshe per shume arsye.Mbetet - ndoshta - nostalgjiaper ato kohe, por mbetet edhebindja se Zoti na udheheq atjeku Ai di e per ate qe Ai do.Per mua zgjedhja te shkojmisionar ne Shqiperi ishtenjesoj si te shkoja ne anen tjeterte oborrit e te takoj njerez tedashur, fytyra tenjohura...perveçse natyrisht, tebehem nje me nje popull e mehistorine e nje kishe qe ka akomaçfare te thote. Pse kam lenekishen time ne Milano per teardhur ne Shqiperi, ne dioqezene Sapes?Kam brenda vetes disa bindje:Ungjilli duhet shpallur,gjithkund e gjithmone. E pse temos vazhdoja ne Milano? Sepseqysh i ri u kam shprehurdeshiren eproreve te mi te jetojnje pervoje misionare jashteItalise. Kisha nuk eshte embyllur ne vetvete, por eshtevendtakimi i pervojes fetare.Kete vit eshte 50° vjetori ienciklikes se papes Pio XII,titulluar Fidei Donum,dokument ne te cilin papa nxitnje takim, shkembim,bashkepunim ndermjet kishavete vende te ndryshme. Ne ketedokument permenden pikerishtketo figura: "misionaret eperkohshem". Kisha se ciles iperkasim na ka "dhene hua" tekishat misionare per disa vite eme qellimin te krijojme njeraport frytdhenes ndermjet

kishave. Por eshte dhe nje tjeterarsye personale e eshte kjo qeme ka nxitur me shume ne ketezgjedhje. Per mua besimi neJezusin eshte nje udhetim qenuk mbaron kurre ( vetematehere kur e vendose Ai). Nekete udhetim duhet hyregjithnje e me shume nethellesine e zemres se njerezve esi rrjedhim ne zemren e Jezusit,si rrjedhim ne zemren time.Tani Zoti me ka derguar neketo zona te cilat pak a shume injihja: kam ardhur per here tepare ketu gjate vitit 1999 sivullnetar te kampi i kosovarevene Krajen (Lezhe) e pastaj, çdovit kam jetuar nje periudhe"vullnetariati" ne fshatrat emisionit te Blinishtit (Lezhe).Tani ndodhem ketu: me kanerezervuar nje mikpritjeemocionuese. I pershkoj gjate egjere keto fshatra me makinenqe me kane dhuruar ata te ciletkam lene (por jo harruar) neItali e kam filluar te hyj nezemrat e femijeve ( nepermjetkatekizmit e aktiviteteve teAmbasadoreve te Paqes), nezemrat e te vjeterve (duke usjelle eukaristine ne shtepi:sashume bekime marr me vete sahere shkoj!). E keshtumundohem ta dua pak meshume zemren e Jezusit e tekuptoj pak me shume zemrentime. Sa shume enderroj tanjihja gjuhen…por shqipjaeshte nje gjuhe e veshtire! Urojt'ia dal sa me shpejt:sido te jete,Zoti e njeh kete gjuhe. Tani pertani nuk mund t'ju komunikojreflektime ne lidhje me situatenshqiptare: eshte shume shpejtper mua. Per te ditur me shumemund te lexoni intervisten ed.Antonio Sciarra - s ne numrine fundit te revistes Sermig -Torino.Ju pershendes te gjitheve!Don Enzo Zago

Don Enzo è da alcuni mesi missionario nella terra delle Aquile

RRiittrroovvaarree vviissii ee vvooccii aammiicchhee ddii sseemmpprree

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Segue da pag. 1

DDeeccrreettoo FFlluussssii 22000077Il governo italiano, in questi giorni ha aprovato il nuovo de-creto flussi per 170 mila nuovi ingressi per lavoratori ex-tracomunitari non stagionali, suddivisi per categorie (do-mestici, edili, dirigenti, ecc. ). Il nuovo decreto flussi en-trerà in vigore 15 giorni dopo la sua publicazione sulla"Gazzetta Ufficiale" della Repubblica italiana. Per quantoriguarda la quota riservata all'Albania, è previsto un nu-mero di 4.500 cittadini albanesi che possono entrare in Ita-lia l'anno prossimo tramite la domanda fatta da un datoredi lavoro. I termini per la presentazione delle domande de-corrono:per i paesi che hanno sottoscritto o stanno per sot-toscrivere specifici accordi di cooperazione in materia mi-gratoria (tra qui l'Albania) dalle ore 8.00 del quindicesimogiorno successivo alla data di pubblicazione del presentedecreto sulla "Gazzetta Ufficiale" della Repubblica italia-na. E' autorizzata la conversione in permessi di soggiornoper lavoro subordinato di 3.000 permessi di soggiorno perstudio.Quest'anno le procedure per assumere un lavoratore stra-niero si faranno direttamente tramite internet. Il datore dilavoro dovrà collegarsi con il sito del Ministero d'Interno:www.interno.it e seguire le istruzioni per compilare la do-manda.Bisogna sottolineare che questa legge non è una sa-natoria. Quindi al momento dell'aprovazione della doman-da e quindi del rilascio del Nulla Osta, il lavoratore stra-niero dovrà essere presente nel suo paese, e da lì, chiede-re il visto all'ambasciata italiana per entrare regolare in ita-lia e poter svolgere l'attività lavorativa.Per qualsiasi informazione consultare i siti web: www.in-terno.it e www.stranieriinitalia.it

La parrocchia Spirito Santo di Corsico - Milano (dove ci troviamo per il nostroincontro mensile) mette a disposizione uno spazio per aprire una biblioteca per li-bri in lingua albanese e libri in italiano che raccontano l'Albania e il mondo alba-nese. Chiediamo a tutti coloro che vogliono e possono, di aiutarci in questa bellainiziativa che può diventare un utile e semplice strumento per studenti, famiglieche vogliono insegnare l'albanese ai propri figli e italiani che vogliono sapere dipiù dell'Albania.

Per informazione, collaborazione e suggerimenti: [email protected]

Famullia Spirito Santo ne Corsico - Milano (ku takohemi çdo muaj) ve nedispozicion nje hapesire per te krijuar nje biblioteke me libra shqip e libra negjuhen italiane qe flasin per Shqiperine e shqiptaret. Ftojme te gjithe ata qe kanemundesi e deshirojne, te na ndihmojne per te realizuar kete iniciative te bukur qemund te shnderrohet ne nje instrument te thjeshte e te dobishem per studentet,familjet shqiptare qe deshirojne t'u mesojne gjuhen shqipe femijeve e per italianetqe duan te njohin Shqiperine e shqiptaret.

Per informacione, bashkepunim e sugjerime na shkruani ne:[email protected]

GGllii ssppoorrtteellllii ssttrraanniieerrii ddeellllee AAccllii aa VVaarreessee

nomico poi non è facile per lefamiglie mandare i figli a stu-diare all’estero e pur affron-tando un grande sforzo i ragaz-zi devono,oltre che studiare,lavorare per potersi mantene-re. Grazie alle loro capacitàgran parte di essi riescono peranni a mantenere la borsa di

studio che l'Università mette adisposizione degli studentimeritevoli. Il bagaglio cultura-le che questi studenti hannoacquisito durante gli studi,creerà una solida base per losviluppo e l'integrazione del-l'Albania in Europa.

Pavlina Dema

Padre Zef Pllumi è nato il 7aprile 1924 a Mali i Rencit(Lezhë). Nel 1931 entrò alcollegio francescano di Scu-tari dove seguì il percorso distudi classici nel Liceo "Il-lyricum" con maestri del ca-libro di Padre Gjergj Fishta,Padre Anton Harapi, PadreGjon Shllaku. Negli anni1943-44 fù il più giovanecollaboratore del periodico"Hylli i Dritës" e segretariopersonale di Padre MatiPrennushi, provinciale deifrancescani in Albania. Ven-tiduenne, alla fine del 1946,venne arrestato e condanatodal regime comunista contre anni di prigione patitinei famigerati campi di Be-den e Orman-Pojan. Venne consacrato sacerdotenel 1956. Per dodici anni fùpastore in Dukagjin. Venne

arrestato di nuovo nel 1967e patì ventitre anni di pri-gione e campi di lavoro for-zati.Con la caduta del regime co-munista e la riconquistadella libertà religiosa ripre-se l'attività pastorale pressola chiesa di Sant'Antonio aTirana che riaprì il 25 di-cembre 1990. Dal 1993 ri-prese la pubblicazione di"Hylli i Dritës". In quei anniscrisse la trilogia "Vivi soloper raccontare" e tra le altresue opere: "Ut heri diceba-mus", " I grandi Francesca-ni", "Il frate dei pascià Bu-shatli di Scutari", "ErasmoBalneo ", "Antipoesia per ilventesimo secolo", "Milleanni fa". Nel frattempo, no-nostante molto anziano econ problemi di vista fù l'i-spiratore della riedizione

dell'opera omnia dei france-scani, di grandissima impor-tanza e barbaramente vieta-ta e fatta sparire dai comu-nisti.Nel 2006 gli viene conferitol'Ordine "Onore della Pa-tria" dal Presidente dellaRepubblica d'Albania con lamotivazione: "…rappresen-tante del patrimonio cultu-rale e umano che resistò airegimi e ai difficili momentie come simbolo di cittadinolibero, la cui visione si ispi-ra ai valori europei…". Nel-lo stesso anno gli fù asse-gnato il premio letterario"Penna d'Oro" dal Ministeroalbanese per i Beni Cultura-li per la trilogia "Vivi soloper raccontare". Passò a mi-gliore vita il 25 settembre diquest'anno all’età di 83 an-ni.

E’ mancato un caro amico e un importamte testimone

PPaaddrree ZZeeff PPlllluummii 2288 nnoovveemmbbrree

MMaannttoovvaa,, vviiaa OObbeerrddaann 77CCiirrccoolloo ccuullttuurraallee LLuuddaass

CCoonncceerrttooiinn ooccccaassiioonnee ddeellllaa rriiccoorrrreennzzaa

dd''iinnddiippeennddeennzzaa ddeelllloo SSttaattoo dd''AAllbbaanniiaa

Dall'opera Mrika, l'opera piu' importante nella storiadella musica lirica albanese. Quattro arie per voce femminile e pianoforteSoprano ALISA KATROSHI

·SHUK SHLLAKU due sonate per violino e pianoforte.EUGJEN GARGJOLA E LETICIA GARGJOLA

-breve interruzione del concerto per presentazione delGiornale

·ROBERT SCHUMANN quartetto con pianoforte

QUARTETTO ANTHOS ·EUGJEN GARGJOLA in prima assolutaIL BRANO "HERA"

ACCOMPAGNATO DAL QUARTETTO ANTHOS

RESPONSABILE MUSICALE EUGJEN GARGJOLA

- al termine del concreto, conclusione con lettura diuna poesia albanese, tradotta anche in italiano, daparte di Anila Kaja

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