Notizie dal circolo Acli di Albino

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IL GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI SAN GIULIANO - N. 02 / FEBBRAIO 2013

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Mese di febbraio 2013.

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Albino Comunità viva

Il gIornale della ComunItà parroCChIale dI San gIulIano - n. 02 / febbraIo 2013

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notIZIe In breVe dal noStro CIrColoIniziativa di solidarietà a favore di don gianluca

Don Gianluca, già curato per otto anni presso il nostro oratorio albinese, dallo scorso anno si trova in mis-sione pastorale in Bolivia dove dirige un orfanatrofio. Come Circolo Acli vogliamo sostenere il suo nuovo impegnativo compito promuovendo un’iniziativa che vede coinvolto l’Istituto Alberghiero di Nembro, la popolazione del paese e i bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie di Albino capoluogo.

Si tratta di una distribuzione di sacchetti contenenti biscotti preparati dagli stu-denti dell’Alberghiero. I volontari delle Acli seguiranno tutta la fase del confezio-namento e dell’etichettatura provvedendo anche a inserire, in ogni confezione, un breve scritto che ricordi la figura di don Gianluca e il suo impegno in Bolivia. Le modalità di distribuzione dei sacchetti sono ancora in fase di definizione ma do-vrebbero essere suddivise in due momenti distinti: il primo, entro fine febbraio o co-munque prima di Pasqua, con la raccolta di fondi in piazza San Giuliano; il secondo, a fine anno in occasione della Santa Lucia, con la consegna al Comitato Genitori delle scuole elementari e medie dei sacchetti di biscotti che verranno poi distribuiti ai ragazzi. L’iniziativa ha un doppio scopo: promuovere l’immagine delle Acli a livello locale e attenzione alle necessità dei più poveri. don gianluca ha chiesto, tramite la Caritas, di condividere-compartir “stili di vita concreti”.

tesseramentoRicordiamo anche questo mese che a gennaio ha preso avvio la campagna tesse-ramenti delle Acli che, per il 2013, ha per tema” Protagonisti per il bene comune”. Invitiamo i nostri tesserati al rinnovo dell’adesione estendendo tale invito a tutti co-loro che vogliono aderire al nostro movimento il cui impegno sociale e ecclesiale costituisce un importante punto di riferimento tra le numerose realtà volontaristiche italiane.Per il 2013 le novità sul tesseramento sono due: la prima riguarda l’importo del-la tessera di adesione alle ACLI che ha subito un leggero ritocco passando da 16 a 17 Euro mentre la seconda, molto interessante, riguarda la “Tessera fami-glia” che prevede un costo di 13 euro per tutti i componenti del nucleo familiare (coniuge e figli) a condizione che almeno un membro della famiglia abbia già sot-toscritto la tessera da 17 euro.

Incontro ad albino sul tema “tempo della politica”In coincidenza con l’uscita del Bollettino Parrocchiale si è svolto venerdi’ 22 febbra-io l’incontro promosso ad Albino, presso l’Auditorium dell’Istituto scolastico “Oscar Romero”, dalle Acli di Bergamo sul tema L’ASSOCIAZIONISMO TRA ISTITUZIONI E POLITICA. I legami sociali e la rappresentanza democratica. Per ovvi motivi temporali non siamo in grado di riferirne i contenuti ma ci ripromettiamo di proporre un’adeguata relazione sul prossimo numero.

aClI albinesi Rubrica a cura del “Circolo Giorgio La Pira”

attualitàAll’attualità’di questo mese attribuiamo un titolo: le guerre dimenticate e i colpevoli silenzi. A livello dei cosiddetti “Paesi ricchi” da sempre esiste un disinteresse dei mass-media nei confronti delle guerre che si sca-tenano nei “Paesi poveri” Ciò crea disinfor-mazione nella gente e quindi noncuranza.Un recente sondaggio commissionato da Caritas, Il Regno e Famiglia Cristiana, ad una Agenzia specializzata nelle ricerche, la SWG di Trieste, rivela un risultato tan-to sorprendente quanto sconvolgente. Si combatte in ben 35 paesi, ma gli italiani sanno ben poco di questi conflitti. Basti dire che novantanove italiani su cento non sanno che nella Repubblica democratica del Congo si spara e si muore e che un ita-liano su due non sa neppure che in Afgani-stan si combatte. Un dato, quest’ultimo, che lascia sgomenti dal momento che in quella Regione è schierato un contingente di circa 4000 militari e il nostro Paese ha dato un tributo di 51 caduti Le guerre si alimentano (anche) di colpevoli silenzi. In Africa il censimento delle guerre dimen-ticate annovera 15 Stati devastati dalla violenza e dalle bombe. Un’altra decina di realtà del pianeta vivono tensioni e conflitti a “bassa tensione”, instabilità politica e mi-litare. E le missioni ONU di pacificazione sono ben 15 in tutto il mondo.Come si può ben vedere la realtà lascia l’amaro in bocca.Fortunatamente la stessa ricerca ci dice che la vera novità è il dato generale della cre-

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scita di consapevolezza; il sondaggio coglie infatti alcuni segnali di trasformazione nella coscienza collettiva nazionale. Si passa da un’attenzione genericamente umanitaria per le guerre lontane, a un interesse più personale e consapevole verso situazioni di conflitto che sentiamo più vicine e che con-dizionano la nostra quotidianità, se non altro per l’effetto delle speculazioni finanziarie ed economiche che le fomentano e che giun-gono ad intaccare i nostri stessi stili di vita.Un sondaggio, quindi, con luci e ombre.“Per noi - dice il direttore dell’area interna-zionale della Caritas italiana - è importante l’aspetto culturale ed educativo di una so-lidarietà intelligente e documentata. Il son-daggio, da questo punto di vista,è una car-tina di tornasole rilevante. Riguardo i dati, sono particolarmente colpito dal quesito che ha chiesto al campione di italiani se consi-dera la guerra evitabile o inevitabile: solo il 19 per cento la considera un “male neces-sario” perché legato alla natura dell’uomo. Il 79 per cento – e addirittura l’82 per cento fra i cattolici praticanti – ritiene che il ricorso alla guerra sarà superabile grazie all’evolu-zione culturale dell’umanità”.“Credo che per questo sia importante con-tinuare a parlare dei conflitti dimenticati” sottolinea ancora Paolo Beccegato. “Per continuare a far crescere questa sensibilità. Possiamo operare perché questo numero continui ad aumentare. Magari fino al 100 per cento. Per Caritas è fondamentale la co-struzione della pace e della riconciliazione dal basso. Ma è un lavoro che si basa sulla premessa della evitabilità della guerra.”

aClI naZIonalI“Il volontariato è una risorsa straordinaria per il nostro Paese: libera energie positi-ve, responsabilizza individui e comunità, incalza le istituzioni, apre a logiche di cre-scita nella condivisione”. Lo affermano le Acli in occasione della giornata mondiale del Volontariato indetta dalle Nazioni Unite.In Italia la partecipazione ad attività di volontariato è in crescita. Nonostante la crisi, circa un milione di volontari ogni settimana si impegna nella lotta ai disagi e alle nuove povertà, secondo i dati dell’ultima Conferenza nazionale del volontariato, tenutasi all’Aquila ad ottobre dello scorso anno.“Non si sceglie di fare il volontario - sottolineano le Acli - si sceglie di essere un volontario. E che sia per una settimana, un mese o per anni, che si valorizzino le proprie disponibilità umane o le proprie competenze professionali alla base c’è sem-pre una scelta di vita”.Come quella di Mario Platè (Ipsia-Acli) nominato da Focsiv volontario internazionale dell’anno (da noi già citato lo scorso mese). Mauro ha scelto di trasferirsi in Albania, con la moglie e la figlia, per vivere appieno l’idea del progetto risorse migranti, ideato dall’Organizzazione non governativa Ipsia per il reinserimento socio-economico degli emigranti.Mauro, e tutti i volontari e i cooperanti sono, nelle parole delle Acli, “i nostri migliori ambasciatori nel mondo, gli ambasciato-ri di un’Italia aperta e solidale”.

partecipazione civicaIn un recente documento della Direzione nazionale dal titolo “autonomia, plura-lismo e riformismo per una nuova stagione di partecipazione civica”, le Acli si propongono un compito gravoso ma necessario per il bene del nostro Paese. Ecco il testo : “In questo difficile frangente della vita sociale e politica dell’Italia le Acli credono sia necessario un impegno straordinario di tutte le organizzazioni della società civile per avviare percorsi di nuova partecipazione e di diffuso impegno, volti a ridare dignità alla politica ed insieme speranza ai tanti cittadini colpiti dalle conseguenze della crisi e dall’ansia per il proprio futuro.Per questo motivo, forti della loro storia e del diffuso impegno volontario, le Acli ri-affermano con orgoglio e determinazione la propria autonomia, che si fonda sulla capacità di avere un ampio e plurale dibattito interno, di fare proposte puntuali e condivise, di attuare concretamente azioni sociali coerenti con i propri valori senza aderire a partiti politici e liste elettorali. L’autonomia, per le Acli, non è equidistanza né, tanto meno, comodo e tattico disimpegno.

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Qui di seguito due esempi di reale collaborazione e cooperazio-ne. Se diamo notizie come queste è perché riteniamo sia nostro compito farlo. anche per attenuare un po’ quelle negative che purtroppo ogni giorno ci forniscono giornali, radio e televisione.

accoglienzaI poveri accolti dai poveri. La maggior parte degli sfollati viene dal Sud del mondo. Li ci sono le guerre, le catastrofi, le carestie che colpiscono più duramente perché la prevenzione è minore. Questo è logico. Il dato sorprendente è che quattro su cinque dei 72 milioni di profughi vengono accolti da altre nazioni povere. In genere sono i Paesi vicini a farsi carico della massa di gente in fuga. Tre Stati, in particolare, producono il maggior flusso di rifugiati, a causa di conflitti interminabili: Afghanistan, Irak e Somalia. Gran parte di questi sono ospitati da Pakistan, Iran e Siria. Probabil-mente pochi di noi lo sapevano, ma ci sono anche ... i poveri che aiutano i poveri. E questo è sicuramente un buon segno.

riscattomathare è un agglomerato di baracco-poli alla periferia di Nairobi, in Kenia, tra le più povere e inquinate del Paese. Li viveva la maggior parte degli sfollati in fuga da guerre e carestie negli Stati vici-ni. La gente degli altri quartieri utilizzava Mathare come un immondezzaio a cielo aperto. Fino a dieci anni fa. Poi un grup-po di giovani - aiutati da un’associazione locale - ha cominciato a raccogliere i ri-fiuti, a selezionarli e a riciclare la plastica. Dagli scarti sono nati prodotti artigianali dalla cui vendita l’associazione ha rica-vato i fondi per costruire un orfanotrofio e un centro per il doposcuola.

E Mathare ha ridotto la sporcizia e mi-gliorato la qualità della vita. Anche que-sto è un esempio che va nella giusta direzione: quella delle iniziative di aiuto e cooperazione tra poveri.

Certezza“L’amore! È l’ala che Dio ha dato all’uo-mo per salire fino a Lui”. Sembrerebbe un pensiero di un filosofo, un teologo, un poeta o uno scrittore, e invece è di Michelangelo Buonarroti, pittore e scultore. Ed è sull’amore che abbiamo donato al nostro prossimo che verremo giudicati, come dice San Giovanni della Croce.

Per le Acli albinesi Gi.Bi.

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