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SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE (Piano Locale Giovani – fondi 2011 - attuazione interventi anno 2012) SUB PIANO LOCALE GIOVANI DI VENARIA REALE AMBITO TERRITORIALI E DI RIFERIMENTO – Comuni di: Venaria Reale, Alpignano, Pianezza, Val della Torre, San Gillio, Druento, Givoletto, La Cassa. ENTE REFERENTE DELLA PROGETTAZIONE LOCALE: Comune di Venaria Reale PERIODO DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DAL 02/05/2012 (non prima della data di concessione del contributo) AL 31/12/2012 (non dopo il 31 dicembre 2012) TITOLO DEL PROGETTO FUTURA NUOVE POLITICHE PER NUOVE CITTADINANZE Referente progettuale: Nominativo: Responsabile Ufficicio Politiche Giovanili dott.ssa Anna Lo Piccolo Tel 011/4072406 Email [email protected] 1. BREVE DESCRIZIONE DEI PARTNERS E DI ALTRI SOGGETTI COINVOLTI NELLA PROGETTAZIONE E/O REALIZZAZIONE DEL PROGETTO 1.1 ELENCO PARTNERS ENTI PUBBLICI ASSOCIAZIONI ALTRI

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SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE (Piano Locale Giovani – fondi 2011 - attuazione interventi anno 2012)

SUB PIANO LOCALE GIOVANI DI VENARIA REALE AMBITO TERRITORIALI E DI RIFERIMENTO – Comuni di: Venaria Reale, Alpignano, Pianezza, Val della Torre, San Gillio, Druento, Givoletto, La Cassa.

ENTE REFERENTE DELLA PROGETTAZIONE LOCALE :

Comune di Venaria Reale

PERIODO DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DAL 02/05/2012 (non prima della data di concessione del contributo) AL 31/12/2012 (non dopo il 31 dicembre 2012) TITOLO DEL PROGETTO

FUTURA NUOVE POLITICHE PER NUOVE CITTADINANZE

Referente progettuale:

Nominativo: Responsabile Ufficicio Politiche Giovanili dott.ssa Anna Lo Piccolo

Tel 011/4072406

Email [email protected]

1. BREVE DESCRIZIONE DEI PARTNERS E DI ALTRI SOGGETTI COINVOLTI

NELLA PROGETTAZIONE E/O REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

1.1 ELENCO PARTNERS

ENTI PUBBLICI ASSOCIAZIONI ALTRI

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Comune di Venaria Reale

Il Crocevia Reale, Sones, Pro Loco, G8 Calcetto, CISV, VideoCommunity, Strangera, Polisportiva, Arrivederci Luca, Acmos

Cooperativa Sociale Orso, Fondazione Via Maestra, Consorzio La Venaria Reale, Gruppo informale 7760, Gruppo Informale Cicli Urbani, Agenzia Formativa Casa di Carità Artie e Mestieri, Parroccchie San Francesco, San Lorenzo, Sacro Cuore

Comune di Alpignano Cooperativa Sociale Altrochè, Orso, Agenzia Formativa ENAIP

Comune di Pianezza Associazione Demos, Unecon, Coro onlus, Prestatempo

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, Barrocco, Agenzia Formativa Salotto e Fiorito

Comune di San Gillio

Comune di Val della Torre

Comune di Givoletto

Comune di Druento Consulta Giovani, Cooperativa Sociale Altrochè

Comune di La Cassa

Centro per Impiego di Venaria Reale

Consorzio dei Servizi Socio-Assistenziale

Informagiovani Alpignano

Liceo Juvarra

Informalavoro Pianezza

1.2 PARTNERS – MODALITÀ DI INDIVIDUAZIONE E COLLABORAZIONE

Indicare come sono stati trovati e coinvolti i partners, in modo da stabilire un’efficiente collaborazione al Sub PLG, e come partecipano al progetto

I Comuni partner del progetto sono Pianezza, Alpignano e Val della Torre, a cui si sono aggiunti a partire dal inzionio 2011 I Comuni di Druento, Givoletto, La Cassa e San Gillio. Il primo gruppo di Comuni condividono un lavoro iniziato dal 2006 con la realizzazione del progetto “Volumi Urbani” ai sensi della L.16/95 Piano 2005, proseguito negli anni successivi con il progetto “Futura” ai sensi della L.R.16/95 Piano 2007; gli ultimi “ingressi” hanno già una tradizione di lavoro comune in particolare fra i Comuni di Givoletto, La Cassa e San Gillio. E' stato realizzato un seminario di riflessione e confronto sulle tematiche e le problematiche su cui il PLG ha lavorato nei mesi precedenti e intende continuare con la presente proposta progettuale. Il coinvolgimento dei Comuni è verificato periodicamente nell'ambito della Cabina di regia attraverso incontri fra gli Amministratori che concordano le linee di lavoro sulla base di specifici documenti di lavoro. Inoltre i soggetti che sono stati contattati e che sono coinvolti nei diversi step di attuazione delle diverse azioni indicate oltre, sono il Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio-assistenziali dei Comuni di Alpignano, Pianezza, Val della Torre, Venaria Reale, il Centro per l’Impiego, le Associazioni, i Gruppi informali, il Tavolo del Sistema Educativo di Venaria Reale, i Tavoli delle Associazioni presenti ad Alpignano e Pianezza, Parrocchie, Scuole Superiori, Agenzie formative (Casa di Carità e Formont).

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Il coinvogimeto degli attori che non sono Enti Locali, passa attraverso riunioni specifiche che per oggetto di lavoro e le tematiche affrontate richiedono il coinvolgimento di specifici attori. Inoltre ciascun Comune a livello locale, gestisce la rete con i propri interlocutori integrandosi con le specifiche forme di coordinamento, quali tavoli sociali, già attivi. Inoltre si intende dare continuità al Laboratorio Giovani/Città: attraverso contatti e riunioni ad hoc con gruppi formali ed informali che già collaborano con le diverse Città o che hanno collaborato nelle diverse iniziative, si intende proseguire in un lavoro di condivisione e confronto sia rispetto agli indirizzi che emergono dalla Cabina di Regia, sia rispetto agli esiti che le azioni messe in campo producono.

1.3 METODOLOGIA DEL GRUPPO DI LAVORO DEL SUB PLG

Il PLG prevede tre differenti livelli di integrazione e collaborazione alla definizione e realizzazione delle attività: o il livello intracomunale per ciascun Comune aderente al PLG; ciascun Comune ha al suo interno

specifiche e proprie modalità di coordinamento fra i diversi attori che tradizionalmente sono attivi nelle politiche giovanili; si tratta di associazioni, gruppi, enti che hanno maturato negli anni una specifica conoscenza della realtà locale ed esperienze specifiche, di cui è assolutamente necessario tener conto affinché il PLG vada in continuità rafforzando ed ampliando quanto già realizzato in questi anni.

o il livello intercomunale fra i Comuni aderenti al PLG, che dovranno garantire un coordinamento ed una coerenza generale alle attività ed alle azioni previste dal PLG.

o Il livello intercomunale fra i Comuni di Moncalieri, Venaria Reale e Settimo Torinese, a loro volta capofila di altri subPLG

Al fine di garantire un presidio efficace sui tre livelli è attiva una Cabina di Regia (di bacino territoriale e inter-sub PLG) incaricata del coordinamento generale e di gestire una segreteria organizzativa, al fine di garantire un livello adeguato di comunicazione e presidio degli aspetti formali; si rimanda al quadro delle attività una descrizione delle funzioni, della composizione e delle modalità di lavoro assicurate dalla Cabina di Regia. A livello di bacino territoriale inoltre la Cabina di Regia svolge un ruolo di indirizzo, defininendo le aree di lavoro prioritarie, facendo seguito da un lato alle indicazioni provinciali e dall'aal Seminario realizzato nel 2011. Coerentemente a quanto già indicato nelle precedenti annulità, la gestione della quarta annualità del Sub PLG “Futura : nuove politiche per nuove cittadinanze”, in continuità e coerenza con quanto avvenuto fino ad oggi, intende investire e concentrarsi sull’attivazione di processi di lavoro capaci di generare un sistema di relazioni e di politiche locali, per non rischiare di ridurre questa esperienza a un elenco di azioni e progetti, separata e distinta sia da quanto già realizzato dai singoli Comuni (da soli o insieme ad altri Comuni), sia da altri strumenti di programmazione territoriale (per es. i Piani di Zona, Accordo di Programma per l’Orientamento, i Patti Locali per la Sicurezza Integrata), che da altri soggetti che sviluppano politiche di sviluppo sul territorio (per es. i Patti Territoriali, Centro per l’Impiego). In tale direzione la finalità ultima del Piano è proprio quella di produrre nuovo “capitale sociale” in termini di effettiva partecipazione e integrazione sociale, e quindi costruire e implementare reti, relazioni, processi di comunità, alleanze territoriali rispetto alla questione giovanile. Non ci può essere crescita individuale per i giovani senza una reale coesione del contesto cittadino e senza promuovere un senso di appartenenza comunitario. I nostri Comuni ritengono che il Sub Piano Locale Giovani (PLG) rappresenti lo strumento, promosso dagli Enti Locali, finalizzato ad avviare un processo di negoziazione tra più enti, istituzioni, organizzazioni, soggetti collettivi al fine di armonizzare interessi diversi e individuare obiettivi comuni per l’attuazione di politiche giovanili orientate allo sviluppo locale nel suo complesso e all’aumento della partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali. E’ evidente quindi come nella realizzazione del PLG, diventi prioritario l’attivazione ed il mantenimento di un processo progettuale complesso e concertato, in cui devono trovare spazio la relazione e l’integrazione tra soggetti collettivi diversi, che a vario titolo hanno un interesse verso le giovani generazioni e che condividono la necessità di un lavoro comune, nel rispetto e nella valorizzazione delle rispettive specificità e competenze. Tali processi richiedono tempo, cura e risorse economiche e professionali specifiche dedicate, oltre che

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l’implementazione di una metodologia di lavoro chiara e condivisa; a tal fine è stata individuata una specifica fase di lavoro orientata al “Coordinamento del progetto e manutenzione e sviluppo della partnership e delle reti locali”, la cui descrizione puntuale è presente nel successivo quadro delle attività. Infine merita una sottolineatura particolare la scelta di dotarsi di un livello di coordinamento e confronto fra le Città capofila di tre diversi sub PLG, ovvero le città di Moncalieri, Venaria Reale e Settimo Torinese; la storia della collaborazione tra questi Comuni non propriamente vicini tra loro, nasce alcuni anni fa da progetti, coordinamenti e incontri di formazione promossi dalla Provincia di Torino e dalla Città di Torino. Queste occasioni di incontro hanno avuto uno sviluppo concreto con il progetto Ragazzi del 2006 prima e, successivamente, con la progettazione di vasta area promossa dai bandi 2005, 2006 e 2007 ai sensi della L.R. 16/95, con il Servizio Civile Volontario Nazionale, fino ad arrivare a proporsi con progettualità d’area anche in bandi che non richiedono questo genere di partenariati (per es. Festa dell’Europa). L’individuazione di motivazioni ed obiettivi comuni, l’aver potuto constatare quanto il lavoro di rete può arricchire e dare un nuovo significato alla progettazione locale e agli attori coinvolti, aver realizzato azioni prima impensabili in quanto troppo dispendiose per il singolo ente ma possibili attraverso una razionalizzazione delle risorse, la necessaria valutazione delle azioni messe in campo nei diversi territori e il confronto sulle modalità di vivere il protagonismo e la partecipazione da parte dei giovani ci ha portati a riflettere sull’importanza e la necessità di continuare a collaborare. Pur consapevoli della complessità di un progetto che insiste su un’ampia porzione di territorio, i nostri enti sono fortemente interessati da un lato a dare continuità al lavoro sperimentato negli ultimi sei anni prima con le progettazioni di vasta Area “Onda Creativa”, “Volumi Urbani” e “Futura” e poi con la gestione coordinata delle prime tre annualità del Sub PLG “Futura : nuove politiche per nuove cittadinanze”, dall’altro a cimentarsi con progettualità di vasta area significative per risorse impiegate, oggetti di lavoro affrontati e continuità nel tempo. In questa direzione i tre Comuni capofila si impegnano a mantenere la già esistente Cabina di regia politica e tecnica composta dai referenti di ciascun Comune, allargata ad altri Comuni interessati, incaricata di assolvere seguenti funzioni:

a. monitoraggio del progetto b. progettazione di dettaglio di ciascuna azione prevista c. analisi e riflessione circa gli esiti del progetto d. produzione di report periodici da sottoporre ai referenti politici Comunali e della Provincia

Riteniamo infine fondamentale, per le risorse messe in gioco in questi anni, non disperdere quanto costruito ma proseguire insieme cercando di individuare linguaggi e strumenti utili da condividere non solo tra gli addetti alle politiche giovanili dei singoli enti ma trasversalmente con tutti i soggetti che negli enti locali si occupano di tutelare i diritti di cittadinanza afferenti al lavoro, alla casa, all’istruzione perché i percorsi di promozione dell’autonomia dei giovani si coniughino a percorsi di protagonismo e cittadinanza dentro la comunità locale. 2. IL CONTESTO TERRITORIALE

2.1 ANALISI DI CONTESTO DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO

L'area su sui insiste il PLG fa riferimento al bacino territoriale afferente al territorio del Consorzio Intercomunale Servizi Socio Assistenziali (C.I.S.S.A) di Pianezza. La popolazione residente al 31 dicembre 2010 è pari a 86.772 unità.

Superficie dell’aggregazione territoriale

Totale 146,26 Kmq

Venaria Reale 20,29 Kmq

Alpignano 11,95 Kmq

Pianezza 16,5 Kmq

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Druento 27 Kmq

San Gillio 9 Kmq

La Cassa 12 Kmq

Givoletto 12,78 Kmq

Val della Torre 36,74 Kmq

Con riferimento all’assetto demografico, il territorio del bacino presenta due tendenze: • una stabilizzazione del numero di residenti in alcuni Comuni (Venaria Reale intorno alle 35.000 e

Alpignano intorno ai 17.000 abitanti) Il calo non è stato compensato dall’arrivo di popolazione extracomunitaria; infatti il territorio, in controtendenza al dato provinciale, vede il fenomeno dell’immigrazione ancora su livelli contenuti con la possibilità di costruire politiche di integrazione graduali, senza dover affrontare situazioni di eccessiva emergenza. In particolare il territorio di Venaria è caratterizzata da forti vincoli ambientali e architettonici che impediscono la collocazione di nuove aree industriale o l’espansione di quelle esistenti, a differenza di quanto accaduto in altri comuni limitrofi, collocati nella cintura torinese.

• Un incremento della popolazione in altri territori, in particolare Pianezza, Druento, San Gillio, Val della Torrem, La Cassa in seguito alla realizzazione di nuovi insediamenti abitativi

Anno Venaria Reale

Alpignano Pianezza Druento San Gillio La Cassa Givoletto Val della

Torre

1991 30614 16739 11416 7567 2317 1056 1987 3021

2001 35660 16648 11236 8235 2606 1326 2188 3529

2010 34859 17097 14088 8513 3035 1821 3509 3850 Il territorio è costituito da aree industriali, ma anche da spazi agricoli, da siti popolari che si affiancano alle verdi zone residenziali. Inoltre la presenza del Parco Regionale della Mandria (che insiste sul territorio di 4 Comuni) e della Reggia La Venaria Reale sono elementi che hanno una ricaduta sull''attività amministrativa e sono di fatto risorse per tutta l'area. In particolare la presenza della Reggia ha dato un forte impulso al territorio a catatterizzarsi per l'accoglienza turistica e la dimensione culturale. Inoltre da evidenziare come il bacino comprende Comuni che subiscono (sia in positivo che in negativo) l’attrazione e la relazione con il polo metropolitano torinese. Un’interazione che contribuisce a costruire un contesto socio ambientale, caratterizzato dalla costruzione di un senso di appartenenza alla propria comunità fragile o “intermittente”, in rapporto alla necessità di accedere a risorse (scolastiche, del tempo libero, lavorative) spesso esterne al proprio territorio di riferimento, con il conseguente effetto di rendere altamente significativi nuove forme di identificazione legate a dimensioni sovra comunitarie (le scuole e le università, ma anche le grandi realtà rivolte al tempo libero –discoteche, locali, sale giochi, parchi gioco,…-)

2.2 ANALISI SPECIFICA DEL TERRITORIO Nel bacino territoriale del PLG, si evidenziano linee evolutive e trasformazioni del tessuto relazionale e comunitario che rendono il contesto sociale territoriale ancor più complesso e “turbolento”. Si tratta infatti di dinamiche sociali con cui tutti quanti si confrontano quotidianamente e che soprattutto a livello di strategie politiche non possono essere trascurate. Trasformazioni che riguardano sia il modo di essere giovani, sia i cambiamenti demografici: � l’invecchiamento della popolazione; � una popolazione giovanile scarsamente incidente sulla struttura demografica;

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� una generazione, che vive la “sindrome del ritardo”, ovvero la tendenza ad allungare i tempi di ogni scelta: lo studio, il lavoro, l’indipendenza, il matrimonio, la procreazione; � l’allungamento dei tempi di ingresso stabile nel mercato del lavoro dei giovani; � la frammentazione dei legami sociali e del sistema delle appartenenze che induce il giovane a crescere in una società “neutra”; � il dissolversi di un patto generazionale che sottolinea a la mancanza di sicurezze e garanzie per il futuro; � la solitudine dei nuclei familiari anche per quanto riguarda le dinamiche educative; � l’insofferenza e la poca disponibilità nel rapporto con le istituzioni, come segnale delle difficoltà di accesso alla gestione del “potere” � lo sviluppo di forme di partecipazione di tipo “invisibile”, informale e non istituzionale. Il territorio è complesso e variegato, caratterizzato da

Venaria ed Alpignano, prevalentemente in area urbana con elevata densità abitativa, confinanti con la città di Torino e con i ritmi di vita tipici dell’area metropolitana; sono presenti dei Servizi Informagiovani e figure professionali dedicate nello sviluppo di azioni mirate a favore dei Giovani. I Comuni di Val della Torre, San Gillio, La Cassa, Givoletto hanno poche risorse specificatamente dedicate alle politiche giovanili, ma comunque hanno diversi gruppi ed Associazioni attive. Sono in corso diverse sperimentazioni di progetti gestiti in collaborazione fra gli stessi Comuni fra cui l'iniziativa “Giovani e Sport”. Il PLG per tali Comuni rappresenta l'occasione di avviare interventi mirati che prevedano una ricaduta sia sul proprio territorio che per i giovani residenti nel Comune. I Comuni di Pianezza e Druento sono comuni che sia per dimensioni che per numerosità della popolazione presentano caratteristiche intermedie rispetto ai precedenti due gruppi. Entrambi hanno sviluppato interventi ed azioni per i giovani; in particolare segnaliamo l'iniziativa “Collaborando” del Comune di Pianezza e la presenza della Consulta Giovanile a Druento, promotrice di diverse iniziative sul territorio rivolte ai giovani. Per questi Comuni il PLG rappresenta una possibilità per rafforzare quelle iniziative avviate e aver la possibilità di avviare interventi con gli altri Comuni del raggruppamento che da soli non avrebbero avuto la forza di sostenere.

2.2.1 CONTESTO SOCIO-ECONOMICO E SITUAZIONE OCCUPAZIONALE Persiste il forte rischio di subire le scelte urbanistiche e i piani commerciali dettati dalla città di Torino, con importanti conseguenze sulla situazione economica delle attività venariesi, quali a titolo esemplificativo il nuovo Stadio Juventus e delle connesse strutture commerciali, realizzato proprio in una zona di confine tra Torino e Venaria. L’economia dell'area è ancora pesantemente caratterizzata dal settore manifatturiero, basti pensare che il 60% degli avviamenti registrati dal locale Centro per l’Impiego nel corso del 2008, sono relativi al settore industriale, in particolare 50% del settore metalmeccanico e 10% riferito ad altre industrie. Le attività produttive, strettamente legate alla componenetistica auto, stanno subendo in maniera acuta l’attuale crisi internazionale e reagiscono ricorrendo pesantemente, quando possibile, agli ammortizzatori sociali o peggio, espellendo la forza lavoro a rischio di obsolescenza professionale. L’aumento esponenziale dei lavoratori posti in CIG, la difficoltà a reperire occupazioni anche temporanee per i lavoratori precari, l’espulsione dal mercato del lavoro di un grosso numero di soggetti ultracinquantenni, non ancora in possesso dei requisiti pensionistici, ma non più considerati appetibili per le imprese, sono alcuni dei chiari segnali di sofferenza che il territorio sta restituendo all’amministrazione e agli enti preposti a governare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Recentemente si è inserito nel tessuto economico dell'area di riferimento il fenomeno del pieno recupero del complesso della Reggia e del Parco della Mandria. Ciò rappresenta sicuramente un’occasione di sviluppo, una risorsa che ha interrotto la prospettiva di lento declino a cui Venaria e i Comuni limitrofi erano destinati. Per sfruttare appieno le potenzialità che il giacimento Reggia può esprimere sono però necessari dei passi avanti. A titolo di esempio rispetto recettività Venaria si deve dotare di un sistema di accoglienza turistica adeguato alla domanda che si sta determinando, mentre il tessuto commerciale, che si presenta sfrangiato,

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nato senza una programmazione accorta negli anni passati, deve ora dotarsi di un impianto commerciale in grado di rivolgersi ad un mercato non più solo locale, ma che comincia ad esprimere una domanda molto differenziata. Rimane la difficoltà nel creare una cultura dell’accoglienza turistica in una popolazione per anni orientata verso profili produttivi a basso contenuto professionale, dove, fin dagli anni ’60, il livello di istruzione è inferiore alle media dei dati rilevati nelle città della cintura metropolitana. Anche la presenza della grande distribuzione segna in modo considerevole il mercato del lavoro locale, incidendo soprattutto sul numero dei contratti di somministrazione che rappresentano il 37,5% dei rapporti a tempo determinato sul bacino di Venaria (dati 2007), dato doppio rispetto a Torino città e di 15 punti più alto rispetto alla media provinciale. Sono contratti tendenzialmente di breve durata che molto raramente offrono prospettive di stabilizzazione. Un dato su tutti: il 64% dei contratti di somministrazione avviati a livello provinciale hanno avuto una durata inferiore ai 30 giorni. Inoltre rappresenta un fattore di potenziale sviluppo la presenza sul territorio comunale di grandi aree dismesse di proprietà del demanio, alcune delle quali, site nel cento storico, potrebbero essere destinate ad attività produttive legate all’artigianato d’eccellenza. Ancora alcuni dati relativamente alla tipologia dei contratti di lavoro A partire dal 2008 si è assistito ad una graduale diminuzione degli avviamenti con contratti 'tipici' (indeterminato – 40%; determinato -28%; apprendistato -49%) e dei contratti di somministrazione (-28%) mentre si è registrato un notevole aumento (+ 71%) dei contratti a tempo determinato parasubordinato (co co pro, collaborazioni occasionali). I tirocini formativi hanno avuto una diminuzione del 5% (425). Le donne risultano particolarmente colpite dalla crisi. Sempre nel periodo in oggetto i contratti di assunzione a tempo indeterminato sono dimunuiti del 42%, i contratti a tempo determinato del 35%. Non vengono particolarmente sfavorite nell'applicazione dei contratti di somministrazione (-18%) e tirocini (- 9%, quattro punti percentuali in più rispetto alla media) mentre aumenta vertiginosamente il numero di contratti a tempo determinato parasubordinato che le vede coinvolte (+ 116%). Di seguito un interessante tabella con un dettaglio assunzioni/settori; da rilevare l'incidenza del settore Agricoltura e Servizi nell'ambito di applicabilità dei contratti a tempo determinato;

Avviamenti totali per settore - anni 2008-2009-2010

CPI di Venaria

Variazione v.a. Frequenza %

Macrosettore 2008 2009 2010 2009 / 2008

2010 / 2009

2010 / 2008

% col. 2008

% col. 2009

% col. 2010

Agricoltura 43 52 62 9 10 19 0% 1% 1%

Industria 4.105 1.893 2.630 -2.212 737 -1.475 44% 28% 33%

Servizi 4.461 4.551 4.879 90 328 418 48% 66% 62%

Missing 648 368 347 -280 -21 -301 7% 5% 4%

Tempo det.

Totale 9.257 6.864 7.918 -2.393 1.054 -1.339 100% 100% 100%

Agricoltura 6 6 4 0 -2 -2 0% 0% 0%

Industria 998 479 495 -519 16 -503 37% 29% 31%

Servizi 1.569 1.110 1.051 -459 -59 -518 58% 67% 65%

Missing 117 72 55 -45 -17 -62 4% 4% 3%

Tempo ind.

Totale 2.690 1.667 1.605 -1.023 -62 -1.085 100% 100% 100%

Totale Agricoltura 49 58 66 9 8 17 0% 1% 1%

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Industria 5.103 2.372 3.125 -2.731 753 -1.978 43% 28% 33%

Servizi 6.030 5.661 5.930 -369 269 -100 50% 66% 62%

Missing 765 440 402 -325 -38 -363 6% 5% 4%

Totale 11.947 8.531 9.523 -3.416 992 -2.424 100% 100% 100%

Variazione v.a. Frequenza %

Settore (Ateco 2007)

2008 2009 2010 2009 / 2008

2010 / 2009

2010 / 2008

% col. 2008

% col. 2009

% col. 2010

A - AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA

49 58 66 9 8 17 0% 1% 1%

B - ATTIVITA' ESTRATTIVE

4 9 6 5 -3 2 0% 0% 0%

C - MANIFATTURIERO E INDUSTRIE ALIMENTARI

4131 1617 2318 -2514 701 -1813 37% 20% 25%

D - PUBLIC UTILITIES - ENERGIA E GAS

0 1 0 1 -1 0 0% 0% 0%

E - PUBLIC UTILITIES - ACQUA E RIFIUTI

117 73 74 -44 1 -43 1% 1% 1%

F - EDILIZIA 851 672 727 -179 55 -124 8% 8% 8%

G - COMMERCIO E RIPARAZIONI

1592 1868 1766 276 -102 174 14% 23% 19%

H - TRASPORTI E LOGISTICA

241 288 263 47 -25 22 2% 4% 3%

I - ALBERGHIERO E RISTORAZIONE

513 399 472 -114 73 -41 5% 5% 5%

Totale

J - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZI

223 105 232 -118 127 9 2% 1% 3%

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ONE (ICT, EDITORIA, AUDIO-VIDEO)

K - ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE

73 50 31 -23 -19 -42 1% 1% 0%

L - ATTIVITA' IMMOBILIARI

13 13 21 0 8 8 0% 0% 0%

M - ATTIVITÀ PROFESSIONALI (LEGALI, GESTIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE)

221 108 316 -113 208 95 2% 1% 3%

N - SERVIZI ALLE IMPRESE (TRA CUI VIGILANZA, NOLEGGIO E AGENZIE DI VIAGGIO)

911 487 438 -424 -49 -473 8% 6% 5%

O - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA

131 100 108 -31 8 -23 1% 1% 1%

P - ISTRUZIONE

1117 937 1095 -180 158 -22 10% 12% 12%

Q - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE

296 454 486 158 32 190 3% 6% 5%

R - INTRATTENIMENTO E BENI CULTURALI

226 201 222 -25 21 -4 2% 2% 2%

S - ALTRI SERVIZI

196 197 177 1 -20 -19 2% 2% 2%

T - LAVORO DOMESTICO E ASSISTENZA

277 454 303 177 -151 26 2% 6% 3%

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FAMILIARE

U - ORGANIZZAZIONI EXTRATERRITORIALI

0 0 0 0 0 0 0% 0% 0%

Totale 11182 8091 9121 -3091 1030 -2061 100% 100% 100%

dato mancante 765 440 402 -325 -38 -363 Totale complessivo 11947 8531 9523 -3416 992 -2424 Offrendo anche uno sguardo che colleghi profili professionali e avviamenti i dati dell'Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro offrono un dato univoco: nel 2010 tra avviamenti a tempo indeterminato (143) e avviamenti a tempo determinato (393) il gruppo professionale delle professioni qualificate nel settore commerciale e nei servizi risulta l'unico a registrare un dato positivo (+23%) rispetto a tutti gli altri gruppi professionali che registrano un dato negativo. 2.3 PRESENZA GIOVANI Indicare il n. di giovani compresi tra i 15-19 anni, tra i 20-25 anni, tra i 26-29 anni I giovani (15-29 anni) residenti sul territorio in questione risultano essere 12.540 (il 15 % circa del totale).

La tabella mostra che la fascia di popolazione giovanile, presa in considerazione, presenta scostamenti di due punti percentuale fra i Comuni con il valore più alto e più basso (Venaria e Givoletto).

Considerando il valore della popolazione giovanile dell’intera area appartenente alla fascia 15-29, risulta che per circa il 41% risiede sul territorio di Venaria, per circa il 45% sugli altri Comuni piùà grandi (Alpignano, Pianezza e Druento) e il restante nei Comuni numericamente più piccoli. Queste percentuali sono tra l’altro molto simili a quelle della distribuzione della popolazione complessiva dei tre territori di riferimento.

2.4 ANALISI DELLA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE GIOVANILE

Oggi in Italia il 29,4% dei giovani tra i 15 e 24 anni è disoccupato (dato Istat gennaio 2011). Sono giovani che non studiano più, che magari hanno conseguito il diploma o la laurea, che cercano lavoro, ma che non trovano niente. A questi poi si aggiungono quelli che non cercano nemmeno più.

Venaria Alpignano Pianezza Druento San Gillio Givoletto Totale %

15-19 1608 782 641 368 117 84 136 157 3893 31,0%20-25 2087 1025 747 494 202 83 159 218 5015 40,0%26-29 1528 707 569 396 118 85 90 139 3632 29,0%totale 5223 2514 1957 1258 437 252 385 514 12540 100,0%

15,0% 14,7% 13,9% 14,8% 14,4% 13,8% 11,0% 13,3% 14,45%

41,7% 20,0% 15,6% 10,0% 3,5% 2,0% 3,1% 4,1% 100,00%

La Cassa

Val d. Torre

% su comune

% su area

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Sperimentano maggiori difficoltà di ingresso nel mercato del lavoro, come conseguenza del fatto che le imprese tendono a ridurre drasticamente il turn over. Nello stesso tempo i giovani hanno maggiori probabilità di perdere il posto di lavoro, in quanto spesso si concentrano sul segmento più flessibile e precario del mercato. Bisogna considerare inoltre che la disoccupazione giovanile ha pericolosi effetti di lungo periodo, numerosi ricerche hanno dimostrato che essere disoccupati da giovani influenza pesantemente gli sviluppi di carriera e in modo particolare i livelli retributivi futuri. Questo ha effetti non solo sulla vita dei giovani in questione ma sull'economia del Paese, che si troverà con una forza lavoro più debole, verserà meno contributi e tasse e avrà una capacità di consumo più bassa. Come se non bastasse la disoccupazione ha un effetto significativo sulla salute psicologica e fisica dei giovani. Analizzando i dati relativi alla disoccupazione nel nostro paese, emerge come la disoccupazione giovanile non sia legata solo alle dinamiche della disoccupazione complessiva, ma abbia sue caratteristiche peculiari che vanno oltre gli effetti della crisi e del sistema occupazionale nel suo complesso. A differenza di altri paesi, il fenomeno è radicato da molti anni; inoltre ha un rapporto altissimo rispetto a quello degli adulti, quasi 4 volte superiore a quella degli adulti in fascia d'età 25-54 e addirittura più di sette volte superiore a quella degli adulti in età 55-64. Un dato che non ha confronti con nessun altro paese Ocse. Tra i fattori particolarmente critici che possono spiegare il fenomeno della disoccupazione giovanile e che caratterizzano la situazione italiana si posso sicuramente considerare:

• bassi livelli di istruzione e abbandono scolastico; • non sufficiente collegamento tra formazione, percorsi di apprendistato, lavoro; • qualità del lavoro e precarietà: le nuove generazioni hanno avuto maggiore flessibilità nell'entrare

nel mercato del lavoro, ma non altrettante nel costruirvi una carriera, poiché si sono scontrati con il muro di chi è entrato prima di loro.

A livello locale, l'analisi degli avviamenti al lavoro dei giovani tra i 20 e 29 anni, condotta dall'Osservatorio provinciale del Mercato del lavoro, conferma l'evidenza che questa fascia di giovani abbia risentito più della media del generale calo degli avviamenti. In particolare questi giovani hanno minori probabilità della media di essere avviati con contratti a tempo indeterminato, maggiori probabilità di essere avviati con contratti di somministrazione lavoro, ottengono contratti a tempo determinato di durata inferiore alla media e hanno risentito anche di una consistente riduzione degli avviamenti con contratto di apprendistato, il loro contratto di elezione Alcuni dati che fanno riferimento al bacino del PLG. Rispetto al 2009, l'età anagrafica dei lavoratori avviati risulta positiva per tutti i gruppi ad eccezione dei minori di 19 anni e di coloro con un'età compresa tra i 25 e i 29 anni. Rispetto al 2008 – anno di inizio della tendenza negativa – registrano un incremento le assunzioni (a tempo determinato) per la fascia 35 – 44 anni e 50 – oltre. Per le assunzioni a tempo indeterminato rispetto al precedente 2009 il 2010 segna una tensione positiva di nuovo per la fascia 35 – 39 anni, 45 – 49 anni e 55 e oltre. Si ritiene opportuno fornire uno spaccato più dettagliato rispetto a due strumenti che tradizionalmente vengono considerati, per la loro caratteristica formativa intrinseca, appartenenti all'ambito delle politiche attive del lavoro: il tirocinio e il contratto di apprendistato. Entrambi nel 2010 non hanno registrato performance ottimali ma si valuta comunque interessante procedere ad una disamina dei settori dove sono risultati maggiormente applicati. Per quanto concerne l'apprendistato – che ricordiamo concorre all'assolvimento del diritto/dovere nel cso di interruzione del percorso scolastico – in ripresa rispetto ai dati del 2009 il settore manifatturiero e industrie alimentari così come i servizi di informazione e comunicazione, attività professionali, servizi alle imprese (vigilanza, noleggio e agenzie viaggi), lavoro domestico e assistenza familiare. Il contratto di apprendistato apre, in quanto contratto d'assunzione per 'elezione' dei giovani, alcune ulteriori considerazioni sui disponibili al lavoro tra i 20 e i 29 anni. I dati forniti dal sistem GECO della Provincia di

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Torino consente di evidenziare come, a partire dal 2008, i giovani siano stati tra coloro che hanno risentito e subito in misura maggiore degli effetti della crisi. In particolare sulla base di queste elaborazioni e dell’analisi effettuata è possibile constatare che i lavoratori nella fascia di età 20-29 anni:

• hanno risentito più della media del generalizzato calo degli avviamenti; • hanno minori probabilità della media di essere avviati con contratti a tempo indeterminato; • hanno maggiori probabilità della media di essere avviati con contratti di somministrazione di lavoro; • ottengono contratti a tempo determinato (subordinato, parasubordinato, di somministrazione) di durata

inferiore alla media; • hanno risentito di una consistente riduzione degli avviamenti con contratto di apprendistato,

Nel 2010 lo strumento orientativo/formativo del tirocinio ha recuperato i livelli del 2008: sono stati registrati sul territorio di Venaria Reale 413 tirocini, solo 15 in meno rispetto al 2008. I settori maggiormente interessati all'inserimento di tirocinanti sono stati il commercio e riparazioni (156), manifatturiero e industrie alimentari (50), l'alberghiero e ristorazione (37), servizi alle imprese (28), l'edilizia (14) e attività professionali (14) e intrattenimento e beni culturali (10).

2.5 INIZIATIVE E PROGETTI ATTIVATI NEGLI ULTIMI DUE ANNI .

IO VOLO: è una ” chiamata” dell’ente locale in partnership con alcune qualificate realtà del sistema dei servizi, del privato sociale o di altra istituzione, rivolta ai giovani in età 15-19 anni, per un “impegno sociale e socialmente utile” nella comunità di residenza. IO VOLO rappresenta “il contenitore” di tutte le possibilità proposte per fare esperienze di impegno e volontariato presenti in Città. PASS GIOVANI 'AREA: Si tratta di una tessera per tutti i ragazzi e le ragazze, che nasce dall'esigenza e dalla volontà di coinvolgere i giovani nella vita sociale della propria Città, sviluppando appartenenza alla propria Città. Consiste nell'offrire ai giovani coinvolti una rosa di iniziative ed opportunità per permettere loro di fare esperienze di socialità, superando la logica del solo “uso e consumo” di iniziative, attraverso la possibilità che siano i giovani stessi a comporre il “carnet” delle opportunità (Fai una proposta e Fai). Il PASS Giovani d'area da la possibilità a ragazzi di altri Comuni di aderire a laboratori/iniziative di altri Comuni e che ci sia un coordinamento nella definizione delle proposte. PROMOZIONE E SOSTEGNO DEI SOGGETTI COLLETTIVI GIOVANILI:Consolidamento delle azioni di intercettazione, sostegno ed accompagnamento di giovani singoli e/o in gruppo da parte di animatori socio-culturali presenti sul territorio FABER verso il lavoro: I contenuti rappresentano l'esito della sperimentazione avviata nelle annualità del PLG; dal Laboratorio dei talenti (percorso formativo orientativo), al Naso fuori dall'aula (tirocini estivi orientativi) si è giunti alla costruzione di un “contenitore” con diverse attività e strumenti utili al perseguimento degli obiettivi di cui sopra, che prosegue con la progettualità riferita alla presente annualità E' un contenitore di esperienze formative e “professionalizzanti” rivolta a giovani dell'area che per un periodo di tempo faranno un'esperienza di lavoro e formativa . Elementi caratterizzanti sono:

• l'aspetto formativo dell'esperienza, attraverso l'alternanza fra momenti di aula e posto di lavoro, al fine di aumentare l'occupabilità dei giovani che parteciperanno. La formazione potrebbe riprendere l'esperienza realizzata nella prima annualità con il Laboratorio dei Talenti.

• la costruzione di un “sistema di accreditamento” che possa provare a offrire opportunità ulteriori al termine dell'esperienza;

• “ambiti di servizio” differenziati (per es. artigianato, servizi scolastici, culturali, sociali), al fine di incontrare tipologie diverse di giovani con livelli diversi di istruzione, esperienza. Si tratterebbe di “fare fare” un'esperienza di servizio legati a progetti definiti dalle Città, e/o esperienze di tirocinio presso aziende opportunamente individuate.

Realizzazione di workshop informativi e percorsi formativi finalizzati all’accesso di competenze (tecniche, organizzative, relazionali) funzionali all’elaborazione di un progetto di autonomia. Sostegno ed integrazione dei Servizi/progetti presenti nell'area: valorizzazione dei servizi e dei progetti che già insistono sull'area per mirarli rispetto agli oggetti di lavoro e gli obiettivi del Piano Locale Giovani.

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3. DESCRIZIONE OPERATIVA Area d’intervento: “ offerte di aggiornamento e formazione che favoriscano l’avvicinamento da parte dei giovani ad arti e mestieri della tradizione culturale locale” 3.1 Analisi del problema Descrizione del problema specifico da affrontare nel territorio di riferimento. Identificare in maniera chiara e sintetica i problemi che il progetto intende affrontare, intesi come situazioni concrete, attuali e negative, mettendone in luce le cause. Evitare di descrivere il problema in termini di “mancanza di”, poiché questo prefigura già una possibile soluzione. Spiegare brevemente come è stato individuato il problema. La progettualità per l’annualità 2012 impone un’attenzione ancora maggiore al tema dell’autonomia lavorativa dei giovani e alla riscoperta/valorizzazione delle professioni del territorio; il periodo di crisi in cui ci troviamo, il dato sconcertante di giovani Neet (Not in Education, Employment or Training) che oggi ormai supera il 22% della popolazione giovanile italiana, chiede al PLG un ulteriore sforzo nella direzione di orientamento e accompagnamento dei giovani nelle diverse fasi di transizione. Il riconoscimento delle competenze che essi acquisiscono e implementano in percorsi di educazione non formale e formale, il rafforzamento delle loro capacità di valorizzare competenze e esperienze nella definizione di progetti di transizione alla vita adulta e in percorsi di accesso al mercato del lavoro costituiscono pre-requisiti imprescindibili per la progettazione concertata delle azioni progettuali della nuova annualità. Tali questioni sono coerenti e in continuità con le priorità di lavoro che hanno caratterizzato il lavoro di questi ultimi tre anni, ovvero:

- giovani e sviluppo delle Città; - Lo sviluppo di competenze, esperienze e talenti - L’informazione e la comunicazione con i giovani

Le tematiche sono il frutto di un percorso di lavoro e di confronto con i diversi attori del PLG. Le indagini sociali degli ultimi anni hanno evidenziato che la maggior parte dei giovani vive con disagio il passaggio all’età adulta, rimandando sempre più avanti negli anni l’assunzione di responsabilità. Spesso i giovani si limitano o sono costretti ad investire sul solo presente, rinunciando almeno in parte , a progettare percorsi futuri. Esistono fattori che contribuiscono a rendere vago e incerto il domani, quali il prolungamento dei percorsi formativi, la poca disponibilità del mercato del lavoro ad agevolare nuovi ingressi, lo scarso orientamento del welfare a favorire la formazioni di nuovi nuclei familiari. In questa direzione risulta prioritaria la necessità di sostenere politiche e sperimentazioni che sostengano i giovani nella costruzione di percorsi di all’autonomia e nell’accesso al lavoro. I giovani e ancor più gli adolescenti, sono attori in formazione che sperimentano più degli adulti le ambivalenze delle recenti trasformazioni sociali: essi sono “figli delle libertà” (mai si è stati così liberi nella storia dell'umanità), sono nel pieno delle potenzialità auto-espressive, eppure sono anche vittime di uno scenario che li rende fragili ed esclusi. Infatti esiste in primo luogo una grossa difficoltà a dare direzione e senso coerente al proprio agire, cioè a mettere a fuoco che cosa è importante per la propria vita; costruirsi un identità è per le giovani generazioni diventata una questione assillante e problematica. La destrutturazione dei modelli di riferimento, la pluralizzazione e la frammentazione delle possibilità e delle esperienze rappresentano risorse per uno sviluppo di sé pare più libero e consapevole, ma implicano la necessità di sviluppare notevoli capacità riflessive: essere in grado di fermarsi per ripensarsi e riuscire a riorganizzare e distinguere i numerosi eventi della propria vita diventa decisivo ma non sempre si sa fare; in secondo luogo esiste una difficoltà a tradurre i propri desideri in obiettivi verosimili da collocare in relazione alle proprie capacità (presenti e future) e nelle opportunità sociali e di contesto presenti, una difficoltà dunque di realizzare i propri progetti di vita concreti. Sapersi orientare, trovare strade percorribili e scommettere su di sé nell'ottica di vivere una vita ricca di senso non è facile in un contesto complesso e instabile come sono oggi le nostre comunità.

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Nella fase di recessione economica che il nostro Paese sta vivendo e che sta scaricando le conseguenze più devastanti soprattutto sui i giovani (in relazione alle difficoltà di primo inserimento e di stabilizzazione dell’impiego e in generale alla bassa qualità delle occasioni di lavoro loro offerte, specie nella fase iniziale del loro iter lavorativo – vedi :precarietà, sottoinquadramento, retribuzione inadeguata, …- ), risulta spesso decisivo per definire percorsi individuali e collettivi di accesso al mercato del lavoro, valorizzare le risorse informative e orientative e costruire un sistema e una rete di fonti informative per l’autonomia dei giovani credibili e affidabili. In questa direzione si può definire che l’informazione è potere nel senso che chi è informato “PUÒ”: può scegliere, può cogliere delle occasioni, può evitare degli errori di percorso, può rendere la propria vita migliore, può approfittare di tutto ciò che il “sistema” gli offre. Si tratta allora di favorire e promuovere l'accesso alle informazioni, avendo presente che il mondo giovanile non è una realtà omogenea, ma estremamente variegata con caratteristiche estremamente differenziate in funzione dell’età, del genere, delle condizioni sociali, culturali ed economiche. In questa direzione tra gli obiettivi strategici del PLG rimane il consolidamento e lo sviluppo di un sistema informativo locale capace di essere “elemento di start-up” alla definizione di percorsi di autonomia.

3.2 SOGGETTI BENEFICIARI DELLE ATTIVITÀ Indicare l’età e la tipologia ed il numero di giovani coinvolti direttamente nella realizzazione delle singole attività/iniziative e nell’organizzazione delle stesse tenendo presente che i beneficiari delle azioni di diffusione rappresentano ovviamente una platea molto più ampia.

3.3 F

INALITA ’ E OBIETTIVI Descrivere le finalità e gli obiettivi specifici, verificando l’attinenza con i problemi descritti.

3.3.1 Finalità

• Aumentare e qualificare la dimensione dell’integrazione tra soggetti e realtà del territorio nell’ambito delle politiche per i giovani, acquisendo e costruendo una competenza valutativa diffusa e sviluppando e sostenendo le capacità di progettazione concertata tra i soggetti presenti sul territorio;

• Accompagnare e sostenere i giovani nel loro percorso di autonomia e di transizione all’età adulta anche attraverso esperienze orientative/formative e forme sperimentali di accompagnamento al lavoro;

• Promuovere l’integrazione fra servizi e politiche diverse (lavoro, formazione, giovani) e fra soggetti diversi che si occupano di tali ambiti e attivare azioni di sistema finalizzate a promuovere la comunicazione, il coordinamento e l’integrazione (attorno al focus giovani e lavoro) tra gli attori territoriali che gestiscono le politiche di sviluppo locale;

• Sollecitare il territorio e le realtà produttive al senso di responsabilità sociale nei confronti delle future generazioni;

• Sostenere il positivo incontro fra le competenze dei giovani e le politiche formative, del lavoro e dello sviluppo dei territori al fine di facilitare l'individuazione e la trasmissione ai giovani stessi dei profili professionali e delle professioni corrispondenti ai bisogni dei territori;

• Sostenere i giovani nella definizione di un proprio progetto professionale finalizzato all’acquisizione di competenze specifiche spendibili sul territorio

• Promuovere occasioni di acquisizione di competenze (quelle definite dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente 2006/962/CE) e di promozione di esperienze significative, con finalità orientative, utili a sostenere i giovani nella ricerca del “proprio percorso in base al proprio talento”, e che prevedano attività di riflessione e rielaborazione dei percorsi realizzati

• Consolidare e sviluppare un sistema coordinato di informazione ai giovani come diritto e come forma di democrazia e come sostegno alla definizione di percorsi di autonomia e accesso al mercato del lavoro.

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• Comunicare e promuovere le azioni progettuali previste dalla quarta annualità del sub-Plg, prevedendo l’elaborazione e la gestione di un piano di comunicazione di supporto alla realizzazione del progetto orientato a garantire visibilità alle iniziative nell’intero ambito territoriale oggetto del progetto e finalizzato a promuovere la partecipazione dei diversi gruppi target (giovani, soggetti territoriali, gruppi informali, cittadinanza…) alle differenti fasi progettuali;

3.3.2 Obiettivi specifici (vedi tabelle Punto 3.4)

3.4 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Descrivere le attività specifiche finalizzate al raggiungimento degli obiettivi su indicati. Quantificare le realizzazioni delle diverse attività (es. n. 3 incontri di orientamento di 4 ore ciascuno, …)

La Provincia di Torino, in continuità con gli indirizzi del Piano triennale degli interventi regionali, chiede di indirizzare la nuova progettazione in azioni tese a favorire l’occupabilità giovanile nell’ambito dell'obiettivo generale “offerte di aggiornamento e formazione che favoriscano l’avvicinamento dei giovani ad arti e mestieri della tradizione culturale locale” ( punto b della DGR 8-2602 del 19/09/2011 e della determinazione dirigenziale della Direzione Cultura, Turismo, Sport della Regione Piemonte n. 1008/DB1897 del 28/12/2011) come ambito prioritario per la programmazione degli interventi di politica giovanile per l’anno 2012-2013. Gli interventi, concertati a livello locale con i diversi attori, dovranno quindi riguardare lo sviluppo di un sistema integrato di azioni orientative, informative e formative, in grado di mettere in rete e potenziare quanto già presente sui diversi territori nell’ottica di:

1. promuovere fra i giovani la cultura del lavoro manuale e della cultura imprenditoriale; 2. favorire l'incontro diretto di esperienze e capacità tra imprese artigianali e giovani; 3. valorizzare il ruolo delle piccole imprese dell’artigianato e del commercio; 4. attivare le necessarie sinergie fra le politiche settoriali.

In questa direzione le attività del PLG saranno orientate al: • il consolidamento della rete e l'individuazione di pratiche comuni di intervento ai diversi attori:

Provincia, Comuni, Comunità Montane, Centro per l’Impiego, istituzioni scolastiche e agenzie formative, associazioni di volontariato e gruppi informali, ecc.,

• la realizzazione di interventi di tipo orientativo rivolti ai giovani, comprendenti attività di: - informazione orientativa - formazione orientativa - consulenza orientativa - supporto all'inserimento lavorativo

Sulla base di tali premesse, gli interventi che si andranno a realizzare saranno centrati sui seguenti ambiti:

1. la dimensione orientativa, intendendo per orientamento l'insieme di azioni finalizzate allo sviluppo delle abilità per compiere scelte consapevoli e funzionali all’accesso al mondo del lavoro.

2. la dimensione formativa, declinata in percorsi e occasioni orientati al rafforzamento delle competenze (trasversali e tecniche) individuali e al sostegno della transizione verso l’autonomia e il mercato del lavoro.

3. la promozione di opportunità per fare “esperienza” che prevedano l'alternanza fra attività concrete orientate ad obiettivi e risultati attesi specifici e definiti a priori, e momenti di formazione, riflessione e rielaborazione. Tale alternanza è finalizzata ad acquisire un metodo di rilettura delle esperienze vissute (cosa ho imparato rispetto alle mie attitudini, interessi, competenze trasversali e tecniche) per meglio orientare le scelte e le decisioni future esupporatre i giovani

4. l'informazione quale canale e risorsa per rendere visibili le opportunità presenti sul territorio per i giovani e per innesacre strategie di empowerment

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1 COORDINAMENTO DEL PROGETTO E MANUTENZIONE E SVILUPPO DELLA PARTNERSHIP E DELLE RETI LOCALI. 1.1 Cabina di regia Per garantire il coordinamento e il monitoraggio del sub PLG si costituisce una “Cabina di Regia”, che dovrà inoltre definire le linee di sviluppo del subPlg e monitorare i singoli processi di lavoro. La Cabina di Regia è un organo di indirizzo e monitoraggio strategico per la governance del progetto e strumentale al raggiungimento degli obiettivi previsti. Fornisce elementi di indirizzo di tipo politico e tecnico anche per il raccordo tra il processo decisionale e l’attuazione delle azioni da parte dell’equipe operativa. Attraverso il lavoro della cabina di regia, si intende costruire le condizioni e i luoghi affinché si attivi una opportuna concertazione territoriale, sia in sede politica che in sede tecnica, sui temi delle politiche per l’occupabilità dei giovani (anche in connessione con il tema della tradizione locale) e affinché si consolidino le relazioni tra enti locali, altri soggetti pubblici, mondo delle imprese e associazionismo per favorire l’organizzazione di forme di cooperazione durature, strategiche e non occasionali, trasversali e intersettoriali, che in quanto tali richiedono una serrata azione di regia, accompagnamento, sostegno e monitoraggio. La promozione di politiche per sostenere la transizione dei giovani verso il mercato del lavoro presuppone lo sviluppo di modalità di lavoro basate sulla collaborazione tra i diversi settori dell’amministrazione. Parallelamente è previsto il consolidamento della Cabina di Regia inter-PLG, per raccordare e connettere, generando una cornice inter – PLG, le progettualità poste in essere dai sub PLG di Moncalieri, Venaria Reale, Settimo Torinese. In questa direzione sono previsti incontri periodici del tavolo sovra comunale di coordinamento tra i 3 sub plg. 1.2 Equipe operativa L’organo operativo che permetterà la realizzazione delle azioni del subPlg è l’ “Equipe operativa”. In questa direzione, e in continuità con le precedenti annualità del PLG, sarà attivata una equipe operativa multidisciplinare con elevate competenze specialistiche sui focus oggetto del presente impianto progettuale, consolidata esperienza nel lavoro d’equipe, consolidata esperienza nell’attuazione e accompagnamento di servizi e progetti per gli enti locali. L’equipe avrà il compito di seguire operativamente l’attuazione del progetto in rispondenza agli indirizzi della Cabina di Regia e agli obiettivi previsti, garantendo l’opportuno coordinamento e scambio di informazioni tra tutti i soggetti coinvolti e connetendosi con i referenti degli uffci degli Enti locali partner. L’Equipe si occuperà di coordinare il progetto, monitorarlo, istruire la cabina di regia per la presa di decisioni in itinere, favorire la partecipazione dei soggetti territoriali e dei giovani , utilizzare le metodologie più appropriate per l’attuazione delle attività. L’equipe operativa sarà responsabile anche della manutenzione “quotidiana” di una rete stabile e sinergica fra i vari attori territoriali coinvolti nell’attuazione del progetto. All’interno dell’equipe sarà individuato un project manager che, insieme al referente di progetto, avrà cura di tenere rapporti quotidiani con gli operatori garantendo una regia unica, coerente e unitaria dell’attività di attuazione svolta dall’equipe operativa, coordinando le azioni progettuali dei singoli comuni facenti parte il subPlg. 1.3 Segreteria organizzativa Parallelamente una “Segreteria organizzativa” presidierà gli aspetti amministrativi e formali del processo, si occuperà di facilitare i flussi informativi e comunicativi con tutti i partner di progetto, supporterà tecnicamente i lavori della Cabina di Regia, si occuperà della sincronizzazione degli interventi e dell’armonizzazione delle fasi di lavoro e si interfaccerà con gli uffci della Provincia di Torino. In questo quadro il lavoro della Cabina di regia (a livello politico e dirigenziale), dell’Equipe operativa (a livello operativo-progettuale) e della Segreteria organizzativa (a livello tecnico e comunicativo) sarà decisivo per il consolidamento e lo svluppo della rete degli stakeholders (soggetti portatori di interessi rispetto alla condizione giovanile) locali e risulterà fondamentale per la definizione di un sistema di governance partecipato e competente del Piano Locale Giovani: una governance da costruire e monitorare, quindi, sulla capacità di

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creare relazioni fiduciarie con tutti gli interlocutori (istituzioni locali, associazioni, organizzazioni economiche, gruppi sociali, i giovani stessi prima di tutto), una governance orientata a :

5. definire e sperimentare con i diversi servizi e i differenti attori sociali un sistema integrato e condiviso di intervento e di servizi in campo giovanile, modulato secondo la prassi della progettazione negoziata e concertata.

6. Includere, in un’ottica di partecipazione e cittadinanza attiva, giovani e aggregazioni giovanili informali nella discussione e nella definizione e attuazione delle politiche giovanili territoriali.

7. Sostenere e sperimentare prassi innovative e progetti pilota di transizione alla vita attiva ed adulta. Il monitoraggio e la valutazione del processo sono parte integrante di tutte le azioni e saranno oggetto trasversale dei lavori della cabina di regia, dell’Equipe operativa, Per ogni azione prevista si predisporranno attività e strumenti di verifica intermedi e finali: - Redazione schede di monitoraggio - Redazione questionari di rilevazione qualità percepita rivolti a partecipanti singole azioni, soggetti partecipanti ai tavoli di lavoro… - Realizzazione focus group di verifica per riprogettare le azioni

ATTIVITA’ DESCRIZIONE OBIETTIVI SPECIFICI FASI ATTUATIVE

COORDINAMENTO DEL PROGETTO E

MANUTENZIONE E SVILUPPO DELLA

PARTNERSHIP E DELLE RETI LOCALI

Gestione diversi livelli di coordinamento (Cabina di Regia inter – PLG, Cabina di Regia),monitoraggio e supervisione Definizione, costruzione ed applicazione di specifici strumenti di monitoraggio del PLG e delle azioni previste allo scopo Organizzazione di iniziative di informazione e sensibilizzazione sui territori del sub PLG circa i temi e gli oggetti di lavoro del PLG;

Assicurare la governance del sub Piano Locale Giovani “Futura: nuove politiche per nuove cittadinanze. Incrementare la capacità degli enti locali promotori del sub PLG e di tutto il partneriato di gestire interventi integrati orientati a promuovere l’autonomia e l’occupabilità dei giovani del territorio Realizzare un costante confronto tra i comuni di ciascun sub plg e tra i partner coinvolti nella realizzazione delle azioni progettuali. Coordinare le azioni tra i tre sub plg (Moncalieri, Settimo T.se, Venaria Reale) mantenendo la specificità locale. Garantire la realizzazione delle azioni del subPLG. Individuare, coordinare e sostenere, nella realizzazione del PLG, un processo di negoziazione con i soggetti partner con

Incontri di avvio e di costruzione del quadro di analisi di riferimento con i diversi partner: in questo primo incontro i diversi partner pubblici e privati del Sub Piano Locale Giovani forniranno la propria descrizione del contesto territoriale, mettendo in comune la propria conoscenza del contesto e individuando insieme priorità e specificità coerenti con gli obiettivi del progetto. Da questa messa in comune dei punti di vista si costruirà una visione polifonica della realtà e si trarranno ulteriori informazioni utili per l’avvio del complesso di attività previste dal Piano Locale. Incontri di coordinamento e di monitoraggio in itinere del processo nelle differenti fasi di sviluppo: si prevedono incontri di coordinamento, nel corso dei quali si condividerà lo stato di avanzamento del progetto e si analizzeranno risorse e criticità, al fine di individuare soluzioni in itinere e migliorare ulteriormente la conduzione del progetto nel suo attuarsi

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cui costruire alleanze e condivisone di approcci e significati.

Coordinamento continuativo attraverso il rapporto collaborativo tra responsabile di progetto e referente equipe operativa: contatti telefonici, e-mail, incontri di lavoro Incontri di monitoraggio ex-post: al termine del progetto si realizzerà un focus group di valutazione ex-post, gestito con modalità interattive e partecipative, al quale parteciperanno, oltre ai membri della cabina di regia, anche l’equipe operativa di attuazione, i soggetti locali attivi nella rete dei partner. L’incontro servirà a: a) ricostruire il processo, b) individuare la geografia degli attori coinvolti, c) analizzare le dinamiche di partecipazione e e coinvolgimento attivate e i relativi risultati di processo, d) verificare insieme il raggiungimento dei risultati attesi attraverso gli indicatori di risultato individuati dal progetto. Convocazione e gestione incontri laboratorio giovani e città e tavoli tematici,

2 FABER – VERSO IL LAVORO. A seguito dell’esperienza condotta nella prime tre annualità del progetto e del processo di concertazione territoriale avvenuto in coerenza con la metodologia del PLG, per la quarta annualità si intende consolidare e sviluppare la strategia di sistema sul tema dell’occupabilità e dell’accompagnamento dei giovani nel loro percorso di accesso al lavoro, con particolare attenzione ai profili professionali e ai giacimenti occupazionali propri del bacino territoriale e coerenti con la tradizione locale, presidiando i seguenti filoni progettuali: 2.1. CONSOLIDAMENTO E SVILUPPO DEL TAVOLO DI RACCORDO CON LE POLITICHE DEL LAVORO E DI SVILUPPO DELLE CITTÀ (che ha come snodi accanto all’assessorato alle Politiche per i Giovani, l’Assessorato alle Politiche per il lavoro, Centro per l’Impiego, Associazioni di categoria, Istituzioni scolastiche e agenzie formative…..) e consolidamento e sviluppo di una gestione integrata degli interventi e delle progettualità che hanno come oggetto l’occupabilità dei giovani (Es. Progetto “Reciproca solidarietà e lavoro accessorio” promosso dalla Fondazione San Paolo, Azioni di contrasto alla crisi del mercato del lavoro locale). 2.2 FABER- Esperienze per il lavoro Periodo di 4 mesi di esperienza pratica sul campo nella forma di tirocini di inserimento/rinserimento al lavoro su progetti specifici. I progetti dovranno chiaramente ricondursi a specifici profili professionali individuati sulla base dei bisogni del territorio e indicheranno i risultati attesi per ciascun progetto che I partecipanti dovranno raggiungere al termine del periodo di tirocinio. Il Centro per Impiego collabora come soggetto promotore

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E' inoltre prevista un periodo di formazione finalizzata alla definizione del progetto professionale e alle tecniche per la ricerca del lavoro, conoscenza delle professioni, attraverso testimonianze di professionisti. L’equipe operativa del progetto, che funge da supporto per l’inserimento lavorativo, presidia le azioni di monitoraggio, tutoraggio e accompagnamento del percorso nella sua interezza. Gli strumenti che verranno messi in campo sono azioni di orientamento lavorativo con lo scopo di favorire la costruzione di specifiche competenze professionali spendibili nel mercato del lavoro, tirocini e incentivi economici. Gli interventi, articolati e diversificati, offrono strumenti operativi adattabili alle diverse esigenze dei giovani utenti da inserire al lavoro, al fine di valorizzarne il potenziale e promuoverne il ruolo attivo nel percorso che conduce all’occupazione. In questo modo viene richiamato quel nesso tra “attivazione” e “personalizzazione” considerato criterio chiave per mettere a punto efficaci misure di lotta alla disoccupazione. L’orientamento complessivo è quindi quello di non limitare gli interventi al solo parametro dell’occupabilità ma di perseguire effettive condizioni di capability for work, cioè l’impegno a conseguire la capacit-azione, condizione essenziale per un’effettiva integrazione lavorativa delle giovani generazioni. Si tratta di un percorso multi-dimensionale (che abbina consulenza informativa, orientativa e formativa, con l’esperienza in azienda ) per rendere i giovani cittadini più forti e consapevoli dei propri progetti e saperi professionali ed in quanto tali cittadini con maggiori possibilità di inserimento e di realizzazione nel mercato del lavoro e una ricchezza per il territorio e per tutto il contesto sociale, sistema produttivo compreso. Target di riferimento: giovani tra i 18 e i 29 anni Soggetti coinvolti: CpI, Associazioni di categoria, Fondazione Via Maestra, Consorzio La Venaria Reale.

ATTIVITA’ DESCRIZIONE OBIETTIVI SPECIFICI FASI ATTUATIVE

FABER- Esperienze per il

Lavoro

Periodo di 4 mesi di esperienza pratica sul campo nella forma di tirocini di inserimento/rinserimento al lavoro su progetti specifici. I progetti dovranno chiaramente ricondursi a specifici profili professionali individuati sulla base dei bisogni del territorio e indicheranno i risultati attesi per ciascun progetto che I partecipanti dovranno raggiungere al termine del periodo di tirocinio. Il Centro per Impiego collabora come soggetto promotore E' inoltre prevista un periodo di formazione finalizzata alla definizione del progetto professionale e alle tecniche per la ricerca del lavoro, conoscenza delle professioni, attraverso testimonianze di professionisti.

• Aumentare la conoscenza dei meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro

• Favorire l’acquisizione di competenze pre-professionali e professionali mediante l’inserimento all’interno di processi produttivi reali

• Favorire l’acquisizione di competenze di base e trasversali connesse all’assunzione di comportamenti organizzativi efficaci

• Attivare percorsi di accesso alle competenze tecniche, organizzative, trasversali a itinerari individuali e collettivi verso l’acquisizione di

1. COSTRUZIONE DEI PROGETTI. Si procederà alla definizione diei progetti con l’indicazione dei profili professionali a cui fanno riferimento. In questa fase sarà importante connettere i progetti con le esigenze/bisogni del territorio al fine di delineare una sorta di catalogo delle professioni rispetto alle quail il territorio esprime una richiesta. 2. INDIVIDUAZIONE E SELEZIONE DEI GIOVANI Individuazione dei giovani attraverso avviso pubblico, colloquio di verifica dei requisiti e della motivazione per la successiva selezione. Il target di riferimento riguarda i giovani di età 18-29 anni, in condizione di disoccupazione e /o inoccupati e giovani studenti universitari. Si prevede il coinvogimento di circa 12 giovani 3. AVVIO PROGETTI. I selezionati iniziano il periodo di tirocinio (circa 340 ore complessive) con un riconscimento di una borsa lavoro. L’avvio dei progeti sarà preceduto dalla stipula della Convenzione di tirocinio e del progetto formativo. Tali attività verranno realizzate in collaborazione e in coordinamento con il Centro per l'Impiego locale in qualità di osggetto promotore. Il

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competenze e l’autonomia personale per i giovani

• Sostenere ed accompagnare la fasi di transizione disoccupazione/lavoro

• Aumentare il potenziale di occupabilità individuale e favorire la collocazione lavorativa dei soggetti disoccupati o inoccupati

• Aumentare la capacità dei/delle beneficiari/e nella realizzazione del Progetto professionale individuale

• Promuovere l'autonomia dei/delle beneficiari/e

tirocinio sarà accompagnato dalla presenza di un tutor che verificherà con il soggetto ospitante e il giovane l’andamento dell’esperienza attraverso rientri specifici in aula (circa tre) 4. FORMAZIONE ORIENTATIVA Attivazione di un percorso di formazione orientativa di circa 30 ore con i giovani finalizzato alla costruzione del proprio progettoprofessionale a partire dai seguentiaspetti: la mia storia, i miei interessi, che cosa so fare, mi piace fare, quail esperienze, la mia formazione, quali sono miei obiettivi professionali, la realtà (vincoli ed opportunità del contesto), il progetto professionale (che cos’è e a che cosa serve). Il percorso orientativo è finalizzzato a sostenere la creazione di identità di senso attraverso la lettura di interessi, capacità, recupero dei valori ed a definire progetti professionali in grado di delineare percorsi e piani di azione individuale. 5. MODULO TECNICHE DI RICERCA ATTIVA DEL LAVORO Questi percorsi sono finalizzati a rendere autonomi e consapevoli i giovani rispetto al funzionamento del mercato del lavoro ed a prepararli ad affrontare la ricerca del lavoro con maggiore responsabilità e consapevolezza I percorsi per l'apprendimento delle tecniche di ricerca del lavoro si articolano in incontri di gruppo per circa 8 ore complessive. Ciascun incontro prevede una parte teorica di presentazione della tecnica ed una sperimentazione diretta. Il percorso permetterà ai partecipanti di costruire i loro strumenti di ricerca attiva e sperimentarli sotto la supervisione attenta di un consulente esperto. Al termine delle fasi orientativa e di ricerca attiva si abbozzerà un primo progetto professionale. 6. INTERVENTI DI ESPERTI Relativamente ai profili professionali individuati, si organizzeranno delle testimonianze di professionisti da vivere come occasione formativa finalizzata alla scoperta di alcuni particolari di quella professione e al rinforzo di competenze utili alla definzione del proprio progetto professionale. 7. BILANCIO FINALE E PROSPETTIVE Al termine del tirocinio, il tutor, dopo aver valutato con il tutor aziendale il raggiungimento degli obiettivi del progetto,

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procede alla valutazione finale del tirocinio con il/la beneficiario/a a rispetto agli obiettivi dati ad inizio percorso e in itinere. Si procede alla definizione delle prospettive professionali e di ricerca del lavoro del soggetto predisponendo una strategia di ricerca attiva del lavoro individuale e l’elaborazione concertata di curriculum Europass in cui evidenziare le competenze acquisite in itinere.

2.3 Cerchiamo Idealisti Bando per l'individuazione di singoli e/o gruppi giovanili interessati a presentare e realizzare progetti legati allo sviluppo sociale, culturale, economico delle Città. Il tentativo è quello di conciliare le idee e le prospettive di sviluppo del bacino territoriale del PLG con le competenze e le disponibilità dei giovani. L’azione è considerata una strategia utile a favorire e promuovere l’”imprenditività” dei giovani considerata un ingrediente strategico nella collocazione professionale. Esito auspicato è un amumento del numero di giovani che nella forma di soggetti formali, assumano una responsabilità diretta nella progettazione e gestione di iniziative/servizi. Spesso le Città individuano problemi e biosogni che potenzialmente possono assumere anche una valenza professionale o comunque costituire un ambito in cui accumulare esperienza e formazione per il futuro professionale. A titolo d’esempio, il turismo e la promozione culturale dell’area costituisce sicuramente un ambito di sviluppo; il territorio necessita di rafforzare la presenza di servizi per il turismo e l’accoglienza turistica, oltre che l’offerta culturale; tale azione intende stimolare l’emersione di idee e proposte concrete da realizzare che rispondano a tale esigenza. Saranno valutate le attitudini al’imprenditività delle persone che si candideranno e sarà data priorità a progettualità che, almeno potenziamente, potranno evolvere in progetti di impresa. Da questo punto di vista si verificherà con il servizio MIP la possibilità di realizzare specifici seminati tematici sulla creazione d’impresa Il percorso prevede una fase di definizione dei temi di progettazione in collaborazione con diversi attori del terrritorio (CpI, Patto Territoriale Zona Ovest, Fondazione Via Maestra, Parco Regionale La Mandria, Consorzio La Venaria Reale), un percorso formativo precedente al bando, una fase di tutoraggio nelle scrittura del progetto in rsiposta al bando, la selezione dei progetti, l'accompagnamento e il tutoraggio per la realizzazione, colloqui finali sulle prospettive. I progetti selezionati riceveranno un contributo economico per la loro realizzazione. Target di riferimento: giovani tra i 18 e i 29 anni con spiccate attitudini all’imprenditività. Soggetti coinvolti: CpI, Associazioni di categoria, Servizio Mettersi in proprio della Provincia, Patto Territoriale Zona Ovest, Fondazione Via Maestra, Parco Regionale La Mandria, Consorzio La Venaria Reale. ATTIVITA’ DESCRIZIONE OBIETTIVI SPECIFICI FASI ATTUATIVE

Cerchiamo Idealisti

Bando per l'individuazione di singoli e/o gruppi giovanili interessati a presentare e

realizzare progetti legati allo sviluppo sociale, culturale, economico delle Città. Il tentativo è quello di conciliare le idee e le

prospettive di sviluppo del bacino territoriale del PLG con le competenze e le disponibilità dei giovani.

L’azione è considerata una

- Sviluppo delle città - Promozione dell'imprenditività. - Promozione di opportunità per fare “esperienza. - Stimolare l’emersione di ideee e proposte che possano assumere forme di impresa. - Promuovere l’autoimprenditorialità come possibile/ potenziale sbocco professionale.

1 COSTRUZIONE ALLEANZE. Verrà attivata una strategia delle connessioni finalizzata a individuare i filoni progettuali oggetto della chiamata e del bando. 2 CHIAMATA Raccolta delle iscrizioni secondo le modalità e i tempi indicati in uno specifico bando. Si tratta di un periodo di “animazione della chiamata”, in cui comunicare e rendere visibile il messaggio “Le Città sono interessate a incontrare giovani che sono interessati a far delle

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strategia utile a favorire e promuovere l’”imprenditività” dei giovani considerata un ingrediente strategico nella collocazione professionale.

Esito auspicato è un amumento del numero di giovani che nella forma di soggetti formali, assumano una responsabilità diretta nella progettazione e

gestione di iniziative/servizi.

proposte per le Città sugli ambiti individuati nella fase precedente (per es. l’accoglienza turistica, utilizzo delle aree verdi, prodotti e servizi per la propomozione culturale dell’area,..) Esito sarà la manifestazione di interesse di un certo numero di giovani. Sarà data priorità a quelle candidature che presentano n forte attitudine all’imprenditività. 3 FORMAZIONE Formazione per i giovani che si sono iscritti: si tratta di un percorso di circa 30 ore complessive, che fornirà gli elementi indispensabili a rispondere al bando e affronterà i seguenti argomenti: progettazione, piano economico, ricerca fondi, forma giuridica, creazione d’impresa, situazione economico sociale dell’area e attinenza con i filoni idi progettazione individuati. La partecipazione alla formazione è un requisito indispensabile per la candidatura di una proposta. 4 BANDO Apertura del bando e avvio della progettazione; sarà a disposizione un tutoraggio per sostenere i gruppi/singoli nella progettazione. >Requistito fondamentale nella progettazione sarà la costruzione di un sistema di attori del territorio a sostegno della proporta progettuale 5 SELEZIONE selezione delle proposte e pubblicazione della graduatoria con indicazione del contributo economico assegnato; 6 TUTORAGGIO realizzazione di progetti attraverso l'accompagnamento di un tutor. Durante il ttoraggio si valuterà la possibilità di avviare un rapporto con il Servizio MIP utile a verficare le possibilità di impresa 7 VERIIFICA FINALE E PROSPETTIVE Verifica degli esiti e del percorso, rielaborazione dell’esperienza, valutazione delle prospettive di continuità e verifca delle ipotesi di continuità come soggetto formalmete riconoscuto

2.4 TANDEM – Il mentoring come strumento per la definizione dei percorsi professionali - e PEER TO WORK L’azione progettuale intende offrire ai giovani tra i 18 e i 29 anni, che si stanno affacciando al mondo del lavoro, un’occasione per definire il loro percorso di autonomia in ambito professionale attraverso un breve percorso formativo e un successivo periodo di espereienza concreta con affiancamento di un esperto secondo la metodologia del mentoring1. 1 Il mentoring è una metodologia che prende il nome da un personaggio molto significativo dell’Odissea, Mentore appunto. Questo personaggio era il consigliere di Ulisse, al quale fu affidato il figlio Telemaco prima della sua partenza per Troia, al fine di

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Il mentoring è un : “un aiuto informale offerto da una persona all’altra su base volontaria, per creare un significativo e reciproco cambiamento nel sistema di conoscenze, nel lavoro, nella capacità e nel modo di pensare” (Felice, 2004). Il Mentoring è un rapporto uno-a-uno, di tipo non critico, in cui un mentore (l’esperto professionista, generalmente una persona adulta) individualmente dedica il proprio tempo a sostenere un giovane. La relazione ha luogo solitamente in un momento di transizione della vita del mentee (il giovane) per cui l'esperienza, seppur breve, assume un fondamentale valore di guida e sostegno nel suo cammino di crescita professionale e lavorativa. Attraverso colloqui faccia a faccia periodici nel contesto lavorativo aziendale, le due persone compiono un percorso di apprendimento. Il mentore mette a disposizione le sue abilità ed esperienze per aiutare il giovane ad identificare i punti di forza e le debolezze e prospettare un percorso per sviluppare le competenze e colmare o attenuare i dubbi le lacune. Il mentore aziendale è anche colui che facilita il cambiamento e la crescita, aiuta quindi la persona a trovare gli strumenti e le risorse per definire la sua vita professionale. Ciascun giovane e ciascun gruppo coinvolto avrà la possibilità di usufruire di almeno 5 incontri con un professionista adulto competente nella professione di loro interesse da vivere come occasione formativa esperienziale finalizzata alla scoperta di alcuni particolari della professione individuata e al rinforzo di competenze utili alla definzione del proprio progetto professionale. Un team di esperti selezionerà le adesioni pervenute e, a seguito di colloqui orientativi, procederà all’abbinamento di 10 candidature (di singoli o di gruppi) con adulti professionisti competenti operanti nell’ambito di interesse emerso durante il colloquio motivazionale. Oltre all’affiancamento con il professionista, il progetto garantisce un’azione di tutoraggio del percorso intrapreso, un colloquio di valutazione finale e di orientamento alla definizione di un progetto pr ofessionale. Questa tecnica di accompagnamento nella formazione professionale, definita mentoring, rappresenta una metodologia già adottata efficacemente all’interno di molte strutture pubbliche e private con la finalità di aumentare la professionalità dei soggetti più giovani e meno esperti attingendo all’esperienza di soggetti che operano sul campo da più tempo e che possiedono una buona predisposizione a trasferire i “segreti” e le conoscenze della propria esperienza. L’approccio informale tra i giovani e gli esperti professionisti è la carta vincente che permette di incentivare e sviluppare le capacità relazionali in un’atmosfera cordiale, amichevole e di complicità poiché non esiste un rapporto di subordinazione, e al tempo stesso promuove l’acquisizione di competenze professionali ed elementi concreti per definire le proprie scelte professionali. Il tutor del progetto, che seguirà i giovani durante tutto il percorso, sarà il filo conduttore che li aiuterà ad identificare gli ostacoli e i problemi che essi hanno rilevato nel percorso di scoperta della professione; li auterà a riconoscere e sviluppare le proprie potenzialità e, in particolare, le loro abilità tecniche e relazionali; li guiderà nella presa di coscienza delle proprie potenzialità sviluppando la capacità di autovalutazione e di pensiero critico. L’elaborazione del progetto professionale sarà l’esito finale di tutto il percorso: dall’acquisizione di competenze sociali attraverso la formazione, alla sperimentazione pratica della professione individuata. In alcuni casi e in alcuni ambiti professionali individuati dal tutor, sarà possibile pianificare una ricaduta sul territorio delle competenze acquisite dai giovani durante il percorso formativo e di affiancamento attraverso attività di vario genere legate alle attività professionali (performances, momenti di apprendimento tra pari, momenti di sperimentazione delle competenze acquisite a beneficio della collettività). E’ la fase del progetto denominata Peer To work in cui si prevede una chiamata rivolta ai giovani del territorio per individuare giovani formatori esperti in linguaggi giovanili. I giovani formatori, opportunamente formati da adulti esperti che trasferiranno le proprie competenze, si occuperanno di gestire corsi rivolti ad altri giovani, su argomenti specifici (Video, scrittura, make-up, animazione, informatica...).

formarlo e di prepararlo alla successione al trono. Così come Mentore, anche gli operatori mentoring possono dare un supporto psicologico alla persona che vi si affida, e tramite un dialogo faccia a faccia si compie un cammino di evoluzione professionale, sociale e personale guidato.

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Si tratta di una fase che permette ai giovani di “mettersi alla prova”, fare esperienza e rinforzare la propria autostima a termine di un percorso di riflessione e costruzione del proprio futuro di cittadino adulto e che viene rinforzata con le seguenti fasi: - formazione dei giovani consulenti: formazione tecnico specifica sulla competenza/profilo professionale di riferimento e formazione trasversale su gestione gruppo e aula. - attivazione percorsi formativi gestiti dai giovani formatori. In aula sarà sempre presente un animatore che garantirà il coaching dei giovani formatori. I percorsi avranno sempre come output un prodotto/strumento da mettere a disposizione della Città - bilancio dell'esperienza rivolto ai giovani formatori, valutazione dell'esperienza fatta e rilettura delle competenze. Target di riferimento: giovani tra i 18 e i 29 anni Soggetti coinvolti: CpI, Associazioni di categoria, Giovani professionisti ATTIVITA’ DESCRIZIONE OBIETTIVI SPECIFICI FASI ATTUATIVE

TANDEM

Realizzazione, in collaborazione con il CpI, di un percorso di orientamento al lavoro destinato a 10 giovani tra i 18 e i 29 anni interessati a definizione del proprio progetto professionale attraverso il contatto diretto con professionisti nell’ambito lavorativo di interesse. Il percorso prevede l’erogazione di: -2 moduli formativi di gruppo finalizzati all’acquisizione di competenze sociali di base utili per l’inserimento in azienda -Colloqui individuali di 2 ore per approfondire la definizione del percorso individuale -Scouting e abbinamento giovane-esperto per avviare la fase del mentoring (5 incontri ) -Colloquio di valutazione finale e definizione finale del progetto personale -Ripresa del progetto personale: conferma o rimodulazione alla luce dell’esperienza vissuta. In alcuni casi l’esito finale potrà essere tradotto nella realizzazione di un’attività che rappresenti una ricaduta sul territorio delle competenze acquisite. -Evento finale di presentazione e restituzione con la partecipazione dei giovani, dei professionisti coinvolti e dell’Assessorato. -Valutazione del progetto. L’iniziativa può sfociare anche in idee imprenditoriali o proposte di tirocinio.

individuare degli elementi chiave necessari per la redazione del progetto professionale. favorire l’acquisizione di consapevolezza rispetto alle aspirazioni professionali e agli ambiti di interesse nei quali i giovani desiderano sperimentarsi attivare percorsi orientativi individuali di inserimento in processi produttivi reali territoriali caratterizzati da modalità osservative finalizzate all’acquisizione di competenze professionali attivare occasioni per i giovani che favoriscano visibilità e contatti con gli operatori professionali sviluppare competenze per la gestione delle capacità relazionali e comunicative in ambito lavorativo incrementare la consapevolezza delle proprie potenzialità e limiti in ambito professionale incrementare il livello motivazionale nella ricerca di lavoro in ambiti specifici sulla base di elementi esperienziali incrementare le capacità di pianificazione e di presa di decisione rispetto al proprio futuro professionale aumentare il grado di occupabilità dei giovani attraverso l’acquisizione di esperienze sul campo

FASE 1 Raccolta candidature e selezione di 10 giovani FASE 2 Colloquio individuale di conoscenza e stesura della prima bozza progetto professionale FASE 3 Percorsi formativi: 2 moduli a scelta di 3 incontri di 3 ore FASE 4 Scouting (incrocio) + contatto FASE 5 Incontri giovani – professionisti volontari FASE 6 Monitoraggio – Il tutor verifica il buon andamento dell’attività ed eventualmente suggerisce strategie da adottare al fine di facilitare la relazione tra le parti. FASE 7 Rimodulazione del progetto professionale FASE 8 Restituzione al territorio FASE 9 Valutazione

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2.5 t'agGiustoIO Si tratta di una sperimentazione finalizzata a definire un accordo fra diversi attori (Comuni, CpI, Associazioni di categoria, Agenzie formative, Consorzio dei Servizi Socio-Assistenziali) su standard minimi di formazione e esperienza pratica, ritenuti sufficienti a svolgere con efficacia alcune mansioni relative ad un profilo professionale “a bassa soglia”, come per es. l' addetto alle piccole manutenzioni ordinarie. I partecipanti che concluderanno il percorso raggiungendo gli standard minimi definiti a priori, potranno accedere ad un database consultabile da aziende e privati cittadini. Attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro fra Centro per impiego, Consorzio dei Servizi Socio Assisenziali, settore lavoro dei Comuni interessati, agenzie formative, agenzie di lavoro interinale e mondo imprenditoriale, si procede alla definizione puntuale sia delle mansioni e che degli standard di formazione e addestramento sul campo ritenuti sufficienti per svolgere in modo adeguato quelle mansioni. Successivamente i giovani parteciperanno sia a moduli di formazione tecnica realizzati da professionisti, sia a periodi di addestramento sul campo, secondo le opportunità che il tavolo avrà definito: tirocini, lavoro accessorio nell'ambito dell'iniziativa “Reciproca Solidarietà” della Compagnia San Paolo, etc. Al termine i partecipanti potranno accedere ad un database, “accreditatandoli” nei confronti del mondo imprenditoriale che a sua volta ha riconosciuto quello come uno strumento “autorevole” in quanto ha partecipato alla sua realizzazione. Da valutare la possibilità di promuovere e rendere pubblico il datababase al fine di favorire un incotro domanda offerta fra privati (per es. la famiglia che deve tagliare il prato e il giovane inserito nel database accreditato nel saperlo fare) Target di riferimento: giovani tra i 16 e i 21 anni Neet (Not in Education, Employment or Training) Soggetti coinvolti: CpI, Associazioni di categoria, Agenzie formative, Consorzio dei Servizi Socio-Assistenziali., Agenzie di lavoro interinale

ATTIVITA’ DESCRIZIONE OBIETTIVI SPECIFICI FASI ATTUATIVE

T'agGiustIO

Percorso di formazione e di “esperienza sul campo” rivolto a giovani Neet (Not in Education, Employment or Training) su un profilo professionale “a bassa soglia”, come per es. l' addetto alle piccole manutenzioni ordinarie. Attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro fra Centro per impiego, Consorzio dei Servizi Socio Assisenziali, settore lavoro dei Comuni interessati, agenzie formative, agenzie di lavoro interinale e mondo imprenditoriale, si procede alla definizione puntuale delle mansioni e degli standard di formazione e addestramento sul campo ritenuti sufficienti per svolgere in modo adeguato quelle mansioni. I partecipanti al percorso, attraverso moduli di formazione tecnica realizzati da professionisti e l'addestramento sul campo (tirocini, lavoro accessorio) sono “accreditati” al mondo imprenditoriale che a sua volta è disponibile a riconoscere questa esperienza; inoltre il Centro per l'impiego riconosce quest'esperienza come requisito per proporre alle aziende degli ulteriori

- Favorire l’acquisizione di competenze pre-professionali e professionali mediante l’inserimento all’interno di processi produttivi reali -Favorire l’acquisizione di competenze di base e trasversali connesse all’assunzione di comportamenti organizzativi efficaci - Creare un sistema riconosciuto di riconoscimento delle esperienze e delle competenze - Aumentare il potenziale di occupabilità individuale e favorire la collocazione lavorativa dei soggetti disoccupati o inoccupati - Attivare un sistema di dialogo, confronto e coprogettazione fra i diversi attori con ruoli specifici nel campo delle politiche per il lavoro

1 COSTITUZIONE TAVOLO DI LAVORO fra Centro per impiego, Consorzio dei Servizi Socio Assisenziali, settore lavoro dei Comuni interessati, agenzie formative, agenzie di lavoro interinale e mondo imprenditoriale, per l'indivduazone delle mansioni e degli standard minimi di formazione richiesti. Inoltre saranno precisate le opportunità per far fare esperienza sul campo e le relative modalità di accesso. In questa fase sarà inoltre definita la struttura del database che raccoglierà i giovani che hanno maturato i requisiti definiti; inoltre si definirà come promuoverlo e farlo conoscere al mondo delle imprese ed eventualmente dei privati. Gli accordi sono strategici in quanto permettono di accreditare l'esperienze e la formazione che i giovani faranno.

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tirocini di inserimento/renserimento al lavoro.

- Promuovere opportunità specifiche per i giovani Neet

2 INDIVIDUAZIONE E SELEZIONE DEI GIOVANI Individuazione dei giovani attraverso avviso pubblico, colloquio di verifica dei requisiti e della motivazione per la successiva selezione. Il target di riferimento riguarda i giovani di età 16-21 anni, in condizione di disoccupazione e inoccupati, con titoli deboli e comunque non impegnati in attività formativa. Si ipotizza il coinvolgimento di circa 6 giovani. 3 FORMAZIONE (50 ore) Previsti due moduli: 1 Percorso di formazione tecnica (ipotesi 35 ore) sulle mansioni individuate nella fase presedente con esperti professionisti. 2 percorso di formazione orientativa di circa 15 ore con i giovani differenziati a seconda delle diverse situazioni, finalizzato a far emergere competenze e talenti e a preparare alla fase successiva di esperienza sul campo. Il percorso orientativo non si discosterà troppo dai tradizionali modelli di intervento attivabili su questa specifica fascia di utenza, finalizzati a sostenere la creazione di identità di senso attraverso la lettura di interessi, capacità, recupero dei valori ed a definire progetti professionali in grado di delineare percorsi e piani di azione individuale dall'altro. 4 ESPERIENZA SUL CAMPO I partecipanti iniziano il periodo di addestramento o attraverso l'attivazione dei tirocini, o attraverso un esperienza di lavoro accessorio nell'ambito dell'iniziativa della Compagnia San Poalo “Reciproca solidarietà”. Al termine dell'esperienza i partecipanti che avrannno raggiunto gli standard definiti nella prima fase entraranno nel database. Referente del processo sarà un tutor, punto di snodo fra il il giovane e il “luogo” dell'esperienza concreta. Sono

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previsti dei momenti di rientro in aula gestiti dal tutor come momento di rielaborazione dell'espeirnza in corso. 5 BILANCIO FINALE E PROSPETTIVE Al termine, il tutor, dopo aver valutato il raggiungimento degli obiettivi del tirocinio, procede alla valutazione finale del tirocinio con il/la beneficiario/a a rispetto agli obiettivi dati ad inizio percorso e in itinere. Si procede alla definizione delle prospettive professionali e di ricerca del lavoro del soggetto predisponendo una strategia di ricerca attiva del lavoro individuale e l’elaborazione concertata di curriculum Europass in cui evidenziare le competenze acquisite in itinere. Inoltre viene presentato lo strumento del database e indicate le modalità di funzionamento ed utilizzo.

2.6 The Job Percorso articolato in workshop informativi e orientativi sulle professioni, il progetto professionale e la ricerca del lavoro, da realizzarsi in collaborazione con il Centro per l'Impiego con l’intervento di testimoni privilegiati (imprenditori, associazioni di categoria e aziende, organizzazioni sindacali, artigiani, esperti di responsabili selezione del personale, etc..), da svolgere nei Comuni del raggruppamento. Il workshop, pensato come strumento per supportare il processo di scelta e la transizione al mondo del lavoro, è articolato in un ciclo di almeno 4 incontri per affrontare le seguenti tematiche: L'obiettivo professionale, cos'è e a cosa serve – dall'obiettivo al progetto; L'importanza della rete per la ricerca del lavoro (la rete di conoscenze, la rete dei servizi, la rete online) e le fonti informative; Il mondo delle professioni, con particolare riguardo alle professioni “atipiche”; I contratti di lavoro, con particolare riferimento a quelli rivolti ai giovani; Il curriculum vitae: a cosa serve, come si realizza, come si utilizza. Nuovi strumenti da utilizzare (es. video curriculum); il colloquio di selezione: come ci si prepara, come si affronta. Target di riferimento: giovani tra i 17 e i 29 anni Soggetti coinvolti: CpI, Imprese del territorio

ATTIVITA’ DESCRIZIONE OBIETTIVI SPECIFICI FASI ATTUATIVE

THE JOB

Realizzazione, in collaborazione con il CpI, di workshop informativi e orientativi di incontro, confronto e apprendimento con testimoni privilegiati (imprenditori, associazioni di categoria e aziende, organizzazioni sindacali, artigiani, esperti di responsabili selezione del personale, etc..) per supportare il processo di scelta e la transizione al mondo del lavoro

• Aumentare la conoscenza dei meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro • Favorire l’acquisizione di elementi utili alla definizione del proprio progetto formativo e/o professionale • Aumentare il potenziale di occupabilità

Pianificazione incontri con la rete dei partner Contatto con i testimoni privilegiati Comunicazione e promozione dei workshop informativi

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individuale • Promuovere lo sviluppo di capacità organizzative e di pianificazione

Realizzazione dei workshop informativi Valutazione

3 PIANO DI COMUNICAZIONE INTEGRATO Gestione del Piano di comunicazione integrato delle azioni previste del PLG attraverso il mantenimento dell'identità visiva coordinata, logo, slogan e claim del progetto (applicabili ai diversi strumenti comunicativi), la gestione e l’aggiornamento del sito www.progettofutura.com, l'ideazione, la realizzazione e la stampa di materiale promozionale (pieghevoli/volantini/cartoline) relativo alle singole iniziative, la redazione di comunicati stampa per diffondere l’informazione sui giornali locali.

ATTIVITA’ DESCRIZIONE OBIETTIVI SPECIFICI FASI ATTUATIVE

Piano di comunicazione integrato

Si tratta di un’azione finalizzata a promuovere il progetto presso la cittadinanza e i soggetti locali dell’ambito territoriale di intervento. Si tratta dunque di un’azione trasversale, che accompagna il progetto nel corso della sua durata, che ne garantisce la diffusione e la visibilità. Il messaggio della campagna di comunicazione sarà definito insieme alla cabina di regia sebbene, coerentemente con gli obiettivi del programma di azione

Comunicare e promuovere le azioni progettuali previste dalla quarta annualità del sub-Plg, prevedendo l’elaborazione e la gestione di un piano di comunicazione di supporto alla realizzazione del progetto orientato a garantire visibilità alle iniziative nell’intero ambito territoriale oggetto del progetto e finalizzato a promuovere la partecipazione dei diversi gruppi target (giovani, soggetti territoriali, gruppi informali, cittadinanza…) alle differenti fasi progettuali. Garantire un’appropriata comunicazione dei contenuti del progetto e del suo stato di avanzamento, favorendo il coinvolgimento dei giovani e dei partner di progetto e un’ampia diffusione dell’informazione Favorire la partecipazione da parte dei giovani alle iniziative promosse dal PLG, attraverso la realizzazione di una campagna informativa capillare e trasversale alle singole realtà operanti Definire una multi-canalità delle azioni informative e comunicative che preveda l’utilizzo di strumenti e metodologie “tradizionali” (stampa e distribuzione materiali, comunicati stampa), accanto alla valorizzazione delle opportunità

- Utilizzo delle nuove tecnologie per la campagna di informazione e promozione delle azioni progettuali

- Gestione e aggiornamento sito www.progettofutura.com

- Realizzazione di una identità visiva coordinata, logo, slogan e claim del progetto (applicabili ai diversi strumenti comunicativi

- Ideazione, progettazione e stampa di materiale promozionale delle diverse azioni (pieghevoli/volantini/cartoline)

- Redazione di comunicati stampa per diffondere l’informazione sui giornali locali e nazionali

- Gestione conferenze stampa con i giornali e media locali, molto letti e consultati dai cittadini

- Sperimentazione azioni informative/comunicative di prossimità.

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offerte dal web 2.0 (sito, social network…) e alla sperimentazione di azioniinformative/comunicative di prossimità.

3.5 TEMPISTICA

CRONOPROGRAMMA

Attività Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

1.1 coordinamento del progetto-Cabina di regia

1.2 coordinamento del progetto-Equipe operativa

1.3 coordinamento del progetto-Segreteria

organizzativa

2.1 consolidamento e sviluppo tavolo di raccordo con le politiche del lavoro e

sviluppo delle città

2.2 FABER Esperienze per il lavoro

2.3 Cerchiamo Idealisti 2.4 TANDEM e PEER TO

WORK

2.5 t’agGiustoIO 2.6 The job

3 PIANO INTEGRATO DI COMUNICAZIONE

3.6 MODALITA ’ D’ESECUZIONE

3.6.1 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività.

- I referenti politici dei singoli comuni, con il compito di indicare le linee guida del sub PLG e di essere garanti del suo sviluppo. - I funzionari comunali, con compiti di coordinamento complessivo, supervisione, monitoraggio e di facilitazione della comunicazione. - I referenti tecnici comunali, con compiti di coordinamento tecnico del sub PLG, coordinamento della valutazione delle azioni, redazione atti amministrativi necessari. Il referente del comune capofila avrà inoltre il compito di coordinamento con i sub PLG di Moncalieri e Settimo T.se.. - I project manager dei territori che si occuperanno di redigere la progettazione di dettaglio delle diverse fasi e attività, di supportare il processo di progettazione integrata con i partner e con i giovani, di costruire degli strumenti informativi e promozionali in collaborazione con i grafici, di predisporre gli strumenti per la valutazione del processo e delle singole attività. Il progettista del comune capofila si dovrà interfacciare e coordinare con i progettisti dei sub PLG di Moncalieri e Settimo T.se.

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- Operatori dell’informazione dei territori e orientatori competenti nella gestione del ciclo informativo e in azioni orientative e di consulenza - Gli operatori territoriali e animatori socio-culturali dei territori con compiti di aggancio e promozione della funzione informativa accompagnamento dei giovani, di supporto, accompagnamento e consulenza dei soggetti coinvolti nella realizzazione delle singole attività, - Gli operatori che gestiscono i differenti social network e aggiornano il sito. - I formatori, con compito di gestire i moduli formativi e orientativi (collettivi) e di fornire spunti di riflessione a giovani sulle tematiche oggetto del sub PLG. - Counselor e tutor per le attività di consulenza e tutoraggio

3.6.2 Sostenibilità economico/finanziaria del progetto e incidenza del co-finanziamento

locale. Il processo del sub PLG dell'area di Venaria Reale si inserisce in un sistema coordinato di interventi di politiche non solo giovanili, ma di reale sviluppo della comunità locale. In questa ottica la sostenibiltà economica/finanziaria è garantita dai servizi rivolti ai giovani già presenti nell'area e dai capitoli di spesa dedicati al sub PLG.

3.6.3 Modalità di coinvolgimento attivo dei Servizi per il lavoro (CPI, MIP, Associazioni imprenditoriali, ecc…) nella gestione del progetto.

I servizi per il lavoro del territorio partecipano al tavolo contribuendo allo sviluppo delle azioni previste, prevedendone possibili integrazioni ed eventuali correttivi. Il CpI di Venaria Reale ha partecipato alla costruzione del presente documento in continuità con la collaborazione avviata nelle annualità precedenti; tale collaborazione proseguirà inoltre, relativamente alle azioni The Job, Cerchiamo Idealisti, e t’agGiustoIO. Parteciperà alla Cabina di regia e coordinamento del progetto nel suo complesso.

3.6.4 Modalità di coinvolgimento attivo dei giovani nella gestione del progetto . Il coinvolgimento avviee attraverso specifici tavoli di dialgo e confronto convocati ad hoc, su tutte e azioni programmate e in particolare , prima dell’avvio per condividere la proposta e raccolgiere indicazioni, suggerimenti ed integrazioni, durante la realizzazione come momento di verifica intermedia, ed al termine dell’azione progettuale come momento di verifica finale e riprogettazione. Sono coinvolti i giovani che in questi anni hanno collaborato nell’ambito del Plg e quelli che nel frattempo si avvvicineranno alle proposte.

3.6.5 etodo di lavoro.

Per il raggiungimento degli obiettivi strategici e operativi delineati verranno utilizzate le seguenti strategie funzionali:

• Orientamento formativo, professionale e mentoring: Attualmente, in relazione alla complessità sociale e alla ricorrenza dei momenti di scelta, si tende a non separare il processo di orientamento in fasi (orientamento scolastico, orientamento professionale ecc.) ma a vedere l'orientamento come un processo educativo (ed evolutivo) lungo l'arco della vita. In considerazione del moltiplicarsi delle scelte e del bisogno costante per i soggetti di riprogettare il proprio futuro occorre sviluppare competenze di autorientamento affinché le persone possano costruire autonomamente le proprie traiettorie formative, il proprio inserimento professionale e la propria carriera. Nelle diverse fasi storiche l'orientamento si è concentrato sulle attitudini (le disposizioni naturali di un soggetto verso un campo di attività) utilizzando soprattutto strumenti quali i test; sulla mediazione tra soggetto ed ambiente; sulle possibilità adattive di un soggetto ad un contesto; sugli interessi delle organizzazioni (l'uomo giusto al posto giusto). Negli ultimi decenni hanno invece conquistato

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sempre più spazio metodi di orientamento che si concentrano sui soggetti e che assegnano ai soggetti stessi un ruolo di decisionalità circa la propria vita ed un protagonismo nel processo stesso di orientamento. Nel processo di orientamento sono importanti per il soggetto: la conoscenza di sé e delle proprie risorse (attitudini, esperienze, conoscenze, capacità, competenze); la conoscenza ed il disvelamento delle proprie motivazioni e dei propri obiettivi; la conoscenza del contesto di riferimento in relazione ai propri obiettivi; la definizione di un progetto professionale o formativo mediando fra obiettivi della persona e realtà oggettiva. Nel processo di orientamento inoltre il soggetto dovrebbe acquisire alcune competenze quali: la capacità di valutare adeguatamente le proprie capacità personali, la capacità di ricercare informazioni, la capacità di costruire strumenti di ricerca attiva del lavoro (CV, lettere, indirizzari), l'orientamento a concretizzare le azioni (agentività) di ricerca del lavoro scaturite dal progetto formativo/professionale. • Tutoraggio: l’esigenza di autonomia non si esaurisce con l’offerta di attività da auto-organizzare né l’esigenza di costruzione dell’identità si esaurisce con esperienze di protagonismo, seppur importanti. Con questa direzione strategica i soggetti titolari del progetto intendono mettere le basi per azioni di supporto ai processi di crescita dei giovani, sia sotto il profilo del contatto sia sotto quello dell’osservazione; • Consulenza: strettamente correlata alla precedente è l’area dell’impegno in riferimento ai bisogni di crescita metodologica, organizzativa e gestionale dei gruppi di giovani. Nei gruppi giovanili si mantiene costante l’esigenza di essere sostenuti nello sviluppo e per uscire dal rischio di costruire circuiti viziosi, implosivi e auto-referenziali. Una prospettiva strategica del Progetto è individuata nella messa a disposizione di supporti consulenziali ai gruppi di giovani a partire da una richiesta che questi devono esprimere, presentando necessità e bisogni concreti ai quali la consulenza può offrire spunti e chiavi di lettura nuove; • Formazione: la strategia formativa, al di fuori di logiche di tipo prescrittive e “chiuse” (nel senso di logiche che saturano le domande formative), può tradursi, opportunamente, in un processo per definire nuovi significati, nuove rappresentazioni, una nuova modalità d leggere il territorio e il proprio gruppo. • Animazione territoriale: la modalità dell’animazione può essere la strategia adeguata per garantire l’apertura e il mantenimento di canali di comunicazione significativi con i giovani in modo strutturato ed ad attivare un percorso orientato a scoprire linguaggi e sogni creativi e far emergere la loro valutazione e percezione dei problemi e delle soluzioni possibili per dare concretezza all’idea di fondo dei giovani come una “risorsa sociale" e non solo come un “problema sociale”; • La progettazione partecipata : l’ orizzonte all'interno del quale questo impianto progettuale si colloca è rappresentato dal superamento della logica della razionalità assoluta, a favore di una visione che assume la complessità, l'incertezza e l'imprevedibilità come aspetti costitutivi della realtà. La preoccupazione fondamentale del progettista o meglio dei soggetti che agiscono la progettazione all’interno di questo modello è il come giungere a una definizione il più possibile condivisa del problema e delle strategie da utilizzare per affrontarlo, attraverso la collaborazione degli attori interessati o potenzialmente tali. Contestualmente alla lettura dei problemi in campo si attiva dunque la mappatura dei "soggetti" coinvolti, cioè interessati: rispetto al loro esistere e alle loro conseguenze, rispetto alle possibile soluzioni, rispetto agli strumenti e alle azioni attivabili. Ogni soggetto viene dunque invitato a "giocare", a prender parte al processo di progettazione e alle decisioni che lo compongono. Nessun interesse o posizione rispetto al problema viene intesa come prioritaria, mentre i rapporti di potere tra i soggetti vengono lasciati a latere. Tale modello si adatta alle situazioni in cui i problemi, lontani dall'essere pensati in termini tecnici, risultano affrontabili attraverso l'attivazione di persone, gruppi e comunità. E la risposta ai problemi non è affidata alla supposta capacità di un esperto, ma invece diffusa e condivisa. A sua volta il cambiamento non viene pensato in termini deterministici e lineari ma sistemici e complessi.

4. RISULTATI ATTESI E SOSTENIBILITA’ FUTURA DEL PROGET TO

Quantificare i risultati attesi, evitando di indicare quali risultati le realizzazioni delle attività che verranno svolte (es.: numero di seminari o di tirocini). I risultati vanno intesi come conseguenze successive ed esterne al progetto, mentre le realizzazioni, intese come conseguenze immediate e programmabili delle diverse azioni, vanno indicate nel punto 3.4) di ciascuna azione (es. gli occupati in seguito a un corso formativo sono “risultati”, mentre la

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realizzazione è data dal numero di allievi qualificati).

Azioni Risultati attesi Prospettiva futura

Coordinamento progetto e manutenzione,

sviluppo della parterschip e delle reti.

− Messa in comune delle risorse a disposizione dei diversi attori coinvolti nel processo

− Mantenere nel tempo la “Cabina di Regia” tra i tre sub PLG (Settimo, Moncalieri, Venaria Reale), per un confronto attivo tra le tre aree che permetta lo sviluppo di prassi e progetti innovativi orientati all’autonomia giovanile

− Rendere permanente il tavolo di lavoro tra adulti, luogo di confronto e progettazione comune per lo sviluppo locale nel suo complesso.

− Integrare le sperimentazioni realizzate sulle singole azioni con altri progetti/iniziative/ problemi afferenti ad altri settori dei Comuni coimuni coinvolti e/o soggetti diversi da quelli già coinvolti

− Riconoscere e affrontare problemi e priorità di lavoro condivise con responsabilità e ruoli definiti fra i diversi attori.

− sviluppare valore aggiunto territoriale (tessere relazioni, promuovere integrazioni, ecc. ..)

− Rendere prassi il processo di lavoro del PLG

− Aumentare il numero degli attori coinvolti nei processi di negoziazione e di azione

Faber verso il lavoro

− Aumentare il numero di occasioni in cui fare esperienze direttamente collegate a profili professionali e alla definizione del progetto professionale che prevedano l'alternanza fra attività concrete orientate ad obiettivi e risultati attesi specifici e definiti a priori e momenti di formazione, riflessione e rielaborazione dell'esperienza stessa . − Aumentare l'occupabilità dei giovani, ovvero le loro capicità di cercare attivamente un impiego, di trovarlo e di mantenerlo − Promuovere iniziative di collaborazione fra i bisogni/problemi e le strategie di sviluppo del territorio e le competenze, idee dei giovani. − Maggiori accessi ai servizi informativi e alle opportunità per i giovani − Creazione di un sistema riconosciuto dall'insieme di attori del territorio circa gli standard di formazione e esperienza sul campo minimi utili a riconoscere specifiche competenze legate a determinati profili professionali − Definizione dei profili professionali maggiormente richiesti dal territorio − Incontri fra il mondo delle imprese e dei giovani − individuare i punti di forza ed i punti di debolezza del sistema delle risorse pubbliche e private presenti nell’area e di mettere in campo modalità innovative di accompagnamento, che favoriscano la messa in rete dei servizi rendendoli più accessibili, efficienti, e vicini alle esigenze espresse dal mondo giovanile.

− Portare a sistema il “contenitore” Faber; − Mettere a sistema le modalità di raccordo con le Politiche del Lavoro e i soggetti che se ne occupano. − Aumentare il numero degli attori coinvolti nei processi di negoziazione e di azione − Aumentare il numero di giovani che nella forma di soggetti formali, assumano una responsabilità diretta nella progettazione e gestione di iniziative/servizi − Aumentare il potenziale di occupabilità individuale e collettivo dei giovani

Piano di comunicazione integrato

− rendere visibili le opportunità presenti sul territorio per i giovani;

− Maggiore capacità degli adulti a rendersi riconoscibili ed “appetibili” come interlocutori che hanno interesse a sviluppare relazioni con i giovani;

− comunicazione che sia maggiormente capillare, accattivante, vicina ai destinatari stessi, più differenziata nelle strategie e nelle forme di

− Aumentare il numero degli attori coinvolti nei

processi di negoziazione e di azione

− Aumentare il numero di contatti/scambi con I giovani.

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realizzazione, più coordinata e mirata nei target di riferimento

− individuare forme e strumenti comunicativi che abbiano molto chiaro e semplice il contenuto della comunicazione e che assumono la complessità della realtà giovanile;