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PIANO LOCALE GIOVANI PROVINCIALE ANNO 2009-2010 LINEE GUIDA E CRITERI PER LA PROGETTAZIONE INTESE CON GLI ENTI LOCALI REFERENTI DELLA PROGETTAZIONE SPESE AMMISSIBILI

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PIANO LOCALE GIOVANI

PROVINCIALE ANNO 2009-2010

LINEE GUIDA E CRITERI PER LA PROGETTAZIONE

INTESE CON GLI ENTI LOCALI REFERENTI DELLA

PROGETTAZIONE

SPESE AMMISSIBILI

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ALLEGATO A

PIANO LOCALE GIOVANI PROVINCIALE: LINEE GUIDA E CRITERI PER LA PROGETTAZIONE PREMESSA Le politiche giovanili sono nate e si sono radicate, nelle istituzioni e nei bilanci, su alcuni presupposti che appaiono in via di superamento. I “giovani” sono stati rappresentati principalmente come “gruppo sociale” portatore di interessi specifici e/o come specifica categoria di consumatori. A volte le due connotazioni si sono sovrapposte. Ciò ha portato a sviluppare una politica dell’offerta che ha attribuito ai giovani interessi, bisogni e domande conseguenti. Le politiche locali hanno, generalmente, scelto di favorire lo sviluppo di mercati (anche locali) per i beni “tipicamente“ giovanili costruendo, su questo versante, equilibri tra pubblico e privato variabili a seconda delle congiunture e delle tradizioni di welfare locale. In modo quasi generalizzato le Amministrazioni locali si sono assunte il compito di sviluppare politiche di offerta di beni specifici, sviluppando principalmente l’offerta: � di spazi per la ricreazione e la creatività (beni “assegnati“ e destinati, paradossalmente, solo a due

categorie di cittadini: giovani e terza età); � di informazione (orientata contemporaneamente all’universo dei beni di consumo e dei diritti percepiti

come “tipicamente giovanili”) Parallelamente ha continuato a svilupparsi un’attenzione speciale alla condizione giovanile percepita e rappresentata nei suoi versanti del disagio, della devianza e della disaffiliazione. La nuova prospettiva e il nuovo orientamento hanno invece come riferimento i temi della società della conoscenza e dell’informazione, delle sfide che ne derivano per i sistemi locali ed europeo. Da questo punto di vista, perciò, le politiche giovanili si configurano come politiche degli investimenti nelle risorse umane: politiche delle identità, delle priorità, delle strategie e dell’innovazione. In questa prospettiva, per esempio, i Comuni e la Provincia hanno spesso praticato l’integrazione delle politiche giovanili nelle più complesse e articolate politiche di promozione dei diritti sociali. Tra essi, in particolare, è stata data molta attenzione ai diritti di cittadinanza: in molti casi le politiche giovanili locali sono diventate un aspetto (e non di rado il terreno principale di sperimentazione) delle politiche di cittadinanza. Le politiche giovanili stanno passando da una attenzione al mondo giovanile secondo una prospettiva assistenziale, ricreativa, animativa, aggregativa, ad una attenzione verso le questioni della cittadinanza, dell’autonomia, dello sviluppo locale, della transizione verso l’età adulta. Le politiche giovanili entrano nella logica delle politiche dell’investimento, dello sviluppo, della conoscenza, secondo le prospettive assunte dall’Unione Europea con la “Strategia di Lisbona”. Queste nuove condizioni, per essere durature e portatrice di benefici a lungo termine, necessitano di nuovi apprendimenti e di nuove competenze in coloro che a diversi livelli operano nell’ambito delle politiche giovanili, per potere assumere un ruolo guida nel moltiplicare nelle diverse aree italiane le ricadute positive. In questa prospettiva, il nuovo Piano Locale Giovani della Provincia di Torino, nel recepire gli indirizzi dell’Accordo di Programma Quadro 2007-2009 in materia di politiche Giovani della Regione Piemonte, individua le proprie linee d’indirizzo nelle seguenti azioni Azione 1 La partecipazione Azione 2. Verso l’autonomia personale Azione 3. Sviluppare identità Azione 4. Sostenere l’esistente Azione 5 Rafforzare i sistemi locali

• Azione 1. La partecipazione

Se la finalità generale delle politiche giovanili, integrate nel quadro delle politiche di competitività e innovazione, è quella di permettere ai giovani di partecipare da protagonisti e da decisori alla crescita

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dei sistemi locali, l’accesso ai diritti di cittadinanza è, allo stesso tempo, la condizione necessaria e il prodotto della partecipazione. Il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino sostiene le iniziative locali e sperimentali finalizzate a migliorare la partecipazione e l’esercizio dei diritti di cittadinanza lungo quattro direttrici principali:

stimolare l’entrata dei giovani nelle vita sociale e amministrativa del proprio territorio supportare e facilitare il formarsi di aggregazioni giovanili sia formali che informali; sostenere programmi di formazione alla cittadinanza attiva; incentivare l’accesso ai mezzi di comunicazione, per garantire pari opportunità di visibilità pubblica a chi è meno inserito nei circuiti di valorizzazione sociale.

Per raggiungere questi obiettivi il Piano persegue tre misure

Misura 1a. L’esperienza della cittadinanza europea La cittadinanza europea significa oggi essere parte di un processo di unificazione che non rinnega le diverse identità, ma le valorizza trovando una sintesi adeguatamente complessa e ricca. Il cittadino europeo è cittadino in quanto ha direttamente dei diritti nell'Unione Europea, perciò questo diritto non è mediato dagli Stati Nazionali. La capacità di pensare se stessi come cittadini d’Europa aiuterà i giovani a percepire, praticare, difendere i propri diritti di partecipazione alla vita economica, sociale, politica, culturale, religiosa in termini aperti, dinamici, imprenditivi, orientati al futuro, adattabili. Anche questo sarà un contributo notevole a evitare il declino dei nostri sistemi locali, sia sul piano civile che su quello economico.

Misura1.b. Costruire occasioni, luoghi, processi, in cui i giovani possano esercitare o apprendere cittadinanza attraverso la partecipazione diretta ai processi decisionali

L'ente locale non può miracolosamente invertire le tendenze all’allontanamento dei giovani dai processi decisori di cui il mancato ricambio generazionale delle classi dirigenti della società civile e di quella politico- istituzionale sono solo sintomi vistosi. L’esclusione progressiva dall’esercizio della democrazia e dal contesto istituzionale e pubblico (processo che si alimenta anche attraverso la lontananza dal lavoro) sono i due aspetti principali di una tendenza che, soprattutto negli anni recenti, ha ridotto i giovani ad essere una delle principali sacche di esclusione sociale. I processi che si pongono l’obiettivo di “trasferire quote effettive di potere decisionale” ai giovani sono un compito accessibile che gli Enti Locali possono predisporre e promuovere (nelle istituzioni come nella vita civile)

Misura 1.c. Contrastare l’esclusione dei giovani dall’esercizio dei diritti sociali.

Lo sviluppo delle società industriali ha prodotto un parallelo e progressivo allargamento della fruizione dei diritti sociali al lavoro, alla salute, alla istruzione e alla conoscenza, alla mobilità, alla dignità personale… Le politiche di valorizzazione della risorsa giovani comportano una difesa e un allargamento dell’accesso e della fruizione di questi diritti sociali: quelli “tradizionali” come quelli più “nuovi” e tipici della fase di sviluppo che attraversiamo (diritto alla creatività, diritto all’accesso alla società della informazione, diritto alla differenza sessuale, diritto alla differenza culturale e al rispetto delle identità religiose… ).

• Azione 2. Verso l’autonomia personale

L’opzione che guida il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino è per politiche attive, che superino definitivamente ogni approccio assistenziale (ricreativo e riparatorio), che si preoccupino di promuovere e difendere i diritti fondamentali e ineliminabili delle pari opportunità, dell’uguaglianza, dell’accesso ai diritti

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sociali fondamentali e della salvaguardia e del rispetto della dignità personale e che garantiscano la assunzione diretta di responsabilità dei giovani cittadini. Siamo convinti che l’approccio assistenzialistico non elimina l’incertezza esistenziale, anzi, in alcuni casi la accentua proprio perché ritarda l’assunzione di specifiche responsabilità. La definizione dell’identità personale e la sua manifestazione sono la condizione necessaria perché gli investimenti in risorse umane possano realizzarsi e compiersi. Per raggiungere questi obiettivi il Piano persegue tre misure Misura 2.a. Gli accessi ai diritti In questa fase storica specifica un interesse particolare deve essere accordato alle situazioni in cui appare più difficile raggiungere ed esercitare autonomia:

accesso al lavoro (anche attraverso il sostegno alla auto-imprenditorialità in tutti i settori e in particolare quelli ad alto valore aggiunto di innovazione e creatività, oppure attraverso forme sperimentali di accompagnamento al lavoro) accesso al credito (anche sostenendo mainstreming, trasferibilità e modellizzazione di esperienze locali di micro credito) accesso alla casa (con particolare attenzione alle esperienze di housing sociale, soprattutto se orientate a risolvere il problema della locazione temporanea).

Queste misure, ovviamente, dovranno essere affrontate con interventi intersettoriali tra i diversi assessorati Misura 2.b. Le dimensioni dello spazio e del tempo Qualificare gli spazi di vita dei giovani non deve essere inteso unicamente come un intervento negli/sugli spazi fisici o nei luoghi di ritrovo, ma deve essere inteso in senso lato, come ricerca di un “dove” dentro il quale creare situazioni che siano occasioni di vita, di relazioni, di partecipazione. Dentro questi meccanismi e suggestioni animare un gruppo di giovani in uno “spazio” (quartiere, scuola, volontariato, gruppo, processi decisionali…) è attività di inserimento, di socializzazione e inclusione. Parallelamente la dimensione tempo non è unicamente riferita allo scorrere dei giorni, ma al “quando”, una dimensione nella quale i giovani vivono e sperimentano se stessi: esiste oggi per i giovani un vero tempo libero? O peggio: il loro tempo libero è realmente un tempo liberato dal tempo libero commerciale? Tutte queste riflessioni riguardano una società che crede necessario un sistema educativo efficace (di cui l’animazione è strumento importante) come dovere sociale prioritario, che sa costruire meccanismi di inclusione sociale per evitare che sempre più giovani (ma anche adulti) si trovino ai suoi margini e vivano in una condizione di cittadinanza “dimezzata”. In sostanza lavorare sullo spazio-tempo dei giovani significa aiutare i giovani a diventare cittadini consapevoli e attivi. In questo senso e nel rispetto della fluidità della condizione giovanile e delle diversità tra persone, gruppi, culture collettive il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino conferma interesse, attenzione, sostegno alle azioni, soprattutto di animazione socio pedagogica, orientate principalmente alla promozione dei diritti alla salute, al consumo consapevole, alla qualificazione del tempo libero, alla costruzione e alla espressione della identità, alla socializzazione. In particolare è importante capire come sia possibile coinvolgere i giovani nella definizione di nuove modalità di vita sociale, quella nuova socialità che si affaccia in modo sempre più prepotente e pressante. Misura 2.c. Le pari opportunità Nel quadro generale delle politiche attive per la promozione dell’autonomia si devono inoltre tenere presenti le trasformazioni irreversibili che si sono realizzate nella realtà contemporanea e gli effetti che hanno sulla dinamica sociale: tra queste trasformazioni vi sono, ad esempio, il processo di autonomia femminile e l’arricchimento quantitativo e qualitativo della formazione delle giovani donne.

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Nella sfera delle relazioni sessuali, per esempio, per una lunga fase storica, divenire padri e madri ha segnato il "riconoscimento" della "maturità" della coppia. Oggi la situazione delle giovani donne è molto diversa: la relazione con istituzioni come la scuola o il lavoro costituisce un positivo banco di prova per l'esercizio dell'autonomia, e funziona come segnale della capacità di essere protagoniste dei tempi di vita. La consapevolezza di questi (e di altri analoghi) ribaltamenti dovrà permettere che tutte le azioni di politiche attive per l’autonomia possano essere declinate per genere e per identità sessuale e questo sarà considerato, dal Piano Locale Giovani della Provincia di Torino, condizione necessaria per l’avvio di ogni iniziativa. Azione3. Sviluppare identità Nella società della globalizzazione economica e culturale emerge una preoccupante assenza di trasmissione di memoria che impedisce, di fatto, alle nuove generazioni (immerse in un lungo ed indistinto presente) di rintracciare le radici temporali della propria esistenza individuale e di acquisire il senso più generale degli avvenimenti storici. Tale cesura tra generazioni alimenta nei giovani un senso di disorientamento, perché li priva della mappa concettuale per comprendere il passato e il presente, per costruire cioè il senso delle dimensioni del tempo, e di proiettarsi nella progettazione del futuro. La memoria rappresenta una fonte storica, nel senso che i racconti individuali e collettivi, le testimonianze e i percorsi autobiografici, le tradizioni e le espressioni di cultura materiale offrono aiuti a ricostruire gli avvenimenti storici. Ancora di più: le memorie individuali e collettive costituiscono un importante “deposito” dei prodotti, dei sedimenti e dei segni delle culture sociali e collettive (e perciò, per esempio, della mentalità, degli stili, delle ideologie, degli stereotipi, delle culture, dell’immaginario … ) Ma così come è importante guardare al passato, non si può dimenticare ciò che è immanente, ciò che ci circonda: in questo senso i temi della globalizzazione ripropongono in modo drammatico e prepotente l’antico (ancestrale) dilemma tra l’aprirsi al nuovo che ci viene incontro o il chiudersi nelle nostre culture millenarie. Una delle sfide di questi anni, che il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino coglierà, sarà come porre il proprio territorio, al centro di uno scambio culturale più aperto recuperando una interculturalità che forse ci è sempre appartenuta. Per raggiungere questi obiettivi il Piano persegue una misura Misura 3.a. La banca “delle memorie” Il problema del rapporto tra i giovani e la memoria si presenta più complesso che il semplice scambio intergenerazionale e possiamo probabilmente ipotizzare che la crisi stia in un deficit di competenze, strumenti e occasioni di conoscenza storica. Il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino presterà attenzione alle esperienze attraverso cui, in forma diretta o associata, gli Enti locali hanno affrontato il problema della diffusione e del consolidamento della memoria storica presso i giovani cittadini. L’attenzione si concentrerà su questo tema e sulle iniziative orientate a questo obiettivo a partire dal lavoro dedicato ai fondamenti e ai valori della società democratica (la Costituzione, innanzitutto). Ancor più in particolare, sarà data grande attenzione alla dimensione dello scambio di memoria intergenerazionale, in tutte le sue forme e attraverso tutti gli strumenti utili: dalle iniziative che hanno prodotto un’attivazione diretta dei giovani (finalizzata a far conoscere e valorizzare le culture giovanili precedenti) alle forme, i modi, gli strumenti, alle crisi attraverso cui giovani di generazioni passate hanno sviluppato la loro esperienza di appartenenza alla società democratica, hanno praticato “partecipazione”, hanno dato il loro contributo collettivo alla vita delle società delle donne.

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• Azione 4. Sostenere l’esistente

Dal punto di vista di una strategia, basata sulla valorizzazione del Piano Locale Giovani e dalla messa in rete delle esperienze e delle risorse economiche del territorio, la priorità va naturalmente accordata al sostegno e al rafforzamento dei patrimoni di conoscenza ed esperienza che ancora mostrano vitalità e prospettano impatti all’altezza di bisogni e aspettative. Tra essi, per esempio, oltre alle esperienze di animazione socio pedagogica e di educazione non formale (come ad esempio la mobilità giovanile, il volontariato e l’associazionismo) assumeremo come strategiche le seguenti esperienze:

Per raggiungere questi obiettivi il Piano persegue due misure a) Misura 4.a. Sistema degli informagiovani locali

È aperto in Italia da tempo il dibattito sul ruolo degli Informagiovani, su una valutazione e verifica delle loro progettualità e sugli interrogativi circa il loro futuro: evoluzione dei bisogni informativi, nuovi linguaggi, nuovi utenti, diversi strumenti di comunicazione. Significativa è la riflessione su come promuovere politiche informative che prevedano la partecipazione diretta dei giovani nelle varie fasi di lavoro del processo informativo e lo sviluppo del lavoro di rete con gli altri attori del territorio. In questo quadro Il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino ritiene che i Centri Informagiovani restino strumenti strategici per la promozione della cittadinanza attiva giovanile. Il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino sosterrà quindi tutti i progetti che supportino i nuovi servizi, favoriscano lo scambio di esperienze e di informazioni fra i Centri, sviluppino la professionalità degli operatori, favoriscano la diffusione dei principi di qualità per il funzionamento degli IG, promuovano incontri confronto sugli indirizzi delle politiche informative, collaborino con i Centri di informazione per i giovani a livello europeo.

b) Misura 4.b. I centri di creatività e socializzazione

La creatività e la pratica artistica sono senza dubbio tra le attività che stimolano maggiormente le relazione tra i giovani favorendone l’aggregazione, lo scambio di esperienze, la crescita sociale e culturale. La produzione culturale legata alle nuove generazioni ha registrato in questi ultimi anni un forte incremento in termini di risorse umane e strutturali, di addetti ai lavori, di giovani artisti, oltre che a luoghi di ricerca e sperimentazione, iniziative, occasioni di incontro, rassegne e festival sul territorio. Se il dato quantitativo rappresenta l’aspetto positivo e rilevante del fattore socializzazione attraverso la creatività e la produzione culturale emergente, per contro non è possibile non sottolineare come tali attività ed esperienze sono condotte in numerosi centri e comuni della provincia in forma isolata, risultino poco visibili e scollegate tra di loro: sono decine i festival, le rassegne e le iniziative culturali che non riescono a superare, in termini di visibilità, i confini comunali E’ indispensabile pertanto avviare un processo che metta in relazione le diverse iniziative provinciali con la costruzione di un sistema della creatività e dei luoghi di aggregazione attraverso il coordinamento delle risorse e degli investimenti necessari al loro sviluppo, l’individuazione delle esperienze migliori e la loro relativa promozione, la circuitazione dei giovani artisti piemontesi Richiamando in questo Programma Triennale della Regione Piemonte saranno quindi il sostegno, la pubblicizzazione e la messa in rete dei “Centri di creatività e socializzazione” nelle diverse realtà territoriali, là dove esistano progetti che vedano dialogare e progettare assieme Enti Locali e giovani, nel segno della pratica della sussidiarietà e del decisivo protagonismo giovanile.

• Azione 5 Rafforzare i sistemi locali Le politiche giovanili sono ormai riconosciute come una dimensione della pianificazione strategica locale e, di conseguenza, si sviluppano secondo logiche che il Programma Triennale della Regione Piemonte assume e si impegna a generalizzare e ulteriormente radicare.

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Per questo, Il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino consente di finanziare azioni a carattere innovativo attraverso le quali promuovere nuove strategie ed esempi di buona pratica.

Questa priorità consente di assegnare ai sistemi locali il compito di definire le priorità di intervento da finanziare con Il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino in base alla identificazione da parte degli attori del territorio: dei bisogni sociali specifici, del modello di partecipazione, delle scelte di sviluppo economico, dei luoghi e degli strumenti di verifica.

In questo quadro Il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino riconosce che storicamente sono i Comuni ad aver assunto il ruolo di interlocutore istituzionale più prossimo e diretto per i giovani, per la loro rappresentanza formale e informale e per tutti i portatori di interesse nelle politiche giovanili. Sono i Comuni che hanno sviluppato servizi, competenze e professionalità (interne o esterne) atte a rispondere in modo efficace e “prossimo” ai bisogni dei giovani. La Provincia di Torino, secondo attribuzioni e competenze specifiche, ricopre un ruolo attivo e determinante nella programmazione, nel coordinamento e nel finanziamento delle nuove strategie di politiche giovanili:

� garantendo la governance dei processi che si attiveranno sui territori; � esercitando le competenze specifiche di legge (lavoro, istruzione, orientamento, � gestendo la raccolta e l’analisi dei dati relativi ai giovani � svolgendo un ruolo prezioso di supporto dei Sub Piani Locali Giovani a cui potranno

partecipare attivamente e secondo le proprie competenze di legge.

I Sub Piani Locali Giovani sono strumento finalizzato a favorire processi che mobilitano una pluralità di soggetti nella “visione del futuro” del proprio territorio definito a partire dagli attori locali e in particolare dai giovani e dalle loro organizzazioni di rappresentanza, formali e non formali. Da questo punto di vista il Piano Locale stimolerà lo sviluppo di schemi diversi, a seconda delle realtà, per l’integrazione delle politiche giovanili nelle pianificazioni strategiche dello sviluppo locale e per sperimentare un punto di sintesi e di integrazione garantendo confronti, scambi e trasferimenti di esperienze e prodotti diversi. a) Misura 5.a. I piani locali per i giovani Definizione Il Piano Locale Giovani (PLG) può essere definito come lo strumento, promosso dagli Enti Locali, che rappresenta il processo di negoziazione tra più enti, istituzioni, organizzazioni, soggetti collettivi al fine di armonizzare interessi diversi e individuare obiettivi comuni per l’attuazione di politiche giovanili orientate allo sviluppo locale nel suo complesso e all’aumento della partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali, attraverso la costituzione dei Sub Piani Locali Giovani. Si tratta quindi sia di un documento, sia di un processo. In quanto documento, il PLG costituisce la definizione delle condizioni, degli obiettivi, delle modalità e delle risorse con cui si possono sviluppare le politiche giovanili. In quanto processo, il PLG costituisce un sistema di relazioni tra soggetti collettivi diversi, che a vario titolo hanno un interesse verso le giovani generazioni e che condividono la necessità di un lavoro comune, nel rispetto e per la valorizzazione delle rispettive specificità e competenze. Il PLG si connota essenzialmente come un processo di partecipazione, ovvero prevede, garantisce e sviluppa la partecipazione dei diversi attori sociali (i giovani stessi prima di tutto, le istituzioni locali, le organizzazioni sociali, economiche). Tale processo è finalizzato alla definizione di obiettivi comuni, ovvero di risultati ritenuti opportuni e raggiungibili dagli attori coinvolti. Obiettivi che, pur avendo un contenuto specifico legato alla realtà giovanile, sono funzionali e coerenti con lo sviluppo del benessere della comunità locale nel suo insieme. 3. Attori L’attore “collettivo” del PLG e dei Sub PLG è la comunità locale. Dentro questo termine ovviamente si riscontrano soggetti ed organizzazioni differenti, con ruoli e competenze diverse.

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Va in ogni caso evidenziato che il processo del PLG e dei Sub PLG è una “impresa sociale”, nel senso di un’opera che non nasce dal lavoro solitario di un soggetto o di una sola organizzazione, ma richiede la presenza e la responsabilità di varie realtà, che potranno essere parte del processo anche in modi e tempi diversi. Il titolare del processo, per la costituzione e la gestione dei Sub PLG, è il Comune, in quanto “rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo” (Testo Unico Enti locali, art. 3), ovvero ente esponenziale della comunità locale: una titolarità funzionale, esercitata nel principio di sussidiarietà verticale. Tale titolarità può essere assunta anche in forma delegata (per esempio alla Comunità Montana). Dovrà anzi essere incentivata ogni forma di titolarità associata dei Sub PLG che rappresenti una quota minima di popolazione, individuata, anche, secondo i criteri dei Piani di Zona L’Ente locale titolare del Sub PLG ne garantisce il processo di attuazione e il rispetto dei criteri metodologici indicati. L’Ente locale si assume la responsabilità di coinvolgere e convocare gli attori/organizzazioni del territorio, secondo una strategia “inclusiva”, ovvero rivolta a favorire la partecipazione al processo di tutti coloro che presentano un interesse, attuale o potenziale, nello sviluppo del Sub PLG. Gli obiettivi, le modalità, gli strumenti e i contenuti di tale partecipazione devono essere esplicitamente indicati nel Sub PLG e sono frutto delle condizioni locali in cui si inserisce il Piano. Da questa definizione dipende la composizione della partnership locale e la scelta degli strumenti operativi In ogni caso, la partnership dovrà includere tutti gli attori necessari al processo, in modo effettivo e verificabile. Il processo di partecipazione alla costruzione e attuazione dei Sub PLG deve prevedere un ruolo attivo dei giovani della comunità locale. Le modalità di partecipazione dei giovani ad un simile processo devono essere determinate localmente. Si evidenzia però che difficilmente la questione può essere risolta ricorrendo a modelli di rappresentanza formale, che risultano poco rappresentativi e che rischiano quindi di escludere parti rilevanti della popolazione giovanile. Si tratta creare localmente processi che

(a) riconoscano le forme di rappresentanza eventualmente presenti come riferimento importante ma non esclusivo del mondo giovanile

(b) riconoscano o, eventualmente, attivino spazi di partecipazione e cittadinanza attiva su iniziative e ambiti specifici.

In sostanza si tratta di costruire una partecipazione “dal basso”, sicuramente non-formale, forse razionalmente imprecisa, ma almeno reale. Target Nella sperimentazione dei Sub Piani Locali Giovani, i beneficiari diretti delle azioni sono da intendersi, in via indicativa, i soggetti in età compresa tra i 15 e i 29 anni. Non sono in alcun modo ammesse azioni indirizzate a popolazione nelle fascia d’età della scuola dell’obbligo. Nella definizione del target i Sub Piani dovranno prestare particolare attenzione alle differenze di genere, alla presenza di giovani stranieri, ai differenti contesti socio-culturali del territorio. Ruolo e compiti della Provincia Un ruolo specifico viene svolto dall’Amministrazione Provinciale che è obbligatoriamente coinvolta nel PLG, sia per le attribuzioni specifiche in materie oggetto del Piano stesso, sia per funzioni di supporto. Essa è garante dei criteri del PLG, della fattibilità delle azioni previste, del controllo della spesa e della valutazione. La Provincia coordina e supporta sul proprio territorio lo sviluppo dei SubPLG e, dove pertinente, ne favorisce l’integrazione.

Le sue funzioni sono: � di favorire l’individuazione degli ambiti locali per i sub-PLG territoriali � convalidare la corrispondenza dei sub PLG ai criteri di eleggibilità fissati dalla Regione

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� fare da garante della fattibilità delle azioni previste, del controllo della spesa � coordinare e supportare sul proprio territorio lo sviluppo dei sub-PLG e, dove pertinente, favorirne

l’integrazione. � Formare gli operatori e i decisori � Costruire reti e supporto ai soggetti, pubblici e privati, attivi sul territorio � Promuovere l’integrazione tra diversi soggetti del territorio per progetti verso l’autonomia sociale e

professionale dei giovani che richiedano interventi su vasta scala ad esempio attraverso l’utilizzo delle risorse del FSE

La Provincia titolare del PLG ne garantisce il processo di attuazione e il rispetto dei criteri metodologici indicati. L’Ente capofila, si assume la responsabilità di coinvolgere e convocare gli attori/organizzazioni del territorio, secondo una strategia “inclusiva”, ovvero rivolta a favorire la partecipazione al processo di tutti coloro che presentano un interesse, attuale o potenziale, nello sviluppo del PLG. Gli obiettivi, le modalità, gli strumenti e i contenuti di tale partecipazione devono essere esplicitamente indicati nel PLG e sono frutto delle condizioni locali in cui si inserisce il Piano. Da questa definizione dipende la composizione della partnership locale e la scelta degli strumenti operativi. In ogni caso, la partnership dovrà includere tutti gli attori necessari al processo, in modo effettivo e verificabile. Il processo di partecipazione alla costruzione e attuazione del PLG deve prevedere un ruolo attivo dei giovani della comunità locale. Le modalità di partecipazione dei giovani ad un simile processo devono essere determinate localmente. Si evidenzia però che difficilmente la questione può essere risolta ricorrendo a modelli di rappresentanza formale, che risultano poco rappresentativi e che rischiano quindi di escludere parti rilevanti della popolazione giovanile. Si tratta di immaginare localmente processi che riconoscano

(a) le forme di rappresentanza eventualmente presenti come riferimento importante ma non esclusivo del mondo giovanile

(b) o, eventualmente, attivino spazi di partecipazione e cittadinanza attiva su iniziative e ambiti specifici. In sostanza si tratta di costruire una partecipazione “dal basso”, sicuramente non-formale, forse razionalmente imprecisa, ma almeno reale.

4. Strategie del processo Strategia Descrizione Attori Ruolo della

Provincia Strumenti

Individuazione degli ambiti locali per i Sub PLG

Incontri tra enti per la definizione del bacino e del capofila

Comuni Comunità montane giovani

Promozione e organizzazione

Delibere di adesione

Ricognizione e analisi

Raccolta di informazioni, documentazioni, esperienze al fine di dare evidenza alla condizione giovanili e alle politiche del territorio

Ente Locale titolare dei Sub PLG Istituzioni e organizzazioni locali Giovani della comunità locale

Provincia come responsabile dei sistemi di monitoraggio locale.

Dati statistici Ricerche Documentazioni di progetti in corso Incontri di presentazione delle esperienze locali

Sistema di partecipazione

Definizione delle modalità locali attraverso cui i

Ente Locale titolare Sub PLG Istituzioni e

Provincia come garante della partecipazione

Costituzione del Tavolo locale delle Politiche Giovanili

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sub PLG promuove la partecipazione attiva degli attori locali al processo di pianificazione

organizzazioni locali giovanili

Atti di indirizzo dei Consigli e delle Giunte degli Enti locali. Protocolli di intesa.

Obiettivi e priorità Individuazione negoziata tra gli attori della partnership, degli obiettivi e priorità temporali dei Sub PLG.

Gli Enti locali e le organizzazioni formali e informali aderenti alla partnership

Provincia come garante corrispondenza delle linee d’indirizzo regionali e provinciali

Approvazione dei SubPLG da parte degli organismi dell’Ente titolare.

Progettazione e azione

Definizioni dei progetti operativi dei Sub PLG.

Ente Locale titolare dei Sub PLG Istituzioni e organizzazioni locali Giovani della comunità locale

La Provincia partecipa con la propria struttura di assistenza tecnica e di supporto al tavolo nella sua azione progettuale;

Gruppi di lavoro.

Monitoraggio e valutazione

Il PLG prevede lungo tutto il suo sviluppo adeguati strumenti di monitoraggio, tali da garantire un continuo aggiustamento dei processi del piano e una verifica delle singole azioni progettuali. Al termine del periodo di validità si opera una valutazione d’impatto sugli effetti prodotti dal PLG e dai Sub PLG

Ente locale titolare. Attori locali.

Definisce le modalità degli strumenti di verifica

Quelli definiti dal PLG Esempi: bilancio sociale ricerca valutativa rendicontazione raccolta dati quantitativi sistema di indicatori

5. Risorse e criteri di assegnazione Il PLG si sviluppa tramite l’apporto di risorse specifiche e proprie previste dall’Accordo Programma Quadro. Gli enti locali partecipano con risorse proprie da aggiungere al fondo previsto per il PLG. Tra le attività finanziate con risorse proprie e quelle aggiuntive del PLG vi deve comunque essere coerenza e integrazione. Le risorse sono ripartite secondo due livelli:

a) una quota fissa assegnata a tutti i bacini dei sub Piani Locali Giovani;

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b) una quota assegnata in base al numero di abitanti di età compresa tra i 15 ed i 29 anni residenti nei territori dei bacini dei Sub Piani Locali Giovani

Una percentuale definita del Fondo PLG è destinata alle funzioni di sistema (promozione, monitoraggio, valutazione), esercitate dall’Amministrazione Provinciale. 6. Sistema di valutazione Il Sistema di valutazione costituisce uno dei contenuti principali del PLG e uno degli aspetti centrali del processo di pianificazione. La valutazione ha come scopo prioritario la verifica dell’impatto del PLG sull’aumento della partecipazione/inclusione dei giovani a processi decisionali. Il sistema valutativo del PLG deve

- produrre informazioni sulle condizioni e sulle attività svolte - svolgersi secondo metodologie di ricerca sociale - consentire la possibilità di assumere decisioni da parte dell’ente titolare e dei soggetti coinvolti - analizzare quanto le azioni intraprese corrispondano ad un interesse collettivo - evidenziare l’impatto delle azioni svolte sui beneficiare e sulla comunità locale interessata - assegnare un valore e un significato alle azioni svolte - comunicare socialmente gli effetti prodotti dall’azione - favorire un apprendimento sociale dei vari attori coinvolti al fine di un miglioramento del processo

di programmazione. Il sistema valutativo deve essere governato da un soggetto pubblico rispetto alla titolarità e responsabilità del Piano e deve contemporaneamente svolgersi secondo criteri di valutazione partecipata e di valutazione d’impatto. I Sub Piani Locali Giovani La Provincia di Torino ha promosso e sviluppato sul proprio territorio la costituzione di 25 sub Piani Locali Giovani incentivando ogni forma di titolarità associata che garantisca una minima numerosità di popolazione. I bacini territoriali e gli enti capofila, responsabili della progettazione locale, sono stati definiti su libera iniziativa degli enti interessati ad aderire alla pianificazione strategica locale. Di questi N° 8 sono costituiti da Comunità Montane o da Comuni appartenenti a Comunità Montane

Denominazione Sub Piano Locale Enti referenti della progettazione locale

Piano Locale Giovani RIVALTA DI TORINO Comune di Rivalta di Torino

Piano Locale Giovani CHIERI Comune di Chieri

Piano Locale Giovani PINEROLO Comune di Pinerolo

Piano Locale Giovani COLLEGNO Comune di Collegno

Piano Locale Giovani SETTIMO TORINESE Comune di Settimo Torinese

Piano Locale Giovani NICHELINO Comune di Nichelino

Piano Locale Giovani MONCALIERI Comune di Moncalieri

Piano Locale Giovani CIRIE’ Comune di Ciriè

Piano Locale Giovani VENARIA REALE Comune di Venaria Reale

Piano Locale Giovani CHIVASSO Comune di Chivasso

Piano Locale Giovani RIVOLI Comune di Rivoli

Piano Locale Giovani FAVRIA Comune di Favria

Piano Locale Giovani CARMAGNOLA Comune di Carmagnola

Piano Locale Giovani IVREA Comune di Ivrea

Piano Locale Giovani BASSA VAL DI SUSA Comune di Avigliana

Piano Locale Giovani SAN MAURO TORINESE Comune di San Mauro Torinese

Piano Locale Giovani MEDIA VAL DI SUSA Comune di Bussoleno

Piano Locale Giovani VAL SANGONE C.M Val Sangone

Piano Locale Giovani MAZZE’ Comune di Mazzè

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Denominazione Sub Piano Locale Enti referenti della progettazione locale

Piano Locale Giovani C. MONTANA VALLI LANZO C.M Valli di Lanzo

Piano Locale Giovani VAL PELLICE C.M Val Pellice

Piano Locale Giovani VALLI CHISONE E GERMANASCA C.M Valli Chisone Germanasca

Piano Locale Giovani ALTA VAL DI SUSA Comune di Bardonecchia

Piano Locale Giovani VALCHIUSELLA C.M Valchiusella

Piano Locale Giovani Torino Città di Torino

Tavolo di coordinamento del Piano Locale Giovani provinciale Il Tavolo di coordinamento è formato da: � Gli operatori dell’Ufficio Giovani e Servizio Civile Volontario del Servizio Solidarietà Sociale della

Provincia di Torino; � Un referente tecnico individuato da ciascun ente referente della progettazione locale. Il Tavolo di coordinamento svolge attività di promozione, monitoraggio e valutazione della progettazione locale dei Sub Piani Locali Giovani coerentemente con gli orientamenti regionali e provinciali e nel rispetto dei criteri della progettazione contenuti nel documento denominato “Piano Locale Giovani Provinciale e Sub Piani Locali Giovani: linee guida e criteri per la progettazione”. Le sedute del Tavolo di coordinamento sono verbalizzate a cura dell’Ufficio Giovani e Servizio Civile Volontario. Risorse finanziarie La Provincia di Torino, per le iniziative afferenti ai Sub Piani Locali Giovani, trasferisce agli enti referenti della progettazione locale le risorse finanziarie per sostenere l’attuazione della pianificazione strategica locale per i giovanii. Gli enti locali partecipano alla realizzazione dei Sub Piani Locali mediante l’apporto di risorse proprie. Durata dei Sub Piani Locali Giovani La progettazione locale si sviluppa secondo due annualità progettuali: � la prima dovrà concludersi entro il 31 maggio 2010 � la seconda dovrà concludersi entro il 31 maggio 2011. Il Tavolo Giovani della Provincia di Torino Per sviluppare una vera e propria progettualità nel campo delle politiche giovanili - così come prevede la "Carta di partecipazione dei giovani alla vita municipale e regionale" La Provincia di Torino ha istituito la costituzione di un Tavolo di consultazione Giovani" aperto ai giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni i quali abbiano in corso o abbiano concluso il Servizio Civile Volontario presso Enti con sede di servizio nel territorio della Provincia di Torino e che manifestino per iscritto la disponibilità a far parte di un tavolo informale di consultazione denominato “Tavolo Giovani della Provincia di Torino”. In un momento in cui la realtà giovanile è in continuo movimento e le problematiche che la riguardano sono molteplici e complesse, l’Amministrazione Provinciale ritiene importante e fondamentale il momento di confronto, istituzionalizzando un luogo specifico dove i giovani possono avere la parola sui problemi riguardanti tutte le iniziative progettuali e non che la Provincia di Torino intende mettere in campo, assicurando così una formazione alla vita democratica ed alla gestione della cosa pubblica Obiettivo è costituire un luogo privilegiato di confronto e dibattito democratico ove raccogliere, da un lato, sollecitazioni e proposte su tutto ciò che può riguardare la condizione giovanile per poi riportarlo all’Amministrazione provinciale e, dall'altro come momento di ricaduta delle iniziative nell'ambito in cui ogni organizzazione opera. Per questo motivo Il Tavolo Giovani è il primo punto di riferimento dell'Amministrazione per quanto riguarda il rapporto con la realtà giovanile organizzata. Ciò fa si che questo tavolo di consultazione possa davvero avere potere propositivo in materia di interventi a favore dei giovani, nei confronti dell’Assessorato.

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Compito del Tavolo Giovani dovrà anche essere quello di rapportarsi sempre di più con le realtà giovanili non organizzate e con i numerosi gruppi informali presenti in città. INIZIATIVE DI INTERESSE PROVINCIALE La formazione ai Sub Piani Locali Giovani della Provincia di Torino Settore d’intervento La presente iniziativa si configura come un progetto di istruzione e formazione nell’ambito delle politiche per i giovani, destinato a operatori pubblici e privati del territorio provinciale. Pensare ad un Corso di Formazione per le Politiche Giovanili vuole quindi essere l’occasione per dare solidità e diffusione a questi nuovi processi e per creare un riferimento culturale continuativo. La proposta progettuale prevede uno sviluppo annuale, che consenta lo start-up e il consolidamento delle iniziative territoriali proposte dai PLG della provincia di Torino Descrizione dell’iniziativa AMBITO DI INTERVENTO: DESTINATARI La formazione si configura di livello provinciale e rivolge le proprie attività a diversi target di destinatari: - un nucleo di 25 operatori responsabili e funzionari/dirigenti di alto livello delle politiche giovanili, attivi

nelle istituzioni pubbliche e nelle organizzazioni di privato sociale: individuati e designati dai singoli Piani Locali Giovani, ad essi saranno destinate le azioni del percorso di formazione (costituito dal laboratorio di progettazione, dalle conseguenti sessioni di formazione, )

- amministratori, funzionari, operatori delle politiche giovanili, cui saranno rivolte le azioni di diffusione e comunicazione.

OBIETTIVI GENERALI Il progetto vuole contribuire a promuovere e sviluppare una nuova cultura delle politiche giovanili sul territorio della provincia di Torino, a sostegno di un processo di innovazione che si sta sviluppando a diversi livelli istituzionali e territoriali, nel segno di una assunzione delle politiche giovanili come politiche di sviluppo nei suoi diversi ambiti territoriali. Si vuole costituire, quindi, un laboratorio dove questi processi di innovazione diventano oggetto di apprendimenti sociali, istituzionali ed organizzativi, capaci di influenzare le politiche locali e di diffondersi in sui territori. L’obiettivo è quello di attivare un percorso di formazione rivolto ai molteplici attori delle politiche giovanili, operanti nelle pubbliche amministrazioni e nelle organizzazioni di privato sociale. Attraverso la formazione degli attori più qualificati e che occupano posizioni di responsabilità nelle istituzioni pubbliche locali e nelle organizzazioni di privato sociale, si vuole ottenere un effetto moltiplicatore delle innovazioni sulle politiche giovanili. L’obiettivo indiretto è quello di costituire un metodo di lavoro che possa attivare scambi e relazioni e agire come diffusore delle innovazioni a livello territoriale. Progetto Autonomia Personale A causa della crisi economica globale, i giovani possono collocarsi tra le fasce di popolazione considerate vulnerabili e a rischio di esclusione sociale e pertanto è opportuno favorirne l’inclusione tra i destinatari di interventi di carattere preventivo di sostegno al risparmio e al credito a favore di giovani di un’età compresa tra i 18 e 29 anni; Il Piano provinciale intende favorire misure per individuare ed intercettare i bisogni della popolazione giovanile prima della loro degenerazione, con attività di carattere preventivo tese a ridurre i costi individuali e sociali attraverso investimenti sul capitale umano. Altre iniziative Il Piano intende promuovere anche eventuali iniziative volte all’effettiva inclusione dei giovani nella vita pubblica e sociale.

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ALLEGATO B SUB PIANO LOCALE GIOVANI ENTE REFERENTE DELLA

PROGETTAZIONE LOCALE (CAPOFILA)

AMBITI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO

1 - MEDIA VAL SUSA Comune di Bussoleno Comuni di Bussoleno, Borgone di Susa, Bruzolo, Chianocco, Mattie, Mompantero, Novalesa, San Didero, San Giorio di Susa, Sant’Antonino di Susa, Susa, Venaus, Villarfocchiardo

2 - RIVALTA DI TORINO Comune di Rivalta di Torino Comuni di Rivalta di Torino, Beinasco, Bruino, Orbassano, Piossasco, Volvera

3 - CARMAGNOLA Comune di Carmagnola Comuni di Carmagnola, Carignano, Castagnole Piemonte, Lombriasco, Osasio, Pancalieri, Piobesi Torinese, Villastellone

4 - ALTA VAL SUSA Comune di Bardonecchia Comuni di Bardonecchia, Cesana Torinese, Giaglione, Gravere, Oulx, Salbertrand, Sauze D'Oulx

5 - FAVRIA Comune di Favria Comuni di Favria, Bosconero, Busano, Canischio, Cuorgnè, Feletto, Forno Canavese, Frassinetto, Locana, Lusigliè, Oglianico, Pont Canavese, Prascorsano, Pratiglione, Rivarolo Canavese, Rivarossa, Salassa, San Colombano Belmonte, San Ponso, Valperga

6 - RIVOLI Comune di Rivoli Comuni di Rivoli, Rosta, Villarbasse

7 - LANZO Comunità Montana Valli di Lanzo Comuni di Ala di Stura, Balangero, Balme, Cafasse, Cantoira, Ceres, Chialamberto, Coassolo Torinese, Corio, Germagnano, Groscavallo, Lanzo Torinese, Lemie, Mezzenile, Monastero di Lanzo, Pessinetto, Traves, Usseglio, Vallo Torinese, Varisella, Viù

8 - MONCALIERI Comune di Moncalieri Comuni di Moncalieri, La Loggia, Trofarello

9 - NICHELINO Comune di Nichelino Comuni di Nichelino, Candiolo, None, Vinovo

10 - PINEROLO Comune di Pinerolo Comuni di Pinerolo, Airasca, Buriasco, Campiglione Fenile, Cantalupa, Cavour, Cercenasco, Cumiana, Frossasco, Macello, Osasco, Piscina, Prarostino, Roletto, San Pietro Val Lemina, San Secondo di Pinerolo, Scalenghe, Vigone, Villafranca Piemonte, Virle Piemonte

11 - SAN MAURO TORINESE Comune di San Mauro Torines e Comuni di San Mauro Torinese,

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SUB PIANO LOCALE GIOVANI ENTE REFERENTE DELLA PROGETTAZIONE LOCALE

(CAPOFILA)

AMBITI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO

Castiglione Torinese, Cinzano, Gassino Torinese, Rivalba, San Raffaele Cimena, Sciolze

12 - SETTIMO TORINESE Comune di Settimo Torinese Comuni di Settimo Torinese, Leinì, San Benigno Canavese, Volpiano

13 - VALLI CHISONE E GERMANASCA

Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca

Comuni di Fenestrelle, Inverso Pinasca, Massello, Perosa Argentina, Perrero, Pinasca, Pomaretto, Porte, Pragelato, Prali, Pramollo, Roure, Salza di Pinerolo, San Germano Chisone, Sestriere, Usseaux, Villar Perosa

14 - CHIERI Comune di Chieri Comuni di Chieri, Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Cambiano, Isolabella, Marentino, Mombello di Torino, Montaldo di Torino, Moriondo Torinese, Pavarolo, Pecetto Torinese, Pino Torinese, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena

15 - VAL SANGONE Comunità Montana Val Sangone Comuni di Coazze, Giaveno, Reano, Sangano, Trana, Valgioie

16 - CIRIE’ Comune di Ciriè Comuni di Ciriè, Borgaro Torinese, Caselle Torinese, Fiano, Front, Nole, San Maurizio Canavese, Vauda Canavese

17 - BASSA VAL DI SUSA Comune di Avigliana Comuni di Avigliana, Almese, Buttigliera Alta, Caprie, Caselette, Chiusa di San Michele, Condove, Rubiana, Sant'Ambrogio di Torino, Vaie, Villar Dora

18 - COLLEGNO Comune di Collegno Comuni di Collegno, Grugliasco

19 - CHIVASSO Comune di Chivasso

Comuni di Chivasso, Brandizzo, Brozolo, Brusasco, Casalborgone, Castagneto Po, Cavagnolo, Foglizzo, Lauriano, Montanaro, Monteu da Po, Rondissone, San Sebastiano da Po, Torrazza Piemonte, Verolengo, Verrua Savoia

20 - VENARIA REALE Comune di Venaria Reale Comuni di Venaria Reale, Alpignano, Pianezza, Val della Torre

21 - VAL PELLICE Comunità Montana Val Pellice Comuni di Angrogna, Bibiana, Bricherasio, Bobbio Pellice, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Rorà, Torre Pellice, Villar Pellice

22 - VALCHIUSELLA Comunità Montana Valchiusella Alice Superiore, Andrate, Brosso, Carema, Castelnuovo Nigra, Cintano, Lugnacco, Meugliano,

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SUB PIANO LOCALE GIOVANI ENTE REFERENTE DELLA PROGETTAZIONE LOCALE

(CAPOFILA)

AMBITI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO

Nomaglio, Pecco, Quassolo, Quincinetto, Rueglio, Settimo Vittone, Tavagnasco, Trausella, Traversella, Vico Canavese, Vidracco, Vistrorio

23 - IVREA Comune di Ivrea Comuni di Ivrea, Agliè, Albiano d'Ivrea, Baldissero Canavese, Banchette, Borgiallo, Burolo, Castellamonte, Colleretto Castelnuovo, Cossano Canavese, Maglione, Montalto Dora, Ozegna, Parella, Pavone Canavese, Samone

24 - MAZZE’ Comune di Mazzè Comuni di Mazzè, Barone, Caluso, Cuceglio, Mercenasco, Montalenghe, Romano Canavese, San Martino, Strambino, Vialfrè, Villareggia, Vische, Scarmagno

25 - TORINO Comune di Torino Comune di Torino

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ALLEGATO C

INTESA TRA LA PROVINCIA DI TORINO E GLI ENTI LOCALI REFERENTI DELLA PROGETTAZIONE LOCALE DEI SUB PIANI LOCALI GIOVANI

TRA

La Provincia di Torino, (in prosieguo denominata Provincia) – C.F. 01907990012, rappresentata dal Dirigente del Servizio Solidarietà Sociale, dott. Giorgio Merlo, nato a Torre Pellice (TO) il 24/07/48 e domiciliato per la carica in Torino, via M. Vittoria n. 12 sede della Provincia di Torino, in qualità di legale rappresentante, in applicazione dell’art. 107 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e dell’art. 35, comma 2 dello Statuto,

E L’Ente Locale_______________ con sede legale a ________, rappresentato da ____________, in prosieguo denominato “ente referente della progettazione locale”

PREMESSO CHE

− con Deliberazione della Giunta Regionale n. 90-7844 del 17/12/2007 è stato approvato lo schema di Accordo di Programma Quadro APQ “Pyou: Passione da vendere” all’interno del quale vengono finanziati 13 interventi, dei quali l’intervento PA/05 “Attuazione della pianificazione strategica locale per i giovani” che vede quali soggetti attuatori oltre la Regione Piemonte le Province piemontesi;

− con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 661-36211/2008 del 25/06/2008 è stato approvato il documento denominato il documento denominato “Attuazione della pianificazione strategica locale per i giovani – Provincia di Torino”, che definisce concretamente l’intervento della Provincia di Torino all’interno della suddetta progettazione regionale, attraverso l’esercizio delle attività di programmazione, promozione e coordinamento delle iniziative del territorio in materia di politiche giovanili

− il suddetto documento definisce il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino come “lo strumento, promosso da Enti Locali, che rappresenta il processo di negoziazione tra più enti, istituzioni, organizzazioni e altri soggetti collettivi al fine di armonizzare interessi diversi e individuare obiettivi comuni per l’attuazione delle politiche giovanili orientare allo sviluppo locale nel suo complesso e all’aumento della partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali”;

− con deliberazione della Giunta Provinciale n. ____ - _________ del _________, dichiarata immediatamente eseguibile, tra l’altro:

− è stato approvato il documento “Piano Locale Giovani Provinciale: linee guida e criteri per la progettazione”;

− è stata autorizzata la stipulazione di un’intesa con gli Enti referenti della progettazione locale per la realizzazione dei Sub Piani Locali Giovani sul territorio provinciale;

− sono stati ripartiti i fondi per la realizzazione dei Sub Piani Locali Giovani a favore degli Enti Locali referenti della progettazione locale.

La presente intesa ha carattere esecutivo della deliberazione sopra citata, alla quale fa pieno riferimento e dalla quale non deroga sotto nessun aspetto.

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QUANTO SOPRA PREMESSO

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:

Art. 1 - Finalità Con la presente intesa si vuole dare attuazione alla pianificazione strategica locale per i giovani della Provincia di Torino attraverso la realizzazione del Piano Locale Giovani Provinciale. Il Piano Locale Giovani Provinciale può essere definito come “lo strumento, promosso dagli Enti Locali, che rappresenta il processo di negoziazione tra più enti, istituzioni, organizzazioni e altri soggetti collettivi al fine di armonizzare interessi diversi e individuare obiettivi comuni per l’attuazione delle politiche giovanili orientare allo sviluppo locale nel suo complesso e all’aumento della partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali”. Il Piano Locale Giovani Provinciale si sviluppa anche attraverso la realizzazione dei Sub Piani Locali Giovani. La progettazione locale segue le indicazioni contenute nel documento denominato “Piano Locale Giovani Provinciale: linee guida e criteri per la progettazione”, richiamato in premessa. Art. 2 – Attività della Provincia La Provincia svolge le seguenti attività: • Partecipa ai lavori del Tavolo di cui all’articolo 4, istituito nell’ambito del Piano Locale

Giovani Provinciale, coordinandone le attività; • Partecipa ai lavori dei Sub Piani Locali Giovani del territorio garantendo che la progettazione

locale avvenga nel rispetto della programmazione regionale e provinciale; • Garantisce e verifica la partecipazione dei giovani ai processi decisionali; • Assegna all’ente referente della progettazione locale le risorse necessarie per la realizzazione

del Sub Piano Locale Giovani nel proprio territorio di riferimento; • Individua le azioni di vasta area finalizzate alla formazione degli operatori che a livello

territoriale si occupano di politiche giovanili. Art. 3 – Attività dell’Ente referente della progettazione locale L’Ente referente svolge le seguenti attività: � Coordina i lavori del Sub Piano Locale Giovani di competenza, ai quali partecipano la Provincia

e altri soggetti pubblici e privati del territorio; • Partecipa ai lavori del Tavolo di cui all’articolo 4, istituito nell’ambito del Piano Locale

Giovani Provinciale; � Informa, coinvolge e convoca tutti gli attori del territorio di competenza, con particolare

attenzione all’associazionismo giovanile e ai giovani stessi, secondo una strategia inclusiva, rivolta a favorire la massima partecipazione al processo;

� Gestisce le risorse necessarie per la realizzazione del Sub Piano Locale Giovani di competenza e rendiconta alla Provincia l’utilizzo delle medesime.

Art. 4 – Tavolo di coordinamento del Piano Locale Giovani Provinciale Il Tavolo di coordinamento è formato da: � Gli operatori dell’Ufficio Giovani e Servizio Civile Volontario del Servizio Solidarietà Sociale

della Provincia di Torino; � Un referente tecnico individuato da ciascun ente referente della progettazione locale. Il Tavolo di coordinamento svolge attività di promozione, monitoraggio e valutazione della progettazione locale dei Sub Piani Locali Giovani coerentemente con gli orientamenti regionali e provinciali e nel rispetto dei criteri della progettazione contenuti nel documento denominato “Piano Locale Giovani Provinciale: linee guida e criteri per la progettazione”.

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Le sedute del Tavolo di coordinamento sono verbalizzate a cura dell’Ufficio Giovani e Servizio Civile Volontario. Art. 5 – Risorse finanziarie La Provincia sostiene l’attuazione della pianificazione strategica locale per i giovani assegnando all’Ente referente della progettazione locale contributi per complessivi Euro__________ di cui Euro__________ per la realizzazione della prima annualità del Sub Piano Locale Giovani ed Euro__________ per la realizzazione della seconda annualità. La Provincia erogherà il contributo citato secondo le seguenti modalità:

1. anticipo pari al 50% delle risorse assegnate per la prima annualità, ad avvenuta sottoscrizione della presente intesa

2. saldo della prima annualità e anticipo pari al 50% delle risorse assegnate per la seconda annualità, dietro presentazione della rendicontazione relativa alle attività realizzate nella prima annualità

3. saldo della seconda annualità, dietro presentazione della rendicontazione relativa alle attività realizzate nella seconda annualità.

Le rendicontazioni dovranno tassativamente essere prodotte entro 60 giorni dalla conclusione di ciascuna annualità progettuale di riferimento, così come da termini indicati al successivo art. 7. Le medesime dovranno essere redatte ai sensi dell’art. 158 del D.Lgs. 18/08/2000 n. 267.

Il contributo provinciale annuale non potrà superare l’80% delle spese che saranno sostenute dall’Ente referente per la realizzazione del Sub Piano Locale Giovani in ciascuna annualità. L’Ente referente dovrà pertanto concorrere alla realizzazione del Sub Piano Locale Giovani con risorse proprie (cofinanziamento) in misura non inferiore al 20% del costo di ciascuna annualità progettuale. Ai fini della determinazione della quota a carico dell’Ente referente, si considerano risorse proprie anche eventuali contributi finanzari assegnati da soggetti pubblici e/o privati. Il costo relativo al personale dipendente dell’Ente referente eventualmente impiegato per la realizzazione delle attività progettuali potrà costituire esclusivamente cofinanziamento dell’Ente e pertanto non potrà essere finanziato con il contributo provinciale.

Art. 6 – Durata La presente intesa scadrà il 31 maggio 2011. La progettazione locale si sviluppa secondo due annualità progettuali: � la prima dovrà concludersi entro il 31 maggio 2010 � la seconda dovrà concludersi entro la scadenza della presente intesa. Letto, confermato e sottoscritto. Torino, lì

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OGGETTO: “PIANO LOCALE GIOVANI PROVINCIALE: LINEE GUIDA E CRITERI PER LA PROGETTAZIONE”. INTESE CON GLI ENTI LOCALI REFERENTI DELLA PROGETTAZIONE. APPROVAZIONE.

A relazione dell’Assessore Salvatore Rao.

Vista la Legge Regionale 16/95 “Coordinamento e sostegno delle attività a favore dei giovani”;

Vista la L.R. 5/2001 di modifica e integrazione della L.R. 44/2000, che dà compiuta attuazione alla delega agli Enti Locali, secondo quanto disposto dal D.Lgs. 112/1998, e, per quanto riguarda le deleghe in materia di politiche giovanili, in assenza di una legge quadro nazionale, stabilisce i principi generali per avviare il processo di programmazione pluriennale con il concorso dei diversi livelli istituzionali, Regione, Province, Comuni, ed altri Enti Locali, e definisce inoltre indirizzi per la partecipazione giovanile e le sue forme di rappresentanza ai vari livelli decisionali della comunità regionale; Visti gli artt. 132 e 133 della suddetta Legge che prevedono, tra l’altro, rispettivamente che la Regione definisce ogni tre anni il Programma regionale e gli obiettivi prioritari degli interventi, mentre le Province predispongono annualmente i rispettivi piani di interventi per i giovani, al fine di favorire una politica coordinata sul territorio in attuazione del programma regionale; Visti i Piani regionali annuali a partire dall’anno 2000, nei quali si era in parte anticipato lo spirito del decentramento, con la collaborazione delle Province nella gestione dei progetti di intervento presentati da enti locali, associazioni e cooperative giovanili, ai sensi dell’art. 5 della Legge regionale n. 16/1995, e nell’avvio della realizzazione di un Osservatorio sulla condizione giovanile, fondato sulla costruzione di una rete con il concorso delle Province medesime; Vista la Delibera del Consiglio Regionale n. 100-5372 del 06/02/2007, che ratifica,ai sensi dell’art. 57 dello Statuto della Regione Piemonte, la Delibera della Giunta Regionale n. 58-5046 del 28/12/2006 – avente ad oggetto “Programma triennale di interventi regionali per i giovani 2006-2008” – e contestualmente delega alle Province la predisposizione dei rispettivi piani in armonia con il programma regionale; Vista la Deliberazione della Giunta Regionale n. 71-7298 del 29/10/2007 che approva in via definitiva il Quadro strategico dell’APQ (Accordi di Programma Quadro) per la promozione delle opere giovanili e l’elenco degli interventi da ricomprendere nell’APQ così come concertato con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle politiche e le attività sportive e con il Dipartimento pre le politiche e lo sviluppo territoriale e le Intese – e con il Ministero dello Sviluppo Economico; Vista, inoltre, la Deliberazione della Giunta Regionale n. 90-7844 del 17/12/2007 che approva lo schema di APQ “Pyou: Passione da vendere” all’interno del quale vengono finanziati 13 interventi, tra i quali l’intervento PA/05 “Attuazione della pianificazione strategica locale per i giovani” che vede quali soggetti attuatori oltre la Regione Piemonte le Province piemontesi; Vista la Deliberazione della Giunta Provinciale n. 661-36211/2008 del 25/06/2008 che ha approvato il documento denominato “Attuazione della pianificazione strategica locale per i giovani – Provincia di Torino”, che definisce concretamente l’intervento della Provincia di Torino all’interno della suddetta progettazione regionale, attraverso l’esercizio delle attività di programmazione,

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promozione e coordinamento delle iniziative del territorio in materia di politiche giovanili; Preso atto che il documento “Attuazione della pianificazione strategica locale per i giovani – Provincia di Torino”, approvato con la citata Deliberazione della Giunta Provinciale definisce il Piano Locale Giovani della Provincia di Torino come “ lo strumento, promosso da Enti Locali, che rappresenta il processo di negoziazione tra più enti, istituzioni, organizzazioni e altri soggetti collettivi al fine di armonizzare interessi diversi e individuare obiettivi comuni per l’attuazione delle politiche giovanili orientare allo sviluppo locale nel suo complesso e all’aumento della partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali”; Viste: − la Determinazione del dirigente del Settore Affari internazionali e comunitari della Regione

Piemonte n. 149 del 24/11/2008 con la quale sono stati ripartiti i fondi anno 2008 da trasferire alle Province per l’attuazione della prima annualità della pianificazione strategica locale per i giovani (Scheda PA/05 dell’APQ “PYOU: passione da vendere”), di cui Euro 1.129.942,00 alla Provincia di Torino;

− la Determinazione del dirigente del Settore Politiche giovanili della Regione Piemonte n. 273 dell’8/04/2009 con la quale sono stati ripartiti i fondi anno 2009 da trasferire alle Province per l’attuazione della seconda annualità della suddetta pianificazione strategica locale per i giovani, di cui Euro 1.139.440,00 alla Provincia di Torino;

Considerato che la Provincia di Torino intende realizzare il Piano Locale Giovani Provinciale, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo locale delle politiche giovanili e incrementare la partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali, attraverso: − la realizzazione di Sub Piani Locali Giovani che implicano una programmazione coordinata sul

territorio degli interventi locali; − la realizzazione di interventi in materia di politiche giovanili, anche attraverso lo sviluppo di

azioni progettuali di interesse provinciale; Tenuto conto che la Provincia di Torino ha condotto vari incontri a livello territoriale per presentare il Piano Locale Giovani Provinciale e diffondere le indicazioni contenute nei citati documenti regionali e provinciali e che, inoltre, sulla base di tali indicazioni, i Comuni interessati hanno definito i diversi ambiti territoriali di riferimento per la progettazione locale nei quali realizzare i “Sub Piani Locali Giovani”; Preso atto che: − a livello locale i Comuni interessati hanno formalizzato l’adesione al Piano Locale Giovani

della Provincia di Torino, individuando a tal fine un ente locale capofila, referente della progettazione locale del territorio di riferimento;

− i Comuni e le Comunità Montane individuati quali referenti della progettazione locale sono 24, cui si aggiunge il Comune di Torino che realizzerà il “Sub Piano Locale Giovani” nel territorio cittadino, così come indicato nell’elenco allegato sotto lettera “B”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento. Nell’allegato sono altresì specificati per ciascun Sub Piano Locale i diversi ambiti territoriali di riferimento, come risulta dalla documentazione in atti;

Ritenuto per quanto sopra esposto, al fine di favorire lo sviluppo locale delle politiche giovanili e incrementare la partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali: − di approvare il documento “Piano Locale Giovani Provinciale: linee guida e criteri per la

progettazione”, allegato sotto lettera “A”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, contenente le indicazioni per la progettazione provinciale e locale;

− di autorizzare, per la realizzazione dei Sub Piani Locali Giovani sul territorio provinciale, la stipulazione di un’intesa con gli Enti referenti della progettazione locale, secondo termini e

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modalità di cui allo schema allegato sotto lettera “C”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

Considerato, inoltre, fondamentale il coinvolgimento diretto dei giovani nel processo di selezione e di valutazione delle politiche e delle iniziative progettuali a loro destinate, attraverso la partecipazione volontaria dei soggetti di età compresa fra i 18 e i 29 anni, i quali abbiano in corso o abbiano concluso il Servizio Civile Volontario presso Enti con sede di servizio nel territorio della Provincia di Torino, che manifestino per iscritto la disponibilità a far parte di un tavolo informale di consultazione denominato “Tavolo Giovani della Provincia di Torino”; Ritenuto necessario che il “Tavolo Giovani della Provincia di Torino” svolga il proprio ruolo attraverso la collaborazione con l’Ufficio Giovani e Servizio Civile Volontario del Servizio Solidarietà Socialedella Provincia di Torino; Ritenuto, inoltre, con riferimento ai fondi assegnati dalla Regione Piemonte di ripartire gli stessi come segue:

- Euro 1.928.974,00 per la realizzazione dei Sub Piani Locali Giovani a favore degli Enti Locali referenti della progettazione locale secondo gli importi sotto riportati e sulla base dei criteri di riparto indicati nel citato allegato “A”

Ente referente della progettazione locale 1° annualità 2° annualità

Comune di Bussoleno 19.863,00 20.050,00 Comune di Rivalta di Torino 56.974,00 57.572,00 Comune di Carmagnola 33.632,00 33.971,00 Comune di Bardonecchia 8.810,00 8.875,00 Comune di Favria 34.776,00 35.128,00 Comune di Rivoli 35.344,00 35.702,00 Comunità Montana Valli di Lanzo 16.570,00 16.721,00 Comune di Moncalieri 45.443,00 45.913,00 Comune di Nichelino 47.712,00 48.207,00 Comune di Pinerolo 53.600,00 54.161,00 Comune di San Mauro Torinese 24.509,00 24.748,00 Comune di Settimo Torinese 51.269,00 51.804,00 Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca 12.795,00 12.904,00 Comune di Chieri 56.118,00 56.707,00 Comunità Montana Val Sangone 19.147,00 19.326,00 Comune di Ciriè 43.941,00 44.395,00 Comune di Avigliana 29.370,00 29.663,00 Comune di Collegno 52.619,00 53.169,00 Comune di Chivasso 39.224,00 39.626,00 Comune di Venaria Reale 43.672,00 44.123,00 Comunità Montana Val Pellice 14.862,00 14.993,00 Comunità Montana Valchiusella 8.351,00 8.410,00 Comune di Ivrea 32.997,00 33.330,00 Comune di Mazzè 18.851,00 19.027,00 Comune di Torino 160.000,00 160.000,00

TOTALE 960.449,00 968.525,00

- Euro 340.408,00 per la realizzazione di progetti ed iniziative di interesse provinciale di cui

Euro 169.493,00 a valere sulla prima annualità del trasferimento regionale ed Euro

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170.915,00 a valere sulla seconda annualità; Visto l’obiettivo di PEG 2009 n. NC7/2003/605/SV “Realizzazione politiche e interventi a favore dei giovani”; Acquisiti i pareri favorevoli in ordine alla regolarità tecnica e contabile rispettivamente del Responsabile del Servizio interessato e del Responsabile di Ragioneria ai sensi dell'art. 49 comma 1 del Testo Unico delle leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18/08/2000 n. 267;

Visto l'art. 134, comma 4, del citato Testo Unico e ritenuta l’urgenza;

Con voti unanimi, espressi in forma palese, la Giunta Provinciale

DELIBERA 1. di approvare il documento “Piano Locale Giovani Provinciale: linee guida e criteri per la

progettazione”, allegato sotto lettera “A”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, contenente le indicazioni per la progettazione provinciale e locale;

2. di prendere atto che i Comuni aderenti alla pianificazione strategica locale in materia di

politiche giovanili, mediante la realizzazione di Sub Piani Locali Giovani, hanno individuato quali referenti della progettazione locale gli Enti Locali indicati nell’elenco allegato sotto lettera “B”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

3. di autorizzare, per la realizzazione dei Sub Piani Locali Giovani sul territorio provinciale, la

stipulazione di un’intesa con gli Enti referenti della progettazione locale, secondo termini e modalità di cui allo schema allegato sotto lettera “C”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

4. di ripartire i fondi assegnati dalla Regione Piemonte per la realizzazione del Piano Locale

Giovani Provinciale come segue: a. Euro 1.928.974,00 per la realizzazione dei Sub Piani Locali Giovani a favore degli

Enti Locali referenti della progettazione locale secondo gli importi in premessa indicati;

b. Euro 340.408,00 per la realizzazione di progetti ed iniziative di interesse provinciale;

5. di demandare a successivi provvedimenti del Dirigente del Servizio Solidarietà Sociale

l’accertamento e il contestuale impegno dei fondi assegnati dalla Regione Piemonte, nonché le operazioni contabili relative al riparto di cui al precedente punto 4a del dispositivo;

6. di dare atto che il Dirigente del Servizio Solidarietà Sociale provvederà a stipulare le intese

di cui al precedente punto 3 del dispositivo, apportando le eventuali modifiche non sostanziali che si rendessero necessarie. La stipulazione delle intese è subordinata all’assunzione del provvedimento dirigenziale di cui al punto 5;

7. di garantire il coinvolgimento dei giovani nella progettazione delle politiche giovanili

provinciali attraverso un tavolo informale di consultazione denominato “Tavolo Giovani della Provincia di Torino” al quale potranno partecipare soggetti di età compresa fra i 18 e i 29 anni, che abbiano in corso o già concluso il Servizio Civile Volontario presso Enti con

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sede di servizio nel territorio della Provincia di Torino;

8. di dichiarare immediatamente eseguibile il presente provvedimento con successiva votazione, separata, espressa e favorevole di tutti gli intervenuti.

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SPESE AMMISSIBILI Tutte le spese indicate nel piano finanziario dovra nno essere sostenute dall’Ente capofila del Sub-piano locale giovani. Non devono pertanto essere riportate eventuali spese a carico di altri soggetti pubblici e/o privati che parteciperanno alla realizzazione dell’iniziativa progettuale. Sono ammissibili esclusivamente le spese sostenute per la realizzazione delle attività progettuali e riconducibili alle seguenti voci:

a) Risorse umane a.1) personale dipendente esclusivamente per le ore dedicate alla realizzazio ne del progetto .

E’ spesa ammissibile e quindi contribuisce a defini re la spesa totale del progetto, ma finanziabile esclusivamente con risors e proprie dell’Ente capofila. Le spese relative a ciascuna unità di personale dipendente utilizzata dovranno essere dimostrate presentando, in sede di rendicontazione, la seguente documentazione: - prospetto di calcolo illustrativo della determinazione del costo orario - prospetto riepilogativo delle ore di attività effettuate mensilmente.

a.2) personale esterno: incarichi professionali, collaborazioni coordinate e continuative,

ecc., utilizzati per la messa in opera del progetto. Le spese relative a ciascuna unità di personale con contratto co.co.co. dovranno essere dimostrate presentando, in sede di rendicontazione, la seguente documentazione: - prospetto di calcolo illustrativo del costo imputato.

b) Locali Spese per affitto locali di terzi utilizzati specificatamente per la realizzazione di attività progettuali (es. sala conferenze, locali per corsi formazione). Non sono ammissibili spese generali inerenti l’affitto e la pulizia, il riscaldamento, l’illuminazione, il telefono, i collegamenti telematici, ecc., relativi a locali utilizzati dall’Ente per la normale attività istituzionale.

c) Viaggi, vitto e alloggio:

Rientrano in questa voce le spese sostenute per il trasporto, il vitto e l’alloggio dei giovani beneficiari delle attività progettuali.

d) Prestazioni da terzi i contratti stipulati tra l’Ente capofila ed il terzo incaricato dovranno essere specificatamente ricollegabili al progetto e particolarmente dettagliati nell’oggetto, nei contenuti, nelle modalità di esecuzione delle prestazioni.

e) Promozione e pubblicizzazione:

Comprende qualsiasi forma di spesa promozionale relativa alla pubblicità conoscitiva del progetto sul territorio.

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f) Erogazioni dirette ai beneficiari:

all’interno di questa voce vanno inseriti i trasferimenti diretti in denaro effettuati a favore dei beneficiari del progetto: borse di studio, borse lavoro, ecc.

g) Arredi e attrezzature: l’acquisto o la locazione di arredi e attrezzature è spesa ammissibili solo nel caso siano destinati esclusivamente all’attivazione di nuovi sportelli i nformativi e/o nuovi spazi aggregativi .

h) Materiale di consumo: questa voce comprende il materiale di consumo acquistato specificatamente per la realizzazione delle attività progettuali.

Rimane comunque esclusa dalla spesa ammissibile ogn i spesa non riconducibile ad attività previste nel progetto. Tutte le spese sostenute devono essere comprovate d a idonei giustificativi (fatture o documenti contabili aventi forza probatoria equiv alente)

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PIANO FINANZIARIO

SPESE PREVISTE

a) RISORSE UMANE a.1) Personale dipendente

(E’ spesa ammissibile, ma finanziabile esclusivamente con risorse proprie dell’Ente Locale capofila)

Azione progettuale

1 Qualifica e attività svolta

per ciascuna unità di personale

ore dedicate al progetto

costo orario Spesa totale prevista

TOTALE

a.2) Personale esterno

Azione progettuale

1 Qualifica e attività svolta

per ciascuna unità di personale

2 Tipologia rapporto di

lavoro ore dedicate al progetto

Spesa totale prevista

TOTALE

1 attività svolta docenza organizzazione-progettazione altro …………… (specificare)

2 tipologia rapporto di lavoro incarico professionale co.co.co altro …………… (specificare)

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b) Locali (Spese per affitto locali di terzi utilizzati specificatamente per la realizzazione di attività progettuali)

Azione progettuale

Descrizione Spesa totale prevista

TOTALE

c) Viaggi, vitto e alloggio

(Spese per il trasporto, il vitto e l’alloggio dei giovani beneficiari delle attività progettuali)

Azione progettuale

Descrizione Spesa totale prevista

TOTALE

d) Prestazioni da terzi

Azione

progettuale Descrizione Terzo incaricato

(se già individuato) Spesa totale prevista

TOTALE

e) Promozione e pubblicizzazione

(Spesa promozionale relativa alla pubblicità conoscitiva del progetto sul territorio) Azione cui si

riferisce il costo indicato

Descrizione Spesa totale prevista

TOTALE

f) Erogazioni dirette ai beneficiari

(Borse di studio, borse lavoro, ecc.) Azione cui si

riferisce il costo indicato

Descrizione Spesa totale prevista

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TOTALE

g) Arredi e attrezzature

(acquisto o locazione di arredi e attrezzature destinati esclusivamente all’attivazione di nuovi sportelli informativi e/o nuovi spazi aggregativi) Azione cui si

riferisce il costo indicato

Descrizione Spesa totale prevista

TOTALE

h) Materiale di consumo

(materiale di consumo da acquistare specificatamente per la realizzazione delle attività progettuali) Azione cui si

riferisce il costo indicato

Descrizione Spesa totale prevista

TOTALE

SPESA TOTALE PREVISTA (a.1 + a.2 + b + c + d + e + f + g + h)

€ ____________________________

RISORSE

i) Contributo provinciale

€ __________________________

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Cofinanziamento costituito da:

risorse proprie dell’Ente capofila relative a spese per personale dipendente altre risorse proprie dell’Ente capofila

contributi di soggetti pubblici e/o privati (specificare per ciascun soggetto erogatore) altre entrate (specificare)

l) Totale cofinanziamento (minimo 20% del costo totale previsto)

€ __________________________ € __________________________

€ __________________________ € __________________________ € __________________________

RISORSE TOTALI PREVISTE (i + l) (deve coincidere con la SPESA TOTALE PREVISTA )

€ __________________________

Data

Firma