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ella nostra comunità si fa tanto per i ragazzi,ma non abbastanza. Queste parole riassumono molto bene lo stato d’animo di tanti adulti davanti al mol- tiplicarsi di episodi di insofferenza che hanno come protagonisti le giovani gene- razioni. Anche l’ultimo gesto che ha riguar- dato le scuole medie e che ha visto inse- gnanti e genitori riflettere sul malessere che è davanti agli occhi di tutti non può che interpellare l’intera comunità. Pessima abitudine è quella del mi- nimizzare tutto, magari dicendo “è roba da ragazzi”, è più saggio invece domandarci cosa stiamo dando loro che non serve e di che cosa li stiamo privando. La risposta non è semplice, ma non può essere rimandata alle calende greche. Stiamo certamente mettendo nelle loro mani tante “cose”, quasi invadendo la loro vita ma siamo carenti nel consegnare va- lori. Questi ultimi non si vedono e non riempiono gli occhi, ma quando mancano cambia lo stile e la qualità della vita. I valori vanno consegnati quotidia- namente e non smentiti nelle scelte fonda- Luglio 2006 n. 9 APPROFONDIMENTI 10-11 Il Fenomeno “Codice da Vinci” SPAZIO ASSOCIAZIONI 5 I ragazzi di A.C. a Maccione SPAZIO ASSOCIAZIONI 6 - 7 Educazione, una sfida importante CALENDARIO AVVENTO 4 Calendario Attività dal 1 Luglio al 10 Ottobre QUINQUELIBRI 3 Dagli Atti Parrocchiali SOMMARIO: 2 Dal 1 Marzo al 30 Giugno 2006 VITA PARROCCHIALE PRIME COMUNIONI 2006 8 - 9 Foto di gruppo AMMENTOS 12-13 Cenni di storia del Collegio Gesuitico ANGOLO DELLA POESIA 14 Poesie SPAZIO GIOVANI 16 Calciopoli e Mondialinopolis Più attenzione ai ragazzi I valori vanno consegnati quotidianamente e non smentiti nelle scelte fondamentali della vita. mentali della vita. A questo punto è bene che gli adulti ci domandiamo a cosa tende tutta la fatica a cui ci sottoponiamo ogni giorno? Lo stress di cui spesso ci lamen- tiamo è dovuto al fatto che i giovani non sono più gli stessi? Può essere tutto colpa della società o possono esserci anche no- stre responsabilità? Servirebbe a ben poco individuare i colpevoli, e ciò spesso lo facciamo rimpallando le colpe tra famiglia e istitu- zioni. Non sembra la via più utile. Non approda a niente di buono. Forse serve a mortificare i rapporti tra persone che han- no a cuore la stessa meta ma non riescono a capire come arrivarci. Bisogna cambiare rotta se quella per- seguita fino ad ora ha dato scarsi frutti. Par- tendo dall’analisi fatta all’inizio il cambia- mento dovrà riguardare la mentalità delle persone, gli spazi della vita comunitaria, la preparazione di adulti che siano dispo- nibili a valorizzare il tempo libero dei no- stri ragazzi con attività ricreative di gran- de spessore. A questo proposito rispunta la ne- N cessità di riparlare di Oratorio visto come casa che accoglie ed educa, valorizza e im- pegna, produce in maniera diversa da come noi abitualmente intendiamo questo ver- bo. La Parrocchia lancia un appello a giovani e adulti che si vogliano mettere a disposizione di un progetto che contempli una risposta in termini di spazio, disponi- bilità e di iniziative a favore dei nostri ra- gazzi dai quali pretendiamo spesso che facciano tutte le “cose da grandi”, scim- miottando gli adulti e quindi privandoli della età e delle cose che giustamente si attendono da noi. All’inizio del nuovo anno rivolgeremo ancora questo appello a tutte le persone di buona volontà. Buona estate. I sacerdoti anno 1967 - Gita a Daddana PHOTOGALLERY 15 Foto varie

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Notiziario della Parrocchia Sant'Ignazio di Loyola di Oliena - Luglio 2006

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ella nostra comunità si fa tanto peri ragazzi,ma non abbastanza.

Queste parole riassumono molto bene lostato d’animo di tanti adulti davanti al mol-tiplicarsi di episodi di insofferenza chehanno come protagonisti le giovani gene-razioni.

Anche l’ultimo gesto che ha riguar-dato le scuole medie e che ha visto inse-gnanti e genitori riflettere sul malessere cheè davanti agli occhi di tutti non può cheinterpellare l’intera comunità.

Pessima abitudine è quella del mi-nimizzare tutto, magari dicendo “è roba daragazzi”, è più saggio invece domandarcicosa stiamo dando loro che non serve e diche cosa li stiamo privando.

La risposta non è semplice, ma nonpuò essere rimandata alle calende greche.Stiamo certamente mettendo nelle loromani tante “cose”, quasi invadendo la lorovita ma siamo carenti nel consegnare va-lori. Questi ultimi non si vedono e nonriempiono gli occhi, ma quando mancanocambia lo stile e la qualità della vita.

I valori vanno consegnati quotidia-namente e non smentiti nelle scelte fonda-

Luglio 2006 n. 9

APPROFONDIMENTI10-11 Il Fenomeno “Codice da Vinci”

SPAZIO ASSOCIAZIONI5 I ragazzi di A.C. a Maccione

SPAZIO ASSOCIAZIONI6 - 7 Educazione, una sfida importante

CALENDARIO AVVENTO4 Calendario Attività dal 1 Luglio al 10 Ottobre

QUINQUELIBRI3 Dagli Atti Parrocchiali

SOMMARIO:

2 Dal 1 Marzo al 30 Giugno 2006 VITA PARROCCHIALE

PRIME COMUNIONI 20068 - 9 Foto di gruppo

AMMENTOS12-13 Cenni di storia del Collegio Gesuitico

ANGOLO DELLA POESIA14 Poesie

SPAZIO GIOVANI16 Calciopoli e Mondialinopolis

Più attenzione ai ragazziI valori vanno consegnati quotidianamente

e non smentiti nelle scelte fondamentali della vita.mentali della vita. A questo punto è beneche gli adulti ci domandiamo a cosa tendetutta la fatica a cui ci sottoponiamo ognigiorno? Lo stress di cui spesso ci lamen-tiamo è dovuto al fatto che i giovani nonsono più gli stessi? Può essere tutto colpadella società o possono esserci anche no-stre responsabilità?

Servirebbe a ben poco individuare icolpevoli, e ciò spesso lo facciamorimpallando le colpe tra famiglia e istitu-zioni. Non sembra la via più utile. Nonapproda a niente di buono. Forse serve amortificare i rapporti tra persone che han-no a cuore la stessa meta ma non riesconoa capire come arrivarci.

Bisogna cambiare rotta se quella per-seguita fino ad ora ha dato scarsi frutti. Par-tendo dall’analisi fatta all’inizio il cambia-mento dovrà riguardare la mentalità dellepersone, gli spazi della vita comunitaria,la preparazione di adulti che siano dispo-nibili a valorizzare il tempo libero dei no-stri ragazzi con attività ricreative di gran-de spessore.

A questo proposito rispunta la ne-

N

cessità di riparlare di Oratorio visto comecasa che accoglie ed educa, valorizza e im-pegna, produce in maniera diversa da comenoi abitualmente intendiamo questo ver-bo.

La Parrocchia lancia un appello agiovani e adulti che si vogliano mettere adisposizione di un progetto che contempliuna risposta in termini di spazio, disponi-bilità e di iniziative a favore dei nostri ra-gazzi dai quali pretendiamo spesso chefacciano tutte le “cose da grandi”, scim-miottando gli adulti e quindi privandolidella età e delle cose che giustamente siattendono da noi. All’inizio del nuovo annorivolgeremo ancora questo appello a tuttele persone di buona volontà.

Buona estate.I sacerdoti

anno 1967 - Gita a Daddana

PHOTOGALLERY15 Foto varie

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Cronaca di Vita Parrocchiale

NOTIZIARIO dellaParrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA

Direttore Responsabile:PIETRO PUGGIONI

Gruppo Redazione:SALVATORE FANCELLOGIOVANNI MARIA CHESSAANTONELLO PULIGHEDDUPEPPINO NIEDDUFRANCO GARDUANNA FRANCA PAU

Stampa: SERISTAMPA - OLIENA

Luglio 2006 - n. 9Iscrizione Reg. G. e P. N. del Trib. di Nuoro n. 03/2004del 20 Ottobre 2004

Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal 1 mrzo al 30 giugno 20061 marzoCon il rito dell’imposizionedelle ceneri iniziamo il nostrocammino quaresimale.

6-7-8 marzoSolenni e partecipatequarant’ore.

9 marzoInizia la Novena in onore diS. Giuseppe.

16 marzoIn collegamento con la nostraparrocchia, Radio Maria tra-smette l’ora di spiritualità. Ot-tima la partecipazione in chie-sa e il gradimento deiradioascoltatori.

18 marzoFesta di S. Giuseppe ( que-st’anno anticipata perché il 19è domenica di quaresima). Ungruppo di uomini si organizzaper offrire il pranzo.

2 aprileCon una celebrazionepenitenziale pomeridiana ini-ziamo la preparazione imme-diata alla Pasqua. Per due set-timane diversi sacerdoti e indifferenti orari sono a dispo-sizione per ascoltare le confes-sioni.

3 aprileNell’Oratorio delle Anime vie-ne celebrata la messa in onore

di S. Francesco di Paola.

5 aprileI bambini della terza elemen-tare per la prima volta si acco-stano al Sacramento della Pe-nitenza tanta l’emozione e altermine la gioia condivisa coni genitori.

6 aprilePasqua degli uomini. Come datradizione: buona partecipa-zione alla celebrazione e gio-ioso momento conviviale altermine.

9 aprileDistribuzione e benedizionedelle Palme a Nostra Signora.

11 aprileSi tiene a S. Maria il concerto“Triduum Sacrum” con la par-tecipazione oltre che del CoroPolifonico Oliena, anche delCoro Baronia Torpè diretti dalM° Ganga.

25 aprileUn gruppo di cresimandi par-tecipa con entusiasmo all’in-contro diocesano a Galanoli.

30 aprileSerenamente nel sonno si spe-gne il padre di don SalvatoreFancello. Tutta la comunità sistringe affettuosamente al par-roco in questa dolorosa circo-stanza.

1 maggioI nostri chierichetti (45) par-tecipano al convegno annualea Ollolai.

7-12 maggioUn gruppo di malati e pelle-grini dell’ADI accompagnatidal parroco partecipa al pelle-grinaggio diocesano a Cascia.

14 maggio66 bambini di quarta elemen-tare ricevono la prima Comu-nione.

27 maggioPrimo convegno regionale dei

campanari curata dall’associa-zione campanari di Oliena.

30 maggio-7 giugnoUn gruppo di parrocchiani par-tecipa ad un pellegrinaggio inTerra Santa.

31 maggioPellegrinaggio a piedi al san-tuario di Monserrata. L’atten-zione della gente nel curare ildecoro del percorso è stataammirevole.

2-3 giugnoDirigenti e squadra dell’AstorVolley partecipano ad una gitain Corsica, nonostante l’ab-bondante pioggia!

11 giugnoA Tempio MonsignorSebastiano Sanguinetti già ve-scovo di Ozieri prende posses-so della nuova diocesi. Augu-ri di fecondo apostolato.

13 giugnoTutti ci sentiamo un po’ pove-

ri e con molta devozione pren-diamo il pane benedetto inonore di S. Antonio.

18 giugnoQuasi una gara da parte deivari vicinati per rendere il piùdecoroso possibile il percorsodella processione più impor-tante dell’anno liturgico:Corpus Domini. Grazie aquanti hanno collaborato.

24 giugnoFesta de Santu Juvanne ‘e savena. Il priore FrancescoCorrias e i suoi collaboratorihanno curato l’accoglienza deipellegrini nel Santuario cam-pestre offrendo a tutti una cor-diale ospitalità.

25 giugnoNel pomeriggio ad OristanoMonsignor Ignazio Sanna delclero di Nuoro viene Ordinatovescovo e prende possessodell’arcidiocesi di Oristano.I ministranti partono per ilcampo scuola ad Arbatax.

Festa di San Giovanni 2006

Processione del Corpus Domini

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Quinquelibri

Dal 1 Marzo al 30 Giugno 2006

DAVANTI AL SIGNORE HANNO FORMATO UNA NUOVA FAMIGLIA:Cuccureddu Pietro e Mulas Loredana, Fele Gianfranco e Boi Marcella, Maricosu Giuseppe e Manca Salvatorina Francesca,

Scintu Ignazio e Dezzola Tiziana, Cuccuru Mario e Sole Francesca, Puddu Cicito Francesco e Secchi Grazia Mondina.

SONO RITORNATI ALLA CASA DEL PADRE I NOSTRI CARI:Salis Michela, Masala Antonio, Boi Francesca Pasqua, Pettorru Maria Francesca, Fele Giovanna, Carai Antioco,

Putzu Sebastiano, Deiana Salvatore, Putzu Ignazio, Fele Giovanni, Ortu Ciriaco, Congiu Salvatore, Fancello Giovanni Maria,Palimodde Antonio Raimondo, Maricosu Salvatore, Ghisu Pasqua, Sale Francesca, Biscu Rosa, Decortes Giovanna Maria,Fele Giovanni Maria, Ticca Sebastiano, Mula Sebastiana, Piras Antonio Ignazio, Grippa Giuseppe, Boi Giovanni Ignazio,

Pira Antonietta.

SONO STATI BATTEZZATI IN CRISTO:Piras Simone, Manca Camilla, Pischedda Veronica, Salis Pierpaolo, Mula Francesco, Piga Franco, Gilberto Eleonora Maria,

Malune Alessia, Careddu Carlotta, Ruiu Arianna, Luppu Giovanni, Succu Pietro, Zola Matteo, Corbeddu Paolo,Martinez Caballero Alfonso, Soddu Giulia, Pinna Giorgia, Maricosu Gabriele, Congiu Maria Grazia.

ANNIVERSARI:Anniversari (dal 28 giugno al 15 ottobre 2006 e prenotati al 30 giugno)

Giugno: Puligheddu Giovanna Anania (28), Giobbe Maria Francesca (29).Luglio: Puligheddu Dorotea (4), Ghisu Cicita (8), Corrias Pietro (11), Morani Francesco(17), Corrias Pietro (18), Salis AnnaMaria (22), Curreli Tonino (29).Agosto: Mula Maria Sebastiana (5), Mura Pietrina (8), Catzeddu Mariangela (18), Catte Sebastiana (19), Puligheddu Antoniangela(24)Settembre: Mulas Francesco (2), Cau Giovanni (11), CanuduAntonio Giovanni (25), Cattide Antonio Giuseppe (30).

INDIRIZZI e NUMERI TELEFONICI

Parrocchia Sant’Ignazio di LoyolaPiazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu)Tel. e Fax 0784.285655Indirizzo e-mail: [email protected]

Don Fancello tel. 0784.285655Don Chessa tel. 0784.288646Don Puddu tel. 0784.288707Suore tel. 0784.287555

Avviso ai lettori: Ai sensi della legge D.Lgs 30.6.2003 n. 196 per latutela dei dati personali, comunichiamo che gli indirizzi di quanti rice-vono questo periodico fanno parte dell’archivio della Parrocchia S.Ignazio di Loyola in Oliena e sono utilizzati esclusivamente per l’inviodel predetto periodico o di altre comunicazioni sulle nostre attività.

Amici di “Su Patiu”Biscu Giovanni Luigi

e le numerose persone che nell’anonimato voglionoessere nostri amici.

Concerto di don Gaetano Borgo

Processione del Corpus Domini

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pag. 4 Su Patiu - Luglio 2006 - n. 9

Calendario dal 1 Luglio al 10 Ottobre 2006

1 luglioA Dorgali don Giuseppe Argiolas, già parroco di Oliena dal1972 al 1996, celebra i suoi cinquant’anni di sacerdozio.

1-8 luglioCampo Scout esploratori a S. Pietro di Ovodda.

2 luglio“ A Pradu a pede e a Caddu” ore 11.00 S. Messa con i cavalieri;pranzo comunitario a Tuones.

5-12 luglioCampo ACR elementari ad Arbatax.

7 luglioInizio novena B.V. del Carmelo ore 19.00 nella chiesa a leidedicata.

17 luglioInizio novena S. Anna.

22 luglioInizio novena di S. Ignazio di Loyola.

28-30 luglioTriduo predicato dal padre Carlo Manunza S.J.

29 luglio-5 agostoCampo scout branco.

30 luglio- 6 agostoCampo ACR medie ad Arbatax.

31 luglioFesta di S. Ignazio di Loyola patrono di Oliena.SS. Messe Ore 7.00

8.1510.0018.0018.30 Processione

Ore 21.00 Serata folcloristica.

2 agostoInizio triduo nella chiesetta di B. Cammino.

5 agostoore 9.00 S. Messa a B. Camminoore 21.00 Concerto di don Gaetano Borgo

6 agostoInizio della novena alla B.V. Assunta

ore 8.15 a S. Maria ( tutti i giorni anche le domeniche).

15 agostoSolennità dell’Assuntaorario festivo alle 18.00 S. Messa a S. Maria e processione.

16 agostoInizio novena di S. Lussorio

ore 19.00 nella chiesetta a lui dedicata.

21 agostoFesta di S. LussorioSS. Messe ore 7.00 Parrocchia

ore 8.00 S. Lussorioore 11.00 S. Lussorioore 18.00 S. Messa in Parrocchia,

segue la processione.

30 agostoInizio della novena in onore della B. V. di MonserrataSS. Messe ore 8.00

ore 17.30

8 settembreFesta della B. V. di Monserrata.

14 settembreFesta dell’Esaltazione della S. CroceS. Messa ore 9.00 a S. Croce.

15 settembreMemoria della B. V. AddolorataS. Messa ore 16.00 alla Pietà.

17 settembreCambia l’orario delle celebrazioni domenicali.

ore 7.00 “ 8.15 “ 9.30 “ 11.00 “ 19.00

25 settembreInizio novena in onore di S. Francescoore 18.30 in Parrocchia

1 ottobreInaugurazione Anno Catechistico.

4 ottobreFesta di S. Francesco d’Assisi.

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SPAZIO ASSOCIAZIONI

Poteva essere una Domenica come tante altre davantialla tv e a far finta di studiare….ma la mattina del 14 maggioabbiamo deciso di interrompere la solita routine e sfruttare ilnostro tempo in modo diverso.

Ancora un po’ assonnati e con lo zaino in spalla ci sia-mo incamminati alla ricerca di un posto tranquillo dove poterstar bene insieme, meta: Monte Maccione.Svegliarci presto non è stato certo l’ideale ma una volta che cisiamo messi in marcia la stanchezza e il sonno non son staticerto un problema.

Abbiamo accompagnato il nostro cammino recitando ilRosario divisi in piccoli gruppi che a turno hanno guidato lapreghiera e i canti.

Dopo un paio di soste (sì, forse qualcuna in più) siamoarrivati a destinazione pronti per affrontare la giornata un po’particolare, diversa dalle altre. Gli animatori ci hanno dato qual-che spunto di riflessione sul quale poi abbiamo discusso, a se-guito della discussione abbiamo fatto una sorta di bilancio ana-lizzando gli aspetti positivi e negativi dell’anno associativoappena trascorso.

Tutti noi siamo rimasti soddisfatti da questa esperienzae abbiamo trovato la giornata molto importante per l’unità delgruppo.

Ci auguriamo di poter ripetere l’esperienza con alcunitra voi ragazzi che leggerete questa paginetta, vi aspettiamo evi diamo appuntamento al prossimo anno!!!!!

Anna & Dorotea

I ragazzi di A.C. in cammino verso MaccioneAbbiamo deciso di interrompere la solita routine e sfruttare

il nostro tempo in modo diverso

Immagini dai Campi estivi dell’ACR ad Arbatax e del Reparto Scout a S. Pietro di Ovodda

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Spazio Associazioni Comunione e Liberazione

L’idea fondamentale diuna educazione rivolta ai gio-vani è il fatto che attraversodi essi si ricostruisce una so-cietà; perciò il grande proble-ma della società èinnanzitutto educare i giova-ni. Il tema principale è comeeducarci, in cosa consiste ecome si svolge l’educazione,un’educazione che sia vera,cioè corrispondente all’uma-no. La prima preoccupazio-ne vera e adeguata è quelladi educare il cuore dell’uo-mo così come Dio l’ha fatto.La morale non è nient’altroche continuare l’atteggia-mento in cui Dio crea l’uo-mo di fronte a tutte le cose enel rapporto con esse, origi-nalmente. L’uomo deve esse-re educato perché diventi piùsé stesso, si realizzi.

Cos’è dunque l’educa-zione? Educare vuol dire in-trodurre la persona nella re-altà, significa lo sviluppo ditutte le capacità di un indivi-duo fino alla loro realizzazio-ne integrale, e nello stessotempo l’affermazione di tut-te le possibilità di connessio-ne attiva di quelle capacità

con tutta la realtà. La realtànon è veramente affermata, senon è affermata l’esistenzadel suo significato. Un signi-ficato per la realtà totalesottende allora il processodell’educazione: di esso siimbeve la coscienza dell’in-dividuo nel primo stadio del-la sua introduzione al reale;di esso si rende conto speri-mentandone la consistenza, lacoscienza dell’adolescente;esso instancabilmente perse-gue la coscienza matura del-l’uomo adulto. Non può av-venire quell’erompere di sco-perte, di nuovi passi che de-finiscono lo sviluppo di unessere, senza l’idea di un si-gnificato che all’individuo informazione si presenti solidae sicura.

Per educare occorreproporre adeguatamente ilpassato dentro un vissuto pre-sente che ne sottolinei la cor-rispondenza con le esigenzeultime del cuore (esigenza diverità, giustizia, amore, feli-cità); la prima direttiva perun’educazione dell’adole-scenza è l’adesione alla tra-dizione, cioè quel dato origi-

nario di valori e di significatiin cui il ragazzo è nato. Pro-porre il passato e la tradizio-ne è la consegna da una ge-nerazione all’altra del patri-monio di conoscenze , di cer-tezze, di un’idea buona dellavita. Tale tradizione funzio-na per il giovane come ipote-si esplicativa della realtà, unaipotesi di lavoro che preten-de essere la spiegazione ditutto il reale e rappresenta unasicurezza nell’intrapresa del-la vita; l’accendersi di questaipotesi è segno del genioeducativo e offrirla ai disce-poli è l’umanità del maestro,l’aderirvi è la prima intelli-genza del discepolo. L’incon-tro con qualcuno che sia peril bambino o il ragazzo por-tatore di questa ipotesi espli-cativa della realtà non è cosache si possa evitare, il primoluogo in cui questo avviene èla famiglia: l’ipotesi inizialeè la visione del mondo chehanno i genitori. Non può esi-stere una cura del figlio e unapreoccupazione della sua for-mazione se non nell’almenovaga e confusa visione di un

Educazione, una sfida urgenteLa sfida educativa è un’urgenza che interpella tutti, perché è in crisi la capacità

di una generazione di adulti di educare i propri figli

za questa proposta del passa-to, della conoscenza coscien-te sono i responsabili ultimidell’educazione dell’adole-scente, sono il luogo in cui siincarna l’ipotesi educativaper lui. E’ questo il concettoautentico di autorità(auctoritas, ciò che fa cresce-re), l’esperienza dell’autori-tà sorge in noi come incontrocon una persona ricca di co-scienza della realtà; così cheessa si impone a noi come ri-velatrice, ci genera novità,stupore e rispetto, ciò portaa seguirla e a farci suoi “di-scepoli”. Nell’adulto que-st’autorità è riconosciuta escelta dalla matura responsa-bilità di un confronto, nelleetà precedenti è fissata dallanatura stessa nei genitori del-l’individuo. Spesso oggi l’au-torità si propone ed è sentitacome qualcosa di estraneo,che si “aggiunge” all’indivi-duo, anche se magari è un li-mite devotamente accettato.La funzione educatrice di unavera autorità si configura pre-cisamente come “funzione dicoerenza”: una continuità di

senso del mondo. L’educazio-ne consiste nell’introdurre ilragazzo alla conoscenza delreale precisando e svolgendoquesta originale visione. Sen-

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Comunione e Liberazione Spazio Associazioni

richiamo ai valori ultimi e al-l’impegno della coscienzacon essi; un permanente cri-terio di giudizio su tutta larealtà. Autorità sono (o do-vrebbero essere) anzitutto igenitori nella famiglia, gli in-segnanti nella scuola, i sacer-doti nella Chiesa, ma anchel’amico o l’amica riconosciu-ti come persone autentichee ricche d’umanità che fannocrescere e maturare la miapersonalità.

Per rispondere in modoadeguato alle esigenzeeducative dell’adolescenzanon basta proporre con chia-rezza un significato dellecose, né basta una reale auto-rità in chi lo propone, occor-re suscitare nell’adolescenteun personale impegno con latradizione, occorre che l’of-ferta tradizionale sia verifica-ta e ciò può essere fatto solodall’iniziativa del ragazzo eda nessun altro per lui. Unadelle caratteristiche più gra-vi di una personalità è la for-za della convinzione, questaderiva dal fatto che l’idea ab-bracciata o ricevuta viene

scoperta in unità vitale con leproprie situazioni, pertinentealle proprie esigenze, si dimo-stra chiave di volta per tutti gliincontri, profondamente rife-rita a ciò che rivive. Per favo-rire la convinzione un’educa-zione deve proporre un sensounitario delle cose e spingereil giovane a confrontare conquel criterio unitario ogniazione e ogni gesto, ad impe-gnarsi in una personale espe-rienza e in una verifica esi-stenziale. Tutto ciò haun’enorme importanza per laconvinzione religiosa, lemanchevolezze che spesso sitrovano nell’educazione reli-giosa sono l’assenza di Cristodall’incontro con tutte le cosee forse la sua profonda perti-nenza non viene neanche pro-posta! Se dai 12 anni in poi,per 4-5 anni, insistentementee sistematicamente il ragazzonon è aiutato a vedere il nes-so tra la tradizione e la vita,le sue nuove esperienze crea-no le premesse perché assu-ma atteggiamenti di indiffe-renza e ostilità al Cristianesi-mo; indifferenza e ostilità per

cui si sente come astratto tut-to ciò che non entra in direttocontatto con la propria espe-rienza, e un Dio astratto ècertamente inutile e fa perde-re tempo.

Famiglia, Chiesa eScuola hanno responsabilitàformative gravide di conse-guenze per le convinzioni de-gli adolescenti e non èconcepibile il disinteresse ola faciloneria nel processoeducativo dei giovani. La sfi-da educativa è un’urgenzache interpella tutti, perché èin crisi la capacità di una ge-nerazione di adulti di educa-re i propri figli. E’ diventatonormale pensare che tutto èuguale, che nulla in fondo havalore se non i soldi, il pote-re e la posizione sociale. E’stata negata la speranza di unsignificato positivo della vita,

e per questo rischia di cresce-re una generazione di ragaz-zi che si sentono orfani, sen-za padri e senza maestri, co-stretti a camminare come sul-le sabbie mobili, bloccati difronte alla vita, annoiati e avolte violenti, in balia dellemode e del potere.Educare, mettendo a frutto ilpatrimonio che viene dallanostra tradizione culturale, èpossibile e necessario ed è re-sponsabilità di tutti. Occorro-no maestri che consegninoquesta tradizione alla libertàdei giovani, che li accompa-gnino a una verifica piena diragioni, che insegnino loro astimare ed amare sé stessi ele cose. Se ci fosse più edu-cazione tutto il popolo stareb-be meglio.

Comunione e Liberazione

Interno chiesa Parrocchiale Chiesa S. Croce - Sepolcro

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Speciale Prime Comunioni 2006

Prime Comunion

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Speciale Prime Comunioni 2006Gabriele Puligheddu

Andrea GuisoFederico Del Rio

Giovanni M. CuccaPietro Palimodde

Gian Pietro MassaiuAntonio Spanu

Francesco SerciAndrea Mameli

Gianfranco MalatestaGabriele Malune

Marco PinnaSamuele MuraLuigi Murgia

Roberto CongiuGiuseppe SannaSimone FaddaSamuel SenetteCarmelo PorcuPaolo MastroniAntonio Canudu

Sebastiano PudduManuele MereuMarco PireddaPaolo Luppu

Giannantonio MastroniCarlo Boi

Valentino CongiuAlessio GarauLuca Mereu

Matteo CasulaMatteo Tupponi

Salvatore CarrusCinzia MaricosuIlaria Maricosu

Letizia TiccaPaola Devaddis

Rossella MassaiuEster CanuduMonica Costa

Mariantonietta FaddaElena GalistuMiriana Costa

Serena GarippaManuela Loi

Gianfranca CossuMonica Petrocchi

Angela PinnaRita PalimoddeSimona Massaiu

Elisabetta MassaiuMaria Paola Malatesta

Gloria CamboniValentina Serra

Francesca CongiuRosella CorbedduFederica PudduNoemi Congiu

Gianfranca MastiniFederica Piras

Valeria MastroneLetizia CalvisiElisa Cucca

Rita PulighedduMarta Pala

Giancosimo Boi

ni - anno 2006

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APPROFONDIMENTI dalla “Civiltà Cattolica”

Dalla sua uscita, tre annifa, II Codice da Vinci, giallo asfondo religioso-esoterico di DanBrown, ha avuto un successoclamoroso. Sul grande schermoè appena arrivata anche la suaversione cinematografica. È unromanzo giallo dal ritmo velocee dall’intreccio senza spessorema capace di avvincere il grandepubblico. Non sono certo le suemodeste qualità letterarie che glihanno conferito notorietà, ma gliargomenti in esso trattati e, inparticolare, il suo attacco al cri-stianesimo, sferrato in forma difiction grazie a precisefalsificazioni storiche. Ciò chegetta un’ombra scura sull’opera-zione commerciale e mediaticache sta dietro al successo delCodice da Vinci è proprio il fattoche essa si fondi sulla mi-stificazione della storia, sullamancanza di rispetto per la fedecristiana e sullo sfruttamento delbisogno diffuso e pernicioso dievasione esoterica.

Sull’argomento sono giàstati pubblicati libri, saggi, arti-coli e interviste a esperti. Le «fal-sità» del romanzo — che pareabbia venduto oltre 43 milioni dicopie in tutto il mondo (delle qua-li tre milioni in Italia) e che l’an-no scorso hanno fatto guadagna-re all’autore oltre 72 milioni didollari — sono state dunque am-piamente discusse. Qui ne parlia-mo in maniera succinta solamen-te per dare un saggio riassuntivodegli errori storici e biblici in essocontenuti affinché il nostro lettorene comprenda la tipologia e lagravita.

Una trama misteriosaII mistero di un assassinio con-duce il lettore, dopo aver attra-versato il Louvre, in una lunganotte di omicidi e di inseguimentidi polizia. Partendo da Parigi, illettore giunge a Londra in unaumida mattinata. Proprio qui,

Il fenomeno “Codice da Vinci”Ciò che getta un’ombra scura sull’operazione commerciale e mediatica che sta dietro al successo

del Codice da Vinci è proprio il fatto che essa si fondi sulla mistificazione della storia

nella Chapter House dell’abba-zia di Westminster, sarà rivelatal’identità del cattivo «Maestro»che aveva architettato gli assas-sini.

Brown, proponendocome principale prova indiziariaL’ultima cena di Leonardo DaVinci, afferma che la figura alladestra del Cristo non è il disce-polo amato, cioè Giovanni, maMaria Maddalena, la quale ave-va sposato Gesù e gli aveva ge-nerato una figlia. Proprio laMaddalena era il Sacro Graal delsangue di Cristo. Non solo: lei,per disposizione di Gesù, dove-va succedergli alla guida dei di-scepoli. La Chiesa ufficiale ave-va soppresso la verità sulla rela-

sposato con la Maddalena e chela loro linea di sangue continua-va fino ai nostri giorni. In segui-to alla minaccia della perdita del-la loro prelatura personale, dopol’elezione di un nuovo Papa ditendenze progressiste, il vescovoche guida l’Opus Dei prometteaiuto al Segretario di Stato, cu-riosamente chiamato nell’origi-nale «Secretariat Vaticana», cheè a capo del «SecretariatCouncil» (un organismo che nonesiste nella Curia romana). Cosìun membro numerario dell’OpusDei, un ex killer convertito, è in-caricato di recuperare dai capi delPriorato di Sion il cryptex checontiene il sensazionale segretoriguardo a Gesù e a Maria

Silas, un gigantesco killer albino;sir Leigh Teabing, un ricchissi-mo ricercatore del Sacro Graal;e un brillante detective francese,la cui rudezza nasconde un cuo-re d’oro. Una storia sentimentaleprende l’avvio tra Robert eSophie. Ma prima di potersi go-dere un weekend assieme a Firen-ze, Robert torna a Parigi per lo-calizzare il sepolcro di MariaMaddalena, che era nascosto sot-to la piramide del Louvre.

Un affastellamento dì erroriBenché un apocrifo del II-III se-colo, trovato in Egitto, sembri inqualche modo alludere a un rap-porto coniugale tra Gesù e laMaddalena, questo argomentonella storia non è mai stato usatoper attaccare il cristianesimo oridicolizzare il Gesù della fede,segno che la cosa veniva da tuttigiudicata inverosimile, anche dainemici più dissacranti. La storiadel legame tra Gesù e la Madda-lena a cui si riferisce Dan Brownnasce intorno al 1970 e si dif-fonde grazie a Holy Elood, HolyGrail (1982) di Michael Baigent,Richard Leigh e Henry Lincoln.Da costoro Brown ricava la noti-zia che gli antichi Merovingi sa-rebbero appartenenti alla linea disangue di Gesù, fondendola conaltri elementi di un romanzo diRobert Ambelain, Jésus ou Lemortel secret des templiers del1970, che parla di una«concubina» di Gesù.

Secondo Brown, nel di-pinto di Leonardo la persona alladestra di Gesù è MariaMaddalena, non san Giovanni,normalmente identificato con ildiscepolo prediletto. Non c’è spe-cialista delle belle arti che siad’accordo: la figura alla destra diGesù è Giovanni. Per saperlo nonsarebbe necessario studiare lastoria dell’arte rinascimentale ele sue convenzioni: basterebbecontare. Gesù ha invitato i 12 di-scepoli all’Ultima Cena e nel di-pinto di Leonardo ci sono 12 per-sone che stanno celebrando l’Ul-tima Cena con Gesù. Se quellafigura accanto a lui fosse MariaMaddalena, dove sarebbe finitoGiovanni? Leonardo da Vinci,

zione tra la Maddalena e Gesù eaveva fatto del suo meglio perridurla al rango di prostituta. Era-no insopportabili, per i discepo-li, i titoli che le venivano tributa-ti da Padri della Chiesa qualiIppolito, Gregorio Magno e Le-one Magno, che chiamavano unadonna «apostolo degli apostoli»,«la rappresentante della Chiesa»e «la nuova Eva che non annun-cia la morte ma la vita».

Fin dal XII secolo unasocietà segreta, chiamataPriorato di Sion, che pratica orgedi sesso, ha salvaguardato il«vero» ed esplosivo segreto delSacro Graal, cioè che Gesù si era

Maddalena. Non dovrebbero es-serci omicidi, ma il piano si in-garbuglia. Il misterioso Maestrofornisce al numerario un’arma dafuoco e lo sollecita a ucciderequattro massimi esponenti delpriorato e una suora che tenta didifendere un luogo segreto nellachiesa di Saint-Sulpice.Il romanzo si concentra sulle vi-cende di sei personaggi maggiori:il fanatico ma ingegnoso vesco-vo dell’Opus Dei; RobertLangton, un professore diHarvard; Sophie Neveu, un’attra-ente criptologa francese, che sco-pre di essere una discendente diGesù e di Maria Maddalena;

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dalla “Civiltà Cattolica” APPROFONDIMENTI

come tutti i grandi pittoririnascimentali, non era così inge-nuo da incorrere in una svista ditale portata.

In realtà II Codice daVinci è un affastellamento di er-rori storici. La presenza di tantefalsità storiche in questo giallonon è da scartare come una cosamarginale. All’inizio del libro cisono notizie storiche che hannola pretesa di raccontare fatti realie di aver basato la trama su fattiveri e documenti autentici. Eccodunque di seguito alcunefalsificazioni.Brown afferma che il Sacro Graaldovrebbe essere spiegato come ilSang Réal (il sangue reale). Maquesta etimologia è sempli-cemente falsa: San Graal o il San-to Graal vuol dire Santo Piatto, ilpiatto, cioè, come molti credeva-no, usato da Gesù nell’UltimaCena. Il «Priorato di Sion» inve-ce è una finzione basata su do-cumenti forniti da un falsariofrancese, Pierre Plantard, mortonel 2000. Le sue falsificazionisono state pienamente chiaritealla fine degli anni Ottanta.Troviamo errori grossolani e piùsostanziosi che riguardano l’im-peratore Costantino e il Conciliodi Nicea (325). Brown raccontache nel 325, sotto la pressione diCostantino, fu proclamata la di-vinità di Cristo da parte del Con-cilio di Nicea. Brown sostieneche fino a quel momento nel IVsecolo Gesù era stato consideratoun uomo grande e potente, unprofeta, ma niente di più che unuomo. Brown dovrebbe leggereil Vangelo di Giovanni, che in-

clude le parole con cui sanTommaso chiama Gesù «Mio Si-gnore e mio Dio». Già alcuni de-cenni prima che fosse completa-to il Vangelo di Giovanni, le let-tere di San Paolo affermano ripe-tutamente la fede in Cristo inquanto Signore divino. Il Conci-lio di Nicea nel IV secolo noninventò la fede nella divinità diCristo, ma aggiunse un’altra mo-dalità di confessarla, dichiaran-do il suo «essere di una sola so-stanza con il Padre».

E poi un’altra tesi diBrown: che l’imperatoreCostantino abbia spostato il gior-no del culto cristiano alla dome-nica. La prova della sua falsità èin San Paolo e negli Atti degliApostoli, che narrano come, giàagli albori del movimento cristia-no, i credenti avessero spostatoil giorno del culto dal sabato algiorno successivo, la domenicaappunto. Questo era il giorno incui Gesù era risorto. Ciò cheCostantino fece il 3 marzo del321 fu di stabilire che la dome-nica fosse il giorno di riposo set-timanale dal lavoro. Non decretòinvece che fosse il giorno di cul-to per i cristiani: questo era giàstato fatto nel secolo I.Un’ulteriore falsità storica riguar-da questo imperatore. SecondoBrown, fino al IV secolo ci sa-rebbero stati circa 80 vangeli, eCostantino di questi ne scelse eimpose quattro, cioè i nostri Van-geli: secondo Matteo, Marco,Luca e Giovanni. Evidentemen-te Brown non sa che i nostri quat-tro Vangeli erano già riconosciu-ti ufficialmente a metà del secon-

do secolo, come si vede chiara-mente negli scritti dei Padri del-la Chiesa Papia e sant’Ireneo diLione.

Brown svilisce anche leradici giudaiche della cristianità.Egli tiene a garantirci che prati-camente tutti gli elementi del ri-tuale cattolico (la mitra, l’altare,la dossologia e la comunione,l’atto di nutrirsi di Dio) furonopresi direttamente dalle prece-denti religioni misteriche paga-ne. Brown dunque ignora l’usodegli altari nel culto giudaico, nelquale gran parte della ritualità cri-stiana ha le sue radici. L’impie-go della mitra da parte dei patriar-chi e poi degli altri vescovi nellacristianità orientale ebbe la suaorigine nella corona dell’impera-tore. In Occidente l’uso dellamitra può essere fatto risalireall’XI secolo, quando le religio-ni misteriche pagane erano già datempo scomparse. La dossologiacristiana («Gloria al Padre e alFiglio e allo Spirito Santo») sifonda su alcuni salmi giudaici (adesempio, i salmi 8, 66, 150) e fuconiata da san Basilio Magno (IVsecolo). L’Eucarestia ha le sueorigini nella Pasqua ebraica, ce-lebrata da Gesù e dai suoi disce-poli nella notte prima che moris-se.

A proposito digiudaismo, Brown introduce al-cuni errori par-ticolarmente sedu-centi. Egli spiega che il Santo deiSanti accoglie non solo Dio maanche il Suo eguale femminino,la Shekinah. Il termine, che nonsi trova nella Bibbia ma nei suc-

cessivi testi rabbinici, si riferiscealla prossimità di Dio al suo po-polo e non a una qualche consor-te femminile.

E infine un grosso erro-re biblico. Spiegando iltetragramma del nome di Dio,YHWH, Brown asserisce cheesso derivi da Je-hovah, un’unio-ne fisica androgina tra il maschi-le Jab e il preebraico nome diÈva, Havab. In realtà YHWH èscritto in ebraico senza alcunavocale. I giudei non pronuncia-no il nome divino, ma Yahwehera, così pare, la vocalizzazionecorretta delle quattro consonan-ti. Jehovah è un nome artificiale,una fusione medioevale diYHWH con le vocali della paro-la Adonai (Signore). Certamentenon si tratta di un antico nomeandrogino dal quale sarebbe de-rivato YHWH.

Si potrebbe continuare alungo nell’elenco degli errori sto-rici e biblici presentati nel Codi-ce da Vinci. Ancora tre breviesempi. In primo luogo l’asser-zione che la Chiesa cattolicaavrebbe bruciato sul rogo 5 mi-lioni di streghe. È semplicemen-te falsa: così la Chiesa avrebbespopolato l’Europa! La cacciaalle streghe è stato un crimine tra-gico, accaduto soprattutto neipaesi nel Nord a prevalenza pro-testante. Gli studiosi normalmen-te parlano di 50.000 vittime, uc-cise da cattolici e protestanti du-rante tre secoli, di cui un quintouomini.

s

Infine un errore storico più «in-nocente»: Brown scrive di tanteproduzioni di Leonardo e di cen-tinaia di commissioni ricevute dalVaticano. Ma Leonardo lasciòpoche opere compiute e trascorseben poco tempo a Roma. Sem-bra che Brown confondaLeonardo con Michelangelo, ilquale trascorse invece molto tem-po a Roma, lasciando ampia trac-cia del suo talento.

Nella sua recensione delCodice da Vinci il professorAviad Kleinberg dell’Universitàdi Tei Aviv, dopo aver elencatomolti errori storici, pone la do-manda: come spiegare il succes-

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Cenni di Storia del Collegio GesuiticoIl collegio nel ‘900

Il 28 agosto 1905 donPietro Bisi prende possessodella Parrocchia S. Ignazio diLoyola e va ad abitare nell’an-tico Collegio Gesuitico.

La situazione che si pre-senta ai suoi occhi è abbastan-za drammatica. I segni dell’in-curia e dell’abbandono sonoabbastanza evidenti.Infissi sgangherati, intonacifatiscenti, una scala quasi im-praticabile raccontano un ab-

bandono di decenni.Non sono idilliaci i rap-

porti con i Carabinieri chehanno occupato il piano supe-riore ed hanno realizzato lacucina della caserma sopra ilmatroneo adiacente alla torrecampanaria.

Il dialogo con la Provin-cia di Sassari diventa fatico-so e solo nel 1913 si arriva adun accordo con la Parrocchiache ottiene il locale adibito a

cucina e in compenso apre ilcortile di “su patiu”, che di-viene pubblica piazza.

Il parroco Bisi inizia unopera di recupero nei confron-ti della costruzione, sostitui-sce diversi infissi, realizza nel1928 la scala in graniglia, al-larga il refettorio dotandolo diun piccolo palco per le recite.

Il 31 gennaio 1931 “laditta Don Franceschino Guisomanda la luce ,”bella , abba-gliante, insperata...! ”Così silegge nella cronaca della Par-

rocchia e il 12 febbraio del1931 tutti i membri dell’ACIascoltano dalla radio, sistema-ta nel circolo, la voce del

Papa.Il collegio nel secolo

scorso ha ospitato importantipersonalità. Sappiamo che il20 luglio1934 vi ha soggior-nato il grande predicatore P.Manzella e nel 1937 il pittoreRemo Branca e l’on.Tavolini,presidente nazionale dellaConfederazione degli Artisti eProfessionisti.

Il 13 luglio1939 visita ilCollegio il Principe ereditarioUmberto di Savoia. Per l’oc-casione venne allestita in

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sacristia una piccola mostra“dei quadri antichi, d’oggettid’oro antichi, di quattro pit-ture su rame... passò poi colsuo seguito nel salone dove ri-cevette il saluto del Parroco...ricordò ancora il disegno delre Carlo Alberto di venire inOliena per cui s’era preparatala stanza nella canonica...”Nel salone del collegio vieneanche offerto un pranzo uffi-ciale il 27 aprile 1949 allapresenza del Ministro delleComunicazioni Telegrafiche eTelefoniche Jervolino, in oc-casione dell’inaugurazionedel telefono a Oliena. Eranopresenti principi, marchesi,autorità.

Dopo la grande alluvio-ne dell’ottobre del 1951 arri-va a Oliena il Ministro ai La-vori Pubblici per consegnare12 case agli alluvionati, vie-ne ospitato nel Collegio insie-me ai sottosegretari.

Possiamo dire che qua-si tutti Vescovi della Sardegnasono passati in Collegio e ilCard. Maurilio Fossati era dicasa per la sua grande amici-zia con il Parroco Bisi.

Recentemente sono sta-ti ospiti del Collegio il Presi-dente emerito FrancescoCossiga, i diversi presidentidella Regione e tante altre per-sonalità.

In questo ultimoventennio la struttura è stataoggetto di importanti inter-venti di ricupero ed allo statoattuale si presenta in tutta lasua bellezza e importanza.

Il Collegio è un bene ditutta la città di Oliena, memo-ria viva di un passato glorio-so che deve stimolare tutti arendere bello anche il presen-te.

Il Collegio è aperto atutti, come una casa della Co-munità è sempre pronto ad ac-cogliere quanti vogliono co-noscere la storia che custodi-sce e narra ai visitatori più at-tenti.

Dobbiamo essere orgo-gliosi di aver ricuperato unbene così importante che puòdare ancora tanto alle giovanigenerazioni ed essere punto diriferimento per la crescita cul-turale, spirituale e morale delnostro popolo.

so clamoroso del libro? Brown è mediocre come scrittore. Ricorrea vecchi cliché; il suo libro è pieno di metafore banali e personaggifumettistici. Egli attribuisce il successo del libro di Brown alla pre-tesa di rivelare una cospirazione della Chiesa cattolica che fin dal-l’inizio avrebbe taciuto la vera storia di Gesù e Maria Maddalena.Per Kleinberg, Brown sa sfruttare la credulità di molti lettori, metten-do molte falsificazioni sulla bocca di tre personaggi intellettuali:un professore di Harvard, uno storico inglese e una criptologa fran-cese. È dunque possibile essere attratti dall’intrigo del romanzo,ma l’importante è non dare credito ai suoi contenuti storici.

Le tesi di fondo nel libro di Dan Brown non sono nuove.Sono però tesi che si vendono bene. Se un romanzo costruito su unassemblaggio ben congegnato di fantasticherie funziona, significache sa colpire la fantasia dei lettori più di serie e fondate analisistoriche. Non è una novità, certo, ma è una sfida seria. Il Codice daVinci è una perfetta espressione della cultura di massa che mescolafatti e finzioni in una «realtà» sempre più «virtuale» e sempre meno«oggettiva».

L’opera di Brown appare espressione letteraria deivideogiochi o di intrecci di marca fumettistica popolati da perso-naggi stereotipati. Questo, dunque, è forse il vero contesto letterariodelle opere di Brown, che dovrebbero essere prese sul serio nellamisura in cui lo sono appunto i videogiochi e i fumetti. È da notare,d’altra parte, il nuovo interesse per le questioni storico-biblicheprovocato proprio dalle polemiche sorte attorno al libro di DanBrown.

Questo fenomeno dunque mostra la necessità e offre l’oc-casione «di un’opera capillare di catechesi, e prima ancora di in-formazione storica, che, usufruendo anche delle attuali tecniche emetodologie di comunicazione, aiuti la gente a distinguere con chia-rezza i dati certi delle origini e dello sviluppo storico del cristiane-simo dalle fantasie e dalle falsificazioni». In ogni caso non si devecedere né al pessimismo né all’allarmismo, «alla fine il fascinodella verità è più forte di quello dell’illusione».

continua: Il fenomeno “Codice da Vinci”

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Hai camminatocon le stesse scarpe apertesullo stesso identico vialedi questi annie io ho riparato le tue scarpe rottee su quel viale t’ho lasciato andaresenza un unico ripensamento..

Hai pianto e risoE aperto le braccia al temporalePer le stesse costellazioniDi quel solo, unico manto,ed io ti ho insegnato a leggere labellezzafra due spazi che creavano silenzionel silenzio del guardarti,fra due spazi che delimitavanoappenail frastuono del ricordo..

Claudio Malune

Matrimonios in fallimentu

Chircande un argumentu delicaduCa l’intendo comente unu dovereAna su matrimonio beffaduCronaca chi non faghe piaghere

Cando sunu in amore tottu belluchie bi crede de andare gaisi nana puru chi non fini maie invece cominza su duellu.

Ana prestadu unu giuramentue nadu pro tottu sa vidae invece cominzana s’isfidadae cad’ala unu tradimentu.

Usade su rispettu e sa carmae senza boch’essire a punta susuer menzus a intender bona famaambos duos combini piusu.

E si bind’ada intrusu in s’ambientelasse su matrimonio chiettuca tra issos si torran s’affettue a un’ala cuss’attera zente.

Semenande zizzania e dannoszente crudele bintrados a mesuse che los ponene in sos tristos pannoscand’ammos vidu e finasa intesu

Itte si bà pizzinnu poverinuunu bellu ambiente ada connottuca non sunu fiores de giardinusolu burdellaria a postu annottu

La fino tristu e dimando perdonua su caru lettore pedo iscusae si bindada errore in custa musao si troppu carcadu appo su tonu

Bustianu Piredda

Santu Juanne Battista

Cand’Isaia t’hat profetizadude su c’hat nadu fit sigur’ e tzertu,chi una oghe potente in su desertudiat trazzare ‘e perdonu sa pista.Cussu fis Tue, Juanne Battistamessazeru dae Deus imbiadu.

Imbuadu s’istrada a prepararea sa zente chi fiat peccadora,c’haèret cambiadu e de cuss’orade su male c’han fattu a si pentire.Ogni bene a cudd’ala a si godirehue Deus los diat ripagare.

E Tue has fattu su tuo dovereubbidiente a s’ordine dadupenas in su desertu has affrontadude calore, de famine e de frittu.Corazosu tiradu has sempre drittuc’a dae s’altu tenias su podere.

Sa oghe tua potente che tronuhat finzas calchi Re intimoriduchi timende sordados hat unidupreparande un inutile difesa.Ma de gherra non fit sa tua impresama pedinde e’ sos malos su perdonu.

Guidadu dae sa Divina manucussu duru tribbagliu realizastantos frades cun s’abba los battizasnende, chi no esseren prus peccadu.E umile has finzas battizadusu Messia in mesu su Giordanu.

Pro capricciu d’una femina vana,peccadora e d’istintu bestialepro te Juanne ch’est finida malein d’una cella dadu t’han sa morte.Ma dae tando, in sa Celeste Cortefestendeti sos meritos ti dana.

Meritos, preghieras, chi a Resnisciunu mai hat dadu in custu mundusos chi creden in te has tott’in tunduch’enin a ti pregare fin’ a pes.

Francesco Columbu

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Collocazione statua San Bernardino nella chiesetta di N. Signora d’Itria

Convegno Regionale Campanari - Torre Campanaria - Oliena

1974 - Campeggio a Sos Alinos

Nuova statua di San Bernardino

Photogallery

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pag. 16 Su Patiu - Luglio 2006 - n. 9

Spazio Giovani a cura di A. Franca Pau

“Calciopoli o mondialinopolis?

…………..ma il popolo italiano non molla e spera sulla Nazionale : L’unio-ne fa la forza, così giocatori provenienti da diverse squadre s’impegnano perraggiungere un risultato comune a tutti i tifosi italiani: GIOCO PULITO,senza interessi di parte.

Le speranze di noi italiani non sono state vane perché i nostri calciatori, prima messi alla gogna, hanno risposto con atteggiamen-to positivo creando un gruppo compatto con vero spirito sportivo. Una coppa vinta con impegno, onestà, grinta a dimostrazioneche in fondo esiste ancora la passione per il gioco del calcio che và oltre il business.Fiduciosi che la giustizia sportiva farà il suo corso valutando attentamente tutti gli aspetti morali e materiali della vicenda,cogliamo l’opportunità di questa straordinaria VITTORIA per voltare pagina e ripartire………

Cari tifosi, sportivi e appassionati di calcio ecco la domanda che da qual-che settimana trapela tra le piazze, i tavolini dei bar e i salotti delle nostrecase. Che cosa accadrà adesso???Sarà più forte l’amore e la passione per lo sport più quotato in Italia o l’ama-rezza e il dispiacere per le truffe architettate da dirigenti, presidenti, arbitri ecombriccola?Eh già, d’altronde Elio e Le Storie Tese un po’ d’anni fa a suon di chitarraavevano predetto partite taroccate e astuti arbitraggi.Chi ci avrebbe mai creduto?...troppo triste e deludente…Oggi purtroppo constatiamo che quella che si pensava essere una profezia

è divenuta realtà.