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Relazione tecnica particolareggiata 1
PREMESSA ................................................................................................................................................................ 3
MOTIVAZIONI PROGETTUALI ............................................................................................................................... 5
La soluzione adottata .............................................................................................................................................. 5
INQUADRAMENTO DELL'OPERA RISPETTO ALLA PIANIFICAZIONE SETTORIALE E TERRITORIALE ... 5
DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO ..................................................................................................... 5
Traversa di presa ..................................................................................................................................................... 6
Vasca di carico ....................................................................................................................................................... 7
Condotta forzata ..................................................................................................................................................... 8
Centrale idroelettrica e scarico .............................................................................................................................. 10
Intercettazione scarico fognario ............................................................................................................................. 11
Volumi di scavo e interferenza con le aree boscate ................................................................................................ 11
Impatto di cantiere e ripristino delle aree al termine dei lavori................................................................................ 12
DIMENSIONAMENTO IDRAULICO DELLE OPERE ........................................................................................... 13
Opera di presa ....................................................................................................................................................... 13
Dispositivo di rilascio del DMV....................................................................................................................... 13
Dimensionamento della griglia coanda ............................................................................................................. 13
Verifica della condotta adduttrice..................................................................................................................... 14
Verifica della condotta di scarico ..................................................................................................................... 15
Limitazione della portata massima ................................................................................................................... 15
Condotta forzata ................................................................................................................................................... 16
Dimensionamento del diametro della condotta ................................................................................................. 16
Verifica dell'imbocco della condotta ................................................................................................................ 17
Verifica dello spessore della condotta .............................................................................................................. 18
QUADRO DEGLI UTILIZZI ESISTENTI ............................................................................................................... 19
REGOLE OPERATIVE DELL'IMPIANTO ............................................................................................................. 19
Regolazione delle portate derivate ......................................................................................................................... 19
Misurazione delle portate derivate ......................................................................................................................... 19
Limitazione della portata massima ........................................................................................................................ 19
MODALITA’ DI ALLACCIAMENTO ALLA RETE ................................................................................................. 20
CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI ..................................................................................................................... 20
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Relazione tecnica particolareggiata 2
DISPONIBILITA' DELLE AREE ............................................................................................................................ 21
CAPISALDI DI RIFERIMENTO ............................................................................................................................. 22
PIANO DI DISMISSIONE DELL'IMPIANTO......................................................................................................... 22
Dismissione dell’opera di presa ............................................................................................................................. 23
Dismissione dell’edificio della centrale e scarico ................................................................................................... 24
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Relazione tecnica particolareggiata 3
PREMESSA Il sottoscritto è stato incaricato dalla Società Idroelettrica San Maurizio S.a.s. di predisporre gli elaborati
tecnici a supporto della domanda di concessione di derivazione d'acqua ai sensi dell'Allegato A del D.P.G.R.
29/07/2003 n. 10/R.
La captazione in progetto è finalizzata alla realizzazione di un impianto idroelettrico da collocarsi a cavallo
dei Comuni di Rittana, Roccasparversa e Gaiola sul Rio di Rittana con opera di presa posta a quota 710,00
m s.l.m. circa e centrale di produzione posta a quota 672 m s.l.m.
Il progetto in oggetto non sarebbe soggetto alla fase di verifica di impatto ambientale ai sensi del
D.Lgs. 152/2006 – Allegato IV e L.R. 40/98, art.10 in quanto non ricade nella tipologia di progetto all’elenco
B2 n. 41 dell’allegato B, ossia “impianti per la produzione di energia idroelettrica con potenza installata
superiore a 100 kW oppure alimentati da derivazioni con portata massima prelevata superiore a 260 litri al
secondo. Per le derivazioni localizzate in zona C, come definita dalla d.g.r. del 26.04.1995, n. 74-45166, o la
cui sezione di presa sottende un bacino di superficie minore o uguale a 200 km², la soglia inferiore è ridotta
a 140 l/s” in quanto:
la potenza di picco prevista è di 44 kW;
la portata massima derivata è di 140 l/s.
La recente evoluzione normativa (D.L. 24 Giugno 2014 n. 91) ha però disposto che le soglie del D.Lgs.
152/2006 – Allegato IV non siano più applicabili, nelle more di un Decreto del Ministro dell’Ambiente che le
ridefinisca alla luce delle procedure di infrazione 2009/2086 e 2013/2170.
Risulta pertanto che i progetti ricompresi all’allegato IV l’esclusione dalla fase di verifica di VIA sia da farsi
caso per caso.
Nello specifico, con nota n. 86879 del 11/09/2014, la Provincia di Cuneo Ufficio VIA ha dichiarato irricevibile
la precedente domanda del 12/08/2014 redatta ai sensi del D.P.G.R. 29 Luglio 2003 n. 10/R in
considerazione della localizzazione del progetto, con particolare riferimento alla presenza del SIC “Stura di
Demonte” in parte dell’area interessata dai lavori.
Ne risulta che il progetto risulti da sottoporre a fase di verifica di impatto ambientale e che il presente Studio
Preliminare Ambientale sia parte integrante della documentazione utile allo svolgimento di tale istruttoria.
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Relazione tecnica particolareggiata 4
Le opere sono soggette a procedura semplificata ai sensi art. 34 del D.P.G.R. 29/07/2003 n. 10/R in quanto
trattasi di impianto idroelettrico con potenza nominale inferiore a 50 kW.
Derivazione in progetto
Quota traversa 711,20 m s.l.m.
Livello idrico nella vasca di carico 709,85 m s.l.m.
Quota di restituzione in alveo 668,36 m s.l.m.
Quota asse turbina 670,85 m s.l.m.
Livello idrico valle motori 669,06 m s.l.m.
Dislivello geodetico 39,00 m
Dislivello geodetico lordo 40,79 m
Portata media 109 l/s
Portata massima 140 l/s
Periodo derivazione Tutto l'anno
Potenza media installata 34 kW
Potenza nominale media 41,6 kW
Potenza massima installata 44 kW
Produzione 300 000 kWh
Rilasci in alveo 75 l/s non modulato
Portata media naturale Rio di Rittana 391 l/s
Incidenza del prelievo 28%
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Relazione tecnica particolareggiata 5
MOTIVAZIONI PROGETTUALI La soluzione adottata
L'opera si configura come un micro impianto idroelettrico ad acqua fluente in quanto la potenza media
installata risulta essere di 44 kW.
In estrema sintesi, l'opera prevede la captazione di una portata media annua di 109 l/s presso quota 710 m
s.l.m. circa, e la sua derivazione mediante condotta forzata di diametro 400 mm, completamente interrata
lungo il sedime dell’antico canale consortile, e successivamente, superata la viabilità provinciale, lungo i
terreni di valle.
La centrale è posta in destra idrografica del Rio di Rittana, a quota 672 m s.l.m. circa.
Il dislivello netto, ossia calcolato tra la vasca di carico e l’asse della turbina è di 39,00 m, la produzione
attesa è di circa 300.000 di kWh.
La centrale idroelettrica è composta da una turbina Banki.
Il tratto del Rio di Rittana sotteso alla derivazione è di 580 m.
INQUADRAMENTO DELL'OPERA RISPETTO ALLA PIANIFICAZIONE SETTORIALE E TERRITORIALE
La disamina dettagliata del rapporto tra l’opera in progetto e la pianificazione settoriale e territoriale, con
particolare riferimento ai PRGC, al PAI, al PdGPO è riportata interamente nello Studio Preliminare
Ambentale, Allegato C.
DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO L'opera si configura come un mini impianto idroelettrico ad acqua fluente, in quanto la potenza media
installata risulta essere di 34 kW.
In estrema sintesi, l'opera prevede la captazione di una portata media annua di 109 l/s presso quota 710 m
s.l.m. circa, e la sua derivazione mediante condotta forzata di diametro 400 mm posta in destra idrografica
lungo i terreni agricoli presenti a monte ed a valle della viabilità stradale che collega Roccasparvera e
Gaiola.
La centrale è posta in destra idrografica del Rio di Rittana a quota 672 m s.l.m. circa.
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Il dislivello lordo, ossia calcolato tra la vasca di carico (709,85 m s.l.m.) ed il pelo libero a valle delle
macchine (669,06 m s.l.m.) è di 40,79, la produzione attesa è di circa 300.000 kWh.
La centrale idroelettrica è composta da una turbina Banki.
Il tratto del Rio di Rittana sotteso alla derivazione è di 580 m.
L’impianto si compone di:
− Presa di captazione in corrispondenza della presa del Consorzio irriguo Pian del Castelletto;
− Condotta forzata diametro 400 mm sul sedime del canale irriguo e terreni naturali complessivi 560
m;
− Edificio di centrale su terreno di proprietà;
− Canale di scarico di lunghezza m con restituzione sempre nel Rio di Rittana;
− Opera compensativa di captazione dello scarico di Castelletto di Roccasparvera.
Traversa di presa
L’opera di presa in progetto è posta in corrispondenza di una briglia esistente dove è già posto, in destra
idrografica il prelievo del Consorzio Irriguo Pian del Castelletto.
Foto 1 Briglia esistente
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Relazione tecnica particolareggiata 7
Per realizzare il prelievo in progetto si prevede di realizzare una traversa in calcestruzzo immediatamente a
monte della briglia esistente, di altezza 0,60 m rispetto al fondo alveo.
La derivazione delle portate in progetto avverrà con griglia “Coanda” a quota sommitale di 711,05 m s.l.m e
larghezza di 3,00 m.
La traversa complessivamente ha lunghezza di circa 15 m.
La griglia di presa avrà una larghezza di 300 cm e sarà realizzata secondo la tipologia a barre orizzontali,
che consentono la sgrigliatura della portata in ingresso.
In fregio alla griglia è posta una paratoia di sghiaiamento dell’opera di presa, di larghezza 60 cm.
Il fondo alveo verrà realizzato con massi prelevati in posto, e le sponde verranno ripristinate utilizzando il
materiale recuperato in zona.
Il rilascio del DMV, assunto pari a 75 l/s avviene mediante uno stramazzo in parete sottile posto al centro
alveo. Tale collocazione consente di erogare, in ogni caso ed indipendentemente dalla regolazione delle
turbine, il DMV.
Le portate filtrate attraverso la griglia coanda sono convogliate in una caditoia con pendenza dell’1% che
conduce alla vasca di carico, ove avviene la limitazione e la misura delle portate derivate.
L’imbocco della condotta è dotato di paratoia di chiusura.
La traversa non presenta rampa di risalita per l’ittiofauna in quanto sono presenti nelle immediate vicinanze
dell’opera ostacoli naturali ed artificiali insormontabili per i pesci. In particolare la briglia presso la quale si
realizza l’intervento, compie un dislivello di oltre 1,50 m.
Nell’ambito dei lavori si prevede di consolidare il punto di prelievo del Consorzio irriguo Pian del Castelletto
realizzando un muro in calcestruzzo dotato di paratoia regolabile in luogo dell’attuale punto di prelievo
esistente. A tal proposito si precisa che il livello idrico corrispondente alla attivazione del prelievo idroelettrico
è superiore alla quota di posa della paratoia del consorzio irriguo, che pertanto risulta prioritario rispetto al
prelievo idroelettrico.
Vasca di carico
La vasca di carico è un manufatto interrato di dimensioni interne in pianta 4,20 x 1,00 m.
Il manufatto si colloca ad una distanza di circa 4,00 m dalla sponda del rio, alla base del pendio che
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definisce il limite della fascia di esondazione con tempo di ritorno 200 anni.
La vasca di carico è alimentata da una condotta proveniente dalla traversa, in cui può transitare una portata
massima di circa 300 l/s, corrispondente alla massima capacità della griglia coanda.
La vasca di carico è suddivisa in due zone:
• la vasca di limitazione della portata massima
• la camera di carico
Presso la vasca di limitazione, la portata proveniente dalla traversa viene regolata da uno stramazzo in
parete sottile che consente la misura delle portate derivate e contemporaneamente restituisce le portate in
eccesso al Rio. Lo stramazzo di regolazione è in parete sottile (lama di acciaio) di larghezza 1,00 m ed è
posto alla quota di 709,90 m s.l.m. L’altezza d’acqua sullo stramazzo, a cui corrisponde la portata massima,
è di 18 cm, pertanto lo stramazzo laterale è posto a quota 710,08 m s.l.m.
Lo stramazzo laterale presenta una lunghezza di 2,50 m e convoglia le acque direttamente nel Rio di
Rittana.
La camera di carico presenta dimensioni in pianta 1,50 x 1,00 m. Il livello all’interno della vasca sarà regolato
dalla turbina, assumendo come costante la quota di 709,85 m, ossia circa 5 cm dalla soglia dello stramazzo.
Mantenendo tale carico, si garantisce alla condotta forzata (diametro 400 mm) una adeguata sommergenza.
All’interno della vasca di limitazione verrà posta un’asta graduata indicante il livello della portata massima,
nonché il sensore di livello mediante il quale registrare le portate derivate.
Nella camera di carico è invece presente il sensore per la regolazione del livello di carico.
Condotta forzata
La condotta forzata prevista è di diametro 400 mm in acciaio ed avrà lunghezza complessiva di 560 m.
La condotta verrà interrata per tutto il proprio sviluppo, con un ricoprimento minimo di 20 cm nel tratto iniziale
che fiancheggia la condotta irrigua esistente, e di 100 cm nei terreni agricoli e boscati a valle della strada
provinciale.
Nel seguito se ne descrive il tracciato, secondo le lettere indicate nelle planimetrie B2 e B3:
A-B
Nel tratto A-B la condotta segue il tracciato del canale irriguo (ora condotta) che percorre un terrazzamento
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di larghezza variabile tra 3,00 e 1,50 m a mezza costa fino a raggiungere la strada provinciale SP n. 121
Gaiola–Castelletto. Tale terrazzamento ricalca il sedime del canale irriguo, che recentemente è stato
intubato in una condotta di diametro 30 cm. Lo spazio disponibile consente di realizzare la posa della nuova
condotta a fianco di quella esistente.
Foto 2 Sedime del canale irriguo esistente
Foto 3 Sedime del canale irriguo esistente
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B-C
Nel punto B viene attraversata la strada provinciale SP n.121 con un taglio ortogonale rispetto alla direzione
di marcia. La condotta verrà cementata e posata ad una profondità di 1,40 m.
Il tratto B-C si svolge interamente su terreni agricoli gestiti a prato stabile.
C-D
Nel punto C la condotta raggiunge la vecchia strada comunale di Castelletto di Roccasparvera, che dovrà
essere ristrutturata al fine di consentire il passaggio dei mezzi di cantiere. Il tracciato segue per un breve
tratto di circa 20 m i prati stabili di pianura dove verrà realizzata ex novo una diramazione dalla strada
comunale per accedere al fabbricato della centrale. Lungo il versante boscato il tracciato della condotta
seguirà la massima pendenza mentre la pista di accesso compie due tornanti e raggiunge l’ingresso del
fabbricato.
D-E
Il tratto D-E è la condotta di scarico di diametro 50 cm con pendenza del 3%.
Centrale idroelettrica e scarico
La centrale in progetto avrà dimensioni in pianta di 6,00 x 10,80 m ed altezza fuori terra di 2,70 m.
L'edificio presenta un settore in cui sono collocati il locale ENEL ed il locale contatori, ed un altro settore in
cui è posta la turbina con alternatore ed i quadri elettrici di controllo.
Il settore con i vani tecnici verrà ripartito in tre locali con accessi indipendenti.
Il locale ENEL avrà le caratteristiche specifiche definite per i locali di consegna.
Il settore con la turbina risulta parzialmente interrato e comprende il grigliato pedonale per l’accesso al piano
macchine.
La turbina installata sarà di tipo Banki, con potenza massima di 50 kW.
Lo scarico avviene in una vasca sotto la macchina, e successivamente in condotta di diametro 500 mm con
pendenza 3 % e lunghezza circa 30 m.
Lo scarico avviene nel Rio di Rittana a monte della briglia esistente.
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Intercettazione scarico fognario
Al fine di non realizzare una concentrazione del carico organico nel tratto compreso tra lo scarico della
fognatura di Castelletto di Roccasparvera e la restituzione della centrale idroelettrica, il proponente prevede
di intercettare lo scarico fognario per convogliarlo in prossimità della restituzione dell’impianto idroelettrico.
Il tracciato è previsto con un diametro di 315 mm in polietilene.
La lunghezza della condotta di intercettazione è di 155 m.
Volumi di scavo e interferenza con le aree boscate
Nella seguente tabella si quantificano i volumi complessivamente movimentati (scavi + riporti) le aree
trasformate durante il cantiere e le aree trasformate definitivamente.
La quantificazione dei volumi di scavo considera tutti gli scavi ed eventualmente i riporti effettuati per la posa
delle condotte e delle opere edili sulla base delle sezioni rappresentate nelle tavole grafiche.
Per quanto riguarda le superfici trasformate si precisa che nel tratto A-B il cantiere si svolge sul sedime di un
canale attualmente intubato, che per la posa delle condotte si è considerata una larghezza di cantiere pari a
3,00 m mentre per la viabilità di accesso alla centrale si è assunta una larghezza di 5,00 m.
Opera Copertura Lunghezza Volume
movimentato
Superficie
trasformata
temporaneamente
Superficie
trasformata
definitivamente
Opera di presa Alveo - 20 m3 20 m2 10 m2
Tratto A-B Sedime canale
irriguo
330 165 m3 990 m2 -
Tratto B-C SP 121 e prati
stabili
155 232,5 m3 465 m2 -
Tratto C-D
(condotta)
Bosco 75 112,5 m3 225 m2 -
Tratto C-D (pista) Bosco 140 403,2 m3 700 m2 420 m2
Tratto D-E Bosco 20 10 m3 60 m2 -
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Centrale Bosco - 500 m3 200 m2 100 m2
Tratto G-E Bosco 155 77,5 m3 465 m2 -
In estrema sintesi il volume complessivo movimentato risulta essere di 1520,70 m3.
La superficie di cantiere complessiva risulta di 3.125 m2. Nelle condizioni di esercizio le opere e la viabilità di
accesso occupano definitivamente 530 m2 di terreno agrario o naturale.
Impatto di cantiere e ripristino delle aree al termine dei lavori
Al termine dei lavori tutte le aree interessate verranno correttamente ripristinate e rinverdite al fine di
minimizzare le interferenze indotte dal cantiere.
Al termine delle operazioni di posa della condotta, i terreni verranno completamente ripristinati. Particolare
cura verrà posta nell’esecuzione dei lavori di scavo e nel trattamento del terreno di risulta: prima dell’avvio
dei lavori di scavo per la realizzazione dell’impianto, qualora venisse rilevata la presenza di uno strato di
terreno agrario (topsoil) con caratteristiche agronomiche interessanti, questo dovrà essere asportato ed
accantonato temporaneamente all’esterno della zona di lavorazione, in cumuli di altezza inferiore ai 2 m, con
falde inclinate di circa 25° rispetto all’orizzontale e all’occorrenza inerbite. Il terreno agrario stoccato verrà
ridistribuito sulla superficie delle sponde e delle aree circostanti, operando con mezzi meccanici e, dove
necessario, manualmente. Qualora il quantitativo risultasse insufficiente, si provvederà
all’approvvigionamento presso fondi limitrofi in modo che il materiale risulti coerente con quello in posto in
termini di reazione (pH), tessitura e contenuto di sostanza organica. Tale accorgimento consentirà di
garantire il ritorno della flora batterica e degli agenti fungini di micorizzazione tipici della stazione, di
particolare utilità per la riuscita degli interventi di recupero a verde. Le aree di cantiere destinate essere
rinverdite saranno sottoposte a lavorazioni profonde con attrezzi discissori allo scopo di attenuare gli effetti
del compattamento e successivamente ricoperte con uno strato di terreno agrario La natura sciolta del
terreno in posto e la considerevole capacità drenante rendono superflua la realizzazione di un sistema di
regimazione idrica.
Nelle seguenti pagine si riportano le fotografie relative ad un cantiere dimensionalmente simile a quello in
progetto, in cui sono state applicate le tecniche di ripristino precedentemente esposte. Esse evidenziano
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Relazione tecnica particolareggiata 13
come con una corretta gestione del cantiere già a distanza di un anno dal termine dei lavori i terreni
interessati dai lavori fossero completamente ricolonizzati dalla vegetazione e sotto il profilo paesaggistico
non fosse percepibile il passaggio della condotta forzata.
DIMENSIONAMENTO IDRAULICO DELLE OPERE
Opera di presa
Dispositivo di rilascio del DMV
Il rilascio del DMV avviene attraverso una finestra rettangolare mediante uno stramazzo in parete sottile
ricavato sulla traversa di nuova realizzazione.
Lo stramazzo presenta larghezza di 0,40 m con una altezza di 0,23 m.
Tabella 1 Stramazzo DMV
Ne risulta che essendo la soglia del DMV posta a quota 710,82 m s.l.m. il livello idrico a cui è erogato il DMV
adottato di 75 l/s sia di 711,05 m.
Dimensionamento della griglia coanda
La traversa di presa sarà realizzata in calcestruzzo, sarà realizzata a soglia derivante mediante griglia
“Coanda” e quota sommitale di 711,05 m s.l.m.
La soglia della griglia è posta ad un livello inferiore rispetto alla traversa in calcestruzzo (711,20 m s.l.m.) di
circa 15 cm al fine di convogliare le portate in eccesso rispetto al DMV sulla griglia di captazione.
La griglia di presa avrà una larghezza di 300 cm e sarà realizzata secondo la tipologia a barre orizzontali,
che consentono la sgrigliatura della portata in ingresso.
La preliminare limitazione della portata massima avviene tramite la griglia stessa, mediante il
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dimensionamento della griglia “Coanda”, che in base ai dati forniti dal costruttore e disponibili in bibliografia
(Design Guidance for Coanda-Effect Screens, U.S. Department of the Interior Tecnical Service Center –
Water Resource Services), consente di captare massimi 100 l/s per metro lineare di presa, di fatto limitando
la captazione a portate inferiori di 300 l/s.
In ogni caso in fase di collaudo dell’opera di presa potrà valutarsi direttamente l’efficienza della griglia
coanda e la capacità di convogliamento del canale sottostante la griglia, ed adeguare l’opera di presa
qualora giungesse una portata troppo elevata alla vasca di carico tale da condizionare una la regolazione
della portata massima.
Verifica della condotta adduttrice
La condotta che dalla vasca sottostante la griglia conduce alla vasca di carico è lunga 2,50 m circa e compie
un dislivello i 5 cm, comportando una pendenza media del 2%.
Assumendo come portata massima convogliabile attraverso la griglia coanda la portata di 300 l/s, la
condotta prevista di diametro 50 cm assicura lo smaltimento di tutta la portata con un battente di circa 35
cm.
Tabella 2 Verifica della condotta di adduzione della vasca di carico
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Verifica della condotta di scarico
La condotta di scarico presenta diametro di 50 cm e pendenza 2% ed è realizzata in polietilene.
La portata massima turbinata di 140 l/s viene smaltita con una altezza d’acqua di 19 – 20 cm.
Figura 1 Dimensionamento della condotta di scarico
Limitazione della portata massima
La limitazione della portata massima avviene entro la vasca di carico, attraverso uno sfioratore laterale
comunicante con l’esterno, e le cui portate sono convogliate in un pozzetto esterno e successivamente
restituite in alveo.
La limitazione della portata massima (140 l/s) è garantita dalla lunghezza dello sfioratore laterale (2,50 m)
posto alla quota di riferimento sullo stramazzo in parete sottile che convoglia la portata alla vasca di carico.
Lo stramazzo in parete sottile che conduce alla camera di carico ha una larghezza di 1,00 m, e convoglia la
portata massima con un battente di 18 cm.
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Tabella 3 Stramazzo in parete sottile per la limitazione della portata massima
Alla quota corrispondente la portata massima, ossia (709,90 + 0,18) 710,08 m s.l.m., è posto lo sfioratore
laterale.
Condotta forzata
Dimensionamento del diametro della condotta
La seguente tabella riporta i calcoli di verifica della condotta forzata per la portata massima di progetto pari a
140 l/s. Le perdite distribuite derivano dalla stima della scabrezza assunta pari a 0,0005 m. La sommatoria
delle perdite localizzate fa riferimento alla sola perdita all'imbocco, stimata pari a 0,50 volte il termine
cinetico. Altre perdite localizzate sono trascurabili in quanto il raggio di curvatura della condotta si mantiene
sempre maggiore di 4 volte il diametro (R>=10,00 m).
Nelle condizioni di portata massima la perdita di carico risulta pari al 4,79 % del salto lordo, mentre per
quanto riguarda la portata media tale valore risultano intorno al 2,90%.
Il dimensionamento della condotta risulta ottimale per coniugare costi di fornitura e posa e rendimento.
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Figura 2 Verifica della condotta forzata
Verifica dell'imbocco della condotta
Al fine di ottenere i massimi rendimenti dal sistema condotta turbina si è dimensionato l'imbocco della
condotta forzata in modo da evitare la formazione di vortici.
Si sono infatti previsti:
- condizioni simmetriche d'arrivo dell'acqua,
- velocità moderate,
- sufficiente sommergenza.
Secondo studi reperibili in letteratura (Gulliver, Rindels e Liblom) la formazione di vortici può essere evitata
rispettando le seguenti condizioni:
S > 0,7 D
in cui S è la sommergenza e D il diametro della condotta.
Nel caso specifico la sommergenza è di oltre 0,55 m e quindi superiore al 0,7 D consigliato.
Per ridurre le perdite di carico all'imbocco si prevede un adeguato profilo di raccordo e la messa in opera di
una condotta d'aspirazione.
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Verifica dello spessore della condotta
Si è verificato lo spessore della condotta forzata prevista del diametro di 400 mm in acciaio nel tratto
terminale in corrispondenza della centrale.
Nella tabella a seguire, in base alla velocità massima dell'acqua nella condotta, vengono calcolati gli effetti
del colpo d'ariete per la chiusura istantanea e per una chiusura con il tempo di 20 s.
La pressione massima nel caso di chiusura con colpo d'ariete comporta un carico totale di:
- chiusura con tc> di 20 s 42 m
- chiusura istantanea 11 m
Si assume lo spessore di 3,6 mm della condotta.
In questo caso la tensione risulta di :
- chiusura con tc> di 20 s 259 kg/cmq
- chiusura istantanea 685 kg/cmq ( con un rapporto di sicurezza rispetto la
tensione di snervamento di 5.1 )
In ogni caso, si impone sulla macchina un dispositivo di chiusura (tegolo deviatore) tale da garantire la
condotta da sovra-pressioni maggiori a quelle sopra indicate.
La tabella di calcolo viene riportata a seguire:
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Relazione tecnica particolareggiata 19
QUADRO DEGLI UTILIZZI ESISTENTI Sul Rio di Rittana, a conoscenza dello scrivente non sono presenti altre derivazioni idriche influenti sulla
quantificazione delle disponibilità idriche.
Il prelievo irriguo assentito al consorzio irriguo Pian del Castelletto è stato conteggiato nella relazione
idrologica e sottratto alle disponibilità nette.
REGOLE OPERATIVE DELL'IMPIANTO Regolazione delle portate derivate
La regolazione del prelievo sarà effettuata mediante le opere fisse di presa precedentemente illustrate.
In particolare il prelievo potrà attivarsi esclusivamente in seguito al rilascio del DMV in quanto la finestra del
DMV è posta a quota inferiore alla soglia della griglia coanda.
Misurazione delle portate derivate
Per la misurazione delle portate turbinate si rende disponibile l’accesso alla vasca di carico agli uffici
preposti. Presso la vasca di carico infatti è presente lo stramazzo in parete sottile che regola la portata
massima e che si presta alla verifica delle portate derivate.
In particolare verrà collocata un’asta graduata a monte dello stramazzo con indicazione della portata
massima.
La registrazione delle portate derivate avverrà mediante lettura dei livelli idrici mediante sensore di livello.
Qualora venisse preferito il collocamento del misuratore di portata presso lo scarico o la centrale per una
maggiore facilità di accesso, verrà predisposto un ulteriore dispositivo di misura.
Limitazione della portata massima
La limitazione della portata massima avviene entro la vasca di carico, attraverso uno sfioratore laterale
comunicante con l’esterno, e le cui portate sono convogliate in un pozzetto esterno e successivamente
restituite in alveo.
La limitazione della portata massima (140 l/s) è garantita dalla lunghezza dello sfioratore laterale (2,50 m)
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Relazione tecnica particolareggiata 20
posto alla quota di riferimento sullo stramazzo in parete sottile che convoglia la portata alla vasca di carico.
Lo stramazzo in parete sottile che conduce alla camera di carico ha una larghezza di 1,00 m, e convoglia la
portata massima con un battente di 19 cm.
I dispositivi di limitazione della portata massima sono fissi e non dipendono dalla regolazione delle turbine.
MODALITA’ DI ALLACCIAMENTO ALLA RETE L’impianto in progetto presenta una potenza installata massima di 50 kW e pertanto la connessione avverrà
presumibilmente in bassa tensione.
Tale tipologia di connessione e di allacciamento alla rete si configura generalmente più semplice rispetto alle
connessioni MT in quanto è disponibile un maggior numero di opzioni e di punti di allaccio.
In ogni caso il fabbricato della centrale è dotato di un locale macchine ed un locale ENEL standard in grado
di sostenere la connessione sia in bassa che in media tensione.
Allo stato attuale il proponente non ha ancora effettuato la domanda di connessione, e pertanto non è in
possesso della soluzione tecnica di connessione proposta da ENEL e della relativa planimetria.
CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI Le opere in progetto potranno essere realizzate nell’arco complessivo di 6 mesi.
I due cantieri dell’opera di presa e della centrale sono due cantieri edili semplici e di piccole dimensioni. La
condotta forzata e la condotta fognaria richiederanno indicativamente 2-3 mesi per la posa delle condotte ed
il corretto ripristino dei terreni interessati. In corrispondenza della posa della condotta potranno essere
realizzate altre opere.
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Relazione tecnica particolareggiata 21
DISPONIBILITA' DELLE AREE La società proponente si è attivata presso i proprietari dei fondi interessati dalle opere al fine di conseguire
bonariamente la disponibilità dei terreni.
Figura 3 Piano particellare
Come si evince risultano già di proprietà i mappali n. 435-436-524 fg 9 del Comune di Roccasparvera, in cui
verrà collocato l’edificio della centrale e la pista di accesso.
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Relazione tecnica particolareggiata 22
CAPISALDI DI RIFERIMENTO I capisaldi di riferimento sono stati individuati e marcati presso la vasca di sedimentazione del consorzio
irriguo Pian del Castelletto ed in particolare i due lati di valle della vasca ripresa in fotografia sono quotati
711,00.
Foto 4 Caposaldo di riferimento
PIANO DI DISMISSIONE DELL'IMPIANTO Gli impianti idroelettrici per loro natura sono destinati ad un lungo periodo di esercizio, in quanto sono opere
di importanza strategica e di pubblica utilità. Infatti la loro peculiarità è quella di produrre energia elettrica da
fonte rinnovabile in modo continuativo con la necessità di manutenzioni minime. Inoltre, il fatto che siano
costituiti da macchine meccanicamente ed elettricamente molto semplici rende facilmente intuibile che la vita
media di un impianto non può essere considerata inferiore ai 50 anni.
Analizzando l’ipotesi di dismissione, risulta necessario considerare un tempo medio di smantellamento
stimabile in circa 4 mesi, unitamente all’impiego di mezzi e personale adeguato.
In seguito alla proposta progettuale definitiva presentata, in questa sede si presenta il relativo progetto di
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Relazione tecnica particolareggiata 23
dismissione e di recupero dell’impianto idroelettrico, con gli interventi atti a ripristinare lo stato dei luoghi
conseguenti allo smantellamento dell’opera di presa e della centrale.
Per la descrizione dei vari interventi di dismissione proposti, si scompone il discorso incentrando l’attenzione
sulle tre opere in oggetto:
opera di presa;
edificio della centrale idroelettrica;
scarico della centrale.
Dismissione dell’opera di presa
La dismissione dell’opera di presa si articolerà nei seguenti interventi:
rimozione delle opere elettromeccaniche accessorie al regolare funzionamento di immissione delle
portate turbinabili (sistemi di paratoie e griglia);
demolizione delle strutture emergenti della griglia coanda, e mascheramento della soglia di presa
con massi;
demolizione dei muri di sponda in cls armato;
chiusura dell’ingresso in vasca di carico mediante massi di cava;
In seguito all’ultimazione degli interventi di rimozione, di demolizione e di realizzazione delle protezioni delle
sponde, si prevede di recuperare il contesto ambientale, anche tramite la sistemazione dello strato
superficiale delle aree attraverso la fornitura e la stesura di uno strato di terreno vegetale.
Su questo strato poi vengono eseguite le operazioni di inerbimento, a completamento degli interventi atti a
riconsegnare nella maniera possibile l’opera dismessa all’ambiente circostante.
Per quanto concerne la condotta forzata, nel caso di sospensione definitiva della derivazione, il suo
smantellamento risulta fortemente sconsigliato per l'interferenza che tale operazione potrebbe avere sugli
habitat circostanti, mentre il mantenerla nello stato di progetto non creerebbe interferenze, ma anzi,
all'occasione, potrebbe essere utilizzata per il passaggio di sottoservizi.
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Relazione tecnica particolareggiata 24
Dismissione dell’edificio della centrale e scarico
L’edificio della centrale, verrà quasi totalmente mantenuto in opera.
Le uniche componenti che si rimuovono o che, comunque, sono oggetto di dismissione, sono le opere
elettromeccaniche interne alla struttura, site nel locale turbine, e quelle di natura elettrica, alloggiate nei
locali tecnico e trasformatori.
Nel primo blocco (Locale Macchine) trovano sede le principali opere da dismettere, come il quadro elettrico e
la turbina.
Rimane fin d’ora segnalato che i materiali di risulta recuperabili (individuabili fra le opere elettromeccaniche)
devono essere gestiti in maniera differente da quelli che, per diversa natura, necessitano di uno smaltimento
in discarica.
Per questi ultimi, è previsto l’allontanamento dall’area da ripristinare e il conferimento alle discariche dei
materiali eccedenti.
La scelta di mantenere in essere tutta la parte edilizia sta nei multipli vantaggi che ne derivano piuttosto a
quelli derivanti dalla sua demolizione, anche nella casistica in cui questa fosse solo parziale.
Aspetti che propendono verso questa scelta si possono trovare, ad esempio, nella semplice reversibilità
nell’impiego dell’edificio: avendo una geometria strutturale interna pressoché nulla, con assenza di tramezzi,
pilastri e solai intermedi, ben si pone ad accogliere differenti soluzioni eventuali di ripartizione dei locali.
La semplice conversione ad un uso differente rispetto alla sua destinazione progettuale può porsi, quindi,
come un incentivo al recupero di attività industriale o agricola.
Altro aspetto che valorizza questa tesi, è la posizione plano-altimetrica del fabbricato rispetto al centro
abitato, ed alla viabilità provinciale.
IL RELATORE
Dott. Ing. Franco Giraudo