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Cava di calcare dolomitico sita in località "Tetti Bava" del Comune di Bagnasco (CN). Studio di Impatto Ambientale Quadro Ambientale -ex L.R. n. 40/98 – ALLEGATI Proponente: FASSA S.p.A. via Lazzaris, 3 31027 Spresiano (TV)

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Cava di calcare dolomitico sita in località "Tetti Bava"

del Comune di Bagnasco (CN).

Studio di Impatto Ambientale Quadro Ambientale

-ex L.R. n. 40/98 –

ALLEGATI

Proponente: FASSA S.p.A. via Lazzaris, 3 31027 Spresiano (TV)

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VALUTAZIONE PREVISIONALE DELL’IMPATTO DA POLVERI

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ALLEGATO

Variante al progetto di coltivazione mineraria della cava di calcare dolomitico in loc. Tetti Bava del

Comune di Bagnasco (CN)

VALUTAZIONE PREVISIONALE DELL’IMPATTO DA POLVERI

a cura dell’ing. Angelo Rostagnotto

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INDICE 0. PREMESSA 2 1. QUALITA’ DELL’ARIA – POLVERI 2

1.1 Particolato aerodisperso 2 1.2 Risultati campagne di misura delle polveri condotte nel sito 3 1.3 Valutazione previsionale dell’impatto da polveri 10 1.4 Verifica dei valori previsionali di inquinamento da polveri 10

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0. PREMESSA La presente relazione è redatta ai fini della valutazione previsionale dell’inquinamento da polveri, nell’ambito dello Studio di Impatto Ambientale relativo al progetto di variante della coltivazione mineraria della cava di calcare dolomitico, esercita dalla Fassa S.p.A., situata in loc. “Tetti Bava” nel territorio del Comune di Bagnasco (CN). L'area di cava in esame sorge sul versante idrografico destro della Valle Tanaro, nel tratto a monte di Bagnasco (CN). L’attività estrattiva, autorizzata ex L.R. 69/78 con Del. G.C. n. 54 del 12.09.2011, consiste nell’abbattimento (con esplosivo) di calcare dolomitico, impiegato nel vicino stabilimento per la produzione di intonaci premiscelati della Fassa S.p.A., secondo il metodo di coltivazione per fette orizzontali discendenti, sotto forma di “splateamenti” successivi, ossia con l’asportazione di uno spessore di materiale roccioso di circa 10 – 12 metri, che avviene avanzando orizzontalmente su tutta l’estensione del piazzale di cava. 1. QUALITA’ DELL’ARIA – POLVERI 1.1 Particolato aerodisperso Il tipo di attività svolta presso il sito in esame può essere identificata come fonte di emissione di particolato aerodisperso. Le attività svolte, infatti, prevedono la movimentazione di materiali caratterizzati dalla presenza di particelle fini in grado di essere, in parte, messe in sospensione nell'aria durante le varie fasi del processo di coltivazione. Analizzate le varie fasi di lavoro che compongono l'intero ciclo di coltivazione è possibile, anche facendo riferimento ai monitoraggi eseguiti nel sito stesso, a realtà simili e alla letteratura tecnica disponibile, identificare le attività di trasporto e movimentazione all’interno dell’area di cava del tout-venant come fasi sorgenti di particolato aerodisperso (dovuto principalmente al movimento dei veicoli lungo le piste di cava e alla movimentazione del materiale scavato). Le attività di perforazione sono infatti previste essere eseguite con attrezzatura munita di aspiratore e filtro per l’abbattimento delle polveri. Individuate le fonti potenzialmente inquinanti è, in casi come questo, difficile valutare a tavolino le concentrazioni probabili in aria di particolato; queste, infatti, dipendono da una serie di fattori (componenti e caratteristiche della roccia, distribuzione delle classi fini e finissime, geometrie dei mucchi di deposito, grado di umidità del materiale e condizioni di microclima al contorno, distribuzione e intensità locale delle correnti d'aria, delle piogge, ecc.). In questi casi è particolarmente difficile avvalersi di modelli previsionali sia per mancanza di dati storici di dettaglio riguardanti le distribuzioni nel tempo delle locali correnti d'aria (intensità e direzione) sia per la difficoltà di monitoraggio diretto di dettaglio per il controllo della modellizzazione. Tuttavia, nel caso in esame, è possibile fare riferimento ad una serie di dati storici relativi a misurazioni dirette di polveri sospese condotte negli scorsi anni durante i lavori di coltivazione svolti presso la Cava Tetti Bava in oggetto (campagne di misura 2006 e 2009).

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1.2 Risultati campagne di misura delle polveri condotte nel sito Negli anni 2006 e 2009, facendo seguito alle richieste degli organi competenti, la ditta Fassa ha condotto una serie di misure di inquinamento da particolato (PST e PM10) nell’intorno del sito estrattivo. Il periodo di misura ha coperto 24 giornate (13/3 5/4/2006) nella prima campagna e 18 giornate (27/5 14/6/2009). Durante entrambe le campagne di misura sono state posizionate 3 stazioni di prelievo (cfr. figura 1) fisse. Presso le stazioni di misura sono state eseguite sia misure di particolato sottile (PM10) sia misure di particolato Totale (PST). Le campagne di misura sono state condotte dallo scrivente Ing. Angelo Rostagnotto – ingegnere iscritto all’Albo Ingg. della provincia di Torino, Igienista Industriale Certificato AIDII ICFP n.IA-0307090033 ACCREDIA- in conformità alle norme vigenti con strumentazione conforme alle norme UNI richiamate dalla normativa stessa (copia delle relazioni è stata trasmessa agli organi competenti all’epoca della esecuzione delle misure). Il prelievi ambientali PM10 sono stati eseguiti con sistema di campionamento a flusso costante AIRCUBE HVS PLUS della Analitica Strumenti (matr. 0001ACHVS05; conforme EN12919/2001; Allegato XI DM 60/2003) con contatore di volume a correzione automatica (condizioni standard pressione 1013hPa, temperatura 0°C, certificati di taratura del 16/1/2006 e 09/10/2008) collegato a testa di separazione per PM10 della Analitica Strumenti (conforme EN 12341); il flusso di campionamento del frazionatore è pari a 2300 litri/ora (38,3 litri/minuto) con filtri da 47mm in fibra di vetro con porosità media pari a 1µm.

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I prelievi ambientali PST sono stati eseguiti con sistema di campionamento a flusso costante AIRFLOW 300T PLUS della Analitica Strumenti (matr. 0138-02; conforme EN12919/2001) con contatore di volume a correzione automatica (condizioni standard pressione 1013hPa, temperatura 25°C, certificati di taratura del 02/10/2002 e 01/06/2009, cfr. allegati) collegato a testa di prelievo a bocca aperta diametro 36mm; il flusso di campionamento è pari a 20 litri/minuto (condizioni di campionamento conformi al DM 203/1988) con filtri in fibra di vetro da 47mm e porosità media pari a 1µm. Il punto di prelievo è stato posizionato a circa 15m dalla stazione PM10.

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Fig. 1 – Planimetria 1:10.000 - Campagne di misura polveri aerodisperse anni 2006 e 2009. Indicazione delle stazioni di prelievo A, B e C, con contorno tratteggiato in rosso è indicata l’area di coltivazione, in fucsia è indicata l’area di insediamento impianti di cava. Nella zona Nord della planimetria è visibile l’insediamento Villa Isnardi individuato come recettore sensibile.

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Fig. 2 – Vista aerea della zona - Campagne di misura polveri aerodisperse anni 2006 e 2009. Indicazione delle stazioni di prelievo A, B e C, con contorno tratteggiato in rosso è indicata l’area di coltivazione, in fucsia è indicata l’area di insediamento impianti di trattamento a valle. Nella zona Nord della planimetria è visibile l’insediamento Villa Isnardi individuato come recettore sensibile.

Stazioni di misura: stazione A - stazione di prelievo nell’ambito della zona estrattiva a quota circa 660m in direzione Nord verso l’abitato di Bagnasco. La stazione è situata a circa 150-200m dalle aree di transito mezzi e confini di coltivazione di cava, in zona di bosco. stazione B - stazione di prelievo nell’ambito della zona impianti di cava a quota circa 510m in direzione Nord verso l’abitato di Bagnasco. La stazione è situata a circa 150-200m dalle aree di transito autocarri e aree di impianto, in zona prativa alberata. stazione C - stazione di prelievo nell’ambito della zona impianti di cava a quota circa 510m in direzione Sud verso l’abitato di Bagnasco (recettori sensibili oltre 1km di distanza). La stazione è situata a circa 150-200m dalle aree di transito autocarri e aree di impianto verso l’argine del torrente Tanaro. Nella tabella alle pagine seguenti sono riportati i risultati delle misurazioni condotte nelle campagne del 2006 e 2009 (Tab. 1).

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Tab. 1 Concentrazioni particolato sottile PM10 aerodisperso e PST

stazione misura

numero campione data prelievo

particolato sottile

PM10 [µg/m³]

particolato Totale

PST [µg/m³] ANNO 2006

1 13/3 lunedì 29 2 14/3 martedì 28 3 15/3 mercoledì 20 4 16/3 giovedì 22 5 17/3 venerdì 17 6 18-19/3 sab.-dom. 21

A

(quota ~660m)

7 20/3 lunedì 25 66 8 21/3 martedì 19 9 22/3 mercoledì 28 10 23/3 giovedì 24 83 11 24/3 venerdì 19 12 25-26/3 sab.-dom. 22 13 27/3 lunedì 30

B

(quota ~510m)

14 28/3 martedì 25 15 29/3 mercoledì 28 16 30/3 giovedì 21 17 31/3 venerdì 25 18 01-02/4 sab.-dom. 22 19 03/4 lunedì 18 60 20 04/4 martedì 19

C

(quota ~510m)

21 05/4 mercoledì 21 ANNO 2009

113 10/6 mercoledì 17 114 11/6 giovedì 13 115 12/6 venerdì 10 49 116 13/6 sabato 9 117 14/6 domenica 11 118 15/6 lunedì 8

A

(quota ~660m)

113 10/6 mercoledì 17 107 03/6 mercoledì 15 108 04/6 giovedì 13 109 05/6 venerdì 11 110 06/6 sabato 17 111 07/6 domenica 18 112 08/6 lunedì 15

B

(quota ~510m)

107 03/6 mercoledì 15 101 27/5 mercoledì 14 102 28/5 giovedì 15 60 103 29/5 venerdì 12 104 30/5 sabato 13 105 31/5 domenica 10

C

(quota ~510m)

106 01/6 lunedì 16 note: nelle giornate di misura la direzione prevalente delle correnti d’aria locali è N/NNE (a carattere di brezza). I valori meteo di dettaglio sono riportati nei documenti di riferimento relativi alle campagne di misura 2006 e 2009.

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I valori riportati in tabella inquadrano le aree attigue alle zone della Cava Tetti Bava come aree a basso grado di inquinamento da polveri aerodisperse, sia in termini di polveri sottili sia come polveri totali. I valori PM10 misurati hanno rivelato concentrazioni sempre al di sotto dei limiti soglia della normativa (valore medio PM10 <25 µg/m³) e in accordo con la classificazione regionale (Delib. Giunta Reg. n° 109-6941 del 05/08/2002) che classifica il Comune di Bagnasco in 3° Classe con concentrazioni di PM10 comprese tra 14 e 40µg/m³. I dati di concentrazione di particelle solide sospese totali (PST) rilevati risultano anch’essi ampiamente contenuti nei limiti di norma (valore medio <75µg/m). Si fa ancora notare come i valori di concentrazione rilevati si riferiscono a condizioni meteo climatiche (periodi di tarda primavera con assenza di pioggia) favorevoli alla formazione e trasporto in aria delle polveri durante le attività in svolte presso la cava e relativi impianti. Oltre a tale osservazione si fa notare come i valori di concentrazione delle polveri sottili durante le giornate di fine settimana (sabato e domenica) il valore medio è allineato e confrontabile con il valore medio settimanale. Si fa, altresì, notare come i prelievi effettuati descrivono una situazione ad ampio raggio essendo l’area di insediamento Fassa inscritta in un contesto industriale che vede altre unità estrattive presenti nelle immediate vicinanze. I valori descritti dalle due campagne di misura su diverse giornate evidenziano una situazione con valori di inquinamento contenuti e del tutto in linea con i valori regionali reperibili da fonti ufficiali.

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I termini di riferimento per la valutazione dei risultati sopra riportati sono descritti nella tabella che segue.

Tab. 2 Indicazioni dei limiti di concentrazione delle polveri aerodisperse PST (particolato sospeso totale) e PM10

Riferimento normativo Parametro di controllo Periodo di osservazione

Valore di riferimento [µg/m³]

PM10 Polveri sottili

media giornaliera (24h) ogni giorno 50

da non superare più di 35 volte per anno civile DLgs.155/2010

(già DM.60/2002) Anno civile 1 gennaio- 31

dicembre 40

PST Particolato Sospeso Totale DPCM 28/3/1983

Valore limite massimi di accettabilità

media delle medie giornaliere (24h) dell’anno 12 mesi 150

95° percentile delle

concentrazioni medie di 24 ore di 1 anno

12 mesi 300

DPR 24/5/1988 n.203 Livelli guida di qualità

media delle medie giornaliere (24h) dell’anno 1 aprile-31 marzo 40-60 *

media giornaliera (24h) ogni giorno 100-150 * DM 15/4/1994 DM 25/11/1994

Livello di attenzione media giornaliera (24h) ogni giorno 150

Livello di allarme media giornaliera (24h) ogni giorno 300 Note: - I riferimenti normativi relativi al particolato totale PST sono sostituiti dalla normativa vigente riferita alle sole polveri sottili (PM10), tuttavia il parametro relativo alle polveri totali (PST) è ritenuto tuttora valido per definire il grado di inquinamento da attività come quelle in esame, caratterizzate da polveri grossolane, mentre il particolato sottile è più specificatamente riferito a polveri generate da prpcessi di combustione e tipico delle aree urbane ad alta densità di popolazione. - l’ex DM 60/2002 (art.40 c.2) indica il rapporto pari a PM10 = PST/1,2 come indice valido per la valutazione del particolato totale noti i valori delle polveri sottili (*) misurato con il metodo dei fumi neri, non applicabile a prelievi di polveri finalizzati alla valutazione del particolato generico aerodisperso da polveri minerali

I valori rilevati nelle campagne di misura del 2006 e 2009, sia in termini di PM10 sia come PST, risultano ampiamente contenuti nei limiti sopra descritti.

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1.3 Valutazione previsionale dell’impatto da polveri L’attenta analisi del progetto in esame prevede sostanzialmente la traslazione verso nord delle aree di scavo potenziali sorgenti di polveri aerodisperse. La futura configurazione di cava prevista dal progetto prevede, sostanzialmente, la traslazione delle sorgenti principali di polvere verso nord con il progressivo avvicinamento, negli anni, delle sorgenti di polvere verso il recettore individuato verso nord (Fig. 3, Villa Isnardi), con una distanza minima pari a circa 250 metri. La tipologia di scavo e mezzi di scavo impiegati nella nuova configurazione di cava in progetto non cambiano rispetto alla attuale conduzione della coltivazione della Cava Tetti Bava. In particolare la stazione di misura delle polveri “A” (Fig. 1) posizionata a circa 150m di stanza dalle aree di scavo della cava in direzione nord ha rilevato, durante le campagne 2006 e 2009, valori di polverosità ambientale relativamente bassi e ampiamente contenuti entro i limiti della normativa: valore medio PST= 82 µg/m³, valore medio PM10< 20 µg/m³. La posizione della stazione di misura A a circa 150 metri dai confini delle aree di scavo permette, con sufficiente sicurezza, di poter affermare che la futura disposizione delle aree di scavo traslate verso nord (vedasi tavole di progetto, con distanza minima tra recettore “Villa Isnardi” e confine delle aree di scavo pari a circa 250m), non possa in alcuna maniera comportare rischi di inquinamento da polveri sospese nelle zone individuate come possibile bersaglio sensibile. La verifica di quanto scaturisce dall’osservazione dei dati di misura diretta può essere sviluppata facendo riferimento ai metodi previsionali correntemente utilizzati per valutare il grado di inquinamento da polveri minerali nell’intorno di siti estrattivi. 1.4 Verifica dei valori previsionali di inquinamento da polveri Per valutare i possibili effetti dell’intervento in progetto sulla qualità locale dell’aria va tenuto conto innanzitutto delle condizioni ambientali e della posizione dei recettori sensibili posti nell’intorno, che, rispetto alla futura configurazione di cava si posizionano a distanze minime pari a circa 250m (Villa Isnardi) con dislivello pari a circa a 50m (cfr. Fig. 3). Per quanto riguarda le condizioni meteoclimatiche l’area è classificabile a clima “mesotermico tendente al microtermico” (B4B1’rb3’ class. Thorntwaite), la piovosità locale risulta medio-alta (altezza media di pioggia pari a 1218 mm/anno per 85 giorni/anno di pioggia e quantità media di precipitazioni pari a oltre 14 litri/m² per ogni giorno di pioggia; il numero medio di giorni di gelo annuali è pari a 70 da sommarsi al numero di giorni caratterizzati da copertura nevosa del terreno (non sono reperibili dati statistici, ma da fonti locali è possibile valutare tale fattore superiore a 25-30 giorni/anno); il primo valore, relativamente elevato, è indice di una buona capacità di contenimento della generazione di polveri fini sospese; il secondo valore è indice di bassa polverosità potenziale dell’area (essendo il totale di giornate a basso potenziale di polverosità aerodispersa superiore a 180 giornate/anno). Si tratta di condizioni che favoriscono in generale un basso grado di dispersione in aria di polveri.

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I dati relativi alla distribuzione dei venti regionali1 confermano, infine, correnti prevalenti a bassa intensità secondo le direzioni intorno ad Ovest e subordinatamente intorno ad Est (con prevalenti condizioni di calma o velocità medie contenute tra 2 e 7 nodi ≈ 1-3,6 m/s): la disposizione degli assi vallivi principali tuttavia condiziona localmente le correnti rispetto all'andamento regionale, determinandone la rotazione e l'allineamento della direzione secondo l'asse SSW-NNE.

Fig. 3 Planimetria 1:10.000 – con linea blu è indicata l’area di massima estensione delle attività di cava in progetto; con linea verde è indicata l’area delle attività attuali di cava. Verso nord è individuata la zona del recettore “Isnardi” distante circa 250m dalle zone di futura attività

1 dati relativi alla Stazione meteorologica di Mondovì

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In generale le condizioni descritte sono favorevoli per una elevata ed efficace diluizione degli inquinanti atmosferici ed una bassa ricaduta al suolo: tale affermazione sembra confermata dai risultati delle misure sopra descritte. Gli sviluppi futuri dei cantieri di scavo comporteranno essenzialmente:

il progressivo spostamento verso nord delle aree di coltivazione con distanza minima tra future aree di confine e recettore più vicino (Villa Isnardi) relativamente ampie pari a circa 250 metri

limitazione delle superfici esposte all'azione del vento, grazie alla scelta del metodo di coltivazione con “quinte” di protezione verso le aree esterne, in particolare verso nord

mantenimento dei criteri di scavo in termini di tipologia e caratteristiche dei mezzi impiegati, con l’adozione di carro di perforazione Tamrock Ranger dotato di impianto di aspirazione e depolverazione

mantenimento del trasporto del minerale con fornello e galleria con circolazione di veicoli verso valle su gomma ridotto al minimo con minimo impatto da polveri dovuto al trasporto verso gli impianti di trattamento.

Per una verifica previsionale volta ad una quantificazione di massima della dispersione di particolato a distanze progressive dalla fonte si può fare riferimento alla simulazione di dispersione lungo il filone principale di una corrente d’aria costante secondo la relazione2 seguente:

c = A · d -B dove c è la concentrazione media di polveri espressa in percentuale (c = 100% alla sorgente), d è la distanza dalla sorgente considerata espressa in metri e i parametri A e B assumono i seguenti valori a seconda degli autori che hanno sviluppato le diverse teorie: A = 15000; B = 2.17 secondo Sutton A = 3200; B = 1.50 secondo Pearson A = 1000; B = 1.00 secondo Zurlo-Frigerio Si osserva che la relazione di cui sopra prescinde dalla granulometria del particolato ed è applicabile ai valori di concentrazione assoluta delle varie classi granulometriche parziali o totali; si precisa inoltre che la relazione è quella prevista e adottata nelle Linee Guida per lo studio e la riduzione dell'impatto ambientale e lo sviluppo sostenibile delle attività estrattive, elaborato dall'IRER - Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia. Nel caso in esame alla distanza di circa 200-250 dalla sorgente di polverosità si ha una riduzione prevista della concentrazione media del particolato sospeso variabile tra 95% (Zurlo Frigerio) e >98% (Sutton) a seconda dell'autore.

2 Cfr. “Il problema della diffusione delle polveri attorno ai centri estrattivi”, Enea Occella, 1970; Cfr. “Analisi tecnico-scientifica sui criteri operativi di riduzione, in ottica di sviluppo sostenibile, dell’impatto ambientale da agenti chimici e fisici nelle attività estrattive” IReR – Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia, cod. IReR 2003C021, 2005.

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Dati raccolti dagli scriventi in condizioni analoghe (abbattimento a gradone con uso di esplosivo, scavo del minerale e trasporto) con situazioni climatiche favorevoli all’insorgere delle polveri (assenza di pioggia e bassa umidità) rivelano valori medi di polverosità sospesa in aria (Particolato Sospeso Totale, PST) a distanze di circa 100-150 metri dalla sorgente sempre inferiori a 150µg/m³. Tra i valori maggiormente critici rilevati in situazioni assimilabili: 235µg/m³ a circa 40m da escavatore, 177µg/m³ a 20m da carro di perforazione e 50m da escavatore e ripper (le misure sono effettuate con escavatore, pala gommata, cingolato ripper, perforazione e impianto di frantumazione in corso in miniera a cielo aperto di marna) 3. Ipotizzando il valore di polverosità PST sopra citato pari a 235 µg/m³ e PM10 190-195 µg/m³ a circa 40m dalla sorgente (valori di riferimento relativi a lavorazioni assimilabili – Cfr. Analisi tecnico-scientifica sui criteri operativi di riduzione, in ottica di sviluppo sostenibile, dell’impatto ambientale da agenti chimici e fisici nelle attività estrattive IReR – Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia, cod. IReR 2003C021, 2005), la concentrazione residua a distanze superiori a 150m (distanza entro la quale nel sito non sono presenti recettori sensibili) risulta avere valori inferiori ai valori guida delle norme vigenti (concentrazione previsionale <50 µg/m³ PST, <25 µg/m³ PM10). Dal confronto con i valori ricavati dalle misure già citate eseguite presso il sito in oggetto (Tab.1) si rileva come i valori di PST misurati sembrano indicare come il decadimento locale della concentrazioni delle polveri con la distanza sia meglio descritto dai parametri indicati da Sutton (cfr. formula previsionale). Alla luce delle valutazioni esposte si può concludere che l'impatto prevedibile, in conseguenza dall'attività estrattiva in progetto, sulla qualità dell'aria in termini di polveri aerodisperse abbia dimensioni molto modeste e carattere esclusivamente incentrato nelle aree immediatamente circostanti le lavorazioni e non possa modificare in modo apprezzabile i livelli locali di inquinamento; in particolare si esclude che gli effetti possano coinvolgere ipotetici bersagli sensibili, identificati genericamente dalla popolazione residente nei centri vicini e nell’insediamento più vicino di Villa Isnardi. Va sottolineato, infine, che proseguiranno le misurazioni periodiche, a cura della committente, di polverosità in aria nell’intorno delle aree di cava. In particolare si procederà con la misurazione sia delle polveri sottili sia delle polveri totali. Si propone, in questa sede, anche alla luce di esperienze analoghe condotte nell’intorno di siti estrattivi analoghi in collaborazione con le autorità competenti, di procedere, durante le future campagne di misura, con l’acquisizione in preferenza dei valori di polverosità totale essendo questi ultimi meglio in grado di definire il grado di fastidio e/o disturbo arrecato alle aree circostanti rispetto alle polveri sottili più adatte a descrivere attività industriali aventi carattere di inquinamento prevalente da processi di combustione. Contemporaneamente potrà essere adottato un sistema di acquisizione dei dati meteo locali in grado di meglio descrivere il microclima della zona.

3 Cfr. “Analisi tecnico-scientifica sui criteri operativi di riduzione, in ottica di sviluppo sostenibile, dell’impatto ambientale da agenti chimici e fisici nelle attività estrattive” IReR – Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia, cod. IReR 2003C021, 2005

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VALUTAZIONE PREVISIONALE DELL’IMPATTO ACUSTICO