Allegato A 2. - Idrologia -...

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REGIONE PIEMONTE COMUNE DI ONCINO PROVINCIA DI CUNEO PROGETTO di DERIVAZIONE d’ACQUA ad uso IDROELETTRICO dal RIO BULE’ AUTORIZZAZIONE UNICA ALLA COSTRUZIONE E ALL’ESERCIZIO DI UN IMPIANTO ALIMENTATO DA FONTI RINNOVABILI AI SENSI DELL’ ART. 12 DEL D.LGS. 387/2003 E CONTESTUALE PRONUNCIA DI COMPATIBILITA’ AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 4 DELLA L.R. 40/98 E S.M.I. Allegato A 2. - Idrologia - Pinerolo, gennaio 2013 Committenti: BELTRAMONE MICHELE _________________________________ GEA.SISTE Ingegneria Il Progettista: Ing. Dario Ughetto _________________________________ Il Progettista: Geom. Giorgio Rostan _________________________________ Il Progettista: Geom. Giovanni Battista Barberis _________________________________

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REGIONE PIEMONTE

COMUNE DI ONCINO

PROVINCIA DI CUNEO

PROGETTO di DERIVAZIONE d’ACQUA

ad uso IDROELETTRICO dal RIO BULE’

AUTORIZZAZIONE UNICA ALLA COSTRUZIONE E ALL’ESERCIZIO DI UN IMPIANTO ALIMENTATO DA FONTI

RINNOVABILI AI SENSI DELL’ ART. 12 DEL D.LGS. 387/2003 E CONTESTUALE PRONUNCIA DI

COMPATIBILITA’ AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 4 DELLA L.R. 40/98 E S.M.I.

Allegato A 2. - Idrologia -

Pinerolo, gennaio 2013

Committenti:

BELTRAMONE MICHELE _________________________________

GEA.SISTE Ingegneria

Il Progettista:

Ing. Dario Ughetto _________________________________

Il Progettista:

Geom. Giorgio Rostan _________________________________

Il Progettista:

Geom. Giovanni Battista Barberis _________________________________

PROGETTO DI DERIVAZIONE D’ACQUA AD USO IDROELETTRICO DAL RIO BULÈ NEL COMUNE DI ONCINO (CN)

AUTORIZZAZIONE A COSTRUIRE ED ESERCIRE art. 12 D.Lgs. 387/2003 e contestuale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA’ AMBIENTALE art.4 L.R. 40/98 e s.m.i

STUDIO IDROLOGICO INDICE

INDICE

STUDIO IDROLOGICO.......................................................................................................................2

1. INQUADRAMENTO FISICO E IDROGRAFICO DEL RIO BULE’ ................................................3

2. PLUVIOMETRIA ..........................................................................................................................4

3. ANALISI STATISTICA DEI PARAMETRI CLIMATICI DEL P.T.A. ............................................12

3.1. Pluviometria...................................................................................................................12

3.1.1. Le curve isoiete di lungo periodo ................................................................................12

1.3.1.2. Le curve isoiete sul periodo recente ........................................................................13

4. CALCOLO DEL D.M.V...............................................................................................................15

4.1. Calcolo del D.M.V. modulato di tipo B ...........................................................................18

5. REGIME IDROLOGICO MEDIO ................................................................................................19

5.1. Dati estratti dalla stazione idrometrica del Po a Crissolo - REGIME 1..........................19

5.1.1. Portata di magra .........................................................................................................25

5.1.2. Anno idrologico scarso ..............................................................................................26

5.1.3. Regime idrologico scarso ...........................................................................................28

5.1.4. Curva di durata delle portate - REGIME 1 .................................................................29

5.2. Dati estratti dal bacino elementare n.1703-3 - REGIME 2 ............................................31

5.2.1. Curva di durata delle portate - REGIME 2 ..................................................................36

5.3. Confronto dei regimi ricavati attraverso fonti diverse .....................................................38

6.1. Calcolo della portata media derivata..............................................................................41

6.2. Prospetto di derivazione ................................................................................................42

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AUTORIZZAZIONE A COSTRUIRE ED ESERCIRE art. 12 D.Lgs. 387/2003 e contestuale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA’ AMBIENTALE art.4 L.R. 40/98 e s.m.i

STUDIO IDROLOGICO

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STUDIO IDROLOGICO

La conoscenza degli aspetti che caratterizzano l’idrologia superficiale è di fondamentale importanza

nell’ambito della progettazione di un impianto idroelettrico ad acqua fluente come quello di seguito

esaminato.

La portata liquida è l’elemento caratterizzante dell’ambiente idrico di un corso d’acqua. L’entità della

portata dipende in primo luogo dall’entità e dalla distribuzione degli afflussi (pioggia e neve) e dai fattori

climatici che ne determinano in ultima analisi il regime, ossia l’andamento medio nel corso dell’anno.

L’ambiente idrico, a parità di portata, può assumere aspetti diversi a seconda della morfologia dell’alveo,

della litologia dei versanti e delle caratteristiche topografiche.

La qualità ambientale dei corsi d’acqua naturali dipende anche dalla portata defluente in alveo e

dalle relative fluttuazioni stagionali. Il regime dei deflussi influisce su tutte le principali caratteristiche di un

corpo idrico ad acque correnti; natura e dislocazione dei substrati di erosione-deposito, vegetazione di riva,

termodinamica, qualità dell’acqua, ecc… L’impianto che verrà realizzato cercherà di rispettare tutte le

condizioni affinché si mantengano la funzionalità e la qualità dell’ecosistema fluviale. L’analisi delle portate

naturali di un corso d’acqua dipende strettamente dalla disponibilità di misurazioni di portata in sezioni

rappresentative. A tal fine sono stati effettuati i seguenti calcoli relativi alla portata media annua, al regime

idrologico medio e al deflusso minimo vitale (DMV) applicando le direttive regionali.

Nel nostro caso, non essendo disponibili misurazioni dirette di portata sull’asta del Rio Bulè, sono

state stimate le portate naturali presenti in alveo in corrispondenza della sezione di derivazione in oggetto

per via indiretta, attraverso l’utilizzo, l’analisi e l’elaborazione di due differenti serie di dati, al fine di ricavare

un regime idrologico il più reale possibile. I dati utilizzati derivano entrambi dagli studi editi nel Piano di

Tutela delle Acque. Per la stima del primo regime si è partiti dai dati misurati dalla stazione idrometrica sul

Torr. Po in Comune di Crissolo, per il periodo dal 1935 al 1973, in quanto i due bacini imbriferi in esame

(bacino di chiusura della stazione idrometrica e bacino di chiusura alla sezione in progetto) hanno

caratteristiche idrologiche simili. Per la stima del secondo regime si sono utilizzati i valori assegnati al bacino

elementare n.1703-3, bacino che racchiude parte dell’asta del Rio Giulian, torrente limitrofo e con

caratteristiche simili al Rio Bulè.

Essendo il prelievo massimo istantaneo richiesto inferiore alla portata media annua del corso d'acqua,

la caratterizzazione del regime idrologico nella sezione di presa non è stata basata su misure dirette di

portata (cfr. Regolamento 10/R approvato con D.P.G.R. del 29 luglio 2003 –Allegato A - Punto A 2.

“Idrologia”).

Infatti come viene definito dal D.P.G.R. 29.07.2003 regolamento n. 10/R (allegato A parte II), “Lo

studio delle caratteristiche idrologiche del bacino da utilizzare, di norma effettuato a partire da serie storiche

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di misure, dovrà fornire una ricostruzione di presa (Q media annua, Q medie mensili e curva di durata delle

portate) riferiti all’anno idrologico scarso, al netto dei prelievi legittimamente in atto a monte. (…). Solo ove il

prelievo massimo istantaneo richiesto superi la portata media annua del corso d’acqua e sia comunque

superiore a 1.000 l/s, la caratterizzazione del regime idrologico nella sezione di presa deve essere sempre

basata su misure dirette di portata.”

Come detto pertanto i dati utilizzati per ricostruire il più fedelmente possibile il regime delle portate

del Rio Bulè, in corrispondenza della sezione di presa, sono stati ricavati a partire da serie storiche di misure

dirette per la stazione di Crissolo e dall’elaborazione effettuata nel PTA per il bacino elementare sul Rio

Giulian. Per entrambi i regimi sono stati definiti la Qmedia annua, Qmedia mensile e la curva di durata delle

portate.

1. INQUADRAMENTO FISICO E IDROGRAFICO DEL RIO BULE’

Il Rio Bulè trae origine dai laghi Bulè i quali sono collocati sul versante meridionale dell’Alpe Bulè,

circa a quota 2.141 m s.l.m. (Laghi Inferiori Bulè) e dopo aver percorso circa 9 Km confluisce nel Torrente

Lenta in sponda destra in Loc. Ruata. Il Vallone del Bulè ha direzione SN.

Fig..1: Il vallone del rio Bulè

Il progetto si sviluppa secondo un’unica alternativa di progetto che prevede la realizzazione di un

opera di presa sul Rio Bulè alla quota di 1696,00 m s.l.m. da cui tramite un breve canale di derivazione in

parte a cielo aperto ed in parte interrato, l’acqua viene convogliata nella camera di carico interrata. Da qui

attraverso una condotta forzata interrata l’acqua giunge al fabbricato centrale anch’esso interrato, ubicato

vicino alla Loc. Meire Bigorie. L’acqua viene restituita la Rio Bulè alla quota di c.a. 1.498,37 m s.l.m.

Il bacino idrografico sotteso alla sezione di presa sul Rio Bulè a quota 1696,00 m s.l.m. presenta

un’estensione di 9,5 km2.

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Il bacino idrografico del Rio Bulè sotteso alla sezione di presa in progetto presenta le seguenti

caratteristiche:

Quota massima (Hmax): 3.166,30 m s.l.m. (P.ta Dante)

Quota minima (Hmin): 1.696,00 m s.l.m. (Sez. di presa)

Quota media (Hmed): 2.273 m s.l.m. (0,9xHmax+Hmin)/2

Superficie bacino imbrifero: 9,5 km2

Asta principale: 9 km

Pendenza media: 17 %

2. PLUVIOMETRIA

La distribuzione annuale delle precipitazioni in Piemonte presenta un andamento bimodale, con due

massimi, uno primaverile ed uno autunnale, e due minimi, uno invernale ed uno estivo. In base alla

collocazione nell'anno del minimo principale, del massimo principale e del massimo secondario si possono

distinguere in Piemonte quattro tipi di regime pluviometrico; di questi, tre sono di tipo continentale (minimo

principale in inverno) mentre il quarto è di tipo mediterraneo (minimo principale in estate):

• prealpino: con minimo principale in inverno, massimo principale in primavera e secondario in autunno;

• sublitoraneo: con un minimo principale in estate, massimo principale in autunno e secondario in

primavera;

• subalpino: con minimo principale in inverno, massimo principale in autunno e secondario in primavera;

• sub continentale: con minimo principale in inverno, massimo principale in autunno e secondario in

estate.

Il regime pluviometrico più frequente in Piemonte, esteso sul 58% circa della regione, è il regime

prealpino. Esso comprende le aree di pianura ad esclusione di quella alessandrina, buona parte del

Monferrato, la pianura cuneese e tutte le Alpi Cozie, alta valle di Susa esclusa. Il mese più piovoso è maggio

nel quale cadono il 12-13% dette precipitazioni annue; seguono ottobre (con l’11%), novembre, aprile e giu-

gno (con il 10%). Il mese meno piovoso è gennaio (4%) seguito da dicembre (5%), febbraio e luglio (6%).

Nei restanti mesi (marzo, agosto e settembre) il totale medio è pari al 8% annuo.

Nel Comune di Oncino non sono presenti dati pluviometrici, pertanto ai fini dello studio idrologico

sono stati utilizzati i dati delle altezze di pioggia storiche dal 1921 al 1970 della stazione di Crissolo, posta a

1410 m s.l.m., ed i dati recenti, forniti dalla Regione Piemonte dal 5 ottobre 1996 al 31 dicembre del 2000,

rilevati nel Comune di Crissolo, alla quota di 1318 m s.l.m.; tale stazione è l’unica di quelle esistenti in zona

che presenti caratteristiche di bacino simili a quelle dell’impianto in progetto.

I dati di precipitazione storiche dal 1921 al 1970 della stazione di Crissolo, posta a 1410 m s.l.m., ed

i dati recenti reperiti dalla banca dati meteorologica della Regione Piemonte e dal sito dell’Arpa dal 5 ottobre

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1996 al 31 dicembre del 2009 rilevati nel Comune di Crissolo, alla quota di 1318 m s.l.m., sono riassunti

nelle tabelle seguenti.

Tabella 1.2.: Precipitazioni rilevate dal pluviometro di Crissolo, posta a 1.410 m s.l.m, nel periodo 1921-1970.

Mesi mm Giorni

piovosi gen 35,8 3,36

feb 48,1 3,92

mar 88,8 5,74

apr 135,9 7,90

mag 155,1 9,64

giu 114,9 8,30

lug 62,6 5,64

ago 76,3 5,74

set 107,0 6,62

ott 128,2 7,22

nov 98,6 5,44

dic 64,9 4,44

Totale medio annuo

1116,2 74,00

Figura 1.3.: Distribuzione delle precipitazioni mensili del periodo 1921-1970.

0,00

20,00

40,00

60,00

80,00

100,00

120,00

140,00

160,00

180,00

Pre

cip

itaz

ion

e (m

m)

Mesi

Precipitazioni rilevate dal pluviometro di Crissolo, a quota 1318 m s.l.m., nel periodo 1921-1970

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Tabella 1.4.: Precipitazioni rilevate dal pluviometro di Crissolo, posta a 1318 m s.l.m, nel periodo dal 5 ottobre 1996 al 31 dicembre del 2009.

Mesi mm Giorni

piovosi gen 40,22 5,35

feb 31,58 3,65

mar 51,06 7,05

apr 142,58 10,80

mag 162,00 12,90

giu 121,06 10,78

lug 88,66 8,28

ago 85,97 9,53

set 115,71 8,83

ott 111,96 6,56

nov 100,83 8,54

dic 63,60 6,82

Totale medio annuo

1115,2 99,1

Figura 1.5.: Distribuzione delle precipitazioni mensili del periodo 5 ottobre 1996 - 31 dicembre del 2009.

0,00

20,00

40,00

60,00

80,00

100,00

120,00

140,00

160,00

180,00

Precipitazione (mm)

Mesi

Precipitazioni rilevate dal pluviometro di Crissolo, a quota 1318 m s.l.m., nel periodo 1996-2009

Nella tabella seguente vengono messi a confronto i valori dell’altezza di pioggia storiche dal 1921 al

1970 nella stazione di Crissolo, posta a 1410 m s.l.m., ed i dati recenti, forniti dalla Regione Piemonte dal 5

ottobre 1996 al 31 dicembre del 2000 e dall’Arpa dal 2001 al 2009, rilevati nel Comune di Crissolo, alla quota

di 1318 m s.l.m..

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Tabella 1.6.: Confronto precipitazioni rilevate dal pluviometro di Crissolo a quota 1.410 m s.l.m. nel periodo 1921-70 e dal pluviometro di Crissolo a quota 1.318 m s.l.m. nel periodo 1996-2009.

Mese

Altezza di precipitazione medie

1921-70 (mm)

Numero di giorni piovosi medi

1921-70

Altezza di precipitazione media

1996-2009 (mm)

Numero di giorni piovosi medi

1996-2009

gennaio 35,8 3,36 40,22 5,35

febbraio 48,1 3,92 31,58 3,65

marzo 88,8 5,74 51,06 7,05

aprile 135,9 7,90 142,58 10,80

maggio 155,1 9,64 162,00 12,90

giugno 114,9 8,30 121,06 10,78

luglio 62,6 5,64 88,66 8,28

agosto 76,3 5,74 85,97 9,53

settembre 107,0 6,62 115,71 8,83

ottobre 128,2 7,22 111,96 6,56

novembre 98,6 5,44 100,83 8,54

dicembre 64,9 4,44 63,60 6,82

Totale 1116,2 74,00 1115,2 99,1

Figura 1.7.: Rappresentazione grafica del Confronto.

0,00

20,00

40,00

60,00

80,00

100,00

120,00

140,00

160,00

180,00

Pre

cip

itaz

ion

e (m

m)

Mesi

Confronto delle precipitazioni storiche medie (1921-70) con le precipitazioni recenti medie (1996-2009)

Valori 1921-1970

Valori 1996-2009

Dal grafico si osserva che l’andamento delle precipitazioni annue del periodo 1996-2009 registrate

dal pluviometro di Crissolo, posta a 1.318 m s.l.m., (totale medio annuo = 1115,2 mm), sebbene nel

complesso differisca poco dal totale annuo medio normale per la zona (che, come risulta dai dati forniti dalla

Regione Piemonte dal 1921 al 1970, rilevati nel Comune di Crissolo alla quota di 1.410 m s.l.m. è pari a

1116,2 mm), presenta anomalie, in quanto si è registrato nei mesi di febbraio e marzo una discreta siccità.

L’analisi sui valori di lungo periodo registrati nelle stazioni di misura delle precipitazioni, in questo

caso di Crissolo, ha permesso di caratterizzare il regime medio mensile pluviometrico in termini più

territorialmente distribuiti e quantitativi.

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Dall’analisi dei valori medi delle precipitazioni mensili sul periodo storico disponibile, misurati nelle

stazioni sul territorio regionale, si è in effetti constatato che la distribuzione nell’anno medio delle

precipitazioni è maggiormente sensibile alla situazione geografica del bacino anziché alla quota altimetrica,

che invece influisce sulla quantità di afflusso.

Pertanto si è appurato che le precipitazioni in Piemonte, pur essendo caratterizzate da un

andamento nell’arco dell’anno prevalentemente bimodale (due massimi e due minimi stagionali), presentano

valori massimi e minimi in mesi differenti a seconda dell’area considerata.

Per poter classificare l’andamento meteorologico del periodo 1996-2009 in base alle precipitazioni

con l’andamento medio occorre fare un confronto con le serie di osservazioni storiche.

Le verifiche effettuate per stazioni per cui sono disponibili lunghe serie di osservazioni riportate in

letteratura hanno dimostrato che per avere un’ottima stima del valor medio del totale annuo di precipitazione

occorrono serie di osservazioni di almeno 20-30 anni.

Nel nostro caso per poter classificare l’andamento delle precipitazioni del periodo 1996/2009 per il

bacino oggetto di indagine sono stati raffrontati i dati recenti forniti dalla Regione Piemonte dal 5 ottobre

1996 al 31 dicembre del 2000 e dall’Arpa dal 2001 al 2009 rilevati dal pluviometro di Crissolo posto a quota

1.318 m s.l.m., con quelli storici dal 1921 al 1970 della stazione di Crissolo posta a 1.410 m s.l.m. forniti dagli

Annali Idrologici resi dalla Regione Piemonte.

Nella seguente tabella si mettono a confronto i valori medi dei dati osservati nella stazione di

Crissolo posta a 1.410 m s.l.m. nel periodo dal 1921 al 1970 forniti dall’Annale Idrologico, con quelli della

stazione di Crissolo posta a 1.318 m s.l.m. nel periodo dal 1996 al 2000 forniti dalla Regione Piemonte e nel

periodo dal 2001 al 2009 forniti dall’Arpa.

Tabella 1.8.

Periodo 1921-1970 (storiche)

Periodo 1996-2009 (recenti)

Altezza di precipitazione media annua in mm

1116,2 1115,2

Numero di giorni piovosi medio 74,0 99,1

Un sistema per classificare gli anni a seconda della quantità di precipitazione è quello di introdurre

l’indice di umidità dell’anno, definito come il rapporto tra il totale annuo con la media dei totali annui; nel

nostro caso l’indice di umidità da definirsi sarà riferito al periodo recente 1996-2009 ragguagliato alla media

dei totali annui storici del periodo 1921-70.

Tabella 1.9.:Indice di umidità.

Periodo 1996-2009

Indice di umidità 1115,2/1116,2 = 1,00

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Quindi sebbene l’intervallo di tempo che va dal 5 ottobre 1996 al 31 dicembre del 2009 risulti un

periodo meno piovoso della norma, in quanto l’indice di umidità è pari a 1, lo scostamento complessivo dalla

media non è molto elevato, infatti si è registrata una diminuzione dello 0,09 % circa rispetto alla media.

Per eseguire una buona analisi dell’andamento pluviometrico del periodo 1996-2009 occorre ancora

eseguire un confronto della distribuzione delle precipitazioni durante l’anno con le distribuzioni medie.

Per verificare l’andamento della distribuzione pluviometrica dell’intervallo di tempo che va dal 5

ottobre 1996 al 31 dicembre del 2009 rispetto alla distribuzione media è possibile calcolare l’indice di umidità

suddetto riferito a ciascun mese. Tale calcolo è riportato nella seguente tabella.

Tabella 1.10.: Indici di umidità medi mensili del periodo 1996-2009.

Mese Altezza di precipitazione media

1996-2009 (mm)

Altezza di precipitazione media 1921-70

(mm) Indice di umidità

Gen 40,22 35,8 0,89

Feb 31,58 48,1 1,52

Mar 51,06 88,8 1,74

Apr 142,58 135,9 0,95

Mag 162,00 155,1 0,96

Giu 121,06 114,9 0,95

Lug 88,66 62,6 0,71

Ago 85,97 76,3 0,89

Set 115,71 107,0 0,92

Ott 111,96 128,2 1,15

Nov 100,83 98,6 0,98

Dic 63,60 64,9 1,02

Considerando mesi secchi quelli con indice di umidità inferiore a 0,5, mesi umidi quelli con indice di

umidità maggiore di 1,5 e mesi con valore che si avvicina a quello medio e cioè con indice compreso tra 0,6

e 1, si può dedurre, dalla tabella 1.10., che nel periodo di tempo compreso tra il 1996 e il 2009 si è avuto

mediamente 2 mesi in media molto umidi (febbraio e marzo) e 8 mesi normalmente con piovosità prossima

al valore medio (gennaio, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, e novembre).

Dalla precedente analisi della distribuzione degli afflussi nel periodo 1990-2009 emerge che le

precipitazioni sono state distribuite uniformemente durante l’anno, quindi anche se complessivamente si è

registrata una precipitazione media annua del periodo complessiva minore dello 0,09% rispetto alla media

normale, le precipitazioni sono state uniformi in tutti i mesi.

Nelle figure riportate di seguito, tratte dal volume 1 della collana Studi climatologici in Piemonte

"Distribuzione regionale di piogge e temperature", Torino, 1998, curato dalla Direzione dei Servizi Tecnici di

Prevenzione della Regione Piemonte e dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di

Torino, si evidenzia la variazione spaziale della piovosità all’interno della regione.

Il primo cartogramma (realizzato dal CSI Piemonte sulla base dei dati pluviometrici contenuti nel

volume sopra citato), riporta le precipitazioni medie annue in Piemonte. Le zone di maggiore piovosità sono

quattro: la principale, per entità di apporti ed estensione spaziale, si distende con asse NE-SO dal lago

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Maggiore alle valli di Lanzo, raggiungendo il massimo assoluto di 2.350 mm annui in località Cicogna nel

Verbano-Cusio-Ossola. Le altre tre zone sono nell’Appennino all’estremità sudorientale della regione, nelle

Alpi Marittime e sulle Prealpi fra val Chisone e val Pellice. Le aree meno piovose coincidono con la pianura

alessandrina (< 700 mm/anno) e, in montagna, con le aree più interne delle valli alpine occidentali (valli

Susa, Maira e Varaita). Il bacino del Rio Bulè si trova collocato all’interno dell’area delimitata dalle isoiete

900-1100. Il secondo diagramma illustra il numero medio annuo di giorni di pioggia (isolinee) e le intensità

medie giornaliere di pioggia. I valori estremi dei giorni di pioggia variano da un minimo di tipo mediterraneo

(circa 50) a un massimo di tipo più continentale (140). Gli estremi sono nel Monferrato (minimo) e nel bacino

del Toce (massimo). Le intensità medie giornaliere di pioggia (ottenute dal rapporto fra valore medio annuo e

numero annuo di giorni piovosi) variano da 8 a 24 mm/giorno; nella maggior parte del territorio regionale i

valori si situano in un intervallo compreso fra 10 e 15 mm/giorno.

In questo caso si ha una intensità di precipitazione pari a circa 10-12 mm/giorno, quindi una

piovosità che si attesta nell’intervallo regionale sopra citato.

Il terzo ed ultimo diagramma riportato, sintetizza i rapporti fra precipitazioni e rilievo in Piemonte

attraverso profili pluviometrici e altimetrici lungo due sezioni (N-S ed E-O): i profili delle piogge medie annue

presentano valori minimi sulle aree di pianura e massimi sulle Alpi e sugli Appennini. Inoltre, i valori massimi

assoluti si verificano in corrispondenza dell’interfaccia con la zona pianeggiante; man mano che ci si

addentra nelle aree montane, i valori diminuiscono.

Cartogramma dell’altezza di precipitazione media annua

Area oggetto d’intervento

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Cartogramma del numero medio annuo di giorni di pioggia e dell’intensità medie giornaliere.

Cartogramma dei profili pluviometrici e altimetrici lungo due sezioni del Piemonte.

Area oggetto d’intervento

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A fini cautelativi nel calcolo seguente del D.M.V. viene assunto un valore dell’altezza di

precipitazione media annua sul bacino pari a 1.100 mm dato confermato anche dall’andamento desumibile

dalla carta delle isoiete di precipitazione media annua (periodo 1921/1970 - scala 1:100.000) redatta dalla

Regione Piemonte.

3. ANALISI STATISTICA DEI PARAMETRI CLIMATICI DEL P.T.A.

3.1. Pluviometria

3.1.1. Le curve isoiete di lungo periodo

Lo studio delle precipitazioni medie annue si è basato sull’analisi dei dati raccolti presso le stazioni

del Servizio Idrografico nel dopoguerra e più precisamente nel periodo 1951-1991 che copre quindi un

quarantennio.

I valori sono stati estratti, per quanto riguarda gli anni ‘51-‘86, dallo studio “Distribuzione regionale di

piogge e temperature”. Poi sono stati aggiornati con quelli relativi al triennio ‘89-‘91 sulla base di dati

recentemente pubblicati dall’Ufficio Idrografico stesso.

Si è inoltre fatto ricorso ad un certo numero di stazioni (53) ricavate dallo studio Cati “Idrografia e

Idrologia del Po”(1) che coprono l’intero bacino del Po, compreso il territorio svizzero. Purtroppo le piogge

medie annue relative a dette stazioni si riferiscono al solo ventennio ‘51-‘70, tuttavia questa disomogeneità

produce un errore nettamente inferiore rispetto a quello che si avrebbe scartando del tutto dette informazioni.

I risultati inizialmente ottenuti sono, poi, stati ulteriormente affinati aggiungendo un certo numero di

stazioni fittizie in modo tale da tenere conto degli effetti che la morfologia del territorio induce sulla

distribuzione della pioggia.

Qui di seguito viene riportata la carta delle isoiete totali annue sul lungo periodo dell’area oggetto del

presente Studio.

In tale tavola cartografica sono anche riportati, a titolo di confronto, sia i valori delle precipitazioni

medie sul periodo 1999-2002 (utilizzate per le simulazioni con il modello idrologico, ragguagliando le

precipitazioni misurate nelle stazioni della rete regionale sui bacini sottesi da tutti i punti sul reticolo

piemontese), sia i valori di sintesi di precipitazione annua sul periodo 1951-1991 calcolati ragguagliati sui

bacini principali della schematizzazione regionale di base adottata.

1 Pubblicazione n.19 dell’Ufficio Idrografico del Po - 1981

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Cartografia delle precipitazioni

1.3.1.2. Le curve isoiete sul periodo recente

Per un esame della tendenza della pluviometria nell’ultimo periodo è stata realizzata una carta delle

isoiete per l’intervallo di anni compreso tra il 1995 e il 2000 utilizzando i dati delle stazioni gestite dal servizio

Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio della Regione Piemonte (cfr. figura riportata di seguito). Il numero di

stazioni utilizzato è risultato variabile da un minimo di 68 (1995) ad un massimo di 136 (2000). Il confronto tra

questa carta e quella relativa alle precipitazioni medie sul lungo periodo mostra che non vi sono sostanziali

variazioni nella distribuzione relativa delle precipitazioni.

Tuttavia in assoluto si è osservata una riduzione generale delle stesse negli anni ‘95-‘00

particolarmente marcata nel settore meridionale. Nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria le precipitazioni

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sono state infatti l’86-88 % di quelle medie, mentre quelle sulle province di Torino, Novara, Verbania e

Vercelli sono state dell’ordine del 90-95%. In assoluto la riduzione è stata mediamente di 100 mm sull’intero

territorio regionale. Vi è da aggiungere, però, che se gli anni ‘95-‘99 sono stati tendenzialmente siccitosi, a

partire del 2000 si è avuta un’inversione di tendenza che appare caratterizzata da precipitazioni annue

superiori alle medie sul lungo periodo, anche se non è ancora possibile un’analisi complessiva dei dati.

Da queste analisi si evince come il fattore pioggia sia di difficile collocazione all’interno di analisi di

scenari futuri, non essendo rilevabile, dai dati attuali a disposizione sia su lungo periodo sia sul periodo

recente, un effettivo trend in diminuzione o in aumento sui valori medi annui, elementi tipici di bilancio.

Pertanto si può in linea di massima ritenere il campo delle precipitazioni definito dalle curve isoiete di medio -

lungo periodo come un parametro invariante per scenari che si collochino su un fronte temporale massimo di

poche decine di anni.

Isoiete medie annue sul periodo 1995-2000, calcolate sui dati della rete meteo-climatica della Regione Piemonte.

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4. CALCOLO DEL D.M.V.

Per il calcolo del deflusso minimo vitale da rilasciare, si fa riferimento al Decreto del Presidente della

Giunta Regionale 17 luglio 2007, n. 8/R, regolamento regionale recante: “Disposizioni per la prima attuazione

delle norme in materia di deflusso minimo vitale (Legge regionale 29 dicembre 2000, n. 61)”. Il presente

regolamento, in attuazione della L.R. 29 dicembre 2000, n. 61 (Disposizioni per la prima attuazione del

decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, in materia di tutela delle acque), e del Piano regionale di Tutela

delle Acque, detta disposizioni per la prima attuazione delle norme in materia di deflusso minimo vitale.

Ferme restando le disposizioni della L. R. 29 dicembre 2006, n. 37 (Norme per la gestione della fauna

acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca) e dei relativi provvedimenti attuativi,

questo regolamento persegue l’obiettivo di garantire la tutela delle biocenosi acquatiche compatibilmente

con un equilibrato utilizzo della risorsa idrica, in generale, concorrere al raggiungimento degli obbiettivi di

qualità dei corpi idrici.

Tutte le nuove concessioni di derivazione di acqua pubblica sono soggette all’applicazione del DMV

di base, il quale corrisponde al DMV idrologico (frazione della portata naturale media annua del corpo idrico

in una data sezione, calcolata sulla base delle caratteristiche peculiari delle diverse aree idrografiche),

corretto in funzione della morfologia dell’alveo (M) e dei fenomeni di scambio idrico dei corsi d’acqua con la

falda (A).

Il deflusso minimo vitale di base in una determinata sezione del corpo idrico è calcolato con la

formula seguente:

DMV base = k * qmeda * S * M * A

Dove:

k = frazione della portata meda annua (parametro sperimentale determinato per singole aree omogenee). I

valori del parametro k, variabili tra 0 e 1 estremi esclusi e diversificati per aree omogenee in relazione ai

regimi idrologici di magra, in coerenza con gli esiti degli studi finalizzati alla redazione del Piano di Tutela

delle Acque, sono così stabiliti:

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qmeda = portata specifica media annua naturale per unità di superficie del bacino sotteso, espresso in l/s km2.

La valutazione della portata specifica media annua naturale di un corso d’acqua per unità di

superficie del bacino, è effettuata utilizzando il modello di regionalizzazione delle portate, e la

formula è:

qmeda = 0,00860 * H + 0,03416 * A – 24,5694

dove:

H rappresenta l’altitudine media sul livello del mare del bacino idrografico sotteso alla presa,

espressa in m;

Rio Bulè

altitudine massima = 3.166,30 m s.l.m. (P.ta Dante)

altitudine minima = 1.696,00 m s.l.m. (Sezione di presa)

altitudine media (H) = 0,5 x (0,9 x Hmax+Hmin) = 2.272,83 m s.l.m.

A = afflusso meteorico medio annuo = 1.100 mm (valore desunto dall’osservazione della

“Carta delle isoiete” pubblicata dalla Regione Piemonte).

Da essa si ricava:

qMEDA = 32,89 l/s/km2 Rio Bulè

S = superficie del bacino sottesa dalla sezione del corpo idrico, espressa in km2

(pari a 9,5 Km2 Rio Bulè);

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M = parametro morfologico;

La classe morfologica nella quale ricadono le sezioni di presa, cui fare riferimento per la

quantificazione del DMV, è identificabile dalla specifica cartografia depositata presso le sedi delle Province e

riportata alla Tavola A.2.12 della Cartografia del Piano di Tutela delle Acque (vedi figura riportata di seguito).

Regolazione del Deflusso Minimo Vitale2

Il valore del fattore morfologico M da applicare per il calcolo del DMV di base è quello descritto nella

seguente tabella:

Dalla figura sopra riportata risulta che la sezione di presa interessata dal presente progetto ricade

nella classe morfologica 1, pertanto il valore del fattore correttivo utilizzato sarà pari a 0,90.

2 cfr. P.T.A. – A.2 CARTOGRAFIA DI PIANO – A.2.12 REGOLAZIONE DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE

Area in oggetto

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A = parametro che tiene conto dell’interazione tra le acque superficiali e le acque sotterranee.

Il fattor A di interscambio con la falda determina una correzione del DMV idrologico nei tratti di corsi

d’acqua evidenziati nella seguente tabella, ai quali si applica il valore riportato nell’ultima colonna.

Per tutti i rimanenti corsi d’acqua e tratti di essi in riferimento ai prelievi esistenti si applica un valore

pari a 1 (come nel nostro caso).

Pertanto il valore del DMV base risulta essere pari a :

DMV base = 0,15 * 32,89 * 9,5 * 0,9 * 1 ≈ 42 l/s Rio Bulè

Tale valore risulta essere inferiore al rilascio minimo previsto dal Decreto della Presidente della

Giunta Regionale 17 luglio 2007 n. 8/R3 pari a 50 l/s, pertanto la minima quantità d’acqua che dovrà essere

rilasciata nei corsi d’acqua a valle delle opere di captazione sarà pari a 50 l/s.

Nel caso in cui si verificassero eventi eccezionali di magra per cui le portate naturali risultassero

inferiori alla soglia minima prevista, l’impianto sarà disattivato e non si avrà nessuna derivazione.

4.1. Calcolo del D.M.V. modulato di tipo B

La tipologia di modulazione adottata nel presente progetto è quella di tipo B, ossia una modulazione

su basi temporali definite a priori, che comporta l’obbligo di gestire rilasci a gradini con valori differenziati,

ciascuno dei quali applicabile per periodi di tempo di durata predefinita, di norma, non inferiore a 30 giorni.

L’entità dei gradini di portata superiore al DMV base e la durata di ciascuno di essi è stabilita

dall’autorità concedente nell’ambito del procedimento di concessione tenendo presenti i seguenti criteri:

a) entità, durata e decorrenza di ciascun gradino di rilascio maggiorato sono rapportate agli

specifici obiettivi di qualità del corpo idrico interessato dal prelievo;

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b) in mancanza dei predetti obiettivi, la modulazione è orientata ad assicurare valori di portata

minima più elevati nei mesi in cui la portata mensile naturale del corso d’acqua supera il

valore medio annuo;

c) le variazioni delle portate di rilascio del DMV sono effettuate attraverso opportune manovre

sui dispositivi di regolazione di cui è dotata l’opera di presa.

Per il progetto in esame si è pertanto previsto un rilascio del dmv modulato per i mesi in cui il valore

mensile supera il valore della portata media annua. Il rilascio del dmv modulato, pari a 80 l/s, è stato pertanto

rilasciato peri mesi di maggio, giugno, luglio e agosto.

5. REGIME IDROLOGICO MEDIO

Per la realizzazione dell'analisi idrologica relativa alla stima delle portate naturali (in assenza cioè di

derivazioni) che si possono riscontrare nella sezione oggetto di indagine e per la definizione di un regime

idrologico medio naturale, ci si è avvalsi di due diverse serie di dati, entrambe estratte dal Piano di Tutela

delle Acque, quali i dati della stazione idrometrica storica del Po a Crissolo (denominato regime 1) e i valori

assegnati al bacino elementare n. 1703-3 (denominato regime 2).

5.1. Dati estratti dalla stazione idrometrica del Po a Crissolo - REGIME 1

Per la stima del regime idrologico medio naturale che si può riscontrare nella sezione oggetto di

indagine ci si è avvalsi delle misure di portata eseguite direttamente sul Po nella stazione idrometrica di

misura della sezione di Crissolo sita a Crissolo del S.I.M.N., i cui dati (giornalieri e mensili) sono riportati

negli Annali Idrologici pubblicati fino al 1990.

Le caratteristiche principali di tale stazione idrometrica sono sintetizzate nelle tabelle seguenti.

3 Vedi Decreto della Presidente della Giunta Regionale 17 luglio 2007, n. 8/R art. 6, comma 5.

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Tabella 10.: Caratteristiche principali della Stazione Idrometrica Po a Crissolo.

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Tali dati sono contenuti nella pubblicazione del Piano di Tutela delle Acque (D. Lgs. 152/99), fase I

“Caratterizzazione dei bacini idrografici”, attività I.b “Caratterizzazione idrologica”, elaborato I.b/4

“Sistematizzazione caratteristiche climatiche e di regime idrologico (tabelle dati storici stazioni

meteoidrografiche del SIMN)”, APPENDICE 2.

I dati di misurazione sono riferiti alle annate di osservazione 1935-1973 ed esprimono appieno le

condizioni di naturalità del corso d'acqua in questione.

L'applicazione dei valori di portata osservati per il Po a Crissolo alla sezione oggetto di studio sita a

quota 1.657,00 m s.l.m., risulta giustificabile dalla similitudine dei bacini osservati.

Per quanto è stato affermato precedentemente circa la similitudine dei bacini e poiché relativamente

alla sezione di Crissolo sono note mese per mese le portate medie si può applicare il principio di

trasposizione dei dati idrologici tra il bacino interessato e riportarli al bacino in esame.

Si può quindi ritenere che sia consentito ricavare, con discreta approssimazione, il regime idrologico

del bacino sotteso dalla presa in progetto rispetto a quello sotteso dall'idrometro mediante proporzionalità

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diretta fra le aree interessate, ipotizzando quindi un medesimo contributo specifico "q". Considerando quindi

un rapporto tra le aree dei due bacini interessati pari a:

- Superficie bacino alla sezione di chiusura a Crissolo della stazione idrometrica: 36,7 kmq;

- Superficie bacino alla sezione di chiusura in progetto sul Rio Bulè: 9,50 kmq;

- Rapporto tra bacini: circa 0,258

i valori medi mensili delle portate naturali nella sezione di presa sono riassunti nella seguente tabella.

Tabella 11.: Regime idrologico medio mensile della stazione idrometrica sul Po a Crissolo (bacino 36,7 km2)

Mese Portate

(l/s)

Gennaio 640

Febbraio 580

Marzo 640

Aprile 1.070

Maggio 2.680

Giugno 3.650

Luglio 2.200

Agosto 1.410

Settembre 1.470

Ottobre 1.530

Novembre 1.350

Dicembre 770

TOT media annua:

1.500

Applicando il rapporto tra bacini precedentemente ricavato al bacino imbrifero in esame (alla sezione

di chiusura dell’opera di presa in progetto sul Rio Bulè) si ottengono i valori delle portate naturali medie

mensili del Rio Bulè in corrispondenza della sezione di presa i quali dati sono riportati nelle seguenti tabelle.

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Tabella 12.: Regime idrologico medio mensile annuo Rio Bulè - sezione di presa (bacino 9,50 km2)

REGIME 1

Mese Regime idrologico medio mensile

alla sezione di chiusura in progetto (l/s)

Gennaio 166

Febbraio 150

Marzo 166

Aprile 277

Maggio 694

Giugno 945

Luglio 569

Agosto 365

Settembre 381

Ottobre 396

Novembre 349

Dicembre 199

TOT media annua:

388

Nel grafico seguente viene rappresentato graficamente l’andamento delle portate naturali disponibili

in corrispondenza della presa in progetto.

I valori medi mensili sopra riportati danno un'idea dell'andamento idrologico normale dei deflussi del

corso d'acqua considerato. Tale andamento presenta in tutti i casi due massimi e due minimi: un massimo

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principale in primavera (giugno) e uno secondario in autunno (ottobre); un minimo in inverno (febbraio) e uno

in estate (agosto) si tratta del classico regime nivo-pluviale. I valori riferiti all'opera di presa vengono qui di

seguito riassunti.

Rio Bulè:

La portata media annua è pari a:

Qmed = 388 l/s

Le portate significative del regime idrologico medio sono:

• Portata massima media mensile: 945 l/s ( mese di giugno)

• Portata minima media mensile: 150 l/s ( mese di febbraio )

• Portata media annua: 388 l/s

5.1.1. Portata di magra

La portata di magra ordinaria può essere definita come la portata caratterizzata da un tempo di

ritorno pari a due anni, cioè con frequenza annuale pari al 50%. Si tratta di un parametro molto importante

per definire il comportamento di un corso d’acqua in quanto la magra rappresenta il momento più delicato del

ciclo idrologico in grado di influenzare pesantemente la vita delle biocenosi residenti.

Facendo riferimento ai dati di portata minima annua misurati sul Po nella stazione idrometrica di

“Crissolo” nel periodo 1935-73 e riferendoli con le metodologie adottate precedentemente al bacino in

esame i valori delle portate di magra risultano essere come di seguito calcolati.

Portate di magra riferite al Rio Bulè in corrispondenza della

“Sezione di Presa” (1935-1972).

Anno Portata (l/s) Valori ordinati

(l/s) Frequenza cumulata

n/N+1(%)

1935 78 233 0,97

1936 155 181 0,95

1937 104 181 0,92

1938 129 155 0,90

1939 155 155 0,87

1940 129 155 0,85

1941 78 155 0,82

1942 78 155 0,79

1943 104 155 0,77

1944 155 155 0,74

1945 155 155 0,72

1946 104 148 0,69

1947 78 148 0,67

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1948 155 148 0,64

1949 104 129 0,62

1950 104 129 0,59

1951 52 129 0,56

1952 26 129 0,54

1953 155 129 0,51

1954 129 129 0,49

1955 104 129 0,46

1956 104 122 0,44

1957 104 104 0,41

1958 155 104 0,38

1959 181 104 0,36

1960 233 104 0,33

1961 181 104 0,31

1962 129 104 0,28

1963 129 104 0,26

1964 155 104 0,23

1965 129 104 0,21

1966 104 104 0,18

1967 129 78 0,15

1968 104 78 0,13

1969 148 78 0,10

1970 122 78 0,08

1971 148 52 0,05

1972 148 26 0,03

Nella parte destra della tabella sono riportati in ordine crescente i valori delle portate di magra, dei

quali è stata calcolata la frequenza cumulata di non superamento.

Da tale tabella si evidenzia che il valore corrispondente alla frequenza del 50% è pari a:

Portata di magra = 129 l/s Rio Bulè

Si adotta quindi come portata di magra riferita alla sezione in esame sul Rio Bulè caratterizzata da

un tempo di ritorno di 2 anni il valore di 129 l/s.

5.1.2. Anno idrologico scarso

Con il termine di anno idrologico scarso si intende quello caratterizzato da portate medie con

frequenza di superamento dell’80%.

Anche in questo caso si tratta di un parametro molto importante per definire il comportamento di un

corso d’acqua in quanto l’anno scarso rappresenta un momento abbastanza delicato del ciclo idrologico.

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Facendo riferimento ai dati di portata media annua misurati sul Po nella stazione idrometrica di

“Crissolo” nel periodo 1935-73 e riferendoli con le metodologie adottate precedentemente al bacino in

esame i valori delle portate risultano essere come di seguito calcolati.

Portate medie dell’anno scarso riferite al Rio Bulè

in corrispondenza della “Sezione di Presa” (1935-1973).

Anno Portata (l/s) Valori ordinati

(l/s) Frequenza cumulata

n/N+1(%)

1935 370 572 0,97

1936 572 567 0,95

1937 378 564 0,92

1938 321 538 0,90

1939 422 533 0,87

1940 378 513 0,85

1941 339 513 0,82

1942 238 500 0,79

1943 274 466 0,77

1944 290 453 0,74

1945 318 445 0,72

1946 513 425 0,69

1947 466 422 0,67

1948 500 422 0,64

1949 362 409 0,62

1950 238 386 0,59

1951 409 378 0,56

1952 290 378 0,54

1953 533 370 0,51

1954 453 362 0,49

1955 243 360 0,46

1956 308 357 0,44

1957 357 349 0,41

1958 308 339 0,38

1959 538 321 0,36

1960 564 318 0,33

1961 445 308 0,31

1962 282 308 0,28

1963 513 290 0,26

1964 360 290 0,23

1965 274 282 0,21

1966 422 274 0,18

1967 215 274 0,15

1968 349 269 0,13

1969 425 243 0,10

1970 269 238 0,08

1971 386 238 0,05

1972 567 215 0,03

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Nella parte destra della tabella sono riportati in ordine crescente i valori delle portate medie, dei quali

è stata calcolata la frequenza cumulata di superamento.

Da tale tabella si evidenzia che il valore corrispondente alla frequenza di superamento dell’80% è

equivalente al valore pari a:

Frequenza del 20% = 279 l/s = anno idrologico scarso Rio Bulè

5.1.3. Regime idrologico scarso

A partire dalla portata media annua dell’anno idrologico scarso si procede alla determinazione dei

valori delle portate medie mensili e della curva di durata delle portate adottando i valori di portata medi

ottenuti nel paragrafo presente. Le portate medie mensili dell’anno idrologico scarso sono state calcolate

moltiplicando il valore della portata media annua del corso d’acqua per il coeff. di correlazione esistente tra la

portata del mese in esame e la portata media annua riferita al regime idrologico medio

Anno idrologico scarso medio Rio Bulè “Sezione di Presa”.

- ANNO IDROLOGICO SCARSO MEDIO -

Regime idrologico medio del Rio Bulè alla sezione di presa a quota di 1.696,00 m s.l.m.

(valori espressi in l/s)

Gennaio 119 Luglio 409

Febbraio 108 Agosto 262

Marzo 119 Settembre 273

Aprile 199 Ottobre 285

Maggio 498 Novembre 251

Giugno 679 Dicembre 143

Portata media annua = 279 l/s

Nella figura seguente viene rappresentato graficamente l’andamento delle portate naturali presenti in

alveo in corrispondenza dell’opera di presa sul Rio Bulè a quota 1.696,00 m s.l.m. riferite all’anno idrologico

scarso.

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Le portate medie significative del regime idrologico medio dell’anno idrologico scarso sono:

- Portata massima media mensile: 679 l/s (mese di giugno)

- Portata minima media mensile: 108 l/s (mese di febbraio)

- Portata media annua: 279 l/s

5.1.4. Curva di durata delle portate - REGIME 1

Al fine di studiare un’opera di derivazione è necessario poter disporre della curva di durata delle

portate, la quale rappresenta per ogni valore “q” della portata, il numero di giorni in cui tale portata è

uguagliata o superata.

Si tende a precisare che per convenzione la curva viene limitata ad una durata che va da 10 giorni

superiormente, ad una durata di 355 giorni inferiormente.

Di seguito viene riportata la tabella, e la relativa curva, contenenti i valori delle portate medie

corrispondenti alla durata di giorni del Rio Bulè riferendosi al bacino imbrifero.

Per determinare i valori delle portate medie necessari per la costruzione della curva di durata delle

portate si fa nuovamente riferimento ai dati storici della sezione del Po sita a Crissolo del S.I.M.N., i cui dati

sono sempre contenuti nella pubblicazione del Piano di Tutela delle Acque (D. Lgs. 152/99), fase I

“Caratterizzazione dei bacini idrografici”, attività I.b “Caratterizzazione idrologica”, elaborato I.b/4

“Sistematizzazione caratteristiche climatiche e di regime idrologico (tabelle dati storici stazioni

meteoidrografiche del SIMN)”, APPENDICE 2, e applicando il criterio di similitudine idrologica si calcola il

rapporto adimensionale tra le portate q10, q91, q182, q274, q355 e la portata media annua rilevata a

Crissolo. Moltiplicando poi tali coefficienti per il valore delle portate medie annue del Rio Bulè nella sezione

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oggetto di indagine, si ottengono i valori necessari per la costruzione della curva di durata delle portate

riportati nella seguente tabelle.

Tabella 13.: Curva di durata delle portate della stazione idrometrica sul Po a Crissolo.

Curva di durata (m3/s) Corso

d’acqua Sezione

Q10 Q91 Q182 Q274 Q355

Po Crissolo 4,88 1,74 1,02 0,65 0,40

A titolo esemplificativo si determina la portata media con durata pari a 10 giorni alla sezione di presa

del Rio Bulè:

- Calcolo del coeff. "α" per la portata di durata pari a 10 giorni;

253,3/50,1/88,4

)()(10 ===

smc

smc

CrissoloQ

Crissoloq

media

α

- Calcolo della portata Q10 nella sezione sul Rio Bulè;

smBulèQCrissoloq media /263,1388,0253,3)()( 310 =×=×= α

Nelle tabelle seguenti si riportano i valori dei coeff. e delle portate naturali medie per le durate di 10,

91, 182, 274 e 355 giorni.

Tabella 14.: Curva di durata delle portate del Rio Bulè - sezione di presa (bacino 9,50 km2)

REGIME 1

CURVA DI DURATA DELLE PORTATE MEDIE DEL RIO BULÈ (Qmedia: 388 l/s)

Giorni Coeff. "α" Portata naturale (mc/s)

10 3,253 1,263

91 1,160 0,450

182 0,680 0,264

274 0,433 0,168

355 0,267 0,103

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5.2. Dati estratti dal bacino elementare n.1703-3 - REGIME 2

Come precedentemente detto si è voluto ricavare il regime idrologico medio mensile del Rio Bulè

attraverso l’utilizzo di due fonti diverse, al fine di ottenere dei valori il più reali possibili.

Per la stima del regime idrologico medio naturale, denominato REGIME 2, e di seguito esposto,

riscontrabile all’opera di presa in progetto, ci si è avvalsi dei valori applicati al bacino elementare sul Rio

Giulian, estratti dal PTA agli allegati tecnici “I – caratterizzazione dei bacini idrografici” – “I.a –

caratterizzazione fisiografica e geologica” – “I.a/3 – cartografia dei bacini elementari” e dell’allegato “I.c -

elaborazioni di carattere idrologico” - “I.c/7 – analisi statistica delle portate caratteristiche dei regimi ordinari e

di magra (tabelle per bacino elementare)”. Si è ritenuto corretto utilizzare tale bacino elementare in quanto

racchiude un bacino imbrifero avente caratteristiche molto simili al bacino in esame, come per esempio la

posizione o l’estensione.

Le caratteristiche principali del bacino elementare n.1703-3 di chiusura sull’asta del Rio Giulian sono

sintetizzate nelle tabelle seguenti.

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Tabella 15.: allegato I.a/3 – cartografia dei bacini elementari.

Bacino elementare. Sezione di chiusura

sul Rio Giulian

Rio Bulè – sezione di chiusura in

progetto

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STUDIO IDROLOGICO

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Tabella 16.: allegato I.c/7 – tabelle dei bacini elementari.

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Si specifica che i valori dei coefficienti K riportati della tabella precedente sono riferiti, per rendere

direttamente comprensibili le differenze a scala territoriale, non ai valori di portata veri e propri (mc/s) bensì

ai rispettivi valori di contributo specifico (l/s/kmq), in modo tale da poter confrontare il comportamento delle

differenti aree piemontesi. Pertanto per ricavare il regime idrologico medio nella sezione di chiusura in

progetto (alla quota di circa 1.696 m s.l.m.) sul Rio Bulè si dovrà moltiplicare la qmeda (l/s/kmq) per i

Coefficienti K riferiti ad ogni mese. I valori medi mensili delle portate naturali presenti nella sezione di presa

in progetto ottenuti dai dati della sezione del bacino elementare del P.T.A. sono riassunti nella seguente

tabella.

Tabella 17.: Regime idrologico medio mensile annuo Rio Bulè - sezione di presa (bacino 9,50 km2)

REGIME 2

Mese Regime idrologico medio mensile alla

sezione di chiusura in progetto (l/s)

Gennaio 92

Febbraio 69

Marzo 92

Aprile 161

Maggio 460

Giugno 645

Luglio 437

Agosto 276

Settembre 207

Ottobre 161

Novembre 115

Dicembre 92

TOT media annua:

234

Nel grafico seguente viene rappresentato graficamente l’andamento delle portate naturali disponibili

in corrispondenza della presa in progetto.

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Rio Bulè (regime 2):

La portata media annua è pari a:

Qmed = 234 l/s

Le portate significative del regime idrologico medio sono:

• Portata massima media mensile: 645 l/s ( mese di giugno)

• Portata minima media mensile: 69 l/s ( mese di febbraio )

• Portata media annua: 234 l/s

5.2.1. Curva di durata delle portate - REGIME 2

Al fine di studiare un’opera di derivazione è necessario poter disporre della curva di durata delle

portate, la quale rappresenta per ogni valore “q” della portata, il numero di giorni in cui tale portata è

uguagliata o superata.

Si tende a precisare che per convenzione la curva viene limitata ad una durata che va da 10 giorni

superiormente, ad una durata di 355 giorni inferiormente.

Di seguito viene riportata la tabella, e la relativa curva, contenenti i valori delle portate medie

corrispondenti alla durata di giorni del Rio Bulè riferendosi al bacino imbrifero.

Per determinare i valori delle portate medie necessari per la costruzione della curva di durata delle

portate si fa nuovamente riferimento ai valori assegnati al bacino elementare n.1703-3 e contenuti nella

pubblicazione del Piano di Tutela delle Acque elaborato I.c/7 “tabelle per bacino elementare”, e applicando il

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criterio precedentemente utilizzato per le mensili (moltiplicare la qmeda (l/s/kmq) per i Coefficienti K riferiti ad

ogni periodo).

I valori della curva di durata per la sezione di presa in progetto ottenuti dai dati della sezione del

bacino elementare del P.T.A. sono riassunti nella seguente tabella.

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Tabella 18.: Curva di durata delle portate del Rio Bulè - sezione di presa (bacino 9,50 km2)

REGIME 2

CURVA DI DURATA DELLE PORTATE MEDIE DEL RIO BULÈ (Qmedia: 234 l/s)

Giorni Portata naturale (l/s)

10 255

91 81

182 38

274 20

355 11

5.3. Confronto dei regimi ricavati attraverso fonti diverse

Come detto il regime idrologico medio mensile nonché la curva di durata delle portate per la sezione di

chiusura in progetto sul Rio Bulè, data l’importanza di tali valori, sono stati ricavati attraverso l’utilizzo,

l’analisi e l’elaborazione di dati derivanti da due diverse fonti, al fine di ottenere dei valori il più simili possibile

alla realtà. L’utilizzo di dati diversi hanno permesso di ottenere il regime e la curva denominati REGIME 1 e il

regime e la curva denominati REGIME 2.

Di seguito vengono analizzati i diversi risultati ottenuti procedendo con le relative conclusioni.

Come si evince dal grafico seguente sia i regimi medi mensili che le curve di durata differiscono

notevolmente tra loro. Si specifica che per quanto riguarda i valori misurati dalla stazione idrometrica sul

Torrente Po a Crissolo (serie storica dal 1935 al 1973), questi dovrebbero essere integrati con i valori

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misurati da tale stazione anche per gli anni 2010 e 2011, scaricabili dal sito dell’ARPA. Si è valutato di non

inserire tali misurazioni recenti in quanto riguardanti un periodo troppo breve e non correlabile con la serie

storica.

Come emerge dalla comparazione tra i due regimi, derivati da fonti diverse, questi differiscono

notevolmente tra loro, sia sulle mensili che soprattutto sulla curva.

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Tale differenza può derivare dal fatto che il regime denominato REGIME 1 deriva dall’utilizzo di

misurazioni dirette rilevate su un bacino con caratteristiche differenti rispetto all’area in esame, in quanto

seppur situate nella stessa area geografica i due bacini in esame differiscono per dimensione e

caratteristiche, tipo per esempio copertura, altitudine massima, esposizione, etc.. peculiarità non considerate

nella redazione del REGIME 1.

Per quanto riguarda il REGIME 2 questo deriva dall’analisi e dall’elaborazione dei dati di portata ma

anche delle caratteristiche sia del bacino in esame che del bacino di riferimento, pertanto tiene conto anche

delle peculiarità sopra trascurate. Inoltre in base alla comparazione del regime e della curva ricavati nella

presente con altri studi idrologici simili per posizione geografica, estensione e altitudine, il REGIME 2 sembra

rispettare maggiormente il regime tipico dell’area in studio.

Pertanto a seguito di quanto esposto e soprattutto in via cautelativa, per l’impianto idroelettrico in

progetto, verrà utilizzato il regime idrologico medio mensile e la curva di durata delle portate ricavate nel

regime denominato REGIME 2.

Tabella 19.: Regime idrologico medio mensile e curva di durata delle portate del Rio Bulè alla sezione di

chiusura in progetto

Regime idrologico medio alla sezione di chiusura sul Rio Bulè

(l/s)

Curva di Durata delle Portate Medie del

Rio Bulè (Qmedia: 234 l/s) (l/s)

Gennaio 92 Q10 255

Febbraio 69 Q91 81

Marzo 92 Q182 38

Aprile 161 Q274 20

Maggio 460 Q355 11

Giugno 645

Luglio 437

Agosto 276

Settembre 207

Ottobre 161

Novembre 115

Dicembre 92

TOT media annua:

234

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6. PORTATE DERIVATE E PORTATE RESIDUE

Le caratteristiche dell’impianto in progetto dal punto di vista della derivazione idrica sono le seguenti:

Quota di presa 1.696,00 m. s.m.

Quota di restituzione in alveo 1.498,37 m. s.m.l.

Bacino sotteso dalla sezione di presa 9,50 km2

Portata media naturale 234 l/s

Portata media derivata 120 l/s

Portata massima naturale 645 l/s

Portata massima derivata 233 l/s

DMV Base 50 l/s

DMV Modulato 80 l/s (nei mesi di maggio, giugno, luglio e agosto)

6.1. Calcolo della portata media derivata

Per rendersi conto in modo semplice e chiaro della relazione che intercede per un dato bacino, fra le

portate massime derivabili ed i deflussi utilizzabili occorre fare riferimento al regime idrologico medio mensile

del corso d’acqua.

Noti i valori delle portate mensili è stato redatto un prospetto riportato nella tabella che segue nel

quale sono rappresentati:

• Q naturale: deflussi naturali presenti nel corso d’acqua;

• DMVBASE: portata rilasciata a valle della traversa prima che avvenga la derivazione;

• DMVMODULATO: portata rilasciata a valle della traversa nei mesi di maggio, giugno, luglio e agosto;

• DMVTOT: sommatoria dei rilasci del deflusso minimo vitale;

• Q derivabile: portata derivabile che è pari alla portata naturale diminuita della portata rilasciata

per il Deflusso Minimo Vitale (base e modulato);

• Q derivata: portata derivata, pari ai deflussi derivabili se quest’ultimi sono minori della portata

massima dell’impianto, mentre è pari alla portata massima dell’impianto se la portata naturale la

supera;

• Q rilasciata: portata rilasciata a valle della traversa per il Deflusso Minimo Vitale più eventuali

sfiori per saturazione.

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6.2. Prospetto di derivazione

Derivazione d’acqua dal Torrente Bulè in corrispondenza dell’opera di presa in progetto.

Tabella 20.: Prospetto di derivazione dell’impianto idroelettrico con derivazione dal Rio Bulè

Qnaturale DMVbase DMVmod DMVtot Qderivabile Qderivata Qrilasciata

(l/s) (l/s) (l/s) (l/s) (l/s) (l/s) (l/s)

Gennaio 92 50 0 50 42 42 50

Febbraio 69 50 0 50 19 19 50

Marzo 92 50 0 50 42 42 50

Aprile 161 50 0 50 111 111 50

Maggio 460 50 80 130 330 233 227

Giugno 645 50 80 130 515 233 412

Luglio 437 50 80 130 307 233 204

Agosto 276 50 80 130 146 146 130

Settembre 207 50 0 50 157 157 50

Ottobre 161 50 0 50 111 111 50

Novembre 115 50 0 50 65 65 50

Dicembre 92 50 0 50 42 42 50

ANNO 234 50 27 77 157 120 114

Osservando tale prospetto si può notare che la portata massima è derivabile mediamente per circa 90

giorni all’anno, durante il quale è dunque previsto il funzionamento a massimo regime dell’impianto. Quindi le

caratteristiche di prelievo del progetto di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico dal Torrente Bulè in

Comune di Oncino, determinate in funzione delle portate naturali disponibili alla sezione di presa sono:

- PORTATA MASSIMA = 233 l/s (2,33 moduli)

- PORTATA MEDIA = 120 l/s (1,20 moduli)

I bilanci idrologici e le stime pluviometriche precedentemente esaminati hanno consentito di valutare le

risorse idriche disponibili alla sezione di presa in progetto, permettendo di redigere un regime idrologico

medio con una buona attendibilità e allo stesso tempo valutando l’effettiva rinnovabilità della risorsa

impiegata. In conclusione, alla luce di quanto sopra esposto, la derivazione idroelettrica in progetto dal

Torrente Bulè risulta fattibile in funzione dei limiti di rinnovabilità e razionale dal punto di vista dell’utilizzo

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della risorsa idrica, questo anche in funzione della percentuale di utilizzazione prevista, pari a circa il 51%

della portata disponibile alla sezione di chiusura in progetto.

Si ritiene importante sottolineare nuovamente che l’acqua derivata non subirà alcun cambiamento o

deterioramento a seguito del processo di produzione, rilasciando in alveo la stessa quantità derivata e con le

stesse caratteristiche chimico-fisiche-biologiche.

Nei pressi delle opere di presa è presente un fontanile stagionale, caratterizzato da notevole portata

nel periodo tardo primaverile derivante dallo scioglimento delle nevi. Si è previsto di convogliare parte di tale

deflusso nel Rio a monte della traversa di derivazione in progetto. Tale portata non è stata conteggiata e

considerata nei precedenti calcoli idrologici, infatti la stima delle portate naturali, derivabili e derivate dal Rio

Bulè è stata effettuata al netto della portata in apporto dalla suddetta risorgiva denominata “i Fontanii", in

quanto il fine della “captazione di apporto/incremento” è unicamente contribuire al regime naturale del bulè, e

non come maggiorazione per i volumi derivabili.