Studi controllati randomizzati (Randomised Controlled Trials - RCT) Alessandro Liberati Master in...

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randomizzati (Randomised Controlled Trials - RCT) Alessandro Liberati Master in Metodologia delle Revisioni Sistematiche 13 maggio 2002

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Studi controllati randomizzati(Randomised Controlled Trials -

RCT)

Alessandro LiberatiMaster in Metodologia delle Revisioni

Sistematiche13 maggio 2002

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Studi controllati

Importanza del confronto (gruppo di “controllo”):

per capire se un certo problema o esito clinico può essere legato a una certa esposizione (passata o futura)

per tentare di validare una ipotesi causale (= esposizione = esito?)

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Studi osservazionali

Studio osservazionale:

le variabili in studio (l’esito clinico ed una presunta causa) vengono monitorate (osservate) in ciascuno dei gruppi (retrospettivamente o longitudinalmente), oppure trasversalmente, per valutare eventuali relazioni causa-effetto.

Il ricercatore NON assegna il fattore studiato (presunta causa)

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Problema fondamentale degli studi osservazionali:

I gruppi a confronto sono davvero simili?

Le differenze negli esiti sono sicuramente dovute alla presunta causa (esposizione)?

… oppure eventuali differenze tra i gruppi (non conosciute) possono spiegare le differenze negli esiti?

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STUDI CONTROLLATI RANDOMIZZATI

(Randomised controlled Trials - RCT)

RCT: i partecipanti sono allocati in modo casuale a uno degli interventi (esposizione)

ciò aumenta la probabilità che i due gruppi siano simili (in partenza), e che eventuali differenze negli esiti dipendano solamente dal tipo di intervento assegnato

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STUDI CONTROLLATI RANDOMIZZATI

(Randomised Controlled Trials - RCT)

GRUPPO DI TRATTAMENTO

randomizzazionePOPOLAZIONE STUDIATA (CAMPIONE)

GRUPPO DI CONTROLLO

CONFRONTO ESITI

simili

T

E

M

P

O

POPOLAZIONE GENERALE

% esiti favorevoli % esiti favorevoli

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Studi controllati randomizzati

Disegno prospettico (longitudinale)Servono a valutare l’efficacia di un

intervento sanitario (trattamento)Si valuta l’eventuale differenza negli esiti

tra coloro che hanno ricevuto l’intervento e coloro che non lo hanno ricevuto

Il ricercatore è uno sperimentatore: interviene nell’assegnare il trattamento

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RCT: quando sono utilizzati?Valutazione di efficacia di:

farmaci

altre terapie (es. chirurgiche)

interventi preventivi clinici (es. screening)

interventi preventivi non clinici (es. educazione sanitaria)

organizzazione dei servizi sanitari

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Elementi critici degli studi randomizzati

Metodi di randomizzazione (generazione e realizzazione)

Modalità valutazione intervento: “cieco” / “aperto”Scelta degli indicatori di esito (“end points”) Analisi dei dati (per trattamento ricevuto - “per protocol” - o

trattamento assegnato - “intention to treat”)

Numerosità del campione ===========

Tipo di popolazione studiata (generalizzabilità risultati)

Scelta del trattamento/i di controllo Interpretazione dei risultati (significatività statistica

vs rilevanza clinica)

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Elementi critici degli studi randomizzati: validità interna

1) Metodi di randomizzazione (generazione e realizzazione)

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Come si deve generare il processo di randomizzazione

La generazione delle liste di randomizzazione deve avvenire attraverso un processo realmente random

Migliore metodo= liste generate tramite computer o tavole numeri casuali

Meno validi= numeri alternati, numeri di cartella clinica, data di nascita, ecc.

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Come si deve realizzare la assegnazione randomizzata

La randomizzazione (assegnazione casuale del trattamento) ha senso se il metodo viene applicato correttamente e se lo sperimentatore NON può prevedere il trattamento assegnato a ciascun paziente

Migliore metodo= randomizzazione centralizzata (diverse modalità) lontana dalla possibile interferenza dello sperimentatore

Meno validi= Altri metodi incluso quello delle buste opache e sigillate o altri metodi che non escludono comunque la possibile interferenza dello sperimentatore

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Elementi critici degli studi randomizzati:

Validità Interna

2) Modalità di valutazione dell’interventoCieco/Aperto

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Metodo di mascheramento: cieco singolo, doppio cieco

Nascondere al paziente, allo sperimentatore (medico) o ad entrambi (doppio cieco) la conoscenza del trattamento allocato

Razionale: il paziente potrebbe essere influenzato dal sapere quale trattamento ha ricevuto

… ma anche i medici potrebbero valutare diversamente la condizione del paziente, sapendo quale trattamento ha ricevuto ...

… oppure evitare al paziente un trattamento da cui ritengano che il paziente stesso non possa trarre benefici

La possibilità di mantenere la “cecità” dipende dal tipo di trattamento

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Trial “in aperto”

Esempio GISSI 1 (controllo = nessun trattamento)

esempio trial in cui sia impossibile la cecità (es: interventi invasivi, educazione sanitaria)

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Elementi critici degli studi randomizzati: Validità interna

3) Scelta degli indicatori di esito

“end points”

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Indicatori di esito (end-point)

esiti clinicamente importanti (mortalità - totale o causa-specifica, eventi non fatali, morbidità)

esiti secondari (end-point “surrogati”): pressione arteriosa, colesterolemia, etc

qualità della vita (problema della validazione degli strumenti/questionari)

Esiti “indiretti” Es. utilizzo dei servizi sanitari

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End point“hard” e “soft”

Hard: determinati in modo inequivocabile ed oggettivo (mortalità, diagnosi di malattia, n° giorni di ricovero, etc)

Soft: determinazione meno sicura (es. miglioramento-peggioramento della qualità di vita, dolore, sintomi vari, etc)

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Efficacia dell’eradicazione dell’Helicobacter pylori sulla dei sintomi dispeptici (scale

usate)

Talley et al (NEJM 1999;341:1106-11)

Likert scale per

dispepsia - score da 0 a 3

0 = assente 1 = lieve 2 = moderata 3 = severa

Talley et al (BMJ 1999;318:833-7)

Likert scale per

dispepsia - score da 0 a 6

0 = assente 1 = minima 2 = lieve 3 = moderata 4 = moderatamente severa 5 = severa 6 = molto severa

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Elementi critici degli studi randomizzati:

Validità interna

4) Analisi dei dati

“intention to treat” vs

“per protocol”

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Analisi dei dati: in base al trattamento assegnato (intention to treat) o al

trattamento ricevuto (per protocol)

Intention to treat: i pazienti vengono valutati in base ai gruppi ai quali erano stati originariamente assegnati (randomizzazione).

Se il paziente non segue il trattamento assegnatogli, la analisi intention to treat permette di valutare l’efficacia del trattamento nelle condizioni reali (nelle quali il paziente potrebbe anche non aderire al trattamento che gli è stato assegnato)

L’analisi “per protocol” valuta invece l’efficacia del trattamento in condizioni ideali di compliance

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Elementi critici degli studi randomizzati:

Validità interna

5) Numerosità del campione

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Numerosità del campione

Campione stimastima probabilità che il

risultato sia affidabilealla stima è associato un intervallo

di confidenza (che misura l’incertezza)

probabilità : dipende dalla dimensione del campione e dalla frequenza del fenomeno da misurare

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Elementi critici degli studi randomizzati:

Validità esterna

1) Tipo di popolazione studiata

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Generalizzabilità dei risultati: il “Physicians’ health study”

medici (conoscenza fattori di rischio)maschigiovaniattenti alla prevenzione (hanno risposto

all’invito)senza patologie di rilievobassa prevalenza di fattori di rischiometicolosi nell’assumere il farmaco per diversi

anni

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I risultati degli studinella pratica clinica

quotidiana

EFFICACIA CLINICA (CONDIZIONI “IDEALI”)

VS

EFFICACIA NELLA PRATICA CLINICA

paziente “reale”, non selezionatoco-morbiditàproblemi di compliancecontinuità del trattamento

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Elementi critici degli studi randomizzati:

Validità esterna

2) Scelta del gruppo di controllo

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Gruppo di controllo

miglior trattamento disponibile

altro trattamento disponibile

placebo

nessun trattamento

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Gruppo di controllo: uso del placebo

Alcuni sostengono che il placebo è un fondamentale termine di riferimento …

… soprattutto quando manca un chiaro “gold standard”

Possono tuttavia esserci dubbi sulla eticità del trattamento con placebo quando esiste un trattamento di dimostrata efficacia

Nuovo trattamento: basta che sia meglio di niente (FDA) o deve essere meglio dei trattamenti disponibili?

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Uso non etico del placebo

Es prevenzione dell’infezione perinatale da HIV nel terzo mondo

studi su nuovi farmaci contro placebo, nonostante fosse ben dimostrata l’efficacia preventiva della zidovudina

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“Nessun trattamento” come controllo: l’esempio del GISSI

1

Obiettivo dello studio: valutazione di efficacia del trattamento trombolitico con streptochinasi (SK) sulla mortalità intraospedaliera di pazienti con infarto miocardico acuto (AMI)

per il tipo di esito considerato (mortalità) la presenza di un gruppo di controllo (placebo) venne ritenuta superflua

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Studio Talley et alBMJ 1999

Talley et alNEJM 1999

Gruppo di controllo placebo placeboTerapia eradicante

(gruppo trattato) e durataOAC

1 settimanaOAC

1 settimana% miglioramento sintomi

gruppo eradicazione24 46

% miglioramento sintomigruppo di controllo

22 50

Differenza % assoluta 2 - 4NNT 50

Estensione scala divalutazione

(successo se score = 0,1)

0 - 6 0 - 3

Efficacia dell’eradicazione dell’Helicobacter pylori sulla dei

sintomi dispeptici

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Elementi critici degli studi randomizzati:

Validità esterna

3) Interpretazione dei risultati

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Valutazione degli esiti:significatività statistica vs rilevanza

clinica

Un risultato statisticamente significativo è sempre rilevante dal punto di vista clinico?

Valutare in modo critico la rilevanza pratica dei risultati degli studi

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Efficacia clinica vs efficacia farmacologica

Es cardiovascolare: per concludere che un farmaco antiipertensivo è efficace, è sufficiente che abbassi la pressione arteriosa?

Es AIDS: per valutare l’efficacia di una terapia, è sufficiente che aumenti il livello di linfociti CD4?

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In conclusione

Alcune considerazioni generali relativamente agli

RCTs

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Reazioni avverse: spesso non identificate nei

trials

Il campione spesso non è sufficiente per identificare queste reazioni (è infatti calcolato sulla base degli effetti terapeutici, che sono più frequenti)

i pazienti più “a rischio” (per es. quelli con comorbidità) sono spesso esclusi dagli studi

negli studi clinici, i pazienti sono seguiti con maggiore attenzione che nella pratica clinica “normale”; ciò può aiutare a prevenire eventuali reazioni avverse

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Possibili “bias” nei RCT

Le differenze potrebbero essere dovute al caso

“Aggiramento” della cecità: trattamento assegnato a chi ne può trarre maggior beneficio

… oppure interpretazione dei risultati in modo non obbiettivo

Mancanza analisi “intention to treat”

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Possibili “bias” nei RCT

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Metodi per limitare le possibilità

di bias nei RCT

Utilizzare metodi di randomizzazione appropriati

Programmare e mantenere il mascheramento quando possibile e rilevante

Evitare esclusioni dopo la randomizzazione ed effettuare analisi “intention to treat”

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Quando non è possibile fare un RCT

Verifica di tossicità di una esposizione/trattamento

gli esiti da valutare sono troppo lontani nel tempo

gli esiti da valutare sono rari (servirebbe un campione troppo ampio)

selezione dei pazienti: preferenza per uno dei trattamenti, con conseguente rifiuto alla randomizzazione

fondi non sufficienti