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Percorso di Eccellenza in Project Management - - Modulo 2.2- PROSPEZIONE DEI MERCATI – Castellanza 7 Ottobre 2009 – Ⓒ Andrea Rossi 1
Modulo 2.2STRATEGIE E ATTIVITA’ DI PROSPEZIONE
CASTELLANZA – 7 ottobre 2009
Percorso di Eccellenza in PROJECT MANAGEMENT
Corso 2 - Proposal Management & Competitive Bidding
Ing. Andrea Rossi
Percorso di Eccellenza in Project Management - - Modulo 2.2- PROSPEZIONE DEI MERCATI – Castellanza 7 Ottobre 2009 – Ⓒ Andrea Rossi 2
SOMMARIO
• Premessa• Marketing Strategico• Marketing Operativo
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PREMESSA
Piani di medio – lungoPortafoglio
Obiettivi generali
Raggiungimento obiettivi di budget ed altri specifici
eventuali
sviluppo Mercatoleve del Mktg Mix
organizzazione e gestione Forza Vendita
previsione Venditebudget Commerciale
budget Investimenti in Mktgmosse-Contromosse
Bisogni del Mercato(consolidati, emergenti,…)
Prodotti/Mercati (segmentazione, differenziazione)
attrattivitàcompetitività
previsione domanda globalestrategie sviluppo e posizionamento
PRINCIPIO DELLA SOVRANITÀ DELL’ACQUIRENTE
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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In principio… il bisogno
• L’attività economica nasce dagli scambi, sia con il baratto sia con la moneta
• Lo scambio avviene all’interno di un mercato ed d è un’attività volta a soddisfare un bisogno
Alla base di tutto pertanto dobbiamo analizzare il bisogno
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ASPETTI CARATTERIZZANTI LO SCAMBIO
Tipo dell’entità• oggetto fisico
• servizio• know how (conoscenza)
• merce astratta (denaro)• luogo
Natura dello scambio
• proprietà• diritto di uso o
di accesso• prestazione
• trasferimento logico
• proprietà e trasferimento
fisico
Tempo tra i due momenti
• differito
• contestuale
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Ma dove realizzo lo scambio?
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Nel Marketing la parola indica l’insieme dei clienti, attuali o potenziali di un certo prodotto/servizio.
MERCATO: MOLTEPLICITÀ DI SIGNIFICATI
• Nel passato il termine mercato indicava il luogo dove si eseguivano le contrattazioni ed avvenivano gli scambi di merci. Anche ora esistono luoghi dedicati dove si fanno determinati tipi di scambi: i negozi, la borsa, il mercato ortofrutticolo, ecc.
• Nella teoria economica si perde questa accezione di luogo geografico per assumere quella più completa di insieme di operatori che interagiscono tra loro.
• In altri casi il termine viene utilizzato per indicare l’area di diffusione di un prodotto: “la società X ha un mercato soltanto nazionale”.
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QUANDO SI CREA UN MERCATO ?
• Quando esistono organizzazioni che manifestano interesse per un prodotto/servizio ed hanno mezzi per acquistarlo
• Anche allo stato potenziale
• L’insieme è variabile nel tempo (mutano fattori che determinano attrattività)
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Sembra scontato …
… o c’è un’alternativa?
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MERCATI ADECONOMIA
CENTRA-LIZZATA
MERCATI ADECONOMIA
MISTA
MERCATI ADECONOMIA
LIBERA
Caratteristiche per E&C: rassegnarsi a tempi di gestazione lunghi necessità di lavoro tenace sulle istituzioni
Caratteristiche per E&C: tempi brevi, a volte brevissimi
lavoro spasmodico e diretto sul cliente
Operativamente …
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Paesi in via di sviluppo
economia protettamonopoli
imprese statalialto tasso di burocrazia
inefficienzatecnologia/servizi arretratimanodopera a basso costo
Paesi Industrializzati Aavanzati
economia apertalibera concorrenza
imprese privatederegulation
efficienzatecnologia/servizi avanzatimanodopera ad alto costo
vs
Da un mondo cristallizzato …
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Paesi emergenti
Paesi sottosviluppati
Paesi in via di sviluppo
Paesi industriali avanzati
Attraverso un trend storico
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Paesi ad economia statale,
centralizzata, dirigista
Paesi ad economia privatadecentrata
libera
Verso una evoluzione del mercato
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FATTORI CARATTERIZZANTI UN MERCATO
IL MODELLO DELLE 6 “O”
OFFERTA = CIO’ CHE INTERPRETA I BISOGNI DEL MERCATO
OCCUPANTI = SOGGETTI CHE FORMANO IL MERCATO
OPERAZIONI = MODALITA’ D’ACQUISTO
OBIETTIVI = GLI SCOPI DI UN ACQUISTO
ORGANIZZAZIONE = RETE DI ATTORI CHE PARTECIPANO AL PROCESSO D’ACQUISTO
OCCASIONI = MOMENTO NEL QUALE SI ATTIVA IL PROCESSO D’ACQUISTO
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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LE SPECIFICITA’ DEL MERCATO DEI BENI INDUSTRIALI
Rispetto ad un generico mercato, soprattutto di beni di consumo, notiamo
1. Minor numero di Clienti2. Maggiore dimensione del singolo acquisto3. Concentrazione geografica dei Clienti per settore di
appartenenza-> i distretti industriali
4. Domanda indotta dal mercato a valle ed in ultima analisi dal mercato dei beni di consumo
5. La domanda è - nel breve periodo - relativamente anelastica– è necessario comunque produrre e quindi approvvigionarsi– dipende dal peso del componente sul prodotto finale
6. Domanda più fluttuante (effetto accelerazione)– soprattutto sui beni di investimento– è necessaria una diversificazione per compensare ciclicità
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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LE SPECIFICITA’ DEL MERCATO DEI BENI INDUSTRIALI / 2
7. Processo di acquisto professionale e formale– attori specifici– processi d’acquisto preordinati o comunque complessi– specifiche
8. Minor numero di intermediari commerciali e maggiore presenza di canali diretti
9. Possibile reciprocità Fornitore / Cliente10. Mercati orizzontali e verticali: lo stesso prodotto può
essere utilizzato, con modalità diverse, in settori diversi11. Modalità di finanziamento complesse12. Leggi per incentivazioni fiscali (ammortamenti
anticipati, detassazione utili reinvestiti, ecc.). Esempio: legge Sabatini
13. Variazione del peso relativo di alcuni aspetti: meno pubblicità, più “personal selling”
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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Mercati ad alta intensità di Project Management (esempi)
• Engineering & Contracting• Consulenza di Direzione Aziendale• ICT• Banche/Assicurazioni• Manifatturiero innovativo (sviluppo prodotto,
piani di mktg,…)• Società ad elevata R&S (Chimico, pharma,
biotech,…) • Enti pubblici (sviluppo territoriale, …)• Aziende adattative (change mgt, progetti di
sviluppo,…)
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IL BISOGNO PUO’ ESSERE SODDISFATTO ATTRAVERSO
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Nell’E & C vendiamo prodotti o servizi?
• Un impianto turn key è un prodotto?Sì ma …
• La progettazione di dettaglio è un servizio?
• La basic engineering è un servizio o un prodotto?
• Un grosso macchinario parte di un impianto (una turbina in una centrale elettrica, un jacket di piattaforma off – shore) è un prodotto?
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Complessità
Un approccio
Componente prodotto
Componente servizio
Turn key plus plant
Turn key plant
Lump sum
Bene Industriale Complesso
Componenti di base
Componenti complessi
Prodotto Componenti strategici
Progettazione dettaglio
Progettazione basica
Servizi accessori
ServizioEPC
Fonte: Prof. M. Daz, Politecnico di Milano
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Il BICBene industriale complesso
i
Caratteristiche distintive
Garanzia risultati
Tempi e velocità di realizzazione
Servizi aggiuntivi
Potenzialità impianto
Qualità
Credenziali
Metodi progettuali
ed operativi
Strumenti
Organizzazione
Standardizzazione
Servizi Connessi
MONDO DELLA PROGETTAZIONE
E DELLA GESTIONE DEL
PROGETTO
Costi
MONDO DEI “CLIENTI”
(Stake holder)
Tecnologia di processo
Risorse Umane
Sviluppo business
Servizi finanziari
Concetto del
BIC
li
Fonte: Prof. M. Daz, Politecnico di Milano
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Il concetto del BICla sua idea intrinseca:• ciò che è • ciò che fa• a chi e’ destinato• ciò che significa per
i ClientiCaso reale: On October 11, 2006, 180 TPA Polypropylene Plant was put into operation at OAO Nizhnekamskneftekhim. Process Spheripol was developed by Basell. Basic and Detail Engineering, equipment and material procurement were carried out by Tecnimont. ОАО VNIPIneft participated as Russian Contractor. OAO VNIPIneft work scope: Basic Engineering Package acceptance, Detail Engineering, Designer Supervision.
Source: eng.vnipineft.ru Source: www.basell.comSource: eng.vnipineft.ru
Ad es. un impianto di produzione di PoliPropilene •basato su tecnologia … •con capacità produttiva di …. T/A, •con costi di produzione obiettivo di …•Con compatibilità ambientale di ….
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Le caratteristiche distintive• Tecnologia di processo
– Visibile a Cliente oltre che a Fornitore
– Cliente più “tecnico”– Elemento
caratterizzante la scelta
• Qualità– Qualità intrinseca dei
componenti e dell’impianto
– Misure tecniche oggettive
• Potenzialità– Non solo capacità
produttiva– Consumi, livelli
qualitativi– Forza lavoro richiesta– Costi di produzione /
esercizio• Credenziali -> Nome del
Contractor / Fornitore – Un BIC dura quanto
un matrimonio ….– Il BIC non esiste a
priori
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Impianto industriale/di processo
Impianto infrastrutturale
Prodotti Servizi
Petrolchimico, chimicoFarmaceutico, siderurgico
Cementiero, alimentaremanufatturiero
...
porto, aeroporto, ferrovia, autostradaospedale, diga, centrale elettrica
depuratore, sistema trasmissione energiasistema telecomunicazioni
...
I BIC sono finalizzatialla produzione
di altri beni
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La tecnologia di processo è sviluppata, messa a punto,
spesso brevettata ecomunque detenuta da
un process owner (spesso , ma non necessariamente,
una società di produzione) disponibile a vendere la licenza
per l’uso di tale know-how finalizzato alla realizzazione
di singoli progetti
IMPIANTIDI PROCESSO
(processocontinuo)
IMPIANTIINDUSTRIALI
(processoperlopiu’
discontinuo)
IMPIANTIINFRA-
STRUTTURALI
prevaleil
PROCESSO prevalgonole
MACCHINE
prevale il
PROGETTO
La tecnologia di processoè diffusa oppure
è parte integrante delle macchine e con esse
viene venduta daifornitori specializzati
Il vero know-how sta generalmente nella
ingegneria di progettooppurea volte
nelle tecniche direalizzazione
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material requisitions
ingegneria costruttiva ingegneria civile/strutturaleingegneria di montaggio
specifiche tecniche dettagliate
process book
Impianti di processo
approvvigionamento materiali/componenti
Scelta del processo
Ingegnerizzazione del processo
(+ ausiliari, servizi)
Realizzazione
Schema concettuale di realizzazione
opere civili/strutturali costruzioni/montaggi avviamento
“istruzioni per l’uso”
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identificazione delle “macchine” principali
Impianti industriali
Scelta delle “macchine”principali
Studio e ingegnerizzazione
degli impianti ausiliari, del capannone e dei
serviziRealizzazioneapprovvigionamento ”macchine” principali
Schema concettuale di realizzazione
approvvigionamento impianti e componenti ausiliari
opere civili/strutturali costruzioni/montaggi
avviamento
stesura specifiche tecniche/tecnologiche
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Impianti infrastrutturali
Studio/scelta del progetto
Ingegneria di dettaglio
Realizzazione
approvvigionamento materiali/impianti
Schema concettuale di realizzazione
opere civili/strutturali costruzioni/montaggi
collaudo/consegna
es. progetto architettonico/funzionale
es. calcoli/disegnicostruttivi, capitolato tecnico
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LA SENSIBILITA’ COMPETITIVA LA SENSIBILITA’ COMPETITIVA DEL RESPONSABILE DI MARKETINGDEL RESPONSABILE DI MARKETING
• Saper riconoscere e sfruttare le opportunità continuamente create dal mondo scientifico e tecnologico è condizione per non rimanere distanziati dalla concorrenza nella corsa verso maggior efficienza, efficacia, innovazione.
• Il punto di vista da cui osservare la concorrenza deve essere “alto” e mai circoscritto, perché un settore può venire minacciato da altri che sono in apparenza “lontani”
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PROCESSI DECISIONALI ACQUIRENTE/OFFERENTE /1PROCESSI DECISIONALI
DELL’ACQUIRENTE DELL’OFFERENTE
Step n.
Descrizione del processo Variabile preva-lente Fase Descrizione del processo Attori principali azienda offerente
1 Riconoscimento dell'esistenza di una necessità o di un problema
INCERTEZZA DI NECESSITÀ
Identificare le opportunità e promuovere nuove iniziative
AREA MGR.
PRODUCT MGR.
SALES MGR.
COMMERCIAL MGR.
BUSINESS PROMOTER
2 Determinazione delle caratteristiche principali di qualità e quantità prodotti.
Definire i bisogni del Cliente potenziale e formulare proposte preliminari qualificandosi al meglio e anticipando i concorrenti.
3 Definizione del bene industriale, (impianto), necessario per produrli. Definizione delle sue performance e verifica della sua fattibilità tecnica, economica e finanziaria.
Stabilire relazioni locali, cercare nuove aree di servizio, diversificare l'offerta allargando i servizi di corredo, contribuire alla fattibilità dei nuovi progetti in essere.
4 Ricerca delle fonti di finanziamento.Ricerca e cernita dei possibili fornitori .
INCERTEZZA DI MERCATO
Formulare proposte di finanziamento alternative o innovative. Cercare il consenso politico all'iniziativa
5 Decisione di procedere nell'impresa.Scelta del tipo e dalla procedura d'appalto internazionale.Prequalifica e selezione dei concorrenti.
Decidere se partecipare alla gara ottimizzando le scelte. Verificare la propria competitività, decidere la strategie di competizione e scegliere i possibili partner.
CEO
GENERAL MGR.
COMMERCIAL MGR.
PROPOSAL MGR.
MA
RK
ETIN
GB
ID/N
O B
ID D
EC.
(Tratto da: M. Titolo – “La competizione internazionale nel mondo dell’impiantistica” – FrancoAngeli)
Se sarete dalla parte dei Clienti Se sarete dalla parte dei Fornitori
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PROCESSI DECISIONALI ACQUIRENTE/OFFERENTE /2PROCESSI DECISIONALI
DELL’ACQUIRENTE DELL’OFFERENTE
Step n.
Descrizione del processo Variabile preva-lente Fase Descrizione del processo Attori principali azienda offerente
6 Emissione delle richieste e primo confronto delle offerte ricevute. Discussioni tecniche preliminari.
INCERTEZZA DI MERCATO
Cercare il/i partner e sub contrattisti, stipulare gli accordi d'offerta. Impostare, programmare e preparare l’offerta e presentarla al Cliente.
PROPOSAL MGR.
AREA MGR.
7 Prima selezione degli offerenti e richieste di chiarimento ai restanti. Visita ai concorrenti rimasti in gara. Trattativa tecnica preliminare Valutazione finale degli offerenti.
INCERTEZZA DI OPERAZIONI
Discutere l'offerta, emettere gli addenda. Organizzare le visite del cliente. Sostenere i punti di forza. Proteggere l'offerta. Effettuare il follow-up in loco.
8 Emissione del rapporto di Valutazione con la scelta di uno o due concorrenti. Definizione dello schema negoziale.
Definire il piano delle trattative e la strategia negoziale. Scegliere e preparare il team negoziale
PROPOSAL MGR.
GENERAL MGR.
BUSINESS PROMOTER
9 Trattativa finale tecnica, commerciale c contrattuale. Aggiudicazione del Contratto.
Sostenere la contrattazione. Decidere l’accettazione dell’ordine.
COMP
ETIT
IVE
BIDD
ING
(Tratto da: M. Titolo – “La competizione internazionale nel mondo dell’impiantistica” – FrancoAngeli)
Se sarete dalla parte dei Clienti Se sarete dalla parte dei Fornitori
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STRATEGIE DI PROSPEZIONE
Piani di medio – lungoPortafoglio
Obiettivi generali
Raggiungimento obiettivi di budget ed altri specifici
eventuali
sviluppo Mercatoleve del Mktg Mix
organizzazione e gestione Forza Vendita
previsione Venditebudget Commerciale
budget Investimenti in Mktgmosse-Contromosse
Bisogni del Mercato(consolidati, emergenti,…)
Prodotti/Mercati (segmentazione, differenziazione)
attrattivitàcompetitività
previsione domanda globalestrategie sviluppo e posizionamento
PRINCIPIO DELLA SOVRANITÀ DELL’ACQUIRENTE
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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A. La segmentazione
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Non tutti i Clienti sono uguali
Il mercato sembra saturarsi
Nostri Clienti attratti da concorrenti con
qualcosa di “diverso”
Ci sono Clienti (potenziali) che non
trovano offerte
Affrontare Clienti diversi con Risposte diverse la segmentazione
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Due approcci• Semplificare e standardizzare
produzione
• Fordismo, taylorismo, catena di montaggio, integrazione verticale
• “Vendete le automobili di qualsiasi colore purché nere”
• Leader nei primi anni, crea il mercato “industriale” dell’automobile
• I Clienti non sono tutti uguali
• Segmentare, differenziare i prodotti, struttura divisionale
• “Un prodotto per ogni esigenza”
• Negli anni 20 – 30 diventa il leader del mercato automobilistico
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Chi c’è dietro
Henry Ford
Billy Durant
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° ° ° ° ° ° ° ° °
°°° °°°°° °°° °° °°°°
° ° ° ° ° ° ° °° ° ° ° °
MARKETING INDIFFERENZIATO
MARKETING DIFFERENZIATO
MARKETING CONCENTRATO
Segmentazione è il cuore del successo dell’azione di Marketing
Domanda segmentabile:
strategie di segmentazione
Domanda Omogenea:
esigenze similiCoca Cola per tutti!
Che caratteristiche hanno i nostri Clienti (attuali o potenziali)?
La domanda: fonte della segmentazione
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PERCHE’ SEGMENTARE?
• I Clienti sono numerosi e diversi in termini di caratteristiche d’acquisto
• Un’impresa deve pertanto identificare i segmenti di mercato che può servire con efficacia
Con strategie di Marketing mirate
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Complessità
Un approccio
Componente prodotto
Componente servizio
Turn key plus plant
Turn key plant
Lump sum
Bene Industriale Complesso
Componenti di base
Componenti complessi
Prodotto Componenti strategici
Progettazione dettaglio
Progettazione basica
Servizi accessori
ServizioEPC
Fonte: Prof. M. Daz, Politecnico di Milano
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Segmentazione dell’E&C/1
1) Prevalenza Prodotto o Servizio Marketing di segmento
Esempi:• Pompe centrifughe per applicazioni
standard e di processo• Condotte, camini, air coolers• Valvole, saracinesche• Cavi• Servizi: Assistenza tecnica,
manutenzioneFonte: images.google.com
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Esempio: Flowserve
Source: www.flowserve.com
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Source: www.flowserve.com
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Segmentazione dell’E&C/2
2) Prevalenza Bene Industriale Complesso Marketing Personalizzato, basato su nicchie o segmenti specifici, con progetti (unici) realizzati su misura per il Cliente
Esempi:• Impianti petrolchimici• Centrali elettriche• Sistemi informatici complessi
Fonte: images.google.com
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Esempio: Maire Tecnimont
Source: www.mairetecnimont.it
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Sour
ce:
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w.m
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tecn
imon
r.it
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Segmentazione dell’E&C/3
Non è applicabile il Mass Marketing, se non per componenti standard
Esempi:• Bulloneria• Calcestruzzo
Fonte: images.google.com
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Segmentare
Identificare classi di clienti che differiscono nelle richieste di prodotti o per risposta alla azione di Marketing, cioè al Marketing Mix.
La individuazione dei segmenti è un atto creativo ➜ analisi + immaginazione
Struttura mercatiNatura Clientela
Capacità tipiche dell’azienda
Prodotti
Marketing Manager
Mercati Targeting e posizionamentoSCELTA DEL MERCATO OBIETTIVO
= CLIENTI DA SERVIRE
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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Segmentazione: VANTAGGI• 1) LATO OFFERTA
– Ridurre complessità/varietà del mercato ripartendola in aree (segmenti di complessità minore)
– Focalizzazione risorse, professionalità, esperienza per loro utilizzo ottimale
– Migliorare il grado di soddisfacimento della domanda– Creazione (eventuale) di barriere difensive all’entrata – > Taratura su bisogni, > prezzo– > Opportunità di controllo dell’azione di marketing– Più agevole misurazione e valutazione delle decisioni e delle
modifiche di alcuni componenti del Marketing Mix– Migliore ripartizione del rischio
• 2) LATO DOMANDA– Trova le sue esigenze meglio soddisfatte
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• Standardizzazione+
• Modularizzazione
> Varietà finale (esterna)< Varietà interna
Segmentazione: SVANTAGGI• A una maggiore differenziazione corrispondono
maggiori costi:– Duplicazione strutture– < Economie scala– < Effetto esperienza– Duplicazione iniziative commerciali (es.. pubblicità)
• Ciò va bilanciato con– una segmentazione meno fine
– l’adozione dei concetti di
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Quanto segmentare?• E’ necessario stabilire criteri per verificare l’utilità della
segmentazione– La segmentazione è coerente con le strategie di Marketing di
base?• Indifferenziato• Risorse• Accordi esclusivi
– Esistono i presupposti per esistenza segmentazione?– Le caratteristiche distintive del segmento sono misurabili?
• Dati secondari non disponibili• Riservatezza
– Segmenti accessibili?• Qualificazione a gare• Distanza• ISO 9000
Tuttavia indipendentemente da quanto segmento, devo farlo efficacemente:
Massima varianza esternaMinima varianza interna
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PROCESSO DI SEGMENTAZIONE
Schema operativo
• Scelta del metodo
• Scelta delle basi (variabili di segmentazione = caratteristiche del mercato che si correlano significativamente con il profilo dell’offerta, definita dal Marketing Mix)
• Individuazione dei segmenti (Matrice Prodotti/Mercati)
• Validazione (eventuale)
ACQUI-RENTI.A
ACQUI-RENTI.B
ACQUI-RENTI.C
Prod.1
Prod.2
Prod.3
Lo Scopo Finale è Costruire una Matrice “acquirenti - profilo dell’offerta (o prodotti)
ASPETTO CREATIVO,NON SOLO METODOLOGICO!
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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Prodotti/Servizi dell’E&C
• Impianti• Macchinari• Componenti• Servizi (Gestione,
Manutenzione, Formazione, Procurement, Expediting, Design, Project Management, Construction)
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B - Momento valutativo: attrattività e competitività
Targeting
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Lo schema logico
Segmentazione
Valutazione
Posizionamento
Trovare spazi d’azione
Valutare dove agire
targeting
Decidere come agire
positioning
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La valutazione di un segmento avviene lungo due dimensioni principali:
Attrattività intrinseca del segmento e
capacità dell’impresa di entrarvi
Capacità di realizzare un vantaggio competitivo da
parte dell’impresa (strategic capability)
ANALISI ESTERNAANALISI ESTERNA ANALISI INTERNAANALISI INTERNA
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SCELTA DEI SEGMENTI IN CUI COMPETERETARGETING
OSSERVAZIONE DELL’ESTERNO
OSSERVAZIONE DELL’INTERNO
ANALISI DICOMPETITIVITÀ
PUNTI DI FORZA EDEBOLEZZA
DELORIENTAMENTOMANAGEMENT
ANALISI DIATTRATTIVITA’
FATTORI CRITICIDI SUCCSSO
OPPORTUNITÀ E MINACCE
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SEGMENTAZIONE
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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ANALISI DI ATTRATTIVITA’ANALISI DI ATTRATTIVITA’
Prende in considerazione le caratteristiche intrinseche di un segmento per valutarne l’“appetibilità”.
L’analisi si basa sui seguenti criteri:Dimensioni del mercato all’interno del segmento
Dimensione attuale Dimensione potenziale Tasso di sviluppo Ciclicità Posizione nel ciclo di vita
Struttura del mercato Numero, tipo e dimensione dei concorrenti
Rivalità tra i concorrenti Grado di sostituibilità dei
prodotti Potere negoziale clienti Potere negoziale fornitori Minaccia dei nuovi entranti
Macroambiente Tecnologia Regime di regolamentazione Disponibilità di skill Aspetti politici Aspetti economici Aspetti finanziari Aspetti sociali
FATTORI CRITICIDI SUCCESSO
OPPORTUNITÀ E MINACCE
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ANALISI DI ATTRATTIVITA’
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LA VALUTAZIONE QUALITATIVA DELL’ATTRATTIVITA’ /2
VOTO
PESO SEGMENTO 1 SEGMENTO 2 SEGMENTO 3 …
Dimensioni del mercato all’interno del segmento
•Dimensione attuale p1 v1 p1 x v1 v1 p1 x v1 v1 p1 x v1 v1 p1 x v1•Dimensione potenziale p2 v2 p2 x v2 v2 p2 x v2 v2 p2 x v2 v2 p2 x v2•Tasso di sviluppo p3 v3 p3x v3 v3 p3x v3 v3 p3x v3 v3 p3x v3•Ciclicità p4 v4 p4 x v4 v4 p4 x v4 v4 p4 x v4 v4 p4 x v4•Posizione nel ciclo di vita p5 v5 p5 x v5 v5 p5 x v5 v5 p5 x v5 v5 p5 x v5Struttura del mercato
•Numero, tipo e dimensione dei concorrenti
p6 v6 p6 x v6 v6 p6 x v6 v6 p6 x v6 v6 p6 x v6
•Rivalità tra i concorrenti p7 v7 p7 x v7 v7 p7 x v7 v7 p7 x v7 v7 p7 x v7•Grado di sostituibilità dei prodotti p8 v8 p8 x v8 v8 p8 x v8 v8 p8 x v8 v8 p8 x v8•Potere negoziale clienti p9 v9 p9 x v9 v9 p9 x v9 v9 p9 x v9 v9 p9 x v9•Potere negoziale fornitori p10 v10 p10 x v10 v10 p10 x v10 v10 p10 x v10 v10 p10 x v10•Minaccia dei nuovi entranti p11 v11 p11 x v11 v11 p11 x v11 v11 p11 x v11 v11 p11 x v11•Struttura dei costi del settore p12 v12 p12 x v12 v12 p12 x v12 v12 p12 x v12 v12 p12 x v12Macroambiente
•Tecnologia p13 v13 p13 x v13 v13 p13 x v13 v13 p13 x v13 v13 p13 x v13•Regime di regolamentazione p14 v14 p14 x v14 v14 p14 x v14 v14 p14 x v14 v14 p14 x v14•Disponibilità di skill p15 v15 p15 x v15 v15 p15 x v15 v15 p15 x v15 v15 p15 x v15•Aspetti politici p16 v16 p16 x v16 v16 p16 x v16 v16 p16 x v16 v16 p16 x v16•Aspetti economici p17 v17 p17 x v17 v17 p17 x v17 v17 p17 x v17 v17 p17 x v17•Aspetti finanziari p18 v18 p18 x v18 v18 p18 x v18 v18 p18 x v18 v18 p18 x v18•Aspetti sociali p19 v19 p19 x v19 v19 p19 x v19 v19 p19 x v19 v19 p19 x v19VALORE DELLA COMPETITIVITA' SOMMA SOMMA SOMMA SOMMA
Valori quantitativi:Alto = 3; Medio = 2; Basso = 1
Valori quantitativi:Alto = 5; Medio-alto = 4; Medio = 3; Medio-basso = 2; Basso = 1OPPURE
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FATTORI CRITICI FATTORI CRITICI
DI SUCCESSODI SUCCESSONel corso della valutazione del segmento occorre identificare i “fattori critici di successo”.
DEFINIZIONE: Aree di prestazione critiche apprezzate dal mercato (prezzo, immagine, qualità)…
… ma ATTENZIONE! non sono prestazioni critiche per l’impresa, la cui natura è invece influenzata dal vantaggio competitivo scelto (vantaggio di differenziazione o di costo).
Esempio di F. C. S. di alcuni settori:SETTORE ALIMENTARE:
•Capacità di sviluppo nuovi prodotti•Buona distribuzione•Efficace campagna promozionale
SETTORE AUTOMOBILISTICO:•Linea•Organizzazione struttura vendita•Controllo costi di produzione
Nella fase successiva dell’analisi l’impresa dovrà traguardare i F.C.S attraverso le proprie “capabilities”
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ANALISI DI ATTRATTIVITA’
FATTORI CRITICIDI SUCCESSO
OPPORTUNITÀ E MINACCE
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FCS dell’E&C
Source: “Il PLM, uno stile di management”S. Terzi et al.; www.plmentor.it
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ANALISI DI ATTRATTIVITA’
FATTORI CRITICIDI SUCCESSO
OPPORTUNITÀ E MINACCE
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OPPORTUNITA’ E MINACCEOPPORTUNITA’ E MINACCE
Dall’analisi dei concorrenti e delle tendenze competitive del segmento si deducono le opportunità da cogliere per ottenere successo e le minacce da fronteggiare
Alcune domande da porsi per valutare opportunità e minacce sono:
•quali sono le tendenze più promettenti?
•quali sono i principali problemi competitivi?
•quali sono le linee strategiche della concorrenza?
•...
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ANALISI DICOMPETITIVITÀ
PUNTI DI FORZA EDEBOLEZZA
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DELORIENTAMENTOMANAGEMENT
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ANALISI DI COMPETITIVITA’ANALISI DI COMPETITIVITA’
La scelta finale dei segmenti in cui entrare dipende oltre che dalla loro attrattività intrinseca, anche dalla capacità di realizzare un vantaggio competitivo.
A tal fine si prendono in considerazione:
•le modalità con cui le risorse (umane, organizzative, tecnologiche e informative) dell’impresa concorrono alla creazione di valore;
•gli aspetti economico-finanziari;
•la posizione nel mercato
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LA VALUTAZIONE QUALITATIVA DELLA COMPETITIVITA’ /1
• Quota di mercato• Crescita della quota• Qualità finale dell’impianto• Reputazione della marca• Referenze• Capacità di Proposal
Management• Capacità produttiva• Efficienza produttiva• Costi unitari• Capacità di Procurement• Competenze tecniche• Competenze di Project
Management• Capacità manageriali
Posizione competitiva (esempio per l’E&C)
ATTENZIONE!
I fattori della competitività
(posizione competitiva) di
un’impresa devono essere valutati
specificamente per un determinato
business.
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LA VALUTAZIONE QUALITATIVA DELLA COMPETITIVITA’ /2
VOTO
PESO SEGMENTO 1 SEGMENTO 2 SEGMENTO 3 …
•Quota di mercato p1 v1 p1 x v1 v1 p1 x v1 v1 p1 x v1 v1 p1 x v1
•Crescita della quota p2 v2 p2 x v2 v2 p2 x v2 v2 p2 x v2 v2 p2 x v2
•Qualità finale dell’impianto p3 v3 p3x v3 v3 p3x v3 v3 p3x v3 v3 p3x v3
•Reputazione della marca p4 v4 p4 x v4 v4 p4 x v4 v4 p4 x v4 v4 p4 x v4
•Referenze p5 v5 p5 x v5 v5 p5 x v5 v5 p5 x v5 v5 p5 x v5
•Capacità di Proposal Mgt
•Capacità produttiva
•Efficienza produttiva
•Costi unitari
•Capacità di Procurement
•Competenze tecniche
•Competenze di Project Management
•Capacità manageriali … … … … … … … … …
VALORE DELLA COMPETITIVITA’
100% SOMMA SOMMA SOMMA SOMMA
VALORE PESATO = PESO x VOTO
Valori quantitativi:Alto = 3; Medio = 2; Basso = 1
Valori quantitativi:Alto = 5; Medio-alto = 4; Medio = 3; Medio-basso = 2; Basso = 1OPPURE
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ANALISI DICOMPETITIVITÀ
PUNTI DI FORZA EDEBOLEZZA
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DELORIENTAMENTOMANAGEMENT
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PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZAPUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA
Si ricavano da un confronto complessivo tra l’interno dell’impresa rispetto ai risultati ed ai singoli elementi dell’analisi esterna.
Ad es..•Professionalità•Struttura impianti•Struttura dei costi
Alcune domande da porsi sono:
•in quale attività è vincente l’azienda?
•che quota di mercato ha?
•com’è il livello di indebitamento?
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ESEMPI DI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA
SITUAZIONE INTERNA
Risorse:•Risorse Umane•Risorse Finanziarie•Infrastrutture•Macchinari/equipaggiamenti•Sistemi Informativi•Altro
Prestazioni passate:•Società•Divisione•SBU•Linea di prodotto•Prodotto
Vincoli:•Obiettivi•Impegno•Politiche aziendali
Marketing mix attuale:•Prodotto•Prezzo•Distribuzione•Comunicazione•Personal Selling
SITUAZIONE ESTERNA
Settore industriale:•Capacità di fronteggiare le dimensioni del mercato•Quota di mercato relativa•Adeguatezza alla struttura del settore•Capacità di sfruttare l’omogeneità del mercato•Capacità di penetrare il mercato potenziale•Capacità di cavalcare le tendenze di crescita•Capacità di fare fronte ad opportunità/problemi
Competizione:•Numero dei concorrenti•Forza dei concorrenti•Dimensione dei concorrenti
Fattori ambientali:•Condizioni economiche•Tecnologia•Ambiente politico•Ambiente legislativo
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VALORI ED ORIENTAMENTI DEL VALORI ED ORIENTAMENTI DEL MANGEMENTMANGEMENT
DELORIENTAMENTOMANAGEMENT
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ANALISI DICOMPETITIVITÀ
PUNTI DI FORZA EDEBOLEZZA
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O La decisione finale del segmento in cui competere è atto manageriale che, oltre a considerazioni razionali, non prescinde dai valori e dagli orientamenti del management
Es.. percezione del livello di rischio
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Uno strumento per la valutazionedei segmenti
ATTRATTIVITA’ COMPETITIVITA’
MATRICEGE/ McKINSEY
VALUTAZIONE DEI SEGMENTI TARGETING
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Matrice GE / McKinseyPosizione competitiva
alta media bassa
alta
Attrattività del
segmentomedia
bassa
Crescere ed investireSelezionare business su cui concentrarsiMietere ed uscire
Area dei cerci: dimensioni del mercatoSpicchio: quota di mercato
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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C. Il posizionamento(Positioning)
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POSIZIONAMENTO /1• Una volta decisi i segmenti su cui competere,
l’impresa deve decidere il suo "posizionamento competitivo", il modo cioè in cui intende collocarsi rispetto ai suoi concorrenti.
• Il posizionamento riguarda le valenze con cui il prodotto/servizio è percepito e tiene conto di due aspetti:– Percezione da parte del cliente dei benefici (valore)
che questi riceve in relazione a ciò che gli è richiesto (prezzo)
– Percezione da parte del cliente di come l’offerta si confronta con quella della concorrenza
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POSIZIONAMENTO /2
1. Individuare anzitutto quali attributi il cliente considera significativi per l’acquisto
2. Rapportare ad essi il prodotto/servizio offerto 3. Eseguire la stessa operazione con i
prodotti/servizi della concorrenza.
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MAPPA DELLE PERCEZIONI
Qualità elevata
Con Servizio assistenza
Servizio assistenza limitato
Bassa qualità
• Graficamente, il posizionamento è rappresentabile con una o più mappe delle percezioni dove gli attributi del prodotto rilevanti ai fini della decisione d’acquisto sono esplicitati a coppie
Azienda “A”Azienda “B”Azienda “C”Azienda “D”
Legenda
Ad esempio:sistemi di automazione d’impianto DCS
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MKTG OPERATIVO
Piani di medio – lungoPortafoglio
Obiettivi generali
Raggiungimento obiettivi di budget ed altri specifici
eventuali
sviluppo Mercatoleve del Mktg Mix
organizzazione e gestione Forza Vendita
previsione Venditebudget Commerciale
budget Investimenti in Mktgmosse-Contromosse
Bisogni del Mercato(consolidati, emergenti,…)
Prodotti/Mercati (segmentazione, differenziazione)
attrattivitàcompetitività
previsione domanda globalestrategie sviluppo e posizionamento
PRINCIPIO DELLA SOVRANITÀ DELL’ACQUIRENTE
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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DALLA STRATEGIA AL MARKETING MIX• Passi logici:
1. Identificazione segmenti sulla base di adeguati descrittori (basi di segmentazione)
2. Scelta del (dei) segmento (i) più convenienti (post-segmentazione o targeting)
3. Individuazione e scelta dei criteri di posizionamento
4. Messa a punto della strategia più adatta ad affrontare il segmento (Target market strategy) con il conseguente marketing mix
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IL LIVELLO DELLA DOMANDA PER L’IMRESA DIPENDE DA PARECCHI FATTORI
VARIABILE NOTE
FATTORI NON CONTROLLABILI DALL’IMPRESA
Beni sostitutivi Forza e numerosità in grado di contrastare l’offerta dell’impresa
Beni complementari Forza e numerosità tale da influenzare la preferenza per l’offerta dell’impresa
Reddito dell’utente/ cliente tipico
Capacità di investimento e di spesa
Contesto • Macroambiente, • Infrastruttura distributiva • Posizione nella filiera • Sistema competitivo • Congiuntura economica
FATTORI CONTROLLABILI
Prezzo Prodotto Distribuzione Pubblicazione Personal Selling
Sforzo di Marketing
Programma di Marketing
Investimento in marketing
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GESTIONE DELLA DOMANDA NELL’ELABORARE PIANI E
STRATEGIE
Il livello della domanda per l’impresa dipende da alcuni fattori non controllabili dall’impresa stessa (esterni), e altri controllabili (interni: Marketing Mix), una volta scelto il mercato di riferimento.
Programma di Marketing implica un insieme di decisioni, riguardanti attività ed investimenti, riconducibili
alle leve del Marketing Mix. Ogni impresa imposta il proprio Programma in relazione all’obiettivo di Marketing che si pone; il definire una corretta strategia di mix è un momento importante nella pianificazione di marketing
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MARKETING MIX /1Prefissati gli obiettivi e le strategie di marketing, l’impresa deve intraprendere le azioni.
La definizione e l’attuazione delle tattiche idonee a affrontare i mercati (o loro sottoinsiemi: i segmenti) per ottenere un dato obiettivo commerciale costituiscono la base del Marketing Operativo.
L’azione di Marketing operativo (il governo della domanda e raggiungimento degli obiettivi) si esplica a mezzo di alcuni elementi decisionali e strutturali: LEVE
Modello delle “5P”
•Prodotto •Prezzo •Punto Vendita [Distribuzione] •Pubblicazione [Comunicazione]•Personal Selling
5 Leve base, intese nel senso ampio
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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MARKETINGMIX
PRODOTTO• CARATTERISTICHE
FUNZIONALI
• QUALITA’
• MANUTENIBILITA’
• DESIGN
• MARCA
• PACKAGING
• GARANZIA
• CONSEGNA (Termini e modalità)
• SERVIZIO ASSISTENZA
• … PREZZO
• PREZZO di LISTINO/OFFERTA
• SCONTI ed ABBUONI
• TERMINI e CONDIZIONI DI PAGAMENTO
PUNTO DI VENDITA (DISTRIBUZIONE)
• CANALI• COPERTURA• LOCALIZZAZIONE• SCORTE• TRASPORTI
PUBBLICAZIONE(COMUNICAZIONE)• PUBBLICITA’• COMUNICATI STAMPA• FIERE E MOSTRE
PERSONAL SELLING
AZIONE PERSONALE VENDITORI
DIRETTI, INDIRETTI,
AGENTI
Le 5 P Le 5 P nel Makreting nel Makreting
BtC / BtBBtC / BtB
MARKETING MIX /2
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IL MARKETING MIX NELL’E&C
Prodotto-servizio = Impianto o bene industriale complesso e servizi aggiuntivi o correlati
Prezzo = Importo dell’opera, modalità e termini di pagamento, condizioni particolari (Joint Venture, Barter, Compensation Deal, Buy Back, …)
Posto (DISTRIBUZIONE) = Le modalità logistiche, informative, finanziarie e realizzative dell’opera
Pubblicazione (COMUNICAZIONE) = La comunicazione aziendale, con particolare riferimento ai casi di successo e alle referenze
Personal Selling = FONDAMENTALE! E’ il lavoro del Proposal Mgr e dei Manager aziendali, nonché di tutta l’organizzazione
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IL PREZZO
• Influenza la redditività del business (a volte piccole differenze di prezzo provocano grandi differenze di margine)
• Influenza il livello della domanda (domanda elastica/anelastica)
• Influenza l’immagine di marca e il posizionamento rispetto ai concorrenti
• E’ l’elemento che per primo balza all’occhio del consumatore e si presta più facilmente al confronto tra marche concorrenti (visibilità)
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PASSI LOGICI PER LA DETERMINAZIONE DEI PREZZI
Drivers del prezzo
Posizionamentoe Strategie dell'impresa
Concorrenti(Sistema competitivo)
Costi
Leggi, Norme
Congiuntura
Ciclo di vita
Drivers del prezzo Passi logici
Tattiche di prezzo(applicazione sul campo)
Manovra sul prezzo(dinamica) Le altre ‘4p’
Prezzo
Criteri e metodi di determinazione del prezzo
Obiettivi e politica del pricing
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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CARATTERISTICHE DEL PREZZO B2B
• La negoziazione: Il prezzo effettivo pagato spesso non coincide con quello richiesto in offerta. Inoltre possono esistere premi, penalità, ecc. che lo variano.
• Le caratteristiche accessorie del prezzo: Sono voci non direttamente pertinenti che però influenzano il costo per l’acquirente: spese di trasporto, addestramento del personale, etc.
• Le gare: Essenziali in E&C
• Il rapporto costi/prezzi Spesso il buyer è in grado di valutare il costo di produzione del fornitore, il quale deve quindi dare giustificazione della sua logica di pricing
• I cambi Nel recente passato hanno subito sensibili variazioni in tempi molto brevi. Per tale motivo possono diventare per l’azienda, a seconda dei casi, una trappola o un’opportunità. Con l’euro, questo fenomeno si è ridotto
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CRITERI E METODI DI DETERMINAZIONE DEL PREZZO /1
CRITERI/METODI ORIENTATI...
(a) ai costi (b) al mercato
(c) al sistema competitivo (d) orientamento composito
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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CRITERI E METODI DI DETERMINAZIONE DEL PREZZO /2
(a) costi
(b) mercato
Ci si muove dai costi verso il prezzo di vendita, aggiungendo dei ricarichi
Si determina il prezzo che il potenziale cliente è disposto a pagare e si lavora quindi “all’indietro” per ottenere il costo di produzione massimo accettabile
(c) sistema competitivo
(d) misto
Ci si concentra sui prezzi dei concorrenti come elemento principale di riferimento
Si tratta di una combinazione olistica delle tre strategie precedenti in modo tale che nessun aspetto venga sottovalutato
Tipico in E&C
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PREZZO E CONCORRENTIScendendo nel particolare, il confronto concorrenziale riferito al prezzo può manifestarsi con quattro condotte:
1. Condotta cooperativa: le imprese, in relazione ad una manovra di prezzo, accettano una riduzione o un aumento della propria quota di mercato per non arrecare danno ai concorrenti
2. Condotta adattiva: le imprese cercano di contrastare l’azione del leader al fine di mantenere inalterato il fatturato
3. Condotta opportunistica: l’impresa cerca di anticipare le mosse della concorrenza al fine di acquisire un vantaggio competitivo
4. Condotta offensiva: ha come obiettivo la riduzione della quota di mercato del rivale e comunicare nello stesso tempo le proprie intenzioni di reazione a seguito di manovre di prezzo
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• Più imprese in lizza per acquisire la fornitura.
• Usata nei beni industriali per acquisti importanti non ripetitivi.
• Le imprese private utilizzano le gare con meccanismi informali; le istituzioni pubbliche, invece, hanno regole più formali, spesso regolate da apposite leggi:– "massimo ribasso"– “appalto concorso”: metodi a punteggio per la
valutazione di altri fattori oltre al prezzo – “licitazione privata”: tramite offerta scritta, ma
successivamente il buyer può aprire una negoziazione.
• Forze da bilanciare nella definizione del pricing: il maggior profitto derivante dal prezzo alto contro la minore probabilità di acquisire il contratto a questa condizione.
UN CASO IMPORTANTE NELL’E&C: LE GARE
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Criteri di decisione per la partecipazione alla gara:
1. Capacità e livello saturazione delle risorse2. Stato della concorrenza3. Termini di consegna4. Obiettivo aziendale: profitto, mantenere le risorse sature, acquisire quota
di mercato, immagine
Per determinazione prezzo offerta, i modelli più utilizzati sono i probabilistici.
L’offerta migliore è quella che produce il profitto atteso più elevato.
E(P) = f(P)*Z(P)
E(P) = Speranza matematica del profitto in funzione del prezzoP = Prezzo proposto in garaf(P) = Probabilità di vincere la gara al prezzo PZ(P) = Profitto realizzato se la gara è vinta al prezzo P
Il problema consiste nel conoscere f(P)
LE GARE II
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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METODO DELLA PROBABILITA’ SOGGETTIVA
Ipotizziamo di conoscere la funzione di probabilità, attraverso una sua valutazione soggettiva basata sulla esperienza e sulla rilevazione statistica di analoghe gare.
Il prezzo ottimale è 240.Tuttavia, se l’azienda vuole assolutamente acquisire il lavoro, allora è conveniente ridurre il prezzo di offerta.
PREZZOOFFERTA
PROBABILITA’DI VINCERE LA
GARA
PROFITTOMARGINALE SE
SI VINCE LAGARA
SPERANZAMATEMATICADEL PROFITTO
٢٠٠٢٢٠٢٤٠٢٦٠٢٨٠٣٠٠
١٠٠%٩٠%٦٠%٣٠%١٠%٠%
١٠٣٠٥٠٧٠٩٠
١١٠
١٠٢٧٣٠٢١٩٠
٠
٢٠
٤٠
٦٠
٨٠
١٠٠
٢٠٠ ٢٥٠ ٣٠٠
prezzo
prob
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fitt
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so
F(P)Z(P)
LE GARE III
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LA DISTRIBUZIONE (PLACE)
canale distributivo
produttore
Cliente
La distribuzione è la struttura atta a mettere fisicamente a disposizione del Cliente (anche potenziale) il prodotto o il servizio considerato.
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… IN VERITA’ ...
= Flusso di merce
= Flusso informativo
= Flusso finanziario
• In una transazione commerciale, oltre al flusso fisico della merce, si riscontrano almeno altri due flussi importantissimi:
• il flusso informativo, necessario a definire il contenuto della transazione
• il flusso finanziario relativo al pagamento, per il quale entrano in gioco anche operatori terzi.
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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… QUINDI LA DISTRIBUZIONE
Personal Selling
Comuncazione
La distribuzione
Logistica distributiva
Architettura di canale
• Contempla aspetti di – logistica distributiva, relativamente al flusso di merci– architettura di canale, relativamente agli aspetti di flussi
informativi e di pagamento, andando ad intersecare i campi della Comunicazione e del Personal Selling
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PRODOTTI E CONTENUTI INFORMATIVI
La prevalenza dei contenuti fisici o informativi dipende dal grado di personalizzazione e dal contenuto e complessità tecnologici.
• Prevalenza fisica: l’importante è fare giungere il prodotto al Cliente al costo più basso possibile
• Prevalenza informativa: la definizione delle necessità e del contenuto della transazione prevale sulla consegna fisica del prodotto
pers
onal
izza
zion
e
contenuto e complessità tecnologici
prevalenza informativa
prevalenza fisica
abbigliamento
grocery
utensileriapersonal computer
macchine utensili
I.T.
grandi impianti
materie prime
sartoria
telefonia domestica
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LE TIPOLOGIE DI CANALEcanale indirettocanale diretto
PRODUTTORE
CLIENTE
Distributore grossista
Distributore Dettagliante
OEM VAR
Vendita diretta:venditori,
corrispondenza,e - commercetelemarketing
Agente(Broker,
procacciatore)
Canali di “informazione e promozione”
I flussi delle merci e dei pagamenti possono coinvolgere altri attori (spedizionieri, magazzini, trasportatori, banche, assicurazioni, ecc.)
Fonte: F. Giacomazzi – “Marketing Industriale” – McGraw-Hill -2002
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I DISTRIBUTORIAGENTI• operano “in nome e per conto” del
produttore• percepiscono una commissione
(fatturato o margine)• consegna e fatturazione
direttamente da produttore a Cliente, se tengono scorte è solo in “conto deposito”
BROKER• guidano l’accordo tra Produttore e
Cliente• possono percepire compensi da
entrambi, in base alle consuetudini di mercato o del committente effettivo
• es: materie prime, computer, ecc.
DISTRIBUTORI (ingrosso o dettaglio)• acquistano e rivendono i prodotti• assumono rischi di credito
commerciale e di obsolescenza• possono essere esclusivi o
plurimarche
OEM - VAR• inglobano nel proprio prodotto, in
modo riconoscibile, componenti di altri produttori e ne diventano distributori
• es: installatori, software-house, camper, ecc.
• Gli intermediari sono nati per• sviluppo geografico /
demografico dei mercati• massa critica del singolo punto di
distribuzione• specializzazione delle attività
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Peculiarità in E&C
• Ridotti aspetti logistici (in senso classico) → prevalenza dell’architettura di canale
• Scelta di campo: – Presenza sul territorio
• Esserci o meno in un paese• Rischio paese• Implicazioni politiche
– Modalità di presenza• Quantità e livello delle risorse• Presenza solo commerciale o anche “produttiva”
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COMUNICAZIONE (le 5 “P”:Pubblicazione)
• Insieme delle attività svolte dall’impresa per creare/mantenere nel tempo un’approfondita conoscenza diretta e un alto grado si riconoscibilità presso i pubblici di riferimento, sia interni, sia esterni
• È FCS: dunque concettualmente investimento, non costo • Canali, strumenti, caratteristiche variano in relazione a obiettivi e
destinatari• Pubblico/Mercato da Raggiungere:
– Comunicazione B2B– Comunicazione B2C– Comunicazione Interna
• Natura:– Comunicazione Istituzionale: gestione immagine globale– Comunicazione commerciale
• Di prodotto• Di marca: brand image/brand value
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COMPONENTI IL MIX DI COMUNICAZIONE (Tecniche)
• Pubblicità– Qualsiasi forma di presentazione e promozione impersonale di prodotti, beni
servizi da parte di un soggetto ben identificato effettuata a titolo oneroso.
• Pubbliche relazioni - gestire i rapporti– insieme di attività intese a creare e mantenere efficienti e chiare relazioni con i
vari pubblici di riferimento dell’azienda: clienti, dipendenti, azionisti, mondo politico, enti pubblici o privati e con il pubblico in generale, in modo da inserirsi profondamente nel proprio ambiente di marketing e presentare una precisa immagine di sé alla collettività.
• Promozione vendite - dare impulso immediato alle vendite.– Incentives– Facilitazioni pagamento
• Direct Marketing (DM) - utilizza strumenti interattivi per raggiungere un target qualificato e per ottenere una reazione immediata e misurabile, attraverso una risposta diretta, finalizzata a:– maggiori informazioni– emissione ordine
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Gli obiettivi della comunicazione in E&C
• Identificazione di un Fornitore / Partner:– “Farci venire in mente quando nasce l’idea di un
progetto”
• Relazioni positive con gli Stake holder– Non solo gli acquirenti formali, ma anche
• Finanziatori• Opinione pubblica• Mondo tecnico, scientifico ed accademico
» Creare visibilità e affidabilità
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STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE B2B / 1
• Stampa
• Mailing/ e-mailing
• Telemarketing
• Supporti Informativi
• Eventi
• Sponsorizzazioni
• Fiere
• Sito web
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IL PROCESSO DI VENDITA E ILPERSONAL SELLING
• La relazione col cliente è di grande rilevanza.• Nel B2B, pilastro è il personal selling, contatto personale tra
fornitore e cliente finalizzato, sempre più in maniera mediata, alla chiusura di una transazione commerciale
• Ciò è tanto più valido quando:
– Prevale la esigenza di problem solving– L’entità della transazione è elevata
• Da venditore a addetto commerciale o tecnico-commerciale
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LA COMPRENSIONE E RISOLUZIONE DEI PROBLEMI DEL CLIENTE
Esplicitazione del problema e formulazione
problem settingfattore di successo
perché spesso il Clientelo percepisce in modo sfuocato
Esprimere professionalitàerogare il servizio in
codice comprensibile al Cliente(=che faccia presa)problem solving
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NEI GRANDI PROGETTI…
• Progetti unici, complessi, con grande valore unitario
• Complessità dei centri di acquisto• Livello di decisori ed influenzatori (capi d’azienda,
leader politici, ecc.)• Special relationship, “megamarketing” (Kotler):
– Potere– Pubbliche Relazioni
» Gestione congiunta distribuzione + comunicazione + personal selling
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INTERAZIONE CON IL CLIENTEFASI DI REAZIONE DEL CLIENTE RISPETTO
ALLA VALUE PROPOSITIONFASI DI INTERAZIONE CON IL CLIENTE
Attenzione/consapevolezza Prospezione
Interesse Contatto preliminare
Valutazione Primo contatto (ed eventualmente successivi)
Prova Presentazione offerta
Adozione Discussione: argomenti di vendita e risposta alle obiezioni
Committenza Negoziazione e Chiusura (transazione)
Mantenimento del rapporto
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ORIENTAMENTI• Personal selling è molto costoso e a bassa efficienza (tempo
contatto/tempo totale)• Rapporto Addetti commerciali/clienti in portafoglio varia da
settore a settore e con il Paese
• Tendenza a adottare sistemi per eliminare/ridurre (sales automation) attività routinarie o burocratiche [efficienza]
• O ad arricchire l’informazione sul cliente adottando strumenti tecnologici che velocizzino lo scambio di informazioni e/o facilitino la relazione [efficacia] (e-CRM)
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BENEFICI PERCEPITI
VANTAGGIO COMPETITIVO PERCEPITO DELL’OFFERTA = FORZA
INCENTIVANTE L’ACQUISTO
Attributi intrinseci
Attributi estrinseci
PREZZO
Altri Costi
per ottenere i benefici desiderati(Prima, durante, dopo.
Rischio, tempo impiegato nel processo d’acquisto, Total cost
of ownership,…)
VALORE RICEVUTO=BENEFICI
NETTI PERCEPITI
il concetto di valore netto percepitoil concetto di valore netto percepito
Efficacia della RelazioneAgisce con effetto amplificante
VALORE NETTO
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