Storica sentenza della Corte Costituzionale

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15 v Velletri, 1° agosto 2012 Presso la Cantina Sperimentale la serata finale del concorso “150 strade” con il tema “Non ci resta che ridere” Sabato 1° settembre 2012 dalle ore 19.00 presso la Cantina Sperimentale di Velletri si terrà la serata finale della 7^ edizione del Concorso Nazionale 150strade per racconti brevi con il tema “Non ci resta che ridere” con la parteci- pazione degli attori de “Il Teatrone” che leggeranno i racconti finalisti, le atmosfe- re Jazz di Massimo Consoli, Roberto Zaccagnini con le sue considerazioni e poesie sul tema della Comicità. Apre la serata il corto di 9 minuti dedicato all’opera di Claudio Marini “ 2012 d.c.” alla presenza dell’autore. L’antologia contenente i migliori 50 rac- conti, offerta dal “Tiro a Segno Nazionale” sez. di Velletri, sarà donata ai 50 autori selezionati dalla giuria. Il Bed & Breakfast “Il Privilegio” offrirà l’ospitalità per la notte della premiazione ai finalisti e la Coop di Velletri metterà a disposizione il rinfresco. Saranno presen- ti gli alunni della Media “Cardinali”, “Mariani” e “A. Velletrano”; questi ulti- mi terranno un miniconcerto sotto dire- zione del Maestro Michele Pallocca. Presenti La giuria e Autorità comunali di Velletri che ha patrocinato l’iniziativa. Dalle ore 17.00 alle ore 18.30 si può visi- tare l'Enoteca Comunale all'interno dello storico monumento “Porta Napoletana” dove sarà possibile degusta- re i vini del territorio. Giuria: Paolo Maola (Pres.), Emanuela Ciarla, Diana Magoni, Nicoletta De Angelis, Alessia Rocchi, Eugenio Dibennardo. Tema difficilissimo: far ridere. Ricordiamo grandi autori come Benni, Wodehouse, Woody Allen, Campanile, Amurri e Verde, Marcello Marchesi, Luciano De Crescenzo, Raymond Queneau, Checov, Buzzati, Guareschi, Camilleri, Pirandello e Dario Fo, Henri Bergson e riportiamo alcune note sull’umorismo di quest’ultimo: “Non c’è comicità al di fuori di ciò che è propriamente umano. Si ride di un ani- male se ha un atteggiamento o un’espres- sione umana. Si ride di un cappello se ha uno stampo particolare conferito dagli uomini. Il riso di uno spettatore a teatro è tanto più vivace quanto più è piena la sala. Un uomo corre sulla via, inciampa e cade; per mancanza di agilità, per un effetto di rigidità e per la velocità acqui- sita. I muscoli hanno movimenti invo- lontari quando era richiesta più attenzio- ne. E’ di questo che ridono i passanti. La distrazione e la rigidità sono alla base del comico. La rigidità dell’idea fissa di Don Chisciotte. Ad ogni rigidità, considerata una eccen- tricità, la società risponde con il gesto sociale del riso. In una fisionomia ci fa ridere l’automati- smo, una piega contratta e mantenuta, la caricatura che coglie un movimento impercettibile, ingrandendolo per ren- derlo visibile a tutti. La curvatura del naso, la forma di un orecchio, un mento stretto, una guancia gonfia. I gesti e i movimenti sono ridicoli quan- do ci fanno pensare ad un semplice mec- canismo, insomma una marionetta. Imitare qualcuno significa scoprire la parte di automatismo che egli ha lasciato penetrare nella sua persona. Un abito può essere ridicolo, un uomo mascherato è comico ma lo è anche un animale tosato a metà. Le cerimonie e i cerimoniali possono essere comici. Non appena dimentichia- mo il carattere grave di una cerimonia, coloro che vi prendono parte ci fanno l’effetto di muoversi come marionette. Uno schema meccanico: un ospite entra precipitosamente in un salotto, spinge una signora che rovescia la sua tazza di tè su un vecchio signore, il quale scivola e finisce contro un vetro che cade sulla testa di un agente il quale mobilita tutta la polizia… Effetto palla di neve. L’automatismo esprime una imperfezio- ne individuale che richiede una imme- diata correzione: il riso è questa correzio- ne. L’inversione dei ruoli: l’imputato che fa la ramanzina al giudice, il bambino dà lezioni ai genitori. Il fraintendimento dei personaggi. Il qui pro quo. Anche nel linguaggio possiamo trovare un certo schema di rigidità o assurdità: “Questa sciabola è il più bel giorno della mia vita”- “Non amo lavorare tra un pasto e l’altro”. Dom.: “Perché gettate le vostre cicche sul mio terrazzo?” Risp.: “Perché mettete il vostro terrazzo sotto le mie cicche?” Si fa ripetere, per esempio, dai domesti- ci, con un linguaggio meno nobile, una scena recitata dai padroni. L’umorismo è il contrario dell’ironia: sono ambedue forme di satira ma, men- tre l’ironia è di natura oratoria, una sorta di eloquenza sotto pressione, l’umorismo è più scientifico, scende sempre più in basso nel male già esistente, per rivelarne le particolarità con la più fredda indiffe- renza. Tale rigidità si può esprimere con movi- menti da marionetta e provocare il riso. Rigidità, automatismo, distrazione, insocievolezza. Di tutto questo è fatta la comicità di carattere. Se un personaggio è comico, vuol dire che esiste un aspetto della sua persona che esso ignora, un lato attraverso cui si nasconde a se stesso. Obiettivo della commedia è dipingere dei caratteri, dei tipi generali. Già dai titoli si annunciano i tipi: l’Avaro, Il Giocatore, Il Distratto, Le Donne Saccenti, Le Preziose Ridicole. La differenza tra la tragedia e la comme- dia: l’una è legata a individui e l’altra a generi. La visione dl profondo e di certi stati d’animo e certi conflitti interiori non può venire dal di fuori perché le anime non sono penetrabili le une alle altre. Percepiamo solo dei segni e li confron- tiamo con ciò che noi stessi abbiamo provato. Nella commedia invece l’osser- vazione è esteriore, l’autore non cercherà in se stesso gli aspetti ridicoli ma gli basterà osservare la vita degli uomini e i loro caratteri. Il riso è in primo luogo una correzione: fatto per umiliare, suscita nella persona che ne è l’oggetto un’impressione spiace- vole. Il Riso è semplicemente l’effetto di un meccanismo che la natura o una lunghis- sima abitudine alla vita sociale hanno istallato in noi, e si mette in moto da solo.” Per rinnovare l’Italia Alleanza tra socialisti europei e cattolici democratici “Berlusconi rilancia Forza Italia nel nome dei sondaggi, noi facciamo squadra nel nome dell'Italia. Siamo qui per isolare le urla radicaleggianti e dotarsi di poche proposte condivise e risolutive. Una coalizione dove si incontrino i riformisti che si richiamano al socialismo europeo, alla cultura democratica cattolica, alle esperienze civiche di valore nazionale: è la strada maestra per rinnovare profondamente l'Italia”. Lo ha detto Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, aprendo ieri a Firenze la convention nazionale 'Per Amore dell'Italia', promossa dal Psi, dall’associazione “Spirito Libero”, da circoli e fondazioni di ispirazio- ne socialista e laica. “E’ il primo incontro nazionale – ha spiegato Nencini - al quale partecipano forze destinate a governare dopo le prossime politiche: per la prima volta si riuniscono e discutono di programmi assie- me e inizia in maniera concretissima il con- fronto”. L'obiettivo è individuare una missione per i riformisti del centrosinistra, un progetto comune con cui presentarsi agli italiani nel 2013. Perché, ha ricordato il segretario, “dopo il governo Monti, dovranno essere i cittadini con il loro voto a decidere chi vogliono alla guida dell'Italia. Dalla sup- plenza dei tecnocrati alla rivoluzione del buonsenso”. Per Nencini occorre “portare a conclusione il lavoro di Monti quanto a tagli agli sprechi, riforma della spesa pubblica, accresciuta credibilità internazionale dell'Italia, e puntare con più decisione sullo sviluppo”. Il leader socialista ha elencato le riforme da fare subito per far ripartire l'Italia: “Una patrimoniale sulle grandi ricchezze, con imposta progressiva tra 1% e 2% che colpi- sca quel 6% di italiani che detengono il 48% della ricchezza nazionale, ovvero circa 4.500 miliardi di Euro. Introiti prevedibili: 80/100 miliardi. Un provvedimento del genere con- sentirebbe la cancellazione dell'IMU sulla prima casa e l'abbattimento della pressione fiscale sulle PMI, rilanciando così consumi e investimenti. L'introduzione dellaflexsecu- rity, con una indennità di disoccupazione vincolata a servizi socialmente utili e alla for- mazione. Investimenti concreti sulla cono- scenza: rafforzamento della scuola pubblica, riforma universitaria con alla testa il merito, programmi Erasmus estesi ai licei. Riforma delle istituzioni: statuto dei partiti in linea con l'articolo 49 della Costituzione, abbassa- mento del numero dei parlamentari, diritto di voto ai sedicenni, preferenza di genere”. “E' il portolano per una missione condensa- ta in una alleanza per vincere e per governa- re, in un progetto politico nuovo, in un can- didato alla presidenza del consiglio. E non c'è dubbio – ha aggiunto Nencini - che il diritto del maggiore partito del centrosini- stra ad esprimere una candidatura a premier sia più che legittimo, e che l'attuale segreta- rio abbia le caratteristiche per assumerla”. Per Amore dell’Italia, ha annunciato Nencini, diventerà un appuntamento annuale permanente, “una sorta di Aspen italiana: a Firenze, patria della creatività e del saper fare, laboratorio politico del socia- lismo liberale da Salvemini a Rosselli e del cattolicesimo democratico, dalle leghe bian- che al La Pira internazionalista”. Le banche costrette a restituire il maltolto ai cittadini Il giudice delle leggi, dopo la Suprema Corte, costringe le banche a restituire tutte le somme illecita- mente estorte ai correntisti, dall’ini- zio del rapporto. Oggi abbiamo l’onore di ospitare nella nostra rubrica l’avv. Franco Campione, del Foro di Roma, che ci parla del significato della sentenza della Corte Costituzionale, emanata grazie al lavoro dei tanti avvocati che assieme a lui hanno insistito, vittoriosamente, presso le sedi dei Tribunali d’Italia, perché fosse resa giustizia ai correntisti bancari, cioè tutti i cittadini, contro l’ignobile alleanza dei politici e delle banche. Per fortuna, stavolta, i cittadini ita- liani, come il mugnaio di Potsdam, hanno avuto i giudici supremi dalla loro parte. Speriamo solo che si trat- ti di una sentenza che renda defini- tiva giustizia sul caso dell’anatoci- smo. VITTORIA DEI CORRENTISTI. La Corte di Cassazione e, recente- mente, la Corte Costituzionale. dopo varie vicende giudiziarie, recentemente hanno risolto la lunga e odiosa questione della capitalizza- zione trimestrale, praticata dalle Banche nei rapporti di conto cor- rente per vari decenni, che è stata definitivamente dichiarata illegitti- ma, compresa quella annuale. Occorre, rilevare che gli Istituti di credito, consapevolmente, non rispettano, quasi mai, l’accordo con- trattuale raggiunto con la clientela sulle varie condizioni, calcolando e addebitando, nel corso del rapporto, anche ulteriori importi, non con- trattualmente previsti, quali i tassi ultralegali e\o ultraconvenzionale, le commissioni di massimo scoperto ed altre voci di spese, in una perver- sa pratica di costante violazione della legge e delle stesse clausole contrattuali, causa prima della iper- fetazione degli interessi. La Corte Costituzionale, con la recente sentenza n.78\12, ha riaf- fermato e riconosciuto i fonda- mentali diritti dei clienti di ottene- re, sia pure ricorrendo al giudice, la restituzione dell’ammontare degli importi, dovuti alla capita- lizzazione, indebitamente addebi- tate o percepite nel corso del rap- porto. eliminando ogni ulteriore ostacolo compresa la limitazione temporale decennale, frapposta dalle Banche e disegnata per loro, dai politici, con il cd “Decreto salva banche”, inserito nel decreto mille proroghe del 2010. Nonostante la Corte dei Conti avesse già stabilito che il cliente poteva fare causa alle banche, per chiedere la restituzione degli inte- ressi illegittimi, entro dieci anni dalla chiusura del conto, le banche erano riuscite a confezionarsi un emendamento che stabiliva che il termine dei 10 anni scattava dal giorno di registrazione contabile dell’addebito illegittimo. Quindi, essendo la pratica dell’anatocismo vietata dal 2000, nessuno poteva più presentare ricorso! E’ chiaro che le banche continue- ranno a resistere ad oltranza, incu- ranti delle decisioni, che non pos- sono che essere, a loro sfavorevoli e degli enormi costi che saranno costretti a pagare ai correntisti, oltre ovviamente, la restituzione degli indebiti, che sarà quasi impercettibile per i primi anni precedenti l’anno 2000, incremen- tandosi in modo sensibile, inve- ce, quanto più la nascita del con- tratto si allontana nel tempo dalla data predetta. Non resta che chiedere ai giudici di costringere le banche ad appli- care la legge. Avv. Franco Campione [email protected] Si prega di segnalare, al nostro giornale, i casi attinenti all’ogget- to della nostra rubrica, da sotto- porre agli avvocati Franco Campione e Ascenzio La Rocca. P.S.: si invitano i lettori a sottoporre casi personali al nostro giornale. Nei limiti del possibile l’avv. Ascenzio La Rocca risponderà ai vostri quesiti. Iniquitalia Quando lo Stato diventa il “nemico”

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L'anatocismo, gli interessi composti dichiarati incostituzionali!

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15v Velletri, 1° agosto 2012

Presso la Cantina Sperimentale la serata finaledel concorso “150 strade” con il tema

“Non ci resta che ridere”Sabato 1° settembre 2012 dalle ore 19.00presso la Cantina Sperimentale diVelletri si terrà la serata finale della 7^edizione del Concorso Nazionale150strade per racconti brevi con il tema“Non ci resta che ridere” con la parteci-pazione degli attori de “Il Teatrone” cheleggeranno i racconti finalisti, le atmosfe-re Jazz di Massimo Consoli, RobertoZaccagnini con le sue considerazioni epoesie sul tema della Comicità. Apre laserata il corto di 9 minuti dedicatoall’opera di Claudio Marini “ 2012 d.c.”alla presenza dell’autore. L’antologia contenente i migliori 50 rac-conti, offerta dal “Tiro a SegnoNazionale” sez. di Velletri, sarà donataai 50 autori selezionati dalla giuria. IlBed & Breakfast “Il Privilegio” offriràl’ospitalità per la notte della premiazioneai finalisti e la Coop di Velletri metterà adisposizione il rinfresco. Saranno presen-ti gli alunni della Media “Cardinali”,“Mariani” e “A. Velletrano”; questi ulti-mi terranno un miniconcerto sotto dire-zione del Maestro Michele Pallocca. Presenti La giuria e Autorità comunali diVelletri che ha patrocinato l’iniziativa.Dalle ore 17.00 alle ore 18.30 si può visi-tare l'Enoteca Comunale all'internodello storico monumento “PortaNapoletana” dove sarà possibile degusta-re i vini del territorio. Giuria: Paolo Maola (Pres.), EmanuelaCiarla, Diana Magoni, Nicoletta DeAngelis, Alessia Rocchi, EugenioDibennardo. Tema difficilissimo: far ridere.Ricordiamo grandi autori come Benni,Wodehouse, Woody Allen, Campanile,Amurri e Verde, Marcello Marchesi,Luciano De Crescenzo, RaymondQueneau, Checov, Buzzati, Guareschi,Camilleri, Pirandello e Dario Fo, HenriBergson e riportiamo alcune notesull’umorismo di quest’ultimo:“Non c’è comicità al di fuori di ciò che

è propriamente umano. Si ride di un ani-male se ha un atteggiamento o un’espres-sione umana. Si ride di un cappello se hauno stampo particolare conferito dagliuomini. Il riso di uno spettatore a teatroè tanto più vivace quanto più è piena lasala. Un uomo corre sulla via, inciampa ecade; per mancanza di agilità, per uneffetto di rigidità e per la velocità acqui-sita. I muscoli hanno movimenti invo-lontari quando era richiesta più attenzio-ne.E’ di questo che ridono i passanti.

La distrazione e la rigidità sono alla basedel comico. La rigidità dell’idea fissa di DonChisciotte. Ad ogni rigidità, considerata una eccen-tricità, la società risponde con il gestosociale del riso. In una fisionomia ci fa ridere l’automati-smo, una piega contratta e mantenuta, lacaricatura che coglie un movimentoimpercettibile, ingrandendolo per ren-derlo visibile a tutti. La curvatura del naso, la forma di unorecchio, un mento stretto, una guanciagonfia. I gesti e i movimenti sono ridicoli quan-do ci fanno pensare ad un semplice mec-canismo, insomma una marionetta. Imitare qualcuno significa scoprire laparte di automatismo che egli ha lasciatopenetrare nella sua persona. Un abito può essere ridicolo, un uomomascherato è comico ma lo è anche unanimale tosato a metà. Le cerimonie e i cerimoniali possonoessere comici. Non appena dimentichia-

mo il carattere grave di una cerimonia,coloro che vi prendono parte ci fannol’effetto di muoversi come marionette.Uno schema meccanico: un ospite entraprecipitosamente in un salotto, spingeuna signora che rovescia la sua tazza di tèsu un vecchio signore, il quale scivola efinisce contro un vetro che cade sullatesta di un agente il quale mobilita tuttala polizia… Effetto palla di neve. L’automatismo esprime una imperfezio-ne individuale che richiede una imme-diata correzione: il riso è questa correzio-ne. L’inversione dei ruoli: l’imputato che fala ramanzina al giudice, il bambino dàlezioni ai genitori. Il fraintendimento deipersonaggi. Il qui pro quo. Anche nel linguaggio possiamo trovareun certo schema di rigidità o assurdità:

“Questa sciabola è il più bel giornodella mia vita”- “Non amo lavorare tra un pasto el’altro”. Dom.: “Perché gettate le vostre cicchesul mio terrazzo?” Risp.: “Perché mettete il vostro terrazzo

sotto le mie cicche?” Si fa ripetere, per esempio, dai domesti-

ci, con un linguaggio meno nobile, unascena recitata dai padroni. L’umorismo è il contrario dell’ironia:sono ambedue forme di satira ma, men-tre l’ironia è di natura oratoria, una sortadi eloquenza sotto pressione, l’umorismoè più scientifico, scende sempre più inbasso nel male già esistente, per rivelarnele particolarità con la più fredda indiffe-renza. Tale rigidità si può esprimere con movi-menti da marionetta e provocare il riso.

Rigidità, automatismo, distrazione,insocievolezza. Di tutto questo è fatta lacomicità di carattere. Se un personaggio è comico, vuol direche esiste un aspetto della sua personache esso ignora, un lato attraverso cui sinasconde a se stesso. Obiettivo della commedia è dipingeredei caratteri, dei tipi generali. Già dai titoli si annunciano i tipi:l’Avaro, Il Giocatore, Il Distratto, LeDonne Saccenti, Le Preziose Ridicole.La differenza tra la tragedia e la comme-

dia: l’una è legata a individui e l’altra ageneri. La visione dl profondo e di certi statid’animo e certi conflitti interiori nonpuò venire dal di fuori perché le animenon sono penetrabili le une alle altre. Percepiamo solo dei segni e li confron-tiamo con ciò che noi stessi abbiamoprovato. Nella commedia invece l’osser-vazione è esteriore, l’autore non cercheràin se stesso gli aspetti ridicoli ma glibasterà osservare la vita degli uomini e iloro caratteri. Il riso è in primo luogo una correzione:fatto per umiliare, suscita nella personache ne è l’oggetto un’impressione spiace-vole. Il Riso è semplicemente l’effetto di unmeccanismo che la natura o una lunghis-sima abitudine alla vita sociale hannoistallato in noi, e si mette in moto dasolo.”

Per rinnovare l’ItaliaAlleanza

tra socialistieuropei

e cattolicidemocratici

“Berlusconi rilancia Forza Italia nel nomedei sondaggi, noi facciamo squadra nelnome dell'Italia. Siamo qui per isolare le urlaradicaleggianti e dotarsi di poche propostecondivise e risolutive. Una coalizione dove siincontrino i riformisti che si richiamano alsocialismo europeo, alla cultura democraticacattolica, alle esperienze civiche di valorenazionale: è la strada maestra per rinnovareprofondamente l'Italia”.Lo ha detto Riccardo Nencini, segretarionazionale del PSI, aprendo ieri a Firenze laconvention nazionale 'Per Amore dell'Italia',promossa dal Psi, dall’associazione “SpiritoLibero”, da circoli e fondazioni di ispirazio-ne socialista e laica. “E’ il primo incontronazionale – ha spiegato Nencini - al qualepartecipano forze destinate a governare dopole prossime politiche: per la prima volta siriuniscono e discutono di programmi assie-me e inizia in maniera concretissima il con-fronto”.L'obiettivo è individuare una missione per iriformisti del centrosinistra, un progettocomune con cui presentarsi agli italiani nel2013. Perché, ha ricordato il segretario,“dopo il governo Monti, dovranno essere icittadini con il loro voto a decidere chivogliono alla guida dell'Italia. Dalla sup-plenza dei tecnocrati alla rivoluzione delbuonsenso”. Per Nencini occorre “portare aconclusione il lavoro di Monti quanto a tagliagli sprechi, riforma della spesa pubblica,accresciuta credibilità internazionaledell'Italia, e puntare con più decisione sullosviluppo”.Il leader socialista ha elencato le riforme dafare subito per far ripartire l'Italia: “Unapatrimoniale sulle grandi ricchezze, conimposta progressiva tra 1% e 2% che colpi-sca quel 6% di italiani che detengono il 48%della ricchezza nazionale, ovvero circa 4.500miliardi di Euro. Introiti prevedibili: 80/100miliardi. Un provvedimento del genere con-sentirebbe la cancellazione dell'IMU sullaprima casa e l'abbattimento della pressionefiscale sulle PMI, rilanciando così consumi einvestimenti. L'introduzione dellaflexsecu-rity, con una indennità di disoccupazionevincolata a servizi socialmente utili e alla for-mazione. Investimenti concreti sulla cono-scenza: rafforzamento della scuola pubblica,riforma universitaria con alla testa il merito,programmi Erasmus estesi ai licei. Riformadelle istituzioni: statuto dei partiti in lineacon l'articolo 49 della Costituzione, abbassa-mento del numero dei parlamentari, dirittodi voto ai sedicenni, preferenza di genere”.“E' il portolano per una missione condensa-ta in una alleanza per vincere e per governa-re, in un progetto politico nuovo, in un can-didato alla presidenza del consiglio. E nonc'è dubbio – ha aggiunto Nencini - che ildiritto del maggiore partito del centrosini-stra ad esprimere una candidatura a premiersia più che legittimo, e che l'attuale segreta-rio abbia le caratteristiche per assumerla”.Per Amore dell’Italia, ha annunciatoNencini, diventerà un appuntamentoannuale permanente, “una sorta di Aspenitaliana: a Firenze, patria della creatività edel saper fare, laboratorio politico del socia-lismo liberale da Salvemini a Rosselli e delcattolicesimo democratico, dalle leghe bian-che al La Pira internazionalista”.

Le banche costrette a restituireil maltolto ai cittadini

Il giudice delle leggi, dopo laSuprema Corte, costringe le banchea restituire tutte le somme illecita-mente estorte ai correntisti, dall’ini-zio del rapporto.Oggi abbiamo l’onore di ospitarenella nostra rubrica l’avv. FrancoCampione, del Foro di Roma, checi parla del significato della sentenzadella Corte Costituzionale, emanatagrazie al lavoro dei tanti avvocatiche assieme a lui hanno insistito,vittoriosamente, presso le sedi deiTribunali d’Italia, perché fosse resagiustizia ai correntisti bancari, cioètutti i cittadini, contro l’ignobilealleanza dei politici e delle banche.Per fortuna, stavolta, i cittadini ita-liani, come il mugnaio di Potsdam,hanno avuto i giudici supremi dallaloro parte. Speriamo solo che si trat-ti di una sentenza che renda defini-tiva giustizia sul caso dell’anatoci-smo.VITTORIA DEI CORRENTISTI.La Corte di Cassazione e, recente-mente, la Corte Costituzionale.dopo varie vicende giudiziarie,recentemente hanno risolto la lungae odiosa questione della capitalizza-zione trimestrale, praticata dalleBanche nei rapporti di conto cor-rente per vari decenni, che è statadefinitivamente dichiarata illegitti-ma, compresa quella annuale. Occorre, rilevare che gli Istituti dicredito, consapevolmente, nonrispettano, quasi mai, l’accordo con-trattuale raggiunto con la clientelasulle varie condizioni, calcolando eaddebitando, nel corso del rapporto,anche ulteriori importi, non con-trattualmente previsti, quali i tassiultralegali e\o ultraconvenzionale, lecommissioni di massimo scopertoed altre voci di spese, in una perver-sa pratica di costante violazionedella legge e delle stesse clausolecontrattuali, causa prima della iper-fetazione degli interessi.La Corte Costituzionale, con larecente sentenza n.78\12, ha riaf-

fermato e riconosciuto i fonda-mentali diritti dei clienti di ottene-re, sia pure ricorrendo al giudice,la restituzione dell’ammontaredegli importi, dovuti alla capita-lizzazione, indebitamente addebi-tate o percepite nel corso del rap-porto. eliminando ogni ulterioreostacolo compresa la limitazionetemporale decennale, frappostadalle Banche e disegnata per loro,dai politici, con il cd “Decretosalva banche”, inserito nel decretomille proroghe del 2010. Nonostante la Corte dei Contiavesse già stabilito che il clientepoteva fare causa alle banche, perchiedere la restituzione degli inte-ressi illegittimi, entro dieci annidalla chiusura del conto, le bancheerano riuscite a confezionarsi unemendamento che stabiliva che iltermine dei 10 anni scattava dalgiorno di registrazione contabiledell’addebito illegittimo. Quindi,essendo la pratica dell’anatocismovietata dal 2000, nessuno potevapiù presentare ricorso!E’ chiaro che le banche continue-ranno a resistere ad oltranza, incu-ranti delle decisioni, che non pos-sono che essere, a loro sfavorevoli edegli enormi costi che sarannocostretti a pagare ai correntisti,oltre ovviamente, la restituzionedegli indebiti, che sarà quasiimpercettibile per i primi anniprecedenti l’anno 2000, incremen-tandosi in modo sensibile, inve-ce, quanto più la nascita del con-tratto si allontana nel tempo dalladata predetta. Non resta che chiedere ai giudicidi costringere le banche ad appli-care la legge.

Avv. Franco [email protected]

Si prega di segnalare, al nostrogiornale, i casi attinenti all’ogget-to della nostra rubrica, da sotto-

porre agli avvocati FrancoCampione e Ascenzio La Rocca.

P.S.: si invitano i lettori a sottoporre casi personalial nostro giornale. Nei limiti del possibile l ’avv.Ascenzio La Rocca risponderà ai vostri quesiti.

IniquitaliaQuando lo Stato diventa il “nemico”