Spunti di Riflessione sul Magistero di Papa Francesco

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Spunti di riflessione sul Magistero di Papa Francesco "Conservatori" e "progressisti" nella Chiesa? Giuseppe Lazzati e Alvaro del Portillo sono due servi di Dio che, pare, presto saranno beatificati insieme. Il primo, Lazzati, è considerato un progressista, mentre il secondo un conservatore. Ma se per il mondo i termini progressista e conservatore assumono dei significati politici (peraltro molto variabili), non così per la Chiesa, che non guarda alle etichette, ma all’essenziale, cioè alla santità. Che si manifestò sia in Lazzati che in del Portillo, il primo attivo nell’insegnamento e in politica, il secondo come sacerdote e vescovo. Per tutti e due il fondamento della loro azione fu la tradizione della Chiesa, tradizione che, del resto, prevede un continuo rinnovamento perché possa essere proposta agli uomini di ogni tempo e luogo (tale rinnovamento, perciò, non riguarda l’essenza della fede, ma le circostanze). Così, pur essendo un “conservatore” del Portillo ha accettato e fatto suo il Concilio Vaticano II e, pur essendo (considerato) un “progressista”, Lazzati, ai tempi dei referendum sul divorzio e sull’aborto, si schierò convintamene con i più conservatori tra i cattolici e con la destra italiana. Per la Chiesa contano i fatti. Lampedusa Il Papa a Lampedusa non ha parlato dei centri di accoglienza, della legge Bossi Fini, di società multietnica. E non ha parlato nemmeno di ordine sociale, di flussi migratori, di differenze tra profughi e immigrati clandestini. Ha parlato solo di carità. E non si è rivolto ai governi, ma alla coscienza di ogni singola persona: una scelta precisa e voluta. Ha parlato di persone che, o perché costrette da guerre e persecuzioni, o semplicemente perché desiderano per i propri figli un futuro migliore, attraversano il mare rischiando di morire. Ha parlato dell'uomo, delle sue angosce, delle sue speranze, della sua famiglia. Concetti universali, che non riguardano una specifica etnia. E, semplicemente, ha ricordato che siamo tutti fratelli e che dobbiamo avere cura gli uni degli altri. Sì, tra i migranti c'è anche qualcuno che arriva per spacciare e delinquere: il Papa non ha parlato di loro, che non sono la 1

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Un Papa poco capito perché si vuole catalogarne il pensiero nelle categorie politiche, per altro fumose, di destra e sinistra

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Spunti di riflessione sul Magistero di Papa Francesco

"Conservatori" e "progressisti" nella Chiesa?

Giuseppe Lazzati e Alvaro del Portillo sono due servi di Dio che, pare, presto saranno beatificati insieme. Il primo, Lazzati, è considerato un progressista, mentre il secondo un conservatore. Ma se per il mondo i termini progressista e conservatore assumono dei significati politici (peraltro molto variabili), non così per la Chiesa, che non guarda alle etichette, ma all’essenziale, cioè alla santità. Che si manifestò sia in Lazzati che in del Portillo, il primo attivo nell’insegnamento e in politica, il secondo come sacerdote e vescovo. Per tutti e due il fondamento della loro azione fu la tradizione della Chiesa, tradizione che, del resto, prevede un continuo rinnovamento perché possa essere proposta agli uomini di ogni tempo e luogo (tale rinnovamento, perciò, non riguarda l’essenza della fede, ma le circostanze). Così, pur essendo un “conservatore” del Portillo ha accettato e fatto suo il Concilio Vaticano II e, pur essendo (considerato) un “progressista”, Lazzati, ai tempi dei referendum sul divorzio e sull’aborto, si schierò convintamene con i più conservatori tra i cattolici e con la destra italiana. Per la Chiesa contano i fatti.

Lampedusa

Il Papa a Lampedusa non ha parlato dei centri di accoglienza, della legge Bossi Fini, di società multietnica. E non ha parlato nemmeno di ordine sociale, di flussi migratori, di differenze tra profughi e immigrati clandestini. Ha parlato solo di carità.E non si è rivolto ai governi, ma alla coscienza di ogni singola persona: una scelta precisa e voluta.Ha parlato di persone che, o perché costrette da guerre e persecuzioni, o semplicemente perché desiderano per i propri figli un futuro migliore, attraversano il mare rischiando di morire.Ha parlato dell'uomo, delle sue angosce, delle sue speranze, della sua famiglia. Concetti universali, che non riguardano una specifica etnia. E, semplicemente, ha ricordato che siamo tutti fratelli e che dobbiamo avere cura gli uni degli altri. Sì, tra i migranti c'è anche qualcuno che arriva per spacciare e delinquere: il Papa non ha parlato di loro, che non sono la regola. Ha parlato in generale, di chi desidera una vita più serena Del resto anche chi poi commette atti criminali, probabilmente è partito con altre speranze. E, benché il crimine vada combattuto con grande fermezza, anche costoro hanno diritto ad essere aiutati, ad avere persone che si prendano cura di loro: non ha detto forse Gesù di andarli a visitare? Non a chiedere per loro la libertà, a visitarli, semplicemente perché in una situazione di sofferenza. Ma il Papa, però, ha anche parlato contro qualcuno: contro chi lucra sulla povertà, come gli scafisti, e contro chi, a livello internazionale, prende decisioni economiche che poi costringono o inducono tanti a prendere la via del mare. Per il Papa, infatti, la cosa migliore, multicultura o meno, è che nessuno sia costretto a migrare e che tutti possano vivere in pace nel proprio Paese. L'emigrazione, infatti, deve essere una decisione libera, e non costretta, in vista del bene comune.

Il vero amore per i poveri

Il vero amore per i poveri, quello che ci viene testimoniato da Papa Francesco, si differenzia profondamente dal il pauperismo di stampo politico. Per l’ideologia, infatti, al centro non c’è l’uomo, ma il sistema politico che ad essa si ispira. Un sistema materialista che, perciò, mette l’economia al primo posto (una sorta di liberismo di “segno” opposto).

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La predilezione cristiana per i poveri, invece, ha come fondamento Dio stesso, che si è fatto povero in Gesù. Per il cristiano, perciò, la povertà va combattuta non per realizzare un’ideologia o una forma di stato, ma per amore: amore per Dio e, di conseguenza, per l’uomo. Se l’amore ideologico per i poveri è simile all’amore cristiano, lo è come l’Amanita Muscaria (un fungo mortale) è simile all'Amanita Cesarea (un fungo buono); come l’Anticristo è simile a Cristo.I falsi amici sono spesso i peggiori nemici.

Per capire il Papa

Per capire il veramente il Papa occorre tenere presente, innanzi tutto, che lui fa sempre riferimento a Cristo. Sia che parli di povertà, di giustizia sociale, di preghiera, di ordine sociale, di vita umana, egli parla di Cristo. Da qui la sua originalità rispetto a chi parla di queste stesse cose ma senza alcuna prospettiva spirituale.

La posizione del Papa riguardo a certi temi, anche quando non in contraddizione con posizioni secolari, è semplicemente altro da esse. E questo altro è Cristo: è innanzi tutto per questo che Papa Francesco non potrà mai essere accomunato a dottrine che hanno come base il materialismo (o il consumismo). Il Papa non segue le mode del politicamente corretto e non a caso parla spesso di andare controcorrente.

Inoltre penso che, per capire bene il Papa, occorre anche tenere presente che egli, da argentino, vede le cose in ottica sudamericana. Ci ho pensato quando, un giorno, parlando di solidarietà, ha detto che questa è una parola che fa paura. E’ vero, di fatto fa paura perché impegna. Ma probabilmente in Sud America, come nel resto del mondo, il termine solidarietà scombussola, dà fastidio, e perciò viene impiegata poco. Ma in Italia questa parola, con cinica ipocrisia, non solo è molto usata, ma va di moda!Tanto è vero che in alcuni casi, per vendere più panettoni a Natale (che, per alcuni, non avrebbe motivo di essere senza di essi), si pubblicizza che una percentuale dei guadagni è destinata ad opere di solidarietà. Si dà, è vero, qualcosa ai poveri (ciò è positivo) ma non gratis, bensì a patto di guadagni maggiori: più soldi vanno in opere di solidarietà, più si guadagna.

Così sulla questione dell’aborto e della cultura della vita. In Argentina e nel mondo il problema aborto è molto sentito tra i cristiani, un po’ come in Italia negli anni settanta, e, probabilmente, in questa fase, qualcuno tra i credenti ne parla ossessivamente riducendolo solo, con fare accusatorio da primo della classe insensibile ai problemi umani, ad una regola morale, senza parlare del valore della vita e dell’amore, e senza alcun riferimento alla trascendenza dell’anima e perciò a Dio. Ma i principi generali e universali che dà Papa Francesco, che riconducono tutto a Cristo, devono essere applicati in ogni ambiente e cultura.E in Italia, contrariamente ad altri paesi dell’Occidente, di aborto non è che se ne parli troppo, ma non se ne parla affatto. Anzi, non si parla neanche del valore della vita umana, un valore che, come l’amore umano richiama all’amore di Dio, richiama alla vita stessa di Dio.

In Italia parlare nel modo giusto di certe tematiche, con lo scopo di sporcarsi le mani e salvare concretamente delle vite umane, può essere ancora molto utile. Perché la vita dei bambini in se stessa è come un annuncio. Sapendo ciò, il Papa vuole che siano le Conferenze Episcopali dei vari paesi ad affrontare concretamente, e nel modo più appropriato, certe tematiche.

Baciamano

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Papa Francesco, salutando la Regina della Giordania, si è inchinato come per un baciamano. Un gesto in stile Bergoglio ma, allo stesso tempo, in stile cristiano.Papa Bergoglio, con questo inchino, ha manifestato gentilezza ma anche galanteria. Una galanteria bella, buona, di un uomo retto di fronte ad una donna che, come tale, richiama la Regina degli Apostoli, la Vergine Maria.La Chiesa, proponendo il Vangelo lo impara e, di conseguenza, affina sempre di più lo stile di proporlo cosicché, nel testimoniarlo, fa anche cultura.Ogni cultura, per quanto particolare, deve aprirsi alla gentilezza e all'accoglienza e, così, venire trasformata senza snaturarsi ma, anzi, realizzando le proprie caratteristiche.

Il Papa carismatico

Per capire il pensiero, per molti ancora un po' sfuggente, di Papa Francesco, occorre considerare alcune cose.Egli fu voluto Vescovo di Buenos Aires da Giovanni Paolo II per combattere la Teologia della liberazione, un'"eresia" molto forte soprattutto negli anni '70-'90. Ma non si doveva combattere tanto con la forza, quanto con l'annuncio del Vangelo. Cioè con l'amore e la forza della Verità.Bergoglio rappresentava il Pastore giusto: un Vescovo forte ma buono, che aiutasse i poveri senza indottrinarli alla politica, ma trasmettendo l'amore di Cristo. Un Vescovo che si impegnasse per la giustizia ma che, invece di odiare, amasse i nemici. Un Pastore amante della verità integrale, cioè non solo delle verità che riguardano la vita materiale, ma anche di quelle che riguardano la vita spirituale.Certi suoi gesti, poi, ad es. la preghiera di liberazione su un bambino, si possono capire meglio tenendo conto che egli per decenni, fino all'elezione al soglio pontificio, è stato il referente del Rinnovamento carismatico in Argentina, tanto che spesso andava alle riunioni organizzate da quel movimento ecclesiale.Per il resto, lo "strano" equilibrio di Papa Francesco è quello tipicamente cattolico che, consiste nell'unire gli "estremi" o ciò che sembra tale: il massimo dell'amore col massimo della fede, il massimo della tolleranza col massimo dell'ordine sociale, il massimo della forza col massimo della mitezza, ecc.

Scandalo

Perché Papa Francesco è spesso apprezzato dai più lontani e osteggiato dai più vicini? Perché la misericordia "scandalizza".

Noi pensiamo di capire, ma non capiamo: non capiamo veramente che per Dio gli altri, anche i più lontani, sono proprio come noi. Che Dio li ama e agisce a loro favore proprio come fa coi santi, anche se in modo misterioso.Per sottolineare questo amore incomprensibile Gesù, in una parabola, sembra preferire la pecora che si era smarrita alle altre. E dei santi dicono che Dio ama i peccatori in modo speciale!

La stessa Madonna alle parole dell'angelo che le annunziava la nascita di Gesù, rimase "turbata": sapeva che Dio poteva far nascere il Messia da una vergine, come profetato da Isaia, ma che quella donna fosse proprio lei, la sconcertò. La sua domanda "Come è possibile?" non mette in dubbio l'Onnipotenza di Dio, perciò non è tanto la sua maternità verginale a turbarla, quanto la misericordia divina. Uno stupore che perdura anche in Cielo.

Dio ama e offre misericordia agli omosessuali, ai divorziati risposati, a Berlusconi, a Scalfari. E naturalmente offre misericordia a me, a ciascuno di noi.

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Ma se Dio ci offre misericordia significa che abbiamo bisogno di misericordia: la misericordia non nasconde il peccato, ma lo evidenzia, ma non come condanna irrevocabile, ma per evidenziare l'amore di Dio che offre il perdono.

La misericordia non significa che l'inferno non esiste, ma che, per chi la accetta e diventa un uomo nuovo, c'è la vita eterna. Non significa che chi sbaglia, come i pedofili, non debba andare in galera, ma che Dio offre anche a loro il Paradiso fino all'ultimo istante della loro vita. Come ha fatto con Hitler, Stalin, Welby e Priebke, che stia bene oppure no.Il giudizio di Dio, infatti, dipende dall'amore, che può scaturire anche alla fine, e non dalle opere in se stesse (le opere contano se sono frutto dell'amore, se sono adulazione e autompiacimenoto, come le elemosine dei farisei, non danno il Paradiso).

Questa misericordia spesso non è capita dai "fratelli maggiori" dei figli "prodighi" di Dio. Ma il Papa non può che testimoniare Cristo.

Il Papa e gli immigrati

Molti interpretano tutto ciò che dice il Papa secondo criteri materialisti e, perciò, anche in termini di faziosità politica. Perciò se il Papa parla a favore degli immigrati, allora è di sinistra, ma se parla a favore della famiglia tradizionale, come ha fatto domenica scorsa, allora è un reazionario.Spesso non interessa che “arruolare” il Papa nella propria fazione politica per strumentalizzarlo contro gli avversari.

Ma Gesù, a Nicodemo che non capiva il perché occorre rinascere dall’alto, disse: “Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito, é Spirito” (Gv 3,6).Così il Papa, quando parla di immigrazione, non da lezioni di politica, ma testimonia Cristo perché, contrariamente a molti che sul buonismo verso gli immigrati fanno carriera, egli vede in ogni immigrato una persona.

Del resto, se un nostro figlio tentasse la traversata in mare in un barcone, come non vorremmo forse che fosse accolto? E’ vero, esistono le leggi, ma le leggi sono per l’uomo. Certo le leggi devono tutelare tutti, anche gli ospitanti e in primo luogo gli abitanti di Lampedusa, ma devono tenere conto anche degli immigrati. Come in una famiglia, nella società bene personale e bene comune devono trovare un equilibrio ed essere in armonia.

Non dico che non ci devono essere regole: se, infatti, la società è come una famiglia, le regole ci devono essere, altrimenti la famiglia si sfalda, come i fatti della realtà concreta dimostrano. Ma se la società è come una famiglia, allora occorre contrastare e combattere la miseria.

Le "aperture" di Papa Francesco

Molti tra quelli che esultano per le storiche "aperture" di Papa Francesco non si rendono conto che queste aperture vanno in 2 direzioni: da una parte servono a far entrare nella Chiesa chi lo desidera per trasformarlo secondo lo spirito del Vangelo e dall'altra servono affinche i semi del Vangelo possano uscire dai confini ecclesiali e "conquistare" (attraverso l'amore e l'attrazione) i lontani e i nemici della Chiesa.

Chi esulta (a torto) perché il Papa si sta "modernizzando", spero che un giorno esulterà di gioia per aver incontrato Gesù.

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E' Gesù il più grande deterrente contro il peccato e le ingiustizie ed è Gesù che porta la grazia della risurrezione che ci fa figli di Dio.

Non c'è rivoluzione più grande contro la mondanità del peccato e dell'ingiustizia e non c'è restaurazione più forte a favore della verità, che il Vangelo.

Il modo di agire di Papa Francesco

Molti non si sono ancora abituati al modo di fare di Papa Francesco, che a volte è molto dolce, altre volte è duro. Il suo modo di fare sconcerta molti, soprattutto cattolici impegnati (e ciò è un bene).

Ad esempio, spesso ha manifestato indulgenza verso i peccatori, ma è stato duro verso la corruzione, che denota un principio di scelta e, comunque, un’abitudine al male.

In una occasione ha detto che non giudica gli omosessuali, ma è contrario alle lobby degli omosessuali, così come è contrario a tutte le lobby.

Il fatto è che il suo modo di fare è molto simile a quello di Gesù stesso, esigente coi “vicini”, cioè con chi “gestisce” la religione, come i farisei, mentre era straordinariamente disponibile con i membri del popolo eletto più lontani, con quelli, cioè, che erano da considerarsi come i pagani.

Egli non dice che costoro sono nel giusto, ma gli si fa vicino. Vuole suscitare la fede, ma vuole anche che non si pecchi più. Sarà la sua vicinanza a muovere a conversione e a far cambiare vita, come avvenuto con Zaccheo.

Gesù vuole che tutti scoprano che Dio è Padre, sia i figli peccatori che quelli “giusti”, così come dimostra la parabola del padre misericordioso che fa festa per il figlio peccatore che è tornato a casa e che invita il figlio maggiore, che non accettava l'accoglienza fatta al fratello, a partecipare alla sua gioia.

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