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Documento Programmatico Pluriennale 2016 – 2018

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1. INTRODUZIONE

Cosa è accaduto alle Fondazioni in questi anni?

Cosa è accaduto alla nostra Fondazione in questi anni?

2. IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA

La scelta dei settori di intervento

Fotografia del contesto generale e del territorio di riferimento

Definizione condivisa delle priorità e degli obiettivi strategici

Le disponibilità economiche

3. IL RUOLO DELLA FONDAZIONE NEL SUO TERRITORIO

Dove opera la Fondazione

I tratti distintivi della Fondazione

Come opera la Fondazione

Pianificazione, valutazione e rendicontazione

4. PRIORITÀ E OBIETTIVI STRATEGICI

I settori di intervento

Attivitàsvolta2013-2015

AnalisidiContesto

ObiettiviStrategici

Altri settori ammessi

Indice6

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Documento Programmatico Pluriennale 2016-2018Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

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1. Introduzione

COSA È ACCADUTO ALLE FONDAZIONI IN QUESTI ANNI? Negli ultimi tre anni le fondazioni di origine bancaria

hanno segnato l’avvio di un vero e proprio nuovo ciclo,

dettato dal raggiungimento di una piena maturità e

consapevolezza della loro importanza sul piano nazionale,

ma anche con riferimento ai contesti europei.

Partendo dalla Carta delle Fondazioni, elaborata nel

2012 dall’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio

SpA (di seguito ACRI) e che si fonda sul principio di

“Autonomia Responsabile” rifacendosi ai criteri di

responsabilità, trasparenza e indipendenza, si è dato

avvio a un processo complessivo di rivisitazione degli

Statuti e dei Regolamenti che guidano i comportamenti e

le scelte delle fondazioni.

La stesura della Carta e la sua condivisione da parte

delle fondazioni è stata dettata dalla necessità di mettere

a fattor comune principi e criteri di comportamento,

soprattutto nel campo della governance, dell’attività

istituzionale e della gestione del patrimonio, tali da

permettere il perseguimento di migliori modelli operativi.

Un’azione di cambiamento che è maturata in un contesto

d’inasprimento fiscale per le fondazioni, che hanno

subito, prima, il passaggio dal 20% al 26% degli oneri sui

rendimenti derivanti dagli investimenti finanziari e poi,

con la recente Legge di Stabilità, la riduzione della quota

di esenzione dal 95% al 22,26% sui dividendi percepiti.

Due disposizioni che hanno comportato conseguenze

negative sulle risorse destinate dalle fondazioni all’attività

erogativa, solo parzialmente mitigate dalla possibilità

inserita nella stessa Legge di Stabilità di godere di un

credito d’imposta differito per le erogazioni.

Successivamente all’adozione della Carta delle

Fondazioni, un altro importante passo nella direzione

dell’autoriforma, è stata sicuramente la firma del Protocollo di Intesa tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze (di seguito MEF) e l’ACRI, un documento

che rappresenta una sorta di guida al rapporto tra

“vigilante” e “vigilato” verso una sempre maggiore

efficienza ed efficacia delle fondazioni.

Nel dettaglio, le fondazioni sottoscrittrici si sono

impegnate ad applicare criteri di condotta comuni

rispetto a più fattori, riconducibili sostanzialmente a

tre principi: la riduzione del rischio con l’obiettivo di

ottimizzare la combinazione tra redditività e rischio del

portafoglio, la rendicontazione ispirata ai principi di tempestività, completezza e trasparenza, e

infine l’autonomia e l’indipendenza da poteri terzi, stabilendo limiti alla compatibilità dei ruoli ricoperti dalla

governance e la valorizzazione delle relative competenze.

Infine, nel quadro del contesto istituzionale, si segnalano

le tematiche che hanno guidato il XIII Congresso

Nazionale delle Fondazioni di origine bancaria e delle

Casse di Risparmio, tenutosi nel mese di giugno 2015:

coesione, sviluppo, innovazione; temi che sicuramente

ispireranno l’operato delle fondazioni anche per il

prossimo triennio.

COSA È ACCADUTO ALLA NOSTRA FONDAZIONE IN QUESTI ANNI? La nostra Fondazione non è ovviamente estranea al

contesto storico e al sistema in cui le fondazioni di origine

bancaria operano, ma anzi recepisce ogni fattore e

richiesta esterna come stimoli per migliorare la propria

azione e valorizzare la propria identità.

Nel 2012, al fine di recepire quanto sottoscritto con la

Carta delle Fondazioni, si è dato vita a un Comitato

Statuto che, attraverso attività di consultazione degli

Organi, è giunto alla definizione di un progetto di modifica dello Statuto della Fondazione, approvato dal

Consiglio Generale nel gennaio 2014 ed entrato in vigore

nel mese di luglio 2014.

Durante il 2014 è stato completato il percorso di

“valutazione integrata dei rischi” della Fondazione

e della Società strumentale Auxilia Spa, già avviato nel

2013, ed impostato il processo per lo sviluppo di un

nuovo modello di organizzazione (anche ai fini del

D.Lgs. n.231/2001) che la vede ancora coinvolta nella

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1 . Introduzione

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predisposizione di regolamenti e procedure di disciplina

delle regole di indirizzo, governo e operatività.

Il Consiglio Generale nel 2015 (marzo e luglio) ha

approvato alcune modifiche statutarie in ordine alla composizione numerica del Consiglio Generale e del Consiglio di Amministrazione, che sono state

approvate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze

(MEF) il 23 settembre scorso e sono quindi entrate in

vigore in pari data. È stato nel frattempo avviato l’iter per l’approvazione delle modifiche statutarie conseguenti al Protocollo d’Intesa MEF/ACRI, sottoscritto il 22 aprile

2015, che dovranno essere adottate entro il corrente

anno.

Sempre in osservanza del citato Protocollo d’Intesa, la

Fondazione nel corso del 2015 ha intrapreso una serie

di riflessioni e scelte circa il ruolo della partecipazione

strategica nel gruppo bancario derivante dalla

conferitaria, con la priorità di tutelare il proprio patrimonio

da rischi e favorire i rendimenti.

Va infine evidenziata l’approvazione nel mese di giugno

2015 del Codice Etico e comportamentale della Fondazione, che mette in luce i principi generali ed

etici che ne ispirano l’operatività, nonché le norme

comportamentali a tutela dell’Ente e dei suoi stakeholder.

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2. Il processo di pianificazione strategica

alla programmazione dell’attività istituzionale in cui sono emerse considerazioni e spunti di riflessione circa le progettualità realizzate nel triennio rispetto agli obiettivi strategici del Documento Programmatico precedente e i settori di intervento definiti dal legislatore (D. Lgs. n.153/1999).Il processo si è concluso, come detto, con la scelta di mantenere anche per il triennio 2016-2018 i settori rilevanti della precedente programmazione, di seguito elencati con la specifica corrispondenza ai settori ammessi per legge:

LA SCELTA DEI SETTORI DI INTERVENTOIspirata da una visione di continuità con quanto finora realizzato e coerentemente con le esigenze espresse dal territorio, la Fondazione ha confermato anche per il triennio 2016-2018 i settori rilevanti in cui ha operato finora. Tale scelta è stata frutto di un processo condiviso tra i diversi Organi dell’Ente, che ha visto direttamente coinvolti i Comitati consultivi relativi all’attività erogativa, il Consiglio di Amministrazione e, infine, l’intero Consiglio Generale. Le attività di condivisione e riflessione sono state realizzate all’interno di incontri specifici dedicati

AMBITI DI INTERVENTO

RICERCA SCIENTIFICA- Ricerca Scientifica e Tecnologica

ISTRUZIONE- Educazione, Istruzione e Formazione

ARTE E ATTIVITÀ CULTURALI- Arte, Attività e Beni Culturali

SALUTE E AMBIENTE- Salute pubblica, Medicina preventiva e riabilitativa

- Protezione e qualità ambientale

- Patologie e disturbi psichici e mentali

ASSISTENZA E TUTELA DELLE CATEGORIE DEBOLI-Sviluppo locale ed edilizia popolare locale

- Crescita e formazione giovanile

- Prevenzione e recupero delle tossicodipendenze

- Assistenza anziani

- Volontariato, filantropia e beneficienza

- Famiglia e valori connessi

ALTRI SETTORI - Attività sportiva

- Protezione civile

- Sicurezza alimentare e agricoltura di qualità

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2. Il processo di pianificazione strategica

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L'unica modifica apportata rispetto alla precedente articolazione dei settori di intervento riguarda le iniziative relative alla categoria “Patologie e disturbi psichici e mentali”, spostate dal settore “Assistenza e tutela delle categorie deboli” a quello “Salute e Ambiente”. Ai settori “rilevanti” sopra elencati la Fondazione destinerà, ripartendo tra di essi in misura equilibrata e secondo un criterio di rilevanza sociale, almeno il 50% del reddito residuo così come definito dall’articolo 8 del D.Lgs. 153/1999; tale assegnazione sarà puntualmente rispettata in sede di documenti programmatici annuali dei singoli esercizi del triennio.Accanto ai settori rilevanti, si è stabilito inoltre di mantenere una quota di risorse da destinare ai restanti “altri settori” su cui tradizionalmente la Fondazione risulta impegnata, e costituiti nello specifico da:- Attività sportiva;- Protezione civile;- Sicurezza alimentare e agricoltura di qualità.

FOTOGRAFIA DEL CONTESTO GENERALE E DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTOIl Documento Programmatico Pluriennale (di seguito DPP) è frutto di riflessioni e analisi su quanto finora realizzato dalla Fondazione, sul contesto attuale in cui essa opera e sulle prospettive d’intervento dettate da esigenze ed eventi del contesto territoriale.Al fine di contestualizzare l’azione futura, la Fondazione ha realizzato una sintetica analisi circa i fenomeni, gli elementi e le risorse che caratterizzano ciascun settore di intervento, circoscritta al contesto nazionale e locale e laddove significativa, anche a livello internazionale.La scelta dei fenomeni da analizzare è avvenuta dopo una lettura integrata delle analisi di contesto realizzate per il precedente DPP, dell’attività erogativa svolta in questi tre anni e delle richieste giunte direttamente dal territorio, oltre che dei dati disponibili a livello statistico.Questo passaggio ha permesso di fornire agli Organi della Fondazione una fotografia, seppur non esaustiva, della realtà territoriale e in particolare: della crescita e decrescita di particolari fenomeni rispetto agli anni precedenti, della numerosità e incidenza di tali fenomeni e delle risorse economiche messe a disposizione dalle istituzioni nazionali e locali per farvi fronte.

DEFINIZIONE CONDIVISA DELLE PRIORITÀ E DEGLI OBIETTIVI STRATEGICIL’ultima fase del processo di pianificazione e programmazione è stata dedicata all’individuazione ed esplicitazione dei macro obiettivi che guideranno l’attività erogativa della Fondazione per il prossimo triennio.Gli obiettivi strategici, che verranno di seguito presentati,

sono il risultato di una lettura sinergica e integrata di quanto emerso dai Comitati Consultivi relativamente a: le attività dello scorso triennio e le aspettative emergenti della comunità, le richieste pervenute dal territorio, una fotografia del contesto di riferimento e delle priorità che potrebbero essere portate avanti dalla Fondazione in continuità col passato.Una volta identificate, per ciascun settore di intervento, le tematiche prioritarie e strategiche da affrontare, si è passati all’individuazione dei possibili obiettivi, con evidenza dei relativi ambiti d’intervento e risultati da perseguire.Gli obiettivi strategici preliminarmente individuati sono stati sottoposti alle valutazioni dei Comitati Consultivi, le cui riflessioni e indicazioni ne hanno permesso una migliore finalizzazione. Una volta vagliati gli obiettivi da parte dei Comitati, relativamente ai settori di competenza, il progetto di Documento Programmatico è stato rivisto e integrato nel suo complesso dal Consiglio di Amministrazione, prima di essere sottoposto alla definitiva approvazione da parte del Consiglio Generale. L’adozione del DPP 2016-2018 impegna la Fondazione nel monitoraggio e nell’aggiornamento della programmazione rispetto alle mutevoli richieste del territorio.

LE DISPONIBILITÀ ECONOMICHE Secondo le analisi sviluppate in collaborazione con l’advisor finanziario in ordine alla capacità reddituale espressa dal portafoglio, appare possibile individuare una capacità erogativa media di circa 40 milioni di euro all’anno che, proiettata nel triennio di riferimento, darebbe un obiettivo erogativo complessivo di 120 milioni di euro.Tale obiettivo, laddove le stime reddituali non trovassero conferma a causa di eventuali andamenti negativi dei mercati finanziari, potrebbe essere comunque perseguito attraverso l’utilizzo del Fondo di stabilizzazione delle erogazioni, che ammonta attualmente a circa 145 milioni di euro.

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3. Il ruolo della Fondazione nel suo territorio

TrasparenteIndividua e informa i propri stakeholder sia circa le modalità di funzionamento e la governance dell’Ente, che circa il processo attraverso cui vengono individuate le iniziative da sostenere. Tale processo è definito in termini generali nel Regolamento per l’attività istituzionale, mentre nel caso di una selezione delle richieste mediante lo strumento del bando, del relativo Regolamento di Partecipazione viene data adeguata comunicazione alla collettività. Apertaall’ascoltoL’interazione con la comunità in cui è radicata è un valore imprescindibile, che viene perseguito secondo modalità e forme adeguate alla realtà di riferimento, dando ascolto e interpretando le istanze ritenute più meritevoli di attenzione. SostenibileIl patrimonio della Fondazione ha lo scopo di garantire il perseguimento della missione dell’Ente nel tempo. Le decisioni di investimento vengono effettuate osservando criteri prudenziali di rischio, in coerenza con l’obiettivo di salvaguardare nel medio/lungo periodo il valore del patrimonio e la sua capacità di produrre reddito anche a vantaggio delle generazioni future. A tali generazioni la Fondazione guarda anche con riferimento alle scelte di gestione operativa, orientate al rispetto dell’ambiente e a un uso sostenibile. FlessibileeinnovativaReattiva ai cambiamenti, siano essi di natura istituzionale, economica, sociale o tecnologica, è incline a testare nuovi approcci in risposta ai bisogni della comunità, promuovendo progetti pilota che, se di successo, potranno essere offerti ai decisori pubblici come buone pratiche per la definizione di politiche locali e nazionali, assolvendo in questo modo al proprio ruolo di agente di innovazione sociale. AdoperativitàlocaleevocazioneinternazionaleOpera prevalentemente nel territorio di riferimento ma guarda con attenzione alle migliori esperienze

DOVE OPERA LA FONDAZIONE La Fondazione opera prevalentemente nelle province di Padova e Rovigo. La popolazione di riferimento è costituita da quasi 1,2 milioni di abitanti così suddivisi: 938 mila per Padova e 242 mila a Rovigo (dati ISTAT al 1 gennaio 2015). Il numero di comuni complessivo in cui si realizza l’attività supera i 150, di cui più di 100 per Padova e 50 per Rovigo, che accolgono complessivamente più di 480mila nuclei familiari.La struttura demografica che compone la collettività di riferimento per cui la nostra Fondazione opera è formata principalmente da “giovani adulti” con un’età media tra i 43 e 46 anni. Questo dato rispecchia anche il frenato ricambio generazionale dettato dalla presenza di una maggiore fetta di popolazione adulta lavorativa rispetto alla popolazione giovane in età lavorativa.Infine, i dati demografici sulle principali realtà comunali di riferimento rispecchiano quanto sta accadendo sul resto del territorio nazionale in particolare per la popolazione straniera residente stabilmente. Per il Comune di Padova i cittadini stranieri sono passati a essere il 15% della popolazione comunale nel 2015 rispetto al 10% nel 2013, crescita constatata anche per il Comune di Rovigo dove dal 7,9% nel 2013 sono passati a essere il 10% dei residenti comunali nel 2015.

I TRATTI DISTINTIVI DELLA FONDAZIONE La Fondazione è: AutonomaeindipendenteSvolge la propria attività nell’esclusivo interesse della collettività di riferimento e opera le proprie scelte libera da ingerenze e condizionamenti esterni che ne possono limitare l’autonomia. I componenti del Consiglio Generale non sono rappresentanti degli enti designati, né a questi rispondono. Il rapporto con gli attori locali, pubblici e privati, è informato da spirito di collaborazione, nel reciproco rispetto delle autonomie e prerogative decisionali.

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3. Il ruolo della fondazione nel suo territorio

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internazionali, dalle quali cerca di cogliere indicazioni e suggerimenti al fine di rendere più efficace ed efficiente la sua azione. Partecipa attivamente alle attività dell’European Foundation Center (EFC), l’organo di rappresentanza delle fondazioni europee, al fine di accrescere i momenti di apprendimento e le occasioni di cooperazione su tematiche rilevanti in cui si registra una priorità d’agire. In particolare è attenta alla creazione di sinergie tra le diverse istituzioni, italiane ed anche estere, che possono creare nuove opportunità operative attraverso programmi e iniziative condivise, in grado comunque di determinare un impatto anche sul territorio di riferimento. OrientataalnetworkingFavorisce la collaborazione con altri soggetti pubblici e privati e con altre fondazioni di origine bancaria per

conseguire obiettivi comuni coerenti con la propria missione sia attraverso relazioni dirette tra Fondazioni sia attraverso il coordinamento dell’ACRI – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio SpA. VicinaaicittadiniNella scelta dei programmi da realizzare e delle iniziative da sostenere cerca di previlegiare quelle azioni che, pur avendo come principali interlocutori gli enti pubblici e non profit, producano un valore aggiunto e un beneficio sempre più diretto e percepito dalle persone. ApertaalconfrontoRiflessiva e disposta a valutare qualsiasi critica utile e fondata, considera la pluralità di punti di vista un valore aggiunto ed è pronta a riconsiderare attività e metodi qualora suscettibili di miglioramenti in grado di apportare un beneficio netto all’azione dell’Ente.

- Erogazioni a terzi: ossia erogazioni per progettualità pervenute dalla collettività senza una specifica sollecitazione. Con riferimento a questa ultima modalità si segnala che a partire dal 2016 potranno essere introdotte delle scadenze temporali entro cui far pervenire le richieste.

- Progetti Propri: ovvero iniziative ideate, realizzate e gestite direttamente dal personale della Fondazione e/o in collaborazione con altri enti mantenendo la leadership del progetto.

PIANIFICAZIONE, VALUTAZIONE E RENDICONTAZIONENel perseguimento dei fini istituzionali la Fondazione identifica i processi di pianificazione, valutazione e rendicontazione che rappresentano l’insieme delle attività interdipendenti e interfunzionali delle diverse aree operative finalizzate alla predisposizione di obiettivi strategici e operativi da perseguire, all’individuazione

COME OPERA LA FONDAZIONE La Fondazione intende realizzare quanto programmato sostenendo attività e progetti di enti pubblici o non profit coerenti con gli obiettivi strategici definiti e condivisi con gli interlocutori della collettività di riferimento per ciascun settore di intervento, oltre che svolgendo un ruolo di promotore diretto.Le modalità di intervento attraverso cui opera e sviluppa la propria azione sul territorio sono tre:- Bandi: ossia erogazioni su richieste sollecitate, riferite a

uno specifico ambito di attività. Questa modalità di agire permette alla Fondazione di indirizzare le progettualità del territorio verso settori che presentano dei deficit di azione e di incentivare interventi innovativi con caratteristiche sperimentali, favorendo ad esempio la cooperazione tra più soggetti. Tale strumento agevola il processo di selezione e l’attività di comparazione, attraverso un sistema di valutazione in cui a cui a ogni richiesta vengono applicati i medesimi criteri di scelta.

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dei successi o delle possibili aree di miglioramento degli interventi realizzati, nonché alla presentazione alla comunità del proprio operato.

Tramite il processo di pianificazione, la Fondazione rielabora tutte le informazioni recepite e condivise dagli Organi Istituzionali e dai Comitati consultivi, dalle aree operative interne, nonché le indicazioni emerse dagli stakeholder del territorio e dalle analisi di contesto rilevanti ai fini della propria attività. Partendo da questa ricognizione, cerca quindi di mettere a fuoco i propri obiettivi d’intervento, delineando le azioni e gli strumenti che le consentono di perseguirli nel medio/lungo termine.

Il processo di valutazione mira a conoscere meglio: ciò che ci si aspetta che accada (ex ante), ciò che sta accadendo (in itinere) e ciò che è accaduto (ex post) con gli interventi della Fondazione.In tale prospettiva l’Ente raccoglie dati e informazioni da parte dei destinatari e beneficiari andandone a definire le aree di successo e di miglioramento.Tale processo, nel corso del triennio, vedrà l’implementazione di un sistema di valutazione volto da un lato a migliorare la qualità degli interventi e delle iniziative supportate dalla Fondazione e dall’altro a mettere in luce, per particolari progettualità, le possibili ricadute e i cambiamenti apportati ai beneficiari del progetto.Nella valutazione relativa al sostegno di nuove iniziative la Fondazione continuerà a prendere in considerazione la programmazione europea, le priorità di intervento suggerite dall’ACRI e le proposte progettuali degli enti locali di riferimento.

Il processo di rendicontazione rappresenta, infine, la responsabilità sociale che la Fondazione ha nei confronti della collettività rispetto alle scelte effettuate, alle azioni intraprese e ai risultati prodotti sul proprio territorio. Tale processo è condotto sulla base di una programmazione dettagliata di tutte le sue diverse fasi, in modo da garantire efficienza e completezza informativa.L’Ente intende rafforzare l’integrazione degli strumenti di pianificazione, valutazione e rendicontazione sinora adottati.

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4. Priorità e obiettivi strategici

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4. Priorità e obiettivi strategici

ATTIVITÀ SVOLTA 2013-2015Con il DPP 2013-2015 la Fondazione, nel campo dellaRicerca Scientifica, si era data gli obiettivi di:• stimolare la produzione scientifica di eccellenza;• favorire la formazione e la crescita di giovani ricercatori;• favorire il trasferimento di risultati e competenze dal

mondo della ricerca a quello delle imprese;• favorire l’internazionalizzazione dei centri di ricerca del

territorio. Un’attenzione particolare era stata posta poi al sostegnodi laboratori d’avanguardia e piattaforme tecnologichecondivise. Con l’obiettivo di stimolare l’attività scientifica di eccellenza, la Fondazione ha sostenuto nel 2013 due bandi, in collaborazione con la Fondazione Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, per progetti di ricerca nell’ambito delle patologie pediatriche, coordinati sia da ricercatori senior sia da giovani Principal Investigator. Sulla base delle valutazioni acquisite da esperti internazionali, è proseguito poi il sostegno ad altri importanti centri di ricerca in campo biomedico, come il CORIT - Consorzio per la Ricerca sui Trapianti, per progetti finalizzati all’analisi dei meccanismi di progressione dei più importanti carcinomi gastrointestinali al fine di prevenirne la diffusione, e alla Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata Onlus, per lo sviluppo di ricerche che affrontano problemi di salute sempre più rilevanti per le società occidentali quali diabete, obesità e sarcopenia (ovvero la diminuzione

della massa muscolare durante l'invecchiamento).

A metà tra gli obiettivi di stimolo della produzione scientifica di eccellenza e di crescita dei giovani ricercatori, si colloca il bando Starting Grants lanciato dalla Fondazione a inizio 2015 e realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova. L’iniziativa ha inteso infatti sostenere progetti di ricerca innovativi e di eccellenza, la cui conduzione sarà affidata a studiosi non strutturati, che verranno appositamente reclutati dall’Università con un contratto di ricercatore a tempo determinato della durata di tre anni. Sul piano della formazione dei ricercatori, è proseguito l’annuale sostegno al Progetto Dottorati di Ricerca, finalizzato a potenziare e qualificare le iniziative di formazione post lauream offerte dai Corsi di Dottorato di Ricerca dell’Ateneo Patavino, attraverso l’assegnazione di 32 borse di studio per progetti di ricerca di durata triennale. Nell’ambito di ogni edizione dell’iniziativa sono state inoltre confermate le 15 borse di studio specificatamente riservate a studenti stranieri.

Il trasferimento di risultati e competenze dal mondo della ricerca a quello delle imprese è proseguito attraverso la partecipazione alla seconda fase del progetto AGER, realizzato in collaborazione con altre fondazioni di origine bancaria e finalizzato alla promozione di progetti di ricerca in campo agroalimentare. A livello locale, inoltre, è continuato

I SETTORI DI INTERVENTO

RICERCA SCIENTIFICA

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il sostegno all’incubatore universitario d’impresa StartCube e, per le edizioni 2013 e 2014, anche alla business plan competition Start Cup Veneto.

Per quanto riguarda, infine, il sostegno a laboratori d’avanguardia e piattaforme tecnologiche condivise, si segnalano i contributi erogati – sempre a seguito di valutazioni positive da parte di esperti indipendenti – al laboratorio Te.Si. del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, che ha sede a Rovigo e si occupa di ricerca scientifica e industriale e di alta formazione nel dominio delle tecnologie abilitanti per la produzione manifatturiera, e al laboratorio CI.Ga. - Centro interdipartimentale di ricerca e servizi per le decisioni giuridico-ambientali e la certificazione etica d’impresa, anch’esso con sede a Rovigo e che studia le implicazioni sociali, etiche e giuridiche delle nuove tecnologie.

ANALISI DI CONTESTOEssere all’avanguardia sotto il profilo tecnologico e scientifico è fondamentale per una società che punta alla competitività e allo sviluppo economico valorizzando le proprie risorse.Il contesto nazionale, rispetto al più ampio scenario internazionale, si caratterizza per limitati “investimenti” nel campo della Ricerca&Sviluppo (R&S) che lo rendono meno attrattivo da un lato e meno produttivo di eccellenze dall’altro.Rispetto a nazioni che potremmo definire come principali competitors (Germania, Francia, Regno Unito e Spagna), l’Italia, con un livello di stanziamenti complessivi costanti negli ultimi anni, pari a 10 miliardi di €/annui, supera leggermente soltanto la Spagna, rimanendo indietro rispetto a Paesi come Germania (20 miliardi di €/annui), Francia (15 miliardi di €/annui) e Regno Unito (13 miliardi di €/annui).Il contesto regionale, caratterizzato da un importante tessuto industriale e dalla presenza di alcuni tra i più importanti Atenei italiani, ha registrato tuttavia tra il 2011 e il 2012 una crescita degli investimenti in ricerca e innovazione più limitata rispetto ad esempio ad altre regioni d’Italia come l’Emilia Romagna o la Toscana. Guardando più specificatamente all’Università di Padova, si evidenzia come, tra le principali fonti di finanziamento della stessa, nel 2013 vi sia stato un calo delle entrate provenienti dall’Unione Europea e dal MIUR, solo in parte compensato da una maggiore disponibilità di fondi propri di Ateneo. La qualità della produzione scientifica dell’Università di Padova si è mantenuta nell’ultimo periodo su alti livelli,

riconosciuti sia sul piano nazionale che internazionale, che le hanno permesso di posizionarsi ai primi posti nelle classifiche stilate sia dall’ANVUR che dal CENSIS su quasi tutte le aree disciplinari considerate (10 su 14) e superando in molti casi università altrettanto quotate come quelle di Milano, Bologna, Torino, Firenze e Roma. Sul piano internazionale, va rilevato anche il buon rendimento dei ricercatori dell’Ateneo Patavino su programmi di finanziamento promossi dalle principali agenzie di ricerca, quali ad esempio l’European Research

Council e la Bill & Melinda Gates Foundation.

OBIETTIVI STRATEGICI• Stimolare la produzione scientifica di eccellenza

attraverso bandi volti al sostegno, in maniera meritocratica e trasparente, dei migliori progetti e gruppi di ricerca del territorio, ma anche dei giovani studiosi più promettenti.

• Valorizzare il talento e le idee dei giovani ricercatori, sostenendone i percorsi di crescita a livello scientifico, accademico e professionale, continuando a promuovere iniziative e progettualità che facilitino anche il processo di creazione di nuove realtà imprenditoriali.

• Favorire il dialogo tra mondo della ricerca e mondo delle imprese partendo dalle eccellenze del nostro territorio focalizzando le risorse in progettualità di ricerca multidisciplinari che, oltre a coinvolgere e trovare attuazione nel tessuto produttivo, possano puntare a risultati scientifici trasferibili ed esportabili.

• Favorire l’internazionalizzazione e sostenere progetti in sinergia con centri di ricerca, universitari e non, al fine di migliorare la competitività internazionale dei gruppi di ricerca presenti sul territorio.

• Valorizzare i prodotti della ricerca, potenziando la comunicazione scientifica al fine anche di accrescere la competitività territoriale favorendo momenti di presentazione dei risultati raggiunti e incentivando la pubblicizzazione di tali risultati.

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4. Priorità e obiettivi strategici

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ISTRUZIONE

ATTIVITÀ SVOLTA 2013-2015Nel settore dell’Istruzione, il DPP 2013-2015 prevedevacome obiettivi:• l’ampiamento delle conoscenze per favorire una

migliore crescita della persona; • la promozione dell’integrazione scolastica e sociale di

bambini e ragazzi stranieri, di persone con disabilità o appartenenti a qualche minoranza;

• lo sviluppo di capacità e competenze attraverso l’accesso a una formazione specialistica di eccellenza.

La formazione dei giovani è da sempre una priorità della Fondazione che, anche per il periodo 2013-2015, con il progetto Attivamente ha proposto annualmente tutta una serie di attività extra didattiche per le scuole di ogni ordine e grado delle province di Padova e Rovigo. Attività che hanno spaziato dal multiculturalismo all’educazione scientifica, dalle arti (musica, teatro, pittura) all’economia, passando per proposte trasversali come quelle sul metodo di studio e l’orientamento scolastico. Vista la crescente adesione al progetto, la Fondazione ha sensibilmente aumentato nel corso degli ultimi anni lo stanziamento a favore di Attivamente, passato dai 700.000 euro dell’edizione 2013-2014 ad oltre un milione di euro per quella del 2015-2016. L’attenzione alla formazione dei giovani e, in particolare, allo sviluppo di nuove conoscenze si è tradotta nel 2013 anche nel bando Scuola Innovazione, promosso dalla Fondazione con l’obiettivo di sostenere la realizzazione e l’ammodernamento dei laboratori di indirizzo e curricolari delle scuole secondarie superiori del territorio. Sul piano dell’internazionalizzazione è stata sostenuta infine, con un investimento crescente nel corso del triennio, la Fondazione Intercultura al fine di rendere disponibile per gli studenti del territorio borse di studio per lo svolgimento di esperienze formative e di vita all’estero.

Sul piano dell’integrazione scolastica è stata portata a compimento nel 2015 la fase pilota del progetto volto a garantire pari opportunità agli studenti stranieri nella scelta dei percorsi scolastici, realizzato in collaborazione con Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo.

Lo sviluppo di capacità e competenze attraverso l’accesso a una formazione specialistica di eccellenza

ha trovato attuazione, in particolare, attraverso l’annuale sostegno alla realizzazione delle attività didattiche e specialistiche del polo universitario di Rovigo e al supporto, per un ulteriore quinquennio, alla Scuola Galileiana di Studi Superiori dell’Università di Padova.

Per continuità storica con un progetto partito più di 15 anni fa, hanno infine trovato spazio nel settore Istruzione quegli stanziamenti relativi alla costruzione degli ultimi impianti sportivi pianificati con il Progetto Palestre, l’iniziativa attraverso cui la Fondazione ha voluto perseguire il duplice obiettivo di sopperire alla carenza di impianti sportivi in alcune zone del territorio e di valorizzare il talento di giovani progettisti locali. Al riguardo quattro risultano al momento già ultimate e operative, una è in via di ultimazione e un’altra in fase di costruzione, i cui lavori dovrebbero concludersi entro la fine del 2016. ANALISI DI CONTESTOLa Strategia “Europa 2020” indica tra le priorità e gli obiettivi la necessità di creare una crescita inclusiva e intelligente, che sappia investire in maniera più efficace in materia di istruzione, ricerca e innovazione, riducendo le diverse forme di divario che si vanno creando. Tra queste, l’area c.d. dello svantaggio scolastico, ad esempio, formata da tutti quegli alunni che hanno bisogno di un “attenzione speciale” per diversi motivi: svantaggio culturale e sociale, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua (nel sistema scolastico delle province di Padova e Rovigo si contano più di 15.000 alunni stranieri); disturbi specifici di apprendimento (le provincie di Padova e Rovigo registrano più di 3.000 alunni con Bisogni Educativi Speciali) e disturbi evolutivi (solo nel 2013 il territorio di riferimento includeva circa 2.500 alunni con diverse disabilità che usufruivano dell’insegnante di sostegno).La recente riforma del sistema scolastico nazionale, inoltre, fa emergere l’importanza dell’autonomia scolastica, con riferimento in particolare al potenziamento delle attività di laboratorio e alla qualità dell’offerta formativa programmata, al fine di potenziare i piani di azione educativi.Per quanto concerne l’edilizia scolastica, la realtà nazionale si presenta complessivamente obsoleta e con necessità di messa in sicurezza e innovazione,

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considerato anche che le scuole rappresentano le “fortezze” destinate a custodire le generazioni future. Da un’indagine portata avanti da Legambiente e dalla mappatura in fase di definizione da parte del MIUR, infatti, l’Italia si presenta con circa il 70% degli edifici realizzati tra il 1940 e il 1990 e con più della metà di questi privi di certificati di idoneità statica e agibilità. A completare lo stato dell’arte ci sono poi i dati sulle manutenzioni con circa il 36% degli edifici mappati che necessita di interventi urgenti dettati anche dalle caratteristiche eterogenee del nostro territorio, sottoposto a rischi idrogeologici, sismici e vulcanici. In linea con il contesto nazionale, anche nella regione Veneto quasi il 20% degli edifici scolastici necessiterebbe di manutenzione straordinaria. Va detto che, a fronte di tali esigenze, sono state approntate delle risposte anche da parte della Pubblica Amministrazione: il Governo sta portando avanti infatti il “Piano nazionale Edilizia Scolastica” che ha una valenza triennale mentre la Regione Veneto ha indetto nel 2014 un bando a supporto degli Enti Locali proprietari di immobili scolastici, che presentano sempre maggiore difficoltà a garantire i necessari interventi di adeguamento e messa in sicurezza.

OBIETTIVI STRATEGICI• Favorire l’innovazione scolastica sostenendo

progettualità che contribuiscano a migliorare i percorsi didattici offerti e le strumentazioni utilizzate.

• Intervenire nelle diverse aree di svantaggio investendo sull’integrazione sociale e sulle metodologie di apprendimento.

• Supportare le istituzioni che stimolano e accrescono la formazione di alto livello sostenendo l’istruzione universitaria e la formazione specialistica d’eccellenza.

• Promuovere l’internazionalizzazione del mondo scolastico e tavoli di condivisione scuola-lavoro, stimolando le conoscenze e le esperienze interculturali e sostenendo l’orientamento lavorativo dei giovani.

• Favorire la riqualificazione di edifici scolastici e asili. Tenuto conto della rilevanza del problema – e avendo presente la programmazione in materia delle istituzioni pubbliche – il nostro Ente si propone di intervenire nei capoluoghi di provincia, ponendo una maggiore attenzione alle situazioni di emergenza e sicurezza per garantire la piena funzionalità delle strutture.

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4. Priorità e obiettivi strategici

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ARTE E ATTIVITÀ CULTURALI

ATTIVITÀ SVOLTA 2013-2015Nel campo dell’arte e delle attività culturali, il precedentedocumento programmatico triennale, aveva definitocome obiettivi:• la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del

territorio;• il sostegno e la valorizzazione delle attività creative nel

campo della produzione artistica e culturale;• la promozione di una programmazione artistico-

culturale in grado di incentivare la diffusione della conoscenza e di offrire alla comunità maggiori occasioni di arricchimento culturale.

Sul piano della valorizzazione del patrimonio storico-artistico, nel 2013 si è conclusa l’ultima edizione del bando Restauro beni artistici religiosi, volto a tutelare i beni artistici religiosi ubicati nelle province di Padova e Rovigo e sottoposti a vincoli di tutela. Nel 2014, invece, sono stati pubblicati gli esiti del progetto Biblioteche e archivi storici, finalizzato a promuovere la conservazione, la valorizzazione e l’implementazione del patrimonio archivistico e librario esistente sul territorio. Sempre sul piano del recupero del patrimonio, nel corso del triennio una particolare attenzione è stata posta dalla Fondazione agli interventi di restauro segnalati da soggetti terzi (Enti Locali, Sovrintendenze, Diocesi, Istituti culturali, etc.).

Le attività creative nel campo della produzione artistica e culturale sono state sostenute guardando anche allo sviluppo imprenditoriale e alla creazione di nuovi posti di lavoro nel settore, attraverso la realizzazione dei bandi Culturalmente e fUNDER35, che hanno visto entrambi un investimento crescente tra il 2013 e il 2015 da parte della Fondazione.

Sul piano della programmazione artistica, la Fondazione ha proseguito l’impegno per la realizzazione di eventi espositivi di ampio respiro presso Palazzo Roverella a Rovigo, che ha ospitato in successione le mostre:- “Il successo italiano a Parigi negli anni

dell’impressionismo: la maison Goupil” (2013)- “L’ossessione nordica: Böcklin, Klimt, Munch e la pittura

italiana” (2014) - “Il demone della modernità: Pittori visionari all’alba del

secolo breve” (2015). Inoltre è stata mantenuta un’attenzione verso il mondo dei più piccoli, a cui nel corso delle esposizioni sono stati dedicati laboratori didattici e visite guidate e per i

quali, in particolare, è stata allestita la mostra “Il Viaggio: rassegna internazionale d’illustrazione” (2014-2015). Presso la sede di Palazzo del Monte di Pietà a Padova, invece:- nella prima parte del 2013 è stata allestita la mostra

“Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento”, in cui per la prima volta dopo 500 anni si è potuto tornare ad ammirare a Padova la straordinaria collezione d’arte del letterato, mecenate, creatore della lingua e del Rinascimento italiano, Pietro Bembo. La mostra ha registrato un importante successo sia di critica che di pubblico e con oltre 100.000 visitatori è risultata in quell’anno la terza mostra più vista d’Italia;

- nel 2015 poi è stata realizzata la mostra “Questa è guerra! 100 anni di conflitti messi a fuoco dalla fotografia” che con oltre 100 immagini ha esplorato alcuni fra i maggiori conflitti che si sono succeduti fino ad oggi, come la Guerra Civile Spagnola, la Seconda Guerra Mondiale, la guerra in Vietnam e in Congo, testimoniando come la fotografia abbia cambiato nel corso del tempo il modo di raccontare i conflitti bellici.

L’offerta culturale della Fondazione si è concretizzata inoltre con tre edizioni della rassegna Musiké, che ha proposto in diverse sedi delle province di Padova e Rovigo concerti di musica classica e di musica jazz, spettacoli teatrali e di danza, e dalle conferenze del programma Segnavie, in cui esperti di fama mondiale del mondo della scienza, della cultura e dell’economia hanno offerto alla comunità spunti di riflessione e momenti di dibattito su alcuni tra i temi di maggiore attualità per il Paese.

ANALISI DI CONTESTOI fondi pubblici a disposizione del settore culturale hanno subito negli ultimi anni una significativa contrazione, sia a livello di autorità centrale (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) che di Regione Veneto, incidendo in maniera significativa sulla valorizzazione del patrimonio artistico e sulla crescita culturale del territorio di riferimento.Apprezzabile e incoraggiante è quanto proposto dal Governo con la Legge “Art Bonus” che attraverso il credito d’imposta per le erogazioni liberali intende favorire la tutela del patrimonio artistico, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.La difficile situazione economica ha inciso poi sulla disponibilità delle famiglie e sulla frenata della propensione a viaggiare che si riscontra nei dati del settore turistico. Tra il 2013 e il 2014 per Padova la

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riduzione degli arrivi è stata determinata soprattutto dagli stranieri e ha comportato una conseguente riduzione delle presenze: una circostanza che evidenzia la necessità di strutturare meglio i percorsi turistici sulle base delle esigenze e delle caratteristiche del consumatore tipo, che spesso privilegia escursioni e uscite rispetto ai più tradizionali servizi di ospitalità. In questo contesto un aspetto favorevole e in controtendenza è dato dalla lieve crescita della spesa media mensile in cultura delle famiglie venete (circa 120 euro nel 2013), marcata soprattutto nelle principali realtà comunali del territorio.Il patrimonio storico artistico continua comunque a rappresentare una fonte di attrattività per il territorio di riferimento, e come tale andrebbe adeguatamente valorizzato e reso maggiormente fruibile alla collettività.Sul fronte dell’offerta culturale, dall’ultimo censimento ISTAT sul Non Profit è emerso che il territorio delle province di Padova e Rovigo è caratterizzato da un ampio numero di associazioni dedicate alle attività culturali e artistiche che potrebbero favorire la nascita di lavori in rete con la finalità di gestire, rendere fruibile e valorizzare i punti di interesse del territorio.Va segnalato infine l’apprezzamento crescente riscontrato da parte della collettività nei confronti di eventi e manifestazioni di approfondimento culturale (conferenze, festival letterari, incontri con l’autore, etc.), che costituiscono momenti sia di intrattenimento che di stimolo alla riflessione.

OBIETTIVI STRATEGICI• Favorire la valorizzazione del patrimonio storico-

artistico incoraggiando anche una gestione strutturata e sostenibile nel tempo dei beni culturali. Tale azione intende valorizzare il patrimonio storico-artistico auspicando la costruzione di collaborazioni tra soggetti privati e/o pubblici interessati e sviluppando un sistema di offerta culturale adeguato.

• Promuovere la storia del territorio attraverso percorsi turistici adeguati e favorire una maggiore fruibilità del patrimonio storico-artistico. L’obiettivo mira ad accrescere la conoscenza storica e incentivare la trasmissione delle tradizioni tra le diverse generazioni oltre che far accrescere la domanda culturale e turistica anche mediante un’offerta condivisa.

• Promuovere una programmazione artistico-culturale che sappia incentivare la diffusione della conoscenza e offrire alla comunità maggiori occasioni di arricchimento culturale. La Fondazione intende confermare il suo impegno istituzionale nella gestione diretta di iniziative culturali (eventi espositivi, eventi artistici e conferenze) e indiretta di iniziative

di formazione cercando di ampliare il bacino di riferimento.

• Stimolare l’innovazione culturale intesa come un laboratorio artistico permanente favorendo la nascita e l’implementazione delle c.d. “imprese culturali” a livello territoriale più ampio. Tale obiettivo cercherà di stimolare e consolidare i soggetti del settore culturale attraverso iniziative basate sullo sviluppo strategico, economico e sostenibile di vere e proprie realtà imprenditoriali che facciano del loro core business la gestione e la promozione culturale.

EVENTI ESPOSITIVI Per quanto riguarda la programmazione di eventi espositivi le linee di indirizzo prevedono una programmazione pluriennale di eventi espositivi di ampio respiro con i seguenti distinguo:• per le mostre che verranno realizzate a Palazzo

del Monte di Pietà a Padova, la scelta è quella di privilegiare eventi di elevato contenuto culturale e scientifico, che potrebbero richiedere una cadenza biennale nella loro attuazione;

• con riferimento alla gestione di Palazzo Roverella a Rovigo, tenuto conto delle previsioni contenute nella convenzione in essere con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, la Fondazione intende programmare annualmente un importante evento espositivo, garantendo nel contempo la migliore valorizzazione della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile, ivi ospitata.

La Fondazione si riserva infine di valutare il sostegno di eventi espositivi promossi da istituzioni ed enti locali, laddove gli stessi si caratterizzino per qualità e rilevanza artistica del progetto; al riguardo, tali progetti dovranno essere sottoposti con congruo anticipo alla Fondazione affinché possa essere svolta un’adeguata valutazione degli stessi.

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4. Priorità e obiettivi strategici

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SALUTE E AMBIENTE

ATTIVITÀ SVOLTA 2013-2015Con riferimento al settore Salute, il DPP 2013-2015prevedeva:• il consolidamento di azioni e interventi rivolti alla

prevenzione, alla ricerca e alla cura della malattie che costituiscono le principali cause di morte nel territorio;

• il miglioramento dell’efficienza dei servizi e delle strutture socio-sanitarie finalizzata alla qualità delle prestazioni e perseguita attraverso l’acquisto di strumentazioni cliniche, il rinnovamento dei processi organizzativi e d’integrazione con il territorio o lo sviluppo del capitale umano;

• lo stimolo alla ricerca d’eccellenza in campo biomedico, con particolare attenzione a quella in ambito pediatrico.

Sul piano della prevenzione, la ricerca e la cura riferita a patologie tra le principali cause di morte nel territorio, la Fondazione ha sostenuto nel triennio progettualità relative alla prevenzione delle malattie cardio-vascolari e al miglioramento delle cure oncologiche (screening), nonché azioni di informazione e sensibilizzazione verso l’adozione di comportamenti e stili più sani e corretti.

Il miglioramento dell’efficienza dei servizi e delle strutture socio-sanitarie è stato perseguito attraverso l’acquisto di strumentazioni cliniche e diagnostiche d’avanguardia segnalate dalla aziende socio-sanitarie del territorio e dall’Istituto Oncologico Veneto; un’attività che, nel corso del triennio, ha visto la Fondazione impegnare a favore delle locali strutture sanitarie oltre 12 milioni idi euro.

L’attenzione alla ricerca biomedica, infine, si è consolidata attraverso i bandi realizzati a favore dell’Istituto Ricerca Pediatrica Città della Speranza e ai contributi erogati alla Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata.

Nel settore dell’Ambiente, gli obiettivi definiti dal DPP2013-2015 erano:• contribuire al miglioramento della qualità ambientale

del territorio di riferimento con azioni volte in particolare a incentivare il risparmio, l’efficienza energetica e la produzione di energia pulita e a ridurre l’inquinamento urbano;

• promuovere azioni di sensibilizzazione dei cittadini

verso le tematiche ambientali, stimolando l’adozione di comportamenti virtuosi;

• valorizzare i parchi naturali, promuovere le tipicità dell’agricoltura locale e tutelare la biodiversità del territorio.

Sotto il profilo del risparmio energetico e dell’uso sostenibile delle risorse, la Fondazione ha contribuito nel 2013 all’avvio del progetto 3L–LessEnergy,LessCost,LessImpact, per interventi di efficientamento energetico su edifici pubblici e sistemi di illuminazione pubblica realizzati grazie al contributo dei fondi europei, mentre nel 2014 ha sostenuto il progetto Smart Water per la gestione delle emergenze idriche promosso dalla Provincia di Padova e realizzato anch’esso attraverso un programma di finanziamento comunitario.

Per quanto riguarda la valorizzazione delle aree naturali, la Fondazione ha contribuito negli ultimi tre anni in maniera significativa alla realizzazione dei percorsi ciclo-pedonali nei territori sia della provincia di Padova, in particolare lungo il percorso del fiume Bacchiglione che della provincia di Rovigo, nei comuni interessati dal Parco del Delta.

ANALISI DI CONTESTOIl progressivo fenomeno dell’invecchiamento demografico sembra aggravarsi in tutto il contesto internazionale richiedendo nuove sfide per la sostenibilità del sistema di welfare dettate soprattutto dall’incremento di non autosufficienti e malati cronici.L’Italia si colloca al secondo posto in Europa, dopo solo la Germania, per indice di vecchiaia registrato nel 2014. Il nostro Paese si presenta in media con più di 150 anziani (65 anni e più) ogni 100 giovani (meno di 15 anni) e, osservando le realtà regionali, i valori più alti si concentrano nell’area settentrionale. Oltre alle necessità sanitarie connesse alle malattie dettate dall’avanzamento dell’età e alla cronicità di queste, il sistema sanitario deve anche far fronte al perdurare delle principali cause di mortalità, che per Padova e Rovigo sono le malattie del sistema circolatorio, i tumori maligni e le malattie del sistema respiratorio; patologie per le quali si evidenzia la necessità di ulteriori investimenti, sia sul piano della diagnosi e dei trattamenti (strumentazioni e tecnologie) che su quello della ricerca.Dall’Osservatorio nazionale di screening, emerge che per

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la regione Veneto – nonostante i positivi risultati – rimane ancora ampia la fetta di utenti che non adotta interventi di prevenzione primaria o che si affida a servizi privati che non rientrano nei programmi di screening offerti dal sistema sanitario regionale.Permane infine il bisogno di supportare le strutture socio-sanitarie nel percorso di innovazione delle strumentazioni al fine di garantire un servizio sanitario all’avanguardia rispetto alle richieste del territorio e che riesca a far fronte tempestivamente al reintegro di servizi e strumenti obsoleti.Il contesto ambientale sul fronte della sostenibilità e del risparmio energetico, volti a salvaguardare le risorse naturali del nostro territorio, presenta dati positivi in energia prodotta da fonti rinnovabili per Padova, dati che invece non si riscontrano per l’area di Rovigo, mentre aree di miglioramento per il territorio sono sicuramente la dispersione della rete idrica che si attesta intorno al 30% determinando la perdita di acque potabili, e la concentrazione delle polveri sottili.

OBIETTIVI STRATEGICI• Promuovere un sistema di welfare ponendo

attenzione ai servizi di cura e assistenza legati al tema dell’invecchiamento e del “fine vita”. L’obiettivo riconosce la necessità di sviluppare forme di partnership tra i diversi attori che offrono servizi socio-sanitari, incoraggiando in particolare servizi che mirano all’assistenza domiciliare.

• Migliorare la qualità dei servizi sanitari, diagnostici e terapeutici, rendendoli all’avanguardia e innovativi. L’obiettivo è quello di potenziare particolari servizi sanitari.

• Incrementare le azioni di prevenzione e qualità della vita favorendo attività di sensibilizzazione in tal senso e un maggiore coinvolgimento di tutte le fasce d’età. Continuerà l’impegno della Fondazione in merito alla promozione della salute, della ricerca e della cura soprattutto per quelle malattie che sono causa di morte, attraverso diverse tipologie di intervento; è definita inoltre prioritaria l’azione di divulgazione di tali iniziative presso la collettività di riferimento.

• Favorire la presa di coscienza dei modelli di consumo dell’energia e delle risorse naturali attraverso iniziative atte all’educazione, alla sostenibilità e al risparmio delle risorse ambientali. In una più ampia visione di salvaguardia dell’ambiente, la Fondazione cercherà di promuovere azioni trasversali di educazione al “Bene Comune” pienamente convinta che solo partendo dal basso si potrà giungere a piccoli miglioramenti. In particolare, attraverso possibili partnership tra soggetti privati e pubblici, cercherà di coinvolgere le diverse fasce d’età della collettività.

• Promuovere interventi che mirano alla fruizione

positiva del territorio con l’attivazione di percorsi ciclo-pedonali che valorizzino le bellezze naturali del territorio di riferimento rendendole accessibili in forma sostenibile.

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4. Priorità e obiettivi strategici

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ASSISTENZA E TUTELA DELLE CATEGORIE DEBOLI

Attività svolta 2013-2015Con riferimento al settore Assistenza e tutela dellecategorie deboli, il DPP 2013-2015 prevedeva gli obiettividi: • favorire le condizioni e rimuovere gli ostacoli alla piena

realizzazione della persona;• promuovere l’integrazione e la coesione sociale;• sostenere l’autonomia delle persone per favorire una

maggiore sicurezza e responsabilità;• coltivare la solidarietà come valore fondamentale per

uno sviluppo sociale e civile della nostra comunità, attraverso il sostegno alla famiglia, la promozione della filantropia e lo sviluppo di una cittadinanza attiva e responsabile.

Autonomia, sicurezza e responsabilità come condizioni di sviluppo e crescita della persona sono state perseguite anche con riferimento a tutte quelle iniziative promosse dalla Fondazione al fine di contrastare la situazione di emergenza dovuta alla crisi economica e favorire l’occupazione. Tra queste, si segnalano il Fondo Straordinario di Solidarietà per il Lavoro che, nato nel 2009 come progetto di sostegno economico alle famiglie in difficoltà, nell’ultimo triennio si è trasformato in una vera e propria esperienza di welfare comunitario che ha visto consolidarsi una vasta rete di soggetti del territorio per creare opportunità lavorative, e il Microcredito d’Impresa, che ha promosso la costituzione di un apposito fondo di garanzia interprovinciale per la concessione di crediti destinati a sostenere la creazione di attività microimprenditoriali.

Il sostegno alla famiglia si è concretizzato, in particolare, nel corso del 2014 con l’avvio di una nuova edizione del Progetto Prima Infanzia, per il potenziamento dei servizi educativi per la prima infanzia, mediante interventi di miglioramento delle strutture ad essa dedicate (scuole dell’infanzia, scuole dell’infanzia con nido integrato, centri d’infanzia, asili nido) aventi sede nelle province di Padova e Rovigo.

Lo sviluppo della persona, specie se in condizioni di svantaggio, l’integrazione e la coesione sociale sono state tra le finalità dell’ultima edizione del Progetto Sociale, che ha trovato attuazione nel 2013 e che ha visto la realizzazione di tre bandi, volti allo sviluppo di spazi aggregativi e di servizi a supporto della disabilità e dell’integrazione. In tale ambito, va segnalato anche

il consolidamento del Progetto Alzheimer, che ha come obiettivo l’offerta di servizi di formazione, accompagnamento e supporto psicologico rivolti a tutte le figure che si prendono cura del malato di Alzheimer (operatori, familiari, volontari e badanti). Sempre con riferimento alle finalità di integrazione e supporto delle persone in particolari condizioni di bisogno, nel 2013 è stata realizzata una nuova edizione del Progetto Pulmini, promosso dalla Fondazione con l’obiettivo di sostenere l’acquisto di automezzi per il trasporto e l’accompagnamento di anziani, disabili, persone con difficoltà motorie o non autosufficienti.

Sul piano della promozione della filantropia e della solidarietà, la Fondazione ha continuato anche nel triennio 2013-2015 il proprio sostegno ad attività di cooperazione internazionale a favore dei Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con le principali realtà del territorio attive in questo settore o attraverso progetti realizzati tramite l’ACRI con la partecipazione di altre fondazioni di origine bancaria. ANALISI DI CONTESTOPrincipale causa di numerosi casi di disagio sociale, economico e talvolta familiare è lo status di precarietà in cui versano tutte le fasce d’età, in particolare i giovani e le donne.Una condizione che colpisce anche le province di Padova e Rovigo e che è testimoniata dall’andamento del tasso di disoccupazione, che è salito in maniera costante dal 2009 al 2013 e che solo nel 2014 ha mostrato margini di stabilità, pur mantenendosi su livelli ancora alti (attorno all’8%). Ad accentuare tali instabilità e difficoltà familiari contribuiscono poi i dati riguardanti il tasso di disoccupazione degli ultra 35enni che al 2014 risultano essere ancora alti, sia per Padova (5,8%) che per Rovigo (6,7%).La precarietà in cui versano le famiglie del territorio è leggibile anche dai dati sulla povertà assoluta, che vedono più dell’8% della popolazione veneta percepire un’entrata mensile al di sotto di quella definita minima dall’ISTAT in grado di sostenere i consumi medi delle famiglie e l’acquisto dei beni primari. Soffermandoci, invece, sulle principali categorie di beneficiari dei servizi sociali, cioè anziani e bambini, si nota come vi sia una diminuzione sul territorio del numero delle utenze. In particolare, vi è una riduzione media annua del 4% del

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numero di anziani autosufficienti e non autosufficienti ospiti di residenze comunitarie e familiari e una riduzione in numero assoluto di bambini (0-2 anni) utenti di asili nido e di servizi integrativi (0,7 bambini ogni 100 per gli ultimi anni disponibili). Le motivazioni alla base di tali cambiamenti di tendenza possono essere riconducibili a diverse ipotesi, tra le quali la sfavorevole congiuntura economica e le difficoltà familiari a sostenere i costi di tali strutture, la crescita dei servizi domiciliari (anche privati) e la numerosità delle strutture già presenti sul territorio.Ed è proprio sul piano dei servizi sociali che le fondazioni di origine bancaria stanno cercando di stimolare e incoraggiare la nascita di “welfare di comunità”, nonché la concretizzazione di interventi realizzati da più attori del territorio che, alla luce delle necessità territoriali, siano funzionali ai servizi già esistenti e complementari ai modelli di intervento pilota.

OBIETTIVI STRATEGICI• Sostenere progetti che favoriscano la permanenza

delle persone in condizioni di svantaggio fisico/mentale nelle proprie abitazioni ponendo maggiore attenzione verso iniziative di accoglienza e assistenza, adattabili a più realtà di svantaggio e che integrano i servizi offerti da diversi soggetti, pubblici e privati.

• Formare, educare e integrare alla società le persone con disabilità supportando iniziative capaci di migliorare le condizioni di vita quotidiana in un’ottica di raggiungimento della più elevata autonomia possibile. L’impegno mirerà, oltre che a una maggiore conoscenza del settore, anche a identificare e realizzare interventi che vadano a integrare quanto già offerto dal territorio e a stimolare nuove progettualità in una logica di rete.

• Essere promotori di servizi strategici per il territorio che possano coinvolgere i diversi protagonisti del tessuto locale. Tale obiettivo mira a sperimentare nuovi interventi al fine di rinnovare i servizi socio-assistenziali già offerti sul territorio incoraggiando le interazioni tra pubblico e privato sotto diverse forme (organizzazione, compartecipazione, sostegno e responsabilità) partendo dai problemi rilevati sul territorio.

• Incrementare interventi dedicati all’inserimento lavorativo e sociale di giovani, adulti e famiglie. La Fondazione intende dare continuità e arricchire i programmi studiati e intrapresi per supportare le famiglie in condizione di precarietà e per incentivare l’inserimento lavorativo. Particolare attenzione potrà essere riservata ad iniziative che mirano all’inclusione sociale di persone con disabilità.

• Offrire la possibilità di avere un percorso educativo anche ai bambini provenienti da famiglie in forte disagio economico-sociale. L’obiettivo vorrebbe dare risposta agli effetti perduranti della crisi economica e

all’impoverimento delle famiglie che non riescono a garantire un equilibrato percorso di crescita ai propri figli, fin dalla prima infanzia.

• Favorire la realizzazione di iniziative volte a contrastare l’emergenza dei minori stranieri, supportando i servizi di accoglienza e di accompagnamento. In quest’ottica potranno essere sostenuti, in collaborazione con altri enti e fondazioni, interventi nell’ambito della seconda accoglienza per sperimentare e diffondere azioni innovative (es. promozione dell’affido familiare, ricorso ai tutor, transizione alla maggiore età) rivolte a tutti i minori stranieri non accompagnati, con attenzione particolare ai non richiedenti asilo, che in Italia sono particolarmente numerosi rispetto agli altri Paesi europei.

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4. Priorità e obiettivi strategici

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ALTRI SETTORI

ATTIVITÀ SPORTIVALa Fondazione riserva da sempre una particolare attenzione alla formazione fisica e alla pratica sportiva, sia per gli importanti risvolti che tali attività possono avere sulla salute delle persone che per l’insostituibile funzione educativa svolta dallo sport, soprattutto tra i giovani.A favore delle realtà sportive giovanili è stato sostenuto in passato il progetto Sportivamente, in collaborazione con i due CONI provinciali e i due Uffici Scolastici Territoriali di Padova e Rovigo. Con l’iniziativa si è inteso offrire un contributo per l’acquisto di materiali e attrezzatture alle associazioni sportive, dare maggiore impulso ai programmi di diffusione dello sport nelle scuole, e promuovere la cultura dello sport nei confronti della cittadinanza. Nel 2015 inoltre è stato introdotto un nuovo filone d’intervento, dedicato al miglioramento degli impianti sportivi pubblici delle due province.

Con la presente programmazione la Fondazione intende confermare - in collaborazione con il CONI, le istituzioni scolastiche e gli altri enti deputati - il supporto offerto in questi anni alla promozione sul territorio dell’attività sportiva giovanile nelle sue diverse articolazioni. Potranno inoltre essere sostenute iniziative rivolte alla pratica sportiva di persone con disabilità o all’attività fisica a fini riabilitativi. Tali iniziative presentano caratteristiche trasversali rispetto ad altri settori d’intervento quali “Assistenza e tutela delle categorie deboli” e “Salute e Ambiente”, in cui eventualmente potrebbero rientrare.

PROTEZIONE CIVILELa Fondazione potrebbe sostenere anche nel prossimo periodo le attività di protezione civile valutando specifici progetti proposti dai soggetti di coordinamento territoriale.

SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA DI QUALITÀNel corso del triennio continuerà il supporto alla seconda fase del progetto AGER, sviluppato in collaborazione con Fondazione Con il Sud e con altre otto fondazioni di origine bancaria e finalizzato al sostegno della ricerca in campo agroalimentare, in particolare nei settori: acquacoltura, olio e olivo, agricoltura di montagna e prodotti caseari.

Potranno inoltre essere sostenute iniziative volte a valorizzare la produzione agricola di Padova e Rovigo, da realizzare in sinergia con le principali associazioni di categoria del settore. Potranno infine essere realizzati progetti di educazione alimentare, principalmente rivolti a bambini e ragazzi, anche in collaborazione con gli istituti scolastici, e di valorizzazione della biodiversità del territorio. Alcune di queste iniziative, dato il loro carattere di trasversalità, potrebbero trovare collocazione anche all’interno di altri settori, quali ad esempio “Istruzione” e “Salute e Ambiente".

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Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

Sede legale e operativa di PadovaPiazza Duomo, 15 35141 PadovaTel. 049.8234800 Fax 049.657335

Sede operativa di RovigoPiazza Vittorio Emanuele II, 4745100 RovigoTel. 0425.423084 Fax 0425.421976

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Documento approvato il 30 ottobre 2015

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www.fondazionecariparo.it