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remessa Questo progetto di formazione, rivolto al personale docente della scuola pri- maria e agli operatori sportivi che vi collaborano in iniziative motorio-spor- tive, nasce da un accordo regionale tra MPI e CONI in risposta a quanto pre- visto dal piano pluriennale per “gli interventi per la valorizzazione e il poten- ziamento dell’Educazione Motoria Fisica e Sportiva nella Scuola Primaria nel con- testo dell’educazione globale della perso- na” (legge 28 marzo 2003 n. 53 – Diret- tiva Ministeriale n. 56 10/06/05). Nell’ambito di questo accordo, presso l’U.S.R. della Toscana è stato istituito un gruppo di lavoro col compito di approfondire quanto richiesto dalla normativa, esaminare il bisogno for- mativo della realtà della scuola prima- ria toscana e predisporre una proposta da realizzare sul territorio. Il gruppo di lavoro ha considerato, come irrinunciabile, il principio che RI D’ 36 IN PRIMO PIANO “Nuovi percorsi, nuove progettualità” per l’educazione motoria, fisica e sportiva Piano pluriennale per la valorizzazione e il potenziamento dell’educazione motoria, fisica e sportiva nella scuola primaria “Nuovi percorsi, nuove progettualità” per l’educazione motoria, fisica e sportiva DI CARLA BOSI E ELISABETTA F AGGI P Ipotesi di progetto nella scuola primaria toscana

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remessa

Questo progetto di formazione, rivoltoal personale docente della scuola pri-maria e agli operatori sportivi che vicollaborano in iniziative motorio-spor-tive, nasce da un accordo regionale traMPI e CONI in risposta a quanto pre-visto dal piano pluriennale per “gliinterventi per la valorizzazione e il poten-ziamento dell’Educazione Motoria Fisicae Sportiva nella Scuola Primaria nel con-testo dell’educazione globale della perso-na” (legge 28 marzo 2003 n. 53 – Diret-tiva Ministeriale n. 56 10/06/05). Nell’ambito di questo accordo, pressol’U.S.R. della Toscana è stato istituitoun gruppo di lavoro col compito diapprofondire quanto richiesto dallanormativa, esaminare il bisogno for-mativo della realtà della scuola prima-ria toscana e predisporre una propostada realizzare sul territorio.Il gruppo di lavoro ha considerato,come irrinunciabile, il principio che

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IN PRIMO PIANO“Nuovi percorsi, nuove progettualità” per l’educazione motoria, fisica e sportiva

Piano pluriennale per la valorizzazionee il potenziamentodell’educazionemotoria, fisica e sportiva nella scuola primaria

“Nuovi percorsi, nuoveprogettualità” per l’educazionemotoria, fisica e sportiva DI CARLA BOSI E ELISABETTA FAGGI

PIpotesi di progetto nella scuola primaria toscana

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l’educazione motoria sia svolta conregolarità e in ambito curricolare, sianella scuola dell’infanzia che nellascuola elementare, cosa che invecespesso non avviene. Per ovviare a questo inconveniente, sulnostro territorio si promuovono, ormaida tempo, progetti che prevedono l’in-tervento di operatori sportivi a soste-gno degli insegnanti. Questi interventihanno però un prevalente carattereepisodico e legato a singole disciplinesportive.Pertanto, il gruppo di lavoro ha ritenu-to di dover sottolineare, nell’ambitodelle norme istitutive dell’iniziativa, ilseguente doppio obbiettivo:■ La ricerca di modalità di sviluppodelle scienze motorie e sportive nellascuola primaria: quindi saper progetta-re un percorso curricolare che, a parti-re dalla valorizzazione delle competen-ze presenti negli alunni, portasse alraggiungimento alla fine del quin-quennio delle competenze specifiche etrasversali previste dalla normativa.■ La ricerca d’ipotesi di miglioramentodei progetti motorio sportivi espressidalle diverse istituzioni scolastiche. Inparticolare, quindi, ricercare modalitàper dare continuità, trasversalità esistematicità ai numerosi interventiche, sul territorio, danno vita a questiprogetti con la collaborazione di opera-tori sportivi.

In sintesi, quindi, si è pensato di faredi questa iniziativa pluriennale un pro-getto che, coinvolgendo insegnanti edoperatori sportivi, ne consentisse unaconcreta integrazione di competenzediventando una chance in più pergarantire a tutti gli alunni, dai 3 agli 11anni, la realizzazione di un vero curri-colo motorio.Trattandosi di un progetto regionale, ilgruppo di lavoro, dopo aver individua-to alcuni temi ritenuti fondanti, trattiin parte dalla normativa ed in parteprodotti dal gruppo stesso, ha conside-

rato opportuno un confronto a livelloterritoriale con l’obiettivo di comporreuna proposta di formazione aperta chedesse da una parte uniformità e sicu-rezza di qualità operativa in ambitoregionale, dall’altra valorizzasse quan-to già in atto nelle singole realtà locali. È stato così organizzato un Seminarioregionale di due giornate a Tirrenia (il28-29 marzo 2006) al quale sono statiinvitati a partecipare secondo un crite-rio di rappresentatività provinciale: peril MPI, 2 insegnanti e un dirigente sco-lastico, per il CONI, 2 docenti con

esperienze di lavoro in progetti dellascuola primaria. Il metodo di lavoro scelto per arrivarea produrre questa proposta condivisa,nel breve tempo a disposizione, èstato quello di mettere i partecipantiin situazione, impegnandoli per grup-pi nella simulazione di un ipoteticoprogetto per un curricolo motorio(per una ipotetica classe) che avessecaratteristiche di continuità e trasver-salità e fosse strutturato in modocongruente con gli obiettivi indicatidalla normativa.

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IN PRIMO PIANO

Il gruppo di lavoro ha considerato opportuno un confronto a livello territoriale con l’obiettivodi comporre una proposta di formazione apertache desse da una parte uniformità e sicurezza di qualità operativa in ambito regionale, dall’altra valorizzasse quanto già in atto nelle singole realtà locali

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I materiali prodotti dal gruppo di lavo-ro sono serviti come spunti di riflessio-ne e tracce per le simulazioni e concer-nevano i seguenti temi fondanti:■ le competenze attese alla fine dellascuola primaria;■ le conoscenze e le abilità operativeche le competenze richieste implicanoed i relativi indicatori;■ i criteri per la scelta delle tipologie diesperienze da realizzare in relazionealle abilità ipotizzate (contenuti);■ l’organizzazione dei contenuti inunità di apprendimento;■ l’organizzazione didattica e gli espe-dienti a sostegno della funzione orien-tativa (registrazioni, documentazionedei processi di maturazione personaledell’alunno…);■ l’analisi degli stili di conduzione edella loro idoneità a consentire la matu-razione di nuove abilità in ciascun alun-no (sia specifiche che trasversali);■ le tipologie di manifestazioni, impre-se, giornate di gioco, ecc., realizzabilicon il coinvolgimento territoriale;■ l’individuazione dei ruoli che inse-gnanti ed operatori sportivi si trovano asvolgere nel realizzare il progetto.

Nel confronto di questa situazioneoperativa i diversi gruppi hanno, tra-mite i lavori prodotti, segnalato lepriorità tematiche che il modulo uni-

tario di formazione doveva contene-re; ma hanno anche evidenziato l’im-portanza di una struttura progettualeche consentisse una concreta situa-zione di conoscenza reciproca e dilavoro comune tra insegnanti ed ope-ratori sportivi. Si è delineato così uno schema di for-mazione che da una parte contribuissea creare una base comune d’intenti,linguaggi, modalità operative perquanti lavorano nella scuola primariain ambito motorio-sportivo; dall’altracostituisse uno stimolo alla ricercasvolta a livello locale, consapevoli deicontributi importanti che questa puòoffrire al dibattito su tanti dei temieducativi tuttora aperti.

Il progetto

Da questi presupposti e dallo spazio diazione previsto dalle norme istitutive,è nato così “Nuovi percorsi, nuove pro-gettualità”: un piano pluriennale di for-mazione che non vuole sovrapporsi allemolte iniziative di progetti territorialigia esistenti ma, investendo su di esse esulle professionalità presenti, metta inse-gnanti ed operatori sportivi in condizio-ne d’interagire al meglio, per dare conti-nuità verticale e trasversale ad un verocurricolo motorio, integrato nel progettoformativo globale e rispondente alle nor-mativa vigente. In particolare, quindi, si è volutacreare una situazione che mettesseinsegnanti ed operatori sportivi incondizione d’interagire realmentelavorando a progetto concreto confinalità condivise, dando loro l’oppor-tunità di relazionarsi costruttivamen-te, di parlare lo stesso linguaggio, di“sedersi a tavolino” per suddividersicompiti e ruoli, e di lavorare poiinsieme in palestra scambiandosicompetenze tecniche e didattiche.Questo ci è parso il presupposto perinnescare un percorso permanente di

formazione in itinere, che non siesaurisse in una episodica formazio-ne frontale. Da qui il taglio dato allo schema unita-rio di riferimento elaborato per la rea-lizzazione di questa iniziativa. Riteniamo, infatti, che un’efficace for-mazione degli adulti debba necessa-riamente passare attraverso dei vissutipersonali e quindi attraverso il “fare”.Con la metodologia di ricerca assuntaci attendevamo contemporaneamenteun doppio livello di ricaduta: sull’inse-gnante come persona e sul curricolo e,quindi, sugli alunni.

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Riteniamo che un’efficace formazionedegli adulti debbanecessariamente passare attraverso dei vissuti personali e quindi attraverso il “fare”

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Articolazione del progetto

Il progetto risulta articolato in fasi:■ formazione intensiva (16 ore); ■ prassi (viene riconosciuta come for-mazione anche l’attività che si svolgedurante l’anno quantificata simbolica-mente in un minimo di 28 ore); ■ monitoraggio, documentazione everifica (6 ore).

Obiettivi

Gli obiettivi evidenziati nello schemariassumono i punti di convergenza

emersi nell’incontro di Tirrenia e quin-di la necessità di ricercare strategie checi aiutino a:■ adeguare le attività all’attuale norma-tiva, in particolare per quanto concernele competenze previste in uscita e l’o-rientamento della persona;■ creare una reale interconnessionetra il lavoro degli insegnati e quellodegli operatori, in modo da inserire leattività programmate all’interno deicurricoli, curandone gli aspetti di tra-sversalità e continuità;■ trovare un linguaggio comune trainsegnanti e operatori;

■ creare una situazione che faciliti loscambio delle specifiche competenzedi insegnanti ed operatori e quindi unclima di reciproca formazione conti-nua in servizio.

Destinatari

Insegnanti della scuola primaria edoperatori sportivi, impegnati in colla-borazioni, tra i quali è risultato oppor-tuno creare un coordinamento territo-riale per garantire una continuità dilavoro.

Tempi

Essendo il pacchetto orario di sole 22ore (date le risorse economiche dispo-nibili), si è pensato di valorizzare partedell’attività svolta durante l’anno nel-l’ambito dei progetti, riconoscendolacome formazione e quantificandolasimbolicamente in altre 20 ore circa. Itempi di programmazione in itinere– altre 8 ore circa – sono serviti permonitorare l’attività e per riflessioni suquegli aspetti del lavoro che si è sceltodi documentare nei poster finali.

Metodologia del corso

Sono stati individuati: ■ il coinvolgimento attivo dei parteci-panti;■ l’investimento sulle loro professiona-lità, sul loro dinamismo, valorizzando-

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Creare una reale interconnessione tra illavoro degli insegnantie quello degli operatori, in modo da inserire le attivitàprogrammate all’interno dei curricoli

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li con l’intento d’innescare un circolovirtuoso in grado di favorire un proces-so di ricerca e autoformazione neinuclei territoriali e che crei cultura;■ la ricerca: per stimolare, nell’incontrotra le due professionalità dell’insegnantee dell’operatore, un atteggiamento pro-blematico nell’affrontare la prassi didat-tica. Così è stato possibile progettare,sperimentare con la classe, riflettere suquanto realizzato, provare soluzioni…

Contenuti tematici

Quella che segue è solo una traccia deicontenuti. Una declinazione più speci-fica delle tematiche, infatti, è stata rea-lizzata in relazione alle diverse realtàprovinciali. ■ La normativa, le competenze;■ obiettivi specifici di apprendimento:OSA, e scelta degli obiettivi formativi;■ dagli OSA alla scelta dei contenuti; ■ organizzazione didattica;■ educazione motoria e educazionesportiva in un progetto comune (qualecoinvolgimento di genitori e territorio).

Percorso attuativo

Prima fase

■ Brevi indicazioni teoriche sui temi scel-ti che serva per impostare il lavoro suc-cessivo. Le indicazioni sono state in segui-to integrate dai materiali cartacei e dagliinterventi dei docenti durante i lavori;■ attività di gruppo in cui si simula laprogettazione di una unità di apprendi-mento a partire dalle competenze previ-ste dalla normativa. Il lavoro di simula-zione dell’unità di apprendimento si èsvolto per gruppi (i gruppi dovranno nonsuperare le 10-15 persone) e ogni grupposarà condotto da un formatore; ■ attività di realizzazione pratica diquanto simulato, per gruppi, diretta-mente agita dai partecipanti in pale-stra. Con esemplificazioni dell’inte-

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grazione possibile di ruoli tra docen-te ed operatore nella realizzazionedell’unità di apprendimento (osserva-zione, registrazioni di abilità che simanifestano, documentazioni in fun-zione dell’auto valutazione, elementiinterdisciplinari, ecc.);■ durante la simulazione, ed in parti-colare durante le 8 ore di realizzazio-ne agita in palestra di quanto simula-to, l’équipe docente è intervenuta conmomenti di “stop e rifletti”, in cuisono state date informazioni integra-tive e fatte puntualizzazioni teorichein trasversale al lavoro di simulazionee di pratica in fase di svolgimento.Molte delle nozioni presentate breve-mente nella parte teorica e/o presentinei materiali consegnati, sono statecosì richiamate e puntualizzate daiformatori durante le attività. Questistop di riflessione, prodotti a caldo e apiù voci (formatori, docenti, operato-ri) andranno a comporre uno schemariassuntivo di sintesi.

Seconda fase: formazione in servizio

■ Dotazione di materiali cartacei emultimedia di riferimento. Costitui-scono le fonti d’informazione e consul-tazione che sono servite ad accompa-gnare la prassi di insegnanti ed opera-tori per approfondimenti, dubbi e perdare spunti per la ricerca;■ valorizzazione della professionalitàdei partecipanti rendendoli protagoni-sti del lavoro che svolgono, puntandosulla loro iniziativa e sul loro interesseal progettare ed alla ricerca;■ disponibilità della “équipe” docentea seguirli e supportarli il più possibile,anche on line;■ richiamo, a metà anno scolastico,per dare indicazioni e prendereaccordi sui poster da presentare alSeminario finale. Si è cercato d’indi-viduare temi metodologico-didatticiritenuti “caldi” e che i partecipantihanno mostrato interesse ad approfon-

dire: ad esempio, modalità per rende-re l’attività per tutti, interconnessio-ne docente-operatore, interdisciplina-rità, modalità di verifica delle compe-tenze raggiunte, integrazione dialunni con problemi, ecc. Insomma,problematiche che nella prassiaffrontiamo e che ci stimolano a spe-rimentare soluzioni (che non vuoldire averle trovate) e sulle quali siritiene utile confrontarci. I parteci-panti hanno focalizzato parte del lorolavoro sul tema scelto che è divenutol’oggetto di un poster presentatodurante il Seminario conclusivo.Ogni poster ha le caratteristiche con-cordate in ambito provinciale.

Terza fase: seminario conclusivo provinciale

■ Il Seminario finale è stato organiz-zato da ciascuna Provincia e ha coin-

volto i partecipanti di tutti i corsiorganizzati sul proprio territorio.Nell’ambito di questa iniziativa è statpresentata una poster station. I poster,che vogliono rappresentare l’impe-gno personale di ricerca dei parteci-panti alla formazione, sono statiesposti ed illustrati dagli autori, dive-nendo anche un momento di incon-tro e confronto tra i diversi territori.

Questa è la proposta metodologicache abbiamo sperimentato; è unamodalità che ha richiesto da parte ditutti disponibilità e impegno moltosuperiori di quanto avviene in unnormale corso d’aggiornamento; si èchiesto ai formatori di mettersi ingioco e di attivare e “tutorare” inuclei territoriali. Insomma di inne-scare questo circolo virtuoso che spe-riamo possa creare cultura coinvol-gendo scuola e realtà locali.

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Schema del percorso

16 ore in 12 giornate; docenti suddivisi in 3 gruppi

28 ore: 20 di prassi + 8 di programmazione

2 ore monitoraggio e definizione temi poster

4 ore presentazione poster

Formazione intensiva

Formazione in servizio

Richiamo

Seminario conclusivo

I partecipanti hanno focalizzato parte del loro lavoro sul tema scelto che è divenuto l’oggetto di un poster presentato durante il Seminario conclusivo

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■ L’attività motoria alla luce dell’attualenormativa e, in particolare, le proceduredi progettazione e la figura dell’esperto.■ I rapporti scuola territorio con speci-fici riferimenti alla situazione di fattodella provincia e alla necessità di armo-nizzare le offerte che le diverse agenziepropongono.■ Le potenzialità formative dell’Educa-zione Motoria.■ Le abilità motorie e la loro acquisizione.■ Gli O.S.A.… Cosa sono, quantisono?■ La metodologia: quali modalità diconduzione?■ Progetto didattico e polisportività.

Le sintonie riscontrate tra i docenti MPIe i docenti CONI della équipe ed il climacostruttivo creatosi nei gruppi, nonchéle esperienze pregresse già realizzatesul territorio, hanno consentito un par-ticolare investimento sugli aspetti diricerca metodologica. Si sottolineano, in particolare, due aspetticondivisi che hanno animato la proposta:1. L’ottica con cui guardare all’attività:il vantaggio per ciascun alunno. Si èscelto di guardare all’attività in un’otti-ca non semplicemente finalizzata allaacquisizione di abilità, ma a qualcosadi più; un’attività che guardi al vantag-gio che ogni singolo alunno può trarvi;un’ottica che abbiamo chiamato “delciascuno”.La normativa recupera la centralità del-l’alunno, tramite parole chiave come:Identità, Competenze, Convivenzacivile; è stato, quindi, a partire da que-sti termini che si è cercato di concre-tizzare questo vantaggio;■ identità: attività come contributo allaformazione di un’idea di sé positiva,

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Il percorso progettualein atto

L’esperienza realizzata a Prato

ella provincia di Prato questo percorsoprogettuale si è concretizzato realiz-zando 3 corsi di formazione congiunta,a cui hanno partecipato 80 insegnantidella scuola primaria e 42 operatorisportivi.

La prima fase

La prima fase dei corsi si è svolta a set-tembre, nella splendida cornice dellavilla “Il Mulinaccio” di Vaiano, per pro-seguire poi, per la parte pratico-teorica,presso il Liceo scientifico “Copernico”,dotato di due palestre che hanno con-sentito ai diversi gruppi di lavorare inun ambiente consono, per spazi e dota-zione di materiali.

Nella parte teorica si è ritenuto utilesoffermarsi sui seguenti temi, chesono stati affrontati in parte da docentiMPI, in parte da operatori CONI:

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dell’autostima, della maturazione diconsapevolezze su di sé;■ competenze motorie: un’attività cheporti all’acquisizione di abilità, disaperi, di saper fare;■ convivenza civile: un’attività cheinvesta sullo sviluppo delle capacitàrelazionali e sull’acquisizione di com-portamenti etici.2. La ricerca di farne una proposta diqualità, considerando qualità l’essereconsapevoli che, rispetto agli elemen-ti che compongono la didattica, sicompiono continuamente delle scelte,si può operare in un modo o in unaltro e, in base a queste scelte, chiconduce l’attività condiziona in qual-che modo il tipo di esperienza checompie l’alunno: influisce sul suo vis-suto, la sua acquisizione di competen-ze, il suo modo di porsi nei confrontidegli altri, su i suoi comportamenti. Essere consapevoli che si può sceglie-re, che siamo autori di scelte, e quindigeneratori di esperienze che possanoavere una valenza invece di un’altra, ègià un primo elemento di qualità.Sapere che molte delle nostre sceltesono legate all’ottica con cui guardia-mo all’attività; condizionare le nostrescelte guardando al vantaggio di cia-scun alunno. Infine, riteniamo “qua-lità” possedere quanti più strumentipossibile per gestire con padronanza lescelte che si presentano nella gestione

della quotidianità didattica. Quindi abbiamo cercato d’investireparticolarmente sulle consapevolezze esulla padronanza dei corsisti relativa-mente a:■ organizzazione didattica;■ possibili tipologie di contenuti;■ modalità di conduzione;■ modalità di valutazione (oggettiva,orientativa, formativa).

La simulazione e l’attività pratico-teorica in palestra

Le simulazioni e poi la realizzazione inpalestra di quanto simulato, hanno con-sentito l’approfondimento di questi edaltri aspetti didattici apportando aldibattito contributi molto ricchi e diver-sificati che solo in piccola parte sonorilevabili dallo schema di sintesi, che siallega, prodotto durante il lavoro dipalestra. L’analisi condotta sulle diversepossibilità d’intervento didattico ci èparsa un passo indispensabile per pro-

muovere l’acquisizione di padronanze. L’osservazione di insegnanti ed operato-ri che lavoravano insieme progettando,scegliendo, discutendo, provando prati-camente i contenuti più idonei da pro-porre, aiutandosi in un clima giocoso masempre professionale, ci ha rinforzatonella convinzione che l’investimentosulle loro diverse competenze è unastrada che può veramente promuovereuna nuova cultura motoria e sportiva.La discussione su come graduare ledifficoltà, su come presentare i conte-nuti agli alunni, come dividersi i ruolinel condurre l’attività, quali modalitàdi osservazione, correzione e valutazio-ne usare, veniva poi riverificata, dopola realizzazione della U.A. – agita daun gruppo di colleghi – tutti insiemepartendo dalle osservazioni di un terzogruppo che svolgeva questo compitoseguendo una traccia concordata.Molti di questi temi, che sono rimastiovviamente aperti, sono stati poi ogget-to delle ricerche, svolte durante il lavo-

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L’osservazione di insegnanti ed operatori che lavoravanoinsieme ci ha rinforzatonella convinzione chel’investimento sulle lorodiverse competenze è una strada che puòveramente promuovereuna nuova culturamotoria e sportiva

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Un’attività svolta nell’ottica del ciascuno.Un’attività vissuta positivamente: OBLIQUITÀ.Un’attività con spazio alla relazione, alla costruzione e alla creatività.Una progressività dell’impegno che porti ai SAPER FARE ipotizzati.Una verifica sugli obiettivi realizzati.Una didattica per la consapevolezza della propria crescita.

Schema 1Sintesi delle riflessioni svolte durante la realizzazione delle U.A.

Schema 2 Le parole della metodologia

OSA Obiettivi Specifici di Apprendimento

OBIETTIVO FORMATIVO

Conoscenze Abilità operative

Atteggiamenti(identità – convivenza civile)

relazioni/ruoli/consapevolezze

ASPETTI COGNITIVO/IDEATIVI(Interdisciplinarietà/Costruzione)

SCELTA DI MODALITÀ DI CONDUZIONE

■ Comunicazione alla classe■ Stili di conduzione a “invito”:

■■ situazione strutturata■■ situazione semistrutturata■■ problema motorio■■ conduzione per stimoli aperti

■ Costruzione di giochi e schede dei giochi:■■ regole, varianti a giochi, percorsi■■ cicli di lavoro con materiali e…

■ Adeguatezza alle capacità del bambino: progressivitàdell’impegno

■ Correzioni come?■ Rielaborazione in funzione di consapevolezze…

SCELTA DI MODALITÀ DI VALUTAZIONE/ORIENTAMENTO

■ Osservazione sistematica■ Produzione di documentazioni del proprio saper fare

prodotte dall’alunno (consapevolezza del propriocambiamento in positivo)

■ Individuazione d’indicatori circa le abilità attese■ Partecipazione alla valutazione/autovalutazione da parte

dell’alunno

Organizzazione didattica

Scelta dei contenuti

Rispondenza agliobiettivi

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

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ro di prassi, per la realizzazione deinumerosi poster presentati:

La seconda fase:formazione in servizio

Questa fase ha richiesto un preventivocoordinamento e una verifica sulla situa-zione di fatto in cui si trovavano ad ope-rare i partecipanti al progetto di forma-zione; si sono cercate soluzioni in cui vifosse, per questi insegnanti ed operatori,la possibilità di lavorare insieme.Sono stati riconvocati i gruppi per aiu-tarli a impostare il lavoro e quindi, inseguito, per proporre le modalità diricerca prevista dal progetto. In quest’ultima fase, i tempi previstidallo schema sono saltati; abbiamoinfatti verificato che la quota oraria pre-vista per questi incontri in itinere era

del tutto insufficiente. Infatti sono statinecessari ben tre incontri, oltre a varicontatti informali avvenuti tra l’équipedei formatori e gli insegnanti, per met-tere a punto il lavoro.La proposta di ricerca chiedeva dirisolvere un problema reale che idocenti avrebbero dovuto fronteggia-re nella gestione dell’attività di pale-stra con i bambini e le conseguentidecisioni organizzative e didatticheda prendere per la corretta risoluzio-ne della situazione. Si trattava quindi di focalizzare l’atten-zione su un singolo elemento del pro-cesso su cui si erano concentrate leriflessioni svolte durante la formazione.Insomma, si chiedeva di partire da unproblema reale, che può far parte del-l’ordinario lavoro d’insegnante (doversvolgere l’attività nonostante la grandedifferenza di abilità tra gli alunni; la

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IN PRIMO PIANO

Schema 3Le parole del curricolo

1. Scelta degli obiettivi formativi declinati in ABILITÀ OPERATIVE

Sapere ……Sapere ……

2. Scelta delle esperienzeContenuti organizzati in:

UNITÀ DI APPRENDIMENTO■ U.A. 1: percorso didattico■ U.A. 2: percorso didattico■ U.A. 3: percorso didattico

3. Scelta delle modalità di: ■ conduzione■ valutazione■ documentazione■ ………

COMPETENZE

conoscenze

OSA (vedi Indicazioni Nazionali)

abilità atteggiamenti

sapere saper fare saper essere

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mancanza di spazi; i problemi di com-portamento dei bambini X e Y; la man-canza di materiali e attrezzature, ecc.),domandarsi come affrontarlo, studiaredelle ipotesi di risoluzione (seguendoun dato criterio, una teoria di riferi-mento, una linea di pensiero) fare delleprove didattiche durante il lavoro dipalestra, rifletterci su e provare ancorasoluzioni: questa è ricerca.Ogni singolo elemento di tutto il pro-cesso ipotizzato e le modalità scelte peraffrontarlo sul piano operativo, sareb-bero diventati materiale del poster, dapresentare durante il Seminario finale;una documentazione leggera e visiva-mente fruibile, illustrata insieme dainsegnante ed operatore.La preparazione del poster è, infatti,una modalità che consente a docentied operatori di riflettere su quantohanno realizzato, obbligandoli a fer-marsi e a sintetizzare aspetti dell’e-sperienza; una verifica per loro e perl’équipe dei formatori.

La terza fase: Seminario conclusivo

Il Seminario conclusivo si è svolto nuo-vamente a Villa “Il Mulinaccio” di Vaia-no, in una soleggiata giornata di giu-gno, ed è stata una vera festa.Sono state ripercorse le varie fasi di que-st’anno di formazione e, dal clima parteci-tativo e dalla condivisione dei presenti, si

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La preparazione delposter è una modalitàche consente a docentied operatori diriflettere su quantohanno realizzato,obbligandoli a fermarsi e a sintetizzare aspettidell’esperienza

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può trarre un bilancio veramente positivodel percorso di formazione intrapreso.Ma il fulcro della giornata è stataindubbiamente la “Poster station”! I numerosissimi poster, interessanti peril contenuto ma anche per la cura postanell’estetica e per le soluzioni creativeadottate, sono stati esposti con cura sulbel prato che fronteggia la villa e poi letti,spiegati, ammirati. Hanno rappresenta-to un documento tangibile delle risorseprofessionali che sono presenti nellanostra scuola e di come si può e si deveinvestire su di esse; un’ulteriore provache incontrarsi e “crescere” insiemepossa costituire una strategia vincente.È stato poi interessante rilevare, sia pernoi che per gli insegnanti, le modalità ele ottiche diverse di approccio all’attivitàdidattico-sportiva, ed ai problemi adessa correlati, presenti nell’ambito dellaprovincia. I poster hanno evidenziato,dalla scelta dei temi trattati perché rite-nuti “caldi”, realtà diverse e complesse. Una sintesi del percorso formativo svol-to e tutte le foto dei poster presentatisono stati raccolti in un CD che è statodistribuito a tutti i partecipanti; undocumento significativo e ricco di spun-ti didattici ed una occasione di ulteriorevalorizzazione delle professionalità diquanti si sono impegnati nel progetto.Per questi contributi vogliamo ringra-ziare tutti i colleghi che vi hanno lavo-rato, sperando che la ricerca possa con-tinuare e amplificarsi; questi primiprodotti li vogliamo considerare come isemi di qualcosa che potrebbe svilup-parsi e, chissà…, le cose grandi nonnascono forse dalle piccole?Ci auguriamo infine che tramite questainiziativa vengano riconosciuti e valoriz-zati lo spazio e il tempo per la progetta-zione comune di questo TANDEM, inse-gnanti-operatori, per un reale vantaggiodei nostri alunni, ma anche perché, tra-mite la promozione delle reciproche capa-cità, si crei quella situazione di padronan-za capace di mobilitare il desiderio e libe-rare la passione di docenti e discenti.

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“Nuovi percorsi, nuove progettualità” per l’educazione motoria, fisica e sportiva

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