S.P.R.I.Te. magazine n.5

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Numero 5 ! Un'altra uscita di S.P.R.I.Te. Magazine! E' momento di forte impegno per l'Associazione. Le tante attività che stiamo portando avanti occupano le nostre giornate almeno otto ore al giorno. Ma... voi lo sapete cosa stiamo facendo? A volte mi chiedo perché la percezione più diretta delle attività proposte da S.P.R.I.Te. non sia quella degli studenti di Scienze dell'Informazione, ma di tanti studenti di altre Facoltà. Se vi va ogni tanto fate due passi fino alla porta dell'Associazione e date un'occhiata alle locandine appese... le vedrete cambiare spesso e magari troverete qualcosa di interessante anche per voi! Mi sento di sottolineare, come apertura del giornalino, il progetto più ambizioso degli ultimi tempi... La Notte Bianca Universitaria. Assieme a tutte le Associazioni studentesche di Cesena abbiamo deciso di realizzare un grosso evento dedicato a tutti gli studenti e più in generale a tutta la città di Cesena. Si tratta della Notte Bianca Universitaria. Mai prima d'ora nella nostra zona si era realizzato un progetto di questo tipo. L'obiettivo è quello di far parlare, attraverso un momento di incontro e di festa, della presenza dell'Università a Cesena, che indiscutibilmente, anno dopo anno, sta diventando sempre più vasta ed importante. Sabato 26 maggio, dalle ore 19 fino a tarda notte, eventi di vario genere animeranno il centro storico della città di Cesena. Musica, teatro, conferenze e arte di strada creeranno un percorso interessante per pubblico di tutte le età. Tutti gli spettacoli saranno ad ingresso gratuito. Facilmente in Sede e in giro per Cesena troverete il programma della serata (ovviamente anche a S.P.R.I.Te.), diversamente potete consultare il sito web www.nottebiancauniversitaria.it S.P.R.I.TE. MAGAZINE NUMERO V ANNO 2007 S.P.R.I.Te. Magazine V STUDENTI POLO ROMAGNOLO INFORMATICA E TECNOLOGIE

Transcript of S.P.R.I.Te. magazine n.5

Numero 5 !Un'altra uscita di S.P.R.I.Te. Magazine!E' momento di forte impegno per l'Associazione. Le tante attività che stiamo portando avanti occupano le nostre giornate almeno otto ore al giorno.Ma... voi lo sapete cosa stiamo facendo?A volte mi chiedo perché la percezione più diretta delle attività proposte da S.P.R.I.Te. non sia quella degli studenti di Scienze dell'Informazione, ma di tanti studenti di altre Facoltà. Se vi va ogni tanto fate due passi fino alla porta dell'Associazione e date un'occhiata alle locandine appese... le vedrete cambiare spesso e magari troverete qualcosa di interessante anche per voi!Mi sento di sottolineare, come apertura del giornalino, il progetto più ambizioso degli ultimi tempi... La Notte Bianca Universitaria.Assieme a tutte le Associazioni studentesche di Cesena abbiamo deciso di realizzare un grosso evento dedicato a tutti gli studenti e più in generale a tutta la città di Cesena. Si tratta della Notte Bianca Universitaria. Mai prima d'ora nella nostra zona si era realizzato un progetto di questo tipo.L'obiettivo è quello di far parlare, attraverso un momento di incontro e di festa, della presenza dell'Università a Cesena, che indiscutibilmente, anno dopo anno, sta diventando sempre più vasta ed importante.Sabato 26 maggio, dalle ore 19 fino a tarda notte, eventi di vario genere animeranno il centro storico della città di Cesena.Musica, teatro, conferenze e arte di strada creeranno un percorso interessante per pubblico di tutte le età.Tutti gli spettacoli saranno ad ingresso gratuito.Facilmente in Sede e in giro per Cesena troverete il programma della serata (ovviamente anche a S.P.R.I.Te.), diversamente potete consultare il sito web www.nottebiancauniversitaria.it

S.P.R.I.TE. MAGAZINE

NUMERO VANNO 2007

S.P.R.I.Te. Magazine VSTUDENTI POLO ROMAGNOLO INFORMATICA E TECNOLOGIE

SPRITE MAGAZINE

Credo sia una bella occasione per trascorrere all'aperto una sabato sera di fine maggio. Non mancate!

Tommaso DionigiPresidente Associazione S.P.R.I.Te.

SommarioLe potenzialità di Ajax - Demo (Simone Gentili) Pag. 3

Intervista doppia: Rizzi & Golfarelli - a cura di Filippo Venturi

Pag. 11

Ebay for dummies: come usarlo e come non farsi truffare - Elvis Ciotti

Pag. 20

Refactoring : improving design - Marco Bagnaresi Pag. 24

Premi Nobel 2006 - Filippo Venturi Pag. 26Enigmi matematici e soluzioni Pag. 31

Slash's Snakepit : It's five o'clock Somewhere ... - Roberto Civinelli

Pag. 33

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NUMERO V

Le potenzialità di AjaxDi Demo (Simone Gentili) <[email protected]>

PremessaProgrammare Ajax richiede alcune conoscenze di base:

1. HTML o XHTML2. CSS3. Javascript4. PHP ( o altro linguaggio server )5. MySql ( o altro database )

I Css in questo esempio non sono utilizzati, ma se si vuole creare un'applicazione appena appena presentabile sono necessari. Assieme, magari all'utilizzo di un software come GIMP o Photoshop per fare la grafica di qualche pagina.

Incominciamo ...Ajax esisteva prima ancora di prendere il nome che tutti, o molti, oggi gli attribuiscono. A coniare il termine Ajax fu Jesse James Garret nel febbraio 2005. Egli diede il nome ad un nuovo ( ma gia popolare ) modo di approcciarsi alla programmazione web: Asinchronous Javascript + XML. Ajax non è un linguaggio di programmazione, quanto piuttosto una tecnica. A parte chi ha la fortuna di possedere una connessione veloce (ma anche in questo caso Ajax si è dimostrato “potente”), molti di voi si saranno sicuramente imbattuti, e tuttora si imbattono in schermate bianche del browser che aspettano di essere ricaricate. Ajax permette di diminuire a tal punto i tempi di aggiornamento di una pagina, da far sembrare nullo il tempo di aggiornamento.Cosa meglio di un esempio può spiegare le potenzialità di una nuova tecnica di programmazione web quale è Ajax? Nell'esempio che ho scelto mi sono ispirato alla home page di una community che mostrava in tempo reale, e senza la necessità di operazioni da parte del navigatore, gli ultimi interventi inseriti dagli untenti. In questo esempio in particolare, andremo a creare una “struttura” in grado di mostrare l'id ed il nome dell'ultimo contatto di una rubrica. Molto più

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SPRITE MAGAZINE

astrattamente: si tratta di aggiornare una porzione di pagina riportando l'ultimo record di una tabella senza che chi sta navigando nel nostro sito debba compiere azione alcuna.Chiariamo subito il fatto che ci sono, diciamo, almeno quattro modi differenti di sfruttare Ajax, e riguardano proprio la sua evoluzione. Il primo approccio di Ajax è quello di utilizzare i vecchi <frameset/>(1) nascosti (con bordo e dimensioni uguali a zero per renderli invisibili), successivamente si passò agli <iframe/>(2) ed alla possibilità di generarli sfruttando il DOM delle pagine xHtml con Javascript(3) e solo di recente l'introduzione dell'oggetto XMLHTTPRequest(4) ha permesso a questa tecnologia di avere veri e propri frame nascosti all'interno delle pagine. Ho scelto il peggior metodo ( ovvero il più vecchio ma più semplice ), per spiegare cosa può fare Ajax.Prima di tutto è necessario un database che contenga la informazioni in questione (createne uno di nome my_ajax). Per motivi di spazio ( e di voglia ) ho fatto una tabellina piccola piccola. Sempre per motivi ti voglia, ho preferito usare MySQL, che si sposa bene con PHP e perché lo conosco meglio. Mostro il codice per crearla e per inserire un paio di record:

db.sqlCREATE TABLE `contatti` ( `id_contatto` int(11) NOT NULL auto_increment, `nome` varchar(50) collate latin1_general_ci NOT NULL, PRIMARY KEY (`id_contatto`));

INSERT INTO `contatti` VALUES (1, 'Elvis');INSERT INTO `contatti` VALUES (2, 'Demo');

I codici di questo esempio sono scaricabili anche dal sito di sprite:http://sprite.csr.unibo.it/knottyboy

La prima pagina che dobbiamo creare sarà quella contenente i frame:

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index.php<html> <head> <title>Un esempio di Ajax</title> </head> <frameset rows="100%, *" border="0"> <frame src="visibile.php"

name="frame_visibile" id="frame_visibile">

<frame src="about:blank" name="frame_nascosto" id="frame_nascosto" frameborder="0">

</frameset></html>

La pagina è molto semplice: c'è un frame di dimensione 100% ed uno nascosto che attualmente non apre nessun documento. All'occhio del navigatore si vedrà solamente visibile.php:

visibile.php<html> <head> <title> Prova </title> </head> <script type="text/javascript" language="javaScript" src="visibile.js"></script> <body> Ultimo contatto inserito: <table> <tr> <td>Id_Contatto</td> <td><span id="id_contatto" name="id_contatto"></span></td> </tr>

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<tr> <td>Nome Contatto</td> <td><span id="nome" name="nome"></span></td> </tr> </table> </body></html>

Uno dei problemi di ajax, è quello della separazione del codice, che potrebbe sembrare caotico quando si mescolano diverse tecnologie assieme: CSS, Javascript, HTML e PHP. Ho cercato di usare un metodo per rendere non troppo complicata la separazione dei codici ed isolare ciascuna tecnologia per non creare confusione. In particolare ho usato la convenzione:

1. nome_pagina.php2. nome_pagina.js

che per ogni documento permette di avere una separazione distinta del codice.Come si nota, infatti, questa pagina non ha ne codice Javascript ne codice PHP. Se ho usato l'estensione .php è solo perché voglio fare pubblicità occulta al linguaggio e non perché non mi piace proprio per niente ASP.visibile.php non fa altro che caricare un file .js (javascript) e formatta l'HTML per mostrare i dati che verranno successivamente caricati con Ajax.Andiamo dunque a vedere visibile.js:

visibile.js

function modifica_pagina (id_contatto, nome) { document.getElementById('id_contatto').innerHTML = id_contatto; document.getElementById('nome').innerHTML = nome; } function cambiaTesto ()

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{ top.frames["frame_nascosto"].location = "nascosta.php"; setTimeout('cambiaTesto ()', 3000); }

window.onload = function () { setTimeout('cambiaTesto();', 1000) }

Le funzioni in questione sono tutte funzioni che ci permettono di interagire con il documento HTML “visibile”.

modifica_pagina (id_contatto, nome)

Riceve in ingresso alcune informazioni che andranno a popolare la pagina HTML.

cambiaTesto () Avrei potuto chiamare questa funzione start(), che avrebbe avuto più senso, ma ormai ho fatto il codice e non mi va di modificarlo.Questa funzione ha il compito di caricare la pagina nascosta.php nel frame nascosto. In oltre si richiama ciclicamente per rendere continuo l'aggiornamento della pagina.

window.onload = function (){ setTimeout('cambiaTesto();', 1000)}

Al caricamento della pagina visibile.php, viene richiamata la funzione cambiaTesto che fa partire la “struttura”. Da notare che avrei potuto anche utilizzare l'evento onLoad=”” del body di visibile.php. Se non l'ho fatto è sempre per la questione della separazione del codice. Non è obbligatorio, e nemmeno necessario, è che volevo fare il fighetto.

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SPRITE MAGAZINE

In sostanza tutto quello che fa questa pagina, è far caricare nel frame nascosto la pagina nascosta.php. Andiamo dunque a vedere che cosa succede in quella pagina:

nascosta.php<?php $connessione = mysql_connect("localhost", "root", ""); mysql_select_db("my_ajax") or die(mysql_error()); $sql = "select * from contatti order by id_contatto desc limit 1"; $res = mysql_query ($sql); $contatto = mysql_fetch_array($res); $id_contatto = $contatto["id_contatto"]; $nome = $contatto["nome"]; $html = <<<MY_HTML<html> <head><title>Prova</title></head> <script src="nascosta.js" type="text/javascript" language="javaScript"></script> <body> <div id="id_contatto">$id_contatto</div> <div id="nome">$nome</div> </body></html>MY_HTML;

echo $html;?>

L'unica pagina che fa veramente qualche cosa lato server è questa: si connette a mysql, apre il database, e genera un documento HTML. Questo documento è strutturato esattamente come visibile.php, fatta eccezione per la query, che prende l'ultimo contatto inserito. Come da convenzione c'è un file nascosta.js:

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NUMERO V

nascosta.js

window.onload = function () { var id_contatto = document.getElementById('id_contatto').innerHTML; var nome = document.getElementById('nome').innerHTML; top.frames['frame_visibile'].modifica_pagina(id_contatto, nome); }

Questa pagina non fa praticamente niente =). Ovvero prende i dati recuperati da PHP e scritti nell'HTML risultante, e chiama la funzione modifica_pagina(id_contatto, nome); che abbiamo già visto, e che fa parte di visibile.php. La funzione in questione, per i distratti, è quella che popola l'HTML della pagina visibile.Be, se voi tenete due finestre del browser aperte, una con index.php aperta e nell'altra andate a modificare il database, noterete che visibile.php si aggiorna automaticamente. Visto così Ajax non serve a niente ma pensate di avere 10 porzioni di pagina con la stessa funzionalità. Pensate ad una community ed a box che mostrano gli ultimi interventi, gli ultimi iscritti, un'immagine a caso pescata dal db, l'ultimo blog modificato, l'ultimo aggiornamento ... Sarebbe tutto aggiornato in tempo reale e senza il minimo intervento dell'utente. Si potrebbero anche mostrare pagine con dei moduli che aggiornano gli stessi dati caricati dinamicamente. Tutto questo significa meno click, meno attesa e dunque più iterazione e più velocità.

ConclusioniDopo aver fatto questo articolo, ho provato subito a sperimentare questo codice in un prodotto “commerciale”. Nel sito che sto realizzando ho aggiunto un campo in più nella pagina visibile (destinato ad un menu di prodotti). Ho modificato prima il layout di

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SPRITE MAGAZINE

tutta la pagina visibile.php. Ho sistemato opportunamente visibile.js in modo che funzionasse con i nuovi campi. In particolare ho fatto si che una nuova funzione permettesse di passare l'id del prodotto che si vuole visualizzare.

visibile.js... function carica_prodotto (id_prodotto) { var new_location = "nascosta.php?id_prodotto=" + id_prodotto; top.frames["frame_nascosto"].location = new_location; }...

nascosta.php ora prende dati di un'intera tabella di prodotti, e crea il codice html capace di usare la funzione carica_prodotto (id_prodotto). Ogni volta che si clicca sul menù con l'elenco dei prodotti nascosta.php viene caricata ( solo quando viene richiesto – dopo il click – e non continuamente come nell'esempio illustrato precedentemente ) e attraverso nascosta.js aggiorna i campi presenti in visibile.php.In questo esempio si tratta solo un campo di testo. Nel caso di campi di tipo immagine, bisogna fare si che nascosta.php elabori il contenuto del testo e non mostri solamente il nome dell'immagine. Nel codice HTML che verrà scritto, dovrà essere presente, per esempio, il tag <img/>. La dove manca del testo si potrebbe voler inserire un testo di default. Mi rendo conto che il codice che ho mostrato sia “povero”. La prossima volta farò qualche cosa di più serio.

Bibliografia consigliata:WROX - Ajax Professional - Nicholas C. Zakas, Jeremy McPeak, Joe Fawcett

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Intervista doppiaA cura di Filippo Venturi

Dott. Stefano Rizzi

Dott. Stefano Rizzihttp://www-db.deis.unibo.it/~srizzi

Email: [email protected]

Nome e Cognome? Stefano RizziTitolo di studio?

Laurea in Ingegneria Elettronica

e dottorato di ricerca in

Ingegneria Elettronica e

Informatica.

Materia di insegnamento?

Ingegneria del software e Sistemi

informativi avanzati.

Qual è il suo ambito di

ricerca?

Nell’ambito delle basi di dati,

principalmente la business

intelligence e il data warehousing,

con particolare attenzione alla

progettazione. Secondariamente,

nell’ambito della bioinformatica, mi

occupo della classificazione di

superfici proteiche.

Com’è arrivato fino a qui?

Sono un cesenate adottivo della

primissima ora. Nel 1989, a pochi

mesi dalla laurea, ho iniziato a fare

da tutor per il corso di TAMC tenuto

dal prof. Maio. Poi ricercatore,

professore associato, e infine

ordinario dal 2005.

Luogo preferito per le

vacanze?

Mari tropicali, ma adoro anche la

montagna.

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Piatto preferito?

Profiteroles.

Ultimo libro letto?

“Passato, presente e chissà”, di

Loriano Macchiavelli.

Carino,ambientato nella Bologna

degli anni ‘70.

Libro consigliato?

“Testimone inconsapevole”, di

Gianrico Carofiglio. Preziosissimo

per un quarantenne in crisi di

identità!

Ultimo film visto?

“The prestige”: molto

interessante, ben girato e ricco di

chiavi di lettura.

Film consigliato?

Me ne vengono in mente tre,

imperdibili anche se per motivi

diversi: “L’attimo fuggente”, “The

Truman Show” e “Moulin Rouge”.

Cosa fa nel tempo libero?

Quando ancora ne avevo, cioè

prima della nascita delle mie

figlie, mi dedicavo anima e corpo

alla musica. Suonavo pianoforte,

tastiere elettroniche e chitarra, e

cantavo in un coro di blues e

gospel. Adesso, il problema di come

occupare il tempo libero non si

pone più!

Se vincesse un milione di euro,

cosa farebbe?

Metà la investirei, per sicurezza, e

con l’altra metà viaggerei intorno al

mondo fino a stancarmi. Ho un po’

di arretrati da recuperare!

Cosa ne pensa del nostro Corso

di Laurea?

Anche se è stato un po’ massacrato

dalla riforma, lo ritengo ancora

molto valido. Non condivido chi

incensa i corsi di Ingegneria e

disprezza il nostro: a Bologna, io

lavoro a gomito con docenti di

Ingegneria, e vi assicuro che non è

tutto oro quello che luccica.

Il livello di difficoltà del corso

è calato, rispetto ad una volta,

come ha sostenuto qualche suo

collega?

Mi sembra che non ci siano dubbi in

proposito: decisamente e

drammaticamente sì. Io ho seguito

in prima persona i cambiamenti del

corso nell’arco di quasi vent’anni, e

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NUMERO V

ho assistito al progressivo

impoverimento dei contenuti dei

corsi che insegno.

E degli studenti di oggi, cosa

ne pensa?

Difficile a dirsi… Negli anni

passati, su una platea di 30-40

studenti, ne avevo spesso anche 4

o 5 veramente eccezionali.

Quest’anno il livello medio di

interesse e preparazione mi

sembra migliore, ma non ho

ancora identificato delle “punte”

paragonabili a quelle di alcuni

anni fa.

Che rapporto ha con i suoi

studenti?

Direi buono, di rispetto reciproco.

I miei studenti sanno che

pretendo molto da loro, ma cerco

anche di dare molto in cambio.

Quantomeno, non mi hanno

ancora strisciato la macchina!

Ritiene che manchino una o

più materie nel nostro

corso?

Fino a poco tempo fa vedevo un

buco enorme riguardante la

sicurezza, adesso che è stato

colmato sono piuttosto tranquillo.

Quali strutture mancano nel

nostro corso di laurea?

Praticamente nessuna. Molto è stato

investito negli anni passati per

dotare il corso di strutture

avanzate, e anche se negli

ultimissimi anni cominciano a

scarseggiare i fondi, direi che

stiamo ancora vivendo di rendita.

Se si dovesse reimmatricolare,

quale facoltà sceglierebbe? In

Italia o all’estero?

Tutto sommato, credo piuttosto che

studierei per specializzarmi come

artigiano. Mi manca molto la gioia

di creare oggetti “reali” con le mie

mani.

E le facoltà estere che ha

visitato che impressione le

hanno lasciato? Che differenze

ha notato con quelle italiane?

Ho notato una maggiore rigidità, che in

parte condivido. Per esempio a

Muenster, in Germania, lo studente ha

in tutto a disposizione un paio di

tentativi per superare un esame

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SPRITE MAGAZINE

all’interno di un anno accademico.

Falliti quelli, ha chiuso.

In che cosa dovrebbe

migliorare il nostro Corso di

Laurea?

Forse servirebbe una maggiore

disponibilità, da parte di tutti noi

docenti, a insegnare non solo

quello che sappiamo ma anche

quello che effettivamente serve.

Cosa ne pensa della nuova

riforma universitaria che

mira a diminuire il numero

di corsi aumentando il

numero di crediti e di

conseguenza aumentare la

varietà dei contenuti di essi?

Mi sembra l’ennesima riforma

fasulla. Cambiare tutto perché

nulla cambi, e per di più senza

investirci una lira.

Cosa ne pensa della

associazione S.P.R.I.Te.?

Dovrei prima sapere con esattezza

cosa fa, a parte il giornalino…

E del giornalino?

Ne ho sfogliati un paio di numeri:

mi pare curato e interessante.

E del forum?

Ci entro molto raramente, anche

perché trovo poco elegante che il

C.d.L. ospiti un forum su cui si

fanno commenti disdicevoli, nonché

spesso a sproposito e privi di

fondamento, sul C.d.L. stesso.

Eccoci all’ultima domanda,

presa dalle precedenti

interviste e di sapore

marzulliano: si faccia una

domanda sul nostro Corso di

Laurea e si dia una risposta.

Come mai non abbiamo un corso

che insegna agli studenti come si

scrive un documento tecnico?

Facile: poiché altrimenti noi docenti

non potremmo far divertire gli

amici citando frasi scritte dai

laureandi nelle tesi!

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NUMERO V

Dott. Matteo Golfarelli

Dott. Matteo Golfarelli

http://bias.csr.unibo.it/golfarelli

Email: [email protected]

Nome e Cognome?

Matteo Golfarelli

Titolo di studio?

Dottore di Ricerca in Ingegneria

Informatica

Materia di insegnamento?

Sistemi Informativi e Lab. di

Basi di dati

Qual è il suo ambito di

ricerca?

Quello dei Sistemi Informativi e

più in particolare quello della

Business Intelligence

Com’è arrivato fino a qui?

Ho iniziato 12 anni fa con una

borsa di studio su un sistema per

il riconoscimento delle impronte

del palmo della mano, poi il

dottorato, un assegno di ricerca e

quindi il concorso da ricercatore e

poi quello da Prof. associato. La

gavetta è lunga, ma se il lavoro

piace la si fa volentieri.

Luogo preferito per le

vacanze?

Mi piace visitare Paesi con culture

e stili di vita lontano dal nostro, le

ultime vacanze le ho passate in

India e prima in Vietnam. Si fatica

un po’ ma le esperienze e i ricordi

che rimangono sono fantastici.

Piatto preferito?

Mi piace molto la cucina etnica, in

particolare quella indiana, ma a

una bella grigliata mista di carne

non dico mai di no!

Ultimo libro letto?

“Il cacciatore di aquiloni”.

Libro consigliato?

Mah, leggo molto e cose molto

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SPRITE MAGAZINE

diverse. Mi piacciono i romanzi

da “Il codice da Vinci” a “I

pilastri della Terra”, ma mi

piacciono anche i saggi da

“Perché ci odiano” a “Breve

storia dell’Universo”. Lo

ammetto sono anche un seguace

di Harry Potter.

Ultimo film visto?

“Le vite degli altri”

Film consigliato?

”Se mi lasci ti cancello”, molti lo

hanno snobbato a causa del

titolo ma a parte questo è un

film bellissimo e poco visto.

Cosa fa nel tempo libero?

Quale tempo libero?! Scherzi a

parte, faccio sport (nuoto e vado

in barca a vela) e come tutti

cerco di stare un po’ con la

famiglia e gli amici.

Se vincesse un milione di

euro, cosa farebbe?

Le stesse cose che faccio ora con

un po’ meno di stress: viaggerei

un po’ di più e comprerei una

casa più grande qui a Cesena.

Cosa ne pensa del nostro

Corso di Laurea?

Lo ritengo un corso valido in cui

si riesce a instaurare un rapporto

umano tra docente e studente e in

cui (per ora) la scure dei tagli ai

finanziamenti non ha fatto troppi

danni.

Il livello di difficoltà del

corso è calato, rispetto ad

una volta, come ha sostenuto

qualche suo collega?

Sicuramente, quando l’ho

frequentato io nel 1989 i corsi,

soprattutto quelli di base, erano

più impegnativi. Ma questo

cambiamento non è avvenuto solo

nel nostro CdL, è un processo che

ha riguardato tutta la scuola dalle

elementari in su e purtroppo, più

in generale, tutta la società.

E degli studenti di oggi, cosa

ne pensa?

Hanno seguito lo stesso processo!

Rispetto allo studente che sono

stato io li vedo meno preoccupati

del risultato di un esame e meno

interessati a imparare. Per fare un

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NUMERO V

esempio, quando ho frequentato

io Analisi II, il prof. Nicoletti si

lamentava perché non riusciva a

svolgere il programma per le

troppe domande degli studenti,

oggi una domanda in aula è

come un fulmine a ciel sereno.

Che rapporto ha con i suoi

studenti?

Credo buono, io cerco di essere

più disponibile possibile e devo

dire che loro non se ne

approfittano.

Ritiene che manchino una o

più materie nel nostro

corso?

No, più che altro negli ultimi

anni si era un po’ persa

l’organizzazione e la sinergia tra

i diversi esami; stiamo

lavorando molto sul problema

che credo ormai risolto e spero

che presto se ne vedranno i

frutti.

Quali strutture mancano

nel nostro corso di laurea?

Fidatevi, il nostro CdL non ha

nulla da invidiare ad altri corsi

in Italia e all’estero. Nei CdL che

ho visitato in Italia non ho mai

trovato spazi e risorse comparabili

con il nostro. Provate ad andare a

trovare i vostri colleghi di Bologna

a Informatica o Ingegneria!

Se si dovesse

reimmatricolare, quale

facoltà sceglierebbe? In

Italia o all’estero?

Rifarei Scienze dell’Informazione

perché credo che la forma mentis

che si sviluppa in questo tipo di

CdL sia fondamentale per molte

figure professionali. Tuttavia

cercherei di completare la mia

formazione con materie in ambito

economico/organizzativo perché i

profili ambivalenti sono quelli più

richiesti in ambito lavorativo e

perché le figure tecniche, anche se

qualificate, difficilmente hanno le

stesse possibilità di crescita

professionale.

E le facoltà estere che ha

visitato che impressione le

hanno lasciato? Che

differenze ha notato con

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SPRITE MAGAZINE

quelle italiane?

Negli Stati Uniti ho lavorato per

alcuni mesi alla Brown University,

Università privata e molto costosa:

innegabile l’elevato livello dei corsi

e delle strutture, ma la

competizione tra gli studenti era

talmente elevata che chi perdeva

una lezione rischiava di non trovare

nessuno che gli passasse gli appunti.

In che cosa dovrebbe

migliorare il nostro Corso

di Laurea? L’informatica è un

settore troppo ampio per essere

studiato a 360 gradi, bisogna

specializzarsi e il nostro CdL ha

le risorse per coprire alcuni dei

profili formativi più importanti

dal punto di vista lavorativo:

Sistemi Informativi, Tecnologie

web, Elaborazione di immagini e

Pattern Recognition. Anche a

questo stiamo lavorando

cercando di ridefinire gli esami

obbligatori e un insieme di

profili formativi che servano agli

studenti per orientarsi nella

giungla dei corsi complementari.

Cosa ne pensa della nuova

riforma universitaria che

mira a diminuire il numero di

corsi aumentando il numero

di crediti e di conseguenza

aumentare la varietà dei

contenuti di essi?

Le regole per la riforma non sono

ancora chiare, credo tuttavia che

l’elevato numero di esami sia solo

uno dei problemi dell’attuale

ordinamento. Speriamo che la

cosiddetta contro riforma

permetta di definire in modo più

chiaro e coerente un corretto

percorso formativo: ritengo che

tre anni non siano sufficienti a

completare la formazione degli

studenti e la presenza di tanti

corsi è sintomo della necessità di

comprimere nei tre anni tanti

argomenti diversi.

Cosa ne pensa della

associazione S.P.R.I.Te.? Le

associazioni studentesche sono

molto importanti perché

permettono di offrire agli studenti

dei servizi che l’Università non

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NUMERO V

sarebbe in grado di erogare.

Devo dire però che non conosco

in dettaglio tutte le iniziative in

corso.

E del giornalino?

Lo leggo sempre per vedere che

atmosfera c’è nel CdL sia tra gli

studenti, sia tra i docenti.

E del forum?

Un ottimo mezzo per lo scambio

di opinioni e di informazioni tra

gli studenti, ma deve avere un

moderatore per evitare che

diventi uno strumento di

ostracismo. Io lo leggo spesso

per capire se ci sono problemi

nei miei corsi.

Eccoci all’ultima domanda,

presa dalle precedenti

interviste e di sapore

marzulliano: si faccia una

domanda sul nostro Corso

di Laurea e si dia una

risposta.

Laurea triennale, laurea

specialistica, riforma e

controriforma: ma non era meglio

la vecchia laurea quadriennale?

Credo proprio di si, sono per una

Università più selettiva e più

formativa. In ambito informatico

non c’è bisogno di molti laureati,

ma di buoni laureati!

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SPRITE MAGAZINE

Ebay for dummies: come usarlo e come non farsi truffare

Di Elvis Ciotti < [email protected] >

Ebay, mercato mondiale dell'usato per venditori e compratori. Qualcuno non l'ha ancora mai usato, probabilmente per paura delle truffe o poiché pensa che sia necessario lasciare in giro il proprio numero di carta di credito. Di seguito illustro brevemente alcune funzionalità e aspetti da considerare per chi vuole iniziare a usare ebay in sicurezza.

Come mi registro ?Come in ogni altro sito, basta registrarsi gratuitamente e avere una mail funzionante (le comunicazioni con ebay e fra venditori/compratori avvengono tramite la mail che specificate).

Come funziona l'asta ?Cercate quello che vi interessa, si può anche cercare specificando vari criteri: fasce di prezzo, distanza geografica fra voi e il venditore, aste scadenti entro x giorni.Nell'annuncio trovate tutte le informazioni, scritte dal venditore dell'oggetto. E' specificato il prezzo corrente, data e ora di scadenza, numero di offerte fatte, metodi di pagamento accettati, costo della spedizione, feedback del venditore...

A meno che l'oggetto non sia venduto nella modalità “Compralo subito” (niente asta: comprate immediatamente), vedete il prezzo corrente e decidete se cliccare su “Fai un offerta”, ovviamente effettuando prima il login al sito. Leggete bene tutto l'annuncio prima di fare offerte, se risultaste migliori offerenti, sarete obbligati a comprare.Ebay ha un sistema di rilancio automatico. Voi specificate la vostra offerta, però il prezzo che vedete è 50 centesimi in più dell'offerta massima del secondo miglior offerente (per i dettagli consultate le pagine di aiuto di ebay).

Come pago ?Tra i metodi di pagamento accettati, quasi tutti accettano pagamenti con paypal (vedi paypal.it per i dettagli). In breve, paypal (servizio integrato da ebay), vi permette di avere un conto

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virtuale online (associato al vostro indirizzo e-mail) con cui pagare gli oggetti comprati. I fondi vengono automaticamente prelevati dalla vostra carta di credito. La carta postepay (vedi poste.it) è accettata e la consiglio, essendo comoda, ricaricabile (dagli uffici postali o online prelevando da un'altra carta) e compatibile VISA. Dal sito delle poste potete ricaricare la carta postepay di un'altra persona. Purtroppo ebay ha ultimamente vietato ai venditori di specificare questo metodo di pagamento (probabilmente più per interessi commerciali di ebay/paypal che per tutelare i compratori ), comunque se l'asta non specifica che paypal è un metodo accettato, contattate il venditore e chiedetegli se potete pagare con ricarica postepay. Come vedremo, le truffe che avvengono non dipendono generalmente dal metodo di pagamento. Il venditore può elencare anche bonifico bancario o vaglia postale, entrambi costosi e scomodi per l'acquirente.

Prima di fare un' offerta:Verificate che la spedizione sia disponibile in italia o nella vostra provincia. Un venditore straniero potrebbe non spedire in Italia.Se la spedizione non è prevista, mettetevi d'accordo. Se comprate oggetti (specialmente elettronica e high-tech) da venditori stranieri, chiedete al venditore se hanno già spedito oggetti simili in Italia, può succedere che la dogana li fermi e non vi arrivino.

Mi devo fidare del venditore ?Regola e-commerce e di ebay: prima paghi e poi il venditore spedisce. Su ebay non diamo per scontata l'onestà del venditore, consultiamone il feedback. Il feedback è un elenco di giudizi lasciati dai clienti che hanno comprato da lui in precedenza. Verifichiamo che il punteggio sia alto e che la percentuale dei giudizi positivi sia 100% o quasi. Se il feedback non supera il centinaio, andiamo anche a vedere i dettagli del feedback. Controlliamo che siano stati lasciati da clienti diversi e con un feedback non troppo basso. Questo perchè il venditore potrebbe creare account fasulli e auto-comprarsi i propri oggetti in vendita, innalzandosi rapidamente il feedback. Purtroppo il feedback non è del tutto affidabile, consiglio di visitare il sito controebay.com e leggere l'articolo relativo.

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Possibili truffe e misure di sicurezza da adottare

Oggetto non corrispondente alla descrizionePrima di fare offerte leggete bene l'annuncio, se qualcosa non è chiaro chiedete al venditore. Se una cosa non vi è chiara e fate un'offerta, una volta che avete pagato e vi arriva a casa, probabilmente il venditore non vi risarcirà.

Feedback fasulliCome già detto, consultate sempre attentamente il feedback. Tempo fa un certo Dresker ha venduto un centinaio di CD e DVD a poco prezzo, poi ha messo in vendita 100.000 $ di articoli inesistenti ed scappato col denaro. Ebay si è difesa dalle accuse dicendo di aver migliorato il sistema di feedback ma di non averlo reso sicuro al 100%.

Spedizione assicurata ?Per oggetti di un certo valore, fatevi spedire con pacco celere 3 o posta raccomandata assicurata, poi fatevi dare il codice della spedizione. Se scegliete posta ordinaria e il pacco viene perso, il venditore non vi risarcirà.

Attenzione alle spese di spedizione:

Capita spesso che alcuni oggetti vengano venduti a pochi euro, poi le spese di spedizione (a vostro carico) sono altissime. Guardate sempre le spese di spedizione: per gli oggetti non troppo ingombranti raramente superano 10 euro.

Attenzione alla spedizione combinataGeneralmente, acquistando più oggetti da uno stesso venditore, pagate solo una volta la spedizione, o la pagate poco di più. Sarete così invogliati a comprare molti oggetti di poco valore dallo stesso venditore ignorando le

spese di spedizione. Molti venditori, soprattutto venditori stranieri, sfruttano questa imprudenza dei compratori, impostando i costi di spedizione per ogni oggetto, anche se poi ve li spediscono tutti

insieme. Così una volta concluse le varie aste, vi troverete a pagare tutte le spese di spedizione. Chiedete al venditore se volete comprare più oggetti.

Consultate l'elenco degli oggetti in vendita del venditorePotrebbe succedere che un venditore con punteggio alto, decida di fare un “colpaccio”, ovvero vende x oggetti ad alto valore, tutti con scadenza lo stesso giorno. Poi riceve x pagamenti ma non spedisce nulla. A questo punto, i

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compratori lasciano i feedback negativi, ma ormai hanno già pagato tutti o quasi.Verificate gli altri oggetti messi in vendita dal venditore: se ci sono molti oggetti di valore scadenti lo stesso giorno e la frequenza temporale media delle vendite del venditore è bassa, diffidate.Il venditore potrebbe anche aver venduto lo stesso oggetto (annunci diversi) a più persone.Se in questi casi siete insicuri, aspettate a pagare e chiedete ai suoi compratori (potete farlo, vedete l'elenco delle offerte dentro l'annuncio) se hanno ricevuto gli oggetti.

Offerte fuori ebayQuando fate un'offerta, il vostro username compare nella lista delle offerte di un oggetto e qualcuno potrebbe contattarvi. Se vi arrivano proposte, considerate che poi non potrete lasciare un feedback ed è rischioso. Chiedete in questi casi un recapito in modo da sapere almeno con chi avete a che fare. Ci sono dei truffatori che contattano continuamente gli offerenti offrendogli l'oggetto che cercavano ad un prezzo inferiore (bidding).

Altri consigli- Diffidate di annunci con errori ortografici o non chiari- Considerate che un'oggetto spedito da un altro continente può arrivare anche 20-30 giorni dopo.- Prima di comprare qualcosa che non conoscete bene, controllatene il valore di mercato su altri siti di e-commerce o aggregatori di prodotti in vendita, tipo kelkoo.com-Se volete vendere qualcosa, considerate che una percentuale sul valore finale è trattenuta da ebay. Se vi fate pagare con paypal, un'ulteriore percentuale è trattenuta sulla transazione.

ConclusioniIl fenomeno ebay ha assunto una importante posizione nel mercato mondiale. Potete verificare di persona: troverete spesso quello che cercate a un prezzo molto probabilmente inferiore a quello di un qualsiasi negozio, ovviamente dovrete considerare anche le spese di spedizione a vostro carico.Purtroppo i truffatori sono sempre presenti, occhi aperti e valutate attentamente ogni dettaglio! Trovate tutte le regole e procedure per le aste nella Community di ebay.it. Consultate anche siti che parlano di truffe e leggete recensioni su ebay da altri siti.

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Refactoring : improving designDi Marco Bagnaresi <[email protected]>

Forse vi aspettavate un articolo sul C++ ... in fondo questo era scritto nel numero precedente, ma siccome “qualcuno :)” della redazione ha messo un argomento a caso come tappabuchi, vi dovrete accontentare di questo articolo che parla di refactoring. Il refactoring è una pratica che riguarda la programmazione, anche se nulla ne vieta l'utilizzo in altri campi. Prendendo la definizione esatta dal titolo dalla bibbia di Martin Fowler il significato di questo termine è “improving design of existing code”. Forse alcuni di voi avranno già sentito parlare di programmazione agile, XP o cose simili , ma immagino che molti nemmeno sappiano cosa sia. Negli ultimi anni si è andata affermando una modalità di sviluppo più agile, in cui il programmatore che si ritrova a essere anche progettista del suo stesso codice (come avviene nella maggior parte delle piccole/medie aziende) ha finalmente in mano le redini della situazione. Progettare un software “from scratch” non è assolutamente facile, vuoi perchè manca l'esperienza, vuoi perchè spesso non si hanno le conoscenze di tutto

quello che si dovrà fare, vuoi perchè il cliente non sa esattamente cosa vuole. Ecco quindi che il programmatore si ritrova a dover scrivere un programma, a doverlo modificare, aggiornare, aggiungere features, ecc ecc... senza poter avere un progetto

della classi o delle funzioni da scrivere fra le mani. L'arte del refactoring consiste in un insieme di piccole modifiche che mantengono intatte le funzionalità del software, ma ne modificano il design. In questo modo, quando le specifiche

del progetto cambieranno, o la nostra comprensione del software da sviluppare crescerà, potremo riflettere la nostra comprensione su ciò che stiamo sviluppando, in modo da mantenere chiaro e ordinato il nostro ambiente di lavoro. Il nemico numero uno di un programmatore non sono i bug nel codice, è il caos nel codice. In un ambiente ordinato e con un buon design i bug sono bene in evidenza, facili da correggere, e la loro rimozione non apre altre falle. Viceversa in un codice disordinato o con un pessimo design i bug sono nascosti, richiedono uno sforzo maggiore per essere corretti

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e spesso scatenano comportamenti segreti in qualche altro luogo incognito. Fare refactoring al codice è come, tanto per fare un paragone, ordinare la propria stanza. Gli oggetti vengono messi al loro posto, le cose inutili buttate via, tutto viene pulito in modo da migliorare la vivibilità dell'ambiente. La qualità di un software non è solo l'insieme delle funzionalità che offre, ma comprende anche la qualità del design del suo codice sorgente, che si riflette in tanti modi sul software finale : pochi bug, stabile, veloce e in rapida crescita. Non credo di sbilanciarmi troppo dicendo per un programmatore è sufficiente preoccuparsi di mantenere un buon design (oltre alle conoscenze necessarie per svilupparlo) per veder crescere un buon software, un po' come un botanico si preoccupa sopratutto di annaffiar bene le piante, e i fiori sbocciano da se. Il refactoring comprende tutta una serie di tecniche che consistono in piccole modifiche al codice sorgente : il rename di una classe, di una variabile o di un metodo, lo spostamento di campi o metodi in una superclasse, ecc ecc...

Forse alcuni di voi hanno già sentito parlare di design pattern, ma per chi non sapesse di cosa si tratta, un design pattern è un insieme di classi,

solitamente da uno a dieci, che risolvono in modo efficiente un particolare problema strutturale. Quando si effettuano dei refactoring sul codice, spesso si ha in mente un particolare design pattern a cui si vuole arrivare, e si passa quindi da una situazione caotica a una più strutturata e chiara. Esistono due modi per effettuare refactoring sul codice sorgente : a mano o con dei tool automatici. Alcuni ambienti di sviluppo hanno recentemente introdotto il supporto per il refactoring (spesso è presente un menù “Refactor” nella GUI), ma spesso capita che questo supporto manchi ed è necessario procedere a mano. Fare un refactoring a mano richiede molta concentrazione, una buona conoscenza del codice, e molta pazienza. Se volete saperne di più vi invito a leggervi la bibbia sull'argomento : “Refactoring : Improving Design Of Existing Code” (ebbene sì, è in inglese).

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Premi Nobel 2006Di Filippo Venturi <[email protected]>

Nelle ultime settimane sono stati assegnati i Nobel per l’anno 2006, non è una sorpresa che buona parte dei premi siano finiti a scienziati statunitensi.

Ecco l’elenco dei vincitori della tanto ambita medaglia (e dei 10 milioni di corone, ovvero poco più di un milione di euro, che la accompagnano):

FISICA

Agli statunitensi John C. Mather e George F. Smoot, per gli studi compiuti che, grazie alla misurazione della radiazione cosmica a microonde, hanno dato importanti indicazioni sulla nascita dell’Universo e sono stati fondamentali per il successo del satellite Cobe (COsmic Background Explorer), lanciato il 18 novembre 1989 dalla NASA.

Kurt Gödel e Albert Einstein (Nobel per la Fisica nel 1921) Erwin Schrödinger (Nobel per la

Fisica nel 1933)

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CHIMICA

Allo scienziato statunitense Roger Kornberg, per gli studi sulle basi molecolari del meccanismo di trascrizione degli organismi eucarioti (organismi le cui cellule hanno un nucleo ben definito), creando in questo modo lo schema del meccanismo che consente di trascrivere l’informazione genetica contenuta nel DNA, così che la cellula possa utilizzarla per produrre le proteine.

I Kornberg sono la sesta coppia padre-figlio ad aver vinto dei premi Nobel, infatti il padre, Arthur Kornberg, era stato premiato nel 1959 nel campo della medicina.

MEDICINA

Ai ricercatori statunitensi Andrew Z. Fire e Craig C. Mello, per gli studi sull’RNAi (RNA interference), meccanismo fondamentale per il controllo della trasmissione delle informazioni genetiche, mediante il quale alcuni frammenti dell’RNA a doppio filamento sono in grado di interferire (e spegnere) l’espressione genica.

LETTERATURA

Allo scrittore turco Orhan Pamuk, che nella ricerca dell'anima melanconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli dello scontro e dell'interrelazione delle culture.

Pamuk, oltre che per i suoi libri, è stato negli ultimi anni sotto i riflettori per le sue vicende giudiziarie. Nel 2005 parlò, in un'intervista a un giornale francese, del genocidio degli armeni e dei curdi perpetrato dall'impero ottomano durante la prima guerra mondiale. Un genocidio mai ammesso dalle autorità turche e che gli è valso un processo per offesa all'identità turca. Il processo è stato sospeso all'inizio di quest’anno in attesa dell'approvazione del ministro della giustizia turco.

PACE

All’economista bengalese Muhammad Yunus, noto anche come “il banchiere dei poveri”, che con la sua Grameen Bank (banca fondata nel 1976, la prima al mondo ad effettuare prestiti ai più poveri basandosi non sulla solvibilità, ma sulla fiducia) ha istituzionalizzato i piccoli prestiti, i quali hanno consentito “di creare sviluppo economico e sociale dal basso”.

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ECONOMIA

All’economista statunitense Edmund S. Phelps, per le sue analisi degli scambi intertemporali nelle politiche macroeconomiche.

Il suo lavoro, spiega la giuria, “ha approfondito la comprensione della relazione tra effetti e breve e a lungo termine nella politica economica” ed ha avuto “un impatto decisivo sulla ricerca economica come sulla politica”.

ORIGINE DEI PREMI NOBEL

Fin dal 1901 viene assegnato annualmente alle persone che si sono distinte per aver svolto eccezionali ricerche, inventato tecniche o equipaggiamenti rivoluzionari, e portato contributi eccezionali alla società. Viene comunemente considerato come l'encomio supremo del mondo odierno.

I premi vennero istituiti dalle ultime volontà dello svedese Alfred Nobel (Stoccolma 1833 - San Remo 1896), un industriale nonché scienziato e inventore della dinamite.

La consegna avviene con una cerimonia formale tenuta il 10 dicembre, l'anniversario della morte di Alfred Nobel, ma i nomi dei laureati vengono tipicamente annunciati già a partire da ottobre, dalle varie giurie.

Come detto in precedenza il premio consiste, oltre che nella medaglia, in un grossa somma di denaro avente lo scopo di permettere agli studiosi di proseguire nelle proprie ricerche senza la pressione della ricerca di fondi (non mancano, però, casi in cui l’aggiudicarsi premio e soldi abbia portato al “pre-pensionamento mentale” del vincitore).

I premi vengono assegnati nelle seguenti discipline:

● Fisica (assegnato dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze)

● Chimica (assegnato dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze)

● Fisiologia o Medicina (assegnato dall'Istituto Karolinska)

● Letteratura (assegnato dall'Accademia Svedese)

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Alfred Nobel

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● Pace (assegnato da un comitato nominato dal Parlamento norvegese)

Il Premio Nobel per l’Economia venne istituito successivamente, nel 1968 dalla Banca di Svezia, ma non viene finanziato con i soldi di Nobel e non è riconosciuto dai suoi eredi.

Il Premio Nobel per la Matematica invece non esiste, in quanto si ritiene che questa disciplina non interessasse Nobel, alcune versioni più “gossippare“ giustificano la scelta di ignorare la matematica come conseguenza dell’antipatia di Nobel per un noto matematico svedese, Gosta Mittag-Leffler, sospettato di essere l’amante di sua moglie.

Qualcuno considera la Medaglia Fields l’equivalente del Nobel per la Matematica, ma va detto che questa onorificenza viene assegnata solo ai matematici sotto i 40 anni di età (Andrew Wiles, il matematico britannico che ha dimostrato l’ultimo teorema di Fermat, l’ha persa per un soffio).

PREMI NOBEL ITALIANI

Una indagine del 2005 (iniziativa di Observa–Science in Society in collaborazione con La Stampa, la trasmissione TV Superquark e il mensile Quark) consultabile all’indirizzo

http://www.lastampa.it/_settimanali/tst/pdf/051017/ricerca_ottobre05.pdf

ha rivelato che buona parte degli intervistati non sa riconoscere gli italiani vincitori del Premio Nobel.

Mi sembra quindi utile e interessante fare un riepilogo dei 19 italiani che si sono aggiudicati questo premio, sottolineando che (purtroppo) Antonino Zichichi e Umberto Veronesi non lo hanno mai ottenuto (come erroneamente pensano rispettivamente il 27,7% e 20,4% degli intervistati; contando anche i “non so” invece si arriva al 65,9% e 50,3%).

PREMI NOBEL PER LA PACE

Ernesto Teodoro Moneta (1907)

PREMI NOBEL PER LA CHIMICA

Giulio Natta (1963)

PREMI NOBEL PER L’ECONOMIA

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Franco Modigliani (1985)

PREMI NOBEL PER LA FISICA

Guglielmo Marconi (1909), Enrico Fermi (1938), Emilio Segrè (1959), Carlo Rubbia (1984), Riccardo Giacconi (2002)

PREMI NOBEL PER LA LETTERATURA

Giosuè Carducci (1906), Grazia Deledda (1926), Luigi Pirandello (1934), Salvatore Quasimodo (1959), Eugenio Montale (1975), Dario Fo (1997)

PREMI NOBEL PER LA FISIOLOGIA E LA MEDICINA

Camillo Golgi (1906), Daniel Bovet (1957), Salvador E. Luria (1969), Renato Dulbecco (1975), Rita Levi Montalcini (1986)

FONTI:

http://nobelprize.org

http://it.wikipedia.org

http://antoniogenna.wordpress.com

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Rita Levi Montalcini

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Enigmi matematici

Proponiamo alcuni enigmi matematici e logici. Le soluzioni nella prossima pagina. Non girate pagina adesso !

NOVE PUNTII punti che vedete in figura sono disposti lungo una griglia ortogonale, cioè gli otto punti più esterni giacciono sul perimetro di un quadrato, mentre il restante al centro del quadrato stesso. Il problema consiste nel coprire questi nove punti con quattro segmenti di retta senza mai staccare la penna dal foglio.

UN FOGLIO DI CARTAImmaginate di avere un foglio di carta rettangolare spesso un decimo di millimetro e sufficientemente grande. Ora piegatelo a metà in modo da ottenere due mezzi fogli sovrapposti, quindi con uno spessore doppio. Continuate poi a piegare in due, ottenendo via via fogli sempre più piccoli e spessori maggiori. Dopo 42 piegamenti, immaginate di salire sulla torre di carta che avete creato. Secondo voi di quanto vi potete innalzare?1) Riuscite appena a fare uno scalino (circa 20 cm)2) Arrivate al primo piano di una casa (circa 3 m)

3) Potete conquistare la cima dell'Everest (circa 8800 m)4) Sarete il primo piegatore di carta sulla Luna (circa 385000 km)

LA DIAGONALE DEL RETTANGOLOUn rettangolo è inscritto in un quadrante di cerchio come mostrato in figura. Determinate con esattezza la lunghezza della diagonale AC, sapendo che il cerchio ha raggio unitario.

SEI FIAMMIFERIAvendo a disposizione 6 fiammiferi provate a formare quattro triangoli equilateri, senza piegarli o spezzarli.

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Soluzioni enigmi

NOVE PUNTI

UN FOGLIO DI CARTALa risposta è che potete arrivare fino alla Luna, e a dire la verità anche oltre. Infatti ad ogni piegamento lo spessore raddoppia, perciò dopo 42 piegamenti, lo spessore totale sarà

242 volte lo spessore iniziale, che equivale a circa 440000 km che è, come vedete, maggiore della distanza terra-luna che è approssimativamente 385000 km

LA DIAGONALE DEL RETTANGOLO

È immediato notare che la lunghezza di AC vale 1. Infatti la

linea AC è una diagonale del rettangolo e l'altra diagonale BD è evidentemente il raggio del cerchio che vale 1. Dato che le due diagonali sono uguali, anche AC è lunga 1.

SEI FIAMMIFERI

La soluzione si ottiene disponendo i sei fiammiferi in modo da costruire

un tetraedro regolare, cioè una piramide a base triangolare, dunque una figura tridimensionale. La maggior parte dei soggetti non riesce a risolvere questo problema perchè pensa che i fiammiferi vadano disposti su un piano.

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Slash's SnakepitIt's five o'clock Somewhere ...

Di Roberto Civinelli – <[email protected]>

Sono stato un po' combattuto se recensire questo disco o il pluripremiato pluririconosciuto, plurituttoquellochevipare disco d'esordio dei Guns and Roses "Appetite for Destruction". Alla fine la logica mi ha fatto pensare che sarebbe stato inutile parlare di un disco che presochè tutti conoscono (se qualcuno nella sua vita non ha mai sentito "Sweet Child O'Mine" posso solo pensare che sia sordo), almeno per sentito dire, mentre la missione di far conoscere musica che merita anche se fuori moda, di far conoscere il Bello ("non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace a me") mi ha sempre affascinato.Arrivando al dunque ... l'ormai lontano 1995 e il music business era nel pieno dell'ondata grunge.In Italia il tramonto dell'AOR ad opera dei grungettari grattugia chitarre c'era sicuramente stato, ma con una parabola diversa da quella americana: oltreoceano

appena uscì "Nevermind" dei Nirvana tutto il rock/hard/glam/AOR/FM etc che si sentiva per radio scomparve quasi da un giorno all'altro, qui da noi, il delirio collettivo per i Guns and Roses continuò per un altro paio di anni.Sta di fatto che nel 1995 a due anni dal loro concerto a Modena e da "the

Spaghetti Incident" Axl e soci cominciavano ad essere una cosa del passato, o perlomeno per aficionados.In questo contesto esce questo primo disco solista del chitarrista ricciolone con questo gruppo chiamato qui "Slash's Snakepit" (sfido qualunque buon

romagnolo a pronunciare questo nome senza farsi riconoscere per la fantomatica "SSSS" di Romagna).Tre quinti della band proviene dai Guns (Slash, Gilby Clarke chitarra ritmica, Matt Sorum batteria) e la cosa ha dato molto fiato alle bocche di chi doveva scrivere la sceneggiatura della Telenovela "GnR": si sciolgono, non si sciolgono, quanti se ne porta via uno quanti un altro, Duff si è

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alzato dal letto e si è storto una caviglia, cosa succederà ora).Ma quando è la musica a parlare ed i watt si fanno sentire che si può dire?Che l'album non ha venduto troppo e che chiaramente buona parte del successo che comunque ha avuto (è diventato disco di platino in tutti i paesi dove è stato esportato e si è piazzato n.70 nella classifica annuale di Billboard) lo deve sicuramente allo sfruttamento dell'onda lunga del successo GnR.Ma la musica c'è ed è di qualità.Slash è un chitarrista che non passa inosservato e nemmeno inascoltato.Il personaggio buca lo schermo in qualsiasi video passato da MTV ed il chitarrista ha un suono, un tocco ed un tipo di fraseggio che lo rendono subito riconoscibile a chi abbia un minimo di orecchio musicale.In una decade dove i virtuosismi si sprecavano lui riportò in auge sonorità tipicamente anni '70, dimostrò come, spesso, un buon bending (tecnica usata con maestria notevole), possa essere molto + musicale di smitragliate di note. Ed il tutto si ritrova qui, dentro questo disco che ci mostra uno Slash nella sua dimensione + naturale, quella dello street rock duro e senza tanti fronzoli, venato molto spesso di blues, almeno nelle

intenzioni (non scalpitino i puristi del blues)."Neither can I", pezzo apripista è infatti un bel 12/8 che inizia con una acustica che presto viene accompagnata da un assolo di armonica.Un assolo semidistorto con una bella gestione delle frasi "tirate avanti" e "indietro" conferisce appunto una intenzione blues che si può ritrovare anche nella Power Ballad "Beggars and Hangers on", il cui video venne battuto spesso su Videomusic all'epoca.Riff + intricati scandiscono le successive "Good to be Alive" e "What do you wanna be", due pezzi decisamente street rock dove la voce di Eric Dover fa rimpiangere poco quella di Axl (ok, il biondo dell'Indiana è + bello):graffiante e roca si sposa perfettamente con l'atmosfera dei pezzi."Monkey Chow", scritta dal solo Clarke, replica l'assalto delle canzoni precedenti.Il secondo lato viene aperto da uno strumentale: "Jizz da Pit" altro non è che un unico Riff (che sa mooolto di Boogie), che una volta esposto una sola volta, lascia la strada ad un bello e lungo assolo di chitarra che ci accompagna fino alla fine."Take it Away" e "Doin' fine" sono due pezzi i cui riff intricati sono marchio di fabbrica del Nostro. La seconda song si fa riconoscere anche per i testi essendo l'unica party song del disco,

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con un testo che ricorda quelli del Glam Metal anni '80.Alcuni episodi sono chiaramente inferiore a questi,ma non riescono ad oscurare, a mio parere, il resto del disco.Da segnalare le ultime due canzoni:"I Hate Everybody But you" è ciò che più si avvicina, in questo disco, ad una canzone d'amore ed il suo inserimento qui in questo disco sottolinea con sarcasmo il rifiuto di scrivere ballads mielose e confezionate solo per la radio e le soap operas."Back and Forth Again" che si apre con una chitarra acustica, sottolinea la poliedricità del Nostro come songwriter (Slash ha ascoltato tantissimo anche cantautori come Cat Stevens). Una bella gestione degli strumenti, fra organo Hammond, Mandolini in lontananza ed un bellissimo assolo, sentito e lirico chiudono il disco.Conclusioni? Se l'onestà e la schiettezza di un progetto non basta a farlo piacere a tutti bisogna dire che questo è un disco che verrà

certamente apprezzato dagli aficionados dello street rock alla "Appetite for Destruction" e da tutti quelli che apprezzano il chitarrista che qui si mostra non solo con assoli omnipresenti,ma anche mostrando di aver capito bene cosa sia la RIFFologia.

C'è ancora da imparare ...Da notare che se la musica di questo disco contrasta fortemente con il grunge che andava forte all'epoca, i testi perniati di nichilismo, droga, disperazione (con lunica eccezione si diceva di "Doin' Fine") sono perfettamente in linea con la grunge philosophy che aveva spazzato via l'argomento Moto/birra/sesso/ragazzedalletettegrosse tipico del decennio precedente. Un modo di essere, forse, alternativi all'alternative qualche anno prima che un certo buon rock and roll si prendesse sane rivincite con i tour trionfali dei Kiss e del carrozzone Glam guidato dai Poison (questa è però un altra storia).

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FINE

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Hanno collaborato a questo numero:

Articoli : (ordine alfabetico)• Bagnaresi Marco• Ciotti Elvis• Civinelli Roberto • Demo• Dionigi Tommaso• Venturi Filippo

Interviste:• Dott. Golfarelli Matteo• Dott. Rizzi Stefano

Impaginazione, copertina:• Ciotti Elvis

In bocca al lupo a tutti per gli esami e... STUDIATE !! :D

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