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SPECIALE Norme&Sentenze Il risarcimento non può arricchire il danneggiato INTERVISTA Fabrizio Iecher Professore, Psico- logo, Psichiatra e Medico Legale Organo ufficiale Basta Sangue Sulle Strade ente non-profit Reg. Tribunale di Milano n. 119 del 12.03.2010 free-press (copia omaggio) Ogni maledetta domenica pagina 9 pagina 11 Anno I - N° 2 Dicembre 2010 Periodico trimestrale Associazione Familiari e Vittime della Strada Direttore responsabile: Alen Custovic [email protected] Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% LO/MI

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SPECIALENorme&SentenzeIl risarcimento non può arricchireil danneggiato

INTERVISTAFabrizio IecherProfessore, Psico-logo, Psichiatra eMedico Legale

Organo ufficiale

Basta SangueSulle Stradeente non-profitReg. Tribunale di Milanon. 119 del 12.03.2010

free-press(copia omaggio)

Ogni maledettadomenica

pagina 9 pagina 11Anno I - N° 2

Dicembre 2010Periodico trimestrale

Associazione Familiari e Vittime della Strada

Direttore responsabile:

Alen [email protected]

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editoriale del presidente

sommario editoriale del presidenteNumero 2 dicembre 2010

GRANDE IL SUCCESSO DELPRIMO NUMERO

E ccoci giunti alla pubblicazionedel secondo numero del nostrotrimestrale, ancora una volta

ricco di attualità intorno alla tematicadella sicurezza stradale. Il primo numero ha indubbiamente su-perato le nostre aspettative riscuotendoun notevole successo da parte degliutenti. Sono numerose le email che ab-biamo ricevuto dai lettori in redazione,dunque ringraziamo tutti voi per l’inte-resse dimostrato. I consensi alla spedi-zione postale hanno registrato unaadesione superiore al 90%, questo con-

ferma come la sicurezza stradale sia untema di grande interesse e di primariaimportanza nel panorama attuale. Spe-riamo di fare sempre meglio, inserendonei prossimi numeri rubriche di espertiche rispondano a domande riguardo gliaspetti medico-legali, psicologici e legalidel fenomeno della incidentalità e coin-volgendo sempre di più gli interlocutoriistituzionali nella sensibilizzazione enella prevenzione degli incidenti. Buona lettura.

Il Presidente Francesco Vellucci

sommario

attualitàattualità

editoriale

Una rapina alla solidarietà sociale. Cosìviene definita da molti operatori del settoreil taglio dei proventi dal 5x1000 conte-nuto nella prossima Legge di Stabilità re-datta dal Governo. Il taglio previsto dalla“Finanziaria” per il 2011 è decisamentedrastico: dai 400 milioni di euro delloscorso anno ai 100 dell’attuale manovra. Atanto ammonta la riduzione del tetto per laripartizione dei fondi del 5x1000, una sfor-biciata del 75% che ha messo in subbu-glio tutto il mondo del volontariato e delTerzo Settore, e che ha fatto gridare al tra-dimento di quei 15 milioni di contribuentiche nel 2009 hanno messo la firma sotto lapropria dichiarazione dei redditi, confi-dando nel lavoro di migliaia di associazioni

no profit. Cosa comporterà questo tagliocosì deciso? Oltre ad aver ridotto a unquarto il budget a disposizione delle asso-ciazioni senza scopo di lucro, questo taglioviene fatto all’ultimo momento, quandotutte le onlus hanno ormai programmatole attività per il 2011. Ciò significa chemolto probabilmente alcuni dei progettimessi in cantiere non potranno essere rea-lizzati. Basta Sangue sulle Strade ne è col-pita in prima persona. Molte delle idee chesi sperava di realizzare per i prossimi mesidifficilmente potranno vedere la luce. Altreriusciranno ad essere concretizzate, ma soloa costo di ulteriori sacrifici da parte dei vo-lontari che ne fanno parte e ne rappresen-tano la spina dorsale. È giusto far gravaretagli così netti e drastici sulle spalle di cit-tadini che già da molto sacrificano tempo edenaro per il prossimo, per aiutare e soste-nere chi è in difficoltà? È giusto che invecedi incentivare e favorire lo spirito di reci-proco aiuto e coesione sociale che la nostraassociazione, insieme alle tante altre realtàpresenti sul territorio, promuove, si cerchiinvece di infiacchirlo e demotivarlo? Tuttele realtà saranno fortemente penalizzate. Lepiccole, che operano a livello di quartiere o

di paese e che lavorano maggiormente sulterritorio, rischiano di scomparire o di ve-dere fortemente ridimensionate le loro at-tività. Ma il pericolo è grosso anche per legrandi, quelle che in termini assoluti ci ri-metteranno di più. Avranno infatti ungrosso danno in termini di visibilità e forzapolitica, e se entrano in crisi loro, rischia dientrare in crisi tutto il sistema. Si rischia diavere una perdita secca nei valori moralied etici dell’intero Paese. Già altri provve-dimenti non hanno reso la vita facile per leorganizzazioni che operano nel volonta-riato. Da marzo sono state cancellate leagevolazioni sulle tariffe postali e così oggiinviare bollettini e comunicazioni ai soste-nitori costa il 340% in più. Poi c'è il taglioal fondo nazionale per le politiche sociali:435 milioni nel 2010, 35 nel 2011. Sono questi i fondi che, una volta trasferitialle Regioni e poi ai Comuni, servono aimunicipi per finanziare le politiche socialiche nei fatti vengono portate avanti da as-sociazioni di volontariato, onlus e coopera-tive sociali. A tutto questo va poi aggiuntoche, per effetto della crisi economica, sonovenuti meno i contributi delle imprese eanche le donazioni dei privati sono dimi-

nuite. Il quadro generale è decisamentepreoccupante, e da più parti si sono levatevoci desiderose di far cambiare idea al Go-verno. L'Arcivescovo di Milano, cardinaleDionigi Tettamanzi, nel suo discorso allacittà alla vigilia di Sant'Ambrogio, pochigiorni fa, ha affermato come “il taglio deifinanziamenti al non profit, come ad esem-pio la riduzione del 5x1000, pesa su molterealtà del settore e mette a rischio i servizisociali offerti dai Comuni”. Poche sono le possibilità che qualcosa possainvertire il corso degli eventi in tempi brevi,per ora il futuro delle associazioni no pro-fit italiane è cupo, e sempre più il TerzoSettore si trova a dover chiedere ai proprivolontari sacrificio ed abnegazione senzafine, in mancanza di un sostegno da partedello Stato che sembra invece miope esordo alle richieste provenienti dalla societàcivile. Basta Sangue sulle Strade Onlus de-sidera aggiungersi al coro unanime di cri-tica ai tagli al 5x1000, poiché si corre ilrischio di impoverire il Paese intero dellasolidarietà e dell’altruismo che proprionelle associazioni no profit trovano unadelle sue più riuscite espres-sioni.

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CON I TAGLI AL 5X1000 SI INDEBOLISCONO LE ONLUSterzo settore fortemente indebolito. I tagli penalizzano il sociale, la ricerca e la culturadi Roberto Libralato

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Purtroppo se ne parla da mesi: le“volanti” della Polizia sono asecco di carburante. Una di

quelle notizie che altri paesi europeistentano a concepire come reale. Ep-pure in Italia anche questo è reale.A denotarlo con un’oggettività ta-gliente sono le numerose circolari in-terne delle Questure italiane chetristemente si assomigliano tutte.Più o meno riportano: “A fronte de-l’esaurimento della copertura finan-ziaria per l’acquisto dei carburanti, sicomunica che a partire dalla dataodierna e fino a cessate esigenze, verràsospesa l’erogazione di carburantipresso questo ufficio”.Circolari che parlano da sé, denotandodal nord al sud Italia la stessa situa-zione tragicomica per cui, al di là dellarigidità del linguaggio burocratico, ilmessaggio scaraventato sulle forze del-l’ordine, nonché sulla cittadinanza in-tera, è più o meno questo: non ci sonosoldi per far circolare le auto. Il chesignifica che non ci sono fondi percontinuare a svolgere come prima le

funzioni di pubblica sicurezza, in cuirientra anche la tematica della sicu-rezza stradale.Si potrebbe obiettare che il Ministrodegli Interni, Roberto Maroni, ha di-chiarato come i tagli alla Finanziarianon avrebbero riguardato le “misureessenziali” per garantire la sicurezza deicittadini. Infatti. Sarà forse l’ennesimocaso di informazioni che si contraddi-cono e rincorrono in una ridda assor-dante, nella quale la verità dei fattisfuma sempre più nell’opinabile?Fatto sta che intanto le circolari delleQuesture si moltiplicano; da Gorizia aVibo Valentia, da Messina a Vicenza.Il Ministero continua a rassicurare che“ci sono ancora i buoni benzina daconsumare”. Si tratta di una modalitàdi pagamento-credito operante pressoalcuni distributori di carburante con-venzionati. Inoltre, è davvero pensa-bile che sia compito della Polizia, forzadi sicurezza alla quale abbiamo tuttidiritto, quello di spendere tempo e ri-sorse per cercare il distributore più vi-cino non potendo impiegare gli stessiuomini e mezzi a fronte dell’inter-

vento contro il crimine e la sua pre-venzione?Ce lo immaginiamo il poliziotto allaguida della “volante” che nel mezzo diun inseguimento deve riflettere seschiacciare o meno l’acceleratore pernon consumare carburante?

Tutto ciò è frustrante per le forze del-l’ordine pubblico che finiscono inse-rite in una sorta di programmafedeltà dei carburanti convenzionati;ma soprattutto finisce per esautorareuno dei capisaldi stessi della nostrastessa società civile.

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POLIZIA, A RISCHIO STANDARD DI SICUREZZApochi i soldi per il carburante delle “volanti” di Alen Custovic

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E ra stato concordato con le parti sociali l’emendamento al decreto sicurezza sullaspecificità delle forze di polizia che è stato poi ritirato «mettendo a rischio l’ope-

ratività e l’efficienza dei servizi di ordine e sicurezza pubblica». Per questo i sinda-cati di Polizia, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuocohanno effettuato un volantinaggio di protesta in decine di province italiane. Uno deipresidi è stato organizzato davanti alla residenza del premier ad Arcore. Questoanche in vista della manifestazione del 13 Dicembre (giorno prima della fiducia) inpiazza Montecitorio. «La maggioranza, - spiega il segretario del Sap Nicola Tanzi -ha davvero perso la faccia nei confronti del personale delle forze dell’ordine, presen-tando e poi ritirando un emendamento frutto dell’impegno del ministro Maroni edell’appoggio fondamentale di Futuro e Libertà. Ci chiediamo quale credibilità possaavere una maggioranza che concorda con le parti sociali una norma e poi ritiratutto». Il parlamento dovrà convertire in legge il “pacchetto sicurezza” entro il do-dici gennaio ed il Ministro Maroni ha promesso che il senato modificherà il testoapprovato alla Camera ma intanto il clima non è dei migliori. Il mancato ricono-scimento della specificità economica delle forze di polizia avrebbe ripercussioni di-rette sulla quantità di risorse disponibili e sulla qualità del lavoro svolto. Non ciresta che sperare che il Ministro, come promesso, trovi le risorse necessarie.

TAGLI DEL GOVERNO: POLIZIA DELUSA

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Èsuccesso una domenica mat-tina, una domenica d’inverno.Un gruppo di amici, accomu-

nati dalla passione per le due ruoteescono in bicicletta per percorrere daSambiase (Lamezia Terme) ad Aman-tea e poi ritornare a casa. Un ritornoche, per la maggior parte di loro, nonavverrà. A pochi chilometri dalla finedella corsa, all’altezza del bivio di lo-calità Marinella, una Mercedes im-pazzita li ha investiti ed uccisi. Aguidare la vettura un ventunennemarocchino di nome Chafik El Ke-tani, successivamente risultato posi-tivo al test della cannabis. Questo ilriassunto del dramma che è stato de-finito da qualcuno come “l’11 set-tembre del ciclismo su strada”. Settemorti sul colpo, tre feriti, uno in ma-niera grave: Fortunato Bernardi, Ro-

sario Perri, Vinicio Puppin, GiovanniCannizzaro, Domenico Palazzo,Franco Stranges. Il tragico bilancio hasconvolto la città di Lamenzia Terme.

L’associazione Basta Sangue sulleStrade Onlus si costituirà parte civilenel processo penale aperto a caricodell’automobilista che li ha investiti,

nella speranza di aiutare i familiaridelle vittime nell’ottenere giustizia.“Mi occupo di infortunistica stradaleda vent’anni e non ricordo di avermai visto una tragedia simile, sperofrancamente di non vederla mai più”dichiara il Vice Comandante AldoRubino della Polizia Municipale diLamenzia Terme, sono stati proprioloro ad intervenire sul luogo del sini-stro. Questo dramma risuona comel’ennesimo monito ad intensificare icontrolli, a migliorare le infrastrut-ture e ad adottare comportamenti diguida più responsabili. Il ciclista ri-schia moltissimo sulle strade italiane econ il passare degli anni il fenomenodell’incidentalità dei ciclisti è semprepiù in controtendenza con la ridu-zione dell’incidentalità ge-nerale.

OGNI MALEDETTA DOMENICA...Lamezia Terme: l’11 Settembre del ciclismo su strada.di Valerio Del DucaVicepresidente Basta Sangue sulle Strade Onlus

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Q uella di Lamezia Terme è solo la punta dell’iceberg di un problema cheaumenta di anno in anno. Nel 2009 sono morti in italia 295 ciclisti sulle

strade. Chi è seduto su una bicicletta, che sia o no un professionista è, insieme alpedone, l’anello debole della circolazione stradale. Secondo i dati Istat del 2009,243 delle vittime sono uomini e 51 donne ed i feriti sono stati 14.804. Rispettoal 2008 gli incidenti con biciclette crescono del 2,4%. Il cicloturismo sportivo do-menicale è un fenomeno in espansione, caratterizzato dalla circolazione ingruppo e dalla percorrenza di strade statali e provinciali che rappresentano in as-soluto il luogo più letale. L’indice di mortalità che in media per i ciclisti è il 2%(quasi il doppio del valore registrato per le automobili), sulle strade statali e pro-vinciali raggiunge il 5,1%.(Fonte: A.S.A.P.S.)

I NUMERI DEL 2009

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Il contrasto alle frodi nel settore delle RCauto segna finalmente un importantetraguardo. Il 1° Gennaio 2011 infatti

entrerà in vigore il provvedimento Isvap del25 Agosto scorso, pubblicato in GazzettaUfficiale il 7 Settembre, numero 209, con-tenente importanti parametri che permet-teranno di effettuare con chiarezza ricercheriguardo sinistri stradali e rispettivi coin-volti. Secondo il presidente del-l'Isvap, Giancarlo Giannini,questa iniziativa dovrebbe contri-buire, insieme ad altri provvedi-menti, al calo delle tariffe. Labanca dati, che dovrebbe prestocambiare nome in «Rilevatore delrischio frodi», è stata implemen-tata con oltre 50 milioni di sinistriavvenuti negli ultimi cinque anni.Ma soprattutto l'accesso è statoreso più semplice dopo una lungadiscussione con l'Autorità per laPrivacy: gli incaricati delle compa-gnie, immettendo un codice fiscaleo una targa legata a un sinistro,potranno sapere subito se ci sonolegami con altri sinistri avvenuti inpassato e verificare quindi se sitratta di una pratica sospetta. Lanuova banca dati è solo un tassello all'in-terno di una serie di iniziative che Isvap èpronta a proporre nel settore Rc auto doveha lanciato il tavolo di discussione con lecompagnie di assicurazione. Ma come èpossibile individuare un sinistro sospetto? Afar suonare determinati “campanelli d’al-larme” possono essere sia informazioni ri-guardanti le persone fisiche, sia le targhe.Nel caso di persone fisiche, il sospetto scattase:- L’individuo risulta coinvolto a vario titolo(conducente, proprietario, contraente, te-stimone) di almeno tre sinistri avvenutinegli ultimi 18 mesi;- Se compare negli ultimi cinque anni in unincidente nel quale una persona ha riportatolesioni superiori al 9% di invalidità, senzache le forze di polizia siano intervenute;- Se ha riportato lesioni fisiche in 2 incidentiavvenuti in 18 mesi, o se compare come me-dico incaricato in almeno due sinistri in cuila stessa persona abbia riportato lesioni;- Se compare in un incidente degli ultimicinque anni in cui la richiesta di risarci-mento sia stata formulata almeno 6 mesidopo il sinistro;- Se compare in un sinistro in cui vi sono al-meno tre trasportatori con lesioni;- Se compare in un sinistro avvenuto nei 15giorni successivi alla data di decorrenza dellapolizza o negli ultimi 5 giorni di validitàdella garanzia.Le targhe, come accennato sopra, possono

allertare gli organi di controllo se:- La stessa targa compare in tre incidentinell’arco di 18 mesi;- Compare in una richiesta di risarcimentoo denuncia formulata con ritardo di almeno6 mesi;- Il veicolo a lei abbinato è andato distruttodopo un sinistro;- Compare in un sinistro in cui la richiestarisarcitoria non è coerente con la dinamicadel sinistro;- Compare in un incidente in cui vi sono al-meno tre trasportatori con lesioni;- Compare in un sinistro avvenuto nei 15giorni successivi alla data di decorrenza dellapolizza o negli ultimi 15 giorni di operati-vità della garanzia. Le misure adottate, comesi può vedere, fanno ben sperare nell’otte-

nimento di risultati positivi e soprattuttoduraturi. A nostro avviso, però, sarebbeforse il caso che le compagnie assicurativeaffiancassero delle indagini interne ai con-trolli operati all’esterno attraverso la bancadati, indagini volte a monitorare con atten-zione l’operato dei propri periti e liquida-tori. Diciamo questo perché se è vero che ildeplorevole fenomeno delle frodi assicura-tive è una piaga purtroppo ben radicata nelnostro sistema, è anche vero che tutto que-sto è stato reso possibile dai comporta-menti conniventi di alcuni funzionari cheper loro tornaconto personale hanno mac-chiato l’operato serio e laborioso dellamaggior parte della categoria. Se le com-pagnie assicurative non si schiereranno inprima persona contro ogni comportamentoscorretto, presente anche al loro interno, sirischia di trovarsi di nuovo di fronte ad uncambiamento carico di promesse e speranzepoi disilluse nei fatti. È ancora davanti agliocchi di tutti il sostanziale fallimento del-l’indennizzo diretto, inadatto a snellire lepratiche necessarie per ottenere il più pic-colo risarcimento, come anche incapace nelportare un generale abbassamento deipremi assicurativi che gravano sugli auto-mobilisti. È nostra speranza che le cose, orache la banca dati entrerà a pieno regime,cambino realmente, con gli automobilistinon più in balia dei voleri dell’oligarchia as-sicurativa italiana, ma rispettatie tutelati nei loro diritti.

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Lamezia Terme è un comune che nasce nel 1968 dalla fusione di tre cen-tri abitati: Sambiase, Nicastro e Sant’Eufemia Lamezia. Una città che

ricorda le originarie divisioni, ma che in questo frangente si è mostrataunita nel lutto per il tragico evento. Sono state e saranno molte infatti, leiniziative volte ad onorare la memoria delle vittime. Il sindaco Gianni Spe-ranza ha subito proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funeralidando la facoltà agi esercenti di partecipare con la chiusura per un giornodell’attività: un’iniziativa non obbligatoria che ha raccolto molte adesioni.“Imperativa invece è stata la chiusura per lutto del mercato rionale diSambiase in quanto luogo di residenza della maggior parte delle vittime”dichiara il Segretario Generale del Comune di Lamezia Terme. I funeralisi sono svolti, su iniziativa del Sindaco e del Vicario del Vescovo, in un’unicacerimonia organizzata dal Comune presso lo Stadio Comunale Il consigliodell’ordine degli avvocati di Lamezia, riunitosi d’urgenza a poche ore dal-l’incidente, ha poi proposto la sospensione delle udienze del Tribunale diLamezia per due giorni. Proposta immediatamente accolta dal giudice Giu-seppe Spadaro (Presidente del Tribunale di Lamezia Terme). Il Presidentedel Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme, Fulvio Amendolaha dichiarato che “verranno messe in atto manifestazioni annuali per ricor-dare gli amici che oggi ci hanno lasciati in maniera così tragica”.

LE INIZIATIVE

Fortunato Bernardi aveva 58anni, era professore di educazionefisica e titolare di una palestra aSambiase, coltivava la passione perla bicicleta da 40 anni. Presiedevala società di volley Atlas da lui co-stituita.

Giovanni Cannizzaro, 58 anni,lavorava nel settore commercialecome rappresentante. Era il leaderdel gruppo, anche quella domenicasi trovava in testa.

Pasquale De Luca era il più gio-vane del gruppo. Aveva solo 35anni, faceva il commerciante.Aveva allestito un negozio di in-formatica e high-tech in Via AldoMoro a Nicastro.

Domenico Palazzo era da tutti co-nosciuto come Mimmo, aveva 41anni, una moglie, due figli uno di10 anni ed una bimba di 7. Avvo-cato civilista con studio in ViaVolta a Lamezia. Oltre alla moglieed ai figli, lascia 3 fratelli.

Rosario Perri, 55 anni, faceva ilcollaboratore scolastico, nella strageè stato coinvolto anche il fratelloGennaro, fortunatamente soprav-vissuto.

Vinicio Puppin era molto cono-sciuto a Lamezia Terme. Sposatocon due figli (Silvia e Danilo di 15e 17 anni), lavorava presso un’of-ficina Renault. Le persone che loconoscevano lo hanno descrittocome “una persona garbata. Unvero signore, che non diceva maiuna parola fuori luogo”.

Franco Stranges, 51 Anni, Avvo-cato, lascia la moglie e due figli.Iscritto all’albo dal 1991, il suo ca-rattere puntuale gli è valso la no-mina a tesoriere del consigliodell’ordine degli avvocati di Lame-zia Terme. La bici ed il calcioerano i suoi hobbies. Era stato il ca-pitano della squadra degli avvocatidi Lamezia Terme

LE VITTIME

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BANCA DATI ANTI-FRODELotta ai fenomenifraudolenti ai danni delle assicurazionidi Giacinto Picozza

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Si tratta di una scelta corag-giosa, quella presa dal Capodella Polizia Antonio Man-

ganelli riguardo la realizzazione delCalendario della Polizia 2011. Po-liziotti immortalati negli scattirealizzati da giovani studenti ro-mani, il tutto nel segno della le-galità e per far sì che la distanzatra i due mondi diminuisca sem-pre più. E così 38 studenti dellasezione fotografi dell'Istituto diStato per la cinematografia e latelevisione "Roberto Rosellini" diRoma descrivono la polizia vistadai loro occhi, schietti e diretti,dando vita a un calendario in cuiper ogni mese 3 foto e una storiascandiscono le emozioni degli unie degli altri. “Bisognava fare inmodo che questi ragazzi ci potes-sero guardare superando il filtro dipregiudizi e stereotipi” commentasoddisfatto Manganelli.Negli scatti scene di strada e dicasa, tentativi di violenza alledonne, il tifo scellerato, un inci-dente stradale mortale, a cui si al-ternano immagini di poliziotti neiruoli di padri e nonni, agenti ri-tratti non come fredde divise,bensì come amici con cui condividerevalori e speranze. A tutto ciò si aggiungela finalità benefica, dato che continuala stretta collaborazione tra la polizia el'Unicef nell'impegno volto ad aiutare ipiù bisognosi. I proventi delle venditedei calendari finanzieranno infatti unprogetto in Bangladesh per favorire l’ac-cesso dei bambini di strada ai servizi so-

cialidi base, come assistenza medica, psico-sociale e scolastica. Con le prenotazioniraccolte presso gli uffici delle Questured’Italia sarà possibile accogliere 6 milabambini di strada nelle scuole e nei cen-tri di formazione professio-nale, utili al lororeinserimento sociale.

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le immagini realizzate dagli studentidell’Istituto Rossellini di Romadi Annamaria Colosini

Il progetto ICARO, la campagnadi sicurezza stradale promossadalla Polizia di Stato, dal Mini-

stero dell'Istruzione e dalla Fonda-zione Ania, con la collaborazione delDipartimento di psicologia della Sa-pienza e del Moige (Movimento ita-liano genitori) ha festeggiato laricorrenza annuale il 24 Novembre aRoma, presso la sala Sinopoli del-l'Auditorium Parco della musica. Ilprogetto, giunto alla decima edi-zione, è diventato una best practies alivello europeo. Già nel 2009 altri 13Paesi dell'Unione l’hanno adottatocome esperienza pilota: con il cofi-nanziamento di Icarus (Inter cultu-ral approaches for road users safety)la Commissione europea ha puntatosul modello formativo italiano perdiffondere in Europa i comuni valoriin materia di educazione alla sicu-rezza stradale. Al progetto è legatoogni anno un concorso che riguardasempre i temi della sicurezza stradale.Davanti a più di mille studenti, sonostati premiati i vincitori del concorsonazionale abbinato all'edizione 2010:i ragazzi produttori dei migliori spote delle migliori vignette in materia disicurezza stradale, hanno ricevuto inpremio telefonini, smartphone emacchine fotografiche. "Se hai sete divita, non bere alcool", "troppa pru-denza fa ridere, poca fa piangere","non perderti mentre guidi" sono al-cuni degli slogan che hanno accom-pagnato i video, le vignette e i rapmusicali, premiati sul palco da Paola

Saluzzi, Mogol, Andrea Lucchetta edallo stesso Antonio Manganelli(Capo della Polizia di Stato), che haconsegnato il premio ai primi classi-ficati con il video "gioca la partita se-condo le regole, non dare scaccomatto alla tua vita". Ha presentato Massimo Giletti. L’as-sociazione Basta Sangue sulle Strade,su invito del Ministero dell’Interno,ha partecipato con piacere comeospite all’evento e si propone di so-stenere più da vicino l’iniziativa nellaprossima edizione 2011. In dieci anniil progetto, che ha l'obiettivo di dif-fondere tra i giovani la cultura dellasicurezza su strada, ha coinvolto piùdi 90 mila studenti di 156 città ita-liane. Tra i tanti filmati e spot proiet-tati e messi in scena, particolarmentetoccante è il video dal titolo: “Siamoandati a sbattere contro il guard rail...Progetto Icaro”, diretto da MatteoVicino, disponibile sul canale You-Tube della Polizia di Stato. Un videocommovente e realistico che testimo-nia il dramma di una vittima dellastrada.

PREMIO ICARO 10A EDIZIONE

CALENDARIOPOLIZIA 2011

Vivere la strada nel segno della sicurezzadi Sacha Anthony Strub

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Dal 13 novembre scorso è scat-tata una piccola rivoluzioneper i locali che vendono al-

colici: essi hanno ora l'obbligo di met-tere a disposizione dei clienti unetilometro per la misurazione deltasso alcolemico (nello specifico chia-mato precursore), e sono inoltre chia-mati ad affiggere le nuove tabellealcolemiche all'entrata, all'uscita e al-l'interno del locale.Una rivoluzione che deriva diretta-mente dal nuovo codice della strada:secondo l'Art. 23-bis del DDL 1720,gli esercizi dotati della licenza per lavendita di alcolici aperti dopo la mez-zanotte hanno l'obbligo di affiggere lenuove tabelle alcolemiche all'entrata,all'uscita e all'interno del locale, e so-prattutto devono mettere a disposi-zione dei clienti uno strumento"Precursore" (Etilometro) per la mi-surazione del tasso alcolemico.Questo rappresenta l'ultimo passoverso la lotta all'uso di alcol da partedegli automobilisti dopo che a fineluglio erano già entrati in vigore il di-vieto di somministrare e vendere be-vande alcoliche e superalcoliche dalle3 alle ore 6 in tutti i pubblici esercizi(alberghi, ristoranti, bar, pub, locali daballo e di intrattenimento, agrituri-smi), circoli privati, fiere, sagre; non-ché il divieto di vendere bevandesuperalcoliche dalle ore 22 alle ore 6nelle aree di servizio situate lungo leautostrade. Tabelle e precursori, so-stiene la Fipe (Federazione dei pub-blici esercizi) «consentono al cliente diaffrontare più serenamente la guida edi evitare, in caso di fermo da partedelle Forze dell’Ordine, di incorrerenelle sanzioni previste per la guida instato d’ebbrezza». Il limite di legge danon superare è di 0,5 grammi di tassoalcolemico. Il valore di 0,5 corri-sponde a circa 3-4 bicchieri di vinoper una donna di 60 chili a stomacopieno e a poco meno di mezzo litroper un uomo di 80 chili, sempre a sto-maco pieno. E’ il caso di ricordare cheil nuovo Codice della strada prevede iltasso zero di alcol nel sangue per duecategorie di conducenti: i neo-paten-tati e gli autisti professionisti. Le san-zioni per il consumatore che supera

il livello 1,5 di alcolemia sono pe-santi: prevedono la confisca dell’auto.Ma cos’è di preciso il “precursore”? Sitratta di una sorta di minietilometro.Ce ne sono di due tipi: uno chimicousa-e-getta e uno elettronico, più si-mile a un etilometro vero e proprio.Verso quest’ultimo tipo si stanno pre-valentemente indirizzando i gestori dibar e ristoranti: costa circa sessantaeuro ma ha una capacità di fare mi-gliaia di test. Inoltre, il precursore chi-mico ha una possibilità di errore del10 per cento. La Federazione Italiana

Pubblici Esercizi ha già messo a di-sposizione BaccoBox (uno degli etilo-metri più famosi nato dalla AvMap ingrado di stabilire in tempo reale iltasso alcolemico delle persone, for-nendo un valore numerico esatto, enon un generico responso SI/NOcome accade generalmente con gli eti-lometri usa e getta) alla propria rete as-sociativa ad un prezzo scontato del20%. Come la legge prevede, al finedi garantire il corretto valore, sarà do-vere dell’esercente eseguire la correttamanutenzione e calibrazione dellamacchina circa ogni mille controlli,con un costo che si aggira intorno ai70€. Va però fatto notare come l’uti-lizzo dell’etilometro da parte dei con-sumatori sia facoltativo, masoprattutto gratuito. Proprio questoultimo aspetto solleva più di un dub-bio, in quanto molti locali sembrano

essersi dotati di etilometri che necessi-tano di monete da 50 centesimi o ad-dirittura un euro per funzionare;questo sicuramente scoraggerà parec-chi ragazzi dall’utilizzarlo. Non di-mentichiamo poi che, stando ad unaricerca statistica svolta dalla nostra as-sociazione, è risultato come solo il10% dei ragazzi da noi interpellati sidichiarino realmente disposti a sotto-porsi ad un alcol-test volontario al-l’uscita dei locali. La stragrandemaggioranza dei loro coetanei ritieneinvece il test una semplice perdita ditempo, in quanto fornisce risultati fa-cilmente intuibili anche senza misura-zioni oggettive. Inoltre, nonostante le103 associazioni territoriali della Fipeabbiano messo a disposizione le tabelleda affiggere per tutti gli associati, pareche non tutti i locali italiani sianoriusciti a mettersi in regola e a dotarsiper tempo dei precursori. A Roma, per esempio, nelle zone prin-cipali della vita notturna la grandemaggioranza dei locali è ancora sprov-visto del kit. Anche Milano sembralontana dall’essere in regola a ri-guardo, mentre pare che le cose va-dano meglio al Sud. A Palermo i gestori di pub e ristorantiassicurano che «è tutto sotto con-trollo» e pure a Napoli si dicono in re-gola: «La Campania è pronta - affermail presidente della Fipe napoletana,Salvatore Trinchillo - Credo che entrola prima settimana sarà tutto a re-gime». Si spera che tutti questi sforziportino a significativi risultati, e glietilometri installati nei locali servanoveramente a ridurre gli incidenti stra-dali. Molti esercenti temono, infatti,che gli avventori utilizzeranno i pre-cursori solo come misuratori per gare“a chi beve di più” invece che comestrumenti per sapere se si è in grado diguidare o meno. Ma qui è evidentecome il problema reale si trovi amonte, in quell’educazione stradaleche ancora manca nella scuola ed infamiglia, e che impedisce ai giovani diprendere seriamente coscienza dei pe-ricoli della guida in stato di ebbrezza edelle conseguenze devastanti che unincidente stradale può por-tare con sé.

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ALCOLTEST ALL’USCITA DEI LOCALI: UNA NORMA “DEBOLE”

precursori “fai da te” e tabelleper contrastare la guida in statodi ebbrezza di Lorella Pagliarulo

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Sebbene ci sia voluto del tempo perché gli automobilisti siabituassero all’uso delle cinture di sicurezza, ormai, pos-siamo dirlo con soddisfazione, allacciare la cintura è di-ventata una sana e corretta pratica dell’automobilistacivile. L’uso della cintura di sicurezza è un segno di civiltàe di rispetto verso sé stessi e verso il prossimo, ma soprat-tutto è sinonimo di intelligenza. Usare correttamente lecinture di sicurezza non solo può aiutarci ad evitare le(spesso salate) sanzioni amministrative per violazione delcodice della strada che non vorremmo mai ricevere a casa,può salvarci la vita. Sono sotto gli occhi di tutti i gravis-simi incidenti che ogni giorno si verificano sulle nostrestrade, ed in molti casi l’uso della cintura di sicurezza hasalvato la vita di passeggeri e conducenti che prudente-mente e diligentemente l’avevano allacciata. Altro aspettoimportante del loro corretto uso viene evidenziato in am-bito assicurativo. Solo la prova del regolare uso dei sistemidi ritenzione e di sicurezza, infatti, può garantire l’inte-grale risarcimento dei danni derivanti da un sinistro stra-dale. È ormai orientamento costante della giurisprudenzadi legittimità e di merito considerare il mancato o noncorretto uso dei sistemi di ritenzione, quali le cinture disicurezza a bordo di un veicolo, come un’ipotesi di con-corso colposo del danneggiato che con la propria con-dotta concorre alla produzione dell'evento dannoso,determinando l’esclusione dal risarcimento delle conse-guenze imputabili alla inerzia colposa del creditore.L’uso corretto delle cinture di sicurezza riduce l’entità dellelesioni in seguito ad un sinistro stradale e talvolta escludedel tutto il verificarsi del danno; al contrario il mancatouso di tali dispositivi di sicurezza rappresenta una con-causa dell’evento e per questo la responsabilità dello stessoviene imputata in via concorsuale anche al danneggiato,al quale sarà riconosciuto un risarcimento del danno inmisura ridotta proporzionalmente alla propria correspon-sabilità. E’ come se il danneggiato, non allacciando rego-larmente le cinture di sicurezza accetti il rischio allacircolazione con consapevole cooperazione colposa nel-l'azione produttiva dell'evento. Dunque, in sede risarci-toria, colui che ha subito un danno o delle lesioni inseguito ad un sinistro stradale nel quale è rimasto coin-volto, come conducente o anche come trasportato, puòvedersi ridotto il risarcimento del danno alla luce dellapropria condotta colposa, avendo concorso a determinarel’evento, il quale non viene imputato in via esclusiva al re-sponsabile civile del sinistro. È perciò evidente come le ra-gioni per le quali sia necessario rispettare l’obbligo dell’usodelle cinture di sicurezza siano molteplici, la tu-tela della nostra vita al primo posto.

Ogni volta che si verifica un sinistro stradale dall’esitomortale, viene d’ufficio aperto un fascicolo penale nelquale confluiscono tutti gli atti di accertamento e diindagine relativi all’evento. La finalità è quella di in-dividuare i responsabili del sinistro, ed eventualmentedi rinviarli a giudizio ove ne sussistano i presuppostidi legge. Un P.M. a cui viene affidato l’incarico di svol-gere le indagini relative al sinistro, coadiuvato dal-l’Autorità di Polizia scrupolosamente verifica tutti glielementi che possono aver concorso a determinarel’evento ed anche tutte le concause del decesso. E cosìvengono ascoltati i testimoni oculari dell’incidente, ovene fossero, come pure le parti direttamente coinvoltedal procedimento, e lo stesso indagato. Qualora la di-namica sia particolarmente complessa, è buona regolache il P.M., per “vederci chiaro” affidi un incarico adun consulente, un CTU, che possa procedere alla ri-costruzione dei fatti e chiarire alcuni elementi o cir-costanze rimasti poco chiari. La verifica sulla velocitàdei veicoli, sulla regolarità dei dispositivi di sicurezza,sulle condizioni dei mezzi interessati in un sinistro ela presumibile condotta di guida atta ad evitare l’im-patto, sono informazioni che solo un tecnico può rife-rire e conoscere esaminando i rilievi ed accertamentieseguiti prima facie dall’Autorità intervenuta sul luogodel sinistro. Come pure fondamentali sono gli esamieseguiti sulla vittima dell’incidente, di qui la neces-sità di affidare l’incarico ad un medico legale, perchéproceda con l’esame autoptico o con esami esterni, attia chiarire le cause e concause della morte. Compito delmedico legale incaricato nel corso delle indagini èanche quello di accertare l’eventuale stato di altera-zione da sostanze alcoliche o stupefacenti dei soggetticoinvolti nel sinistro, e della stessa vittima, circostanzeche rileverebbero ai fini della imputabilità del reato.Ebbene, ci troviamo purtroppo quotidianamente in-nanzi a procedimenti penali aperti in seguito a sinistristradali mortali, per i quali viene frettolosamente avan-zata dalla magistratura la richiesta di archiviazione, tal-volta anche senza aver effettivamente acquisito tutte leinformazioni relative alla dinamica dell’incidente. Ilcaso concreto è quello di Marco Sciamarrelli, che allaguida di uno scooter è stato investito da un’autovet-tura ed a causa del violento urto, sbalzato su un car-tellone pubblicitario posto in prossimità del cigliodella strada, subendo lesioni gravissime a cui è seguitoil decesso. La Famiglia di Marco, si è rivolta all’asso-ciazione Basta Sangue sulle Strade per ricostruire la

dinamica e determinare cause e responsabilità, nellasperanza di ottenere giustizia. La Commissione Le-gale cui è stata affidata l’analisi del caso (con grandestupore) ha rilevato dagli atti del procedimento pe-nale che non è stato incaricato un CTU per l’accer-tamento della dinamica del sinistro (evidentementechiara al P.M.) e che purtroppo non sono stati esami-nati taluni elementi di assoluto rilievo. In particolarenessun esame è stato svolto in ordine alla regolarità deicartelli pubblicitari contro i quali il centauro è statosfortunatamente sbalzato; ne è stato disposto il seque-stro o effettuata alcuna verifica sulla omologazione delcasco indossato dalla vittima, che ha riportato deidanni talmente importanti da far presumere che sefosse stato più resistente la vittima avrebbe potuto sal-varsi. Per di più non si è svolto nessun accertamentosullo scooter per escludere l’ipotesi di un cedimentomeccanico. Riteniamo, nell’interesse dei congiuntidella vittima, che poco o nulla sia stato fatto dalla ma-gistratura nel caso citato; nell’arco di tempo di soli 3giorni si è preferito procedere all’archiviazione di unprocedimento penale, anziché svolgere le opportune enecessarie indagini. Non si vogliono necessariamentetrovare dei colpevoli, ma quantomeno assicurare allepersone che sono state colpite da un evento talmentegrave, traumatizzante ed imprevisto la certezza chetutto ciò che si poteva fare è stato fatto, che tutti gliaccertamenti previsti e che di consueto vengono di-sposti siano stati effettivamente eseguiti, e chi può ga-rantire tutto ciò se non la magistratura?

non è stata effettuataalcuna verifica sullaomologazione delcasco indossato dalla vittimadi Tiziana Scandariato

Caso Sciamarrelli

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CINTURE DISICUREZZArisarcimento parzialese non allacciatedi Roberto Libralato

PROCURA DI GENOVA: INDAGINI CHIUSE TROPPO IN FRETTA

Foto scattata dalla Polizia Municipale di Genova

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La Cassazione, con la sentenzan.16154 del 26 aprile 2010, hachiarito che il sequestro pre-

ventivo a fini di confisca può legitti-mamente riguardare il veicolo delsoggetto chiamato a rispondere dellacontravvenzione di guida in stato diubriachezza, e ciò indipendentementedal fatto che il veicolo stesso sia incomproprietà con altri soggetti, estra-nei al fatto. Nel caso concreto, erastato sottoposto a sequestro preven-tivo ai fini di confisca il veicolo in co-munione dei beni tra i coniugi,sebbene dovesse rispondere della con-travvenzione per guida sotto l’in-fluenza di alcool solo la moglie,comproprietaria nella misura del50%. Il Tribunale per il riesame, suricorso del marito, con ordinanzaaveva revocato il provvedimento disequestro in quanto bene indivisi-bile, limitando il sequestro alla solaquota del 50% ed ordinando la for-male restituzione all’istante della resi-dua quota, e cioè del veicolo perintero. Ebbene, la Cassazione, ragio-nando in ordine alla finalità della mi-sura cautelare che la norma va apreservare, e cioè l’indisponibilità delbene nella prospettiva della successivaconfisca, non ha potuto far altro cheannullare senza rinvio il provvedi-

mento del Tribunale del riesame e farrivivere il provvedimento cautelare.Difatti, trattandosi di un bene indi-visibile, la realizzazione della finalitàcautelare tipica del provvedimento disequestro preventivo può essere assi-curata solo vincolando il veicolonella sua “infrazionabile interezza”,con assoluta irrilevanza della com-proprietà del mezzo da parte di altrisoggetti, nella fattispecie del marito,estranei al reato. RibadiscE la S.C. che solo successiva-mente alla conferma della confisca, isoggetti titolari in buona fede di di-ritti reali o di godimento sul bene po-tranno legittimamente far valere ilproprio diritto, rivalendosi pro-quotasul prezzo ricavabile dalla vendita delbene, che nella fase antecedente, ov-vero quella del sequestro preventivo afini di confisca obbligatoria non pos-sono invece vantare. L’orientamentodelineato nella citata sentenza non sidiscosta da quanto più volte affer-mato dalla Cassazione chiamata a di-rimere questioni aventi lo stessooggetto, infatti conformemente si eragià espressa con numerose sentenzetra le quali, a titolo esemplificativo,citiamo le n.41870 del 2009,n.40918 del 2009, n.28189 del 2009,e n.2887 del 2008.

N egli ultimi anni le Corti italiane hanno iniziato a considerare il concetto di “AdultoVulnerabile”, in un’accezione estensiva, che abbraccia sì i requisiti d’incapacità e

infermità di cui al libro I del codice civile, ma che al contempo ve ne prescinde. Tale trendevolutivo trova ragione d’essere nella necessità di adeguare il nostro sistema normativo alletendenze comunitarie, nell’ottica di un’armonizzazione europea sempre più effettiva.L’esigenza di apprestare una tutela giuridica agli adulti incapaci ha condotto diversi paesi,ivi compresa l’Italia, a recepire il concetto di soggetto “vulnerabile”, coniato a livello in-ternazionale, mutuando l’espressione Adultes Vulnérables di matrice francese. In partico-lar modo, a livello sopranazionale, si considera soggetto vulnerabile l’adulto che, a causadi un’alterazione o di un’insufficienza delle facoltà personali, non risulta essere in gradodi curare i propri interessi. Anche nel nostro ordinamento è stato, dunque, introdotto unconcetto nuovo di soggetto debole, non legato all’incapacità in senso tecnico, ma intima-mente collegato a una situazione di vulnerabilità in senso lato; l’adulto vulnerabile, a dif-ferenza dell’incapace che viene limitato nell’agire, deve essere tutelato mentre agisce.Purtroppo sono frequentissime nella nostra società le occasioni in cui un adulto diventa vul-nerabile in conseguenza ad incidenti stradali. Sempre più spesso si verificano sinistri dalleconseguenze catastrofiche, ove il soggetto vittima, pur rimanendo in vita, riporta deitraumi fortemente invalidanti e permanenti. Ecco, allora, che, anche in questi casi, in os-sequio all’indirizzo internazionale appena delineato, si rende necessario apprestare una tu-tela effettiva al soggetto debole, valorizzandone l’autonomia e l’effettività dell’esercizio deipropri diritti. Per garantire ciò non si può far altro che incidere sullo strumento risarcito-rio. Senza scardinare il meccanismo della giustizia redistributiva, bisogna necessariamenteriuscire a restituire al danneggiato una vita che sia la più dignitosa possibile. Il risarci-mento dovrà essere dunque effettivamente personalizzato al caso concreto: parametratoalla gravità delle lesioni riportate, ma al contempo di importo tale da permettere al sog-getto danneggiato di sostenere tutte le spese che risultano essere necessarie per condurre unavita libera e decorosa (a titolo esemplificativo si possono considerare i costi della rimozionedelle barriere architettoniche o per l’acquisto dei presidi medici, tenuto conto anche del li-vello tecnologico raggiunto in tal settore).In fondo, come acutamente sottolineato dal Dr.Buffone, giudice del Tribunale di Varese, “la civiltà di uno Stato non si misura da comepunisce i cattivi, ma da come protegge i deboli”.

È un quesito che più volte ci si pone quando, in seguito ad un sinistro stradale, le riparazionivengono definite “antieconomiche”e l’assicurazione si limita a voler risarcire il valore del vei-

colo danneggiato, oltre alle spese occorrende per la rottamazione e l’acquisto di un'altra vettura,piuttosto che il costo effettivo di riparazione del mezzo danneggiato. In effetti, sebbene possa sembrare strano, la giurisprudenza di merito e di legittimità è piuttostochiara al riguardo. Quando la somma richiesta a titolo di risarcimento del danno per le ripara-zioni del veicolo è notevolmente superiore al valore di mercato della vettura, tale somma da unlato andrebbe ad onerare eccessivamente il debitore danneggiante e dall’altro costituirebbe unarricchimento per il danneggiato. In realtà la funzione tipica del risarcimento, sia nella forma“per equivalente “che nella “ forma specifica” è quella di porre il patrimonio del danneggiato nellemedesime condizioni in cui si sarebbe trovato, se il fatto dannoso non si fosse verificato e non giàdi arricchirlo. Più volte, infatti, è stato chiarito dai giudici che il risarcimento non può creare infavore del danneggiato una situazione migliore di quella in cui si sarebbe trovato se il fatto dan-noso non fosse avvenuto, immettendo nel suo patrimonio un valore economico maggiore delladifferenza patrimoniale negativa indotta dallo stesso. In tali condizioni e circostanze qualora lariparazione del pregiudizio subìto vada oltre la ricostituzione della situazione anteriore produ-cendo un vantaggio economico al danneggiato, il giudice deve tenerne conto, corrispondente-mente riducendo la misura del risarcimento. Peraltro, ove la riparazione venisse fatta mediantel’uso di nuovi pezzi di ricambio, il veicolo evidentemente subirebbe una rivalutazione o co-munque acquisirebbe una maggiore funzionalità, criteri di cui tener conto in sede giudizialeonde proporzionalmente ridurre il risarcimento del danno. (Cass. Sent.8062 del 14.06.2001).Alla luce di quanto descritto, pertanto, ove la riparazione del veicolo danneggiato risultasse antieconomica per l’assicurazione tenuta al risarcimento, questa sarebbe legittimata a risarcire nel li-mite del valore del veicolo, imputando anche le spese necessarie per la rottamazione e per l’acquistodi una vettura dalle caratteristiche e condizioni uguali a quelle del veicolo danneg-giato; una citazione in giudizio per ottenere un’integrazione del risarcimento deldanno per le riparazioni potrebbe rivelarsi assolutamente inutile.

SEQUESTRO DEL VEICOLO

L’ADULTO VULNERABILE il risarcimento del danno patrimonialedi Alessandro NolliPresidente Commissione Legale - Basta Sangue sulle Strade Onlus

IL RISARCIMENTO NON PUÒARRICCHIRE IL DANNEGGIATOdi Francesco VellucciPresidente Associazione Basta Sangue sulle Strade Onlus

per guida in stato di ubriachezzaanche se si tratta di un bene indivisibiledi Lorella Pagliarulo

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norme & sentenzenorme&sentenze

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L’obiettivo prefissato dal protocollo d’in-tesa sottoscritto dal ministro della Pub-blica Amministrazione Renato Brunetta edal Guardasigilli Angelino Alfano eraquello di realizzare entro l’anno 2010 unavera e propria rivoluzione tecnologica al-l'interno del sistema giudiziario, che con-sentisse di ridurre i tempi di trasmissionedegli atti, di agevolare lo svolgimento delleindagini da parte della magistratura, diconsentire una più rapida consultazionedei fascicoli, eliminando la “carta super-flua”e quindi andando a migliorare la qua-lità del lavoro degli operatori dellagiustizia. Dalle notifiche telematiche cer-tificate tra cancellerie, uffici giudiziari edavvocati, al rilascio telematico dei certifi-cati giudiziari, alla trasmissione informa-tizzata delle informazioni relative ai reatitra Forze di Polizia e Procure della Re-pubblica, alla registrazione degli atti giu-diziari civili presso l'Agenzia delle Entrate.La digitalizzazione avrebbe dovuto con-sentire e facilitare l’accesso pubblico allesentenze e garantire comunicazioni più ef-ficienti all’intero sistema. Tutto ciò sa-

rebbe potuto essere realizzato solo attra-verso l'implementazione delle infrastrut-ture telematiche e dei sistemi informaticidei tribunali, a partire da quelli più grandi.Ebbene, giunti ormai alla conclusione del-l’anno 2010 è possibile fare un bilanciodel nuovo sistema di digitalizzazione neinostri Tribunali. Su scala nazionale i risul-tati riportati dal guardasigilli Alfano fannoben sperare: “Se nel maggio 2008 i puntidi accesso telematico erano 1 su 165 tri-bunali, oggi sono 155, mentre i sistemiweb per la gestione dei registri informaticidal 2008 a giugno 2010 sono passati da 1a 12 nei 26 distretti giudiziari e da 10 a 46nei 165 tribunali; le comunicazioni tele-matiche permettono di annullare i tempi,risparmiare ore di lavoro negli uffici giu-diziari e costi di notifica a mezzo posta,solo il tribunale di Milano in un anno harisparmiato sulle notifiche, 2,4 milioni dieuro". Addentrandosi maggiormente nelle realtàlocali, la situazione è più complessa. Adesempio nel distretto di Corte d’Appellodi Roma la digitalizzazione procede a ri-

lento, soprattutto nel settore penale. Nelsettore civile i risultati sono già più soddi-sfacenti, dalla sperimentazione del decretoingiuntivo telematico via pec, alla consul-tazione dei fascicoli alla richiesta dellecopie informatizzata. Poiché il terminedel 2010 è ormai sopraggiunto e la digita-lizzazione non è stata effettivamente an-cora realizzata equamente su tutto ilsistema nazionale, i promotori Brunettaed Alfano hanno aggiornato la data per lasua completa attuazione all’anno 2012,per consentire con l’introduzione dellenuove tecnologie informatiche di esten-dere la rete digitale anche nei tribunali“tradizionali” ove iscrizioni, notifiche,copie e comunicazioni vengono rilasciateancora solo in modalità cartacea. Certo èche un Sistema giudiziario efficiente è ri-chiesto a gran voce da più parti, e sicura-mente le intenzioni del Governo si

muovono nella giusta direzione. È peròevidente come ancora una volta le aspet-tative non siano state pienamente attese, ipassi fatti sono importanti ma non suffi-cienti per permettere ai cittadini di avereuna Giustizia sicura ed in tempi brevi. An-cora oggi troppe sono le vittime che ve-dono calpestati i propri diritti a causa dilungaggini burocratiche e tempi biblicinecessari per giungere ad una sentenza de-finitiva; così come ancora troppi sono oggigli operatori del mondo giudiziario e legi-slativo che non riescono a compiere al me-glio il proprio lavoro per le medesimecause. È nostra ferma speranza che si con-tinui con maggior convinzione nell’obiet-tivo di rendere il Sistema giudiziarioitaliano efficiente al pari di quelli dei piùavanzati Paesi al mondo, affinché ogni cit-tadino possa realmente essere sicuro diveder sempre tutelati i propri diritti.

DIGITALIZZAZIONE DEI TRIBUNALI A RILENTOla digitalizzazione avrebbe dovutoconsentire e facilitare l’accessopubblico alle sentenze e garantire comunicazioni più efficienti all’intero sistemadi Annamaria Colosini

I l 28 Novenbre è “andato in scena” presso la presti-giosa sede del teatro Capranica a Roma il XXX

Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionali Ma-gistrati, con ospiti illustri quali il Presidente della Re-pubblica Giorgio Napolitano e il Presidente dellaCamera dei deputati Gianfranco Fini. Il giovane presi-dente dell’Anm Luca Palamara ha citato il rapportoDoing Business 2011 pubblicato dalla Banca Mondiale,secondo il quale, nella classifica dei 156 paesi dove è piùvantaggioso investire, l’Italia figura all’80° posto dopoZambia, Mongolia, Ghana, Ruanda. Pare che ciò ac-cada proprio a causa della lentezza dei processi civili.Questo gap che ci separa dalle capolista Singapore eHong Kong è in costante crescita (nel 2010 figuravamoal 74° posto) e costa alle aziende italiane 2,3 miliardi

di euro costringendo lo stato a sborsare ogni anno 250milioni di indennizzi per violazione della durata ra-gionevole dei processi. L’unica strada che restituirebbecredibilità alla giustizia italiana è quella di una riformadel sistema, ormai auspicata da troppo tempo e con scarsirisultati. Tanto che al congresso si è parlato di “autori-forma della magistratura” a sottolineare come non sipossa attribuire esclusivamente alla politica la responsa-bilità dello stato delle cose. “L’autoriforma, la questionemorale e l’organizzazione” sono stati i temi centrali og-getto della concentrazione del congresso con tanto di pro-poste e discussioni. L’Amn si è perciò confermato come“l’interlocutore rappresentativo ed essenziale” della poli-tica “più che mai in questa fase difficile” di recuperodella fiducia dei cittadini.

TEMPI DELLA GIUSTIZIA: ITALIA PEGGIO DEL RUANDA.

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STATOPOSIZIONE1 Singapore 2 Hong Kong SAR, China 3 New Zealand 4 United Kingdom 5 United States 6 Denmark ... ...76 Zambia 77 Bahamas, The 78 Vietnam 79 China 80 Italy 81 Jamaica

Fonte: World Bank, Rapporto Doing Business 2011

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Professore, come vengono diagnosticatele conseguenze psicologiche della per-dita improvvisa ed inaspettata di un fa-miliare?Innanzitutto occorre inquadrare il pro-blema: il termine lutto indica in genereuna reazione alla morte di una personacara e rappresenta un momento in cuil’adattamento individuale viene alteratoa causa di una modificazione dell’assettorelazionale. Le sue conseguenze possonoessere diagnosticate attraverso l’esamedella documentazione medica prodotta,l’osservazione del soggetto, la raccolta ap-profondita della sua anamnesi, i colloquiclinici, i test, gli eventuali incontri con imedici curanti ed i familiari. Importanteè inoltre verificare quali siano state le mo-dalità del decesso ed il modo in cui il pa-ziente è stato portato a conoscenza dellamorte del congiunto. Nelle persone chehanno un’anamnesi che presenti una po-sitività per patologie psichiatriche pre-gresse od in atto ovvero una condizionedi fragilità, il lutto può provocare un peg-gioramento del quadro clinico così come,analogamente ad una situazione stres-sante, può essere in grado di slatentizzareun disturbo mentale. Nelle maggioranzadelle persone si osserva comunque unareazione da lutto fisiologica che normal-mente si esaurisce nell’arco di un anno at-traverso il passaggio ed il superamento divarie tappe. Può capitare comunque, chein certe situazioni, alcuni soggetti nonriescano a passare da una tappa a quellasuccessiva, perciò il processo di elabora-zione si ferma a quel livello e chi non rie-sce a superare il passaggio rimaneincistato in quella situazione. In questicasi si può porre diagnosi di lutto com-plicato, di lutto patologico. La gravità delquadro clinico è caratterizzata dai sintomimelanconici e le conseguenti diagnosipsichiatriche più ricorrenti sono: la De-pressione Maggiore, il Disturbo del-l’Adattamento con Umore Depresso, ilDisturbo post-traumatico da Stress. Quali sono queste fasi?- Negazione ed evitamento della perdita;- reazioni di allarme come ansia irrequie-tezza; lamentele somatiche; - ricerca, in-tesa come spinta irrazionale a trovare lafigura persa; - rabbia e colpa; - sensazionedi vuoto interiore; - adozione di tratti edoggetti del defunto; - accettazione e riso-luzione.La sofferenza è un sintomo “utiIe e ne-cessario” per il superamento di untrauma o sottintende la presenza di unapatologia?La sofferenza fa certamente parte dellareazione di lutto fisiologica, e normal-mente si attenua e si estingue con il pas-sare del tempo. Può essere un sintomopatologico se si protrae in maniera signi-

ficativa oltre un anno dall’evento. Si rac-comanda infatti di non valutare un even-tuale danno da lutto prima che siatrascorso almeno un anno.Quali sono le cure necessarie?Nella fase di acuzie dei sintomi melanco-nici, come psichiatra ritengo che la tera-pia farmacologica possa senz’altro essered’aiuto; tuttavia ai farmaci è opportunoassociare, per un periodo congruo, unapsicoterapia di sostegno È sempre opportuno sottoporvisi?

Nella maggioranza dei casi il diretto in-teressato o i familiari della persona che èprovata da una vicenda di questo tipo va-lutano l’opportunità o meno di ricorrerealla terapia. In ogni caso il medico dl fa-miglia è il primo interlocutore al quale ri-volgersi.I soggetti interessati sono di solito bendisposti a curarsi o il più delle volte ri-fiutano di aver bisogno di cure?Ognuno reagisce in modo diverso in baseal proprio carattere, alla propria persona-lità ed alla propria condizione psicologicadi base. C’è chi supera alcune fasi inmodo da non far pensare che sia necessa-rio l’intervento psicoterapico, c’è chi ri-fiuta ogni approccio medico efarmacologico e c’è anche chi non ac-cetta, a distanza di anni, di sottoporsi allaperizia medico legale perché la ritiene unasorta di speculazione sulla morte del con-giunto magari architettata dagli altri pa-renti.Da un punto di vista medico-legalecome vengono valutati i postumi dellasofferenza psicologica?Una volta che una persona rientra nelrange temporale che consente di diagno-sticare un eventuale lutto complicato, uneventuale lutto patologico, per valutare ildanno sul versante psicologico si fa ri-corso alla procedura che ho già indicato. In genere i colloqui non sono mai menodi tre nell’arco di un paio di mesi. Nellostesso arco di tempo la persona viene sot-toposta ai test. I più diffusi sono il test diRorschach, l’MMPI-2, la Scala Wais, il

Bender Visual Motor Gestalt Test. Dopodi che esistono delle scale che consentonodi misurare il livello della depressione oanche della stessa ansia del soggetto (esScale di Hamilton). Infine si applicanodelle tabelle comunemente utilizzate perdefinire l’entità del danno. Io sono unodegli autori delle ultime “Linee guida”uscite nell’orizzonte medico legale ita-liano, quelle dell’Ordine degli Psicologidi Roma e del Lazio pubblicate a dicem-bre del 2009. Per quanto mi risulta at-tualmente se ne sta facendo largo uso inambito peritale.Da quanto tempo si occupa di danno dalutto?Quando io ho cominciato a frequentarele aule di giustizia (anni ‘70) di perizie sudanno da lutto non se ne parlava. Direiche a partire dagli anni ‘90 su Roma sonodiventate sempre più frequenti le causeper danno da lutto patologico, soprat-tutto da incidenti stradali. In base allamia esperienza le richieste di interventoin ambito peritale sono state molteplicisolo a partire dagli anni ‘90.Quali altre categorie di danno sono col-legate al danno da lutto?Secondo la più recente giurisprudenzadella Corte di Cassazione, la valutazionedel danno biologico sul versante psicolo-gico è da ritenersi comprensiva anche deldanno esistenziale. Sempre per quanto ri-guarda l’attività peritale, c’è poi un’altracategoria di danno che inveceha mantenuto una sua autono-mia: quella del danno morale.

IL LUTTO PER UN CONGIUNTO: INTERVISTA AL PROF. IECHER

intervistaintervista

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Saperne di più la depressioneè una patologia dell'umore, tec-nicamente un disturbo del-l'umore caratterizzata daun'insieme di sintomi cognitivi,comportamentali, somatici edaffettivi che, nel loro insieme,sono in grado di diminuire inmaniera da lieve a grave il tonodell'umore, compromettendo il"funzionamento" di una per-sona, nonchè le sue abilità adadattarsi alla vita sociale. Ladepressione non è quindi, comespesso ritenuto, un semplice ab-bassamento dell'umore, ma uninsieme di sintomi più o menocomplessi che alterano anche inmaniera consistente il modo incui una persona ragiona, pensae raffigura se stessa, gli altri e ilmondo esterno. La depressionetalvolta è associata ad ideazionidi tipo suicida o autolesionista,e quasi sempre si accompagna adeficit dell'attenzione e dellaconcentrazione, insonnia, di-sturbi alimentari, estrema edimmotivata prostrazione fisica.

info

PROF. FABRIZIO IECHERMedico, Psichiatra, Psichiatra Forense, Me-dico Legale. Già Procuratore Legale (oggiAvvocato) Già Ufficiale in SpE della Guar-dia di Finanza, proveniente dai regolaricorsi d’Accademia. Docente universitariodal 1975, è stato professore a contrattopresso l'Università "Sapienza" di Roma,(Scuola di Specializ zazione in Criminolo-gia Clinica e Psichiatria Forense – Scuoladi Specializzazione in Medicina del Lavoro)

nonché presso l’Università Tor Vergata (Scuola di Specializzazionein Psichiatria). Dal 1976 al 2003 ha svolto funzioni di Giudice Ono-rario, prima presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, poi allaSezione Minorenni della Corte D’Appello della Capitale. Nel tempo,per vari Uffici Giudiziari, ha svolto e svolge incarichi peritali par-ticolarmente impegnativi, di risonanza nazionale ed internazionale.Dopo aver prestato servizio quale Dirigente/Direttore al Comune edalla Provincia di Roma, dal 2003 ha ricoperto l’incarico di DirettoreGenerale della A.S.L. Roma H e quindi di Commissario Straordi-nario della A.S.L. di Rieti. Al termine dell’esperienza nel ServizioSanitario Nazionale gli è stata conferita l’onorificenza di Commen-datore al Merito della Repubblica Italiana.

Curriculum VitaeNelle maggioranzadelle persone lareazione al lutto fisiologica normalmente siesaurisce nell’arcodi un anno attraverso il superamento di varie tappe di Valerio Del Duca

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E' dagli Stati Uniti che provengono l'al-larme e i pericoli delle auto elettriche. Inquesto paese l'industria automobilisticasta vivendo una stagione di grande rin-novamento e ristrutturazione dovutaalla situazione economica globale, al co-stante rialzo delle quotazioni del petro-lio e alla politica nazionale (la quale, èbene ricordarlo, dovrebbe essere espres-sione della volontà della gente) che im-pone una direzione più ecologia esostenibile alla mobilità. Si assiste in-fatti, sia da parte di brand nazionali(Chevrolet) che da parte di produttoristranieri al fenomeno della diffusionedelle auto ibride (Toyota e Honda) edelettriche (la futura Leaf di Nissan). Eproprio questo nuovo trend eco-compa-tibile nasconde un'insidia per la sicu-rezza dei pedoni. La National highwaytraffic safety administration già nell'ot-tobre del 2009 aveva infatti dichiaratoche “pedoni e ciclisti vengono travoltida veicoli elettrici o ibridi con fre-quenza in proporzione maggiore ri-spetto alle auto normali”. È d'accordo

anche il presidente dell'Associazione deinon vedenti, Marc Maurer “Quello chevogliamo - ha dichiarato - è che tutte leauto elettriche o ibride emettano unsuono analogo e riconoscibile anchedalle persone non vedenti”. Il Congresso americano sta infatti va-

lutando l'approvazione del “Pedestriansafety enhancement act” che obblighe-rebbe i produttori di auto ibride o elet-triche a dotarsi di un apposito sistemadi allerta sonoro. A questo proposito

General Motors sta lavorando in colla-borazione con la Federazione nazionaledei ciechi (la più grossa associazione deinon vedenti negli Usa) per equipaggiarele sue vetture elettriche di prossima

uscita di un impianto che avvisi del so-praggiungere della vettura le persone chenon vedono o anche semplicemente di-stratte. Il primo veicolo che si farà “sen-tire” sarà probabilmente la “Volt” delbrand Chevrolet.Il problema sarà anche che il suono in-contri il favore dei consumatori nondovendo costituire un deterrente “este-tico” all'acquisto di un'auto elettrica:“Vogliamo che sia il suono di un'edu-cato “permesso” e non un volgare “fatelargo” di un'auto smarmittata” ha di-chiarato in proposito il capo degli inge-gneri del progetto Andrew Farah. Siprospetta quindi la possibilià di unostandard comune a tutte le auto elettri-che commercializzate in USA.

AUTO ELETTRICHE,IL PERICOLO SARÀ IL SILENZIOEstremamente silenziose, le autoelettriche mettono in pericolo pedoni distratti e diversamente abilidi Giacinto Picozza

Le strade italiane, in questo periodo dell’anno soprattutto, pre-sentano buche più o meno evidenti che mettono a serio rischio

l’incolumità di coloro che ci si imbattono, siano essi a bordo diauto, moto o biciclette. Il peggio avviene con la pioggia, che causauna doppia azione: da una parte l’acqua all’interno della bucadurante le ore più fredde della notte e del primo mattino congeladissestando il manto stradale; dall’altra riempiendola la rende didifficile individuazione per i guidatori. Le molte denunce presen-tate ai vari Enti interessati sia da privati cittadini sia da Associa-zioni molto spesso vengono cestinate sul nascere o nella miglioredelle ipotesi restano chiuse nei cassetti.Una interessante risposta allalentezza dell’intervento amministrativo viene da internet, e più inparticolare dagli utenti di vari forum e social network presenti inrete, i quali sono stati in grado di organizzarsi per rendere cono-

sciuti i dissesti dell’asfalto presenti su strada. Basta effettuare unabreve ricerca sul cosial network Facebook, ad esempio, per trovarepagine realizzate ad hoc nella protesta da parte dei cittadini; cosìcome è possibile trovare portali con i punti critici delle diverse areemessi in risalto sulle mappe virtuali delle città. Una interessanteidea che si accomuna alle iniziative appena descritte giunge dalPolitecnico di Milano, dove alcuni studenti (Domenico Diego, Cri-stina Corradini, Dario De Meo e Alessio De Nicolo Volpe), soste-nuti dal workshop di BMW Mottorrad Italia “Strade più sicure”2009, hanno preso parte con “The Street that lives” ad un progetto

in tre parti, sostenuto dalla facoltà di Design del Politecnico, infase di studio al Comune di Rho. L’idea, semplice ma proprio perquesto efficace, è quella di inserire tra gli strati del manto stradale,un layer di asfalto colorato che diventa visibile nel caso si venga aformare una buca. Funziona un pò come la pelle, quando una fe-rita sanguina e compare il colore rosso che risalta sull’incarnato.“L’ispirazione ci è venuta paragonando l’architettura a livelli del-l’asfalto alla pelle umana. Se l’epidermide si rompe la ferita san-guina”, spiega Domenico Diego. “L’idea è quella di inserire, primadella stesura del tappetino finale, uno strato di asfalto giallo. Cosìquando la superficie a contatto con le ruote si rompe, il colore sot-tostante viene allo scoperto e, grazie all’elevato contrasto cromatico,la buca è visibile da grande distanza”. Il progetto ha riscosso unacerta risonanza a livello europeo, basti pensare che proprio in GranBretagna si sta prendendo in considerazione l’idea di adottare talemetodo se questo si rivelerà facilmente realizzabile. Certo è che ilproblema del dissesto del manto stradale richiede misure urgenti esoprattutto durature, ed ogni idea che possa risolvere o perlomenoattenuare i costi (in termini umani e sociali prima ancora che eco-nomici) che le buche stradali comportano, merita di es-sere preso in seria considerazione.

BUCHE PERICOLOSE E MAL SEGNALATE

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è possibile ridurre i rischi dovuti al mantostradale rovinato di Lorella Pagliarulo

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I motociclisti sono una categoria fortementea rischio se si analizzano i dati dei sinistri stra-dali in cui i centauri sono coinvolti, e le con-seguenze che ne derivano. La mancanza disistemi di sicurezza adeguati li espone, in-fatti, a rischi di danni fisici molto maggioridi quanto non lo siano gli occupanti di vei-coli a quattro ruote. Negli ultimi tempi, in ag-giunta ad accessori già ampiamente diffusicome caschi integrali ed indumenti con pro-tezioni per parti sensibili (schiena, gomiti, gi-nocchia) si stanno affiancando strumenti piùsofisticati, in grado di garantire una tutela mi-gliore in caso di sinistri. Sono giunti sul mer-cato i nuovi airbag per moto, specialiprotezioni gonfiabili che elevano la sicurezzastradale dei motociclisti, visto che in caso diurto o impatto con la strada speciali caricheesplosive innescano il meccanismo atto agonfiare la protezione avvolgendo la parteanatomica del corpo del motociclista attu-tendone l’urto. I nuovi airbag per moto sonogià in commercio, ma sia ben chiaro, salva-guardano le parti vulnerabili, non sostitui-scono le altre protezioni. Rispetto alle giacchetradizionali, quelle con airbag coprono alcunezone particolarmente delicate, come la cervi-cale. Gli airbag per i motociclisti sono lanuova frontiera della sicurezza stradale, de-dicata alle due ruote. Queste giacche, equi-paggiate con un dispositivo di sicurezzagonfiabile, sono nuove anche per il mercatoitaliano. Non vi è ancora una normativa eu-ropea di riferimento, che sostituirà la normaprovvisoria, quindi non esistono ancora air-bag da moto con omologazione CE. Uno deilimiti della norma provvisoria sta nel fatto che

prevede una valutazione soggettiva di alcuneprove. Le fasi di gonfiaggio sono valutate avideo da un operatore, il tempo in cui il di-spositivo si gonfia e assicura una protezione èstimato analizzando una ripresa ad alta velo-cità. La norma, dunque, non garantisce un ri-sultato dall’interpretazione univoca. Adeterminare l’efficacia di un dispositivo ri-spetto ad un altro è innanzitutto la velocitàcon la quale agisce la Co2 fuoriuscendo dalsuo contenuto, oltre a verificare l’efficacia diun dispositivo rispetto all’altro in base aicampi di applicazione coperti, in questomodo assisteremo ad una maggiore protezionesoltanto delle zone del collo, quindi è speci-fica per il colpo di frusta, oppure una mag-giore protezione di tutta la colonna vertebrale.L'Airbag per moto o per scooter è perciò utileper limitare i danni in una caduta, ma finorale giacche dotate di un tale sistema erano capitecnici dalla foggia improponibile in ambitourbano e praticamente inadatti a chi usa loscooter nel tragitto casa lavoro di una grandemetropoli, dove si registra il maggior numerodi incidenti che coinvolgono motocicli: in Ita-lia più dell'85% dei sinistri avviene nelle areeurbane, e oltre il 75% ad una velocità ugualeo inferiore a 50 km/h. Varie sono le impreseitaliane presenti in questo campo con stru-menti all’avanguardia. Tra queste possiamo ri-cordare HELITE, che realizza normali capi diabbigliamento con, integrato nel giaccone, nelgilet o nel giubbotto, un AIRBAG concepitoper motociclisti e scooteristi. È sufficiente in-stallare un cavetto (in dotazione) alla moto oallo scooter, indossare il gilet o giubbotto edagganciarsi prima di iniziare a guidare. Nes-

sun movimento viene impedito ma, in caso diincidente e conseguente sbalzo del pilota dalveicolo, il cavetto aziona il sistema AIRBAG ein 20 centesimi di secondo (0.08 secondi perl’airbag della cervicale e 0.2 secondi comples-sivi per tutto il corpo) le camere d’aria all’in-terno della giacca si gonfiano completamenteandando a proteggere le parti vitali del corpoumano quali il torace, il collo e la cervicale(impedendo al casco di ruotare lateralmente eall’indietro), i fianchi e tutta la colonna ver-tebrale. l’airbag gonfio forma un “corpetto”che, oltre ad assorbire i colpi, impedisce allacervicale, alla cassa toracica e alla colonna ver-tebrale di subire torsioni (“colpi di frusta”) .E’ poco probabile fare intervenire accidental-mente il sistema, ad esempio scendendo dallamoto senza sganciarsi visto che, oltre all’ela-sticità del cavetto, è necessaria una forza di 25-30kg per attivare l’AIRBAG. Ancora, abbiamo DAINESE presente nelmercato con D-AIR, sistema che protegge ilpilota dai traumi alle spalle e alla clavicola, li-mita l’iperestensione e l’iperflessione del colloe gli eccessivi movimenti delle scapole. Il suosviluppo è stato condotto tenendo conto degliincidenti che si verificano più di frequentenella guida in pista, vale a dire la perdita diaderenza dell’anteriore o della ruota posterioree il classico disarcionamento, entrando inazione in 30 millisecondi che, nelle cadute più

violente, possono addirittura scendere fino a15. Il D-air Racing - aspetto molto impor-tante - funziona senza alcun collegamentocon il veicolo sul quale il pilota è alla guida,ovviando quindi a tutta una serie di difficoltàche di norma si hanno con gli airbag a cavoquando l’utilizzo del mezzo è di tipo sportivo.La porzione del sistema che si monta sul vei-colo è stata etichettata M-Kit e consiste unaserie di sensori accelerometrici posizionatisulla forcella e sul telaio e da un’unità elet-tronica centrale che contiene l’hardware e ilsoftware di gestione. L’unità sul pilota (J-Kit),invece, è costituita da una parte elettronicache comunica costantemente con la moto eche, in caso di incidente, attiva la parte pneu-matica con generatori di gas (anche in questocaso a tecnologia fredda) che, a loro volta,gonfiano le “borse” d’aria dalla capienza com-plessiva di 12 litri. Anche la BREMBO è at-tiva con il Life Jacket, il funzionamento è deltutto simile a quello degli altri prodotti già ci-tati ma si distingue per la velocità di aziona-mento (80 millisecondi per il gonfiaggiocompleto). Poi, resta gonfio per 60 secondiper dopo ritornare alle dimensioni originali.La Brembo Life Jacket risponde alla necessitàdi proteggere il torace, la schiena e il collo,quelle parti. cioè, che subiscono quasi il 50%delle lesioni in caso di incidente con moto oscooter.

L’innovazione tecnologica nel campo della sicurezza per i motociclistidi Roberto Colosini

I gravi fatti di cronaca degli ultimi mesi, il recente ricordo dellasconvolgente tragedia di Lamezia Terme, ci convincono sempre

più della necessità di creare una idonea rete di piste ciclabili nel no-stro territorio, che consenta agli amanti delle due ruote di circolareliberamente per le nostre strade senza il rischio di investimento.La realizzazione di una pista ciclabile virtuale per ciascun ciclistaè l’idea di un ingegnere ed un design statunitensi, Alex Tee e EvanGant. Si tratterebbe di un dispositivo chiamato LightLane che,

montato sulla bicicletta, consentirebbe di creare con un fascio diluce laser colorata i limiti di una pista ciclabile virtuale, davantiintorno e dietro il velocipede, rendendolo ben visibile agli auto-mobilisti che sopraggiungono. Verrebbe virtualmente creata unacorsia che delimita un confine ben definito, fornendo un maggiormargine di sicurezza tra la vettura ed il ciclista. Si tratta di un congegno ancora in fase di sperimentazione che,unito agli accorgimenti già in uso sulle biciclette, potrebbe aiutare,soprattutto in caso di visibilità ridotta, la libera e sicura circola-zione dei ciclisti sulle strade ove ancora non esiste una pista lorodedicata.

PISTA CICLABILEVIRTUALE

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nuovo congegno sperimentale di Sacha Anthony Strub

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CENTAURI PIU’SICURI CON L’AIRBAG

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attualitàattualità

La promozione della cultura della sicu-rezza stradale viene premiata, anche sead oggi l’iniziativa è stata promossa solodalla Sara Assicurazioni.Gli automobilisti più responsabili e piùconsapevoli del valore della sicurezzavedono oggi riconosciuto dalla com-pagnia assicuratrice Sara, il proprioimpegno per la prevenzione degli in-

cidenti con un forte sconto sulla po-lizza Rc auto. Il corso organizzato dal-l'ACI in collaborazione con SARAassicurazioni si chiama Guida Sicura epermette uno sconto superiore al 30%sulle assicurazioni. L'iniziativa è asso-ciata alla nuova polizza RuotaLiberache premia gli automobilisti preparati.Per ottenere la riduzione, sarà suffi-

ciente presentare l'attestato del corso difrequenza. Chi ancora deve prenderela patente, invece, può seguire il me-todo Ready2Go, riducendo così itempi. Si tratta di un network di scuoleguida che utilizzano strumenti avan-zati, come il simulatore di guida. Lapratica studiata dall'ACI consente in

sostanza di guidare preparati in tutte lecondizioni di meteo e di traffico. I van-taggi si sommano a quelli derivanti dal-l’associazione al Club e il risparmiocomplessivo sul premio di assicura-zione dell’auto può superare il 30%.Ad esempio, un diciannovenne che perassicurare una Panda pagherebbe 897euro, se prende la patente col metodoAci pagherà solo 592 euro, con un ri-sparmio di 304 euro (-34%).Ci auguriamo che la pregevole inizia-tiva promossa da Sara Assicurazioni e

dall’ACI possa essere estesa ad altrecompagnie assicuratrici poiché la pro-mozione della cultura della sicurezzastradale è sicuramente funzionale allariduzione dell’incidentalità e delle vit-time della strada. Inoltre premiare e fa-vorire con pacchetti promozionaliassicurativi tutti gli automobilisti cheinvestono su sé stessi e che sono piùconsapevoli del valore della formazioneci sembra sia il giusto approccio per ar-rivare prima e meglio agliutenti della strada.

ACI, SCONTO PER CHI FREQUENTA CORSI DI GUIDA SICURAci auguriamo che la pregevole iniziativapromossa da Sara Assicurazioni edall’ACI possa essere estesa ad altrecompagnie assicuratricidi Roberto Libralato

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La palude. Gli sprechi, le assurdità, gli eccessi e gli interessi che paralizzano la giustizia italianadi Massimo Martinelli

DescrizioneDovrebbero essere il Tempio della Giustizia.Invece i Tribunali assomigliano sempre di piùa luoghi in cui è facile rimanere infangati eaffondare nelle sabbie mobili della burocraziae dell'immobilismo. Luoghi dove il sabato nonsi fa udienza e dove il ministro Guardasigillinon è libero di promuovere un segretario per-ché la legge prevede il concorso pubblico ancheper sostituire un cancelliere. Dove le intercet-tazioni telefoniche costano quanto il bilanciodi un piccolo Stato e ci vogliono circa 1400giorni per recuperare un credito. Eppure traeccessi, paradossi ed esagerazioni ci sono tan-tissimi rimedi che potrebbero regalare unaboccata di ossigeno alle aule dei tribunali,senza bisogno di leggi, dibattiti e contrappo-sizioni: le notifiche via e-mail, il personaleflessibile, gli atti dei processi in CD-ROM,l'abolizione delle fotocopie, gli archivi consu-mabili via internet, gli ufficiali giudiziari"privati". Rimedi semplici, già a portata dimano, che nessuno però vuole applicare. Perfortuna in mezzo al guado c'è qualcuno chedecide di nuotare per conto proprio: un pugnodi magistrati sono già riusciti a dare esempi dieccellenza con pochi mezzi e senza soldi (em-blematico il caso dell'informatizzazione delTribunale di Cremona). Dimostrando che no-nostante tutto la Giustizia potrebbe funzio-nare.

Dettagli del libroTitolo: La paludeAutore: Di Massimo MartinelliEditore: Gremese EditoreCollana: DialoghiData di Pubblicazione: 2008Codice EAN: 9788884405609Pagine: 222Prezzo:18,00 euro

La guida sicura. Tecnica, psicologia e filosofia della guidadi Siegfried Stohr

DescrizioneUn manuale che parla finalmente dellaguida in modo completo. Siegfried Sto-hrpuò vantare la maggiore esperienza nelcampo in Italia avendo aperto la primascuola di Guida sicura nel 1982 e avendoistruito oltre 138.000 allievi e clienti. MaSiegfried in questi anni ha dedicato la suaattività e i suoi studi al mondo della sicu-rezza in generale, ampliando la sua atti-vità dalla guida sicura con le auto, le motoe i camion, al mondo della sicurezza in ge-nerale includendo soprattutto la viabilità,la normativa, le cause degli incidenti. Perquesto la sua frase programmatica "La si-curezza è un equilibrio mentale", oltre cheun felice motto, è soprattutto pratica di vitae perspicuo costante obiettivo di insegna-mento.

Dettagli del libroTitolo: La guida sicuraAutore: Di Siegfried StohrEditore: FucinaData di Pubblicazione: 2009ISBN: 8888269274ISBN-13: 9788888269276Pagine: 288Prezzo:19,00 euro

Dragon Dictation di Nuance Communications

DescrizioneDragon Dictation è un'applicazione di ri-conoscimento vocale di facile utilizzo e sibasa su tecnologia Dragon ® Naturally-Speaking ®. Consente di dettare facilmentei propri messaggi e visualizzare immedia-tamente SMS o e-mail, cinque (5) volte piùveloce della battitura sulla tastiera.Con Dragon Dictation è anche possibile ag-giornare il proprio stato e profilo su Face-book, creare note o promemoria, nonchèinteragire con Tweeter, semplicemente conuna modalità di dettatura. Quindi: stopall'utilizzo della tastiera e pronti per la det-tatura vocale - da un semplice e breve SMSfino a email lunghe e complesse.

Caratteristiche• Conversione della voce in testo inviati

come SMS, Email, o incollati in qual-siasi applicazione utilizzando la clipbo-ard

• Inviare il testo per le Social Networkingapplicazioni - Twitter e Facebook

• funzionalità di editing con vocabolariosuggerito

• Interfaccia di correzione guidata da voce.

Novità nella versione 2.0.5NOTA: questa versione richiede ìOS 4.0.Non installate questo aggiornamento sestate utilizzando iOS 3.x!- Supporto per caratteri asiatici- Annunci periodici per altri prodotti Dragon

- Arresto anomalo risolto- Correzione dei bug

Punti Patentedi Matteo Girardi

DescrizionePunti Patente è la più completa applica-zione per l'automobilista.In un attimo vi permette di visualizzare ilsaldo dei punti, tutti i dati della vostra pa-tente e dei vostri veicoli, calcolare il bollodella vostra auto o moto e tanto altro!La prima, l'originale, la piu' copiata!Sincronizza le scadenze con il calendariodi sistema! Una comodita' irrinunciabileper tutti i guidatori!

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• Pieno supporto al retina display diiPhone 4: godetevi l'alta risoluzione.

• Guida in linea per l'utilizzo delle fun-zioni

Fornisce informazioni su:- PATENTE- BOLLO- VEICOLI- MANUTENZIONI- SCADENZE- MODULISTICA- RICERCHE

Novità nella versione 3.5• Aggiunte ricerche di tutti gli uffici ACI• Aggiunta sezione veicoli• Aggiunta gestione delle manutenzioni

veicoli• Risolto bug nell'help contestuale• Ottimizzato codice• Risolti altri piccoli bug• Piccole modifiche grafiche

L’Editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici di alcune immagini senza riuscire a reperirli. È ovviamente a totale disposizione per l’assolvimento di quanto occorra nei loro confronti

consigli di letturalibri

applicazioni iphoneapplicazioni

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EDITORE ASSOCIAZIONE QUESTO NUMERO COME CONTATTARCIBASTA SANGUE SULLE STRADEorgano ufficiale trimestrale dell’Associazione BastaSangue sulle Strade - Associazione Familiari e Vit-time della Strada Onlus.Sede legale: Viale Abruzzi, 13/A - 20131 Milano.Codice Fiscale 97524270150 Registrazione Tribunale di Milano n° 119 del 12.03.2010

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BASTA SANGUE SULLE STRADE Onlus è un’associazione senza fini di lucro fondata a Milano nel 2009

Presidente: Francesco VellucciVicepresidente: Valerio Del DucaTesoriere: Francesco VellucciSegretario: Giacinto Picozza

Consiglio Direttivo:Francesco Vellucci Valerio Del Duca Giacinto Picozza Annamaria ColosiniRoberto Colosini

ANNO I - NUMERO 2 - IV TRIMESTRE 2010 (free press – copia omaggio)Hanno collaborato: Roberto Libralato - Alessandro Nolli - Sacha AnthonyStrub - Annamaria Colosini - Roberto Colosini - LorellaPagliarulo - Giacinto Picozza - Tiziana Scandariato.Grafica e impaginazione: ErmesStampa: Litosud S.r.l.Finito di stampare a dicembre 2010 in 50.000 copiePer ricevere i numeri arretrati (ove disponibili) è suffi-ciente inoltrare una richiesta all’indirizzo mail:[email protected] costo è di € 5,00 a copia da corrispondere a mezzobonifico bancario. IBAN: IT91 R076 0101 6000 0009 7175 442 intestato a Basta Sangue sulle Strade Onlus

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Page 16: SPECIALE INTERVISTA · sorse per cercare il distributore più vi-cino non potendo impiegare gli stessi uomini e mezzi a fronte dell’inter-vento contro il crimine e la sua pre-venzione?

DALLA TUA PARTE

La nostra associazione aiuta ogni anno centinaia di vittime della strada e loro familiari. Se tu o un tuo familiare siete rimasti vittime di un sinistro stradale, per ottenere giustizia, ed il risarcimento dei danni tutti subìti, non esitate a contattarci. Sarà nostra cura fornirvi l’assistenza legale e medico-legale necessaria.

www.bastasanguesullestrade.org Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus

800-620210