Sono questi - HOME - [ISTITUTO COMPRENSIVO GIULIANOVA 1] -pdf/POF/pof 2013... · ... alla luce...

101
Piazza della Libertà, 22 64021 Giulianova (TE) Cod. fiscale n. 82003420674 Telefono 0858003428 Fax 0858001847 E-mail: teic841005@istruzione.it Sito Web: http//www.primogiulianova.it

Transcript of Sono questi - HOME - [ISTITUTO COMPRENSIVO GIULIANOVA 1] -pdf/POF/pof 2013... · ... alla luce...

1

Piazza della Libertà, 22 – 64021 Giulianova (TE) Cod. fiscale n. 82003420674 – Telefono 0858003428 – Fax 0858001847

E-mail: [email protected] – Sito Web: http//www.primogiulianova.it

2

INDICE

P.O.F. 2013/2014: Una bussola che indica la rotta pag. 3 Linee guida del P.O.F. dichiarazione d’intenti pag. 4 Normativa Scolastica pag. 7 Il territorio di Giulianova pag. 9 Calendario Scolastico – Regione Abruzzo 2013/14 pag.12 Calendario attività funzionali all’insegnamento – Scuola dell’Infanzia pag.13 Calendario attività funzionali all’insegnamento – Scuola primaria pag.14 Calendario attività funzionali all’insegnamento – Scuola Sec. 1° grado pag.15 Organigramma pag.16 Servizi Generali ed Amministrativi pag.20 Collaboratori Scolastici pag.21 Servizi aggiuntivi offerti dalla scuola pag.22 Incarichi docenti pag.23 Commissioni pag.24 Funzioni Strumentali pag.25 Dipartimenti del Collegio pag.27 La sicurezza a scuola pag.28 Carta d’identità delle scuole pag.30 Caratteristiche strutturali degli edifici pag.33 Organizzazione dei tempi e degli spazi pag.34 Flessibilità organizzativa pag.38 Rapporti scuola-famiglia pag.39 Patto di corresponsabilità pag.40 Il curricolo pag.43 Traguardi di sviluppo e Scuola dell’infanzia pag.46 Scuola del primo ciclo pag.50 Inclusione pag.60 Alunni diversamente abili pag.62 DSA pag.64 BES pag.66 Alunni stranieri pag.68 Formazione pag.70 Offerta formativa pag.71 Arricchimento dell’offerta formativa pag.72 Indirizzo musicale pag.75 Visite guidate e viaggi di istruzione pag.77 Valutazione interna pag.82 Valutazione alunni stranieri in fase di alfabetizzazione pag.84 Valutazione alunni diversamente abili pag.85 Criteri e modalità di valutazione pag.86 Valutazione esterna - Invalsi pag.94 Autovalutazione d’istituto pag.97 Certificazione delle competenze pag.99 Documentazione pag.101

3

Durante l’elaborazione del P.O.F. è stato prioritario riflettere sui processi di trasformazione del

nostro tempo e sul rapporto tra questi e il ruolo della Scuola, nella piena convinzione che essa

debba saper trovare risposte adeguate ad una società in crescente e continua trasformazione..

La globalizzazione ha modificato in profondità i tempi e i modi della comunicazione, dilatando

certamente gli orizzonti della conoscenza e la scuola non può non farsene carico.

Emerge con forza il bisogno di decifrare e interpretare i segni della complessità, per progettare

percorsi in cui provare a ricostruire una prospettiva carica di senso, di valori civili di riferimento,

come quelli di democrazia, uguaglianza, giustizia e libertà, sanciti nella nostra Costituzione.

La Scuola, dunque, è sollecitata a ripensare il proprio modello pedagogico ed organizzativo,

riscrivendo le regole del sistema; superare il primato delle procedure per affermare quello dei

risultati; definire vincoli espliciti in termini di obiettivi cui responsabilmente attenersi attraverso

percorsi autonomi di ricerca e di realizzazione.

Sono questi i punti forti dell’autonomia scolastica, D.P.R.275/99, entrata a regime il 1° Settembre

2000 che deve essere vista non come semplice dislocamento dei poteri ma crescita di

responsabilità nella Scuola, nella comunità, nelle istituzioni.

In questo contesto, il P.O.F. dell’Istituto Comprensivo n.1 di Giulianova definisce e impegna non

solo le azioni della Scuola ma l’intero processo didattico, organizzativo, gestionale, necessario per

realizzare il successo formativo di ogni alunno/studente.

Esso, per raggiungere i risultati in maniera consapevole e sistematica, chiama in causa unità di

intenti, interdipendenza, corresponsabilità nei tre ordini di Scuola, che all’uopo, diventano un

corpo unico, un unico cuore pulsante che anela ad una cultura della complessità.

L’attenzione alla cultura della complessità ha tra i suoi obiettivi:

LA CENTRALITÀ DELL’ALUNNO E IL SUO ITINERARIO DI FORMAZIONE PERSONALE E DI APPRENDIMENTO

L'ATTENZIONE ALL’INCLUSIONE

LA FORMAZIONE DEI CITTADINI DI OGGI E DI DOMANI

L’ARMONIZZAZIONE DEL CURRICOLO

LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI, DEL COMPORTAMENTO E DEL PROCESSO FORMATIVO COME

STRUMENTI PEDAGOGICO-DIDATTICI

IL CONSOLIDAMENTO DEI RACCORDI SCUOLA-TERRITORIO, AL FINE DI REALIZZARE UNA INTEGRAZIONE

FRA LE DIVERSE ISTITUZIONI

Dall’art.3 del Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche D.P.R. 275/99: “I Piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”.

4

Il nostro P.O.F., improntato ai principi della Scuola Mite, definisce le linee portanti che

contraddistinguono le scelte educative, didattiche, curricolari e finanziarie, socializzate e condivise

con massima trasparenza, alla luce delle nuove Indicazioni Nazionali, D.M.254/12, e della nuova

identità della nostra Scuola diventata, lo scorso anno, un Istituto Comprensivo.

E’ stato pensato non come un documento intoccabile ma come un diario di bordo che registra i

tentativi di una Istituzione Scolastica di leggere ed interpretare i vari segnali e le domande che la

società esprime e le risposte che la Scuola stessa tenta di dare.

5

Il POF è un documento che esplicita le basi e gli indirizzi progettuali ed organizzativi delle attività dei docenti e delle classi, definendo le linee guida e le pratiche educative e didattiche condivise. Esso risponde alle esigenze del territorio in cui sono ubicate le scuole dell’Istituto ed alle aspettative delle famiglie. Ciò è ancor più possibile in quanto rispettoso e accogliente nei confronti delle tematiche ambientali, sociali e civili che sono alla base della costruzione della identità culturale e della cittadinanza attiva. Il POF valorizza la professionalità docente e la sua elaborazione si fonda sull’autonomia culturale e professionale degli insegnanti. Essi formulano i vari percorsi formativi adattando le sue linee guida alle esigenze degli alunni, tenendo conto del contesto di riferimento. Promuove il successo formativo di tutti li alunni.

DICHIARAZIONE

1.LA SICUREZZA NELLE SCUOLE Garantire la sicurezza nelle scuole, mediante:

formazione continua del personale

formazione continua degli alunni alle procedure di

evacuazione e al rispetto delle regole di prevenzione-

infortuni

attenzione alle segnalazioni di eventuali situazioni di

pericolo

verifica periodica del DVR

2.L’INTEGRAZIONE E IL DISAGIO

Migliorare l’offerta formativa mediante:

interventi per l’integrazione degli alunni diversamente abili

interventi per l’integrazione degli alunni stranieri

interventi per prevenire il disagio

progetti di miglioramento, centrati

su:recupero/potenziamento, accoglienza, continuità tra i

vari ordini di scuola, laboratori

3.I DIVERSAMENTE ABILI

Promuovere azioni formative e didattiche per l’integrazione

degli alunni diversamente abili, basate:

sulla condivisione delle scelte educative da parte degli

operatori

collaborazione con le famiglie e con centri specializzati,

interventi di esperti esterni

interventi individualizzati e metodologie laboratori ali

4.RICERCA E SPERIMENTAZIONE

Promuovere attività di ricerca e sperimentazione didattica al

fine di:

individuare percorsi innovativi per la didattica delle

discipline

utilizzare le ICT nella didattica

rendere sempre più vari e stimolanti i progetti di Istituto

valorizzare le eccellenze con offerte diversificate

6

5.IL SUPPORTO DEGLI ESPERTI

Promuovere e/o potenziare interventi per favorire lo “star bene

a scuola” e l’accettazione delle regole per una civile convivenza

in ambito scolastico, organizzando:

uno sportello psicologico per consulenze riservate ai

genitori

forme di consulenza ai docenti per la gestione della classe

offerta di indicazioni operative per superare i conflitti

attività di mediazione didattica nelle classi difficili

6.IL DIRITTO ALLO STUDIO

Garantire il diritto/dovere all’istruzione:

istruzione domiciliare e programmazione individualizzata

rapporto con le famiglie

coordinamento delle attività educative e didattiche

cura della documentazione del percorso educativo

7.LA SCUOLA E IL TERRITORIO Favorire l’arricchimento dell’OFFERTA FORMATIVA attraverso

accordi e convenzioni con Enti ed Associazioni, sportive e

culturali del territorio.

8.VALORIZZARE LE DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI

Valorizzare le diverse figure professionali nei vari ordini di

Scuola per un curricolo verticale efficace e una progettualità

per quanto possibile trasversale

9.LA PRIVACY

Rispettare il codice della privacy (D.lgs.196/03) in materia di

protezione dei dati personali attraverso:

relazione del Documento programmatico della Sicurezza

nomina degli incaricati e del responsabile al trattamento

dati.

10.PUBBLICIZZAZIONE DEL P.O.F.

Favorire la visibilità del P.O.F. in varie forme.

7

In questi ultimi 15 anni la scuola italiana è stata protagonista di un profondo cambiamento che ne

ha rinnovato tutti gli aspetti. L’avventura del cambiamento inizia nel 1997 con la Legge n. 59 detta

anche Legge Bassanini che, all’art. 21, introduce l’Autonomia scolastica da anni desiderata e mai

raggiunta. Nel 1999 questa autonomia viene resa operativa grazie al D.P.R. 275, il regolamento

dell’Autonomia, che ne data la nascita al 1° settembre 2000. Sono anni estremamente densi e

forse ancora oggi di difficile comprensione e il cambiamento viene delineato a 360 gradi.

Volendo ricostruire per grandi linee il susseguirsi dei maggiori cambiamenti abbiamo:

D.Lgs.59/97 “Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti

locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa,”

Capo IV, Art. 21 dove si introduce l’autonomia scolastica

D.Lgs. 59/98 che rinnova l’art.25 del D.Lgs. 29/93. Articolo che parla della figura del nuovo

dirigente scolastico

D.Lgs. 112/98

D.Lgs.233/98che proponeva la riforma degli organi collegiali territoriali

D.P.R. 233/98 per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche riprendendo l’esperienza

della L97/94 che per la prima volta parla di istituti comprensivi

D.P.R. 275/99 Regolamento dell’Autonomia

D.Lgs.286/99 che all’art.5 parla di valutazione del personale con incarico dirigenziale

D.Lgs.300/99 che propone la riforma del M.P.I.

Lq.30/2000 “ Legge quadro in materia di Riordino dei Cicli dell’Istruzione” firmata da

Berlinguer e De Mauro.

D.I. 44/01 “Regolamento concernente le istruzioni generali sulla gestione amministrativo-

contabile delle istituzioni scolastiche”

Legge Costituzionale 3 del 18 ottobre 2001 “Modifiche al titolo V della parte seconda della

Costituzione” (pubblicata sulla GU 59 del 12 marzo 2001 e, dopo il referendum indetto in data

3 agosto 2001, sulla GU 248 del 24 ottobre 2001) L.53/2003 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli

essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”, firmata dal

Ministro Moratti e a cui fanno seguito diverse altre norme che completano il quadro della

riforma della scuola italiana, abbozzato dalla legge delega.

D.Lgs. 59/2004 recante la “Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e

al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53.”

CM 29 del 5 marzo 2004. Decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59. Indicazioni e istruzioni

Decreto legislativo 76/ 2005 “Definizione delle norme sul diritto-dovere

all’istruzione e alla formazione, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera c) della legge 28

marzo 2003, n.53”

8

Decreto legislativo 77 /2005 “ Definizione delle norme generali relative

all’alternanza scuola-lavoro, ai sensi dell’articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n.53”

Decreto legislativo 226/2005 “Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle

prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione a norma

dell’articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53” Legge 296 del 27/2006 “ Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale

dello stato (Legge finanziaria 2007), Articolo 1, comma 622 Nuovo obbligo di istruzione”

2007 “Indicazioni per il Curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione” a

firma del ministro Fioroni

L.133/2008 e L.169/2008 “Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del

merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca” a firma del ministro Gelmini

DPR 87/ 2010 “Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali, a norma

dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con

modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133” con Allegati

DPR 88/2010 “Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma

dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con

modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133” con Allegati

DPR 89/2010 “Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e

didattico dei licei a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,

convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” con Allegati In seguito sono state pubblicate anche le Linee guida per le scuole secondarie di 2° grado.

D.M. 254/2012 “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo

d’istruzione”.

9

Caratteristiche abitative:

Superficie: 27,4 Kmq

Popolazione: 23.476

Attività produttive:

La pesca, il turismo, il terziario molto produttivo sono cardini

dell’economia della città. La presenza di un porto funzionale e di un

mercato ittico all’ingrosso, fra i più importanti della costa, garantisce

lavoro e reddito a molti operatori nel settore della pesca.

Il Lido concentra le maggiori attività, dirette ed indotte, legate al

turismo. Sia nelle zone centrali che in quelle adiacenti al Lungomare si

estende la rete alberghiera supportata dai campeggi agli estremi nord e

sud, dagli stabilimenti balneari, ma anche da numerosi ristoranti ed

esercizi commerciali. Nella zona di Colleranesco, lungo la statale 80 per

Teramo, e nella zona Nord della statale 16 per Ancona è particolarmente

fervida l’attività artigianale.

In continua crescita la presenza di banche ed istituti di credito, che

danno vigore al movimento finanziario. Le attività commerciali e

finanziarie, i servizi e le scuole, i maggiori uffici amministrativi,

l’ospedale, la pretura, gli enti socio-assistenziali, distribuiti su tutto il

territori o, completano il tessuto socio-economico della città.

La città è suddivisa in quattro zone: il Lido, che costituisce la zona

balneare e di rilevanza turistica; l’Annunziata, nella zona sud, dove

nacque e si sviluppò in origine la colonia romana di Castrum Novum; il

Paese, dove si trova il centro storico; Colleranesco che, insieme a Case

di Trento, costituisce la diramazione del nucleo urbano verso zone

agricole alle spalle della collina.

Attività e presenze culturali:

Biblioteche Biblioteca civica “Vincenzo Bindi”

Biblioteca Centro Culturale S. Francesco (nel medesimo complesso si

trova la Piccola Opera Charitas)

Biblioteca “P. Candido Donatelli”

10

Pinacoteche Pinacoteca civica “Vincenzo Bindi”

Sala Trevisan presso la “Piccola Opera Charitas”

Museo d’Arte dello Splendore, (MAS), presso il Santuario della Madonna

dello Splendore

Museo Archeologico

Cinema e Teatri Cinema Multisala Moderno

Centri culturali Centro Congressi Kursaal

Centro servizi Culturali Regione Abruzzo

Centro documentazione musicale “G. Braga”

Centro socio-culturale Annunziata

Centri Sportivi Centro sportivo

Impianto di tiro al volo Acquaviva

Campo scuola “Massi”

Circolo Nautico “Migliori”

Palacastrum

Tradizioni e manifestazioni

Nel Centro storico, il 22 aprile, si svolge la festa in onore della Madonna

dello Splendore. Altre manifestazioni culturali, religiose e folkloristiche si

svolgono nel periodo estivo.

Il 24 novembre si celebra la festa di S.Flaviano, patrono di Giulianova .

Il 26 dicembre si realizza il Presepe Vivente presso il centro storico con

varie scene raffiguranti la vita in Palestrina al tempo di Gesù.

Durante la Settimana Santa si allestisce la Via Crucis con scene recitate

tratte dai testi evangelici.

Festival Internazionale delle bande musicali (tarda primavera).

Associazioni culturali

Sul territorio di Giulianova sono attive associazioni culturali,sportive e

sociali che curano aspetti storici, artistici, letterari, folkloristici, educativi

e sanitari della nostra città offrendo un notevole aiuto alla popolazione

arricchendo positivamente e vivacizzando la comunità tutta.

Tra le associazioni socio-sanitarie:

A.D.M.O. - A.V.U.L.S.S. – CARITAS - FIDAS-CUORE - Ass.”Giovanna

Savini - U.N.I.T.A.L.S.I. - SOCCORSO ABRUZZO - CROCE ROSSA

ITALIANA - Piccola Opera Caritas- Protezione Civile

Tra le associazioni socio-educative:

AGESCI - Ass. Futuro Semplice - DONO DI MARIA- Centro Maria

Teresa Annunziata (ONLUS)

Tra le associazioni Culturali:

11

Ass. “Il nome della Rosa” - Ass. Culturale Braga - Ass. S. Giuseppe

Ass. Nazionale Carabinieri - Padre Candido Donatelli - Ass. nazionale

Carabinieri volontari - Ass. nazionale Volontari Guardia Penitenziaria

Tra le associazioni sportive:

Polisportiva Amicacci - Ecologica G

ANALISI DEI BISOGNI Il nostro Istituto da diversi anni cerca di individuare le esigenze e le necessità formative, didattiche

e organizzative della popolazione scolastica del territorio di Giulianova capoluogo.

In questo anno scolastico saranno predisposti dei questionari, suddivisi in diverse sezioni

riguardanti sia la didattica e sia gli aspetti generali della nostra organizzazione scolastica, per

recuperare delle informazioni capaci di migliorare l’offerta formativa.

Attività - Analisi e rilevazione dei bisogni dell'utenza e del territorio per la

definizione del POF in prospettiva socioculturale

L'attività tenderà a delineare come sia possibile, attraverso l'uso di alcuni strumenti di indagine

(questionario, focus group, brainstorming, scheda per la raccolta delle aspettative) definire i

bisogni formativi dell'utenza in rapporto al territorio. Si tratta di assegnare al POF una forte

valenza orientativa, in modo da prendere in carico i problemi esistenziali degli alunni nel luogo in

cui essi vivono. Ne deriva una rilevazione dei bisogni socio-culturali da analizzare e trasformare

sulla base di considerazioni che derivano dall'esperienza professionale.

Si decide pertanto di:

rispondere alle esigenze degli alunni con un’attenzione ai diversi aspetti della persona

(culturale, affettivo e sociale), considerando che il pieno sviluppo si realizza anche nel rapporto

con gli altri e con la consapevolezza del proprio ruolo sociale;

promuovere occasioni per valorizzare le risorse del territorio al fine di diffonderne la cultura.

12

Il Collegio Docenti per l’anno scolastico 2013/2014 ha deliberato, nell’ambito dell’autonomia

organizzativa riconosciuta all’Istituzione Scolastica dall’art. 5 comma 2 del D.P.R. n.275

dell’08/03/1999, la variazione del calendario scolastico regionale, stabilendo l’anticipo sulla data di

apertura del nuovo anno scolastico di giorni 3.

Inizio lezioni

Giovedì 12 Settembre 2013

Termine lezioni

Scuola Primaria: Sabato 8 Giugno 2014

Scuola dell’Infanzia: 29 Giugno 2014

Festività Natalizie

Dal 23 Dicembre 2013 al 06 Gennaio 2014

Festività Pasquali

Dal 17 Aprile al 26 Aprile 2014

11 Maggio 2013

Altre Festività Tutte le domeniche

1° Novembre 2013 (Festa di tutti i Santi) 24 Novembre 2013 (Festa del Patrono)

25 Dicembre 2013 (Santo Natale) 26 Dicembre 2013 (Santo Stefano)

1° Gennaio 2014 (Capodanno) 6 Gennaio 2014(Epifania)

1 Aprile 2014 (Lunedì di Pasqua) 25 Aprile 2014 (Proclamazione della Repubblica)

1° Maggio 2014 (Festa del lavoro)

2 Giugno 2014 ( Festa Nazionale)

13

CALENDARIO ATTIVITA' FUNZIONALI ALL'INSEGNAMENTO SCUOLA DELL'INFANZIA A.S. 2013/2014

DATA ORARIO ATTIVITA'

SETTEMBRE

Lunedì 3 9.00/11.00 Collegio Docenti

Mercoledì 4 9.00/12.00 Programmazione Inizio Anno

Giovedì 5 9.00/12.00 Programmazione Inizio Anno

Lunedì 9 9.00/11.00 Interplesso

Martedì 10 9.00/11.00 Interplesso

Mercoledì 18 17,00/19,00 Collegio Docenti

Mercoledì 25 17.00/19.00 Assem.genitori nuovi iscritti

OTTOBRE

Mercoledì 2 16.30/18.30 Assem.genitori (bimbi 4 e 5 anni)

Mercoledì 9 16.30/18.30 Programmazione inizio anno

Martedì 29 16.30/17.30 Assem. Elezioni rappresentanti genitori

NOVEMBRE

Mercoledì 6 16.30/18.30 Intersezione Tecnica

Mercoledì 20 16.30/18.30 Consiglio Intersezione

DICEMBRE

Mercoledì 4 16.30/18.30 Intersezione Tecnica

Venerdì 20 16.30/18.00 Collegio Docenti

GENNAIO

Mercoledì 8 16.30/18.30 Intersezione Tecnica

Venerdì 17 16.50-17.50 Collegio docenti

Mercoledì 29 16,30/19,30 Assemblea Genitori

FEBBRAIO

Giovedì 6 17,00/18,30 Collegio Docenti

Mercoledì 19 16.30/18.30 Consiglio Intersezione

MARZO

Mercoledì 5 16.30/18.30 Intersezione Tecnica

Mercoledì 19 16.30/18.30 Coordinamento

Mercoledì 26 16.30/18.30 Programmazione Attività Progettuali

APRILE

Mercoledì 9 16.30/18.30 Attività di Programmazione

Mercoledì 16 16.30/18.30 Programmazione Attività progettuali

MAGGIO

Mercoledì 7 17.00/19.00 Consiglio Intersezione

Mercoledì 14 17,00/19,00 Assemblea Genitori

Venerdì 16 16.30/19.30 Collegio Docenti GIUGNO

Mercoledì 11 16.30/18.30 Programmazione di Fine Anno

Mercoledì 18 16.30/18.30 Programmazione di Fine Anno

Giovedì 26 17,00/19,00 Collegio Docenti

14

Tutte le domeniche

1° Novembre 2013 (Festa di tutti i Santi)

24 Novembre 2013 (Festa del Patrono)

25 Dicembre 2013 (Santo Natale)

26 Dicembre 2013 (Santo Stefano)

1° Gennaio 2014 (Capodanno)

6 Gennaio 2014(Epifania)

1 Aprile 2014 (Lunedì di Pasqua)

25 Aprile 2014 (Proclamazione della Repubblica)

1° Maggio 2014 (Festa del lavoro)

2 Giugno 2014 ( Festa Nazionale )

DATA ORARIO ATTIVITA'

Lunedì 2 9.00/11.00 Collegio Docenti

Mercoledì 4 9.00/11.00 Attività di programmazione

Venerdì 6 9.00/11.00 Interclasse tecnica per orario settiman.

Lunedì 9 9.00/11.00 Interclasse tecnica per orario settiman.

Lunedì 16 18.00/19.00 Assemblea genitori classi 1°

Mercoledì 18 17.00/19.00 Collegio Docenti

Mercoledì 30 17.00/18.00 Assemb. elezioni rapp. genit.

Venerdì 29 17.00/19.00 Consiglio di Interclasse

Martedì 10 17.00/19.00 Colloqui con le famiglie

Venerdì 20 17.00/19,00 Collegio Docenti

Mercoledì 22 17.00/19.00 Consiglio di Interclasse

Giovedì 6 17.00/19,00 Collegio Docenti

Giovedì 20 17.00/19.00 Consegna schede di valut. 1° quad

Giovedì 03 17.00/19.00 Colloqui con le famiglie

Martedì 13 17.00/19.00 Consiglio di Interclasse

Venerdì 16 17,00/19,00 Collegio Docenti

Mercoledì 11 9.00/12.00 Scrutini finali

Giovedì 12 9.00/12,00 Attività verifica di fine anno

Venerdì 13 9.00/12,00 Attività verifica di fine anno

Lunedì 16 18.00/20.00 Consegna schede di valutazione

Giovedì 26 17.00/19.00 Collegio Docenti

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

GENNAIO

FEBBRAIO

15

SETTEMBRE

02/09/13 Lunedì 9.00 – 11.00 Collegio docenti

04/09/13 Mercoledì 9.00 - 11.00 Cdc analisi situazione nuovi alunni

06/09/13 Venerdì 9.00 - 11.00 Attività di programmazione disciplinare

09/09/13 Lunedì 9.00 - 11.00 Cdc attività di programmazione

18/09/13 Mercoledì 17.00 -19.00 Collegio docenti

OTTOBRE

15/10/13 Martedì 15.00-19.30 Consigli di classe Corso A-B

17/10/13 Giovedì 15.00-17.15 Consigli di classe Corso C

21/10/13 Lunedì 15.00-18.45 Consigli di classe Corso E-D

22/10/13 Martedì 16.00-17.00 Assemblea dei genitori – classi prime

17.00-18.00 Assemblea- Elezioni rappresentanti genitori

NOVEMBRE

Programmazione entro il 20 c.m.

DICEMBRE

03/12/13 04/12/13 05/12/13

Martedì Mercoledì Giovedì

15.00-19.30 15.00-18.45 15.00-17.15

Consigli di classe (genitori) Corso B-C Corso A-E Corso D

11/12/13 Mercoledì 15.00-19.00 Colloqui con le famiglie (classi 2^-3^)

12/12/13 Giovedì 15.00-17.00 Colloqui con le famiglie (classi 1^)

20/12/13 Venerdì 17.00 – 19.00 Collegio docenti

GENNAIO

Chiusura situazione quadrimestrale entro il 30 c.m.

FEBBRAIO

31/01/14 04/02/14 07/02/14

Venerdì Martedì Venerdì

15.00-18.45 15.00-19.30 15.00-17.15

Consigli di classe (scrutini 1° quadrimestre) Corso D-E Corso B-C Corso A

06/02/14 Giovedì 17.00 – 19.00 Collegio docenti

11/02/14 Martedì 17.00 – 19.00 Consegna schede di valutazione 1° quadrim.

APRILE

01/04/14 02/04/14 03/04/14

Martedì Mercoledì Giovedì

15.00-19.30 15.00-18.45 15.00-17.15

Consigli di classe (genitori) Corso A-C Corso D-E Corso B

04/04/14 Venerdì 15.00– 17.00 Colloqui con le famiglie (classi 1^)

07/04/14 Lunedì 15.00– 19.00 Colloqui con le famiglie (classi 2^-3^)

MAGGIO

16/05/14 Venerdì 17.00 – 19.00 Collegio docenti

20/05/14 21/05/14 22/05/14

Martedì Mercoledì Giovedì

15.00-18.45 15.00-19.30 15.00-17.15

Consigli di classe (prescrutini) Corso B-E Corso A-D Corso C

GIUGNO

11/06/14 12/06/14 13/06/14

Mercoledì Giovedì Venerdì

15.00-19.30 15.00-19.30 15.00-16.30

Scrutini finali Corso A-B Corso C-D Corso E

23/06/14 Lunedì 10.00-12.00 Riconsegna schede

26/06/14 Giovedì 17.00 – 19.00 Collegio docenti

Consigli di classe della durata di h 0,45 - dalle ore 15.00 alle ore 19.30

Le Date potranno subire modifiche a seguito di nuove indicazioni ministeriali o in seguito a esigenze di servizio.

16

ORGANIGRAMMA

Collaboratori Dirigente

Scolastico

Orsini Agata(Scuola Primaria)

Collevecchio Antonella(Scuola Secondaria

Inferiore)

Fiduciarie di plesso

Colleranesco Primaria: Pesce M.Rosaria

Colleranesco Infanzia: Spalazzese

Gobelli Infanzia: Piccioni Rita-Di Stefano

Bellocchio Infanzia:Gelsomini Gabriella

Funzioni Strumentali: P.O.F.:

Minissa Albertina-Ciprietti Maria-Gialluca

Patrizia

CONTINUITA’ e INDICAZIONI:

SamuelePatrizia-Cirilli Loredana-Rastelli

Rosalba

USCITE DIDATTICHE: Monaco Luana

NUOVE TECNOLOGIE:

Pietrofaccia Marina - Di Gennaro Daniela

G.L.H.I.: Di Marco Raffaella - Baldassarre

Splendora-Costantini Chiara

Referenti

RETE NUOVE INDICAZIONI

Di Canzio-D’Antonio (ex Sc. Media)

Pagano-Vagnozzi (Sc. Primaria)

Di Bonaventura-Pompa (Sc. Infanzia)

Referente coordinatrice:

MENEI GABRIELLA

Coordinatrici di

Interclasse

Classi 1^: Di Mattia Anna

Classi 2^: Pagano Teresa

Classi 3^: Pezzola Simona

Classi 4^: Baldasserini Ersilia

Classi 5^:Di Giulio Biagina

D.S.G.A

Di Lorenzo Riccardo

Area

Amministrativa

Amministrativi n. 5

Collaboratori

n. 13

Collegio Docenti

Ins. Scuola dell’Infanzia: N.29 Ins. Scuola Primaria: N.41 Ins. Scuola Sec. 1° Grado N.37

Consiglio di Classe, Interclasse e

di Intersezione

Giunta esecutiva

Consiglio di Istituto

17

ASSEGNAZIONE DOCENTI ALLE CLASSI SCUOLA dell’INFANZIA

A.S.2013/14

BIVIO BELLOCCHIO

SEZ.A SEZ.B SEZ.C

Caldarella Valentini

Di Carlo (I.R.C.) Gialluca Patrizia

(sostegno)

Di Sipio Gelsomini

Mariani (I.R.C.)

Di Bonaventura Di Crescenzo

Di Carlo (I.R.C.) Gialluca Patrizia

(sostegno)

COLLERANESCO

SEZ.A SEZ.B SEZ.C

Grassi Spalazzese

Mariani (I.R.C.)

Malatesta Morelli

Mariani (I.R.C.)

Luponetti Pompa

Mariani (I.R.C.)

VIA GOBELLI

SEZ.A SEZ.B SEZ.C

Piccioni Tanto

Di Carlo (I.R.C.)

Cirilli (ass. provv.) Di Pietro

Di Carlo (I.R.C.)

Camarra Di Stefano

Di Carlo (I.R.C.)

SEZ.D SEZ.E SEZ.F

Cordone Daniele

Di Carlo (I.R.C.)

Furii Settepanella

Di Carlo (I.R.C.) Costantini Chiara

(sostegno)

D’Algenio D’Annunzio

Di Carlo (I.R.C.)

18

ASSEGNAZIONE DOCENTI ALLE CLASSI SCUOLA PRIMARIA “DE AMICIS”

A.S.2013/14

1^A 1^B 1^C 1^D

10 Di Mattia 11 Cianelli

3 Di Michele 1 Bolchini

2 De Carolis

16 Orsini 8 Di Michele 2 De Carolis 1 Bolchini

16 Minissa 8 Di Michele

2 Paoletti 1 Bolchini

11 Di Mattia 10 Cianelli 3 Minissa 1 Bolchini

2 De Carolis

2^A 2^B 2^C 14 Di Carlo 9 Franchi 2 Bolchini

2 De Carolis

12 Menei 5 Palandrani 6+2 Pagano 2 De Carolis

12 Palandrani 5 Menei

6+2 Pagano 2 De Carolis

3^A 3^B 3^C

11+3 Pezzola 11 Franchi

2 Di Stefano

7+3 Di Gennaro 11 D’Amario

4 Pezzola 2 Di Stefano

8+3 Di Gennaro 10 D’Amario

4 Menei 2 Di Stefano

4^A 4^B 4^C

14 Franchini 8 Pomponio 3 Di Marco 2 De Carolis

8 D’Angelo 9 Baldasserini

5 Franchini 2 De Carolis

11 D’Angelo 11 Baldasserini

3 Di Marco 2 DiStefano

5^A 5^B 5^C 5^D

7+3 Di Pasquale 10 Ruffini

5 Pomponio 2 Di Stefano

7+3 Di Pasquale 10 Ruffini

5 Pomponio 2 De Carolis

7+3 D’Ascenzo 10 Di Giulio

5 Orsini 2 De Carolis

8+3 Di Ascenzo 10 Di Giulio 4 Di Carlo

2 De Carolis

19

ASSEGNAZIONE DOCENTI ALLE CLASSI SCUOLA PRIMARIA –“PLESSO COLLERANESCO”

A.S.2013/14

1^U 2^U

14 Rapacchiale 10 Latini

1 Samuele 2 Di Stefano

19 Petrongari 4 Rapacchiale

2 Samuele 2 Di Stefano

3^U 3^Z

9 Pesce 7 Latini

6 Samuele 3 Bolchini

2 Di Stefano

12 Di Marco 7 Vagnozzi 6 Samuele

2 Di Stefano

4^U 5^U

9 Pesce 9 Toma

4 Samuele 3 Bolchini

2 Di Stefano

12 Vagnozzi 10 Toma 3 Bolchini

2 Di Stefano

20

Nell’Ufficio di Segreteria del Circolo operano n.5 Assistenti Amministrativi coordinati dal Direttore

S.G.A. Il loro orario di servizio è di 36 ore settimanali e si svolge secondo la seguente modalità:

Personale Orario Lavorativo

(tutti i giorni)

Orario ricevimento

Utenza Interna Utenza Esterna

1 Assistente Amm.vo 7.30/13.30 8.00/9.00 12/ 13.20

10.30/12.30

4 Assistenti Amm.vi 7.45/13.45 Rientri: Lunedì, Martedì /o durante

coordinamento pomeridiano docenti

Tale personale garantisce nel suo operare:

Celerità.

Trasparenza.

Flessibilità degli orari.

La Dirigenza: accesso al pubblico

Giorno Orario

Lunedì Mercoledì

Venerdì

Antimeridiano Dalle ore 9.30 alle ore 12.00

Si prega in ogni caso, di telefonare per concordare l’incontro.

21

.

I collaboratori scolastici sono assegnati ai plessi secondo la seguente tabella:

La pulizia delle scuole primarie e dell’infanzia viene assicurata da addetti di una ditta

esterna alla scuola ex MANUTENCOOP.

PLESSI COLLABORATORI L.S.U

Sc. Primaria “De Amicis” (17 classi su 3 piani)

3 4

Colleranesco Primaria (6 classi su 1 piano)

1 0

Colleranesco Infanzia (3 sez.) 2 1

Via Gobelli Infanzia (6sez.) 2 4

B. Bellocchio Infanzia (3 sez.) 2 1

Scuola Sec. 1° Grado (14 classi su 3 piani + 1 piano il corso

di musica pomeridiano) 3 2

13 13

22

La scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo Grado, in accordo con gli

enti comunali, offrono alla famiglie i seguenti servizi aggiuntivi:

SERVIZIO PRE-SCUOLA: 1 ora prima dell’orario scolastico

SERVIZIO POST-SCUOLA: 1 ora / 30 minuti a partire dalla fine dell’orario scolastico

Il servizio è garantito da operatrici esterne alla scuola.

SERVIZIO TRASPORTO SCUOLABUS per tutti gli alunni che ne fanno richiesta. In aggiunta la scuola dell’infanzia offre anche: SERVIZIO MENSA garantito da cucine interne ad ogni scuola e personale collegato alle varie ditte che vincono gli appalti. Tutti i servizi sopra elencati sono a carico delle famiglie.

Per poter realizzare in modo adeguato la propria offerta formativa, l’Istituto si è dato una forma

organizzativa basata su dipartimenti e gruppi di lavoro importanti per realizzare appieno un clima

di collaboratività e di crescita.

I gruppi, composti dai docenti di scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° Grado hanno il

compito di:

Leggere, analizzare il testo delle Nuove Indicazioni (D.M. N.254 del 16/11/2012);

formulare proposte di lavoro;

elaborare progetti didattici;

realizzare momenti di coordinamento anche con il territorio

Essenziale è la figura del coordinatore di plesso che attua il raccordo tra le Funzioni Strumentali, i

vari referenti, eventuali esperti e le insegnanti di classe, tra queste e il Dirigente Scolastico

mettendo in atto le giuste strategie relazionali.

23

Referenti di plesso Scuola infanzia Bivio Bellocchio Gelsomini Scuola Infanzia Colleranesco Spalazzese

Scuola Infanzia Via Gobelli Di Stefano -Piccioni

Scuola Primaria Colleranesco Pesce

Scuola Primaria “De Amicis” Orsini

Scuola Secondaria 1° Grado “Pagliaccetti” Collevecchio

COORDINATORI DI CLASSE

COORDINATRICI DEL CONSIGLIO D’INTERCLASSE

SCUOLA “E. DE AMICIS” Classi 1°: ins. Di Mattia Anna Classi 2°: ins. Pagano Teresa Classi 3°: ins. Pezzola Simona Classi 4°: ins. Baldasserini Ersilia Classi 5°: ins. D’Ascenzio Brunella

SCUOLA COLLERANESCO Classe 1^ ins. Rapacchiale Concetta

Classe 4^ ins. Pesce M.Rosaria

COORDINATRICI DEI PLESSI DI SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA BIVIO BELLOCCHIO ins. Gelsomini Gabriella

SCUOLA COLLERANESCO ins. Spalazzese

SCUOLA VIA GOBELLI ins. D’Angelo / ins. Piccioni Rita

COORDINATRICI DEL CONSIGLIO DI CLASSE DI SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO

CLASSE 1° prof.ssa Emancipato Maria Rosaria

CLASSE 2° prof.ssa De Flavis Anna Marisa

CLASSE 3° prof.ssa Marinucci Rosa

CLASSE 1B prof.ssa Fioretti Etilia

CLASSE 2B prof.ssa Bartolacci Mirella

CLASSE 3B prof.ssa Di Giacomo Sara

CLASSE 1C prof.ssa D’Antonio Vienna

CLASSE 2C prof.ssa Tribuiani Federica

CLASSE 3C prof.ssa Vollero Orsola

CLASSE 1D prof.ssa D’Emilio Carmela

CLASSE 2D prof.ssa Ciprietti Maria

CLASSE 3D prof.ssa Ciappina Maria

CLASSE 2E prof. Di Canzio Emanuele

CLASSE 3E prof.ssa Scrivani Sara

24

Commissione per apertura delle buste preventivi per uscite e viaggi.

Essa risulta così composta:

Monaco : scuola sec. Di 1° grado (FS)

Orsini: Scuola primaria “De Amicis” (Collaboratore DS)

Dirigente Scolastico

Commissione Rete Nuove Indicazioni

D’Antonio – Di Canzio: Scuola Sec. di 1° grado

Pagano – Vagnozzi: Scuola Primaria

Di Bonaventura - Pompa: Scuola dell’Infanzia

Menei Gabriella : Scuola Primaria - Coordinatore del gruppo

Commissione Valutazione docenti neo immessi in ruolo:

Prof.ssa De Flaviis

Prof.ssa Tribuiani

Prof.ssa Vollero

Commissione ORARIO:

Ciappina

Monaco

25

Le Funzioni Strumentali al P.O.F., originariamente Funzioni Obiettivo, sono nate con il

CCNL 1998/2001, art. 28 e con il CCNI 1998/2001, art.37 (con l’allegato 3) che prevedeva

l’assegnazione ad ogni istituzione scolastica di risorse per non meno di 3 funz ioni e non

più di 4 secondo tipologie che tenevano conto della tipologia e delle dimensioni di tali

istituzioni. L’art.37 ai commi 1 e 2 indica il contingente. All’inizio i docenti che ricevevano

l’incarico dovevano impegnarsi a seguire una formazione spec ifica di 20 ore a livello

provinciale e 10 a distanza. Il cambio di denominazione avviene con il CCNL 2002/2005

artt.30 e 86 lett.e) e di seguito con la C.M. 30-10-2003.attualmente sono regolate dal

CCNL 2006/2009 art. 33. Le finalità delle FS sono indicate dal comma 1 dell’art.33 che precisa:

“Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia, la risorsa

fondamentale è costituita dal patrimonio professionale dei docenti, da valorizzare per la

realizzazione e la gestione del POF dell’istituto e per la realizzazione di progetti formativi d’intesa

con enti e istituzioni esterni alla scuola.”

Le funzioni sono identificate, all’inizio dell’anno scolastico, con delibera del Collegio dei

Docenti e in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa seppure,a quest’epoca, esso non

sia ancora pronto. E’ il collegio a deciderne le aree di pertinenza il numero, la data di

scadenza per la presentazione delle candidature, i criteri di attribuzione, gli obiettivi di

massima da raggiungere, i destinatari.

Il DS può inviare un formale invito ai docenti a presentare la propria candidatura

allegando un semplice modello di domanda e richiedendo anche delle specifiche

competenze sul piano relazionale, organizzativo… Attualmente rispetto al pas sato le

Funzioni Strumentali sono svincolate dalle scelte che un tempo erano collegate a precise

indicazioni del CCNL. A fine anno i docenti con incarico di Funzione Strumentale redige

una relazione del lavoro svolto. Per ogni incarico svolto è previsto un compenso

accessorio a carico del Fondo di Istituto, definito in sede di contrattazione integrativa

d’istituto.

Funzioni Strumentali 1-POF Scuola Infanzia Gialluca

Scuola Primaria Minissa

Scuola Sec.1° grado Ciprietti

2-CURRICOLO e CONTINUITA’ Scuola Infanzia Cirilli

Scuola Primaria Samuele

Scuola Sec 1° grado Rastelli

3- ENTI LOCALI Scuola Sec. 1° grado Monaco

4- GRUPPO H Scuola Sec. 1° grado Baldassarre Scuola Primaria Di Marco

Scuola Infanzia Costantini

5-TECNOLOGIA Scuola Primaria Pietrofaccia

Scuola Sec. 1° grado - Di Gennaro

26

OBIETTIVI FUNZIONI STRUMENTALI DELL’I.C.

AREA AZIONI

GESTIONE POF

1. Aggiornamento, rielaborazione, gestione e diffusione del POF 2. Coordinamento delle attività delle F.S. 3. Coordinamento delle attività progettuali 4. Autovalutazione e valutazione di istituto in funzione di verifica e

sviluppo delle scelte del P.O.F.

NUOVE INDICAZIONI E CONTINUITA’

1. Cura i raccordi tra i vari ordini di scuola e i rapporti scuola-famiglia 2. Partecipa al lavoro della rete sulle Nuove Indicazioni 3. Collabora con il D.S. nel coordinamento del lavoro dei dipartimenti

verticali del collegio 4. Cura l’organizzazione dei piani d’accoglienza e di inserimento degli

alunni

USCITE e VISITE DIDATTICHE

VIAGGI D’ISTRUZIONE

1. Organizza visite guidate, gite d’istruzione, attività extrascolastiche 2. Si occupa di tutti gli aspetti inerenti la sicurezza e il benessere degli

alunni durante le varie iniziative 3. Cura la documentazione delle varie iniziative e la realizzazione di

un report finale 4. Pubblicizza le varie iniziative

GLHI, sostegno agli alunni e Prove INVALSI

1. Collabora con il D.S., e con tutto il personale della scuola interessato, nella organizzazione dei materiali necessari all’espletamento delle prove INVALSI, alla loro correzione e alla lettura dei risultati di ritorno.

2. Coordina i rapporti con l’ASL e con le diverse agenzie formative impegnate nell’integrazione scolastica e sociale degli alunni con “bisogni speciali”

3. Favorisce la conoscenza della legislazione scolastica in materia di integrazione dalla L.104/92 alla L.170/10 e alle norme dedicate ai BES.

4. Promuove iniziative di formazione ed esperienze importanti per tutti e partecipa ad iniziative culturali proposte dagli enti, associazioni e istituzioni territoriali e promuove contesti e prospettive inclusive

TECNOLOGIE 1. Ristrutturazione, manutenzione e aggiornamento periodico del sito Internet della scuola

2. Manutenzione ordinaria necessaria al funzionamento software ed hardware delle attrezzature informatiche e telematiche della scuola.

3. Supporto ai docenti della scuola per l’uso degli strumenti tecnologici

4. Pubblicizzazione multimediale delle attività svolte

27

Per meglio affrontare il lavoro di analisi e di comprensione del testo delle Indicazioni del 2012,

D.M. 254/2012, si è ritenuto importante suddividere il collegio in gruppi dipartimentali. Tali gruppi

potranno avere varie organizzazioni: per discipline e campi oppure per aree. Ciò dipenderà dalle

scelte dei docenti. Con l’espressione “dipartimenti disciplinari” si intendono quegli organismi

collegiali, formati dai docenti che appartengono alla stessa disciplina o area disciplinare, preposti

per prendere decisioni comuni su determinati aspetti importanti della didattica. L’istituzione dei

dipartimenti è prevista dal D.L.vo n.297/1994 Testo unico, che all'art. 7 recita: "Il collegio dei

docenti si articola in dipartimenti disciplinari e interdisciplinari e in organi di programmazione

didattico-educativa e di valutazione degli alunni". Con il D.P.R. 275/1999 “Regolamento recante

norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15

marzo 1997, n. 59, cominciano a fare capo al Collegio dei docenti dei gruppi di lavoro o

commissioni di studio, cosiddetti dipartimenti disciplinari e interdisciplinari, che hanno la funzione

di formulare delle proposte che poi sono rese definitive in sede di collegio dei docenti costituendo

un indirizzo per tutti i consigli di classe. Alcuni li chiamano “gruppi di lavoro”, “gruppi di studio” o

“commissioni” ed altri ancora “dipartimenti” ma il senso non cambia. Nei Regolamenti attuativi

del 15/3/2010, D.P.R. 87-88-89, la riforma Gelmini ha previsto i Dipartimenti disciplinari e

interdisciplinari. Il dipartimento ha portato, molto spesso, alla nascita della figura del coordinatore

di dipartimento ricoperta in generale da docenti esperti in campo didattico e capaci di partecipare

all’organizzazione dei lavori di questa articolazione del collegio. Deve essere un profondo

conoscitore della normativa e delle ultime innovazioni. Va ricordato che non sussiste l’obbligo né

dell’istituzione del Dipartimento Disciplinare, né dell’istituzione della figura del Coordinatore di

Dipartimento, né dell’accettazione della designazione a Coordinatore. Qualora i Dipartimenti

vengano istituti sussiste la possibilità dell’accesso al fondo incentivante le attività aggiuntive agli

obblighi di lavoro. In generale le riunioni di Dipartimento sono convocate almeno in quattro

diversi momenti dell’anno scolastico:

prima dell’inizio delle attività didattiche (settembre) per stabilire le linee generali della

programmazione annuale;

all’inizio dell’anno scolastico (fine settembre) per concordare l’organizzazione generale del

Dipartimento, proporre progetti da inserire nel P.O.F.;

al termine del primo quadrimestre (inizio febbraio) per valutare e monitorare l’andamento

delle varie attività ed apportare eventuali elementi di correzione;

prima della scelta dei libri di testo (aprile-maggio) per dare indicazioni sulle proposte degli

stessi.

Oltre questi 4 momenti, nella fattispecie dell’Istituto Comprensivo 1 di Giulianova, i dipartimenti si

rivelano importanti per una più completa lettura e analisi del testo delle Indicazioni (D.M. 254/12)

permettendo un migliore coinvolgimento di tutti i docenti.

28

L’istituto comprensivo n.1 di Giulianova, per la sua stessa collocazione territoriale,

annovera gli edifici scolastici più antichi dell’intero paese. E’ il caso della scuola primaria

“De Amicis”, un edificio al centro del Belvedere, che risale ai primissim i anni del ‘900; la

scuola primaria con annessa scuola dell’Infanzia di Colleranesco, un edificio anch’esso

risalente ai primi anni ’50 o la scuola di Bivio Bellocchio risalente al periodo fascista.

Sono edifici che attualmente non rispondono più alle caratteristiche e necessità della

nuova scuola. La Scuola Primaria “De Amicis” presenta un annoso problema legato ai

piccioni e ai loro escrementi. Problema che quest’anno ha determinato la chiusura di una

delle uscite della scuola stessa con conseguente disagio per tutti gli alunni. Il problema

dei piccioni sembra inoltre di difficile gestione e soluzione.

Molti sono i punti dolenti variamente segnalati, ma l’Amministrazione ha tempi

pachidermici per poter prendere una decisione. Da anni in ottemperanza alla normativa,

D.Lgs 81/08 e successive modificazioni, viene redatto il Documento di valutazione dei

rischi (DVR) e suoi aggiornamenti con l’aiuto del Responsabile del servizio di prevenzione

e protezione (RSPP). Il RSPP dell’Istituto Comprensivo 1 di Giulianova è il prof. Marco Di

Michele, con contratto triennale in scadenza nell’anno 2013/14. Il Responsabile dei

Lavoratori per la sicurezza è il sig. Riccardo Di Lorenzo (DSGA della scuola).

Alla data attuale il DVR di riferimento risale al 2011 e in questi an ni si è proceduto con

degli aggiornamenti corredati da apposite foto. Ogni anno per i nuovi arrivati, docenti ed

ATA, si organizzano dei corsi di formazione, per l’a.s.2013/14 essi saranno tenuti nel

mese di Dicembre. Si realizzano almeno due prove di evacuazione per tutti gli alunni ed il

personale: una è già stata realizzata per tutte le scuole tra il 12 ed il 19 novembre. In

data 22 novembre si è tenuto un convegno sul tema “Mio figlio a scuola. Sicurezza: cosa

non so?” al quale ha partecipato anche il Dirigente Scolastico di questo Istituto.

Attualmente un’idea comincia silenziosamente a circolare: il tribunale è stato appena

chiuso e la struttura abbastanza nuova sarebbe l’ideale per creare un polo scolastico

comprensivo della scuola dell’Infanzia di Bivio Bellocchio e la primaria “De Amicis”.

Le docenti di scuola dell’infanzia saranno impegnate con un corso sulle manovre di

disostruzione pediatrica. Altri impegni sono previsti anche per gli alunni e per i vari

docenti come preparazione al primo soccorso.

29

30

SCUOLA DELL’INFANZIA

BIVIO BELLOCCHIO COLLERANESCO VIA GOBELLI

Numero bambini: 75

Numero sezioni a tempo ridotto: 0

Numero sezioni a tempo normale: 3

Numero docenti: 6 Numero unità personale ATA:

2 L.S.U: 1

Numero bambini: 67 Numero sezioni a tempo

ridotto: 0 Numero sezioni a tempo

normale: 3 Numero docenti: 6

Numero unità personale ATA: 2 L.S.U: 1

Numero bambini: 148 Numero sezioni a tempo

ridotto: 0 Numero sezioni a tempo

normale: 6 Numero docenti: 12

Numero unità personale ATA: 2 L.S.U: 7

Docenti di sostegno n.3 Docenti di religione n.2

31

SCUOLA PRIMARIA

DE AMICIS COLLERANESCO Numero alunni: 389 Numero classi: 17

Numero unità personale ATA: 9 L.S.U: 4

Numero alunni: 98 Numero classi: 6

Numero unità personale ATA: 1 L.S.U: 0

Numero docenti: 30+ 2 inglese Docenti IRC : 3

Docenti sostegno n.6

32

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

SCUOLA MEDIA STATALE “R. PAGLIACCETTI”

Numero alunni: 312 Numero classi: 14

Numero docenti: 39 Numero unità personale ATA: 3

L.S.U: 2

33

Plesso Bivio Bellocchio Infanzia 3 aule

1 aula multimediale

1 cucina

1 refettorio

1 palestra

Plesso Colleranesco Infanzia 3 aule

1 aula multimediale

1 cucina

1 refettorio

1 palestra in comune con la primaria

spazio verde

Primaria 6 aule

1 aula multimediale

1 palestra in comune con la sc. Dell’infanzia

spazio verde

Plesso De Amicis Primaria 17 aule

1 aula multimediale

1 aula informatica

1 aula docenti

1 biblioteca

1 palestra in comune con la primaria

1 aula protetta per alunni D.A.

Plesso Via Gobelli Infanzia 7 aule

1 aula multimediale

1 cucina

1 refettorio

spazio verde

Plesso Scuola Sec. 1° Grado Scuola Media Pagliaccetti” 14 aule

1 aula multimediale

1 aula informatica

1 biblioteca

1 aula professori

1 aula magna per riunioni e altro

4 aule per musica strumentale

1 aula laboratorio di artistica

1 aula lab. di tecnologia

1 archivio

stanze ex segreteria

34

SCUOLA DELL’INFANZIA

SPAZI

Sezione: con angoli di gioco libero e strutturato; angoli laboratorio; angolo per la conversazione;

Mensa: uno spazio appositamente strutturato per la fruizione del pasto;

Servizi igienici: fruibili autonomamente dal bambino

Atrio: con angoli di gioco per grande movimento

Spazi esterni alla scuola (giardino-cortile): da usufruire per attività di gioco libero e strutturato

Spazi nel territorio: dove poter effettuare uscite didattiche e gite di istruzione. Non tutte le scuole hanno a disposizioni spazi interni e esterni da organizzare secondo la tabella sopra indicata. Gli spazi esistenti quindi non avranno caratteristica definita e stabile per tutto l’anno scolastico, ma saranno spazi semi-strutturati, passibili cioè, di cambiamento sia nell’arco della giornata che nell’arco dell’anno scolastico a seconda delle necessita di apprendimento e di vita scolastica del bambino.

TEMPI

Micro tempi: i momenti che scandiscono la giornata scolastica sono di fatto una successione di micro tempi ordinata ed intenzionale: o accoglienza (8,30-9,30): l’arrivo a scuola caratterizzato dalle attività in cui il

bambino riprende contatto con l’ambiente scolastico; o attività antimeridiane (9,30-12,00): il momento in cui vengono sviluppati i progetti

didattici con attività grafico – pittoriche – plastiche – drammatiche – teatrali – motorie;

o attività di routine (pranzo) (12,00-13,30): momento di alta iterazione sociale con cui il bambino ha gli strumenti per interpretare gli eventi e categorizzare persone e ruoli (C. Pontecorvo);

o attività pomeridiane (13,30-15,30): caratterizzate da un primo momento di transizione in cui i bambini possono accedere agli angoli di gioco o di attività strutturate, un secondo momento in cui si possono essere continuate attività del mattino o intrapresi giochi di movimento o in giardino;

o commiato (15,30-16,30): il momento in cui il gruppo sezione si ricompone prima di lasciarsi, ci si prepara per gli scuolabus o per l’arrivo dei genitori.

Macro tempi: sono i tempi che caratterizzano la progettazione di un intero anno scolastico: o L’inserimento dei bambini (Progetto Accoglienza, settembre-ottobre circa)

periodo dedicato all’inserimento dei bambini con particolare riferimento ai nuovi iscritti;

o Svolgimento dei progetti didattici (novembre-maggio) che possono essere curriculari, trasversali e laboratoriali;

o Progettazione: che si esplica con incontri periodici delle insegnanti durante l’anno scolastico;

o Verifica e valutazione: in cui, oltre l’osservazione dell’efficacia della progettazione effettuata sull’apprendimento dei bambini, vanno pure inseriti i rapporti con le famiglie.

35

.ORARI SPAZI COMUNI SCUOLA PRIMARIA

Orario Palestra Scuola "De Amicis"

Orario Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

8.25/9.25 5^A 5^B

9,25/10,25 4^A 10,25/10,50 4^A 10.50/11.50 4^B 1^A 5^D 1^C 4^C

11.50/12,50 1^D 2^B 2^A 3^B

Orario aula Informatica Scuola "De Amicis"

Orario Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

8.25/9.25 4^C 2^B 3^C 2^C 1^ B

9.25/9.50 4^D 2^C

9.50/10,20 1^C 3^A 4^D 1^C 4^B

10,20/10.50 1^C 3^A 1^C 1^C 4^ B

10,50/11,20 1^A 5^C 1^C

11,20/11,50 1^A 5^C 2^A 11,50/12,20 5^A 3^B 4^A 2^A

12,20/12,50 5^A 3^B 4^A

36

.ORARI SPAZI COMUNI SCUOLA PRIMARIA Orario palestra Scuola Primaria "Colleranesco"

Orario Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

8.20/8.50

8.50/9.20

9.20/9.50

9.50/10.20

10.20/10.50

10.50/11.20 2^ A 5^ A 3^ A 11.20/11.50 2^ A 5^ A 3^ A 11,50/12.20 4^ A 1^ B 1^ A 1^ A 1^ B 12.20/12.50 4^ A 1^ B 1^ A 1^ A 1^ B

Orario aula Informatica Scuola Primaria "Colleranesco"

Orario Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 8.20/8.50 1^ B

8.50/9.20 1^ B

9.20/9.50 4^ A

9.50/10.20 4^ A

10.20/10.50 5^ A 10.50/11.20 5^ A 11.20/11.50

11,50/12.20 2^ A 1^ A 3^ A

12.20/12.50 2^ A 1^ A 3^ A

37

ORARIO SETTIMANALE UTILIZZO PALESTRA SCUOLA SECONDARIA

Ora Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

1^ 1B 2C 3A 2E 1C

2^ 1B 2C 2A 3A 2E 1C

3^ 2A 3C

4^ 3B 2B 1A 1D 3D 3C

5^ 3B 2B 1A 1D 3D

Legenda: Prof. Rosa Elvio Prof.ssa Broccolini Cinzia

38

Secondo il D.P.R. 275 /99, nell’esercizio dell’autonomia didattica, le istituzioni scolastiche possono

regolare i tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo

più semplice adeguato al tipo di studi e sui ritmi di apprendimento degli alunni.

A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono

opportune e tra l’altro:

l’articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina ed attività;

la definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria della lezione e

l’utilizzazione, nell’ambito del curricolo obbligatorio di cui all’art. 8, degli spazi orari residui;

l’attivazione di percorsi didattici personalizzati, nel rispetto del principio generale

dell’integrazione degli alunni nel gruppo classe, anche in relazione agli alunni in situazione

di handicap secondo quanto previsto dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104;

Le insegnanti dell’Istituto a tal fine progettano varie tipologie di attività anche laboratoriali che

permettono raggruppamenti di alunni sia orizzontali (alunni classi parallele) che verticali (alunni

di classi di età diversa).

39

CONTRATTO FORMATIVO Si è iniziato a parlare di Contratto Formativo con La Carta dei Servizi Scolastici, DPCM del 7-6-1995,

in particolare si riporta il testo parte I- art.7.”Area Didattica” comma 6, lettera B:

Il Contratto formativo è una dichiarazione esplicita di impegno reciproco assunto da scuola,

allievo e famiglia rispetto al progetto educativo

Esso si stabilisce in particolare tra il docente e l’allievo, ma coinvolge l’intero consiglio di classe e

interclasse, gli organi dell’istituto, i genitori, gli enti esterni preposti ed interessati al servizio

scolastico. Sulla base del contratto formativo, elaborato nell’ambito ed in coerenza degli obiettivi formativi

definiti ai diversi livelli istituzionali:

l’allievo deve conoscere:

- gli obiettivi didattici ed educativi del suo curricolo

- il percorso per raggiungerli

- le fasi del suo curricolo

il docente deve:

- esprimere la propria offerta formativa

- motivare il proprio intervento didattico

- esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione

il genitore deve:

- conoscere l’offerta formativa

- esprimere pareri e proposte

- collaborare nelle attività.

Il contratto formativo è un percorso che dura tutto l’anno scolastico o parti di esso e si condivide

soprattutto nei momenti di incontro scuola-famiglia. Rispetto al modello sopra delineato che

contiene principi generali, esso viene declinato in modo da essere personalizzato per ogni alunno

o classe a seconda delle problematiche e dell’assunzione di responsabilità che esso deve

promuovere.

40

La normativa che ha portato alla costruzione del Patto di Corresponsabilità è abbastanza

articolata:

o DPCM 7-6-1995, Carta dei Servizi Scolastici

o C.M. 362 del 25/08/98 sull’uso dei telefoni cellulari.

o D.M. n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e

legalità”.

o D.P.R. n.249 del 24/6/1998 “Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti

della scuola secondaria”.

o D.M. n.16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la

prevenzione del bullismo”.

o D.M. n.30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni

cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni

disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”.

o D.P.R. n.235 del 21/11/2007 - “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del

Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249,concernente lo statuto delle studentesse e

degli studenti della scuola secondaria”. Modifiche agli artt. 4-5 e aggiunta dell’art.5bis con il

patto di corresponsabilità e la giornata della scuola.

L’Istituto propone ai genitori e agli allievi della scuola secondaria di primo grado un “patto

educativo di corresponsabilità”, cioè un insieme di principi, di regole e di comportamenti che

ciascun soggetto educativo (scuola - famiglia - studente) si impegna a rispettare per consentire a

tutti di raggiungere al meglio gli obiettivi comuni.

Il Patto di Corresponsabilità Educativa, pur avendo origine dal contratto formativo espresso nella

Carta dei Servizi Scolastici del 1995 e da altre disposizioni, concretamente nasce da una

disposizione ministeriale, il D.P.R. 235 del 21 novembre 2007. Esso è un insieme di regole e

comportamenti che i soggetti protagonisti della comunità scolastica (studenti, scuola e genitori) si

impegnano a rispettare per la miglior riuscita del comune e parallelo progetto educativo e

didattico. Il patto fornisce la possibilità di costruire un rapporto di fiducia e di rispetto reciproci e

permette di innalzare la qualità dell’offerta formativa, di migliorare il processo educativo –

didattico, il processo formativo e l’autonomia personale dell’alunno per l’inserimento graduale nel

territorio, nell’ambiente interno ed esterno alla scuola. Si tratta di un documento generale valido

per tutta la comunità scolastica, ma può avere una sua controparte nel singolo contratto

formativo stipulato tra docenti, famiglia e singolo alunno o classe.

Di seguito si possono leggere i due modelli ufficiali del MIUR

41

MODELLO SCELTO

Il Patto di Corresponsabilità Educativa, pur avendo origine dal contratto formativo espresso nella

Carta dei Servizi Scolastici del 1995 e da altre disposizioni, concretamente nasce da una

disposizione ministeriale, il D.P.R. 235 del 21 novembre 2007. Esso è un insieme di regole e

comportamenti che i soggetti protagonisti della comunità scolastica (studenti, scuola e genitori) si

impegnano a rispettare per la miglior riuscita del comune e parallelo progetto educativo e

didattico. Il patto fornisce la possibilità di costruire un rapporto di fiducia e di rispetto reciproci e

permette di innalzare la qualità dell’offerta formativa, di migliorare il processo educativo –

didattico, il processo formativo e l’autonomia personale dell’alunno per l’inserimento graduale nel

territorio, nell’ambiente interno ed esterno alla scuola. Si tratta di un documento generale valido

per tutta la comunità scolastica, ma può avere una sua controparte nel singolo contratto

formativo stipulato tra docenti, famiglia e singolo alunno o classe.

OFFERTA FORMATIVA

La scuola si impegna a Garantire un piano formativo basato su progetti ed iniziative, volte a promuovere il benessere e il successo dello studente, la sua valorizzazione come persona, la sua realizzazione umana e culturale. La famiglia si impegna a Prendere visione del piano formativo, condividerlo, discuterlo con i propri figli, assumendosi la responsabilità di quanto espresso e sottoscritto. Lo studente si impegna a Condividere con gli insegnanti e la famiglia la lettura del piano formativo, discutendo con loro ogni singolo aspetto di responsabilità.

RELAZIONALITA’

La scuola si impegna a Creare un clima sereno in cui stimolare il dialogo e la discussione, favorendo la conoscenza ed il rapporto reciproco tra studenti, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro. Promuovere il talento e l’eccellenza, comportamenti ispirati alla partecipazione solidale, alla gratuità, al senso di cittadinanza. La famiglia si impegna a Condividere con gli insegnanti linee educative comuni, consentendo alla scuola di dare continuità alla propria azione educativa. Lo studente si impegna a Mantenere costantemente un comportamento positivo e corretto, rispettando l’ambiente scolastico inteso come insieme di persone, oggetti e situazioni.

PARTECIPAZIONE La scuola si impegna a

42

Ascoltare e coinvolgere gli studenti e le famiglie, richiamandoli ad un’assunzione di responsabilità rispetto a quanto espresso nel patto formativo. La famiglia si impegna a Collaborare attivamente per mezzo degli strumenti messi a disposizione dall’istituzione scolastica, informandosi costantemente del percorso didattico ed educativo dei propri figli. Lo studente si impegna a Frequentare regolarmente i corsi e assolvere assiduamente agli impegni di studio. Favorire in modo positivo lo svolgimento dell’attività didattica e formativa, garantendo costantemente la propria attenzione e partecipazione alla vita della classe.

INTERVENTI EDUCATIVI

La scuola si impegna a Comunicare costantemente con le famiglie, informandole sull’andamento didattico- disciplinare degli studenti. Fare rispettare le norme di comportamento, i regolamenti ed i divieti, in particolare relativamente all’utilizzo di telefonini e altri dispositivi elettronici. Prendere adeguati provvedimenti disciplinari in caso di infrazioni. La famiglia si impegna a Prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola, discutendo con i figli di eventuali decisioni e provvedimenti disciplinari, stimolando una riflessione sugli episodi di conflitto e di criticità. Lo studente si impegna a Riferire in famiglia le comunicazioni provenienti dalla scuola e dagli insegnanti. Favorire il rapporto e il rispetto tra i compagni, sviluppando situazioni di integrazione e solidarietà. Le parti firmano, impegnandosi a rispettare tutti i punti.

43

Il curricolo organizza e descrive l’intero percorso formativo unitario che uno studente

compie, dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria. In esso sia i processi cognitivi che quelli

relazionali si intrecciano e si fondono seguendo un processo al tempo stesso unitario, graduale e

coerente, continuo e progressivo, verticale e orizzontale. L’unitarietà del percorso non dimentica

le caratteristiche dei diversi momenti evolutivi del processo di apprendimento di ogni singolo

alunno e studente.

“L’offerta formativa dell’Istituto Comprensivo mira “alla promozione del pieno sviluppo della

persona, accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la

pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti della cultura di base”.

(Indicazioni Nazionali per il Curricolo) Nella C.M.22 del 26 agosto 2013 sulle misure di accompagnamento delle Indicazioni Nazionali

2012 si legge: “L'emanazione delle Indicazioni implica una coerente rielaborazione del curricolo

delle istituzioni scolastiche che tenga conto del profilo dello studente, dei traguardi di sviluppo

delle competenze, resi ora prescrittivi, e degli obiettivi di apprendimento. L’adozione delle

Indicazioni nazionali va considerata come attività ordinaria. Tuttavia la loro attuazione costituisce

una preziosa opportunità per approfondire alcuni nodi culturali, didattici, organizzativi e

professionali di particolare rilievo.”

Secondo Piero Cattaneo “ Il Curricolo d’Istituto è espressione della libertà di insegnamento e

dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, è quella parte del POF che esplicita le scelte

didattiche della Comunità scolastica che qualificano e caratterizzano l’identità dell’istituto. Nella

prospettiva degli Istituti comprensivi prende piede l’idea di curricolo d’istituto verticale inteso non

come semplice SOMMATORIA dei tre curricoli (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) ma

come “RISULTANTE” delle scelte culturali, pedagogiche, metodologiche e disciplinari caratterizzanti

il percorso formativo di ciascun allievo.”

Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa, di cui rappresenta il

cuore didattico, attraverso alcune operazioni fondamentali, dal Profilo dello studente previsto al

termine del primo ciclo di istruzione descrive in forma essenziale le COMPETENZE riferite alle

discipline di insegnamento e al piano esercizio della cittadinanza che un ragazzo deve mostrare di

possedere al termine del primo ciclo di istruzione.

Nel capitolo L’”organizzazione del curricolo” si legge che:

“Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le Indicazioni

costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un

TESTO APERTO, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e contestualizzare,

elaborando specifiche SCELTE, RELATIVE A CONTENUTI, METODI, ORGANIZZAZIONE e

VALUTAZIONE coerenti con i TRAGUARDI FORMATIVI previsti dal Documento Nazionale.”

Sulla base delle ”Indicazioni per il Curricolo, per la Scuola dell’Infanzia e il Primo Ciclo di Istruzione”,

D.M. 254/2012, i docenti dei tre ordini di scuola del nostro comprensivo, riuniti in appositi

44

dipartimenti/commissioni didattiche, hanno elaborato il CURRICOLO VERTICALE delle singole

discipline, fissando i traguardi da raggiungere in ogni annualità e definendo gli specifici contenuti.

Ricordiamo che la scuola dell’infanzia si rivolge alle bambine e ai bambini della fascia di età dai 3 ai

5/6 anni e ricordiamo anche l’esperienza delle sezioni primavera che in questi ultimi anni hanno

reso possibile la frequenza dei bambini che compiono tre anni entro il 30 aprile dell’anno di

riferimento. Di riflesso per questi bambini, definiti come “anticipatari” si determina la possibilità di

anticipare anche l’ingresso nella scuola primaria e così via.

Di seguito si presentano le finalità e i traguardi di sviluppo dei campi di esperienza della scuola

dell’infanzia e delle discipline dei due ordini di scuola del primo ciclo.

Parlando di finalità nel testo delle Indicazioni si legge che:

“La scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità,

dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza”.

La scuola del primo ciclo comprende la scuola primaria e la scuola secondaria del 1° ciclo.

“La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per

sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per

realizzare tale finalità la scuola

concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza;

cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità;

previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione;

valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno;

persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione.”

45

SCUOLA PRIMARIA Curricolo della scuola primaria all’interno del monte ore annuale previsto del D.L. 59/04, relativo alla quota oraria obbligatoria (27 ore settimanali)

DISCIPLINA Cl. 1^ Cl. 2^ Cl. 3^ Cl. 4^ - Cl. 5^

ITALIANO 7 6 6 6

MATEMATICA 6 6 6 6

SCIENZE 2 2 2 2

STORIA 2 2 2 2

GEOGRAFIA 2 2 2 2

ED. FISICA 2 2 1 1

TECNOLOGIA 1 1 1 1

INGLESE 1 2 3 3

ARTE E IMMAGINE

1 1 1 1

MUSICA 1 1 1 1

RELIG./ATT. ALT. 2 2 2 2

TOTALE 27 27 27 27

Cittadinanza e Costituzione In base al Decreto-legge 1 settembre 2008 n. 137 , convertito nella Legge n. 169 del 30 ottobre 2008, l’insegnamento viene impartito nell’ambito dell’area storico-geografica.

.

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Curricolo di base

Disciplina Orario Obbligatorio Studio di uno Strumento Musicale

Italiano 6 studio strumento in orario pomeridiano dal lunedì al

venerdì, dalle 14.00 alle 19.00, escluso il mercoledì e il sabato

Storia/ Geografia 4

Lingua Inglese 3

2^ lingua comunitaria: francese, spagnolo, tedesco

2

Matematica 4

Scienze 2

Tecnologia 2

Arte e Immagine 2

Musica 2

Educazione Fisica 2

Religione Cattolica 1

Approfondimento materie letterarie

1

30 ore settimanali in orario antimeridiano

46

(dal testo delle Indicazioni) Traguardi per lo sviluppo delle competenze

“Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza

ed alle discipline. Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche

da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo. Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze

attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzione scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e

della qualità del servizio. Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati.”

(dal testo delle Indicazioni)

IL SE’ E L’ALTRO Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa

argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e

bambini.

Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i

propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato.

Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della

famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre.

Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e

comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi

ascolta.

Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su

ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima

consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme.

Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si

muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono

familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in

rapporto con gli altri e con le regole condivise.

Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le

istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e

della città.

47

IL CORPO E IL

MOVIMENTO

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il

potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli

consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola.

Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di

sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana

alimentazione.

Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li

applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi

ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola

e all’aperto.

Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri

nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione

espressiva.

Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo

fermo e in movimento.

IMMAGINI, SUONI,

COLORI

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie

possibilità che il linguaggio del corpo consente.

Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno,

la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti,

tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle

tecnologie.

Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali,

visivi, di animazione …); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per

la fruizione di opere d’arte.

Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione

musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.

Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici

sequenze sonoro-musicali.

Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una

notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.

48

I DISCORSI E LE

PAROLE

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico,

comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.

Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni

attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni

comunicative.

Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole,

cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati.

Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre

spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole.

Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e

sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la

fantasia.

Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di

comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie

digitali e i nuovi media.

LA CONOSCENZA DEL

MONDO

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi,

ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza

simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua

portata.

Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della

settimana.

Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà

succedere in un futuro immediato e prossimo.

Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro

ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.

Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e

i possibili usi.

Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri

sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze,

pesi, e altre quantità.

Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini

come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue

correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.

49

Nel testo delle Indicazioni, nel paragrafo dedicato al passaggio “Dalla scuola dell’infanzia alla

scuola primaria”, si individua una sorta di promemoria di cui i docenti della primaria devono tener

conto per meglio rendersi conto del rapporto tra ideal-tipo e alunno reale.

“Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo

stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei

anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di autonomia

(rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze,

abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali).

Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi che ogni

bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale:

-Riconosce ed esprime le proprie emozioni,

-è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri e altrui.

-Ha un positivo rapporto con la propria corporeità,

-ha maturato una sufficiente fiducia in sé,

-è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti,

-quando occorre sa chiedere aiuto.

-Manifesta curiosità e voglia di sperimentare,

- interagisce con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti.

-Condivide esperienze e giochi,

-utilizza materiali e risorse comuni,

-affronta gradualmente i conflitti e

-ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici.

-Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali.

-Coglie diversi punti di vista,

-riflette e negozia significati,

-utilizza gli errori come fonte di conoscenza.

-Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute,

-comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi,

-utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana.

-Dimostra prime abilità di tipo logico,

-inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e

-[inizia] ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie.

-Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi,

- ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana.

-È attento alle consegne,

-si appassiona,

-porta a termine il lavoro,

-diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta.

-Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione,

-è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze.”

Da queste conquiste, presunte o reali, prende avvio il lavoro dei docenti della scuola primaria.

50

ITALIANO Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Ascolta e comprende testi orali "diretti" o "trasmessi" dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio. Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi.

L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri, ad esempio nella realizzazione di giochi o prodotti, nell’elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Ascolta e comprende testi di vario tipo "diretti" e "trasmessi" dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente. Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.). Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio personali e collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti; costruisce sulla base di quanto letto testi o presentazioni con l’utilizzo di strumenti tradizionali e informatici. Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione, collaborando con compagni e insegnanti. Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base (fondamentale; di alto uso; di alta disponibilità). Riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso. Adatta opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori, realizzando scelte lessicali adeguate. Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche/lingue diverse (plurilinguismo) e il loro uso nello spazio geografico, sociale e comunicativo . Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggior precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.

51

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria per la lingua inglese (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d’Europa)

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado per la lingua inglese (I traguardi sono riconducibili al Livello A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d’Europa)

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado per la seconda lingua comunitaria (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d’Europa)

L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici e di routine. Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni. Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera.

L’alunno comprende oralmente e per iscritto i punti essenziali di testi in lingua standard su argomenti familiari o di studio che affronta normalmente a scuola e nel tempo libero. Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti ed esperienze personali, espone argomenti di studio. Interagisce con uno o più interlocutori in contesti familiari e su argomenti noti. Legge semplici testi con diverse strategie adeguate allo scopo. Legge testi informativi e ascolta spiegazioni attinenti a contenuti di studio di altre discipline. Scrive semplici resoconti e compone brevi lettere o messaggi rivolti a coetanei e familiari. Individua elementi culturali veicolati dalla lingua materna o di scolarizzazione e li confronta con quelli veicolati dalla lingua straniera, senza atteggiamenti di rifiuto. Affronta situazioni nuove attingendo al suo repertorio linguistico; usa la lingua per apprendere argomenti anche di ambiti disciplinari diversi e collabora fattivamente con i compagni nella realizzazione di attività e progetti. Autovaluta le competenze acquisite ed è consapevole del proprio modo di apprendere.

L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Comunica oralmente in attività che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente. Legge brevi e semplici testi con tecniche adeguate allo scopo. Chiede spiegazioni, svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante. Stabilisce relazioni tra semplici elementi linguistico-comunicativi e culturali propri delle lingue di studio. Confronta i risultati conseguiti in lingue diverse e le strategie utilizzate per imparare.

52

STORIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche. Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici. Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità. Comprende aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal paleolitico alla fine dell’impero romano d’Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.

L’alunno si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici anche mediante l’uso di risorse digitali. Produce informazioni storiche con fonti di vario genere – anche digitali – e le sa organizzare in testi. Comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale metodo di studio, Espone oralmente e con scritture – anche digitali – le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e argomentando le proprie riflessioni. Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprende opinioni e culture diverse, capisce i problemi fondamentali del mondo contemporaneo. Comprende aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di potere medievali alla formazione dello stato unitario fino alla nascita della Repubblica, anche con possibilità di aperture e confronti con il mondo antico. Conosce aspetti e processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea, anche con possibilità di aperture e confronti con il mondo antico. Conosce aspetti e processi fondamentali della storia mondiale, dalla civilizzazione neolitica alla rivoluzione industriale, alla globalizzazione. Conosce aspetti e processi essenziali della storia del suo ambiente. Conosce aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell’umanità e li sa mettere in relazione con i fenomeni storici studiati.

53

GEOGRAFIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio. Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico - letterarie). Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.) Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti. Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.

Lo studente si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle coordinate geografiche; sa orientare una carta geografica a grande scala facendo ricorso a punti di riferimento fissi. Utilizza opportunamente carte geografiche, fotografie attuali e d’epoca, immagini da telerilevamento, elaborazioni digitali, grafici, dati statistici, sistemi informativi geografici per comunicare efficacemente informazioni spaziali. Riconosce nei paesaggi europei e mondiali, raffrontandoli in particolare a quelli italiani, gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare. Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani, nello spazio e nel tempo e valuta gli effetti di azioni dell’uomo sui sistemi territoriali alle diverse scale geografiche

54

MATEMATICA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo. Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro...). Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici). Ricava informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici. Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria. Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri. Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione, ...). Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato ad utilizzare siano utili per operare nella realtà.

L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo anche con i numeri razionali, ne padroneggia le diverse rappresentazioni e stima la grandezza di un numero e il risultato di operazioni. Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi. Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni. Riconosce e risolve problemi in contesti diversi valutando le informazioni e la loro coerenza. Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a una classe di problemi. Produce argomentazioni in base alle conoscenze teoriche acquisite (ad esempio sa utilizzare i concetti di proprietà caratterizzante e di definizione). Sostiene le proprie convinzioni, portando esempi e controesempi adeguati e utilizzando concatenazioni di affermazioni; accetta di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di una argomentazione corretta. Utilizza e interpreta il linguaggio matematico (piano cartesiano, formule, equazioni, ...) e ne coglie il rapporto col linguaggio naturale. Nelle situazioni di incertezza (vita quotidiana, giochi, …) si orienta con valutazioni di probabilità. Ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica attraverso esperienze significative e ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realtà

55

SCIENZE Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli. Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali. Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparati, ne riconosce e descrive il funzionamento, utilizzando modelli intuitivi ed ha cura della sua salute. Ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell’ambiente sociale e naturale. Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.

L’alunno esplora e sperimenta, in laboratorio e all’aperto, lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause; ricerca soluzioni ai problemi, utilizzando le conoscenze acquisite. Sviluppa semplici schematizzazioni e modellizzazioni di fatti e fenomeni ricorrendo, quando è il caso, a misure appropriate e a semplici formalizzazioni. Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici, è consapevole delle sue potenzialità e dei suoi limiti. Ha una visione della complessità del sistema dei viventi e della loro evoluzione nel tempo; riconosce nella loro diversità i bisogni fondamentali di animali e piante, e i modi di soddisfarli negli specifici contesti ambientali. È consapevole del ruolo della comunità umana sulla Terra, del carattere finito delle risorse, nonché dell’ineguaglianza dell’accesso a esse, e adotta modi di vita ecologicamente responsabili. Collega lo sviluppo delle scienze allo sviluppo della storia dell’uomo. Ha curiosità e interesse verso i principali problemi legati all’uso della scienza nel campo dello sviluppo scientifico e tecnologico.

56

MUSICA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte. Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate. Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica. Improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali, suoni e silenzi. Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti. Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale, utilizzandoli nella pratica. Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere.

L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’analisi e alla produzione di brani musicali. È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso l’improvvisazione o partecipando a processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando anche sistemi informatici. Comprende e valuta eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione alla propria esperienza musicale e ai diversi contesti storico-culturali. Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica.

57

ARTE E IMMAGINE Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

Traguardi di sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali). È in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d’arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.) Individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria. Conosce i principali beni artistico - culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.

L’alunno realizza elaborati personali e creativi sulla base di un’ideazione e progettazione originale, applicando le conoscenze e le regole del linguaggio visivo, scegliendo in modo funzionale tecniche e materiali differenti anche con l’integrazione di più media e codici espressivi. Padroneggia gli elementi principali del linguaggio visivo, legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali. Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio e è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Analizza e descrive beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio appropriato

58

EDUCAZIONE FISICA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico - musicali e coreutiche. Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di gioco sport anche come orientamento alla futura pratica sportiva. Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche. Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell’uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed extrascolastico. Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell’uso di sostanze che inducono dipendenza. Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

L’alunno è consapevole delle proprie competenze motorie sia nei punti di forza che nei limiti. Utilizza le abilità motorie e sportive acquisite adattando il movimento in situazione. Utilizza gli aspetti comunicativo - relazionali del linguaggio motorio per entrare in relazione con gli altri, praticando, inoltre, attivamente i valori sportivi (fair – play) come modalità di relazione quotidiana e di rispetto delle regole. Riconosce, ricerca e applica a se stesso comportamenti di promozione dello “star bene” in ordine a un sano stile di vita e alla prevenzione. Rispetta criteri base di sicurezza per sé e per gli altri. È capace di integrarsi nel gruppo, di assumersi responsabilità e di impegnarsi per il bene comune.

59

TECNOLOGIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’alunno riconosce e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale. È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo impatto ambientale. Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la funzione principale e la struttura e di spiegarne il funzionamento. Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo etichette, volantini o altra documentazione tecnica e commerciale. Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso adeguato a seconda delle diverse situazioni. Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali. Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologia attuale.

L’alunno riconosce nell’ambiente che lo circonda i principali sistemi tecnologici e le molteplici relazioni che essi stabiliscono con gli esseri viventi e gli altri elementi naturali. Conosce i principali processi di trasformazione di risorse o di produzione di beni e riconosce le diverse forme di energia coinvolte. È in grado di ipotizzare le possibili conseguenze di una decisione o di una scelta di tipo tecnologico, riconoscendo in ogni innovazione opportunità e rischi. Conosce e utilizza oggetti, strumenti e macchine di uso comune ed è in grado di classificarli e di descriverne la funzione in relazione alla forma, alla struttura e ai materiali. Utilizza adeguate risorse materiali, informative e organizzative per la progettazione e la realizzazione di semplici prodotti, anche di tipo digitale. Ricava dalla lettura e dall’analisi di testi o tabelle informazioni sui beni o sui servizi disponibili sul mercato, in modo da esprimere valutazioni rispetto a criteri di tipo diverso. Conosce le proprietà e le caratteristiche dei diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso efficace e responsabile rispetto alle proprie necessità di studio e socializzazione. Sa utilizzare comunicazioni procedurali e istruzioni tecniche per eseguire, in maniera metodica e razionale, compiti operativi complessi, anche collaborando e cooperando con i compagni. Progetta e realizza rappresentazioni grafiche o infografiche, relative alla struttura e al funzionamento di sistemi materiali o immateriali, utilizzando elementi del disegno tecnico o altri linguaggi multimediali e di programmazione.

60

La European Agency for Development in Special Needs Education nel 2009 ha pubblicato “Principi

Guida per promuovere la qualità nella Scuola Inclusiva – Raccomandazioni Politiche ”

dove a pag. 16 sottolinea che “l’inclusione interessa un raggio sempre più ampio di studenti

piuttosto che quei studenti in possesso della certificazione per l’handicap. Riguarda tutti gli

studenti che rischiano di essere esclusi dalle opportunità scolastiche, a seguito del fallimento del

sistema scuola” .

Negli ultimi anni si è realizzato il passaggio dalla scuola dell’integrazione alla scuola dell’inclusione.

Un passaggio che incute molta incertezza e confusione rispetto alla figura del docente di sostegno.

Non è certo questo il luogo per affrontare la questione che si presenta di difficile gestione e

comprensione.

Il passaggio di cui si è parlato è divenuto più evidente in occasione sia della Legge 170/10 sui DSA

e delle numerose note ministeriali riguardanti i cosiddetti BES o Bisogni Educativi Speciali.

Il concetto di inclusione presuppone un docente inclusivo che sappia

CREARE un clima inclusivo: accettazione e rispetto delle diversità

ADATTARE stile insegnamento, materiali, tempi, tecnologie

MODIFICARE strategie in itinere

SVILUPPARE didattica metacognitiva

TROVARE punti contatto tra le programmazioni (classe e individualizzata)

SVILUPPARE approccio cooperativo

FAVORIRE la creazioni di reti relazionali (famiglia, territorio, specialisti…)

L’INDIVIDUO

Organizza spazi attrezzati per attività specifiche;

Promuove l’ampliamento di una sezione specializzata della biblioteca scolastica

Predispone ed attua piani personalizzati sulla base di profili dinamici funzionali elaborati

in collaborazione con la famiglia e con gli esperti;

Mantiene rapporti fattivi con i centri di riabilitazione;

Favorisce la continuità nel passaggio da un ordine di scuola all’altro;

Attua in caso di necessità, metodi sperimentali concordati con la famiglia e con la

collaborazione di specialisti;

Organizza moduli che contemplino il ricorso alla metodologia delle classi aperte e del

lavoro per gruppi.

Attiva uno sportello di consulenza didattica

Struttura le attività in momenti laboratoriali per favorire l’integrazione (musica-teatro-

psicomotricità)

Lavora in equipe coordinando gli interventi in un approccio integrato.

61

LA FAMIGLIA

Informa sulle risorse disponibili sull’organizzazione e sull’attività didattica;

Favorisce il colloquio permanente per l’approfondimento delle problematiche e la definizione delle strategie e degli obiettivi educativi e didattici;

Promuove incontri collegiali con specialisti ed esperti sulle problematiche emergenti

Promuove progetti di “ Scuola Aperta” in orario extrascolastico, potenziando i momenti di aggregazione

Attiva uno sportello di consulenza educativa

Promuove corsi di formazione sulla funzione genitoriale.

LA SOCIETA’

Si impegna ad attivare strategie rivolte all’individuazione precoce di alunni in situazione di

handicap e / o difficoltà di apprendimento ricorrendo alla consulenza di specialisti operanti

stabilmente nell’Istituto.

Promuove la collaborazione con i pediatri di base, le strutture socio sanitarie del territorio, le

Associazioni interessate, il volontariato, gli Enti locali, per:

o approfondimento di tematiche generali e particolari, o utilizzo di mezzi e strutture adeguate o realizzazione di progetti.

*Si rende disponibile per la realizzazione di attività extrascolastiche coincidenti con le finalità della

scuola.

62

La scuola è una comunità educante che accoglie tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità

funzionali, nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali

da consentire il massimo sviluppo di tutti e di ciascuno, anche mediante interventi specifici da

attuare. La piena inclusione degli alunni diversamente abili e dunque il loro diritto allo studio è un

obiettivo che la scuola dell'autonomia ha il compito di perseguire attraverso una progettualità

articolata, attraverso la valorizzazione di tutte le professionalità interne e le risorse presenti nel

territorio e attraverso l’integrazione scolastica, che prevede l’obbligo dello Stato di predisporre

adeguate misure di sostegno, alle quali concorrono a livello territoriale, con proprie competenze,

anche gli Enti Locali e il Servizio Sanitario Nazionale.

La comunità scolastica e i servizi locali hanno pertanto il compito di occuparsi della cura educativa

e della crescita complessiva della persona diversamente abile, fin dai primi anni di vita. Tale

impegno collettivo ha una meta ben precisa: predisporre le condizioni per la piena partecipazione

alla vita sociale, eliminando tutti i possibili ostacoli e le barriere, fisiche e culturali, che possono

frapporsi fra la partecipazione sociale e la vita concreta delle persone con disabilità.

La Legge 104/92 riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità,

in particolare nei luoghi per essa fondamentali come la scuola durante l’infanzia e l’adolescenza

(art. 12, 13, 14, 15, 16 e 17).

Il MIUR negli anni ha messo in atto varie misure di accompagnamento per favorire l'integrazione.

A livello nazionale un organo consultivo e propositivo in materia di integrazione scolastica è

l’Osservatorio per l'integrazione delle persone con disabilità.

A livello territoriale ci sono altri organismi con il compito di proporre iniziative per realizzare e

migliorare il processo di integrazione:

i GLIP (“Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali”, formati da rappresentanti degli Enti

Locali, delle ASL e delle Associazioni dei disabili)

i GLH (“Gruppi di lavoro per l'integrazione degli handicappati”, formati dal dirigente della

scuola, dai docenti interessati, dai genitori e dal personale sanitario). Il compito del GLH è

particolarmente significativo, in quanto ha la finalità di mettere a punto il Piano Educativo

Individualizzato, PEI, che determina il percorso formativo dell’alunno con disabilità e garantisce

un intervento adeguato allo sviluppo delle sue potenzialità.

L'integrazione e la socializzazione vengono garantite nel rispetto delle norme di legge sulla base

del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e dello specifico Progetto Educativo Personalizzato (PEP).

Ogni alunno diversamente abile a livello fisico, psichico o sensoriale iscritto e frequentante viene

accompagnato per tutto il percorso scolastico da utili strumenti operativi individuali.

63

Certificazione medico-sanitaria o Diagnosi Clinica

DPR 24-2-1994, art.2

Diagnosi Funzionale definita e redatta dal Collegio Medico - Unità multidisciplinare ASP ex ASL :Specialista + operatori sociali + neuropsichiatra infantile L.104/92 art.12, com.5 DPR 24-2-1994, art.3

Profilo Dinamico Funzionale Gruppo misto GLM ASP + scuola + famiglia L.104/92 art.12, com.5, 6, 8 D.Lgs.297/94 art.314 DPR 24-2-1994, art.4

Piano Educativo Individualizzato Gruppo misto GLM, ASP + scuola + famiglia L.104/92 art.12, com.5 art.13, comma 1 DPR 24-2-1994, art.4

Progetto riabilitativo Documentazione aggiuntiva a cura della ASL ex art.26 L.833 / 1978

Progetto di socializzazione Documentazione aggiuntiva a cura della scuola ex DM 141 del 3-6-1999, come mod. dall’art.5, com.2 del DPR 81/09

Scheda di Valutazione personalizzata Compilata dal docente di sostegno L.148/90 artt.1-3-4-5-6 D.L.vo n. 297, 16 Aprile 1994, art. 318 Legge n.104, art.12, comma 3 e Art. 16, Valutazione del rendimento e prove d'esame D.P.R.122/2009, art.9 comma 1

il Fascicolo Personale dell’alunno aggiornato e conservato negli Uffici

64

DSA

L.170/2010

Normativa di riferimento:

Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010

D.M. n.5669 del 12 luglio 2011 “Linee-Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli

studenti con disturbi specifici di apprendimento (Ministero dell’Istruzione)

Protocollo d’intesa Stato-Regioni definizione e certificazione disturbi DSA luglio 2012

La legge 170/2010 per la prima volta, dopo tantissimi anni di attesa, focalizza l’attenzione sugli

gli alunni con DSA. Essi sono alunni con competenze intellettive nella norma o anche elevate che,

per specifici problemi, possono incontrare delle rilevanti difficoltà in ambito scolastico, con un

alto rischio di dispersione scolastica o di insuccesso scolastico. Anche se la legge parla solo la

dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia, si possono includere nei DSA anche altre

problematiche che in genere si presentano in alunni con competenze intellettive nella norma. Tra

queste si possono annoverare:

disturbi specifici del linguaggio;

disturbi specifici nelle aree non verbali (coordinazione motoria, disprassia);

disturbo dello spettro autistico lieve.

Per questi alunni la legge prevede che si programmino le opportune metodologie e strategie di

intervento, proprio per garantire l’inclusività.

I DSA nelle Classificazioni Internazionali ICD-10 - sigla F81, 1992 vengono definiti come “disturbi

nei quali le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione sono alterate già nelle

prime fasi di sviluppo. Essi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza di

opportunità di apprendere e non sono dovuti a una malattia cerebrale acquisita […] si ritiene che i

disturbi derivino da anomalie nell’elaborazione cognitiva legate in larga misura a qualche tipo di

disfunzione biologica…” E’ noto che circa il 2,5 - 3,5% della popolazione in età evolutiva e per la

lingua italiana, soffre di DSA. La Legge 170/10 e Linee Guida del 2011 danno delle brevi ma

esaurienti definizioni di ognuno dei quattro disturbi:

L.170/10 Art.1 – L.G.p.1,1 relativamente alla DISLESSIA “Si intende per dislessia un disturbo

specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella

decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura”.

L.170/10 Art.1 – L.G.p.1,2 relativamente alla DISGRAFIA si parla di “un disturbo specifico di

scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione”.

L.170/10 Art.1 – L.G.p.1,2 relativamente alla DISORTOGRAFIA si parla di “un disturbo specifico di

scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica”.

L.170/10 Art.1 – L.G.p.1,3 relativamente alla DISCALCULIA si parla di “disturbo specifico che si

manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri”.

65

Altro concetto importante ben evidenziato dalla normativa è quello della comorbilità dei DSA con

altre patologie. Si chiarisce bene quale sia l’organo competente per la diagnosi:il Servizio Sanitario

Nazionale, Specialisti e Strutture accreditate.

La normativa segnala l’esigenza di un Piano didattico Personalizzato (PDP), nel quale sia

descritto:

l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro

scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo,

adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;

l’uso di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie

informatiche, o l’uso di misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della

qualità dei concetti da apprendere;

per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la

comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche la

possibilità dell'esonero.

Tali misure devono essere sottoposte periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e il

raggiungimento degli obiettivi. E’ bene ricordare, infatti, che la scuola deve essere sempre in grado

di riconoscere precocemente le difficoltà, al fine di prevenire la comparsa e il consolidamento di

strategie o meccanismi errati e inefficaci, nonché di limitare i danni derivati dalla frustrazione

dell’insuccesso, quali il disadattamento o la perdita di motivazione dell’apprendimento.

A tal proposito, risulterà fondamentale la somministrazione di test di screening sin dai primi anni della Scuola Primaria e, all’occorrenza, attivandosi anche durante l’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia. Lo screening è una procedura che appartiene al campo medico, ma è stato introdotto nel mondo della scuola attraverso progetti, nati con l'obiettivo di identificare precocemente la presenza di alunni della scuola primaria con Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A). "Con il termine screening s’intende una metodologia di rilevazione che è in grado di predire un disturbo sulla base della presenza di un segno critico selezionato in precedenza (test predittivo). Il test predittivo misura un fattore di rischio per il disturbo ed è basato sull’assunzione che il risultato del test indica una condizione di rischio che causa una condizione di disturbo. Lo screening non ha le pretese di evidenziare in modo inequivocabile un disturbo, ma di individuare, con buon livello di attendibilità, i soggetti a rischio di un determinato disturbo. Non si tratta di effettuare una diagnosi, ma piuttosto di indirizzare ad uno studio diagnostico una popolazione che presenta alcuni indici caratterizzanti. Per essere efficace un test di screening deve essere semplice, rapido da somministrare e poco costoso, sia in termini di strumentazione che di impiego di risorse specialistiche.'" (A.Paoletti, G.Stella, “Indici qualitativi di rischio negli screening sui disturbi specifici di apprendimento - Dislessia ", vol. 1, Gennaio 2008). I test di screening sono da considerarsi solo un primo passo verso l'identificazione di eventuali

problemi nei bambini. Infatti, si possono individuare alunni per i quali consigliare un

approfondimento, attraverso procedure diagnostiche specifiche. Questa richiesta può essere fatta

esclusivamente dai genitori, che decidono il percorso da seguire, nel momento in cui ricevono

dagli insegnanti l'informazione che il proprio figlio presenta problemi nell'apprendimento di alcune

abilità, legate alla lettura e alla scrittura. I risultati ottenuti non hanno mai valore di diagnosi, ma

solamente di previsione. Il tempestivo riconoscimento di un disturbo dell’apprendimento

permette alla scuola di operare interventi tempestivi, attraverso l’attivazione di percorsi educativi

mirati.

66

BES

NORMATIVA di riferimento:

D.M. del 27 dicembre 2012 “ Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e

organizzazione territoriale per l’inclusione”

Nota Miur 65 dell’8 gennaio 2013

C.M. 8 /2013

Nota Miur 1551 del 27 giugno 2013

Nota Miur 2563 del 22 novembre 2013

Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) racchiude in sé una visione olistica della persona

estremamente interessante e fa riferimento al modello di classificazione internazionale di

funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health

- ICF) come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002).

La scuola è spesso chiamata a leggere e rispondere in modo adeguato e articolato ad una pluralità

di studenti che manifestano bisogni educativi speciali con difficoltà di apprendimento, di sviluppo

di abilità e competenze nonché con disturbi del comportamento stabili o transitori. Un approccio

integrato, scuola - famiglia - servizi sanitari, consente di assumere un’ottica più ampia nella lettura

dei bisogni nella quale i fattori ambientali assumono una correlazione con lo stato di salute

dell’individuo. La disabilità non riguarda il singolo che ne è colpito, bensì tutta la comunità e le

istituzioni.

Il 27 Dicembre 2012 è stata emanata dal MIUR la direttiva “Strumenti d’intervento per gli alunni

con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Le

precisazioni contenute nella direttiva derivano dal fatto che la legge 170/2010, “Nuove norme in

materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, riconosce come disturbi

specifici di apprendimento (DSA) su cui porre l’attenzione solamente la dislessia, la disgrafia, la

disortografia e la discalculia, mentre il panorama dei disturbi che possono comportare dei notevoli

disagi negli alunni è molto più ampio.

I BES possono presentarsi con continuità, oppure per periodi circoscritti della vita dell’alunno, in

quanto le cause che li generano possono anche avere origine fisica, biologica, fisiologica,

psicologica o sociale.

La direttiva sottolinea che è necessario elaborare un percorso individualizzato e personalizzato

per alunni e studenti con BES, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico

Personalizzato (PDP), individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con BES, ma

articolato, capace di essere uno strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed avere la

funzione di documentare alle famiglie le strategie programmate per gli interventi.

Con gli ultimi interventi ministeriali, la Nota 1551 di settembre 2013 e la Nota 2563 di novembre

2013 si sottolinea la necessità per le scuole autonome di pensare secondo i canoni della

sperimentalità per l’a.s. 2013/14 rispetto alla realtà BES. Di fatto, come afferma la dott.ssa Anna

67

Bravi, ogni scuola dovrebbe adottare una sua politica dell’inclusione che sia, rispetto alla’offerta

formativa, trasversale e centrale al tempo stesso. Certamente l’Istituto Comprensivo 1 di

Giulianova sta portando avanti una sua riflessione sui vari documenti riguardanti i BES affinché i

docenti abbiano chiaro che il diritto alla personalizzazione e al successo formativo di tutti gli

alunni, non sono nuove argomentazioni ma trovano la loro radice storica nella L.517 del 1977. La

scuola inclusiva è quella in grado di curvare il modo di insegnare e di valutare in relazione alle

diverse situazioni.

Seguendo il prof. Ianes la scuola, seppur messa di fronte ad eventuali certificazioni di alunni con

BES, deve conservare la sua umiltà di fondo poiché non possono essere fatte diagnosi di BES e

dunque sta al consiglio di classe la possibilità di individuare, sulla base di attente considerazioni

didattiche e psicopedagogiche, gli allievi con BES. Dopo averli individuati può avvalersi di

opportuni strumenti compensativi e di misure dispensative già previste dalla legge 170/2010 per

alunni DSA. Si potrà a questo punto decidere di costruire un piano di intervento consistente in una

personalizzazione formalizzata appunto in consiglio e che ha poco o nulla a che vedere con il PDP

previsto dalla L.170/10 che è un atto dovuto. In questo momento storico caratterizzato anche da

una buona dose di confusione, sia da parte delle scuole e sia da parte degli stessi estensori dei

documenti ministeriali, va ricordato che il consiglio di classe è l’unico organo che può assumersi la

responsabilità di un intervento in cui si gioca quella che è la autonomia pedagogica e didattica di

cui tanto si è parlato dal D.P.R. 275/99 ad oggi.

DOCUMENTO SOGGETTI INTERESSATI

CHI LO REDIGE DATA CONSEGNA

P.A.I. Piano annuale Inclusione

Tutti gli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali

G.L.I. (Gruppo di Lavoro per l’inclusione, evoluzione del G.L.H. d’Istituto)

Termine anno scolastico

P.D.P. Piano didattico personalizzato

Alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (con diagnosi da parte di specialisti) e per alunni con altri bisogni educativi speciali

Team docenti o Consiglio di Classe, in condivisione con la famiglia ed eventuali specialisti

Entro due mesi dall’inizio dell’anno scolastico

P.E.I. Piano Educativo Individualizzato

Alunni con certificazione, secondo la L. 104/1992

Team docenti o Consiglio di Classe, insieme alla famiglia e agli specialisti

Entro due mesi dall’inizio dell’anno scolastico

68

CRITERI PER L’ INSERIMENTO SCOLASTICO DI ALUNNI STRANIERI

I principali riferimenti normativi per l’inserimento di alunni stranieri sono:

il D.P.R. n° 394 del 31/08/1999;

la Circolare ministeriale n301 del 08/091989;

la Circolare ministeriale n° 24 del 1 Marzo 2006, relativa a ”LINEE GUIDA PER L’’ACCOGLIENZA E

L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI”

Il nostro Istituto, in ottemperanza della normativa di riferimento sull’oggetto, ha deciso di

adottare una modalità pianificata nella definizione di criteri e indicazioni riguardanti le iscrizioni e

gli inserimenti a scuola degli alunni stranieri. Si propone infatti di:

-definire pratiche condivise all’interno della scuola;

-facilitare l’inserimento a scuola degli alunni stranieri;

-sostenerli nella fase d’adattamento;

-entrare in relazione con la famiglia immigrata;

-favorire un clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali

ostacoli alla piena integrazione;

-promuovere la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e

dell’educazione interculturale.

ACCOGLIENZA E ISCRIZIONE

La famiglia: -contatta il personale di segreteria per avere informazioni e formalizzare

l’iscrizione;

-al momento dell’iscrizione, porta con sé tutta la documentazione in suo

possesso.

Documenti

anagrafici:

-documento d’identità dell’alunno;

-permesso di soggiorno dell’alunno;

-documentazione scolastica;

-documentazione sanitaria(vaccinazioni obbligatorie)

Commissione

di accoglienza

Tale commissione sarà formata da:

-Dirigente Scolastico

-Un docente di ogni plesso

-Funzione Strumentale specifica

La Commissione svolgerà le seguenti azioni:

-effettuerà tempestivamente un colloquio con la famiglia;

-articolerà un colloquio con il ragazzo, utilizzando anche tecniche non verbali, per

raccogliere informazioni sul suo percorso scolastico, sulla sua biografia linguistica,

utilizzando una Scheda per la raccolta standardizzata di informazioni;

-somministrerà delle prove per rilevare le abilità linguistiche e logico-

69

matematiche e di uso di linguaggi non verbali se non conosce la lingua italiana

-la Commissione Accoglienza si riunirà, durante l’anno, ogni qualvolta si presenti

il caso di neo iscrizioni di alunni stranieri e per tutti gli interventi di competenza.

Assegnazione

della classe

-La determinazione della classe sarà fatta in base:

-all’età anagrafica;

-alla scolarità pregressa;

-alla presenza di altri alunni stranieri, casi problematici, casi di disagio e

svantaggio nella stessa classe. In ogni caso l’alunno può essere iscritto al massimo

ad una classe precedente la sua età anagrafica.

Il Consiglio di Classe può prevedere la possibilità di uscita dal gruppo classe per

interventi individualizzati di supporto e/o in piccolo gruppo anche insieme ad

alunni di altre classi in orario curricolare.

Per questo anno scolastico è stato approntato un progetto di alfabetizzazione per alunni stranieri

che può essere personalizzato a seconda delle esigenze dei bambini.

70

Il vigente C.C.N.L. all’art. 24 precisa che “ la funzione docente realizza il processo di insegnamento

– apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano e culturale, civile e professionale degli

alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici, definiti per i

vari ordini e gradi di istruzione dalle Leggi dello Stato e da altri atti normativi”.

“ Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, pedagogiche,

metodologico – didattiche, organizzativo – relazionali e di ricerca, tra di loro correlate ed

interagenti, che si sviluppano con l’esperienza didattica, l’autoaggiornamento, la formazione “.

L’aggiornamento professionale riguarda tutto il personale della scuola, docente ed ATA, è un

importante elemento di qualità del servizio scolastico; esso è finalizzato a fornire ai docenti e agli

ATA tutti gli strumenti necessari per sostenere e per affrontare in modo consapevole le specificità

della scuola e i problemi che eventualmente potrebbero registrarsi.

Le tematiche fondamentali su cui i docenti sono impegnati riguardano in particolare le tecnologie

dell’ informazione e della comunicazione, mentre per gli ATA riguardano aspetti amministrativi.

Le iniziative di formazione sono organizzate sia all’interno dell’Istituto, sia dall’Amministrazione

centrale e periferica, sia da enti esterni qualificati e autorizzati.

Principali interventi di formazione Progetto formazione: “Relazioni efficaci: come crearle, come non rovinarle”

Ins. Gerardini Bruna + Esperto esterno dr.ssa Giovanna Frastalla

a carico della scuola

Progetto Education Law

Organizzato dal Comune di Giulianova ed in rete con altre scuole

a carico del comune

Progetto BES

Interventi di studiosi del settore

a carico della scuola

Corso sicurezza

20 Dicembre 13 Gennaio

Manovre disostruttive (25 euro a diploma)

Primo soccorso, ed. stradale per i bambini della Primaria

Tossicodipendenze, alcolismo …

Seminario Lingua Inglese

11 febbraio

Gratuito

Formazione per matematica Rete sulle nuove Indicazioni con Giulinova 2, Roseto1, Roseto 2, Pineto e Silvi

€300

71

72

Progetti in orario Curricolare e non

con esperti

L’Istituto Comprensivo 1° di Giulianova anche in quest’ anno scolastico è impegnato in diversi

progetti didattici rivolti ad ampliare l’offerta formativa centrata sullo studio disciplinare e sulle

attività educative connesse ai vari campi di esperienza. Forte è l’esigenza di rispondere in modo

incisivo ai bisogni degli alunni e degli studenti che frequentano la scuola.

I progetti curricolari che vedranno impegnate le diverse classi dell’Istituto saranno in gran parte a

costo zero sia perché le risorse a disposizione non sono molto cospicue e sia perché si vuole dare

spazio all’offerta territoriale cercando di creare un continuum, quando possibile, con le scelte

educative presentate in questo documento.

La scuola è parte attiva del territorio che la ospita ed intrattiene con esso un profondo rapporto di

collaborazione ed scambio reciproco. Ciò permette di leggere meglio le esigenze del sociale e al

tempo stesso di esserne parte e dunque anche oggetto di analisi.

Le proposte ricevute, per una eccezionale alchimia di pensiero progettuale, hanno colto le nostre

esigenze di lavorare per la promozione di una maggiore coscienza di legalità, oltre la valorizzazione

del rispetto dell’ambiente altro tema forte del nostro Istituto. Questa convergenza ha permesso ai

docenti di arricchire le loro scelte con percorsi più ampi. Inoltre l’educazione ambientale deve

essere considerata come un percorso di apprendimento continuo al fine di fornire conoscenze,

strumenti, capacità, abitudini, abilità e competenze che pongono l’allievo in condizione di

considerarsi parte di un sistema in evoluzione, di acquisire una nuova sensibilità che lo porti a

gestire un corretto rapporto con l’ambiente, pensando ed agendo in sua difesa e per la sua

conservazione. Da anni è in atto sul territorio una campagna di sensibilizzazione ambientale che

offre ai cittadini un’ adeguata informazione per una corretta e responsabile raccolta differenziata.

Di seguito si presentano i progetti scelti, suddivisi per ordine di scuola.

73

SCUOLA DELL’INFANZIA Progetto

Psicomotricità

con esperto esterno

attività psicomotorie con i bambini

delle tre fasce di età

A carico dei genitori

Progetto MUSICA

con 2 esperti esterni

Approccio alla musica contributo Comune

Percorso laboratoriale presso il Museo MAS di

Giulianova

con esperto esterno

Le attività di questo percorso

coincidono con i percorsi di continuità

con la scuola primaria

€3 a bambino

Visita in Comune Uscita didattica Conoscenza del proprio quartiere

///

SCUOLA PRIMARIA Progetto CONI esperto esterno Il progetto ha come finalità lo sviluppo delle

abilità psicomotorie, attraverso attività ludico

– motorie. E’ rivolto ad infondere nei bambini

il senso del rispetto dell’altro e lo spirito di

squadra. Tale progetto vede coinvolte tutte le

classi dei corsi A e B

Totalmente gratuito

Progetto Minibasket esperto esterno Le attività sono dirette da maestri ed

istruttori della Federazione Italiana Basket. I

piccoli giocatori prenderanno confidenza con

spazi ed attrezzi adeguati alla loro età,

favorendo la capacità di coordinamento e lo

sviluppo integrale della persona.

Le prime lezioni sono

gratuite mentre la

restante parte è a

carico dei genitori

per un costo di 7

euro.

Rete Nuove

Indicazioni:

Matematica

Scuola capofila IC

Roseto 1

Tutti e tre gli ordini di scuola €300

Spettacolo teatrale in inglese

Gruppo Il Teatrino I bambini assistono ad uno spettacolino in L2 €6.30

Infortuni della mano Università di Chieti Sensibilizzare e informare gli alunni di 5^ sui rischi che le mani possono correre

Gratuito

Apri gli occhi Agenzia internazionale per

la prevenzione della cecità

Sensibilizzare gli alunni di 3^-4^-5^nei confronti della prevenzione delle malattie

dell’occhio e dei problemi della vista

Gratuito

Primo soccorso e educazione stradale

Croce Rossa Italiana sez. di Alba

Adriatica

Informare gli alunni di 3^-4^-5^nei confronti degli elementi base di primo soccorso e sulle

nozioni basilari di educazione stradale

All’interno di un percorso più ampio

Progetto Miniguide Museo dello

Splendore

scuola primaria - secondaria € 3 ad alunno per il

catalogo

Percorso laboratoriale presso il Museo MAS

di Giulianova

con esperto esterno

Le attività di questo percorso coincidono con i

percorsi di continuità con la scuola primaria

€ 3 cadauno

Progetto aree a rischio

Apertura pomeridiana della scuola per 3 ore circa dando spazio a percorsi di recupero e

laboratoriali

Finanziamento

Percorso di sensibilizzazione

musicale

Esperti esterni Approccio all’educazione musicale Contributo Comune

74

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

Education Law Comune di Giulianova

Consorzio Ambito Sociale

Tordino -

Progetto di sensibilizzazione alla

legalità

Gratuito

Reaudioguide Comune di Giulianova

recupero di vecchi MP3 Gratuito

Marlisco USR+Provincia di Teramo

Creazione di uno spot

in difesa del mare

Gratuito

Robotica Itis Giulianova

Introduzione alla robotica in vista della

creazione di una rete di scuole

Gratuito

Sportello ascolto ins. Ciprietti momento di ascolto e aiuto per

studenti e famiglie

20 ore sul FIS

Rete Nuove

Indicazioni:

Matematica

Scuola capofila IC Roseto

1

con esperti esterni

Costruzione di percorsi di matematica

centrati sulla geometria

€300

Progetto Miniguide Museo dello Splendore scoperta dei capolavori presenti nel

Museo MAS di Giulianova e loro

lettura e presentazione alle famiglie

€ 3 ad alunno per il

catalogo

Progetto Mediucation “Il bullo e il suo doppio on line”

Progetto Pilota Mediucation in

collaborazione con l’Università di Teramo

Analisi dei rischi dei network e delle caratteristiche del cyberbullo

Costo zero

Progetto aree a rischio USR Abruzzo Percorsi di recupero e potenziamento Finanziamento

Progetto Inclusione 2014

Rete di scuole Percorsi di approfondimento della diversità e dell’inclusione

Finanziamento

Progetto Cinematografo

Avvio alla costruzione di un breve filmato

Eventuale finanziamento

TERCAS

Shoah Associazione A. Harendt di Teramo

Visione film “Anita B.” e incontro con Edith Bruck a Teramo e a Torricella

€3.00 per visione film + biglietto pulman per Teramo

Mercatino di Natale

Progetto di autofinanziamento

75

Da diversi anni nella scuola secondaria “Pagliaccetti”, nelle ore pomeridiane, dal lunedì al venerdì

con esclusione del mercoledì, diversi alunni seguono le lezioni di strumento musicale. Tutto ciò è

nato dall'esigenza di offrire agli alunni la possibilità di accostarsi alla cultura e alla tecnica

musicale, non solo dal punto di vista teorico, ma anche da quello pratico attraverso lo studio

triennale di uno strumento musicale.

La modalità di organizzazione scelta è stata quella di rinunciare alla creazione al corso musicale

che si identificasse con un unico corso scolastico, ma di permettere agli alunni di partecipare a

prescindere dalla classe di appartenenza. Questa scelta ha risolto molti problemi come è facile

intuire.

I ragazzi che frequentano i corsi di strumento oltre alle materie comuni a tutti gli studenti, tra cui

le due ore di musica in orario antimeridiano, come già detto, nelle ore pomeridiane studiano uno

strumento (pianoforte, violino, flauto traverso, chitarra) e partecipano all’organizzazione di una

piccola orchestra che nel corso dell’anno si esibisce in varie manifestazioni.

Per accedere allo studio dello strumento musicale non è richiesta nessuna competenza musicale

pregressa, la scelta viene formulata all’atto dell’iscrizione alla prima classe e nel mese di maggio i

futuri studenti vengono convocati per sostenere una prova orientativo – attitudinale.

Gli studenti che superano la prova attitudinale sono suddivisi in gruppi per classe di strumento.

Sulla base dell’esito di questa prova viene stilata una graduatoria che si diversifica a seconda dello

strumento..

L'impegno settimanale delle sezioni ad indirizzo musicale è complessivamente di tre ore in più

rispetto al monte ore di quelle non specialistiche, comprendendo la materia strumento musicale,

per la quale è previsto a fine triennio, come per le altre discipline, l'esame teorico/pratico nel

corso dell’esame di stato della classe terza. Il tutto costituisce un credito per l'accesso alla Scuola

secondaria di 2° grado nel momento in cui nasceranno i licei a indirizzo musicale.

LE ATTIVITA’

L’orchestra della scuola di anno in anno è impegnata in vari concerti e altre collaborazioni.

Quest’anno è previsto un concerto a Todi per il 13 marzo ed un viaggio a Roma per una lezione-

concerto.

La NORMATIVA di riferimento è costituita fondamentalmente da:

-Decreto Ministeriale 3 agosto 1979

(Corsi sperimentali ad orientamento musicale)

-Decreto 13 febbraio 1996, Nuova disciplina della sperimentazione musicale, nelle scuole medie

statali ad indirizzo musicale.

76

-Decreto Ministeriale 6 agosto 1999, n.201 -Riconduzione ad ordinamento dei corsi sperimentali

ad indirizzo musicale nella scuola media ai sensi della legge 3 maggio 1999, n. 124, art. 11, comma

9

-C.M. 110 del 29 dicembre 2011, Iscrizioni alle scuole dell'infanzia e alle scuole di ogni ordine e

grado per l’anno scolastico 2012/2013”: “… nelle istituzioni scolastiche ove è presente l’indirizzo

musicale, ai fini della determinazione del numero massimo dei posti disponibili si dovrà tenere

conto che il numero delle classi prime non potrà superare, in ciascun istituto, il numero di quelle

funzionanti nel corrente anno scolastico.

Le istituzioni scolastiche organizzeranno la prova orientativo-attitudinale in tempi utili a consentire

alle famiglie, nel caso di mancato superamento della prova medesima, di potersi rivolgere

eventualmente ad altra scuola, entro il termine di scadenza delle iscrizioni e comunque non oltre i

dieci giorni dopo tale scadenza.”

-C.M. N°96 del 17 dicembre 2012, Indicazioni e istruzioni per le iscrizioni alle scuole dell’infanzia e

alle classi delle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2013/2014

Art.1 lett. d) Per l’iscrizione alle prime classi ad indirizzo musicale, i genitori degli alunni o gli

esercenti la potestà genitoriale dovranno barrare l’apposita casella del modello on line. Le

istituzioni scolastiche organizzeranno la prova orientativo-attitudinale in tempi utili a consentire

alle famiglie, nel caso di mancato superamento della prova medesima o di carenza di posti

disponibili, di poter presentare una nuova istanza di iscrizione, eventualmente anche ad altra

scuola, entro il termine di scadenza delle iscrizioni e comunque non oltre dieci giorni dopo tale

scadenza.

Di seguito le programmazioni delle varie discipline.

77

Le uscite didattiche e i viaggi d'istruzione rappresentano un’occasione speciale di integrazione e

scambio culturale e relazionale, uno strumento educativo di cui potranno beneficiare tutti gli

alunni della scuola. Tali attività risponderanno alle molteplici esigenze didattiche e rientreranno

pertanto nelle programmazioni curricolari. Prevedono una precisa e adeguata programmazione

predisposta dalla scuola fin dall’inizio dell’anno scolastico e si configurano come esperienze di

apprendimento e di crescita della personalità rientrando tra le attività integrative della scuola.

Le visite guidate e i viaggi d’istruzione avranno le seguenti finalità:

Sviluppo della socializzazione, integrazione-inserimento di alunni stranieri e/o portatori di

handicap;

Acquisizione e verifica , attraverso il contatto con la realtà concreta - circostante, di abilità

e competenze antropologiche, logico scientifiche e linguistico - educative prefissate nelle

programmazioni annuali;

Promozione di attività esperienziali-culturali a completamento di quelle svolte nello spazio

scuola.

Potranno essere organizzate visite guidate straordinarie qualora il territorio offra occasioni

eccezionali con notevole significato pedagogico - didattico. Saranno utilizzati mezzi di trasporto

conformi alla normativa vigente per gli alunni in età scolare.

Saranno altresì possibili soggiorni di uno o più giorni in località che dispongano di apposite

strutture. Per un' efficace modalità organizzativa è stabilito che la partecipazione sia per classe

intera e comunque con un' adesione di almeno 2/3.

Le visite guidate e i viaggi d’istruzione prevedono:

Itinerari ambientali - naturalistici

Itinerari storico-artistici

visite a musei, mostre, fiere del libro, aziende del territorio, organismi istituzionali,

( Comune, Provincia, Regione ecc …)

E’ stata attivata una Funzione Strumentale dedicata ai viaggi, alle visite e alle uscite didattiche in

generale composta da un solo docente di scuola secondaria. Per la scuola primaria il docente di

riferimento annovera questo compito all’interno della FS “Continuità e Nuove Indicazioni. E’ stata

costituita una commissione per l’apertura delle buste dei preventivi

78

Nel REGOLAMENTO D’ISTITUTO si parla ampiamente di visite guidate e uscite didattiche, viaggi

d’istruzione.

“Art. 84 Visite guidate e uscite didattiche, viaggi d’istruzione

1. L’attività didattica curricolare contempla e prevede, sia per le scuole dell’infanzia che per la

scuola primaria, momenti di attività all’esterno dell’ambiente “aula” e dell’ambiente “scuola” al

fine di aiutare gli alunni ad approfondire le conoscenze ambientali, storiche, artistico-culturali e,

contestualmente, per cogliere spunti documentali intorno ai quali progettare percorsi

pluridisciplinari di apprendimento.

2. Le visite guidate-uscite didattiche si svolgono entro il normale orario scolastico giornaliero delle

lezioni, coinvolgono l’intero gruppo classe/sezione e si realizzano nell’ambito del territorio

comunale di appartenenza della scuola.

3. Per le visite guidate di durata compresa entro il normale orario scolastico giornaliero delle

lezioni, si richiederà ad inizio di anno scolastico l’autorizzazione alla partecipazione da parte dei

genitori degli alunni e tale autorizzazione si riterrà valida per l’intera durata dell’anno scolastico.

4. L’organizzazione – previsione - realizzazione delle visite guidate rientra nella libertà didattico -

metodologica di ogni insegnante.

I viaggi d’istruzione rappresentano un momento di arricchimento culturale degli studenti e

costituiscono iniziative didattiche complementari delle attività curricolari. Contribuiscono, inoltre, a

migliorare il livello di socializzazione in una dimensione di vita diversa dalla normale routine

scolastica. I viaggi d’istruzione devono essere coerenti con la programmazione annuale e con lo

svolgimento dei programmi, di cui sono parte integrante.

In riferimento a quanto indicato nel POF, sulla base degli orientamenti programmatici del Collegio

dei docenti e dei Consigli di classe, in merito a quanto discusso in sede di Consiglio di Istituto, i

docenti:

programmano gli itinerari delle visite guidate e dei viaggi di istruzione che intendono

effettuare

propongono i docenti accompagnatori che devono essere 1 (uno) ogni 15 (quindici) alunni

In presenza di alunni diversamente abili il rapporto alunno- insegnante è di 1/1, 1/2 in caso

di disabilità non grave. In caso di particolare gravità (legge 104), è richiesta la presenza di

un assistente educativo. L’alunno diversamente abile non deve essere necessariamente

affidato al proprio insegnante di sostegno, ma è fondamentale il rapporto 1/1 con un

insegnante curricolare (vedasi C.M. n° 291/92, C.M. n° 623/96, nota n° 645/2002, DPR n°

275/99, art. 4, comma 2 lett. C). In ogni uscita devono essere indicati anche i docenti

sostituti, in caso di grave impedimento del docente preposto

propongono i periodi di attuazione delle visite guidate e dei viaggi di istruzione

provvedono a che le visite abbiano un’adeguata preparazione preliminare, un’appropriata

informazione durante l’uscita ed una successiva rielaborazione culturale

l’organizzazione complessiva di ogni uscita viene affidata al docente referente della

Funzione Strumentale preposta.

La C.M.14 Ottobre 1992 n° 291, la C.M. 2 Ottobre 1996 n° 623 e successiva normativa inerente fino

alla Nota n° 2209 dell’11/04/2012 stabiliscono:

79

la visita guidata, o il viaggio d’istruzione, può essere effettuata con la partecipazione

almeno 2/3 della classe

i giorni a disposizione per visite di istruzione sono 6 complessivi nell’arco dell’anno

il tetto massimo di spesa deve essere stabilito in sede di Consiglio d’Istituto

in caso di alunni con disabilità fisica, le agenzie di viaggio devono garantire itinerari, mezzi

di trasporto e alloggi accessibili a tali alunni.

Art. 85 Individuazione sedi visite

1. In ambito di programmazione annuale e settimanale, singolarmente o in team, gli insegnanti,

una volta individuati i luoghi per le visite delle scolaresche, definite motivazioni e finalità,

provvedono a informare le famiglie a mezzo avviso scritto sul diario degli alunni. In particolare

l’avviso dovrà indicare il giorno, il mese, gli orari e l’eventuale equipaggiamento richiesto.

2. Le uscite didattiche di norma si effettuano senza la presenza dei genitori; per la scuola

dell’Infanzia e su precisa richiesta degli insegnanti è possibile contemplare la presenza dei genitori

per visite a luoghi o ambienti particolari.

3. Per gli alunni del primo ciclo della scuola primaria si ritiene opportuno raccomandare

spostamenti nell’ambito della provincia, mentre per il secondo ciclo l’ambito può essere esteso

all’intera regione.

Non si esclude la possibilità di uno sconfinamento in altra provincia \ regione.

Art. 86 Viaggi di istruzione

La scuola considera viaggi di istruzione:

le visite guidate a musei, a mostre, a manifestazioni culturali di interesse didattico o

professionale, a enti istituzionali o amministrativi

le lezioni in luoghi particolari con esperti e visite a enti istituzionali o amministrativi

la partecipazione ad attività teatrali e sportive

i soggiorni presso laboratori ambientali

la partecipazione a concorsi provinciali, regionali, nazionali, a campionati o gare sportive, a

manifestazioni culturali o didattiche

gli incontri-scambi per gemellaggi con altre scuole ritenuti parte integrante e qualificante

dell'offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e

socializzazione

La caratteristica dei viaggi di istruzione è che essi riguardano spostamenti che vanno oltre l’ambito

territoriale dell’ Istituto, possono protrarsi anche oltre la durata di un giorno, devono essere

autorizzati di volta in volta dalle famiglie e deliberati formalmente dal Consiglio di Istituto

Art. 87 Adempimenti previsti per i viaggi di istruzione

1. La proposta per la programmazione dei viaggi di istruzione può essere formulata:

dal singolo docente di classe/sezione

dal team di classe/sezione

dal rappresentante dei genitori in seno al Consiglio di Interclasse/Intersezione

80

2. La documentazione fondamentale da acquisire agli atti per lo svolgimento dei viaggi di

istruzione è la seguente:

elenco nominativo degli alunni partecipanti e degli accompagnatori distinti per classe

autorizzazione dei genitori

programma analitico del viaggio con riferimenti agli obiettivi didattico - culturali

dell'iniziativa

preventivo di spesa e disponibilità finanziaria a copertura della stessa con precisa

indicazione delle quote a carico degli alunni

parere favorevole del Consiglio di Interclasse/Intersezione

preventivi-offerte delle Ditte e/o Agenzie di viaggio

delibera del Consiglio di Istituto

3. Svolgono il ruolo di “accompagnatori” gli insegnanti della classe/sezione partecipante nel

rapporto di n. 1 docente per un gruppo di massimo 15 alunni, ( 14 per la scuola dell’infanzia ) In

presenza di alunni con particolari problemi è necessaria la presenza di un insegnante di sostegno: il

numero degli accompagnatori si può incrementare con la presenza di collaboratori scolastici ed

assistenti di sostegno incaricati in modo particolare dell’assistenza.

4. È fatto divieto di effettuare visite e viaggi nell’ultimo mese delle lezioni ( la deroga è possibile

solo per viaggi connessi ad attività sportive o ad attività collegate con l’educazione ambientale.

Art. 88 Adempimenti del Consiglio di Istituto

Con esplicita indicazione, il Consiglio di Istituto può autorizzare la partecipazione ai viaggi di

istruzione anche dei genitori attribuendo agli stessi compiti di coadiuzione nella vigilanza degli

alunni. La partecipazione dei genitori degli alunni potrà essere consentita a condizione che non

comporti oneri a carico del bilancio del C.D.

Art. 89 Adempimenti del Dirigente Scolastico

Per ogni viaggio di istruzione il Dirigente Scolastico individua tra i docenti accompagnatori un

Coordinatore che assume il ruolo di capocomitiva con l’incarico di essere il referente con l’autista e

con gli addetti dei luoghi da visitare, dà disposizioni per le soste, i tempi e assume, nell’evenienza,

le decisioni del momento. Al termine del viaggio il docente Coordinatore presenta formale

relazione sull’andamento dell’esperienza.

Art. 90 Accompagnatori

Per i viaggi programmati dalle Scuole dell’Infanzia il numero degli accompagnatori, considerata

l’età dei minori, dovrà contemplare, oltre al personale docente e ai collaboratori scolastici, anche

una presenza genitoriale tale da garantire in modo adeguato sia l’assistenza che la vigilanza.

Art. 91 Restituzione quote

In caso di mancata partecipazione dell’alunno al viaggio di istruzione non sarà possibile la

restituzione della quota totale, ma dalla stessa verranno detratte le quote relative al pagamento

dei servizi comuni e comunque impegnati (pullman, guida, ticket…)

81

Art. 92 Partecipazione esterne

Alle uscite didattiche-visite guidate e viaggi di istruzione, qualora ritenuto necessario, potranno

partecipare esperti esterni.

Art. 93 Attività didattica durante uscite-visite-viaggi

Nei giorni programmati per uscite didattiche-visite guidate e viaggi di istruzione l’attività scolastica

relativa alla classe/sezione interessata all’esperienza si svolge solo negli ambienti scelti come meta

delle uscite, visite e viaggi. Gli alunni non partecipanti si asterranno in quei giorni dalla frequenza

scolastica.

Art. 94 Indennità

Oltre l’indennità di missione, se prevista e deliberata dal C.d. D, verrà consentito di recuperare il

giorno libero, in data da concordare con la dirigenza, nel caso in cui il viaggio di istruzione si svolga

in suddetto giorno.

Art. 95 Assicurazione contro infortuni

Tutti i partecipanti ai viaggi, visite o gite d’istruzione debbono essere garantiti da polizza

assicurativa contro gli infortuni. Per ogni omissione, si farà riferimento alla vigente normativa in

materia.”

82

DALLE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI

“La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da

intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine.

Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e

di stimolo al miglioramento continuo.”

Nel testo delle Indicazioni si afferma anche che nella scuola del primo ciclo i traguardi

costituiscono CRITERI per la VALUTAZIONE delle COMPETENZE ATTESE e della loro scansione

temporale. I traguardi sono PRESCRITTIVI. Spetta alle singole scuole autonome, la libertà e la

responsabilità di organizzarsi e di scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti

il migliore conseguimento dei risultati.

Valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni La valutazione degli studenti è disciplinata dal D.P.R. del 22 giugno 2009, n.122 “Regolamento

recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità

applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n.137,

convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n.169”.

Secondo il Regolamento tre sono le aree oggetto della valutazione:

il processo di apprendimento

il comportamento

il rendimento scolastico complessivo degli alunni.

La valutazione concorre al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo

dell’alunno, tutto ciò in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente espresso nella

Strategia di Lisbona adottata dal Consiglio Europeo con raccomandazione del marzo 2000.

E’ noto che la valutazione comprende diversi passaggi che possono essere riassunti in tre fasi:

Diagnostica: (iniziale) accertamento prerequisiti

Formativa:prove oggettive (in itinere)

Sommativa: nella scheda valutazione (quadrimestrale, annuale)

La valutazione diagnostica aiuta i docenti a comprendere, attraverso i risultati delle cosiddette

prove di ingresso, il livello di partenza degli alunni; ad accertare il possesso da parte degli alunni

dei necessari prerequisiti per la progettazione dell’attività didattica e per individuare delle

strategie specifiche di intervento.

La valutazione formativa è finalizzata a cogliere informazioni e indicazioni sul processo di

apprendimento, collegando i risultati, misurati nelle prove e nelle verifiche, alle condizioni di

partenza, di impegno e di possibilità dell’alunno rispetto a contenuti e abilità proposte in un

determinato momento della progettazione disciplinare.

83

La valutazione sommativa da un lato misura, rispetto ad una determinata unità di apprendimento

o argomento, le conoscenze e le competenze acquisite dall’alunno, attraverso strumenti

strutturati di prova; dall’altro rappresenta la condizione di partenza misurata, nelle valutazioni

periodiche e finali agli scrutini, sulla quale i docenti della classe esprimono la valutazione formativa

che è presente nella pagella, mediante l’attribuzione di voti espressi in cifra nella scala decimale.

Nelle N.I. 2012 è abbastanza evidente l’importanza riservata alla valutazione formativa che deve

promuovere anche una doverosa auto-interrogazione da parte dei docenti. Essi di fronte alla

verifica del mancato successo degli allievi dovrebbero, prima di procedere ad una valutazione

sommativa, avviare l’autovalutazione del proprio repertorio di strategie d’insegnamento e della

propria competenza professionale a leggere il processo di apprendimento dei soggetti in difficoltà.

Contemporaneamente dovrebbero essere in grado di offrire una possibilità immediata di aiuto che

favorisca il superamento in itinere delle difficoltà, modificando o riformulando gli stimoli didattici,

diversificandoli e intervenendo pure nel contesto.

Il Voto di Condotta

Con la L.169/08 di conversione del D.L. 137/08 è stato aggiunto il voto di condotta. Esso “concorre

alla valutazione complessiva dello studente” e “determina, se inferiore a sei decimi, la non

ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”.

La C.M. 100 del 2008 ha dato alcune delucidazioni su quanto derivato dalla L.169/08, confermando

la bocciatura con il voto 5 e la partecipazione del voto di condotta alla valutazione complessiva

aggiungendo che “la valutazione del comportamento concorre, … alla complessiva valutazione

dello studente..”

Il D.M. 5/2009 precisa le finalità del voto di condotta che deve “ accertare i livelli di apprendimento

e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e

della convivenza civile”. Inoltre si fissa il 6 come livello di sufficienza.

All’art.4 si può leggere: “La valutazione insufficiente del comportamento, soprattutto in sede di

scrutinio finale, deve scaturire da un attento e meditato giudizio del Consiglio di classe,

esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità riconducibili alle fattispecie per

le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti – D.P.R. 249/1998, come modificato dal D.P.R.

235/2007 e chiarito dalla nota prot. 3602/PO del 31 luglio 2008 – nonché i regolamenti d’istituto

prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento temporaneo dello

studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni (art. 4, commi 9, 9 bis e 9

ter dello Statuto)...”.

La C.M. 10/2009 porta con sé delle novità perché il voto di condotta ”determina,

autonomamente, la non ammissione … nel caso sia inferiore a sei decimi, indipendentemente dalla

votazione conseguita nelle singole discipline di studio”.

La valutazione del comportamento degli alunni è espressa, collegialmente dai docenti contitolari

della classe, attraverso un giudizio per la scuola primaria (Non sufficiente / Sufficiente / Buono /

Distinto / Ottimo) e attraverso un voto nella Scuola Secondaria.

84

La valutazione è collegata al percorso di apprendimento proposto agli alunni. A seconda della data

di arrivo dell'alunno, delle informazioni raccolte durante la prima accoglienza.

La C.M. 24/2006 recita:“… In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a

quella “certificativa” si prendono in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli

obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno e,soprattutto, le potenzialità di apprendimento

dimostrate. In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio o meno da una classe all’altra

o da un grado scolastico al successivo,occorre far riferimento a una pluralità di elementi fra cui non

può mancare una previsione di sviluppo dell’alunno. Emerge chiaramente come nell’attuale

contesto normativo vengono rafforzati il ruolo e la responsabilità delle istituzioni scolastiche

autonome e dei docenti nella valutazione degli alunni.”

Nel primo quadrimestre la valutazione, in particolare per gli alunni di recente immigrazione o neo-

arrivati, potrà:

non essere espressa (fase della prima alfabetizzazione);

essere espressa in base al personale percorso di apprendimento;

essere espressa solo in alcune discipline.

Sul documento di valutazione verrà pertanto utilizzata, se necessario, la seguente dicitura: “La

valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto l’alunno si

trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana” oppure “ la valutazione non viene espressa in

quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione della lingua”.

Nel caso in cui l'alunno abbia una buona conoscenza di una lingua straniera, essa potrà essere

utilizzata, temporaneamente, come lingua veicolare per l'acquisizione dei contenuti e l'esposizione

degli stessi.

Nel II quadrimestre la valutazione è comunque formulata perché costituisce la base per il

passaggio o meno alla classe successiva. La valutazione finale non potrà essere semplice media

delle misurazioni rilevate, ma dovrà tenere in considerazione in modo particolare il percorso

dell'alunno, la progressione nell'apprendimento, gli obiettivi possibili, nonché la motivazione, la

partecipazione, l'impegno.

85

Nel sito nel MIUR si può leggere: “Nei confronti degli alunni con minorazioni fisiche o sensoriali

non si procede, di norma, a valutazioni differenziate, mentre, per gli alunni in situazione di

handicap psichico, la valutazione, adeguatamente differenziata, tiene conto degli obiettivi

prefissati nel Piano Educativo Individualizzato (PEI). L’individualizzazione del percorso educativo

previsto dal PEI per l’alunno con disabilità può incidere, a seconda della tipologia di disabilità e

della sua gravità, sui metodi di valutazione e sul valore legale del titolo di studio conseguito, in

particolare, al termine del Secondo Ciclo di istruzione. L’articolo 9 del Regolamento sulla

valutazione degli alunni (dpr 122/2009) prevede che, in sede di esame conclusivo del primo ciclo di

istruzione, le prove sono adattate in relazione agli obiettivi del PEI. Le prove differenziate hanno

valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del

diploma di licenza. Nel caso in cui gli obiettivi previsti dal PEI non siano riconducibili ai programmi

ministeriali, il percorso formativo consente l’acquisizione di un attestato di credito formativo

valido anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione (art. 9 dpr 122/2009). Per

le prove di esame (art. 318 del Testo Unico - d.lvo 297/1994) sono predisposte, per il 1° ciclo,

apposite prove, mentre, per il 2° ciclo, sono predisposte prove equipollenti e tempi più lunghi per

l'effettuazione delle prove scritte.”

Nel DPR n. 122 22/06/2009 sono presenti riferimenti agli insegnanti di sostegno (comma 5 art. 2 e

comma 1 art 4.), agli alunni con disabilità (art. 9), agli alunni con difficoltà specifica di

apprendimento (art. 10) e agli "alunni che frequentano per periodi temporalmente rilevanti corsi

di istruzione funzionanti in ospedali o in luoghi di cura" (art. 11). "Per procedere alla valutazione

finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale

personalizzato" con possibilità di deroghe per situazioni particolari e documentate (comma 7

art.14).

86

CRITERI DI AMMISSIONE/NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA

Il Collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza

della valutazione nel rispetto del principio della libertà d’insegnamento. I seguenti criteri e

modalità fanno parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa.

1) Caratteristiche

La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata dal Consiglio di Classe

presieduto dal DS o da suo delegato

I docenti di sostegno partecipano alla valutazione di tutti gli alunni

Per la valutazione della religione cattolica resta la valutazione attraverso un giudizio

sintetico formulato dal docente e continuerà ad essere espressa senza attribuzione di voto

numerico

La valutazione periodica e annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle

competenze da essi acquisite, nonché la valutazione dell’esame finale del ciclo, sono

effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi

La votazione sul comportamento determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al

successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo

Ai fini della validità dell’anno scolastico l’alunno deve aver frequentato le lezioni e le

attività didattiche per almeno i 3/4 dell’orario annuale personalizzato (non deve aver

superato i 51 giorni di assenza)

Ferma restando la frequenza richiesta ai fini della validità dell’anno scolastico e per la

valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali sono decise dai consigli di

classe, all’unanimità, a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la

possibilità di procedere alla valutazione stessa

Sono ammessi alla classe successiva gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta

a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna

disciplina o gruppo di discipline

Nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di

carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola

provvede ad inserire una specifica nota, al riguardo, nel documento individuale di

valutazione e a trasmettere quest’ultima alla famiglia dell’alunno

Per l’ammissione all’esame conclusivo del I ciclo gli alunni dovranno conseguire la

sufficienza in tutte le materie, compreso il voto nel comportamento. Il CdCl formula un

giudizio di idoneità, espresso in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto

dall’alunno

87

L’esito dell’esame conclusivo è espresso con valutazione complessiva in decimi (media dei

voti in decimi ottenuti nel voto di ammissione, nelle prove scritte e nel colloquio orale) e

illustrato con una certificazione dei traguardi di competenza

Conseguono il diploma gli alunni che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi. In

sede d’esame finale, agli alunni particolarmente meritevoli, che conseguiranno il punteggio di

10 decimi, potrà essere assegnata la lode, all’unanimità

2) Criteri generali

Premesso che si concepisce la non ammissione:

come costruzione delle condizioni per attivare/riattivare un processo positivo, con tempi più

lunghi e più adeguati ai ritmi individuali

come evento condiviso dalle famiglie e accuratamente preparato per l’alunno, anche in

riferimento alla classe di futura accoglienza

quando siano stati adottati, comunque, documentati interventi di recupero e/o sostegno che

non si siano rivelati produttivi

come evento da considerare soprattutto quando il passaggio da segmenti formativi ad altri

richieda un salto cognitivo particolarmente faticoso per la quasi totale mancanza di

prerequisiti fondamentali

e premesso che:

la norma sancisce l’ammissione alla classe successiva degli alunni che abbiano conseguito 6

(sei/decimi) in ciascuna disciplina e nel comportamento

le situazioni didatticamente gravi, con conseguente rischio di non ammissione saranno via via

segnalate alle famiglie, su specifica convocazione da parte del Consiglio di Classe e/o nei

colloqui con i genitori, e trascritti su foglio specificamente predisposto

il Collegio dei Docenti ritiene di dover definire condivisi criteri con cui il Consiglio di Classe in

presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento delibera

l’ammissione/non ammissione degli alunni alla classe successiva

In seguito a ciò:

ciascun docente, per ciascuna disciplina, presenterà l’allievo al Consiglio di Classe con il voto in

decimi derivante dalla verifica oggettiva degli esiti d’apprendimento (4-5-6-7-8-9-10/10)

nel caso in cui abbia rilevato una carenza nella sua disciplina, il docente distinguerà da

“carenza lieve” (voto 5)

“carenza rilevante” (voto 4)

“carenza gravissima”, determinata, sostanzialmente, da mancanza di impegno (voto 3)

3) Modalità particolari di compilazione del documento di valutazione

La compilazione del documento di valutazione è a cura di tutti i docenti del Consiglio di

Classe. Il coordinatore organizza il lavoro, predispone le griglie di valutazione, raccogliendo

i voti che i docenti avranno cura di apporre, per tempo, sulla medesima. Inoltre, firma la

scheda di valutazione a nome del Consiglio di Classe

88

La “valutazione del comportamento” degli alunni è espressa collegialmente, attraverso

voto numerico in decimi [vedasi tabella criteri di valutazione del comportamento degli

alunni in ambito scolastico]

le valutazioni delle “conoscenze, abilità, competenze” degli alunni sono espresse da ogni

singolo docente attraverso voto numerico in decimi in riferimento alla tabella “criteri di

valutazione degli apprendimenti disciplinari degli alunni in ambito scolastico”

Per la “nota che accompagna l’ammissione con carenze alla classe successiva,” si allegherà,

all’interno del documento di valutazione, un prestampato opportunamente predisposto,

compilato e sottoscritto dal Consiglio di Classe (come da allegato alla fine del paragrafo) e

controfirmato dal genitore dell’alunno

Parte integrante della valutazione è la “griglia di valutazione quadrimestrale” formata dalla

valutazione in decimi delle discipline e dal giudizio in merito al comportamento

Fac-simile di certificato inerente ammissione con carenze alla classe successiva:

Giulianova ___ / ____ / _____

All’attenzione dei genitori dell’alunno _______________________________ classe _______

Oggetto: Carenze rilevate in ambito didattico-educativo

In seguito a valutazione quadrimestrale, i docenti del Consiglio di Classe della _______ hanno rilevato

carenze lievi/gravi nelle seguenti discipline:

___________________

___________________

___________________

___________________

___________________

Nonostante le carenze rilevate, i docenti considerano positivi l’impegno, la partecipazione e l’attenzione

dimostrati dall’alunno nell’ultimo bimestre e il continuo tentativo di recuperare nelle diverse discipline.

Invitano, però, i genitori a intervenire, sollecitando nel/l proprio/a figlio/a un impegno extrascolastico che

colmi le lacune registrate nel corso dell’anno scolastico.

Per il Consiglio di Classe ___________________________________________

Il genitore ______________________________________________________

4) Strumenti e modalità di valutazione

Variano da insegnante a insegnante, anche in funzione del suo stile didattico, delle caratteristiche

della disciplina, della classe, dell’alunno, e di tutte le variabili fatte via via registrare. Si sente,

infatti, l’esigenza di utilizzare strumenti di “misurazione” comuni e condivisi, per dare alla

valutazione un carattere il più oggettivo e scientifico possibili.

89

Si verificano e si valutano:

le conoscenze e le abilità (valutazione degli apprendimenti)

gli obiettivi formativi relativi alle competenze (certificazione delle competenze)

partecipazione e impegno, socialità e collaborazione, applicazione, progresso rispetto alla

situazione di partenza, nell’ambito educativo e didattico (valutazione del comportamento)

Tempi di verifica e valutazione

Le prove di verifica sono programmate in itinere, di norma al termine di ciascuna unità di lavoro,

in stretta connessione col percorso svolto. Prevedono una graduazione delle difficoltà proposte,

coerenti con gli obiettivi perseguiti, commisurata ai livelli di difficoltà affrontati.

La valutazione iniziale ha funzione diagnostica e prognostica (i test d’ingresso sono destinati alla

verifica e al possesso dei requisiti, all’inizio dell’attività didattica).

La valutazione in itinere ha funzione regolativa e formativa (le prove formative per unità di

apprendimento, o gruppi di unità di apprendimento, sono prove in cui la funzione di “feedback”

prevale su quella valutativa, pur non escludendola).

La valutazione finale (I e II quadrimestre), ha funzione sommativa (le prove sommative sono

articolate in base ad una ripartizione bimestrale e in funzione dello svolgimento progressivo del

curricolo).

Strumenti di verifica e valutazione

Le prove di verifica sono impostate in relazione ai prerequisiti richiesti, a ciascun obiettivo di

apprendimento e al relativo percorso della classe. Le principali tipologie dei quesiti sono:

quesiti a risposta chiusa: vero/falso, risposta multipla, a completamento (prove oggettive)

quesiti a risposta aperta: esercizi, questionari, rappresentazioni grafiche (prove soggettive);

temi e problemi (prove soggettive)

prove pratiche (prove soggettive)

Oltre agli strumenti di verifica tradizionali, vengono utilizzate altre forme di valutazione:

osservazioni sistematiche (relative all’individuazione dei bisogni formativi degli alunni)

osservazioni occasionali (riferite a situazioni rilevanti)

raccolte di documenti (fascicolo dell’alunno)

produzione di elaborati (disegni, ricerche, cartelloni, realizzazioni multimediali)

Alle prove di verifica oggettiva (strutturata) verrà attribuito un punteggio che consentirà di

distribuire i risultati secondo una scala di valutazione

Fascia

bassa

Fascia

medio bassa

Fascia

media

Fascia

medio alta

Fascia

alta

Fascia

altissima

4 5 6 7 8 9 10

0% - 39% 40% – 49% 50% – 69% 70% - 79% 80% – 89% 90%

94%

95%

100%

Mancato

raggiungimento

Raggiungimento

parziale

Raggiungimento

minimo degli

Complessivo

raggiungimento

Pieno

raggiungimento

Pieno e completo

raggiungimento

90

degli obiettivi degli obiettivi obiettivi degli obiettivi degli obiettivi degli obiettivi

Comunicazione dei risultati agli alunni

Ogni prova viene corretta e riconsegnata agli alunni prima della somministrazione della prova

successiva. Ciascun alunno è informato sul livello raggiunto, i progressi ottenuti o le difficoltà

ancora manifestate. È importante fornire indicazioni su come procedere nel lavoro successivo.

Nella valutazione dei risultati si tiene conto del valore formativo della prova e della necessità di

considerare prioritarie la valorizzazione della persona e l’acquisizione della consapevolezza in

merito ai risultati conseguiti o meno. Va riportato il punteggio percentuale complessivo e, qualora

il docente lo ritenga necessario, la corrispondenza di questo col voto numerico espresso in decimi.

Le prove vengono opportunamente conservate. I risultati delle prove d’ingresso hanno lo scopo di

programmare l’attività didattica e non sono forme di valutazione.

Comunicazione alle famiglie

L’Istituzione scolastica garantisce l’informazione alle famiglie, sul processo di apprendimento degli

alunni e sui diversi risultati ottenuti, attraverso tutte le forme possibili:

comunicazioni sul diario;

lettera o convocazione dei genitori per questioni rilevanti inerenti il comportamento,

persistenti carenze nell’impegno, difficoltà specifiche o cali nel rendimento

colloqui periodici e ricevimenti settimanali dei docenti

specifica nota informativa predisposta dall’Istituzione scolastica in caso di assenza dei

genitori ai colloqui periodici ove si ravvisi la necessità di far pervenire, comunque, una

comunicazione alla famiglia

5) Valutazione dell'ambito metacognitivo

Per quello che riguarda l’ambito metacognitivo, le osservazioni sistematiche faranno riferimento ai

seguenti indicatori:

partecipazione e impegno (livello di attenzione, grado di pertinenza degli interventi,

disponibilità ad apprendere, grado di concentrazione, grado di coinvolgimento nell’azione

formativa, riflessione personale, capacità di approfondimento e riorganizzazione)

socialità e collaborazione (interazione cognitiva, capacità di socializzare i saperi, livello di

interazione e collaborazione, integrazione delle conoscenze proprie con quelle espresse

dai compagni, accoglienza del punto di vista altrui nella realizzazione di compiti comuni,

condivisione degli interessi)

metodo (attenzione alle istruzioni di lavoro e alle dimostrazioni dell’insegnante, capacità

di elaborare le informazioni offerte, organizzazione autonoma del lavoro, capacità di

prendere decisioni, capacità di riconoscere modelli, di richiamare conoscenze e

competenze organizzate e applicarle, capacità di mettere in rilievo somiglianze e

differenze tra situazioni note e non note, consapevolezza riflessiva, rielaborazione,

interpretazione e valutazione…)

progresso rispetto alla situazione di partenza nella sfera degli apprendimenti

91

I giudizi riguardanti ogni singolo indicatore concorreranno, insieme alla condotta dell’alunno,

all’attribuzione del voto di comportamento.

6) Valutazione del comportamento

La valutazione del comportamento è espressa in decimi. Una valutazione inferiore al sei determina

la non ammissione alla classe successiva. Gli indicatori per il comportamento sono stati desunti

dalle indicazioni legislative presenti nel DPR n. 249/98, così come modificato con DPR n. 235/2007

e nel D.lgs 59/2004. Attraverso osservazioni sistematiche periodiche, il Consiglio di Classe decide,

collegialmente, il voto di comportamento.

7) Percorsi educativi personalizzati

Una trattazione a parte merita la valutazione degli alunni in situazione di handicap, dal momento

che in questo caso il Consiglio di classe in sede di scrutinio e in sede di esame è chiamato ad

esprimere la propria valutazione per gli alunni che hanno avuto la necessità di seguire

programmazioni ridotte o semplificate (obiettivi minimi) o differenziate.

La valutazione degli alunni con disabilità riconosciuta viene operata, da parte dei docenti della

classe, sulla base del profilo dinamico funzionale e del Piano educativo individualizzato, al fine di

valutarne il processo formativo in rapporto alle potenzialità e ai livelli di apprendimento e di

autonomia iniziali. Essa è riferita alle discipline e alle attività svolte sulla base di tali documenti.

I docenti nominati per attività di sostegno a favore di alunni diversamente abili fanno parte del

Consiglio di Classe e partecipano a pieno titolo alle operazioni di valutazione e, dunque, a tutte le

operazioni connesse alla predisposizione delle prove, alla loro correzione e alla formulazione del

giudizio finale. Dove siano previste delle forme di programmazione differenziata, per la

promozione degli apprendimenti degli allievi con bisogni educativi speciali sono previste prove

differenziate. Possono essere utilizzate le stesse prove della classe con l’indicazione degli items o

delle parti da svolgere. Le prove, comunque, sono strutturate secondo una gradazione delle

difficoltà e dei livelli di competenza. Per gli alunni DSA sono adottati gli strumenti metodologico-

didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Per gli alunni per i quali è stato elaborato

il PEI, la valutazione è coerente con gli obiettivi in esso indicati.

8) Giudizio finale di licenza di scuola secondaria di primo grado

Anche per la valutazione finale d’esame, ogni Consiglio di Classe si atterrà ai medesimi parametri

di valutazione finale. Si ritiene opportuno dare dei riferimenti ben precisi ai diversi Consigli di

Casse, per evitare difformità di giudizio e cercare di rendere il più oggettivo possibile il criterio di

valutazione, secondo la seguente tabella:

da 6 a 6,5 6

da 6,6 a 7,5 7

da 7,6 a 8,5 8

92

da 8,6 a 9,5 9

da 9,6 a 10 10

Parametri dell'esame

Indicatori per la correzione della prova scritta

ITALIANO

- Pertinenza del contenuto

- Correttezza ed organicità

- Chiarezza e proprietà di linguaggio

- Rielaborazione personale

- Originalità di sviluppo

LINGUA STRANIERA

Lettera

- Correttezza formale

- Attinenza alla traccia proposta

- Conoscenza del lessico

- Uso delle strutture

Dialogo

- Comprensione della traccia (individuazione di luogo,

argomento,

scopo, relazione tra i parlanti)

- Scelta delle funzioni linguistiche

- Conoscenza del lessico

- Uso delle strutture

Questionario

- Comprensione del testo

- Pertinenza delle risposte

- Apporto personale

- Conoscenza del lessico

- Uso delle strutture

Riassunto

- Comprensione del testo

- Individuazione dei fatti principali

- Capacità di sintesi

- Conoscenza del lessico

- Uso delle strutture

SCIENZE MATEMATICHE

- Padronanza delle tecniche di calcolo

- Conoscenza e applicazione delle formule

- Uso di procedure matematiche corrette

93

- Capacità di costruzione di grafici

- Presentazione formale dell’elaborato

La prova Invalsi (Italiano e Matematica), come nei precedenti aa.ss., sarà uniforme per tutte le

Scuole Secondarie di primo grado e verrà somministrata, nello stesso giorno, su tutto il territorio

nazionale.

Modalità del colloquio

Il colloquio d’esame sarà avviato su un’area culturale individuata dagli alunni come la più

rispondente a sollecitare le proprie capacità espositive ed espressive in base ad un reiterato

interesse e ad una peculiare disposizione manifestata nel corso del triennio.

L’alunno articolerà un percorso pluridisciplinare che consenta di attraversare le varie aree

culturali, in modo da evitare che l’esame si risolva in un repertorio di domande e risposte senza il

necessario collegamento, in una sorta di giustapposizione di colloqui distinti. Sarà proprio il modo

e la misura in cui gli alunni sapranno esporre e collegare, a determinare il giudizio sul colloquio

stesso. Riguardo agli alunni appartenenti alla terza fascia, il colloquio inizierà con un tema o

argomento proposto dal candidato, per proseguire su un campo d’indagine espressivo-conoscitivo

più aderente alle possibilità cognitive e culturali dei ragazzi.

Criteri di valutazione per il colloquio:

conoscenza del proprio vissuto

conoscenze, competenze e abilità in rapporto al PEI

conoscenza dei contenuti curricolari

capacità di collegamento dei temi trattati

capacità di rielaborazione e valutazione personale

proprietà e varietà lessicale

utilizzazione di linguaggi specifici

capacità di avvalersi di strumenti interpretativi(cartine, grafici

capacità di intuizione, osservazione, riflessione, analisi e sintesi.

94

INVALSI

Con la parola INVALSI si indica l’Istituto nazionale per la valutazione e del sistema educativo di

istruzione e formazione. Tale istituto effettua prove su scala nazionale per verificare le conoscenze

e le abilità degli studenti e ricavarne informazioni sulla qualità del nostro sistema scolastico, che

poi mette a disposizione del pubblico e delle singole scuole allo scopo di favorire un lavoro mirato

di miglioramento dell’offerta formativa.

L’INVALSI è un Ente di Ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto, in

un lungo e costante processo di trasformazione, l’eredità del Centro Europeo dell’Educazione

(CEDE) istituito con l’arrivo dei Decreti Delegati della Scuola il 31 maggio 1974 ed in particolare il

DD n.419 trasformato in INVaLSI con il D.Lgs.258 del 1999 a norma dell’art.11 della L.59/99.

Nel 2000 con D.P.R. n.313 è stato emanato il Regolamento per l’organizzazione dell’INVALSI.

La sua struttura viene modificata con il D.Lgs. 286/2004 “Istituzione del Servizio nazionale di

valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, nonché riordino dell'omonimo istituto, a

norma degli articoli 1 e 3 della legge 28 marzo 2003, n. 53”.

La legge n.276 del 2007 introduce le prove Invalsi con la prova di Italiano e di Matematica.

Nel 2009 con D.Lgs.213 si procede con il riordino degli enti di ricerca e con D.P.R. 80/2013 viene emanato il

Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione.

Nel 2011 è stato emanato lo Statuto INVALSI con Decreto n.11, mentre con la direttiva n.88 del

2011 vengono indicati gli Obiettivi delle rilevazioni nazionali.

L’INVALSI, come si può leggere nel sito istituzionale:

“effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla

qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni di istruzione e di istruzione e

formazione professionale, anche nel contesto dell'apprendimento permanente; in particolare

gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV);

studia le cause dell'insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto sociale

ed alle tipologie dell'offerta formativa;

effettua le rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole;

predispone annualmente i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, volta a

verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame di

Stato al terzo anno della scuola secondaria di primo grado;

predispone modelli da mettere a disposizione delle autonomie scolastiche ai fini

dell'elaborazione della terza prova a conclusione dei percorsi dell'istruzione secondaria

superiore;

provvede alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi

dell'istruzione secondaria superiore, utilizzando le prove scritte degli esami di Stato secondo

criteri e modalità coerenti con quelli applicati a livello internazionale per garantirne la

comparabilità;

95

fornisce supporto e assistenza tecnica all'amministrazione scolastica, alle regioni, agli enti

territoriali, e alle singole istituzioni scolastiche e formative per la realizzazione di autonome

iniziative di monitoraggio, valutazione e autovalutazione;

svolge attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola, connessa ai

processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche;

svolge attività di ricerca, sia su propria iniziativa che su mandato di enti pubblici e privati;

assicura la partecipazione italiana a progetti di ricerca europea e internazionale in campo

valutativo, rappresentando il Paese negli organismi competenti;

formula proposte per la piena attuazione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici,

definisce le procedure da seguire per la loro valutazione, formula proposte per la formazione

dei componenti del team di valutazione e realizza il monitoraggio sullo sviluppo e sugli esiti del

sistema di valutazione.

L’INVALSI è soggetto alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione che individua le priorità

strategiche delle quali l'Istituto tiene conto per programmare la propria attività. La valutazione

delle priorità tecnico-scientifiche è riservata all'Istituto.”

La prova INVALSI è una prova standardizzata somministrata agli studenti dei diversi ordini e gradi

di scuola. Gli obiettivi sono relativi alla valutazione degli apprendimenti su scala nazionale in

Italiano e Matematica della prima e quinta classe di scuola primaria; prima e terza di scuola

secondaria di 1° grado (4^ prova) e seconda classe di scuola sec. di 2° grado; per l’ultimo anno di

questa scuola bisognerà aspettare il 2015.

Per la classe 3^ della secondaria di primo grado il test corrisponde alla Prova Nazionale nell’ambito

dell’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo. Prova obbligatoria che si articola in due prove

scritte, una di matematica e una di italiano, della durata di 75 minuti ciascuna, e di un questionario

studente, somministrati nella stessa mattinata. La sezione di italiano prevede:

-comprensione della lettura (un testo narrativo seguito da 15 quesiti)

-riflessione sulla lingua (10 quesiti su conoscenze grammaticali).

La sezione di matematica prevede:

- 21 tra quesiti a scelta multipla e a risposta aperta (su numeri, geometria, relazioni e funzioni,

misure, dati e previsioni).

Le Direttive ministeriali hanno indirizzato l’azione valutativa

- per rilevare il valore aggiunto prodotto da ogni singola scuola in termini di accrescimento dei livelli di

apprendimento degli alunni,

- con l’intento che i risultati della somministrazione delle prove siano messi a disposizione oltre che

dell’Amministrazione centrale e periferica del Ministero, delle relative istituzioni scolastiche in modo che

queste possano rapportarsi con le altre scuole del territorio,

- per assicurare la partecipazione italiana ai progetti di ricerca internazionali (in particolare, ai

programmi/progetti OCSE-PISA, IEA-TIMSS e IEA-PIRLS) favorendo l’analisi da parte delle stesse scuole

sui punti di forza e di debolezza degli studenti evidenziati dalle suddette indagini,

- per fornire alle istituzioni scolastiche prove di valutazione degli apprendimenti relative a nuove aree

disciplinari con priorità alla lingua inglese e alle scienze, finalizzate a consentire alle scuole di progettare

96

specifici percorsi di autovalutazione e di miglioramento della didattica e della qualità

dell’apprendimento prove devono accertare il livello degli apprendimenti degli studenti nelle fasce

d’età e negli ambiti disciplinari definiti annualmente.

Oggetto della valutazione di italiano è la competenza di lettura nelle tre dimensioni (pragmatico -

testuale, grammaticale e lessicale); particolare attenzione ai processi quali l’individuazione di

informazioni date esplicitamente nel testo, la comprensione globale di un testo, la formulazione

di semplici inferenze, l’interpretazione integrando informazioni ricavate da vari parti del testo, la

valutazione del contenuto testuale…..

Il tipo di testo previsto per la scuola primaria è:

- per la classe seconda, letterario/narrativo (anche con immagini)

- per la classe quinta, letterario/narrativo, non letterario/ espositivo, narrativo, conativo.

Le prove di matematica testano sia il dominio dei contenuti (Numeri, Spazio e Figure, Misure, Dati

e Previsioni) sia quello cognitivo (esecuzione di algoritmi di routine o non, uso di linguaggi specifici,

sensibilità numerica e geometrica). I quesiti sono prefigurati con una formulazione che

impieghi molteplici registri: testi, figure, immagini, tabelle, grafici, contestualizzati, soprattutto

per la seconda classe della scuola primaria, in situazioni concrete, evitando l’uso di

espressioni inutilmente complicate (ad esempio l'uso della doppia negazione), utilizzando, poi,

simboli sempre standard….

97

E’ noto che anche il mondo della scuola in questi ultimi anni si è interessato di Qualità. Un nuovo

approccio che rende necessario un cambiamento di prospettiva e di mentalità: l’utente del servizio

diventa cliente del servizio, la sua soddisfazione e i suoi bisogni vengono messi al centro

dell’attenzione. Forse questo tipo di approccio potrebbe sembrare alquanto distante da noi, al

momento, ma si tratta di avviarsi verso un cammino di miglioramento continuo.

Per questo anno scolastico saranno utilizzati pochi strumenti, ovvero:

Questionario per i genitori degli alunni che si trovano nell’anno terminale del proprio corso di

studio;

Questionario per i docenti dei tre ordini di scuola.

Questionario per gli studenti di terza media.

In particolare i questionari sulla percezione dei genitori sono tra loro leggermente diversi in

relazione alla diversa richiesta formativa. I questionari sono a domanda chiusa per registrare il

punto di vista dei genitori sul funzionamento della scuola in relazione ad alcuni aspetti dello stare

a scuola e dell’azione educativa della stessa.

Il questionario per i docenti prevede la puntualizzazione sulle aspettative in entrata e l’effettiva

realtà delle situazioni in uscita. Inoltre tutti i docenti erano liberi di inserire suggerimenti,

commenti e quant’altro per rendere lo strumento più rispondente alle esigenze di tutti.

con il seguente riquadro si riassumono i punti essenziali dei questionari.

Nel questionario per i docenti si prenderanno in esame :

le strutture fisiche della scuola

i processi di insegnamento

i rapporti interpersonali.

Nel questionario per i genitori ogni richiesta sarà supportata da 5 differenziali semantici di

semplice approccio e basati sul livello della propria soddisfazione. Ai genitori sarà chiesto di

indicare, rispetto ad ogni descrittore se sono molto - abbastanza –poco, per niente soddisfatti e

alle 4 opportunità appena indicate ce ne sarà una quinta relativa al non possesso di informazioni.

AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO

Efficacia ed efficienza del Pof. Grado di soddisfazione delle famiglie e del territorio. Indicatori di qualità del POF. Progetti speciali di ampliamento dell’Offerta Formativa.

98

Agli alunni della scuola dell’infanzia si potranno somministrare questionari a risposta chiusa

costituite da immagini di significato diverso tra cui scegliere.

Queste sono semplicemente delle ipotesi di lavoro futuro.

Quello della valutazione delle scuole è un campo che negli ultimi anni ha preso atto di un bisogno

forte di capire cosa avviene nelle scuole e perché, ma mancano ancora degli strumenti univoci che

possano essere utilizzati dovunque per gli stessi scopi.

99

Nella nostra regione dobbiamo ringraziare il dott. Carlo Petracca per tutto quello che negli ultimi

10 anni ha scritto e fatto per condurre i docenti a chiarire il concetto di competenza e a lavorare su

di esse e con esse. Si riprendono per questo capitolo le note dello studioso.

Seguendo il dettato normativo, nella legge n.53 del 28 marzo 2003 si può leggere all’art.3 che:

“La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti del

sistema educativo di istruzione e formazione, e la certificazione delle competenze da essi acquisite

sono affidate ai docenti …”

La sottolineatura sulle competenze che viene ripresa sia nel D. Legs.n. 59 DEL 19.02.2004 che nel

D. Legs. n. 226 DEL 17.10. 2005. L’oggetto della valutazione si complica perché viene a

comprendere 3 aspetti:

gli apprendimenti

le competenze

il comportamento.

Tutto ciò ha determinato il passaggio dalla valutazione dell’alunno alla valutazione delle

prestazioni dell’alunno.

La Legge N. 169 del 30.10.08 – Art 3, c. 1:

“Dall' anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli

apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuati

mediante l'attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale

di maturazione raggiunto dall'alunno”.

Art 3, c. 2:

“ Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica

ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite

nonché la valutazione dell'esame finale del ciclo sono effettuate mediante l'attribuzione di voti

numerici espressi in decimi.”

DPR 22 giugno 2009 n. 122, Art 8

Certificazione delle competenze

“Nel primo ciclo di istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al

termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado,

accompagnate anche da valutazioni in decimi”

D.M. N. 9 del 27 gennaio 2010 adotta un modello di certificazione e richiede la certificazione delle

competenze al termine dello scrutinio finale per gli studenti che hanno assolto l’obbligo di

istruzione. Il modello deve essere compilato per tutti gli studenti e rilasciato a richiesta degli

interessati. La certificazione è obbligatoria dall’anno scolastico 2010/11, ma dice lo stesso Petracca

che prima di certificare le competenze è necessario valutarle e prima di valutarle è necessario

promuoverle: “Gli insegnanti hanno il diritto di valutare ed eventualmente di certificare solo ciò

che hanno cercato con forza di sviluppare”. Per sviluppare le competenze è necessario sapere

100

quali siano e in questo ci aiuta il D.M. 139 del 27 agosto 2007 ed è necessario sapere come fare. Si

può pervenire alla valutazione delle competenze:

• A. COMPITI DI REALTA’

• B. OSSERVAZIONE SISTEMATICA

• C. AUTOBIOGRAFIE

Il D.M.139/07 è accompagnato da alcuni allegati tra cui quello relativo agli assi culturali. Vengono

indicati 4 assi culturali:

asse dei linguaggi

asse matematico

asse scientifico-tecnologico

asse storico-sociale.

Per ogni asse vengono indicate le competenze e la loro relativa declinazione. Inoltre come si

dichiara nel documento tecnico “Essi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di

apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave che preparino i giovani alla vita

adulta e che costituiscano la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo

di apprendimento permanente, anche ai fini della futura vita lavorativa.”

Altro allegato è quello relativo alle: Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine

dell’istruzione obbligatoria che sono

• Imparare ad imparare

• Progettare

• Comunicare o comprendere messaggi o rappresentare ….

• Collaborare e partecipare

• Agire in modo autonomo e responsabile

• Risolvere problemi

• Individuare collegamenti e relazioni

• Acquisire ed interpretare l’informazione.

Nel documento tecnico vengono richiamate anche le competenze chiave indicate dalla

Raccomandazione Europea del 2007 che sono:

comunicazione nella madre lingua,

comunicazione nelle lingue straniere,

competenza matematica,

competenze di base in scienza e tecnologia,

competenza digitale,

imparare ad imparare,

competenze sociali e civiche,

spirito di iniziativa e imprenditorialità,

consapevolezza ed espressione culturale.

101

La documentazione è un po’ la Cenerentola della scuola italiana. Per quanto negli ultimi anni,

specie all’indomani della scoperta contrattuale delle funzioni obiettivo, art. 28 CCNL 1998-2001 e

art. 37 CCN Integrativo, in area 2: Sostegno al lavoro dei docenti. Profilo dell'area. La scuola

dell'autonomia ... Funzione e): Cura della documentazione educativa e poi nel D.P.R. 275/99,

art.6, comma 1, lettera e) “la documentazione educativa e la sua diffusione all'interno della

scuola”; comma 3 ”… le istituzioni scolastiche sviluppano e potenziano lo scambio di

documentazione e di informazioni attivando collegamenti reciproci..”

se ne è sottolineata l’importanza sia educativa che storico-sociale. Non a caso nel tempo è nato

anche il percorso Gold.

L’archiviazione della programmazione didattica viene affidata al Centro di Documentazione presso

la sede dell’Istituto, Scuola Primaria “De Amicis”, mentre i materiali prodotti dai bambini, frutto

del percorso formativo, vengono archiviati in raccoglitori individuali e consegnanti ai genitori.

Le pagine web (www.primogiulianova.it) della scuola vengono aggiornate sistematicamente e

presentano la documentazione di alcuni progetti elaborati .

La documentazione a scuola è molto importante perché essa coniuga in se stessa diversi aspetti o

momenti:

Il momento della memoria che consente alla scuola di mostrare e lasciare tracce del proprio

patrimonio culturale

Il momento della condivisione che consente di condividere con altri l’esperienza didattica

mettendo in circuito le proprie riflessioni.

Il momento della riflessione permette poi di avere consapevolezza del progetto educativo, di

assumere un atteggiamento di osservazione, di riflettere sul lavoro raccolto.

Documentare a scuola significa dunque costruire le informazioni che permetteranno ad altri di

prendere spunti per nuovi lavori, di ampliare i nostri, di proseguirli, di farli vivere e crescere.