solomagazine Nuoto agosto

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nuoto Anno 1| numero 6 «Sono tornato con la voglia di un tempo» RE MAGNO

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La prima rivista italiana dedicata al nuoto internazionale in formato gratuito

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nuotoAnno 1| numero 6

«Sono tornato con la voglia di un tempo»re magno

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8 Filippo Magnini tra passato e futurodi Alberto Dolfin

28 Martina Caramignoli, avanti a piccoli passi di Sonia Arpaia

34 La sfida totale di Rocco Potenza di Andrea Ciccone

18 Chad Le Clos sulle orme di Phelps di Alberto Dolfin

23 Ranomi Kromowidjojo vuole vincere da sola di Alberto Dolfin

40 Il tris d'argento di Gabriele Detti di Andrea Masini

44 Festival Olimpico della Gioventù europea in tinta azzurra di Luca De Matteis

DIRettORe ResPOnsabILeWalter Perosino

DIRettORe aMMInIstRatIvOMonica Gini

ReDazIOneCorso Mediterraneo 67 torino Fax 011 [email protected]

I nOstRI COLLabORatORI:sonia arpaia, elisa bellardi, Gianmario bonzi, stefano Carrus, andrea Ciccone, Pasquale Clienti, Luca De Matteis, alberto Dolfin, Francesca Galluzzo, andrea Masini, alice Mella, Federico Militello, Paola Provenzali e alessandro Pilati della redazione di nuotoacquelibere.com

COntRIbutO FOtOGRaFICO Francesco alessandro armillotta, Getty Images, andrea Masini

PROGettO GRaFICOsimone Caltabiano e Claudia Rubiu

ReaLIzzazIOne GRaFICaClaudia Rubiu / talia verlato

solomagazine nuotoè una produzioneautorizzazione del tribunale

di torino n.ro 8/11 del 25 gennaio 2011

anno I, numero 6 aGOstO 2011

4056

in primo piano

spazio azzurro

giovanile

Sommariosommario sommario sommario sommario sommarioSommario

50 bonanni, una firma da record di Alberto Dolfin

56 Gli straordinari di Giulia Levrero di Alberto Dolfin

salvamento

5

28

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fuori corsia

96

acque libere

focus regioni

le nostre rubriche

le nostre società

61 In viaggio per Yalta di Francesca Galluzzo

64 una staffetta in cinque a Derthona di Francesca Galluzzo

70 Dario bertazzoli torna alle origini di Francesca Galluzzo

74 Martina Grimaldi, missione compiuta di Alessandro Pilati

78 La maratona sarda di Francesca Galluzzo

98 una finestra sull'attività nazionale attraverso i Comitati regionali

84 Malaspina al fianco dei ragazzi86 L'aquila nuoto, un esempio per tutti88 aquatic Forum, una crescita irresistibile90 andrea Doria, tradizione vincente

master

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Sommario

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96Le passioni di Caterina balivodi Gianmario Bonzi

al cuore del nuoto con Corrado Rossodi Andrea Ciccone

SONO APERTE

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NAL CAMPUS 2011

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Filippo Magnini, archiviato il Mondiale e il gossip, non pone limiti al futuro: «Tante volte ho detto che mi sarei ritirato nel 2012, ma adesso è sempre più forte in me la voglia di ributtarmi in acqua»

«re magno è tornato»di AlberTo DolFin / foto GeTTy iMAGes e FrAncesco AlessAnDro ArMilloTTA

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re Magno rivuole la sua corona. l’estroso azzurro, bicampione mondiale dei 100 stile libero, vuole ritornare ad esultare come ai tempi d’oro ed è pronto a gettarsi nuovamente nella mischia.

intervista intervista ı Filippo Magnini

«L’ItaLIa non ha maI avuto neLLa sua storIa una squadra così forte, è ora che La staffetta 4x100 sI prenda quaLche soddIsfazIone»

Il Mondiale di Shanghai ci ha restituito un Filippo Magnini nuovo, con l’inve-stitura da capitano, capace di sfiora-

re la finale nei “suoi” 100 stile libero e di guidare la staffetta veloce azzurra ad un passo da un podio stellare. Ma questa volta non vuole lamentarsi il pesarese che preferisce vedere il bicchiere mez-zo pieno e porre le basi per una grande Olimpiade a Londra, che potrebbe es-sere il coronamento della sua strepitosa carriera. In Cina si è parlato molto an-che di gossip e di un flirt con Federica Pellegrini, ma Filippo sottolinea di non voler parlare qui della sfera privata, dan-do più spazio alla sua grande storia con il nuoto.

Filippo, come giudica il suo Mondiale?«Diciamo che esco da questa manife-stazione con molte certezze. Non na-scondo che mi dispiace tantissimo non essere tornato a casa con una medaglia. Guardando indietro, mi sono allenato molto bene, ma poi raccogliere i frutti in gara è diverso: ho dimostrato di poter giocarmela alla pari con gli altri. Il mio unico rammarico è stato quello di aver fatto un errore tecnico nella semifinale dei 100 stile libero, ho mancato la vira-ta e ho perso quel metro e mezzo, che poi non sono più riuscito a recuperare. È stato un errore mio e l’ho pagato. Un peccato, dopo che ho nuotato 48”36 in maniera molto facile e tranquilla nelle batterie del mattino. Nella 4x100 stile li-bero, ho fatto segnare 47”31, il secondo tempo lanciato più veloce dopo quello del francese Gilot e anche nella 4x200 ho dato un apporto importante già al mattino con 1’46”97. Dunque, questo Mondiale l’ho preparato benissimo e

Poi, dopo tanto tempo, ci voleva: credo sia stata una liberazione non solo per me, ma anche per loro».

In questo senso, quanto è stato difficile essere criticato negli anni, nonostante le sue vittorie?«L’Italia è un po’ particolare per questo: in altri paesi, ci sono atleti che vincono una gara e vengono osannati per sem-pre. È vero che io sono molto amato e quindi sono contentissimo, però in Italia c’è questa tendenza ad accusare subito un campione quando perde una gara. Basta guardare l’esempio di Valentino Rossi in questo periodo: ci sono delle persone che riescono a puntare il dito contro di lui dopo quello che ha fatto

sono arrivato in grande forma, anche se poi sono mancate le medaglie. Ora so che a Londra potrò dire la mia».

Per la prima volta è stato il capitano della Nazionale azzurra. Com’è stato?«Una esperienza bella perché ho visto che il capitano è molto importante per una squadra. Tanti ragazzi più piccoli, ma anche i più grandi si rivolgevano a me per problemi legati alla cuffia o al costume o per chiedere qualunque cosa alla Federazione. Sono state fatte del-le riunioni tra atleti che, nei miei dieci anni di Nazionale, non si erano mai svol-te. Per la prima volta, alla partenza per Shanghai, eravamo tutti in aeroporto insieme con la divisa dell’Italia. Siamo stati un bel gruppo e anche i ragazzi più giovani sono stati eccezionali. Tornare a casa con due ori e tre argenti, credo che sia un risultato fantastico. Una spedizio-ne ottima in prospettiva olimpica, visto anche lo splendido successo nella pal-lanuoto e le medaglie raccolte nel fondo e nei tuffi».

Dunque, che stagione è stata per lei quella appena conclusa?«Fino ad aprile ero a rischio per il Mon-diale perché sono stato un mese col piede ingessato, poi ho preso il morbillo e ho perso altre due settimane dopo gli Assoluti. Sul momento qualche dubbio l’ho avuto, sicuramente la mia prepa-razione di quest’anno è stata messa in crisi. Il successo al Sette Colli mi ha ridato fiducia: vincere a Roma, davanti al mio pubblico che applaude, è stato fantastico. Forse, ho esagerato un po’ con l’esultanza, ma per me è un aspetto fondamentale, che fa parte della gara.

per lo sport italiano, li prenderei a sber-le. Un italiano che vince nove mondiali ed è il più forte in assoluto di sempre. È sempre facile accusare, anche con me è stato così. Io ho fatto una carriera che nei 100 stile libero non ha mai fatto nes-suno in Italia, impensabile prima che la facessi io. Poi è vero che non ho brillato in alcuni appuntamenti importanti, come l’Olimpiade di Atene, dopo aver fatto un grande Europeo o ai Giochi di Pechino, dopo che agli Europei ero comunque ar-rivato terzo nei 100 stile libero: dunque, non erano proprio annate da buttare. Oppure nell’anno del Mondiale di Roma, qundo ho fatto il record del mondo nella staffetta 4x50 mista ed ho vinto tre me-daglie agli Europei in vasca corta. Sono anni in cui ho fallito il bersaglio grosso, ma non da cancellare totalmente».

Quanto ha pesato, nel suo periodo difficile, l’avvento dei costumi in poliuretano, a cui lei ha sempre affermato di essere contrario?«Venivo dal Mondiale vinto nel 2007, con tempi vicini al 48”50. I più forti nuotavano tempi comunque vicini al 48”20. Poi, da un mese a quella parte, sono arrivati atleti

che nuotavano 47”00, quasi un secondo e mezzo in meno della vittoria mondiale: qualcosa era evidentemente cambiato. Tutto ciò mi ha turbato, ma non posso dare tutta la colpa ai costumi. Io avevo bisogno di staccare e ho avuto problemi alla spalla che mi hanno disturbato negli allenamenti. Non mi sono allenato benis-simo, è vero, però ho sempre criticato la scelta di utilizzare i costumoni e per que-sto sono stato criticato. Il tempo mi ha dato ragione e sono felicissimo di come è andata a finire. Questi due anni di incubo sono finiti dandomi ragione, tutti poi han-no odiato questi costumi. Non ci sono più gli atleti supermuscolati, ora vedia-mo nuotatori coi fisici più asciutti. C’era gente che moriva dopo 30 metri, che con il costumone riusciva a fare anche i 200! Il nuoto è tornato ad essere uno sport per cui bisogna allenarsi per vincere, per fortuna è finito questo periodo, il talento conta ancora».

Come giudica la concorrenza mondia-le ad un anno dai Giochi Olimpici? Si può dire, visto anche il podio iridato, che ci sia stato un ritorno alle origini dei 100, con la tendenza ad un pas-

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l'ex calciatore chad le clos non nasconde il suo obiettivo: battere Michael Phelps, il suo idolo, nei 200 farfalla alle olimpiadi di londraun calcio al più grande

di AlberTo DolFin / foto GeTTy iMAGes e AnDreA MAsini

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avanti a piccoli

paSSiMartina caramignoli sa quello che vuole e come

raggiungerlo per fare la differenza negli 800: «Devo lavorare ancora tanto per meritarmi un'olimpiade»

di soniA ArPAiA / foto AnDreA MAsini

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Silverdetti

testo e foto di AnDreA MAsini

lo stileliberista livornese ha messo la sua firma sugli euro Junior con tre medaglie d'argento:

«soddisfatto per i 400, mi sono sentito beffato negli 800»

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Papà roberto ha collezionato primati mondiali in serie e ora il figlio Francesco ne sta seguendo le orme nei 100 trasporto manichino con pinne

Bonanniuna firma da record

di AlberTo DolFin

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Diletta lugano, simone battiston, Michele Galvagno e sabina Vitaloni esaltano la mistaffetta mista del Gulliver Derthona, dietro le quinte c'è la mano di Fabio Affricano di FrAncescA GAlluzzo

una Staffetta in cinque

I master del Gulliver Derthona festeggiano, tra

loro spiccano i componenti della mistasfetta con il loro

allenatore Affricano