Sogno Di Una Notte d'Estate

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D'UNA S()GN() NOTTE D'ESTATE

Personaggi Teseo, ducad'Atenef ^ ^ i h 4 d f d r ! . r t s f m t 4

Lisandro | . t . I i n n a n r o r ad i E r m i a U e m e t r l oJ Filostrato,apparatore festee spettacoli di allacorte del duca Il Tacchia, legnaiolo Il Morsa, stipettaio Il Chiappa,tessitore C e c c o o s prio . n g g i u s t a m ain ti c S Lo Stagna, calderaio Mortimpi, sarto I p p o l i t e ,r e g i n a e l l ee n t a z z . o n i d Ermia, figliadi Egeo,innamorata Lisandro di Elena,innamorata Demetrio di O h " r n n r e r l e " l i e l f ie d e l l ef r r t e Titania,reginadeglie1fi dellefate e Puck,folietto monellodetto anche Bertin Buonalana Fiordipisello Ragnatelo elfi Bruscolino(o. a ni.n

D SOGNO 'UNA NOTTED'ESTATE

Piramo Tisbe personaggi Muro dell'Interludio Chiaro-di-Luna LeoneAltri spiriti al seguito Oberone di Titania di Genteal seguito Teseoe di Ippolita di

ATTO PRIMO

pRIMA scENA

Atene. Il palozzotJi'f eseo.

Entrano Teseo, Ippolita, Filostrato, cortigilni e vallett. TESEo La nostra ora nuziale,bella Ippolita, rapida avanza. Quattro giorni felici ancorae poi vedremola ltrna questavecchia tuoui' ma lnta mi sembraa clileguare che frena i desidericotnc lnatfigna o suoccrache lesini i suoi proventi al giovaneeredc. rppoLITA I quattro giorni sarannoin un soflocalati nella notte; le-quattr notti avrannopresto,in sogni, so{fiato via il tempo' e la nuova luna, esilearco d'argentcr teso in cielo, dal cielo veglier sulla nottc dei nostri riti solenni. l'I-rs-o Va', Filostrato, infiamma all'allegriala giovent 'sveglia lo spirito brioso della gioia; speclisci d'Atene; ai funerali la malinconia,intrusa macilenta,non itl toclei no con la magnificenza nosri riti. (E-rrcFtlostrato)' Ippolita, r.hl di spada;.diforza t'ho T'ho vagheggata, v m c o n q u i s t a t a a s p o s a f t l , o g l t o ,s t l t u t t a i t r o r e g l s t l o : in gioia feste e trionfi. Enuano Egeo, Elmia, Lisandro e Demetrio. EGEo Saluteal nosffo illustre duca Teseo. rESEo Grazie, mio Egeo. - Che notizie, di te, vieni a portarmi? mia qui, ad accusare oeio Vengo col cuore avvelenato, - l)emetrio, mio siiiglia Eria. Qua, qua, I)emetrio!

Scena Atene e un bosconelleadiacenze dellacitt.

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socNo D'UNA NOTTE D'ESTATE

ATTO PRIMO

PRIMA SCENA

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gnoe, vuole sposarla, ha il mio consenso. e eua, qua anchetu, Lisandro: - costui, vosa grazia,m,ha segato il cuore di mia figlia. S, tr,r,Lisandro, coi tuoi versi e coi pegni d'amoreche vi sietescambiatial lume della luna. - Tu, Lisandro, sei venuto a cantarlesotto le finestrecon voce di falsetto canzonidi falso amore. D'insidia le hai infiammatola fantasiacon braccialetti di capelli tuoi e anelli e cianciafruscole, ninnoli e cento altre insipidezze e mazzolini di fiori e dolciumi: messaggi d'espertaseduzione per cuori in germoglio. Tu con astuziam'hai rubato il suo cure uoicendo a rivolta proterva l'obbedienza che ella mi deve. Ma ora, duca illustre, se alla presenza vostra graziacosteiridi fiuta di sposareDemetrio, mi varr degli antichi privilegi d'Atene. I quali, poich ella cosamia, mi dnno potestsu di lei: e io la consegno sposaa Demetrio o alla morte, secondo nostraleggeche provvedea quela sto precsocaso. rESEo Tu, che dici, Ermia? Bada bella fanciulla: il padre per te dovrebbeessere dio. Esli colui che ti un composequesta bellezzache hai; colul che ti ha stampata come una forma di ceia: che pu lasciarcos com'. o sfigurarc suo talcnto. a Demefio un giovaneda bene. ERMrA Anche Lisandro. TESEo S, in s e per s: per, mancandogli I'assenso di tuo padre,deve cedereil passoall'altro, che prevale. ERMIA Ah potesse mio padre vederecoi miei occhil rESEo O i tuoi occhi vedere col senno di tuo padre, plutosto. ERMIA Scongiurovostra grazia di perdonarmi. Non so da dove mi viene questa audacia;n quanto si accordi col mio pudore, sostenere mio punto davanti a cos alta il prcsenza chiedere qui in ginocchioa vostra grazia: se e ora io rifiuto Demetrio, qual il peggior castigo che pu colpirmi? TESEo La morte. O andare per sempre segregata dal mondo. Perci, Ermia bella, considera tua poca et, la interroga l'animo e il sanguetuo; e chiedi a rc stessa

se, negandoobbedienzaa tuo padre, sei anchepreparata a prendere i sacri veli; a restate in convento, tra monacavuota di gremmura tetre,tutta la vita, reclusa, intonare inni gracili alla infruttuosa gelida luna. bo, a che, aveudo vinto l'ardore O beatissimein cielo qr-relle di compionoii loro pellegrinaggio vergini: del sangue, ma pi-felicein terra la rosa che stilla il suo profumo, su di quella che avvizzisce sterile pruno e, in solitaria vive e muore. adorazione, ERIvIIA Cos preferiscoio, graziosoduca, vivere e moriil re, prima di consegnare mio attestatodi verginita a .rn .rpotu di cui l'anima mia non accettala padronanza. rESEo Fino alla nuova luna - quando sar suggellatoil Datto d'eterna fede tra me e l'amor mio - hai tutto il i.rrrpo per considerarese sei disptrstaad-accettareDemetiio iome vnole tuo padre,o, disobbedientea lui, ad la accettare morte o a pronunciaresull'ara di Diana il voto di castit,pronta a tutta una vita di solitudine. DEMETRIo Cedi, Ermia catl-'. e tu, Lisandro, deponi le di tue preteseassurde fronte al mio diritto certo. LrsANDio Demerio: se tu hai I'afletto del padre di Ermia, lasciaa me quello di Ermia e tu sposatiil padre. Eceo Maligno Lisandrol Certo, Demetrio ha il mio affetto, e per questo afietto, ogni altra cosa ntia. E poich ancheErmia cosamia, cedo a Demetrio ogni mio diritto su lei. L I S A N D R OS i g n o r e ,i o n o n s o n o p c r n a s c i t ai n f e r i o r e a lui, n meno agiato: e il mio amore pi grande del suo. Il mio patrimonio quanto il suo e forse pi ricco e solido.Ma, soprattutto,ho per me I'amore della bellissimaErmia. Chi potr dunque negarmi quello che a buon diritto mio? Demetrio qui e dica se mento: di Elena,-figlia Nestore, egli ha, un tempo, cortegliato .e ha conqusatoil cuore. La cara fanciulla ama fino all'adorazioni,fino all'idolatia, quest'uomoscreditato e incostante. TESEo Confessoche me n'era giunta notizia; e d'avere, anche,pensatodi parlarne a Demetfio. Ma, preso da

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S O G N OD ' U N A N O T T E D ' I ] S T A ' | E

A'I'IO

PRIN{O

PRIMA

SCENA

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varie cure, mi caddedi mente. Su. Dcmetrio; sr-r, Egeo, vcnite ora con me: ho da darvi isr-rzioni riservate.Il voi, Ermia gentile.procuratedi conformarei vostri clesideri al volere di vostro padre. Alrimenti, la lcgge di A t e n c .c h e i n n t s s u nc d s op o t r e n l m o r i t i g a r cr.' i c o n n segnaalla morte o alla perpctr-ra clausura. Andiarno,cara Ippolita. Che c', amorc mio? Egeo, Demetrio, andiamo. Vi devo assegnate alcuni incarichi per le mie nozze: e trattafe con voi di coseche vi toccanodirettamente. EGEo Seguirvi nostro desiderioe piaccre. EsconoTeseo,Ippolita, Egeo, Dcmctrio e la gente de1 seguito. LISANTTRo Anima cara, perch sei cos pallida? Come si sono scoloritecos, d'trn ffatto, le rose dcl tuo volto? ERi\IIA Per sete, forse, di pioggia. NIa forsc potrebbe dissetarle torrenti la piena dei rniei occhi a LISANDRo Ah che da quanto l.roletto o st:ntito narrare, l'amore sinceronon ebbe mai facile ,,'ita.Talvolta per r l i s r r a r i td i n c s c i t a . . . r,nltt.,t l)ura sorte la disparit. L I S A N D R oO s p r o p o r z i o n e ' a n n i . . . d FIRN{IA Vergogna,la maturit che si lega all'adolescenza! L I S A N D R oO i n t e r f e r e n z a i f a m i l i a t i s u l l a s c e l t a . . . d ERNTIA Un inferno, quando in amore a scegliere sono gl occhi cleglialri... LTsANDRo E quando tutto in perfetto accordcl, nella sceltae nel resto, ecco,allora, guerra morte o malanni a sringere d'assedioI'amore a renderlo momentaneo ; come un rintocco; un momentod'ombra labile,il sogno fuggitivo d'un attimo; un lampo che nella notte di tenebra fitta svela celo e terra in un palpito, ma prima che tu possadire < guardao, le mascelle del buio se 1o sono ingoiato. Cos pronta a sparire ogni cosa che brilla. rINlIA Che gli amanti sinceti debbanoessere cos combattuti, nei decreti del destino: impariamo,dunque, pensandoche la sorte comuad arrnarci di pazienza,

ne; un retaggiodell'amore,come i dolci pensieri,i sospiri, i.sogni,i desiderie i pianti: tutto il cortco clell'amore, Ll rc povefo. L I S A N D R oG i u s t a t e o r i a . . . u n q u e ,E r m i a . d a m m i a s c o l D to: ho una zia vedova, senzaprole. che mi considera suo unico figlio. Abita a meno di sette legheda Atene: 1potr sposarti,Ermia dolce,ch non si spingefin 1 l'iniqua legge ateniese. m'ami, domani a notte fugSe girai dalla casadi tuo padre.Io sarl ad aspettarti;in quel boschetto, distanteun miglio dalla citt, dove gi ti ho incontratauna mattina ch'eri andatacon Eena a salutarela prima alba di maggio. E,RMIA Lisandro,mio bene,per l'arco potente di Cupido; per la sua migliore freccia clallapunta d'oro; per I'innocenza mite delle colombedi Vcnere: oer la dea stess a c h e ,p r o p i z i aa g l i a r n o r.i a n n o d aI e a n i m e ;p e r q u c l l . r fiamma che arse la regina cartaginesequanclo vide allontanarsila vela del traditore roiano; per tutti i giuramenti cl-re mai abbianorotti gli uomini - e sono pi di quanti ne abbianomai profferiti le donne - domani a sera mi vedrai, puntuale, venirti inconffo nel luogo che tu m hai insesnato. LISANDRo Tieni la iu, oro-.r.u. amore mio. Ecco Elena. Entra Elena. ERMIA Salute,Elena bella. Dove te ne vai? ELENA Bella a me, dici? Non dirlo. Beatate, che sei bella, e per la tua bellezza,ti am^ Demetrio. Sono due che stellepolari i tuoi occhi; la tua voce pi armoniosa il canto dell'ailodolaal pastorequando verzicail campo e ingemmail prunalbo, Oh se fosse un contagiola leggiadria,io dalla tua vorrei esser toccataprima di uscir da qui! Rapirti col mio otecchiola voce, coi miei occhi 1o sguardo: coglierecon Ia nria lingua I'armonia dolce della tua... Fossemio il rlondo - tlltto, escluso Demetrio - lo darei per traclurmi tutta in te. Insegnami tu lo sguardoe l'arte con cui governi il cuore di Demetrio.

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D SOGNO ,UNA NOTTE D'ESTATE

ATTO PRIMO

SECONDA SCENA

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lRMr G1i facciogli occhi ruci e lui mi corre dictro. L.I-ENA C)h se tanto potesseottenere il mio stlrriso! nR,IIA N{i rende in tanto amore lc mie maleclizioni. 1e Ll,ItNA Oh se a tanto giungessero mie preghierel Pi I'odio e Pi mi segue' L,RTvIIA I I L N . \ P i l ' a m oe p i m i f u g g c . Er,IIA Se pazzodi me, colPamia? ia Oh r-.I-LNANo. Della tua bellezza... fosscqllcsta stessa mia colpal I,RNIIA Fzr'cuore: non vedr pi la rnia faccia.Io e I-isandrc presto fuggircmo da qucsti iuoghi. Irrima d'inIlanno contrarLisandro Atene mi parevaun paradiso. i miei incanti il sortilegiodi trasformareil padur.rquc in rricliso un infcrno? vogliamo svelarti il nostro piano: doLTsANDRoE1ena, quell'orache Diana dal cielo.contempla miini a sera,in il suo volto d'argentonel terso cristallo delle acque,e ogni filo d'erba s'irrora di liqude perle-- I'ora amica degli amanti - abbiamostabilito di usciredi ale fngl-'e soppiattodalle porte d'Atene. ERNrri E nel bosco,dove su letti molli cli primule ci siamo tante voltc adagiatea confidatcii segreti desideri del cuore, su quelle felici proclc mi verr incontro il mio Lisandro; e l, distolti gli occhi cla Atene, li spingcremoin tracciadi nuove rnricizietra genti straniere. P d A d d i o ,c a r ac o m p a g n a i g i o c h i . r e g ap e r n o i : e q u a n to amore auguri a noi, renda a te il tuo Dcmetrio. Tu, a st' alla parola: fino a don.rani notte fonda Lisanclro, dovremo mettcre alla fame la nostra vista' LISi\NDRo S, Ermia cara. Escc Ermia. E L . I S A N D R O l e n a , a d d i o . C o m e t u a m i D e m e t r i t ) 'p o s s a Demetrio riamarti. E s c eL i s a n d r o . i \,, ( )h clurtnto una pu essercpi lelice d'un'altral . : - r ; n r i s t i m a b e l l aa l p a r i d i l e i : m a a c h e m i

giova se non lo pensaDemetrio? Quello che tutti sanno, lui solo non vuol sapere.Allucinato, lui, dagli occhi di Ermia, io dai suoi: infelici tutti e due. A cose pregio, pu I'amore dar forme nobili basse vili, senza e e degne: perch I'amore non guarclacon gli occhi ma con la fantasia. Perci si usa dipingere Cupido con le ali e bendato: difatti non si diletta cl'usare critcrio; il tutto ali e svd.azza alla cieca; modello dei rompicolli. Lo chiamanobamboccioperch scegliere non sa ed soggettofacilmentead ingannarsi.E per lui gioco da fanciulli giurarsi e spergiurarsi:e com' un fanciullo, cos semprespergiuro. l)emerio prima d'avereinconffato 10 sguardodi Ermia giurava e spergiurava csdi sete solo mio. Ma eccoche, all'ardentesguardodi Ermia, quella grandinefitta di giuramentisi d'un tratto dissoltain vapori impalpabili.Gli voglio riveiarela fuga della bella Ermia: cosdomani seracorrerpcr tutto il boscoa inseguirla. se, grato di qucsto,avr per me E, una parola buona, me la sar acquistata c^ro prczzo. a Ma spero di rivederlo prcsto; alla sua vista si placa la m i a p e n a ' .( . E s c e 1 .

SECONDA SCENA Atene. In casadel Taccbia. Entrano il Tacchia, Morsa, il Chiappa,CeccoSospiro, il lo Stagnae Mortimpi. TACCHTACi siamotutti? cHIAppA Era meglio di far la chiama a uno a uno in blocco secondo che la carta canta. TACcI{IA Ecco il registro dei nomi, testa per testa, di quelli che sono riputati per tutta Atene di poter recitare nel nostro intermezzo davanti ai duca e alla duchessala sera delle nozze. cHIAPIA Prima tu, Pietro Tacchia,di' 1'argomento, poi, l e g g ig l i a t t o r i , e p o i v i e n i a l p u r r t o .

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D'T]S'|ATE NOTTE, D'UNA SOGNO

ATTO PRIMO

SECONDA SCENA

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'rACCr{IA Eh perbacco, nostra commedia: , . Dov' mons Senapino? *g^.. nel miele, >. un vecchio argomento quando tornai vittorioso da Tebc. rappresentato -'> vostre nozle ria,digiunaper questodramma . TESEo Parleril leone? DEMETRIo Non sarebbeun miracolo, monsignore,dove parlano tanti asini. Esconoil Tacchia,Piramo, Tisbe, il Leone e Chiaro-diLuna.MURO

ll Muro apre le dita.PIRAMO

In questo propriamente intetmezzo succedeche io, Il calderaionominato lo Stagna Rappresentoqui un muro. Un tale muro - non so se rendo I'idea Munito di fessura o per cosdire, crepaChe - attraverso- i due amanti ci si bisbigliano Molto segretamente. I'intonacoe la pietra parlano'chiaro Questacalce, Che quel muro sono io. A dritta e a manca c' la fessuradove gli amanti Dovranno bisbigliarsi Tremolanti. che un muro di calrESEo Chi potrebbemai pretendere parlare pi forbito2 ce e di pelo sapesse muro che io abbia sentito DEMETRTo il piri assennato parlare a tutt'oggi. al TESEo Silenziol Piramo si accosta muro. Rientra Piramo.PIRAMO

Gtaze, Muro cortese; ti protegga Giove per questo Ma che vedo io? Vedo Tisbi che non c', vedo che non c' la O acerbomuro che, attraverso, mia diletta; La tua pietra che m'ha befiato, per sempre sia maledetta! TEsEo Penso che il Muro sensibilecom', dovrebbe restituire la maledizione. (aI PTRAMo duca) Maleche non potrebbe perch > per l'appunto la parola d'entata di Tisbi Che ora ui.n. e io la spio di atraverso del muro. E sar proprio come dico io. Come ed infatti, Eccola. Rientra Tisbe.TISBE

O N1uro quante soventi volte hai udito I gemiti miei di me infelice Peich cos separatoda me il mio adorato Piramo. Le mie labbra di ciliegia Hanno spessobaciato le tue Piere Le tue pietre che pelo e calce sald'PIRAMO

O notte torva. O notte color cos nero O notte che sei sempre dove il giorno non , O notte! Notte! Ahim! Ahim! Ahim! Temo che la mia Tisbi s' scordatala promessa. Ah tu, bel Muro! Dolce caro Muro! Che stai ua I'orto del di lei padre e il mio Mostrami la tua fessura ond'io v'induca lo szuardo Degli occhi.

Qual voce vedo? Eccomi, volo al pertugio della mia Tisbi' se Ad ascoltare, posso,la presenzaTISBE

Amore! Sei tu, Penso,I'amore mio.PIRAMO

Pensa quello che vuoi; sono io la gtazia Dell'amor tuo: come Limandro A te fedele sempre.

78TISBE

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Ed io Elena fedele A te fino alla morte.PIRAMO

Entrano il Leone e Chiaro-di-Luna.LEONE

Non fu a Procro, Sciafal tanto fedele".TISBE

Come Sciafal a Procro, e cos io a te.PIRAMO

Oh baciamiattraversoii muro vile.TISBE

Io bacio il muro sol non le tue labbra, NientelPIRAMO

Verrai con me alla tomba di Ninetta In Babilonia all'istante2TISBE

Io per la vita o per la morte 1 M'afiretto senzaambagi. EsconoPiramo e Tisbe.MURO

Io dellaparte di Muro mi ho scaricato:e perci Finito avendo, a casame ne vo. TESEo Crollato I'ostacolomurale tra i due vicinanti, DEMETRIO Non pu essere meno, monsignore, a quando i muri hanno la catriva abitudine di ascoltaredieto le porte. Ippor,rrA la roba pi insulsache mi sia mai occorsodi udire. TESEo Il meglio,in questicasi, ancoraombra soltanto; e il peggio non peggio se socco.rre, correggere,la a nostra fantasia. IppoLIrA In tal casoil merito sardella vosa fantasia, non di loro. TESEo Se non li stimiamo peggio di quanto essi si stimano da s, possono anche passareper buoni attori. Ma eccoqua un leone uomo: due nobili animali in uno.

voi, il di cui cuore trema, Voi dame gentilissime, se appcna un topolino Morendo di spal'ento Ataversa Per casol'imPiantito Potreste or sentire pelle d'oca e tremacuoreforte Al ruggito pauroso del leone infuriato Che vedetequi. ue c B e n e : s a P P i a rJ u n q'I'acchia, maestrodi pialla, solson un certo Ch'io tanto un Pelle di leone morto; neanche cucciolo Di leone vivo. E guai al mondo per me' se fossi qr'ria {are fracasso Come un leone vero venLltoa poltar lo sconquassol e TESEo Una belva molto riguardosa di retta coscienza' che abbia mai viDEMETRIo La p bell'animad'anirnale sta, signore. t,rro*o* Un leone che una volpe di ptodezza' di TESEo E una PaPera Prudenza. ch la sua proNon ptoprio ios, monsignore, DE,{ETRIo la sua prudenza;mentre la dezza non atriva a papparsi la volpe pu PaPParsi PaPera. 'rusEo N{u 'nn. u..oih I'oca non si pappala volpe: inl.he la sua prcdezza non si pappa.la sua.prudL'nza' a Ma ora passiaino sentireche dice Chiaro-di-Lrrna'CTIIARO-DI.LUNA

a due corni' la Questalanternadi corno figura- luna DEMETRIo Perchnon si messodue corna in testa e' sopra,una lanterna,quello l? ma Perchnon , costui,luna crescente: le corna "utus o n o ,i n v i s i b i l i n e l c e r c h i o e r i m c r r a l e ' p , ciCHIARO.DI.LUNA

La rnia lanterna rappresentala cornuta luna Io, invece ralfiguro I'Uomo-nella-Luna'n. , madornale:l'uoTESEo E questas che una incoetenza

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mo avrebbedovuto mettersi nella lanterna: se no come ou esserelu. l'Uomo-nella-Luna? DEMETRTo Forse non si arrischia a entrare per via del lucignolo: ch gi fumiga e sfrigola. di di rppoLITA Sonostanca questaluna; la pregherei mutar fase. TESEo Dallo scarsobarlume del suo intelletto, si direbbe in fase calante;comunqueper cortesiae coerenza, si deve attendereche compia la sua lunazione. LISANDROAvanti, Luna.CHIARO-DI.LUNA

LISANDRo Il leone sparito. DEN{ETRro Arriva Piramo. Rienffa Piramo. PIRAMO Grazie a te, dolce luna per i tuoi raggi assolati Grazie, luna che splendi splendente, E perch in grazia dei tuoi dolci raggi Cortesi luminosi raggi dorati Snero di nrendermi un'occhiata della mia fedele

Tutto quel che resta da dire che uesta lanterna la luna E o l'omo-nella-Luna E che questo fascio di spine il mio fascio di spine E che questo cane il mio cane. DEMETRIo E tutto questo dovrebbe stare dentro la lanterna. Perch roba che sta nella luna. Ma, silenzio! arriva Tisbe. Rientra Tisbe.TISBE

Ecco la tomba di Ninetta, Ma I'amor mio dov'? LEoNE Aom! Tisbe scappae le sfuggeil mantello di sulle spalle. DEMETRIo Ben ruggito, Leone! TESEo Ben fuggita, Tisbe! rppoLIrA Bravo il Chiaro-d-Luna! Questaluna rischiara davvero con molta grazia. Il Leone stracciail manto di Tisbe. Leone! DEMETRToBella strappata, Esce il Leone.

Ma, ferma! Oh rabbial Vedi, misero, il lutto Grave che ti saltaagli occhi? Occhi, scorgete? Come esserpu? Vedete O no? Dolce anatrella!Oh cara! Il tuo bel manto - oh Intriso di sangue? A me fiere Furie! A me, Parche,a me! Tagliate il mio filo stame! A me, Folgore, sffage Tremito, gelo Morte! TESEo Eh, questadisperazione la morte dell'amante per cara,potrebbequasi toccareil cuore. Ippot-rrA Dio mi danni se non sento piet di lui.PIRAMO

Tisbi.

Perch,o Natura, i leoni creasti Quando un leone vile ha deflorato Qui I'amor mio, Che - no, noJ che era - il fior delle dame? Che visseche am che ador adorabileamore?'0. Pianto, sommergimi!

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Spada,colpisci La mammelladi Piramo Qui a mano manca. I1 cuor mi spacca Dove mi balza. (Si trafigge'1 E cos muoio Cos cos cos. Morto son io.r !

LISANDRo Ecco: Tisbe coi suoi occhi dolci ora ha scoperto Piramo. DEMETRTo E gi si appresta al lamento, videlicet.,.TISBE

Un anlma ln clelo

Vola: la mia. Spegniti sole Luna, t'invola. EsceChiaro-di-Luna.PIRAMO

Morit! Morir! Morir! Morir! Morirl Ah, ch'io moro! (Muore). DEMETRIo Moro, no: bianco di Paura! LISANDRo morto; non n moro n bianco. Non pi. Con l'aiuto di un buon medico porebbe tornare rnipo al mondo un asso. DEMETRIO No. Un asino". pri rppolrTA Come va che Chiaro-di-Luna scomparso il ma che Tisbe torni, a cercare suo innamorato? rESEo Lo scopriral lume delle stelle.La sua lamentazione chiuder il dramma. Rientra Tisbe. IppolITA Mi sembtache non meriti un lungo piagnisteo, quel suo Piramo: e voglo sperareche finiscaalla svelta. DEMETRIo Un grano di sabbiapotrebbe far penderela bilancia dalla parte di Tisbe o di Piramo, a volerne pesare i meriti. Lui come uomo - Dio ne scampi - e lei come donna, Dio ne liberi.

Dormi, amor mio? Morto, mio bene? Piramo, sorgil Parlal Parlal O sei muto? Morto? Morto? Una tomba Ha sopra gli occhi il nio amore? Boccadi giglio, naso di rosa, guancedi primula Nullal Pi nulla! Morti Anche questi occhi colore di porro: Piangete,amanti! Sorelle Tre A me! A me! Con le vostre mani di caglio Impastate il mio sangue Aggrumato; Ch avete tagliato Con le forbici Il suo filo stame. Lingua, sta' zitta, O spadadritta Nel cuor t'afionda D i s a n g u en o n d a m i . i (Si uccide) Addio, amicizie Tisbi finisce Cos. Adi, adi, adi. (Muore). Rientrano Chiaro-di-Lunae il Leone. rESEo Chiaro-di-Luna e il Leone sono rimasti vivi per seppellire i morti. Rientra il Muro.

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SECONDA SCENA

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DEMETRIo Gi. E ancheil Muro' No, vi assicuro.Il muro divisorio che spartiva .i --:"; iio*t pnd.i e caduto. E ora siete contenti di vedere I'epiballata da loso'o di sentire piuttosto una bergamasca d nostri colleghiche sannoballare? L'epilogo,-no,per favole.-I 'a vostra commediasi tt*o gli cluando artori sono tutti morsiustificaia , perclr ii-r.rruno r.n, ult.o giustificati' Perbacco,se-l'autore fattola parte di Piramo e si fosseim.f t"t,o avesse una giarrettiradi Tisbe, ne sarebbederioiccato con 'uurr E' rrnu tragedia-piacevole. tale stata, in coscienza: recitata.Ma, entri la bergamasca; molto egreglarnente e lasciamoda Parte l'ePilogo' Danza. i ha TESEo La lingua di {erro della mezzanotte vibrato : I'ora dellpi; a letto, sposiinnamorati r""i e i1 marito intende: chiaro sLnificato. Il .,l..o canta . dendolo nel signilcato pi lctterale porta a una espressioue d'un'ironia modcrna. " Difatti il Tacchia avrebbe dovuto plnteggiare cos: < Se vi ollendiamo, col deliberato proposito di pcrsuadcrvi, che noi non ','cniamo ad ollendc'rvi. Non nostro disegno cli non mostrarvi la nostr semplice traturale capacit, scopo e fine di questa commcdia. Considerate chc noi veniamo a vostro dispctto non gi: a contcntarvi e a dilettan,i siamo qui. Non perch abbiatc cla pelrtirvene, gL attori si sono dati tuttx questa pen a : d a q u e s t o s p e t t a c o l oi m p a r e r e t eu n s u b i s s od i c o s ec h e g i s a p e t e> . C o m u n q u e u n r o m p i c a p o p i u t t o s t o e s s p e r a n t e . " P r o c r o : P r o c n e ; S c i a f a l: C e f a l o . ca " L ' U o m o - n e l l a - L u n a ,i n a l c u n i p a e s i i d c n t i f'lhatt oc o n C a i n o to li"^ed, that Qui i1 testo fa i1 gioco dell'allitetazione loued, that liked, that lookt'd u'ith cbet'r. Olte l'alliterazione c' il giochetto delle quattro parolc tutte inizianti con la /. t ' I n q u e s t eb a t t u t e s i t e n t a t o d i r i s o l v e r c u n g i o c o d i p a r o l e del testo. " E c o s s t a t o . P u c k t r a s f o r m a t o s ji n r \ r i e i e h a r i f u s o p o i i danni da gran signore.

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4+

Atto quarto6z 69to Per . t t 1 1 T a c c h i a d i c e: I { e i s t e t y o p a r a n c ' t n r' f o r a s u e c t u o i c t ' " C...n Sotpitu gli dice: < Dovevi'dire p:rragon (: modello) 'p^i"rnou. " >. Si tentato di risolvereil bsticcjo, inicce di < p a r a f r a s a n d , L ' q u i n o z i e) > : s t r o p p i a t o : o e q u i v o c h et >

Indice

p.5

Nota

Sognod'una notte d'estaterr Personaggi

Atto primo13 19 Prima scena scena Seconda

Atto secondo23

PrimascenaSeconda scena

3

Atto terzo 38 45 scena PrimaSeconda scena

Atto quarto6r 69

Primascena scena Seconda Atto quinto

7r

PrimascenaSeconda scena

8+89

Note

--.1