Sodoma e Gomorra - Chiesa viva mensile.pdf · Sì, in Italia, la situazione è molto peggiore di...

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ANNO XIX - N° 471 MAGGIO 2014 MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: dott. Franco Adessa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 www.chiesaviva.com Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. www.chiesaviva.com e-mail: [email protected] «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 40, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3,5, arretrata Euro 4 (inviare francobolli). Per lʼestero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità Chiesa viva Sodoma e Gomorra

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  • ANNO XIX - N° 471MAGGIO 2014

    MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: dott. Franco AdessaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003www.chiesaviva.comAutor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.www.chiesaviva.com e-mail: [email protected]

    «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

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    Chiesa viva

    Sodoma e Gomorra

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  • S ì, in Italia, la situazione èmolto peggiore di quella diSodoma poiché siamo arri-vati all’anti-Decalogo! Infatti, giunge or ora anchedall’EU in Italia un manuale dieducazione (o meglio di perver-sione) sessuale a partire dall’asilo,ossia dai 4 (quattro) anni. In breve, è la pedofilia resa ob-bligatoria per legge nelle scuolea partire dall’asilo infantile. Il documento per “l’EducazioneSessuale in Europa” è stato redat-to durante tutto il corso del 2010.Esso consta di una cinquantina dipagine, è stato realizzato dal“Centro Federale per l’Educa-zione alla Salute” di Colonia, inGermania, e diretto dall’Oms (Or-ganizzazione Mondiale della Sanità) a cura di una venti-na di esperti.Dopo quattro anni, a partire dalla stesura, il manuale iniziapurtroppo ad essere diffuso in 53 Paesi. L’edizione italianaè stata finanziata dalla “Federazione Italiana di Sessuo-logia Clinica”. Il testo integrale può essere scaricato sulsito web www.fissonline.it/pdf/STANDAROMS.pdf

    Il manuale riguarda sei fasce d’età: 1a da 0 (zero) a 4 anni: si spiega la masturbazione solita-

    ria e con altri, anche dello stesso sesso; 2a da 4 a 6 anni: s’insegna l’accettazione dell’omoses-

    sualismo; 3a da 6 a 9 anni: si spiegano i vari mezzi di contraccezione;

    4a dai 9 ai 12 anni: si spiega comeutilizzare correttamente profi-lattici, spirali e pillole con-traccettive anche abortive;

    5a dai 12 ai 15 anni: si spiega co-me interrompere le gravidan-ze non desiderate (aborto);

    6a dopo i 15 anni: s’insegna chel’aborto è un diritto delladonna, la quale deve emanci-parsi dalla famiglia.

    Questo significa voler imporreper legge la depravazione e lacorruzione anche dei minori edei neonati (da zero a quattro an-ni). Neanche a Sodoma si fece tan-to. Eppure Dio la incenerì!Gli abitanti di Sodoma praticavanola sodomia, o omosessualità, ma

    essa non era legalizzata o teorizzata (Gen., XVIII, 16 –XIX, 28). Tuttavia Dio disse: “il grido di Sodoma e di Gomorra ècresciuto e i loro peccati si sono aggravati fuor di misu-ra” (Gen., XVIII, 17), cioè la sodomia è un “peccato chegrida vendetta al Cielo”1, ossia richiama la punizione di-vina già su questa terra anche attraverso elementi naturali. Abramo, il cui fratello Lot abitava a Sodoma con la suafamiglia e viveva secondo la Legge di Dio, pregò Iddio eGli chiese di aver Misericordia di Sodoma. «Punirai, o Signore, il giusto assieme con l’empio? Se aSodoma vi saranno 10 giusti, anch’essi periranno? Peramore dei 10 giusti non distruggerò Sodoma» (Gen.,XVIII, 23). Dio esige che vi siano almeno 10 giusti, com-

    dada“SODOMA E GOMORRA”“SODOMA E GOMORRA”

    al “Decalogo di Satana”

    anche in Italia?

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    di Don Curzio Nitoglia

    L’Angelo che sospinge Lot via da Sodoma.

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  • mentano i Padri, per farci capire che per andare in Paradi-so occorre osservare i 10 Comandamenti. Però a Sodomanon vi erano neppure 10 giusti, ma solo quattro (Lot, lamoglie e due figlie), la metà dei giusti che si salvarono dalDiluvio. Il Signore fece piovere su Sodoma e Gomorrazolfo e fuoco dal cielo e distrusse le due città, i loro abi-tanti e la regione attorno (Gen., XIX, 23 s.).Oggi, ogni parola umana è vana. Di fronte a tanto sfacelo non resta che “la preghiera e lapenitenza” (Madonna di Lourdes, 1858). Infatti, solo Diopuò porre un rimedio adeguato ad un male tanto universalee profondo, imposto per legge, che obbligherebbe i bambi-ni a peccare. Ora, Dio non può permettere che le animeinnocenti siano depravate obbligatoriamente con forzadi legge senza intervenire con la sua rigorosa Giustizia.Il Regno dell’Anticristo finale avanza a passi da gigante,ma “Cristo lo annienterà col soffio della sua bocca” (IITess., II, 8).Tuttavia dal punto di vista naturale vale il proverbio: “aiu-tati, ché Dio ti aiuta”. San Tommaso d’Aquino spiega che“la grazia non distrugge la natura, ma la presuppone e laperfeziona” (S. Th., I.,q. 1, a. 8, ad 2). Quindi, si può e sideve ricorrere anche ad azioni legali contro tale tirannide,che supera quella stalinista, la quale cercò di abolire la re-ligione, ma non ha legalizzato il peccato di pedofilia. Deo gratias, anche in Italia, molte associazioni di difesadel Diritto naturale si stanno organizzando per promuovereraccolte di firme, conferenze ed azioni legali contro taleabominazione, che “non è legge, ma corruzione di leggepoiché è contraria alla Legge naturale e dunque anchealla sana ragione” (cfr. S. Th., I-II, q. 95, a. 2). Infatti“quando la legge umana comanda atti contrari alla retta ra-gione, alla Legge naturale e divina, occorre disobbedireagli uomini per obbedire a Dio. In questo caso non obbedi-re è bello e giusto” (Leone XIII, Enciclica Libertas, 20giugno 1888).

    Anche la divina Rivelazione ci insegna: “bisogna obbedi-re prima a Dio che agli uomini” (Atti degli Apostoli, V,29). Quindi, prendiamo pure parte attiva alla campagnacontro questa mostruosità diabolica. Tuttavia per riportarela vittoria completa occorre prendere atto che “questo ge-nere di demoni non si scaccia se non col digiuno e lapreghiera” (Mt., XVII, 21). Purtroppo Freud2 e Nietzsche3 hanno vinto la battaglia, manon la guerra. Anzi dopo questa disfatta (Caporetto) cisarà la riscossa (Piave). “Le porte dell’Inferno non prevar-ranno” (Mt., XVI, 18). Il Freudismo è l’anti-Decalogo, o meglio, il Decalogo disatana. Esso si fonda sul culto dell’Uomo o dell’Io (mo-dernità idealista) per arrivare all’omicidio, suicidio, en-ticidio (= distruzione dell’essere) e deicidio (nichilismopost-moderno). I suoi 10 Comandamenti sono:

    1° IO sono l’IO tuo, non avrai altro IO all’infuori diIO/ME (culto dell’uomo e dignità infinita della perso-na umana);

    2° IO nomino il nome di “d-io” invano (Dio non esiste,ma comunque è il responsabile di tutti i mali);

    3° IO mi ricordo di violare le feste di “d-io” (la dome-nica si lavora);

    4° IO disonoro il padre e la madre (per essere autono-mo e realizzato);

    5° IO uccido l’innocente (diritto all’aborto); 6° IO voglio, posso e debbo commettere atti impuri an-

    che con minori e dello stesso sesso (liberazione ededucazione sessuale);

    7° IO posso rubare (tutto è MIO); 8° IO posso, debbo dire il falso ed imporlo per legge

    (altrimenti l’educazione sessuale per i bimbi di 4 anninon potrebbe esistere);

    9° IO posso e debbo desiderare la donna o l’uomodell’altro (attenzione all’omofobia, il male più graveche vi sia);

    10° IO posso e debbo desiderare la roba degli altri (an-che i bambini da zero a quattro anni, infatti hanno ildiritto di essere molestati liberamente da parte dell’IOoramai “adulto”).

    Invece Gesù ci ha avvertiti: “Guai a chi dà scandalo ad unodi questi pargoli, sarebbe meglio per lui che gli sia legatauna mola asinaria al collo e sia gettato nel profondo delmare” (Mc., IX, 42). Non scoraggiamoci, ma battiamoci con le unghie e con identi, infatti “Verbum Domini manet in Aeternum, dumvolvitur orbis! / mentre il mondo passa, la Parola di Dioresta in eterno”, con buona pace di Freud, Nietsche edell’Oms.

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    1 Secondo il Catechismo di S. Pio X del 18 ottobre 1912 (n. 152 e154) i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio sono quattro:“l’omicidio volontario, l’omosessualità, l’oppressione dei poveri efrodare la giusta paga agli operai”. 2 Cfr. E. Innocenti, Critica alla psicoanalisi, Roma, IV ed., 1991.3 Cfr. Gf. Morra, Il cane di Zarathustra. Tutto Nietzsche per tutticon un’antologia delle opere, Milano, Ares, 2013.

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    menso potere economico e politi-co che gli deriva dall’essere il piùgrande proprietario immobiliarenel mondo e di avere degli imperifinanziari ed economici. (...) Perquesto io credo che il prossimopapa debba chiamarsi FrancescoI, come San Francesco, il poverel-lo di Assisi che si liberò di tutti isuoi averi per meglio vivere se-condo il Vangelo, piuttosto chevivere secondo la Chiesa di Ro-ma. (...) Ad esempio, si potrebbe convertiretutto il patrimonio del Vaticano inun grande fondo per un welfareuniversale da affidare eventual-mente all’Onu in maniera fiducia-ria, nel senso che se l’Onu poi sicomporta male gli viene ripreso,secondo le regole di diritto inter-nazionale (...) Quindi benvenuto,io spero, a Francesco I!Ugualmente strana la “profezia” di

    Leonardo Boff, che su Twitter è arrivato ad annunciare ilnome di Francesco, anche se si è sbagliato sul nome di chisarebbe stato eletto. Egli ha anche “anticipato” vari pas-saggi del programma del suo pontificato. Non sbagliamai questo Boff! … Profeta? Fortunato? Informazioni pri-vilegiate? Come direbbero gli italiani: “chi lo sa?”.Comunque, non manca di suscitare stupore l’entusia-smo appassionato espresso con ogni zelo “apostolico”dai media che, lo sappiamo! sono tutt’altro che devotiamanti del Romano Pontefice.

    N el suo articolo: “Un annocon Francesso. Un annodi sorprese», il brasilianopadre Cristóvão scrive:«Dopo un anno con Francesco,mi sento proprio come un nau-frago, come un sopravvissuto adun disastro navale. Ogni mattina,l’inquietudine per ciò che po-trebbe accadere. Un’intervista?Una dichiarazione ambigua? Un“rimbrotto” omiletico? Un’eti-chettatura? ... Di tutto! Tra gliapplausi isterici dei media anti-cattolici! Mai un papa è stato co-sì amato dai nemici di Cristo!!!Di fatto, nel papato è arrivata larivoluzione, e l’instabilità è diven-tata il segno distintivo del verticedella Chiesa.Ho sempre diffidato di chi “scal-cia”, critica e alla fine si definisceprofeta. Tuttavia, certi “calci” sonotroppo ben assestati, così ben mira-ti, che non sembrano essere dei “calci”.Pochi ci avranno fatto caso, ma quattro giorni – quattro! –dopo le dimissioni di Benedetto XVI, un politico italiano,Mario Staderini, segretario del Partito Radicale (che sidefinisce anti-proibizionista e quindi ha lavorato alla lega-lizzazione del divorzio, dell’aborto, ecc.), in un’intervistaa “Radio Radicale”, in una lunga dichiarazione, tra l’altro,afferma: «... la vera sfida per il prossimo Papa sarà quella di li-berare la Chiesa dal potere temporale, ovvero quell’im-

    PAPA BERGOGLIOPAPA BERGOGLIO– Umiltà, oppure... “Obbedienza”? –

    del dott. Franco Adessa

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    Francesco “Vescovo di Roma”.

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    Il fenomeno quasi ipnotico determinato dall’ossessivainformazione su tutti gli atti di Francesco, anche i più ba-nali e ripetitivi, ha generato un vero e proprio fenomenomediatico che, contrariamente all’autentica convinzione difede, crea solo ammirazione per un personaggio artata-mente confezionato, per una figura mitizzata ancora daviva, per qualcuno la cui immagine viene accuratamen-te presentata al culto popolare, insomma per un papa-star, compreso il diritto di pubblicare una rivista di gos-sip, tipo “Chi”, totalmente dedicata a lui. Ma… in cambio di cosa?Per inciso notiamo che il fenomeno ha avuto luogo findal primo momento, senza la mi-nima distrazione: all’improvviso,i giornalisti sono diventati evan-gelisti; e sempre all’improvvisola Chiesa ha messo da parte tuttii suoi presunti scandali, e tuttihanno incominciato a vivere infunzione di… un uomo. (...)Sì, non mi sbaglio quando dico chela Chiesa sta vivendo in funzionedi un uomo, perché quando Fran-cesco ostenta la sua umiltà, fa-cendolo con una roboante auto-proclamazione narcisistica, men-tre esalta la sua persona demoli-sce il papato cattolico.Francesco sì, il Papa no.C’è stato anche un vescovo, il Pre-sidente della Conferenza Episcopa-le Polacca, che ha accusato il colpoed è arrivato a dire: «Con il Papasi combatte oggi in Polonia con-tro i vescovi: papa Francescobuono, vescovi cattivi, papaFrancesco, sì, vescovi e Chiesa inPolonia, no».È la sintesi dell’opera.La vanità per niente francescana di Francesco trasparedalla cura che egli mette nel cercare di non apparirescomodo e amico del Crocifisso, di Colui che il mondoha rifiutato. No! Francesco non vuole la Croce, vuole la gloria!Per questo è presente tra le personalità più onorate: nons’era mai visto un papa tanto amato dai comunisti, da-gli abortisti, dagli atei, dai gay, dagli ecologisti e persi-no… incredibile! dai rockettari satanisti. Francesco èapprezzato all’unanimità come raramente è accaduto.Disgraziatamente, noi cattolici siamo costretti ad assistereal triste spettacolo di un papa in disaccordo con i “valorinon negoziabili”, per la gioia dei relativisti. (...)Disgraziatamente, Francesco evita di parlare dei temipiù spinosi, crea aspettative circa una rivoluzione dot-trinale che tocca il santo sacramento del matrimonio ela Santissima Eucaristia, si comporta come qualcunoche è al di sopra della dottrina, con quella superiorità ti-pica dei progressisti alla Kasper, che si considerano su-periori alla tradizione della Chiesa per rimanere amman-

    tati dall’aura sacra della modernità, regola e misura ditutto. Frivolo, egli dà l’impressione che tutto sia mutevole,mentre invece si impone con la sua autorità facendo amodo suo come fosse il padrone di tutto. In effetti, pochipapi sono stati così autoritari come Francesco.Le canonizzazioni le fa per decreto, escludendo miracolie cerimonie. L’umiltà la usa davanti alle telecamere,ma, in pratica, fa quello che vuole. Nomina Mons. Ricca,legato alla lobby gay, e avvertito pubblicamente, il nomi-nato resta nominato; cioè: Francesco è infallibile. NessunPapa è così infallibile come lui.Di questo gregge, Francesco si sente il padrone, non il

    vicario del padrone. Per questo,tratta con tanta leggerezza le coseimportanti, prega come un parroco,senza misurare le parole né consi-derare i suoi limiti. Nell’intervistaal “Globo”, disse di essere un “in-cosciente”. E infatti sta dimostran-do di esserlo davvero!».

    Nell’articolo: “Papato a tempo,apostasia e autodistruzione”,Francesco Colafemmina scrive: «Povertà, misericordia, carità,tenerezza, tutti validi strumentiper erodere la dottrina, per di-struggere la Chiesa, come l’ab-biamo conosciuta, trasformandolain una sorta di sètta evangelica.Per appiattirla sul mondo e le sueesigenze, per adeguarla alla menta-lità dominante fra i fedeli che nonamano essere “educati” o “guida-ti”, che sono assetati non di istan-ze superiori, ma di analogie dalbasso. È una strategia vecchia...

    È la strategia di Francesco, Papa di una Chiesa in pie-na apostasia. (...)Tutto svuotato attraverso il continuo ricorso a questi quat-tro principi: povertà, misericordia, carità, tenerezza (esemplicità, ossia celebrazione dell’informalità). Non c’ènulla di severo, nessuna condanna.Ieri, ad esempio, il predicatore degli esercizi spirituali qua-resimali ha annunciato che l’uomo si è costruito un’im-magine erronea di Dio, fondata sul terrore, sulla paura,sulla condanna, in sintesi sul “farisaismo”.Ecco, la Chiesa si autodemolisce.Resta l’appiccicosa e melensa “lagna” della misericordiae della tenerezza. “Lagna” perché alla misericordia sidà il senso di una porta sempre aperta, di una letturaconsumistica della pietà e della pazienza divina che an-nienta il senso stesso del peccato e della redenzione.Si evocano solo il candore e l’assenza di pretese. Concettiche arrestano ogni accusa, perché come fai ad accusarequalcuno che si mostra candido e tenero, indifeso, autenti-co, veramente cristiano, povero, umile, praticamente unsanto…Ma quando un “santo” non è affatto scomodo, non è un

    Francesco “Vescovo di Roma”.

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    punto interrogativo per il mondo, non una pietra d’in-ciampo per il potere e per la sua voce (i media), non unfastidioso pungolo per non credenti e cattolici pigri,non un temibile nemico per vecchi volponi di curia,bensì l’esatto contrario, allora c’è da chiedersi se questa“santità” non sia piuttosto “un instrumentum regni”funzionale proprio a quel “potere” che dovrebbe essereostile ad ogni forma di santità, uno strumento strategico,insomma, ben pianificato dal collegio cardinalizio, ma vi-ziato da una vetustà ideologica di fondo. (...)Nel nuovo romanzo: “La serpe fra gli ulivi”, che comin-ciai a scrivere nell’agosto del 2010, prevedevo l’elezioneproprio di Bergoglio, nell’anno 2013. E prevedevo che questo nuovo pontefice avrebbe pianpiano demolito la Chiesa dall’interno, cominciando da-gli elementi di contesa con il“mondo”: vita, morte, ses-sualità. Prevedevo – non civoleva certo una gran fantasia– che la demolizione sarebbeiniziata a partire dalla moralesessuale. Mi sbagliavo! E ilmio errore è imputabile ad uncerto candore, questa voltatutto mio. Solo oggi comprendo che glistrateghi dell’adattamentodella Chiesa al mondo nonpotevano certo partire dal te-ma della “sessualità”, questoperché il mondo non tolleraingerenze in questo campo,né divieti, né concessioni.Non riconosce affatto in me-rito a tale aspetto della vitaumana l’autorità dellaChiesa. La riconosce inveceladdove si parla di matri-monio, ossia di organizza-zione della società.È dunque dal matrimonio,dal Sacramento del matri-monio, che parte, oggi, lademolizione o l’adeguamento della Chiesa al mondo.Tutto il resto seguirà.Lo si attua a partire dall’introduzione della regola della so-cietà dei consumi: la possibilità di tornare indietro, la so-stituzione del “per sempre” con il provvisorio. E la “pre-tesa democratica” dell’accesso al Sacramento dell’Eu-caristia. Il tutto introdotto attraverso la “misericodia” e la“cura pastorale”, come se la “dottrina” non fosse già pa-storale.La famiglia è il centro dell’attacco che parte dall’ester-no della Chiesa ed oggi viene ampiamente condivisodalla Chiesa stessa. Sarà questo uno degli elementi cen-trali del breve pontificato di Francesco. Il prossimo, adesempio, potrà occuparsi del celibato dei sacerdoti.Ma perché – vi domanderete – parlo di un pontificato“breve”?

    Perché è ormai una voce sempre più fondata quella chepone la scadenza del pontificato di Francesco nell’anno2017, nel corso dell’ottantesimo compleanno di Bergoglio.D’altro canto non fu il Cardinal Hummes ad annunciare aTornielli poco prima del Conclave dello scorso anno: «ba-sterebbero quattro anni di Bergoglio per cambiare lecose»?E non è stato lo stesso Bergoglio ad annunciare a De Bor-toli che di “papi emeriti” ce ne saranno altri nel futu-ro?Ebbene, il primo anno è già passato. Non sappiamo cosaaccadrà nei prossimi tre, possiamo tuttavia con adeguatacertezza affermare che la Chiesa cambierà volto. O piùsemplicemente imploderà. Le forze centrifughe di Bergo-glio e compagni non hanno infatti fatto ancora i conti con

    l’episcopato mondiale e con isacerdoti, ossia con l’oggettoprincipale degli strali quoti-diani del Papa.Un Papa che ogni giornodemolisce la Chiesa invecedi proteggerla, che pone sestesso come unico modellocui conformarsi – implicita-mente – mentre il resto dellacattolicità sarebbe più op-portunamente da revisiona-re se non proprio da rotta-mare. Che sostiene di nonessere nessuno per giudica-re un peccatore, ma nellarealtà tuona ogni giornocontro certi suoi fantasmi divita cattolica che si sentepienamente autorizzato adisprezzare o condannare.E le progressive aperture aidivorziati risposati, ai convi-venti, e a tutte le categorieche vanno sotto il nome di“periferie esistenziali”, fini-ranno per accrescere lo iatofra un Papa amato dalla gente

    perché dice ciò che la gente vuol sentirsi dire (“fate quelche vi pare, tanto io non vi giudico, non vi condanno,non vi ordino nulla!”), e un clero sempre più sull’orlo diuna crisi di nervi, perché lasciato scoperto dinanzi ad unaggiornamento che sembra denunciare la presunta “ipo-crisia” e il presunto “farisaismo” della Chiesa di ieri.Questa implosione che tecnicamente definirei apostasiasi esplicherà in tempi forse neppure così lunghi. Non coin-ciderà certo con la fine della Chiesa, perché basterannoanche poche fiammelle a mantenere acceso e vivo ilCorpo Mistico, tuttavia verranno minati tutti gli elementichiave del Cattolicesimo: dal ministero petrino alla moralesessuale, ai sacramenti.Tutto è destinato a trascolorare in un vago quanto provvi-sorio miscuglio... ».

    (continua)

    Francesco “Vescovo di Roma”.

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    N oi gridiamo il nostro“J’accuse” contro il Car-dinale Jorge Mario BER-GOGLIO, eletto al Soglio di Pie-tro con il nome di “Francesco”.Noi gridiamo tutto il nostro dolo-re per l’annientamento che Fran-cesco sta attuando contro la San-ta Madre Chiesa.

    Quando dalla Loggia esterna dellaBasilica di San Pietro, mercoledì13 marzo 2013, il Cardinale Proto-diacono Jean-Louis Pierre Tauranannunciò: “Habemus PapamGeorgium Marium Bergoglio quisibi nomen imposuit: Franci-scum” (Osservatore Romano-Edi-zione straordinaria di mercoledì 13marzo 2013, ore 20.30), subito ab-biamo pensato a quello che il Cro-cifisso di San Damiano disse a SanFrancesco d’Assisi: «Va, France-sco, ripara la mia casa che cadein rovina», facendo nascere in noila speranza che Francesco avrebberidato alla Santa Madre Chiesa ilsuo primitivo splendore di Mae-stra della Verità.Questa pia illusione, questa speranza è durata tre giorni: damercoledì 13 marzo a sabato 16 marzo 2013, giornodell’Udienza di Francesco ai giornalisti.«PAPA FRANCESCO E QUELLA BENEDIZIONE“PER TUTTI”», scriveva Gian Guido Vecchi, giornalista

    del Corriere della Sera, e sottoli-neava «Nell’udienza con i giorna-listi Bergoglio non dà la benedi-zione apostolica. “Tra voi moltinon credenti e non cattolici”».“Les dije que les daba de corazònla bendiciòn. Como muchos deustedes non pertenecen a la Egle-sia catòlica, otros non son creyen-tes, de corazòn doy esta bendiciònen silencio a cada uno de ustedes,respetando la conciencia de cadauno, pero sabiendo que cada unode ustedes es hijo de Dios. QueDios los bendiga!”.(Vi avevo detto che vi avrei dato dicuore la mia benedizione. Dato chemolti di voi non appartengono allaChiesa cattolica, altri non sono cre-denti, imparto di cuore questa be-nedizione, in silenzio, a ciascuno divoi, rispettando la coscienza diciascuno, ma sapendo che ciascu-no di voi è figlio di Dio. Che Diovi benedica). (Osservatore Romanodomenica 17 marzo 2013, pag. 7).

    “VOI NON CREDETE IN DIO,NON ACCETTATE DIO” e

    Francesco rispetta la coscienza di chi rifiuta Dio e be-nedice... in silenzio; sì un silenzio davanti agli uomini, manon davanti a Dio che risuona col fragore di un tuono.“Voi non appartenete alla Chiesa Cattolica, quindi, ri-fiutate la Rivelazione, rigettate Cristo Signore, Fonda-

    N O I G R I D I A M ON O I G R I D I A M O“ J A C C U S E ! ”“ J A C C U S E ! ”

    della dott.ssa Livia Morelli

    Papa Bergoglio nel suo solito gesto di saluto alla folla.

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  • 8 “Chiesa viva” *** Maggio 2014

    tore della Chiesa” e Francesco rispetta la loro coscienzae benedice... in silenzio.Non è questo un vero tradimento verso nostro Signore?Rispettando la loro coscienza di non credenti, di non ap-partenenza alla Chiesa Cattolica non si lasciano andare al-la deriva? Non si lascia che non conoscano il Bene Supre-mo Dio? Non si lascia che la loro vita trascorra nelle tene-bre dell’errore e cioè fuori dalla Chiesa Cattolica, la soladepositaria della Verità?

    “SAPENDO CHE CIASCUNO DI VOI È FIGLIO DIDIO”: noi gridiamo con tutte le nostre forze il nostro“j’accuse” contro Francesco che, fin dall’inizio del suopontificato, sta demolendo la Ve-rità: “Figlio di Dio” lo si diventasolo con il Sacramento del Batte-simo; dando inoltre un’immaginedistorta di Dio, come se Dio sicompiacesse di ogni creatura, an-che se non crede in Lui.Ma neppure Bergoglio può distrug-gere la Verità, certo con le sue pa-role, con il suo comportamento dàun’immagine falsata della Verità,ma la Verità rimane inviolabile per-ché è Dio stesso che la difende.

    “ALCUNI DICONO CHE ILPECCATO E UN’OFFESA ADIO” (Udienza Generale merco-ledì 29 maggio 2013 – OsservatoreRomano, giovedì 30 maggio 2013,pag.7).Se per “alcuni” il peccato è un’of-fesa fatta a Dio, per tutti gli altriche cosa è il peccato? Il peccato èsolo e soprattutto un’offesa fattaa Dio disubbidendo alla Sua Leg-ge, questa è la Verità!Nostro Signore Gesù perché ha sof-ferto la Passione? Per riparare ilpeccato di superbia e di disubbi-dienza fatto alla Maestà Divinacon la colpa originale; Nostro Si-gnore Gesù perché è stato crocifis-so? Per i nostri peccati.Il peccato, per tutti e non soloper “alcuni”, è sempre un’offesafatta a Dio. Sempre!Che cosa c’è di più triste e di piùdistruttivo del peccato? Triste, per-ché ci allontana da Dio, distruttivoper la nostra anima impedendo la salvezza eterna e non c’èniente che più dispiaccia a Dio che il peccato.Questa è la Sacra Tradizione Apostolica che per duemilaanni ha valicato i secoli, rimanendo roccia inviolabile adogni attacco.Ora, Francesco, che dovrebbe difenderla, lui stesso la de-molisce con le sue affermazioni, con le sue parole che so-

    no in continua contraddizione con la Sacra TradizioneApostolica.

    “SE UNA PERSONA È GAY (...) MA CHI SONO IOPER GIUDICARLA?”. Sul volo di ritorno da Rio de Ja-neiro a Roma parlando con i giornalisti. (NEWS.VA –29/07/2013 – Giancarlo La Vella).Forse Bergoglio non sa che l’omosessualità è un pecca-to impuro contro natura che grida vendetta al cospettodi Dio? E con questa sua affermazione, non potrebbe sot-tintendere una sua approvazione in... silenzio, non po-tendo approvare apertamente “il peccato contro natura”?Le stesse persone “gay” sanno bene di vivere una vita con-

    tro natura che distrugge il loro cor-po e uccide la loro anima; madell’anima a loro non importaniente: vivono peccando, anzi vo-lendo imporre alla società, ai go-verni il rispetto della loro vita pec-caminosa.E lui Francesco che cosa dice?“Chi sono io per giudicare?”.Ma nel Santo Vangelo c’è un Gio-vanni Battista, il più grande tra inati di donna, che grida a Erode:“Non licet !”. Non ti è lecito tene-re la moglie di tuo fratello!Ha forse detto a Erode: “Chi sonoio per giudicarti?”; ma il Battistaha continuato a gridare: “Non li-cet”, perché era contro la Leggedi Dio.E per questo suo “Non licet”, SanGiovanni Battista, il Precursore, èstato incarcerato e, dopo una fe-sta di danze, decapitato. Questosi rischia gridando, difendendo laVerità, questo si rischia se si difen-de la Santa Legge di Dio.

    Martedì 24 settembre 2013 alle ore15.00, il Papa Francesco incontravaEugenio Scalfari a Santa Marta. Il1° ottobre 2013, “la Repubblica”pubblicava l’intervista di questo in-contro.Noi vogliamo sottolinearesolo alcuni passaggi di questo col-loquio.

    “IL PROSELITISMO È UNASOLENNE SCIOCCHEZZA,NON HA SENSO”; questo ri-

    sponde Papa Francesco a Scalfari, quando all’iniziodell’incontro dice a Francesco I: «I miei amici pensanoche sia Lei a volermi convertire».Dobbiamo ammettere che abbiamo dovuto leggere più vol-te questa affermazione di Bergoglio per convincerci cheveramente aveva detto: “Il proselitismo è una solennesciocchezza, non ha senso”.

    Francesco “Vescovo di Roma”.

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  • “Chiesa viva” *** Maggio 2014 9

    Immediatamente ci siamo ricordati del comando di NostroSignore: «Andate e ammaestrate tutte le nazioni, bat-tezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spiri-to Santo, insegnando loro tutto ciò che vi ho comanda-to» (Mt. 28, 19);«Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo adogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà sal-vo,ma chi non crederà sarà condannato» (Mc.16,15,16);«Nel suo nome (di Cristo) saranno predicate a tut-te le genti la conversione e il perdono dei peccati»(Lc. 24, 47).Questo è il comando del Signore agli Apostoli prima di sa-lire al Cielo.Ora, adesso, anno 2014, checosa afferma colui che do-vrebbe essere il Suo Vicario?“Il proselitismo è una so-lenne sciocchezza, non hasenso”.Avete capito? Forse che Cri-sto Signore, Figlio di Dio,abbia affermato “una solen-ne sciocchezza” e gli Apo-stoli, credendo a questa “so-lenne sciocchezza”, hannopredicato il Vangelo per con-vertire il mondo a CristoCrocifisso, subendo per que-sto il martirio?E Pietro e Paolo non poteva-no benissimo rimanere a Ge-rusalemme, ma, per questa“solenne sciocchezza che èil proselitismo”, sono venutia Roma subendo il martirio.E i missionari, per predicareil Vangelo a tutte le genti,lungo i secoli, non hanno la-sciato la loro patria per terrelontane e inospitali subendospesso il martirio?Gli Apostoli, i missionari di ogni tempo hanno ubbidito alcomando di Gesù Cristo Nostro Signore: “Ite”, Andate!E lui Francesco I contraddice Nostro Signore!Chi può definire la gravità di questa sua affermazione?Che cosa dice, che cosa pensa il Collegio Cardinalizio?Vivono chiudendo gli occhi, le orecchie di fronte al colpodi grazia che Bergoglio sta dando alla Santa Madre Chie-sa, alla Sacra Tradizione Apostolica e quindi a Cristostesso?Chi tra questi Principi della Chiesa, che hanno giuratofedeltà “usque ad effusionem sanguinem”, ha il corag-gio apostolico di fare da scudo, di difendere la Chiesa equindi Cristo Gesù Nostro Signore da questo colpo digrazia? Chi? Sì, “chi”? Noi vogliamo gridare!

    “IL FIGLIO DI DIO SI E INCARNATO PER INFON-DERE NELL’ANIMA DEGLI UOMINI IL SENTI-MENTO DELLA FRATELLANZA. TUTTI FRATEL-

    LI E TUTTI FIGLI DI DIO”.Gesù Cristo, quindi, per Francesco I avrebbe affrontato laPassione, la Morte in Croce “per infondere nell’uomo ilsentimento della fratellanza”.Forse Bergoglio non si ricordava quello che scrive l’Apo-stolo Giovanni nella sua prima Lettera: «In hoc apparuitFilius Dei, ut dissolvat opera diaboli», «Ora il Figlio diDio è apparso per distruggere le opere del diavolo»(Gv. 3, 8).La “fratellanza” è un sentimento naturale nel cuoredell’uomo e non era proprio necessario che il Figlio di Dios’incarnasse per questo!

    Vorremmo terminare conun’altra sconvolgente affer-mazione di Bergoglio, ossiadi Papa Francesco:“E IO CREDO IN DIO.NON ESISTE UN DIOCATTOLICO, ESISTEDIO. E CREDO IN GESÙCRISTO, SUA INCARNA-ZIONE”.Se per Francesco non esisteun “Dio cattolico” e cioè inTre Persone uguali e distinteche sono la Santissima Tri-nità, quale Dio esiste per lui?Dobbiamo forse dedurreche non crede in Dio Uno eTrino?Noi crediamo che lungoduemila anni di storia dellaChiesa, mai sulla bocca dicolui che dovrebbe essere ilVicario di Cristo su questaterra, siano state pronun-ciate aberrazioni simili cheportano sistematicamentealla distruzione della Fedetramandata dalla Sacra Tradi-

    zione Apostolica e quindi alla distruzione della veraChiesa fondata da Nostro Signore, per costruire unanuova Chiesa al servizio del mondo, ma che non ha piùnulla a che vedere con la vera Chiesa di Nostro SignoreGesù Cristo.

    “CHI HA PIANTO OGGI NEL MONDO?”Si chiedeva l’Osservatore Romano (lunedì-martedì 8-9 lu-glio 2013) commentando il viaggio di Francesco a Lampe-dusa.Noi vorremmo gridare che piangiamo per qualcosa di mol-to più grave che per l’arrivo di immigrati che lasciano laloro terra, povera sì, ma tuttavia dignitosa e ospitale.Noi piangiamo perché, per colpa degli uomini di Chie-sa, il nome di Dio è oltraggiato, ingiuriato, bestemmia-to a livello mondiale.Noi piangiamo per il velo di vedovanza che gli uomini del-la stessa Chiesa hanno messo sul suo volto, oscurando la

    Francesco “Vescovo di Roma”.

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  • 10 “Chiesa viva” *** Maggio 2014

    Verità e creando una verità non secondo il Santo Vangelo,non secondo la Sacra Tradizione Apostolica, ma livellan-dosi ai principii di questo mondo, “un mondo” per il qualeCristo non ha pregato: «Io prego per loro; non prego peril mondo» (Gv.17, 9).Noi piangiamo perché il Cardinal Bergoglio, seduto sulSoglio di Pietro con il nome di Francesco, sta creandouna sua morale che si discosta e dal Vangelo e dalla Sa-cra Tradizione Apostolica, determinando il più gravetradimento nella Chiesa stessa verso Cristo Nostro Si-gnore.Sì, per tutto questo, noi vogliamo gridare il nostro dolo-re, il nostro “j’accuse” non solo contro Francesco, macontro tutti i Principi della Chiesa, contro tutti i Vesco-vi che si sono livellati al mondo, che agiscono rinnegan-do Dogmi, Verità di Fede, che si comportano da veritraditori di Nostro Signore Gesù e, conseguentemente,del popolo cristiano.

    I nemici della Chiesa, nemici che sono all’interno dellaChiesa stessa per distruggerla, stanno per alzare il lorogrido di vittoria contro Cristo Signore:

    «Ti abbiamo vinto! Ti abbiamo crocifisso di nuovoe non risorgerai! Ti abbiamo reso simile a un bud-da, a un maometto, a uno dei tanti dèi e idoli, per-ché noi abbiamo predicato che tu non sei Figliodi Dio, ma solo un uomo dotato di grandi poteri.Ti abbiamo vinto! Ecco che sta per iniziare unNuovo Ordine Mondiale dove non esisterà cheuna sola religione, dove tu non regnerai, ma regneràil tuo nemico che noi adoriamo: Lucifero!Lui stesso ci ha condotti a questo Nuovo OrdineMondiale, dove ogni nefandezza sarà “tollera-ta”, per il rispetto della coscienza individuale;dove ogni legge contro la Santa Legge di Dio

    sarà chiamata “trionfo”; dove ogni aberrazionemorale sarà “benedetta”».

    Ma noi gridiamo: «Popolo cristiano, surge! Alzati!».Portiamo in alto la fiaccola della nostra Fede che la SantaMadre Chiesa ci ha trasmesso nella Sacra Tradizione Apo-stolica.Cantiamo il nostro “Credo” con una sola voce, senza nes-sun dubbio, senza nessuna deviazione, senza nessuna in-terpretazione di comodo per il nostro mondo di oggi.Gridiamo con San Paolo: “Scio cui credidi et certussum!”, “IO SO A CHI CREDO E SONO CERTO!”.Il nostro Pastore, che occupa il Soglio di Pietro e che do-vrebbe difendere la Fede, non tiene nelle sue mani lafiaccola della Fede Apostolica, ma la fiaccola di una“fede” che piace ai nemici della Santa Madre Chiesa eche porta alla distruzione della stessa Chiesa fondatada Nostro Signore Cristo Gesù.Questa è la verità, questa è la tristissima e terribile realtà.

    Signore Gesù, vero Dio e vero Uomo,noi crediamo in Te,noi Ti adoriamo,noi Ti amiamo.Pietà del tuo popolo cristiano,pietà delle nostre anime.Vieni, vieni presto a liberarci dai Pastori che stanno guidando il popolo cristianonon alla salvezza eterna,ma nel baratro dell’errore che conduce alla perdizione eterna. Amen.

    È certo, Cristo Gesù verrà; sì, Egli verrà!

    GIOVANNI CALVINOSac Luigi Villa(pp. 35- Euro 5)

    Cronologicamente, questa è lʼultima opera di don Luigi Villa.Un giorno, alcuni mesi prima di morire, egli mi chiese: «Cosa ne dice se scrivoun libretto su Calvino?». «Lo scriva, Padre – risposi – perché di Calvino noinon sappiamo quasi niente!».E così don Luigi, dopo alcune settimane, mi consegnò le bozze che poi cor-resse, ma che ruscii a preparare per la stampa, solamente molto tempo dopo.Questo è un libretto diviso in due capitoli, di cui il primo tratta della vita di Gio-vanni Calvino a Ginevra (dove egli organizzò la sua chiesa), a Strasburgo edei suoi ultimi anni di vita.Il secondo espone la dottrina di Calvino, illustrandone i punti caratteristici eciò che Calvino ha preso e ciò che ha cambiato della dottrina di Martin Lutero.

    Per richieste, rivolgersi a:

    Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

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  • “Chiesa viva” *** Maggio 2014 11

    Occhi sulla Politica

    6. Veniamo finalmente allʼargomento del ringiovanimento a proposito di Teologia speculativa.

    Cʼè qualcosa da ringiovanire? La risposta non è difficile. Nella sua sostanza quello che è acquisi-to dal costume teologico speculativo di secoli non ha bisognodi esser mutato. Quello che è “certo”, è “definitivo” e non cʼè po-sto né per invecchiamenti né per ringiovanimenti. Le mutazioni elʼaggiornamento riguardano i margini dellʼopinabile e le perfezionisuccessive del metodo. La Teologia speculativa deve lavorare ulteriormente ad illustrare lesue basi. Che io sappia, non esiste – al di fuori dei Dizionari, neces-sariamente slegati – unʼopera di grande analisi e di grande sintesiper fare la storia ragionata e collegata della assunzione, in Teologia,di tutti i concetti umani e propri del senso comune. Una tale opera proverebbe che se la Chiesa ha dimostrato evidenteopera di elezione nei confronti di qualche grande scrittore, lo ha fattoperché interpretava meglio, più organicamente, coerentemente, nel-la più perfetta ortodossia, il senso comune del genere umano rispet-tando la verità, facendosi guidare da quella e non pretendendo maidi guidare quella. Ed è questa la ragione per la quale Leone XIII conla Enciclica “Eterni Patris”, ha indicato come maestro a tutte lescuole teologiche San Tommaso dʼAquino.Leone XIII ha fatto un atto logico. Se non ha usato tale riguardo, do-po quella conferma data in tempi lontani a SantʼAgostino, per nes-sun altro, aveva le sue ragioni ed è meglio che nessuno si offenda. È in sede di teologia teoretica che si possono fare le migliori presen-tazioni del contenuto, secondo le diverse mentalità, le diverse cultu-re, perché, a tale scopo, la teoretica dispone di tutta la strumentalitàper sopperire alle esigenze ed anche alle carenze delle diverse cul-ture. La teologia spoglia di speculativa, riduce indubbiamente la pro-pria capacità – salvo la soprannaturale capacità della Parola di Dioin quanto tale – perché i documenti sono redatti secondo un inge-nium letterario che può essere distante da molte letterature. La teologia speculativa, invece, è il maggiore sforzo di legittimoadattamento agli uomini. Naturalmente, un ringiovanimento della Teologia speculativa stanellʼevitare i motivi per i quali, in qualche tempo, la teologia ebbe fasidi regresso: la sottigliezza, la mania problematica, il fascinodellʼaspetto, puramente formale del sillogismo, lʼesagerazione e mol-tiplicazione delle questioni disputate, lʼassenza di sintesi in sé e inrapporto alla cultura contemporanea. Non posso dimenticare che nella mia lunga esperienza di insegnan-te di teologia ho dovuto accertarmi di questa conclusione: la capa-cità del teologo, la sua sensibilità giusta e la sua percezione intuitivadipendono da due cose: la fermezza del criterio teologico (di cui siè parlato sopra) e la profondità speculativa.

    (continua)

    Il ringiovanimentonella Chiesa

    del card. Giuseppe Siri20

    IL TRENO-EUROPA

    Andrem per lʼelemosina, Signori,Salendo sul convoglio dei banchieri:I grandi economisti affamatori,Ignobile progenie dei negrieri!

    Sul perfido convoglio, i controlloriSistemeranno, molto volentieri,In prima classe, i ricchi viaggiatori;Sul carro merci, gli altri passeggeri!

    Personalmente, non vorrei salireSul treno dellʼEuropa dei magnati,A far salamelecchi e a riverire.

    Vi salgano i politici, votatiA servilismo, ai quali intendo dire:Meglio soli che male accompagnati!

    Prof. Arturo Sardini

    Chiusa

    Vi salgano, col Capo del Governo,Gli ipocriti, gli scribi e i farisei,Che traggono in inganno gli europei,E, tutti insieme, vadano allʼinferno!

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  • 12 “Chiesa viva” *** Maggio 2014

    DOCUMENTA FACTA

    «Se hanno perseguitato Me, per-seguiteranno anche voi».

    (Gv. 15,20)

    «Se il mondo vi odia, sappiateche prima di voi ha odiato Me».

    (Gv. 15,18)

    CHIESA CATTOLICA A.D. 1-1958 UNA CHIESA IN LOTTA CON IL MONDO

    I Papi della Chiesa preconciliare hanno sostenuto contro ilmondo e i suoi accoliti una guerra continua rimanendone,spesso, vittime, ma vincitori. La loro stragrande maggio-ranza non ricevette allori o riconoscimenti, anzi speri-mentò quanto Gesù aveva detto: «Se hanno perseguitatoMe, perseguiteranno anche voi» (Gv. 15, 20).

    SAN PIETRO (33-67): subì la persecuzione del Sinedrio,il carcere a Gerusalemme; a Roma fu crocifisso capovolto;

    SAN LINO (67-76): martire, decapitato per ordine delconsole Saturnino;

    SAN CLEMENTE (88-97): deportato nel Ponto Eusino,fu annegato con un’ancora al collo;

    SANT’ALESSANDRO (105/115): martire, decapitatoinsieme a due presbiteri;

    SAN TELESFORO (125-136): combatte strenuamente, econ rischi personali, la gnosi di Valentino.

    SAN PONZIANO (230-239): martire, deportato in Sar-degna, condannato “ad metalla” alle miniere, morì distenti nell’isoletta di Tavolara;

    SAN MARCELLO (308-309): perseguitato dagli aposta-ti, è condannato da Massenzio a compiere servizi di puli-zia nel palazzo imperiale dove morì di sofferenze e di sfi-nimenti;

    SAN MARTINO (649-655): separato dal Clero romano,deportato a tradimento, pubblicamente umiliato a Costan-tinopoli ed infine esiliato nell’isola di Cherso dall’impera-tore bizantino, morì di stenti;

    GREGORIO VII (1073-1085): vessato dall’imperatore diGermania, Enrico IV, viene confinato a Salerno. Le sue ul-time parole sono:«Ho amato la giustizia, ho odiato l’ini-quità, perciò muoio in esilio»;

    BONIFACIO VIII (1294-1303): in contrasto col re diFrancia, Filippo IV il Bello, è tenuto prigioniero per tregiorni nel palazzo di Anagni e schiaffeggiato. Morì di cre-pacuore.

    Pio VI (1775-1799): fatto prigioniero da Napoleone,muorì, a Valence, sfinito dagli stenti.

    Pio VII (1800/1823): sequestrato e deportato a Parigi daNapoleone, resiste alle mire dell’imperatore francese conil famoso «Non debemus, non possumus, non volumus»,variante della risposta che diedero gli apostoli all’intima-zione di cessare la predicazione del Vangelo;

    PIO IX (1846-1878): costretto all’esilio a Gaeta durante laRepubblica romana (1848), fu vessato dalla massoneriaper il “Syllabus”, fu definito da Garibaldi “un metro cu-bo di letame”. Il 12 luglio 1881, durante la traslazionedella sua salma in San Lorenzo fuori le mura, elementi an-ticlericali, liberali e massoni tentano di scaraventarne labara nel Tevere;

    PIO XII (1939-1958): fu dileggiato dalla propaganda sio-nista, oltraggiato dall’infamante libello “Il Vicario”, delcomunista Rolf Hochhuth, e l’iter della sua canonizza-zione fu cancellato dall’emerito papa Benedetto XVI.Tuttora, la propaganda anticlericale e massonica lo additacome nemico degli ebrei (anche se ne salvò dai 150.000ai 400.000 n.d.r.). (da: “sì sì no no” n. 21, 15 dicembre 2013).

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  • CHIESA CATTOLICA A.D. 1958-2013UNA CHIESA

    AL SERVIZIO DEL MONDO

    Ma, poi, tutto è cambiato...

    La statua di cioccolata di Francesco.

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  • 14 “Chiesa viva” *** Maggio 2014

    IL “BURATTINAIO” DEL “CASO MONTESI”

    Gli svariati articoli e libri, che trattanodel “Caso Montesi”, concordano qua-si tutti nell’affermare che questo fu ilprimo “scandalo” che venne usato perregolare i conti nelle furibonde lottepolitiche interne di un partito: la De-mocrazia Cristiana.È sicuramente vero che uno “scanda-lo” può essere utilizzato per questiscopi, ma potrebbe essere altrettantovero che uno “scandalo” possa essereaccuratamente pianificato per ottenereproprio certi scopi desiderati.Tanti sono i dettagli di questo scandaloche, nelle pubblicazioni recenti, sem-brano essersi dileguati nel tempo, co-me pure tante sono le stranezze, cheaffiorano in questo “caso”, ma che nonsono state colte o, forse, non si sonovolute neppure evidenziare.

    Perché non è mai stato evidenziato cheil giorno, in cui fu trovato il cadaveredi Wilma Montesi, un Venerdì Santo,era il giorno in cui i massoni, e in mo-do particolare gli Illuminati, celebra-no la Festa della Crocifissione diCristo come la Pasqua trionfale delle Logge, comme-morandola con ogni sorta di empietà, impurità e atti didepravazione satanica?

    Perché non si parla più di Messa nera e conseguente or-gia baccanale con tanto di attricette inglesi, francesi, ame-ricane e italiane, assoldate da Ugo Montagna, per fungereda “sacerdotesse” in questa Messa nera?

    Il segretodella “tomba vuota”

    di Padre Pio

    Il segretodella “tomba vuota”

    di Padre Pio

    Perché il cadavere di Wilma Montesi,trasportato in macchina, fu deposto apoca distanza dalla tenuta di Capo-cotta e non fu trasportato a decine ocentinaia di chilometri di distanza?Perché non si agì cercando di allonta-nare i sospetti dai veri responsabili del-la morte della Montesi e dal luogo incui avvenne il suo decesso?

    Perché la tenuta di caccia di Capocottafu affidata dai Savoia a Ugo Monta-gna? Non appartenevano forse VittorioEmanuele II e Umberto I alla Supre-ma Loggia degli Illuminati di Parigidalla quale partivano ordini ai quali es-si dovevano sottostare? E sarebbe forsestrano pensare che tale Loggia ordinas-se loro di affidare questa tenuta al loro“Agentur” in Italia?

    Perché un uomo potente come il Mar-chese Ugo Montagna fu incarceratoper traffico di droga? “Egli aveva unaccesso illimitato a fondi che gli ser-vivano per comprare ogni uomo, po-tere o influenza”, ha scritto Guy Carr.Esistevano altri modi per “giustificare”una tale illimitata disponibilità di dena-ro, senza destare sospetti sulla vera

    identità di Ugo Montagna?

    «Viene sfiorato dalla crisi anche il Vaticano, perché siscopre che l’avventuriero Montagna era intimo del me-dico personale del papa, Riccardo Galeazzi Lisi (cheverrà cacciato dai sacri palazzi proprio alla morte di PioXII: lo aveva fotografato morente ed aveva venduto le im-magini ad un settimanale scandalistico)»1.

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    Il Marchese Ugo Montagna.il “burattinaio” del “Caso Montesi”.

    a cura del dott. F. A.

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  • “Chiesa viva” *** Maggio 2014 15

    Ugo Montagna “riusciva a influenzare uo-mini, donne dell’alta società e gli alti li-velli della Chiesa e dello Stato. Egli usavail ricatto per obbligare molte persone acedere alla volontà dei suoi padroni, gliIlluminati”, scrive Guy Carr. Non è inquietante scoprire che il medicopersonale del Papa Pio XII era un “inti-mo” di Ugo Montagna, il quale “usava ilricatto per obbligare persone a cedere allavolontà dei suoi padroni, gli Illuminati?”

    Perché perdere le tracce del Club dei cac-ciatori, il “St. Hubert Club”, in cui “si bi-sbigliava che gli Illuminati avevano deci-so che Mussolini aveva esaurito la suautilità per loro”?

    Perché non seguire le tracce dell’“illumi-nato del Partito Comunista”, al qualeUgo Montagna comunicò il piano della fu-ga di Mussolini e della Petacci, per farliintercettare e farli poi metterli a tacere persempre?

    Perché Ugo Montagna raccontò diversi fat-ti, riguardanti la morte di Wilma Montesi,alla sua nuova amante, Anna Maria Mone-ta Caglio? E perché nei fatti più gravi eglifece il nome di Piero Piccioni come il veroresponsabile della morte della Montesi, peraverle dato una dose eccessiva di droga?

    Sarebbe scoppiato questo scandalo se UgoMontagna avesse procurato alla sua amante,Anna Maria Caglio, un posto a Roma allatelevisione, che dipendeva dal suo amicoSpataro? Non fu questa furibonda delusionea farle scrivere, in un Memoriale, tutto ciòche ella aveva saputo da Ugo Montagna,sulla morte di Wilma Montesi?

    In cosa consistevano le lotte interne allaDemocrazia Cristiana, ai tempi del “CasoMontesi”? «Da segretario democristiano,Attilio Piccioni gestì la fatidica campagnaelettorale del 1948, battendosi con corag-gio contro il pericolo comunista. È anchemerito di personaggi come Attilio Piccio-ni se l’Italia non diventò un satellitedell’Unione Sovietica (...) Nel Congressodel 1949, la parte centrale del suo interven-to fu dedicata ai fermenti della sinistra del partito: «Noifacciamo dell’anticomunismo perché questo costituisceil tentativo più colossale di strappare, per secoli, la li-bertà dal cuore degli uomini... La guerra con la “sini-stra”, però, gli nocque quando gli fu affidato il compitodi formare il governo dal presidente Einaudi nel 1953,fallito l’ultimo tentativo di De Gasperi. Fu proprio Fan-fani a impallinare quell’esecutivo che non vide mai laluce»2.

    Perché l’on. Giulio Andreotti cercò di ba-nalizzare il “Caso Montesi”, sintetizzando ifatti e le persone coinvolte con le parole:«La passione per la caccia avrebbe colle-gato questi ed altri personaggi in un qua-dro dipinto a tinte boccaccesche». E poi continuando: «L’inconsistenza e il ri-dicolo del documento emergeva dalle primeparole. Si diceva che il Montagna avesseavuto, a suo tempo, rapporti con ClarettaPetacci e Mussolini lo sapeva: “Ma non fa-ceva niente perché aveva paura di Ugo”.Il credulo padre gesuita, cui la giovane ab-bandonata aveva affidato il suo memoriale,riuscì a farlo prendere in considerazione(notitia criminis?) dal Ministero dell’Inter-no, avviandosi una inchiesta che suscitòun clamore inaudito con speculazioni po-litiche mostruose. Da quel che so e credo,il direttore dell’Unità aveva ritenuto chedavvero si fosse dinanzi a uno scandalo ci-clopico e ci dette sotto. Molti anni dopo,nella stessa “Unità”, si riconosceva l’infon-datezza del “caso”. (...)L’inchiesta ebbe due tempi. Nel primo unmagistrato obiettivo e non intimidito dai ru-mori concluse per la non colpevolezza. Ma,soggiacente alla canea della stampa e del-la opposizione parlamentare, un altro magi-strato – senza prove, anzi con una prova cherisultò scandalosamente falsa – rinviò agiudizio… gli amici di Ugo Montagna. Il processo fu affidato al tribunale di Vene-zia che dimostrò esemplare dirittura. Ilpubblico ministero concluse per la piena as-soluzione e così il collegio decise»3.

    Ma non sapeva l’on. Giulio Andreotti che ilMarchese Ugo Montagna era l’Agenturdegli Illuminati di Baviera che dirigeva ilcorso della politica italiana? Non sapeva l’on. Andreotti che il program-ma segreto degli Illuminati di Baviera eradiventato il programma politico del Ma-nifesto Comunista del 1848? Non sapeva l’on. Andreotti che gli Illumi-nati di Baviera volevano l’apertura a sini-stra nella politica italiana ed avevano unpiano segreto per prendere il potere an-che ai vertici del Vaticano?

    Non sapeva l’on. Giulio Andreotti che sarebbe stato pro-prio lui il principale interlocutore, o meglio il bracciodestro, del vertice di questo nuovo centro di potere illu-minatico in Vaticano?

    1 Giorgio F. Polara, “Il caso-Montesi: una morte che svelò, sessant’anni fa,complotti e furibonde risse tra le correnti della DC”.2 Gian M. de Francesco, “Attilio Piccioni, un padre della patria dimenticato”.3 Giulio Andreotti, “Ricordare Piccioni”.

    Attilio Piccioni.

    Anna Maria Moneta Caglio.

    Piero Piccioni.

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  • 16 “Chiesa viva” *** Maggio 2014

    1. ESSERE INDIPENDENTIDALLA LOGICA TEOLOGICA

    Molte volte il “progressismo” si-gnifica questo, o, piuttosto quandoci si attribuisce una tale indipen-denza, ci si gloria di essere “pro-gressista”. Vediamo dunque chevuol significare. Le conclusioni apoi. Che è questo “disimpegno totaledalla logica Teologica”? “Logica teologica” è l’insieme diqueste norme, applicando le qua-li si può documentatamente arri-vare ad affermare come “rivela-ta” od anche come semplicemen-te “certa” una proposizione.Queste norme, costituenti la “logi-ca teologica”, in realtà, si riducono(parliamo, si badi bene, della “logi-ca”, non della Rivelazione) ad unprincipio: il magistero infallibiledella Chiesa. Infatti, è al magisteroinfallibile della Chiesa sia solenne,sia ordinario, che é affidata la certaautentica interpretazione sia del-la Scrittura che della Divina Tradi-zione. Ed è logico. Infatti, se Dioavesse consegnato agli uomini una

    quantità di rotoli scritti o di nastri magnetici, per far udirela viva parola e si fosse fermato li, ad un certo punto nien-te avrebbe funzionato, si sarebbe trovato modo di far dire

    V iviamo nell’epoca delle“parole”. Per vincere bat-taglie civili (e non soloqueste) si coniano parole e dettiicastici, riassuntivi (slogans). Perabbattere uomini si impiega qual-che termine o classifica, che le cir-costanze suggeriscono atti allo sco-po di demolire. Per anestetizzarecittadini e fedeli si coniano parole. Ciò che stupisce è il fatto per ilquale gli uomini, invece di lasciarsiabbattere da autentiche spade, silascino abbattere da sole parole.Perciò i termini, gli slogans, leclassifiche di moda vanno vagliati,capiti, eventualmente smascherati. Comincio, pertanto, a pubblicaredelle note chiarificatrici. Spero cheil nostro clero vorrà leggersele be-ne, per evitare una sorte ingloriosa.Cominciamo dal termine più in vo-ga, usato come un fendente o co-me una protezione per il propriooperato: “progressismo”.Di tanta gente si dice che è o non è“progressista”. Vediamoci chiaroe, se ci fosse da restituire un termi-ne alla esatta funzione, non coarta-ta, come è serena e dolce la nostraitalica parlata, non bisogna ricusarequel merito. Elenchiamo pertanto i casi più frequenti neiquali si usa il termine “progressista”. Porgiamo uno spec-chio perché ognuno ci si guardi.

    IL TERMINEIL TERMINE“Progressismo”“Progressismo”

    del Card. Giuseppe Siri

    Il Cardinale Giuseppe Siri.

    11

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  • “Chiesa viva” *** Maggio 2014 17

    alla divina Parola tutto quello che si vuole, il contrario diquel che si vuole, il contraddittorio di quel che si vuole enon si vuole, all’infinito. La verità salvifica non avrebbepotuto funzionare tra gli uomini. Le prove? Le abbiamo sotto gli occhi e appelliamo solo a due.

    La prima è che, con una natura immensamente nitida, lastoria umana ha avuto in continuazione filosofie torbide, ilcontrario, il contraddittorio di esse. La dimostrazione diquello che sa fare l’uomo nelsuo pensiero, lasciato a se stessoed agli stimoli del proprio io odelle proprie tenebre, la dà lastoria della filosofia ed ancormeglio la filosofia della storiadella filosofia.

    La seconda sta nella sedicentelarga produzione teologica d’og-gi, dove proprio per l’oblio dellalogica, si afferma il contrariodi tutto, non esclusa la mortedi Dio.

    Il disegno divino nella istitu-zione del Magistero, al quale ècollegato tutto quanto stanell’opera della salvezza, si le-va chiaro e necessario dal turbi-nio delle sfrenate cose umane.Quello che oggi accade è la di-mostrazione ab absurdo dellaverità e necessità del MagisteroEcclesiastico! Il Magistero Ec-clesiastico canonizza altristrumenti che diventano, così,“mezzi” per raggiungere, nellacertezza, la verità teologica. Essi sono: i Padri, i Dottori, iTeologi, la Liturgia purché sia-no consenzienti ed abbiano avu-to l’approvazione esplicita o im-plicita della Chiesa. Tale approvazione rende acqui-sita al Magistero stesso la veritàespressa da altre fonti. Nessun Teologo, nessuna schieradi Teologi o Dottori, senza questa approvazione sicuradel Magistero, conta qualcosa nell’affermazione teolo-gica. Tutt’al più, se risponderà alle ordinarie regole di unmetodo scientifico, potrà condurre a formulare una ipotesidi lavoro. Col che il campo resta spazzato.Quelli che abbiamo chiamati “mezzi” di riflesso del Ma-gistero ecclesiastico costituiscono, con lo stesso, la “logi-ca” della Teologia.Questa logica è abbandonata da troppi. Ed è per questoche si leggono riviste e libri i quali contraddicono tranquil-lamente a quanto il Concilio di Trento ha definito, accet-tano modi di pensare che sono espressamente condan-nati nella enciclica “Pascendi” di S. Pio X, nonché nel

    suo Decreto “Lamentabili”; fanno le riabilitazioni di Loi-sy; mettono in dubbio il valore storico dei Libri storici del-la Sacra Scrittura, elevano a criterio le teorie distruttricidel protestante Bultman, sentono con indifferenza le pro-posizioni di qualche scrittore d’oltralpe, anche se toccanoil centro della rivelazione divina, ossia LA DIVINITADI CRISTO.Naturalmente, trattati senza freno i Princìpi, si ha quelche si vuole della morale e della disciplina ecclesiastica.

    Sotto questo fondamentale ango-lo di visuale, IL PROGRESSI-SMO CONSISTE NEL TRAT-TARE COME RELATIVA LAVERITA RIVELATA, NELCAMBIARLA IL PIÙ PRE-STO POSSIBILE, NEL DAREAGLI UOMINI UNA LI-BERTA DELLA QUALE, INBREVE, NON SAPRANNOCHE FARSI, DI FRONTEALL’ASSOLUTO.

    Ridotto a questa frontiera, il“progressismo” coincide col“relativismo” e all’uomo, “ado-rato”, non si lascia più nulla,neppure delle sue speranze!Naturalmente, non tutte le perso-ne etichettate come “progressi-sti” sanno queste cose. Ma esseaccettano le conseguenze e le lo-giche deduzioni di quello cheignorano. Se hanno una colpa –questo lo giudichi Dio! – questaconsiste nel non domandare ilperché di quello in cui si fana-tizzano.In ogni modo l’oblio della logi-ca teologica funge, anche se nonconosciuta, da lasciapassare perle altre manifestazioni delle qua-li dobbiamo discorrere.Tutto quello che abbiamo sforna-to, attraverso catechismi di varielingue, dei quali fu pieno l’aer e

    che potrebbe venire sfornato in catechismi futuri, signifi-cherebbe la lenta distruzione della Fede e l’inganno piùcolpevole perpetrato ai danni dei piccoli che crescono.Né si può tacere la conseguenza ultima di un abbandonodella logica teologica: l’assenza della certezza nei fedeli.Alla parola di Dio si può e si deve credere; nessuno puòessere condizionato, se non ha giuste e appropriate confer-me, dalle opinioni dei teologi.

    Ricordo il mio grande maestro di Teologia, il tedesco Pa-dre Lennerz S.J., che ripeteva sempre con ragione: «Cre-do Deo Revelanti et non theologo opinanti!».

    (continua)

    San Pio X.

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  • 18 “Chiesa viva” *** Maggio 2014

    Ho sempre pensato e pensoche affinché le future ge-nerazioni possano ritorna-re libere e non essere più schiavedella Grande Usura l’unica stra-da percorribile è e rimane quelladella Riforma del Sistema Mone-tario Internazionale, ovvero to-gliere la Proprietà della Monetaagli Illegittimi Proprietari, ossiai Banchieri, i quali sono i piùGrandi Tipografi della terra, inquanto stampano la moneta, a pu-ro costo tipografico ovvero cartaed inchiostro, addebitandola poia 7 Miliardi di persone e di resti-tuirla, invece, ai Legittimi Proprie-tari, cioè ai Cittadini, in quanto: laNazione è composta da tanti Citta-dini. Questi Cittadini lavorano, attraverso il lavoro creano ric-chezza, la ricchezza la si fa rappresentare dalla moneta,sicché tutta la massa monetaria in circolazione è di pro-prietà dei Cittadini.E quindi, i Banchieri dovrebbero limitarsi a “custodire” lanostra Moneta, e non appropriarsi illecitamente ed illegal-mente del nostro denaro, come avviene oggi.E ciò è di vitale importanza, perché lo Stato, quando chie-de un Prestito (riconoscendo la proprietà della moneta im-

    propriamente ed erroneamente allaBanca Centrale), glielo restituisce:come? Con le Tasse ed ImposteDirette ed Indirette che prelevadalle nostre tasche. Per converso,i Banchieri stampano la Moneta alpuro costo tipografico, ovvero cartae inchiostro, e senza alcuna Riser-va Aurea.Concludendo: ci indebitiamo conla nostra stessa Moneta, senza mo-tivo e senza bisogno.

    Questo fino ai nostri giorni, ma giàsi sta avverando ciò che scrissi 20anni fa, su un articolo che intitolai“Da una Moneta senza Valore(per Lorsignori) ad un Mondosenza Moneta”.Per cui non è un caso che si stanno

    diffondendo sempre più i Tatuaggi (ovviamente portati inbella mostra dagli idoli dei giovani, ovvero dai microcefalicantanti e calciatori) per far abituare l’umanità ad accetta-re, docilmente (quando verrà l’ora), l’inserimento di unmicrochip sottocutaneo dove verrebbero racchiusi tutti inostri dati: Nome, Cognome, Indirizzo, tutto il nucleoFamiliare, i Cellulari, le Tessere Sanitarie, Bancarie ePensionistiche, i Contratti Assicurativi, Commerciali eBancari, le Targhe di Auto e Barche, i Conti Correnti

    LIBERIAMOCILIBERIAMOCIDAI BANCHIERIDAI BANCHIERI

    del Prof. Francesco Cianciarelli

    Il Prof. Francesco Cianciarelli.

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  • “Chiesa viva” *** Maggio 2014 19

    Cristoforo, ci sono già molti donAbbondio.Con tutto il rispetto, dallo stessoregnante Pontefice, più che: “Vole-re una Chiesa Povera”, avrei pre-ferito avesse detto: “Desidero unMondo meno povero ed ingiu-sto”.Ancor prima di baciare bambini edumili (cosa buona e giusta) fareb-be bene a denunciare i grassiBanchieri che pianificano la mor-te per fame ogni anno ad almeno60 Milioni di donne e bambini.

    Così come, anziché tirare le orec-chie ad alcuni Sacerdoti (cosa piùche giusta) avrei però preferito leavesse tirate prima a coloro che

    dominano il palcoscenicomondiale in campo Economi-co-Bancario ed alle Multina-zionali.

    Ed anche, sull’Omosessualità,mi sarei aspettato che un Ponte-fice anziché dire: “Chi sono ioper giudicarli?”, avesse rispo-sto ai Giornalisti, sull’aereo alritorno dal Brasile: «In qualitàdi Pastore della Chiesa ho ildovere di ricuperare le “peco-relle” smarrite e di ammonirloro di non andare contro na-tura. E di non peccare più».

    Senza dire poi, che il regnantePontefice ha affidato la Presi-denza dello IOR ad una “ami-ca” del Sistema ovvero ad unadonna di “Ernst & Young”,una delle 4 più grandi e po-tenti Società di Revisione delMondo (presente in 140 Nazio-ni, con 167.000 dipendenti).

    Infine, mi ha lasciato coster-nato che un Papa porti un“crocifisso” nero (= colore del-

    le tenebre) anziché uno d’oro (= colore della luce) chesempre hanno indossato daltronde tutti i suoi predecessori;così come le scarpe nere anziché quelle rosse (che nonsarò certamente io a ricordargli che il “rosso” serve a ram-mentare il sangue offerto da N.S.G.C. all’Umanità). E mi fermo qui!

    Postali e Bancari, l’Elenco deiBeni custoditi presso le Cassettedi Sicurezza, le Prime, Seconde,Terze Case e così via, il Passa-porto, la Carta di Identità, i Per-messi vari, ecc. ecc. Insomma, tut-to!! Si avvererà il Marchio e Numerodella Bestia, il “666” che apparesull’Apocalisse al cap. 13. Verso17 (due numeri cabalistici).

    Non so se tuttavia ce la faremo an-cora, non so se con questi mieiscritti abbia risvegliato la coscien-za di tanti giovani, come ho fattoper ben 3 lustri quand’ero l’Assi-stente più vicino e più combattivodel prof. Giacinto Auriti, all’Uni-versità di Teramo, così comefuori dalle mura universitarie,dove gli ho organizzato oltre uncentinaio di Convegni in tutta lapenisola italica; nonché curato150 Tesi di Laurea inerenti aqueste tematiche. Senza poi citare la coraggiosa enecessaria Denuncia che fa-cemmo contro la Banca (Ban-da) d’Italia (Unico caso alMondo!). I contatti che ho pre-so in ambienti Politici (da De-stra a Sinistra) e Religiosi (an-che con il Papa BenedettoXVI). Soltanto che il Nemico èmolto più forte di noi in numerie mezzi.

    Ma sappiamo anche che la Ve-rità, alla fine, trionferà. E la ve-rità è dalla nostra parte. Sarò felice il giorno in cui laPovertà non ci sarà più sullaTerra o comunque sarà ridottaai minimi termini. Non è piùtollerabile che la Moneta sia ladantecausa – diretta od indiretta– dei divorzi, degli aborti, delleguerre, delle armi, delle conqui-ste territoriali, degli affari, anzi malaffari, del consumodella droga, delle liti tra persone care, delle ingiustizie, deiricatti ai cittadini oltreché degli interi popoli. Tutto questodeve finire! Tutto ha un limite.La Chiesa stessa deve accettare – quando il caso lo richie-de, ed oggi necesse est – il Martirio. Vogliamo tanti Fra

    Francesco “Vescovo di Roma”, a Lampedusa.

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  • 20 “Chiesa viva” *** Maggio 2014

    – AARON RUSSO: Ho incontrato (Ni-cholas) Rockefeller tramite un avvoca-to che conoscevo. Quest’ultimo michiamò per dirmi che Rockefeller desi-derava incontrarmi. Avevo girato un vi-deo, lui lo aveva visto e desiderava ve-dermi. L’ho incontrato e mi è sembratoun tipo a posto. Abbiamo discusso econfrontato le nostre idee e i nostri mo-di di pensare. Fu allora che, undici me-si prima degli attentati dell’11 settem-bre, egli mi disse, che sarebbe acca-duto un fatto. Non mi disse di che co-sa si trattava, ma che ci sarebbe stato eche, a partire da quel fatto, (noi ame-ricani) avremmo invaso l’Afghani-stan per costruire oleodotti attraver-so il Mar Caspio; avremmo invasol’Iraq per prendere il controllo delpetrolio e stabilire una base nel Me-dio Oriente, e integrarli nel NuovoOrdine Mondiale. Subito dopo,avremmo occupato il Venezuela diChavez. Ricordo che mi raccontò che sisarebbero visti i nostri soldati partire alla ricerca dei re-sponsabili in Afghanistan, in Pakistan e in tutti quei luo-ghi, e che ci sarebbe stata una guerra al terrorismo incui non ci sarebbero stati nemici reali, e che tutto sa-rebbe stato una menzogna e un modo, per il governo, dicontrollare gli americani.– ALEX JONES: «Le ha detto che sarebbe stata una menzo-gna»?– AARON RUSSO: Ciò era molto chiaro. Questa è la guerracontro il terrorismo. Perché mai non è successo più nulladopo gli attentati dell’11 settembre? Credete che la sicu-rezza sia così grande in America, e che i responsabili diquegli atti non possano più dirottare un aereo? É ridicolo!L’11 settembre è stato organizzato da gente del nostro

    governo, dal nostro sistema bancarioper creare la paura nella popolazionein modo che accettasse ciò che il go-verno aveva deciso di fare. Ecco diche cosa si tratta: di una falsa guerracontro il terrorismo, la prima dellemenzogne. L’altra è stata andare in Iraqdicendo che Saddam Hussein aveva ar-mi di distruzione di massa.– ALEX JONES: «E le ha detto che cisarebbe stato questo grande evento eche poi sarebbero venute, come ritor-sione, le guerre contro il terrorismo,ecc..?».– AARON RUSSO: Sì, e che non ci sa-rebbero stati nemici realmente iden-tificabili, tanto che non ci sarebberostati vincitori, e che sarebbe stato per-fetto, che non si sarebbero potuti trova-re responsabili. Sì, perché così non cisarebbe stata una vittoria definitiva e ilconflitto poteva durare in eterno, po-tevano fare quello che volevano econtinuare a spaventare il pubblico

    americano. Questa guerra contro il terrorismo è unamenzogna, una farsa. É una cosa difficile da confessareperché si intimidisce la gente affinché stia zitta. Ma la ve-rità sarà rivelata nel grande giorno. L’importante è che la gente sappia che tutta questa guerra èuna menzogna, una farsa, una invenzione. E finché non sisaprà la verità sull’11 settembre, fino a quando non si co-nosceranno i veri responsabili e la vera ragione che staall’origine, finché non scopriremo i veri fatti sull’11 set-tembre e chi ne ha tirato le fila, non potremo comprenderequesta guerra al terrorismo. (...) Noi eravamo amici, mangiavamo insieme, discutevamo,Nick mi parlava dei suoi affari, dei suoi investimenti; michiese se mi interessava entrare nel Council on Foreign

    INTERVISTAINTERVISTAad Aaron Russoad Aaron Russo

    Aaron Russo era un produttore cinematografico, un regista e un attivista politico. Egli era noto per aver pro-dotto film come “Trading Places”, “Wise Guys”, e “The Rose”. Più tardi, nella vita, egli si dedicò allarealizzazione di documentari a sfondo politico e libertario come “Mad as Hell” e “America: Freedom toFascism”. Dopo aver combattuto per sei mesi contro un cancro alla vescica, Russo è morto il 24 agosto2007, all’età di sessantaquattro anni. Sei mesi prima della morte, Russo rilasciò al giornalista Alex Jonesun’intervista rivelatrice in cui ha parlato di fatti avvenuti undici mesi prima del fatidico 11 settembre 2001.Ne emerge un quadro impressionante in cui spunta il Council on Foreign Relations, il cosiddetto Governo-ombra degli Stati Uniti capitanato dalla dinastia bancaria dei Rockefeller. Ecco la sua testimonianza.

    Aaron Russo.

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  • “Chiesa viva” *** Maggio 2014 21

    Relations, ma non mi era ben chiaro questo passo, ma sa-pevo da dove venivo. Gli dissi: «Apprezzo la proposta Nick, ma non è il mio mo-do di vedere le cose; non mi interessa asservire la gente». Mi rispose: «Perché ti interessi della gente? Prenditi curadi te e della tua famiglia! Perché ti deve toccare la vita al-trui? Sono servi, è il popolo»!Ed io: «Tu hai tutti i soldi che ti servono, il potere chevuoi; che cosa vuoi di più? Qual è l’obiettivo finale»? Mi disse che l’obiettivo era che tutto il mondo fosse chip-pato e che i banchieri e l’élite controllassero il mondo.Allora, gli chiesi se tutti nel Council on Foreign Rela-tions la pensassero come lui. «No – disse – la maggior parte pensa di lavorare per il be-ne di tutti».

    Una volta, mi confidò il suo pensiero sull’emancipazionefemminile, iniziando con la domanda: «Che ne pensi»?Gli risposi che la trovavo una buona cosa, che le donneavevano diritto di andare a lavorare come gli uomini e diavere il diritto di votare. Allora, lui mi rispose ridendo: «Sei un idiota»! «Perché?».E lui: «Ti dico di che cosa si tratta realmente: siamo noiRockefeller all’origine dell’emancipazione della donna,noi che possediamo i giorna-li, le televisioni, la Fondazio-ne Rockefeller. Vuoi cono-scere le principali ragioni percui l’abbiamo fatto? La prima, è che altrimenti po-tevamo tassare solo metàdella popolazione. La secon-da, è che così i bambini sa-rebbero andati a scuola pri-ma, ed avremmo potuto in-dottrinarli più facilmente einoltre rompere i legami fa-miliari. Così essi avrebberoconsiderato lo Stato come laloro famiglia, e la scuola e leautorità come la loro verafamiglia. Ecco le principaliragioni dell’emancipazionedella donna». Allora, vidi il male nascostodietro l’emancipazione delladonna, che io ritenevo fosseuna nobile causa. (...)L’amicizia con Nicholas Rockefeller mi permise di scam-biare idee, punti di vista, le nostre filosofie. Voleva chepartecipassi a ciò che faceva, che diventassi membro delCouncil on Foreign Relations, che era una buona oppor-tunità per il mio lavoro e voleva evitare che mi battessicontro di loro, informando la popolazione. Avevo moltosuccesso nel mondo del cinema. Ho visto ciò che accadevarealmente e, invece che diffondere la verità alla popolazio-ne, voleva che diventassi uno di loro. Era semplice. Così hanno tentato di reclutarmi. Ho de-clinato l’invito. Ricordo che, un giorno, mi disse che seavessi accettato la sua offerta, avrei avuto un chip specia-le, e se mi avessero arrestato sarebbe bastato mostrarela carta o il mio chip al poliziotto che mi avrebbero su-bito rilasciato perché ero uno di loro. Una volta, mi chiese: «Perché ti interessa questa gente?

    Qual è il tuo scopo? Questa gente deve essere messa sot-to controllo. La Costituzione e ciò per cui ti batti non èche per una minoranza che deve vivere così. Noi pensia-mo che la società debba essere diretta da un’élite checontrolla tutto». Gli risposi: «Io non lo credo affatto. Penso che Dio mi ab-bia messo sulla Terra perché diventi una persona la miglio-re possibile (...) e non perché diventi uno schiavo o unapecora al servizio della gente dell’èlite. Non capisco per-ché tu voglia controllare tutto. Che cosa aggiunge a ciòche hai?» E lui: «Ho fatto le stesse domande ad altri membri per ve-dere se la pensavano come te. Molti pensano di fare il benecomune, credono che il socialismo sia la strada miglio-re. Pensano di fare il bene, ma solo quelli che dirigono –solo loro – conoscono la verità». Ed io: «Dunque, esiste una gerarchia anche all’internodell’èlite»? Risposta: «Certo, sono molte persone, 2.000-3.000, non sodi preciso. Ma esse non sanno di che cosa si tratti vera-mente. Queste persone sono entrate solo per il prestigiodell’Istituzione. Pensano che sia proficuo per il loro lavo-ro, ma non sanno di che si tratti realmente, non conosconole vere intenzioni che sono nascoste».

    Per me, il peggio è quello chesta succedendo ora, perchéciò che è successo l’11 set-tembre è criminale. Perchénon conosciamo la veritàsull’11 settembre.- ALEX JONES: «Nick Rocke-feller le ha detto undici mesiprima degli attentati che cisarebbe stato un evento... Checos’ha pensato la mattinadell’11 settembre? Dove era?Lei ha collegato il fatto a ciòche Rockefeller le aveva con-fidato»?- AARON RUSSO: Ero a Tahitiquando è successo. Sono sta-to informato da mio figlio. Miha detto: «Le torri gemelle!Sono appena state attacca-te». Ero a Tahiti e stavo an-dando a dormire. Mio figliomi parlò degli aerei. Non ave-vo la TV e ho dovuto andare

    in un albergo per avere informazioni. Ma quando vidi ciòche accadde in Afghanistan, nell’Iraq, ecc..., allora com-presi immediatamente di che si trattava. Tra i vari argomenti che trattai con Nick Rockefeller, ungiorno vi fu quello della diminuzione della popolazionemondiale. Io gli dissi che su questo punto mi trovavod’accordo, ma non credevo di dover essere io a stabilirechi dovesse vivere e chi morire. Lui mi disse che loro era-no intenzionati a diminuire la popolazione mondiale, an-zi a ridurla alla metà.In un altro incontro, discutemmo delle possibili soluzioniper risolvere il problema che ponevano i palestinesi per gliisraeliani e Nick mi disse che loro avevano persino pro-spettato di trasferire Israele in Arizona, di offrire milionidi dollari per traslocare il popolo d’Israele in Arizona, perrifondare il loro Stato.

    Aaron Russo con Nicholas Rockefeller.

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  • del Cardinale José Maria Caro y Rodriguezex Arcivescovo di Santiago - Cile

    Conoscere la Massoneria

    LA FONDAMENTALE APOSTASIA DELL’INIZIATO

    Le Cerimonie, i riti e i simboli della Massoneria sono accu-ratamente previsti per rivelare, a piccoli passi, all’iniziato illoro vero significato e per insegnargli gradualmente le ve-re dottrine della Sètta, in modo tale che egli ne prende co-noscenza inavvertitamente, senza la necessità di una esposi-zione a chiare lettere. Questo è vero a tal punto che, tra gliApprendisti, è estremamente difficile trovarne uno che sirenda conto che l’atto del rituale d’iniziazione, durante ilquale lui stesso si è dichiarato Cristiano, è tuttavia una ra-dicale apostasia dalla religione che afferma di professa-re. L’apostasia è contenuta nel significato delle cerimo-nie e, in seguito, essa si svilupperà con il graduale assorbi-mento delle informazioni e delle dottrine della Sètta.Ecco come Dom Paul Benoit chiarisce questo punto:

    «Il profano ha una benda sugli occhi e una corda intorno alcollo, in effetti, egli è “nell’oscurità della superstizione edel pregiudizio!”, e trascina le catene con le quali i preti e ire lo hanno confinato. Egli si è presentato alla porta delTEMPIO per ricevere la LUCE e per RECUPERARE LASUA LIBERTA, perché la Massoneria può illuminare il suospirito con “vera conoscenza” e dargli “la libertà dellostato naturale”.Quelli che sono nel Tempio lo spogliano dei suoi “vestiti” edei suoi “metalli” perché, se lui desidera prender posto tra idiscepoli della Natura, egli deve rinunciare a tutto il suopudore, a tutte le sue proprietà a tutto il suo lusso, persi-no ai suoi vestiti, perché tutto questo “causa tutti i vizi e iveri massoni non devono possedere nulla di proprio”.Il Candidato fa il suo Testamento prima di associarsi ai fra-telli, perché “la proprietà individuale è contraria allaperfetta eguaglianza che regna nel Tempio”.E ancora: “chi è ricevuto in Massoneria entra in uno sta-to di morte”.Gli viene chiesta una professione di fede sui suoi doveriverso Dio, verso i suoi simili e verso se stesso. Se lui fosserealmente degno della luce, egli dovrebbe rispondere comefece un famoso Candidato: “Guerra a Dio! Libertà edEguaglianza per tutti!”.Ma se lui risponde come un deista o come un Cristiano, eglisarà egualmente ricevuto, perché la Massoneria chiede aisuoi iniziati una sola qualità: quella della “tolleranza” oquella della “filantropia”.Pensino ciò che vogliono di Dio, questo non è importante,fintanto che essi non cerchino di imporre le loro creden-ze agli altri.

    Le prove gli insegnano che egli non può liberarsi dei suoipregiudizi se non disciplinandosi incessantemente sottola direzione dei suoi nuovi capi e, malgrado le difficoltà,egli deve perseverare nella sua intrapresa nuova carriera. Egli si dirige in tutte le direzioni perchè egli si deve dedica-re ad ogni tipo di ricerca in modo da acquisire nuove idee,anche contrarie a quelle che aveva prima.I fratelli, con le loro spade puntate su di lui, mostrano cheloro saranno sempre dalla sua parte per difenderlo contro gliestranei e per imporgli la fedeltà ai suoi obblighi.La parola d’ordine è TUBALCAIN perché egli deve lavora-re col metallo, impegnandosi a studiare la Natura, iniziandocol regno minerale che occupa il primo posto. Egli deveinoltre onorare TUBALCAIN come un discendente diCaino, e, secondo i Massoni, egli dovrebbe onorare ancheSatana tramite Caino, perché le tradizioni massoniche in-segnano che Caino seguiva il Culto della Natura. Il Candidato riceve un grembiule perchè, essendo soloall’inizio della sua iniziazione massonica, egli ha ancoraun senso del pudore. La maggior parte di queste interpreta-zioni si trovano nei libri massonici. Esse traggono originedalla stessa natura delle cerimonie in relazione allo scopo fi-nale».1

    In breve, le cerimonie eseguite dall’iniziato sono un ricono-scimento che al di fuori della Massoneria il Cadidato, siaegli Cristiano oppure no, si trovava nell’oscurità, e pertantola fede che professava precedentemente non era nè verità néluce per lui. Quindi, l’iniziato non solo stabilisce un cam-bio di dottrina, ma egli riconosce anche la completa au-torità del nuovo maestro al quale si affida per ricevere laverità e la moralità.Le conseguenze immediate sono l’abbandono delle pratichereligiose, e come prime quelle pubbliche come la Messa,che l’iniziato ha professato di abbandonare come oscuritàper cercare la luce.

    Card. José Maria Caro y Rodriguez,Primo Cardinale di Santiago, Cile (1939-1958).

    22 “Chiesa viva” *** Maggio 2014

    1 Dom Paul Benoit, “La Franc Maconnerie”, I, pp. 206-208.

    Chiesa viva 471 dario:Chiesa viva 471 M 02/04/14 10:15 Pagina 22

  • “Chiesa viva” *** Maggio 2014 23

    INCUBO A 5 STELLE Grillo, Casaleggio e la Cultura della MorteRoberto Dal Bosco

    Cosʼè realmente il Movimento 5Stelle di Beppe Grillo?Un movimento qualunquista?Unʼutopia libertaria? Una vera alter-nativa al sistema dei partiti? Il partitodefinitivo dellʼumanità giunta allʼeraelettronica? Questo libro analizza cosa cʼè dietroil fenomeno Grillo e in particolare alpensiero del guru Gianroberto Ca-saleggio, propagatore di unʼideolo-gia che persegue, da un lato, la to-tale virtualizzazione delle coseumane; dallʼaltro, lo sterminio digran parte dellʼumanità.Proprio queste due figure (con unpassato oscuro e ambiguo e con unpresente fatto di concrete fantasiebellico-batteriologiche, psicologiasettaria, culti misterici mondialisti,ambizioni ecofasciste e una hibrisapertamente anticristiana) hannocontribuito a configurare il M5S co-me il primo vero partito di quella“Cultura della Morte” di cui parlavaGiovanni Paolo II. Hanno creato la compagine parla-mentare che più spudoratamenteincarna quelle teorie di riduzionedella popolazione mondiale e allabase di realtà come il Club di Ro-ma, il Programma ONU Agenda21, la famiglia Rockefeller e la re-torica ecologista di deindustrializza-zione dei movimenti di decrescita.Illusioni di unʼumanità che affida ainternet la propria esistenza anchequando internet può manipolare erovinare la società in un pericolosis-simo inno gnostico allʼuomo chevuole farsi dio, sepolto in una “resinformatica” dalle apparenti infinitepotenzialità, ma con unʼunica proba-bile destinazione: la dissoluzionedella persona umana.

    SEGNALIAMO:

    «Guardati dallʼuomo cheha letto un solo libro».

    (S. Tommaso dʼAquino)

    In Libreria

    compianto Cardinale Lienart con inse-gne massoniche ... Cʼè un modo per ot-tenerne una copia? E se possibile, qualeil prezzo più spedizione?Grazie,

    (Leah Merriman - USA)

    ***

    Salve Franco,sono disperato per il fumo di Satana cheè nella Chiesa. Leggendo “Chiesa viva” e la vita di DonVilla mi si è aperto un mondo nuovo, allavera Fede.Ho bisogno, se possibile, di parlare conte telefonicamente. Mi invieresti un recapito telefonico ed unorario (a te comodo) per poter fare unachiacchierata?Che San Michele protegga la vostra mis-sione contro il demone luterano che sie-de sul sacro scranno!Saluti

    (C. P)

    ***

    Le mie più sentite condoglianze a voi eallʼingegnere Franco, per lʼanniversariodella scomparsa del nostro Grande ama-to Don Luigi.Che se in Paradiso esistono gli applausi,questo valoroso Sacerdote è stato accol-to in tal modo.Ma che su questa terra continua a parla-re con i suoi scritti, grazie a voi.Vi sono vicino con a preghiera e vi inco-raggio a continuare (protetti da Dio e daSan Padre Pio) per la battaglia finale cheè vicina, per il trionfo del Cuore Immaco-lato di Maria.Cordiali saluti.

    (F.A. - BG)

    RAGAZZE e SIGNORINEin cerca vocazionale, se desiderate diventare

    Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia –

    per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

    “ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

    Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

    Caro Franco,un altro splendido numero di “Chiesa vi-va” di cui tu ormai sei diventato la traveportante dopo la triste scomparsa di pa-dre Villa che sicuramente continua adassisterti da lassù assieme ai martiri eai Santi della Chiesa di Cristo.Questa volta hai poi aggiunto unʼeccel-lente trattazione sulla natura satanicadel denaro partendo da ciò che scrisse ilcompianto Prof. Auriti, negli ultimi annidella sua vita. In Gesù e Maria

    (G. F.)

    ***

    Spett. Editrice Civiltà,ringrazio per i numeri di “Chiesa Viva”che per un disguido postale non mi sonoarrivati e Voi mi avete subito spedito. Horeclamato alle poste ma non mi hannosaputo motivare il disguido. (...)Colgo lʼoccasione per elogiare “ChiesaViva” sempre più interessante, perchéapre gli occhi sulle enormi eresie intro-dotte dal Concilio Vaticano 2° e questo,nonostante il mio parroco e non lui solo,me lʼabbiano fortemente sconsigliata. (...)Ringrazio doverosamente e saluto augu-rando ogni bene.

    (G. C.)

    ***

    Dio vi benedica.Le mie condoglianze vanno a coloro checontinuano lʼopera di don Villa, e la miafamiglia prega per il riposo della sua ani-ma. Mi chiedo se è possibile individuareun vecchio numero di “Chiesa viva” del1976. Ho letto una citazione dal compiantoMons. Lefebvre circa una fotografia del

    Lettere alla Direzione

    Per richieste:

    Fede & CulturaVia Zamenhof 685 - 37126 VeronaTel. 045 941851, Fax: 045 9251058www.fedecultura.come-mail: [email protected]

    Chiesa viva 471 dario:Chiesa viva 471 M 02/04/14 10:15 Pagina 23

  • 2 Da Sodoma e Gomorra al “Decalo-go di Satana” anche in Italia?di Don Curzio Nitoglia

    4 Papa Bergoglio – Umiltà, oppure... “Obbedienza”? (3)di F. Adessa

    7 Noi gridiamo: “Jʼaccuse!”della dott.ssa Livia Morelli

    11 Occhi sulla politica

    12 Documenta Facta

    14 Il segreto della tomba vuota di Padre Pio (41)a cura di F. A.

    16 Il termine “Progressismo” (1)del card. Giuseppe Siri

    18 Liberiamoci dai banchieridel prof. F. Cianciarelli

    20 Intervista ad Aaron Russo

    22 Conoscere la Massoneria

    23 Lettere alla Direzione - In Libreria

    24 Conoscere il Comunismo

    MAGGIO 2014

    SOMMARIO N. 471

    SODOMAE

    GOMORRA

    SCHEMI DI PREDICAZIONE

    Epistole e VangeliAnno A

    di mons. Nicolino Sarale

    (Dalla Solennità del SS. Corpo eSangue di Gesù

    alla XV Domenica durante lʼanno)

    Le dure prove della guerra con ilGiappone, i moti rivoluzionari e i nu-merosi attentati subiti, avevano preco-cemente invecchiato lo Zar Nicola II;i suoi capelli si erano diradati, i suoiocchi avevano permanentementeun’espressione triste, la sua vita era li-mitata e condizionata da strette misu-re di sicurezza che non gli consentiva-no nessuna uscita solitaria e neppurela consueta passeggiata a cavallo nelparco della residenza imperiale.Dopo oltre 13 anni di regno, Nicola IInon ricercava il favore del popolo, an-zi, lo sdegnava, perché nella sua, con-cezione e visione era il popolo chedoveva rendersi meritevole della suagrazia e magnanimità e, quindi, delsuo affetto.Quando il primo Stolypin avviò lagià citata Riforma agraria a favoredei contadini, lo Zar volle dar provadi solidarietà con la parte migliore delsuo popolo. Con un tratto di penna,cedette immensi domini terrieri del-la famiglia imperiale, meditando sulsuo diritto di condividere con i po-veri dello Stato tutti i suoi beni pri-vati e, credendo fermamente di ren-dersi degno del celeste tesoro dellagrazia divina.La numerosa presenza di ebrei aske-naziti diffusa fin nei più piccoli vil-laggi dell’impero1 dediti ai commercida essi controllati, ai prestiti a usura,allo sfruttamento degli ingenui e igno-

    ranti contadini, determinava periodi-che e violente ribellioni degli oppressitruffati e derubati, con conseguenzesanguinose e anche tragiche: i “po-grom” (devastazioni). Il governo diStolypin presentò allo Zar una lungarelazione per una riforma definitivarelativa alle leggi sugli ebrei. Nicola IIrispose con una lettera: «Vi rimandoil vostro progetto senza averlo ap-provato, quantunque le vostre