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9^ Giornata dell 9^ Giornata dell Economia Economia Rapporto Imperia 2011 Rapporto Imperia 2011 1 1 In collaborazione con Azienda Speciale Azienda Speciale Studi e Ricerche Studi e Ricerche Imperia 2011 Imperia 2011 Rapporto Economia Rapporto Economia A cura di Servizio Servizio Statistica e Studi Statistica e Studi

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9^ Giornata dell9^ Giornata dell’’Economia Economia –– Rapporto Imperia 2011Rapporto Imperia 2011 11In collaborazione con

Azienda Speciale Azienda Speciale Studi e RicercheStudi e Ricerche

Imperia 2011Imperia 2011

Rapporto EconomiaRapporto Economia

A cura di

Servizio Servizio Statistica e StudiStatistica e Studi

9^ Giornata dell9^ Giornata dell’’Economia Economia –– Rapporto Imperia 2011Rapporto Imperia 2011 22

Il tessutoIl tessuto imprenditorialeimprenditorialeun quadro di stazionarietà

� Il Registro delle Imprese indica, ancora una volta, segnali di

tenuta del tessuto imprenditoriale che, sostanzialmente,

conferma la numerosità delle imprese del precedente anno.

Le imprese effettivamente operative sono rimaste

sostanzialmente le stesse dell’anno precedente (24.279): la

differenza con l’anno precedente è negativa di sole 6 unità.

� Chiudono l’anno col segno positivo i settori del terziario

mentre non cessa il trend negativo del numero delle aziende

agricole (-2,8%) al quale si accompagna il dato dell’ industria

(-1,9% le imprese attive)

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Il tessuto imprenditorialeIl tessuto imprenditorialele dinamiche di Agricoltura, Industria, Costruzioni

� Agricoltura: -2,8% rispetto all’anno precedente. Nel 2010 si registra un calo di 147 aziende agricole.

� Industria: -1,9%. Negli ultimi cinque anni le imprese industriali sono diminuite di oltre 290 unità.

� Edilizia: +1,8%, aumenta il trend positivo delle costruzioni (nel 2009 il settore era cresciuto soltanto dello 0,6%) anche se la crescita è nettamente inferiore agli anni 2007/2008 nei quali il settore era aumentato, ogni anno, del 4 - 5% .

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Il tessuto imprenditorialeIl tessuto imprenditorialedinamiche nel Commercio, Turismo e Servizi

� Commercio: +0,5%, si inverte la tendenza rispetto al 2009 dove le imprese erano diminuite dell’1,5%. Quello commerciale è il primo settore della provincia con 5.691 imprese attive al 31/12/2010.

� Turismo: +1,5%, anche le imprese turistiche risultano in leggera crescita anche se l’aumento è ascrivibile alle attività di bar e ristorazione(+ 37 imprese rispetto al 2009) anziché a quelle propriamente turistiche di fornitura di servizi di alloggio, che rimangono sostanzialmente invariate

� Servizi: + 1,3% i servizi alle imprese, +2,4% quelli pubblici e sociali

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Il tessuto imprenditorialeIl tessuto imprenditorialeuna staticità diffusa

� Le variazioni della numerosità di imprese, in termini assoluti, sono modeste in tutti i comuni della Provincia.

� Tra i primi 6 Comuni per densità imprenditoriale, continua il rafforzamento del capoluogo, mentre prosegue il decremento sia di Sanremo che di Diano Marina.

Sanremo resta comunque il primo Comune della provincia con 6.113 unità attive, seguito da Imperia

(4.268) e da Ventimiglia (2.380). I

primi 6 Comuni determinano circa il

70% della struttura di impresa

provinciale.

Chi sale

� Imperia: + 18 imprese, + 0,4%

� Bordighera: + 6 imprese, + 0,4%

� Taggia: + 9 imprese, +0,4%

Chi scende

� Sanremo: - 5 imprese, 0,0%

� Ventimiglia: - 2 imprese, 0,0%

� Diano Marina: - 15 impr., - 1,6%

Chi sale

� Imperia: + 18 imprese, + 0,4%

� Bordighera: + 6 imprese, + 0,4%

� Taggia: + 9 imprese, +0,4%

Chi scende

� Sanremo: - 5 imprese, 0,0%

� Ventimiglia: - 2 imprese, 0,0%

� Diano Marina: - 15 impr., - 1,6%

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Il tessuto imprenditorialeIl tessuto imprenditorialesi consolida la struttura economica

� Per fronteggiare la crisi e l’intensità della competizione globale prosegue il consolidamento della struttura economica con l’aumento delle società di capitali. Sempre meno ditte individuali, diminuiscono nell’ultimo anno anche le società di persone.

� Nel 2010, le società di capitali sono cresciute del +2,2% (+41 unità): oggi incidono per circa l’8% sulle imprese esistenti nel panorama locale.

� Al contempo si sono perdute circa 50 imprese tra ditte individuali e società di persone.

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Il tessuto imprenditorialeIl tessuto imprenditorialeComposizione % settori e suddivisione per natura giuridica

Composizione settori economici

Turismo

9%

Commercio

24%

Industria

6%

Servizi imprese

13%

Servizi pubblici

e sociali

6%

Agricoltura

21%

Costruzioni

21%

Suddivisione Natura Giuridica

ALTRE FORME

1%

SOCIETA' DI

CAPITALE

8%SOCIETA' DI

PERSONE

19%

IMPRESE

INDIVIDUALI

72%

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Il tessuto imprenditorialeIl tessuto imprenditorialecrescita dell’imprenditoria straniera, in calo quella in rosa

Prosegue la crescita degli imprenditori stranieri che superano le 4mila unità (4169). Quest’anno gli imprenditori stranieri aumentano del 7% rispetto all’anno precedente; gli extracomunitari superano quota 2600: +8% in rapporto al 2009.

Frena l’imprenditoria femminile che per la prima volta negli ultimi anni subisce un decremento (- 45 imprese nel 2010 pari a –0,7%). Rimane peraltro costante il numero delle donne imprenditrici che rivestono incarichi gestionali di circa 12.500unità.

L’impresa in rosa rappresenta tuttavia ancora una realtàimportante nel sistema imperiese con quasi il 27% delle imprese, soprattutto nel commercio e, in generale, nel terziario e nell’agricoltura.

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LL’’artigianatoartigianatotengono le aziende artigiane ma cala il valore aggiunto

Il settore dell’artigianato riveste un’importanza fondamentale nell’economia provinciale formando da solo un terzo del totale

complessivo delle imprese imperiesi.

Le attività artigiane imperiesi generano un valore aggiunto pari al 16% circa del PIL totale, in calo di circa un punto percentuale sul dato precedente ma comunque superiore di oltre 4 punti

sulla media regionale.

La provincia di Imperia – oltre 8mila aziende sul totale di circa 47mila dell’intera Liguria – contribuisce al PIL dell’artigianato

regionale ligure per il 17,7%.

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LL’’artigianatoartigianatopositivo il tasso di crescita positivo il tasso di crescita

La tenuta del settore è sancita dal rapporto tra ditte iscritte e cessate che evidenzia un saldo positivo di 100 unità, che fa segnare un tasso di crescita dell’1,2%.

Attualmente le imprese artigiane operative sono 8.116 con un incremento sull’anno precedente dell’1,3%.

Più della metà delle imprese artigiane opera nel comparto delle costruzioni: sono ben 4.456 le imprese appartenenti a tale settore con una quota del 55% sull’intero comparto.

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Il commercio internoIl commercio internola crisi economica sembra non riflettersi sull’andamento delle imprese commerciali

� Secondo i dati del registro delle imprese, a fine 2010 erano attive in provincia 5691 imprese commerciali, con un lieve aumento rispetto al 2009 di 26 unità. Il commercio rappresenta, in termini di numerosità di imprese, il settore piùrilevante dell’economia locale, più del 23% sul totale.

� L’aumento è ascrivibile totalmente al commercio al dettaglio in sede fissa, il più importante all’interno del macrosettore del commercio. Le imprese al dettaglio passano da 3726 a 3775 con una variazione pari a +1,3%.

� Le imprese all’ingrosso, nel 2010, erano 1359, circa 20 unità in meno rispetto al 2009 (var. -1,5%).

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Il commercio internoIl commercio internoin crescita il settore alimentare e gli ambulanti

� In riferimento alla consistenza degli esercizi commerciali, risalta il dato di quelli rientranti nel settore alimentare che fa segnare un +4% su base annua, passando da 326 attività a 339.

� In aumento anche il commercio ambulante. A fine 2010 i venditori ambulanti risultavano essere 803 contro i 785 dell’anno precedente. Il commercio ambulante a posteggio fisso è il piùpraticato con una quota negli anni pari a circa l’80%.

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Il turismoIl turismo

diminuisce il numero deglidiminuisce il numero degli alberghi

� Nel 2010 si contano 773 strutture ricettive locali per quasi 33.500 posti letto. Gli alberghi sono 292 con 14.700 posti letto (il 43% degli hotel è concentrato nei comuni di Sanremo e Diano Marina), gli esercizi complementari sono 464 con 18.600 posti letto.

� Negli ultimi anni, gli alberghi hanno registrato una graduale diminuzione, perdendo dal 2003 oltre 78 strutture (-22%), quasi tutte di bassa qualità (1 e 2 stelle).

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Il turismoIl turismoin crescitain crescita B&B e agriturismi

� Dalle comunicazioni dell’Ufficio Turismo della Provincia si rileva che, a fronte della flessione del numero delle aziende alberghiere, cresce prepotentemente l’extralberghiero e, in particolare, il segmento dei Bed & Breakfast che oggi ha superato le 172 unità (e quasi 800 posti letto) e quello degli esercizi agrituristici (oggi 136 attività, per oltre 1.500 posti letto).

� Ancora in espansione anche le case in affitto e per ferie – per quelle effettivamente dichiarate si stima una disponibilità di oltre seimila posti letto – che contribuiscono ad un rilevante movimento turistico non riscontrabile in maniera completa nelle statistiche ufficiali.

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Il turismoIl turismocali contenuti nei flussi, positive le presenze degli stranieri

Nel 2010, i flussi turistici sono scesi a 3.100 milioni di presenze, in calo del -1,6 % rispetto al 2009, una diminuzione contenuta rispetto al –4,5% registrato lo scorso anno.

Occorre sottolineare il ritorno del segno positivo nel dato delle presenze degli stranieri che registra un +4,18%.

In particolare, le presenze straniere sono tornate sopra al milione di unità.

Continua, peraltro, la decrescita del dato delle presenze degli italiani che registra una ulteriore decremento rispetto allo scorso anno facendo registrare un -4,27%.

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Il turismoIl turismodiminuiscono i turisti italiani, stabile la durata del soggiorno …

Anche gli arrivi si sono contratti, sia pure in modo lieve rispetto allo scorso anno, facendo registrare un –0,17%.

Questo è il dato di sintesi: occorre però sottolineare la discordanza tra gli arrivi degli stranieri che fanno registrare un dato positivo pari a +5,18% e gli arrivi degli italiani che fanno registrare complessivamente un -3%.

Positivo l’andamento dei B&B e degli agriturismi: l’aumento degli arrivi nei primi è stato del 16% per gli italiani e del 10% per gli stranieri, mentre i secondi fanno registrare un +6,3% per gli italiani ed un 9% per gli stranieri

Sostanzialmente costante la permanenza media che resta di 4,3 giornate: 4,5 giornate tra gli italiani, 3,8 tra gli stranieri.

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Il turismoIl turismosi concentra in provincia di Imperia la maggior spesa dei viaggiatori stranieri

Secondo la Banca d’Italia (ex Ufficio Italiano dei Cambi) i visitatori

stranieri premiano, in termini di spesa, la provincia di Imperia con un

importo stimato in 457milioni di euro (lieve calo rispetto al 2009: -1%)

pari ad una quota del 37% del totale della spesa regionale:

spesa viaggiatori stranieri:

� Imperia euro 457milioni quota regionale: 37%

� Genova “ 418milioni “ 34%

� Savona “ 196milioni “ 16%

� La Spezia “ 158milioni “ 13%

� Liguria “ 1.229milioni quota nazionale 4%

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Il settore agricoloIl settore agricoloUn settore contrassegnato dall’eccellenza

L’agricoltura riveste un ruolo fondamentale nell’economia imperiese con l’olivicoltura alla

base della filiera dell’agroalimentare che

presenta importanti risvolti nel settore industriale.

La floricoltura imperiese, ancorché in sofferenza, detiene la leadership del settore a

livello nazionale con una quota del 18% sul totale delle imprese floricole italiane.

Appare vivace, nelle sue eccellenze, il settore

vitivinicolo.

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Il settore agricoloIl settore agricoloIl trend settoriale rimane negativo

La filiera agricola presenta ancora, purtroppo,

un trend negativo, contrassegnato da una perdita di oltre 500 imprese nell’ultimo triennio

Il PIL di settore continua nella sua decrescita: oggi, con 225 milioni di euro, contribuisce al 4,4%

dell’economia locale. L’anno precedente determinava il 4,6% ma due anni fa

rappresentava il 6,1%.

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Il settore agricoloIl settore agricoloOlivicoltura in regresso dopo il boom dell’ultima campagna

La campagna olivicola 2009/2010 è stata certamente la migliore nell’ultimo quinquennio: il dato ufficiale di 25.400 q.li di olio prodotto fa registrare un aumento del 50% rispetto alla precedente campagna.

Purtroppo alcuni fattori negativi (clima, mosca olearia) hanno influenzato l’andamento della campagna attuale per cui il dato che sarà rilasciato prossimamente sarà nettamente inferiore a quello della campagna chiusa a maggio 2010.

A fronte di una campagna deludente sotto l’aspetto della produzione complessiva, registriamo ottimi segnali nel settore qualitativo: le aziende della filiera che hanno aderito alla D.O.P.nell’anno 2010 hanno superato ampiamente le 1000 unità (+12% su anno 2009)

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Il settore agricoloIl settore agricoloViticoltura: flessione contenuta nella produzione di vinoViticoltura: flessione contenuta nella produzione di vino

Lieve calo nella produzione di vino ma l’anno precedente era stato da record rispetto alle ultime campagne. L’uva raccolta ha raggiunto i 36.360 q.li (calo del 4% sul 2008/2009) ed ha prodotto quasi 24.000 ettolitri di vino di cui 10.500 a denominazione di origine.

Aumentano le aziende iscritte all’albo vigneti tenuto dalla Camera di Commercio che raggiungono quota 616.

Nell’ambito delle D.O. imperiesi, è il Pigato a detenere la quota maggiore (33% della produzione d.o.) seguito dal Vermentino(31%), dal Rossese di Dolceacqua (21%), dall’Ormeasco (12%) e, infine, dal Rossese Riviera Ligure di Ponente (3%)

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Il settore agricoloIl settore agricoloFloricoltura: tengono le coltivazioni in serra mentre cedono quelle in pien’aria, sia in termini di superficie coltivata, sia di produttività

Si registra una contrazione della superficie destinata alle coltivazioni floricole: contenuta quella in serre (-5%), più sensibile quella in piena aria (-18%) e questa situazione si riflette conseguentemente sulla produzione.

A fronte di una tenuta della produzione floricola protetta registriamo una diminuzione complessiva del 5,5%, dovuta al decremento della produzione in pien’aria: infatti i fiori sono stimati in quasi 470 milioni di steli a fronte di circa 500 milioni dello scorso anno.

Sui livelli dell’anno precedente la produzione di fronde.

Nelle piante in vaso da registrare un forte incremento delle piante grasse e valori stabili per quanto riguarda le piante da foglia e da fiore.

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Il commercio internazionaleuna ripresa dell’export che fa ben sperare

� Dopo il calo degli ultimi due anni, tornano in positivo le esportazioni locali che crescono, rispetto all’anno precedente, di 46milioni di euro (+15% rispetto allo scorso anno). Oggi la nostra provincia esporta circa 355,5 milioni di euro con una variazione percentuale in linea con quella italiana che si attesta al 15,7%. Anche le importazioni locali sono in aumento per un valore di quasi 48 milioni di euro.

� In Liguria, l’export subisce un ridimensionamento con una variazione positiva che scende al 2% (era circa il 9% nei due anni precedenti) a causa della performance negativa di La Spezia che ha segnato una perdita del 10%.

� La bilancia commerciale della provincia di Imperia continua ad essere positiva (+132 milioni).

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Il commercio internazionaleIl commercio internazionalela Francia rimane il primo paese per le esportazioni

� Primo mercato di destinazione resta la Francia (quasi 1/3 dell’esportato va in quel Paese), che aumenta ulteriormente le acquisizioni di nostre merci di quasi il 9%.

� In generale consolidiamo la posizione in quattro dei cinque piùimportanti mercati: Paesi Bassi +16,7 %, Regno Unito +56%, Stati Uniti + 48,68%; solo in Germania si verifica una leggera flessione dello 0,19%

� L’Europa continua ad essere l’area nella quale collochiamo piùdell’ 80% del nostro venduto (era il 90% nel 2009), ma aumentano le acquisizioni delle nostre merci nelle altre zone del mercato mondiale.

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Il commercio internazionaleIl commercio internazionaleBassa specializzazione produttiva del sistema manifatturiero imperiese

• Il 43,5% dei nostri beni esportati è a contenuto tradizionale, il 35,1% sono prodotti agricoli. I prodotti high tech sono il 21,4%, molto marginali rispetto alla media ligure (44,3%)

• La classifica dei principali settori merceologici vede le sottoelencate produzioni con indicata la relativa variazione annua:

– prodotti vegetali +4,45%

– prodotti agricoli +5,84%

– altri prodotti alimentari +16,05%

– altre macchine di impiego generale +34,94%

– oli e grassi vegetali e animali +3,76%

– navi e imbarcazioni +11,56%

– bevande +13,84%

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Il lavoroIl lavoroOccupazione ancora in calo

• La rilevazione ISTAT delle Forze di Lavoro per l’anno 2010 indica una sostanziale stabilità del del tasso di occupazione 15-64 anni (rapporto tra gli occupati e la popolazione di età 15-64 anni) che scende soltanto di 0,7 punti percentuali passando dal 61,8% del 2009 al 61,1% nel 2010 (nel 2008 era 64,9%). L’indice rimane comunque al di sopra della media nazionale pari al 56,9%

• La media degli occupati della Provincia di Imperia è pari a 85,2 mila unità, circa 500 meno dell’anno precedente. Il 68% sono lavoratori dipendenti. Le donne rappresentano circa il 43% deglioccupati.

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Il lavorosi conferma il primato del terziario, sale la disoccupazione

� La maggior parte degli occupati della nostra provincia lavora nel terziario (61.000 unità) che include più del 71% dei lavoratori. Seguono, ben distanziate, le costruzioni che occupano il 13,5% di lavoratori (11.500 unità), seguiti dall’agricoltura con 6.900 occupati, e dall’industria che occupa 5.800 lavoratori.

� Sale di ben 2,8 punti percentuali il tasso di disoccupazione locale, pari a 9,6%, valore al di sopra per la prima volta negli ultimi cinque anni, alla media nazionale (8,4%).

9^ Giornata dell9^ Giornata dell’’Economia Economia –– Rapporto Imperia 2011Rapporto Imperia 2011 2828

Il lavorocresce la componente delle persone in cerca di lavoro, soprattutto giovani e donne

� Aumentano le persone in cerca di lavoro, che passano da una consistenza di 6.200 unità nel 2009, a 9.100 nel 2010.

� Secondo una ricerca di Monitor (banca dati dell’agenzia Italia

Lavoro) in provincia di Imperia sono più di 5mila i giovani sotto i 29 anni che non hanno alcuna collocazione sul mercato (non studiano e non lavorano) di cui i 2/3 sono donne.

9^ Giornata dell9^ Giornata dell’’Economia Economia –– Rapporto Imperia 2011Rapporto Imperia 2011 2929

Il lavoroIl lavoroaumentano i lavoratori stranieri, resiste il lavoro a tempo pieno

• Nel primo trimestre 2010, la percentuale dei lavoratori stranieri sul totale degli occupati, risulta essere dell’11%, (era il 7,8% nel 2009), circa 2 punti percentuali più della Liguria (9,2%) e della media nazionale (9,0%).

• I lavoratori full-time (oltre 30 ore settimanali) rappresentano quasi il 72% degli occupati provinciali. In Liguria, il peso deilavoratori a tempo pieno è minore (68,5%).

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Il lavoroIl lavorol’andamento della Cassa Integrazione Guadagni

� Nel 2010 si registra ancora una crescita moderata

della Cassa integrazione che fa registrare un aumento del 5,9 % nella provincia di Imperia contro

un aumento del 9,9% in Liguria e del 31,6% in Italia

� Nello specifico la modalità ordinaria ha subito un

decremento del 25,5% mentre è ancora in aumento quella straordinaria con un +172 %.

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I conti economici territorialiI conti economici territorialiUna quota del PIL provinciale si sposta sulle costruzioni

� E’, come noto, il terziario ad occupare la parte maggiore del PIL locale con una quota dell’80% che presenta, però, una diminuzione di circa un punto percentuale rispetto all’anno precedente.

� Arretrano anche agricoltura e industria in senso stretto in favore delle costruzioni le quali sfiorano il 10% (aumento di 2 punti su anno precedente) del valore complessivo.

� Spicca il divario della quota provinciale del PIL delle costruzioni con la media regionale (9,8% Imperia; 5,7% Liguria). Discorso opposto per la manifattura dove l’incidenza del PIL (5,4%) si dimezza rispetto alla media regionale (11,5%).

� Ancora nettamente più alta della media regionale l’incidenza del PIL della nostra agricoltura (Imperia 4,4%; Liguria 1,4%)

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I conti economici territorialiI conti economici territorialiaumenta il PIL in termini correnti aumenta il PIL in termini correnti

In cifra assoluta il valore aggiunto complessivamente prodotto in provincia nell’anno 2009 è pari a 5.085 milioni di euro, un valore che ci vede in leggero calo rispetto all’ultima rilevazione, ma soprattutto superati nella graduatoria da La Spezia che ci relega al quarto posto in regione.

I dati del PIL 2010 ci dicono però che Imperia sta tornando a crescere nella ricchezza provinciale e a scalare posizioni a livello nazionale.

L’aumento in termini correnti è del 2,8%, superiore alla media regionale (+2%) e a quella nazionale (+1,8%).

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I conti economici territorialiI conti economici territorialirecuperiamo posizioni a livello nazionale nel reddito pro-capite

E’ nel confronto degli ultimi quindici anni che si evince maggiormente la crescita della ricchezza locale: +6,3% la variazione media contro una crescita media della Liguria del 4,3% e del 4,2% nel resto del Paese.

Pur recuperando soltanto una posizione rispetto al 2009 e ben 12 sul 1995, restiamo, con la 55^ posizione, ultimi tra le province liguri nella graduatoria nazionale. Ci fa però ben sperare l’evidente scalata di posizioni e la marcia di avvicinamento in atto come da tabella a fianco

01027.417,00LIGURIA

54926.929,01La Spezia

94027.875,41Genova

-34727.355,35Savona

125526.165,12Imperia

Posizione in

graduatoria

Procapite

(euro)

Differenza

di

posizione

con il 1995

Anno 2010

Province e

regioni

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I conti economici territorialiI conti economici territorialiFamiglie imperiesi: meno redditi ma con più patrimonio

Il reddito delle famiglie imperiesi è di 18.181 euro pro-capite, inferiore alla media regionale (19.361€) ma decisamente superiore a quello nazionale (16.863€).

Il divario maggiore, e quindi dove più alta è la sofferenza, riguarda le famiglie con due componenti (reddito inferiore di circa 2mila euro alla media regionale) ma l’anno precedente il divario era più alto: -3,7mila euro.

Migliore la situazione sul fronte patrimoniale dove occupiamo il 16° posto nella graduatoria nazionale del valore patrimoniale medio per famiglia con un avanzamento di 4 posizioni. Ci seguono Genova con la 21^ posizione, Savona con la 25^ e La

Spezia con la 54^

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Il creditoIl creditocontinua il percorso di crescita degli impieghi

Ritracciano i depositi bancari (-4,6%) dopo il forte aumento registrato nel 2009 (+10%).

Tendenza diametralmente opposta per gli impieghi in generale aumento:

� complessivi +10%, di cui:

� famiglie +19%

� imprese + 4%

Il dato positivo sui prestiti può essere interpretato come una rinnovata propensione agli investimenti sia da parte delle famiglie, sia da parte delle imprese con un segnale, per queste, di recupero di produttività

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Il creditoIl creditola temuta stretta creditizia non c’è stata

Nell’ultimo biennio Imperia ha dimostrato di non aver conosciuto la paventata stretta creditizia, nonostante un’oggettiva criticità del sistema in termini di rischiosità e di qualità del credito in generale.

Ne è riprova l’andamento del rapporto sofferenze/impieghi (tasso di sofferenza) che segna un 4,3% e si ridimensiona rispetto all’anno 2009 con una diminuzione di 5 decimi di punto. Rimaniamo ancora sopra il tasso medio della Liguria (3,7%) ma siamo in linea con il dato nazionale (4,2%)

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Il creditoIl creditoin aumento i finanziamenti oltre il breve termine - qualche sportello in meno

Registriamo un notevole aumento dei finanziamenti a oltre un anno: la crescita per la nostra provincia è dell’11,5%, dato inferiore alla media regionale (13,8%) ma decisamente superiore a quello nazionale (7,9%).

Come sta avvenendo in tutta la Liguria, il sistema bancario evidenzia una razionalizzazione della rete di filiali.

Diminuiscono, pertanto, gli sportelli bancari in provincia: oggisono 121 (-4% su base annua), con una diminuzione superiore rispetto alla media regionale (-2,9%)

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I protestiI protestiDopo la crescita esponenziale dell’ultimo biennio si ferma la corsa dei protesti in provincia di Imperia.

� Dall’analisi dei dati contenuti nel registro informatico dei protesti - in cui mensilmente vengono raccolti i dati relativi al numero e al valore dei protesti levati per il mancato pagamento di cambiali e assegni bancari - si può osservare una diminuzione dei valori assoluti.

� Dopo un 2008 ed un 2009 disastrosi in cui i protesti erano cresciuti rispettivamente del 56% e 8%, nell’anno 2010 vi è non solo un rallentamento ma una decrescita di tale fenomeno meno 16%.

� Infatti nell’anno 2010, in provincia di Imperia, sono stati levati protesti per il mancato pagamento di pagherò cambiari, cambiali tratte accettate ed assegni bancari per un valore complessivo di7,7 milioni di euro, contro i 9,2 del 2009.

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I fallimentiI fallimentiin forte aumento le sentenze del tribunale di Sanremo

Il 2010 è stato un anno particolarmente negativo per i

fallimenti: ne sono stati dichiarati 34 contro le 24 sentenze dell’anno precedente.

Mentre si confermano nello stesso numero (13) quelli sentenziati dal Tribunale di Imperia, spiccano le procedure fallimentari concluse da quello di Sanremo (21) che risultano essere quasi il doppio dell’anno 2009 (11).

Sono il commercio e le costruzioni i settori più colpiti, rispettivamente con 13 e 17 fallimenti dichiarati

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La popolazioneLa popolazioneSi cresce ancora, ma solo grazie all’immigrazione

A novembre 2010, i residenti in provincia erano pari a 222.705.

Rispetto ad inizio anno la crescita della popolazione è stata dello 0,36% (+0,39% la popolazione femminile, +0,33% quella maschile), in valori assoluti di 797 unità.

Rimane determinante, ai fini della crescita del saldo demografico, il movimento migratorio (saldo +1.900 unitàcirca); ancora una volta è negativo il saldo naturale (-1.088 unità la differenza tra nascite e morti).

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La popolazioneLa popolazioneQuasi ventimila gli stranieri residenti

Gli stranieri residenti salgono a 19.600 unità, +11% rispetto al 2009, raggiungendo l’8,8% della popolazione totale.

Le principali comunità sono rappresentate da albanesi, marocchini, rumeni, turchi e francesi che, con circa 10.900 residenti, rappresentano insieme quasi il 5% della popolazione totale. In dodici mesi i rumeni sono aumentati di 320 unità(+15%), gli albanesi di 300 u. (+10%), i marocchini di 250 u. (+11%), i turchi di 200 u. (+14,5%).

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Gli scenari previsionaliGli scenari previsionaliSpiragli per l’occupazione secondo Prometeia

In collaborazione con Prometeia – principale gruppo italiano di ricerca

economica e finanziaria – Unioncamere ha elaborato gli scenari

previsionali all’anno 2013.

In un quadro di sostanziale stazionarietà per quanto riguarda la crescita(si segnala un modestissimo +0,1% del PIL), si dovrebbe registrare un

aumento del valore aggiunto riferito alle esportazioni (11,5%) e,

soprattutto, un segnale positivo sul fronte occupazionale con il tasso di

disoccupazione visto in calo, nuovamente inferiore al dato medio

nazionale.

8,2%8,4%8,4%Italia

6,5%6,6%6,5%Liguria

6,2%7,2%9,6%Imperia

2012-201320112009-2010

PrevisioneTasso di disoccupazione

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In conclusione In conclusione ……

La crisi che ha colpito tutte le economie del mondo oggi si ripercuote soprattutto sulle aree fortemente terziarizzate come la provincia di Imperia.

Il nostro territorio mostra però segnali di reattività con:

� la tenuta di commercio, turismo e servizi che incrementano il numero delle imprese

� il ricorso alla qualificazione delle nostre eccellenze agricole – base della filiera dell’agroalimentare – a fronte delle problematiche che investono il settore agricolo

� la parziale tenuta del turismo grazie agli stranieri e alle strutture extra-alberghiere (agriturismi, B&B)

� il ricorso al credito testimoniato dall’incremento degli impieghi (prestiti), indicatore anche di investimenti e di recupero di produttività

� l’incremento dell’export (+15%)

� la previsione di un’inversione di tendenza nel prossimo biennio del tasso di disoccupazione