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AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Direttiva 96/61/CE Direttiva 2008/1/CE 15 gennaio 2008 Decreto Legislativo 29 giugno 2010, n. 128 Direttiva 2010/75/UE 1 Dott. Marco Grondacci ricercatore in diritto e processi decisionali a rilevanza ambientale Telefono Mobile: 347 0935524 - e-mail: [email protected] - sito : http://www.amministrativo.it/Ambiente/

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diapositive lezione sulla disciplina della autorizzazione integrata ambientale a cura del Dott. Marco Grondacci 19-6-2013

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AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE

Direttiva 96/61/CE Direttiva 2008/1/CE 15 gennaio 2008Decreto Legislativo 29 giugno 2010, n. 128Direttiva 2010/75/UE

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IL DLGS 128/2010

Attua le Direttive europee:

85/337 codificata nella 2011/92 : VIA

96/61 codificata nella 2008/1

Modifica il DLgs 152/2006 introducendo il titolo IIIbis e abrogando il DLgs 59/2005

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FINALITÀ DELL’AIA

L'autorizzazione integrata ambientale ha per oggetto la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento proveniente dalle attività di cui all'allegato VIII (al dlgs 152/2006) e prevede misure intese a evitare, ove possibile, o a ridurre le intese a evitare, ove possibile, o a ridurre le emissioni nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti, per conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente salve le disposizioni sulla valutazione di impatto ambientale.

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A COSA DI APPLICA LA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE

L'autorizzazione integrata ambientale é necessaria per:

a) i progetti di cui all'allegato VIII del DLGS 152/2006; a) i progetti di cui all'allegato VIII del DLGS 152/2006;

b) le modifiche sostanziali degli impianti di cui alla lettera a)

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CONCETTO DI MODIFICA SOSTANZIALE

“ la variazione delle caratteristiche o del funzionamento

ovvero un potenziamento dell'impianto, dell'opera o

dell'infrastruttura o del progetto che, secondo

l'autorità competente, producano effetti negativi e

significativi (quindi non solo un dato quantitativo ma significativi (quindi non solo un dato quantitativo ma

anche qualitativo) sull'ambiente…”

“modifiche delle soglie di cui alle attività ex allegato VIII

che dia luogo a incrementi pari o superiori al valore

della soglia stessa”

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EFFETTI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE

L'AIA sostituisce ad ogni effetto visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico e comporta la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori

L’AIA sostituisce anche la comunicazione di inizio attività relativa alle operazioni di recupero rifiuti in forma semplificata.

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ELENCO AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI SOSTITUITE DALL’AIA (allegato IX)

1. Autorizzazione alle emissioni in atmosfera

2. Autorizzazione allo scarico

3. Autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiutismaltimento e recupero dei rifiuti

4. Autorizzazione allo smaltimento degli apparecchi contenenti PCB-PCT (DLgs 209/1999)

5. Autorizzazione all'utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura

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ASSORBIMENTO AIA NELLA VIA

Il provvedimento di VIA sostituisce anche quello di AIA nei casi di VIA statale che ricada su progetti per i quali anche la AIA è statale.

Qualora si tratti di progetti rientranti tra quelli sottoponibili a procedura di verifica l'autorizzazione integrata a procedura di verifica l'autorizzazione integrata ambientale può essere richiesta solo dopo che, ad esito della verifica, l'autorità competente valuti di non assoggettare i progetti a VIA.

Se coincide l’autorità di VIA con quella per il rilascio dell’AIA allora anche le Regioni potranno prevedere che il provvedimento di VIA faccia luogo anche di quello di AIA.

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ASSORBIMENTO AIA NELLA VIA ISTRUTTORIA AIA RESTA

La documentazione per la VIA dovrà essere opportunamente integrata con:

• le informazioni previste per la domanda di AIA) e la sintesi non tecnica della domanda)

• le informazioni ex rapporti di sicurezza (previsti dalla • le informazioni ex rapporti di sicurezza (previsti dalla normativa sulle industrie a rischio se applicabile) e quella prevista dal regolamento EMAS

• le condizioni per il rilascio dell’AIA

• se applicabili, le misure supplementari richieste dalla MTD ( Migliore Tecnologie Disponibili)

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CONDIZIONI PER L’AIA LA SPECIFICITÀ DEL SITO

L'autorità competente, nel determinare le condizioni per l'autorizzazione integrata ambientale, fermo restando il rispetto delle norme di qualità ambientale

Norma di qualità ambientaleNorma di qualità ambientale

“ la serie di requisiti, inclusi gli obiettivi di qualità, che

sussistono in un dato momento in un determinato

ambiente o in una specifica parte di esso, come

stabilito nella normativa vigente in materia

ambientale”.

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CONDIZIONI PER L’AIA IL MODELLO GESTIONALE DELL’IMPIANTO

a) devono essere prese le opportune misure di prevenzione dell'inquinamento, applicando in particolare le migliori tecniche disponibili;

b) non si devono verificare fenomeni di inquinamento significativi;

c) deve essere evitata la produzione di rifiuti, in caso contrario i c) deve essere evitata la produzione di rifiuti, in caso contrario i rifiuti sono recuperati o, se tecnicamente ed economicamente impossibile, sono eliminati;

d) l'energia deve essere utilizzata in modo efficace ed efficiente;

e) devono essere prese le misure necessarie per prevenire gli incidenti e limitarne le conseguenze;

f) deve essere evitato qualsiasi rischio di inquinamento dopo la chiusura della attività e il sito stesso deve essere bonificato.

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AIA E MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI

L’AIA è rilasciata tenendo conto di quanto indicato nell'allegato XI e delle informazioni diffuse attraverso gli scambi tra stati UE e dei documenti BREF (BAT Reference Documents) pubblicati dalla Commissione europea, nel rispetto delle linee guida per l'individuazione e l'utilizzo delle migliori guida per l'individuazione e l'utilizzo delle migliori tecniche disponibili, emanate con uno o più decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Ministro dello sviluppoeconomico e del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentita la Conferenza unificata stato regioni città. http://eippcb.jrc.ec.europa.eu/index.html

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MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI E NORMA DI QUALITÀ AMBIENTALE

Se, a seguito di una valutazione dell'autorità competente, che tenga conto di tutte le emissioni coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti, localizzati in una determinata area, misure più rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al fine ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualità ambientale, l'autorità competente può prescrivere nelle autorizzazioni integrate ambientali misure supplementari particolari più rigorose, fatte salve le altre misure che possono essere adottate per rispettare le norme di qualità ambientale.

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AIA STATALE

(MINISTERO AMBIENTE)

1) Raffinerie di petrolio greggio, nonché impianti di gassificazione e di liquefazione di carbone o di scisti bituminosi;

2) Centrali termiche ed altri impianti di combustione con potenza termica di almeno 300 MW; potenza termica di almeno 300 MW;

3) Acciaierie integrate di prima fusione della ghisa e dell'acciaio;

4) Impianti chimici con capacità produttiva annua per classe di prodotto, in milioni di Kg, superiore alle soglie della tabella

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AIA STATALE (MINISTERO AMBIENTE)

5) Impianti funzionalmente connessi a uno degli impianti di cui sopra, localizzati nel medesimo sito e gestiti dal medesimo gestore, che non svolgono attività di cui all'allegato VIII;

• 6) Altri impianti rientranti nelle categorie di cui all'allegato VIII localizzati interamente in mare. Es. Terminali di rigassificazione e altri impianti localizzati in mare su piattaforme off-shore

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SOGGETTO ISTITUZIONALE PREPOSTO ALL’AIA STATALE

Il provvedimento di AIA è rilasciato dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sentiti il Ministro dell'interno, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.

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AIA REGIONALE(REGIONI ED ENTI LOCALI SUBDLEGATI)

Sono soggetti ad AIA regionale o comunque disciplinata dalle Regioni le categorie di attività che rientrano nell’allegato VIII ma che non sono indicate dal sopra citato allegato XII, non sono indicate dal sopra citato allegato XII, e le loro modifiche sostanziali.

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COMPETENZE REGIONALI NELLA DISCIPLINA AIA REGIONALE

a) i criteri per la individuazione degli enti locali territoriali interessati;

b) i criteri specifici per l'individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale;

c) fermo il rispetto della legislazione comunitaria c) fermo il rispetto della legislazione comunitaria eventuali ulteriori modalità, rispetto a quelle indicate nel presente decreto, purché con questo compatibili, per l'individuazione dei progetti da sottoporre a AIA e per lo svolgimento della relative consultazione;

d) le regole procedurali per il rilascio dei provvedimenti di AIA di propria competenza.

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CONTENUTO DOMANDA DI AIA

a) l'impianto, il tipo e la portata delle sue attività;

b) le materie prime e ausiliarie, le sostanze e l'energia usate o prodotte dall'impianto;

c) le fonti di emissione dell'impianto; c) le fonti di emissione dell'impianto;

d) lo stato del sito di ubicazione dell'impianto;

e) il tipo e l'entità delle emissioni dell'impianto in ogni settore ambientale, nonché un'identificazione degli effetti significativi delle emissioni sull'ambiente;

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CONTENUTO DOMANDA AIA

f) la tecnologia utilizzata e le altre tecniche in uso per prevenire le emissioni dall'impianto oppure per ridurle;

g) le misure di prevenzione e di recupero dei rifiuti prodotti dall'impianto;

h) le misure previste per controllare le emissioni h) le misure previste per controllare le emissioni nell'ambiente nonché le attività di autocontrollo e di controllo programmato degli enti pubblici preposti ex lege;

i) le eventuali principali alternative prese in esame dal gestore, in forma sommaria;

ii) l) una sintesi non tecnica dei dati di cui sopra Dott. Marco Grondacci ricercatore in diritto

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COPERTURA ONERI ISTRUTTORIA

Presentazione, da parte del gestore, in allegato alla domanda di AIA di una dichiarazione asseverata ex D.M. 24/4/2008 con relativa quietanza dell’avvenuto pagamento dell’importo tariffario dovuto a pena della irricevibilità delle stesse domande di AIA.della irricevibilità delle stesse domande di AIA.

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DOMANDA DI AIA CON DOCUMENTAZIONE INCOMPLETA

Entro trenta giorni dalla presentazione della domanda, l'autorità competente verifica la completezza della stessa e della documentazione allegata.

Qualora queste risultino incomplete, l'autorità competente o, se AIA statale, la Commissione istruttoria AIA potrà o, se AIA statale, la Commissione istruttoria AIA potrà chiedere apposite integrazioni.

Qualora entro il termine indicato il proponente non depositi la documentazione completa degli elementi mancanti, l'istanza si intende ritirata.

È fatta salva la facoltà per il proponente di richiedere una proroga del termine.Dott. Marco Grondacci ricercatore in diritto

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PROCEDURA DI AIA

1. la domanda è presentata all'autorità competente per mezzo di procedure telematiche, ex DM 2/7/2007

2. L'autorità competente individua gli uffici presso i quali sono depositati i documenti e gli atti inerenti il procedimento, al fine della consultazione del pubblico fine della consultazione del pubblico

3. L'autorità competente, entro trenta giorni dal ricevimento della domanda ovvero, in caso di riesame comunica al gestore la data di avvio del procedimento e la sede degli uffici di cui al punto precedente

4. Entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione della autorità competente il gestore pubblica avviso sui giornali. Le informazioni pubblicate dal gestore sono altresì pubblicate dall'autorità competente nel proprio sito web.

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PROCEDURA DI AIA

5. Entro trenta giorni dalla data di pubblicazione dell'annuncio di cui al punto 4, i soggetti interessati possono presentare in forma scritta, all'autorità competente, osservazioni .

6. Avvio istruttoria della Commissione AIA (per le AIA statali)

7. Predisposizione di Parere istruttorio della Commissione AIA7. Predisposizione di Parere istruttorio della Commissione AIA

8. convocazione da parte dell'autorità competente, ai fini del rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, di apposita conferenza di servizi, alla quale sono invitate le amministrazioni competenti in materia ambientale e comunque, nel caso di impianti di competenza statale, i Ministeri dell'interno, del lavoro e delle politiche sociali, della salute e dello sviluppo economico, oltre al soggetto richiedente l'autorizzazione.

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PROCEDURA DI AIA

9. Nell'ambito della Conferenza dei servizi, acquisiti: parere sanitario del Sindaco, parere di ISPRA (AIA statale) o ARPA (AIA regionale) per quanto riguarda il monitoraggio ed il controllo degli impianti e delle emissioni nell'ambiente.

10. Nell'ambito della Conferenza dei servizi, l'autorità 10. Nell'ambito della Conferenza dei servizi, l'autorità competente può richiedere integrazioni alla documentazione, anche al fine di valutare la applicabilità di specifiche misure alternative o aggiuntive, indicando il termine massimo non superiore a novanta giorni per la presentazione della documentazione integrativa.

11. L'autorità competente emana AIA entro centocinquanta giorni dalla presentazione della domanda, ovvero, nel caso di richiesta di integrazione documentale entro centottanta giorni dalla presentazione della domanda.

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CONTENUTO AIA

• Indicazione delle autorizzazioni sostituite

• Prescrizioni alla gestione dell’impianto compresi i valori limite di emissione degli inquinanti

• Misure relative alle condizioni diverse da quelle di • Misure relative alle condizioni diverse da quelle di normale esercizio, in particolare per le fasi di avvio e di arresto dell'impianto, per le emissioni fuggitive, per i malfunzionamenti, e per l'arresto definitivo dell'impianto

• Piano di monitoraggioDott. Marco Grondacci ricercatore in diritto

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DECISIONE 7/5/2012 N.249/UE

comma 1 articolo 268 DLgs 16ì52/2006periodo di avviamento: salva diversa disposizione autorizzativa, il

tempo in cui l'impianto, a seguito dell'erogazione di energia, combustibili o materiali, è portato da una condizione nella quale non esercita l'attività a cui è destinato, o la esercita in situazione di carico di processo inferiore al minimo tecnico, ad una condizione nella quale tale attività è esercitata in situazione di carico di nella quale tale attività è esercitata in situazione di carico di processo pari o superiore al minimo tecnico;

periodo di arresto: salva diversa disposizione autorizzativa, il tempo in cui l'impianto, a seguito dell'interruzione dell'erogazione di energia, combustibili o materiali, non dovuta ad un guasto, è portato da una condizione nella quale esercita l'attività a cui è destinato in situazione di carico di processo pari o superiore al minimo tecnico ad una condizione nella quale tale funzione è esercitata in situazione di carico di processo inferiore al minimo tecnico o non è esercitata;”

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DECISIONE 7/5/2012 N.249/UE

• 1. la necessità di una verifica di soggetti terzi (quindi esterni all'Enel) nel definire i criteri e i parametri per la gestione dei transitori;

• 2. la massima trasparenza sulla gestione e sul rispetto delle vincoli di legge nella gestione dei transitori; quindi la necessità di rendere pubblici: i vincoli posti, i controlli necessità di rendere pubblici: i vincoli posti, i controlli svolti, i risultati degli stessi;

• 3. riduzione al minimo dei transitori (la normativa vigente invece richiedeva solo una loro gestione);

• 4. la necessità di legare i protocolli tecnici di gestione dei transitori con particolari dispositivi di abbattimento;

• 5. parametri precisi per definire i criteri di gestione dei transitori (vedi allegato alla Decisione).

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PUBBLICAZIONE

Copia dell'autorizzazione integrata ambientale e di qualsiasi suo successivo aggiornamento, é messa a disposizione del pubblico, presso l'ufficio presso il quali sono depositati i documenti e gli atti inerenti il procedimento. procedimento.

Presso il medesimo ufficio sono inoltre rese disponibili informazioni relative alla partecipazione del pubblico al procedimento.

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ACCORDI LOCALI

In considerazione del particolare e rilevante impatto ambientale, della complessità e del preminente interesse nazionale dell'impianto, nel rispetto delle disposizioni del presente decreto, possono essere conclusi, d'intesa tra lo Stato, le regioni, le province conclusi, d'intesa tra lo Stato, le regioni, le province e i comuni territorialmente competenti e i gestori, specifici accordi, al fine di garantire, in conformità con gli interessi fondamentali della collettività, l'armonizzazione tra lo sviluppo del sistema produttivo nazionale, le politiche del territorio e le strategie aziendali.

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RICHIESTA RIESAME AIA

In presenza di circostanze intervenute successivamente al rilascio dell'AIA, il Sindaco, qualora lo ritenga necessario nell'interesse della salute pubblica, può chiedere della salute pubblica, può chiedere all'autorità competente di verificare la necessità di riesaminare l'autorizzazione rilasciata.

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RICHIESTA RIESAME AIA

Il riesame é effettuato dall'autorità competente, anche su proposta delle autorità ambientali, comunque quando:

a) l'inquinamento provocato dall'impianto é tale da rendere necessaria la revisione dei valori limite di emissione fissati nell'autorizzazione o l'inserimento in quest'ultima di nuovi valori limite; quest'ultima di nuovi valori limite;

b) le migliori tecniche disponibili hanno subito modifiche sostanziali, che consentono una notevole riduzione delle emissioni senza imporre costi eccessivi;

c) la sicurezza di esercizio del processo o dell'attività richiede l'impiego di altre tecniche;

d) nuove disposizioni legislative comunitarie o nazionali lo esigono.

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RINNOVO AIA

L'autorità competente rinnova ogni cinque anni l'autorizzazione integrata ambientale, o l'autorizzazione avente valore di autorizzazione integrata ambientale che non prevede un rinnovo periodico, confermando o aggiornando le relative condizioni. prevede un rinnovo periodico, confermando o aggiornando le relative condizioni.

Nel caso di un impianto che, all'atto del rilascio dell'autorizzazione di cui all'articolo 29-quater, risulti registrato EMAS, il rinnovo è effettuato ogni otto anni. Se certificato UNI EN ISO 14001 ogni 6 anni

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DIRETTIVA 2010/75/UE

Si tratta delle Direttiva che modifica integrandole varie Direttive in materia di emissioni da impianti industriali a cominciare dalle Direttive su

1. autorizzazione integrata ambientale, 1. autorizzazione integrata ambientale,

2. emissioni da grandi impianti di combustione,

3. inceneritori di rifiuti,

4. emissioni da comporti organici volatili.

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QUALE ISTRUTTORIA DI AIA

Proviamo ad applicare i principi e gli obiettivi della procedura di AIA come se svolgessimo un procedimento per il rilascio dell’AIA ad un impianto industriale: es. centrale impianto industriale: es. centrale termoelettrica…..

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PRINCIPI INNOVATIVI DELLA DISCIPLINA DI AIA

“ L’AIA è una complessa procedura diretta ad evitare

ogni forma di inquinamento anche con prescrizioni

relative alla modificazione da apportare agli impianti

e alle tecniche da adottare nell’esercizio degli stessi”. 18/6/2008 il Consiglio di Stato in sede consultiva. 18/6/2008 il Consiglio di Stato in sede consultiva. (richiesta parere da parte del Ministero dell’Ambiente).

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PRINCIPI INNOVATIVI DELLA DISCIPLINA DI AIA

Corte Di Giustizia 31 marzo 2011 causa C-50/10

“come risulta dall’art. 1 della direttiva IPPC (quella che disciplina l’AIA ndr), tra i vari obblighi che il legislatore dell’Unione ha imposto agli Stati membri figurano quelli di cui all’art. 5, n. 1, di tale direttiva, figurano quelli di cui all’art. 5, n. 1, di tale direttiva, finalizzati al conseguimento di un livello elevato di protezione dell’ambiente nel suo complesso. Pertanto, soltanto un’esecuzione piena e conforme, da parte degli Stati membri, degli obblighi ad essi incombenti in forza della citata direttiva consentirà il raggiungimento di tale obiettivo di protezione.”

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PRINCIPI INNOVATIVI DELLA DISCIPLINA DI AIA

Direttiva 2008/1/CE Articolo 5 - Condizioni di autorizzazione degli impianti esistenti

“1. Gli Stati membri adottano le misure necessarie affinché le autorità competenti controllino, attraverso autorizzazioni rilasciate a norma degli attraverso autorizzazioni rilasciate a norma degli articoli 6 e 8, ovvero, nei modi opportuni, mediante il riesame e, se del caso, l’aggiornamento delle prescrizioni, che entro il 30 ottobre 2007 gli impianti esistenti funzionino secondo i requisiti di cui agli articoli 3, 7, 9, 10 e 13, all’articolo 14, lettere a) e b) ed all’articolo 15, paragrafo 2,…”

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PRINCIPI INNOVATIVI DELLA DISCIPLINA DI AIA

Direttiva 2008/1/CE Articolo 9 - Condizioni dell’autorizzazione

“1. Gli Stati membri si accertano che l’autorizzazione

includa tutte le misure necessarie per soddisfare le includa tutte le misure necessarie per soddisfare le

relative condizioni di cui agli articoli 3 e 10, al fine di

conseguire un livello elevato di protezione

dell’ambiente nel suo complesso, attraverso una

protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo.”

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PRINCIPI INNOVATIVI DELLA DISCIPLINA DI AIA

Direttiva 2008/1/CE Articolo 10 - Migliori tecniche disponibili e norme di qualità ambientale

“Qualora una norma di qualità ambientale richieda

condizioni più rigorose di quelle ottenibili con le condizioni più rigorose di quelle ottenibili con le

migliori tecniche disponibili, l’autorizzazione prescrive

misure supplementari particolari, fatte salve le altre

misure che possono essere adottate per rispettare le

norme di qualità ambientale.”

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PRINCIPI INNOVATIVI DELLA DISCIPLINA DI AIA

Direttiva 2008/1/CE punto 7 articolo 2 - Norma di qualità ambientale:

“la serie di requisiti, inclusi gli obiettivi di qualità, che

sussistono in un dato momento in un determinato sussistono in un dato momento in un determinato

ambiente o in una specifica parte di esso, come

stabilito nella normativa vigente in materia

ambientale;…”

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PRINCIPI INNOVATIVI DELLA DISCIPLINA DI AIA

Migliori tecnologie coerenti con la specificità del sito dopo adeguata istruttoria

Articolo 29septies del DLgs 152/2006 (disciplina generale dell’AIA): “1. Se, a seguito di una valutazione dell'autorità competente che tenga conto di tutte le emissioni coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti, emissioni coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti, localizzati in una determinata area, misure più rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualità ambientale, l'autorità competente può prescrivere nelle autorizzazioni integrate ambientali misure supplementari particolari più rigorose, fatte salve le altre misure che possono essere adottate per rispettare le norme di qualità ambientale.”.

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PRINCIPI INNOVATIVI DELLA DISCIPLINA DI AIA

Verifica dell’impatto cumulativo con le altre fonti di emissione

Secondo il secondo capoverso del comma 5 articolo 251 del DLgs 152/2006 (disciplina generale emissioni per impianti soggetti ad AIA): “Si emissioni per impianti soggetti ad AIA): “Si devono altresì valutare il complesso di tutte le emissioni degli impianti e delle attività presenti, le emissioni provenienti da altre fonti e lo stato di qualità dell'aria nella zona interessata.”.

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PRINCIPI INNOVATIVI DELLA DISCIPLINA DI AIALE ALTERNATIVE

Le alternative nella domanda di AIA lettera i) comma 1 articolo 29ter dlgs 152/2006 secondo la quale

la domanda di AIA deve contenere anche le eventuali principali alternative prese in esame dal gestore.

Il dlgs 152/2006 dà una definizione ampia di tecniche: Il dlgs 152/2006 dà una definizione ampia di tecniche: “1) tecniche: sia le tecniche impiegate sia le modalità di

progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell'impianto;”

A conferma del fatto che per tecniche ci si riferisce alle generali modalità gestionali dell’impianto, si veda anche l’allegato XI al dlgs 152/2006 che stabilendo i criteri per definire le migliori tecniche disponibili individua anche: “Consumo e natura delle materie prime ivi compresa l'acqua usata nel processo e efficienza energetica”.

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LE ALTERNATIVE (segue)

Come inserire le prescrizioni sulle tecniche alternative nell’AIApenultimo capoverso del comma 3 articolo 29sexies del Dlgs

152/2006: “Se del caso, i valori limite di emissione possono essere integrati o sostituiti con parametri o misure tecniche equivalenti.”

comma 4 articolo 29sexies del DLgs 152/2006: “4……i valori limite di emissione, i parametri e le misure tecniche equivalenti di cui ai commi precedenti fanno riferimento all'applicazione delle migliori tecniche disponibili, senza l'obbligo di utilizzare una tecnica o una tecnologia specifica, tenendo conto delle caratteristiche tecniche dell'impianto in questione, della sua ubicazione geografica e delle condizioni locali dell'ambiente.”

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LE ALTERNATIVE (segue)

Pertanto, sulla base della specificità del sito, ovvero sulla base della valutazione sullo stato sanitario della popolazione, come evidenziata in precedenza, il Comune può proporre delle prescrizioni da recepire nella AIA della CTE delle prescrizioni da recepire nella AIA della CTE anche in deroga:

1. ai limiti di emissione di legge

2. alle indicazioni sulle migliori tecnologie disponibili che emergono dai documenti ufficiali della UE (BREF).

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LE ALTERNATIVE (segue)

Quali condizioni per derogare alle BAT della UE contenute nei BREF

1. come affermato dal TAR Puglia (ILVA di Taranto): “stabilendo ancorché possa ipotizzarsi la prefissione di limiti ulteriori rispetto alle MTD, è in ogni caso necessario che la prescrizione abbia uno specifico contenuto, tanto che la prescrizione abbia uno specifico contenuto, tanto da porre in grado il produttore di ottemperarvi e di poterne verificare la rispondenza ai parametri stabiliti”;

2. attraverso apposita analisi costi benefici (vedi comma 4 articolo 15 Direttiva 75/2010 disciplina dell’AIA) che dimostri la fondatezza ambientale/sanitaria, tecnica ed economica della prescrizione.

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LE ALTERNATIVE (segue)

Decreto Ministeriale 1/10/2008 (Emanazione di linee guida in materia di analisi degli aspetti economici e degli effetti incrociati per le attività soggette ad AIA): “le alternative siano

valutate secondo gli effetti ambientali incrociati (Cross-Media

Effects) cioè poter valutare l’effetto dovuto Effects) cioè poter valutare l’effetto dovuto

contemporaneamente a più inquinanti che rilasciano in uno

stesso o più corpi ricettori”.

L’obiettivo metodologico dei Cross-Media è quello di fornire -nei casi più complessi come questo della CTE - una guida alla scelta dell’opzione migliore sotto il profilo sanitario ed ambientale, fra le tecniche o le tecnologie che in alternativa possono essere implementate in un contesto di rilascio dell’AIA.

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IL PARERE SANITARIO DEL SINDACO

Recita il comma 7 articolo 29quater del dlgs152/2006 :

“7. Nell'ambito della Conferenza dei servizi di cui al comma 5, vengono acquisite le prescrizioni del sindaco di cui agli articoli 216 e 217 prescrizioni del sindaco di cui agli articoli 216 e 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265,”.

Tradotta in concreto questa norma significa che il Parere del Sindaco è obbligatorio ed è rilasciato nell’ambito del suo ruolo di massima autorità sanitaria del territorio comunale.

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IL PARERE DEL SINDACO

il Parere deve avere la finalità di dimostrare la accettabilità sanitaria della presenza di una industria insalubre in zona abitate, il che comporta, almeno:

a) una valutazione della rilevanza sanitaria delle emissioni dell’impiantodell’impianto

b) una valutazione dello stato sanitario della popolazione interessata

c) una valutazione dell’evoluzione del contesto urbanistico interessato dall’impianto

d) una valutazione dei rischi di incidenti rilevanti dall’impianto

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PARERE SANITARIO (natura ed efficacia giuridica)

Tar Lazio sezione Latina sentenza n.819 del 2009 : Il parere sanitario non può essere superato dal parere Arpa

“……..la citata normativa ascrive a competenze diverse “……..la citata normativa ascrive a competenze diverse

la tutela di distinti interessi (alla ASL quella correlata

alle emissioni; al sindaco quella rapportata al

possibile “pericolo o danno per la salute pubblica)”

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PARERE SANITARIO (natura ed efficacia giuridica)

Tar Lazio sezione Latina sentenza n.819 del 2009

“dal dato positivo, si desume che l’autorità procedente deve

comunque concludere nei termini fissati i lavori della

conferenza e che, per il caso di dissenso manifestato dal

titolare di attribuzioni inerenti ad un cd. interesse sensibile, titolare di attribuzioni inerenti ad un cd. interesse sensibile,

alla stessa è preclusa la possibilità di assumere una

determinazione favorevole collocandosi la competenza ad un

distinto livello. Il che si è verificato nella fattispecie nella quale

il dissenso, veicolato dal parere sindacale negativo, investe un

interesse sensibile (quello “alla tutela della salute e della

pubblica incolumità” di cui agli articoli 14 - quater, comma 3,

legge 241/1990 e 217 R.D. 1265/1934)……”Dott. Marco Grondacci ricercatore in diritto

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PARERE SANITARIO (natura ed efficacia giuridica)

comma 3 dell’articolo 14 quater legge 241/1990“ove venga espresso motivato dissenso da parte di

un’amministrazione preposta alla tutela ambientale, paesaggistico - territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità, la questione, in attuazione e nel rispetto del principio di leale collaborazione e attuazione e nel rispetto del principio di leale collaborazione e dell’articolo 120 della Costituzione, è rimessa dall’amministrazione procedente alla deliberazione del Consiglio dei Ministri, che si pronuncia entro sessanta giorni, previa intesa con la Regione o le Regioni e le Province autonome interessate, in caso di dissenso tra un’amministrazione statale e una regionale o tra più amministrazioni regionali, ovvero previa intesa con la Regione e gli enti locali interessati, in caso di dissenso tra un’amministrazione statale o regionale e un ente locale o tra più enti locali. Se l’intesa non è raggiunta entro trenta giorni, la deliberazione del Consiglio dei Ministri può essere comunque adottata.

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AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE (AUA) DPR 59/2013

Si applica alle PMI cioè ad imprese che:

a) hanno meno di 250 occupati, e

b) hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

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AUA ATTI SOSTITUITI

AUA è il provvedimento rilasciato dallo sportello unico per le attività produttive, che sostituisce

a) autorizzazione agli scarichi;b) comunicazione preventiva utilizzazione agronomica degli

effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione frantoi oleari e acque reflue provenienti dalle aziende ivi previste;oleari e acque reflue provenienti dalle aziende ivi previste;

c) autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti d) autorizzazione generale agli stabilimenti a ridotto

inquinamento atmosferico;e) comunicazione o nulla osta per documentazione di impatto

acustico f) autorizzazione all'utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di

depurazione in agricoltura;g) comunicazioni in materia di rifiutiDott. Marco Grondacci ricercatore in diritto

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POTERI REGIONI

Nel rispetto della disciplina comunitaria e nazionale vigente in materia, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono individuare ulteriori atti di possono individuare ulteriori atti di comunicazione, notifica ed autorizzazione in materia ambientale che possono essere compresi nell'autorizzazione unica ambientale

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DIRITTI DI GESTORI DELLE ATTIVITÀ SOGGETTE AD AUA

salva la facoltà dei gestori degli impianti di non avvalersi dell'autorizzazione unica ambientale nel caso in cui si tratti di attività soggette solo a comunicazione, ovvero ad autorizzazione di a comunicazione, ovvero ad autorizzazione di carattere generale, ferma restando la presentazione della comunicazione o dell'istanza per il tramite del SUAP.

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AUA E VIA

Nei casi in cui si procede alla verifica di VIA, l'autorizzazione unica ambientale può essere richiesta solo dopo che l'autorità competente a tale verifica abbia valutato di non a tale verifica abbia valutato di non assoggettare alla VIA i relativi progetti.

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