Presentazione su aia enel la spezia
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In questa breve presentazione cercheremo di analizzare sinteticamente la situazione del nostro
territorio dal punto di vista delle patologie ambiente-correlate e la quota di queste possibilmente
correlabili, vista la mancanza di un adeguato studio mirato, all’attività della centrale T.E.
Eugenio Montale.
In corsivo verde le didascalie
Seguiranno riflessioni e richieste sulla posizione circa la procedura di
Autorizzazione Integrata Ambientale in corso
7 immagini sugli aspetti generali, tratti dalla
presentazione di G. Ghirga. alla Spezia 28.06.2011
CONCLUSIONI SCIENTIFICHE DELLA CORRELAZIONE TRA INQUINANTI E VARIE PATOLOGIE:Cancro, asma, infarti, ictus, diabete, ipertensione,cefalea, ritardo di sviluppo, distrurbi genetici, mortalità prematura, disturbi ormonali, disturbi psichici
Quali dati occorrono per stabilire rapporti tra fonti inquinanti,
impatto ambientale e danni alla salute ?
- LE EMISSIONI: -La rilevazionedegli impianti nei fumi e nell’aria, trascurando gli effetti dei bioaccumuli, della moltiplicazione della tossicità per le interazioni tra i vari
inquinanti nell’atmosfera, della loro persistenza nell’organismo, fornisce dati assolutamente insufficienti
- MISURAZIONE DELLE RICADUTENELL’ARIA-SUOLO- ACQUE
DEGLI INQUINANTI E USO BIOINDICATORI(la distribuzione geografica delle ricadute misurata, oltre che attraverso le analisi
dei vari inquinanti, attraverso le alterazioni in organismi viventi semplici e sensibili, come i licheni o con controlli nei vegetali , nel cibo, negli animali)
- STUDI EPIDEMIOLOGICI per l’ attribuzione del
rischio in termini di morbilità, numero diricoveri per determinate patologie, mortalità,
ecc. in gruppi di popolazione suddivisi in baseall’ esposizione e alla distribuzione geografica delle sostanze inquinanti
Vediamo di capire cosa ci serve, sul nostro territorio, per stabilire un nesso tra fonte di inquinamento e malattie
LE EMISSIONI
Macroinquinanti: CO2,SO2, NOx, Polveri
Microinquinanti: inorganici (metalli), organici (IPA,Diossine,Furani,Bifenili,altri)
Questi compongono la maggior parte delle polveri sottili Pm 2,5 e Nanopolveri
Proprietà Emissioni Quote assegnate Differenza 2007
1) CENT. TERMOELETTRICA DI BRINDISI SUD Enel 14.198.000 13.417.000 + 781.000
2) STABILIMENTO ILVA DI TARANTO Ilva 10.620.000 8.990.000 + 1.630.000
3) CENT. TERMOELETTRICA DI TARANTO Edison 9.502.000 8.507.000 + 995.000
4) RAFFINERIE SARAS DI SARROCH Saras 6.259.000 6.160.000 + 99.000
5) CENT. TERMOEL. DI MONTALTO DI CASTRO Enel 4.582.000 729.000 + 3 .853.000
6) CENT. TERMOEL. DI FIUMESANTO Endesa Italia 4.314.000 3.615.000 + 699.000
7) CENT. TERMOEL. DI FUSINA Enel 4.246.000 4.750.000 - 504.000
8) RAFFINERIA DI GELA Eni 3.875.000 3.652.000 + 223.000
9) CENT. TERMOEL. DI VADO LIGURE Tirreno Power 3.824.000 3.289.000 + 535.000
10) CENT. TERMOELETTRICA DI LA SPEZIA Enel 3.665.000 3.407.000 + 258.000
11) CENT. TERMOEL. DI S. FILIPPO DEL MELA Edipower 3.341.000 1.357.000 + 1.984.000
12) CENT. TERMOEL. DI MONFALCONE Endesa Italia 2.992.000 2.244.000 + 748.000
13) STABILIMENTO DI FERRERA ERBOGNONE Enipower 2.964.000 2.750.000 + 214.000
14) CENT. TERMOEL. DI BRINDISI NORD Edipower 2.925.000 3.174.000 - 249.000
15) CENT. TERMOEL. DI TORREVALDALIGA SUD Tirreno Power 2.790.000 1.608.000 + 1.182.000
Fonte: Elaborazione Greenpeace su dati Registro europeo CITL e Registro italiano GRETA, aggiornati al 07/07/2008
EMISSIONI DI CO2 NEL 2007 (in tonnellate di CO2 )
I 15 IMPIANTI PIÙ INQUINANTI IN ITALIA
La CO2 non è inquinante ma ci dà una stima del volume totale delle emissioni dei vari impianti
In precedenza valori anche molto superiori. Con il valore minore, nel 2009, eravamo al 12° posto
Decisamente importante può essere valutare la quantità delle emissioni dei macroinquinanti prodotti dalla centrale rispetto al totale e a quella delle altre fonti. In azzurro vediamo i valori relativi alle
centrali TE, in verde al traffico ecc. in una valutazione relativa a tutto il territorio ligure, nel 2002
CONTRIBUTO PERCENTUALEDEI VARI MACROSETTORIALLE EMISSIONI REGIONALITOTALI DEI PRINCIPALIINQUINANTI da ARPAL 2002
Piano Regionale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’aria
Regione liguria 2006, pag 1074-1076
CENTRALE A CARBONE DI VADO QUINTILIANO ( SAVONA )
elaborazione Dr. P. Franceschi- pneumologo 2007
Ma se andiamo a verificare lo stesso dato nei pressi di una centrale a carbone le percentuali attribuibili a questa sono assai maggiori
Autorizzati prima di 2 anni dall’entrata in vigore della Direttiva
Altri
S02 200 mg/Nmc 150 mg/Nmc
N0x 200 mg/Nmc 150 mg/Nmc
polveri 20 mg/Nmc 10 mg/Nmc
Medie mensili mg/Nmc
Mesi con m> 200
Mesi con m>150
Mesi con m>200
Mesi con m>150
Mesi con m>20
Mesi con m>10
200411 mesi
10 (91%)
11 (100%)
0
11 (100%)
3 (27%)
7 (64%)
20058 mesi
8 (100%)
8 (100%)
0
8 (100%)
1 (13%)
5 (63%)
20069 mesi
5 (56%)
9 (100%)
0
9 (100%)
2 (22%)
7 (78%)
200712 mesi
9 (75%)
12 (100%)
0
12 (100%)
0
5 (42%)
200811 mesi
4 (36%)
11 (100%)
0
11 (100%)
0
3 (27%)
20099 mesi
6 (67%)
8 (89%)
0
9 (100%)
1 (11%)
5 (56%)
anno SO2 Nox polveri
Mesi e percentuali di mesi con superamento dei limiti della proposta di Direttiva UE n. 1/2010
Non avendo dati analoghi per la nostra centrale vi riportiamo solamente la percentuale dei mesi in cui i valori sono stati superiori rispetto ai limiti proposti dalla nuova direttiva
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
%
MERCURIO NICHEL PIOMBO ARSENICO CADMIO
M etalli
Emissioni% di METALLI PESANTI dalle centrali eletriche rispetto al totale in Liguria
Piano regionale qualità dell’aria 2006
Abbiamo visto qualcosa sui macroinquinanti. E i microinquinanti inorganici? Vi ricordiamo che questi sono i più pericolosi, tutti cancerogeni certi
PER I MICROINQUINANTI ORGANICI (ancor più diffusivi e nocivi)
le misurazioni della centrale ENEL della Spezia sono:
DI POCHI GIORNI DI QUALCHE MESE
DI QUALCHE ANNO !
MISURAZIONE DELLE RICADUTE
NELL’ARIA-SUOLO- ACQUE
DEGLI INQUINANTI
E USO BIOINDICATORI
Ricordiamo che è molto importante la misurazione delle polveri secondarie, quelle che si formano successivamente a quelle emesse, per reazioni in atmosfera. Queste sono il 50% del totale e comprendono anche sostanze nuove e a volte più nocive delle primarie. Il 50% circa delle SO2 e NOx, ad esempio, si trasformano in nuove PM 2,5. Ovviamente tutto ciò non può essere fermato
MANCANO:- GEOREFERENZIAZIONE E/O MODELLI DI
RICADUTA DELLE MICROPOLVERI DELL’IMPIANTO ( competenza dei gestori)
- CAMPAGNE DI ANALISI SUI TERRENI DEI MICROINQUINANTI INORGANICI E ORGANICI
(Competenza della Provincia)
- ANALISI RECENTI SU BIOINDICATORI (LICHENI)
La residenza nella Zona D produce un eccesso di anemia pb sensibile (14%) (Tab.4) che si rafforza per coloro che hanno risieduto per più di 30 anni nella stessa area (27%) (Tab.6). Si ritiene che il dato relativo all’eccesso nella prevalenza di anemia osservato nella popolazione della Zona D durante lo studio portato a termine nel 1999(1), sia confermato
Figura 1 – Distribuzione geografica delle abitazione e delle potenziali fonti di inquinamentoall’interno della zona sud-orientale del Comune di La Spezia (Zona D).- Siti di discarica di rifiuti solidi urbani: A) Sistemi Ambientali (SA); B–H) altri siti di discarica.- Istallazioni industriali: I) impianto per la lavorazione di metalli pesanti (PBO); L) cantieri navali;M) fabbriche e centrale a carbone Enel.- Località: Pagliari (PA), S.Bartolomeo (SB), Ruffino (RU), Pitelli (PI).- : direzione dei venti prevalenti.
Figura 2 – Distribuzione geografica dell’inquinamento da Pb all’interno del Comune di La Spezia.La Zona D è indicata dal cerchio. La scala è espressa in mg di Pb per g di peso secco di licheni(ppm). (Modificato da: AA.VV. La Città e l’ENEL. Atti del Convegno, Lerici, 1994).
Inquinamento da Piombo ed Effetti Sanitari nella ZonaSud-Orientale del Comune di La Spezia. (2001)
1) Servizio di Epidemiologia Ambientale, Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (IST), Genova2) Servizio di Epidemiologia, ASL “Città di Milano”, Milano3) Servizio di Igiene Pubblica, ASL 12 “Versilia”, Viareggio4) Laboratorio di Biotossicologia, ARPAL, La Spezia
Pensare che eravamo partiti assai bene nel 2000, 2001, quando fu stipulata la convenzione tra Enel, Comune, Provincia e Arpal che portò alla nascita dell’Osservatorio Epidemiologico, deputato a verificare appunto anche le ricadute sanitarie degli impianti esistenti sul territorio provinciale. Vediamo ad esempio un bello studio che stabiliva la correlazione tra fonti di emissione e immissione di piombo nella zona est della città, distribuzione dei venti, del metallo tossico nei licheni e incidenza dell’anemia saturnina (da piombo appunto)
Biomonitoraggio degli effetti dell’inquinamento atmosferico in Liguria Campagna 2000 Giordani et al.- 2002 Environmental Pollution
In quegli anni la mappatura delle alterazioni licheniche su scala regionale ci ha dato conferma che, a parità di popolazione e incidenza del traffico (Imperia/La Spezia) sono le aree con centrali a carbone quelle dove si notano le più devastanti alterazioni
Tumori, 90: 181-185,2004 LUNG CANCERMORTALITY IN ADISTRICT OF LASPEZIA (ITALY)EXPOSEDTO AIR POLLUTIONFROM INDUSTRIALPLANTS StefanoParodi1, RobertaBaldi2, ClaudiaBenco3, MichelaFranchini4, ElsaGarrone5, MarinaVercelli5,6,Floriana Pensa2,Riccardo Puntoni7,and VincenzoFontana7
aree rurali aree urbanespezia5 portovenere9 13 23 29
aree rurali
aree urbane
spezia5
portovenere
0
5
10
15
20
25
30
TASSO STANDARDIZZATO DI MORTALITA' FEMMINILE PER TUTTE LE ETA'
aree rurali
aree urbane
spezia5
portovenere
Tumore polmonare: Rischio Relativo Spezia 5: 1,54 Portovenere: 2,14
Lo studio decisamente più preoccupante fu quello che stabilì la forte probabilità di correlazione tra le emissioni della centrale Enel, negli anni ’88-’96, con l’aumento del tasso di mortalità (per tumore polmonare) nelle donne di Portovenere.
I DATI EPIDEMIOLOGICI
italia la spezia liguria
2000 28 38 392001 29 37 40
0
5
10
15
20
25
30
35
40
t.m .
2000 2001
anno
TASSO DI MORTALITA' PER TUMORI
italia
la spezia
liguria
liguria
A parte il famoso record per il mesotelioma pleurico, dovuto alle dispersioni in ambiente delle fibre di amianto (dati di raccolta dell’ARS Liguria), vediamo che anche per quanto riguarda i tumori,abbiamo un tasso di mortalità assai più alto che la media italiana. I tassi sono del 2000 e 2001 perché questi sono gli ultimi dati reperiti dall’ISTAT per la nostra provincia (!)
Ma allora, chi stà peggio di noi in Liguria?
Atlante della mortalità della Provincia di Savona
1988 – 1998 ( IST Genova )
Uno studio dell’IST fatto a Savona ci fornisce la mortalità per tumore polmonare con una distribuzione per zone che ci mostra come l’incidenza raddoppia o triplica,rispetto alla media italiana più ci si avvicina alla centrale a carbone di Vado
centro allende, 7 dicembre 2007centro allende, 7 dicembre 2007
Incidenza neoplasie nel Distretto 1(maschi);
confronto distretto vs ASL e distretto vs GE
00,20,40,60,8
11,21,41,61,8
2
ELP SNC ALTRI TUTTI
DS1 vs ASL
DS1 vs GE
Incidenza neoplasie nel Distretto 1(femmine);
confronto distretto vs ASL e distretto vs GE
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
1,4
1,6
1,8
ELP SNC ALTRI TUTTI
DS1vsASL
DS1vsGE
centro allende, 7 dicembre 2007centro allende, 7 dicembre 2007
Incidenza neoplasie nel Distretto 2(maschi);
confronto distretto vs ASL e distretto vs GE
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
1,4
1,6
1,8
2
2,2
2,4
2,6
2,8
3
ELP SNC ALTRI TUTTI
DS2 vs ASL
DS2 vs GE
00,20,40,60,8
11,21,41,61,8
22,22,42,62,8
33,23,43,63,8
ELP SNC ALTRI TUTTI
DS2vsASL
DS2vsGE
Incidenza neoplasie nel Distretto 2(femmine);
confronto distretto vs ASL e distretto vs GE
centro allende, 7 dicembre 2007centro allende, 7 dicembre 2007
Incidenza neoplasie nel Distretto3(maschi);
confronto distretto vs ASL e distretto vs GE
00,20,40,60,8
11,21,41,61,8
22,22,42,62,8
ELP SNC ALTRI TUTTI
DS3 vs ASL
DS3 vs GE
Incidenza neoplasie nel Distretto3(femmine);
confronto distretto vs ASL e distretto vs GE
00,20,40,60,8
11,21,41,61,8
22,22,42,62,8
3
ELP SNC ALTRI TUTTI
DS3 vs ASL
DS3vs GE
Sorveglianza epidemiologica dei Sorveglianza epidemiologica dei tumori ambiente-correlatitumori ambiente-correlati
Dr.ssa Floriana Pensa- Dr.ssa Floriana Pensa- Struttura Struttura complessa di Epidemiologia ASL5complessa di Epidemiologia ASL5
In collaborazione con la Divisione di In collaborazione con la Divisione di Oncologia MedicaOspedale La Spezia Oncologia MedicaOspedale La Spezia
07.12.0707.12.07
Anni 2002-2003
E da noi?...non si sa. In attesa che vengano pubblicati gli aggiornamenti fino al 2005 (attesi da anni) mostriamo le differenze di incidenza per tumori notoriamente dipendenti dall’inquinamento ( ELP:leucemie e linfomi, TNC:tumori del sistema nervoso, altri ( tum ossei e altri). Nel distretto 3 Val di Vara, meno urbanizzato e inquinato, non si notano gli incrementi del 1° e 2°.
INQUINAMENTO DA PARTICOLATO MORTALITA’
Inquinamento atmosferico e salute: i risultati del “Cancer Prevention Study II” (Pope et al, 2002)
• Inclusi nello studio 1,2 milioni di adulti USA dal 1982 al 2000.
• Sono state registrate tutte le morti in relazione al livello medio di inquinamento atmosferico nell’area di residenza, tenuto conto di tutti gli altri fattori di rischio
• Per un aumento di 10 microgrammi/m3 di polveri fini si èriscontrato un aumento di mortalità per:
Malattie cardiovascolari: + 6% Cancro polmonare: + 8% Tutte le cause: + 4%
PM 2.5: effetticardiovascolari
• Per ogni aumento di esposizione di 10 microg./m3 di PM 2.5• Aumento decessi del:
• 76% per cause cardiovascolari (infarti)• 83% per ictus
The N. En J Med, 2.2007,vol 356:447- 458:Miller:
non c'è nessun filtro in grado di fermare le polveri di dimensione inferiore a PM 2,5 !!!
PM 2,5 Primarie e Secondarie ( il 50% delle NOx e SOx si trasformano in PM 25)
Ricordando che i danni più grandi li fanno le polveri<2,5 , vediamo come qualsiasi incremento di queste porta a perdite di mesi di vita, malattie cardiovascolari, malattie broncopolmonari, ictus
I dati che abbiamo visto sui tumori possono essere solamente indicativi, per il relativo numero di casi osservati in 2 anni. Andiamo a vedere allora le malattie che dipendono,oltre che da altri fattori, anche dalla presenza di particolato PM<2,5
italia la spezia liguria
2000 3.32 0,179167 4.032001 3.04 0,193056 4.14
0.00
1.12
2.24
3.36
4.48
t.m .
2000 2001
anno
T.M. MAL. POLM. CRONICO OSTRUTTIVE
italia
la spezia
liguria
italia la spezia liguria2000 12 16 152001 11 16 15
0
2
4
6
8
10
12
14
16
t.m.
2000 2001
anno
T.M. DISTURBI CIRCOLATORI ENCEFALO
italia
la spezia
liguria
italia laspezia liguria2000 13 19 162001 13 20 16
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
t.m.
2000 2001
anno
TASSO MORTALITA' PER MALATTIE ISCHEMICHE CUORE
italia
laspezia
liguria
In tutti i casi troviamo che a La Spezia si muore di più che in Italia e anche rispetto alle altre province liguri
anni imperia savona genova la spezia liguria italia1999 66,05 46,91 50,84 45,79 51,45 38,072000 56,07 45,47 48,84 50,32 49,4 35,862001 40,24 43,29 43,64 47,36 43,65 32,622002 42,33 37,54 40,39 46,12 40,93 31,662003 41,88 33,07 39,85 47,29 39,95 31,482004 36,4 34,22 38,62 45,62 38,51 29,272005 32,22 28,57 37,55 44,23 36,17 29,332006 26,15 28,63 34,93 35,1 32,66 25,462007 26,38 24,92 33,03 39,56 31,59 23,092008 25,9 24,66 32,13 33,24 30,11 21,3
TASSO DIMISSIONI OSPEDALIERE PER BPCO(M+F)
0
10
20
30
40
50
60
70
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
imperia
savona
genova
la spezia
liguria
italia
Tasso dimissioni malattie ischemiche cuore M+F
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008La Spezia 78,94 83,2 83,8 82,9 74,7 78,9 70,5Liguria 74,02 72,8 71,9 68,9 64,2 59,2 57ITALIA 64,24 63,5 64,1 61,6 60,5 58,1 55,8
Tasso dimissioni malattie ischemiche
50
55
60
65
70
75
80
85
90
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
La Spezia Liguria ITALIA
Tasso dimissioni disturbi circolatori encefalo M+F
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008La Spezia 68,33 67,2 72,49 73,2 65,92 69,58 70,12Liguria 66,08 66,18 68,9 68,24 67,64 66,63 65,71Italia 52,61 51,58 51,09 50,14 49,45 47,79 46,39
Tasso dimissioni disturbi circolatori encefalo
45
50
55
60
65
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75
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
La Spezia Liguria Italia
Non disponendo ancora di dati sulla mortalità per più anni, siamo andati a cercare quelli sui ricoveri per tali malattie. In tutti gli anni a La Spezia si è avuto più ricoveri che nel resto dell’Italia e delle altre province liguri
Come è possibile che con le evidenze fornite da centinaia di studi sul rapporto tra emissioni di centrali a carbone e specifici danni alla salute, con i dati di inquinamento
riferibili nella nostra regione alle centrali TE, con i dati emersi dagli studi del 2000-2001 e con i dati epidemiologici qui riportati e disponibili
• Che non siano stati istituite o ripetute campagne mirate a rilevare le possibili correlazioni tra l’impianto Enel (e/o altre fonti) e i danni specifici sull’ambiente e la salute circostanti?
• Che non siano state potenziate le risorse per l’Osservatorio Epidemiologico (2 dipendenti contro diverse decine di Genova) per cui abbiamo dati scarsi e vecchi?
•
•
Che non siano state attivate le normative ed i piani di coordinamento territoriale e sulle politiche di prevenzione sviluppatisi negli ultimi 5 anni a livello regionale e provinciale? ( vedi ad esempio LEGGE REGIONALE 7 DICEMBRE 2006, N.41 sul coordinamento attività del dip. Prevenzione con Arpal , distretti e dip. Aziendali che recita: “Il Dipartimento di Prevenzione raccorda le attività e le funzioni che rivestono sia valenza sanitaria che ambientale con l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e partecipa al Comitato provinciale di cui all’art. 10 della legge regionale 4 agosto 2006, n.20 (nuovo ordinamento e riorganizzazione delle attività e degli organismi di pianificazione, programmazione, gestione e controllo in campo ambientale.
Che si trattino aspetti legati alle emissioni, all’impiantistica,all’impatto ambientale della centrale Enel in sede IPPC per la concessione dell’AIA senza tener conto di una stima del rischio santario che tali decisioni comporteranno per i cittadini?
E che anzi si vadano a chiedere o si accettino adeguamenti assurdi come ad esempio un miglioramento del 10% dell’abbattimento delle NO2, l’uso di filtri a manica (che non sono efficaci per nanopolveri e polveri secondarie) o il rispetto di limiti di emissione che resterebbero comunque i peggiori rispetto alle altre centrali autorizzate in Italia? (vedi relazione IIS 07.2010,confronti con Fiumesanto-sassari, Civitavecchia, Brindisi Nord, Vado Ligure)
TUTTO QUESTO SIGNIFICHEREBBE CHE LA SALUTE, LA NOSTRA, NON E’ UGUALE A QUELLA DEGLI ALTRI!
( come è stato in questi anni)
CHIEDIAMO AI SINDACI DELLA NOSTRA PROVINCIA, AGLI AMMINISTRATORI REGIONALI E PROVINCIALI DI CHIEDERE UNA DEROGA PER LA PROCEDURA DELL’AIA E DI ADOPERARSI PER RICHIEDERE UNA VIS (VALUTAZIONE DI IMPATTO SANITARIO)
CHIEDIAMO AL SINDACO DEL CAPOLUOGO DI UTILIZZARE IL PREVISTO PARERE SANITARIO DELLO STESSO AL TERMINE DELLA PROCEDURA TENENDO CONTO DI ADEGUATE VALUTAZIONI SULLO
STATO DI SALUTE DEI SUOI CITTADINI
Riteniamo acquisita l’assunzione della responsabilità civile e penale dei decisori in merito ai rischi sanitari e ai costi esterni connessi al proseguimento dell’attività della sez.3 dell’impiano E. Montale
PERCHE’ A TUTTI I SINDACI DELLA PROVINCIA?
Come abbiamo visto nella parte generale la diffusione delle polveri più sottili può raggiungere zone a centinaia di km di distanza
La scia deI fumi in direzione sudest-nordovest
La scia dei fumi in direzione ovest-est
0
50
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150
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300
350
400
450
STUDIO FARMACI APP. CARDIOVASCOLARE COMUNI DELLA SPEZIA Studio Dr. Rivieri in coll. servizio farmaceutico asl 5- dati 2009
Vorremmo ad esempio spiegarci anche cose come queste, considerando ancora una volta che il consumo di farmaci nella nostra provincia è tra i più alti in Italia e in Liguria
farmaci per aerosol
0
5
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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29
do
si s
tan
dar
d/e
tà
1
2
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CONSUMO FARMACI APP. RESPIRATORIO COMUNI DELLA SPEZIA Studio Dr. Rivieri in coll. servizio farmaceutico asl 5- dati 2009