Sistemi locali e interdipendenze territoriali nella Provincia di Macerata
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8/7/2019 Sistemi locali e interdipendenze territoriali nella Provincia di Macerata
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SCENARI STRATEGIE POLITICHE PROGETTI PER LA PROVINCIA DI MACERATA
S istemi local i e interdipendenze territorial i
nel la Provincia di Macerata
s e t t e m b r e 2 0 0 9
-
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Studio condotto da Public Policy Workshop (ww w. p p w. i t ) su incarico della CCIAA di Macerata e della Fon-
dazione CARIMA. Hanno collaborato: Francesca Mazzoni (redazione e coordinamento), Daniela Rozzi e Nicola
Sciaraffa (analisi dei dati), Antonio G. Calafati (consulenza scientifica).
Copyright @ 2009 CCIAA di Macerata e Fondazione CARIMA
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Prefazione
Il territorio della Provincia di Macerata profondamente cambiato nel corso degli ultimi decenni, nel pas-saggio da uneconomia agricola a uneconomia industriale. Alle profonde trasformazioni che si sono vericate,e che hanno condotto a unorganizzazione territoriale molto diversa da quella degli anni Cinquanta, nonha corrisposto un adeguamento istituzionale. Allintegrazione territoriale che ogni residente vive e percepisce
quotidianamente non seguita unintegrazione istituzionale capace di aprire la strada a politiche territorialiintercomunali.
Il riconoscimento dei nuovi sistemi locali intercomunali che si sono formati negli ultimi decenni un passoimportante verso lelaborazione di una piano strategico provinciale. Guardare al territorio della Provincia
in termini di sistemi territoriali intercomunali prospettiva che si sta affermando in Italia necessarioper diverse ragioni. Innanzitutto, permette di comprendere quali sono i motori dello sviluppo economicoprovinciale, mettendo in evidenza la loro struttura e, quindi, i punti di forza e di debolezza. In secondo luogo,nellevidenziare la specicit dei nuovi sistemi locali in termini di dimensione e struttura socio-economica aprela strada alla denizione di strategie di sviluppo locale efcaci proprio perch in grado di valorizzare lidentiteconomica, sociale e culturale dei luoghi. Che il sistema locale di Visso-Ussita-Castel SantAngelo debba
svolgere un ruolo del tutto diverso da quello di Tolentino o che il sistema locale di Macerata debba seguireuna strategia di sviluppo diversa da quella del sistema locale di Civitanova Marche immediatamente evi-dente appena essi sono identicati e comparati.
Gli investimenti infrastrutturali in corso aprono un nuova fase nella storia dellevoluzione del territoriodella Provincia. Nei prossimi due-tre anni, i diversi sistemi locali della Provincia diventeranno cos viciniluno allaltro da porre con forza il tema della loro integrazione nel mantenimento della loro identit e spe-cicit. Lobiettivo della coesione territoriale pu essere declinato nel territorio provinciale in forme nuoverispetto al passato: diventa raggiungibile assegnando a ciascun sistema locale una funzione e identicando perognuno di essi una strategia di sviluppo economico fondata sullintegrazione.
Giuliano BianchiPresidente CCIAA di Macerata
Franco GazzaniPresidente Fondazione CARIMA
Macerata, settembre 2009
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Indice
1. Introduzione 7
2. Lidenticazione dei sistemi locali 9
3. Dinamiche territoriali comunali nella Provincia di Macerata 17
4. I sistemi locali della Provincia di Macerata: una proposta 31
5. Analisi comparata preliminare dei principali dei sistemi locali 41
6. Riessioni conclusive 61
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Formazione delle nuoveinterdipendenze territoriali
Sistemi locali della Provincia di Macerata
Cooperazione strategica intercomunale
Identificazione/analisi
dei dis-equilibri dei
sistemi locali
Piani strategici
intercomunali
Cooperazione
strategicaCreazione di un organo
intercomunale con
deleghe specifiche
Unificazione per sistemi locali delle
amministrazioni comunali
I l r i c onosc imento de l l e in t erd ipendenze t err i tor ia l i che s i sono c r ea t e ne l la Prov in c ia d i Macerata dopo c inque dec enn i d i in t enso sv i luppo e co - nomi co ovvero , i l r i c onosc imento de i s i s t emi l o ca l i deve c ondurre a una g enerazione d i po l i t i che d i sv i luppo l o ca l e f ondate su l la cooperaziones t ra t eg i ca in t er comunal e .
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1. Introduzione
Il tema della formazione dei sistemi locali vale a dire, dellaformazione di sistemi di comuni contigui con unelevata interdi-pendenza sociale, economica e spaziale stato molto discusso negli
ultimi tre decenni in Italia. In effetti, levidenza della formazionedi sistemi territoriali intercomunali difcile da ignorare. In partico-lare nelle regioni che hanno seguito una sostenuta traiettoria disviluppo economico, si sono formati sistemi di comuni contiguiche hanno condotto a una completa integrazione spaziale e re-lazionale. Levidenza della interdipendenza territoriale fa partedel vissuto quotidiano di gran parte della popolazione italiana, laquale si muove per lo svolgimento delle sue attivit in uno spaziosovracomunale.
In Italia, molte analisi delle dinamiche territoriali vengonooggi condotte in termini di sistemi intercomunali. Questa pro-spettiva largamente accettata nella comunit scientica e dagli
istituti di ricerca. Tuttavia, sul piano istituzionale le conseguenzedella formazione dei sistemi locali in particolare, la necessit diavviare forme di cooperazione strategica intercomunalenon ancoraaccettata. Ancora pi lontana ma il tema di nuovo in discus-sione con i recenti adeguamenti normativi che hanno rafforzatolorientamento federalista dello Stato italiano no ad oggi sta-ta la prospettiva, in molti casi ovvia e naturale, di una completaintegrazione istituzionale (fusione) di comuni contigui tra i qualisi determinata una profonda integrazione territoriale.
Anche nella Provincia di Macerata il fenomeno dellintegra-zione sociale, economica e spaziale di comuni contigui si mani-festato con forza ed evidenza negli ultimi decenni. Si tratta di unfenomeno, peraltro in corso di rafforzamento, che ha profonda-mente modicato lorganizzazione territoriale della Provincia. Le
dinamiche industriali e demograche vincolate dalla complessageograa (aspetto spesso dimenticato) della Provincia di Macerata
hanno profondamente alterato lorganizzazione territoriale ori-ginaria basata sui territori comunali. Nella Provincia di Macerata,
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2. Lidentifcazione dei sistemi locali
Lidenticazione dei sistemi locali ha una dimensione sia ana-litica che progettuale. In molti casi, infatti, non possibile deni-re in modo univoco le interdipendenze territoriali di alcune aree
sulla base delle relazioni socio-economiche esistenti e, pertanto, necessario spostarsi sul piano progettuale, riettendo su quale
sia la migliore aggregazione territoriale in una prospettiva stra-tegica.
Sono stati effettuati diversi tentativi e altri sono in corso direalizzazione di identicazione dei sistemi locali sia a livellonazionale che a livello regionale. E ci anche in seguito ad unproblema generale di interpretazione del territorio italiano (edeuropeo) che nasce come esigenza di rendere pi efcacia la po-
litica regionale dellUnione Europea. Sullo sfondo delle interpre-tazioni suggerite dalla riessione scientica e da organi istituzio-
In t e rp r e t a r e i l t e r r i t o r i o p r o v i n c i a le i n t ermin i d i s i s t emi l o ca l i in t er comunal i
e non d i comuni cos t i tu i s c e un passonec essar i o ver so p i e f f i ca c i po l i t i che
d i sv i luppo e conomi co come p i vo l t e
so t to l in eato ne l la r i f l e s s i one s c i en t i f i ca e ne i proc ess i d i c os t ruzione de l l e po l i t i che t e r r i t o r i a l i .
Territorio
Costellazioni di comuni contigui
Reti di comuni
Sistemi locali
Sistemi montani
Sistemi rurali
Sistemi urbani
Dal t err i tor i o a i s i s t emi l o ca l i
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nali, negli ultimi anni spesso, in Italia, i processi di formazionedelle politiche pubbliche a livello regionale sono stati loccasioneper una verica dellarticolazione territoriale per sistemi locali:
loccasione per costruire una mappa condivisa delle interdipen-denze territoriali.
Gi dalla ne degli anni Ottanta lISTAT ha proposto allat-tenzione degli studiosi e dei decisori pubblici una mappa dellIta-lia per sistemi locali (sistemi locali del lavoro). Mappa che poi stata riformulata con cadenza decennale lultima proposta molto recente (vedi: www.istat.it). Questa mappa ha avuto il me-rito di porre il problema dellintegrazione territoriale allatten-zione generale e, allo stesso tempo, di essere il punto di partenzaper revisioni condotte a livello locale sulla base di conoscenzepi precise e, anche, sulla base di progetti di sviluppo econo-
mico deniti localmente.Negli ultimi anni alcune regioni italiane hanno iniziato a riet-
tere sul tema della identicazione dei sistemi locali, adottando
criteri che modicano in qualche misura la mappatura ISTAT,
pur partendo da essa. Su questa strada le esperienze pi signica-tive sono state condotte dalla Regione Toscana e, recentemente,dalla Regione Emilia-Romagna. Si pu affermare che pensare ilterritorio per sistemi locali non sia pi soltanto una prospettivadi ricerca bens anche una prospettiva applicata, legata alla elabo-razione di politiche di sviluppo locale.
La costruzione di un piano strategico per la Provincia di Ma-cerata costituisce unoccasione e un contesto pertinente persollevare e risolvere il problema della identicazione dei sistemi
locali nei quali articolare il territorio provinciale. Loccasione,quindi, per un processo di convergenza della comunit provin-ciale verso una visione condivisa delle interdipendenze territoria-li che caratterizzano oggi il territorio maceratese.
In questo rapporto si propone una preliminare mappatura delterritorio della Provincia di Macerata in termini di sistemi loca-
li. Si rimanda, ovviamente, alla costruzione del piano strategi-co linterpretazione dellintero territorio provinciale in termini
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di sistemi locali, interpretazione che dovrebbe costituire la basedel piano stesso. Tuttavia, molte delle interdipendenze territorialicolte dalla mappatura qui proposta sembrano essere cos forti edevidenti da congurarsi come punti fermi di ogni interpreta-zione del territorio della Provincia di Macerata.
Le difcolt interpretative nonch il ritardo istituzionale nelriconoscimento dellimportanza della nuova organizzazione ter-ritoriale della Provincia devono essere uno stimolo ad affretta-re il lavoro di identicazione dei sistemi locali.
Per valutare le interdipendenze territoriali tra comuni contiguisi considerano, in primo luogo, gli spostamenti che gli individuicompiono nel territorio durante la giornata o durante la settima-na per effettuare un insieme di fondamentali attivit economichee sociali. Tra i principali spostamenti si devono considerare i se-
guenti:a. spostamenti per motivi di lavoro;b. spostamenti per motivi di studio;
c. spostamenti per acquisti di beni e servizi;
d. spostamenti per attivit di socializzazione;
e. spostamenti per attivit ricreative.
Losservazione deg l i spos tament i quo -t i d ian i che g l i ind i v idu i c ompiono per
svo l g er e l e a t t i v i t f ondamenta l i per -met tono d i iden t i f i care l o rgan izzazionet er r i tor ia l e de l proc esso e conomi co .
Lavoro Studio
Acquisti
SocializzazioneRicreazione
Residenza
Gli spos tament i quot id ian i deg l i ind i v idu i su l t e r r i tor i o
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Questi spostamenti modellano e si modellano su la di-stribuzione nel territorio dei punti focali dellorganizzazioneterritoriale luoghi nei quali si concentrano le attivit sopra elen-cate come, ad esempio, aree industriali, centri commerciali, centridirezionali, luoghi centrali, scuole, ospedali.
Se si analizzano gli spostamenti degli individui nella Provinciadi Macerata facile osservare delle regolarit e delle densit. Adesempio, tra Civitanova Marche e Montecosaro esiste una densitdi spostamenti quotidiani molto forte oramai consolidata (checostituisce, appunto, una regolarit). La stessa cosa accade, adesempio, tra Treia e Macerata, tra Tolentino e Cessapalombo ecos via. Molto meno densi sono, invece, i ussi tra Montecosaro
e Macerata o tra Treia e Civitanova Marche. Si possono fare altriesempi e considerare la relazione tra Visso e Ussita e la relazione
tra Camerino e Castelraimondo come rappresentative di due spe-ciche densit. Gli esempi si potrebbero moltiplicare. In effetti,se si osservano i movimenti degli individui nello spazio, secondola classicazione sopra richiamata, si in grado di ricostruire, in
alcuni casi in modo molto chiaro in altri meno, le densit che sisono formate sul territorio negli ultimi decenni.
Questa pratica quotidiana di relazioni territoriali ha nel tempodenito lidentit territoriale degli individui, vale a dire il territorio(lareale) allinterno del quale essi cercano relazioni ed esploranonuove possibilit di scambio di beni e servizi e di apprendimentocirca le opportunit economiche e sociali presenti nel territorio.Per lindividuo rappresentativo residente a Civitanova Marchei territori di Montecosaro e di Potenza Picena sono familiari.Sono, cio, conosciuti nelle possibilit di scambio e socializza-zione che essi offrono. Soprattutto, sono spazi di apprendimentoe investimento (e di ricerca di lavoro) intercambiabili: risiederea Civitanova Marche e investire a Montecosaro o Potenza Pice-na (o viceversa) appare del tutto indifferente per la popolazionelocale. Essere in rete con imprese dello stesso comune o di un
comune che appartiene allo stesso sistema territoriale sostan-zialmente indifferente.
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Nel corso degli ultimi decenni si sono formati nella Provinciadi Macerata dei poli territoriali che concentrano attivit sociali edeconomiche che hanno un carattere intercomunale. Questi polinodi della rete territoriale provinciale sono profondamentediversi per dimensione e struttura ma ciascuno di essi svolge un
ruolo fondamentale nellambito del proprio territorio. Una que-stione oggi cruciale il loro riconoscimento sul piano analiticoe la loro istituzionalizzazione, attraverso lavvio di forme di co-operazione strategica. In alcuni casi, si dovrebbe iniziare anchea riettere sulla opportunit che alcuni comuni si fondano in
termini politico-amministrativi.Tra i nuovi poli intercomunali si stabilita una gerarchia: al-
cuni di essi dipendendo da altri poli (provinciali) per le funzionisuperiori. In questi nodi di rango superiore lo sviluppo spaziale
la dinamica edilizia privata e pubblica e la densicazione dellerelazioni sono stati relativamente pi forti e vi si sono concen-trate attivit superiori (praticamente sempre gi presenti neglianni Cinquanta).
Nel paragrafo seguente si esamineranno alcune dinamiche co-munali per mostrare attraverso quali traiettorie il territorio ma-ceratese si organizzato in termini di sistemi locali. Come sivedr, il fenomeno cruciale stato quello della concentrazionedella popolazione e delloccupazione in una parte molto limitatadel territorio.
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I l s i s t ema in t er comunal e d i Civ i tanova Marche
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Formazione de i s i s t emi t err i tor ia l i in t er comunal i : i s i s t emi l o ca l i
La formazione d i un s i s t ema lo ca l e pu esser e des c r i t ta come un proc essodi in t eg razione t er r i tor ia l e come indi ca to ne l la f i gura . Si par t e da unas i tuazione in cu i c omuni l imi t ro f i hanno re laz ion i debo l i per g iungere ad una s i tuazione ne l la qual e , per e f f e t to d i cambiament i ne l l e r e laz ion i
so c ia l i e spazia l i , ta l i r e laz ion i d i ven tano p i f or t i , f ino a g iungere aduna pro fonda in t eg razione t ra comuni l imi t ro f i .Ques to proc esso s i svo l g e ne l t empo e , s e s i guarda ag l i u l t imi dec enn i , l e sue mani f e s taz ion i ne l la Prov in c ia d i Macerata sono ev iden t i .In a l cun i cas i , l in t eg razione t ra comuni l imi t ro f i ha un ev iden te carat t e - r e spaz i a l e . I n a l t r i , s o l o r e l az i ona l e .
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Figura 1 Popolazione e comuni del la Provincia di Maceratadist int i per c lass i dimensional i 2001
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del la popolazione 2001
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
inferiore a 1.000
abitanti
tra 1.000 e
2.000 abitanti
tra 2.000 e
5.000 abitanti
tra 5.000 e
10.000 abitanti
tra 10.000 e
20.000 abitanti
superiore a
20.000 abitanti
Comuni Popolazione
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3. Dinamiche territoriali comunali nella Provincia di
Macerata
La Provincia di Macerata comprende 57 Comuni di dimensio-ne molto diversa: dal valore minimo di 100 abitanti circa al valore
massimo di 40.000 abitanti circa (vedi Tabb. 1 e 2 e Figg. 1 e 2).Ad eccezione di Macerata e Civitanova Marche, la cui popolazio-ne di circa 40.000 abitanti, gli altri comuni hanno popolazioniuguali o inferiori a 20.000 abitanti. (Il Comune di Recanati, chesupera di poco 20.000 abitanti, non stato inserito nellultimaclasse dimensionale della Tab. 1 perch la sua scala demograca
comunque molto distante da quella dei comuni pi grandi). Diquesti, soltanto 7 non scendono al di sotto della soglia di 10.000abitanti. Questa classe dimensionale tra 10.000 e 20.000 abitan-
ti comprende il 33,2% della popolazione provinciale (100.000abitanti circa).Limitato anche il numero dei comuni (8) che ricadono nella
classe dimensionale successiva (tra 5.000 e 10.000 abitanti), laquale comprende il 20% della popolazione provinciale. Moltoelevato , invece, il numero dei piccoli comuni. Il 70% dei co-muni totali provinciali (40 unit) non supera 5.000 abitanti, rap-presentando il 20,7% della popolazione totale (62.000 abitanti
Tabel la 1 I Comuni del la Provincia di Macerata dist int i perclass i dimensional i abi tanti res identi 2001
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del la popolazione 2001
Classi dimensionali Comuni Comuni Popolazione Popolazione
% %
inferiore a 1.000 abitanti 18 31,6 9.865 3,3
tra 1.000 e 2.000 abitanti 10 17,5 13.903 4,6
tra 2.000 e 5.000 abitanti 12 21,1 38.726 12,8
tra 5.000 e 10.000 abitanti 8 14,0 59.869 19,9
tra 10.000 e 20.000 abitanti 7 12,3 99.986 33,2
superiore a 20.000 abitanti 2 3,5 79.174 26,3
Provincia di Macerata 57 100,0 301.523 100,0
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Comuni Popolazione Popolazione Addetti Addetti Densit Superficie
val. ass. val. % val. ass. val. % (ab./kmq) (kmq)
Macerata 40.875 13,6 18.706 16,1 442 93
Civitanova Marche 38.299 12,7 16.994 14,6 849 45
Recanati 20.050 6,6 9.279 8,0 194 103
Tolentino 18.649 6,2 8.312 7,1 196 95
Potenza Picena 14.524 4,8 4.929 4,2 300 48
Corridonia 13.696 4,5 5.202 4,5 221 62
San Severino Marche 12.794 4,2 3.951 3,4 66 194
Matelica 10.155 3,4 3.223 2,8 125 81
Cingoli 10.118 3,4 3.912 3,4 68 148
Treia 9.449 3,1 3.244 2,8 101 94
Porto Recanati 9.414 3,1 2.912 2,5 539 17
Morrovalle 9.226 3,1 3.799 3,3 217 43
Monte San Giusto 7.324 2,4 3.154 2,7 366 20
Camerino 6.858 2,3 3.017 2,6 53 130
Montecassiano 6.577 2,2 2.393 2,1 197 33
Pollenza 5.823 1,9 1.698 1,5 147 40
Montecosaro 5.198 1,7 2.538 2,2 237 22
Mogliano 4.831 1,6 1.286 1,1 165 29
Castelraimondo 4.544 1,5 1.254 1,1 101 45
Appignano 3.904 1,3 1.625 1,4 172 23
San Ginesio 3.799 1,3 913 0,8 49 78
Sarnano 3.375 1,1 1.053 0,9 53 63
Montefano 3.228 1,1 1.185 1,0 95 34
Montelupone 3.221 1,1 1.830 1,6 99 33
Urbisaglia 2.760 0,9 736 0,6 121 23
Loro Piceno 2.485 0,8 742 0,6 76 33
Apiro 2.431 0,8 583 0,5 45 54
Esanatoglia 2.099 0,7 723 0,6 44 48
Petriolo 2.049 0,7 621 0,5 131 16
Caldarola 1.706 0,6 426 0,4 58 29
Belforte del Chienti 1.634 0,5 386 0,3 102 16
Fiuminata 1.604 0,5 266 0,2 21 76
Sant'Angelo in Pontano 1.496 0,5 388 0,3 55 27
Pieve Torina 1.379 0,5 407 0,3 18 75
Penna San Giovanni 1.302 0,4 340 0,3 46 28
Pioraco 1.231 0,4 399 0,3 63 19
Colmurano 1.221 0,4 647 0,6 109 11
Visso 1.177 0,4 453 0,4 13 90
Serravalle di Chienti 1.153 0,4 233 0,2 12 96
Gualdo 920 0,3 230 0,2 41 22
Muccia 907 0,3 497 0,4 35 26
Serrapetrona 894 0,3 246 0,2 24 38
Pievebovigliana 879 0,3 185 0,2 55 16
Monte San Martino 820 0,3 152 0,1 44 18
Ripe San Ginesio 758 0,3 220 0,2 75 10
Gagliole 670 0,2 236 0,2 28 24
Fiastra 613 0,2 190 0,2 9 69
Cessapalombo 585 0,2 100 0,1 21 28
Camporotondo di Fiastron 583 0,2 117 0,1 66 9
Sefro 433 0,1 49 0,0 10 43
Ussita 426 0,1 175 0,2 8 55
Castelsantangelo sul Ner 370 0,1 86 0,1 5 71
Poggio San Vicino 303 0,1 88 0,1 23 13
Fiordimonte 239 0,1 28 0,02 8 31
Monte Cavallo 171 0,1 35 0,03 4 39
Bolognola 155 0,1 47 0,04 6 26
Acquacanina 139 0,05 25 0,02 5 27
Provincia Macerata 301.523 100,0 116.465 100,0 109 2.778
Tabel la 2 I Comuni del la Provinciadi Macerata - a lcuni dat i dibase 2001 (ordine decre-scente in termini di popo-laz ione)
Fonte: dat i ISTAT, Censimen-
to del l a popolaz ione 2001 ;Cens imento del l indust r i a edei serv iz i 2001
-
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19
S i s t e m i l o c a l i e i n t e r d i p e n d e n z e t e r r i t o r i a l i
circa). Di questi, 28 unit (49% del totale) non superano 2.000abitanti. Tali comuni ospitano il 7,9% della popolazione provin-ciale. Quasi tutti sono localizzati nel territorio montano o alto-collinare della Provincia. Ricordando che 9 comuni quelli conun numero di abitanti superiore a 10.000 unit ospitano il 60%
della popolazione totale, il territorio provinciale risulta, quindi,molto polarizzato in termini demograci.
La situazione appare ancora pi polarizzata in termini di ad-detti totali (Tab. 3 e Fig. 4). Il 70,2% dei comuni classi di addet-ti no a 500 unit occupa il 5,2% degli addetti totali provinciali,mentre in soli 5 comuni occupato il 50,3% degli addetti totali classi dimensionali tra 5.000 e 10.000 addetti e superiore a 10.000addetti. Da un punto di vista territoriale, quasi tutti i comuni conun numero di addetti inferiore a 1.000 unit (47 comuni) sono
localizzati nel solo territorio montano della Provincia.Negli ultimi cinque decenni la Provincia di Macerata ha avutodinamiche demograche lievemente negative no agli anni Ses-santa e lievemente positive nei successivi tre decenni. Lesito ditali dinamiche che nel 2001 la popolazione provinciale, pari a301.523 abitanti, rimasta pressoch invariata rispetto al valoredel 1951. Tuttavia, negli ultimi cinquanta anni il territorio pro-vinciale ha subito una profonda ricongurazione del suo assetto
demograco e, quindi, insediativo dovuta al fatto che le dina-miche demograche comunali sono state molto diverse (Fig. 5).
Nellarco temporale 1951-2001, solo 15 comuni sono demogra-camente cresciuti. Di questi, 7 sono localizzati lungo la Valle di
Chienti, nel tratto che si estende dalla costa no a Tolentino. In
essi si concentra il 70% dellaumento demograco avvenuto nei
comuni in crescita. Tra i comuni in declino 26 hanno avuto tassinegativi superiori al 40%. Con la sola eccezione di Camerino chenel 1951 superava di poco 10.000 abitanti, essi erano gi alliniziodel periodo considerato comuni di piccole e piccolissime dimen-sioni che, pertanto, le dinamiche demograche hanno ulterior-
mente ridotto di scala.Osservando le dinamiche demograche pi recenti relative al
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Figura 2 Dinamica del la popolazione dei Comunidel la Provincia di Macerata 1951, 2001
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del la popolazione,1951 , 2001
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
45.000
Macerata
Civitanova Marche
Recanati
Tolentino
Potenza Picena
Corridonia
San Severino Marche
Matelica
Cingoli
Treia
Porto Recanati
Morrovalle
Monte San Giusto
Camerino
Montecassiano
Pollenza
Montecosaro
Mogliano
Castelraimondo
Appignano
San Ginesio
Sarnano
Montefano
Montelupone
Urbisaglia
Loro Piceno
Apiro
Esanatoglia
Petriolo
Caldarola
Belforte del Chienti
Fiuminata
Sant'Angelo in Pontano
Pieve Torina
Penna San Giovanni
Pioraco
Colmurano
Visso
Serravalle di Chienti
Gualdo
Muccia
Serrapetrona
Pievebovigliana
Monte San Martino
Ripe San Ginesio
Gagliole
Fiastra
Cessapalombo
Camporotondo di Fiastrone
Sefro
Ussita
Castelsantangelo sul Nera
Poggio San Vicino
Fiordimonte
Monte Cavallo
Bolognola
Acquacanina
2001
1951
-
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Figura 3 Densi t abi tat iva neicomuni del la Provincia di Macerata
2001
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del lapopolaz ione, 20010 100 200 300 400 500 600 700 800 900
Civitanova Marche
Porto Recanati
Macerata
Monte San Giusto
Potenza Picena
Montecosaro
Corridonia
Morrovalle
Montecassiano
Tolentino
Recanati
Appignano
Mogliano
Pollenza
Petriolo
Matelica
Urbisaglia
Colmurano
Belforte del Chienti
Castelraimondo
Treia
Montelupone
Montefano
Loro Piceno
Ripe San Ginesio
Cingoli
Camporotondo di Fiastrone
San Severino Marche
Pioraco
Caldarola
Pievebovigliana
Sant'Angelo in Pontano
Sarnano
Camerino
San Ginesio
Penna San Giovanni
Apiro
Monte San Martino
Esanatoglia
Gualdo
Muccia
Gagliole
Serrapetrona
Poggio San Vicino
Cessapalombo
Fiuminata
Pieve Torina
Visso
Serravalle di Chienti
Sefro
Fiastra
Ussita
Fiordimonte
Bolognola
Castelsantangelo sul Nera
Acquacanina
Monte Cavallo
-
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Figura 4 Addett i total i nei Comunidel la Provincia di Macerata 2001
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del l in-dust r i a e dei serv iz i 2001 0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000 20.000
Macerata
Civitanova Marche
Recanati
Tolentino
Corridonia
Potenza Picena
San Severino Marche
Cingoli
Morrovalle
Treia
Matelica
Monte San Giusto
Camerino
Porto Recanati
Montecosaro
Montecassiano
Montelupone
Pollenza
Appignano
Mogliano
Castelraimondo
Montefano
Sarnano
San Ginesio
Loro Piceno
Urbisaglia
Esanatoglia
Colmurano
Petriolo
Apiro
Muccia
Visso
Caldarola
Pieve Torina
Pioraco
S.Angelo in Pontano
Belforte del Chienti
Penna San Giovanni
Fiuminata
Serrapetrona
Gagliole
Serravalle di Chienti
Gualdo
Ripe San Ginesio
Fiastra
Pievebovigliana
Ussita
Monte San Martino
Camporotondo
Cessapalombo
Poggio San Vicino
Castelsantangelo
Sefro
Bolognola
Monte Cavallo
Fiordimonte
Acquacanina
-
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23
S i s t e m i l o c a l i e i n t e r d i p e n d e n z e t e r r i t o r i a l i
Figura 5 Tassi divar iaz ione del la po-
polazione nei Comunidel la Provincia di Ma-
cerata 1951-2001
Fonte: dat i ISTAT,Cens imento del l a po-polaz ione, 1951 , 2001
Monte San Giusto
Civitanova Marche
Porto Recanati
Potenza Picena
Montecosaro
Morrovalle
Corridonia
Montecassiano
Macerata
Tolentino
Matelica
Appignano
Recanati
Castelraimondo
Pollenza
Mogliano
Petriolo
Belforte del Chienti
Urbisaglia
Treia
Esanatoglia
San Severino Marche
Montelupone
Muccia
Bolognola
Montefano
Colmurano
Cingoli
Loro Piceno
Caldarola
Sarnano
Camporotondo
Camerino
Ripe San Ginesio
Serrapetrona
Pioraco
Pieve Torina
S.Angelo in Pontano
Fiuminata
Gagliole
San Ginesio
Apiro
Pievebovigliana
Poggio San Vicino
Cessapalombo
Ussita
Visso
Sefro
Gualdo
Monte San Martino
Penna San Giovanni
Serravalle di Chienti
Acquacanina
Fiastra
Fiordimonte
Castelsantangelo
Monte Cavallo
Provincia Macerata
-100,0 -80,0 -60,0 -40,0 -20,0 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0
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Figura 6 Varia-z ioni assolute del lapopolazione neiComuni del la Pro-vincia di Macerata 2001-2007
Fonte: dat i ISTAT,
Cens imento del l a po-polaz ione, 2001 ;www.demo-ISTAT.i t
Port o RecanatiMacerata
Tolent ino
Civit anova Marche
Recanati
Corridonia
Pot enza Picena
Montecosaro
Morrovalle
Cingoli
Pollenza
San Severino Marche
Mont e San Giusto
Mont ecassiano
Castelraimondo
Montefano
Montelupone
Appignano
Treia
Camerino
Matelica
Caldarola
Serrapetrona
Belf ort e del Chienti
Mogliano
Ripe San Ginesio
Colmurano
Sarnano
Esanatoglia
Pieve Torina
Loro Piceno
VissoUrbisaglia
San Ginesio
Pievebovigliana
Bolognola
Ussit a
Muccia
Petriolo
Poggio San Vicino
Sef ro
Apiro
Serravalle di Chient i
Sant' Angelo in Pont ano
Penna San Giovanni
Fiordimonte
Gualdo
Monte Cavallo
Acquacanina
Cessapalombo
Pioraco
Fiast ra
Gagliole
Castelsantangelo sul Nera
Camporot ondo Fiast rone
Fiuminata
-100 400 900 1.400 1.900 2.400
M ont e San M artino
-
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Tabel la 3 - I Comuni del la Provincia di Macerata d ist int i perclass i dimensional i addett i total i 2001
Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l indust r i a e dei serv iz i 2001
periodo 2001-2007 (Fig. 6), emerge una generale tendenza allacrescita nei comuni pi dinamici e a un andamento stazionariodella popolazione in molti comuni che nei due decenni prece-denti avevano ancora tassi negativi. Da evidenziare, tuttavia, chequasi tutti i comuni con le traiettorie demograche negative pi
accentuate nel periodo 1951-2001 sono ancora in una fase di ri-duzione della popolazione residente (vedi Figg. 5 e 6).
Le dinamiche delloccupazione nei comuni della Provincia diMacerata nellarco temporale 1951-2001 hanno determinato unaaccentuazione della concentrazione occupazionale in pochi co-muni. Relativamente agli addetti allindustria e ai servizi privati(settore privato), in termini dei quali possibile confrontare idati dei Censimenti 1951 e 2001, in 6 comuni Macerata, Civi-tanova Marche, Recanati, Tolentino, Potenza Picena, Corridonia
era occupato il 49% delloccupazione provinciale nel 1951 e il52% nel 2001 (Fig. 7). In questi comuni si concentrato il 51%dellincremento degli addetti al settore privato dellintera Provin-cia (32.000 addetti circa). Se si considerano, invece, gli addettitotali cio, anche gli addetti ai servizi pubblici , nel 2001 inquesti comuni occupato il 54% degli addetti totali della Provin-
Classi dimensionali Comuni Comuni Addetti Addetti
% %
inferiore a 200 addetti 13 22,8 1.277 1,1
tra 200 e 500 addetti 27 47,4 4.727 4,1
tra 500 e 1.000 addetti 7 12,3 4.965 4,3
tra 1.000 e 3.000 addetti 10 17,5 17.774 15,3
tra 3.000 e 5.000 addetti 8 14,0 29.229 25,1
tra 5.000 e 10.000 addetti 3 5,3 22.793 19,6
superiore a 10.000 addetti 2 3,5 35.700 30,7
Provincia di Macerata 57 100,0 116.465 100,0
-
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Figura 7 Dinamica del l occupazione nel l indu-str ia e nei serviz i pr ivat i nei Comuni del la Pro-vincia di Macerata 1951, 2001
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del l industr ia e deiserv iz i 1951-2001
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
Civitanova Marche
Macerata
Recanati
Tolentino
Corridonia
Potenza Picena
Morrovalle
Cingoli
San Severino Marche
Monte San Giusto
Treia
Porto Recanati
Matelica
Montecosaro
Montecassiano
Montelupone
Pollenza
Appignano
Camerino
Mogliano
Montefano
Castelraimondo
Sarnano
Loro Piceno
San Ginesio
Urbisaglia
Colmurano
Petriolo
Esanatoglia
Apiro
Visso
Pioraco
Belforte del Chienti
Caldarola
Muccia
Pieve Torina
Sant'Angelo in Pontano
Penna San Giovanni
Serrapetrona
Fiuminata
Gagliole
Serravalle di Chienti
Ripe San Ginesio
Gualdo
Pievebovigliana
Ussita
Monte San Martino
Fiastra
Camporotondo di Fiastrone
Poggio San Vicino
Cessapalombo
Castelsantangelo sul Nera
Sefro
Monte Cavallo
Fiordimonte
Bolognola
Acquacanina
2001
1951
-
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cia. Solo 11 comuni hanno avuto una essione degli addetti al
settore privato. Tuttavia, il numero degli addetti al settore privato aumentato con intensit molto forte in alcuni comuni e conintensit trascurabili in altri.
La crescita delleconomia della Provincia di Macerata sta-
ta trainata dallespansione del settore manifatturiero. Nellarcotemporale 1951-2001 gli addetti alle manifatture sono aumentatidi 33.011 unit da 13.756 unit nel 1951 a 46.767 unit nel2001 , e il tasso di crescita medio provinciale stato del 240%(Tab. 4). Nello stesso periodo loccupazione nellindustria e neiservizi privati settore privato aumentata di 60.803 unit, ilche signica che il 54,3% dellincremento occupazionale del set-tore privato associato alla crescita delle attivit manifatturiere(Tab. 5). Negli anni Sessanta e Settanta, i decenni della maggiore
crescita delloccupazione nel settore privato sia in valore asso-luto che in termini di tassi di crescita, il contributo del settoremanifatturiero stato ancora pi elevato, pari rispettivamente al64,3% e al 60,1%.
Il settore manifatturiero ha avuto dinamiche molto diverse alivello comunale (Fig. 8). Innanzitutto, non in tutti i comuni vi stato un aumento degli occupati in questo settore. Nellarcotemporale 1951-2001, 11 comuni hanno perso occupazione e, inalcuni casi, il settore manifatturiero oggi praticamente assen-te o ha un numero di addetti molto limitato. Tra i comuni chehanno incrementato loccupazione manifatturiera si osserva unavariabilit dei tassi di crescita estremamente elevata. Anche inquesto caso, la crescita occupazionale stata concentrata: il 51%dellincremento degli addetti manifatturieri dellintera Provincia(17.000 addetti circa) avvenuto in 6 comuni.
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Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l indust r i a e dei serv iz i vari anni
Tabel la 4 Dinamica del l occupazione manifattur iera e nel settore pr ivato
Addetti 1951 1961 1971 1981 1991 2001 1951-2001 1951-2001
var. ass. var. %
Att ivit manifat turiere 13.756 17.851 27.979 45.022 43.730 46.767 33.011 240,0
Settore privato 27.805 38.796 54.553 82.907 80.462 88.608 60.803 218,7
Tabel la 5 Contr ibuto del settore manifattur iero al la cresci ta del settore pr ivato
Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l indust r i a e dei serv iz i vari anni
Addetti 1951-61 1961-71 1971-81 1981-91 1991-01 1951-2001
Attivit manifatturiere 4.095 10.128 17.043 -1.292 3.037 33.011
Settore privato 10.991 15.757 28.354 -2.445 8.146 60.803
Attivit manifatturiere/
settore privato 37,3 64,3 60,1 52,8 37,3 54,3
-
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Figura 8 Dinamica del l occupazione manifattur ie-ra nei Comuni del la Provincia di Macerata 1951,
2001
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del l industr ia edei serv iz i 1951 , 2001
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
Civitanova Marche
Recanati
Tolentino
Morrovalle
Corridonia
Potenza Picena
Monte San Giusto
Macerata
Cingoli
Treia
Montecosaro
San Severino Marche
Montelupone
Matelica
Montecassiano
Appignano
Porto Recanati
Montefano
Mogliano
Pollenza
Castelraimondo
Colmurano
Petriolo
Loro Piceno
Esanatoglia
Sarnano
Camerino
Urbisaglia
Pioraco
Apiro
San Ginesio
Caldarola
Penna San Giovanni
Visso
Sant'Angelo in Pontano
Belforte del Chienti
Muccia
Gagliole
Serrapetrona
Gualdo
Ripe San Ginesio
Fiuminata
Monte San Martino
Poggio San Vicino
Pieve Torina
Serravalle di Chienti
Camporotondo di Fiastrone
Cessapalombo
Pievebovigliana
Castelsantangelo sul Nera
Fiastra
Ussita
Fiordimonte
Sefro
Bolognola
Acquacanina
Monte Cavallo
2001
1951
-
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Pendolar i smo per mot i v i d i lavoro ne l s i s t ema lo ca l e d i Macerata (2001)
I l pendo lar i smo per mot i v i d i lavoro so l tan to uno deg l i spos tament i che d i s egnano la t rama t err i tor ia l e an- che s e , natura lmente , mol to importante .
La c en tra l i t de l c omune d i Macerata ra f f o rza ta da i s e r v i z i c h e o f f r e p e r l a r i - c r eaz i on e e l a s o c i a l i zzaz i on e o l t r e ad esser e i l p i importante luogo d i s tudiode l la Prov in c ia d i Macerata ( carat t er i - s t i ca a l la qual e s i asso c iano f ondamen- ta l i f lu ss i d i pendo lar i smo) . I l s i s t emad i Macerata un s i s t ema po l i c en tr i c ocomposto da comuni che mantengono im- por tant i funzion i e che a t tuano po l i t i che d i sv i luppo spazia l e ed e conomi co , spessoin compet iz i one .
I l s i s t ema lo ca l e d i Macerata que l l op i ins tabi l e , ne l s enso che corre i l r i s ch i o d i una d i sg regazione come conse - gu enza d i una non c o r r e t t a i n t e rp r e t a - zione de l ruo lo de l l e d i ver se po lar i t che l o c on traddi s t inguono .
Macerata
Montecassiano
Appignano
Corridonia
Pollenza
Treia
Petriolo
Mogliano
Urbisaglia
187
1.040
553
499
584
451 355
130
132
124
130
160
126
110
182
Civitanova
133
Recanati
323
Tolentino
207
> di 400
tra 200 e 399
tra 100 e 200
< di 100
Legenda
> di 400
tra 200 e 399
tra 100 e 200
< di 100
Legenda
Macerata
Montecassiano
Appignano
Corridonia
Pollenza
Treia
Petriolo
Urbisaglia
415
706
72
86
175
115
157
379
301
Ancona
Mogliano
73
San Severino
Marche
80
Pendolar i smo per mot i v i d i s tudio ne l s i s t ema lo ca l e d i Macerata (2001)
Lin tens i t de i f lu ss i in usc i ta dai c omu-
n i de l s i s t ema urbano verso i l c en tro ide ne l caso de l pendo lar i smo per mot i v i d i s tudio indi ca ch iaramente i l ruo lo g erar - ch i co super i ore de l c en tro ide in quantosede un ivers i tar ia e d i i s t i tu t i s c o las t i c i
d i s e c ondo g rado .
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del lapopolaz ione 2001
-
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4. I sistemi locali della Provincia di Macerata: una proposta
Date le caratteristiche geograche ed economiche che
congurano unelevata diversicazione del territorio provinciale,
una lettura della Provincia di Macerata per sistemi locali
non sempre facile. Vi sono, infatti, aree (comuni) di incertaassegnazione, cos come vi sono aree che risultano abbastanzaisolate in senso relazionale. Per questo, lipotesi interpretativaverso la quale convergere attraverso il piano strategico dovressere discussa in termini di progetto e, eventualmente, retticata
nei prossimi anni via via che le dinamiche territoriali spontaneemanifesteranno i loro effetti e via via che i progetti pubblicidetermineranno nuove relazioni e aggregazioni.
Nella Provincia di Macerata si possono individuare, come
ipotesi preliminare, i seguenti principali sistemi intercomunali,denominati secondo il comune centrali (o centroide, nel lin-guaggio dellISTAT) (Carta 1):
1. Civitanova Marche;2. Macerata;3. Tolentino;4. Camerino;5. Fiastra;6. Visso;7. San Severino Marche;8. Cingoli;9. Recanati;10. Porto Recanati - Loreto.
Limportanza dei comuni centroidi soltanto relativa, nel sen-so che sono luoghi in cui si concentrano i servizi pubblici e pri-vati importanti per il territorio di riferimento.
Un altro elemento da considerare quando si analizza
larticolazione del territorio della Provincia di Macerata persistemi locali che le polarit che si sono formate hanno condotto
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a evidenti asimmetrie tra sistemi locali in termini di dimensionee di tipologia. Tra il sistema locale che ha Civitanova Marchecome comune centroide e il sistema locale che ha Visso comecomune centroide per fare un esempio che considera i duesistemi locali collocati ai due estremi della Provincia vi sono,
ovviamente, differenze di dimensione ma anche differenze intermini di struttura e potenzialit.
Lidenticazione dei sistemi locali costituisce il primo passo
di un processo che dovr condurre a denirne le specicit
strutturali, sia economiche che sociali. Nella Tab. 6 viene propostauna ipotesi interpretativa dellorganizzazione territoriale delprocesso economico nella Provincia di Macerata in termini disistemi locali. Da evidenziare che con il termine sistema localeci si riferisce ad una categoria generale. Un sistema locale pu
avere in alcuni casi un carattere urbano, quando esso mostra unacapacit endogena di generare innovazione e investimento.Il termine sistema territoriale viene invece utilizzato per
indicare densit relazionali tra comuni contigui come quelle diVisso, Fiastra, Camerino e altre ancora che non danno luogoad agglomerazioni con caratteri urbani ma a reti relazionali pi omeno dense che gravitano su poli esterni per quanto riguarda ladomanda di servizi.
Vi sono, inoltre, casi in cui un comune non stato attribuito adun sistema locale, sia urbano che territoriale. Si tratta di comuniche da un punto di vista territoriale non sono connessi ad altrisistemi, spesso anche a causa della loro posizione geograca, e
formano sistemi locali a s. Talvolta sono ambiti territoriali che,come il caso di San Severino Marche e Cingoli, sono stati inpassato comuni di rango superiore e, nonostante non abbianoavuto negli ultimi decenni una rilevante traiettoria di sviluppo intermini economici e demograci, hanno comunque mantenuto un
elevato grado di auto-contenimento in termini di servizi collettivie privati. In altri casi, sono piccoli comuni geogracamente pi
isolati che hanno seguito traiettorie di forte declino economicoe sociale.
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Carta 1 I s i stemi local i del la Provincia di Macerata : una proposta
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Tabel la 6 I comuni dei s i stemi local i del la Provincia di Macerata : una proposta
Sistemi Urbani Comuni Sistemi Territoriali Comuni Comuni
Civitanova Marche Civitanova Marche Porto Recanati -Loreto Porto Recanat i Cingoli
Monte San Giusto Loreto
Monte Urano San Severino Marche
Montecosaro Pievebogliana Pievebovigliana
Montegranaro Fiordimonte Montefano
Montelupone
Morrovalle Visso Castelsantangelo sul Nera Colmurano
Porto Sant'Elpidio Ussita
Potenza Picena Visso Apiro
Sant'Elpidio a Mare
Fiastra Acquacanina Poggio San Vicino
Macerata Appignano Bolognola
Corridonia Fiastra Matelica (Fabriano)
Macerata
Mogliano San Ginesio - Sarnano Gualdo Esanatoglia (Fabriano)
Montecassiano Monte San MartinoPetriolo Penna San Giovanni Fiuminata (Umbria)
Pollenza Ripe San Ginesio
Treia San Ginesio Loro Piceno
Urbisaglia Sant'Angelo in Pontano
Sarnano
Recanati Recanati
Pieve Torina Monte Cavallo
Tolentino Belforte del Chienti Muccia
Caldarola Pieve Torina
Camporotondo di Fiastrone Serravalle di Chienti
Cessapalombo
Serrapetrona Camerino Camerino
Tolentino Castelraimondo
Gagliole
PioracoSefro
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Le forti differenze tra i sistemi locali della Provincia di Macerataemergono immediatamente dai dati riportati nella Tab. 7, riferitiad alcuni dei sistemi locali identicati, come ipotesi preliminare,
in questo lavoro. Due sistemi locali Civitanova Marche eMacerata dominano leconomia della Provincia sommandocirca 96.000 addetti e aggregando un numero elevato di comuni(rispettivamente 10 e 9). Allestremo opposto troviamo sistemi
locali montani o interni formati da un numero limitato dicomuni con una popolazione e un numero di addetti in alcunicasi prossimi o al di sotto della soglia critica. Il sistema locale diFiastra composto da Fiastra, Acquacanina e Bolognola hauna popolazione di appena 907 unit.
Il punto centrale da evidenziare che queste differenze intermini di dimensione e di potenziale economico si trasformanoin differenze in termini di capacit di pensare strategicamente e,soprattutto, di inuenzare le dinamiche territoriali. Risulta ab-
bastanza evidente che le dinamiche economiche e spaziali che simanifestano nei comuni dei sistemi locali dominanti della Pro-
Sistemi locali Comuni Popolazione Addetti totali
Civitanova Marche 10 136.538 60.553
Macerata 9 89.964 35.511
Tolentino 6 24.051 9.587
Porto Recanati-Loreto 2 20.694 6.983
Recanati 1 20.050 9.279
Camerino 7 15.796 5.685
San Severino 1 12.794 3.951
Sarnano-San Ginesio 5 10.348 2.804
Cingoli 1 10.118 3.912
Visso 3 1.973 714
Pievebovigliana-Fiordimonte 2 1.118 213
Fiastra 3 907 262
Tabel la 7 Popolazione e addett i di a lcuni s i stemi local i del laProvincia di Macerata (2001)
Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l a popolaz ione 2001 ; Cens imentodel l indust r i a e dei serv iz i 2001
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Sis t emi l o ca l i : capac i t d i r e s i s t e r e e adeguars i a i cambiament i
I s i s t emi l o ca l i de l la Prov in c ia d i Macerata sono d i vers i t ra l oro hanno s t ru t ture e conomi che d i ver se e , qu in - d i , sono in f lu enzat i in modo d i verso dai cambiament i su i mercat i nazional i e in t ernazional i ne i qual i operano l e l o ro imprese . Hanno anche una d i versa capac i t d i r eaz ione a i cambiament i , d i adeguamento a l l e nuove condiz ion i .
Le po l i t i che possono in f lu enzare la res i l i enza d i un s i s t ema, ne l s enso che e s s e , n e l fa c i l i tare , a c compagnare opromuovere l e t ras f ormazion i s t ru t tura l i c o s t i tu i s cono un importante fa t tore d i ra f f orzamento de l la capac i t d i r e -
azione d i un s i s t ema lo ca l e . La capac i t d i res i s t enza d i un s i s t ema d ipende invec e so l tan to da l la s t ru t tura che esso in un dato momento . Per capi r e quanto un s i s t ema lo ca l e s ia r es i s t en t e/res i l i en t e dobbiamo capi re : a ) qual e s ia la sua s t ru t tura e conomi ca ; b) qual i po l i t i che s ia in g rado d i produrre .
Le s t ru t ture e conomi che d i due important i s i s t emi l o ca l i Civ i tanova Marche e Tol en t ino sono a l c en tro de i pro c e s s i d i t ra s f o rmaz i on e n e l s e t t o r e man i f a t tu r i e r o a l i v e l l o naz i ona l e e i n t e rnaz i ona l e . S i t ra t t a d i s i s t em i c h e sono d i r e t tamente c o lp i t i da i cambiament i ne l la d i v i s i one in t ernazional e de l lavoro e devono mostrare ne l pross imodec enn io una capac i t d i r e s i l i enza mol to e l evata .
In ques to momento , probabi lmente i l s i s t ema lo ca l e p i r es i s t en t e a l t i po d i shock esog en i che carat t er izzano la f ase a t tua l e que l l o d i Macerata , po i ch la sua e conomia la p i d i vers i f i ca ta e , ino l t r e , d ipende in modo r i l e -vante da l s e t tore pubbl i c o e da i s erv iz i pr i vat i sovra- l o ca l i .
I l P iano s t ra t eg i c o de l la Prov in c ia d i Macerata dovrebbe esp lorare ques t e d i f f e r enze ne l l e capac i t d i r e s i s t enza/
r es i l i enza de i s i s t emi l o ca l i . In pr imo luogo , per indi v iduare i punt i debo l i de l s i s t ema t err i tor ia l e prov in c ia l e e ,s e c ondar iamente , per e saminare g l i e f f e t t i de l l e s t ra t eg i e d i agg ius tamento de i s i s t emi p i f or t i su l r e s to de l t e r r i to - r i o prov in c ia l e .
Sistema
localeStruttura economica
Struttura politica
Prestazioni
Meccanismi di
regolazione
Resistenza:
capacit di resistere ai cambiamenti esterni
Politiche
Resilienza:
capacit di reagire ai cambiamenti esterni
(investimento,
reddito,
produttivit)
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vincia di Macerata Civitanova Marche e Macerata sono ingrado di inuenzare le dinamiche territoriali di gran parte del -la Provincia. Soltanto i sistemi locali di Recanati e di PortoRecanati-Loreto sembrano avere una relativa autonomia dalledinamiche di Macerata e Civitanova Marche.
Si deve aggiungere che la presenza di numerosi sistemi localidi ridotte dimensioni, dominati dai sistemi locali di maggioridimensioni, impone che al piano strategico provinciale venganoassegnati due compiti: a) assistere questi sistemi locali nel lorotentativo di pensare strategicamente; b) difenderli dagli effetti diuna competizione territoriale nella quale possono risultare sol-tanto perdenti.
Un altro elemento da considerare la numerosit dei comuniche compongono i vari sistemi locali. Questo aspetto ha rilievo
in relazione alla problematica concernente la denizione delleprocedure di cooperazione intercomunale (vedi Orientamenti peruna strategia di sviluppo economico, 2007). evidente, infatti, che isistemi locali composti da un numero di comuni abbastanza ele-vato possono incontrare maggiori difcolt a costruire rapporti
e pratiche di cooperazione strategica. Daltra parte, nel contestodella Provincia di Macerata, questi sono proprio i sistemi localiin cui i costi della mancata cooperazione sono pi elevati perch idue sistemi locali con un numero elevato di comuni CivitanovaMarche e di Macerata sono composti da comuni che hanno,quasi tutti, di per s dimensioni signicative e dispongono di ri-sorse signicative e che, pertanto, potrebbero ritenere di denire
autonomamente le proprie strategie di sviluppo.Se si analizzano i comuni che compongono i sistemi loca-
li della Provincia di Macerata cos come deniti sulla basedellipotesi preliminare qui formulata ma che dovr essere di-scussa e condivisa nel processo di costruzione del piano strate-gico , emerge che alcuni di essi hanno un carattere interprovin-ciale. Il caso pi eclatante quello di Civitanova Marche, nel
quale sono contenuti alcuni importanti comuni della Provinciadi Fermo SantElpidio a Mare, Porto SantElpidio, Monte Ura-
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no, Montegranaro che negli ultimi anni hanno sviluppato unaevidente e molto elevata interdipendenza territoriale con alcunicomuni limitro o contigui della Provincia di Macerata tanto da
formare, appunto, il sistema locale di Civitanova Marche. In-terdipendenza che, si deve sottolineare, implicita nella natura
distrettuale dellorganizzazione produttiva dellarea. Nel sistemalocale di Civitanova Marche contenuta, infatti, gran parte delleimprese appartenenti al distretto calzaturiero delle Marche.
Il problema di interdipendenze territoriali interprovinciali sipone anche in modo molto evidente per i sistemi locali di Reca-nati, di Porto Recanati-Loreto e per i comuni interni di Mateli-ca ed Esanatoglia che hanno il sistema locale di Fabriano comeriferimento e del comune di Fiuminata che gravita sul territorioumbro.
Come emerso dallanalisi dellandamento della popolazionee degli addetti effettuata in precedenza, la Provincia di Macerata come tutte le Province delle Marche e gran parte delle Provinceche hanno al loro interno aree montane ha avuto prestazioniterritoriali molto diversicate al suo interno. Se rappresentiamo
la Provincia di Macerata in termini di sistemi locali, indicazionisulla misura delle differenze di prestazioni economiche posso-no essere ricavate dalla Fig. 9. Landamento della popolazionefornisce un utile indicatore, poich da una prospettiva di lungoperiodo le prestazioni demograche possono essere considerate
come un indicatore che approssima abbastanza bene le presta-zioni economiche.
Si pu notare quanto sia stato intenso il declino demogra-co in molti sistemi locali e quanto sia stata ugualmente intensala crescita nel sistema locale di Civitanova Marche. Anche leprestazioni demograche di Macerata, Recanati e Tolentino
devono essere considerate signicative perch in questi sistemi
locali la popolazione aumentata in presenza di una forte ridu-zione delloccupazione agricola.
Le differenze di prestazione dei sistemi locali indicati nellaFig. 9 risultano comunque ancora pi evidenti se si considerano
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Figura 10 Tassi di cresci ta del l occupazione manifattur iera di a lcuni s i stemi local i del laProvincia di Macerata 1951-2001
Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l indust r i a e dei serv iz i 1951, 2001
Figura 9 Tassi di cresci ta del la popolazione di a lcuni s i stemi local i del la Provincia di Mace-rata 1951-2001
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del la popolazione 1951, 2001
-80,0
-60,0
-40,0
-20,0
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
Civitanova
Marche
Porto
Recanati-
Loreto
Macerata Recanati Tolentino San
Severino
Camer ino Cingoli Visso Fiastra
-200,0
-100,0
0,0
100,0
200,0
300,0
400,0
500,0
Civitanova
Marche
Recanati Cingoli Tolentino Macerata Porto
Recanati_Loreto
Visso San Severino
Marche
Camer ino Fiastra
-
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le rispettive variazioni percentuali delloccupazione nel settoremanifatturiero negli ultimi cinque decenni (Fig. 10). Questi datidanno la misura della traiettoria di industrializzazione acceleratache la Provincia di Macerata ha seguito, ma anche di quanto siastata polarizzata la crescita industriale e della popolazione.
Si deve sottolineare che la polarizzazione industriale e demo-graca riette in modo quasi perfetto la forza economica che i
comuni centroidi di questi sistemi locali avevano allinizio deglianni Cinquanta: le imprese si sono localizzate/sono nate soprat-tutto dove pre-esistevano dei nuclei di industrializzazione. E Ma-cerata, Civitanova Marche, Tolentino e Recanati che nel 1951erano i comuni ad occupare le prime quattro posizioni in terminidi addetti allindustria e ai servizi privati sono diventati i centroi-di dei pi importanti sistemi locali della Provincia.
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5. Analisi comparata preliminare dei principali sistemi locali
I principali sistemi locali individuati nella Provincia di Mace-rata sono quelli di Civitanova Marche, Macerata, Tolentino eRecanati, gli ultimi due molto pi piccoli in termini dimensio-
nali (popolazione e occupazione) (Tab. 8). Da evidenziare chesono sistemi locali con caratteri geograco-territoriali e fun-zionali molto diversi. Civitanova Marche un sistema localecomposto da un elevato numero di comuni che ha un carattereinterprovinciale essendo costituito da comuni che appartengonoanche alla Provincia di Fermo Porto SantElpidio, SantElpidioa Mare, Montegranaro, Monte Urano. Per posizione geograca,dotazione infrastrutturale, scala e dimensione economica il si-stema locale pi forte della Provincia. Lintegrazione spaziale
e sociale di questo sistema locale tale da congurare una citt,non solo in termini relazionali ma anche in termini spaziali. Inalcune parti di questo sistema urbano, la dinamica edilizia ha in-fatti condotto alla formazione di insediamenti senza soluzionidi continuit a partire da insediamenti localizzati nel territoriodi comuni contigui. Pur rimanendo centrale la funzione di Civi-tanova Marche come comune centroide, questo sistema urbanoha un carattere policentrico, come emerge dallintensit dei ussi
del pendolarismo per motivi di lavoro che si osservano, ad esem-pio, fra SantElpidio a Mare e Porto SantElpidio, fra Morrovallee Monte San Giusto.
Il sistema locale di Macerata, collocato in posizione centra-le rispetto al territorio della Provincia, si distingue per il fat-to di ospitare importanti funzioni sovra-locali principalmente
nellambito del terziario pubblico e ci ha determinato una pi
diversicata struttura produttiva. Come conseguenza della suaposizione geograca e della sua struttura produttiva ha svolto
una fondamentale funzione di riequilibrio territoriale nellambito
dellintera Provincia. Anche questo sistema locale costituito daun numero elevato di comuni e ha uno spiccato carattere urbano
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ma, diversamente da Civitanova Marche, la sua organizzazione
territoriale polarizzata. Il secondo centro pi importante, Cor-
ridonia, si caratterizza per essere il quartiere produttivo mani-
fatturiero del sistema locale , infatti, il polo manifatturiero pi
rilevante ma non esercita una capacit attrattiva in termini dialtre funzioni. Esso stesso domanda servizi.
Tabel la 8 Popolazione e addett i dei pr incipal i s i s temi local i del la Pro-vincia di Macerata (2001)
Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l a popolaz ione 2001 ; Cens imento del l indust r i ae dei serv iz i 2001
Sistemi locali Comuni Comuni Popolazione Addetti Superficie
n. val. ass. val. ass. (kmq)
Civitanova Marche Civitanova Marche 38.299 16.994 45
Monte San Giusto 7.324 3.154 20Monte Urano 7.802 4.438 17
Montecosaro 5.198 2.538 22
Montegranaro 12.860 6.278 31
Montelupone 3.221 1.830 33
Morrovalle 9.226 3.799 43
Porto Sant'Elpidio 22.752 9.991 18
Potenza Picena 14.524 4.929 48
Sant'Eelpidio a Mare 15.332 6.602 50
Totale 10 136.538 60.553 328
Macerata Appignano 3.904 1.625 23
Corridonia 13.696 5.202 62
Macerata 40.875 18.706 93
Mogliano 4.831 1.286 29
Montecassiano 6.577 2.393 33Petriolo 2.049 621 16
Pollenza 5.823 1.698 40
Treia 9.449 3.244 94
Urbisaglia 2.760 736 23
Totale 9 89.964 35.511 411
Tolentino Belforte del Chienti 1.634 386 16
Caldarola 1.706 426 29
Camporotondo di Fiastrone 583 117 9
Cessapalombo 585 100 28
Serrapetrona 894 246 38
Tolentino 18.649 8.312 95
Totale 6 24.051 9.587 214
Recanati Recanati 1 20.050 9.279 103
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costituito, invece, da un solo comune il sistema locale diRecanati che, pur avendo forti relazioni con i comuni contigui(Porto Recanati e Loreto, soprattutto), non ha stabilito, ancheper ragioni geograche, una integrazione territoriale pari a quella
che si vericata nei sistemi locali di Macerata o Civitanova
Marche.Del sistema locale di Tolentino si deve evidenziare limpor-
tanza del ruolo che ha svolto nello stabilizzare le traiettorie disviluppo dellarea interna della Provincia, data la sua collocazio-ne geograca tra collina e montagna. In questo caso, il processo
di industrializzazione ha condotto alla formazione di una polari-t che, nonostante abbia una scala limitata, ma comunque signi-cativa se comparata a quelle degli altri sistemi locali delle aree
interne della Provincia, stata in grado di offrire opportunit
occupazionali e servizi alle collettivit di numerosi piccoli comu-ni interni.Un tema da considerare quando si analizza un territorio in
termini di sistemi locali la stabilit delle interdipendenze ter-ritoriali che si stabiliscono fra i comuni appartenenti allo stessosistema locale. In altri termini, non si pu escludere che, in segui-to a cambiamenti nellorganizzazione territoriale, alcuni comunipossano cambiare di appartenenza ed entrare a far parte di unaltro sistema locale. A questo riguardo, il sistema locale di Mace-rata sembra essere il meno stabile, con il comune di Corridonia il secondo polo del sistema locale che sta progressivamenteaumentando lintegrazione sociale e territoriale con Civitano-va Marche, soprattutto in termini di funzioni commerciali e disocializzazione/ricreazione. Lo scivolamento di Corridonia suCivitanova Marche sui suoi luoghi centrali sarebbe unaperdita signicativa per Macerata in termini di centralit. An-che nel caso di Recanati in atto una dinamica di maggioreintegrazione con il sistema locale di Porto Recanati-Loreto, ilquale sembra costituire il principale riferimento per le attivit di
scambio e socializzazione. Relativamente al sistema locale di To-lentino un cambiamento nelle attuali interdipendenze territoriali
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fra comuni che possa condurre ad una diversa composizione diquesto sistema locale un fatto del tutto improbabile poich icomuni che lo compongono sono localizzati a ovest di Tolentinoe Camerino, il polo pi vicino che di riferimento per i comu-ni spiccatamente montani della Provincia, non ha la scala e le
potenzialit per diventare un centro gravitazionale alternativo.Ci che, invece, opportuno considerare la possibilit che siail sistema locale stesso a perdere parte della capacit di svolgereil ruolo di stabilizzazione del territorio tra Macerata e Cameri-no, mettendo in discussione lequilibrio territoriale raggiunto inquesta area e trasformando questo sistema locale con un elevatogrado di integrazione in una rete territoriale.
Come accennato, i sistemi locali esaminati sono molto diversiin termini di dimensione, prestazioni e struttura economica. Re-
lativamente alle dinamiche demograche, la differenziazione sipone soprattutto per il sistema locale di Civitanova Marche lacui crescita demograca molto elevata nellarco temporale 1951-
2007 (93%) si distingue nettamente da quella avvenuta negli altritre sistemi locali (con tassi di crescita pari a 23% (Macerata),22% (Recanati) e 9,3% (Tolentino) (Fig. 11). Se si osservano
Figura 11 Tassi di cresci ta del la popolazione 1951-2007
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del la popolazione vari anni ;www.demo-istat . i t
Civitanova M.
Civitanova M.
Macerata
Macerata
Recanati
Recanati
Tolentino
Tolentino-5,0
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
1951-61 1961-71 1971-81 1981-91 1991-2001 2001-2008
-
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Figura 12 Evoluzione demograf ica 1951-2007
le prestazioni nei vari decenni emerge che, diversamente da Ci-vitanova Marche che sin dallinizio ha avuto una dinamica de-mografica significativa, gli altri sistemi locali hanno prestazionimolto inferiori soprattutto fino agli anni Settanta. In particola-re, solo negli anni Settanta che Tolentino riesce ad invertire
la traiettoria di declino demografico (Fig. 11) ma la sua dina-mica sar modesta nei decenni successivi. A partire dagli anniOttanta anche la dinamica demografica di Civitanova Marchesi attenua, con tassi di crescita che progressivamente si allinea-no verso il basso con quelli degli altri sistemi locali. Dopo unafase di stagnazione o declino demografico, nel periodo 2001-2007 si ha un nuovo impulso nella crescita della popolazione intutti i sistemi locali.
Da evidenziare, inoltre, la progressiva divaricazione avvenuta
tra la dinamica demograca di Civitanova Marche e Macerata(Fig. 12) sistemi locali che nel 1951 avevano scale poco dif-ferenziate ed anche la rilevanza della pur modesta dinamicademograca di Tolentino che, seppur lentamente, recupera (nel
1991) il declino demograco avvenuto nei decenni precedenti,
indicando la capacit del suo settore industriale di generare le
Fonte: dat i ISTAT, Censimento del la popolazione vari anni ;www.demo-istat . i t
0
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
140.000
160.000
1951 1961 1971 1981 1991 2001 2008
Civitanova Marche Macerata Recanati Tolentino
-
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condizioni per una crescita demograca che controbilanciasse la
perdita di popolazione nel periodo 1951-1971.Le dinamiche demograche dei sistemi locali sono state de-
terminate dal processo di industrializzazione che nei territoriesaminati si manifestato a partire dagli anni Cinquanta. Come
evidente osservando sia i valori assoluti che i tassi di cresci-ta delloccupazione manifatturiera (Figg. 13 e 14), CivitanovaMarche ha prestazioni molto elevate, con un tasso di crescitanel periodo 1951-2001 pari a 425%. Di poco inferiore (421%) la prestazione di Recanati sebbene, in questo caso, il siste-ma produttivo di riferimento abbia una scala signicativamente
inferiore a quella di Civitanova Marche. Meno rilevanti sono leprestazioni di Macerata (234%) e Tolentino (271%). Come gianticipato, quella di Tolentino deve essere tuttavia considerata
una prestazione signicativa, in quanto la crescita del settore ma -nifatturiero stata in grado di compensare le perdite occupazio-nali del settore agricolo settore che nel territorio alto-collinaree montano caratterizzato da una agricoltura povera ha espulsouna elevata quantit di disoccupazione nascosta, ovvero di oc-cupati con una produttivit marginale molto bassa.
I sistemi locali di Civitanova Marche, Recanati e Tolenti-no possono essere classicati come sistemi industriali sulla base
della elevata incidenza degli addetti allindustria sulloccupazionetotale (Fig. 15), con valori superiori al 50% nonostante il proces-so di contrazione e ristrutturazione delle attivit manifatturiereavvenuto negli anni Ottanta e Novanta. Da evidenziare che Ma-cerata, pur non essendo classicabile come sistema industria-le data la sua elevata occupazione nei servizi pubblici e privati,ha un numero di addetti allindustria doppio rispetto a quello diRecanati (5.663 unit) e di Tolentino (4.938 unit). Ci indicalimportanza che, comunque, questo settore assume nellecono-mia del sistema locale (vedi anche Tab. 9 nella quale sono indica-te le strutture produttive di ciascun sistema locale articolate per
settori e sotto-settori di attivit).Nel descrivere le prestazioni di sistemi locali a carattere indu-
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Figura 14 Dinamica del l occupazione manifattur iera tass i dicresci ta
Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l indust r i a e dei serv iz i vari anni
Figura 13 Dinamica del l occupazione manifattur iera val . ass .
Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l indust r i a e dei serv iz i vari anni
0
4.000
8.000
12.000
16.000
20.000
24.000
28.000
32.000
36.000
40.000
1951 1961 1971 1981 1991 2001
Civ itanova Marche Macerata Recanati Tolentino
Civitanova Marche
Civitanova M.Macerata
Macerata
Recanati
Recanati
Tolentino
Tolentino
-10,0
10,0
30,0
50,0
70,0
90,0
110,0
1951
-61
1961
-71
1971
-81
1981
-91
1991
-200
1
-
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Figura 15 Quota degl i addett i a l l industr ia , a i serviz i pr ivat i eai serviz i pubbl ic i 2001
Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l indust r i a e dei serv iz i 2001
striale un fattore importante la specializzazione dei relativi set-tori manifatturieri. Nella Fig. 16 sono rappresentate le strutturedelle attivit manifatturiere dei quattro sistemi locali esaminatiespresse in termini di percentuale di addetti in ciascun sotto-set-tore di attivit rispetto al totale delloccupazione manifatturiera.Dal confronto fra le quattro strutture manifatturiere (Figg.16 a,b, c, d) si osserva che: a) il grado di specializzazione estrema-mente elevato nel sistema locale di Civitanova Marche tanto dacongurare una struttura manifatturiera monoproduttiva; b)
il sistema locale di Recanati ha la struttura manifatturiera pidiversicata e si distingue dagli altri sistemi locali per la tipologia
dei sotto-settori di attivit pi importanti; c) lattivit relativaa preparazione e concia del cuoio; fabbricazione di articoli daviaggio, borse e calzature lattivit con la pi elevata percen-tuale di occupati manifatturieri in tre dei sistemi in esame mar-ginale solo a Recanati. Relativamente a questultimo aspetto, sideve specicare che nel territorio di Civitanova Marche, Mace -
rata e Tolentino si localizza la quasi totalit del distretto calza-turiero delle Marche, con il tipico sistema produttivo basato su
Macerata
Civitanova Marche
Civitanova Marche
Macerata
Recanati
Recanati
Tolentino
Tolentino
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
Industria Servizi Privati Servizi Pubblici
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S i s t e m i l o c a l i e i n t e r d i p e n d e n z e t e r r i t o r i a l i
val.ass.
%
val.ass.
%
val.ass.
%
val.ass.
%
Agricoltur
a,cacciaesilvicoltura
135
0,2
141
0
,4
32
0,3
31
0,3
Pesca,piscicolturaeserviziconnessi
454
0,7
0
0
,0
1
0,0
0
0,0
Agricoltu
ra
589
1,0
141
0,4
32
0,3
31
0,3
Estrazion
ediminerali
30
0,0
38
0
,1
0
0,0
4
0,0
Attivitm
anifatturiere
33.190
54,8
9.518
2
6,8
4.933
53,2
4.042
42,2
Prod.edistr.dienergiaelettrica,gaseacqua
108
0,2
228
0
,6
102
1,1
62
0,6
Costruzio
ni
2.584
4,3
2.571
7
,2
628
6,8
830
8,7
Industr
ia
35.912
59,3
12.355
3
4,8
5.663
61,0
4.938
51,5
Commerc
ioall'ingrossoealdettaglio;riparazione
9.000
14,9
6.688
1
8,8
980
10,6
1.563
16,3
Alberghieristoranti
1.787
3,0
1.171
3
,3
210
2,3
262
2,7
Trasporti,magazzinaggioecomunicazioni
1.756
2,9
1.515
4
,3
258
2,8
233
2,4
Intermediazionemonetariaefinanziaria
975
1,6
1.033
2
,9
142
1,5
150
1,6
Att.immo
biliari,noleggio,informatica,ricerca,altreatt.prof.
3.655
6,0
3.709
1
0,4
556
6,0
702
7,3
Servizipriva
ti
17.173
28,4
14.116
3
9,8
2.146
23,1
2.910
30,4
Pubblicaamm.edifesa;assicurazionesocialeobbligatoria
902
1,5
1.920
5
,4
147
1,6
300
3,1
Istruzione
2.182
3,6
2.798
7
,9
545
5,9
548
5,7
Sanitealtriservizisociali
2.333
3,9
2.827
8
,0
516
5,6
244
2,5
Altriservizipubblici,socialiepersonali
1.462
2,4
1.354
3
,8
229
2,5
616
6,4
Servizipubblici
6.879
11,4
8.899
2
5,1
1.437
15,5
1.708
17,8
Tota
le
60.553
100,0
35.511
10
0,0
9.278
100,0
9.587
100,0
CivitanovaMarche
Macerata
Recanati
Tolen
tino
Tabella9Strutturaproduttivadeis
istemilocalipersettoriesotto
-settoridiattivit2001
Fonte:datiISTAT,Censimentodellindustriaedeiservizi2001
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Figura 16a Specia l izzazione del settore manifattur iero di Ci-vi tanova Marche 2001, val . %
Figura 16b Specia l izzazione del settore manifattur iero di Ma-cerata 2001, val . %
Figura 16c Specia l izzazione del settore manifattur iero di Re-canati 2001, val . %
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37
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Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l indust r i a e dei serv iz i 2001
Figura 16d Specia l izzazione del settore manifat tur iero di To-lentino 2001, val . %
15 Industrie alimentari e delle bevande
16 Industria del tabacco
17 Industrie tessili
18 Confezione di articoli di vestiario; preparazione e tintura di pellicce
19 Preparazione e concia cuoio; fabbricazione articoli da viaggio, borse, calzature
20 Industria del legno e prodotti in legno, sughero, paglia, esclusi i mobili
21 Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta
22 Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati
23 Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento combust. nucleari
24 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali
25 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
26 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
27 Produzione di metalli e loro leghe
28 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti
29 Fabbricazione macchine ed apparecchi meccanici; installazione e riparazione
30 Fabbricazione di macchine per ufficio, di elaboratori e sistemi informatici
31 Fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici n.c.a.
32 Fabbricazione apparecchi radiotelevisivi e per le comunicazioni
33 Fabbricazione apparecchi medicali, precisione, strumenti ottici e orologi
34 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
35 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto
36 Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere
37 Recupero e preparazione per il riciclaggio
Legenda:
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37
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un elevato grado di dis-integrazione verticale (numero elevato dilaboratori di ridotte dimensioni e numero limitato di imprese dimedio-grandi dimensioni).
Se si analizza la struttura dimensionale delle unit locali mani-fatturiere (Fig. 17 e Tab. 10), il carattere fondamentale che emerge
lassoluta dominanza delle unit locali di piccole dimensioni (1-9
Civitanova Marche Macerata Recanati Tolentino
D-1 1.187 506 126 169
D-2 753 236 69 65
D-3_5 921 253 61 72
D-6_9 550 136 47 48
D-10_19 576 162 61 44
D-20_49 245 72 40 29
D-50_99 75 24 13 11
D-100_199 13 3 2 2
D-200_499 4 1 1 2
D-500_999 0 0 1 0
Totale 4.324 1.393 421 442
Fonte : da t i ISTAT, Cens imento del l indust r i a e dei serv iz i 2001
Figura 17 Uni