Sigismondo Boschi DITORIALE - cineca.it · Modena, Parma, Siena, Udine, Trento e Trieste. Negli...

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1 EDITORIALE Marco Lanzarini EDITORIALE 1 Marco Lanzarini Il “Processo Senna”: Le tecnologie della visualizzazione scientifica utilizzate nelle aule giudiziarie 3 Luigi Calori, Patrizia Coluccia, Antonella Guidazzoli Workshop ScicompP9. Un confronto tra strumenti e tecniche per lo sviluppo di applicazioni scientifiche 5 Sigismondo Boschi La condivisione delle risorse di calcolo: Globus Toolkit 7 Claudio Cacciari, Paolo Malfetti, Andrea Vanni Un’interfaccia uniforme per i servizi della Grid: UniGrids 10 Claudio Cacciari, Paolo Malfetti, Andrea Vanni Le novità nel Modulo Giuridico di CSA 12 Claudia Battista Datawarehouse di Ateneo. Un anno dedicato ai progetti e alla copertura di nuove aree decisionali 15 Arianna Bonemei, Enrico Brighi, Roberto Moretti, Stefano Roselli Scuole di Specializzazione in Medicina 18 Gianna Fabiani, Mauro Motta ESSE3: dalla didattica alla gestione di web community 21 Alessandro Furlati, Vittorio Ravaioli La nuova versione dell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinca dei Medicinali 24 Marisa De Rosa, Alice Ramenghi, Elisa Rinieri, Federica Ronchetti, Vera Tagliacozzo, Carlo Tomino Applicazioni Plug and Play per i servizi web 27 Camilla Cuppini, Sabina Parmeggiani, Salvatore Rago Televisione Digitale Terrestre: la televisione diventa interattiva 30 Lorenzo Pallara, Andrea Venturi RUBRICHE 33 GESTIONE E ANALISI DELL INFORMAZIONE EINS: EUROPEAN INFORMATION NETWORK SERVICES COMUNICAZIONI E SISTEMI DISTRIBUITI GESTIONE SISTEMI NEWS E APPUNTAMENTI a cura dell’Ufficio stampa In copertina Interfaccia di una delle applicazioni Plug & Play (realizzate dal CINECA e Interactive Marketing) utilizzata dal Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna per il proprio sito di diagnostica per immagini. Il Plug & Play Zoom e Rubricazione viene descritto nella Rubrica a pagina 33. Le Università consorziate Con l’ingresso del Politecnico di Bari nella compagine consortile sale a venti- cinque il numero delle Istituzioni che compongono il Consorzio: ventiquattro atenei e il CNR. Ripercorriamo le tappe che hanno portato alla composizione attuale del Consorzio. Sono quattro gli atenei fondatori del CINECA: il 14 luglio 1967, i Rettori delle Università di Bologna, Padova, Firenze e dell’Istituto Universitario di Economia e Commercio e di Lingue e Letterature Straniere di Venezia (divenuta successivamente Università Ca’ Foscari) firmano una convenzione per la costituzione del CINECA. Il Consorzio comincia a operare nel 1969, anno in cui il Presidente della Repubblica firma il Decreto di approvazione dello Statuto. Nel decennio 1970 - 1980 le università che compongono il Consorzio salgono a tredici: oltre ai quattro atenei fondatori, entrano a far parte del CINECA anche quel- li di Ancona (oggi Università Politecnica delle Marche), Catania, Ferrara, Modena, Parma, Siena, Udine, Trento e Trieste. Negli anni Novanta i mem- bri diventano sedici: gli atenei sono quindici, con l’ingresso nel Consorzio delle Università di Macerata e Messina, e ad essi si aggiunge anche il princi- pale Ente di Ricerca pubblica italiano, il CNR. Nel nuovo millennio, le uni- versità che si sono consorziate sono: Milano Bicocca, Salerno e Urbino nel 2002, l’Università dell’Insubria, gli Atenei di Bari, Camerino, Pisa e Pavia nel 2003. E infine, nel 2004, come già annunciato, il Politecnico di Bari. L’Anagrafe Nazionale degli studenti e dei laureati Il 30 aprile, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ha firmato il decreto che dà ufficialmente il via alla realizzazione dell’Anagrafe nazionale degli studenti e dei laureati delle università italiane, un progetto annunciato da quasi un anno, con il disposto della legge n. 170 del 2003. Si tratta dell’iniziativa di maggior portata ed impatto sugli atenei finora avviato dal MIUR. L’incarico di realizzare il sistema che consentirà di raccogliere e elaborare i dati relativi a tutti gli studenti del nuovo ordinamen- to di tutte le università italiane è stato affidato al CINECA che in brevissimo tempo, grazie alla propria conoscenza dei processi di gestione e amministra- zione del sistema accademico nazionale, sta realizzando il sistema che fornirà al MIUR tutte le informazioni necessarie a monitorare l’applicazione della

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EDITORIALE Marco Lanzarini

EDITORIALE 1Marco Lanzarini

Il “Processo Senna”:Le tecnologie della visualizzazione scientifica utilizzate nelle aule giudiziarie 3Luigi Calori, Patrizia Coluccia, Antonella Guidazzoli

Workshop ScicompP9. Un confronto tra strumenti e tecniche per lo sviluppo di applicazioni scientifiche 5Sigismondo Boschi

La condivisione delle risorse di calcolo:Globus Toolkit 7Claudio Cacciari, Paolo Malfetti,Andrea Vanni

Un’interfaccia uniforme per i servizi della Grid: UniGrids 10Claudio Cacciari, Paolo Malfetti,Andrea Vanni

Le novità nel Modulo Giuridico di CSA 12Claudia Battista

Datawarehouse di Ateneo. Un anno dedicato ai progetti e alla copertura di nuove aree decisionali 15Arianna Bonemei, Enrico Brighi, Roberto Moretti, Stefano Roselli

Scuole di Specializzazione in Medicina 18Gianna Fabiani, Mauro Motta

ESSE3: dalla didattica alla gestione di web community 21Alessandro Furlati, Vittorio Ravaioli

La nuova versione dell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinca dei Medicinali 24Marisa De Rosa, Alice Ramenghi, Elisa Rinieri, Federica Ronchetti, Vera Tagliacozzo, Carlo Tomino

Applicazioni Plug and Play per i servizi web 27Camilla Cuppini, Sabina Parmeggiani, Salvatore Rago

Televisione Digitale Terrestre:la televisione diventa interattiva 30Lorenzo Pallara, Andrea Venturi

RUBRICHE 33

GESTIONE E ANALISI DELL’INFORMAZIONE

EINS: EUROPEAN INFORMATION NETWORKSERVICES

COMUNICAZIONI E SISTEMI DISTRIBUITI

GESTIONE SISTEMI

NEWS E APPUNTAMENTI

a cura dell’Ufficio stampa

In copertinaInterfaccia di una delle applicazioni Plug & Play(realizzate dal CINECA e Interactive Marketing)utilizzata dal Policlinico S.Orsola-Malpighi diBologna per il proprio sito di diagnostica perimmagini. Il Plug & Play Zoom e Rubricazioneviene descritto nella Rubrica a pagina 33.

n° 50

Le Università consorziateCon l’ingresso del Politecnico di Bari nella compagine consortile sale a venti-cinque il numero delle Istituzioni che compongono il Consorzio: ventiquattroatenei e il CNR. Ripercorriamo le tappe che hanno portato alla composizioneattuale del Consorzio. Sono quattro gli atenei fondatori del CINECA: il 14luglio 1967, i Rettori delle Università di Bologna, Padova, Firenze edell’Istituto Universitario di Economia e Commercio e di Lingue eLetterature Straniere di Venezia (divenuta successivamente Università Ca’Foscari) firmano una convenzione per la costituzione del CINECA. IlConsorzio comincia a operare nel 1969, anno in cui il Presidente dellaRepubblica firma il Decreto di approvazione dello Statuto. Nel decennio1970 - 1980 le università che compongono il Consorzio salgono a tredici:oltre ai quattro atenei fondatori, entrano a far parte del CINECA anche quel-li di Ancona (oggi Università Politecnica delle Marche), Catania, Ferrara,Modena, Parma, Siena, Udine, Trento e Trieste. Negli anni Novanta i mem-bri diventano sedici: gli atenei sono quindici, con l’ingresso nel Consorziodelle Università di Macerata e Messina, e ad essi si aggiunge anche il princi-pale Ente di Ricerca pubblica italiano, il CNR. Nel nuovo millennio, le uni-versità che si sono consorziate sono: Milano Bicocca, Salerno e Urbino nel2002, l’Università dell’Insubria, gli Atenei di Bari, Camerino, Pisa e Pavianel 2003. E infine, nel 2004, come già annunciato, il Politecnico di Bari.

L’Anagrafe Nazionale degli studenti e dei laureatiIl 30 aprile, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, LetiziaMoratti, ha firmato il decreto che dà ufficialmente il via alla realizzazionedell’Anagrafe nazionale degli studenti e dei laureati delle università italiane,un progetto annunciato da quasi un anno, con il disposto della legge n. 170del 2003. Si tratta dell’iniziativa di maggior portata ed impatto sugli ateneifinora avviato dal MIUR. L’incarico di realizzare il sistema che consentirà diraccogliere e elaborare i dati relativi a tutti gli studenti del nuovo ordinamen-to di tutte le università italiane è stato affidato al CINECA che in brevissimotempo, grazie alla propria conoscenza dei processi di gestione e amministra-zione del sistema accademico nazionale, sta realizzando il sistema che forniràal MIUR tutte le informazioni necessarie a monitorare l’applicazione della

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riforma della didattica secondo le linee stabi-lite dal DM 509/99. Nel mese di maggio, ilMinistero ha convocato tutti i DirettoriAmministrativi degli atenei per illustrare lorole finalità e le modalità di svolgimento dell’i-niziativa, e nel mese di luglio è seguita unaprima presentazione rivolta ai responsabilidelle segreterie ed ai responsabili informatici.Entreremo nel dettaglio del progetto in un arti-colo nei prossimi numeri del Notiziario.

Il progetto di sviluppo dell’ambiente di calcolo

Nel corso dell’ultima riunione del Consigliodi Amministrazione del CINECA è stato deli-berato un provvedimento che ridisegna l’ar-chitettura del sistema di memoria di massa. Ilprogetto, “Implementazione di un ambiente divirtual shared file system”, rientra nell’ambitodel piano generale di sviluppo del sistema dicalcolo del CINECA, la cui prima fase“Evoluzione del teatro virtuale e sostituzionedel server di grafica ad alte prestazioni,opportunità per l’avvio di una sperimentazio-ne di un cluster Linux con processore Intel IA64”, si è recentemente conclusa. Con l’appro-vazione del progetto, si è proceduto ad indi-rizzare la seconda fase, avente come obbietti-vo l’implementazione di un ambiente di vir-tual shared file system.Oggetto specifico del provvedimento delibe-rato è una soluzione integrata relativa ad unainfrastruttura di memorizzazione composta daalcuni elementi caratterizzanti che riguardano: l’ambiente di virtual storage, in grado di sca-lare fino ad una capacità complessiva dell’or-dine di alcune migliaia di Terabyte; l’ambien-te di Storage Area Network (SAN) “switchfabric” in grado di integrare “blade card” finoalla velocità nominale di 10 Gbit / sec; il siste-ma di server configurato in versione ad altaaffidabilità per la gestione di ambiente SANFile System con client disponibili per diversisitemi operativi, ed il sistema per la gestionedei servizi storage di backup, HSM eArchiving. La struttura sarà supportata da unaGigabit Ethernet LAN dedicata, per il trafficodei dati di controllo e di gestione. È inoltreprevisto l’adeguamento dei server di calcolomediante l’aggiornamento della rete di inter-connessione del supercalcolatore IBM SP4512 ed il potenziamento del Cluster Linux 32

bit a 768 processori. Questa azione risultacoerente con quanto previsto nel piano gene-rale di sviluppo “Il sistema di calcolo ad alteprestazioni del CINECA: evoluzione di unainfrastruttura efficiente ed eccellente per laricerca italiana”, condiviso dal ComitatoTecnico e già presentato al Consiglio diAmministrazione. Il piano generale di svilup-po ed il documento quadro saranno oggetto diun numero monografico del Notiziario neiprossimi mesi.

I servizi in outsourcing del CINECA: il Datacenter

A partire dal 2003, il CINECA mette a dispo-sizione la propria esperienza trentennalenella gestione di infrastrutture informatichecomplesse nel contesto dei servizi di out-sourcing parziale o totale di sistemi IT.Questo patrimonio di competenze, maturatosul versante dei servizi per i clienti istituzio-nali del Consorzio quali Università,Ministeri, Enti Locali e PubblicaAmministrazione, crediamo abbia un valoreed un sicuro interesse anche per soggetti cheoperano in ambito commerciale ed industria-le. Da qui l’iniziativa che ha portato alla defi-nizione di una serie di servizi denominatiD3C (Data Center Commerciale CINECA)orientati alla clientela business. Nell’ambitodell’attività del D3C, il CINECA mette adisposizione non solo ambienti e tecnologieimpiantistiche all’avanguardia ed efficienti,ma anche competenze progettuali di altissimolivello, di processi gestionali e operativi benstrutturati ed un’organizzazione efficiente. Iservizi di outsourcing che il Consorzio offresono modulari, cioè componibili a secondadelle necessità: da un semplice housing, allafornitura completa di sistemi e componenti,alla gestione sistemistica globale: il clientepuò modellare il servizio di outsourcing aseconda delle proprie esigenze. L’attività diousourcing rientra nei progetti di trasferimen-to tecnologico del Consorzio, sempre attentoa valorizzare le proprie competenze a favoredello sviluppo tecnologico del nostro paese.Nel prossimo numero del Notiziario parlere-mo più diffusamente dei servizi erogati inquesto ambito.

doi:10.1388/notizie-50-editoriale

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Figura 1: Il software Enhanced multisequence viewer ha consentito la sincronizzazione di dati di diversa origine: le telemetrie, leimmagini delle telecamere RAI,le immagini delle camera car diSenna e Schumacher

Da diversi anni, senza soluzione di continuità,decine di ammiratori, giornalisti, studenti osemplici curiosi ci scrivono per chiedereinformazioni sull’incidente in cui perse la vitaAyrton Senna, a Imola, il 1° maggio del 1994.Che cosa lega il nome del pilota brasiliano aquello del CINECA? Nel 1997 il CINECA èstato nominato consulente tecnico nel“Processo Senna” dal Pubblico Ministero, ildottor Maurizio Passarini.

Il Processo Senna e le tecnologie del CINECA

Nel corso del dibattimento, il PM ha dovutoanalizzare un gran numero di prove di variaorigine, avvalendosi anche della consulenza didiversi esperti. Le prove relative ai filmatidella corsa e dell’impatto, oltre ai rilievi tele-metrici, sono apparsi da subito cruciali ai finidell’individuazione della dinamica dell’inci-dente, ma i mezzi informatici a disposizionedella magistratura non erano sufficienti per l’e-laborazione di queste informazioni. L’incaricodi elaborare questo materiale è stato dunqueaffidato al Laboratorio di VisualizzazioneScientifica del CINECA, il Vis.I.T, che dal1985 si occupa di visualizzazione scientifica eelaborazione delle immagini. Il CINECA ha dunque preso in consegna ilmateriale video con le sequenze di immaginiriprese dalle telecamere posizionate nell’autodello stesso Ayrton Senna e in quella di Michael

Schumacher, che seguiva a breve distanza ilpilota brasiliano (le cosiddette camera car).Inoltre, sono state consegnate al Consorzioanche le immagini della camera fissa RAI nellacurva del Tamburello e i dati delle telemetrie,ovvero i valori di funzionamento complessivodella Williams di Senna (numero di giri delmotore, velocità, stato delle ruote...) che lamacchina trasmette ai box durante la gara.Questi dati erano stati precedentemente elabo-rati da un tecnico della Ferrari.

Il “Processo Senna”:Le tecnologie della visualizzazione scientifica utilizzate nelle aule giudiziariedi Luigi Calori, Patrizia Coluccia, Antonella GuidazzoliBassini

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Figura 2: Due versioni della stessa

immagine ripresa dalla camera car di Senna, prima e

dopo il lavoro di elaborazione delle immagini

fatto dal Vis.I.T per migliorarnela qualità e favorire

l’interpretazione da parte del magistrato

Il lavoro del Vis.I.TUna volta raccolto e analizzato il materiale, ilVis.I.T ha dovuto lavorare su due fronti: da unlato l’elaborazione delle immagini, e dall’altrola loro sincronizzazione. Un lavoro impegan-tivo che ha richiesto al personale del laborato-rio circa quattro mesi di lavoro.

Elaborazione delle immaginiAlle sequenze video dell’incidente sono stateapplicate tecniche di elaborazione di immagi-ne per migliorarne la qualità e favorire l’inter-pretazione da parte del magistrato. In partico-lare sono state utilizzate tecniche di filtraggio,per abbattere l’effetto delle fonti di rumorepresenti nelle immagini delle telecamere Rai(cioè la perdita di risoluzione dell’immaginedella macchina di Senna in movimento) edelle camera car (defocalizzazioni, presenzadi polveri e gas). Ad alcuni particolari delleimmagini della camera car di Senna (volante emano del pilota) sono state applicate tecnichedi equalizzazione per consentire una migliorevisualizzazione.

SincronizzazionePer consentire la sincronizzazione delleimmagini, il Vis.IT ha dovuto realizzare unsoftware multimediale ad hoc. Il software,Enhanced multi sequence viewer ha consenti-to la visione multipla di immagini e dati rela-tivi alla dinamica dell’incidente. Tutte leimmagini acquisite, precedentemente digita-lizzate ed elaborate, sono state combinate inun’unica schermata in cui è stata attivata lasincronizzazione dinamica delle sequenzevideo, integrata con i dati delle telemetrie. Inogni momento, frame by frame, il software

predisposto ha permesso un avanzamentodinamico delle sequenze.Il materiale elaborato, assieme al programmasoftware realizzato del Laboratorio, é statoconsegnato al magistrato su supporto digitale,un Cd-Rom, e ha consentito al Pretore, e aiperiti nominati, una visione ad alta risoluzionedelle immagini, che sono state proiettate su unmaxischermo nel corso del dibattimento perconsentire alle parti la visione e il contraddit-torio in aula. Lo staff del Vis.I.T ha allestitol’aula con le attrezzature necessarie alla visua-lizzazione su maxischermo: in particolare conun computer messo a disposizione da SiliconGraphics.

Le immagini sono on lineLe immagini elaborate dal CINECA e le infor-mazioni relative al lavoro svolto come peritotecnico sono pubblicate sul sito del Consorzio.Diversi siti dedicati a Senna hanno un punta-tore fisso a queste pagine che, come indicanole statistiche del sito del CINECA, sono metadi molte visite. Il ricordo del pilota è ancoramolto sentito, prova ne sono i tanti e tantimessaggi dei fan di Senna che ancora ci per-vengono: dall’appello dell’ammiratore chevuole esporre la propria teoria sulla dinamicadell’incidente, al giornalista che deve scrivereun articolo o un libro e ha bisogno di informa-zioni, alla richiesta dell’ autorizzazione perutilizzare le immagini dell’incidente...Messaggi che indicano che l’interesse per ilpilota non accenna a diminuire. Difficilmenteil materiale su Senna pubblicato sul sito delCINECA sarà sufficiente a colmare la sete diconoscenza dei fan più appassionati: si trattapur sempre di dati, seppure rielaborati sottoforma di immagini, ma le informazioni pub-blicate sono senz’altro un chiaro esempio diquanto sia ampio lo spettro degli ambiti in cuiè possibile utilizzare le tecnologie di elabora-zione delle immagini.

Per ulteriori informazioni:http://www.cineca.it/[email protected]

doi:10.1388/notizie-50-01

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Il nono workshop dello User Group IBM per ilcalcolo scientifico, ScicomP, è stato organizza-to dal CINECA e si è tenuto a Bologna, nel-l’aula Prodi del complesso di San Giovanni inMonte dell’Università di Bologna dal 23 al 26marzo 2004. Lo scopo di ScicomP, organizza-zione internazionale degli utenti tecnico/scien-tifici di sistemi IBM, è di condividere e distri-buire informazioni su strumenti e tecnichesoftware per lo sviluppo delle applicazioniscientifiche, al fine di ottenere le migliori pre-stazioni e di dare un feedback positivo ad IBMper migliorare l’evoluzione dei suoi sistemi neinostri confronti. Per ottenere questo risultatoScicomP tiene periodicamente un workshop,alternativamente negli Stati Uniti ed inEuropa, che viene organizzato da un centro dicalcolo che ospita uno o più sistemi IBM adalte prestazioni ed ha un bacino di utenza diuna certa importanza: quella organizzata dalCINECA è stata la quarta edizione in Europa. Il CINECA ospita nella propria sala macchineben due sistemi per il calcolo tecnico e scien-tifico ad alte prestazioni forniti da IBM: unCluster 1600 SP costituito da 512 processoriIBM Power4 collegati tra loro tramite“Switch2 Colony” (brevemente SP4), ed unCluster Linux costituito da 512 processoriIntel Xeon collegati tra loro tramite rete“Myrinet” (CLX). La maggior parte degliutenti accademici e commerciali del CINECAutilizza principalmente questi sistemi ed infat-ti il workshop è stato ricco di interventi daparte loro, tant’è che è stato necessario orga-nizzare sessioni parallele per dare a tutti lapossibilità di illustrare i propri progetti. Il workshop si è svolto secondo uno schema

consolidatosi nelle edizioni precedenti. Ilprimo giorno è stato dedicato a due tutorialapplicativi che si sono svolti parallelamente indue sessioni indipendenti. In una sala si è svolto il tutorial dedicato alleottimizzazioni tipiche da svolgere sui sistemiIBM SP, dove sono stati messi in evidenza i“trucchi del mestiere” da parte di esperti e svi-luppatori di IBM quali Roch Archambault,Charles Grassl e Pascal Vezolle. In questo tuto-rial sono stati mostrati nel dettaglio gli aspettiarchitetturali dei nodi IBM “pSeries”, sottoli-neando in particolar modo quegli aspetti cheinfluenzano (ed influenzeranno, accennandoanche alla “roadmap” di IBM per questi siste-mi) maggiormente le prestazioni delle applica-zioni, con particolare enfasi agli aspetti legatialla memoria, che incorporando 3 livelli dicache ed un approccio quasi-SMP su nodi di32 processori sono particolarmente delicati. In seguito sono state mostrate quelle che sonole tecniche di ottimizzazione a livello softwa-re, dalle più tipiche alle più particolari, sia perquanto riguarda la strutturazione degli accessialla memoria nei codici, sia per quanto - ecome - è ottenibile in termini di miglioramen-to di prestazioni utilizzando in maniera appro-priata i compilatori e le loro svariate opzioni.Infine, sono stati mostrati gli effetti positivi ele possibili ottimizzazioni applicabili utiliz-zando l’ultima rete di comunicazione propostada IBM per i sistemi SP: il pHPS (p-HighPerformance Switch), noto anche comeFederation Switch.Contemporaneamente, si è svolto il tutorialdedicato alle applicazioni di ChimicaComputazionale nel campo del Calcolo ad Alte

Workshop ScicomP9Un confronto tra strumenti e tecnicheper lo sviluppo di applicazioni scientifiche di Sigismondo Boschinzio Bassini

Lo scopo di

ScicomP,

organizzazione

internazionale

degli utenti

tecnico/scientifici

di sistemi IBM,

è di condividere e

distribuire

informazioni su

strumenti e

tecniche per lo

sviluppo delle

applicazioni

scientifiche, al fine

di ottenere le

migliori prestazioni

e di dare un

feedback ad IBM

per migliorare

l’evoluzione dei

suoi sistemi

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Prestazioni, organizzato per la prima volta inEuropa da Angelo Rossi, esperto IBM in que-sto campo, con la collaborazione di JoachimHein (Università di Edimburgo), SigismondoBoschi e Carlo Cavazzoni (CINECA).Nel corso di questo tutorial sono state indica-te quelle che sono le problematiche più comu-ni legate alle prestazioni di questa tipologia diapplicazioni: oltre alla scontata necessità diCPU veloci, anche la parte giocata dallamemoria e dallo “storage”. Questo è statoesposto utilizzando come riferimento il bacinodi utenti CINECA che afferiscono alle areedella Chimica Computazionale e della Fisicadella Materia ed i loro tipici problemi scienti-fici.In seguito si è entrati in maggior dettaglio, inparticolare analizzando il comportamento e lecaratteristiche di una serie di tipiche applica-zioni: Gaussian03 ed NWchem per quantoriguarda i codici di Struttura Elettronica;Charmm, Gromacs e NAMD per i codici didinamica molecolare classica; PWscf per icodici ad onde piane, spesso indicati come“codici Car-Parinello”.Più di 40 partecipanti hanno seguito i tutorial,che hanno valutato in modo estremamentepositivo il taglio molto applicativo di questaprima giornata.Nei tre giorni successivi, il workshop, denso diinterventi della durata di 25 - 30 minuti ciascu-

no, è stato seguito da più di 80 partecipanti.Nel corso delle mattinate, programmatori, tec-nici ed anche William Pulleyblank, direttoredel Deep Computing Institute e del settoreExploratory Server Systems di IBM, hannoesposto quelle che sono le ultime novità daparte di IBM sia nel campo delle architetturehardware che dei prodotti software. Da segna-lare l’intervento di Pulleyblank, che ha datoun vero e proprio scorcio sul futuro dellearchitetture di punta di IBM, quello di ManishGupta, che ha mostrato i risultati in termini diprestazioni ottenuti dalle prime applicazioniutilizzate su BlueGene/L, un calcolatore com-posto di più di 65000 processori con una inte-grazione sorprendente, e la presentazione diRichard Treumann, che ha illustrato le otti-mizzazioni introdotte nell’ultima versionedella libreria MPI di IBM.Nei pomeriggi, gli utilizzatori del CalcoloTecnico e Scientifico ad Alte Prestazioni, isistemisti e i programmatori dei Centri diCalcolo italiani ed europei hanno presentato leloro esperienze sui sistemi IBM, raccogliendocontributi da svariate discipline, oltre ai con-tributi legati più strettamente ai sistemi:Numerica, Astrofisica, Fluidodinamica,Climatologia, Geofisica e Chimica.Di particolare interesse l’intervento di D.Salmond e J. Hauge, che hanno mostrato leprestazioni offerte dal primo Federation swit-ch installato in Europa (ECMWF) su applica-zioni climatologiche, e quello di Lorna Smith,che ha analizzato in dettaglio le prestazioniottenute su sistemi SP utilizzando vari metodidi parallelismo in combinazione (mixed-modeprogramming). Cogliamo l’occasione per rin-graziare l’IBM e l’Università di Bologna peraver contribuito al successo dell’iniziativa.

Per ulteriori informazioni:ScicomP: http://www.spscicomp.org/ Gli abstract e le presentazioni sono pubblicatesul sito del workshop ScicomP9http://www.spscicomp.org/ScicomP9/

doi:10.1388/notizie-50-02

Nei pomeriggi,

gli utilizzatori del

Calcolo Tecnico e

Scientifico ad Alte

Prestazioni,

i sistemisti e

i programmatori

dei Centri di

Calcolo italiani ed

europei hanno

presentato

le loro esperienze

sui sistemi IBM,

raccogliendo

contributi da

svariate discipline,

oltre a quelli

legati più

strettamente ai

sistemi

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Il Globus Toolkit™ (GT), un software svilup-pato dal team Globus Project™ dell’ArgonneNational Laboratory in collaborazione conl’University di Chicago e University ofsouthern California’s Information SciencesInstitute, è un progetto open source, disponi-bile sul sito http://www.globus.org/.Il GT permette di condividere risorse di calco-lo, dati, database ed applicazioni tra istituzio-ni, in modo sicuro, preservando l’autonomiaorganizzativa, gestionale ed amministrativa diogni singola organizzazione.L’architettura del GT è modulare e indirizzaalcune delle problematiche presenti in unambiente di grid computing. Tale architetturapuò essere rappresentata come una struttura atre pilastri con un basamento comune, comeillustrato nella figura 1. Ogni singolo pilastrorappresenta un servizio che abilita l’utente autilizzare la Grid o l’amministratore a gestirla.I servizi sono:

• gestione delle risorse;• gestione del sistema informativo;• gestione dei dati.

Il basamento che sorregge tutta l’infrastruttu-ra rappresenta il servizio di sicurezza.

Attualmente, il team del Globus project stasviluppando la terza versione del GT (GT3),che implementa l’Open Grid ServiceArchitecture, basata sul concetto di GridService, derivante da quello di Web Service.

Dai Web services ai Gridservices

I Web ServicesPer Web Service (WS) si intende un insiemedi tecnologie che consente di creare applica-zioni client/server distribuite. Ciò che rende i WS innovativi rispetto allealtre tecnologie è che:

• sono indipendenti dalla piattaforma sui cuivengono eseguiti;

• sono indipendenti dal linguaggio con cuisono implementati;

• usano protocolli conosciuti e standard.

Le tecnologie tradizionali come la CommonRequest Broker Architecture (CORBA) o la

Figura 1: Rappresentazione schematica del Globus Toolkit

La condivisione delledelle risorse di calcolo:Globus Toolkitdi Claudio Cacciari, Paolo Malfetti, Andrea Vanni

nzio Bassini

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Enterprise Java Beans (EJB) sono calibrateper client che conoscono esattamente il servi-zio ed il modo in cui invocarlo, i WS sonoorientati a client che non hanno conoscenza apriori del servizio fino al momento in cui que-sto viene invocato. I WS, tuttavia, non hanno la capacità di indi-rizzare servizi di tipo “transiente” o caratteriz-zati da uno stato. Infatti i WS utilizzano tec-nologie di tipo XML come:

• SOAP (Simple Object Access Protocol)ossia un protocollo che definisce un docu-mento XML che può essere utilizzato perlo scambio, punto a punto, di informazionistrutturate, in un ambiente decentralizzatoe distribuito;

• WSDL (Web Service Definition Language)ovvero un documento XML utilizzato perdichiarare interfacce di servizi e procedureper invocarli;

• UUDI (Universal Description Discoveryand Integration) cioè un framework open-source ed indipendente dalla piattaformaper la descrizione, ricerca ed integrazionedi servizi tramite Internet.

Il fornitore pubblica i suoi servizi su uno spe-cifico registro. L’utilizzatore accede al registroe ricerca il servizio che meglio risponde alleproprie esigenze. A quel punto l’utilizzatore è

in grado di reperire informazioni per creare uncollegamento con il fornitore di quel servizio.Vediamo ora in dettaglio qual è la tecnologiautilizzata da un WS per implementare l’archi-tettura dei WS illustrata nella figura 2. Un client va alla ricerca di un WS attivo con-tattando UUDI Registry. L’UUDI rispondefornendo un indirizzo nella forma di unUniform Resource Identifier (URI). Questoindirizzo punta ad un server che ospita il ser-vizio desiderato. Ora il client conosce l’indi-rizzo del WS ma non sa come invocarlo; quin-di chiede al Web server come invocare il ser-vizio. Quindi il Web server risponde tramiteun documento WSDL che contiene tutte leinterfacce per l’invocazione del servizio. Orail client sa come invocare il WS e fa la suarichiesta tramite il protocollo SOAP. Il WSrisponde anch’esso tramite SOAP, formattan-do il messaggio di risposta secondo lo stan-dard XML.

I Grid servicesPrima di entrare nel dettaglio di quello che èun Grid service, occorre descrivere megliodue concetti che ricorreranno nel seguitoovvero OGSA e OGSI.L’Open Grid Service Architecture (OGSA)definisce le caratteristiche fondamentali cheuna Grid dovrebbe avere; definisce il modellodi programmazione di una Grid; fornisceinformazioni su come costruire un servizio diGrid ed infine precisa quali sono le compo-nenti essenziali per costruire e distribuire unvalido prodotto di Grid (OGSA da una descri-zione di una griglia computazionale dal puntodi vista fisiologico). L’Open Grid Service Infrastructure (OGSI),utilizzando le tecnologie che stanno alla basedei Grid e Web Services, definisce i meccani-smi per la creazione, la gestione e lo scambiodi informazioni tra i Grid Service stessi. Lespecifiche di OGSI estendono gli schemiWSDL e XML al fine di gestire le seguentipossibilità:• WS con stato;• estensione delle interfacce dei WS;• notifica asincrona dei cambiamenti di

stato;• riferimenti ad istanze di servizi;• collezione di istanze.

Figura 2: Rappresentazione

dell’ architettura che sta allabase dei Web services

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Il Globus Toolkit 3

Come si può notare dalla figura 3, il GT3 pog-gia su un Hosting Environment (HE). Un HE èun ambiente attrezzato per far eseguire un certotipo di applicazioni, nel nostro caso il GT3.Attualmente il GT3 supporta i seguenti HE:• Embedded hosting environment. Un HE di

questo tipo è utilizzato principalmente suclient o server “leggeri” e permette la crea-zione e la gestione dei Grid service.

• Stand-alone hosting environment. Un HEdi questo tipo può essere visto come unEmbedded HE più una front-end commandline, la quale permette di effettuare delleoperazioni elementari sull’HE.

• Servlet Hosting Environment (SHE) UnSHE è un embedde hosting environmentcontenente un motore Java (Web contai-ner) come, ad esempio, Tomcat o IBMWebSphere Server.

• Enterprise JavaBean HostingEnvironment (EJBHE). Un EJBHE è unembedded hosting environment in cuirisiede ed opera un JavaBeans container.

I System level services del GT3 sono un insie-me di servizi che facilitano l’utilizzo dei Gridservices in un ambiente di produzione.Attualmente, al livello di sistema, il GT3 pre-vede i servizi di amministrazione, di controlloe di gestione dei servizi stessi.

I GT3 Base services forniscono all’utente unaserie di servizi utili per l’utilizzo di una grigliadi calcolo. Questi servizi sono:• Job management services che permettono

di sottomettere, gestire e monitorare i job; • Index services che permettono di interro-

gare e produrre servizi;• Reliable File Transfer che fornisce una

modalità affidabile per la movimentazionedi dati tra server.

Infine, come già detto precedentemente, ilGT3 ha un servizio che è trasversale e cheviene utilizzato dagli altri servizi messi adisposizione; il servizio di sicurezza.Il Grid Security Infrastructure 3 (GSI3) delGT3 è una implementazione preliminare delmodello di sicurezza previsto nell’OGSA e

presenta due importanti migliorie rispetto alleprecedenti versioni:da un lato utilizza gli stan-dard ed il protocollo WS-Security, quindi uti-lizza SOAP ed i Web services per tutte lecomunicazioni; dall’altro utilizza il criterio delminimo privilegio. Il GT3 non utilizza nessunservizio che opera con particolari privilegi.

Per ulteriori informazioni:[email protected]

doi:10.1388/notizie-50-03

Figura 3:Rappresentazione schematicadell’architettura e delle tecnologie utilizzate dal GT3. La parte colorata in grigio rappresenta le componenti fondamentali del GT3

ApprofondimentiPossiamo definire un Grid Service come “… a Web Service that provides a set of well-defined interfaces and that follows specific conventions. The interfaces address disco-very, dynamic service creation, lifetime management, notification, and manageability;the conventions address naming and upgradeability” The physiology of the Grid

Ulteriori approfondimenti sui Web/Grid Services e sul GT3 possono essere trovati neiseguenti lavori: • The Physiology of the Grid: An Open Grid Services Architecture for Distributed

Systems Integration. I. Foster, C. Kesselman, J. Nick, S. Tuecke. Open Grid ServiceInfrastructure WG, Global Grid Forum, June 22, 2002. (Extended version of GridServices for Distributed System Integration).

• Open Grid Services Infrastructure (OGSI) Version 1.0. S. Tuecke, K. Czajkowski, I.Foster, J. Frey, S. Graham, C. Kesselman, T. Maguire, T. Sandho.

• Grid Services for Distributed System Integration. I. Foster, C. Kesselman, J. Nick, S.Tuecke. Computer, 35(6), 2002.

Il sistema è open source, ed è disponibile all’indirizzo http://www.globus.org.

notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

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Il progetto nasce

nell’ambito del

Sesto Programma

Quadro della

Commissione

Europea in risposta

alla seconda

chiamata nell’area

IST riguardante i

sistemi di GRID per

la risoluzione di

problemi complessi

Nei precedenti numeri del Notiziario e nell’ar-ticolo precedente abbiamo parlato di midd-leware per la Grid, in particolare ci siamo sof-fermati su UNICORE e sul Globus Toolkit.L’esperienza che il CINECA ha maturato inquesti anni sulle tecnologie di Grid ci permet-te di partecipare ad un nuovo progetto euro-peo, denominato UniGridS (UniformInterface to Grid Services).Il progetto nasce nell’ambito del SestoProgramma Quadro della CommissioneEuropea in risposta alla seconda chiamata nel-l’area IST riguardante i sistemi di Grid per larisoluzione di problemi complessi.Unigrids svilupperà un’infrastruttura softwareper la Grid basata su UNICORE e sui WebServices (con particolare riferimento allo stan-dard WSRF, WS-Resource Framework),conforme alle specifiche OGSA (Open GridServices Architecture). UniGridS può esserevisto come la naturale evoluzione del progettoGRIP, sempre finanziato dall’UE e a sua voltabasato su Unicore. Per raggiungere gli obiettivi prefissati sarànecessario espandere l’applicabilità del Gridcomputing a nuove aree scientifiche, pertanto: • verranno sviluppati componenti software

aggiuntivi per la visualizzazione e lo stee-ring di simulazioni e il monitoraggio e lagestione di strumenti remoti;

• l’accesso a dati distribuiti e basi di datisarà integrato da precedenti progetti euro-pei di Grid;

• le organizzazioni virtuali saranno suppor-tate migliorando l’infrastruttura di sicurez-za di Unicore per consentire l’utilizzo dimodelli differenti come delegation e

autenticazione collettiva.Il progetto prevede poi la creazione di mecca-nismi di traduzione, come le ontologie dirisorse, per garantire l’interoperabilità conaltri sistemi aderenti alle specifiche OGSA.Allo stesso tempo, gli aspetti economici dellaGrid verranno presi in considerazione svilup-pando un SLA (Service Level Agreement) fra-mework e servizi di cross-Grid brookering.Infine, l’infrastruttura software così sviluppatasarà testata in ambito scientifico e industriale,in particolare nel campo della biologia moleco-lare e computazionale e delle prospezioni geo-fisiche utilizzate dalle compagnie petrolifere.I partner di questo progetto sono:Forschungszentrum Juelich GmbH (coordinato-re del progetto), Fujitsu Laboratories of Europe,University of Warsaw, Intel GmbH, Universityof Manchester, T-Systems SfR ed il CINECA.

Organizzazione del progettoUniGrids prevede due release principali delsoftware sviluppato, chiamato Unicore/GS.Nella prima fase saranno create interfacceWeb Services per Unicore, nella secondaUnicore stesso sarà revisionato in maniera piùprofonda.Il progetto è strutturato in sette aree di lavororelative alla parte di ricerca e sviluppo e dueriguardanti i rapporti con la ComunitàEuropea e gli altri progetti di Grid.

Fondamenti tecnologiciNell’area relativa alle basi dell’infrastruttura(technology foundations) si svilupperanno leinterfacce di gestione e verrà aggiunta aUnicore la capacità di individuazione dinamica

Un’interfaccia uniforme per i servizi della Grid: UniGridSdi Claudio Cacciari, Paolo Malfetti, Andrea Vanninzio Bassini

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notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

delle risorse. Quest’ultimo sarà poi integrato neiprincipali ambienti di hosting per Web Service.Le stesse interfacce di gestione di job e filesaranno sviluppate direttamente come GridServices. Un meccanismo di delegation saràincorporato in Unicore/GS e integrato con glistandard emergenti nel campo della sicurezza. Sarà poi aggiunto un Grid Service che si inter-facci alla Certificate Authority e uno strumen-to per la gestione delle Virtual Organization.

InteroperabilitàL’area di lavoro sull’interoperabilità garantiràuna piena compatibilità con le specificheOGSA e con gli altri sistemi che le supporta-no, in particolare con Globus (GTK4). A par-tire dal meccanismo di autenticazione e auto-rizzazione che sarà sviluppato in modo che siautilizzabile con entrambi i sistemi. Il GRIPresource broker sarà esteso per operare traGrid e integrato con Unicore/GS. Sarà prodot-ta anche un’ontologia per tre modelli didescrizione delle risorse (CIM, GLUE, UNI-CORE), tenendo in considerazione la descri-zione dei job di Condor (ClassAds).

Grid EconomicsIl gruppo facente capo all’area di GridEconomics si occuperà di sviluppare un’inter-faccia standard verso un OGSA brokering ser-vice che permetta a un utente di scegliere doveeseguire i propri job in base a concetti astratticome il costo del servizio. Sarà implementataanche un’interfaccia che effettuerà operazionidi brokering, coordinando altri servizi dibrokering tra loro. Inoltre il broker dovrà esse-re in grado di gestire gli aspetti economicidella transazione in modo che il fruitore diservizio e il fornitore non necessitino di unmodello di costo prestabilito.

Servizi di alto livelloIl gruppo che svilupperà i componenti divisualizzazione remota e steering rientra nel-l’area dei servizi di alto livello, il cui obiettivoè quello di realizzare meccanismi per l’acces-so e il controllo di strumenti remoti e integra-re misurazione ed elaborazione. A questoscopo sarà fornito anche un servizio di trasfe-rimento dei file e un meccanismo di filtraggiodei dati che permetta di minimizzare la quan-tità di dati trasferiti.

ApplicazioniPer dimostrare tutte le potenzialità del proget-to verranno installati dei test beds usando ilmiddleware e i servizi sviluppati. Saranno uti-lizzate applicazioni scelte tra quelle di scienzedella vita e scienze della terra che siano com-putationally e/o data intensive. Dovranno inol-tre essere rappresentative di un ampia gammadi possibili scenari di elaborazione che rifletta-no le principali casistiche di utilizzo.

StandardizzazioneUniGridS influenzerà la definizione deglistandard per la GRID. Infatti, i membri delconsorzio saranno presenti in alcuni rilevantigruppi di lavoro delle organizzazioni prepostealla standardizzazione come GGF, IETF,OASIS e W3C; in particolare nelle areeriguardanti OGSA, Grid Economics e gestio-ne di una GRID di produzione.

DisseminazioneUniGridS stabilirà poi forti legami con gli altriprogetti, facendo proprie eventuali richiesteda parte loro che possano essere integrate inUnicore/GS durante il secondo anno di pro-getto e attraverso il proprio sito web renderàdisponibile il software sviluppato a tutta lacomunità di ricerca europea.

ConclusioniQuesto progetto propone lo sviluppo di Gridmiddleware che vada oltre lo stato dell’arte erappresenti un’implementazione esemplaredegli standard emergenti nel campo dei WebServices e della Grid e permette al CINECA diottenere delle sinergie con gli altri progetti diinfrastruttura (DEISA ed HPC-EUROPA)finanziati nel Sesto Programma Quadro.

Per ulteriori informazioni:[email protected]

doi:10.1388/notizie-50-04

Unicore/GS Architecture

notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

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Tra gli altri

interventi realizzati

nel progetto, i più

importanti sono

sicuramente: la

gestione degli

Incarichi Didattici,

la nuova versione

dello Stato

Matricolare di

Servizio e la

Produzione dei

Documenti

L’applicativo CSA (Carriere e Stipendi diAteneo), fornito dal CINECA a supporto delleamministrazioni universitarie, nasce comeprocedura integrata per la gestione giuridicaed economica del Personale.Nel corso degli anni, CSA ha offerto una sem-pre più adeguata risposta alle richieste degliUffici Stipendi per gli aspetti economici, maal tempo stesso è emersa la necessità di arric-chirne le funzionalità giuridiche per sostenerel’accresciuta esigenza degli Uffici delPersonale di informatizzare le proprie attività.Il progetto di revisione del Modulo Giuridico diCSA nasce, dunque, proprio dalla raccolta dellerichieste emerse che sono state verificate edanalizzate al fine di individuare le funzionalitàmancanti da realizzare oppure quelle esistenti damigliorare. Nel ricercare le soluzioni necessarie,il CINECA si è posto due obiettivi strategici cheha cercato di perseguire nelle scelte tecnicheoperate al fine di offrire un supporto veramenteefficace e completo al lavoro degli UfficiPersonale.In primo luogo, la ricerca di soluzioni che rie-scano a conciliare le specifiche esigenze diogni ateneo senza dare luogo a tante versionidiverse di una funzione e, quindi, il prosegui-re nella strada dell’offerta di molte funziona-lità parametriche liberamente configurabili. In secondo luogo il mantenimento di un aspet-to centrale di CSA: il Modulo Giuridico costi-tuisce la base propedeutica al pagamento diogni emolumento che discende automatica-mente dalla presenza di un dato giuridico inte-grato con quello economico.Tutto ciò, elemento di forza e valenza impor-tante di CSA, non deve però inficiare l’auto-nomia di lavoro degli Uffici Personale e

Stipendi e quindi occorre sempre trovare solu-zioni che consentano la condivisione delleinformazioni, ma al tempo stesso l’autonomiadella loro gestione da parte di ogni ufficio perla propria competenza.Proprio nell’ottica di garantire quanto detto, èstata, ad esempio, realizzata una funzione per lavidimazione economica degli eventi di carriera.Essa consente di realizzare una sorta di gestio-ne dell’avanzamento dei provvedimenti. Ciòfavorisce l’autonomia operativa dell’Ufficio delPersonale che inserisce il dato giuridico e l’uti-lizzo mirato da parte dell’Ufficio Stipendi chefruisce di tale dato per le retribuzioni. In talmodo si consente un controllo ed una vidima-zione esplicita delle ripercussioni economichedell’informazione giuridica.Tra gli altri interventi realizzati nel progetto, ipiù importanti sono sicuramente: la gestionedegli Incarichi Didattici, la nuova versionedello Stato Matricolare di Servizio e laProduzione dei Documenti.

Incarichi Didattici

Il CINECA ha rilevato un forte interesse, daparte degli atenei, ad avere una gestione com-pleta delle supplenze e degli affidamentididattici correlata all’esigenza, più ampia, diinformatizzare le attività legate alla program-mazione didattica ed al controllo dei risultatidi quest’ultima.In CSA è stata realizzata una gestione com-pleta degli incarichi, ovvero dell’attribuzionedi un’attività didattica, gratuita o retribuita,conferita ad un docente a vario titolo.Gli atenei potranno, per mezzo di tale funzio-ne, mantenere tutte le informazioni legate

La revisione del Modulo Giuridico di CSAdi Claudia Battista

nzio Bassini

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notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

all’incarico, in particolare la facoltà, il corsodi studio e l’insegnamento conferito e questiultimi dati potranno essere ereditati dal siste-ma di ateneo che gestisce la didattica.Il caricamento dei dati da tale sistema rappre-senta un aspetto rilevante della proceduradegli Incarichi, fondamentale in quanto primonucleo di quel progetto di integrazione deisistemi cui il CINECA sta lavorando per ilfuturo.La non duplicazione del contenuto informati-vo relativo all’attività didattica per la quale ildocente è incaricato comporta, infatti, un tri-plice vantaggio: una singola codifica dei dati,la possibilità di un inserimento controllato(grazie alle attivazioni per anno accademico) el’opportunità del successivo incrocio dei datiper un eventuale controllo tra la didattica e gliincarichi.

Stato Matricolare di Servizio

La revisione dello Stato Matricolare diServizio si è mossa in diverse direzioni, nel-l’ottica di migliorarne sia gli aspetti tecniciche funzionali.È stata innanzitutto recepita l’esigenza di unaduplice tipologia di stampa, da parte degli ate-nei: l’una, ordinata per data di provvedimento,che rispecchi l’esatta successione cronologicadei provvedimenti emessi, e l’altra, ordinataper decorrenza, che riporti sempre la storiadegli eventi aggiornata anche con le rettificheretroattive.Il secondo intervento importante riguarda l’in-troduzione del concetto di qualità inteso comela rappresentazione testuale dell’accadimentogiuridico che migliori la leggibilità del matri-colare e consenta di descrivere ogni eventodifferenziando le informazioni presenti perognuno di essi. Tecnicamente, tali informazioni vengono indi-cate con una funzione specifica di CSA, otte-nendo un’importante semplificazione dellaconfigurazione dei modelli.

Produzione dei Documenti

La problematica più complessa e che richiede-va una revisione approfondita, anche dalpunto di vista degli strumenti tecnici da utiliz-zare, è senz’altro la parte riguardante la pro-

duzione della decretazione e certificazione.Con essa si intende la possibilità di produrrecon CSA, utilizzando i dati giuridici caricatinelle carriere e negli incarichi didattici, varitipi di documenti in particolare provvedimen-ti, lettere, attestati.La realizzazione di questa parte del progettoha comportato uno studio approfondito delleproblematiche che sottintendono la produzio-ne dei documenti al fine di determinare ele-menti comuni in un panorama piuttosto diffe-renziato e senza una normativa di riferimentoche indicasse come debbano essere redatti adesempio i decreti. Infatti ogni ateneo redige la documentazionein base a disposizioni e circolari interne oppu-re ad abitudini consolidatesi nel tempo negliuffici. Quindi era necessario individuare unasoluzione che non obbligasse alcun ateneo adallinearsi a soluzioni di altri, ma che, al tempostesso, non necessitasse di una versione diver-sa per ogni università (impensabile in terminidi manutenzione dell’applicativo e delle sueevoluzioni).Quello che è stato realizzato è un sistema perla produzione dei documenti incentrato su ununico meccanismo comune che si basa sullacomposizione dei modelli in vari paragrafi e diquesti in combinazioni di testo e dati giuridici.L’idea portante è stata quella di introdurreall’interno di CSA le logiche di creazione deitesti, ad esempio gli articoli o le premesse cur-riculari dei provvedimenti, attraverso l’inven-zione di un linguaggio che unisce testo adentità ricavate dagli eventi o dallo stato giuri-

La problematica

più complessa e che

richiedeva una

revisione

approfondita, anche

dal punto di vista

degli strumenti

tecnici da utilizzare,

è senz’altro

la parte

riguardante la

produzione della

decretazione e

certificazione

notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

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dico ed economico del dipendente. Tale scelta progettuale comporta, come conse-guenza vantaggiosa, lo svincolarsi potenzial-mente da un modello finale predefinito (adesempio un documento in formato Word) inquanto le logiche di costruzione dei documen-ti in stampa sono memorizzate e contenuteall’interno di CSA.Il che significa che i testi prodotti dalla proce-dura sarebbero ipoteticamente fruibili da qual-siasi oggetto in grado di visualizzarli nellaforma voluta, pur rimanendo attualmente informato Word l’output prescelto in quanto gliUffici hanno familiarità con lo strumento edesso offre la possibilità di interventi manualisull’elaborato.

Conclusioni

CSA presentava fino dalla sua nascita unModulo Giuridico che, tuttavia nel tempo, harichiesto un intervento importante per miglio-rarne la funzionalità e l’efficacia affinchédiventasse strumento di gestione produttiva

per gli Uffici del Personale.Soprattutto la produzione della decretazione ecertificazione è stata ampiamente revisionataaccanto ad una nuova realizzazione di funzio-ni a supporto della gestione degli incarichididattici.La revisione è stata completata lo scorso mesedi maggio, e le nuove funzionalità attualmen-te disponibili in CSA sono state illustrate inanteprima il 29 Aprile nel corso di una pre-sentazione tenutasi presso il CINECA.Le 43 università intervenute all’incontrohanno manifestato un notevole interesse per illavoro svolto e gli argomenti presentati. Ilriscontro positivo conferma la bontà deglisforzi del CINECA nell’ottica di rendere sem-pre più complete ed adeguate le proprie solu-zioni applicative rivolte alle amministrazioniuniversitarie.

Per ulteriori informazioni:[email protected]

doi:10.1388/notizie-50-05

Il Modulo giuridico di CSA all’Università di PaviaMiranda Parmesani e Luciana De Feo – Divisione Personale Docente

Elena Racca e Lorella Meo – Divisione Personale Tecnico-Amministrativo

Università di Pavia

L’Università degli Studi di Pavia ha adottato già dagli inizi degli anni Ottanta un sistema informatizzato per la

gestione giuridica delle carriere del personale universitario, e dagli inizi degli anni Novanta la Procedura Stipendi

del CINECA per la gestione dei dati economici.

Alla fine degli anni Novanta si era arrivati alla realizzazione di una banca dati che conteneva le informazioni com-

plete relative alla carriera di circa 2000 unità tra personale docente e tecnico-amministrativo. Considerate le limita-

zioni che la procedura presentava relativamente alla gestione delle date in concomitanza dell’avvento dell’anno

2000, dopo un’attenta valutazione si è decisa la sostituzione della stessa. È iniziato così un periodo di intensa col-

laborazione con il CINECA per lo sviluppo di quello che sarebbe diventato il modulo giuridico di CSA e contem-

poraneamente l’analisi per il travaso dei dati giuridici già presenti nel database dell’ateneo, conclusosi a gennaio del

2000. La nostra esperienza, ad oggi, ci permette di sottolineare i vantaggi che CSA offre in termini di efficienza,

efficacia e qualità, che si concretizzano, ad esempio, nella realizzazione di elenchi complessi che soddisfano mol-

teplici esigenze, nella compilazione in tempi brevissimi del Conto Annuale e nel rilascio immediato dello Stato

Matricolare di Servizio. La revisione del Modulo Giuridico recentemente rilasciata apporterà, ne siamo certe, ulte-

riori miglioramenti favorendo una maggiore flessibilità e personalizzazione nel trattamento dei dati e confermando

la volontà e la possibilità di crescita di CSA.

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notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

Nel Notiziario numero 45, monografia sui ser-vizi del CINECA per le università, abbiamointrodotto l’argomento dei sistemi di supportoalle decisioni sviluppati dal Consorzio per gliatenei. Il panorama di riferimento, seppure invia di evoluzione, conferma la crescenterichiesta da parte delle amministrazioni uni-versitarie di strumenti che consentano loro didi supportare le decisioni strategiche del con-trollo di gestione. Il Sistema diDatawarehouse di Ateneo risponde a questeesigenze modellando gli strumenti dellaBusiness Intelligence tipici del mondo azien-dale sulle esigenze peculiari degli atenei.Nello sviluppo del sistema, il CINECA è sem-pre estremamente attento alla visione che gliatenei hanno della propria realtà. Questosignifica che la necessità di eseguire analisi odi creare indicatori che aiutino a prenderedecisioni all’interno di un ateneo, fa immedia-tamente attivare all’interno del CINECA unprocesso di studio delle subject area nonancora coperte, per soddisfare tutte le esigen-ze evidenziate.In questo ambito, il Gruppo DLAB, ilLaboratorio di Datawarehouse del CINECA,si prefigge due importanti obiettivi:

• portare a regime la soluzione di datawa-rehouse negli atenei che aderiscono all’of-ferta, tenendo conto delle personalizzazio-ni da effettuare;

• monitorare le diverse esigenze di analisi diogni singolo ateneo per portare a fattorcomune nuove funzionalità e nuovi sviluppi.

Queste attività, come è evidente, sono estre-mamente legate e concorrono entrambe all’al-lineamento di tutte le esigenze in un singolo

prodotto, senza perdere d’occhio l’esigenzadel singolo ateneo. Questo approccio sta por-tando i primi risultati, considerando che iltempo necessario per mettere in produzione unsingolo modulo del Datawarehouse di Ateneoè stato abbattuto di circa la metà e ciò sta con-sentendo agli analisti di affrontare, in manierapiù sistematica, aree d’analisi ad oggi nonancora incluse nel sistema. È questo il caso delmodulo “Analisi programmazione didattica eofferta formativa” che verrà terminato entrol’anno.Un’altra importante evoluzione dei modelli disupporto alle decisioni accademiche riguarda ilsistema di “Simulazioni e scenari del personaledocente e tecnico amministrativo”, cui verràdedicata una sezione a parte in seguito.Sul versante dei progetti, l’interesse dimostra-to dagli atenei italiani alla soluzione delCINECA è molto confortante, in virtù dell’ac-quisizione di una serie di commesse che copro-no anche il 2005. Uno dei progetti più signifi-cativi che al momento vede impegnato ilConsorzio è con l’Università della Calabria,che partendo dal data mart della SegreteriaStudenti arricchirà questa soluzione integran-dola con altre quattro fonti dati, coprendo tuttala vita dello studente, dal test d’ingresso all’ap-prodo nel mondo del lavoro (post-laurea).Vediamo di seguito una descrizione piùapprofondita dei moduli del sistema, con irelativi obiettivi conseguiti.

Analisi trasversaleGrazie ad un’analisi cominciata ormai tre annifa, che ha portato a definire le dimensionicomuni ai diversi moduli, il modulo trasversa-le mette in correlazione dati provenienti daglialtri data mart verticali. Questo modulo, che

Il tempo necessario

per mettere in

produzione un

singolo modulo

del Datawarehouse

di Ateneo è stato

abbattuto di

circa la metà

e ciò sta

consentendo agli

analisti di

affrontare, in

maniera più

sistematica,

aree di analisi ad

oggi ancora

non incluse

nel sistema

Datawarehouse d’AteneoUn anno dedicato ai progetti e allacopertura di nuove aree decisionali di Arianna Bonemei, Enrico Brighi, Roberto Moretti, Stefano Roselli

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notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

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Sarà quindi

possibile rilevare

i costi del

personale

suddivisi per

struttura di

afferenza, per

settore scientifico

disciplinare e per

facoltà, oppure,

passando al

personale tecnico

amministrativo, per

area funzionale,

per struttura,

per categoria e

per tipologia di

contratto

deve essere ritagliato sulle esigenze del singo-lo ateneo, costituisce sicuramente il principalestrumento del controllo di gestione. Indicatorisintetici, ma allo stesso tempo molto signifi-cativi, sono la base di partenza per eseguireanalisi più approfondite nei singoli modulipuntuali. Alcuni indicatori sono: valutazionedell’impegno didattico di un dipartimento,rapporto spazi/studenti, costi del personale inrelazione alle pubblicazioni prodotte e, più ingenerale, tutti quelli che un controller d’ate-neo ritiene utile per il monitoraggio dellerisorse e per il raggiungimento degli obiettivi.

Analisi del personale giuridico-economica

Questo modulo, di importanza strategica per ilmonitoraggio dei costi e l’analisi della consi-stenza del personale, ha incluso negli ultimitempi la completa gestione delle cessazioni,nelle diverse causali di fine rapporto e, soprat-tutto, l’analisi del turnover in ateneo, sia per lafine del rapporto professionale, sia per il pas-saggio a strutture diverse all’interno dell’ate-neo. Ma il vero sviluppo di quest’area è foca-lizzato sulla possibilità di eseguire analisi“what-if”, come vediamo di seguito.

Simulazioni e scenari del personale docente

e tecnico amministrativoAbbracciando la nuova nata tecnologia deidatabase associativi (Associative QueryLogic) il CINECA sceglie di progettare e rea-lizzare un nuovo strumento di business intel-ligence che aiuti il controllo di gestione degliatenei nello stilare il bilancio preventivo enel proiettare la propria popolazione nelfuturo, anche di dieci o quindici anni. Ruolorilevante, anche in questo caso, ha ricopertol’Università di Bologna, con cui si sta condu-cendo una puntuale analisi dei requisiti disimulazione e una precisa verifica degliobiettivi. Sorgente unica e primaria di questosistema è il data mart del personale in cui lapresenza di dati storici, consente di avere adisposizione tutto il passato dell’ateneo e dieseguirne quindi delle proiezioni.

I fondamenti degli algoritmi di simulazione diquest’area sono principalmente gli scatti auto-matici di carriera del personale docente, ma sof-fermandosi su questi automatismi non si cree-rebbe un strumento completo, in grado di inter-cettare i macro-eventi di interesse. A questoscopo sono quindi stati contemplati i seguentieventi che definiscono uno scenario di analisi:

Personale docente• pensionamento per raggiunti limiti di età;• incremento annuo ministeriale dello sti-

pendio teorico;• turnover in entrata e uscita;• ricostruzione di carriera in caso di confer-

ma in ruolo;• nomina in ruolo.

Personale tecnico-amministrativo• pensionamento per raggiunti limiti di età;• incremento annuo ministeriale;• turnover in entrata e uscita;• passaggio orizzontale e verticale di

categoria.

Ognuno di questi eventi viene modellato alivello mensile. L’output di ogni elaborazione èun nuovo scenario che può essere memorizza-to in una struttura multi-dimensionale comple-tamente integrata con il datawarehouse. Ilgrande valore aggiunto della scelta di questaintegrazione, sarà di compiere sul nuovo insie-me di dati simulati le stesse analisi multi-dimensionali che si possono eseguire sul datamart storico, riuscendo quindi ad analizzare ilfuturo con le stesse coordinate con le quali sianalizza il passato. Sarà quindi possibile rile-vare i costi del personale suddivisi per struttu-ra di afferenza, per settore scientifico discipli-nare e per facoltà, oppure, passando al perso-nale tecnico amministrativo, per area funziona-le, per struttura, per categoria e per tipologia dicontratto. Alcuni tra gli indicatori più specificidei dati simulati sono: risparmio dovuto al pen-sionamento, maggior onere per nuove entrate,maggior onere per anzianità, risparmio in casodi cessazione, consistenza del personale infuturo, età media della popolazione simulata…

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notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

Nel primo periodo

di vita del modulo

Segreteria Studenti,

si è posta

l’attenzione sul

cliente dell’ateneo:

lo studente.

Si è quindi studiata

la carriera dello

studente

relativamente alle

iscrizioni, agli

esami, alle lauree e

alle tasse. In questa

successiva fase,

quello che

cerchiamo di

raggiungere è

un’analisi dello

studente relativa

alle singole coorti

di immatricolazioni

al fine di

individuare

possibili problemi

all’interno di un

corso di studio o di

un particolare

insegnamento

Analisi Segreteria StudentiNel primo periodo di vita del modulo SegreteriaStudenti, si è posta l’attenzione sul cliente del-l’ateneo: lo studente. Si è quindi studiata la car-riera dello studente relativamente alle iscrizio-ni, agli esami, alle lauree e alle tasse. In questasuccessiva fase, quello che cerchiamo di rag-giungere è un’analisi dello studente relativa allesingole coorti di immatricolazioni al fine diindividuare possibili problemi all’interno di uncorso di studio o di un particolare insegnamen-to. Sono stati aggiunti a questo fine dei nuovimoduli come gli abbandoni impliciti, che con-sentono di registrare la perdita della popolazio-ne studentesca durante il percorso di studio.Inoltre, l’utilizzo di tale strumento da partedegli atenei ha fatto nascere nuove esigenze,come la generazione della reportistica istituzio-nale. Per questo motivo al data mart SegreteriaStudenti è stato affiancato un nuovo modulo perla generazione della reportistica del Ministerodell’Istruzione dell’Università e della Ricerca,che da molti anni ha causato un notevoledispendio di risorse agli atenei.Con l’avvento della Riforma Universitaria, siè posta molta attenzione all’OffertaFormativa. La verifica dei requisiti minimiinfatti è un fattore determinate per l’acquisi-zione di fondi da parte del MIUR. Obiettivodell’anno corrente è quindi quello di consenti-re agli atenei, attraverso lo strumento di anali-si, la verifica di questi requisiti che consenti-ranno una più facile istituzione dei corsi eduna loro conseguente attivazione.

Analisi Economico-finanziariaLa natura sintetica delle informazioni conte-nute nell’area finanziaria d’ateneo e la rigiditàdelle norme civilistiche che ne disciplinano laredazione in modo conforme ai principi dichiarezza, verità e correttezza rendono ilbilancio d’esercizio poco indicato a fornireconoscenze esaurienti al fine di monitorarel’andamento della gestione nella necessità diprevedere con sufficiente anticipo le circo-stanze che potranno verificarsi in futuro. Leinformazioni mantenute nell’area economicasono sicuramente più ricche di contenuto

rispetto a quelle definite nella parte finanziariaoccorre ugualmente uno strumento in grado diindirizzare l’analisi nell’estrapolazione delleinformazioni.

ConclusioniIl datawarehouse CINECA risulta essere unostrumento fondamentale per l’analisi volta allaraffigurazione prospettica e/o consuntiva dellasituazione finanziaria ed economica dell’ate-neo, con l’obiettivo di individuare le tendenzepositive o negative non ancora pienamenteverificatesi ma comunque destinate a manife-starsi. Per poter raggiungere tale obiettivo, ildatawarehouse permette una riclassificazionedel bilancio d’esercizio sia finanziario sia eco-nomico individuando e classificando aggrega-ti di valori omogenei significativi in funzionedegli obiettivi dell’analisi e provvede al calco-lo degli indici e flussi volti a consentire:

• analisi della situazione finanziaria, ovverodella capacità dell’ateneo di mantenerecostante l’equilibrio tra le entrate e le usci-te senza compromettere l’equilibrio econo-mico;

• l’analisi della situazione economica, chetramite i vari indici di redditività rivela lacapacità dell’ateneo a coprire i costi e adanalizzare il capitale investito. Un’attentaanalisi di gestione dei costi che qualifica lacomposizione in ragione del percorso stra-tegico intrapreso, individua “il perché sisostiene una spesa” e ne permette unarazionalizzazione.

Tramite tali elementi, inoltre si è in grado diaffrontare l’analisi comparativa attraverso ilraffronto tra i dati attuali e i dati risultanti dal-l’analisi dei bilanci della stessa relativi adesercizi precedenti.

Per ulteriori informazioni:[email protected]

doi:10.1388/notizie-50-06

notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

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La prima fase

riguarda la

realizzazione di un

archivio di 400

domande specifiche

per ciascuna delle

53 Scuole di

Specializzazione

attive e di oltre

5.000 quesiti di

Medicina Generale,

fino a formare un

archivio

complessivo di

26.200 domande

L’esigenza di realizzare un archivio di doman-de unico a livello nazionale per le Scuole diSpecializzazione in Medicina, in ottemperan-za al “Decreto Ministeriale del 12 febbraio2004 per l’Assegnazione dei posti per le scuo-le di specializzazione mediche nell’a.a.2003/2004”, e la necessità da parte degli ate-nei di disporre di un sistema “sicuro” per ilsorteggio e la composizione delle prove d’esa-me di ammissione sono state gestite alCINECA dal Gruppo di Supporto al MIUR.

La realizzazione di questo progetto è passataattraverso tre fasi principali:• la creazione dell’archivio domande;• la pubblicazione delle domande;

• il sorteggio delle prove d’esame da partedegli atenei.

Creazione dell’archivio domande

La prima fase riguarda la realizzazione di unarchivio di 400 domande specifiche per cia-scuna delle 53 Scuole di Specializzazione atti-ve e di oltre 5.000 quesiti di MedicinaGenerale, fino a formare un archivio comples-sivo di 26.200 domande.A tal fine è stata preposta una Commissione,nominata dal MIUR, che attraverso un sito adaccesso protetto (secondo le specifiche delprotocollo https) aveva il compito di inserire,controllare, approvare o sostituire i quesiti. In

Scuole di Specializzazionein Medicinadi Gianna Fabiani, Mauro Motta

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notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

Per consentire ai

candidati di

prepararsi

adeguatamente

alla prova scritta,

oltre alla

pubblicazione delle

domande presenti

in archivio

è stato messo a

disposizione un

simulatore online

in grado di

riprodurre una

prova d’esame

vera e propria

questa fase si è anche resa necessaria la ricer-ca di eventuali domande che, pur formulate inmaniera diversa, ponevano concettualmente lostesso quesito. La prova d’esame infatti ècomposta da 60 domande, 20 appartenenti allaScuola di Specializzazione per la quale il can-didato chiede l’ammissione e 40 di MedicinaGenerale. Per facilitare l’identificazione diquesti quesiti è stato realizzato, in collabora-zione con il Settore Gestione e Analisidell’Informazione del CINECA, un sistemache consente il raggruppamento delle doman-de in base al testo contenuto tramite la tecno-logia del Text Mining, come descritto nel boxa fondo pagina. In base alla tipologia, le Scuole diSpecializzazione sono state raggruppate in trediverse aree di appartenenza: Area funzionaledi Medicina con data della prova fissata per il20 aprile, Area funzionale di chirurgia (21 apri-le) e Area funzionale dei Servizi (22 aprile).

Pubblicazione delle domandeUna volta approvate in forma definitiva, ledomande sono state pubblicate sul sito

http://scuole-specializzazione.miur.it nelquale, per ciascuna Scuola diSpecializzazione, sono stati forniti in formatopdf i documenti riportanti i 400 quesiti valida-ti e gli oltre 5000 quesiti appartenenti aMedicina Generale.Per consentire ai candidati di prepararsi ade-guatamente alla prova scritta, oltre alla pub-blicazione delle domande presenti in archivio,sullo stesso sito è stato messo a disposizioneun simulatore online in grado di riprodurreuna prova d’esame vera e propria con la pos-sibilità di verificare, al termine della compila-zione, le risposte date con quelle corrette,conoscere il punteggio ottenuto e il tempoimpiegato per effettuare la prova. Complessivamente sono state sostenute ben446.975 prove di cui 375.853 sono state “con-segnate” dai candidati che hanno poi potutoriscontrare la correttezza delle risposte fornite.La possibilità di poter eseguire il test e di ripe-terlo in qualsiasi momento per verificare illivello di preparazione raggiunto ha indubbia-mente fornito un valido strumento di verificae di studio supplementare ai candidati.

Text Miningdi Giorgio Pedrazzi, Roberta Turra

Il sistema realizzato dal CINECA consente di raggruppare le domande simili in base alle parole in esse con-tenute. Questo avviene grazie all’applicazione delle tecniche di analisi del linguaggio naturale e all’appli-cazione di un algoritmo di Data Mining. Le tecniche di analisi del linguaggio naturale consentono di indi-viduare la funzione di ciascun termine e di ricondurlo alla propria radice o lemma. Poiché, all’interno di undiscorso, sono generalmente i sostantivi i termini con maggiore contenuto semantico, solitamente dalla listadei termini lemmatizzati che si ottiene per ogni documento come risultato di questa fase, si selezionano tuttii sostantivi. Nel caso specifico delle domande delle Scuole di Specializzazione, essendo il testo generalmentebreve si è deciso di selezionare anche i verbi e gli aggettivi. Questi, insieme ai sostantivi, vengono a costi-tuire l’insieme di parole chiave che caratterizza e descrive ciascuna domanda. È sulla base di queste parolechiave che è stato giudicato il grado di somiglianza tra le domande.Si è giunti, così, alla fase di Data Mining vera e propria che si è concretizzata nell’applicazione di un algoritmodi clustering. Questo metodo consente di confrontare tutte le coppie di domande e di calcolare, per ogni coppia,un indice di somiglianza basato sul numero di co-occorrenze delle parole chiave. I cluster sono stati formati inmodo da massimizzare la somiglianza complessiva delle domande raggruppate e minimizzare la somiglianzadelle domande che vengono separate. Analizzando i gruppi di domande simili che si sono formati, gli espertisono stati in grado di trovare le domande effettivamente uguali per contenuto e di sostituirle. Il processo è statoiterato più volte in modo tale da ridurre il più possibile la presenza di domande uguali.

notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

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Per garantire il

massimo livello di

sicurezza, è stato

predisposto

un tool specifico

sviluppato con la

tecnologia Java

che impedisce a

chiunque

di effettuare il

salvataggio

in locale delle

prove d’esame

estratte,

consentendo

quindi la sola

operazione

di stampa

Questo strumento si è rivelato utile anche aifini statistici: la Commissione che si è occu-pata dell’approvazione delle domande, infatti,ha potuto consultare i dati relativi alle proveeffettuate raggruppati in base alle singoleScuole di Specializzazione. Per ogni domandaè stato possibile scendere nel dettaglio e cono-scere, ad esempio la percentuale scelta daicandidati per ciascuna delle risposte possibili.Inoltre, è stato possibile elaborare questi valo-ri statistici anche in base a diversi criteri, adesempio isolando il periodo di interesse dellesimulazioni, o il numero minimo di rispostedate nelle prove per restringere i valori allesole simulazioni considerate attendibili “conalmeno 40 risposte date”.

Sorteggio delle prove d’esame daparte degli Atenei

Il giorno prima dell’esame, infine, ogni ateneoha avuto accesso all’area riservata apposita-mente predisposta per il sorteggio e la stampadi tre prove per ognuna delle Scuole diSpecializzazione presenti nell’ateneo (opera-

zione effettuata da un referente indicato diret-tamente dal Rettore). Tra le prove sorteggiate,una sarebbe poi stata estratta in sede d’esame.Per garantire il massimo livello di sicurezza èstato predisposto un tool specifico sviluppatocon la tecnologia Java che impedisce a qualun-que persona di effettuare il salvataggio in localedelle prove d’esame estratte, consentendo quin-di la sola operazione di stampa. Le operazioni disorteggio e stampa, effettuate direttamente nelgiorno antecedente alla data delle prove in baseall’area funzionale specifica, hanno coinvolto39 atenei per un totale di 1480 prove estratte.Sullo stesso sito, il giorno successivo alla datadell’esame sono quindi state pubblicate le rispo-ste corrette delle prove estratte.

Per ulteriori informazioni:http://[email protected]

doi:10.1388/notizie-50-07

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notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

Figura 1: La strategia dell’evoluzione deiservizi web di ESSE3 si ponecome obiettivo una integrazionesuccessiva con la sfera e-learning, intesa sia come piattaforme di sistemi (Best ofthe breed) come IRIS sia comesingoli prodotti proprietari (come SINFODIA)

Esse3: dalla didattica allagestione di web communitydi Alessandro Furlati, Vittorio Ravaioli

ESSE3, il sistema ideato dal CINECA per lasegreteria e i servizi agli studenti è in continuacrescita. Nel numero 47 di questa rivista èstato presentato un progetto chiamato PMDESSE3 (Piattaforma Multimediale per laDidattica di ESSE3) per il docente e lo stu-dente. Si trattava di un progetto che avevacome obiettivo quello di fornire ai nostri uten-ti un ampio ventaglio di servizi specificamen-te modellati sulle caratteristiche della didatti-ca universitaria. In tale progetto si iniziava a disegnare, a par-tire dai servizi già esistenti in ESSE3, unaserie di funzionalità aggiuntive utili sia al

docente che allo studente. Pur rimanendo nel-l’ottica di una didattica in presenza, senzaavventurarsi volutamente sul terreno ancoraestremamente “fluttuante” della didatticacosiddetta “a distanza” (e-learning), si sonoaggiunte nuove funzionalità web quali: lagestione della lista degli iscritti agli esami,l’inserimento del programma del corso, labacheca dei messaggi personalizzata per lostudente, ed altre ancora. Questa linea ha por-tato quindi a realizzare un prototipo completodell’“area web studente” e “area web docen-te”, ciascuna caratterizzata da un menù pro-prio con accesso alle funzionalità relative al

notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

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...comunicazioni,

calendari o forum e

documentazione

possono essere gli

oggetti condivisi fra

gruppi di utenti,

coinvolti in

qualsiasi attività

lavorativa o

informativa

all’interno

dell’ateneo, e non

solo dell’attività

didattica di studenti

e docenti. Da qui

l’idea di estendere

il progetto PMD

ESSE3 in qualcosa

di potenzialmente

più ampio, che

abbiamo definito

ESSE3 web community

ruolo che in quel contesto erano state battez-zate “desktop studente” e “desktop docente”. Il prototipo ha riscosso nel tempo un notevoleinteresse da parte degli atenei con cui lavoria-mo, e da più parti ci sono giunti contribuitisignificativi al suo sviluppo che hanno di fattoaumentato la consapevolezza di aver colto nelsegno. Già in questa fase infatti era stato intra-visto quello che sarebbe stato lo sviluppo diESSE3: l’allargamento funzionale per il sup-porto online all’attività di studenti e docenti, ein generale di tutti gli attori dell’attività uni-versitaria. A partire da questa considerazione,infatti, si è tentato di generalizzare il più pos-sibile le funzioni utili non solo all’attivitàdidattica tout court, ma in generale all’intera-zione fra gruppi di lavoro. La conclusione èstata che una serie di funzioni, ad esempiocomunicazioni, calendari o forum e documen-tazione, possono essere gli oggetti condivisifra gruppi di utenti coinvolti in qualsiasi atti-vità lavorativa o informativa all’interno del-l’ateneo, e non solo dell’attività didattica distudenti e docenti. Da qui l’idea di estendere il

progetto PMD ESSE3 in qualcosa di poten-zialmente più ampio, che abbiamo definitoESSE3 web community. L’idea centrale è quella di gestire ComunitàVirtuali, intese come ambienti comuni e con-divisi per tutti quegli utenti del sistema ESSE3che desiderino scambiare e condividere infor-mazioni legate alla propria attività di lavoro odi studio. Si è pensato, infatti, in prima anali-si alla gestione di comunità di studenti edocenti che si possono creare attorno alla stes-sa attività didattica (insegnamento) per undeterminato ciclo di lezioni frontali. Ma si èpensato anche alla gestione, ad esempio, dicomunità formate da tutti gli utenti legati aduna facoltà (presidi, docenti, segretari, studen-ti) o ad un dipartimento (ricercatori, docenti,visiting professor). Anche in tutti questi conte-sti risulta ovviamente utile e efficace poterdefinire e strutturare la comunità ed offrire aisuoi utenti strumenti web per pubblicare econdividere documenti, scambiare opinionimediante i forum di discussione, emettere ericevere avvisi in bacheca, redigere elaborati

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notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

...al concetto di

area web

personalizzata (a

seconda del ruolo

dell’utente:

semplice visitatore,

studente, docente,

progettista

didattico, ecc..) è

stato affiancato

anche il concetto

di ambiente o

contesto di navigazione

di gruppo, scaricare i materiali di supportoalle lezioni, consultare una bibliografia di rife-rimento … ; l’obiettivo è di aumentare il tassodi comunicazione e di interazione fra i mem-bri della comunità stessa utilizzando il webcome mediatore di messaggi.Per fare questo è stato affiancato al concetto diarea web personalizzata (a seconda del ruolodell’utente: semplice visitatore, studente,docente, progettista didattico, ...) anche il con-cetto di ambiente o contesto di navigazione.Lo stesso studente, ad esempio, infatti aseconda del percorso che segue, saltando daun link all’altro del portale ESSE3, attraver-serà “ambienti” diversi: all’inizio della navi-gazione si posizionerà sull’ambiente “ateneo”caratterizzato da comunicazioni e appunta-menti pubblici visibili a tutti, entrando nel-l’ambiente della propria facoltà potrà inveceaccedere ai documenti pubblici della facoltà(regolamenti, moduli,…), selezionando infineil proprio corso di laurea e l’esame del propriopiano di studi potrà accedere alle dispense e alcalendario delle lezioni, gestito direttamentedal docente.In questo scenario evoluto del portale ESSE3,si ha l’indubbio vantaggio di non dover molti-plicare le interfacce fra una miriade di appli-cazioni, perché ESSE3 fornisce già di per sé labase dati completa di tutte le anagrafiche chealimentano le comunità: tutti gli studenti, idocenti e, volendo, anche gli utenti ammini-strativi. Non solo: tali utenti sono già organiz-zati opportunamente secondo l’appartenenzaalle aggregazioni più rilevanti (facoltà, corsodi studio, curriculum, insegnamento). Questofa sì che individuato ad esempio il singolo stu-dente, abbiamo immediatamente già indivi-duato a quale facoltà e corso di studio/curricu-lum appartiene e a quali attività didattiche è“iscritto” in base al proprio piano di studi.Inoltre si ha già l’integrazione stretta con i datirelativi alla posizione amministrativa e di car-riera, che potrà influire a seconda dello stato,sulla sua operatività web (accessi, filtri, per-messi, ecc..). Anche per il docente - analoga-mente - conosciamo già la facoltà o il diparti-mento di afferenza, gli insegnamenti di cui

risulta titolare, la sua qualifica, il ruolo con cuipartecipa a determinate attività, e questo ciconsente di generare “profili appropriati”(docente titolare, manager didattico, ecc...)con accesso a funzionalità diverse.Queste considerazioni rafforzano la convin-zione di avere intrapreso una strada che portadavvero ESSE3 ad una seconda fase dellapropria evoluzione, che nel frattempo - loricordiamo - ha fatto anche passi in avantinella gestione logistica delle risorse dell’ate-neo e nel campo della programmazionedidattica. Sulla base “solida” della architettu-ra realizzata per ESSE3, in sostanza, si con-tinuano ad aggiungere nuovi domini funzio-nali che, orchestrati coerentemente, portanoun contributo naturale sempre più corposoalla prossima sfida del CINECA: il SistemaIntegrato di Ateneo.

Per ulteriori informazioni:[email protected]

doi:10.1388/notizie-50-08

notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

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L’Italia è l’unico

paese europeo

con un registro

informatizzato

delle

sperimentazioni

cliniche

La Sperimentazione Clinica inItalia e in Europa

L’Osservatorio Nazionale sullaSperimentazione Clinica dei Medicinali(OsSC) del Ministero della Salute (ora gestitodall’Agenzia Italiana del Farmaco - AIFA) ènato nel 1999 con l’obiettivo di creare un regi-stro delle sperimentazioni cliniche sui farmacicondotte in Italia e di garantire la sorveglian-za epidemiologica.Oggi l’Osservatorio è lo strumento che raccoglietutte le informazioni e il workflow documentalesulle sperimentazioni cliniche in atto in Italiadirettamente via web, dagli Sponsor e daiComitati etici con il controllo centrale dell’UnitàSperimentazione e Ricerca dell’AIFA.Attualmente, in Europa è in corso un processodi armonizzazione, regolamentazione e con-trollo dei flussi informativi che riguardano lesperimentazioni cliniche sui farmaci.Dal 1° gennaio 2004 l’Italia, con il D.Lgs.n.211/2003, ha recepito la Direttiva2001/20/CE del Parlamento europeo relativaalla buona pratica clinica nell’esecuzionedella sperimentazione clinica dei medicinaliad uso umano (GCP) che ha apportato signifi-cative modifiche nelle procedure operative ditutti i soggetti coinvolti nella sperimentazioneclinica dei farmaci.Dal 1° maggio 2004, con l’attivazione delRegistro europeo delle sperimentazioni clini-che (EudraCT), l’OsSC ha iniziato un proces-so di adeguamento per consentire l’integrazio-ne dei due sistemi con l’invio automatico al

Registro europeo delle informazioni sulle spe-rimentazioni condotte in Italia inseritenell’OsSC.

Il flusso delle sperimentazionicliniche

La sperimentazione di un farmaco nasce suimpulso di uno Sponsor, cioè di un’organizza-zione pubblica o privata che si assume laresponsabilità di intraprendere, gestire e/ofinanziare uno studio clinico, nonché didiffondere i risultati secondo le GCP. Lo Sponsor avvia il processo di sperimenta-zione richiedendo la valutazione del protocol-lo ai Comitati etici dei centri clinici in cui lasperimentazione si intende svolgere.Il Comitato etico del centro coordinatore è ilprimo ad esprimere la valutazione del protocolloe solo nel caso in cui il suo parere sia positivo ilprotocollo viene sottoposto alla valutazione deiComitati etici dei centri satelliti partecipanti.Lo Sponsor, dopo il parere positivo delComitato etico, deve comunicare l’avvio dellasperimentazione nei singoli centri, la conclu-sione nei singoli centri e in toto, le eventualipubblicazioni e le reazioni avverse insorte nelcorso della sperimentazione. A questo scopo èin fase di implementazione un modulo per laregistrazione delle reazioni avverse che saràintegrato con il Sistema di FarmacovigilanzaItaliano e con il database europeo SUSAR(Suspected Unexpected Serious AdverseReactions). In alternativa lo Sponsor puòautorizzare una CRO (Contract Research

La nuova versionedell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei Medicinali di Marisa De Rosa, Alice Ramenghi, Elisa Rinieri, Federica Ronchetti, Vera Tagliacozzo,

Carlo Tomino*

*Agenzia Italiana del Farmaco

Sperimentazioni cliniche 21.566

Giudizi di Notorietà 1.962

Comitati Etici 303

Centri Partecipanti 1.214

Sponsor 441

L’OsSC in cifre

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notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

Organization) a svolgere le sue funzioni inqualunque fase dell’iter di sperimentazione.

Il sistemaI flussi informativi presenti all’internodell’Osservatorio sono un’esatta replicazionedi quelli reali. Il sistema prevede per ogni spe-rimentazione la raccolta di tutte le informazio-ni relative ai flussi informativi (dall’approva-zione dello studio alla pubblicazione dei risul-tati), compreso l’intero workflow dei docu-menti. Il sistema è stato implementato utiliz-zando una infrastruttura tecnologica avanzatacompletamente basata su Internet, conformealle norme nazionali ed internazionali di sicu-rezza e riservatezza delle informazioni eseguendo le linee guida per essere collegato alRegistro europeo. Gli utenti (AIFA, Sponsor,Comitati etici, CRO, ASL, Istituto Superiore diSanità, Assessorati regionali, Data ReviewCommittees) si collegano attraverso un pro-gramma di navigazione al sito http://oss-sper-clin.sanita.it/ e dopo essersi opportunamenteidentificati attraverso userid e password hannola possibilità di fornire per via telematica tuttele comunicazioni di propria competenza previ-ste dalla normativa in vigore.

Qualità dei datiPunto cruciale dell’OsSC è il continuo con-trollo della qualità dell’informazione: per que-sto motivo sono attive diverse forme di con-trollo sia a livello locale che centrale.A livello locale, per garantire una buona qualitàdell’informazione già dalla fase di input, i dati eil loro flusso sono controllati in modo automati-co dal sistema attraverso la generazione di mes-saggi di avviso automatici (warnings, checks) eattraverso l’adozione di dizionari standard (adesempio banca dati farmaci, ICDIX, MedDra)per minimizzare l’utilizzo di testo libero. Il sistema è dotato di uno strumento di e-queryper le richieste di modifica/integrazione delleinformazioni inviate alla banca dati centralecon creazione di una banca dati storica conte-nente tutte le modifiche effettuate con indica-zione dell’utente responsabile, del momento incui sono state apportate e della e-query che hagenerato la modifica. Ogni utente ha inoltre adisposizione alcuni report di monitoraggiodella qualità delle informazioni (completezza,congruenza, ecc.) aggiornati quotidianamente.

Il controllo a livello centrale avviene da partedell’Unità Sperimentazione e Ricercadell’AIFA e da parte di tre Data ReviewCommittees incaricati dall’AIFA per il moni-toraggio della qualità delle informazioni rela-tive alle sperimentazioni in tre aree terapeuti-che: cardiologia (ANMCO), oncologia(Istituto Europeo di Oncologia) e gastroente-rologia (Ospedale Cervello di Palermo).

Modalità di accesso all’informa-zione contenuta in OsSC

Gli utenti abilitati possono accedere, attraver-so diverse funzioni di ricerca e consultazione,a tutte le informazioni relative alle sperimen-tazioni di propria competenza.L’intero registro è aperto in consultazione atutti gli utenti abilitati all’uso del sistemaattraverso una maschera di ricerca semplifica-ta che consente la selezione di alcuni parame-tri di ricerca.

Analisi dei datiIl sistema fornisce, oltre alle funzioni di ricer-ca, dei report predefiniti con grafici aggiorna-ti quotidianamente che mostrano la distribu-zione delle sperimentazioni cliniche in funzio-ne di diversi parametri (sponsor, centro eComitato etico coordinatore, popolazione,area terapeutica, patologia, fase, disegno dellostudio, area geografica, anno, ...)Ciascun utente ha accesso anche ad un pro-gress report ovvero ad uno schema riassunti-vo dello stato di avanzamento delle sperimen-tazioni di propria competenza (in fase di valu-tazione, avviate, concluse, …).

Sicurezza e riservatezza delleinformazioni

L’Osservatorio si avvale delle più sofisticatemisure di sicurezza conformi alle norme ita-liane ed europee relative al trattamento deidati personali.Ogni utente accede all’OsSC tramite userid epassword e tutto il traffico delle informazionisul server è crittografato ad alto livello di crit-tografia mediante SSL.Il sistema assicura regolare backup su disposi-tivi elettronici in modo da consentire il ripri-stino di tutti i dati in caso di perdita o danneg-giamento del database e l’attivazione di pro-cedure di Disaster Recovery.

Le attività collegate

all’Osservatorio

sono il mezzo

attraverso cui viene

divulgata

l’informazione

generata dai dati

inseriti dagli utenti.

Viene pubblicato

con cadenza

annuale

un Rapporto

Nazionale. Inoltre

semestralmente

viene stilato un

Bollettino sulla

Sperimentazione

Clinica in Italia,

anche in inglese

notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

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Ciascuna operazione effettuata dagli utenti nelsistema viene registrata (tracking log) e ognimodifica ai dati viene salvata in una bancadati storica che permette di tenere traccia ditutte le variazioni ai dati con l’individuazionedell’utente, della data, dell’ora e dell’originedella modifica. Il CINECA sta inoltre imple-mentando un sistema di gestione per la sicu-rezza delle informazioni, in conformità con ilBritish Standard 7799-2-2002.

Altre caratteristiche del sistemaSistema di messaggistica automaticaAll’interno dell’Osservatorio è implementatoun sistema di messaggistica automatica.Il sistema prevede l’invio di messaggi auto-matici (e-mail) agli utenti coinvolti in una spe-rimentazione per segnalare l’inserimento diuna nuova richiesta di valutazione, il rilasciodi una valutazione, l’invio di una equery,…

Rete di comunicazione tra gli utentiL’OsSC ha come obiettivo anche quello dicreare una rete tra tutti i soggetti coinvoltinella sperimentazione clinica. A tal fine tuttigli utenti hanno a disposizione diversi stru-menti di comunicazione e di scambio di infor-mazioni: forum di discussione, area contattiper le comunicazioni tra diversi utenti, comu-nicazioni per tutti gli utenti che partecipano aduna stessa sperimentazione …

FormazionePer agevolare gli utenti, è attivo un percorsoformativo realizzato attraverso una piattafor-ma di e-learning sviluppata al CINECA

(Sinfodia) che permette di acquisire veloce-mente le modalità di funzionamento delleapplicazioni (OsSC) e di fornire in formatoPDF un manuale d’uso del sistema.Inoltre, all’interno del corso è prevista unaparte dedicata al recepimento della normativaeuropea con la possibilità di usufruire di unsistema di autovalutazione.

ConclusioniL’Osservatorio Nazionale sulla Sperimenta-zione Clinica, che si è proposto inizialmentecome strumento di integrazione al flusso deidocumenti cartacei, offre oggi agli utenti unavisibilità dei dati costantemente aggiornata;fornisce alle Regioni una panoramica aggior-nata in “tempo reale” sulle ricerche condottepresso le proprie strutture sanitarie; contribui-sce alla diffusione delle informazioni nellacomunità scientifica tramite Rapporti Annualie Bollettini periodici. Rappresenta un modello nel panorama inter-nazionale ed inoltre, con l’adeguamento dellostesso quale interfaccia della Banca DatiCentrale Europea (EudraCT – prevista dallaDirettiva 2001/20/CE), si arriverà ad unacompleta integrazione nelle procedure perl’avvio, la conduzione ed il completamentodelle sperimentazioni cliniche condotte intutta Europa secondo i requisiti previsti dallenorme di buona pratica clinica.

Per ulteriori informazioni:[email protected]

doi:10.1388/notizie-50-9

Normativa di riferiementoDirettiva/2001/20/CE del Parlamento europeo concernente il riavvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari edamministrative degli Stati membri relative all’applicazione della buona pratica clinica nell’esecuzione della sperimentazione cli-nica di medicinali ad uso umano - Decreto Legislativo n. 211 del 24 giugno 2003 - Attuazione della direttiva 2001/20/CE rela-tiva all’applicazione della buona pratica clinica nell’esecuzione delle sperimentazioni cliniche di medicinali per uso clinico.Circolare Ministeriale n.6 del 8 aprile 1999 - Chiarimenti sui DD.MM.18 marzo 1998 e 19 marzo 1998 relative alle linee guidadi Buona Pratica Clinica (GCP – Good Clinical Practice) - Decreto Ministeriale del 15 luglio 1997 recepimento delle linee guidadella UE di Buona Pratica clinica per l’esecuzione delle sperimentazioni cliniche sui medicinali.

BibliografiaTime to register randomised trials – BMJ (Editorial), vol. 319: 865 - 866 October, 2nd 1999 A clinical trials register for Europe – BMJ (Editorial) vol. 325- December, 7th 2002 Role of a research ethics committee in follow-up and publication of results; Pich J. et al. The Lancet. vol. 361- March 22, 2003 Registering Clinical Trials; Dickersin K., Drumomond R.- JAMA, vol. 290, no. 4 - July 23/30, 2003

Le informazioni

contenute nei

cinque registri sono

tra loro integrate,

e il loro insieme

costituisce

l’Osservatorio

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notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

Il concetto di Plug and Play è stato formaliz-zato nel marzo 1993 alla Windows HardwareConference da Microsoft, Intel e Compaq. Èuno standard, offerto nelle ultime versioni diWindows, che offre la possibilità di installarefacilmente nuove periferiche lasciando alsistema operativo il compito di realizzarne laconfigurazione.Il termine è stato importato nel dizionario delCINECA e Interactive Marketing con un’acce-zione originale. Iprodotti di tipoPlug and Play(P&P) sono deiservizi che, inmaniera analogaa quanto si veri-fica nel momen-to in cui siaggiunge unaperiferica a unPC, possonoessere importatidirettamente in un sito senza necessità di appor-tare modifiche per realizzare l’inserimento, masolo impostando le caratteristiche di personaliz-zazione che il prodotto prevede, come ad esem-pio la grafica e l’informazione. Le applicazioniplug and play garantiscono un ampio grado diflessibilità d’uso anche per rispondere alle esi-genze future di crescita e di estendibilità neltempo del servizio.

CaratteristicheLa principale caratteristica di un servizio ditipo P&P è la creazione di un modello infor-

mativo creato ad hoc per una singola esigenzama replicabile e riutilizzabile in altri contesti.Utilizzando una metafora mutuata dall’archi-tettura, cambia la destinazione d’uso del “pro-dotto” ma non lo strumento in sè. La progettazione del modello si avvale di unsoftware di content management, sviluppatodal CINECA, BackStage Director (BS-D)che traduce in modo semplice e intuitivo l’ar-chitettura informativa alla base dell’applica-

zione P&P. La progettazionetramite BS-D siconcretizza inuna interfacciaweb di facile uti-lizzazione in cuisi esplicitano lei n f o r m a z i o n icontenute nelDBMS Oraclesottostante ilcontent manage-

ment e le relazioni fra di essi. Lo stessoambiente utilizzato per lo sviluppo sarà poiimpiegato successivamente dall’utente delservizio per il suo aggiornamento. È importante sottolineare come l’utilizzo diun ambiente di content management, renda lamanutenzione delle applicazioni P&P allaportata di tutti, anche di chi non ha cono-scenze tecniche. In questo modo si rendepossibile la autonomia di chi si occupa deicontenuti del sito, rendendo superfluo l’inter-vento di altre figure esterne per la realizza-zione o modifica dei propri contenuti.

I prodotti di tipo

Plug and Play

sono dei

servizi che, in

maniera analoga a

quanto si verifica

nel momento in cui

si aggiunge una

periferica a un PC,

possono essere

importati

direttamente in

un sito senza

necessità di

apportare

modifiche per

realizzare

l’inserimento

Applicazioni Plug & Playper i servizi webdi Camilla Cuppini, Sabina Parmeggiani*, Salvatore Rago* Interactive Marketing

notizie dal CCCCIIIINNNNEEEECCCCAAAA

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Oltre alla facilità di aggiornamento, una dellecaratteristiche salienti delle applicazioni P&Pè la personalizzazione del modello. Grazieall’utilizzo del content management è infattipossibile gestire i contenuti in modo separatodalla loro presentazione. Ciò implica che inogni momento è possibile cambiare la vestegrafica del plug and play adattandola di voltain volta alle specifiche esigenze di comunica-zione del cliente.

Dall’installazione alla manutenzione

Dopo l’installazione del servizio, ai redattoriincaricati della manutenzione viene garantitala formazione necessaria per il pieno raggiun-gimento dell’autonomia dell’utilizzo.L’autonomia di utilizzo dell’applicazioneP&P da parte del cliente finale costituisceinfatti un elemento essenziale per la buonariuscita del progetto nel suo insieme.L’assistenza al manutentore riguarda princi-palmente la fase iniziale durante la quale ilredattore prende confidenza con lo strumento.Oltre a disporre di un sistema di aggiorna-mento dei dati efficiente ed evoluto, quale è ilsistema di content management BackStageDirector, il redattore è dotato di una documen-tazione specifica che lo guida in ogni dettagliooperativo e tecnico, avendo in questo modomolto chiari quali sono, ad esempio, gli obiet-tivi della loro raccolta dati e che uso potrannofare degli stessi.

I Plug and Play come modelliriutilizzabili

Il principio alla base dello sviluppo di model-li riutilizzabili quali sono le applicazioni P&Pè quello di capitalizzare le esperienze e illavoro svolto in progetti di natura anche moltodiversa fra loro.Tutti noi, naturalmente, tendiamo a riutilizza-re modelli che l’esperienza ha dimostratoessere validi e di successo spesso riadattando-li a nuovi contesti e situazioni. In questosenso, i plug and play come modelli riutilizza-bili, arricchiscono il lavoro dello sviluppatoreche ne può immaginare l’applicazione indiversi contesti. In altre parole, la potenzialitàdi riutilizzo viene tenuta ben presente fin dalleprime fasi di implementazione dell’applica-zione. Inoltre i modelli riproducibili a partire

da una matrice di base sono in costantemiglioramento anche grazie al feed-back del-l’utente e del manutentore dei servizi del sitoe anche usufruendo degli upgrade di versionedell’ambiente di content management.

Alcuni esempi di Plug & PlayI servizi di tipo P&P possono essere utilizzaticome applicazioni per portali o anche comeapplicazioni a sè stanti per offrire un partico-lare servizio. Grazie alle esperienze maturate, le applicazio-ni sia web che multimediali hanno raggiuntoalti standard di qualità riguardo usabilità eaccessibilità.Relativamente alle applicazioni per i portaliriportiamo di seguito alcuni dei servizi P&Psviluppati finora:• Agenda: si tratta di una riproduzione elet-

tronica della tradizionale agenda cartacea.Essa è amministrata: questo significa chetutte le persone abilitate possono inserire ocancellare gli eventi di propria competenza.Agli eventi è poi possibile associare docu-menti o eventuali form di registrazione o dipagamento in caso di convegni o di corsi.

• Area News: è una modellizzazione del-l’informazione che serve a gestire efficace-mente le notizie di portali di medie e gran-di dimensioni.

• Biblioteca: è un’applicazione che consentedi gestire elettronicamente il sistemabibliotecario di un’organizzazione.

• Chat: il P&P Chat può essere utilizzato perun dialogo scritto in tempo reale tra due opiù utenti collegati al server nello stessomomento.

• Forum: questa applicazione consente loscambio asincrono di idee, opinioni su undeterminato argomento. Viene spesso uti-lizzato nei portali a carattere didattico oscientifico.

• Gestione appuntamenti: consente di gesti-re contemporaneamente e in modo dinami-co un elevato numero di appuntamenti alfine di organizzare un’agenda complessacostituita da molti appuntamenti.

• Glossario: è un vocabolario elettronicoche si visualizza tramite una finestra dipop-up. Viene utilizzato come ausilio allacomprensione della terminologia più spe-cifica di un sito.

I servizi di tipo

P&P possono

essere utilizzati

come applicazioni

per portali o

anche come

applicazioni

a sè stanti per

offrire

un particolare

servizio. Grazie

alle esperienze

maturate,

le applicazioni sia

web

che multimediali

hanno

raggiunto

alti standard di

qualità riguardo

usabilità e

accessibilità

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Nella figura in basso, l’interfac-cia del Plug & Play Zoom eRubricazione, descritto nellarubrica di pagina 33.Il P&pP Zoom e Rubricazionepermette di sfogliare e zoomareimmagini corredate di descrizione e classificate perrubriche

• oManager: è un sistema che consente dirappresentare l’ontologia (o rappresenta-zione di concetti e di relazioni fra concetti)alla base della struttura informativa di unportale. L’ontologia in termini informaticiindica il modo di rappresentare i concetti ele relazioni fra di essi in una forma com-prensibile ai computer.

• Questionari: è uno strumento utilizzatosoprattutto per i questionari di valutazione.Il P&P gestisce domande e risposte for-nendo poi una reportistica in vari formati.

• Transactor: è un sistema di pagamento viaweb sicuro e associato alle principalisocietà di servizi bancari quali BankPass,BancaSella.

Oltre a servizi per portali, sono state sviluppa-te alcune applicazioni multimediali che posso-no essere utilizzate in vari campi da quellodella ricerca scientifica a quello della comuni-cazione e del marketing.Riportiamo di seguito una breve descrizionedi alcune delle applicazioni finora sviluppate,che verranno poi illustrate in modo più estesoin una nuova rubrica a partire da questo nume-ro del Notiziario.

• Galleria immagini: questa applicazione,come in una sorta di catalogo on line, per-mette di sfogliare immagini ad alta defini-zione corredate di un titolo attingendo idati direttamente da un database. Taleapplicazione può essere utilizzata ad esem-pio all’interno di un portfolio prodotti mul-timediale.

• Galleria video: in modo simile allaGalleria immagini questa applicazionepermette di “sfogliare” video, corredati dischede informative relative alle immaginiche scorrono. I video vengono selezionatia partire da un menu costituito da miniatu-re. Anche in questo caso i dati sono richia-mati direttamente dal database. L’utentepuò poi interagire con la riproduzione delvideo bloccandola o avanzando a secondadelle necessità.

• Zoom e rubricazione: permette di sfogliareimmagini corredate di descrizione e classi-ficate per rubriche, attingendo, come neglialtri casi, i dati direttamente dal database.In questo caso oltre alla funzione di scorri-

mento di un catalogo di immagini o divideo è stata introdotta la possibilità diclassificazione per rubriche delle immagi-ni. Il catalogo di immagini può così esserevisitato per categorie.

• Presentazione di slide zoomabili: questaapplicazione consente di sfogliare e dizoomare immagini ad altissima risoluzionedell’ordine di gigabytes. Tale applicazionepuò essere molto utile in tutti quei campi diricerca in cui si presenti l’esigenza di ana-lizzare in modo granulare fino nel più pic-colo dettaglio determinate immagini.

Queste applicazioni sono tutte caratterizzatedal fatto che le immagini vengono richiamatein modo dinamico da database. Come primoesempio molto interessante di applicazioneP&P possiamo citare l’esperienza fatta per ilpoliclinico S.Orsola Malpighi. L’Aziendaospedaliera ha utilizzato con successo questostrumento in un programma di formazione adistanza per biologi ospedalieri, che possonoanalizzare nei dettagli l’immagine di un vetrinoe diagnosticare il tipo di batterio responsabiledella patologia in atto. Come anticipato, l’ap-plicazione viene descritta nella nuova rubricadedicata ai Plug & Play, a pagina 33.

Per ulteriori informazioni:[email protected]

doi:10.1388/notizie-50-10

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�La televisione ha raggiunto una fase crucialeper il proprio sviluppo e per l’impatto che potràavere sulle nostre vite. La conversione dell’in-frastruttura televisiva terrestre da analogica adigitale promette di essere l’occasione per rea-lizzare la convergenza tra i tre grandi sistemi ditelecomunicazione attualmente in uso: fonia,rete Internet, TV.Il sistema televisivo digitale MPEG è già daparecchi anni lo standard per la trasmissionetelevisiva via satellite, e rappresenta una tec-nologia matura e sperimentata per l’erogazio-ne di servizi affidabili e di qualità. Essa pre-vede altri servizi oltre al semplice “broadca-sting” unidirezionale di audio e video. Unprimo esempio è la TV interattiva dove l’uten-te, fruendo di un canale di interazione bidire-zionale come la linea telefonica, può rispon-dere a semplici quesiti (come sondaggi o pre-ferenze) oppure introdurre dati per l’accesso a

sistemi online per transazioni, prenotazioni...Un secondo esempio è l’accesso Internet alarga banda in modalità asimmetrica: l’utenteeffettua richieste via linea terrestre e riceve larisposta all’interno del capace flusso MPEGin DVB-S. Tuttavia, almeno in Italia, la TVvia satellite ha avuto una penetrazione ridot-ta, non riuscendo a generare una massa criti-ca di utenti sufficiente ad attivare la conver-genza, divenuta ora possibile con il passaggioal DTT (Sistema Digitale Terrestre). Questoperché la TV satellitare non ha saputo coglie-re le opportunità di evoluzione prima descrit-te: per la parte “interattiva” sono nate troppeimplementazioni alternative (come OpenTV,o MediaHighway) in competizione tra loro,che hanno frazionato l’utenza a causa deidecoder incompatibili; per i servizi Internet,sia la latenza introdotta dal satellite (dell’or-dine del secondo), sia la condivisione dellabanda disponibile (i dati diretti al singoloutente vengono ricevuti in tutta l’area copertadal satellite) hanno reso diffidente la plateadei consumatori.Il DTT in Italia rappresenta in questo sensouno scenario adatto per questi servizi in quan-to per la parte “interattiva”, è stato adottatouno standard europeo (MHP), mentre per laparte dati:

• la latenza è ridotta perchè le tratte trasmis-sive sono ridotte;

• un singolo ripetitore serve un numeroridotto di utenti;

• l’antenna ricevente consente installazionimobili anche personali (DVB-H).

Televisione Digitale Terrestre:la televisione diventa interattivadi Lorenzo Pallara, Andrea Venturi

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�L’Italia non è il primo paese europeo adaffrontare il percorso di migrazione dalla TVanalogica e quella digitale, e può capitalizzarel’esperienza di altre nazioni come GranBretagna, Spagna e Paesi scandinavi, dovesono stati commessi e rilevati errori di impo-stazione (ad esempio, il flop di Pay Per View),ma che hanno anche dimostrato che questatransizione è inevitabile, così come sarà inevi-tabile la convergenza dei servizi e degli appa-rati (in sede utente), che gestiscono queste retidi comunicazione.

Scenario della TV digitale terrestre in Italia

Si delineano tre posizioni differenti nella cate-na del valore legata alla produzione di questicontenuti/servizi:

• Content provider, figura preposta allacreazione dei contenuti;

• Service provider, chi elabora i contenutinel formato adatto alla trasmissione sulmedium digitale e realizza l’elaborazionedei dati provenienti dal canale di ritorno(ove presente);

• Network provider, rete di diffusione dellostreaming digitale e, ove presente, il gesto-re del canale di ritorno (potrebbero esseredue reti distinte).

Posizionamento del CINECAIl CINECA attualmente si focalizza sulla partedi Service Provider, cioè sull’intermediazionesia tecnologica che economica tra ContentProvider (specialmente quelli con cui ha giàpartnership in atto, si pensi alle Università ealla Pubblica Amministrazione) e NetworkProvider (in questo caso i detentori di licenzaper trasmissione televisiva digitale), ilCINECA infatti dispone già di:

• una infrastruttura logistica ed informaticaaffidabile;

• competenze tecnologiche nel settore dellereti e della sicurezza (smart card);

• competenze in campo applicativo (Java è illinguaggio di riferimento per la piattafor-ma MHP);

• basi di dati adatte a creare produzioni mul-timediali di valore (ad esempio informa-zioni meteo).

Sviluppo del progetto “TV digitale”

Il progetto si è evoluto attraverso una serie difasi tese ad approfondire la conoscenza dellamateria e del settore, aumentando progressi-vamente gli investimenti e le potenzialità diritorno economico.La fase zero, di studio, ha riguardato il tratta-mento e la manipolazione di flussi MPEG construmenti open-source su piattaformaGNU/Linux e rete IP per dimostrare prototi-palmente come interfacciare schede di acqui-sizione DVB satellitare e terrestre sul server,rendere i flussi disponibili su rete IP in multi-cast, visualizzarli su sistemi client conMicrosoft, GNU/Linux e Apple, e memoriz-zarli su disco fisso.Nella prima fase si è ipotizzato uno scenariodi applicazione delle competenze acquisiterivolto alle scuole italiane per sfruttare almeglio l’offerta didattica di Rai Educational(http://www.ildivertinglese.rai.it/) trasmessavia satellite. Il sotto-progetto era teso a realiz-zare un server collocato presso la sede scola-stica per memorizzare i moduli didattici tra-smessi via satellite e visualizzarli a richiestasugli eventuali PC del laboratorio multimedia-le. Allo stesso tempo il CINECA ha manife-stato interesse a partecipare alla sperimenta-zione pubblica del DTT avviata dallaFondazione Bordoni con mandato delMinistero delle Telecomunicazioni. Nellaseconda fase è stato pianificato un laboratoriotelevisivo digitale adatto alla creazione di con-tenuti interattivi in termini di: investimentinecessari, competenze richieste, stato delleapplicazioni open source disponibili. È statoinoltre contattato un operatore televisivo loca-le (Sestarete), per sondare l’interesse a svilup-pare un progetto comune di TV digitale inte-rattiva. La terza fase è consistita nella realiz-zazione del laboratorio di TV digitale interat-tiva presso il CINECA. Sono stati acquisiti:

• server Linux e interfaccia DVB-ASI su cuiinstallare il software di carousel serverintegrato dal CINECA per la creazione egestione di contenuti MHP;

• modulatore DVB-T da laboratorio;• decoder commerciali MHP compatibili;• server di accesso per la gestione del cana-

le di ritorno.

Il CINECA si

focalizza sulla parte

di Service Provider,

cioè

sull’intermediazione

sia tecnologica

che economica tra

Content Provider e

Network Provider

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Le potenziali

ramificazioni

tecnologiche e

commerciali del

progetto DTT sono

inimmaginabili:

riteniamo di essere

solo agli inizi di

una avventura

lunga ed

entusiasmante

Nell’ambito di questa fase del progetto siprevede ora il passaggio allo sviluppo diapplicazioni, con il coinvolgimento di altrecompetenze del CINECA in materia di sicu-rezza (smart card), tecnologie Java, basi didati per la creazione di produzioni multime-diali (informazioni meteo, applicazioni direaltà virtuale..) e anche il coinvolgimento dipartner del CINECA interessati alla produ-zione di contenuti (Università di Bologna,Comune, Provincia..).L’ultima fase nella realizzazione dell’infra-struttura, che riguarda la trasmissione effettivadei servizi digitali interattivi è iniziata il 1maggio 2004 con la firma di una lettera diintenti tra CINECA e Sestarete.È già stato realizzato il ponte radio che colle-ga le sedi. I primi programmi interattivi saran-no “in onda” ragionevolmente nel corso del-l’autunno. Per quanto riguarda la parte infra-strutturale, l’attività di sviluppo software èincentrata nell’evolvere il “motore” prototipa-le in una implementazione affidabile ed effi-ciente del carousel server, gestibile con siste-mi automatici o interfacce utente accessibili.In ambito sistemistico, va ancora verificata lagestione del canale di ritorno.

In ambito commerciale, è in corso una fasepromozionale di distribuzione di decoder con-cessi dalla Finanziaria 2003, mentre stiamovalutando possibili collaborazioni per parteci-pare al bando emesso dal CNIPA e rivolto allaPA locale e regionale per realizzare prototipidi applicazioni su DTT. È prevista anche lapartecipazione ad eventi del settore, in parti-colare SatExpo (vedi le “notizie in breve”,nella terza pagina di copertina) che quest’an-no concede ampi spazi di promozione al DTT.

ConclusioniLe potenziali ramificazioni tecnologiche ecommerciali del progetto DTT sono inimma-ginabili: riteniamo di essere solo agli inizi diuna avventura lunga ed entusiasmante.Perchè questo progetto possa prosperare, però,è necessario che, a livello applicativo, emer-gano iniziative capaci di sfruttare al meglioquesto nuovo canale di comunicazione.

RiferimentiRegolamento relativo alla radiodiffusione terrestre in tecnica digitale

http://www.agcom.it/provv/d_435_01_CONS.htm

Il libro bianco sulla TV digitale terrestre

http://www.agcom.it/provv/libro_b_00/librobianco00.htm

Sperimentazione pubblica del Digitale Terrestre

http://www.fub.it/dvb/dvbt/modalitaPPT_file/v3_document.htm

Bando Cnipa per la sperimentazione digitale terrestre

http://www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Notizie/TV_digitale_terrestre_il_bando_in_Gazzetta_Ufficiale.html

GlossarioDTT Sistema televisivo digitale terrestre (http://www.digitag.org/)

DVB Definizione dei profili MPEG per il broadcast (http://www.dvb.org/)

MHP Multimedia Home Platform: standard di piattaforma multimediale interattiva della rete digitale ter-

restre (http://www.mhp.org/)

MPEG Standard di codifica (http://www.chiariglione.org/mpeg/)

Per ulteriori informazioni:[email protected]

doi:10.1388/notizie-50-11

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GESTIONE E ANALISI DELL’INFORMAZIONE

Zoom e Rubricazione (Multimedia)

Di cosa si trattaIl Plug & Play (P&P) Zoom e Rubrica-zione consente di caricare in temporeale immagini e relative descrizioniricavate da un database e classificate inrubriche. Il filmato realizzato in Flash utilizzatoin questa applicazione è programmatoper caricare le informazioni tramite undocumento XML, che viene aggiornatodinamicamente ad ogni richiesta dellapagina, garantendo che il contenutodella banca dati venga riflesso in temporeale nell’applicazione. Il filmato permette la visualizzazione diimmagini differenti rubricate secondoalcune voci di menù.Scegliendo un’immagine da una pulsan-tiera che contiene le miniature , è possi-bile vederla ingrandita, zoomarla e leg-gerne una breve descrizione.Tutte le informazioni relative alle vocidi menù e all’elenco delle immagini davisualizzare per ogni voce sono conte-nute all’interno di file con strutturaXML che permette la flessibilità digestione dello strumento.

VantaggiFlessibilità di visualizzazione e altaqualità dell’immagine…Il P&P Zoom e Rubricazione è uno stru-mento utilissimo in tutte le circostanze dipresentazione di materiale fotografico a

scopo didattico o per brevi presentazio-ni, per la realizzazione di un portfolioaziendale o di cataloghi di prodotti. Questo strumento è stato impiegato consuccesso in un programma di formazio-ne a distanza per biologi ospedalieri,che possono, analizzando l’immagine diun vetrino, diagnosticare il tipo di batte-rio responsabile della patologia in atto.L’alto grado di flessibilità dell’applica-zione garantisce inoltre la possibilità di personalizzare non soltanto il conte-nuto della presentazione, ma anche, inparte, le modalità di visualizzazione.

Integrato con il software di contentmanagement BackStage Director…Il P&P è completamente integrato con ilsoftware di web content managementBackStage Director sviluppato daCINECA e Interactive Marketing.

Di facile manutenzione …Per la manutenzione dell’applicazionenon sono richieste partico-lari conoscenze tecniche inquanto il software Back-Stage Director prevedel’aggiornamento dei conte-nuti tramite un’interfacciaweb molto semplice edintuitiva.

Parte in questo numero del Notiziario una nuova rubrica dedicata ai Plug & Play,applicazioni web personalizzabili che possono essere utilizzate sia singolarmente

sia integrandole, in qualità di servizi, all’interno di portali

Esempio di inserimento in unsito di diagnostica per

immagini del PoliclinicoS.Orsola di Bologna

RUBRICAdoi:10.1388/notizie-50-rubrica

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EINS: EUROPEAN INFORMATION NETWORK SERVICES

ULTIME NOTIZIE DA EINS GEMdi Paola Manni

Documentazione cartaceaÈ di nuovo in produzione la documentazioneEINS in versione cartacea. Un primo set di 15infosheet aggiornati è stato inviato per postaagli utenti che sono abbonati al servizio docu-mentazione.Le schede della prima spedizione sono relati-ve alle seguenti banche dati: APOLLIT, CBNB, CEABA-VTB, CSNB,DKF, FOMAD, GLOBAL HEALTH,HEALTH DEVICES ALERT, INSPEC, IPA,MEDICONF, MEDITEC, SOMED,TEMA,TRIBO.Un secondo set di documenti aggiornati verràprodotto ed inviato nel corso dell’autunno. Ladocumentazione rimane comunque sempredisponibile anche nella versione online, adaccesso libero per gli utenti che sottoscrivonol’abbonamento annuale, e con un costo perogni singolo documento per coloro che nonhanno sottoscritto l’abbonamento.

Database ReviewsSono schede analitiche delle singole banchedati messe ora a disposizione sul sito EINSGEM. Queste schede nascono da uno studioapprofondito della banca dati da parte deipartner EINS e contengono una descrizionedettagliata dei contenuti, delle caratteristichee delle features, oltre che suggerimenti praticiper la ricerca e confronti con altre banche dati.Ad oggi sono disponibili le schede di: AQUA-LINE, IMMAGE, MHIDAS e MIRA.Tali reviews sono accessibili gratuitamentesia dal link "Database Reviews" sia dall'elen-co della Documentazione.

Un nuovo Document Supplier: INISTIn aggiunta a British Library e AutoDoc, giàdisponibili da alcuni mesi, è ora possibileanche effettuare ordine di documenti originalia INIST (Institut de l’Information Scientifique

et Technique del CNRS) che opera come docu-ment supplier.Dal bottone ORDER DOCUMENT cheappare a fianco di ogni record visualizzatodurante le sessioni di ricerca è quindi orapossibile scegliere il fornitore preferito fra itre disponibili.

FOREGEFOREGE® Foodline Current Food Legisla-tion è ora disponibile via EINS GEM (filenumero 39), un’unica ed autorevole fonte chetratta delle leggi e delle regole su additivi,composizione ed etichettatura di prodotti ali-mentari.La banca dati tratta delle regole legali per l’in-dustria alimentare a livello internazionale.Le fonti includono leggi, pubblicazioni gover-native e articoli di giornali.Attualmente la banca dati contiene 59.840records; la ricerca può essere effettuata perPaese, per additivo, per categorie alimentari,per tipo di documento.Si tratta di una banca dati full-text che riportanel testo le indicazioni esatte ed abbreviatedel documento citato come fonte.Questa banca dati si aggiunge a FOMAD®Foodline Internation Food Market Data eFROSTI® FoodScience and Tech-nology, già disponi-bili, e completa ilquadro dell’infor-mazione di interes-se per l’industriaalimentare.

Informazioni:EINS GEM HelpDeskemail: [email protected] 051 6171497http://www.einsgem.org/

RUBRICAdoi:10.1388/notizie-50-rubrica

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Progetto EEE (Extreme Energy Events)“Scienza nelle Scuole” in streaming videoLunedì 3 Maggio il Ministro Moratti ha illu-strato il Progetto EEE (Extreme EnergyEvents) “Scienza nelle Scuole”, con introdu-zione del Professor Antonino Zichichi. L’e-vento è stato trasmesso in diretta su Internetdal CINECA in collaborazione con il CERN(Centro Europeo di Ricerche di Fisica Nuclea-re e Subnucleare) di Ginevra ed è disponibileall’URL: http://www.cineca.it/streaming/cern/

Didamatica 2004Il CINECA ha partecipato all’edizione 2004 diDidamatica, convegno promosso annualmentedal’AICA (Associazione Italiana per l’Infor-matica e il Calcolo Automatico) che si proponedi definire il quadro complessivo delle ricer-che, degli sviluppi e delle esperienze in atto nelsettore dell’informatica applicata alla didatticanei diversi contesti di apprendimento. Nelcorso del convegno il CINECA ha illustrato lapropria esperienza nell’ambito dell’e-learning.

MedCube a ExposanitàMedCube è un consorzio costituito dalCINECA insieme alla Facoltà di Medicina eChirurgia dell’Università degli Studi di Bolo-gna, all’Azienda USL di Bologna, all’Azien-da Ospedaliera S.Orsola Malpighi di Bolognaper attività di ricerca, sviluppo e realizzazio-ne di eventi formativi in ambito medicoall’interno del programma ECM. L’esperien-za di MedCube è stata presentata nel corsodel convegno “L’esperienza nell’educazionecontinua in medicina: II Conferenza regiona-le in Emilia-Romagna” nell’ambito di Expo-sanità, mostra internazionale al servizio dellasanità e della salute, che si è tenuta a Bolognadal 12 al 15 maggio 2004.

Conferenza internazionale “eLearningResults 2004”Il CINECA ha presentato la propria esperien-za nel campo dell’e-learning in occasione

della conferenza internazionale eLearningResults 2004 che si è tenuta a Sestri Levantedal 12 al 14 maggio. I materiali e il filmato instreaming della presentazione sono disponibi-li sul sito: http://www.elearningresults.com/

Convegno Sicurezza e continuità del businessNell’ambito del convegno “Sicurezza e conti-nuità del business nelle Aziende e nella Pub-blica Amministrazione”, organizzato daCINECA e Gruppo PRO e tenutosi alCINECA il giorno 11 giugno 2004, il settoreComunicazioni e Sistemi Distribuiti ha effet-tuato una presentazione sul ruolo delle reti alarga banda nella Business Continuity. leimmagini del convegno sono accessibiliall’indirizzo: http://www.cineca.it/streaming/sicurezza/

Ultimi aggiornamenti sulla piattaforma perl’e-learning IRISIn occasione del XV Esse3 User Group tenu-tosi presso il CINECA il 15 giugno, sono statiillustrati gli ultimi aggiornamenti relativi aIRIS, la piattaforma di e-learning integratadal CINECA.

Televisione Digitale Terrestre (DTT)Il 19 giugno il CINECA ha partecipato alworkshop “La Televisione Digitale Terrestre:Servizi per il territorio di una nuova tecnolo-gia” organizzato dall’Università Politecnicadelle Marche. Il CINECA ha tenuto una pre-sentazione sulle proprie attività relative allasperimentazione DTT e in particolare sullosviluppo di applicazioni open source in que-sto ambito.Sempre nell’ambito della televisione digitalee delle applicazioni open source, il 19 luglioCINECA ha partecipato con una propria pre-sentazione alla giornata di studio “la TV digi-tale terrestre: iniziative e prospettive in Emi-lia Romagna” organizzata dalla FondazioneGuglielmo Marconi presso la sede museo diVilla Griffone, a Pontecchio Marconi.

COMUNICAZIONI E SISTEMI DISTRIBUITI

RUBRICAdoi:10.1388/notizie-50-rubrica

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GESTIONE SISTEMI

GANGLIA: monitoraggio delle risorse di calcolo del CINECAdi Andrea Capriotti

Il mondo del supercalcolo si sta muovendo dagrandi sistemi monolitici a sistemi semprepiú distribuiti, e quindi più difficili da moni-torare. Questo rende necessario conoscere lostato dei nodi e delle loro risorse di calcolo, illavoro dei dischi o della rete. A tale scopo, ilCINECA ha scelto di utilizzare Ganglia, unprogramma libero rilasciato con licenza GNUGeneral Public License (GPL) e basato inte-ramente su standard aperti (XML, XDR eRRD), attualmente in uso per monitorareoltre 500 supercomputer nei centri di calcolodi tutto il mondo.Ganglia è un programma di monitoraggiodistribuito per sistemi ad alte prestazionicome i cluster e i Grid. È strutturato peraggregare dati provenienti da computer diffe-renti e visualizzarli attraverso un’interfacciaweb scritta in PHP. Ganglia è costituito dadue demoni: gmond che gira su tutti i nodi damonitorare e gmetad che si occupa di aggre-gare i dati e di fornirli, in formato XML, adun demone di livello superiore o al frontenddi visualizzazione.

Il meccanismo di funzionamento è moltosemplice: il demone client gmond “lavora”sui nodi da monitorare controllando eventua-li cambiamenti nello stato delle risorse sottocontrollo. Ogni modifica significativa vienetrasmessa via rete, attraverso un canale multi-cast, a tutti gli altri demoni gmond del cluster.Oltre a questo il demone gmond riceve, sullostesso canale multicast, i dati sullo stato deglialtri nodi ed è in grado di esportare in forma-to XML la descrizione dell’intero cluster. Suinodi, il client non scrive dati su disco ma liconserva in memoria garantendo leggerezza,ridondanza e resistenza ad eventuali guasti.Ogni gmond infatti possiede sempre lo statodell’intero cluster da fornire al gmetad per lafase di aggregazione e visualizzazione.La federazione di cluster si ottiene utilizzan-do una struttura ad albero di connessionipunto-punto tra nodi significativi del clusterper aggregarne lo stato. Periodicamente gme-tad interroga i nodi di livello inferiore perraccogliere i dati in formato XML, li inter-preta, li salva in un database RRD ed infine liesporta aggregati su un socket TCP ai client.Il frontend è in grado di visualizzare i graficidell’utilizzo della CPU, della memoria, deldisco, della rete, il numero dei processi chestanno girando sul cluster e molte altre varia-bili significative, anche personalizzabili aseconda delle esigenze. La pagina iniziale delfrontend di Ganglia ci mostra i dati relativiall’ultima ora di lavoro del cluster ma è pos-sibile anche visualizzarli su base giornaliera,mensile e annua.

RUBRICAdoi:10.1388/notizie-50-rubrica